"Veneto: Dalla Terra Dei Forti Al Garda" .Pdf, 2.38 MB
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Veneto Dalla Terra dei Forti al Garda Dall’affascinante Terra dei Forti lungo l’Adige, attraversando l’entroterra gardesano, raggiungiamo la “perla blu”: il Lago di Garda. di Claudio Vismara e Paola Colombi 40 Mototurismo Mototurismo 41 Veneto orniamo nel Ve- noscere un santuario davvero slow, di grande ricchezza e dai neto per una unico e sorprendente: la Ma- numerosi contenuti. nuova proposta donna della Corona. Rima- Un territorio che saprà rega- d’itinerario, come nendo parzialmente in quota, larci forti emozioni per le sue sempre alla ricerca con spettacolari viste sul Lago vicissitudini storiche, legate Tdi belle strade da percorrere in di Garda, da San Zeno di Mon- alle aspre battaglie che qui si moto e alla scoperta di nuovi tagna scenderemo sulle rive sono combattute, piacevoli sapori, di cultura e ambiente. della sponda veneta del Be- sensazioni per alcuni scorci Partiremo da Pastrengo, nella naco. Proseguendo, il percorso ambientali di rara bellezza, ma provincia di Verona, alla volta seguirà la Gardesana orientale anche momenti di riflessione e di quel territorio straordinario fino a Lazise, dove ci regale- raccoglimento durante la visita qual è la Terra dei Forti. Da qui remo alcune soste interessanti. ad un edificio religioso co- saliremo verso le alture del Come sempre un bel mix per struito in un posto pratica- Monte Baldo per andare a co- praticare un mototurismo mente impossibile. Non 42 Mototurismo mancheranno infine belle sod- battaglia di Pastrengo. L’acco- dell’intera battaglia: “Quasi disfazioni a tavola, con gli otti - gliente struttura ricettiva a cui trecento cavalieri - eccitati dal mi vini e le specialità cu li narie ci affidiamo è l’albergo “La Ca- pericolo corso dal loro re, im- del territorio. rica”, con l’assistenza del sim- baldanziti dalla vista della vi- La località di partenza, nonché paticissimo storico Claudio cina Pastrengo e da quella del campo base del percorso, è Pa- Rama, gestore con la sorella nemico in ripiegamento, scin- strengo. Paola e il padre Gianni della tillanti per i bottoni e i fregi Una scelta tutt’altro che ca- struttura. Sostare qui e ascol- metallici dell’uniforme di pa- suale, dovuta alla comodità di tare i racconti di Claudio sulle rata, per il luccichio delle scia- raggiungerla dall’autostra da, vicende e la storia dei luoghi bole sguainate e fiammeggianti dalla posizione tran quilla sulle circostanti è un’esperienza in- al sole, si lanciarono al ga- colline dell’entroterra garde- dimenticabile: la profonda loppo al grido formidabile di sano e dalla ricca storia con passione e conoscenza delle “Savoia”. Oggi, appena fuori l’apice raggiunto nella celebre vicissitudini passate ha fatto sì dal centro abitato, un monu- che Gianni istituisse nel tempo mento ricorda quella vicenda, una serie di eventi e manifesta- mentre proseguendo sulla zioni tra cui il premio “La Ca- strada possiamo andare a ve- rica”. Dopo aver ricevuto le dere altri forti del comprenso- preziose informazioni non ci rio; il primo che incontriamo resta che scaricare i bagagli è il Forte Poggio Croce Ca- dalla moto e iniziare la sco- serma Leopold. Costruito nel perta di questo percorso ricco 1861, era il forte con il mag- di particolarità. Pastrengo si gior numero di locali, in trova sulla sponda orientale quanto in esso risiedeva il co- del Garda, nella zona collinare mando del settore. Era dotato dell’anfiteatro morenico, tra la di quattordici bocche da valle dell’Adige e il Garda. Un fuoco, copriva una vasta zona territorio collinare dominato ed era considerato il forte con da vigneti, oliveti e frutteti, la maggiore potenza di fuoco. disseminato di forti militari e Oggi si trova in discrete condi- ville medievali. Zona con inse- zioni di conservazione nelle diamenti preistorici risalenti al opere murarie e al suo interno neolitico, grazie al suo legame troviamo un ristorante aperto con Verona godette di diritti e tutte le sere. privilegi feudali, ma fu anche Poco distante su di un altro teatro di sanguinosi scontri colle, altra struttura a pianta durante la Prima Guerra d’In- pentagonale, fra le più eleganti dipendenza così come per la della zona. Possedeva varie po- seconda e la terza. Pastrengo stazioni, di cui alcune protette deve in parte la celebrità del da muro, e la sua artiglieria suo nome alla famosa battaglia raggiungeva l’Adige. Dedicato del 30 aprile 1848, ricordata al generale Nugent, prese poi per la carica - da qui il nome il nome di Forte Poggio Pol. In dell’albergo - condotta da tre buone condizioni, attualmente squadroni di Carabinieri Reali ospita un il Ristorante-Birreria a protezione del re Carlo Al- “La Fortezza”: consumare uno berto. A seguito di un’azione stinco di maiale con cotenna di fuoco da parte degli au- allo spiedo e contorno di pa- striaci, partì la carica che con- tate a fianco di una fresca birra tribuì poi a risolvere le sorti in questo ambiente è sicura- Mototurismo 43 Il pittoresco borgo di Castelletto