Esercitazione Programma D'area L'area Grecanica
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN PIANIFICAZIONE TERRITORIALE URBANISTICA E AMBIENTALE ANNO ACCADEMICO 2009-2010 Corso di PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLO SPAZIO EUROPEO Docente: Arch. Sante FORESTA ESERCITAZIONE PROGRAMMA D’AREA L’AREA GRECANICA TAVOLA 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL VERSANTE JONICO REGGINO CARTOGRAFIA DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA SCALA 1:250.000 LEGENDA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA AREA GRECANICA TAVOLA 2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO DELL’AREA CARTA STRADALE PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA SCALA 1:250.000 LEGENDA AUTOSTRADA A3 STRADE STATALI STRADE COMUNALI PARCO NAZIONALE D’ASPROMONTE Regione : Calabria Provincia : Reggio Calabria Comuni: Africo, Antonimina, Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinque- frondi, Cittanova, Condofuri, Cosoleto, Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Pa- lizzi, Platì, Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Roghudi, Samo, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, Sant’Agata del Bianco, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Santa Cristina d’Aspromonte, San- to Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Sinopoli, Staiti, Varapodio. Superficie : 77.000 ettari Sede del parco : Santo Stefano in Aspromonte (Rc) Frazione Gambarie Via Aurora L'istituzione del Parco ha rappresentato un momento importante per la tutela di uno degli ambienti più inte- ressanti d'Italia. La notevole variabilità geomorfologica, climatica, floristica e vegetazionale dell'Aspromonte si manifesta, infatti, con la presenza sul territorio di una grande ricchezza naturalistica e di una biodiversità di assoluto valore, a cui fa riscontro una molteplicità di paesaggi caratterizzati, nella parte più interna del massiccio, dall'assenza di attività antropiche. Ha inoltre rappresentato un'occasione di riscatto economico, sociale e culturale di un'area marginale, rifugio sicuro per i residenti dalle incursioni esterne, ma anche a cau- sa di un alto livello di isolamento rispetto alle grandi modificazioni della società. Il parco nazionale dell'Aspromonte è stato istituito con il D.P.R. 14/01/1994, includendo nei suoi confini 19.529 ettari della Comunità Montana "V.J.M. - Capo Sud", ossia quasi il 50% del suo territorio. Eccetto il Comune di Melito Porto Salvo, tutti gli altri sono parzialmente o totalmente (Roccaforte del Greco e Roghu- di) compresi nei confini dell'area protetta . Il territorio del Parco è suddiviso in due zone a diverso livello di tutela in cui devono essere assicurate: - conservazione della fauna, della flora e delle altre risorse presenti; - salvaguardia delle peculiarità storico-culturali; - tutela delle attività produttive tradizionali legate alla montagna; - promozione dell'educazione ambientale; - formazione e ricerca; - fruizione ricreativa ecocompatibile. La C.M. non può che rapportarsi in modo costruttivo con l'Ente Parco, con il quale deve interagire collabo- rando in tutte quelle attività di gestione che interessano le superfici comuni e le aree contigue; potrà fornire inoltre a detto Ente servizi di supporto alle sue attività istituzionali. Una Comunità 'pronta' potrà anche acce- dere alle 'occasioni' fornite dal Parco ed improntate alla crescita complessiva dell'ambiente e delle sue popo- lazioni. Dal quadro vincolistico precedentemente illustrato emerge che il territorio è ormai particolarmente tutelato dalla legge, il che deve far prendere atto che in futuro gli interventi non potranno che uniformarsi a criteri di conservazione e di sviluppo sostenibile. Per una corretta interpretazione dei criteri gestionali ispirati dalle leggi, gli Enti e i privati dovranno accelerare un'evoluzione culturale (in senso ambientale) perché, com'è no- to, i vincoli sono strumenti necessari che si devono superare nel tempo. In questo processo la stessa Comuni- tà montana potrà svolgere un ruolo importante, con l'attivazione di appropriati moduli progettuali nei vari settori di competenza ed in quello della formazione/educazione. Punti di forza dell’area Presenza di particolarità paesaggistiche di pregio - Il territorio presenta un paesaggio agrario e naturale di ri- levanza. Sono da segnalare le emergenze geologiche ed il paese abbandonato di Pentadattilo, i resti del Ca- stello dell’Amendolea, il borgo di Roghudi Vecchio, le Fiumare dell’Aspromonte. Forti tradizioni culturali - Nella zona sono ancora vive le tradizioni della cultura grecanica, che deriva proba- bilmente da due epoche storiche, la Magna Grecia e la dominazione Bizantina. Di queste vi sono ancora im- portanti espressioni nella lingua locale, nell’arte, nei culti religiosi, nella gastronomia. Produzione del bergamotto - L’area