: Suda-re sette camicie pag.013

BABELBABEL http://bab3l.splinder.com c o n t e n t s

GOD OF WAR SU PSP 009

n.55 aprile 2008 COPERTINA YES, MORE EROS! by gatsu GRAFICA E IMPAGINAZIONE federico res EDITING DEI TESTI f. res, g. donda, m. barbero SITO WEB FINAL FANTASY TACTICS Ignition http://bab3l.splinder.com No More Score? 003 FILE OSPITATI DA THE WAR OF THE LIONS 008 www.paolofranchini.com underRated REDAZIONE Digital Devil Saga 1&2 013 tommaso “gatsu” de benetti federico res vincenzo “vitoiuvara” aversa OST - Music in the gaming giovanni “giocattolamer” donda No More Heroes OST 007 cristiano “amano76” ghigi alvise “kintor” salice michele “macca” iurlaro Review francesco “xibal” sili No More Heroes 008 michele “guren no kishi” zanetti God of War PSP 009 marco “il pupazzo gnawd” barbero FFT War of the Lions 010 Dungeon Explorer PSP 011 Dungeon Explorer DS 012

COPYRIGHT 2007/2008 Babel Edizioni Dal Vangelo Secondo Tommaso DIGITAL DEVIL SAGA Come spaccare giocattoli 004 STARING AT THE SUN 006 Odio di Gomito Babel va assunto per via oculare in dosi più o meno massicce, in rapporto al Acquari, pesci e bachi 005 peso specifico della vostra passione. La stampa è caldamente consigliata, te- Esco di Rado (ma gioco pure troppo) nendo presenti questi semplici accorgi- menti: stampare prima le pagine dispari, Io voto SI! 006 voltare i fogli e reinserirli nella stam- pante, stampare le pagine pari. Una rile- La TV che Videogioca gatura in pelle di camoscio tibetano è Quando la TV ammazza la mazza l’ideale, ma vanno bene anche un paio di punti metallici. 018

Giochi di Merda Mr. Moskeeto & Chase 016

BABEL 1492 014 1492 LA SCOPERTA DELL’INDIE Alla scoperta delle ‘Indie’ 014

002 coverstoryyes,moreeros!

Il sesso tira più di un carro di buoi, è innegabile, eppure i videogiochi lo hanno schivato con forza relegandolo quasi sempre a produzioni private per pippaioli. No More Heroes fugge gli schemi ed ammicca con la leggerezza e la naturalezza di un manga qualsiasi. Come per Gigi la trottola, come per il vecchio Genio delle Tartarughe in Dragon Ball, l’erotismo è parte importante della caratterizzazione del perso- naggio. Un mix di violenza ed orgoglio finalizzato al primo e più im- portante scopo maschile: l’acchiappo. Donnine che sculettano, una bionda che promette faville a letto e mosse speciali che ammiccano all’erezione virile. Non è un porno, ma il videogioco ha smesso di farsi le seghe.

