Documenti delle RegoRegolelelele del comune di CChieshies d’ (1468(1468----1911911911)1)1)1)

trascrizione a c. di don Floriano Pellegrini

Pubblicazione © del Libero Maso de I Coi Prima edizione agosto 2020201320 131313 n. 4n. 464 666 della serie

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DUE PAROLE DI PRESENTAZIONE . Viene qui riproposto, senza modifiche, il testo dell’opuscopolo pro manuscripto da me pubblicato il 20 maggio 2002 e poi ridiffuso con il «Bollettino del Libero Maso de I Coi» n. 109, del 4 novembre 2010. Si rischia, infatti, che tale grosso lavoro non abbia la giusta diffu- sione, il che andrebbe a scapito degli studiosi. *** Il giorno 16 aprile 2002 è venuto a Roe di Sedico il sindaco di Chies d’Alpa- go, dott. for. Giampaolo De March, accompagnato da un consigliere comunale, e, come da accordi precedenti, mi ha consegnato 23 documenti, tenendo fotocopia (da me firmata) dei 19 originali. Posti in ordine cronologico, tali documenti sono: - 1468: 4 marzo e … [?] maggio (fotocopia di una trascrizione forse di fine Settecento, ricavata a sua volta da un fascicolo processuale del 1661); - 1609: 8 febbraio (fotocopia); - 1778: 8 ottobre e 23 novembre; - fascicolo di 16 docc., non numerati, dal 1798: 28 ottobre, al 1799: post 10 novembre; - 1800: 24 febbraio; - 1803: 15 novembre; - fascicolo di 20 docc., non numerati, dal 1803: …, al 1805: 9 gennaio; - fascicolo di 10 docc., non numerati, dal 179: 4 luglio, al 1803: 16 novembre; - 1804: 25 gennaio; - 1824: 11 novembre; - 1834: 20 giugno; - 1835: 24 gennaio; - 1845: post 23 maggio; - 1853: 5 aprile; - 1853: 7 maggio; - 1862: 3 giugno; - 1863: 3 febbraio; - 1863: 29 aprile; - Inizi Ottocento e 1865; - 1864: 12 novembre e 1866: 24 febbraio (fotocopia di stampato); - 1872: 29 febbraio; - 1911: 7 settembre; Inoltre, un fascicolo a stampa di 27 docc., non numerati, dal 1563 al 1774: 31 agosto (fotocopia). I documenti mi sono stati consegnati perché verifichi, con un’indagine stori- ca, se all’interno del territorio comunale di Chies d’Alpago esistano, oltre a quella (già legalmente riconosciuta) del Monte Teverone, organizzazioni agro-silvo- pastorali rientranti tra quelle disciplinate dall’art. 3 della legge 31 gennaio 1994, n. 97, ovvero della L.R. 19 agosto 1996, n. 26. In questo fascicolo riporto la trascrizione dei documenti consegnati, ai quali tutti ho dato una numerazione, riservandomi di meglio analizzarli in una relazione a parte. Le conclusioni, ad ogni modo, sono evidenti: nel territorio comunale di Chies d’Alpago esistono, oltre a quella del monte Teverone, tre Regole: di Chies e

2 Codenzano, di Irrighe, di Lamosano; nonché altre organizzazioni analoghe, per go- dimenti promiscui di beni agro-silvo-pastorali. E’ dunque realistico e opportuno procedere con l’applicazione delle leggi in- dicate. ***

PARTE I: DOCUMENTI SCIOLTI

[Doc.1 ] 1468: 4 Marzo e … [?] Maggio Si tratta di una trascrizione, forse di fine Settecento, ricavata da un fascicolo processuale del 1661. Versione dal Latino in Italiano di una Copia d’Istrumento Notarile fatto nell’anno 1468. L’Istrumento esiste in originale nell’Archivio del Capitolo dei Mon- sig.ri Canonici di . 1468. Istrumento circa li confini del monte Federola già posseduto dal Capitolo molto tempo avanti. V[edi] gli Estimi vecchi, e così pure il Processo in Archivio Ca- pitolare, seguito l’anno 1658 fino al 1661. Ora paga la Regola d’Irrighe per affitto di detto Monte Lire 80. Formaggio di pecora altre Lire 80. In nome di Cristo. Amen. L’anno della nascita del medesimo, MCCCCLXVIII (1468) Indizione I, nel giorno 17 del mese di Giugno. Nella casa di abitazione di me sottoscritto Notajo, posta in Pieve d’Alpago, Distretto di Belluno, alla presenza del Reverendo uomo Sacerdote Gregorio Batti Pievano di Pieve d’Alpago e del R[reverendo] fr[à] Giovanni de Cumis suo Cappellano, e del R[reverendo] Antonio q.m de de Castello, onorevole cittadino abitante nella Città di Belluno, Scelti quali testimoni e questi in particolare chiamati, ed altri: … - Ed ivi ad instanza e ricerca del R[everend]o personaggio D[omino] Carpendone de Carpedoni Canonico di Bel- luno e , come Procuratore e col nome procuratorio della Chiesa cattedrale del- la Città di Belluno in vigore ed esecuzione della Lettera del Rev.mo Padre in Cristo, e Signor… Tomaso De Lippis di Taranto Giudice, Dottore, e Vicario Generale del Reverendissimo Vescovo e Conte di Belluno, ed in esecuzione della Lettera dell’inclito ed illustre Sig.r Lorenzo Navagero vicegerente dell’Illustrissimo ed Ec- cellent.o nostro Sig.r Doge di Venezia, degnissimo Podestà e Capitano della Città e Distretto di Belluno, il cui tenore è il seguente: - Noi Tomaso De Lippis di Taranto Giudice, Dottore e Vicario Generale del R.mo Signor Vescovo e Conte di Belluno ecc. Essendo comparso alla nostra presenza D[omin]o Carpendone de Carpedoni come procuratore del Capitolo di Belluno a motivo di un certo monte di sua pro- prietà chiamato: Il monte di Federola, i di cui confini, come egli dice, non furono mai determinati, domandò che pel nostro mezzo si avesse a venire a questa deter- minazione di confini. Perciò a Voi, ed a tutti della Regola d’Irrighe comandiamo sot-

3 to pena di scomunica, che a ricerca del suddetto D. Carpendone abbiate a stabilire i confini del detto Monte, ed a conferma della verità con giuramento esprimervi, e con chiare e precise parole, che per l’avvenire non possa nascere dubbio alcuno per nuovi nomi. E questa testimonianza abbiamo scritta di nostro proprio pugno, e mu- nita del nostro sigillo, nel giorno di… di Maggio 1468. Tomaso e Luca Navagero Podestà e Capitano della Città e Distretto di Bel- luno. Essendo comparso davanti a noi M[isie]r Carpedon De Carpedoni a nome del Capitolo della Chiesa Cattedrale nostra di Belluno, dicendo avere una Montagna si- tuata nel Monte di Federola in la Pieve d’Alpago non terminata per confini, et che a lui sia di bisogno da novo terminar quella, pertanto per tenor di questo comandia- mo alli Regolieri delle Ville di Chies, e d’Irighe, alli quali aspetta, a dover consegnar la detta Montagna per novi confini, che in (sotto) pene da L. 10.--, e de più, da esser tolta a cadaun de voi non obbedienti, dobbiate ad ogni requisizion del detto M.r Carpedon per vostro Sacramento (Giuramento) a voi da esser dato per il Nod.o (No- tajo) consegnar la d[ett]a per novi confini (coi nuovi confini) al d.o M.r Carpedoni et nominis (e coi nomi) di quella, dichiararli et mostrarli, et se fosse bisogno, quella tor- nar terminarla da novo, et metter li termini così et taliar, che d.o M. Carpedon per nome come di sopra possa cognoscer la rason ch’aspetta alla d.a Montagna, della qual parimente a voi fatta… - Data nel Palazzo adì 4 Marzo 1468. – Nicolò Dusuolo Cancelliere, Scrittore. / Furono citati, avvisati e requisiti tutti i regolieri delle ville di Chies e di Irrighe: Domenico Fagherazzi di Irrighe, Bonaccorsio di detto luogo, To- maso di Funes, Pietro Biscont di Lamosano, Giacomo Dal Borgo di Chies, Michiele del detto luogo, Tomaso… Dan[iel]e figlio, Domenico di Lamosano, e Salvadore di Chies, uomini Regolieri abitanti nei dintorni della suddetta Villa. In occasione di manifestare e disegnare al d.o Sig. Carpendone (procuratore, come sopra, che riceve tutti i singoli diritti) i confini del suddetto monte di Federola posti, come si disse di sopra, nelle pertinenze di Pieve d’Alpago; e costituiti davanti a me Notajo sottoscritto, a ciò specialmente eletto e deputato, annunziato da me a ciascuno di loro primieramente il giuramento, alla mia presenza giurarono di dire la verità e coi fatti e cogli scritti, e di disegnare e manifestare giustamente ogni e singo- lo diritto e confine di questo Monte; e col loro giuramento dichiararono, disegnaro- no e dissero al d.o Sig. Carpendone, che il Monte, che egli riceveva portava i diritti e confini seguenti: Cominciando da Costa di Colle, e dalla Costa di Colle fino a Rugio de Calmonere, e in Calpiterde de Calmonere presso il Prato Illora di Funes in retta linea della Costa Magna fino a Forcellon in testa del Prato Trant, e dal Prato Trant fino alla punta delle Lavine Gaze, e dalla punta delle Lavine Gave in retta [linea] al- la Pietra de Vano, che ha una croce. Questi dissero che quelli di Funes aveano con- trattato col Capitolo suddetto pel Collo di Mestù, e l’Orto, e tutto ciò che potevano pascolare quelli, che hanno in affitto il d.o Monte dalle Crode in sù, ed ebbero in cambio il diritto di possesso; e questo va fin all’Assa, e dall’Assa fino a Cima di La- sta, dalla Lasta fino al Montesello grande, e dal Montesello grande fino a Costa de Colle; e dicono che quelli che possedono il detto Monte in affitto possono passare per la via di Valle attraverso Costa di Colle, e pascolare insieme con quei di Chies, e Lamosano nel luogo detto Sot Chiaramata Legnade in Jore, purché nell’andare e ri- tornare non portino danno alla Regola di Irrighe. Questi dissero che possono pasco- lare con i suddetti di Chies e Lamosano nel luogo chiamato Val in Antander, an- dando fino al Lenzuol, rispettando sempre il diritto della Regola di Irrighe dei tre

4 mesi. Lode a Dio. – Io Bartolomeo Figlio del fu Gio. Andrea De Maresco Notajo pubblico della Città di Belluno, e per decreto Imperiale anche Giudice ordinario so- no stato presente a tutto, e pregato scrissi. Gio. Battista Castrodardo p[er] V. A. Nod.o pubb.o ecc. ho tratto il sudd.o I- strumento dal sudd.o Processo in Archivio Capitolare, f.o 2 fino ecc. in fede. Nota. In d.o Processo altro Istr.o per li confini di detto Monte l’anno 1603: 30 Lug. Nod.o Agostino Egregis. Item. Varie affittanze seguite tra il R.do Capitolo e particolari persone sopra d.o Monte. It[em] Al f[ogli]o 221 dietro antica Pergamena: Memoria che fa il q.m Sig. Andrea Castrodardo Nod.o e Canc[ellier]e, come li Regolieri di Irrighe entrarono in contesa nell’anno 1614 con il Capit[ol]o per causa della monticazione; poi si sono rimossi laudano la penitenza a favor del Capit.o in forma di consiglio, ed anzi nell’anno stesso stipularono affittanza col medesimo. V[edi] Libro d’Atti Civili n. 18 f. 79 del q.m Sig. Alberto Castrodardo Nod.o all’Uff.o M.o [?], mio bisavo, come nota il Sig. Andrea Castrodardo sudd.o in d.a memoria, qual fu Padre del detto Sig.r Alberto. *** [Doc. 2 ] 1609: 8 Febbraio Al margine superiore sinistro, della stessa mano: «Copia», e a quello destro: «All. ! O». Anno Domini 1609, Ind. Settima, die Ottava Mensis Februarii in domo infra- scripti Venditoris posita in Campitello Civitatis Belluni; praesentibus Magistro Mar- co De Bucho qu. M. Petri, et Magistro Bernardino de Cavasse qu. Gioachino ad haec vocatis, habitis, et rogatis, etc. Et ivi M[isier] Ottavio Benetti qu. Miss. Lorenzo cittadin di Belluno per sé, e suoi Eredi ha dato, venduto, et trasferito a M. Bernardin de Romor Fiol di M. Tom- maso per nome del detto suo Padre, e di M. Niccolò suo Zio, e come Pubblico Nego- ziator di Casa sua, e per sé, et Eredi stipulante, comprante et ricevente etc. – Tutte le sue ragioni di Montagna di Salat nella Pieve di Alpago di poter pascolar et monticar con Piegore settecento cinquanta 750. come nelli suoi Istrumenti di Acquisto di man come dissero di M. Florio Mansio Nodaro cedendoli ogni sue azioni e ragioni, met- tendolo in loco suo etc., così ad aver, tener, posseder, et a far tutto quello, che a detto Comprador per nome come di sopra, Eredi etc. per l’avvenire parerà e piacerà con Autorità di pasar fino alla Via pubblica etc. con tutte le sue ragioni ad essa Monta- gna in qualunque modo spettanti e pertinenti etc., e questo per prezzo di Lire otto- cento, e quaranta Lire 840, così fra loro d’accordo; al qual conto detto Comprador li ha esborsato alla presenza delli suddetti Testimoni, et me Nodaro in tanti zecchini Lire cinquecento, e quaranta L. 540., etc. delle altre Lire 300 il detto Bernardin Ro- mor per nome anco come sopra ha promesso, et si ha obbligato al detto M. Ottavio, o suoi Eredi pagarli Livello in ragion di L. 7:4 per 100, giusto la parte dell’Illustr. Dominio, che sarà L. 21:12 all’anno, con li patti, modi, condizioni soliti e consuetti in simili Istrumenti. Costituendosi di posseder esse ragioni di Montagna per nome di 5 detto Comprator fin che li parerà di andar al possesso di quelle, al qual li ha datto ogni licenza, promettendo esso Venditor per sé, e suoi Eredi al detto Comprador per nome come di sopra, et per li suoi Eredi stipulante di erizione, e legitima difensione, e manutenzione, et il presente Istrumento di Vendita e Livello hanno promesso det- te Parti per sé e suoi Eredi a vicenda, et quo supra vere le cose predette, aver, tener, et rato mantener, osservar, né in alcun modo contravenir per alcuna ragion, o causa di ragion, o di fatto, sotto obbligazione di tutti li loro Beni, etc. – Omissis. Egro Franciscus Testa etc. Giacomo Biave Nod. Pub., e Coll[agiato] di Belluno, così pregato ha fedel- mente desunto da verbo ad verbum la presente d’altra simile in Copia esibitagli etc. et fidem subscripsit, ac more solito signavit etc., et sic etc. *** [Doc. 3 ] 1778: 8 Ottobre e 23 Novembre Foglio di un incartamento più vasto, per cui manca sia la parte iniziale che quella finale, po- steriore – comunque – al 1782. … Pal e tutto il Paster a dritta linea del Sodament [?] della Grant [?] siano della Regola di Chies e suoi aggiun[ti]; Dal Vallon del Paster, e andante atorno via sino tutta Valbon[a] devono esser delle due regole d’Irrighe e Lamosano; E tutta ca- sera vecchia sora Crep Separatorio, tutto Col-Penegol e le Valdelle siano della Rego- la di Chies. Che tutti li luoghi confinanti alli boschi sii di qualsivoglia Regola possa bene- ficiarsi del solo bisogno di frasche per stropar la sieppe col manco danno possibile, restando proibito per sempre di poterle portar a casa, ma devono esser consumate nelle stesse sieppi e stroppi e ciò s’intende anco di quei luoghi che non confinassero direttamente con li boschi possa servirsi di frasche nelli boschi più vicini con la con- dizione sopra dichiarata. Fu regolato il presente capitolo con parte 21 Maggio 1782 come dal libro del- le parti da Lamosano. Che tutte le casere possa beneficiarsi di legna e brusar per il solo bisogno del fuoco delli boschi più vicini ove si sono sempre serviti, restando similmente proibito poterne portar alle loro case. L. D. Addì 8 Ottobre 1778 all’oco solito. Pubblicate in vicenia alli radunati delle tre regole di Chies, Irrighe e Lamosano. Le soprascritte partizioni restano da quelli caudate e confirmate con voti N. 37 affermativi, et negativi N. 3. Ordinando alli uomini eletti che vadino a segnar con croci li confini che fossero da confinarsi. – Antonio Tona richiesto. Addì 23 Novembre 1778, segue la terminazione. Principia per il bosco di Cruden [?] che toccò alla regola di Lamosano, sotto e sopra a mattina delli pradi di Cruden [?], che confina alla grava di Pecol andando dall’alto al basso, e sera sino al Gaon, e [foglio strappato] alle ragioni della regola di Funes sopra [foglio strappato] del Van e sino la sommità del monte senza né termini, né croci, non essendo bisogno, e sotto li pradi invero segnato segnato un sasso grando sulla costa del Piover che va a mezzodì e di sotto andante sino in punto della

6 sieppe del prado di Lorenzo de Pasqualin du Funes, cosicché il bosco del Piover che va a mezzodì resta della regola d’Irrighe, e il restante tutto alla regola di Lamosano. La parte che tocca alla regola d’Irrighe. Prima verso sera confina con la grava di Pecol dall’alto al basso a drita linea sino alla sommità del monte senza termini, a mezzodì confina con li pradi di Sora Irrighe, a mattina confina colla polsa di Antan- der e in punto della siepe delli pradi dell’acqua fredda, verso sera a dritta linea tutta la Val di Antander. / Nel bosco abbiamo segnato cinque termini. La parte di Chies, Cadenzano, Sottocroda, Schiucaz, Pradebon e Palughetto. Prima verso sera confina con la parte di Irrighe giusto li suddetti termini segnati e confinati sopra dichiarati e sino alla sommità delli monti, a mezzodì con li pradi particolari delle tre regole e con la montagna, e a sera con la parte tocata a Irrighe e Lamosano nella Valzella, e confin al Sodament [?] della Grant [?] e il Staol e da basso la Batistella sino all’acqua di là e di qua del valon sino alla sottoscritta parte toccata a Lamosano per refacimento come sotto. / Tutto il bosco sotto la cal della Batistella e Val della Cuna, il pian delle Cadorine e tutto il restante de [foglio strappato] del’acqua per refacimento come sopra, avendo [foglio strappato] [q]quattro termini il primo sot- to la cal in un s[asso]… *** [Doc. 4 ] Fascicolo di docc. 16, da 1798: 28 ottobre a 1799: post 10 novembre

[Doc. 4/I ] 1798: 28 Ottobre Presentata da D[omino] Lorenzo Fagherazzi Cecon istando &c. Riconoscono anche gli asserti Procuratori della Regola di Chies, e Cadenza- no, Antonio Trame, ed Andrea dal Borgo nella loro Risposta 22. Ottobre p. p., che per contendere alle due Regole d’Irrighe, e Lamosano la giustissima proposizione contestatta colla Petizione 6. Ottobre p.p. di dividere trà le tre Regole suddette li Monti, e Comuni Promiscui tra esse nelle misure di proporzione, e di giustizia, ed equità; e nelle forme le più convenienti, per l’effetto, che le due Regole d’Irrighe, e Lamosan godono in fatto del benefizio dei promiscui Monti, e Comuni conviene in linea d’equità, e convenienza negare assolutamente l’abuso, che ora si fà sopra la sudetta promiscuità; e sul godimento delli sudetti Monti, e Comuni perché colla su- detta Risposta apertamente negarono l’abuso stesso, cercando di convertire il neces- sario Ricorso delle due Regole, in un caprizioso tentativo accomodamento da supo- ste persone private, condotte da privati oggetti. Quantunque l’azione delle sudette due Regole dipenda dalli titoli loro nelli sudetti Monti, e Comuni pure non refformidando esse Regolle d’Irrighe, e Lamosan di privar anche ex abundantis il sudetto abuso in fatto, e il qualle il benefizio delli promiscui Monti, e Comuni viene quasi interamente goduto sollo da quelli di Chies, e Cadenzano, e però protestando efficacemente alla sudeta risposta 22. Ottobre p. p. e riassumendo li sentimenti della petizione 6. Ottobre p. p. devotissima implora il Procuratore di dette Regole d’Irrighe, e Lamosan, che sia a di loro favore deciso in

7 tutto, e come fu proposto colla sudetta Petizione, coll’admissione della medesima per quanto &c., salvis &c. Proponendo ex abundantis il seguente capitolo da essere rilevatto tam ante quanm post juditium, quantenus justitie videtur &c. Che verità fu, ed è, che il godimento delli Monti, e Comuni promiscui tra le tre Regole d’Irrighe, Lamosan, Chies e Codenzan, viene per le situazioni di quei Monti, e Comuni quasi interamente goduto in fatto dalli solli Regolieri di Chies, e Codenzan, e per la più delli anni interamente, e senza compartecipazione di quelli d’Irrighe, e Lamosan, vel prout per Teste. Eccitando le Regole di Chies, e Codenzanm a produr la sua licenzaal caso vogliano proseguir la Causa sotto pretesto dei opportuni Ricorsi. Salvis &c. – Luigi Corte Avocato. Andrea Antonio Pagani Nod., e Regio Archivista Civile copiò in fede ecc. *** [Doc. 4/II ] Belluno, 1799: 8 Marzo La causa in questo Foro pendente introdotta dalle Regole di Irrighe e Lamo- san Attrici, in confronto della Regola di Chies, e Codenzan Rea convinta sul punto della Divisione fra esse Regole delli Monti, Comuni, Pascoli, e Boschi promiscui tra le medesime, e colla Petizione 6. Ottobre p. p., resta amicabilmente composta, e de- finita col seguente Accordio nel quale intervene per Irrighe, e Lamosan il Signor Lo- renzo Fagherazzi loro Procurator; e per Chies, e Codenzan intervengono li mis. An- drea quondam Osvaldo Chiusura, Andrea qu. Zuanne dal Borgo, ed’Osvaldo Calda Procuratori destinati dalla Regola di Chies, e Codenzan colla Parte 17. Febraro 1799. Primo. In massima accordano reciprocamente le sudette tre Regole, che se- gua la proposta Divisione delli sudetti Monti, Comuni, Pascoli, e Boschi finora go- dutti dalle medesime promiscuamente, e talle Divisione in due parti eguali, una a favore d’Irrighe, e Lamosan, e l’altra di Chies, e Codenzan. Secondo. La Divisione sudetta dovrà farsi colli riguardi tutti di convinienza, di Giustizia, e colla magior celerità, e per risparmiar spese, e perdite di tempo, resta convenuto, che talle Divisione debba farsi dal Deputato d’Irrighe, e Lamosan, ed e- leggiere quelli di Chies, e Codenzan, e al caso alla Regola di Chies, e Codenzan non comodi questa prima Divisione, allora li Deputatti di Chies, e Codenzan faranno es- si la Divisione sudeta, ed eleggerà li Deputatti d’Irrighe, e Lamosan. Tanto restò trà le sudette Regole col mezzo deli legitimi loro rapresentanti convenuto, e tanto prometono di attendere, eseguire, e mantenere sotto obbligazio- ne dei Beni delle sudette Regole, presenti, e futuri, e in fede si sottoscriviamo di pu- gno. Andrea dal Borgo affermo Andrea Chiusura Corona aff. Gio. Andrea Persicini Nod. affermo per Osvaldo qu. Antonio Zanon Calda per non saper esso scrivere

