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DAL 1947 DAL 1955 DAL 1958 DAL 1961 MA ALLORA, QUANDO TOCCA AL 38? SOMMARIO di Stefano Cotrozzi

8 FOCUS Sangue e misteri nella Valle del Chiampo

16 ECONOMIA La svolta green di Nardi Foto da Il Giornale di 18 Quella mattina in cui la città si ?? 1 sì, 40 no. Ma allora: quando tocca al 38? Non lo so, adesso stanno facen- svegliò con la celere in piazza do il 48. Neanche alla tombola di Natale si poteva improvvisare peggio la gestione dei numeri che, in questo caso, sono le date di nascita di chi aspira 30 MONTECCHIO o aspirava al tanto agognato vaccino scaccia pensieri e malattia. Pizza Carli: obiettivo rilancio CONFUSIONE. Oltre alla scelta delle categorie da vaccinare, che può far discutere o no perché sempre di una scelta si tratta, a lasciare perplessi sono 35 CHIAMPO la confusione e la metodologia, che probabilmente rimarrà oscura ai più nei Auser, la solidarietà non si prossimi secoli e sarà fonte di studi per cercare di capire come si possa ingarbugliare una ferma 4 cosa semplice. Eppure il caos si è impadronito di questo ente superiore che ci governa, quello che scrive cose che non si riescono a capire, lo stesso che rende difficili le cose 38 MONTEBELLO più lineari solo per farci perdere tempo e che questa volta, nella gestione dei vaccini, si è Il bacino raddoppia proprio superato.

40 MAL COMUNE, ZERO GAUDIO. Non è che negli altri stati europei le cose siano Un polmone verde andate meglio che da noi, questo lo dobbiamo dire. Tuttavia, nel passare dai numeri alla nel cuore del paese prenotazione personale attraverso il web forse qualche calcolo bisognava farlo. Per esem- pio, che chi deve prenotarsi magari tanta pratica con i computer non ce l’ha, vista l’età. E poi il sistema è così complicato che, senza l’aiuto di qualcuno, è impossibile. È un po’ MONTORSO 42 come fare la dichiarazione dei redditi senza un commercialista. Altrove si può fare, da noi Grappoli di orgoglio no! Per fortuna che alcune anime pie hanno deciso di aiutare l’anziano cittadino italiano, già isolato da oltre un anno. Lo hanno fatto, ad esempio, in alcune farmacie dove aiutano 43 FOOD OVEST a compilare l’intricato garbuglio. Le composte montorsane ARMI SPUNTATE. Anche per chi deve somministrare il vaccino la vita non è facile: 44 CULTURA tempi lunghi e burocrazia, burocrazia e altra burocrazia che fa ritardare tutto. Ci hanno Mai dire Noaro, detto che eravamo in guerra contro il virus: beh, direi che siamo partiti con le armi spun- 25 anni dopo tate. E, state certi, mentre state leggendo queste righe, che la zona sia gialla, arancione o rossa, la soluzione non sarà ancora chiara per nessuno.

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Trimestrale d’informazione Art director Alice Molon © 2021 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Registrazione del Tribunale di Vicenza n° Grafica Alice Molon Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in 965 del 12-01-2000 - Bericaeditrice s.r.l. Stampa Centrooffset Master altra sede. L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali Redazione e Sede legale Galleria Brigata , 32 - 36075 immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. [email protected] Montecchio Maggiore (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 debita autorizzazione. Vicedirettore Nicoletta Mai. e-mail: [email protected] Redazione Francesco Brun, Carlo Calcara, Elia Cucovaz, Guido Gasparin, Maria Teresa Orlando, Sofia Poletti, Benedetta Racca, Alberto Per la pubblicità: Rizzardi, Giulia Saltini, Alessandro Scotti. [email protected] Federico Hanard Editorialisti Alberto Fabris, Francesco Meneghini, Luisa Nicoli, 335 5293582 Gianfranco Sinico.

Alberto Fabris Gianfranco Sinico Francesco Meneghini interno 8 corner la bufala

ADESSO BASTA! DIETRO AL COVID L’UNICA VERITÀ

Da un anno, ligio al dovere, discipli- Alla fine ci stiamo abituando: abbiamo L’ultima devastante bufalaccia mi è nato, attento, ho studiato ogni sin- imparato a reprimere gli impulsi nefa- piombata addosso chiacchierando con golo Dpcm. Perplesso, ho valutato sti di baciare un’amica, di abbracciare una parente stretta, insegnante in una tutte le possibili sfumature lessicali una persona cara. Non ne facciamo scuola di zona. Da pochi giorni è ini- del linguaggio con cui oscuri funzio- neanche più una tragedia, tanto sono ziata la somministrazione dei vaccini nari hanno vergato gli ostili decreti. diventati ordinaria amministrazione anti Covid-19 al personale scolastico e Mi sono mosso tra disposizioni na- un saluto frettoloso con un richiamo già i primi genitori imbufaliti chiedono zionali, varianti regionali, postille co- della mano o un cenno con la testa, a gran voce che gli insegnanti vaccinati munali. Ho seguito le dichiarazioni per non dire del buffo tocco di gomi- vengano sottoposti a rigidi controlli, di ministri e virologhi per cercare di to. La mascherina cela molti sbadigli, isolamento, tamponi e controtamponi capire verso quali restrizioni sarebbe ma ha tolto dalla circolazione anche prima di tornare in cattedra per evita- precipitata la mia già ristretta esisten- quegli antichi sorrisi che accendevano re che possano in qualche modo con- za. Ho consultato grafici con alter- i nostri incontri. Evitiamo accurata- tagiare gli alunni. Il racconto si è con- nanze di + e di -, ho sperato con l’ir- mente quei contatti che misuravano cluso con un’amarissima risata; più o razionalità tipica del disperato, che la il nostro affetto un tempo, quando meno la stessa che mi sono fatto con un cosiddetta curva dei contagi potesse «Hai dato un bacio al nonno?» era la conoscente inglese che mi ha ricordato scendere per stanchezza, per sfini- formula del commiato. Ora chi vuole come nel Regno Unito siano già state mento del virus. Ho diligentemente bene al nonno lo schiva. Con la paura somministrate il quadruplo delle dosi imparato a convivere con gli occhiali di poter recare il contagio, non si va a rispetto all’Italia, ma questa è un’altra appannati e le orecchie indolenzite trovarlo. Tenerlo lontano per tenerlo storia. Eccomi, dunque, a scrivere in dalle mascherine azzurro tristezza. con noi... Quelli che lo abbracciano questa scanzonata rubrica l’unica e Ogni settimana ho atteso come una non gli vogliono bene. E così le di- incontrovertibile verità: il vaccino anti sentenza il colore assegnato alla mia stanze si consolidano, disposte da rigi- Covid-9 non contiene Covid-19, né in- regione: rosso, giallo, arancione o de regole e acquisite da abitudini che tero né a pezzi, scomposto, addormen- l’impossibile bianco. Adesso basta: si cementano nel tempo. Col risultato tato o ubriaco. È, perciò, impossibile aperto chiuso aperto chiuso, fino che non sappiamo più come rivelare i contrarre il virus tramite la vaccina- alle 18.00 ma no al sabato e alla do- nostri autentici sentimenti. La soprav- zione. Impossibile. Il vaccino contiene menica, poi no del tutto ma forse sì. vivenza sta richiedendo molti sacrifici le “istruzioni” per produrre, durante Adesso basta, dicevo, non voglio più all’economia, alla scuola, ma anche al un arco di tempo molto limitato, una sapere niente: non seguirò i notiziari nostro cuore, mummificato dai pro- proteina in grado di stimolare la rispo- e ignorerò ulteriori informazioni. Me tocolli. Ma come tutte le notti anche sta immunitaria dell’organismo. Un ne andrò a zonzo, sbuffando nella questa avrà termine e allora, forse, meccanismo incredibile che dovrebbe mia mascherina e godendomi la sor- al segnale di una sirena di cessato al- tutt’al più suscitare ammirazione verso presa: sarà aperto, chiuso? Oggi, do- larme, i reduci potranno togliersi la il progresso medico, anziché dubbi e mani, fino a? Questo lo potrò fare, lì mascherina e si potranno abbracciare teorie strampalate. Vi assicuro che, se posso andare? Nàufrago nell’oceano e baciare, rintracciando gli istinti anti- avessi ricevuto soldi da Bill Gates o da delle disposizioni, nuoterò verso quel quati ma non dimenticati. E, magari, Big Pharma per scrivere queste cose, bar, quell’ultimo caffè, ma chissà se riusciremo finalmente a dare maggior starei già veleggiando verso qualche sarà aperto. valore a un sorriso o a una stretta di paradiso tropicale. Invece, sono anco- mano. Quando? Mah! Intanto si va su ra qui sulla mia sedia spellata. Quindi, Marte... fidatevi: quando sarà ora, vaccinatevi!

OPINIONI | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 5 Notizie in breve

LA CLASSE NON FA ACQUA PAURA La tecnologia per salvaguardare la socialità in questa (prolun- gata) fase di distanziamento interpersonale. Alla Fondazione Scuola dell’infanzia don Domenico Giarolo di Montebello DI ESSERE Vicentino, grazie alla piattaforma Padlet e attraverso smart tv, tablet e un robot educativo, comprati con le donazioni di imprese locali, maestre e alunni di classi diverse possono dialogare tra loro, anche se TAGLIATO Da pagina Facebook Margraf, courtesy of Versace a distanza, condividendo esperienze, materiali di- MARBRE MAGIQUE dattici e altro. «Favoriamo il raggiungimento delle C’è anche un po’ di Val Chiampo a Parigi. Per la nuova bou- competenze di socialità e FUORI? tique Versace nella capitale francese, il designer Gwenael comunicazione – spiega Nicolas, dello studio giapponese Curiosity, ha scelto i mar- la coordinatrice Antonella mi Margraf per impreziosire i vari ambienti. Nel dettaglio, Maltauro –, l’espressione l’azienda di Chiampo, tra i leader di settore, si è occupata di emozioni e sentimenti, la LA SOLUZIONE È UNA… ANZI, UNICA! della fornitura e posa del pavimento, caratterizzato da un curiosità verso nuovi stru- L’INTERNET SERVICE PROVIDER DEL TRIVENETO CHE TI DÀ: gioco di gradazioni di marmi bianchi sapientemente lavorati menti tecnologici connessa all’importanza di usarli in e intarsiati dai tecnici vicentini. Très chic! ■ Velocità. Fibra ottica per il tuo business con velocità di connessione fino a 100 Mbps. modo corretto». ■ Efficacia e stabilità. Taglio della fibra? Puoi usufruire di una connessione di backup tramite SIM non legata al singolo gestore ma al primo disponibile nella zona. PISTA DI DECOLLO ■ Rapida risoluzione di guasti. La media è di 4 ore per la riparazione di un guasto bloccante contro le 24/48 dei principali operatori nazionali. Il campione italiano dei 100 U20 Abdou Guene, la talen- ■ Risparmio. Niente spese onerose: l’analisi presso la tua azienda è gratuita e nessuna soluzione prevede tuosa velocista Desiree Muraro, il lunghista Carlo San- investimenti iniziali una tantum. tacà: Arzignano e la Val Chiampo si stanno ritagliando un ruolo da protagonisti in quella che sembra (si spera) l’alba della rinascita dell’atletica leggera italiana dopo Noi di Next, partner ufficiale di Unica Tlc, siamo al tuo fianco, un lungo buio. Ultimo esempio è Giulia Fongaro: classe dalla progettazione all’attivazione tecnica e all’assistenza, 2004, la portacolori dell’Atletica Vicentina si è messa al collo il bronzo nei 60 piani agli Assoluti Indoor di An- per rendere la tua azienda sempre più competitiva. cona. Una prestazione che fa ben sperare in vista nella stagione estiva e, più in generale, su un futuro roseo per SMOG: È ORA DI PIANTARLA! l’atletica tricolore. Migliorare il clima e la qualità dell’aria della Val Chiampo CONTATTACI PER UNA CONSULENZA GRATUITA attraverso la piantumazione di alberi donati da aziende del territorio ai cittadini che ne fanno richiesta: è il progetto beleafing, che, a quindici mesi dall’avvio, non lascia, anzi

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6 | DICEMBRE 2020 | CORRIERE VICENTINO | NOTIZIE IN BREVE #Next, il futuro non ti fa aspettare PAURA DI ESSERE TAGLIATO FUORI? LA SOLUZIONE È UNA… ANZI, UNICA! L’INTERNET SERVICE PROVIDER DEL TRIVENETO CHE TI DÀ:

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#Next, il futuro non ti fa aspettare FOCUS SANGUE E MISTERI NELLA VALLE DEL CHIAMPO

di Francesco Brun

In inglese li chiamano cold case. Letteralmente, casi freddi. DAL COLD CASE DI NADIA Si tratta di quegli omicidi rimasti senza un colpevole. La Polizia, da una decina d’anni abbondante, ha pure un’uni- CHIARELLO AL SEQUESTRO tà specifica, l’Udi (Unità delitti insoluti), che collabora con scientifica e squadre operative, unendo i tradizionali metodi RECORD DI CARLO CELADON: d’indagine e le nuove tecnologie. Ce n’è uno anche nella Valle del Chiampo: quello della morte di Nadia Chiarello UNO SPECIALE “GIRO DI nel 1979. Partiamo da qui, da una vicenda su cui ancora oggi, a oltre quarant’anni di distanza, molti chiedono venga NERA” IN QUATTRO VICENDE fatta luce. E torniamo anche su tre storie “di nera” che han- no destano scalpore nell’Ovest vicentino, raccontate da cro- STORICHE DEL NOSTRO nisti ed esperti, alcuni dei quali le hanno seguite da vicino. TERRITORIO

8 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | FOCUS LA TRAGICA FINE DI NADIA CHIARELLO L’omicidio della giovane di Nogarole è senza colpevole da 42 anni. Particolari “dimenticati” offrono nuove prospettive sul caso.

«Chi zé stà che te ga copà?». Così recita il ritornello di Arso, canzone di Bepi De Marzi uscita nel 1981 per ricordare la tragica fine di Nadia Chiarello, trovata morta il 19 gennaio del 1979 nell’omonima località di Chiampo. Un intero paese che, a quasi mezzo secolo di distanza, si chiede ancora quale possa essere la chiave di volta del caso, con la verità che sembra più distante man mano che il tempo passa. Attraverso le righe de Il Giornale di Vicenza dell’epoca, uscite per la maggior parte dalla penna del compianto Sandro Sandoli, abbiamo tentato di capire come la cronaca trattò questa oscura vicenda, recuperando alcuni particolari sepolti nel tempo che offrono nuove prospettive sul caso.