005 IGNITION No More Score?

“Tutto è simbolo” attenzione. Un simbolo forte, che in virtù di Oswald Spengler questa sua forza cattura e costringe anche il lettore meno interessato a fermarsi un attimo e Tutto è simbolo. La falce e il martello, il colore fissare quel simbolo, fino a comprenderlo. rosso, l’omino e la donnina sulle porte dei bagni Evento in sé di poco conto, ma che il più delle pubblici. Tutto ciò che è altro da noi è simbolo, volte innesca una reazione a catena di impor- ad ogni livello, poiché è simbolica la nostra in- tanza capitale. Il lettore sonnacchioso sbircia il tima rappresentazione del mondo: non potremo simbolo, si ferma, lo comprende. Comincia a capire nulla, del mondo, se non fossimo inces- svegliarsi. Legge le ultime righe, poi l’intero pa- santemente impegnati a trasformarlo in sim- ragrafo conclusivo. Non gli basta, dunque sale boli, talvolta personalissimi e dotati di senso di qualche riga: penultimo paragrafo. Ma an- solo per noi, talvolta appositamente studiati per cora non gli basta, quindi sale ancora, solo che poter essere compresi dai più, di modo che la a quel punto è a metà articolo e la cosa non ha nostra comunicazione extra-ferormonica – più molto senso. A quel punto il cinquanta per sempre e comunque simbolica – giunga a buon cento dei lettori lascia perdere, l’altro cinquanta fine. per cento decide di leggere il pezzo per intero. Anche i voti, qualunque sistema di valuta- Tra questi, la maggior parte attiva le proprie ro- zione che preveda numeri, lettere o percen- telle cerebrali e si fa un’opinione, poi passa ad tuali, sono ovviamente un simbolo. Un sistema altro. Alcuni si collegano al loro forum preferito simbolico spesso chirurgico, concepito per co- e cercano il topic giusto per esporre il loro pa- municare in modo immediato ed esente da rere. In breve, producono un feedback. Che, se equivoci uno specifico valore, si tratti del valore ancora non vi fosse chiaro, è semplicemente di un’opera o di una persona. I voti dati ai vi- l’unico vero motivo per cui Babel esiste. deogiochi sono un simbolo forte, potremmo Chiudo la parentesi. dire. Un simbolo in cui è racchiuso un giudizio È legittimo dare i voti ai videogiochi? Per quel (pure espresso in altra forma, per esteso attra- che mi riguarda si, lo è. Se cinema, letteratura verso metafore e/o minuziose descrizioni) che e musica sono forme espressive il cui valore attira su di sé, ogni videogiocatore lo sa bene, estetico e di senso non può in nessun caso es- un’attenzione assolutamente centrale. Il voto sere ridotto ad un unico simbolo, per il video- dato ai videogiochi è forte poiché svolge una gioco le cose stanno diversamente. Il VG è un funzione che spesso va ben al di là del semplice giocattolo, e solo in rari casi – e mai sotto tutti ‘punto della situazione’. Il voto ai videogiochi i rispetti – un mezzo di comunicazione. Il valore trascende il suo ruolo originario, fino a scaval- di tale giocattolo è oggettivabile sulla base di care per importanza il giudizio ben più esau- principi quali la meritocrazia e un imparziale si- stivo – ma molto più complesso – costituito dal stema di ricompensa e punizione, che sta alla testo della recensione che lo sfoggia in calce. Il base di ogni principio di game design e di ogni voto dato ai videogiochi ha la medesima va- sistema di controllo valido. Tutto il resto, conta lenza psicologica e sociale dei voti scolastici: è ancora troppo poco. un simbolo che comunica immediatamente un Ma questa è solo la mia opinione. Qui dentro valore asserito da terzi. Ma allora, dare i voti ai siamo convinti che l’essere umano sappia com- videogiochi è tanto illegittimo quanto lo è darli prendere il mondo per vie che esulano dalle agli esseri umani? rappresentazioni simboliche forti. Sappiamo Apro una parentesi. Se siete lettori di Babel che, privandoci di un catalizzatore tale, accette- sarete al corrente della “polemica”, nata sul remmo una sfida difficile ma assolutamente forum di Ars Ludica e ulteriormente sollecitata inebriante. E in fondo, i giudizi di valore dall’articolo di Tommaso “Gatsu” De Benetti Vo- espressi da terzi in forma sintetica ci hanno se- tare è un nostro dirirtto? (pubblicato sul nu- gnato – duramente – fin da ragazzi, e ne ab- mero del mese scorso), riguardante la pratica biamo le palle piene. Dare voti all’Uomo è una diffusa e adottata finora anche da Babel di af- pratica orribile. Noi continuiamo a darli ai suoi fibbiare voti sintetici ai videogiochi. Una pratica trastulli, è vero, ma questo non significa che in inutile, fine a se stessa e svilente, secondo i futuro le cose non possano cambiare. Intanto, detrattori del voto sintetico; innocua e relativa- solo per questo numero, abbiamo una sorpresa mente utile, stando invece a chi apprezza tale per voi... sistema. Bene, lasciate che vi spieghi in poche In onore della meravigliosa diversità che ci parole il mio punto di vista. Non sono un contraddistingue, giocatori e non giocatori, uo- amante dei voti, forse qui dentro nessuno lo è. mini e donne – esseri umani, abbiam deciso di Ma nemmeno li aborro, come del resto nessuno votare tutti come meglio ci aggrada. Tanti sim- qui dentro. So però che il voto, in qualunque boli differenti, tutti ugualmente forti, tutti in- forma sia espresso – e noi abbiamo scelto la sieme utili e inutili. Alleluia! più classica – è pur sempre un catalizzatore di Federico Res