8 Lorenzo Cecon aff. Quanto sopra. Gio. Andrea Persicini Nod. ha visto li sudati dal Borgo detto Chiesura, detto Corona, e Cecon a sottoscriversi di proprio pugno, in fede. Francesco Giuseppe Pagani Nodaro &c. ha tratta la presente dall’autentica esibitali de verbo ad verbum, in fede &c. *** [Doc. 4/III ] 1799: 30 Marzo Coll’Accordo 8 Marzo p.p. convenuto trà le due Regole di Irrighe, e Lamosan la massima di Devidere in due eguali parti li sudeti Pascoli, e Boschi tra esse Regole promiscui, e stabilito, che talle divisione deve farsi dal Deputato d’Irrighe, e Lamo- san, perché abbino ad eleggiere li Deputati di Chies, e Codenzan, cui possa in quali- tà di Deputato delle Regole, d’Irrighe, e Lamosan a dare esecuzione al seguito sude- to Acordio, e porsi li maturi esami sopra la Località, qualità, quantità delli medesimi divisibili Tereni; e usatto ogni studio, affinché riesca talle divisione colli riguardi tut- ti di convenienza, e giustizia reciproca, forma la seguente distinta divisione in due parti come segue. Prima Parte , omissis. Segue la seconda Parte, omissis. Qual divisione a nome delle due Regole d’Irrighe, e Lamosan da me fatta, e con mio Giuramento firmata viene esibita per l’elezione di scielta alla Regola di Chies, e Codenzan a tenor del concertatto, e in fede; - Qual divisione viene presenta- ta alli Procuratori di Chies, e Codenzan acciò sia eseguita la elezione entro a giorni otto, e non accomodando la presente divisione fatta da me sottoscritto, entro il pre- sente termine dovrà essi Deputatti di Chies, e Codenzan farne una nuova divisione, previa di ciò sia fatta in due, e solle distinte parti, e a me sottoscritto riservandomi l’elezione a tenor del Acordio dentro quelli giorni otto terminerà &c. *** [Doc. 4/IV ] 1799: 6 Aprile A tenor della parte presa in questa vicinia della Regola di Chies, e di &c., che incaricano Noi sottoscritti, il dover concorere alla divisione dei monti Salatis, sino ad ora in solidum goduti, unitamente con le altre due Regole cioè Irrighe, e Lamo- san, per la qual divisione Noi Deputati di Chies accordati amichevolmente con il Deposito [=Deputato] di esse due Regole, che egli a suo buon talento possi a due e- gualli parti delli monti medesimi, e possa significarle a Noi sottoscritti per farne la scelta di quella parte che crederano più uttile, e vantaggiosa per Noi. E non essendo quello sia una, che l’altra di nostro interesse, che possiamo noi sottoscritti passar ad altra parte delli antedetti Monti, poi farne la preferenza all’sudetto Deputatto delle due Regole d’Irrighe, e Lamosan, e ciò delle due fare la s[c]elta di quella che crederà per lui più vantaggiosa. Fate dunque le due Parti come sopra dall’antedetto Deputatto, le passò in scritto nelle nostre mani, e quelle da noi ben viste, e maturamente considerate, sia

9 l’una parte che l’altra, troviamo che tal divisione non sia fatta con tutti quei articoli comprovanti che richiesa le nostre ragioni, che però per tal effetto, con le presenti qui sottoscrizioni, si sottometiamo di passare anche Noi alla divisione delli Monti medesimi, delli qualli si dà la preminenza al Deputato medesimo d’Irrighe, e Lamo- san, che scielga dalle due parti quella che ben conosce per loro uttile, e a vantagio. Dunque esaminiamo Bensì, che sia cosa utile, e vantaggiosa per tutti li com- ponenti delle tre Regole di goder in solidum con gli Animali Bovini entro il Circon- dario delli qui sottoscritti confini, e che cadauno abbiano il diritto di sua proprietà in forma al Dissegno, che lo richiede. Con patto, e condizione anche, che li Animali Pe- corini delle tre Regole solle abbia a participare l’uso del pascolo delli Bovini, nel tempo che sono inviati per andar alli Monti fino a tanto che la moderata stagione di poterli nei Monti stessi alimentare, e così anche di dover dimonticare per via della stravaganza dei tempi, possino essi monticanti alimentarli nel Pscolo dei Beni istes- si. Segue li confini per il Pascolo dei Bovini, omissis, per tutte le Parti. La presente Divisione doveva [=doverà] esser presentatta al Deputato delle due Regole [di] Irrighe, e Lamosan, acciò lui si elegga la parte, che crederà a lui più avantaggiosa; Avendo noi sottoscritti deciso in questa maniera, li sudetti Boschi, e li sudeti Monti, perché così credemo, che sia per la meglio all’Avvantagio comune, e per doveri di conscienza, di che si sotto scriviamo di proprio pugno. Dovendo però ognuno dei qualli dover pagar le obbligazioni, che si ritrova sopra le sudette parti, a chi più si aspetta. Andrea dal Borgo Andrea Corona afermo *** [Doc. 4/V ] 1799: 8 Aprile Col volontario Accordio 8. Marzo p. p. seguito trà le Regole d’Irrighe, e La- mosan da una, e quella di Chies, e Codenzan dall’altra fu convenuto in massima, che segua trà esse Regole in due eguali parti la divisione delli Monti, e Comuni, e Pascoli boschivi finora promiscuamente goduti dalle sudete Regole, e fu stabilito in fatto che talle Divisione deva farsi dal Deputato d’Irrighe, e Lamosan, col diritto dell’elezione a quelli di Chies, e Codenzan, e al caso talle Divisione non comodi, che si faccia dalli rapresentanti di Chies, e Codenzan, col’elezione al Deputatto d’Irrighe, e Lamosan. Fece il Deputato d’Irrighe, e Lamosan la prima Divisione in datta 30. Marzo p. p. la portò ai Rapresentanti di Chies, e Codenzan, a ciò eleggiesero, ma non volle- ro essi accogliere talle divisione benché equa, ragionevole, e con proporzione. Tali difetti della Divisione non devono deludere gli effetti del convenuto, e però D[omino] Lorenzo Fagherazzi detto Cecon, come Deputato e Procurator d’Ir- righe, e Lamosan, presentì la sudata Divisione, fatta dalli Deputati di Chies, e Co- denzan in data 6. corente, la contraddice espresamente nelle parti nelle quali è fala- ce, ed eronea cioè nella parte che arbitrariamente, e violentemente in sé comprende,

10 ed abraccia il Bosco di ragione del Monte Fedarola di ragione di questo Reverendo Capitollo dei Signori Canonici di Belluno contro li cattastici di quel Capitollo, e con- tro i confini in esso catartico 1468., che si produce, espressi invogliendo così le su- dette Regole in un usurpo, e in tutte quelle danose conseguenze, che ne deriverebe- ro; e nelle sue ommissioni del pari contraddice la sudata Divisione, la qualle devide sollo li Monti, Cumuni, e pascoli sopra la croda, e non divide come dovea li Cumu- ni, e Pascoli Boschivi posti sotto la sudetta Croda, parimente promiscua tra le sudet- te Regole, abbracciati dal sudetto accordio, e dal pari divisibili in esecusione del medesimo. Così contraddetta la divisione, il Deputato d’Irrighe, e Lamosan eccita quelli di Chies, e Codenzan a volerla entro giorni tre, 3., regolare separando dalla divisio- ne il sudetto Bosco di ragione del Capitolo, e includendo nella divisione stessa gli ommessi Cumuni, e Pascoli Boschivi posti sotto la croce, e fin ora promiscui, onde abbia il suo effetto il convenuto col predetto acordio. In caso non concorrano li Deputatti di Chies, e Codenzan nel sudetto perio- do alle sudette regolazioni, ed emende, resta ad essi protestato, che si avarà per ben fatta la Divisione 30. Marzo p. p. fatta dal’Deputato d’Irrighe, e Lamosan, e veran sotto gli riflessi del Regio Giudice, e d’ordine suo cavato a sorte le parti di essa Divi- sione, e alle rispettive Regole assegnata la propria parte, sempre in esecuzione del convenuto. Luigi Corte Patrocinatore *** [Doc. 4/VI ] Belluno. 1799: 15 Aprile Venuti in deliberazione li Coltelli delle tre Regole d’Irrighe, e Lamosan, Chies, e Codenzan, cioè Irrighe, e Lamosan da una, e Chies, e Codenzan dal’altra di passare alla divisione dei loro Beni Comunali, per quanto riguarda a quelli, che ser- vir devono ad uso di Pascolo delle Pecore, non intendendosi in tal divisione com- presi gli altri pascoli inservienti ad uso dei Bovini, che si godono in comune, si sono le sudette parti convenute, e stabilite nel modo seguente, e ciò col mezo di D[omino] Lorenzo Fagherazzi, che agisce per conto, e nome d’Irrighe, e Lamosan, e di Dom. Andrea del Borgo, che agisce per conto, e nome di Chies, e Codenzan, per nome suo, e Coleghe, e ciò salva sempre l’aprovazione delle Regole da loro rapresentatte, senza la quale non può aver luogo né effetto il pre[se]nte Accordio. Primo. Si assegnano per uso dei Pascoli delle Pecore la montagna detta Vala- za con sue adiacenze, cioè Valetta, Valdella, Costa Dagna [?], Col Penegol, ed altre [a]diacenze dai crep in suso, che confinano coi sgualdi di Pieve, e Val di Salat. Man- tandar, cioè Val di Nantandar, con sue ragioni, nariet [?], massar [?], e sue adiacenze confina con la Fedarola, con sommità dei monti, con Val di Salat, e con Comun pro- miscuo delle tre Regole. E Val di Salat da Pal in dentro. Questi Luoghi, e pascoli s’intenderano divisi in due parti, cioè la prima parte comprenderà la Valaza con tutte le sue ragioni, e Luoghi sopra nominati; la seconda parte comprenderà Nantandar con tutte le ragioni, e Luoghi sopra nominatti.

11 Riguardo alla Val di Salat, non conve[ne]ndo che questa sia divisa, perché dividendosi nasarebbero delle disparità, e questioni trà li confinanti, per ciò viene d’accordo stabilito che in detta Valle si abbiano a porre al pascolo N. 600. Pecore, e non più, e queste esser debbono delle tre Regole sudete, ed escluse sempre le fore- stiere. Rimangono promiscui ad uso delle tre Regolle tutti i luoghi pascolavi, Bo- schivi, e Comuni situati sotto le crode, che furono godutte in Promiscuità. E perché le Regole di Irrighe, e Lamosan si ritrovavano in qualche discapito lasciando li sudetti luoghi in promiscuo, per ciò si assegnano in benefizio delle dette due Regole Pecore N. 100. o sia il dirito di porre al pascolo nella Val di Salat il detto numero di Pecore, altre Pecore N. 500. da porsi al pascolo nella Val di Salat, come sopra si è detto, siano divise, ed assegnate nel modo seguente. Pecore N. 220. si assegna alla parte che à la Valaza, e sue [a]diacenze, e le al- tre 280. ad altra parte che avarà Nantandar e sue [a]diacenze. Di queste due parti divise nel sopra annunziato modo avrà la scelta la Regola di Chies, e Codenzan. Per far uso de’ Pascoli sudetti, per condurre, e ricondurre le Pecore si usa- ranno delle solite strade. Tanto restò dalli Procuratori, e Deputatti delle respetive Regole sopranomi- natte stabilito, concluso, e terminatto, a toglimento d’ogni ulteriore disparità, e quet- te comune, salva l’aprovazione di esse tre Regole, e ciò sotto gieneral obbligazione di tutti li Beni, ed effetti delle Regole medesime, ad L[audem] D[ei]. Andrea dal Borgo Lorenzo Cecon affermo Dionisio Dogliosi Nod. Pub. &c. vistò le parti sudette a sottoscriversi di proprio pu- gno e tratta la presente dal’Autentica &c, in fede &c. Andrea Antonio Pagani Nod. e Reg. Archi. Civ. copiò per altra mano, in fede &c. *** [Doc. 4/VII ] 1799: 21 Aprile In Vicinia di Chies. Ove radunati li capi di casa componenti di questa Regola al loco solito, ordinatti dal Giurato more consuetudine, con la dovuta permissione o sia Licenza del Regio Giudice Civile per passare alla deliberazione dell’Accordo se- guito li 15. cadente in Belluno trà li Deputati di questa Regola, e quelli d’Irrighe, e Lamosan, per la Divisione delli monti servientti ad uso di Pascolo, per li Animali Pecorini, come in quello &c. Qualle Accordo letto, e chiaramente pubblicatto nel congresso stesso, e dalli radunatti bene inteso, e considerato in tutte le sue partti, massime, condizioni in quello dichiarate, Dichiara la Regola di condiscendere volentieri alla elezione di una delle due parti, ma altresì non intende, che la Regola di Irrighe, e Lamosan abbrac- ciar abbia nel sudato acco[r]do un suposto diritto da per esse solle disporre al pasco- lo nella Val di Salat Pecore 100. oltre il Promiscuo jus, che tiene delli monti stessi e-

12 gualle a noi, per lo che intende li qui radunatti, che non abbia Locco un tale incon- veniente diritto per alcun motivo, ma intende, che delle sudette 100. Pecore, ne pos- sa caricare 50. quelli di Chies, e le altre 50. Irrighe, con Lamosan, non dovendosi per alcun titollo far distinzione d’una proprietà insolidata, e che salve sempre sia in a- venire li reclami, che venire potessero fatti dalli componenti le tre Regole in vigor de Privilegi, Decretti, Spazzi, ed altre più sentenze ottenutte a solievo, e godimento di tutte le tre Regole. Omissis. *** [Doc. 4/VIII ] Senza data Non potea il Deputato della Regola di Chies, e Codenzan dare più ributantte prova di mala fede quanto quella di dissuadere la sua Regola dall’approvare quello stesso giusto, ed equo Accordo, che dallo stesso Decretto fu assentatto, e per segno di persuasione firmato di Pugno, li 15. Aprile p.p. &c. Omissis. Siccome però tutti li diversivi della Regola di Chies, e Codenzan tendono, come ebbe a dirlo publicamente il suo Procuratore, soltanto a far perdere ad Irrighe, e Lamosan il Benefizio della Monticazione imminente, come si riuscì nel anno de- corso, così il Legitimo Procuratore delle sudette due Regole, protestando in tutte le sue parti alla Risposta sudetta 29. Aprile, eccita la Regola di Chies, e Codenzan in triduo, o ad accetare l’Accordo 15. Aprile in tutte le sue parti, opure a concorere an- co alla Divisione di quei Pascoli Boschivi, e Comuni rimasti in quell’Accordo promi- scui, nel qual caso cesserà ogni benefizio per Irrighe, e Lamosan per l’erba delle 100. Pecore, e tutto sarà ad eguale caratto diviso. Se nepur talle stringientte dichiarazione basterà a condure al dovere la Regola di Chies, e Codenzan, e magi[o]r più il carico- so so Deputato, protesta il Procurator d’Irrighe, e Lamosan, che passati detti 3. gior- ni, instarà appresso il Regio Giudice Civile perché sia decretatto, ed aprovatto per contto anche di Chies, e Codenzan, l’acordo sudetto 15. Aprile tantto più che si figu- ra per quella Regola in Giudizio dai suoi Procuratori senza aver la necessaria sovra- na concesione, o licenza.Luigi Colle Patrocinatore Andrea Antonio Pagani Nod., e R.o Archi. Civ. copiò per altra mano, in fede &c. *** [Doc. 4/IX ] Senza data Giaché li legitimi Rapresentantti delle Regole di Chies, e Codenzan ecitatti dalle Regole di Irrighe, e Lamosan a dichiarare se vogliono accetare, ed eseguire l’acordo 15. Aprile p. p. come fu concepitto, o pure se vogliono concorere alla divi- sione anche delli Comuni, e Pascoli Boschivi rimasti solli nel sudetto accordio prò indivisi, così il Procuratore delle due Regole d’Irrighe, e Lamosan eccita quelli di Chies, e Codenzan a concorere in triduo alla verificazione della sudetta divisione, a quella concorrendo esso Procurator d’Irrighe, e Lamosan col mezo di D Zuanne Pelegrinoti Publico Perito dichiarando, che nell’urgienza presente il Procu- rator detto d’Irrighe, e Lamosan farà formare dal suo sollo Perito la sudetta divisio- ne, passatti li sudetti giorni tre anche senza il concorso della Regola di Chies, e Co- denzan, e si averà non ostante tale divisione per legalmente fatta, siccome poi non vi

13 rimane, né si spiegò anzi mai eccezioni sulla divisione de’ monti fatta col sudetto Accordio, e solo màncavi la elezione delle Parti, così il Procuratore d’Irrighe, e La- mosan eccita la Regola di Chies, e Codenzan, ad eleggiere in triduo trà le formate porzioni quella, che ad esse più gli agrada, con protesto, che passato quel termine, eleggerà senza riguardo il Procura[tor] detto d’Irrighe, e Lamosan, e si averà anco tale elezione per ben fatta. Luigi Corte Patrocinatore [Ad] ext[ra]. 15 detto. Mandato di notizia in forma &c. Detto. Fu intimato da Lorenzo Chiesura di Chies. Andrea Antonio Pagani Nod. e R. Archivista Civile copiò per altra mano, in fede &c. *** [Doc 4/X ] 1799: 11 Giugno N. 1299 Per la Divisione dei Monti Nantandar, Valaza, e Salatis, convenero in mas- sima, e in fatto le tre Regole dette d’Irrighe, e Lamosan; Chies, e Codenzan, col Ac- cordo 15. Aprile p. p. e solo manca la scelta ed assegnamento delle Parti perché sor- tisca il pieno suo effetto la sudetta divisione, fu eccitatta la Regola di Chies, e Co- denzan a voler sciegliere una delle due Parti del’alternativa, che scieglierano esse le due Regole d’Irrighe, e Lamosano. Non fece fin’ora Chies, e Codenzan alcuna scelta, e già che è ora il tempo della Monticazione dietro il fatto protestto ellegono le due Regole d’Irrighe, e Lamosan la porzione, che comprende Nantander, lasciando a Chies, e Codenzan quella che comprende la Valaza, restando ad ambe le Parti il fis- sato numero di Pecore nel monte detto Salatis a senso del sudetto Accordio 15. Apri- le p.p. Fu in seguito convenuta anco la divisione delli Boschivi, e Cumunali rimasti proindivisi nel sudetto Accordio, e non avendo Chies, e Codenzan volutto, benché accetasse concorere alla divisione sudata, seguì la medesima col mezzo del commis- sionato Publico Perito Giovanni Pelegrinotti, qualle la riferse sotto li 10. Giugno 1799. Anco in tal divisione nell’urgienza del tempo ellegono Irrighe, e Lamosan la parte prima alli N.ri 20, 21 a norma del Disegno Pelegrinotti, che resta prodotto, e lasciano alla Regola di Chies, e Codenzan la Parte seconda, alli N.ri 19 e 22, a sense del sudetto Disegno. Circa alla Parte dei Cumuni, e Pascoli Boschivi sudetti rimasta proindivisa nella divisione Pelegrinotti alli N.ri 23 e 24 per comodo delle entro poste casere, si accorda, che resti promiscuo il godimento fino a nuova risoluzione d’ognuna delle Parti. Siccome poi le Regole di Irrighe e Lamosano sono defatigate da tanti stan- cheggi, che contro di esse usa la Regola di Chies, e Codenzan, e vogliono usar ogni via possibile per alontanare qualunque cavitazione, così ex abbundanti dichiarono, che se la Regola di Chies, e Codenzan si trova mal contenta delle sudette scelte fatte dalle di Irrighe, e Lamosan, queste accordano il cambio a piacer della Regola di

14 Chies, e Codenzan, pur che essa Regola spieghi su ciò la sua volontà entro giorni trè, passati li qualli, le Regole di Irrighe, e Lamosan rimarano nel pacifico godimento delle Parti da esse ora scelte, così volendo la ragione, e li corsi eccitamenti, e l’urgienza dell’avanzatta Stagione. Luigi Corte Patrocinatore Andrea Antonio Pagani Nodaro e R. Archivista Civile, copiò per altra mano in fede &c. *** [Doc. 4/XI ] 1799: 11 Giugno Il Reggio Giudice Civile. Ordina, che sia intimato alli attualli legitimi Rapresentanti la Regola di Chies, e Codenzan l’Esibito oggi in questo Ufficio prodotto dalli rapresentanti le Re- gole di Irrighe, e Lamosan, qualle in copia le viene trasmesse in tutto, [e] per tutto come in esso, e Disegno, che lo accompagna, eccitandoli a respondere entro il termi- ne di giorni tre, aliter &c, che tanto &c, in quorum &c. Datta in Belluno dal Regio Tribunal Civile di prima istanza li 11 Giugno 1799. De mandato Daniel Cantinela Nod. Canc. Civile loco Protoc. &c.

