Da V ra 1 gio To s pa 0 C A L ot B C S E al o a , ol e ,2 c u i grit 35). t t r rn l Co a 0 ni Pian ton e nd o ; ’Edal nte t e h c ur o munità 1 ( 2,30) div dal Da ( is ’d or 1 7 3 2 S R U si taic de er 1 q Pian o t 4 p o ui se l 5 uò col ; m Ti T( rolius n Va M m) . u . s , va n peci ontana del l pro se g I N O I ls r e p re o egan alt no ec Lu T e ro ch n s 3 , 0 r r a iv e bota i dos g uro perc i, an p ui re o ha re a v i uò ; 5 c i pa on o, E N i du e nic individua al ors re o anc eus fin o pa alle sen he, l l a o san pe rco rs i ) A L L he , ) 0 1 , 1 ta por al vamen ’ ti o t t e p l A in ra ero Mo nt e do di giu to ac te in a ch ’dal AN ZO un si a r t t to p e ngere in co nt ra no ros d it in provien a n S Alp i d s r ve i iner ac vall i) si una Tn r o mi e P i o Pian ari Ba ri tà publ l e ’ mo A del o o rac dal e p l ne l bo 1 1 ( d l’ e (1 di la al azione ic Alpe le tan a a s s o r G 68 1 ’l 0 3 Col Nes var ie Alpe (ziendaA ico ma ; m m; pS es so a i c c a r t ar c gu m; spic e l . ) 2 M e d a r i t g D s del ch ro r o uc ore di ta a t t onte os ( id ire l re r 983 o t e oz “ a c - - C - er orm S re g e S e t t a r a fin o a i l a sull a 1, u G o t ab m; e i t n (D P p s m r o f 30 ) al r g a ( il o b al r e os en G ore l e no. l e; iel r anz v Ri era z z i o pe o c s e e G et d a l o t m 0,3) f i t t o c S i a rco ta nzi a t a an ug r one o s i g o o d otun qu , a i an rr e q i o o pn i a r i p uest en d a d u B r e p a d si ” (1 u g e s R eumo traverso ifolia) m l l e l i p 43 l e o e d i m a et . a u q l e l un l ò 3 ci t i d n i u d n e p a c a imb n ma m; prose en i c i v a (1 2 tr at t n le p o orsa th c o at un eh 75 re la al e o - - - ) o f c s co C l I L d r g i s m i la o c e s i u c L e Fo n n at D o ’O con m o al et t na p a ag r a r r u fl n tu n a r at ri spe ma te a t r tt i to A p va i r o l li , ta o. e rist on i id , o zi o d r d mi tt a e “ o al a l rcs e o V on , r e p L i o n a z n fo te la ac o i c c ic e am o s c c l l a i d u c E R E D E ll he o. ag h o sua me o b s o n o i e u lo mi a p d i a a s ni Ne o, sc e r o g un e l o f d de a t n e m i t s ” r be r hi e s e i r q c a d i r ad ioe az a s p ag z r t fi at ve ’ll so l r o er l la ione a inat o e ez za gi val rri O u s e u a u r , toi l e h i a ru f s ung n g o ma i nt a , e b e r à i o do n e I E N da o a o b s da d c s (olt ed t o r t r t l tt itu c i Tu e gi at b u m di av t i p la v e P ni il e un o c c f at te ar re i e N a a e l o d d a ra “ l o o t e te me za , i n i e 3 n C o rO T N I D No e sso l d iv 0 lei fi n de i e Pi di ri s e u a l b l e era d è s C do a n a c n e ia al sc Lo e è c r e s mol a n o s r o pa cio r e i t r a l ste vi ” nt c d a de r e s s e ad i p i r h i p nn e o g si , n in e N ti e l ost l p IN R O a bi Ti o es , e d c o i ro vi d ). g van a p id di e le so o o o e - - - - r , i e d o i c a i p V o d n a t n i i c n l e ra t o u s l e “Co r cco e, ci d e o f At a m r a l n o n ci t o u ” n’o p m i è fo am r to nte n e l a d ac l a - • • te -ma e • -ma e -ma e • I • I D N C I R C C C l . M O M O M O M O 0 F Testi: 31 G U il il il U U U U : : : .6 inf inf comu I R N N N N I ilva S 7 O togrCafi: ar I E E E o@c o@c 2 TÀ I Z Z I R D D D 0 ne Fasn I I I A L L E M 0 omu omu Z N R O S ; ne B L E O OS S E e N -m T U so@l ne ne - A M N TA estrat o L A Foto: I a O .ze .sorm il L I ON vi : PA p © ib A l i ia franco Pier b a nf e rG a afic 208 io.c T da I N A L za P. r o@cm ano.c F vi I R o.it io ta “Car B a o.it N A r inda Roma Comunità i Tr ; Z tu e sit O o.it e ; r stamp a: t G Arigon, n a si dei N l o .i O 9 t d t ; E o t; i o , i L 1 si n ”sentier , Ne N Tri F O , si i t