Armando Spadini L'inquietudine E La Grazia Dell'artista Fiorentino

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Armando Spadini L'inquietudine E La Grazia Dell'artista Fiorentino R EALITY Armando Spadini l'inquietudine e la grazia dell'artista fiorentino Marco Moretti 'osservazione in una raccolta almeno due altri motivi: la nascita di Scuola Libera del Nudo presso l'Acca- privata d'un paesaggio giova- Benito Mussolini e il terremoto che demia di Belle Arti, dove tra altri giova- Lnile di Armando Spadini che rase al suolo Casamicciola. Una data ni di talento avrebbe conosciuto Sof- precede quelli romani di Villa Borghe- indubbiamente tellurica, consideran- fici, maggiore di lui quattro anni. Una se e del Pincio, fornisce il pretesto per do come anche il carattere del giova- scuola che frequentò saltuariamente ricordare questo sfortunato artista fio- ne Armando non fosse dei più miti, al ma che fornirà al giovane elementi ne- rentino morto a soli quarantuno anni a punto che più volte agenti della muni- cessari per avviarsi verso quella pittura Roma dove risiedeva dal 1910, ma che cipale attirati dalle sue grida, avevano ammirata agli Uffizi e nelle opere dei volle essere sepolto nel piccolo cimi- chiesto chi abitasse in quella casa. Un grandi maestri conosciuti attraverso le tero di Poggio a Caiano paese natale ragazzo dal carattere turbolento, incli- stampe: I fiamminghi, la pittura spa- della madre nonché luogo elettivo ne alle malinconie come agli scatti di gnola di Velazques e di Goya, l'atten- dell'amico Ardengo Soffici che così furore, focoso e testardo. Incurante zione per l'opera di Carpaccio. Proprio ebbe a ricordarne la memoria: «Dalla dei consigli paterni di continuare le alla maniera antica, prima che pittore finestra di questa mia casa di cam- scuole tecniche, il ragazzo aveva volu- Spadini sarà un ottimo e raffinato di- pagna, e persino da questo tavolino to imboccare la via della pittura. Dopo segnatore, le cui prove frutteranno il dove scrivo vedo l'umile ma poetico quattro anni di apprendistato nella ce- secondo premio al concorso bandito cimitero nel quale Armando Spadini ramica di Jafet Torelli si era iscritto alla da Alinari per illustrare la Divina Com- ha voluto esser sepolto […] la matti- scuola professionale di Santa Croce, media. La conoscenza di Adolfo De na, la sera, a tutte le ore, guardando sezione Decorazione, dov'era rima- Carolis titolare della cattedra di ornato da lungi I due cipressi che vigilano la sto tre anni. Non ascoltando i consigli all'Accademia di Belle Arti lo introdur- sua tomba, errando per i campi fioriti dei professori che lo avrebbero voluto rà nel 1903 nell'ambiente culturale di che la circondano (questi campi che lo cesellatore, il giovane era passato alla Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, videro bambino, ch'egli amava, e che si prometteva ancora anno di venire a dipingere) posso illudermi di essere ancora un poco in sua compagnia; cer- Mille lire, verso to che il suo spirito mi è più prossimo, suscitando instancabilmente nel mio Autoritratto, 1925 le rimembranze, i sensi e la simpatia Galleria degli Uffizi olio su tela cm 54x45 del nostro lungo commercio». L'artista era nato a Firenze in via del- Bambini che studiano, 1918 la Chiesa il 29 luglio 1883. Una data Coll.Banca d’Italia, Roma olio su tela cm 61x82 destinata a rimanere nella storia per 20 21 e Lillo nel '20), rimarrà per sempre a Roma, malgrado l'artista si fosse la- mentato nei primi anni di permanenza con l'amico Cecchi rimasto a Firenze: «Mi manca il mio bell'Arno con quel- la bell'acqua chiara, con i barcaioli al sole e le barche, col timone rosso. Qua niente. Un fiume infamissimo con ac- qua sempre torba. Mi è toccato nuo- vamente, se volevo far qualcosa, far posare il mio modello di moglie». La sua pittura, fortemente dominata dal senso del colore, con la scoperta de- gli impressionisti avvenuta nel 1913 si era orientata verso citazioni luministi- che secondo i modelli del tardo Re- noir. Amante del vero, l'artista dipinse sul motivo scorci del Pincio e di Villa Emilio Cecchi, e quindi alla collabo- Borghese ma soprattutto scene d'inti- Cecchi, che prestò ai coniugi Spadini i razione come illustratore della rivista mismo familiare aventi al centro la sua soldi per il viaggio ed il soggiorno nel- "Leonardo". modella per antonomasia, l'amata Pa- la città lagunare. Tornato a Firenze dopo la parentesi squalina, e quindi I quattro figli veduti Comunque l'artista era ormai una re- del servizio militare svolto a Napoli, crescere nelle sue tele. Pittura bella altà artistica nazionale, ma purtroppo nel 1906 aveva conosciuto in Acca- per eccellenza, l'opera spadiniana ve- la sua esistenza terrena stava volgen- demia un'allieva di Giovanni Fattori, niva accusata dall'ambiente romano do