Adi 12 Giugno 1799. Chies. Rifferisco io infrascritto di aver intimato il presente Mandato al Giurato di Chies, e Codenzan, e avergli rilaziato la scrittura perciò lo presenti alle sue Regole e eso Giurato hanno presentatto ciò sua consorte il presente ad Andrea Cantandale e Lorenzo Corona, e Zuanne Cumunali [?] come Deputatti eletti di dette Regole, in fe- de. Giuseppe Salvadori pregato dalla sudetta Giurata. Andrea Antonio Pagani Nodaro, e R.o Archiv.a Civile copiò per altra mano &c. *** [Doc. 4/XII ] 1799: 18 Giugno Regio Giudice Civile. Giaché la Regola di Chies, e Codenzan, benché formalmente eccitata a voler essa ellegiere una parte sopra la divisione de’ Monti promiscui firmata coll’Acordo 15. Aprile p. p. non si determinò ad alcuna scelta, e dovetero scegliere le due Regole d’Irrighe, e Lamosan per non laziare il sudetto Accordo ineseguto, ed elessero col di loro Esebito 11. corrente il Monte Nantander colla stabilita caratazione di Pecore N. 330., nella Val di Salatis in confronto di altre Pecore 270. assegnate alla Regola di Chies, e Codenzan col Monte detto Valaza, e siccome elessero sopra la divisione

15 formata dall’p. p. [=pubblico perito] Pelegrinotti, de Cumuni, e Pascoli Boschivi pro- miscui, le località marcate nel prodotto Disegno alli N. 20, 21, in confronto di quelle alli N. 19, 22, rimasti a Chies, e Codenzan, per ecezionarvi o cambiar parte deve ese- guirsi per il fatto pretesto, e per esser la stagione opportuna per la monticazione, es- se Regole prendono il possesso delle rispetive porzioni, ed instano perché siigli rila- ziato ordine comissivo dalla sudetta Regola di Chies, e Codenzan, ed a chi più oco- resse di non dover turbare sotto alcun pretesto esse Regole di Irrighe, e Lamosan, nel tranquillo possesso delle suddette porzioni scelte di monte, e loro diriti, onde sortiscano quanto si conviene, e segui la sua esecuzione. Luigi Corte Patrocinatore Andrea Antonio Pagani Nod. e R.o Arch. Civile copiò per altra mano, in fede &c. *** [Doc. 4/XIII ] 1799: 4 Luglio N. 5171-464 – Alli Nobb. Consoli di Belluno. Riconosciuta dall’Imp. Regio Magist. Camerale la nullità del Acordo 15. A- prile decorso, e l’illegalità d’ogni sua disposizione, per l’immaginata divisione de Pascoli della Valle di Salatis, comette alli Nobb. Consoli di Belluno d’immediata- mente dichiarare come non avenuto l’acordo stesso; e siché come in passato sia libe- ro l’uso di quei Pascoli alli tre Comuni di Chies, Irrighe, e Lamosan d’Alpago, e pre- servato il respetivo loro legitimo Titolo, e diritto, porgiendo riscontro della prestatta esenzione in argomento di solla competenza di esso Imp. Regio Magistr[at]o Came- rale. Venezia li 4 Luglio 1799. Angelo Zustinian primo Cons. R. Int. e Deputato Giacomazi R. Secr. Antonio Pagani Canc. di Comunità, ho tratto la presentte dall’Autentica, in fede &c. *** [Doc. 4/XIV ] Venezia. 1799: 18 Settembre Ha donato un serio riflesso l’I.R. Governo Generale al Memoriale del Comu- ne della Valada diretto ad ottenere il permesso di proseguire alcune giacenti pen- denze in conformità dei Comuni di Fregona, e Carfon per il rispetivo godimento d’un monte comunale denominato Colmont, e ciò col mezzo d’una delegazione a questo R. Tribunale di Apello. Ha conosciuto il Governo medesimo le dispendiose Forensi discordie, i re- clami, gli atti, e giudizi corsi nel lungo periodo di anni cento e cinquanta, e dessume a tutta l’imenso imbarazo, in cui troverebbero essi Cumuni, se presso il Foro conti- nuare dovesero le dir[a]mate loro questioni vertenti in punti di merito, di possesso- rio, e di petitorio. Convenindo pertantto il Governo nel parere del R. Fisco, che la massima di una egual divisione dell’accenato Monte trà li con[ten]denti Cumuni sia statta già 16 decisa dalle sue sentenze arbitrarie seguite negli anni 1637. 1638., che stano, e vivo- no, e non furono mai né alterate, né opposte nella massima colli sucessivi Giudizi, trova adunque, che non rimanga per ciò, che di procedere all’esecuzione, ciò che non stima necessariamente suscettibile di una Giudiziaria mansione, tratandosi d’una materiale verificazione delli suindicati Giudizi, l’ultimo de’ qualli laudato da ambe le Parti contendenti, e sopra conforme loro instanza decretato li 2. Marzo 1639. dall’in alora Publico Rappresentante di Belluno, ed aprovato solenemente con ter- minazione del fu Magistrato dei Beni Cumunali 12 Maggio seguentte. Ciò posto, deviene il Governo a cometere alli Nobilli Consolli di Belluno di chiamare li Rapresentanti rispettivi degli antedetti tre Cumuni della Valada, Frego- na, e Carfon, di loro prescrivere in nome del Governo medesimo di elegiere due abi- li, e non sospeti Periti Publici, l’uno per parte, col terzo in caso di loro discordia, che questi debbano portarsi sopra luogo per dividere il contenzioso Monte Cumunale Colmont a tenore delle precitatte Arbitrarie 1737. e 1738. [sopra era 1637 e 1638] , for- mando anche un esato Disegno marcato colla linea divisionale ed assegnandone una Mettà al Cumune di Valada, e l’altra alli due Cumuni di Fregona, e Carfon a spese tutte dei Cumuni stessi. Seguita poi, che sia, una tal divisione, ed Assegnazione del Governo, come pure dovrano esserlo le diferenze che risorgier potessero trà esse parti su la fatta divisione per esser colla sua auttorità definite, inteso sempre il R. Fi- sco, tratandosi d’un Monte, che per essere cumunale appartiene al alto Sovrano Dominio. Dichiara finalmente il Governo, che restano con ciò eliminati tutti gli atti giu- diziari tutt’ora pendenti, e per il fatto contraposti al Giudicato dalle preacenate arbi- trarie Sentenze 1637. 1638. e posto fine alle discrepanze di quei miseri Abitanti Cu- munisti, siché assicurata venghi tra essi una perpetua pace, ed armonica tranquillità. Zen Busenello R. Segr. *** [Doc. 4/XV ] Chies d’Alpago. 1799: 29 Ottobre Faccio giurata fede io sottoscrito Procuratore atualle delle Regole di Chies, e Codenzan, che il N. attualle delle Pecore, che possiedono li Regolieri di Chies, e Co- denzan, è di 620 circa, e ciò per la piena cognizione che tengo, e per puro effetto di verità, in fede mi sotoscrivo di proprio pugno &c. Io Antonio quonda[m] Domenico Trame Procuratore della sudata Regola confermo quanto sopra L. D. 31 Ottobre 1799. Irrighe. Faccio giurata fede io sottoscrito Giurato at- tualle della Regola di Irrighe, che il N. attualle delle Pecore che posedono la Regola d’Irrighe che è di N. 183 circa, e ciò per la piena cognizione che tengo per puro effet- to di verità, in fede, per non saper esso scrivere. Antonio qu. Santo Coldel [?] Giurato presente Domenico qu. Gion Battista Fagherazi pregato dal Giurato Giuseppe Salvadori e Antonio Romor quondam Valentin Testimoni

17 L. D. Adì 31 Ottobre 1799. Fede giurata facciamo noi sottoscriti Publici Periti, che le casere, ed alquante fabriche della Regola di Chies sono lungi, o sia distanti dal Monte Salatis due miglia circa, e parte sopra li Pradi, e Campi di detta Regola &c. – Fede giurata facciamo parimenti, che li Regolieri di Irrighe, e Lamosan sono miglia cinque in circa distantti dal detto Monte Salatis, con strade pessime, e disastrose. Tantto asseriamo per la pura verità, e con nostro giuramento, in fede &c. Antonio Bona Pub. Perito affermo Zuane Pelegrinotti Pub. Perito affermo, e scrisse &c. Adì 10. Novembre 1799. Lamosano. Faccio giurata fo io sottoscrito Giuratto attuale della Regola di Lamosano, che il Numero attualle delle Pecore che possiedo- no li Regolieri di Lamosano è di N. 190 in circa, e ciò per la piena cognizione che tengo, e puro effetto di giustizia, e in fede mi sottoscrivo. Santo Romor pregato dalla Giurata Domenica moglie di Giacomo Tona Giuseppe Salvadori presente Testimonio Antonio qu. Valentin Romor fui presente Testimonio *** [Doc. 4/XVI ] Senza data Imperial Regio Magistrato Camerale. Le Regole d’Irrighe, e Lamosan in vigor delle Investiture avute dalla Munifi- cenza del Dominio ad esse concesse hanno il diritto di godere promiscua- mente con le altre due Regole di Chies, e Codenzan li Monti Pascolavi posti nel loro distretto di ragion cumunale. Trà tutti li detti Pascoli, il più ubertoso, ed uttile ad esse Regole, è quello det- to del Salatis, ma essendo esso colorato in promiscuità delli campi, e casere di ragio- ne della Regola di Chies, e Codenzan, le di cui famiglie sono divenute in questi ul- timi tempi posseditrici di copioso numero d’animali Pecorini, si tr[ov]ano esse pove- re [Regole] d’Irrighe, e Lamosan deluse, e pregiudicate nella promiscuità del benefi- zio loro concesso, che nella loro distanza impunemente s’apropriano le famiglie su- dette. Per redimersi da detto pregiudizio hanno le Regole sudete di Irrighe, e La- mosan creduto, che indispensabile fosse l’equa divisione delli cumunali promiscui con il plausibile oggetto, che li beneficati avessero in parità a godere la publica lar- gizione e quindi hanno praticatto il comandamento 26. Aprile 1798. con il mezo del Cesareo Regio Tribunale Civile di Belluno direto alla divisione sudetta, ma avedute- si dette Regole di non poter proseguire la pendenza senza publica permissione, si sono prodotte all’Imperial Regia Comission Camerale, ricercando di esser auttori- zatti a poter sostenere giudiziariamente le competentti ragioni nel proposito, ed e- manò il Decreto 25. Settembre p. p. di essa Regia Comissione Camerale con cui fu- rono incaricati li Aversarii di Belluno di rendere intese le dette Regole d’Irrighe, e Lamosan del Permesso loro accordatto di progredire la causa, o di convenire per af- fitanza, e divisione sopra l’uso dei Monti, e Cumunali promiscui con la Regola di Chies, e Codenzan, con eccitamento, a prestarsi piutosto, perché avesse lucco un Ac-

18 cordo convenzionale con la progrezione della causa rimetendo per altro al caso il detto Accordo alla sua aprovazione. In sequella però di detto Superiore Decreto, dopo qualche giudiziaria scrittu- ra, sono divenute le Regole d’Irrighe, e Lamosan, da una, e Chies e Codenzan dal al- tra, all’Accordo 15. Aprile prossimo passato con cui convennero la divisione dei Pa- scoli delle Pecore, restando promiscui Boschivi, pascolavi, e cummuni sotto le crode, sempre promiscuamente godutti, con la sola diferenza che le due Regole d’Irrighe, e Lamosan potessero in compenso de pregiudizi che risente in detta promiscuità, a- vesse il diritto di pore cento Pecore di più di quelle delle altre due Regole sopra il Pascolo nella Val di Salatis. Nacquero in seguito in via esecutiva di detto Accordo giudiziare questioni tra esse Regole essenzialmente sopra la riserva del Pascolo di dette 100 Pecore, quando emanò il Superiore Decreto 4. Luglio prossimo passato dell’Imperial Regio Magistratto Camerale, che trovando non aprovatto il detto Accordo annullò il me- desimo con tutte le cose relative, tratandosi di argomento di solla sua competenza. Venerano le povere Regole d’Irrighe, e Lamosan il Decreto sudetto, che anu- lò il seguito Accordo non sancito dalla superiore auttorità, come prescrito avea il Decretto della Regia Comissione Camerale, e tratandosi a punto d’un argomento, che dipende dall’Imperial Regio Maggistrato Camerale, rive[re]nti implorano dette Regole di poter senza l’obice di detto Decreto rassegnare le ragioni [e]videnti, che al- le medesime competono per la divisione dei Pascoli promiscui con le Regole sopra- dette innanzi alla sua Autorità, e pure in via giudiziaria come meglio fosse creduto, animati da ciò anche dall’ese[m]pio risultante dall’unito Decreto dell’Imperial Regio governo gienerale che umigliamo; Grazie &c. *** [Doc. 5 ] 1800: 24 Febbraio Al margine superiore sinistro: «Estratto secondo». In Dei Aeterni Nomine Amen. Anno ab Incarnazione Domini Nostri Jesù Christi Millesimo, Octuagentesimo, Ind.e termia, Die Vero Vigesima quarta Mensis Febbruarj. Costituiti alla pre.nza di me Nod.o, e Test.nj Inf.i D.no Lorenzo Vani Figlio Emancipato di Valantin, e D.no Antonio Vani q.m Pasqualin della Villa d’Irghe [co- sì!] Pieve d’Alpago Ter.io di Belluno, ambi à me Nod.o notti, e volontariam.te fa- cendo hanno convenuto il p.nte Contratto di Vend.a e rispettivo Acquisto, per cui il d.o Ant.o Vani q.m Pasqualin promette di far Vendita, et il d.o Lorenzo Vani s’obbliga di far l’acquisto degli infras.i Pezzi di Terra, cioè Pezzo di Terra Prativa, et arrativa il Loco d.o Stabile Dentro, altro Pezzo di Terra Prativa il Loco d.o Premor, altro Pezzo di Terra Prativa il Loco d.o alla Sicora, altro Pezzo di Terra Prativa il Lo- co d.o de Col Tamaj, il tutto posto alla Brachetta d’Irghe; altro Pezzo di Terra Prativa il Loco d.o Cadal, altro Pezzo di Terra Prativa il Loco d.o Coldemezzo, altro Pezzo di Terra Campo arrativo Loco d.o Stamel, altro Pezzo di Terra arrativa Loco d.o La- stretta, altro Pezzo di Terra Prativa Loco d.o à Costa, et altro Pezzo di Terra arrativa Loco d.o Staoj, il tutto pur posto in detta Villa d’Irghe, et assieme con le sue azioni, e ragioni, e per il Prezzo à giusta stima, che sarà fatto da Pub.ci Periti da allegarsi uno

19 per Parte col Terzo in caso di discordia non sospetto alle Parti, al quall’effetto dovrà nel Mese di Novembre p.mo v.ro esser stipulato Instrum.to di libera Vendita, e ri- spettivo Acquisto, delegando del Corpo del Prezzo risultante dalla Stima sud.a, l’affrancazione de Capitali di Livello in summa di L. 800. à carico di d.o Vend.re, e fondati sopra li Beni sud.i, nonché in Pagam.to de Pradi [?], che sin’oggi fossero in resto; altre L. 804:5 pur de p.li [?] veranno applicate à Pagamento de Debiti partico- lari à carico di d.to Vend.re, suppliti dal Comp.re, e risultanti dalla notta, che vien consegnata dal Vend.r stesso al d.o Comp.re, il quale della summa pagata dovrà ri- portarne le convenienti ricevute; altre L. 300. pur de p.li [?] dovrà trasmetterle esso Lorenzo Vani per altrettanti, che ha effettivam.te esborsate in conto di d.o Prezzo al d.o Ant.o Vani, et il rimanente Prezzo dovrà esser esborsato in saldo al d.o Vend.re, con il dichiarir le spese mettà per Parte, e con tutti gli altri patti, modi, condizioni, e manutenzioni solite di tali contratti, e con la rispettiva quietanza, restando d’accordo dichiarito, che siccome dal [fine del foglio] . *** [Doc. 6 ] 1803: 15 Novembre Al margine superiore sinistro: «Copia»; sul retro, di mano diversa da quella del testo: « 3 – Sig.a Giudita Casanova molgie di Batista Prarora [?] Conffratelo dell[a] scuola». Al R. Capitaniato Provinciale – Direzione. Li motivi per cui non fui in grado di dare esecuzione alla Divisione delli Beni Comunali in compagnia del Sig.r Giovanni Pelligrinotti Pub.o Perito elletto per par- te delle Regole d’Irrighe, e Lamosano da una, ed io infras.tto per parte delle Regole di Chies, e Codenzano dall’altra, tutte della Pieve d’Alpago, furono, che il Sud.to Pe- ligrinotti in mio confronto non volle adderire d’aver in riguardo al N. delle Fami- glie, e neppure al numero degli Animali rispettivo a ciascheduna delle medesime Regole, come prescrive la Commission nostra 16 Ottobre p. sud.to di questo R. Capi- taniato Provinciale, poiché facendo un giusto riparto con tal proporzione le Regole di Chies, e Codenzano devono avere due terze parti ad un dipresso di detti Beni Comunali Pascolavi, quando il Perito avversario non volle accordarmene, che una piccola quantità di più, non proporzionata, né al numero delle Famiglie, né al nu- mero degli Animali. Innoltre avendo li Sud.ti Beni Comunali per confine lateralmente il Monte Federolla del R.do Capitolo de Canonici di Belluno, con tal titolo il Perito avversario voleva coprire sulla [evidentemente manca una parte nell’originale, così pure dopo il «det- ti »]. L’estensione delli Pradi così detti Irrighe, e Camonere in tempo, che dello stesso fondo esiste una quantità di Boschi, e questi vengono anche in presente divisi con quelli di Chies, e Codenzano, cosa, che mi sembra affatto contraria per far credere proprietà del Capitolo, quando l’usofrutto vien diviso fra li Comuni. Tanto depongoa mia giustificazione ad ogni buon fine, ed effetto. In fede. Belluno, 15 Novembre 1803. Francesco Lena Pub.co Perito *** [Doc. 7 ] 20 1803: … Fascicolo – al margine superiore del foglio N. 1, al recto: «Divisione Lena» e al verso:«Copia Divisione Lena, e Pelegrinotti del Monte Salatis».

[Doc. 7/I ] 1803: … N. 1336-28 Alli Rapresentantti la Regola di Chies, e contrada di Codenzan. R.o Decretto Questto R.o Uffizio Capitanialle di precaria ordinanza governativa, intima ai Rapresentantti la Regola di Chies, con la contrada di Codenzan di dover unire una vicin[i]a nei solitti praticatti modi, però: Persone asolutamentte abbille alla nomina ed elezione di due Deputatti che doverano assolutamentte intervenire nel giorno che gli verà notificatto, avantti il R.o Capitaniato per sentire, ed eseguire quantto per pa- rere del R.o Governo Generalle di Venezia egli verà intimatto; Dalla predetta unione deve trovarsi in persona il Sig.r Francesco Capelari Sindaco Territorialle di questa Provincia, il quale è statto elletto specialmente Dellegatto a presentare alla medesi- ma dal R.o Capitaniato; Per ciò dovrà essere dovere dei Rapresentantti la Regola sudetta, e di tutti gli interessatti unitti alla vicin[i]a, di prestare alla Persona di detto Sig.r Dottor Capelari quel rispetto che gli è dovutto per sé, e per il caratere che ve- stte di Reggio Delegatto. E’ certto, questto Capitanio, che per partte delli componen- tti la vicin[i]a, si passarà a quanto il R.o Speziale Governo; La ordinanza della Rego- la di Chies, e Codenzan; Il medemo prenderà quelli delli qualli che crederà le più opportune in vista di una sua ris[is]tenza alla presentte esecuzione dei superiori or- dini. Sig.r Pelegrini R.o Capitaniato Sotto Diretore Castiglione R.o Segretario *** [Doc. 7/II ] Foglio separato con altra copia del doc. 7, I. *** [Doc. 7/III ] Altro foglio con il medesimo doc. 7, I e parte del 7, IV, fino alle parole: «che ne potrebbero de- rivare». *** [Doc. 7/IV ] 1803: … N. 1479-30 Raporto del Sindaco Teritorialle di Belluno. Regio Capitaniato Provinzialle.

21 Onorato il Sindaco Teritorialle di Belluno col ossequiato Decreto 29. Settem- bre p. p. di questo R.o Capitaniato del spezioso incarico di portarsi a Chies per in fi- gura di R.o Delegato pressiedere alla riduzione della Regola di detta villa unitta a quella di Codenzan, e di indure essi Regolieri ad eleggere formalmente due Deputa- ti perché unitti a questi, quelli delle Regole d’Irrighe, e Lamosan, abbia apportarsi avanti questo R.o Capitani.o per ricevere ed eseguire gli ordini in proposito delle el- lezioni di due Periti per la Divisione dell’monte Salatis, e sue falde in esecuzione del venerato Decreto dell’imp.l R. governo Gienerale di Venezia, con incombenza all’Sig.r Sindaco Territorialle al suo ritorno di dare un detagliato Raporto del risulta- to di detta vicinia, per quelle deliberazioni ulteriori che credesse aspettanti a questo R.o ossequiato capitaniato provinzialle, il Sindaco sudetto dopo aver eseguito con tutto impegno e premura la prima parte del suo dovere, è ora in grado di suplire an- che alla seconda parte, con la presente risuluzione del risultatto. Nel dì prossimo si portò egli in villa di Chies, distante da qui undici miglia circa di strada la magior parte distasia [?], alpestre e pendie, ed ivi giunto all’osterio [al maschile] di detta villa alle ore quatro pomeridiane, ricercò subito dell’Giurato, il quale presentossi, gli consegnò seguito il Decreto di questo R. Capitaniato alli Ra- presentanti di essa Regola, direto ed inteso il contenuto del medesimo, fu dallo ste- so, e da altri individui ricercatto all’Si[n]dico, e gli commissionatti se egli avesse in sua specialità nel che non ebbe riguardo il Si[n]dico di partecipargli legiendo ad essi l’accenato Decreto. Si portò subito il Giurato ad ordinare vicinia di casa in casa, per la mattina seguente, giorno di festa, comandò alla riduzione ed intantto quei pochi individui che si erano uniti per risulta all’[ar]rivo dell’Sindico tostto che ebbero inteso che si tratava della divisione del Monte Salatis, sparirono tutti né in quella sera alcuno più si laziò vedere. E già il Sindico che non era senza qualche aggitazione non sapendo come venisse intesa da quel Popollo la sua venuta in [quell’] alperer [=alpestre] pae- se, si aspetando per lo nuovo che non fosse possibile la riduzione delle Regole alla sua presenza e come fu prescrito. La matina seguente dopo udita la santa Messa, alcuni pochi di Codenzan si- ben pochi distanti incominciarono a radunarsi nel loco solito ove fanno Regola, ma quelli di Chies, se ben più vicini, si portò il Sindico in detto loco di riduzione, ed in modi dolci alzando alquanto la voce, incominciò a discorere in forma di persuadere con quei pochi che si trovavano, ciò fece che per [tall’]vista anche de gli altri inco- minciarono radunarsi, ed in poco tempo si formò la vicinia, nel numero di quaran- tadue Regolieri, votando più che sufficienti a prender un[a] qualunque deliberazio- ne, all’ora il Sindico ad alta voce espose la sua comissione, fece rimarcare ai Regolie- ri il dovere preciso di ubidire agli ordini di questo R.o Capitaniato e la rissistenza da essi fin ora usata, e le conseguenze danose che ne potrebbero derivare. Persuasi per una parte li Regolieri dei Sentimenti del Sindico, per l’altra ve- dendo chi tratava di Legiere due Deputatti per la devisione del accenato Monte, in- cominciarono contendere e liberazione a susurare frà essi; Alcuni disero che ànno avuto il privilegio sotto l’ex Governo Veneto anco con un Decreto del Uffizio Came- ralle di godere in promiscuo detto monte, e che in promiscuo bramerebero conti- nuare a goderlo, e quei fecero vedere al Sindico le loro carte e dissegno di detto monte, ed una stanpa, alcuni soggiunsero che non [è] possibille affitarsi i[n]modo e

22 quei, e questo, la divisione ateso che vi esistono in esso monte speso qua e là varie casere dei Montecantti, e fatta che sia la divisione, dalla parte del Irrighe, e Lamo- san, vi sarano delle casere ed altri luoghi fabbricati da quelli di Chies, e Codenzan, e così essi cederà nella parte che verà a quelli assegnata. Rispose il Sindico che con la mediazione dei Periti e coi tratatti di compenso si potrano anco in ciò acomodare, che intanto di eser esseguito il diritto dell’Imp. R. Governo gieneralle, e così quelli di questo R.o Capit.o Provincialle. *** [Doc. 7/V ] Chies d’Alpago. 1803: 2 Ottobre Ove radunatti essi individui componenti la Regola di Chies, e Codenzan co- mandata dal Giurato attualle Ogualdo Romor all’N. di 49, con la presenza ed inter- vento del zelante Sig.r Francesco Capelari Sindico Gieneralle di questo teritorio in figura di R.o Delegato, e per ubbidire a gli ordini dell’R.o Capitaniato Provinciale di Belluno rilaziato con osequiato Decreto 29. Settebre p. p., che comette risoluta- mente a questa Regola di passare nella forma consueta alla nomina ed ellezione di due Deputatti che devono in unione asolutamente intervenire nel giorno che sarà ad essi notificato avantti questo R.o Capitaniato per laudare ed eeseguire quanto per parte dell’Imp. R.o Governo gieneralle di Venezia, ed intimato. Questa Regola che si protesta sudita fedellissima a gli ordini di chi lo rapre- senta prende parte di passare alla nomina di vari individui per l’effetto che posti se- paratamente alla ballotazione, quelli due che otterano magior numero de votti oltre la metà, resterano nel carico, e venirà ad essi prescrito da questo R.o Capitaniato con ampla ed animada facoltà con pieno ed Gieneral pottere. Fatta la ballotazione, la parte ottene voti affermativi N. 46, negativi 3, e si publica per passata. Furono nominatti per iscrutinio li seguenti: Carlo Zanon quon- dam Andrea, Lorenzo Curago q.m Antonio, Valentin Chiesura q.m Giacomo. Furo- no rimastti per magior numero di votti Deputatti di questa Regola per obbedire, e di prendere delle comissioni da questo R.o Capitaniato provinciale; Le Persone di Car- lo Zanon q.m Andrea von voti favorevoli N. 47 neg.i 2, Lorenzo Curago q.m Osval- do votiaff.i 36, neg.i 15, e si publica per passati. Andrea Zano[n] così pregato da questi Regolieri ò scrito la presente *** [Doc. 7/VI ] Altro foglio separato con la seconda parte del doc. 7, IV, e i docc. 7, V, VII. *** [Doc. 7/VII ] Belluno. 1803: 11 Ottobre All’oggieto di dar esecuzione alla superiore Ordinanza dell’Imp.le R.o go- verno contenuto nel suo rispetato Decreto 5. Agosto p. p. N. 12838-493, cittatti i legi- timi Rapresentanti della Regola di Chies con la contrada di Codenzan non meno che quelli della Regola d’Irrighe, e Lamosan, con Decreto di questo R.o Capitaniato 3. corrente.

