Il Midrash Di Uri Caine Incontra I Fratelli Ebrei George &Ira Gershwin
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Il Midrash di Uri Caine incontra i fratelli ebrei George &Ira Gershwin Questa sera il pianista proporrà al Ravello festival la sua riflessione sull’opera gershwiniana e una interpretazione particolare della Rhapsody in blue Di OLGA CHIEFFI Pianista e compositore, Uri Caine, nel corso degli ultimi vent’anni è stato in grado di conciliare il talento adamantino con una flessibile visione creativa, riuscendo spesso a fornire a molta grande produzione classica una nuova e rivelatrice luminosità, ma anche dimostrando di essere in grado di cogliere una vena umoristica inesplorata dal filone jazzistico. Era accaduto con Wagner, Bach (Variazioni Goldberg), Mozart, Schumann, Beethoven e Mahler. Per ciascuna di queste esperienze, Caine ha lavorato di cesello con grande rispetto per centrare il suo principale obiettivo che è, nel contempo, semplice ed estremamente complesso: disvelare l’essenza di quella musica. Questa sera, alle ore 21,45, Uri Caine ritornerà sul palcoscenico del Ravello Festival per un omaggio a George Gershwin materiale incandescente su cui ha svolto un lavoro di grande ricerca e contaminazione. La conferma, lampante, verrà il dopo il caos controllato prodotto ad inizio concerto dai musicisti. Il trillo e poi un singulto che frammenta il celebre glissando del clarinetto di Chris Speed annuncia una “Rhapsody in blue” distante da tutte le precedenti: la stessa strepitosa formazione chiamata in causa è una chiara cesura rispetto alle big band o alle grandi orchestre del passato. Cinque soli elementi, con Barbara Walker vocals e Theo Bleckmann vocals; Ralph Alessi alla tromba; Joyce Hammann al violino; Chris Speed al sax tenore e clarinetto; Mark Helias al basso e Jim Black alla batteria ed electronics, coadiuvano Caine al piano svariando tra sonorità latine, una fortissima influenza klezmer e richiami di avanspettacolo. E tutto questo si avverte in una versione originalissima della Rapsodia che venne notoriamente concepita da Gershwin come un affresco del melting pot della complessa realtà metropolitana americana. L’intento è quello di approfondire le radici ebraiche dell’autore, ma soprattutto abbattere una resistenza culturale: improvvisare sulla musica classica. La “Raphsody” è il trampolino ideale, uno spartiacque tra il jazz e la musica colta: innesta infatti in elementi classici arrangiamenti blues e jazz. E’ questa una pagina straordinariamente popolare in cui Gershwin impiega uno stile nel quale rientrano spesso formule melodiche tipiche della tradizione folk nord-americana, che è un autentico crogiuolo di culture. Una perfetta sintesi delle intenzioni, dei concetti e dei sentimenti che stanno all’ origine della composizione è stata suggerita dallo stesso autore: «Non trovai nuovi temi ma elaborai il materiale tematico già esistente nella mia mente e tentai di concepire una composizione integrale. L’ho costruita come una specie di caleidoscopio musicale dell’ America, col nostro miscuglio di razze, il nostro incomparabile brio, i nostri blues, la nostra pazzia metropolitana”. Seguirà un piccolo saggio del famoso song-book, di George Gershwin, una interessantissima summa dell’ universo esecutivo ed improvvisativo del compositore, con But not for me, Let’s call the whole thing off, J got rhythm, j’ve got a crush on you e Slap that bass, in una visione particolare e fantasiosa. Francesco Buzzurro the One Man Band Il docente di chitarra classica e jazz del Conservatorio “G.Martucci” si esibirà questa sera, nella Torre Vice Reale di Cetara, alle ore 21, ospite della XVIII edizione dei Concerti di Villa Guariglia in tour Di OLGA CHIEFFI Questa sera, il chitarrista siciliano Francesco Buzzurro sarà in concerto alle ore 21, nella Torre Vicereale di Cetara, ospite della XVIII edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour, organizzati dal Cta di Vietri sul Mare, nella persona di Antonia Willburger, in collaborazione con la Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, l’Ept, la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, il Comune di Cetara, il Comune di Praiano, la Coldiretti-Campagna Amica e l’Associazione Amici dei Concerti di Villa Guariglia e il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno. Definito da Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo perché capace di far fruire a tutti la musica colta”, l’artista presenterà il live dal titolo “ONE MAN BAND”, in cui reinterpreterà con personali arrangiamenti, rileggendo il song-book di George Gershwin, evocando il tango moderno di Astor Piazzolla, passando per il linguaggio del grande Tom Jobim, con la sua immaginazione armonico-ritmica, e l’omaggio al grande Django Reinhardt, la mano sinistra del diavolo, il quale, “inventandosi” nuove diteggiature, con l’indice e il medio