alla fine per l'incrudelirsi di una Pasqualina Cervone, figlia del medico dei Valori Plastici di soggiacere a con- nefrite che in pochi mesi lo porterà condotto di San Piero in Bagno che taminazioni francesi, impressioniste. alla tomba. Ultimo sorso di relativa sposerà il 29 ottobre 1908. Dopo un Mario Broglio, scrivendo sull'opera tranquillità gli venne offerto, nell'e- primo tentativo per l'aggiudicazione dell'artista alla Secessione del 1916, state del '24 dai principi Torlonia, i del Pensionato Artistico Nazionale, la ebbe a dire che «Spadini espone una quali avevano messo a sua disposi- cui vincita comportava un alloggio- produzione disordinata, frammenta- zione la dépendance della loro villa a studio a Roma e uno stipendio sep- ria, incidentale perché tormentata da Poli, nella campagna romana. Aveva pur modesto di 200 lire al mese per tentazioni-aspirazioni, non possiamo comprato un ciuchino, che chiamava due anni, previa riconferma, Spadini dirlo, impressionistiche, le quali non ri- col suo cognome, e cavalcandolo, dovrà aspettare il 1910 per vedere co- escono a conciliarsi con il substrato vir- seguito da un altro ciuco con cales- ronato quel sogno e stabilirsi a Roma tualmente tradizionalista del pittore». se su cui stavano i ragazzi, arrivava con la moglie e la figlia Anna, nata in 'Substrato' che l'artista farà affiorare di 'sul motivo' senza affaticarsi, con in quell'anno dopo il primogenito Mario lì a poco conferendo più corpo alle for- mano la tavolozza già apparecchiata morto dopo a mesi di vita nel 1909. me e ai volumi: « Sono in un'età in cui dei colori. «Ho iniziato molti quadri; È in questo torno di tempo che Spa- basta con gli abbozzi e gli impressioni- ma li potrò finire?» Un interrogativo dini dipinse il Paese qui riprodotto smi, non penso che a lavori tirati tutti che pare formulato dall'immagine per la prima volta a colori, il quale fi- a pulimento». Determinazione che già disfatta del suo ultimo Autoritratto, gura come il primo pubblicato, con affiora in dipinti del 1918 come Il mat- ora in Galleria degli Uffizi, accomuna- data dubitativa1908, nella monogra- tino, oggi al museo Civico di Mantova, to giustamente a quello che l'amato fia mondadoriana sull'artista edita nel Lettura (ritratto della figlia Anna); Bam- Goya aveva dipinto pochi mesi prima 1927 a cura di Emilio Cecchi con uno bini che studiano (che la Banca d'Italia della morte. Spirò il 31 marzo 1925, studio critico di Adolfo Venturi. Si trat- proprietaria dell'opera riprodusse al di martedì, giorno da lui sempre te- ta di una veduta collinare nei pressi di verso delle mille lire dedicate a Ma- muto, a quarantadue anni non ancora Lettura, 1918 olio su tela cm 97x78 San Piero in Bagno, rappresentata in ria Montessori); il magistrale Bambi- compiuti. La sua salma, dopo il fune- una gamma di toni verdi e violacei dai no con la corazza del 1920, Anna e rale romano a cui presero parte tutti Anna e Lillo, 1921 quali occhieggiano le note viola più Lillo dell'anno seguente, Gruppo di gli artisti, venne tumulata nel cimitero olio su tela cm 90x66 acute dei cardi e il giallo cromo delle bagnanti del 1923, dove Pasqualina di Poggio a Caiano dove nel 1964 lo Paese, 1908 ginestre. Così Corrado Pavolini de- presterà, lei e sempre lei atteggiata raggiungerà, seppellito a suo fianco, olio su cartone scriverà questo dipinto nel suo saggio in varie pose, la sua giunonica figura. l'amico Soffici. cm. 41,5x58? Spadini paesista pubblicato sul catalo- Grazie a quella profonda revisione che go della mostra postuma Omaggio a Venturi indicherà come «rinuncia alle Spadini, con la quale venne inaugura- piacevolezze decorative per costruire ta nel 1930 la Galleria di Roma: «Paese masse in profondità», Spadini potrà co' suoi lenti colli sotto al limpido cielo esporre alla Fiorentina Primaverile del di seta, [dove] ovvia è l'imposizione di 1922 nel gruppo di Valori Plastici, pre- erboline e fogliuzze come trepidi inci- sentato in catalogo da Alberto Savinio denti vegetali su quella pace solatia». che ne chiariva la nuova impostazione. Il dipinto, come molti altri che seguiro- Nel 1924, alla XIV Biennale di Vene- no, venne acquistato dal dottor Ange- zia, verrà riservata all'artista un'intera lo Signorelli che Spadini aveva cono- sala: occasione tanto attesa quanto sciuto tramite Felice Carena; il quale, allo stesso tempo amara, poiché tra le oltre a divenire suo medico personale, quarantanove opere esposte «non ce sarà il primo e affezionato mecenate. n'era una che fosse di sua proprietà e La famiglia Spadini, nel frattempo potesse procurargli, con la vendita, un cresciuta di numero (dopo Anna, nel po' di danaro», come ricordava l'amica '12 era nato Andrea, poi Maria nel '14 Leonetta Pieraccini, moglie di Emilio 21.
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