23 Comparsi sotto questo giorno i Rapresentanti della Rego[la] di Chies, e Co- denzan, cioè Lorenzo Curago q.m Antonio, Carlo Zanon q.m Andrea, e per la Rego- la di Irrighe, e Lamosan: Santo Romor, Giovanni Fagherazzi, Vincenzo Musah dè Fi- lip q.m Isepo, à comunicatto a tutti i sudetti Rapresentanti l’ordine governativo per decidere all’ellezione di due probi, ed abilli Publici Periti, con un terzo in caso di di- scordia, all’ogietto di opponere, ed possibilmente a quietanza, e giusta Divisione dei contrasti Beni Cumunali ed in spizialle del Monte Salatis, e sue falde, e di le parti più esenzialli di detti Beni Cumunali. Per partedella Regola d’Irrighe, e Lamosan, è nominati questi Deputati in nome delle rispetive comunità, ànno elletto per loro Perito: Giovanni Peligrinoti abi- tante in Puos d’Alpago; e per la Regola di Chies, e Codenzan, i Deputati ànno nomi- nato: Francesco Lena di Belluno. Con riserva che qualor detto Perito non volese ac- cetar l’esecuzione di questo incarico, si obligano di dentro il termine di annualmente pervenuto di laudare primo venturo che sarà il quidenvisente [?] del corente mese di presentare il nome di altro Perito; Restano poi tutti i sudetti Rapresentantti da cordo che qual’ora frà i due Parti na[s]cesse discordia, che in tall’caso passarano di unione sentimento a nominare il Terzo in nome dell’ordine dell’Imp. Governo. Restando tutto questo sopra esatto, in questo dal R.o Capitaniato in Periale [=imperiale] restò di provare i respetivi Periti, di presentarsi all’Uffizio Capitaniale per ricevere le convenienti istruzioni, e di sotto scrivere i presenti tittoli apertamen- te, il che eseguirano. Deputati della Regola di Chies, e Codenzan, Gaetano Badoini a nome e comissione di Lorenzo Curago q.m Antonio, che per non saper scrivere à fato la presente + [=croce] Io Andrea Zanon affermo per Carlo Zanon io Gaetano Badoini a nome e Comissione di Zuane Fagherazzi, che per non saper scrivere à fato il presente segno di + Io Bortolo Fagherazzi Io Santo Romor q.m Domenico Io Vincenzo Musah de Filip q.m Isepo. D.r Castiglioni R.o Segretario *** [Doc. 7/VIII ] Belluno. 1803: 16 Ottobre Su altro foglio, accluso al fascicolo. N. 12838-493 All’Sig.r Giovanni Pelegrinoti Publico Perito abitante in Puos d’Alpago All’Sig.r Francesco Lena Publico Perito abitante in Belluno, eletto dall’Imp.l R.o Governo Generale di Venezia. Decreto.

24 Un serio esame alle cause delle discordie, e reclami, odi, ed serii affari così frà le Regole d’Irrighe, e Lamosan da una, e quella di Chies, e Codenzan dall’altra parte, per il godimento dei Beni Comunali, e in particolare per i Pascoli del vasto monte Salatis, e sue falde, di altro [=alto] dirito donato da Sua Maestà August.a No- stro Sovrano, e ottenuto il votto comune manifestato delle Regole medesime, nel vo- lontario Accordo 8. Marzo 1799. di far eseguire la divisione dei detti benni, in due egualli Parti, il R.o Cap.to Provinciale avendo a ottenere dalla Superiore disposizio- ne Governativa; Resti dise i Deputati legitimi delle sudette Regole, moniti degli op- portuni mandatti all’oggietto dinominare i respetivi due Periti, e un terzo, in caso di discordia trà li due detti. – Per passare a una possibilmente equatanza e giusta Divi- sione dei sudetti contenziosi Beni cumunali, ed in particolare il monte Salatis, e delle sue falde, Conducendo ad ogni bon fine ed effetto. Il Disegno dei detti Benni Cumunali, sopra i qualli deve formarsi la Divisio- ne, coll’obligo di ritornarlo all’R.o Uff.o. All’R.o Uff.o Sig.r Pelegrini R.o Capit.o Sotto Dot.r Castiglioni R.o Segretario *** [Doc. 7/IX ] Belluno. 1803: 16 Novembre Sul foglio precedente. N. 1851-44 Alli Deputati eletti delle due Regole di Chies, e Codenzan, ed Irrighe, e La- mosan: Lorenzo Curago q.m Antonio, Carlo Zanon q.m Andrea, Giovanni Faghe- razzi, Santo Romor q.m Domenico, Bortolo Fagherazzi, Vincenzo Musah dè Filip q.m Isepo. Decreto. All’oggetto che si possa ridurre a buon termine la Divisione del Monte Sala- tis, ordinata dall’Imp.l R.o Governo Gieneralle di Venezia, frà le Regole di Chies, e Codenzan, Irrighe, e Lamosan, che in ogi resta ancor sospesa, a motivo che i due Pe- riti eleti rispettivamente dalle sunnominate Regole, non ànno un datto certo de gli Annimalli posedutti da ciascheduna di dette Regole, e del numero delle Famiglie costituenti cadauna delle medesime, onde sopra talli risultanze formare un equata- tiva divisione, come la giustizia l’o richiede e che fu saviamente prescrito dall’Imp.l Governo Gieneralle, ed a fin che re[s]ta persuaso d’aversi con reciproca sicurezza e verità, e perché restarà delle parti posa sielgliersi che alcuno voglia [ac]ce[r]tare il quantitativo degli Annimali, e degli Abbitanti, al pregiudizio dell’altra, si è da que- sto R.o Cap.to Prov.e e specialmente che tutti i Deputatti elletti da ciascuna Regola [fine del foglio] . *** [Doc. 7/X ]

25 1803: … Su altro foglio, accluso al fascicolo; si tratta della parte finale del doc. copiato. […] Regolle, in seguito all’Capitaniato, Decreto. Dal giorno 3. Ottobre p. p. avertentamente e di buona armonia come non si dubita si portino in tutte le sudete Regole, e da buoni suoi rilevano formando una ben chiara notta del quantitativo degli Annimalli, e degli abbitantti di ciascuna Re- gola; fatta tal notta, e da loro tutti firmata la conserverano alli Periti da essi elletti, el- la prenderano nel più diligiente esame per terminare la comendata loro operazione da rassegnarsi poi all’R.o Uffizio Capitaniale. Non dubita che tutti li Deputatti all’accenata comissione della presente. Co- me da Decreto, restano in caricati a ciò nel più breve termine onde possa il R.o Cap.to aver la sodisfazio[ne] di vedere ultimata la operazione prescrita dall’Gover- no con buona soddisfazione reciproca delle stesse Regole, per cui restino così tran- quile. Tutte le contestazioni che ebbero luogo per l’adietro con tanto dispendio, in- comodi, in quietudini, d’annimo degli abbitantti delle ridete Regole, nel prestarsi a questa ultima opperazione, che furono tutti i Deputatti elletti, sarà una confirma della loro docilità, e del disiderio che ànno da farsi conosere come persone ammanti della quiete, e del buon ordine, e della giustizia, e finalmente per veri sudditti di quel Sovrano Augustissimo che gli onora. Sig.r Pelegrini R.o Cap.to Prov.le Castiglioni R.o Segretario *** [Doc. 7/XI ] Belluno. 1803: 25. Dicembre Sul foglio precedente. N. 2199-58 Decretto. Alli Deputatti della Regola di Irrighe Giovanni Fagherazzi, Bortolo Faghe- razzi; Deputati di Lamosano Santo Romor q.m Domenico, Vincenzo Masuh dè Filip q.m Jsepo; Deputati di Chies e Codenzan Lorenzo Curago q.m Antonio, Carlo Za- non q.m Antonio. Avendo i Periti elletti, per parte della Regola di Chies, e Codenzan Francesco Lenna, e per l’altra parte d’Irrighe, e Lamosan Giovanni Peligrinoti di Puos d’Alpago, presentato [al] Capitaniato Provinciale il Tippo con la relativa loro rela- zione ripartita la Divisione di Beni Cumunali statta ordinata dall’Imp.l R.o Governo, e dovendosi portare al suo termine talle pendenza, che fù causa indietro alle rispo- ste Regole di tanto dispendio, e di tante animosità; restano cittatti i Deputatti onde venire ad un gienerale c[o]ngresso per la matina del due Giugno prosimo venturo alle ore dieci tedesche, cioè due ore prosimo del mezo giorno, avanti il R.o Capo di- rigiente il Capitaniato Provin.le all’Giurato, che possano riconvenire la di sopra a- venuta operazione, che vene eseguita dalli nominati Periti, elletti con senso delle

26 parti interessatte, a prozione [=porzione?] che a ciascuna Comunità appartenere deve ad uso di Pascolo dello così detto Monte Salatis. Certo il R.o Capita.o Provi., che tutte farano la loro ben giusta premura di prestarsi onde dar soposa [?] piena esecuzione alle superiori governativi verso Di- sposizioni qualora però alcuno dei chiamati, si rifiutasse d’intervenire, sarà multatto di 5. ducati d’argiento per la prima volta per l’esassione dei qualli, sarà mandato un soldato in [s]tanza. Il Sig.r Pelegrini R.o Cap.to Sindico Dotor Castiglioni R.o Segretario *** [Doc. 7/XII ] 1804: … Sul foglio precedente. N. 197-9 [Al] R.o Capo Dirigie[n]tte. Determinati li Poveri villici della villa di Chies, e codenzan di prestarsi agli ordini fatti intimare da V.E. e sielti di quelli abbasati dall’Imp.le Consiglio Gienerale di Venezia, riguardo alla Divisione dei Pascoli del monte Salatis, sonno prontti li Procuratori di essa Regola elletti con parte 2. Ottobre p. p. di Laudare il piano della Divisione formatto dalli due Periti, uno elletto da essi Procuratori, e l’altro dalle al- tre due piccole Regole d’Irrighe, e Lamosan, qual cosa però non resti prodivisa alcu- na parte del medesimo, a tenor della publica Vollontà, e a tenor del vechio Disegno formato d’accordo di tutte esse Regole, ne tempi trascorsi. Umigliano per ciò all’E.V. di aver osservatto che nel Tippo dalli predetti due Periti, coll’confronto di detto loro dissegno fù laziata prò indivisa, e promiscua per il Pascolo una parte di esso monte, verso settentrion confinata a Regola di Funes, con- fine denominato Gaon, e Polsa. Implorano che sia firmatta la divisione, e separazione anco di detta rimanen- te parte del monte stesso, dovendo per i Periti Piligrinoti, e Lena, elletti aver i dovuti riguardi all’sud.o mostratto fatto all’numero degli abbitanti principale a ciascuna di esse Regole posede nel suo circondario come viene prescrito nell’Ordinanza 10. Ot- tobre p. p. racomandatte da V.E. alli sud.i Periti, restano venerato l’ordi[n]i di V.E. 16. Novembre intimato alli Deputatti delle R.e di Chies, e Cadenza, Irrighe, e Lamo- san, onde abbia luogo talle comandata separazione a toglimento di quei disordini che la publica volontà volle che siano tolti dietro talle gienerale operazione sono prontissimi essi Procuratori di laudar intiera l’opperazione di essi Periti predetti. Io Carlo Zanon Deputato affermo Unitamente a questo ricorso, fù dal Carlo Zanon presentata una fede com- provante la morte di Lorenzo q.m Antonio Zanon detto Curago, adomandando di poter unir vicin[i]a per passare alla elezione d’un Deputato in luogo del defonto. *** [Doc. 7/XIII ]

27 Venezia. 1804: 2 Giugno Sul foglio principale, con queste parole iniziali: «Copia – Seguitto alla divisione dei Periti Lena, e Peligrinotti del Monte Salatis e sue falde». N. 9929-958 Soddisfatto il Governo della amichevole consiliazione, autorità, e zello del R.o Capitaniato Provincialle di Belluno, colla qualle ànno postto termine alle tantto vechie accanitte questioni corentti trà le Regolle d’Irrighe, e Lamosan, con Chies, e Codenzan, per diritto di Pascollo sull’detto Monte Salatis, e sue falde. Partecipa allo stesso R.o Capitaniatto l’aprovazione, che giusta l’apuntamen- tto unitto alla consulta del 21. Aprile p. p. N. 4141-48 dal qualle consulta il pieno concorso ed adesione di tutte le dette Regole per la divisione del fondo cumunale Salatis, e sue falde, abbia l’effetto la sudetta divisione, ma con espressa dichiarazio- ne, che non si debba per ciò intendere in alcun modo derogato il primo arbitrio della R.a Camera, a dispore in qualunque temppo di quei fondi cumuni che sono di so- vrana proprietà, e concessi soltantto in precario godimentto dei detti cumuni. Si- milmente il Governo adottando il sugirimentto del R.o Capitaniato Provinciale, gli comette di eccitare li Canonici della Catedralle di Belluno a dover entro un discretto termini da stabilire, giustificare avanti del R.o Capitaniatto, il Tittollo con cui si det- tero nel possesso delle falde del Monte Fedarola, che si ritengono di ragione della R.a Camera. Ptez [?] imp. Di S.E. C.e di Ristinigaz Scoputo Antonio C.e Midbaz [All’]Imp.l R.o Capitaniato Provinciale di Belluno. Concordat. Castrodardo Sad.o Sehch Z.o [=forse è: I.°] Segretario. *** [Docc. 7/XIV-XV ] Due fogli allegati, con copia del doc. 7, XIII. *** [Doc. 7/XVI ] Belluno. 1804: 12 Giugno Sul sesto foglio accluso. N. 1477-118 Decreto. Alli Deputatti delle Regole di Irrighe, e Lamosan, di Chies, e Codenzan. Sodisfato l’Imp.le R.o Governo Gienerale, che sia posto termine alle disgu- stose e vecchie dissensioni frà i Regolieri di Irrighe, e Lamosan, con quelli di Chies, e Codenzan, sul puntto del Pascolo cumunale del monte Salatis, e sue falde, si è de- gnato di aprovare la divisione del sudetto Monte e sue [falde] di pieno concorso ed adesione dei Deputati ell[etti] [fine del foglio] .

28 *** [Doc. 7/XVII ] 1804: … Sul terzo foglio allegato, probabilmente parte finale del doc. copiato. All’ogietto che si possa vedere dall’Imp. R.o Governo Gieneralle, frà le Rego- le di Chies, e Codenzan, Irrighe, e Lamosan, che oggi resta ancora sospesa la divi- sione a motivo che li due Periti eletti rispetivamente dalle sunnominate Regole di Chies, e Codenzan, di Irrighe, e Lamosan, non ànno un datto certto de gli Annimalli posedutti dalle stesse Regole ciascuna del suo riparto quantitativo, e del numero delle famiglie costituenti cadauna delle medesime, onde sopra di ttalli risultanze formare un’equattativa divisione come la giustizia richiede, e fù saviamente prescri- to dall’Imp.l R. Governo Gieneralle. Ed afinché possan le persone aversi una riciproca securesa, e verità, e perché nesuna delle partti possa lagnarsi che alcuna voglia cettare [=gettare] il quantitativo degli abbitantti a pregiudizio del’altra, si è da questo R.o Capitaniato Provinciale speditolle che tutti i Deputatti eletti da ciascuna Regola in seguitto all’Capitaniale Decreto 3. Ottobre p. p. andantte, e di buona armonia come non si dubita, si portino in tutte le sudette Regole e da buoni suoi rilevano formando una ben chiara notta del che fu rilevatto. Li più che si disturbano sono Andrea Corona di Chies, e Osgualdo Valdrap- pa di Codenzan e Antonio dei Curaghi, e quelli delle sudette due frazioni agravano le altre, il confine fissato, il godimento delle altre due Regole. Insistono pertantto li divari [=divoti] Rapresentantti di Irrighe, Lamosan che siano le sudette Persone credute e obligatte all’risarcimentto, e precetatte di ripetere scrupolosamente il confine delle perdicionatte divisione la qualle altrimenti voreb- bero abbandonare. Grazie. Luigi Corte Procuratore delle Regole ricorenti Testi: Giuseppe Salvadori di Lamosano, Gotardo Rofarè da Mont ***

[Doc. 7/XVIII ] 1805: primi di gennaio [?] Sul foglio precedente. N. 1465-113 Preciso dei Deputati di Chies, e Codenzan. R.o Ricorso dei Deputati di Chies, e Codenzan, all’R.o Capitaniato Provin- cialle di Belluno. Esendo in questto, che o quei Cumune sia preservatto nel Benefizio [del] go- dimento dei propri cumuni, ricevendo le Regole di Chies, e Codenzan danni nei loro cumunisti con pascolo di animalli forestieri di Lamosano, e di Irrighe, che non de- bono introdure sotto alcun pretesto li loro Animalli all’Pascolo nei Beni cumunali di ragione aspetanti alle Regole di Chies, e Codenzan, e ciò sotto quella partita che sa-

29 rano dall’R.o Cap.to credutto portare memoriale delli rapresentanti le due Regole di Irrighe, e Lamosan.

N. 1740-148 Il R.o Capit.to Prov.e sempre in questi Regolieri di Chies, e Codenzan, sull’argomento delle perfezionate divisioni del monte Salatis, e sue falde, a raco- mandandomi danni che le Regole d’Irrighe, e Lamosan, oltrepasando li confini fis- satti da suoi Periti, e questo, tantto per pascolare le erbbe all’trui che per occupare le altrui casere, onde ridure le due Regole in statto di aguate [=quiete] …

Interrogazioni e Risposte. Risposta. Non possiamo che ripetere ciò che sopra talli domande abbiamo detto, rispetando l’articolo quarto. Inter.: Oservatte sopra la perdita tocatta nella divisione alla Regola di Chies, e Codenzan ci siano casoni dei Regolieri di Irrighe, e Lamosan, e si vero se anche nella porz[i]one tocatta a Irrighe, e Lamosano esistono dei casoni di ragione dei Re- golieri di Chies, e Codenzan. Risp.ta: Tantto sopra dal una, che dal altra porzione dei fondi devisi, vi sono dei casoni dei Regolieri, tanto d’Irrighe, che quantto di Chies, cioè, nella porzione assegnata a quelli di Chies, e Codenzan, vi sono casoni aspetantti a quelli di Irrighe, e Lamosan, come pure nella porzione assegnata a Irrighe, e Lamosan, vi sono casoni di Chies, e Codenzan, e sogliono [essere] in qualunque modo si facesse una divisio- ne, sarebbe impossibile togliere talle promiscuità di casoni, a meno che i rispetivi Regolieri non faciano frà di loro una permutta. Ritratatte le convenie[n]tti rispostte dietro le precise interogazioni, sono pas- satti i due Periti Francesco Lena, e Giovanni Pelegrinoti, a firmare di proprio pugno, e consultatta, avendo prima participato che sono prontti ad retificare in qualunque incontro col proprio Giuramentto. Giovanni Pelegrinoti Publico Perito afermo Francesco Lena Publico Perito affermo Dot.r Castiglione R.o Segretario *** [Doc. 7/XIX ] Belluno. 1805: 9 Genaro Sul foglio precedente; alla fine del foglio c’è la parola: «fine». Laude. Noi sottoscriti p. p. [=pubblici periti] per parte delli Deputatti delle Regole di Chies, e Codenzan, osservando che abbiamo fatto una divisione contraria affatto; ci erra prescrito coll’apposito Decreto, dell’Monte Salatis, e sue falde, avendo mancato del dovuto riflesso all’Numero delle famiglie e degli Annimalli, essendo tocatta alli stessi la porzione minore, ben che magiori di famiglie, e di Annimalli, la spropor-

30 zione non naque dalli Periti, ma dalle Persone stesse elette dali stessi Deputatti di Chies, e Codenzan, che non voleano mai adattarsi a ricevere quella porzione che presente, mentre sono in possesso quelli di Irrighe, e Lamosan, porzione che gli era adattata tantto per il quantitativo, né avete magiore di (campi 268, fare 120), questo per la sua località, ma invece (non capimo per qual motivatto pretesto) volero di vo- ler libera volontà di siegl[i]re la porzione minore, migliore per qualità per altro e più comoda, ma non più disastrosa come asserirono, in tempo che noi Periti volevamo che accetasero l’altra magiore, come più volte siamo datto il carico di re[n]derli per- suasi, legandosi però in presente divisioni in tal modo fatta diano colpa a sé stessi, e non alli Periti devisori, non avendo li stessi fatto [che] secondare i loro desiderii. Tanto deponiamo con nostro Giuramento a lume della pura verità, e della Giustizia. In fede di che ci sottoscriviamo. Francesco Lena Publico Perito affermo Giovanni Peligrinoti Publico Perito affermo. Concorda cogli originali esistenti in Uffizio. D.r Gio. Parigi *** [Doc. 7/XX ] Altro foglio allegato, con copia dei docc. 7, XVI-XVII-XVIII. *** [Doc. 8 ] 1799: 4 Luglio e 1799-1803: 16 Novembre Fascicolo, con copie dei docc. 7, I, IV, V, VIII, IX; 4, II da «la stagione opportuna», XIII, XIV, X a, b, c, d (con una integrazione), XVI con integrazione della parte finale, cioè dalle parole «con la Regola di Chies e Codenzan, con eccitamento a prestarsi, piuttosto…» com- prese. *** [Doc. 9 ] 1804: 25 Gennaio In Christi Nomine Amen. L’Anno della sua Natività 1804, ind.e 7.ma, g.no di Venere, li 25 Gen.o, in Casa di rag.ne di m.o Carlo q.m Antonio Zanon posta in villa di Chies d’Alp.o, Dip.to di Belluno, P.nti il sud.o m.o Carlo Zanon, e Michiel di lui Fig.o Tes.ni ro[gat]i. Desiderando m.o Ignazio Vani q.m Vicenzo della villa d’Irrighe di rendersi emancipato dalla potestà del di lui Avo Paterno m.o Valentin q.m Daniel Vani, e nel tempo stesso poter conseguire la sua paterna Legittima significò questa sua volontà al d.o Valentin di lui avo, il quale graziosamente annuindo alle ricerche del Nipote di consenso del med.mo ha fatto fermare l’asse della sua facoltà sì attiva, che passiva col mezzo delli Pub.ci Periti m.o Dom.co Tona, e m.o And.a Zanon estimatori rispet- tivamente eletti ecc. dietro il quale aspettando al pred.o suo Nipote L. 868:7, che formano la quarta parte del libero di detta sua facoltà con li riguardi tenuti in ordine

