Le Ricerche Archeo Isbn
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Le ricerche archeologiche nel territorio sabino: attività, risultati e prospettive Atti della giornata di studi Rieti, 11 maggio 2013 A cura di Monica De Simone - Gianfranco Formichetti IMpAGInAzIone e STAMpA Tipografia panfilo Mario - Rieti giugno 2014 IMMAGInI DI CopeRTInA: Museo Civico di Rieti - Venatio Museo Civico di Rieti - Urnetta cineraria MonICA De SIMone - GIAnFRAnCo FoRMICheTTI Le RICeRChe ARCheoLoGIChe neL TeRRIToRIo SAbIno: ATTIvITà, RISuLTATI e pRoSpeTTIve Atti della giornata di studi Rieti, 11 maggio 2013 RoTARy CLub RIeTI - DISTReTTo 2080 CoMune DI RIeTI - ASSeSSoRATo AL TuRISMo, CuLTuRe e pRoMozIone DeL TeRRIToRIo MuSeo CIvICo DI RIeTI 6 pReSenTAzIone Il Rotary Club di Rieti, sin dall’anno della sua fondazione avvenuta nell’or- mai lontano 1952, ha espresso in innumerevoli occasioni la sua costante attenzione al territorio, alle risorse umane ed ambientali, alla storia, alla tradizione ed alla cultura della città di Rieti e della sua provincia. Le tavole rotonde, gli incontri di studio e gli eventi culturali di cui il Rotary di Rieti si è reso promotore negli anni contribuiscono a realizzare, in concreto, l’obiettivo fondante di ogni Rotary Club del Mondo, vale a dire quello di promuo- vere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci per meglio renderli atti a “servire” l'interesse generale, informando ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni, riconoscendo la dignità di ogni occupazione utile a far sì che venga esercitata nella maniera più degna quale mezzo per “servire” la società ed orientando l'attività privata, professionale e pubblica dei singoli al concetto del “servizio”. Con la pubblicazione di questo importante volume, a conclusione della gior- nata di studio durante la quale sono state assemblate e confrontate le risultanze della lunga e strutturata attività archeologica del nostro territorio, ritengo che il Rotary Club di Rieti ed i suoi soci abbiano reso il loro doveroso “servizio” alla società reatina. Le origini lontane della nostra civiltà, le tracce antiche di coloro che hanno dato vita alla città ed alla sua gente, le relazioni tra la cultura umana reatina con l’ambiente circostante individuate mediante la raccolta, la documentazione e l'ana- lisi delle tracce materiali che ha lasciato, si trovano scientificamente riportati in questo volume, che ha preso forma nel corso della presidenza del socio prof. Gian- franco Formichetti, meritevole di aver sempre lavorato a servizio della cultura, nelle sue vesti di docente nonché di assessore del Comune di Rieti. un particolare ringraziamento anche alla dottoressa Monica De Simone, che ha creduto nel progetto sin dalla sua ideazione, contribuendo materialmente allo studio ed alla stesura del libro. Il Rotary Club, di cui mi pregio di detenere la presidenza per l’anno in corso, è orgoglioso di aver dato il proprio contributo alla realizzazione di uno studio tanto importante per la città di Rieti, mettendovi a servizio l’intelletto e le conoscenze dei suoi componenti e realizzando un’opera che resterà per sempre nella memoria di Rieti e dei suoi cittadini. Avv. Luca Conti Presidente R.C. Rieti a.r. 2013-2014 7 pReMeSSA La passione per l’archeologia mi ha accompagnato fin dall’adolescenza (gli anni “eroici” del Gruppo Archeologico Sabino), mi si è rinvigorita durante i di- ciotto anni di Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti (mostra sui Sabini, apertura del Museo Archeologico, campagne di scavo sul territorio), e durante la mia annata di presidenza rotariana non poteva non manifestarsi ancora. In accordo con l a Dott.ssa Monica De Simone, valente direttrice del Museo Civico di Rieti, e con la sua preziosa collaborazione abbiamo organizzato, il 23 maggio 2013, una giornata di studi intitolata “Le ricerche archeologiche nel territorio sabino: attività, risultati e prospettive”. Dopo un anno eccoci pronti a presentare gli atti. Abbiamo voluto fare il punto sulla situazione della ricerca archeologica della Sabi na, affidandoci alle testimonianze più significative di chi sta operando sul territorio di una regione tra le più importanti della storia. più di duemila anni percorsi attraverso scoperte casuali e scavi scientifici si riannodano in un itinerario che restituisce una continuità diacronica mai affrontata. Dobbiamo ringraziare gli studiosi che ci hanno accompagnato in questo viaggio, per aver saputo coniu gare la scientificità con la divulgazione, come era stato da noi richiesto. Questo volume vuole infatti far conoscere, anche ai non ad- detti ai lavori, la storia del nostro territorio e il grande fascino che da esso promana. per far questo ci muoviamo dalle più recenti scoperte effettuate nella zona di Campo Reatino, a ridosso del Lacus velinus, con