di Brenzone ci accoglie con i suoi splendidi scorci del portic- ciolo, le case multicolori e il blu del lago. Nelle pagine prece- denti: Pastrengo, Forte Poggio Croce Caserma Leopold. Veneto mente suggestivo. Dopo que- sto primo assaggio di fortifica- zioni, ritorniamo in sella in direzione Affi, per deviare poco dopo a Rivoli Veronese e raggiungere il suo forte. L’opera, costruita nella se- conda metà dell’Ottocento, è in posizione dominante e stra- tegica sulla Val d’Adige e porta il nome di Wohlgemuth, gene- rale dell’Impero austriaco di- stintosi nella Prima Guerra d’Indipendenza. E’ sicura- mente l’opera più interessante del territorio, sia per le sue forme architettoniche sia per la posizione a dominare la de- stra dell’Adige. Arrivando con la moto, la strada che scorre in mezzo ai vigneti offre scorci di invidiabile bellezza con il forte arroccato sullo sfondo in cima al colle. Il Forte di Rivoli ha un corpo principale costituito da una doppia casamatta cilindri- ca sovrapposta dove origina- riamente gli austriaci dis posero le bocche di fuoco verso sud. Successivamente, passato di mano agli italiani, ne vennero create di nuove verso nord. Divenne protago- nista nel 1797, quando Napo- leone Bonaparte sconfisse l’armata austriaca, mentre nel 1884 fu notevolmente poten- ziato dagli italiani con la co- struzione della batteria “Rivoli Bassa”, destinata a proteggere il versante delle Valdadige verso nord. Le sale con soffitto a botte erano depositi di mu- nizioni comunicanti fra loro da passaggi a volta. Interes- sante la prima sala con le copie del quotidiano “Arena di Ve- rona” con interviste ai combat- tenti reduci veronesi della Prima Guerra Mondiale. Nella 46 Mototurismo Ci lasciamo alle spalle il Forte di Rivoli Veronese. Nella pagina successiva: la vista mozzafiato del santuario della Madonna della Corona dal basso. Mototurismo 47 Veneto batteria alta troviamo il della Terra dei Forti, che trova l’ultimo nato di casa Prebenda: “Museo del Forte di Wohlge- nei terreni sciolti delle colline un chiaretto spumante brut muth”, una straordinaria rac- moreniche un ambiente ideale. davvero particolare e di gusto colta di reperti risalenti alla La prima settimana di maggio italiano, diversamente da altri Grande Guerra. Il museo è de- una festa popolare è dedicata a chiaretti vinificati per i palati dicato a Walter Rama, colui questo interessante prodotto. tedeschi molto abboccati e che ha reso possibile la realiz- Arrivati nel fondovalle attra- quasi dolci. Rita è anche attiva zazione di questa magnifica versiamo la postazione difen- presidente della “Strada dei esposizione. Nel 1984 la fami- siva Tagliata Incanal, struttura Vini - Terra dei Forti”, e rap- glia Rama, con il papà Giu- purtroppo abbandonata che presenta quindi un’altra fonte seppe e i figli Walter e fungeva da posto di guardia inesauribile di informazioni Massimo, inizia le ricerche di sulla strada che dava acceso per completare il nostro per- reperti bellici della Grande alla valle. Alcuni chilometri di corso. Una terra affascinante Guerra. La passione li spinge a strada piacevole immersa nei questa che stiamo percor- uscite in montagna passando vigneti, contornati da immensi rendo, ricca di bellezze natu- dalle retrovie alle prime linee contrafforti montuosi, e giun- rali, storiche e architettoniche. trincerate austriache e italiane. giamo a Brentino Belluno. Fin dai tempi antichi il solco Del gruppo il più appassionato La sosta ha due motivazioni dell’Adige univa il mondo al- è Walter, che cura e cataloga ben precise: la vista al santua- pino a quello mediterraneo, e sistemando tutto il materiale rio della Madonna della Co- come non si può rimanere in- che negli anni viene collezio- rona e la visita alla Cantina “La cantati alla vista del santuario nato. Le ricerche proseguono Prebenda” per conoscere i vini della Madonna della Corona, assidue fino al 2002, quando il della Terra dei Forti. Rita Za- costruito in un angusto materiale raccolto viene final- noni vi accoglierà con estrema spiazzo naturale a quasi otto- mente esposto nei locali del simpatia e gentilezza, e dopo cento metri sul livello del forte. Prende così vita il una visita alla cantina, nell’ac- mare, a strapiombo su di una museo, un lavoro fatto di vo- cogliente sala degustazioni po- parete di circa 400 metri? Tor- lontari che si sono prodigati trete conoscere più da vicino niamo quindi sui nostri passi e sia per le ricerche che per la ri- gli splendidi vini che si produ- andiamo a scoprire da vicino strutturazione dei locali. Wal- cono in queste terre: Pinot questa incredibile costruzione. ter segue in prima persona gli Grigio, da sempre fiore all’oc- Qui entriamo nel mondo del sviluppi del museo ma pur- chiello della zona, Moscato piacere della guida, la strade troppo scompare tragicamente Giallo, uva autoctona coltivata sale, prende quota e la morfo- alle prese con l’altra sua pas- sui fianchi della montagna, logia del territorio costringe il sione: il lancio con il paraca- Marzemino, tipica varietà che percorso a continue curve e dute.