SCOMPARSA E RITROVAMENTO. Sul giornale del 14 gennaio 1979 venne pubblicato l’appello dei familiari di Nadia Chiarello, diciassettenne di Nogarole che da un mese e mezzo lavorava come segretaria nella conceria Negro di Arso. La sera di mercoledì 10 gennaio la giovane non L’INCIDENTE DEL TVR 463 aveva fatto ritorno a casa. «Alle 18.00 è uscita regolarmente Ad Alte Ceccato nell’autunno del 1952 tre morti e dall’azienda – le parole dei familiari riportate dal quotidiano –. Cinque minuti dopo era ancora lì: c’è chi l’ha vista. Sono una sentenza salomonica passati altri cinque minuti, erano le 18.12, e non c’era più». Come ogni sera, avrebbe dovuto riaccompagnarla un vicino Un caso che all’epoca fece scalpore è quello dell’incidente di casa, Mario Bauce, che lavorava a , ferroviario del locomotore Tvr 463, entrato in servizio ma non trovò nessuno. Il 19 gennaio intorno alle 16.30, da quattro giorni, avvenuto ad Alte Ceccato il 14 ottobre all’altezza della conceria Negro ma dall’altra parte della 1952. «Era un’occasione decisamente importante – strada, un operaio che tornava in motorino da San Pietro racconta Alberto Belloni, autore del libro Giro di Nera –: Mussolino scorse tra la neve una testa che spuntava: dentro si trattava, infatti, dell’inaugurazione della linea Torino- una buca era adagiato il cadavere di Nadia. Il corpo era Trieste. Superata la soprelevata di Montebello, il treno «composto come in una bara», nonostante mancassero le scaricò sui binari tutta la sua potenza: 120 km/h, una scarpe, la giacca e il maglione, che verranno poi ritrovati – a velocità impressionante per l’epoca. Al casello di Alte, il parte una scarpa – sempre nella zona. La salma presentava macchinista si accorse di un carro, trainato da un cavallo, ferite al labbro, escoriazioni sulle gambe e una ferita alla che transitava in mezzo alle rotaie. Nonostante il panico, in testa: essendo congelata, non si fu mai in grado di stabilire pochi secondi il cavallo era ormai arrivato dall’altra parte. con esattezza il momento del decesso. Ma un secondo cavallo, con relativa carrozza, si piazzò in mezzo alle rotaie». L’impatto fu inevitabile. Poco dopo le LA SERA MALEDETTA. La ricostruzione fatta dal 17.00 il muso della motrice colpì la carrozza che – si seppe giornale del 20 gennaio differisce un po’ dalla notizia della poi – divideva con l’altra 22 quintali di fusti di benzina, settimana precedente, che ne denunciava la scomparsa: nafta e bombole di gas liquido, una delle quali sfondò il contrariamente a quanto accadeva di solito, alle 17.40 Nadia parabrezza della locomotiva, che prese immediatamente era già pronta ad andarsene – anche se i giorni seguenti il fuoco. «L’inerzia trasportò il treno per un chilometro – ragionier Ferrari disse che uscì dall’ufficio solamente alle spiega Belloni – e le fiamme si propagarono per tutto il «18 meno qualcosa». L’ultimo avvistamento fu alle 17.55: treno: i passeggeri si trovarono intrappolati all’interno e a vederla fu Gino Negro, co-titolare della ditta, che si iniziarono a forza a rompere i finestrini. Nazareno Taglier e domandò come mai fosse lì così presto, dato che Italo Passatutto, eroici operai della Ceccato che prestarono solitamente Bauce la passava a prendere soccorso, descrissero decine di persone che si aggiravano alle 18.15. Effettivamente il padre come fantasmi tra le rotaie. Taglier provò a estrarre i dichiarò che esisteva la possibilità macchinisti: l’agente di condotta Pozza era sfigurato dal che fosse lui a portare a casa la fuoco e aveva il torace sfondato da una bombola; il vice ragazza quella sera, dato che avrebbe Carletti, anche lui ustionato, aveva il braccio mozzato

FOCUS | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 9 all’altezza della spalla. Moriranno entrambi poche ore dopo all’ospedale di Montecchio. Assieme all’ingegner Balestra, bruciato tra le fiamme, furono le uniche tre vittime. un miracolo, considerando la portata dell’incidente». Ma chi fu il colpevole di tale disgrazia? «Gli indagati furono tre – riepiloga Belloni –: Ida Dalla Pegorara, la casellante, che giurava di non aver aperto la sbarra a livello ma che fossero stati i carrettieri ad aver forzato. Poi Francesco Tisato e Ugo Beggio, i carrettieri: sostenevano di aver regolarmente suonato la campanella e che le sbarre si fossero alzate. Il 28 luglio 1953 si arrivò a una sentenza “salomonica”: 8 anni a Dalla Pegorara per aver aperto il varco, 8 a Tisato per attraversamento incauto. Beggio fu, invece, assolto perché il fatto non sussisteva».

L’ASSASSINIO DI LOREDANA GAMBARETTO Dieci anni di misteri attorno alla fine, nel 1987, della ventunenne di Chiampo L’annuncio de Il Giornale di Vicenza del 20 gennaio 1979 riguardo il ritrovamento del corpo di Nadia «Era incredibile solamente pensare che potesse essere stato lui, così incredibile che ancora oggi nessuno ci crede veramente». Il 27 settembre 1987 nel comune trentino di Avio, in Vallagarina, un cercatore di funghi ritrovò un dovuto sbrigare alcuni affari a Chiampo, ma né lui né Bauce corpo carbonizzato nel bosco. La polizia non riuscì subito a la videro quando passarono davanti alla conceria. Nei giorni identificarlo. Trovò, però, vari gioielli, tra cui un anello con successivi saltò fuori un altro testimone: un amico di Mario incisa la scritta “Loredana e Roberto”. Le analisi accertarono Bauce che, passando davanti alla ditta alle 18.05, si accorse che si trattava di una donna tra i 20 e i 40 anni, uccisa la della presenza della giovane sulla strada. settimana precedente con un colpo di fucile. «I carabinieri di Rovereto pensarono potesse essere una ragazza di Verona LE IPOTESI. Secondo il quotidiano, si delineò una disputa – racconta Gianni Nizzero, giornalista che seguì il caso, da tra chi credeva all’ipotesi che il cadavere fosse lì dalla sera poco nelle librerie con Abbracciamo l’Italia – e pubblicarono della scomparsa, magari a seguito di un investimento, e una foto dei gioielli sul quotidiano L’Arena. Aspettando chi, invece, era convinto che il corpo fosse stato portato il proprio turno nel salone da parrucchiera, nel Veronese, lì solo successivamente, forse dopo un delitto efferato. una parente di Loredana Gambaretto, ventunenne di Effettivamente appare poco credibile che il corpo fosse lì dal Chiampo apparentemente scappata di casa, li riconobbe». 10 gennaio: il padre Lorenzo giurò di avere battuto a lungo Non fu difficile risalire all’uomo dell’anello: si trattava di quella zona la sera della scomparsa e, il giorno successivo al Roberto Faedo, trentatreenne di Chiampo, titolare di una ritrovamento, un operaio testimoniò che giovedì 18 aveva ditta di arnesi, sposato con tre figli e da circa un lustro verniciato la grondaia del colorificio Cori, adiacente alla amante di Loredana. «Faedo fu interrogato qualche giorno buca. Anche la teoria secondo la quale la ragazza sarebbe dopo – spiega Nizzero – ma nessuno credeva in un suo stata uccisa in maniera brutale, dopo essere entrata «in un coinvolgimento. Io venni chiamato a seguire il caso quando brutto giro», appare però poco plausibile: Nadia venne il giudice istruttore di Rovereto dispose il rinvio a giudizio descritta come una ragazza timida e introversa, che «non dell’uomo. Leggendo le motivazioni, mi convinsi che gli aveva mai dato pensieri alla famiglia». In realtà saranno avrebbero dato l’ergastolo: una sentenza di più di cinquanta gli stessi parenti a suggerire alla stampa che qualcosa, pagine, che giungeva a un’accusa di omicidio premeditato negli ultimi tempi, effettivamente era cambiata, forse a e distruzione di cadavere». Faedo sostenne di essere stato causa della sua «ingenuità». Don Bruno Sette, parroco di a caccia a Zevio il giorno dell’omicidio e di essere tornato Nogarole, sostenne inoltre che la ragazza dovesse forse dopo le 21.00. In realtà – si seppe poi –, i proprietari dei «difendersi da qualcosa più grande di lei», e presentò al fondi avevano quel giorno impedito l’attività venatoria con cronista una lettera indirizzata a Nadia, scritta il 6 gennaio una protesta. Altri indizi furono il solvente per bruciare il dal prozio padre Luigi Chiarello, carmelitano a Napoli. La corpo, molto raro e utilizzato nella ditta di Faedo, e i pallini lettera conteneva un ammonimento: Nadia doveva rendersi delle cartucce per fucile del trentatreenne, simili a quelle che conto che «nonostante l’apparente maturità, era ancora avevano ucciso la ragazza. Ci fu anche una testimonianza un’adolescente». diretta: «Un uomo – racconta Nizzero – disse di aver sentito dei colpi di fucile e riconobbe un’auto compatibile con quella Due ritagli de Il Giornale di Vicenza sulla pista di Danilo Repele di Faedo. Il processo di Trento lo condannò all’ergastolo nell’88, confermato in appello e in Cassazione. Una grossa fetta dell’opinione pubblica, però, lo riteneva innocente: un IL MISTERIOSO DANILO. Fin dal giorno del Natale seguente, il vescovo di Vicenza, monsignor Nonis, ritrovamento, Lorenzo Chiarello si disse sicuro che la figlia scrisse un’editoriale per il giornale diocesano La Voce dei fosse stata assassinata, riferendo alla stampa di un ragazzo di Berici, sostenendo che sarebbe stato un Natale triste per San Bonifacio che da qualche mese andava a trovarla e che una madre che aveva il figlio in galera». Il colpo di scena aveva visto per l’ultima volta il primo dell’anno. Nell’edizione avvenne nel 1996, quando i legali di Faedo ottennero la del 21 gennaio venne reso noto il nome del ragazzo: Danilo riesumazione della salma: con stupore di tutti, mancava la Repele. L’articolo riporta che il mese precedente la ragazza, testa. Nonostante le accuse di uno scambio di cadaveri, il accompagnata dalla nonna, era andata a San Bonifacio «per cranio saltò fuori poco dopo, all’Istituto di Medicina legale assumere discrete informazioni», e in paese avevano detto di Verona e, accertato che si trattava di una donna sotto i 30 che era una brava persona. Quando però vi si era recato il anni, la Corte respinse l’ultimo attacco della difesa. padre, il giorno della scomparsa, aveva scoperto che nella casa indicata abitava non Danilo, che dimostrava dai 26 ai 29 anni e aveva detto di essere «titolare di una piccola fabbrica», ma Sergio Repele. Quest’ultimo corrispondeva in tutto e per tutto a Danilo ma differiva, oltre che dal nome, IL SEQUESTRO CELADON dall’aspetto, o almeno così era stato riferito a Chiarello dalla madre del giovane, in quanto Sergio in quel giorno si L’imprenditore di Arzignano nel 1988 rimase per trovava per lavoro a Milano, e lo era stato anche dal 6 al 12 oltre due anni in mano alla ‘ndrangheta gennaio, risultando così in possesso di un alibi perfetto. La storia del ragazzo misterioso non finì lì. Sul quotidiano del Diventerà, pare, presto un film la vicenda che sconvolse 23 gennaio venne riportata una minaccia che Nadia avrebbe l’opinione pubblica di Arzignano a fine anni Ottanta: il ricevuto la penultima volta che si erano visti: «Bambina, tu sequestro, per mano della ‘ndrangheta, del diciannovenne me la pagherai» sono le parole che i genitori della ragazza Carlo Celadon il 25 gennaio 1988. «Era un lunedì sera – avrebbero udito dal giovane, in quanto Nadia lo avrebbe ricorda Daniele Concato, collaboratore dell’epoca de Il “scaricato” quella sera. La pista veronese venne liquidata con Giornale di Vicenza –. La mia giornata lavorativa era finita. una sufficienza disarmante, considerando quanto era stato Al giornale avevano una radio perennemente collegata con scritto a riguardo, il giorno del funerale: nelle ultime righe le frequenze dei Carabinieri (non so quanto legale fosse), ma, dell’articolo apparso a pagina 4, il 24 gennaio, è scritto che in questo modo, riuscimmo a venire a sapere del rapimento «il giovane di San Bonifacio presentatosi a Nogarole sotto del figlio dell’imprenditore Candido Celadon. Quella notte falso nome» era stato identificato. Una volta interrogato dal la stampa andò nel panico: a giornale già chiuso, i cronisti capitano Cirillo, «ha dato spiegazioni esaurienti: lui con la di nera furono richiamati in servizio e iniziarono a girare morte di Nadia non c’entra niente». A questo punto sorge spontanea più di una domanda sui parecchi buchi di trama di questa storia, apparentemente assurda, anche perché gli

Da Il Giornale di Vicenza, del 24 gennaio 1979

FOCUS | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 11 Arzignano. Casa mia diventò la “centrale operativa”. Ricordo, in particolare, il problema del trovare una foto: fu l’impresa, forse, più ardua ma alla fine, grazie alla polaroid di un cugino di mia moglie che aveva passato un capodanno insieme al ragazzo, riuscimmo nell’impresa». All’epoca la ‘ndrangheta si dedicava prevalentemente al racket dei rapimenti: emblematico fu quello, già nel 1973 a Roma, del rampollo americano Paul Getty. Celadon fu trasportato e nascosto sui monti calabresi, dove iniziarono le ricerche che, alla fine, non portarono a nulla. «Nonostante Arzignano avesse già vissuto il sequestro di Mario Mastrotto (nel 1982, ndr), la città rimase comunque scioccata – afferma Concato –. Si trattava, in fondo, di un ragazzo giovanissimo. Chi possedeva grosse somme di denaro si spaventò moltissimo, anche perché nella zona ci sono parecchie ville nascoste. Ricordo che venne organizzato un treno diretto a Roma per andare a manifestare e sensibilizzare sulla vicenda. C’ero anch’io. Ciò che, nel dettaglio, faceva rabbia alla comunità era che si venne a sapere che era stato cambiato più volte il luogo di prigionia: in Aspromonte c’erano centinaia di persone che sapevano dove fosse Celadon e che non parlavano». Furono sei o sette i nascondigli in cui il ragazzo, per 831 giorni, più di due anni, fu costretto a vivere come una bestia, legato in mezzo al fango. Nel frattempo andarono avanti le trattative tra la famiglia e i banditi. Dopo parecchi miliardi sborsati, nella notte tra il 4 e il 5 febbraio del 1990 la Polizia trova sui sentieri del monte Zilastro, in condizioni pietose, Carlo Celadon. È stato il sequestro più lungo della storia d’Italia. A fronte delle oltre 20 voci diverse sentite dal ragazzo, furono condannate solamente 5 persone, 3 a 30 anni e gli altri a 18 e a 8, tutti arrestati a sequestro in corso. Inoltre, si riuscì a rintracciare il telefonista, che venne condannato a 29 anni. Da Il Giornale di Vicenza, del 21 gennio 1979, la storia di Danilo Repele uffici dell’anagrafe di San Bonifacio ci hanno assicurato che, oltre a Danilo, nessun Sergio Repele ha mai risieduto nel crimine efferato. Il giallo troverà sempre meno spazio sul Comune. giornale, fino a sparire dopo pochi giorni. Nonostante la famiglia abbia sempre sostenuto l’ipotesi di un assassinio L’AUTOPSIA E LE INDAGINI. Le indagini si premeditato, dopo qualche mese il caso venne archiviato concentrarono principalmente sull’ipotesi di un pirata della assieme a una denuncia contro ignoti. Ufficialmente, per strada. «È chiaro che è stata investita», disse al giornale il la magistratura si è trattato di un omicidio colposo per pretore di Arzignano Antonio Maturo il giorno del funerale. incidente stradale. Effettivamente l’autopsia, effettuata il 24 gennaio dal dottor Questo articolo non riprende le carte della questura, né Luciano Meli, ricondusse le morte a un trauma cranico, tantomeno può offrire al lettore la verità storica del fattaccio. e rilevò varie lesioni compatibili con un investimento. La Abbiamo solo cercato di analizzare come fu trattato il caso ragazza, inoltre, non presentava segni di violenza, né era dalla cronaca dell’epoca: una sorta di racconto del racconto. stata drogata: l’ipotesi dell’incidente stradale apparve, Con quella domanda in musica del maestro De Marzi, che dunque, la più probabile e da quel momento in poi le ancora aspetta una risposta: Nadia, «chi zé stà che te ga indagini sembrarono escludere completamente la pista del copà?».

12 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | FOCUS

APPROFONDIMENTO

IGOR NORI, TRA I PROTAGONISTI DELL’ULTIMA EDIZIONE DI MASTERCHEF, SI RACCONTA: «IN CUCINA? HO INIZIATO PER PASSIONE A 12 ANNI. E NONNA È STATA FONDAMENTALE» TRA METAL E ACCIAIO INOX

di Stefano Cotrozzi

ui è una personalità travol- gente, che in mano abbia una bacchetta per dirigere un coro, un microfono per can- tare heavy metal o un coltello per tagliuzzare qualcosa e trasformarlo in un manicaretto. Igor LNori non è passato di certo inosservato a Masterchef, dove il quarantaduenne di Montecchio è arrivato quasi alla finale. Gli inizi dietro ai fornelli? Grazie a un film. «A 12 anni – raccon- ta – ho visto Il pranzo di Babette: una folgorazione! E, visto che i miei geni- tori, che avevano una fioreria in città, tor- navano a casa tardi la sera, ho cominciato io a cucinare per tutti».