t Montan n ag a e Z o t r t e A L rne so; rG a afic e o i c e Mauro i ste g l nt r b s in e ne i R i t e t (N o; te Comunità : t o I 1 r e t: N A ww w ne a 4 rne Triangol Mareli L t l Cor adi, r . e , ww w a c t 0 S l i rio O . : s t 31 or 0 ww w : u vi .co ; ww w 31 m s .9 - t Montan a .c Costantino sp e Com ano mune 10 Larino Vi 91 l. omu . ) .com t 0 10 .t 79 3 ; or r t 1 6 ne.z i e 3 .neso.c ang io .37 Tria ngol ; l. u 2; ne.sor Ve Muzio, 0 8 e 3 o 6 l net 1 l bi ol 0 .6 0. o.co.it a o.i o Fausto Larino m r 7 i 16 t ano.i a 0 no.c 6 , 9; C Zambra a t o.it nzo; vizo er S Comunità di Vig ilanz onM tan C a nz del o . Ecolg ica 2 Triangol . 0 0 il 8 l a Volntari g Larino iard Reg ino ina

UN TRIANGOLO VERDE IL PIAN DEL TIVANO... IL PIAN DEL TIVANO tundifolia ), piante carnivore in grado di catturare e“digerire” piccoli insetti. Ai margini dei pascoli si ritrovano formazioni boscate con Betulle ( Betulapendula ), Carpini neri ( Ostrya Questo verde pianoro, compreso tra i Comuni di , Sormano e , situato a carpinifolia ), Frassini (Fraxinus excelsior ). circa 950 m di altitudine, è una delle mete preferite per trascorrere una giornata a con - Il nome di questo verdeggiante e fiorito pianoro richiama alla mente il vento caratteri - tatto con la natura. La bellezza del luogo, la facile accessibilità, la presenza di ristoranti- stico del lago di , che spira da Nord a Sud. In realtà è difficile stabilire se il vento bar, di Aziende agrituristiche, di una pista di sci di fondo, di un campeggio per roulotte, abbia preso o dato il nome alla località. di aree di parcheggio, hanno infatti reso il Pian delTivano una meta abituale in tutte le Secondo Pietro Monti, infatti il nome di stagioni per i gitanti della domenica, provenienti anche da fuori provincia. Tivann (Tuann ) deriverebbe dal celtico Durante le grandi glaciazioni quaternarie, lingue laterali dei ghiacciai che scendevano tuam , “caverna”, perciò il toponimo sta - dallaValtellina lungo il ramo comasco penetrarono ripetutamente nella valle del Nosè. rebbe ad indicare il“Piano della Caverna”, Ci furono diversi momenti alterni di avanzata e successivo ritiro dei ghiacci; ogni volta con riferimento al Buco della Nicolina. però questi si fermavano ad un livello più basso, lasciando una morena frontale. In par - Secondo alcune leggende popolari, invece ticolare, durante l’ultima fase di massima espansione, il ghiacciaio proveniente dal lago il nome trarrebbe origine dalla ricca e po - di Como ha deposto la Morena del Dosso, che sbarra la valle dell’attuale Pian delTivano. tente città di Tivana. Il suo sovrano, Ti - La depressione così originata fu gradualmente riempita dalle acque, con la formazione vano, come il mitologico re Mida, aveva di un lago, i cui depositi fini costituiscono il fondo attuale del Piano. Non appena il ghiac - chiesto e ottenuto dal dio Bacco, in cam - ciaio cominciò a ritirarsi, il lago, non più alimentato dalle acque di fusione, si prosciugò bio della sua ospitalità, la capacità di tra - a causa della presenza di un complesso sistema di inghiottitoi e fessure nelle rocce, sformare in oro tutto ciò che avrebbe Il Pian del Tivano espressioni superficiali di un imponente sistema carsico, attraverso cui l’acqua viene as - toccato. Rendendosi presto conto di sorbita e penetra in profondità, dando origine ad un articolato sistema di cavità ipogee, quanto ingombrante e problematico fosse questo dono, che rischiava di farlo morire di di cui una delle più famose è il Buco della Nicolina ( Böcc dela Nicolina ). Approfondite ri - fame e di sete, implorò di nuovo il dio di salvarlo; Bacco, mosso a compassione, gli cerche dei