31 alle Leggi, in pagamento però della qual intiera suma sud.a restò dal pred.o Valen- tin consegnato al d.o Ignazio Nip.e li sottos.i Beni e Fabbriche. Ma prima di ciò fare esso Valentin avo svincola e scioglie dall’avita sua auto- rità il d.o Nip.e Ignazio, e lo dichiara persona indipendente, ed atta a poter contrat- tare come Capo libero, e di sua libera vogia, dandogli la sua Benedizione in luogo del defonto suo Padre, augurandogli in seguito ogni Bene, ed all’incontro il Nipote Ignazio rende grazie all’avo Valentino per tal favore, ed Emancipazione. Indi l’anted.o Valentino qui p.nte ancora per sé, e.di e suc.i ha dato, cesso, ed in compito pagam.o dell’oltres.a suma verificata per conto Legittimo come sopra per sempre rinunciato, e liberam.e tras[feri]to al d.o Ignazio pure qui p.nte, e per sé, e- redi ecc. stipulante, ed in pagam.o come sop.a ricevente, ed acc.nte quanto segue: Stalla, e Caserino posti in Villa d’Irrighe nel Cortivo di sopra e loro ragioni per L. 278:16; Prato a Parabech di pas. 1024 pro L. 193:--; Prato in Cadol di pas. 507 pro L. 126:15; Vanno in Cattan di pas. 177 pro L. 97:--; Prato nelle Niove [?] di pas. 637 pro L. 31:17; Prato sul Paluch a Lunach di pas. 816 pro L. 140:19; il tutto posto sotto le pertinenze d’Irrighe e parte delle 3 Reg.e, e tra li Confini da verificarsi sempre a pia- cer delle parti; Sono in tutto esse L. 868:7. E queste libere da spese giusto la stima, e perizia delli sud.ti Tona, e Zanon loro confidenti ecc. Restando dalli stessi riservata la Biada di questo anno del Fondo loco d.o Cattan per conto del sud.o Valentin, il che dalle parte coram nobis resta pie- nam.te laud.o, e confirmato; rinun.do ecc. Le quali L. 868:7 servono appunto a pa- gamento, e saldo della opra verificata – segue [ma non c’è altro foglio]. *** [Doc. 10 ] Lamosano. 1824: 11 Novembre Su carta da bollo di cent. 30; al margine superiore destro, della stessa mano del testo: «D». Per me ed eredi e con facoltà di sostituire, esigere e transigere nomino io sot- toscritto in mio procuratore Bortolo Salvadori del fu Osvaldo autorizzandolo di amministrare tutte le sostanze di mia ragione, rappresentarmi in giudizio e fuori, promettendo il di lui operato per fermo e valido. Donato Munaro affermo Domenico Salvadori test.o alla firma Osvaldo Zanon test.o alla firma Belluno, 7 gennaio 1825 Reg.o al Prot.o A.C. a F. 40 e pagò 38/100 come al N. 661. G. Odoradi Com. Belluno, li 4 agosto 1827 Sostituisco in altro proc[urator]e colle facoltà soprascritte l’avv. Sante Vanni, promettendo etc. Bortolo Salvatori ***

32 [Doc. 11 ] Chies d’Alpago. 1834: 20 Giugno Sul retro, annotazioni di varie mani: «…8 - …per la voltura del Salatis, del comune alle fra- zioni apartenenti, del 1834 – Confeso che non portava nesun efeto contrari alle divisioni del perito Francesco Lena per il pascolo e Antonio Tona per le divisioni dei Boschi. … - Bollo Cent.mi 30 [scritto a mano; si tratta pertanto di una copia o malacopia; poi una parte man- cante, a causa di uno strappo] Comune di Chies li 20 Giugno 1834. Per evitare le contraversie che potrebbero andare a causa della intestazione Censuaria che deve avvenire in nome delle Frazioni di Chies, Cadenzano per una mettà e Frazione d’Irrighe e Lamosano per l’altra mettà del Pascolo del Monte Sala- tis, ed altre denominazioni come legesi nel Catasto di Chies alli Censuarij N. 4074, 4075 e 4076 e ciò a mente delli ossequiati Decreti 2 Giugno 1804 N. 9929 e 12 Giugno anno stesso N. 1477-118 quest’ultimo dell’I.R. Capitaniato Provinciale e l’altro dell’Eccelso I.R. Governo di Venezia che accordano il godimento del pascolo del Monte Salatis e sue falde alli suddetti Frazionisti e nelle misure come sopra; così si dichiara con la presente che l’intestazione che sarà per avvenire non porterà alcun effetto contrario alle già fatte divisioni dei boschi ivi esistenti ritenendosi quelle co- me si trovano delle rispettive Frazioni godute e che vengono dettagliate dal Perito Antonio Tona 31 Ottobre 1778 che si ritiene tutt’ora in vigore e che per il suo effetto viene firmato il presente in triplo originale in partita ai Frazionisti interessati. Zanon Antonio Frazionista a nome anche de’ miei Compagni Vincenzo Fagherazzi Cia Frazionista a nome anche de’ miei Compagni Pajer Lorenzo Frazionista a nome anche dei miei Compagni Saviane Luigi Frazionista a nome anche de’ miei Compagni Fagherazzi Gio. Maria Frazionista a nome anche de’ miei Compagni Zanon Bianca Antonio a nome di Antonio Zanon Martello per esser illeterato fa la presente croce + Fagherazzi Osvaldo Frazionista a nome anche de’ miei Compagni Zanon Giovanni Frazionista a nome anche de’ miei Compagni Pajer Giuseppe Deputato e Frazionista Carlo di Colò Giovanni Cea Francesco Duonetti Giuseppe Dilio Osvaldo Valdon Fagherazzi Bortolo Fagherazzi Polo Osvaldo Fagherazzi del fu Giovanni Giuseppe Fagherazzi Trevese Fagherazzi Cecon Felice 33 Zanon Salet Frazionista. Visto, è buono li soprascritti curaziani – L.S. [scritto a mano] *** [Doc. 12 ] Chies d’Alpago. 1835: 24 Gennaio [Sul retro:] Copiata adì 24 genaro 1835 [?] con Lamosano – N. 7 Divisione delle tre Regolle Monte Salatis del 1835. Comune di Chies. Li 24 Genaro 1835. trentacinque. Con la presente Divisione, Seguita concordemente tra li frazionisti di Lamo- sano ed Irighe, rapresentati dalli qui sotoscriti individui delli Beni ad essi apparte- nenti in Base ai Suoi titoli, e ciò come segue. Parte I. Tocata alli frazionisti di Lamosano; La Mettà del N. 4074 detto Monte Salatis Pascolo, la parte a Settentrion, a Matina Monte Barcis, Medo Giorno Comuni- sti di , e Parte II. Sera e Settentrion frazionisti di Chies e Cadenzano, sia di Pascolo che di legna. Parte II assegnata alli Frazionisti di Irrighe; L’altra Mettà del N. 4074 deto Monte Salatis Pascolo, la parte verso mezzo Giorno, deta la Vallaza, e Colpenegol, quale Confina a Matina Casera Vechia e la porteta, Mezzo Giorno Comunisti di Tambre; Sera li Sudati, e Aqua Tesa, Settentrion Parte I mediante la Gial del Lude- ron a reta linea del crep della Giozza, e in Seguito a linea del Viaz di Colpenegol sia di Pascolo, che di legna. Ben intesi, che il fondo detto Schiaraman al N. 4076, resta Proindiviso tra li Sud.ti Dividenti, così convenuti; Tanto le parti si divisero, e per la sua Validità, Con- ferma, ed esecuzione si firmano alla presenza dei Testi.ni sotoscr.ti. Salvadori Zaccaria Bortolo Salvadori Vicenzo Fagherazzi Cea Ventura Tona Dionisio Rumor Antonio Tona Osvaldo Fagherazzi Pollo Giuseppe Casella Romor Piero Bon Osvaldo Carlo di Colò Godani Cia Francesco Zuanetti Giuseppe …llico Osvaldo …don afermo

34 Bortolo Fagarazzi palo af. Osvaldo Zuaneti Giuseppe Fagherazzi Ivenes Fagherazzi Gio. Maria Belle Fagherazzi Felice Cecon *** [Doc. 13 ] 1845: post 23 Maggio Sul retro, di altre mani: «N. 31 – Chiamata dal Uffizio cumunale alle Ditte intestatte sul Monte Salatis per rispondere alle loro Domande. – del Anno 1845». All’Lodevole Imp. Regio Commissariato Dist.e di Belluno. – In obbedienza al pervenutoci invito 23 Maggio p. p. N. 236 della locale Deputaz.e Com.le di Chies in- viatoci d’ordine della riverita Commiss.le Ord.a 5 detto N. 1745 relativamente alla produzione dei titoli di Proprietà del Monte Salatis con sue [a]diacenze, li umili pro- ducenti unitamente agli eredi dei trapassati Salvadori e Romor e dei Fagherazzi in- testati nella Società del monte medesimo, col concorso dei Procuratori Rappresen- tanti tutti gli individui interessati delle Frazioni di Lamosano ed Irrighe affine di scusare una buona parte delli Stessi a trasferirsi in codesto capoluogo Provinciale, offrono in proposito le seguenti dichiarazioni. 1) Che da epoche immemorabili a tutti i nostri giorni, tanto gli abbitanti com- ponenti la Frazione di Lamosano, che quelli d’Irrighe per previlegio di quella magi- stratura à sempre goduto e come godono attualmente il possesso del Monte Salatis indistintamente senza essere turbati da chi si sia. 2) Che fa prova del fu esposto, e per determinarsi alcune quistioni mosse fra gli abbitanti di Lamosano, Irrighe e Chies con Cadenzano; nell’anno 1804 venivano superiormente ordinata e sancita la divisione del Monte Salatis e sue [a]diacenze a mezzo dei due periti Lena e Peligrinoti; il di cui opperato viene ora posseduto in tre parti dalle Frazioni di Lamosano, Irrighe, e Chies con Cadenzano. 3) Che in seguito a quanto sopra e pel possesso di antichissime consuetudini da prima annunciato, anco la Deput.e Com.le in luogo per in-carico della Commis.le Ord.a… [parte mancante nell’originale] e della dichiarazione 10 Febbraio 1849 rilascia- to dai respettivi Frazionisti di Alpaos, Montanes, e Funes che si unisce; fa prova as- soluta che il Monte Salatis abbia a essere di esclusiva Proprietà delle Frazioni ricor- renti , senza che nessuno possa turbargli il possesso tuttora goduto in forza delle meritate [?] divisioni Lena e Pelegrinoti, non che dalle posteriori dichiarazioni della Dep.e Com.e e delle attestazioni di nessuna pretesa del Salatis che ci è rilasciata dal- le su indicate Frazioni dell’intiero circondario di questo Comune. Ecco i titoli che i sottoscritti per le Frazioni di Lamosano ed Irrighe può pro- durre onde mantenersi nella solida Proprietà di diritto e di fatto del Monte Salatis, e trova che dopo ben bene esaminata la sostanza delle esposte dichiarazioni, la supe- riorità di cod.o I.R. Commis.o voglia onorarne favorevolmente della competente de- legatizia autorità pronunziato l’approvazione di ambi i titoli che si rassegnò per cui validitare [?], lo conosca Proprietà di diritto e di fatto della parte del Monte Salatis

35 attualmente posseduto affine che nessun Privato né locale amministrazione possa dello medesimo ulteriormente pretendere della quantità che al presente i Firmati Frazionisti pagano sopra di ciò le relative imposte. Bonaventura Tona intestato per Lamosano – Lauro Salvadori pel fu mio Pa- dre intestato – Angelo Romor pel fu mio Padre Dionisio – N.N. procuratore di tutti i frazionisti di Lamosano Osvaldo Fagherazi Cia intestato per Irrighe – Roso Fagherazi pel fu mio Pa- dre Domenico Collò – Bortolo Fagherazi pel fu mio Fratello Osvaldo Pollo – David Fagherazi Procuratore di tutti i frazionisti d’Irrighe *** [Doc. 14 ] Irrighe. 1853: 5 Aprile [Su carta da bollo di cent. 75, sul retro, di altre mani:] «N. 25 – Fitanza Valaza del 1853 – Scaduta – Pianon Domenico q.m… Dalla Stella Bortolo q.m… Dedemo detto Scarz… di Tambre q.m… e compagni del Comune di Tambre per tre anni da incominciarsi da 75 a tutto 1877 per Aut. [?] L. 380 cor[rispondenti] ad It. L. 190; che affitta saranno li Sig.ri Faghe- razzi Daniele fu valentino d.o Ceccon, Fagherazzi Matteo fu Gregorio, Munaro Luigi fu An- tonio di Irrighe del Comun di Chies; s’intende da sé e per natura che non potrà permanere né meno un giorno doppo finito lo prescrito; se un anno prima della sua diffinizione non conve- nissero colle parti per una nuova proroga, ben inteso che ogni divergienza che potesero inter- venire sulla Comproprietà odierna da parte Superiore od altro, … [il testo termina così]». Comune di Chies – Irrighe Aprile 5 cinque 1853 cinquantatrè La frazione d’Irrighe del Comune di Chies rappresentata dalli Sig.ri Faghe- razzi Daniele Ceccon, Fagherazzi Osvaldo Cia e Fagherazzi Valentino q.m Gottar- do, in concorso anche di Vincenzo Fagherazzi Cia Controllore e Fagherazzi Gio. Ma- ria Cella danno e concedono in affittanza semplice il diritto di Pascolo del monte Sa- latis o Valazza di proprietà della frazione d’Irrighe, posta fra i confini e sotto i Nu- meri di Mappa al nuovo Censimento 2117-2202 pala del Biso; Valazza 2118; frate 2203; Costavagna, Colpenegol e Valdelle 2207-2208 confinante a mattina porteta, mezzodì pascolo Comunale di Tambre, sera lo stesso Boscoso del Comune stesso, cioè frate e tesa, e settentrion tesa e la Gial-bas [?] al Luderon [?], alle condizioni co- me qui appiedi si dichiarano: 1) Il possesso di diritto per il Pascolo del monte suddetto si accorda al Sig.r Domenico Chinol di Tambre per anni nove decorribili dal giorno d’oggi, cioè termi- nerà l’anno 1861 (sessantauno) in Dicembre e lo stesso si assume: 2) Di pagare ogni anno Venete L. 475 (quattrocento settantacinque) le quali sono statte versate dal Sig.r Chinol anticipatamente, e così lo dovrà continuare in ogni anno nel mese di Dicembre, metà in dinaro al corso abusivo di piazza e l’altra metà in effettive Austriache, ritenendo che succedendo un solo rateo pagamento in difetto resterà decaduto dal benefizio del presente contratto. 3) Spirato il termine dell’Affittanza, i rappresentanti la frazione si escludono da qualunque obbligo di preavviso, e sarà in loro il diritto di rinovare il Contratto a chi, e come a loro piacessero.

36 4) Resta escluso l’Affittuale Sig.r Chinot da qualunque obbligazione per l’ingrasso, che a suo piacimento potrà disporre, salvo l’ultimo anno della conduzio- ne, che dovrà andare a benefizio del monte nei mesi del Pascolo. 5) L’Affittuale Sig.r Chinot dovrà accettare il Demarch Giacomo Prussica [?] nel pascolo affittato con cinquanta pecore, ben inteso per altro che il Demarch debba sottostare in proporzione a qualunque peso inerente alle condizioni stabilite col pre- sente contratto, conveniente col Sig.r Chinol. 6) Prima dello spirare il termine dell’Affittanza, i Procuratori d’Irrighe con- cedendo al Sig.r Chinol la prelazione per un altro novennio, sarà questo tenuto all’ingrasso dell’ultimo anno come si è detto nell’Articolo 4, diversamente l’Affittuale Sig.r Chinol sarà intieramente escluso per l’intero corso dell’affittanza di detta coltivazione. Resta con questo stabilito, le parti si firmano alla presenza di testimonj per la sua inviolabile esecuzione ad immutabile cambiamento. Fagherazi Daniel Come da procura 9 marzo 1853 Fagherazzi Osvaldo Come da procura 9 marzo 1853 Vicenzo Fagherazi Cia conservatore Fagherazzi G. Maria Domenico Chinol conduttore affermo Fagherazzi Luigi Testimonio Pajer Giuseppe Testimonio *** [Doc. 15 ] Irrighe. 1853: 7 Maggio Sul retro: «N. 20. 7 Maggio 1853. Copia di istanza al Regio Comisario per Diglio. Speso per essa L. Aus. 3:87 e ciò per ordine del Sig.r Osqualdo Cia». All’Imp. R. Comm.to Dist.le di Belluno. Istanza di: rappresentanti la Frazione d’Irrighe per mandato 9. Marzo 1853, contro… e giustifica [e] informa il loro operato nella nuova istituzione di Contratto nel monte Federola subaffittato a Chiesura Antonio Comunali di Chies, con antici- pato annuo fitto, e dichiara la sostituzione del cessato Pastore Dilio Fagherazzi che a gloria del Vero si fa conoscere con questa. In seguito al Contratto d’Affittanza ristabilito il 15 Marzo 1836 fra il R[everend]o Canonicato di Belluno e la Frazione d’Irrighe seguì: Che la Rappresen- tanza di quella frazione à subaffittato il gennaio 18: 1841 a Fagherazzi Giuseppe e fi- gli detti Dilio per anni cinque, ed à cessato in conseguenza nel 1846. Posteriormente fu segnato nuovo contratto all’istesso fino all’anno 1851 e quantunque vi fossero del- le lagnanze a carico dell’sub affittale nullaostante spirato il termine la frazione e per essa li Procuratori qui sotto firma li concedettero per un anno verbalmente l’uso del Pascolo, obbligando il Fagherazzi Dilio ad una [r]iforma di conduzione, e come una prova allo stesso di esperimento onde migliorare un andamento disapprovato intie- ramente da tutti gl’Individui della frazione. Il giorno 8 maggio 1850 venne il Faghe- 37 razzi Dilio con lettera dei Procuratori escluso dal benefizio dell’affittanza, e per un tratto di commiserazione impartita a lui, si convenne per un annuo proseguimento, quando alla frazione ed ai rappresentanti convenissero riparare un nuovo e più lun- go trattato di sub-ingresso. Il Fagherazzi invece di dar caparra di una premura per coltivarsi l’opinione della frazione si demeritò in maniera che tutti gl’Individui re- clamando continuamente per gli abbusi tanto del Pascolo, quanto dei diritti incom- petentemente da lui derogati, ed instando e continuamente i possessori dei fondi privati per il danno che soffrivano dall’abbandono delle Pecore in momenti incogni- ti, oltre all’importanza del taglio della legna tutta di faggio ad alto fusto, si sono de- terminati in vista di evitare maggiori inconvenienti a effettuare dalli stessi il voluto preavviso. Di cambiare per l’interesse e vantaggio della frazione ad essi appoggiata con mandato legale 9. Marzo 1853 ad insituire un nuovo locatore nella persona di Antonio Chiesura Comunali, il quale non basta abbia esso accettato condizioni più interessanti alla frazione coll’esposizione del doppio in circa del fitto, ma che esso oltre di essere preggiato, quantunque non consti in contrario della persona. à anche anticipato l’annualità per ovviare qualunque il divieto che la frazione avesse ad op- ponere. Conosciuto dai ricorrenti una contromossa [?] messa dal Fagherazzi cessato fattore sott’occhio all’Imp. R. Comm.to Distrettuale, e visto dall’istessi il bisogno di provvedere a vantaggio della povera frazione, che continuamente reclama per un miglior andamento ed utile, così li qui sotto firmati ànno creduto di suo dovere dar- ne parte a cod.to Imp. R. Comm.to, accioché colla sua Autorità e Giustizia abbia a tutelare la verità dell’esposto anche mediante informazioni che accorressero allo svi- luppo e torre quei principi di cattiva intenzione che intenderebbe il Fagherazzi eser- citare in confronto del Chiesura Antonio alieno affatto da qualunque sia motivo di contraddizione, ed ancorché ne sia statto compromesso in forme inurbane, pure ac- cordando tanto nell’ordine come nel merito non si rifiuterebbe di mettere le sue pe- core nel monte stesso, purché lo stesso si addattasse a posti convenienti e corrispon- denti allo scopo di ciò si è sottomesso. Li sottoscritti si fa carico di rappresentare a quest’Super[iore] Auttorità per- ché colla sua sapienza abbia essa a trovare il modo più adatto onde evitare qualche imposta conseguenza. *** [Doc. 16 ] Irrighe. 1862: 3 Giugno Sul retro, di altre mani: «N. 26. Fitanza Salatis 1862 Con Antonio dal fara di cornei». Comune di Chies d’Alpago, Irrighe 3 tre Giugno 1862 Mille ottocento sessan- ta due. La frazione d’Irr[i]ghe del comune di Chies rappresentata dalli signori Fa- gherazi Daniele Ceccon, Fagherazi Sante detto Luanetti e Fagherazzi Antonio detto Cia col votto anche degli altri individui componenti la predetta frazione danno e concedono in affittanza semplice il diritto di pascolo del Monte Salatis o Valazza di proprietà della frazione d’Irr[i]ghe, posta fra i Confini e sotto i numeri di Mappa al nuovo Censimento 2117-2202 Palla del Biso Valazza 2118 fratte al 2203, Costadagna Colponegol e Valdelle alli N.ri 2207-2208 Confinato a Matina portelle, Mezzodì pa-

38 scolo Comunale di Tambre, sera lo stesso pascolo del Comune med.mo con frate e Tesa, a settentrion La gial bas al Luderon colla Tesa stessa, alle condizioni come qui a piedi si dichiararono: salvo la cavazione del Bosco: 1) Il possesso di diritto pel pascolo del Monte Sud.to si accorda al Sig.r Anto- nio dal Fara di Cornej del Comune di Puos per anni nove decoribili dal primo Gen- naio 1863 Mille Ottocento Sessanta tre, a tutto l’anno Mille Ottocento e Settanta due, 1872. Coll’obbligo di pagare ogni anno Venete lire 458 quattrocento cinquantaotto anticipate e così lo dovrà continuare in ogni anno nel Mese di Decembre in moneta adatata alle importe scadenti e l’altra al Corso abusivo di Piazza. 2) Il pagamento delle Prediali del Monte affitato vienne frà le parti stabilito che devono farsi a tempo opportuno dall’afitualle Dal Fara sotto la sua responsabili- tà di caporoldo, e pignorazione ed’altro. 3) Spirato il termine dell’affitanza i rappresentanti la frazione si escludono da qualunque obbligo di preavviso, e sarà in loro il dirito di rinovare il Contrato a chi, e come loro piacessero. 4) Resta obbligato l’affitualle Sig.r Antonio Dal Farra di fare l’ingrasso del Monte più detto per due mesi all’anno, e di costruire di nuovo dove gli è più como- do, il Cardone di Monticazione. 5) L’affituale Sig.r Antonio Dal Farra autorizzato dalla presente scrittura po- trà a suo piacere affitare e subbaffitare colla infrascritta condizione l’erba del diritto affitato senza che niuno dei fracionisti d’Irr[i]ghe si possa per niun conto oppore. 6) Ad’ogni caso, le parti si riserva che se avessero da sucedere mangiamenti per disposizioni superiori sul fondo affitato, si ritiene nullo il presente Contrato sen- za pregiudizio di nessuna delle parti contraenti. Resta con questo stabilito quanto sopra, e per la validità del presente le parti si firmano alla presenza di due Testimoni. Antonio Dal Farra afituale Gervasio Borgo presente alla firma d’Ant.o dal fara Bortolo Costa testimonio *** [Doc. 17 ] Irrighe. 1863: 3 Febbraio Comune di Chies – Irighe li 3 Febbraio 1863 sesantatre. Radunati noi qui sottoscriti Frazionisti d’Irighe in casa del nostro Procurato- re generale Daniele Fagherazi cecon onde esaminare l’amminsitrazione da Lui tenu- ta nei nostri affari particolari di Frazione degli anni 1859-60-61-62 e trovatili giusti e regolari che risulta dai suoi registri realmente creditore di Austriache L. 799: Sette- cento e novanta nove per le qualli gli cediamo il prodoto del annuo ricavato del lago di Cadol di nostra proprietà per sconto di venete L. 73:10 al anno incominciando dall anno 1865 in fino che sarà eseguito l’intiero suo credito delle A. L. 799: col obli- go di pagare le annue competenti pridiali di detto lago sempre però a carico della

39 Frazione che presenterà le sue bolete per essere garantitto da noi che per tanto una- nimi e concordi si assegniamo. [segue lo spazio per le firme, che però non sono state poste] *** [Doc. 18 ] Belluno. 1863: 29 Aprile All’R. Commissariato Distrettuale di Belluno. N. 1641 Collegio Provinciale di Belluno. [Congregatizio Decreto] Visto che i Frazionisti d’Irrighe non si prestano alla condizione espressamen- te contemplata nel Decreto 3. Aprile corr.e N. 1119 in punto al loro concorso nell’affittanza del Monte Federola nei termini della transazione 20 Marzo p. p.; Visto che tornerebbe oggidì estemporaneo l’impedire contrattualmente la di- sponibilità di quel Monte per il lungo periodo d’anni 19. nel mentre in riguardon al- la proprietà e godimento del medesimo importa tuttavia di regolare i controvversi rapporti di diritto fra le Frazioni ed il Comune giusta il partito avvisato dall’Eccelsa Congregazione Centrale 16. Agosto 1861. N. 4100; Visto che motivi di convenienza non consentono recisamente privare ad un tratto i Frazionisti d’Irrighe del godimento di quel pascolo né di vincolarne l’uso a condizioni troppo onerose; Il Provinciale Collegio come provvedimento interinale, e nella riserva degli effetti del transitivo componimento contemplato dalla prefata Congregazione Cen- trale determina: Che il godimento del Federola sia riservato agli usi, come in passato dei Fra- zionisti d’Irrighe, limitatamente però all’epoca della durata del Contratto presistito col Reverendo Capitolo di Belluno, cioè fino all’espiro dell’anno 1865. e coll’obbligo agli utenti di pagare in questo frattempo le pubbliche imposte gravitanti l’intero fon- do, l’interesse del capitale a credito del Capitolo medesimo, e l’annuo canone del Co- mune di F. 35. nell’approssimativo importo di 106 F. mettendo ogni altro pagamento per qualsiasi altro titolo; e sulla base di questi estremi sarà redatto un regolare con- tratto con un legale rappresentante dei Frazionisti d’Irrighe. Il tenore del presente Decreto sarà per intero comunicato ai frazionisti d’Irrighe. Ciò in riscontro del rapporto 28 Aprile corr. N. 2878, sostituendosi i comuni- cati. Belluno 29 Aprile 1863. Il Delegato Preside: Pino Per copia conforme. Barc. [?]