14 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | APPROFONDIMENTO prendo che il livello si era notevolmente uscito. Li vedevo come maestri ma non alzato. Così ho deciso di inviare il mio mi ero accorto che, in realtà, erano i miei video per candidarmi. Però… clienti. Quindi, è stato un rapporto tra il mio fattore alfa a zero e il loro a mille. Però cosa? Non sapevo che si dovesse inviare il vi- Con quale dei tre hai legato di più? deo mentre cucini: io ne ho inviato uno All’inizio con Locatelli, perché è la par- mentre disquisivo di cucina. La reda- te gentile che nel programma mancava, zione mi ha contattato, chiedendomi la quello più simbiotico. Poi è successo che video ricetta. Forse, quell’errore li ha in- Cannavacciuolo, che dà le pacche sulla curiositi ed è stata la chiave di volta per schiena, mi ha tirato un “missile terra- entrare nella trasmissione. aria”: io non lo sapevo, mi sono girato di scatto e gli ho urlato qualcosa, arrab- Eri convinto delle tue potenzialità? biato. Nella mia campana di vetro ero sicuro di essere il migliore: mi hanno tolto quella E cos’è successo? campana e mi sono sentito un dinosauro. La tensione in quel frangente ha creato Ho viaggiato tanto, pianificando la parte un cordone tra noi due, un rapporto più Tutto da solo? enogastronomica con molta attenzione: vero. Durante le esterne le telecamere La nonna, in realtà, è stata fondamenta- so come cucinare un ramen perfetto, ma sono sempre dappertutto: nonostan- le. E anche una vicina di casa, che aveva non conoscevo il meccanismo delle stelle te questo, ci guardavamo e parlavamo vissuto in Francia: mi ha iniziato alla cu- Michelin… tramite dei segnali. È nato un rapporto cina transalpina. Il mio gioco era pren- profondo e, quando sono uscito, ha usa- dere il libro di Carnacina, che spiega le to delle frasi genitoriali con me. ricette in tre righe e realizzare un piatto, come in un’alchimia magica che si tra- «LO SHOW SIMULA Ti aspettavi di essere eliminato? sforma in realtà. LE PROBLEMATICHE DI Sì, avevo il sentore: il grembiule bianco diventava sempre più pesante. Il clima Come ti è venuto in mente di partecipa- UNA CUCINA PROFESSIONALE: tra noi concorrenti si è incupito quan- re a Masterchef? FARE I FIGHI A CASA PROPRIA do la gara ha cominciato ad arrivare al Non avevo mai visto alcun programma suo punto più alto. Poi ci si sono messi di cucina: forse, solo una mezza puntata È UN’ALTRA COSA». la stanchezza e altri fattori: insomma, ho della prima serie di Masterchef, dove dei cominciato a vedere mia moglie dietro “poveretti” dovevano pulire delle patate alla porta. con tre tizi che gridavano. Io non avrei La prima volta dentro lo studio? mai urlato a 20 persone con un coltello Quando ero cantante di musica heavy Com’è stata l’esperienza? in mano. Poi basta. metal mi ero costruito un personaggio: È un programma che simula le vere pro- un tipo borioso, a tratti arrogante, oltre blematiche di una cucina professionale. E allora cosa è successo? che esuberante. Pensavo di portare lui Nella mia vita ho cucinato anche per Il lockdown ha stoppato i 10 cori che dentro il programma: invece, ci è andato duemila persone: situazioni in cui esci dirigo con mia moglie. Un giorno mi il bambino che si vergognava di chiede- dal comfort della tua cucina, dove tutto arriva un meme di Masterchef: rido. Poi re ai suoi coetanei se poteva giocare con è a portata di mano, e devi confrontarti mi arrivano due video di chef Locatelli e loro. e organizzarti con gli altri. Fare i fighi a così, per curiosità, sono andato a vedere casa nella propria cucina è un’altra cosa. la nona edizione del programma, sco- Ma è tutto vero quel che vediamo in tv? I minuti sono quelli, le ricette sono real- Adesso cosa succede, aprirai un risto- mente una sorpresa. Per fare un’analo- rante? gia, è come andare con il proprio istrut- Non so ancora come tradurrò questa «C’È UN FATTORE UMANO tore di nuoto: lui ti butta nel mare in esperienza. Oggi sto pensando a un tempesta perché tu apprenda a nuotare podcast che unisca le mie due passioni: FORTISSIMO: È COME e, nel frattempo, ti filma. C’è un fatto- cibo e musica, le due guance della stessa re umano fortissimo: è come una partita donna. Per farlo, devo prima trovare un UNA PARTITA A SCACCHI, a scacchi, ma ci sono 20 mila pezzi da modo per far coincidere le tempistiche MA CI SONO 20 MILA PEZZI muovere. dello show con la mia cucina lenta, fat- ta di lunghe cotture e pensata per quei DA MUOVERE». Com’era il rapporto con i tre chef? pranzi in cui passi ore a parlare con le È complicato, l’ho capito quando sono persone che ami.

APPROFONDIMENTO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 15 ECONOMIA LA SVOLTA GREEN DI NARDI ANNA E FLORIANA NARDI: «CON IL MATERIALE RICICLATO CREIAMO NUOVI PRODOTTI».

di Alessandro Scotti

D nna e Floriana Nardi si scambiano i ruoli nel ri- spondere con una gran- «L’ESPERIENZA DI NOSTRO PADRE de naturalezza, quando È A TUTT’OGGI FONDAMENTALE: si parla della loro azien- da di arredi in resina per LE NOSTRE DECISIONI PIÙ IMPORTANTI l’outdoor nata a Chiam- po nel 1991. «Nostro SONO SEMPRE CONDIVISE». padreA faceva il tecnico stampista in una piccola officina – raccontano –: ha iniziato alla Lima, quella dei trenini a Da sinistra Floriana e Anna Nardi Vicenza, poi si è messo in proprio. Nel tempo libero stampava sedie in plastica per conto terzi».

Come mai poi si è messo a produrle da sé? Perché ha scoperto che c’erano delle nicchie di mercato ancora scoperte, delle potenzialità nel prodotto. E so- prattutto perché essere imprenditore è nel suo DNA, che poi ha trasmesso a noi.

Quali erano queste nicchie? Ha intuito le potenzialità del mercato dell’arredo per l’esterno. Ha iniziato a collaborare con un designer fresco di studi, insieme hanno dato spazio alla creatività e alla ricerca, caratteristiche che ancora oggi ci contraddistinguono.

Poi cos’è successo: il mercato si è sa- turato? Si, la concorrenza asiatica si è iniziata a sentire anche in Europa e, quindi, ab- biamo avuto la necessità di rinnovarci,

16 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ECONOMIA tutte condivise con lui. Durante la cri- si generale del 2010, ha lasciato spazio anche alle nostre idee che erano molto «SIAMO MOLTO SENSIBILI AL TEMA più “spinte” rispetto alle sue. A tutt’og- DELLA SOSTENIBILITÀ: SERVONO gi la sua esperienza e la dinamicità che lo contraddistinguono sono fondamen- RICERCA E INVESTIMENTI tali per l’azienda. Noi, dall’altra parte, continuiamo con la spinta innovativa. MA I RISULTATI RIPAGANO».

Cosa avete modificato principalmen- te? Abbiamo cambiato la nostra strategia commerciale, abbandonando la gran- de distribuzione per passare al negozio specializzato, che selezioniamo atten- tamente. Ci siamo poi dati un’identità ben precisa a livello di marchio, diven- tando specialisti dell’outdoor.

Avete risentito del Covid? L’anno scorso, tra marzo e aprile, non abbiamo lavorato perché i nostri clien- ti erano fermi. Il mercato è ripartito investendo ulteriormente su qualità, un po’ alla volta con qualche sorpresa. design e brand. Mentre per le forniture per bar e risto- ranti il settore ha risentito molto del Non avete mai pensato di produrre in lockdown, con l’arrivo dei mesi estivi Cina? abbiamo avuto un boom a doppia ci- Abbiamo valutato l’opzione. Abbiamo fra per quanto riguarda i mobili per il preso contatto con delle aziende del giardino. settore per verificare la possibilità di una collaborazione ma la nostra men- La plastica è un tema molto dibattuto talità era troppo differente rispetto alla a livello ambientale… loro. Ai cinesi interessava solamente la Siamo molto sensibili al tema della produzione a discapito della qualità e sostenibilità: i nostri prodotti sono to- dell’attenzione al particolare. Abbiamo talmente riciclabili. Da un paio d’anni capito che eravamo due mondi diversi siamo partiti anche con un programma e, quindi, abbiamo continuato sulla no- ad hoc: Regeneration. stra strada, investendo in una produ- zione totalmente Made in Italy in un’e- Di che cosa si tratta? poca in cui non era del tutto scontato. Ritiriamo dai clienti il nostro prodot- to e quello di altri marchi in plastica E siete rimasti nella Valle del Chiam- giunti a fine vita, e lo rigeneriamo uti- po… lizzando dei macchinari speciali per Sì. Va anche detto che il rapporto con produrre nuovi prodotti in plastica, il territorio e con le persone di questa riciclata appunto. È stato ed è un la- zona per noi è importante e tutti i no- voro di costante ricerca e notevoli Difficoltà? stri 5 stabilimenti sono qui. Lavorare a investimenti ma i risultati ci stanno Principalmente dal punto di vista lo- km 0 significa filiera corta, ottimo con- dando grandi soddisfazioni: prima i gistico: abbiamo dovuto coinvolgere trollo della qualità, difficoltà logistiche nostri prodotti venivano portati in di- i nostri rivenditori e al momento l’o- minimizzate. scarica con conseguente inquinamento perazione è attiva principalmente nel mentre adesso, con questo materiale, nord Italia mentre stiamo studiando Adesso ci siete voi due a parlare con me: stiamo creando nuovi prodotti. Ab- diverse soluzioni per il resto della pe- c’è stato un passaggio generazionale? biamo già due arredi a catalogo - tra i nisola e per alcuni paese europei. È Nostro padre, Giampietro Nardi, è quali dei moduli divisori per l’outdoor un progetto complesso, ma una volta il Presidente ed è molto presente in - e altri si aggiungeranno entro la fine stabiliti i confini si può definire un’o- azienda, le attività più importanti sono dell’anno. perazione di economia circolare.

ECONOMIA | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 17 QUELLA MATTINA IN CUI LA CITTÀ SI SVEGLIÒ

ARZIGNANO CON LA CELERE IN PIAZZA A CINQUANT’ANNI DALLA FIRMA, RICOSTRUIAMO L’INVERNO CALDO DEL 1971 CHE, TRA TENSIONI E MANIFESTAZIONI, PORTÒ AL “SALVATAGGIO” DELLA PELLIZZARI

di Francesco Brun

occupazione del munici- pio non fu il gesto più eclatante: ricordo che furono uti- lizzati dei tubi idraulici per bloccare «gli ingressi Lad Arzignano».’ Ricorrono quest’anno i cinquant’anni dalla firma dell’accordo per il “salvataggio” della Pellizzari, siglato l’11 marzo del 1971. Un traguardo storico, ottenuto dopo mesi di lotta in cui dipendenti, sinda- cati, partiti e cittadinanza riuscirono a fare quadrato, seppur con qualche difficoltà, salvando la storica realtà metalmeccanica, fonte di sostenta- mento per migliaia di famiglie.

Gli operai davanti alla sede Municipale. Foto Rama COLOSSO SULL’ORLO DEL BA- RATRO. «La Pellizzari era l’azienda più importante della vallata – raccon- ta Antonio Fracasso, ex dipendente IL RUOLO DELLA POLITICA. e presidente del consiglio di fabbrica I sindacati, certo, ma anche la poli- «NELLA PROTESTA durante le trattative –: basti pensare tica. Anche perché in Comune, ad che le pompe utilizzate durante l’allu- Arzignano, sedeva una personalità FU FONDAMENTALE vione dell’Olanda, nel 1953, proveni- di spicco. «Cercammo subito una IL SUPPORTO DELLA POPOLAZIONE, vano proprio da lì. Dopo la morte del soluzione – spiega Fracasso –: la stra- fondatore Antonio, vi furono alcuni da più ovvia sembrava quella della CHE CAPIVA problemi gestionali e, nonostante la partecipazione statale. E avevamo produzione procedesse bene, nell’e- un vantaggio: il sindaco di Arzigna- LE NOSTRE RAGIONI». state del 1970 si arrivò all’amministra- no, Delio Giacometti, vantava una zione controllata. Noi lavoratori ave- forte amicizia con l’allora ministro con la propria formazione politica e vamo già intuito che si fosse a un passo alle Partecipazioni statali, Flaminio ci recavamo costantemente a Roma, dal fallimento e, così, decidemmo di Piccoli. In generale, lo sforzo della sia al ministero vero e proprio sia alle mobilitarci». Il consiglio di fabbrica si politica nella vicenda, come quello Botteghe Oscure, dove aveva sede il mise subito all’opera per trovare una dei sindacati, fu encomiabile. Alla ministero “clandestino” del Pci». soluzione. L’azienda allora contava guida del consiglio di fabbrica c’e- quasi 2.000 persone e, se fosse fallita, ravamo io, di estrazione cattolica, e LA LOTTA OPERAIA. Nonostan- sarebbe stato un disastro sociale: servi- Bortolino Carlotto, vicino all’area co- te gli sforzi, tuttavia, l’accordo per il va uno sforzo da parte di tutti. munista: ognuno coltivava rapporti salvataggio non arrivava. Fu così che

18 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ARZIGNANO La Pellizzari nel 1938 vista dall’alto

i lavoratori passarono all’azione. Era LA FATIDICA FIRMA. La lotta pro- l’inizio del 1971: dapprima vi furono seguì fino ai primi di marzo, quando la delle manifestazioni, poi una vera e delegazione dei lavoratori scese final- propria guerriglia. Emblematico quel mente a Roma per firmare l’accordo che accadde il 24 febbraio, quando la che, di fatto, consegnava la Pellizzari Polizia intervenne con cariche, lacri- a Finmeccanica. «Furono giorni diffi- mogeni e idranti per sgomberare gli cili – sottolinea Fracasso –. Ricordo, operai che avevano occupato il ponte in particolare, che il ministro Piccoli, sul Guà. «Decidemmo di bloccare infuriato, chiamò l’Iri (l’Istituto per la OFFICINE PELLIZZARI Arzignano – spiega Fracasso –. La ricostruzione industriale), minaccian- fabbrica era già occupata permanen- do le dimissioni se non si fosse trovata Le Officine Pellizzari e Figli furo- temente e procedemmo allo stesso una soluzione al problema. L’accordo no fondate da Antonio Pellizzari nel modo con la stazione, l’autostrada dell’11 marzo fu un risultato straordi- 1901 a Cavalena Bassa di Arzignano. e il ponte sul Guà. Alla fine non si nario: quando uscì la notizia, in tutta L’azienda mantenne questo nome fino poteva né entrare né uscire dalla cit- la Valle le campane suonarono a fe- al 1945 quando il figlio, Giacomo, tà. Nella protesta fu fondamentale il sta. Ce l’avevamo fatta, grazie a uno cambiò la ragione sociale in Società supporto della popolazione, che ca- sforzo collettivo. Nei giorni seguenti per azioni, di cui lui rimase il mag- piva le nostre ragioni e ci dava una ci fu una protesta dei lavoratori della gior azionista, rinnovando la struttu- mano. Il momento più teso fu quan- Finmeccanica di Genova: pensavano ra aziendale. Inizialmente produceva do occupammo il municipio a fine che avremmo portato via loro il lavo- applicazioni per mulini da zolfo, con febbraio: ci avevano intimato di non ro. In realtà, i due stabilimenti presero processo di ventilazione e macinazio- farlo. Ma noi decidemmo di andar- una linea di produzione diversa, per ne, segatrici per legno, essiccatoi per ci lo stesso: ci mettemmo a dormire cui non ci fu mai competizione. Si bossoli con pompe e turbine. all’interno. Alla mattina, trovammo chiarì presto il malinteso: la Pellizzari la celere schierata in piazza». poteva riaprire i cancelli».

ARZIGNANO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 19 LA BRETELLA ARZIGNANO-CHIAMPO

ARZIGNANO DIVENTA REALTÀ AFFIDATO IL PROGETTO DEL BY PASS VIARIO DI CUI SI PARLA DAGLI ANNI ‘70

di Francesco Brun

na rivoluzione per la viabilità della Val- chiampo attesa da tempo: a fine mar- zo è stato affidato il servizio di ingegneria per la redazione del progetto di fattibi- Ulità tecnico-economica e di quello definitivo della cosiddetta Bretella Arzignano-Chiampo.

UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO. L’idea di creare un by- pass tra Arzignano e Chiampo risale addirittura agli inizi degli anni Set- tanta, anche se la prima progettazio- ne risale agli anni Novanta. Si tratta di un’opera che dovrebbe miglio- Tratto da via Fiume verso via Rancan con nuovo ponte di collegamento con la Zona rare sensibilmente i gravi problemi Industriale di Chiampo viabilistici che da sempre affliggono l’asse viario della Valchiampo: una bretella viabilistica, da realizzare sulla Destra-Chiampo, per creare uno sfogo al traffico in caso d’inci- denti, alleggerire il flusso veicolare sulla Provinciale 43 e “dividere” SI TRATTA DI UN’OPERA parzialmente il traffico civile da quello industriale, commerciale e CHE DOVREBBE MIGLIORARE Da 25 anni al vostro servizio artigianale. Tutto ciò è stato possi- SENSIBILMENTE I GRAVI bile grazie alla firma del protocollo d’intesa tra i Comuni di Arzignano PROBLEMI VIABILISTICI. e Chiampo e la pubblicazione del bando europeo per la progettazione dell’opera, che è stata affidata a tre studi professionali veneti per un im- Tratto di via dei Mille, largo Stazione e via Kennedy porto di contratto di oltre 176 mila il meglio, arriverà per fine ottobre. euro. L’opera si dividerà sostanzialmente in tre tronconi. Il primo riguarderà industriale di Chiampo. Si proce- I LAVORI. Gli affidatari hanno ora la costruzione di una nuova bretel- derà poi con la riqualificazione di un massimo di tre mesi per sottopor- la, con annessa rotatoria, nel tratto via dei Mille, di largo Stazione e di re il progetto preliminare e ulteriori da via Fiume (Chiampo) verso via via Kennedy, attraverso l’aggiunta 1996 ieri oggi centoventi giorni per presentarne Rancan (Arzignano), e di un nuovo di una pista ciclopedonale e l’allar- uno definitivo che, se tutto andrà per ponte di collegamento con la zona gamento della carreggiata, che verrà IN VELOCITÀ E SERIETÀ. 20 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ARZIGNANO Via Ferraretta, 9 - 36071 Arzignano (VI) | Via Del Vigo, 16 - 36075 Montecchio Maggiore (VI) Tel. 0444 675 363 | Cell. 335 140 1535 | E-mail: [email protected] portata a tre corsie, a partire dalla rotatoria di San Zeno fino a quella di via Kennedy. Infine, è prevista la riqualificazione della dorsale di via dell’Industria, con l’aggiunta di una corsia per senso di marcia e di una ciclopedonale, che dalla rota- toria di via Kennedy arriva a quel- la della zona industriale. La nuova Tratto di via dell’Industria dalla rotatoria di via Kennedy alla rotatoria della zona bretella, inoltre, comprenderà una industriale rotatoria nell’intersezione con via Colombo, per collegare più agevol- mente Villaggio Giardino. Sempre nell’ambito del progetto, saranno effettuati altri innovativi interven- ti: sarà costruita una nuova bretella sulla valle del Parnese, dalla rotato- ria di via Fiume (Chiampo) verso la rotatoria di San Zeno (Arzignano), di collegamento tra i due Comuni. Poi sarà la volta di un nuovo ponte sulla bretella che attraversa la Valle dei Sandri e di un nuovo tratto di collegamento con la bretella e via Marchetti.

Da 25 anni al vostro servizio

1996 ieri oggi IN VELOCITÀ E SERIETÀ. Via Ferraretta, 9 - 36071 Arzignano (VI) | Via Del Vigo, 16 - 36075 Montecchio Maggiore (VI) Tel. 0444 675 363 | Cell. 335 140 1535 | E-mail: [email protected] LA RISTORAZIONE

ARZIGNANO HA FAME DI CERTEZZE

BAR E RISTORANTI DOPO UN ANNO DI PANDEMIA: TRA VOGLIA DI RIPARTIRE, RABBIA E SOFFERENZA

di Benedetta Racca QUARANTAQUATTRO Quindicimila euro per nuovi macchinari, altri soldi per acquistare il materiale ne- cessario a ripartire in sicurezza. E poi il delivery. Daniele Pizzolato, titolare del bar er la ristorazione è stato Quarantaquattro ha fatto tutto il possibile: «Il rispetto delle regole, anche se a volte un annus horribilis: la assurde, è al primo posto – spiega –. Inutile protestare in piena pandemia. Per ripa- pandemia qui ha colpito gare tutto, però, ci vorranno almeno tre anni e gli indennizzi permettono giusto di duramente. Aperture a pagare le bollette». Dito puntato contro le limitazioni di orario: «Anziché migliorare singhiozzo, investimenti le cose, hanno peggiorato il quadro. Siamo stracolmi di gente, non abbiamo posto e robusti per rispettare le siamo spesso costretti a mandar via le persone che vogliono sedersi ai tavoli». regole, persi Natale e Pa- squa, l’asporto e consegne a domicilio TAVERNA DEI BALDI perP provare a restare in piedi. Le con- Se il 2020 è stato un anno complesso, il 2021, almeno in questa prima fase, è pure seguenze, economiche e non, si fanno peggio: così, almeno, la pensa Massimo Baldo, titolare della prosciutteria La Taver- sentire e, anche per chi è abituato a na dei Baldi. «Siamo sempre in negativo – commenta –. Poter tornare a pranzare in rimboccarsi le maniche, la stanchezza compagnia è stato uno degli aspetti, forse, più apprezzati dalle persone nella fase 2. è tanta, dopo un anno passato in un Si traccheggia con il take away e la speranza è di ripartire al più presto anche con la continuo saliscendi tra sconcerto e cena. Se il weekend porta molto lavoro, non si può dire lo stesso del resto della set- speranza, resistenza e scoramento. E, timana. Ammetto di aver anche pensato di smettere e di chiudere l’attività: gli aiuti insieme ai decreti, crescono anche le sono talmente bassi…». proteste e le richieste di aiuti. Abbia- mo fatto un giro per Arzignano per ANTICA TRATTORIA AL CAMPANILE sondare l’opinione dei ristoratori. «Questi mesi sono stati duri» spiega Giuseppe “Beppe” Lovato, titolare dell’An- tica Trattoria Al Campanile. E dire che si era mosso per tempo: ancor prima della pandemia, il locale si era attrezzato per il servizio a domicilio. «Grazie al take away e alla buona organizzazione si riesce a sopravvivere» spiega Lovato. Ma, appunto, si OLTRE IL CAFFÈ tratta di sopravvivere: «È il weekend che ci salva, grazie alle numerose prenotazioni C’è anche chi, in controtendenza, ha di clienti affezionati». A Beppe la voglia di non arrendersi non è mai mancata: «È deciso di aprire in questo periodo col- proprio nei momenti più difficili che l’uomo tira fuori gli artigli. In questi mesi ci si mo di difficoltà e incertezze: è il caso confronta anche con gli altri locali per capire come sia meglio comportarsi. Gli aiuti? del coffee shop di corso Mazzini. Lui- Si apprezzano, ma molti soldi sono stati persi». sa Capralenco ha alzato la saracinesca di Oltre il caffè per la prima volta il AL MATTA 5 dicembre. «In zona arancione va Organizzatore di eventi e luogo d’incontro per tante compagnie di amici, il pub Al molto l’asporto – spiega –. Noi, però, Matta sta risentendo notevolmente delle continue chiusure e riaperture. «Gli aiuti non abbiamo avuto aiuti e tante volte statali ci sono stati ma non coprono la perdita di fatturato» spiega il titolare Enrico ti alzi con l’umore a terra. Le prote- Zampiva, che, anche per questo, ha scelto di non investire nell’acquisto di pareti di ste? Giusto alzare la voce ma solo se plexiglass. «È difficile far capire ai clienti la necessità di seguire i protocolli di sicu- pacificamente: con la violenza non si rezza – afferma –. La pandemia c’è e bisogna saperla accettare: è chiaro, però, che risolve nulla». più si va avanti e più tutto diventa difficile in queste condizioni. Si arriva a un limite economico e psicologico».

22 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ARZIGNANO SCALABRIN:

ARZIGNANO OLTRE LA TORMENTA A CINQUE MESI DAL FOCOLAIO, IL CENTRO RESIDENZIALE PER ANZIANI TORNA A RESPIRARE

di Giulia Saltini

a seconda ondata della mancanza di contatto fisico attraverso anche contro i comprensibili timori pandemia di Covid-19 videochiamate e incontri nel parco, al- nei confronti di un virus sconosciuto. ha colpito pesantemente meno fino a quando la stagione lo ha l’Ovest vicentino, specie permesso. Cosa resterà, a suo avviso, di questa nell’ultima parte del 2020. esperienza, a pandemia finita, per quel Anche l’Ipab Scalabrin, Dal punto di vista, invece, degli operato- che riguarda l’organizzazione delle dopo mesi Covid free, ha ri, come hanno affrontato questi mesi? case per anziani? dovuto fare i conti con il All’inizio pesavano molto la mancanza La pandemia ha messo ancor più in ri- virus: a novembre i casi di positività di rapporti con l’esterno, l’isolamento, salto le carenze già esistenti. In primis Lnella casa di riposo sono arrivati fino anche la solitudine. Dall’inizio della quella di personale medico e infer- a 59 tra anziani e personale. «Non pandemia tutti gli operatori, gli in- mieristico, che affligge ormai da anni abbiamo lesinato attenzioni, cure fermieri e gli operatori socio sanitari, la sanità e, di riflesso, anche il mondo e sostegno ai nostri ospiti, pur nel ma anche il personale d’ufficio e tutti delle case di riposo, condizionando comprensibile timore, specialmente gli addetti ai servizi si sono prodigati pesantemente la gestione di tutte le dei primi giorni – dichiara Francesca anche al di là delle loro forze per af- Rsa, compresa la nostra. Sgevano, diventata presidente giusto frontare i momenti più difficili, senza un anno fa, all’alba della pandemia –. lesinare tempo e cure, combattendo Crisi, dunque, anche come opportuni- In questa battaglia abbiamo avvertito tà di cambiamento? forti l’affetto e la vicinanza della co- Le crisi da sempre avvicinano le perso- munità, testimoniate anche dal sinda- ne, che, avendo affrontato e superato co Alessia Bevilacqua: hanno saputo LA PRESIDENTE SGEVANO: «LA insieme situazioni critiche si ritrovano darci la forza di andare avanti e, in PANDEMIA HA MESSO ANCOR più unite, maggiormente disponibili le parte, mitigato il dolore per la perdita une verso le altre: questo è il clima ora delle persone che non siamo riusciti a PIÙ IN RISALTO LE CARENZE nella nostra casa. Abbiamo superato proteggere come avremmo voluto». insieme un momento di grande diffi- DELLA SANITÀ GIÀ ESISTENTI». coltà e, pur se un po’ più distanti, ci Dopo il picco di casi a novembre, sentiamo molto più vicini. com’è la situazione attuale all’interno della struttura? In questo momento la situazione è tranquilla. A gennaio sono stati vacci- nati tutti gli ospiti presenti e la quasi totalità degli operatori. Sono stati sot- toposti alla prima dose di vaccino an- che i nuovi ingressi. Ciò, ovviamente, non ci esime dal continuare a osser- vare alla lettera tutti i protocolli anti- Covid previsti dall’autorità sanitaria.

Come hanno vissuto questa difficile esperienza gli ospiti e i loro familiari? I nostri ospiti hanno vissuto con com- prensibile malinconia la lontananza dai loro cari, anche se abbiamo cer- cato, come possibile, di alleviare la

ARZIGNANO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 23 C’È CHI DICE

ARZIGNANO CESTI(NO) AL VIA IL GRUPPO VOLONTARI AMBIENTE: SFIDA AI RIFIUTI ABBANDONATI NEL SEGNO DEL DECORO

di Benedetta Racca

città più bella da vivere e anche più sicura. Per l’adesione al Gruppo basta contattare l’Ufficio Ambiente del Co- mune, il quale dota i partecipanti di tutto l’occorrente (sacchi, guanti, pet- torina e pinze) e pure di una copertura assicurativa ad hoc.

FUTURO ROSEO, ANZI VERDE. Non si tratta di un unico progetto, ma di più progetti legati tra loro, che com- mettiamo prendono anche la tutela del verde e di lamen- la realizzazione di aiuole. Coinvolgen- tarci solo Quanto tempo impiegano do, questa almeno è la speranza dei sui social e i rifiuti abbandonati promotori, istituti scolastici e associa- cerchiamo a decomporsi? zioni del territorio: il dialogo, in que- di darci da sto senso, è già iniziato. Al momento fare»: così sono una decina gli iscritti, ma ci sono l’assesso- 1 ANNO gruppi che si sono offerti e che lavo- «re comunaleS all’Ambiente Giovanni rano già in modo autonomo. E non Lovato sintetizza l’obiettivo di un’ini- mancano i giovani. «La difficoltà più ziativa che muove i primi passi ad Ar- grande è sempre partire – spiega Lo- 1 MESE zignano, ovvero il Gruppo Volontari TRA 10-100 vato –: bisogna spiegare bene ai citta- ANNI Ambiente. dini il significato di questa iscrizione. Per quanto il progetto sia partito da DALLE PAROLE AI FATTI. Onli- poco, l’organizzazione è buona. Per ne capita spesso di imbattersi in post tutelare le persone è stato istituito il che denunciano il comportamento ir- 5 ANNI TRA 100-1.000 Registro dei volontari, che permette di rispettoso di alcuni: si crea talora uno ANNI dare anche un piccolo rimborso spe- spazio di dibattito, ma emergono an- se a chi partecipa. Il nostro desiderio che critiche feroci e commenti offen- è che il progetto rimanga nel tempo, sivi. E, quasi sempre, qui ci si ferma: ci creando un modello di riferimento an- si lamenta molto, ci si impegna poco che per le generazioni future». Insom- per limitare in modo concreto questi TRA 100-200 400 ANNI ma, Xuexia Ding ha fatto scuola e non fenomeni. Quasi sempre, appunto: ANNI sarà più sola. La donna di nazionalità Arzignano vuole dare il buon esem- cinese è conosciuta in città (e premiata pio. «Vanno sensibilizzate e motivate 1.000 nel 2019 in Consiglio comunale) per le persone a proteggere e mantenere ANNI la sua abitudine di raccogliere i rifiu- in ordine strade, parchi e sentieri» af- ti che trova sparpagliati per strada ad ferma Lovato. Qui sta la sfida lanciata Arzignano. Un gesto tanto sorpren- dal Comune ai cittadini: una call per dente quanto, per lei, naturale. «Un persone desiderose di dedicarsi alla esempio di educazione ambientale e 500 ANNI cura e al decoro della città. Nella con- civica per tutti noi» chiosa Lovato. È vinzione che strade più pulite e una Fonti: ISS/Opération Mer Propre/ADUC stata lei, non a caso, la prima iscritta al corretta raccolta dei rifiuti rendano la Gruppo Volontari Ambiente.