è praticamente unica produttrice al mondo di frutti di bergamotto, un a- grume particolare la cui origine è incerta, proveniente dall’oriente o da una mutazione dell’arancio, del limo- ne o della lumìa. Predisposizione del territorio ad una forte integrazione fra agricoltura e turismo Le aree agricole sono com- prese fra una costa vocata al turismo estivo balneare e le montagne del Parco dell’Aspromonte, anche queste mete turistiche particolarmente adatte all’escursionismo. Punti di debolezza Ritardo infrastrutturale - La zona è carente di infrastrutture di primaria importanza (strade di collegamento fra i centri abitati, rete fognaria,...) che la penalizza dal punto di vista della vivibilità e della competitività e- conomica delle imprese. Spopolamento dei centri abitati interni – I paesi delle aree interne sono interessati da un progressivo spopo- lamento. Diversi nuclei abitati sono ormai ridotti a poche centinaia di abitanti, mancando occasioni di lavoro e sviluppo economico ed una rete di servizi sociali a supporto delle fasce deboli della cittadinanza. Arretratezza dell’agricoltura - Il settore agricolo è in netto ritardo rispetto ad altre aree della regione e del meridione d’Italia, la causa principale può essere ricondotta all’esito delle politiche agricole assistenzialiste, che hanno costituito il principale vincolo ad un reale sviluppo del settore. Carente commercializzazione delle produzioni agricole tipiche - Non si sono differenziate delle strutture di concentrazione dell’offerta capaci di dare sbocco commerciale alle produzioni agricole dell’area. Abbandono dei terreni agricoli - Il ritardo economico dell’agricoltura e lo spopolamento delle aree rurali causa un progressivo abbandono dei terreni. Questo causa soprattutto incendi e degrado idrogeologico. Forestazione praticata nel recente passato con piantagioni sbagliate (eucaliptus) - Diverse migliaia di ettari sono stati messi a coltura forestale con la piantumazione di eucalipteti, che non hanno tenuto presente le condizioni pedoclimatiche e naturali del territorio. I boschi che ne sono derivati sono degradati sia dal punto di vista colturale ed ambientale, che dal punto di vista paesaggistico. Scarsa cura del territorio - La regimazione delle acque è di evidente carenza. I corsi di acqua che scorrono dalle pendici dell’Aspromonte non hanno una valida regimazione che sia di prevenzione a fenomeni di disse- sto (frane in primo luogo). Succede quindi che i danni da alluvione sono spesso ricorrenti e temibili sotto l’aspetto economico ed umana. AREA GRECANICA Amministrativamente l'Area Grecanica coincide con il comprensorio della Comunità Montana Versante Jo- nico Meridionale e coinvolge, da Occidente ad Oriente, i territori dei comuni di Melito, San Lorenzo, Baga- ladi, Roghudi, Roccaforte del Greco, Condofuri, Bova Marina, Bova, Staiti, Brancaleone nonché lo stesso Africo. Naturalmente quest'organizzazione politico-amministrativa non rispecchia quelli che sono i confini linguistici. E cioè quelli fra i siti dove ancora resiste l'idioma parlato e quelli dove l'ellenofonia è estinta. Cul- turalmente la risposta su dove sia l'area grecanica si presenta molto più complessa. Ad esempio, sul confine occidentale, Cardeto, provatamente ellenofona sino al 1920 si trova esclusa dai confini "amministrativi", la vicina Bagaladi, probabilmente non ellenofona o per lo meno in tempi recenti, si trova inclusa dai confini amministrativi medesimi. L'esempio potrebbe estendersi anche a Palizzi, a Staiti, a San Lorenzo, a Brancale- one, etc. In questa prospettiva forse sarà bene distinguere un'Area Culturale Grecanica da quella che oggi è l'Isola Ellenofona. L'area grecanica ha un'estensione complessiva di circa 460 Kmq. Essa abbraccia un terri- torio compreso tra il basso Ionio Reggino e L'Aspromonte. Buona parte è adagiata sui primi contrafforti a- spromontani e con questa montagna si confronta quotidianamente .Da sempre l'Aspromonte è stata una terra difficile da percorrere e da capire. Vivere su queste montagne ha sempre voluto dire accettare una lotta quo- tidiana con la povertà, le frane, l'isolamento. Nonostante il clima arido, l'Aspromonte è una montagna ricca d'acqua. Le fiumare, mute e ridenti per buona parte dall'anno, possono trasformarsi, all'arrivo delle piogge, in turbinosi torrenti che sconvolgono la maggior parte dei terreni e della vegetazione. Risalendo l'Aspromonte dal mare, si possono attraversare giardini di aranci, limoni e bergamotti, le culture di vite, olivo e mandorlo. Per secoli le fiumare d'Amendolea o di Melito hanno costituito le sole vie di comunicazione tra montagna e il mare. Per quanto riguarda il letto dell'Amendolea, nella sua parte bassa, non supera i 12m sul livello del ma- re, e non supera l'altezza di 18m. a 100 m dalla foce (dati relativi ad un'indagine del 1974). L'area grecanica ha i caratteri tipici delle