40 [in quarta:] Pos. 1°/5 63 N. 218 Urgentissima. N. 2886 In copia Alla Deputazione Comunale di Chies, con stretto obbligo di dar lettura ai frazionisti d’Irrighe e per esteso del retroscritto Congregatizio Decreto, attendendosi poi con sollecitudine di conoscere il rappresentante dei frazionisti suddetti che do- vrà per essi firmare il contratto, ed il giorno fissato pel rogito. / Belluno 30. Aprile 1863. L’I. R. Commissario: Barbara [?]

[in terza:] è delegato per rappresentante di tutti loro Fagherazzi Daniele fu Valentino detto Ceccon pel giorno di Lunedì 7 corr. / Prediali 48 F. circa, canone 35, affitto cap.le 34:58, [in totale F.] 117:58. *** [Doc. 19 ] Due docc., uno senza data ma probabilmente dei primi dell’Ottocento, un secondo del 1865, uniti dall’argomento: l’elencazione dei numeri di mappa catastale di beni collettivi, il primo doc. è molto incompleto. [Doc. 19/I ] Inizi 1800 ? Sul retro una elencazioni di n. che non interessano. Società del Monte Salatis. E sue adiacenze in Lamosano e Irighe, Aministrate dalli Romor Dionisio, Salvadori Zacheria, Tona Bonaventura, Fagherazi Osvaldo fu Domenico e Fagherazi Osvaldo Cia. Denominazione: Schiaraman. Mappa: Palughetto di Chies. Classe II i primi sette numeri, gli altri III

Pertiche N. di Mappa Qualità Metriche e cent. 1793 Giaia nuda 1:64 1794 Pascolo 16:34 1795 Zerbo 1:30 1796 Giaia nuda --:48 1797 Zerbo --:3 1798 Giaia nuda --:88 1799 Zerbo 11:72 1800 Pascolo 34:49 1801 Giaia nuda 5:32 1802 “ 4:35

41 1803 “ --:39 1804 Zerbo 2:52 1805 “ 8:53 1806 “ 1:13 1807 “ 5:34 1808 Pascolo 1:78 1809 Zerbo 3:50 1810 “ 2:28 1811 “ 3:39 1812 “ 3:99 1819 “ --:93 *** [Doc. 19/II ] 1865 Prospetto Dimostrante in quoto che nella incaminata divisione frà le Frazioni di Lamo- sano ed Irighe compette a quest’ultima in seguito ai rilievi praticati dai respettivi commissari assestiti dal pratico Agrimensore Vincenzo Bona, ed in appoggio alla preliminare devisione eseguita nel 1865 dal decesso Tona Valentino, e colla scorta delle respettive Mappe del Comune Censuario del Palugheto di Chies d’Alpago.

Perticato N. di Mappa Qualità Pertiche e cent. 2118 Sasso nudo 1053:70 1793 Ghiaia nuda 1:64 1796 “ --:48 1798 “ --:88 1180 “ --:38 1189 “ 1:30 1319 “ --:32

Importa della supperficie senza Rendita Pertiche 1058:70. Questa partita ve- niva assegnata nel 1865 ad Irrighe. La Ghiaia nuda ossia il terreno senza Rendita Censuaria intestato in Com- mune alle Frazioni di Lamosano ed Irighe e Colmeli respettivi conta la complessiva superficie di Pertiche 8057:87, che devisa agli abbitanti che sono in numero quattro- centocinquantacinque (455) in ambe le Frazioni toca a ciascuno individuo Pertiche 17:71 quindi alla Frazione d’Irighe con Mont ne compette Pertiche 2975:28 e posse- dendone come retro Pertiche 1058:70, ora a pareggio del quoto si assegna come se- gue: abbitanti N. 168 in ragione di Pertiche 17:71 compette ancora sopra il Numero 2125 di Mappa Pert. 1916:58 (totale Pertiche 2975:28). Denominazione: Salatis. N. di Mappa 2125, subalterno: b. Qualità: tutto ghiaia nuda.

N. dei Perticato Triangoli Pertiche e cent.

42 1 38:98 2 2:85 3 3:15 4 34:80 5 58:96 6 61:28 7 19:92 8 20:16 9 18:36 10 24:00 11 31:20 12 29:64 13 20:02 14 5:96 15 33:58 16 20:69 17 2:08 18 13:63 19 14:04 20 28:46 21 21:73 22 20:02 23 16:52 24 51:40 25 21:96 26 18:25 27 1:80 28 20:24 29 8:40 30 5:39 31 1:21 32 --:91 33 22:80 34 9:82 35 3:12 36 4:03 37 1:74 38 2:94 39 148:50 40 6:75 41 5:32 42 950:60 43 21:70 44 69:67

Totale dei Perticati 1916:58; aggiungasi come si disse le già in possesso Perti- che 1058:70, il quoto d’Irighe di non censito corrisponde a Pertiche N. 2975:28. La complessiva rendita Censuaria delle Frazioni da decidersi sopra numero 455 abbitanti risulta di Censuarie L. 431:70 quindi tocca ciascuno L. 0:94.80, per cui ad Irighe che conta abbitanti N. 168 ne compette L. 159:26.40. Colla scorta quindi della Divisione Tona 1865 si assegna i seguenti beni:

43

Perticato Rendita N. di Mappa Qualità Pertiche e cent. Lire e cent. 2217 Zerbo 84:-- 2:52 2202 Bosco ceduo forte 320:-- 48:-- 2203 “ 150:-- 37:50 2207 “ 348:-- 52:20 2208 Zerbo 77:54 2:32 1794 Pascolo 16:34 2:61 1795 Zerbo 1:50 --:04 1797 “ --:33 --:01 1799 “ 11:72 --:35 1800 Pascolo 34:47 2:07 1801 “ 5:32 --:32 1802 “ 4:35 --:32 1803 Zerbo --:39 --:01 1804 “ 2:52 --:07 1805 “ 8:53 --:25 1806 “ 1:13 --:03 1807 “ 5:34 --:16 1808 Pascolo 1:78 --:11 1809 Zerbo 3:50 --:10 1810 “ 2:28 --:07 1811 “ 2:39 --:07 1812 “ 3:99 --:12 1819 “ --:93 --:03 1820 “ 3:01 --:09 2049 Pascolo 10:62 1:70 2053 “ 1:87 --:49 2051 Zerbo 2:80 --:08 2057 “ --:44 --:01 1090 “ 4:44 --:13 1093 “ --:09 --:01 1094 “ --:15 --:01 1188 Pascolo 7:43 1:19 1190 “ 3:51 --:91 2111 Bosco ceduo forte --:55 --:08 2112 Pascolo 4:32 --:69 2204 Bosco ceduo forte 84:67 21:17

Totale [Pertiche N.] 1210:25, [Rendita L.] 175:78. Riportasi la superficie di sasso nudo posseduta come oltre: [Pertiche N.] 1058:70; riporto nuovo assegno in Sa- latis come retro (al N. 2125) [Pertiche N.] 1916:58; totale della Superficie ad Irighe [Pertiche N.] 4185:53. Riepilogazione. La superficie complessiva della sostanza che si va dividendo è di Pertiche 11.383:--, la quale divisa ai N. 455 abbitanti tocca a ciascuno Pertiche 25:02, quindi ai N. 168 abbitanti d’Irighe con Mont si devolgono Pertiche 4203:36; ne avrebbe in me-

44 no del suo giusto quoto per 17:83. La Rendita Censuaria devoluta ad Irighe è di L. 159:26, ne avrebbe in più L. 16:52. Vincenzo Bona Pratico Perito Incaricato dai Commissari della Frazione d’Irighe

[d’altra mano, a matita:] N.B. Devesi dedurre [=togliere] il Perticato ed Estimo di Schiaraman che qui [è] erroneamente compreso e che compete a Lamosano. *** [Doc. 20 ] 1864: 12 Novembre e 1866: 24 Febbraio Fotocopia di stampato. Repertorio notarile numero 3216, tremille duecento sedici. Regno Lombardo-Veneto Regnando S.M.I.R.A. Francesco Giuseppe I. Imperatore d’Austria, Re d’Ungheria, Boemia ecc. ecc. ecc. Questo giorno di Sabbato 24 ventiquattro Febbrajo 1866, mille ottocento ses- santasei. In seguito ad inchiesta del Sig. Domenico Zoldan del fu Giuseppe i. r. Com- missario distrettuale di Belluno, a me noto e quì domiciliato, mi sono trasferito io notajo e testimonj infrascritti nel locale d’Ufficio di sua residenza posto in contrada della Motta di questa R. Città, ed ivi a noi presentatosi dichiarò che nella premessa sua qualità d’i. r. Commissario, ed in ordine al disposto col riverito Decreto 20 Set- tembre 1865 n. 3475 di questo Provinciale Collegio, intende di depositare, siccome col presente atto deposita= La Sentenza arbitramentale 12 Novembre 1864 cogli Allegati A. e B. espressi nella stessa, meno i nove Tipi visuali che erano uniti, e relativa alla divisione dei monti Salatis e Federola fra i frazionisti di Lamosano con Irrighe e di Chies con Co- denzano soggiungendo che la detta Sentenza venne regolarmente pubblicata agli stes- si frazionisti che l’approvarono nel Comizio tenutosi il 28 Agosto 1865, ed al Consi- glio Comunale di Chies nel giorno successivo, come dai relativi Protocolli verbali e- sistenti negli atti d’Ufficio. Ed il deposito della preaccennata Sentenza viene effettuato dall’i. r. Commis- sario Signor Zoldan all’effetto che abbia a custodirla fra i miei rogiti, e perché ne ri- lasci copia a chi di diritto a termini di legge. Ho quindi contrassegnata la Sentenza depositata col numero di repertorio portato dal presente, ed ho cerziorato il Signor depositante dell’importanza di quest’atto e delle leggi in argomento. Fatto nella R. Città di Belluno comune e capoluogo di Provincia, nel locale d’Ufficio dell’i. r. Commissariato Distrettuale posto in contrada della Motta avente il civico numero 374, e precisamente nella stanza di residenza dell’i. r. Commissario in

45 primo piano respiciente con due finestre a mattina, e pubblicato mediante lettura a chiara voce coll’inserta Sentenza ed allegati al sullodato r. Commissario alla con- temporanea presenza dei Signori Pasutti Giacomo fu Gio. Battista, e Lazzaris Anto- nio fu Gio. Battista, testimonj pure a me noti, idonei, domiciliati in Belluno, i quali in unione alla parte ed a me notajo si sottoscrivono. Domenico Zoldan fu Giuseppe i. r. Commissario Distrettuale di Belluno Giacomo Pasutti testimonio Antonio Lazzaris testimonio Bartolomeo Dott. Talamini fu Bernardo notajo residente in Belluno

Segue la trascrizione della Sentenza al n. 3216 di repertorio. Belluno, li 12 Novembre 1864. I sottoscritti Fullin Nicolò, Fagarazzi Valentino e Berettin Domenico Preposti alla Deputazione Comunale di Chies, Pajer Lorenzo fu Giuseppe, Pajer Luigi fu Va- lentino e Zanon Orazio fu Lorenzo arbitri per la frazione di Chies, Tona Valentino di Bonaventura, Romor Lorenzo fu Antonio e Fagherazzi Daniele fu Valentino arbitri per la frazione di Lamosano ed Irrighe; tutti costituenti la Commissione delegata al- la pronunzia della Sentenza arbitramentale onde togliere ogni vertenza sull’uso del pascolo e bosco dei monti Salatis e Federola e loro adiacenze mediante demarcazio- ne in due parti dei monti stessi, assegnandone una a Lamosano con Irrighe, e l’altra a Chies con Codenzano; Viste le facoltà ad essi arbitri impartite emergenti dai Processi verbali 17 maggio 1864 n. 2581 e 18 maggio detto anno; Prese ad opportuno calcolo il numero delle famiglie componenti le dette fra- zioni; Esaminata dietro sopraluogo la estensione e produttività dei detti monti con adiacenze; Ogni cosa presa in maturo riflesso, la Commissione stessa composta dei membri sovraenunciati concordemente pronuncia il seguente Giudizio Arbitramen- tale [:] Stabilita la linea di divisione in due parti segnata in rosso nel Tipo sub A al- legato al presente e costituente parte integrante; linea che cominciando dalla casera Tona marcata nel Tipo al n. 1 si dirige verso settentrione al punto segnato n. 2 sotto la denominazione Grava Toronda, quindi rivogliendosi verso mattina arriva al sito detto Grava longa marcato col n. 3, e finalmente da questo punto si dirige nuova- mente verso settentrione fino alla sommità dell’Alpe, e precisamente al punto detto Brut pas marcato al n. 4; la Commissione assegna per l’uso del pascolo e della legna alle frazioni di Chies e Codenzano la parte del suolo che giace a sera e settentrione della linea marcata in rosso nel Tipo, e che fu tracciata con termini di pietra inaltera- bilmente sul suolo stesso, la qual parte contenente le denominazioni di Federola, Nantander, Legnada e porzione del monte Salatis resta rappresentata nella mappa censuaria dai seguenti numeri che vengono dettagliati nel Prospetto sub B. che for-

46 ma pure parte integrante del presente insieme agli annessi nove Tipi visuali, la cui superficie complessiva ammonta a pertiche 6045:81, e colla rendita censuaria di L. 528:51. D’altronde la stessa Commissione assegna per l’uso del pascolo e della legna come sopra alle frazioni di Lamosano ed Irrighe la parte del suolo che giace a sera e mezzodì della stessa linea rossa portante le denominazioni di monte Salatis e Val- lazza con Cernega sotto la strada e Schiaraman, e rappresentata dai numeri di map- pa esposti nel sovracitato Prospetto B. colla complessiva superficie di pertiche 11,519.89, e colla rendita censuaria di L. 439:09, ossia la Parte II. Del Prospetto mede- simo, essendo assegnata la Parte I. alle frazioni di Chies e Codenzano. Resta poi per l’uso promiscuo e per l’abbeveraggio degli animali il Fondo in mappa di Pallughetto di Chies ai n. 280. b, 563. b e 2140. a, della superficie di perti- che 3:83, e colla rendita di L. 0.99. La presente Sentenza pronunciata pro aequo et bono verrà regolarmente in- timata alle cointeressate frazioni ed al Comune di Chies a termini di legge. Soddisfatto col presente Giudizio al mandato avuto, la Commissione all’unico scopo di togliere ogni elemento di dissensioni future, e senza punto infir- mare in nessuna parte il Giudizio emesso, proporrebbe subordinatamente una nuo- va suddivisione, la quale consisterebbe nel dividere la Parte I. fra le due frazioni di Chies e Codenzano in ragione di teste sulla base della legge 16 aprile 1839, e la Parte II. Fra le frazioni di Lamosano ed Irrighe sulla base della legge stessa. Trattandosi poi che la frazione di Irrighe verrebbe a conseguire la sua tan- gente di fondo molto lontana dalle proprie abitazioni, cioè nella estremità verso mattina del monte Salatis, e che d’altronde anche la frazione di Codenzano verrebbe a conseguire la propria quota netta estremità verso sera del monte Federola, e quin- di nel punto più distante dal proprio villaggio, la Commissione infrascritta interpre- te dei desideri e bisogni di ambedue queste frazioni suggerisce la permuta delle quote che venissero ad esse assegnate, cioè che la parte estrema del Salatis che toc- cherebbe ad Irrighe passi in permuta alla frazione di Codenzano, e viceversa passi ad Irrighe la parte di federola che spetterebbe a Codenzano. La suddivisione e permuta suesposte dovranno ottenere l’assenso dei Capi famiglia delle quattro frazioni mediante regolare Comizio nel quale potranno essere nominati occorrendo nuovi membri componenti la Commissione per effettuare e re- alizzare le proposte medesime. La Commissione infine si riserva di proporre separatamente la misura e ri- partizione su tutta la facoltà in oggi divisa tanto del canone da pagarsi dal Comune al Capitolo dei Canonici di Belluno, quanto di quello che le frazioni dovranno corri- spondere al proprietario Comune. Fatto, letto, ed in conferma firmato presenti due testimonj. f. Fulin Nicolò Deputato ed arbitro Fagherazzi Valentino Deputato ed arbitro Barattin Domenico Deputato ed arbitro Pajer Lorenzo arbitro

47 Pajer Luigi arbitro Zanon Orazio arbitro Tona Valentino arbitro Romor Lorenzo arbitro Fagherazzi Daniele arbitro Frezza Antonio testimone alle firme Talamini Bartolameo testimonio. Belluno li 24 Febbrajo 1866. Domenico Zoldan fu Giuseppe I.R. Commissario Distrettuale di Belluno Pasutti Giacomo testimonio Lazzaris Antonio testimonio Si omette la trascrizione degli Allegati in A. e B. *** [Doc. 21 ] Chies d’Alpago. 1872: 29 Febbraio Su carta da bollo di L. 1, con ulteriore bollo di cent. 50; sul retro, di altra mano: «Atto delli Sig.i Giuseppe Gierenzani di Puos e Compagni alli fraz.i d’Irrighe». Regno d’Italia Provincia e Distretto di Belluno Comune di Chies d’Alpago. Addì 29 Febbrajo 1872. Agli Onorevoli Frazionisti d’Irrighe. I tre sottoscritti Sig.ri Gerenzani Giuseppe, Funes Angelo e Tona Dott. Luigi avendo comperato con documento legale (debitamente registrato) dai Frazionisti di Lamosano le piante esistenti nel Monte Salatis entro certi determinati confini per ef- fettuare ed utilizzare il taglio entro un quinquennio, necessitando loro sotto ogni rapporto di tosto passare al taglio di detta legna e non volendo in alcun modo pre- giudicare i diritti dei terzi (cioè dei Frazionisti di Irrighe), né volendo pregiudicare i propri, si obbligano colla presente di rifondere ai frazionisti stessi d’Irrighe qualun- que danno od interesse venisse loro leso in causa del più volte succitato taglio, e questa rifusione sarà fatta a loro piacimento o scelta sia in denaro che in legna; acciò appunto i sottoscritti addivengono in previsione dell’imminente ripartizione dei be- ni indivisi fra le frazioni di Irrighe e Lamosano. Giuseppe Gerenzani Ang. Funes Rova [?] Tona Luigi Dall’Ufficio Municipale di Chies li 29 Febbrajo 1872. Visto, si certificano autografe le firme dei Sig.ri Giuseppe Gerenzani, Angelo Funes e Tona Luigi. In fede. / La Giunta [timbro] :

48 D.co Barrettino G. Chiesura Chiesura Giuseppe Antonio Fagherazi *** [Doc. 22 ] Irrighe. 1911: 7 Settembre Colla presente privata scrittura il Sig.r Fagherazzi Gio. Maria fu Antonio ce- de al Sig.r Fagherazzi Augusto fu Vincenzo una porzione del fondo posto in Comu- ne Ammin.vo di Chies, Censuario di Irrighe al m. N. 1277 e precisamente della su- perficie di metri quadrati 5 (2.50 x 2) a ridosso della facciata della casa al civ[ico] N. 20 del Fagherazzi Augusto. Il prezzo convenuto pella presente cessione devesi rite- nere nullo avendo il Fagherazzi Giovanni Maria dichiarato di farne dono al Faghe- razzi Augusto. Fatto, letto e sottoscritto, presenti due testi. Gio. Maria Fagherazzi Fagherazzi Augusto Antonio Tona teste Angelo Fagherazzi teste ***

PARTE II: FASCICOLO PROCESSUALE A STAMPA

[Doc. 1 ] Estimi 1563. 1580. 1603. L.D. 1752. 11. Aprile Bellun. Tratta dal Giornale degli Estimi de Beni Vecchi d’Alpago sopra Tesa degli anni infrascritti. Estimo 1563. c[arte] 138. Montagne. Consorti del Monte di Salat posto sotto la Regola di Chies, Irrighe, e Lamosan da mattina, si potria affittar L. 124; val L. 124. Estimo 1580. Montagne. Consorti del Monte di Salat sotto le tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan da mattina, si potria affittar L. 124; val L. 124. Estimo 1603. c. 233. Consorti del Monte di Salat si può affittar L. 124; L. 124. Gio. Sergnano V. Canc. della Magn. Comunità ***