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ARZIGNANO CERNIERA DI COMUNITÀ LUIGIA CIMAN, STORICA MERCIAIA DI ARZIGNANO, COMPIE CENT’ANNI E RIPERCORRE LA SUA VITA DIETRO IL BANCONE

di Benedetta Racca

lì dove abbia- con l’apertura del “suo” negozio: da mo imparato Cia. Bassa merceria e qualche capo di a vestirci, a abbigliamento per Arzignano e tutta distinguere la la vallata. Nel 1960 si sposta verso il qualità dei fi- centro, vicino a un panificio e a un lati, dove ab- negozio di alimentari. «C’erano al- biamo acqui- tre mercerie a quei tempi, ma dal- stato i piccoli la Cia era un’altra cosa» sottolinea «impalpabili È“pezzi” della nostra dote, una cliente. E il valore aggiunto era pigiami, calze, maglieria intima, gon- a rate e con il suo consiglio». Così proprio lei, la signora Luigia, atten- ne e pure qualche maglione – spiega un’affezionata cliente ricorda su un ta anche ai più piccoli particolari. Ciman –. La clientela era diversa e volantino della parrocchia di Ognis- «Conosceva bene i gusti e le esigenze numerosa: operaie, casalinghe, filan- santi Luigia Ciman, per tutti Cia, sto- degli altri: le bastava guardarti pochi diere, sarte, lavoratrici delle prime rica merciaia di Arzignano, che ha da secondi e capiva immediatamente ciò concerie e persone benestanti erano poco compiuto cent’anni. di cui avevi bisogno». Non solo: Cia affezionate al negozio. Qualche vol- aveva anche la capacità di mettere ta alle famiglie con tanti figli – con- LA STORIA. Tutto inizia negli anni a proprio agio chiunque entrasse in fida – regalavo qualcosa perché non ‘50 con l’apertura del negozio in cor- merceria. «Non stavo mai in silenzio potevano permettersela. Mi piaceva so Matteotti. Anzi, in realtà, prima. – ammette –: mentre cercavo quanto osservare i più piccoli: a catturare «Ho cominciato a dieci anni facendo chiesto, intrattenevo i clienti, parla- la loro attenzione erano le scatole di la bambinaia – confida Luigia –. A vo, chiedevo. Ero curiosa». E così bottoni, perfette per giocare». vent’anni sono passata a fare la com- fino al 1997, quando Cia ha chiuso messa nel negozio di Clerici. Era la l’attività andando in pensione. LAVORATRICE E MADRE. Die- merceria più antica della zona: clienti tro a un bancone Cia c’è stata per da tutta la valle venivano a comprare PUNTO DI RIFERIMENTO. Per una vita. Senza, però, dimenticare la cerniere, elastici, biancheria e lenzuo- molte donne è stato il primo negozio famiglia e la comunità. In estate sce- la. Sono rimasta lì fino ai trent’anni». di abbigliamento intimo. «Trovavi un glieva degli articoli dal suo negozio, Poi, nel primo dopoguerra, la svolta, po’ di tutto: bottoni e fili, ma anche preparava grandi borse e poi le dona- va ai vari paesi per le pesche di bene- ficenza. «Di tanto in tanto davo una mano a mamma in negozio – racconta la figlia Marilina –. A casa, infatti, la si vedeva poco: cominciava alle 8.00 e finiva alle 20.00. Senza contare che spesso, per sistemare i pacchi, stava in bottega anche fino a mezzanotte. Ma, come madre, c’è sempre stata, comprensiva e solare. Ricordo che, quando pioveva, c’erano meno clien- ti e allora poteva rimanere di più a casa e cucinare il suo famoso risotto. “Oggi si mangia bene” diceva, sorri- dendo».

26 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ARZIGNANO UNA SCALATA DA CINEMA,

ARZIGNANO SOGNANDO BROADWAY ILARIA FRIGHETTO È NEL CAST DEL PARCO DIVERTIMENTI MOVIELAND: «UN SOGNO QUI. MA CHE SOFFERENZA GLI ULTIMI MESI SENZA IL PUBBLICO».

di Alberto Rizzardi

L n fondo, sta tutto nel testo di solo tra giugno e fine ottobre. È triste l’attore recita. All’estero la contami- quella canzone, The Climb di e motivo di sofferenza vedere un sipa- nazione è, invece, normale». Il sogno Miley Cyrus, cantata, emo- rio abbassato. Spero che tutto possa nel cassetto? «Stare su un palco a Bro- zionatissima, a 19 anni, alla presto tornare alla normalità: anche adway – confessa Ilaria –, ma già oggi festa di Natale del suo liceo, perché l’arte e la cultura rendono vivo mi alzo ogni mattina col sorriso». Nei il Da Vinci: «Ci sarà sempre il nostro Paese». parchi divertimento la sveglia suona una battaglia in salita. Non presto: «Si fa una decina di spetta- riguarda quanto velocemente PER-FORMARE. Che la vita del per- coli quotidiani, da mattina a sera, sei Iarriverò, non riguarda cosa mi aspetta former sia tosta Ilaria l’ha imparato giorni su sette, fermandosi giusto per dall'altra parte: è la scalata». presto. A 18 anni è volata a New York, la pausa pranzo. Bisogna, poi, man- a cercar di carpire, grazie a una borsa tenersi in forma e non si smette mai CARRIERA SPRINT. Quella di Ila- di studio, i segreti dei professionisti di di studiare». Sacrifici, insomma, e ga- ria Frighetto è iniziata appena maggio- Broadway. Poi è arrivato il diploma vetta: ciò che nel bagaglio dell’artista, renne: proprio in parallelo al percorso alla Scuola del Musical di Milano, uno quello vero, non dovrebbe mancare liceale. Da un lato le lezioni all’istituto dei centri nevralgici della formazione mai per affrontare al meglio la scalata di via Fortis, dall’altro quelle di canto didattica nel mondo dello spettacolo. e arrivare in vetta. con Cheryl Porter. Sulla bilancia del «Da noi è un genere ancora un po’ di destino, l’amore per il palcoscenico nicchia – spiega –. Siamo portati a ra- ha poi prevalso sulle Scienze uma- gionare “per compartimenti stagni”: ne. Oggi, a 24 anni, Ilaria è cantante il cantante canta, il ballerino balla, e performer, con una carriera ancora breve ma già piena di allori. Dopo essere stata di scena a Mirabilandia, dalla scorsa estate è nel cast di Movie- land, il parco a tema sul cinema a La- zise, sul Lago di Garda. «Il mio sogno di emozionare le persone attraverso la voce si sta realizzando ogni giorno di più – confida –. Qui posso esprime- re me stessa e la mia arte come, forse, mai prima d’ora: canto, ballo, recito, presento. È un mettersi alla prova costantemente davanti a un pubblico con alte aspettative».

COVID, GIÚ IL SIPARIO. Già, il pubblico: a Ilaria, come a tutto lo showbiz, è mancato terribilmente nell’ultimo anno. La prolungata chiu- sura di teatri e cinema, l’annullamento di concerti e spettacoli hanno messo in ginocchio il comparto. «Negli ul- timi mesi ho collaborato con alcune case discografiche – racconta Frighet- to –. A Movieland abbiamo lavorato

ARZIGNANO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 27 main CLAMOROSO CURTI SIGNORATO ARZIGNANO AL PALATEZZE! SERVIZI FUNEBRI E CASA FUNERARIA STEFANO TESTONI E DAVIDE TRES SONO I BATMAN E ROBIN DELLA TELECRONACA ARZIGNANESE

di Carlo Calcara

dea delle dirette su Facebook. Ora, con la pandemia, tutti o quasi le fan- no, ma siamo stati noi tra i primi a realizzarle. Ci ho letteralmente perso le notti per venirne a capo – confessa –, però ne è valsa la pena, visto il ri- sultato in termini di qualità e di atte- stati di stima. Quelli, soprattutto se a farteli sono gli avversari, sono il vero riconoscimento del nostro lavoro».

DA DUO A TRIO. Un duetto che poi è diventato un terzetto con l’ar- rivo di Filippo Tres, fratello di Davi- de. «Lui è il regista – spiega Davide -, colui che ci dà la possibilità di ag- Da sinistra Davide Tres, Stefano Testoni e Filippo Tres giungere qualità al lavoro con effetti di transizione e replay. Cerchiamo L etti un sabato sera sempre di aggiungere qualcosina per al Palatezze un ope- alzare il livello del prodotto e credo La tradizione continua e si rinnova ratore, un telecro- «LA NOSTRA PASSIONE? che questo si noti». «Siamo un grup- Il servizio della Casa Funeraria non comporta costi ulteriori rispetto ad un normale servizio funebre. nista e un regista. È po affiatato – racconta Stefano –: l’inizio di una bella È INIZIATA GRAZIE AL MITICO Davide è quello serio, Filippo la via storia che parla di MICHELE TROLESE, LA NOSTRA di mezzo e io quello che fa un po’ di una passione che si casino: ci divertiamo così.» «Confer- trasforma in lavoro. FONTE D'ISPIRAZIONE». mo soprattutto il casino – aggiunge, MI fantastici tre (o Tres?) sono Stefa- sorridendo, Davide –: ogni volta che no Testoni, “the Voice” arzignanese, monto le immagini devo abbassare Davide Tres e suo fratello Filippo, quel suo stile unico mettendoci qual- di almeno 10 decibel la voce di Ste- rispettivamente operatore e regista. cosa di mio. Così è nato tutto. Poi, fano!». Per il futuro tante incogni- Una troupe affiatata, con la missione ovviamente, all’inizio ci sono stati te ma una sola certezza: «Vogliamo di portare nelle case di quanti non af- anche alcuni errori: d’altronde, non continuare a crescere – afferma Ste- follano le tribune del Palatezze (tanti siamo mica professionisti! Ma abbia- fano – come abbiamo fatto in questi in questi tempi di Covid) le emozioni mo cercato di fare del nostro meglio anni. Io ho avuto l’occasione di im- che solo il Calcio a 5 sa dare. fin da subito, alzando sempre un po’ parare molto commentando le parti- l’asticella». Una partenza decisamen- te per conto della delegazione regio- LE ORIGINI. «È partito tutto nel te indaffarata, insomma, come con- nale Calcio a 5. Cercheremo, magari, 2013 – racconta Stefano – con le tele- ferma Davide Tres: «Ho iniziato fa- di aumentare il “parco macchine” e Casa funeraria Main Montecchio Maggiore Reperibilità 24H cronache dell’Arzignano Calcio a 5. cendo le riprese, con lo smartphone, fare anche una trasmissione: ci ave- via del Commercio, 17 Main e Curti 339 692 7187 Sono sempre stato un grande tifoso delle partite della squadra amatoria- vamo già provato nello scantinato di 0444 450791 | 0444 453152 viale Trieste, 12 335 772 5075 della squadra e volevo raccontare le le del . Poi ho comprato una Davide con il green screen. Intanto, in collaborazione con partite. Il mio idolo, era ovviamen- telecamera e così ho iniziato a colla- vogliamo continuare a divertirci, fax 0444 455007 0444 491767 te, il mitico Michele Trolese, addetto borare con Stefano. All’inizio mon- portando il nostro entusiasmo e un stampa degli anni d’oro del Grifo. tavamo semplicemente gli highlights po’ della gioia di questo sport nelle delle partite; in seguito è venuta l’i- case degli appassionati». [email protected] Io volevo solo riprendere un po’ di SCARICA L’APP www.mainservizifunebri.it Selmo Lapidi - 0444 623258 28 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ARZIGNANO main CURTI SIGNORATO SERVIZI FUNEBRI E CASA FUNERARIA

La tradizione continua e si rinnova Il servizio della Casa Funeraria non comporta costi ulteriori rispetto ad un normale servizio funebre.

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MONTECCHIO MAGGIORE OBIETTIVO RILANCIO ALL’ORIZZONTE UN CONCORSO DI IDEE PER LO STORICO SPAZIO PUBBLICO CASTELLANO

di Francesco Brun

A n anfiteatro, una fonta- punto di riferimento di Montecchio na attualmente non in Maggiore. Grazie alla loro collocazio- funzione, ma anche una ne geografica, però, si prestano a esse- delle ultime cabine tele- re valorizzate ancora di più, per diven- foniche sopravvissute! tare quell’anello di congiunzione con Piazza Carli, anzi, l’area Alte cui mirava l’intento urbanistico che ingloba le piazze che le aveva ispirate. Carli e Fraccon, è uno Udei simboli di Montecchio Maggiore. IL PIANO DI RILANCIO. «Ed è Un’icona, però, che forse non è mai proprio questo l’obiettivo che l’Am- riuscita a diventare tale fino in fondo. ministrazione comunale intende Ma ora potrebbe arrivare la svolta. perseguire – spiega il sindaco Gian- franco Trapula –. Abbiamo, infatti, LA STORIA. Per capire le ragioni intenzione di proporre un concorso che hanno portato alla nascita delle di idee, rivolto ad architetti, per rilan- due piazze bisogna tornare indietro ciare l’area a livello urbanistico e far di oltre mezzo secolo: «Montecchio sì, appunto, che diventi realmente la Maggiore – racconta il dirigente co- cerniera tra la parte nord e la parte munale ed esperto di storia locale sud della città». «Le due piazze hanno I NOSTRI Roberto Borghero – tra gli anni Ses- le carte in regola per assumere questo PRODOTTI santa e Ottanta ha subìto un grande ruolo – sottolinea l’assessore all’Urba- Savegnago Srl incremento demografico. C’era, quin- nistica Claudio Meggiolaro –, perché Savegnago Srl di, bisogno di nuovi spazi, anche abi- sono comunque ricche di spazi verdi tativi: nacquero così le palazzine che e di possibilità in termini commercia- circondano le due piazze». Strutture li e di servizi, oltre che essere in una +39 0445 491 751 di tre piani, più uno di negozi, a cre- posizione baricentrica facilmente rag- are una struttura semiperiferica, che giungibile da una buona rete viaria». non dà la sensazione di trovarsi in un «Ricordiamo – continua il sindaco DISTRIBUTORI centro abitato. E poi vennero gli anni – che la precedente amministrazione BEVANDE Ottanta, durante i quali le piazze Carli Cecchetto ha già investito nel rilancio e Fraccon divennero straordinari luo- dell’area attraverso, ad esempio, l’in- ghi d’incontro per moltissimi giovani. sediamento, il mercoledì pomeriggio, Ancora adesso sono un importante del mercato agricolo “Dei Castelli”.

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DISTRIBUTORI 30 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | MONTECCHIO MAGGIORE Via Arzignano, 59 - 36070 Trissino (VI) Tel. 0445 491751 - Fax 0445 492273 BOCCIONI [email protected] ACQUA CHI ERANO CARLI E FRACCON? Il complesso è nato durante il tren- tennale della Resistenza, periodo in cui vi fu una vera e propria risco- perta dei movimenti di opposizione al nazifascismo. Si decise, dunque, di dedicare il quartiere nascente a personaggi o a fatti della Resistenza. Qualche esempio? Via Brigata Stel- la e via Antonio Giuriolo. «A Mon- tecchio, un personaggio di rilievo era stato l’esponente del Comitato di liberazione nazionale Giuliano Ziggiotti, ma gli era già stata dedi- cata una via – afferma Borghero –; a livello politico, inoltre, si è preferito scegliere nomi di partigiani di area Proprio qui, inoltre, è stata realizza- dunque, che potrebbe essere il vero cattolica rispetto a quelli social-co- ta la Tenenza dei Carabinieri, situata fulcro della Montecchio Maggiore del munisti». Così le piazze sono state accanto alla nuova area camper. E poi futuro, grazie a uno slancio che pos- dedicate a Giovanni Carli, nome pensiamo anche al grande dinamismo sa completare il percorso iniziato. «Il di battaglia “Ottaviano”, asiaghese dei commercianti della zona, che han- concorso di idee – conclude Trapula morto in battaglia il 27 aprile del no lanciato “La notte bianca”, evento – potrebbe fornire spunti interessanti 1945 e ai Fraccon, padre e figlio, estivo che ogni anno richiama decine per la rivisitazione urbanistica delle esponenti cattolici del Cln uccisi a di migliaia di persone». Un luogo, due piazze e delle zone attigue». Mauthausen.

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MONTECCHIO MAGGIORE LA STORIA DI CARLO CARLETTI DALL’INIZIO POST GRANDE GUERRA ALL’ARRESTO PER LA MANCATA COLLABORAZIONE CON I NAZISTI: LE VICENDE DELL’ISTRUTTORE E RICOGNITORE FOTOGRAFICO MONTECCHIANO, DI CUI SI SA ANCORA POCO

di Francesco Brun

apita spesso di ascoltare le storie dei grandi avia- tori vicentini, che, alle soglie del secolo scorso, decisero di sfidare qual- siasi legge della fisica per librarsi nell’aria. Ferrarin e Dal Molin, Ctuttavia, non furono gli unici a cimen- tarsi nell’impresa di solcare i cieli. La nostra provincia, infatti, ha dato i natali a più di qualche buon aviatore, la cui memoria rimane, però, principalmente materia per appassionati. Uno di questi è sicuramente Carlo Carletti, originario di Montecchio Maggiore.