uno scavo iniziato nel 2011 e che ha già dato risult ati sorprendenti e di novità assoluta; stiamo parlando della prima età del Ferro. Con la necropoli di eretum ci spostiamo di qualche secolo e ci allontaniamo dai primi abitanti di quella che diventerà Reate. e qui c’è la prima rivisitazione cronologica della già famosa necropoli di Colle del Forno con le cam- pagne del 2008-9. Appassionante il giallo della tomba 36 con saccheggiatori di quindici secoli fa che si arrestano di fronte a una regalità sacrale quasi sovraumana. Altrettanto affascinante il ritrovamento di due litui, letti non solo con valore reli- gioso ma, diremmo oggi, con valenza di potere politico. La presenza dei Sabini nella Roma arcaica, analizzando il materiale mito- grafico, quindi letterario e leggendario, è certamente un modo nuovo di leggere la storia. e quindi il ratto delle sabine, la vergine Tarpeia sedotta dall’oro dei Sabini di Tito Tazio, la misconosciuta diarchia Romolo-Tito Tazio, sono argomenti che presentano una ricostruzione delle vicende storico-religiose di quel periodo. una puntualizzazione su Reate coniuga le conoscenze storiche con le più recenti scoperte archeologiche: dall’occupazione protostorica alla città romana, a quella paleocristiana e altomedievale fino a quell’urbanizzazione controcorrente dei secoli vII e vIII. La tarda antichità e l’alto medioevo allargano lo spazio di interesse all’intera Sabina, dagli studi di Toubert e dei suoi allievi, agli scavi di Caprignano a quelli della chiesa di Farfa sul monte Acuziano, gli interventi provvidenziale della british School. L’importanza e il ruolo fondamentale della Soprintendenza viene illustrato seg uendo un itinerario che si snoda nell’ultimo trentennio da Corvaro, con la ma- gnificenza del tumulo, ricco di 364 sepolture di periodo preromano e romano, alla limitrofa Torano con la necropoli di pietra Ritta, a quella di Saletta di Amatrice, al 9 Santuario di Sant’Angelo di Civitella di pescorocchiano, e poi ancora alle terme di Cotilia di Cittaducale, alla villa di Tito di Castel S. Angelo, fino ai più recenti interventi in palazzo Aluffi nel capoluogo, e ancora Cottanello, Cittareale, vacone. una presenza continua e provvidenziale. Il territorio di poggio Mirteto è stato considerato dagli spunti degli studiosi storico-antiquari dei secoli Xv-XvIII fino alle attività di ricerca attualmente in corso. Dalla lettura e dall’interpretazione delle fotografie aeree, a colori e infra- rosso, si è passati alle ricognizioni sul terreno della zona reatina di San pietro basso di Quattro Strade. Grazie all’elevato numero di reperti e all’analisi dei numerosi materiali diagnostici recuperati, in particolare manufatti plumbei, si è potuto defi- nire una frequentazione umana che va dal II secolo a.C. al I secolo d.C. una puntuale disamina dei beni culturali della Chiesa reatina , costituita come diocesi già dal v secolo, passa, con acribia documentale, attraverso la basi- lica paleocristiana di Santa Maria Madre di Dio alle pievi e alle chiese parrocchiali del primo millennio nel territorio diocesano, fino alla descrizione del panorama civile e religioso della Rieti del XvII secolo. per concludere con le spoliazioni po- stunitarie di conventi ed edifici sacri fino ai nostri giorni. un archeologo di grande profilo intellettuale e di notevole sensibilità civica è stato il sacerdote vincenzo boschi, il cui patrimonio di “oggetti antichi” si trova nel Museo Civico di Rieti. Documenti di archivio rinvenuti ricostruiscono i dettagli dell’acquisto da p arte del Comune di Rieti e l’elenco dei materiali stessi, con una preziosa tavola sinottica dei reperti. Il convegno, del quale si pubblicano gli atti, prevedeva l’analisi della situa- zione passata e presente, e a questo proposito si è parlato di due progetti: il primo denominato Fontes Antiqui Sabinorum (FAS), si inserisce tra le iniziative scienti- fiche promosse dal Comitato nazionale per le celebr azioni del bimillenario della nascita di vespasiano e ha costituito un laboratorio di straordinaria valenza cultu- rale presso il corso di Laurea magistrale di Sapienza università di Roma; l’altro denominato progetto eDR (epigraphic Database Roma) fa parte di un programma internazionale per promuovere e realizzare un archivio virtuale generale dell’epi- grafia greca e latina del mondo antico, e nello s pecifico il Dipartimento di lettere- lingue, letterature e civiltà antiche e moderne dell’università di perugia, si sta occupando del patrimonio epigrafico della Sabina. Si parla inoltre dei quattro anni di attività del sistema museale proust, ideato e coordinato dall’Area Servizi Culturali promozione della Lettura e osservatorio della Cultura della Regione Lazio, per offrire uno stimolo ad approfondi re e raf- forzare, attraverso l’attività educativa dei musei, il legame con il