49 [Doc. 2 ] Ducali Senato. 1603. 13. Novembre. Alli Prov. Sopra li Beni Comunali in Terra Ferma. Le vostre Lettere de’ 7. del presente con la ramemorazione de’ molti partico- lari, che ci avevate scritti anco più volte per inanti, & l’affettuose instanze fateci da- gli Ambasciatori della Magnif. e Fedelissima Città di Treviso, ci hanno mossi ad ag- giungervi la presente dichiarazione, & ordine speciale &c. Vi dicemo col Senato, che se troverete, che qualche quantità de’ Beni Comu- nali per occasion di accomodar, giustar, o reguardar Fabbriche, o strade, o cose simi- li, fosse stata occupata da Comuni, o da Persone particolari, quando tal occupazione sia solamente fin a mezzo Campo in circa, potrete con Terminazione Vostra dichiari- re, che dove si troveranno dette Fabbriche, restino preservato alli possessori di esse, e loro successori, pagando però loro senza alcuna dilazione in ragion di D. 150. per Campo, & a poveri Contadini, che si trovassero con loro Fabbriche, o Clausure Ru- rali aver serrato qualche poca quantità di Terre Comunali, non eccedenti mezzo Campo in circa possiate usando la Vostra Prudenza obbligarli a quell’annua reco- gnizione, o pagamento, che per esse Terre, e per la loro povera condizione a Voi pa- rerà conveniente &c. Se di tali Terreni si trovassero con Fabbriche per abitazione, o altro con co- perto, & cinte di muro, quando in tutto non eccedino 2. o 3. Campi al più, vi diamo libertà di poter dichiarire, che pagando li possessori in ragion di D. 150. per Campo immediate in contanti li possino ritenere come è sopra, ma quando gl’intachi, & u- surpazioni de’ Comunali non siano serrati con muro, volemo, che al tutto siano ri- tornati, come erano per inanti a beneficio de’ Comuni. Che li concambj de qualsivo- glia quantità de Beni Comunali fatte con altri Beni, che sono approbati d’alcun Con- seglio, restino fermi, & validi; ma negli altri sebben fatti per Ordini, Terminazioni, & altri atti de’ Magistrati, e Rappresentanti Pubblici, & senza l’autorità de’ Consigli, esequirete le Vostre comissioni per le Leggi in tal materia disponesti. Quelli Beni, che fossero denonciati per Comunali non volemo, che debba per alcuna longhezza di possesso intendersi pregiudicato alle ragioni della Sig. N., le quali non devono es- ser sottoposte ad alcuna prescrizione di tempo, ma sempre restar valide in qualsi- voglia caso, e tempo &c. *** [Doc. 3 ] Ordini de NN. HH. Rettori di Bergamo. 1613. 9. Febraro. Che tutti quelli, che averanno per l’avvenir carico di rinovar Estimi de’ Co- muni, debba esser avertiti di lasciare a parte quei Beni Comunali che per il passato fossero stati posti in Estimo a pregiudicio delle ragioni publiche, altrimenti cadauno d’essi caderà in pena di Lire cento per cadauna Pezza, che fosse estimata per capo de Mejoramanti, e per altro se bene prima fosse stato ancora in Estimo, &c. ***

50 [Doc. 4 ] Ducale Senato. 1621. 24. Luglio. Al Podestà, e Cap. di Bellun. Nelle usurpazioni de’ Beni Comunali, che in eccesso andate scoprendo ve- nirsi sempre più facendo maggiori nel Territorio di quella Giurisdizione come ci portano le vostre Lettere del dì 16. del corrente ben conoscendo il pregiudicio, e danno, che ne riceve il Publico, & il privato insieme con certezza &c. Vi comettemo col Senato, che dobbiate per Proclama publicar nel termine, che a voi parerà con quelle pene, che stimerete bene, che tutti quelli, che hanno usurpati in qual si voglia modo, & appropriati Beni Comunali dal tempo, che sono stati fuori quelli sopra essi Beni, se pur sono stati in quel Territorio senon dal 1614. in qua, che fu fatto l’ultimo Estimo debbano rilasciarli all’uso comune, & venirli a darli in Nota, & incontrarlo con li Cattastici Vecchi se ve ne sono, se non formandone un nuovo, dandosi di tutto particolar avviso &c. *** [Doc. 5 ] Investitura de Beni Comunali a favor Regola di Chies. 1623. 27. Giugno. Noi Antonio Capello, Lorenzo Foscarini, e Bortolo Gradenigo Provveditori sopra li Beni Comunali. – Avendo veduto il Cattastico de’ Beni Communali &c. Ab- biamo veduto il Comun della Regola di Chies sotto la Pieve del Pago Sopratesa, e trovato possiedere esso Comun, & Regola li sottoscritti Beni Comunali dentro li sot- toscritti confini, che sono terminati all’intorno con termini di Pietra viva, sicché re- stano in tutto separati dalli Terreni de’ Particolari confinanti, quali consignamo a voi, Uomeni, e Commun della Regola di Chies, perché gli abbiate da godere unita- mente in comun a pascolo, & uso di pascolo, facendo ubertoso il Paese, & Allevante delli Animali, sicché tutti Voi abbiate a sentire la Magnificenza di Sua Serenità &c. Regola di Chies possede. Un pezzo di Commun Zogie cento cinquanta trà Crode, Boschi, e Slivinate tutto in pezo in loco detto Sormontar, Lavine, & Tomare- ne, il qual pezzo di Comun circonda tutta Villa di Chies, e tutti li Campi di essa è stato terminato da Noi, di dentro via attorno con quattro termini principali uno a mattina &c. quali tutti Beni Comunali consignamo a voi Comun, & Uomini della Villa predetta di Chies sotto Cividal di Bellun, salve sempre le ragioni vostre sopra altri Beni, & con altre Ville con voi, & senza pregiudizio alcuno delle ragioni publi- che sopra altri Beni non perticati, non espediti, ovvero denunciati, o che per qualsi- voglia accidente restassero occulti, ovvero fossero contenziosi, & salvi sempre li più veri, & reali confini di detti Comunali &c. *** [Doc. 6 ] Ducali Senato. 1636. 15. Ottobre. In Pregadi. Alli Rettori di Vicenza.

51 Ci rappresentano gl’Uomini di Comun di San Pietro Engù di cotesto Territo- rio aver incautamente dati in nota li Beni Communali non sottoposti alla Contribu- zione del Campatici, umilmente supplicandoci di significarvi, come facemo, essere la Publica intenzione, che siano compresi, e tenuti al pagamento dell’imposizione solo li Beni Comunali del Comun, e non li Comunali conceduti dalla Pubblica Muni- ficenza per sollevamento, ubertà, e comodo delli stessi Comuni, e però così esequire- te. *** [Doc. 7 ] Decreto Senato. 1655. 29. Settembre. Sia preso, e fermamente statuito, che tutte le Vendite, Affettazioni, Cessioni, Permute, & ogni alienazione, e Contratto di qualunque sorte, e sotto qualsivoglia co- lore, e pretesto de beni Comunali, che sono Patrimonio Publico lasciati per grazia in godimento a Comuni, siano, e s’intendano irriti, nulli, e di niun valore, nonostante qualunque prescrizione di tempo, Decreto, o Terminazione, che facesse effetto in contrario. Dovendo ciò ostante esser levati i Beni Comunali ai detentori di quelli in conformità delle Leggi circa ciò disponesti. Restando in tal forma chiaramente e- spressa la Publica intenzione, sarà pure levato ogni pretesto di sottigliezze, e di pre- giudizio &c. *** [Doc. 8 ] Privileggio Beni Comunali a favor della Regola di Lamosan. 1719. 19. Febraro. Noi Marco Balbi, Nicolò Contarini, e Girolamo Foscarini Proved. Sopra Beni Comunali. – Udita la riverente instanza fattaci dall’Eccell. Do. Francesco Donati In- terveniente, e per nome della Regola di Lamosan sotto la Pieve del Pago Sopratesa Territorio di Bellun, che gli sii concesso per questo Eccell. Magistrato il suo Privileg- gio, che però il tutto da Noi ben considerato, & osservato il Cattastico consegnamo a Voi Uomini del predetto Comun, e Regola li Beni infrascritti, perché gli abbiate a godere unitamente in Comun a Pascolo, & uso di Pascolo, facendo ubertoso il Paese, & allevando delli Animali, sicché tutti voi abbiate a sentir della Munificenza di Sua Serenità il benefizio &c. Prima Regola di Lamosan possede. Un pezzo di Val in luoco detto Prescase de Zuogie quattro in circa, la più parte Crode trà questi confini, a mattina P. Bernar- din Romor, e mis. Antonio Bisconi, sera, e settentrion Comun d’Alpago &c. Comun in luoco detto Novelle, e Taituna de Zuogie otto in circa tra questi confini a mattina Comuni di Trines, mezzodì &c. Quali tutti Beni Comunali consegnamo a Voi Comun, & Uomini della Villa predetta di Lamosan sotto Cividal di Bellun, salve sempre le ragioni vostre sopra al- tri Beni, & con altre Ville con Voi, & senza pregiudicio alcuno delle ragioni Publiche sopra altri Beni non perticati, non espediti, e non denonciati, ovvero per qual si vo-

52 glia accidente restassero sciolti, ovvero fossero contenziosi, & salvi sempre li più ve- ri confini, & più reali di detti Beni Comunali &c. *** [Doc. 9 ] Privileggio de Beni Comunali a favor della Regola d’Irrighe. 1719. 21. Febraro. Attesa l’instanza fatta da mis. Antonio Fagheraz come Interv. della Regola d’Irrighe sotto la Pieve d’Alpago sopra Tesa, quale disse esser smarito il suo Privi- leggio concessoli da questo Eccell. Magistrato, umilmente ricerca gli sia di nuovo admesso in tutte le sue parti, come in quello. Onde avendo Noi Marco Balbi, Nicolò Contarini, e Girolamo Foscarini ora Provveditori sopra li Beni Comunali veduto il Cattastico de’ Beni Comunali &c. Ab- biamo veduto il sudetto Comun della Regola d’Irrighe, e rittrovato possedere esso Comun, e Regola li sottoscritti Beni Comunali dentro li sottoscritti confini, &c. quali consegnamo a voi Uomini del suddetto Comun, e Regola, perché gli abbiate a gode- re unitamente in Comun a pascolo, & uso di Pascolo, facendo ubertoso il Paese, & allevando degli Animali, sicché tutti voi abbiate a sentir con la Munificenza di Sua Ser. &c. Regola d’Irrighe possede. Un pezzo de Comun loco detto alla Scala goduto insieme con Chies, e Lamosan di quantità de due Zuoje in circa trà questi confini, a mattina s[ier] Giovanni Donà da Funes, mezzo dì &c. Un’altro pezzo de Comun il luoco detto Sal de Sora de Zuoie quattro in circa tra questi confini a mattina Battista Fagheraz, mezzodì sier Zuanne Donà &c. Nel Comun sopradetto se ritrova un stroppo di Carra uno, e mezzo de Fen de s[ier] Zuanne da Funes, & altri terminati attorno con termini cinque da tutte le parti Comune. Un pezzo di Comun parte Boschivo in luoco detto Fagheraz di Zuoie nume- ro settanta in circa tra questi confini a mattina Meneguz da Toame da Chies, mez- zodì via Publica, sera &c. Quali tutti Beni Comunali consegnamo a Voi Comun, & Uomini della Villa predetta d’Irrighe sotto Cividal di Bellun, salve sempre le ragioni vostre sopra altri Beni, & con altre Ville con Voi, e senza pregiudicio alcuno delle ragioni Publiche so- pra altri Beni non perticati, non espediti, o denonciati, ovvero che per qualsivoglia accidente restassero occultati, overo fossero contenziosi, & salvi sempre i più veri, e reali confini di detti Comunali &c. *** [Doc. 10 ] Decreto Senato. 1724. 24. Giugno Circa l’altra qualità di usurpi in proposito, osia Jus de Posti di Pecore nella Terra Ferma il Magistrato trarrà col lume delle informazioni de’ Pubblici Rappresen- tanti notizia precisa della quantità delle usurpazioni, che corrono, e li nomi de’ Pos-

53 sessori, accompagnandoli a Publica cognizione, rimovendosi in tutto da questo Con- siglio il Decreto 1625. 17. Genaro in proposito all’esclusione, che vien data ad ogni prescrizione di tempo sopra li Beni Publici, a risserva dei Privileggiati, e Feudali, non dovendo a tale prescrizione esser mai soggetta la Signoria Nostra, cosicché il Possesso Centenario di privati non a servirle di alcuna ragione, per continuar nel godimento de’ Beni Publici usurpati, e difficoltar al Publico, per ricuperare gli usur- pi. Lorenzo Valier N. D. *** [Doc. 11 ] Estesa Avversaria a Beni Comunali. 1771. 18. Maggio. Il sostenere, che una Montagna sia di ragion particolare, e che senza alcun ti- tolo Originario Publico possino con In strumenti di mal preteso Acquisto da private persone formarsi alcuni Particolari un titolo, per deludere le Leggi, e le massime più salutari, & appropriarsi un diritto speciale di Pascolo, è questo un assunto troppo avanzato, che non meriterà di venir applaudito dalla Giustizia. E pure tale è l’assunto delle due sole Famiglie Borgo, e Zanon, la prima Fora- stiera, e mancante perciò d’alcun diritto sopra esso Monte, l’altra del Corpo delle dette Regole, e che può come tutti gli altri componenti le Regole stesse, esclusi li ti- toli Particolari, condor al Pascolo le proprie Pecore Terriere, quali dopo abbandona- to col fatto nell’anno passato il mal preteso titolo di condor Pecore forestiere al Pa- scolo del Monte Salat in obbedienza degli Atti praticati per il Foro di Bellun dalle dette tre Regole, s’ingegnano poi di sostenere li loro privati Acquisti con la tal qual Scrittura di Risposta 9. Aprile prossimo passato, che non merita in vero, che un am- plo solenne protesto, come le resta validamente applicato per parte di esse Regole. Ripigliando però l’effetto della propria Estesa 27. Febraro prossimo passato, in vista massime della detta Scrittura di Risposta, e dell’altro In strumento 1746, pro- dotto per parte di Gottardo Zanon simile già agli altri, e dipendente dallo stesso in- sostenibile principio, che sia contrattabile, e vendibile tra Particolari il Monte stesso, implorando riverenti esse Regole, che venghi terminato, e deciso, come nella presen- te Estesa Regolativa. Primo. Sarà in primo Capo terminato, e deciso in confronto di Zuanne dal Borgo da Quers, e Consorti dal Borgo, che a pretesto di certo tal qual privato In- strumento de dì 2. Maggio 1717. non possino vantare, e pretendere diritto alcuno, e proprietà sul Monte Salat esistente nelle Pertinenze di esse tre Regole, per quanto sarà col confronto delle Leggi, e delle Publiche massime, e per cadaun riguardo con- siderato. Secondo. Sarà in secondo Capo terminato, e deciso in confronto di Gottardo de Zanon detto Pasdan, e Consorti de Zanon, che non possino vantare, o pretendere alcun diritto sul detto Monte Salat a pretesto della prodotta Fede d’Estimo 19. De- cembre 1770., né dell’ultimamente presentato Instrumento 1746. 22. Marzo, per quanto sarà col confronto delle Leggi, delle Pubbliche massime, e per cadaun ri- guardo considerato.

54 Con espressa risserva, e precisa dichiarazione, che qualunque dei detti Con- sorti Avversarj, che sia del corpo delle tre Regole suddette potrà come gli altri Rego- lieri aver il godimento del Monte Salat per gli Animali, e Pecore Terriere delle Rego- le stesse, com’è ragionevole, e della Pubblica intenzion. Salvis &c., & in expensis &c. *** [Doc. 12 ] Risposta con Conversi a Beni Comunali dal Borgo, e de Zanon. 1771. 3. Giugno. Col vano, 6 insussistente appoggio, che il Monte di Salatis esistente nelle Per- tinenze delle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan sia stato lasciato dalla Pubblica Carità del Prencipe a godimento delle stesse, si sono le medesime con sorpresa con- dotte, anche dopo le proprie confessioni, a produrre la tal qual Estesa 27. Febraro decorso, con la quale, imputando francamente per Usurpatori Domino Zuanne dal Borgo, e Consorti, si fecero esse a sempre malamente pretendere non poter li primi sostener a pretesto de’ loro Titoli verun diritto sopra esso Monte, e li secondi pari- menti alcun diritto di dominio, per condurre sopra esso Monte al pascolo Pecore Fo- rastiere, e di terze persone. Come però l’Estesa sopradetta era appoggiata al sudetto chimerizato suppo- sto, così, formata essendosi Risposta dalli suddetti Consorti dal Borgo, e Zanon, fu l’Estesa sopradetta vigorosamente protestata, & implorata rispettivamente dalli ar- chitettati Capi nella medesima inseriti l’assoluzione, onde non avesse ad aver luoco a fronte de’ loro onerosi Titoli lo spoglio dopo il corso de’ secoli, e cose tutte corse, e come stanno malamente, ingiustamente, e con strana formalità intentato. Convinti però li valenti Diffensori Avvers. Nell’ingiustizia, e stravaganza dell’assunto, con peggior studio hanno meditato colla susseguente Estesa Regolativi di dare in massima per supposto, che le Montagne tutte siano di ragion Pubblica, e Comunali, onde a pretesto di detta massima farsi perciò ad escludere i Titoli partico- lari di detti LL. CC., & il diritto rispettivo sopra il Monte sopradetto. Lo studio di dette direzioni, a dir vero, si palesa molto infelice, e cavilloso, che perciò protestata da essi LL. CC. anco essa Regolativi, incontrar colendo rispet- tivamente i Capi con la medesima proposti, riverenti implorano D. Zuanne dal Bor- go da Quers, e Consorti l’assoluzione dal primo Capo della stessa, per l’effetto del seguente Converso. E sarà anzi per Converso terminato, e deciso, che a fronte di qualunque sian- si le mal divisate Avversarie meditazioni, abbia la famiglia del Borgo ad esser pre- servata nel diritto, e ragioni del Pascolo da essa, e di lei Autori in vigor de’ suoi one- sti Titoli per il corso de’ secoli nel Monte di Salat goduto, non potendosi cogli erro- nei insussistenti introdotti pretesti render vani, & inoperosi gli antichi Titoli da essi rappresentati, e sortir lo spoglio mal divisato, per quanto appunto per le Pubbliche massime, per le Leggi, e per ogni confronto sarà considerato. Implorando pure Gottardo de Zanon detto Pesdan, e Consorti l’assoluzione dal secondo Capo della detta Regolativa parimenti per l’effetto del seguente Con- verso.

55 E sarà anzi per Converso terminato, e deciso, che abbian parimenti Gottardo de Zanon detto Pesdan, e Consorti ad esser preservati nel diritto di Pascolo sopra esso Monte Salat da essi, e di loro Autori in vigor de’ loro onerosi Titoli per il corso de’ secoli goduto; non potendosi cogli erronei insussistenti introdotti pretesti render nemen riguardo ad essi Consorti inani, & inoperosi per titoli, che sostengono, per quanto parimenti per le Pubbliche massime, per le Leggi, e per ogni confronto sarà considerato. Repetiti li più vigorosi protesti alla dichiarazione repetita con la suddetta Regolativi. Salvis &c. *** [Doc. 13 ] 1771. 3. Settembre. Sentenza Beni Comunali di due, & uno a favor delle tre Regole di Chies, Irri- ghe, e Lamosan avvers. & contro dal Borgo, e de Zanon, e Consorti. *** [Doc. 14 ] 26. Detto. Spazzo di Laudo del Coll. XX. Savj del Corpo dell’Eccell. Senato a favor di dette tre Regole, e’ contro li sudetti dal Borgo, e de Zanon, e Consorti. *** [Doc. 15 ] Lettere Beni Comunali a favor Avversario. 1771. primo Ottobre. Bellun. Essendo stato deciso con Sentenza del Magistrato nostro 3. Settembre prossimo passato a favor delle tre Regole di Chies, Irrighe, & Lamosan d’Alpago di cotesta sua Giurisdizione, e contro li Consorti de Zanon, e del Borgo, qual Sentenza fu laudata con Spazzo di Laudo Partibus Auditis del Collegio Eccell. De XX Savj del Corpo dell’Eccell. Senato 26. pur Settembre prossimo passato, che il Monte Salatis posto nelle pertinenze di dette tre Regole sia un Ben Comunale, e come tale di Pu- blica ragione, salvo il godimento alle Regole stesse; e perciò Ricerch. V. S. Ill. a far d’ordine nostro depennare dall’Estimo di cotesta Città il Monte stesso, qual’anzi doverà esser unito al Cattastico de’ Beni Comunali esistente nel Magistrato Nostro; e per rilevare l’estensione della Montagna stessa farà comettere a D. Zuanne Furlin Publico Perito, che debba portarsi sopra luoco, e coll’intervento di tutti confinanti assieme cogli Uomini più Vecchiardi, e meglio informati delli Comuni medesimi, debba ponere in esatto distinto Dissegno il Circondario della Montagna medesima con li Venti, e Misure per lume del Magistrato Nostro, e per gli effetti di Giustizia: trasmettendo il tutto al Magistrato Nostro &c. Alvise Querini Prov. E Coll. *** [Doc. 16 ] Altre Lettere Beni Comunali ad instanza Aversaria.