PREDESTINATO. Nato nel 1900 in una famiglia numerosa, il volo ce l’aveva nel sangue: il fratello Luigi, meccanico alla Pellizzari, fu un ottimo mitragliere nella Prima guerra mondia- le, decorato con la medaglia d’argento al valor militare. La carriera di Carlo, invece, più giovane di tre anni, iniziò proprio alla fine della Grande Guerra, quando venne chiamato al servizio mi- litare e, seguendo le orme del fratello maggiore, entrò come aviere nella Re- gia Aeronautica. Così, il 21 settembre girando l’Italia per insegnare agli allievi del ‘18, diventò un allievo della pre- le tecniche di volo e, soprattutto, la dif- stigiosa scuola per aviatori di Cameri, ficile tecnica della fotografia dall’alto: dove già il 20 dicembre venne nomi- nel 1930 fu di stanza a Boscomantico, nato pilota d’aeroplano su velivolo nel ‘35 a Grosseto, poi Ghedi, Aqui- Gabardini: fu il primo montecchiano a no e Pescara. Preciso, taciturno, serio, ottenere il brevetto di volo. ma anche molto umano con tutti. Così Carlo veniva descritto dai suoi allievi, ISTRUTTORE PILOTA. Era sola- tra i quali spicca il concittadino Luigi mente l’inizio di una brillante carriera, Vicariotto che, anche grazie ai suoi pre- che Carletti decise di indirizzare verso ziosi suggerimenti, sarebbe poi diven- l’insegnamento delle tecniche di volo tato uno dei protagonisti dell’aviazione agli avieri ventenni: il 6 ottobre del ‘21 italiana nella Seconda guerra mondiale, venne nominato istruttore pilota.Pro- conquistando ben tre medaglie d’ar- seguirà con passione per tutta la vita gento nel gruppo aerosiluranti.

32 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | MONTECCHIO MAGGIORE LA GUERRA. Nonostante allo scop- principe Umberto II di Savoia. L’8 GLI ULTIMI ANNI. La guerra finì e, pio della secondo conflitto fosse or- settembre del ’43, trovandosi a Pe- insieme a essa, anche l’attività aerea di mai quarantenne, venne comunque scara, fu tra i testimoni della fuga dei Carletti: il 31 ottobre del 1945 dichiarò chiamato alle armi. Dal ‘25 Carletti sovrani verso Brindisi. In quest’occa- ufficialmente concluso il suo lavoro di aveva intrapreso l’attività di ricogni- sione venne arrestato per essersi ri- aviatore, terminato con oltre 1.863 ore tore fotografico, allo scopo di monito- fiutato di collaborare con i tedeschi: di volo sulle spalle. Congedato con il rare il nemico, e fu proprio questa la dovette abbandonare abiti, attrezza- grado di maresciallo, entrò nella riser- missione che, dal ’40 al ’42, lo portò a ture ed effetti personali e venne fatto va e si ritirò definitivamente, andando solcare i cieli in cerca di informazioni. salire sul treno per essere deportato in pensione nel 1950. Non riuscendo Furono complessivamente 92 le ore in Germania. Tutto sembrava finito. a stare con le mani in mano, decise di di volo collezionate dall’aviere mon- Sennonché, alla stazione di Vicenza, mettersi a disposizione del territorio: tecchiano nel corso del conflitto che accadde il miracolo: un ferroviere, na- candidato nel ’51 alle elezioni comu- lo porteranno, il 17 agosto del ’42, a tivo di Montecchio, riconobbe in lui nali di Montecchio Maggiore, dove essere nominato cavaliere dell’ordine quel suo concittadino illustre e riuscì, ottenne ben 1.627 preferenze all’inter- della Corona d’Italia. Con la Corona con un’abile mossa, a sottrarlo al con- no della lista del commendatore Pietro Carletti aveva sicuramente un rap- voglio. Gli fornì una divisa da ferro- Ceccato, che lo portarono a sedersi porto speciale: Il 9 ottobre 1930 ave- viere, con cui Carletti si mimetizzò tra in Consiglio comunale. Carlo Carletti va partecipato al carosello aereo sui gli addetti ai lavori, e una bicicletta morì nel 1957 a soli 56 anni. L’ultimo Parioli in occasione delle nozze del per fuggire. atterraggio di una vita intensa.

MONTECCHIO MAGGIORE | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 33

Via del Progresso 47, 36070 , Tel. 0445 963975 «SCAMPATO IL COVID,

MONTECCHIO MAGGIORE PENSIAMO IL FUTURO» INTERVISTA AD ALESSANDRO TESTOLIN, NEO PRESIDENTE DELL’IPAB LA PIEVE TRA PANDEMIA, SPERANZA NEI VACCINI E AVVENIRE

di Francesco Brun

è un volto nuovo per esempio, in primavera non avevo abbiamo principalmente pazienti mol- alla guida dell’Ipab pazienti, colleghi o amici positivi. Vi- to gravi, alcuni con serie problemati- La Pieve di Montec- ceversa a novembre ne contavo tantis- che neurodegenerative. Su coloro che chio Maggiore: dopo simi: mi sentivo circondato dal virus. possiedono ancora una capacità di re- undici anni di presi- Ora, per fortuna, siamo vaccinati. lazione sociale l’impossibilità di vedere denza di Graziano i propri cari e lo stesso rapporto diver- Meneghini, ora è il A proposito, come procedono le vacci- so con gli operatori hanno inciso mol- turno di Alessandro nazioni? tissimo, in maniera anche drammatica. TestolinC’. Classe 1956, fino a gennaio Nella casa di riposo sono tutti vaccina- era il direttore della radioterapia pres- ti, compreso il personale (prima dose Appena sarà terminata l’emergenza, so una casa di cura di Abano Terme. e richiamo). È stato un momento di quali saranno gli obiettivi della strut- «Sono sempre stato un radio- tura? terapista oncologo – racconta Intanto riaprire in sicurezza a Testolin –, un percorso di quasi pazienti e familiari. Poi prose- quarant’anni, iniziato nei primi guire con il percorso tracciato da anni Ottanta, che mi ha portato Meneghini, ovvero trasformare a lavorare prima a Brescia e Cre- la casa di riposo in un centro mona, poi a Vicenza, Belluno e, servizi. Il terzo passo, quello a appunto, Abano». In parallelo, cui tengo di più, è capire quale l’impegno nella politica, con sarà il futuro di strutture come esperienze come assessore pro- l’Ipab. vinciale e consigliere comunale a Vicenza e Montecchio Mag- Cioè? giore. Adesso ci sono decine di strut- ture sparse per il territorio: Come ha trovato l’Ipab al suo avranno la forza di autogestirsi o arrivo? Si tratta di una struttu- dovranno fare gruppo? Quali sa- ra a misura d’uomo, ben costru- ranno le principali sfide? Abbia- ita e ben tenuta. Anche il perso- mo una popolazione che invec- nale è di indubbio valore. È un chia molto, quindi aumenterà la contesto assolutamente valido e quota di non autosufficienti: su di qualità, tralasciando l’emer- cosa dovrà investire la società? E genza Covid degli ultimi mesi dovrà farlo il singolo o ci dovrà che ha messo in seria difficoltà essere una risposta collettiva? tutte le case di riposo, non solo quella grande gioia, dopo un periodo così dif- di Montecchio. ficile. Il vaccino, va chiarito, non dà la Quale, a suo avviso, la via maestra? sicurezza assoluta, ma garantisce una Guardando, per esempio, all’evolu- Come mai molte strutture, che a mar- buona copertura. Ora stiamo lavoran- zione delle Ulss, che da 25 ora sono zo erano state risparmiate, sono state do per capire come gestire gli accessi 7, credo che si debba arrivare a una travolte dal virus a novembre? alla struttura. collaborazione molto più stretta tra le La mia impressione è che la diffusione Ipab, in maniera da strutturare proget- del virus alla fine dell’anno scorso sia Come ha influito sulla psiche dei pa- ti di scala. Ciò dovrà riguardare anche stata drammaticamente più elevata ri- zienti questa situazione? le istituzioni: unire le forze tra le varie spetto al periodo di marzo e aprile. Io, Faccio fatica a dare una risposta. Noi entità del territorio.

34 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | MONTECCHIO MAGGIORE LA SOLIDARIETÀ

CHIAMPO NON SI FERMA COMPIE UN ANNO E MEZZO LA LOCALE SEDE DELL’AUSER: DA SEMPRE PROIETTATA VERSO IL FUTURO.

di Giulia Saltini

n punto di riferimento pasti a domicilio e piccoli servizi di per gli anziani, contro fattorinaggio, in convenzione con la I NUMERI DI AUSER la solitudine e per la so- casa di riposo. Sono profondamente IN ITALIA lidarietà: da un anno e orgoglioso dei nostri volontari: si trat- mezzo anche Chiampo ta di pensionati che dedicano il loro 290.118 soci ha la sua sede Auser. tempo a questo volontariato, che fa 46 MILA volontari L’Associazione per l’au- crescere nelle relazioni. Oltre 1.500 sedi togestione dei servizi per la solidarietà è stata costituita a U Quali sono i vostri obiettivi per il fu- Più di 7 MLN di ore di volontariato Chiampo nel settembre del 2019 e, turo come associazione? svolte in un anno da allora, non ha mai smesso di colla- Il circolo non vuole certamente fer- borare con il territorio per dare il suo marsi qui. Nel cassetto abbiamo di- contributo. Ma cos’è, esattamente, versi sogni e progetti che stiamo svi- l’Auser? «Si tratta di un’associazione luppando. L’obiettivo è contribuire di volontariato e di promozione so- alla salute psicofisica delle persone at- ciale senza scopo di lucro che vuole traverso il volontariato. La sfida è an- favorire l’invecchiamento attivo degli che usare sempre più e sempre meglio anziani e valorizzare il loro ruolo nella i canali informatici. E prossimamente società» spiega il direttore della sede saranno aperte le iscrizioni per nuovi di Chiampo, Francesco Dal Toè. soci e volontari. Intanto, lo scorso di- cembre è arrivato un importante rico- Com’è nata la sezione chiampese? noscimento da parte dell’Organizza- Grazie all’apporto del parroco, del di- zione mondiale della sanità. rettore della casa di riposo, del sinda- co e del comune. È iniziato tutto qua- si per scherzo, con quattro o cinque «FARE PARTE DELL’AUSER persone. È da circa un anno e mezzo che siamo autonomi, grazie al lavoro SIGNIFICA DARE ENTRO IL 2030, 1 ABITANTE dei volontari che, nel frattempo, sono SENSO E VALORE DEL PIANETA SU 3 SARÀ arrivati a più di venti. OVER 60 ALLA PROPRIA VITA». Che cosa significa, per voi, far parte L’Oms stima che, entro la fine del di quest’associazione? decennio, 1 abitante del pianeta su Far parte dell’Auser significa dare Cioè? 3 (il 34%) avrà più di 60 anni e che, senso e valore alla propria vita. Siamo L’Oms ha lanciato 2020-2030 il Decen- entro il 2050, la popolazione mon- un gruppo di volontari che si prestano nio per un invecchiamento in salute. Si diale di anziani sarà più che raddop- a dare sostegno alla popolazione più tratta di un’iniziativa per sensibilizza- piata, raggiungendo i 2,1 miliardi. Il fragile. re gli stati, la società civile, il mondo che significa che ci sarà più del dop- accademico, i media e il settore priva- pio degli over 60 rispetto agli under Più nel dettaglio? to affinché collaborino per migliorare 5. Nel 2020, per la prima volta nella Diamo principalmente sostegno a le vite delle persone anziane e delle storia, le persone di età pari o supe- persone che hanno la necessità di loro famiglie. Con orgoglio siamo stati riore a 60 anni sono state più nume- essere accompagnate per visite me- menzionati come esempio di buona rose dei bambini sotto i 5 anni. diche, ma svolgiamo anche consegna pratica.

CHIAMPO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 35 DA CHIAMPO

CHIAMPO AL PALCO DI MS. OLYMPIA LA BODYBUILDER MARIANNA MECENERO SCALDA I MUSCOLI INSEGUENDO IL SUO SOGNO A STELLE E STRISCE

di Carlo Calcara

D n vecchio proverbio dice ilder? «Bisogna esserlo 24 ore al giorno che la vita è la costruzione – sottolinea Marianna –: oltre all’ora di un’idea. Quella dell’at- di palestra giornaliera, serve nutrirsi leta chiampese Marianna correttamente ma, soprattutto, riposa- Mecenero è la modella- re bene. Prima di tutto, però, secondo zione del proprio cor- me serve la pazienza. Se hai pazienza e po. Come una moderna determinazione, arrivi ai risultati; altri- allieva di Michelangelo, menti devi prendere certe scorciatoie, Uma con manubri e una convinzione come fanno molti. C’è fretta di arriva- ferrea a sostituire i tipici attrezzi del- re e allora ti affidi al doping. Ma quel lo scalpellino. «Frequento la palestra bodybuilding, quello che vedi al gior- da quando ho 18 anni – racconta – e no d’oggi, dove montagne di muscoli da 31 ne gestisco una con mio marito. vengono costruite in poco tempo, mi Nel 2013, dopo la seconda gravidan- fa proprio schifo. Ci vogliono anni di za, volevo rimettermi in forma e così lavoro e molta dedizione per poter co- mi sono avvicinata al bodybuilding. struire veri risultati». Lui, conoscendomi, mi ha detto che non ce l’avrei mai fatta: così l’ho presa come una sfida. Solo che, dopo aver visto i primi risultati, è stato proprio «NON HO GRANDI TENTAZIONI mio marito a iscrivermi alla mia pri- A TAVOLA, IN REALTÀ: ma gara, che ho vinto. Poi è arrivato il successo agli Italiani di Rimini e la QUANDO POSSO, MI CONCEDO UN partecipazione ai Mondiali, dove ho Marianna Mecenero e il marito, in gara conosciuto Silvia Matta, che è diven- BUON CALICE DI PROSECCO!» tata la mia allenatrice. Nel 2018 sono tranquillamente rinunciare alla pizza diventata professionista e stavo pre- o ai dolci, se posso concedermi un parando la qualificazione per Miss PASSIONE E SACRIFICI. Pazienza buon bicchiere di prosecco!». All’o- Olympia, prima che un problema di e dedizione, quindi. Soprattutto sul rizzonte, tuttavia, non si intravedono salute e poi il Covid fermassero tut- fronte della nutrizione. «Il 30% del brindisi per Marianna, purtroppo. «Io to». lavoro è quello in palestra, il resto lo continuo ad allenarmi in preparazio- si fa soprattutto a tavola – chiarisce ne alle tappe di qualificazione a Ms. STILE DI VITA. Ma cosa vuol dire Mecenero –. Sia chiaro, però, che il Olympia (competizione internazio- essere una bodybuilder? «Il bodybuil- bodybuilder non fa mica la vita del re- nale di bodybuilding negli Usa, ndr), ding, per me, è prima di tutto uno stile cluso! Non ho mai rinunciato alla mia incrocio le dita affinché la situazione di vita: vuol dire avere delle regole e, vita sociale o a un invito al ristorante. si sblocchi presto. Poi, naturalmente, soprattutto, cura del proprio corpo. Ci vado e so cosa prendere a seconda spero che anche per le palestre arrivi Io ho estremizzato questo concetto, delle mie necessità. Poi c’è sempre il il momento di riaprire: la gente ha bi- ma c’è anche chi lo fa solo per tenersi pasto libero, che serve a tenere attivo sogno di fare attività fisica, ne va della in forma, per un discorso meramente il metabolismo». A proposito, qual è il salute». Non possiamo che unirci alla estetico. Sono sacrosante entrambe le peccato di gola a cui è difficile rinun- sua speranza, se non altro perché par- motivazioni, sia chiaro». Quale, inve- ciare? «In realtà, non ho grandi ten- lare con lei ci ha fatto venire voglia di ce, la “ricetta” per diventare bodybu- tazioni con il cibo – confida –. Posso buttare giù un paio di chili…

36 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | CHIAMPO ADDIO ALLA COMUNITÀ MONTANA

CHIAMPO - ALTAVALLE AGNO-CHIAMPO. O FORSE NO SARÀ SCIOGLIMENTO O RILANCIO SDOPPIATO? AI POSTERI, ANZI ALLA REGIONE, L’ARDUA SENTENZA.