geologi del Dipartimentodi Scienze dellaTerra dell’Universitàdi Milano hanno avrebbe suggerito di lavarsi nelle acque del Lambro. Ma le leggende non finiscono qui. evidenziato infatti come sotto il Pian del Tivano, il Monte Palanzone, e giù, lungo l’im - Si racconta come la dolce regina Aufreda, moglie del rude re degli Ostrogoti,Teodorico, pervia valle del Nosè fino all’abitatodi Nesso, si sviluppi un sistema di gallerie e pozzi car - colpita dalla bellezza del luogo, avesse costruito qui un castello, dove si rifugiava in com - sici che, con i suoi quasi 30 chilometri di lunghezza, risulta essere uno dei più importanti pagnia di un paggio dal cuore gentile, che con il suono della sua arpa le faceva dimen - della Lombardia. ticare la rozzezza e la crudeltà del marito. Un brutta sera però il re si precipitò nel palazzo Il Pian del Tivano è occupato in gran parte da pascoli. Queste distese erbose sono state della sposa, pazzo di gelosia, e inseguì i due nella notte tra i prati e le paludi del Pian del ricavate nei secoli e mantenute dall’uomo grazie a tagli e concimazioni e sono caratte - Tivano, fino a quando li raggiunse e li uccise barbaramente. Da quella notte la regina ed rizzate da una particolare ricchezza floristica, con spettacolari fioriture che si susseguono il suo paggio sarebbero condannati a vagare per i boschi del luogo, senza mai trovare la nel corso dell’anno: Crochi bianchi e violetti ( Crocus albiflorus ), Scille ( Scilla bifolia ), Pri - pace. A ricordo di questa leggenda, c’è un angolo del Piano del Tivano fino al secolo mule ( Primula sp. ), Denti di leone ( Taraxacum officinale ), Genziane ( Gentiana sp. ), Ra - scorso chiamato“Il giardino della Regina”, in cui furono rinvenuti i resti di una costruzione nuncoli ( Ranunculus sp. ), Bottoni d’oro ( Trollius europaeus ), Gerani di prato ( Geranium risalente all’epoca romana. pratense ), Astranzie ( Astrantia minor ) e diverse specie di Orchidee. Ma la fioritura per A tempi decisamente più recenti risale la cappellina della Madonna, posta al centro del cui andava famoso il Pian del Tivano, come molti altri luoghi del , era pianoro, sul cui fianco sinistro è affrescata l’immagine di S. Ambrogio. Questo dipinto, quella dei Narcisi ( Narcissus poeticus, N. radiiflorus ), che in passato riuscivano letteral - come narra una curiosa leggenda, sarebbe legato ad un voto fatto da una contadina che, mente ad imbiancare i prati con il candido colore delle loro corolle. Questi profumati mentre stava precipitando da un sentiero del monte S. Primo, avrebbe invocato dap - fiori sono stati per molto tempo oggetto delle“narcisate”, ovvero di grandi raccolte sel - prima S. Paolo (patrono di Zelbio), poi S. Antonio (patrono diVeleso) e poi ancora S. Pie - tro (patrono di Nesso), senza risposta. Solo quando si rivolse a S. Ambrogio, avvenne il vagge a scopo ornamentale. Ora i Narcisi, diventati molto rari, sono stati dichiarati spe - COME ARRIVARE cie di flora spontanea protetta dalla Regione Lombardia, con divieto di raccolta. Nel Pian miracolo, e la contadina, sana e salva concluse: “vale più un santo forestiero che tutti i delTivano sono presenti anche piccole zone umide e torbiere, in cui vivono specie vegetali santi dei dintorni”. In realtà la cappellina è al confine tra le Diocesi di Como (la Valle di Il Pian del Tivano (973 m) si raggiunge in auto dal paese di Sormano con una comoda strada caratteristiche, come l’Erba vescica minore ( Utricularia minor ) e la Drosera ( Drosera ro - Nesso) e quella di Milano (Sormano). asfaltata, attraverso la Colma omonima, oppure da Nesso , passando per Zelbio . scala 1:20.000 (1 cm = 200 m)