56 1772. 10. Marzo.Bellun. Veduto il Dissegno della Montagna Salatis giudicata di ragione Comunale, e goduta dalle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan d’Alpago formato in ordine a Lettere del Magistrato Nostro primo Ottobre prossimo passato dal Publico Perito Zuanne Furlin, ed accompagnatoci colle Responsive di V. S. Illustr. 24. Dicembre prossimo passato siamo venuti di rillevare essere il Dissegno stesso mancante di esprimere la quantità dei Campi contenuti nel Circondario stes- so, e confuso nel dimostrare ove essa Montagna pone termine. Nell’atto però di far nuovamente comettere a detto Perito Furlin, ch’esprimer debba in detto Dissegno, che se gli rimette la vera quantità de’ Campi in detta Mon- tagna, e che coll’intervento dei confinanti Uomini Vecchiardi, e pratici dei Luochi segnar debba nel Dissegno stesso con linea Rossetta, o altro differente colore ove es- so Monte contermina, per indi in ordine alle Leggi, & specialmente alli Decreti dell’Eccell. Senato 1652. 22. Maggio, e 1684. 19. Aprile porvi li necessarj confini a te- nor delle Leggi stesse. Incaricherà inoltre il Perito stesso a dover dichiarire, se la parte opposta ad essa Montagna sia della stessa ragione Comunale, & aspettante il di essa godimento a dette tre Regole, o pure se sia d’altra ragione, o Publica, o privata, ed aspettante, e da chi goduta; onde riconoscere senza equivoci con distinzione, e chiarezza le Publi- che ragioni. Tanto farà V. S. Illustr. D’ordine nostro esequire dal detto Perito &c. Gio. Battista Albrizzi Primo Prov. *** [Doc. 17 ] Terze Lettere de Beni Comunali ad instanza Avers. 1772. 26. Maggio. Bellun. Ad instanza delle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan d’Alpago, la Sp. V. farà comettere a Zuanne Forlin Publico Perito la pontual esecuzione delle Lettere nostre 10. Marzo prossimo passato colle operazioni tutte nelle medesime comandate, che dal Costituto 30. del mese stesso dalla Sp. V. trasmesso al Magistra- to Nostro colle sue Lettere Responsive pur 30. Marzo passato si dicono sospese, at- tese le Nevi allora esistenti nel Monte Salatis giudicato di ragione Comunale, e per non moltiplicar spese ad esse tre Regole con nuovi Sopraluochi, incaricherà il Perito stesso, che esequite le operazioni colle sudette Lettere nostre comandategli, debba contrasegnar li confini di esso Monte con termini di Pietra visibili nei siti, che pare- ranno più atti, & espedienti alla cognizione di esso Perito a norma delle Leggi, ed a salvezza delle ragioni Publiche, e private; Facendo inolte far Comandamento a cadaun confinante Particolare, o Comune, che oltrepassar non possino li posti confi- ni, danneggiando in modo alcuno le sudette tre Regole nella sudetta Montagna che fu giudicata di Publica ragione, e di cui ne devono esse aver il godimento, ma tutti rimaner debbino dentro li posti confini, salvo a chi si sentisse aggravato il poter ric- correre al Magistrato nostro &c. Data dal Magistrato Nostro sopra li Beni Comunali li 26. Maggio 1772. *** [Doc. 18 ] Estesa Avvers. A Beni Comunali. 57 1772. primo Ottobre. Dopo li Sovrani Giudicj seguiti in acerrimo contradittorio a favor delle pove- re Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan credevano di poter queste goder in pace sen- za ulteriori contese la Montagna Salatis Frutto dei Sovrani deffinitivi Giudicj nati a loro consolazione, quando si vede, che per parte dell’Università di Alpago si vor- rebbe deludere in parte li Giudicj sudetti, cercando l’Università medesima non solo senza titolo, ma in onta alli stessi titoli da essa sostenuti di promiscuare in parte del- la Montagna suddetta; lo che pone in giusta necessità le dette Regole di prodursi all’Autorità, e Giustizia di questo Eccell. Magistrato, e riverenti implorare, che in confronto di detta Università d’Alpago resti deciso quanto segue. Che costando dallo stesso titolo rappresentato da essa Università, che il Pez- zo di Comun delle Fratte del Pianon goduto dalla medesima Università abbia per Confine a mattina la Valleta, che separa appunto il Monte Salatis di ragione di esse tre Regole, sarà perciò terminato, e deciso, che non possi l’Università d’Alpago ol- trepassare il Confine suddetto, per togliere ad esse tre Regole parte del Monte Sala- tis a loro favore giudicato, come Ben di ragione Comunale per tutto quello, e quanto sarà considerato. Salvis &c. *** [Doc. 19 ] Contradizione Nostra a Beni Comunali. 1773. 17. Marzo. Costituito &c. Dom. Salvador Marconi Interveniente, e per nome dell’Università della Pieve di Alpago, e contraddice al tal qual Dissegno 1771. 20. Decembre fatto dal Pubblico Perito Zuanne Forlini ad instanza delle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan, e presentato in questo Eccellentissimo Magistrato il 27. Febbraro prossimo passato nella parte, ove si vede posta la Valleta alla Lettera C., e ciò per tutte quelle ragioni, e cause, che saranno dette, dedotte, & allegate, & sic &c. *** [Doc. 20 ] Scrittura Avers. Con Capitoli a Beni Comunali. 1773. 29. Maggio. Dopo lo stancheggio di varj mesi dell’Unuversità della Pieve di Alpago per cercar di sospendere il Giudizio di questo Eccell. Magistrato sopra l’Estesa primo Ottobre 1772. in questo Eccell. Magistrato prodotta dalle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan nel momento in cui erano per presentarsi alla spedizione della Causa di volontà deputata pensorono i Diffensori di essa Università di contraddire all’innopponibile Dissegno 1771. 20. Decembre praticato d’ordine del presente Ec- cell. Magistrato dal Publico Perito Zuanne Forlini, col quale a preservazione anco delle Publiche ragioni fu posto in Pianta nella sua estensione, e nei suoi veri confini il Monte Salatis, il di cui godimento fu deffinitivamente giudicato a favor delle Re- gole stesse. Se confessano però innopponibile, ed incensurabile il Dissegno stesso in ogni sua parte, conosceranno quanto disperata sia la sopradetta Contradizione, che si

58 applicò col Costituto 17. Marzo p. p. al Dissegno medesimo nella parte, ove fu posta la Valetta contrasegnata con Lettera C, e però con maggior costanza d’animo esse povere bersagliate Regole implorano Giudicio a loro favore in tutto, e per tutto a norma, e per l’effetto della sudetta loro Estesa primo Ottobre prossimo passato per tutte quelle evidenti ragioni, e confronti di fatto, che saranno opportunamente ras- segnati. E solo per smentire, e convincere la detta coraggiosa, e disperata Contradi- zione restano proposti gl’infrascritti Capitoli, con l’impegno de quali seguirà l’implorato Giudicio. Primo. Che tutti li siti circoscritti sulla linea, e dentro li termini posti dal Peri- to Forlin, e contrasegnati nel Dissegno medesimo sono siti, e luoghi montuosi, vel prout &c. Secondo. Che al termine di Pietra segnata nu. 5. esiste in fatto una piccola Valle comunemente detta la Valletta nel sito appunto, in cui fu contrassegnata nel Dissegno medesimo, vel prout &c. Terzo. Che oltre la linea, e li termini sopradetti esiste in godimento di essa Università d’Alpago trà li confini del proprio titolo un pezzo di Comun detto le Fratte del Pianon sino alla Cima della Valletta parte Bosco, parte Croda tutto in Riva sotto la Montagna alta di Zogie 600. e più, vel prout per Testes &c. *** [Doc. 21 ] Scrittura N[ostra] a Beni Comunali. 1773. 27. Agosto. Il Dissegno 1771. 20. Decembre fatto dal Pubblico Perito Zuanne Forlini ad instanza delle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan per poner in pianta con suoi Confini il Monte Salatis giudicato con Sovrano Giudicio di Pubblica ragione non fu dall’Università della Pieve d’Alpago contradetto per Capo di stancheggio, come si fanno lecito coraggiosamente di avanzare li Difensori delle Regole stesse nella loro Scrittura 29. Maggio p. p. in questo Eccell. Magistrato prodotta, ma bensì a giusta presservazione de’ suoi Titoli, ed a repressione degl’indebiti pregiudicj rissentiti da detta Pieve con le arbitrarie Confinazioni fatte a detto Monte non mai per i tempi addietro confinato nella parte riguardante il Pezzo di Comun delle Fratte del Pianon da essa Pieve goduto, come Ben Comunale unitamente anco alle Regole sudette in forza dei Privileggi di questo Eccellent. Magistrato. Non potranno però mai servire ad esse tre Regole i pretesti introdotti nella loro Scrittura 29. Maggio suddetto, per sortire il meditato effetto, e molto meno colli tali quali inconcludenti Capitoli con la stessa proposti, e con le imputazioni di stancheggio ad essa Pieve, che se fatto aves- sero riflesso i Difensori Avversarj alle cose tutte fin ora corse tra la Pieve medesima, ed esse Regole, non si sarebbero certamente indotti contro il fatto ad addossarle. Per non lasciare il tutto però senza li dovuti protesti, restano questi nella più risoluta forma applicati a detta Scrittura, e Capitoli, riverentemente implorando la Università medesima, che resti terminato, e deciso, con la confermazione della Con- tradizione 20. Marzo prossimo passato, che a pretesto della Confinazione del Monte Salatis possano le tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan appropriare a loro solo

59 godimento quella parte del Comun delle Fratte, che nel Dissegno medesimo fu con- templata come Monte Salatis entro i termini ivi descritti, ma questa anzi debba re- star a beneficio, come lo fu in ogni tempo di tutta l’Università della Pieve di Alpago in forza de’ suoi Privileggj, e debbano li Confini del Monte Salatis esser posti, ove ha termine il Monte stesso, e ciò con la reggezione delli tali quali inconcludenti Capitoli con la Scrittura suddetta proposti per tutto quello, e quanto, che in ragione, ed in fatto sarà evidentemente dimostrato. Salvis, e con protesto amplissimo al Costituto di esse tre Regole 16. Gennaro passato, sopra le introduzioni del quale si risserva es- sa Pieve in ogni tempo, e luogo ogni sua competente ragione, e diffesa. Salvis &c., sine parejuditio, & in expensis &c. *** [Doc. 22 ] Scrittura Regolativi Avvers. Con Capitoli a Beni Comunali. 1773. 3. Settembre. Non dovevano li Difensori dell’Università di Alpago attendere il giorno della Deputazione di Causa di volontà per presentare la tal qual molto osservabile artifi- ciosa Scrittura 27. Agosto p. p., se volevano da ad intendere, che questa fosse pro- dotta per necessità di diffesa, e non a solo Capo del più odioso stancheggio diretto a far tramontare la Causa per quel giorno di volontà deputata, e a mantenersi intanto nell’occupazione di parte del Monte Salatis giudicato di ragion Comunale, e dovuto per il suo godimento alle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan d’Alpago, sfuggin- do di presentarsi alla Giustizia di questo Ecc. Magistrato, quantunque provocati dall’Estesa di esse povere Regole sin sotto li primo Ottobre 1772. in questo Ecc. Ma- gistrato prodotta. L’irregolarità, e l’implicanza di detta Scrittura Avvers. 27. Agosto passato meriterebbero altri riccorsi, che pur si sorpassano, per non invogliere essa povera gente in molteplicità di questioni, e di Articoli, contentandosi di solennemente pro- testarle, e per sciogliersi da ogni mal tessuta insidia, regolando ogni precedente Contestazione, implorare, che resti dall’Autorità, e Giustizia di questo Eccell. Magi- strato terminato, e deciso, come nei Capi infrascritti. Primo. Sarà dunque in primo Capo terminato, e deciso, che tutto il Monte Sa- latis, quanto sia alla sua vera estensione sia di Pubblica ragione Comunale, e spet- tante per il loro godimento alle tre regole di Chies, Irrighe, e Lamosan d’Alpago, per quanto sarà col confronto de’ Titoli, e Giudicj pienamente giustificato. Salvis &c. Secondo. Sarà in secondo Capo terminato, e deciso, che il Confine posto di Pubblica Commissione dal Perito Zuanne Forlini ad esso Monte contrassegnato col n. 5., ch’è appunto dalla parte, che confina con li Beni Comunali goduti dagli Av- vers. detti il Comun delle Fratte del Pianon, sia il vero Confin del Monte medesimo, per quanto col confronto delli stessi Titoli Avversarj, e di qualunque altro confronto di fatto sarà evidentemente dimostrato, e ciò con la depennazione, in quant’occorra della tal qual coraggiosa contradizione per parte Avvers. annotata sotto li 17. Marzo prossimo passato, e con l’impegno di provare gl’infrascritti Capitoli già proposti con la Scrittura di esse Regole 29. Maggio prossimo passato, e che vengono nella presen- te Regolativi ripettuti.

60 I. Che tutti li Siti circoscritti dalla Linea, e dentro li Termini posti al Monte Salatis dal Pubblico Perito Zuanne Forlini, e contrassegnati nel Dissegno da lui for- mato 20. Decembre 1771., sono tutti Siti, e Luochi Montuosi, vel prout &c. II. Che in vicinanza al termine di pietra segnato da esso Perito col n. 5. esiste in fatto una picciola Valle detta comunemente la Valletta nel sito appunto dove si vede contrassegnata da esso Perito nel Dissegno medesimo. III. Che fuori della Linea, e oltre li Termini dal Perito posti al Monte suddetto esiste in godimento di essa Università di Alpago tra li Confini del proprio Titolo un pezzo di Comun detto le Fratte del Pianon sino alla cima della Valletta parte Bosco, parte Croda tutto in Riva sotto la Montagna alta Zogie 600. e più, vel prout &c. Terzo. Sarà in conseguenza terminato, e deciso, che debbi essa Università d’Alpago rilasciare ad uso, e benefizio di esse tre Regole quanto indebitamente pos- sedono dentro il Monte Salatis, e dentro li Confini al medesimo posti colla Confina- zione fatta dal Perito predominato Furlini, dovendo rimaner contenti del proprio Ti- tolo, e dei Beni, che in forza di quello possedono, per quanto ricerca ragione, e Giu- stizia, e sarà pienamente considerato. Salvis &c. *** [Doc. 23 ] Spedizione absente Avvers. a Beni Comunali. 1773. 17. Settembre. Gl’Illustr., & Eccell. Sign. Proved. sopra li Beni Comunali infrascritti. – In ab- senza di D. Salvador Marconi Interv., e per nome dell’Università della Pieve d’Alpago esistente in Citazione &c. E così instando l’Ecc. Gio. Battista Provini In- terv., e per nome delle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan d’Alpago. Hanno SS. EE. In primo Capo terminato, e deciso in tutto, e per tutto, come nel primo Capo della Scrittura Regolativi di dette tre Regole in questo Ecc. Magistrato prodotta li 3. Settembre corrente; e nelle spese &c. Secondo. Hanno SS. EE. in secondo Capo terminato, e deciso in tutto, e per tutto come nel secondo Capo di detta Regolativi 3. Settembre corr., e con l’admissione delli tre Capitoli in quella proposti, e nelle spese &c. Terzo. Hanno SS. EE. In terzo Capo terminato, e deciso in tutto, e per tutto, come nel terzo Capo della suddetta Regolativi 3. Settembre corr., e nelle spese &c. Francesco Sanudo Prov. – Renier Zen Prov. 1774. 22. Agosto. / Rissolta col pagamento di spese quanto alli Capi primo, e terzo. *** [Doc. 24 ] 1773. 17. Settembre. Costituto Avvers. a Beni Comunali di nomina di Testimonj. ***

61 [Doc. 25 ] Scrittura Nostra con Converso a Beni Comunali. 1774. 22. Agosto. Le tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan credono con aperto abuso del giu- dicato, e con il fallace appoggio di mal decantati Titoli di poter sostenere esser spet- tante ad esse sole il godimento del Monte Salatis giudicato di Pubblica ragione, e con tali fallaci convinti supposti si sono condotte a proporre in Giudicio a fronte del- la Pieve di Alpago con la loro Scrittura Regolativa 3. Settembre p. p. un tale troppo avantaggioso innadmissibile effetto. Non è imputabile ad essa Pieve, se vagando nella direzione sorpassò in pas- sato di proporre alla Giudicatura del presente Eccell. Magistrato l’unico Punto deci- sibile, e colta la stessa nell’inscienza delle cose, hanno potuto esse tre Regole far ad- mettere li Capi con detta sua Scrittura proposti; ma presa finalmente da essa Pieve nel suo vero esame la materia, & applicando unicamente la stessa alla preservazione di quel diritto, che ad essa certamente compete, rissolta con il pagamento delle spese la detta Spedizione absente quanto al primo, e terzo Capi della stessa, ella è in ne- cessità di convincer li pretesti tutti, con li quali esse tre Regole tentano di accollare a sé sole il godimento di detto Monte Salatis esistente nelle Pertinenze di essa povera Pieve, il quale né per il giudicato, e molto meno per li mal decantati Titoli può so- stenersi esser ad esse sole tre Regole concesso, ma bensì, e per il giudicato, e per qualunque altro esame, e confronto di fatto, essendo egli di Pubblica ragione libero esser deve il godimento a detta povera Pieve, e ciò a senso delle Pubbliche Sovrane prescrizioni nel proposito. Che un tale principio egli sia stato riconosciuto anco da esse tre Regole, basta il puro esame delle direzioni dopo il mal abusato Giudicio da esse tenute, con le quali tentarono di far cambiar natura al Ben medesimo, ed ottenere quella conces- sione ad esse sole, che mai per l’avanti avevano avuta; E però attrovarsi in necessità essa Pieve di Alpago a giusto presidio di que’ diritti, che tentasi con strana insidiosa forma di distruggere di applicare all’uso, & esercizio di quelle azioni, e ragioni, che alla stessa competono, per il che, abbandonata ogn’idea d’inutile mal proposta que- stione, premesso il più efficace risoluto protesto alla tal qual Scrittura Regolativi li 3. Settembre prossimo passato di dette tre Regole nel presente Eccellentissimo Magi- strato prodotta, riverente implora d’esser tanto dal primo, quanto dal terzo Capi della Regolativa stessa assolta, e liberata, come segue. Quanto al primo Capo della detta Regolativa 3. Settembre 1773. seguirà l’assoluzione per l’effetto del seguente Converso. E sarà per Converso terminato, e deciso, che il Monte Salatis esistente nelle Pertinenze di essa povera Pieve, essendo certamente un Ben di Pubblica ragione Comunale, abbia questo a rimaner a pubblico comun godimento di detta Pieve, non potendo esse tre Regole, né a pretesto del giudicato, e molto meno con l’appoggio d’ideali titoli sostenere a sé sole un particolar godimento del Monte suddetto, e ciò per quanto sarà per qualunque esame, e confronto opportunamente considerato. Quanto al terzo Capo di detta Scrittura 3. Settembre suddetto, che diviene il secondo contenzioso, seguirà l’assoluzione dal medesimo in conseguenza del sud-

62 detto Converso per tutto quello, e quanto sarà considerato, salvis &c., e senza im- maginabile pregiudizio, & sic &c. *** [Doc. 26 ] Scrittura Regolativa Avvers. con Capitolo a Beni Comunali. 1774. 25. Agosto. Il Monte Salatis esistente nelle Pertinenze delle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan fu sin da secoli più remoti goduto dalle sole tre Regole sopradette, e se al- cuni titoli di private persone pretendevano di pregiudicarne il Diritto, una Sentenza in contraditorio, ed un deffinitivo Spazzo di Laudo ne corresse l’abuso, e vindicò li pregiudizi, che a dette povere Regole da detti titoli particolari ne derivavano. Troppo fatale, anzi che benefico, sarebbe stato detto Sovrano Giudizio, se dasse questo somento all’Università di Alpago d’impadronirsi anch’essa del Monte medesimo, e con orribile tentativo di massima assai più grave proponere franca- mente contro la Pubblica Volontà, che per esser il Monte Salatis di ragion Comunale abbia essa un diritto di conseguirne la promiscuità, lo che, se venisse deciso, por- rebbe un’intiero sconvolgimento non solo nelle dette tre Regole, ma nelle altre anco- ra di tutto quel Territorio, che, sebbene si riconosce, sotto la denominazione d’Alpago, conservano però tutti li Comuni, e Regole, che lo compongono, li loro se- parati Privileggj nelli respettivi Comunali delle loro Pertinenze. Per riconoscere però l’insussistenza della pretesa basta osservare le loro pas- sate direzioni, e ben si comprende, che unicamente per salvare dal vicino lievo di pena alcuni dei suoi, che con violenti arbitrj si sono introdotti a danneggiar nel Monte Salatis esse tre Regole, si è indotta essa Università a proponere in disperazio- ne la tal qual Scrittura con Converso 22. cadente, dopo aver confessato indebito il tentato esperimento di far sua una parte del Monte stesso coll’introdotta question dei Confini, che finalmente, e per il giudicato, e per il confessato si devono ricono- scere quelli posti dal Perito Forlin colle sue operazioni, e Dissegno per li veri Confini del Monte suddetto. Diffendendosi però esse povere Regole dopo due anni circa di correggibile stancheggio, e dopo undici mesi, e più, che nacque la Spedizione absente 17. Set- tembre 1773. a loro favore, solo in presente rissolta in parte col pagamento di spese, dall’impensato stravagantissimo effetto contestato con detto Converso Avvers. im- plora riverente, regolando in vista del sorprendente attacco, in quant’occorra, ogni passata Contestazione, Giudizio a loro favore come segue. Primo. Sarà terminato, e deciso, che all’Università di Alpago già abbondan- temente proveduta dalla Pubblica Munificenza di Beni Comunali, come appar dal suo separato particolar Privilegio, non competi azione, e diritto alcuno di promi- scuare sopra il Monte Salatis esistente in Pertinenze di esse tre Regole, e sempre da esse sole goduto, giudicato bensì di ragion Comunale, ma alle stesse dovuto per il suo godimento per quanto sarà in ogni confronto considerato, salvis &c. – Propo- nendo, sebben fuor di bisogno, la giustificazione del seguente Capitolo. Che il Mon- te Salatis suddetto esiste nelle Pertinenze delle tre Regole suddette di Chies, Irrighe, e Lamosan. – E per l’effetto del detto primo Capo saranno esse Regole assolte, e libe-

63 rate dal detto Capo di Converso disperatamente, & ingiustamente proposto da essa Università d’Alpago colla detta sua Scrittura 22. Agosto cadente, per quanto sarà addotto, e considerato. Secondo. Sarà in conseguenza fermato, e deciso, che non possino nel Monte suddetto, e dentro li posti Confini dal Perito Forlin già giudicati, e riconosciuti per veri, introdursi l’Università suddetta d’Alpago ad asportar Legnami, né pascolar con Animali, né far altro danno di sorte alcuna in pregiudizio di esse povere Regole, per quanto sarà considerato. Salvis &c. *** [Doc. 27 ] Scrittura Nostra con Converso, e Capitoli a Beni Comunali. 1774. 31. Agosto. Le novità pretese introdursi dalle tre Regole di Chies, Irrighe, e Lamosan so- pra il Monte Salatis di Publica libera ragione, e Comunale tendenti ad una total e- sclusione delle altre povere Regole secco loro componenti la Pieve di Alpago, furono mottivo, che la Pieve stessa si attrovò in preciso dovere di comparire in Giudizio, per far fronte a tali troppo indebite meditazioni. Non fu però per capo di stancheg- gio, come arbitrariamente viene in presente introdotto, che la Pieve stessa abbia cre- duto di cambiare direzione, ma bensì scoperti avendo negletti li loro fondamenti, non che omesso l’uso di quelle ragioni, che presservar possono alle povere Regole componenti la Pieve sudetta quel godimento negli andati tempi avuto trovossi essa in necessità di presentarsi con sua Regolativa Scrittura 22. Agosto cadente, e ne chiamò il Giudice all’esame delle innopponibili sue azioni, e ragioni predette. Si consola però essa povera Pieve, che ad onta di tante esagerazioni li valoro- si Difensori di esse tre Regole abbiano finalmente in vista di detta Regolativi dovuto abbandonare li tanto da essi decantati Titoli di dette Regole, e riformando le loro di- rezioni, abbiano appoggiate le loro mal sostenute pretese a principj moltopiù ancora destituti, e convinti, a fronte anzi de’ quali la Sapienza del Giudice riconoscerà, che il Punto della proposta promiscuità di godimento sopra il Monte Salatis non è egli, né distruttivo del giudicato, né degl’immaginarj Titoli di dette tre Regole, ma bensì giusto, per qualunque confronto di ragione, e di fatto. Rispondendo pertanto alla tal qual loro Scrittura 25. Agosto cadente, non può, che premettere ogni più efficace ben dovuto protesto, e se hanno meditato di cambiar appoggi, per sostenere la loro mal concepita idea, ristretti essendosi con detta loro Regolativa all’esistenza di detto Monte Salatis nelle Pertinenze di dette tre Regole, alla quantità de’ Beni Comunali a tutta però detta Pieve concessi, e al mal preteso godimento da esse tre sole Regole del Monte sudetto, essendo essi per verità molto infelici, destituti, e convinti, con sempre maggior costanza essa Pieve si pre- senta alla Gravità, e Giustizia del presente Eccell. Magistrato, implorando umilmen- te di essere dalli nuovi Capi con detta Regolativa malamente proposti assolta, e libe- rata, come segue. Quanto al primo Capo con essa Regolativa 25. Agosto cadente nuovamente proposto, ne seguirà dal Capo stesso l’assoluzione, per l’effetto del seguente Con- verso.

64 E sarà per Converso terminato, e deciso, che il Monte Salatis esistente nelle Pertinenze di essa povera Pieve, essendo certamente un Ben di Publica ragione Co- munale, abbia questo a rimanere a publico comun godimento di detta Pieve, non potendo esse tre Regole, né a pretesto del giudicato, e molto meno coll’appoggio d’ideali Titoli sostenere a sé sole un particolar godimento del Monte sudetto, e ciò per quanto sarà per qualunque esame, e confronto opportunamente considerato. E quanto al secondo Capo con la detta Regolativa proposto ne seguirà in conseguenza l’assoluzione, per quanto sarà opportunamente umigliato. – Propo- nendo quanto al fatto la comprovazione de’ seguenti Capitoli. Primo. Che la verità fu, & è, che oltre alle Regole Avversarie, che confinano col Monte Salatis, molte altre Regole della Pieve medesima sono confinanti al Monte stesso, vel prout &c. Secondo. Che la verità fu, & è, che ne’ tempi passati esso Monte Salatis non fu unicamente goduto dalle sole tre Regole Adversarie, ma anche da altre Regole della Pieve d’Alpago, e da altri Particolari, e ciò fino a questi ultimi tempi, vel prout & c. [ Fine ]

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