di Benedetta Racca

he destino per la Co- ne – spiegano il sindaco di Chiampo della Regione a riconoscere qualcosa munità montana Agno- Matteo Macilotti e la collega di No- per la gestione di questa nuova enti- Chiampo? L’ente, isti- garole Vicentino Romina Bauce –: al tà» precisa Macilotti. L’idea è creare tuito nel 1972 e che momento non c’è una direzione chiara un’Unione che si estenda da Chiampo riuniva dieci comuni e tutto è nelle mani di Palazzo Balbi. all’Alta Valle. A Nogarole la porta è della provincia Nord- Non si può, però, dimenticare quel- aperta: «Abbiamo sempre voluto con- Ovest di Vicenza, è sta- lo che la Comunità montana Agno- dividere con gli altri Comuni qualco- to posto in liquidazione Chiampo ha rappresentato negli anni sa di buono e vantaggioso – sottolinea Ca inizio anno dalla Regione, antipasto per il territorio e i cittadini – ricorda- Bauce –. Siamo a favore dell’Unione formale per poi procedere allo sciogli- no i due amministratori –: dalla ma- Montana, a patto, però, che non di- mento. nutenzione e creazione dei sentieri venti un peso. Il costo dei dipendenti alla gestione dei permessi per i funghi, della Comunità Montana (trasferiti in UN DECENNIO DI LIMBO. La passando per questioni più complesse altri enti dopo lo scioglimento, ndr), legge regionale 40/2012 ha stabili- e progetti che richiedevano la parteci- per esempio, era alto da sostenere. to la trasformazione delle Comunità pazione di vari Comuni». Uno dei problemi – prosegue – è che montane in Unioni di comuni. Que- noi ci troviamo in un territorio che sto per «una disciplina organica di UNIONE SÌ MA SOSTENIBILE. ha caratteristiche diverse rispetto alla valorizzazione, tutela e sviluppo della Ora i permessi sono in capo alla Pro- pianura e anche qualche difficoltà». montagna e in attuazione delle finali- vincia di Vicenza. I Comuni di Chiam- Le idee, comunque, non mancano, tà di razionalizzazione degli apparati po, San Pietro Mussolino, come un piano di Protezione civile istituzionali». A distanza di quasi die- e Nogarole si stanno organizzando per condiviso, una medesima stazione ap- ci anni, però, a queste latitudini regna realizzare l’Unione montana. Sta, alla paltante e un solo servizio di pulizia l’incertezza: tutti d’accordo nel volere Regione valutare la proposta e dare locale. «Non resta che aspettare di sa- una realtà snella ed efficace. Di fatto, l’autorizzazione. Il nuovo ente per- pere se ci saranno contributi o meno – però, Agno-Chiampo e Lessinia non metterebbe di aggiungere altre fun- conclude Bauce –: penso che nell’arco conoscono ancora il loro destino e zioni, dando la possibilità ai Comuni dell’anno potremo avere buone noti- sono commissariate dal 2013. Due di assegnare competenze diverse. zie in tal senso». sono le strade: la Regione potrebbe Con il dirigente regionale responsabi- decidere di cancellare definitivamente le vanno studiati i passaggi formali e l’ente oppure ristrutturarlo e divider- prese le decisioni. Ma, a monte, «mol- lo in due. «La situazione è in evoluzio- to dipende dalla disponibilità o meno

CHIAMPO - ALTAVALLE | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 37 MONTEBELLO

IL BACINO RADDOPPIA

VIA LIBERA AL PROGETTO PER LA SICUREZZA IDRAULICA DEL TERRITORIO

di Maria Teresa Orlando

invaso di Montebello Vi- rischio idraulico e geologico”, redat- a ovest sarà dedicato alle acque del centino si fa in due, nel to dopo le alluvioni che, a fine 2010, Chiampo, quello a est al Guà. L’even- vero senso della parola. colpirono vaste aree del . «Un tuale trasferimento d’acqua tra i due Non servirà più soltanto piano che vale più di tre miliardi settori sarà regolato da un apposito a contenere le piene del di euro, di cui sono già stati avviati manufatto idraulico posto nella par- Guà, ma anche quelle del cantieri per un miliardo – spiega l’as- te più a sud dell’argine. La riduzio- torrente Chiampo. D’al- sessore regionale all’Ambiente e alla ne dell’area di espansione del Guà tronde, si trova proprio in difesa del suolo, Gianpaolo Bottacin sarà compensata dalla realizzazione, Lmezzo ’ai due corsi d’acqua che solca- –. Nello specifico, interveniamo in un in corso, del bacino di laminazione no la campagna a est del paese. Una punto particolare della rete idrografi- di Trissino, posto più a monte. «Ab- sorta di Mesopotamia che si presta ca, dove il torrente Chiampo e l’Agno biamo avuto dalla Regione le rassicu- naturalmente come valvola di sfogo Guà quasi si incontrano. Il progetto razioni che chiedevamo, ovvero una in caso di eventi alluvionali, con l’o- prevede l’ampliamento dell’attuale maggiore sicurezza idraulica anche biettivo di difendere dagli allagamen- bacino di Montebello, incrementan- dei nostri concittadini – commenta ti tutta la zona posta a sud-ovest di done la capacità di 2,8 milioni di me- il sindaco Dino Magnabosco –. Se è Dal 1959 ci prendiamo cura delle vostre merci. Montebello, compresi i territori ve- tri cubi. Ma va oltre – prosegue Bot- vero, infatti, che il bacino di Monte- ronesi di Monteforte d’Alpone, San tacin –: tra gli obiettivi c’è, infatti, la bello offre tutela al territorio a valle Bonifacio e Soave. creazione di un sistema di due bacini del paese, è altrettanto vero che da di laminazione contigui, che possono alcuni decenni, quando si crea que- IL PUNTO SULL’OPERA. Il pro- essere sfruttati anche contemporane- sto lago artificiale, le abitazioni poste getto esecutivo dell’estensione dell’in- amente interconnettendo le portate. a fianco del torrente Chiampo hanno vaso è stato recentemente presentato Un salto di qualità importante». problemi di allagamenti degli scan- dalla Regione all’amministrazione tinati. Ci hanno dato garanzie sulla Un servizio che vale. Via Giuseppe Mazzini, 19 comunale: la gara d’appalto è prevista IL PIANO. Il progetto prevede di messa in sicurezza idraulica delle ar- Parola di trasporti Valente. (VI) per la prossima estate e poi il via ai dotare la cassa già esistente di uno ginature esistenti e questo ci fa mol- Tel.: 0444 649212 lavori, che dureranno un paio d’anni. sfioratore di sicurezza (oggi non pre- to piacere. Altro aspetto importante Dal 1959 ci prendiamo Cell.: 335 7329104 L’opera, che per il primo stralcio pre- sente) e di estendere il bacino fino a sarà la possibilità di utilizzare l’argine cura delle vostre merci. www.trasportivalente.it vede un finanziamento di 21,8 milioni 155 ettari (17 in più rispetto ad ora). a divisione delle due casse come piste di euro, rientra nel “Piano delle azio- Le due future casse di espansione sa- ciclopedonali: un valore aggiunto per Logistica e magazzino conto terzi nella nuova sede di ni e degli interventi di mitigazione del ranno separate da un argine: il settore il nostro territorio». in via della tecnica, 1

38 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | MONTEBELLO RIVOLUZIONE

MONTEBELLO TAV L’ALTA VELOCITÀ RIDISEGNA LA STAZIONE, MA DA “DIGERIRE” C’È IL CAMPO BASE

di Maria Teresa Orlando

in arrivato un treno (velo- garsi a via Contrada Fara, dove verrà impegnati nella costruzione della Tav. ce) carico di… compen- realizzato anche un nuovo ponte sul Rio «Ci siamo sempre opposti all’attuale sazioni territoriali. L’Alta Acquetta. Altre due opere renderanno collocazione – afferma il sindaco Dino Velocità porta in dote a il traffico più fluido sulla SR11. Si tratta Magnabosco –, difendendo la specifi- Montebello una serie di di due rotatorie: una all’incrocio con via cità agricola della zona e auspicando lo importanti interventi infra- Stazione, l’altra all’incrocio con via Con- spostamento nell’ex area Cis. Purtrop- strutturali. In primis una trada Ronchi, attualmente punti critici a po, si va, invece, nella direzione da noi stazione ferroviaria ammo- livello viabilistico. meno apprezzata. Continueremo, però, dernata, con un parcheg- a difendere, finché sarà possibile, la no- gioÈ da trecento posti a sud dell’attuale PRO E CONTRO. Ma non sono tutte stra idea, portando avanti tutte le pos- struttura. Parcheggio e stazione saranno rose e fiori. Nell’area compresa tra A4, sibili istanze a favore della mitigazione serviti da una nuova strada di accesso: di via Contrada Ronchi e ferrovia, è pre- ambientale del progetto e le iniziative fatto, un prolungamento di via Stazione visto, infatti, l’insediamento del cam- a supporto dei privati interessati dagli tramite un nuovo sottopasso per colle- po base, che ospiterà trecento operai espropri».

Dal 1959 ci prendiamo cura delle vostre merci.

Un servizio che vale. Via Giuseppe Mazzini, 19 Parola di trasporti Valente. Montebello vicentino (VI) Tel.: 0444 649212 Dal 1959 ci prendiamo Cell.: 335 7329104 cura delle vostre merci. www.trasportivalente.it Logistica e magazzino conto terzi nella nuova sede di Lonigo in via della tecnica, 1

MONTEBELLO VICENTINO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 39 UN POLMONE VERDE

ZERMEGHEDO NEL CUORE DEL PAESE CON L’APERTURA DELL’AREA SGAMBAMENTO CANI, SI SVELA IL NUOVO PARCO COMUNALE COSTEGGIOLA 2

di Sofia Poletti

’ e prime sgroppate dei no- ciclopedonale di oltre 200 metri, rea- il codice, che non può essere ceduto stri amici a quattro zampe, lizzata grazie ad alcuni riporti di terra, a terzi al di fuori del nucleo famiglia- l’ultimo tassello mancan- adatta, quindi, anche ai diversamente re, è necessario scaricare dal sito del te. Con la recente apertu- abili. Comune il modulo di richiesta, unita- ra dell’area sgambamento mente al regolamento, da ritirare an- cani e l’installazione del- PER I CANI. Non solo sport, svago e che presso gli uffici comunali. Tra le le attrezzature ginniche, socializzazione, ora un po’ più distanti dichiarazioni da sottoscrivere ci sono prende vita il nuovo parco causa pandemia. Il Comune ha voluto anche quelle relative all’avvenuta Lcomunale “Costeggiola 2”. pensare, come detto, anche agli amici vaccinazione del cane e all’iscrizione a quattro zampe. A inizio marzo ha all’anagrafe canina. I moduli vanno IL PARCO. Un polmone verde di aperto la nuova area sgambamento, restituiti, compilati e firmati, via mail 5.200 mq che sorge su un’area delimi- creata proprio all’interno del nuovo al Comune, che provvederà, sempre tata dalle vie 4 Novembre, Mieli, Ver- parco pubblico: 1.320 mq recintati, tramite posta elettronica, ad assegna- di e Costeggiola. Il Comune di Zer- con accesso consentito ai soli residen- re il codice di accesso al proprietario. meghedo l’aveva annunciato nel 2019, ti, cui sarà inviato un codice persona- «Con questo parco dotiamo il paese stanziando una spesa di 110.000 euro, le da digitare sul tastierino installato di una nuova area verde a beneficio di cui si sono aggiunti 50.000 euro dal sul cancello d’ingresso. Per ottenere tutta la popolazione – afferma il sin- ministero per lo Sviluppo economico. daco Luca Albiero –: un luogo ideale A due anni di distanza, l’opera è con- in cui trascorrere piacevoli momenti». clusa. Il parco, infatti, ha visto anche IL SINDACO LUCA ALBIERO: la piantumazione di 14 alberi tramite il progetto beleafing per il migliora- «UNA NUOVA AREA VERDE PER mento dell’aria e del clima nella Valle TRASCORRERE PIACEVOLI del Chiampo. Oltre all’attrezzatura ginnica per l’attività motoria all’aper- MOMENTI ALL’ARIA APERTA». to, il parco è stato dotato di una pista

40 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | ZERMEGHEDO A.Ri.C.A. PREMIA MEDIO CHIAMPO PER LA

ZERMEGHEDO - MONTEBELLO QUALITÀ DELL’ACQUA ALLO SCARICO IL GESTORE DEL SERVIZIO IDRICO HA RICEVUTO IL BOLLINO BLU PER IL 2020

di Maria Teresa Orlando

’ l presidente del Comitato interno di qualità delle acque di scarico Direttivo di A.Ri.C.A. Anto- che, per alcuni parametri, fissa standard nio Mondardo, in occasione ancora più elevati. Il bollino blu è l’atte- dell’approvazione del bilancio stazione che il gestore ha garantito allo consortile, ha insignito Medio scarico dell’impianto non solo il pieno ri- Chiampo spa del Bollino Blu spetto dei valori limite imposti, ma anche Antonio Mondardo premia il presidente Giuseppe 2020 per la qualità delle acque il raggiungimento di questi più stringenti Castaman e il direttore Luigi Culpo allo scarico. Un riconoscimento dell’ot- standard di qualità. Itimo funzionamento e della gestione «Quello che si mette in atto – spiega il orgogliosi – afferma il presidente di dell’impianto di depurazione di Monte- responsabile tecnico di A.Ri.C.A Mirco Medio Chiampo Giuseppe Castaman bello Vicentino. Zanvettore – è un meccanismo virtuoso – perché appresentano la volontà di e incentivante che è molto importante migliorare costantemente le nostre per- BOLLINO BLU. A.Ri.C.A. è il con- per la qualità del refluo finale. Il raggiun- formance a livello ambientale, di servi- sorzio che gestisce per conto della Re- gimento dei traguardi che ci siamo posti zio ai cittadini e di supporto al tessuto gione Veneto il collettore delle acque è sicuramente sfidante per i gestori. Basti imprenditoriale. È ciò che cerchiamo di di cinque impianti di depurazione del pensare che, nel caso dei solidi sospesi, fare attraverso un forte piano di investi- Vicentino: Trissino, Arzignano, Mon- il valore prefissato è un terzo di quello menti, lo sviluppo di nuove tecnologie e tecchio, Montebello e Lonigo. Oltre a stabilito dalle normative». competenze. Fondamentale, soprattut- rilasciare i provvedimenti di autorizza- «Riconoscimenti come questo di to, è l’impegno delle nostre risorse e un zione allo scarico sulla base dei valori A.Ri.C.A o il premio Open Factory per ottimo lavoro di squadra che ci ha per- limite definiti per legge, il consorzio ha il Servizio alla comunità e alle impre- messo di assicurare tutti i servizi anche istituito fin, dal 2015, un regolamento se ricevuto nel 2019 ci rendono molto in un anno complesso come il 2020».

ZERMEGHEDO - MONTEBELLO | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 41 GRAPPOLI

MONTORSO DI ORGOGLIO LUCA CIELO (COLLIS) E SILVANO NICOLATO (VITEVIS) AI VERTICI DI DUE TRA I PIÙ IMPORTANTI CONSORZI VITIVINICOLI DEL VENETO

di Alberto Rizzardi

no, dal 2017, è direttore stornato da un anno difficile causa generale di Collis Wine pandemia. Sofferenza e resistenza: si Group, quasi duemila potrebbe sintetizzare così. Se la risto- soci viticoltori e seimila razione è stata, di fatto, semi paraliz- ettari di vigneto distribu- zata, l’export, invece, ha tenuto. E ora iti tra le province di Vi- si guarda al futuro: «Il settore – sostie- cenza, Verona e Padova ne Cielo – ha grandi potenzialità per da cui esce il 10% della ripartire, tra online e attenzione alla Uproduzione veneta. L’altro è da qual- sostenibilità (economica, ambientale, che mese numero 1 di Vitevis, i cui sociale)». «La pandemia – aggiunge filari si estendono dal lago di Garda Luca Cielo Nicolato – è stata un acceleratore dei alla Lessinia, dalla Valpolicella ai Colli tempi. E ci ha aiutato a capire alcu- Berici e , con 49 denomi- ne cose. Per esempio, che dobbiamo nazioni e 1.350 viticoltori. essere pronti a diversificare i canali di vendita». DESTINO COMUNE. Sì, a legare Luca Cielo e Silvano Nicolato è il IL VALORE DELLA QUALITÀ. vino. Ma anche la provenienza dal me- Si diceva della qualità: sarà sempre desimo comune: . più un benchmark di riferimento da Una realtà di tremila anime ha, dun- parte dei consumatori? «La tendenza que, propri rappresentanti alla guida sarà sempre più verso prodotti di alto di due dei principali consorzi vinicoli Silvano Nicolato livello – afferma Cielo –: la qualità italiani. Ne è orgoglioso, e non potreb- media è un po’ sparita. In sintesi, bere be essere altrimenti, il sindaco Diego vigneti autoctoni, la base per ottenere meno ma bere meglio. E, va detto, c’è Zaffari: «È un prestigio per loro ma un prodotto finito eccellente» spiega un orientamento alla qualità anche anche per tutto il paese. Anche se Nicolato. Dal 2018, in questo senso, nelle tasche medio basse di prezzo. inseriti in un contesto industriale, Vitevis è certificata Sqnpi, il Sistema L’importante è scegliere bene. E si abbiamo un’importante tradizione vi- di qualità nazionale della produzione può fare: noi, per esempio, offriamo tivinicola». Il vino da queste parti non integrata. Collis, dal canto suo, van- un controllo diretto sulla filiera corta è un prodotto come gli altri e c’è un ta un sistema di gestione integrato e una trentina di punti vendita». «Or- legame strettissimo con il territorio. qualità-sicurezza-ambiente certificato mai, per essere sul mercato, devi dare «Uno dei nostri principali secondo i più importanti standard un prodotto di qualità: è un prerequi- obiettivi è preservare i internazionali del settore enoico. sito, altrimenti non duri» conferma Nicolato. «Il mercato – prosegue – si FUTURO SOSTENIBILE. è evoluto: sa scegliere anche il consu- Un comparto che esce, matore. Ma la qualità non può essere come tutto il resto imposta dall’alto e rimanere su carta: del mondo, fra- deve essere sposata dal consumatore. Il riferimento è, ancora, il legame con il territorio: quell’amore per le vigne che diventa il valore aggiunto di una viticoltura poco industriale, nono- stante numeri importanti, ma molto manuale e artigianale».

