Disciplina Del Piano Strutturale Di Capalbio
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Giugno 2008 Modifica 2010 Modifica 2012 Aggiornamento Variante 2016 elaborato modificato a seguito accoglimento osservazioni 1 DISCIPLINA DEL PIANO STRUTTURALE DI CAPALBIO Indice TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI Capo I – Elementi costitutivi del Piano strutturale – validità- efficacia Art. 1 Finalità, contenuti, ambito di applicazione Art. 2 Efficacia Capo II – Rispetto di norme, coerenza con atti regionali e provinciali Art. 3 Coerenza con gli strumenti della pianificazione regionale e provinciale, riferimenti normativi Capo III – Comunicazione Art. 4 Comunicazione e partecipazione Capo IV – Valutazione Art. 5 Attività di valutazione e monitoraggio Art. 6 Bilancio Ambientale Locale Art. 7 Criteri per la valutazione dei piani e programmi comunali di settore nonché di interventi pubblici e privati di attuazione Art. 8 Criteri per il dimensionamento e le destinazioni d’uso Capo V – Elaborati Art. 9 Elaborati costitutivi TITOLO II – STATUTO DEL TERRITORIO Capo I – Lo Statuto del territorio Art. 10 Definizione e contenuti dello Statuto del territorio Capo II – Sistemi e sottosistemi – invarianti strutturali Art. 11 Sistemi e sottosistemi territoriali Sistemi territoriali dell’Ultima Maremma, dell’Etruria che diventa Toscana Sottosistemi territoriali dei rilievi boscati, della riforma agraria, della valle interna, della costa 2 Art. 12 Sistemi e sottosistemi funzionali Art. 13 Il sistema della residenza e dei servizi Art. 14 Il sottosistema della rete dei servizi e della mobilità Art. 15 Il sottosistema residenza e dei servizi di supporto Art. 16 Sistema delle attività produttive Art. 17 Il sottosistema della filiera del turismo Art. 18 Il sottosistema della filiera delle attività agricole Art. 19 Il sottosistema della filiera delle attività industriali e artigianali e del commercio Art. 20 Il sistema dell’ambiente e del paesaggio Art. 21 Il sottosistema delle eccellenze naturalistiche Art. 22 Il sottosistema delle identità paesaggistiche Art. 23 Invarianti strutturali Capo III – Condizioni per l’uso delle risorse Art. 24 Criteri per l’utilizzazione delle risorse del territorio Aria, Acqua, Suolo e soprassuolo: sistemazioni del suolo agrario, aree boscate, aree con vegetazione assimilabile a quella forestale, modificazioni del suolo, caratterizzazione economico-agraria, Aree vocate all’ortoflorovivaismo, Sistema insediativo, Sistema infrastrutturale, Sistemi tecnologici Art. 25 Disciplina per la tutela e per la valorizzazione del paesaggio Art. 26 Disposizioni per la tutela dell’ambiente Aree a pericolosità geologica, aree a pericolosità idraulica e vulnerabilità idrogeologica, Aree dunali e costiere, Acque per la balneazione, Ecosistemi naturali TITOLO III – STRATEGIA Capo I- La strategia comunale di governo del territorio Art. 27 Obiettivi strategici Art. 28 Azioni strategiche e Unità Territoriali Organiche Elementari Art. 29 UTOE nel sottosistema della valle interna Art. 30 UTOE nel sottosistema dei rilievi buscati Art. 31 UTOE di Capalbiaccio Art. 32 UTOE del centro storico e del Monte Alto di Capalbio Art. 33 UTOE del Lago Acquato Art. 34 UTOE nel sottosistema della pianura e riforma agraria 3 Art. 35 UTOE di Borgo Carige e dei centri rurali minori Art. 36 UTOE di Capalbio Scalo e della Torba Art. 37 UTOE nel sottosistema della costa Art. 38 UTOE della costa occidentale Art. 39 UTOE della costa centrale Art. 40 UTOE della costa orientale TITOLO IV – DISPOSIZIONI INTEGRATIVE Capo I - Criteri gestionali Art. 41 Criterio di continuità della gestione urbanistica Art. 42 Criterio di compatibilità Capo II - Regole di gestione e indirizzi Art. 43 Indirizzi programmatici per l’attuazione del piano – perequazione Art. 44 Regole generali per gli interventi di saturazione, completamento e di sostituzione Art. 45 Regole generali per gli interventi di trasformazione Art. 46 Programma di sostenibilità Art.47 Disposizioni generali per la qualità degli insediamenti, per le attrezzature, i servizi, gli impianti e gli spazi pubblici e di uso comune, per il sistema della mobilità e accessibilità, e per il verde Art. 48 Disposizioni generali per la compatibilità ambientale degli interventi edilizi Capo III - Salvaguardie Art. 49 Salvaguardie generali Art. 50 Salvaguardie per il territorio rurale Art. 51 Interventi fatti salvi Art. 52 Norme finali e transitorie 4 TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Capo I – Elementi costitutivi del Piano Strutturale – Validità – Efficacia. Art. 1 - Finalità, contenuti, ambito di applicazione. 