che scorreva la tastiera aumentando velocità e precisione, con l’anulare e il mignolo, parzialmente paralizzati, diventò precursore dell’uso delle ottave (poi divenute il “marchio di fabbrica” di Wes Montgomery) e prendendo dei semibarrè che arricchivano gli accordi di none e tredicesime e sui quali la portentosa mano destra eseguiva dei “rullii” secchi ed energici similari proprio a quelli di un rullante di batteria, rivoluzionò la chitarra jazz. Il M° Francesco Buzzurro non ci ha rivelato alcun titolo della scaletta: “ Il jazz è energia e mi lascerò guidare nella scelta dalle “good vibrations” emanate dal pubblico, che mi porterà a giocare con la mia chitarra”. Non mancheranno alcuni brani del suo nuovo disco di brani originali “Il quinto elemento”. Il progetto racchiude 12 composizioni per chitarra sola caratterizzate dal suo approccio “orchestrale” alla chitarra e da uno stile trasversale che fonde il mondo classico con il jazz e la musica popolare. L’autore ha suddiviso l’album in quattro cicli – tre brani per ciascun elemento – in cui la musica, divenuta quintessenza unificatrice grazie al suo linguaggio universale, è in grado di descrivere l’incanto, ma allo stesso tempo la potenza devastante, delle forze della natura. Francesco Buzzurro affianca alla passione per la musica classica una profonda ricerca nell’ambito del jazz. Entra nell’Orchestra Jazz Siciliana e condivide il palco con mostri sacri del jazz internazionale. Collabora con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e con alcuni tra i più noti esponenti del pop italiano. È autore della colonna sonora della docu-fiction dei fratelli Muccino “Io Ricordo” e delle musiche per lo spettacolo teatrale di Gianfranco Jannuzzo “Girgenti Amore Mio”. Chitarrista di confine e fuori dagli schemi, tiene seminari unificati di chitarra classica e jazz all’University of Southern California di Los Angeles. Docente di Chitarra Jazz al Conservatorio di Salerno, tiene masterclass presso conservatori, scuole di musica e università italiane e straniere. Torrente chiede rinforzi a centrocampo di Fabio Setta SALERNO. Summit di mercato in casa granata. Al termine della gara amichevole contro il Foligno, il dg Fabiani e il tecnico Torrente hanno analizzato la situazione dell’organico granata. Il tecnico ha chiesto rinforzi soprattutto a centrocampo, reparto amggiormente scoperto anche dal punto di vista numerico. Con Castiglia inseguito dall’Arezzo, saranno almeno tre i calciatori che competeranno la linea mediana. Sciaudone e Bellomo sono due obiettivi caldissimi. La difficoltà è però trovare un’intesa per quanto riguarda l’ingaggio. Tra le operazioni minori da segnalare un nuovo contatto con il procuratore di Scarsella, prossimo a svincolarsi dal Lamezia. L’allenatore ha richiesto anche un difensore centrale, che potrebbe essere una sua vecchia conoscenza. Si tratta di Borghese dello Spezia, che Torrente ha avuto alle sue dipendenze prima al Genoa Primavera, poi a Gubbio e infine a Bari. La società ligure è propensa a lasciarlo partire e quella granata ad accoglierlo, magari con imbastendo uno scambio con Trevisan che ha chiesto di essere ceduto e che non sembra aver convinto molto Torrente. Con Mancosu della Casertana c’è già un’intesa di massima soltanto da formalizzare. Più difficile rivedere Negro, con cui non c’è un accordo dal punto di vista economico. Fabiani tiene bloccato l’attaccante Maniero, l’anno scorso al Catania, in attesa di vedere come andrà a finire la vicenda Calil. Il calciatore è oggetto di una corte serrata da parte del Foggia. L’offerta del club dauno però non soddisfa dal punto di vista economico la Salernitana. Calil resterebbe volentieri a Salerno, pronto a sacrificarsi anche in ruolo di esterno nel tridente offensivo che non sembra certo adorare. Chiaramente se la società gli farà capire che non rientrerà nei piani tecnici, sicuramente sarà proprio lui a chiedere di andare via. Nel frattempo la richiesta di prolungare il contratto, in scadenza a giugno 2017, non è stata recepita dalla società che per strategia, consolidata negli anni, è solita portare a scadenza i propri calciatori per poi valutarne effettivamente la conferma. Cinque reti al Foligno: bene Bovo e Calil FOLIGNO 2 SALERNITANA 5 Foligno (4-3-1-2): Ranieri; Bellomo (46′ Ubaldi), Cavitolo (46′ Pauselli), Del Colle (46′ Politelli), Gennari (46′ Burini), Calzola (46′ Laloni, 77′ Fermanelli), Montanari (46′ Fiordiani), Esposito (46′ Cirillo), Di Paola (46′ Fondi), Veneroso (46′ Giambi), Candelori (46′ Kawashima). All: Giunti. Salernitana (4-3-3): Strakosha (11’ Liverani, 46’ Strakosha); Colombo (Pollace 60′), Lanzaro (Tuia 60′), Trevisan (Bocchetti 60′), Franco (Tarallo 66′); Moro (Grillo 79′), Pestrin (Castiglia 60′), Bovo (Nappo 71′); Gabionetta (Di Fraia 89′), Eusepi (Martiniello 66′), Calil (Perrulli 60′). A disposizione: Esposito, Ronchi. Allenatore: Torrente.