42 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | MONTORSO LE COMPOSTE

FOODOVEST MONTORSANE LA SCIENZA HA DIMOSTRATO GLI EFFETTI BENEFICI DEI CIBI FERMENTATI: COME LA CONSERVA DI VERZE DE.CO.

di Elia Cucovaz

a cibo povero, frutto ra di particolari ceppi di batteri “buo- della carenza e della ni”, che è all’origine anche delle verze necessità, ad alimento in conserva montorsane insignite del ricco… di salute. Oggi marchio De.Co. (Denominazione Co- la scienza ci fa riscopri- munale). I risultati evidenziano una re le virtù nascoste di vasta gamma di virtù degli alimenti un prodotto delle no- lattofermentati. Ad esempio, contri- stre valli che i modelli buiscono a rinforzare il sistema im- Dalimentari moderni rischiavano di munitario e migliorano l’assimilazione IL MERITO È DEI BATTERI. Ma condannare all’oblio: le composte di di nutrienti come vitamine e sali mine- da dove derivano questi effetti positivi Montorso. Si tratta di verze fermen- rali. Inoltre, contribuiscono a preveni- sulla salute? Sono dovuti ai protago- tate, secondo il metodo tradizionale, re allergie, infezioni gastrointestinali, nisti di queste fermentazioni: i batteri nella graspìa: quel vìn piccolo che si obesità e patologie come il diabete lattici. Essi, principalmente, trasfor- otteneva lasciando a macerare in ac- mellito e l’ipertensione. E hanno per- mano gli zuccheri (come il glucosio qua le vinacce rimaste dopo la produ- fino un effetto benefico sull’umore, contenuto nelle verdure o il lattosio zione del vino. che è strettamente legato al benessere presente nel latte) in acido lattico. Ma dell’intestino. producono anche numerose molecole I BENEFICI DLLA FERMENTA- antiossidanti, antinfiammatorie e im- ZIONE. Una ricerca recentemente munostimolanti. Virtù che si trasfe- pubblicata sull’autorevole rivista in- riscono agli alimenti che sono frutto ternazionale Nutrients ha passato in LA RICERCA della loro azione fermentativa. Quali rassegna i benefici per la salute corre- La ricerca cui si fa riferimento nell’arti- sono questi cibi? Le composte di lati al consumo di alimenti fermentati. colo s’intitola Health Benefits of Lactic Montorso, c’è da dire, sono in buona E, nello specifico, prodotti attraverso Acid Bacteria (LAB) Fermentates ed è compagnia. Le fermentazioni lattiche la fermentazione lattica: quella parti- pubblicata sulla rivista scientifica Nu- più conosciute sono quelle alla base colare forma di trasformazione, a ope- trients, volume 12, n. 6 (giugno 2020). degli yogurt e di molti formaggi fer- Il testo completo, in lingua inglese, si mentati. Questo tipo di fermentazioni può consultare anche online sul sito: sono, però, molto utilizzate anche per www.mdpi.com/journal/nutrients i vegetali. In passato, infatti, la fermen- tazione era un metodo di conservazio- ne: tra i parenti più prossimi e più noti delle verze in composta montorsane vi sono senza dubbio i crauti. Ma le ver- dure lattofermentate sono presenti in tutto il mondo: dal kimchi coreano, a base di daikon e cavolo cinese, al miso giapponese, a base di soia. Alimenti oggi di gran moda e considerati dai cultori dell’alimentazione salutistica “super food”. Un’altra riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che, se li si cono- sce bene, i cibi della tradizione non sono gli alimenti del passato, ma del futuro.

FOODOVEST | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 43 CULTURA

NUOVA EDIZIONE DEL LIBRO CHE RACCOGLIE LE IRRESISTIBILI “PERLE” DELL’EROE RADIOFONICO A TINTE BIANCOROSSE MAI DIRE NOARO, 25 ANNI DOPO

di Carlo Calcara

D er celebrare i 25 anni eternare gesta eroiche quali sono state dalla prima pubblica- le radiocronache di Noaro. Con som- zione, torna in stampa, ma modestia abbiamo, perciò, raccolto edito da Berica Editri- il testimone da Omero. Cinque lustri ce, il resoconto tutto da dopo siamo tornati in stampa perché ridere sugli strafalcioni davvero in tanti ci rimproveravano il radiofonici dell’eroe del- “delitto” che il libro fosse diventato la tribuna stampa dello ormai introvabile. stadioP Romeo Menti: Fabio Noaro. In Roberto: A un certo punto non basta- una chiacchierata doppia con gli au- va più raccontarci le “noarate” che fio- tori, Davide Sacco e Roberto Miola, rivano partita dopo partita. Così, dopo ci siamo fatti raccontare la genesi di la pietra angolare servitaci dallo stesso questa goliardica avventura editoriale. Noaro – «ci vorrebbe davvero un libro Dai primi vagiti “noariani” durante le per raccogliere questa montagna di pa- radiocronache del Vicenza, all’appro- pere» –, ci siamo lanciati nell’avventu- do sul prestigioso palcoscenico di Mai dire Gol.

Cosa vi ha spinto a scrivere questo SACCO: «DAVVERO IN TANTI CI libro la prima volta? E cosa a ripub- blicarlo? RIMPROVERAVANO IL “DELITTO” Davide: Come accaduto per l’Iliade CHE IL LIBRO FOSSE DIVENTATO e l’Odissea, era necessario che, dopo I due autori: da sinistra Davide Sacco e anni di trasmissione solo orale, qualcu- ORMAI INTROVABILE». Roberto Miola no si assumesse il (piacevole) onere di

44 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | CULTURA ra. Avventura ripartita in occasione del magia d’uno sconosciuto ventenne se- venticinquennale per la voglia di far galigno che disegna una semirovesciata conoscere anche ai più giovani le im- acrobatica. Il pallone s’infila alle spalle prese del celebre Fabio. del portiere del Modena in una partita di Coppa Italia. Viene giù la curva Sud. Qual è la perla che vi è rimasta nel Il ragazzo si chiama Paolo Rossi. Io as- cuore? sisto a quello che ancor oggi rimane il D: Paradossalmente una che non è en- più bel gol mai visto in vita mia. trata nel libro, ma coniata dal Nostro R: Salgo le scale dei distinti e vedo per all’indomani della popolarità planeta- la prima volta il verde abbagliante del ria raggiunta dopo i ripetuti passaggi a prato, il biancorosso e il nerazzurro Mai dire Gol: «Amici, tranquilli, rimar- delle maglie, poi un giocatore del Vi- rò con i piedi per terra anche adesso cenza che appoggia la palla sul dischet- che sono diventato un mito!». to e il successivo boato. R: Sono indeciso tra «Silenziosamente zitti i tifosi» e «Le azioni più pericolose In cosa differisce il calcio odierno da i biancorossi le stanno creando in at- quello a cui vi siete appassionati nella tacco». vostra giovinezza? D: Quello era poesia (il Real Vicenza, Qual è stata la reazione del nostro La copertina del libro del 1995 GiBì Fabbri, il Mondiale di Spagna). eroe? Questo di oggi è prosa, neanche in ge- D: I veri grandi sono coloro che, al nere troppo aulica, con tanta forza nel- momento giusto, sanno essere capaci le gambe, corsa spasmodica, sponsor di ridere di sé. Fabio, in questo senso, e tatuaggi. Poi è pacifico che abbiano all’epoca si rivelò esemplare, addirit- ragione loro, già solo per il fatto che tura acquistando una cinquantina di MIOLA: «ERAVAMO PREOCCUPATI sono giovani. copie per gli omaggi natalizi ad amici e R: È cambiato il sapore: nonostante le parenti. Un benefattore! PER COME L’AVREBBE POTUTA nuove divinità che calcano i campi di R: Eravamo preoccupati per come l’a- PRENDERE: SI MOSTRÒ, INVECE, oggi, il calcio “poenta e sparagagna” vrebbe potuta prendere, ma già al pri- delle stagioni noariane era magari più mo approccio - peraltro solo due gior- ENTUSIASTA DELLA COSA». grezzo e semplice ma molto, molto più ni prima dell’uscita in libreria, perché gustoso. Davide ed io siamo fondamentalmente due codardi – si è mostrato entusiasta Ci sono altri progetti editoriali in bal- della cosa. Forse aveva capito in antici- lo? po come sarebbe andata a finire. D: Di sicuro nel 2045 l’edizione spe- ciale di Mai dire Noaro per il mezzo A quale protagonista letterario si po- secolo dalla prima uscita. Nel frattem- trebbe accomunare Noaro? po non escludo altre novità in libreria. D: L’ho sempre amichevolmente visto Non è una promessa: è una minaccia. come un mix tra il greco Achille e, det- R: Il Bueghin non è ancora stanco di to con sommo affetto, l’italico Pinoc- girare il mondo e risolvere i casi più chio. Impavido, al pari di un guerriero disparati. Continuerà a vivere altre av- antico, nell’affrontare col microfono venture surreali e divertenti. A tempo calciatori e allenatori. E, al contempo, debito si trasferiranno senz’altro su inimitabile nel saper cambiare quattro carta. volte versione su uno stesso argomento nello spazio di una sola radiocronaca. R: Per la naturale simpatia e la sua abi- lità di alterare il significato di parole e situazioni lo accosterei all’agente Cata- 25 anni dopo… Mai dire Noaro rella di Camilleri. di Davide Sacco e Roberto Miola

Il vostro primo ricordo legato al bian- Berica Editrice corosso? 160 pagine D: Fine estate 1976, stadio Menti: bim- 16,00€ (8,00€ formato ePub/Kindle) betto di appena anni, osservo la

CULTURA | CORRIERE VICENTINO | APRILE 2021 | 45 BIANCOROSSA 119 DI QUESTI GIORNI:

VICENZA BUON COMPLEANNO, LANE!

Luisa Nicoli l 9 marzo il Vicenza ha festeggiato appannaggio dell’alta borghesia e dell’ari- 119 anni. È il più antico club cal- stocrazia». Il 9 e il 16 marzo 1902 Antonio cistico del Veneto. Nacque in una Libero Scarpa e Tito Buy, insieme a Boeche, palestra: quella di Lampertico, Pozzan, Rossi, Santa Caterina, nel Monico, Saccardo, Carta e dettaglio, per volontà Turin avviarono la costitu- di un docente di edu- zione dell’Acivi, discutendo cazione fisica, Antonio Libe- e approvando lo statuto. Iro Scarpa, che insegnava al Venne anche eletto il Consi- Fusinieri e poi al Pigafetta, e glio Direttivo, con Tito Buy del professor Tito Buy, presi- primo presidente». Lo scopo de del Fusinieri. dell’Acivi era diffondere il gioco del calcio. «Lo statuto LE ORIGINI. «Il calcio a fu stampato dalla Tipografia Vicenza nacque nelle scuole» Raschi di Vicenza – ricorda conferma Anna Belloni, tifo- Belloni –: poche pagine che sa ma, soprattutto, storica del dettavano le regole della so- Lane, autrice del libro Le due cietà; tra queste, che l’Acivi divise: storia dell’As- doveva astenersi da qualsiasi sociazione Calcio Vicenza dal 1902 al questione politica. I soci giocatori, i quali 1919 e dei diciassette caduti durante dovevano avere più di 16 anni, dovevano, DALLA NASCITA A SCUOLA la Grande Guerra. «Scarpa – spiega inoltre, pagare una quota sociale». – aveva ricevuto dall’Inghilterra una ALL’ESORDIO CANCELLATO PER copia del regolamento del gioco del 30 VOLTE IN A. Il 2 giugno 1902 l’Acivi PIOGGIA: QUANTI ANEDDOTI IN calcio. La prima squadra del Vicenza fu invitata dalla Costantino Reyer Venezia a comprendeva studenti del Fusinieri giocare al Velodromo del Lido, ma la parti- OLTRE UN SECOLO DI STORIA. e del Pigafetta e, in seguito, anche ta venne sospesa per pioggia. La prima gara del Rossi. Inizialmente si costituì un ufficiale si giocò, dunque, contro lo , gruppo tra chi già praticava sport, società di ginnastica, nella Valletta dei Fra- pesi o altro, probabilmente iscritti ti». Il Vicenza partecipò per la prima volta al all’Umberto I. Successivamente venne crea- campionato italiano nel 1911, sconfitto in -fi ta una vera e propria squadra di calcio. C’e- nale dalla Pro Vercelli, uno dei migliori club rano i figli delle famiglie più abbienti della italiani dell’epoca. Il club biancorosso ha La formazione del Vicenza 1977-78 città, perché allora le scuole superiori erano disputato 30 campionati di serie A, dei qua- li 20 consecutivi tra il 1955-1956 e il 1974- 1975. In ambito nazionale vanta la vittoria della Coppa Italia nel 1997, mentre a livello europeo ha raggiunto una storica semifina- le in Coppa delle Coppe contro il Chelsea l’anno successivo. Indimenticabile è anche il secondo posto in serie A nel 1977-1978 alle spalle della Juventus, con Paolo Rossi capo- cannoniere del torneo. Ed è proprio il com- pianto Pablito uno dei due Palloni d’Oro del Vicenza, assieme a Roberto Baggio. Una sto- ria, quella del Vicenza, che è ripartita, dopo il fallimento del gennaio 2018, grazie all’ar- rivo della famiglia Rosso e del gruppo Otb.

46 | APRILE 2021 | CORRIERE VICENTINO | VICENZA BIANCOROSSA regole d’uso: presenti nelterritoriocomunale,Agno Chiampo Ambiente ricordalecorrette A frontedinumerosesegnalazionicircaunusoscorrettocestiniraccoglicarte I cestinisonounbene comuneeilloroutilizzodeveessere rispettoso anche peraltrepersone che hanno necessitàdiutilizzarlo. ► ► ► ► ► ► ► ► failaraccoltadifferenziata conferirerifiutiinquantitàlimitate conferirerifiutidipiccolataglia nongettareirifiutiperterra nonusarequestocestinoseègiàpieno èvietatoconferireinneschi diincendio(sigaretteaccese) noborsetteosacchi dirifiuti èvietatoconferirerifiutiprodottiacasa ha de Qu N È (s È NO CO F NO NO CO si an ev ue AI V V ON ON ON O ON ig n VI ve VI ga es I O N NF e N B NF L no ar IE IE st BO LA ET ET

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I.P. IO(N)OI GRAZIE #insiemenonmolliamo al tuo sostegno nel 2020 abbiamo aiutato oltre 3.000 famiglie in difficoltà.

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- con bonifico bancario sul c/c Iban IT40D 05018 11800 0000 1107 9332 intestato ad Associazione Diakonia Onlus presso Banca Popolare Etica – filiale di Vicenza, indicando come causale FONDO IO(N)OI.

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