1. Il Piano Strutturale, in conformità a quanto disposto dagli artt. 52 e 53 della L.R.T. n. 1 del 3.1.2005, costituisce lo strumento di pianificazione dell’intero territorio comunale e, come tale: - individua le risorse costituenti la identità del territorio comunale; - definisce le norme statutarie, i principi, le strategie e gli obiettivi della politica urbanistica del Comune di Capalbio, in coerenza con gli strumenti di pianificazione degli altri Enti istituzionalmente competenti sul territorio; - stabilisce i criteri, i limiti e le regole da seguire per i programmi, per i piani, ivi compresi quelli di settore, per le attività e per gli interventi pubblici e privati, attinenti all’assetto ed uso del territorio; - definisce le misure di salvaguardia da rispettare sino all’approvazione del Regolamento Urbanistico. 2. Esso si applica all’intero territorio comunale. 3. Il Piano Strutturale è costituito da tre parti, formate ai sensi della norma precedentemente citata: a. il Quadro conoscitivo b. lo Statuto c. la Strategia 4. I Piani ed i Programmi di Settore devono essere conformi alla presente Disciplina del P.S.; nel caso in cui da essi derivino varianti all’assetto territoriale così come statuito dal Piano Strutturale, dovranno essere approvati nel rispetto della procedura di cui agli artt. 15, 16 e 17 della L.R.T. n. 1/2005. Art. 2 - Efficacia 1. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 53 della L.R.T. 1/2005 il Piano Strutturale: • ha valore di indirizzo o prescrittivo per gli atti di governo del territorio quali: il Regolamento Urbanistico (art. 55), i Piani Complessi di Intervento (art. 56), i Piani Attuativi (art. 65), nonché i Piani ed i Programmi di Settore, gli Accordi di Programma o altri atti della programmazione negoziata comunque denominati; 5 • ha efficacia precettiva immediata per la salvaguardia e le azioni integrate dirette alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse essenziali, nonché per le localizzazioni sul territorio degli interventi di competenza regionale, provinciale o di altri Enti istituzionalmente competenti per legge; • ha carattere precettivo immediato per le misure di salvaguardia. 2. Il Piano Strutturale contiene: • prescrizioni; • salvaguardie; • vincoli; • indirizzi. - Sono “prescrizioni” tutte le disposizioni espressamente previste per gli atti di governo del territorio, nonché le localizzazioni sul territorio degli interventi derivanti da leggi, Piani e Programmi di Settore di Enti istituzionalmente competenti la cui efficacia immediata e prevalente sia dettata dalla legge. - Sono “salvaguardie” le norme che stabiliscono, fino all’approvazione del Regolamento Urbanistico, i limiti per l’eventuale attuazione di interventi prevista da previsioni vigenti, e che, comunque, vietano interventi che contrastino con il Piano Strutturale. - Sono “vincoli” quelli derivanti da leggi nazionali e regionali in materia urbanistica, paesaggistica, ambientale, geologica, idraulica, come rappresentati negli elaborati del Quadro conoscitivo del presente Piano, riferiti alla vincolistica. - Sono “indirizzi” per la gestione urbanistica e per i progetti pubblici e privati le disposizioni contenute nel Titolo IV della presente Disciplina. 3. Il Piano Strutturale ha durata a tempo indeterminato, ma è riferito a una previsione temporale di attuazione ventennale, durante il quale sarà sottoposto ad attività di monitoraggio. 4. Tali attività saranno svolte dall’Ufficio competente che ne informerà la Giunta e il Consiglio comunale, tramite relazioni biennali a partire dalla data di vigenza del Piano Strutturale. 5. Il Piano Strutturale può essere variato, in tutto o in parte, nel rispetto delle procedure della legislazione vigente in materia, per effetto di rilevanti trasformazioni del quadro conoscitivo, di sostanziali modifiche dei contenuti statutari e di rilevanti innovazioni degli obiettivi strategici. 6. Non costituiscono varianti al Piano Strutturale, ma devono essere approvate dalla Giunta comunale, comunicate al Consiglio comunale e rese pubbliche: - le modifiche al quadro conoscitivo derivanti dalle attività di monitoraggio; - le modifiche di modesta entità ai perimetri degli ambiti di riferimento dello Statuto (Sistemi) e della Strategia (U.T.O.E.), e ai limiti dimensionali per essi stabiliti qualora tali modifiche derivino da piani e 6 progetti pubblici e privati, che dimostrino il rispetto dei principi statutari del piano strutturale; le modifiche introdotte per recepire disposizioni immediatamente operanti prevalenti sul piano comunale, che dovranno essere valutate per gli effetti da esse derivanti. Capo II – Rispetto di norme, coerenza con atti regionali e provinciali. Art. 3 - Coerenza con gli strumenti della pianificazione regionale e provinciale, riferimenti normativi. 1. Il Piano Strutturale è formato ai sensi della L.R.T. 1/2005, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali vigenti in materia urbanistica ed ambientale, ed in coerenza con i contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale sovracomunali vigenti. 2. La coerenza del Piano Strutturale con i piani sopra citati è illustrata