003 Tommaso De Benetti Uno che i VG preferisce discuterli

Tommaso De Benetti è stato membro italiano a tema videoludico, a cui co- fondatore e colonna portante di Ring, munque la vecchia guardia partecipa la rivista più amata dai videogiocatori a corrente alternata. Gatsu, secondo meno rincoglioniti. Qualche tempo fa, il nick con cui è solito firmarsi su In- esasperato dall’ignavia invincibile ternet, attualmente vive e tromba ad degli ormai depressi ringhici, ha lan- Helsinki, tra frotte di bionde ninfomani ciato da solo il progetto RingCast e sferzate di gelo più o meno devas- (reperibile su iTunes), primo podcast tanti.

Dal Vangelo secondo Tommaso Come spaccare giocattoli

uand’ero piccolo avevo la Mages’ Guild, potrei finire per semmai potrebbe essere una questo modellino del Dai- diventarne il leader. Ottimo, strada da seguire per l’arte in- tarn 3 assolutamente fe- questo può essere program- terattiva. Qdele. C’ho giocato così tanto mato. Ma cosa succederebbe se Abbiamo oggi giochi talmente che s’è tutto spaccato, per d’improvviso volessi lanciare complessi che dopo un certo qualche motivo l’unica cosa che un’illusione e diventare il re? O periodo di tempo divengono mi è rimasta integra è la spada. fare ricerca su un nuovo incan- inutilizzabili (se non ci credete, A forza di Attacchi Solari il Dai- tesimo che mi permette di vo- controllate questa lista di titoli tarn s’è prima separato in com- lare? Nei giochi di ruolo classici, che Sony escluderà dal sup- ponenti, poi a poco a poco se un giocatore vuole rubare un porto online a partire da Luglio: sgretolato lasciando nel mio ce- cavallo, ucciderlo ed usarne la http://uk.playstation.com/help- stone dei giocattoli solo l’arma carne come distrazione per i support/psp/guides/detail/item97821/Su triste ed eroica di un piccolo lupi, il gamemaster può risol- pport-for-online-game-features/. Vi Aran Banjo italiano. C’era poi vere la situazione in due minuti. faccio notare che alcuni vivono questo aereo, credo fosse roba Nei videogames, prevedere solo online, e quindi divente- Il Daitarn 3 fa parte del back- legata ai Mask, che la coda gli questo tipo di pensiero laterale ranno di fatto buoni solo per il ground di chiunque sia cre- si staccava e diventava una richiederebbe centinaia di ore di caminetto.) sciuto in modo sano durante gli specie di astronave a sè stante. lavoro e non sarebbe in defini- Anche senza addossare tutti i anni 80. Possederne il model- Sparava missili gialli ed aran- tiva conveniente.” mali del mondo all’online, ricor- lino era ragione di invidie e cioni, ma anche proiettili invisi- La rigidità delle regole con cui derete che due puntate fa ho possibile causa di litigi furiosi. bili che inevitabilmente interagiamo oggi con i videogio- detto che le scelte morali di Specie quando, radunandovi con gli amici, potevate vantarvi facevano sempre lo stesso ru- chi è primitiva, goffa, limitante. Bioshock, elogiate da ogni di avere quello con l'arma fi- more: “tciù, tciù, tciù!”. Vo- Anche quando gli sviluppatori parte, erano oggettivamente nale più forte di tutte, l'Attacco lendo, il corpo dell’aereo si cercano di approcciare il me- poca roba. Che, in definitiva, i Solare. A quel pounto gli altri apriva e diventava una base dium da altri punti di vista i ri- giochi avrebbero potuto - e do- bambini con i loro robot cinesi dove i soldatini potevano ripo- sultati sono spesso deludenti. vuto - osare di più. Vedendo la senza nome dovevano solo sarsi o partecipare ai briefing Prendiamo The Graveyard, cosa da un’altra prospettiva, starsene zitti e muti e soccom- relativi alle imminenti missioni nuova mini opera di Tale of però, mi rendo anche conto che bere alla vostra potenza ra- ambientate sul comodino di mia Tales (http://tale-of-tales.com/TheGra- i videogiochi di oggi sono an- diante. sorella. Anche questo meravi- veyard/index.html): nell’esperienza cora molto limitati sotto il loro glioso esempio di arte plastica è - chiamarla gioco mi sembra profilo più importante, quello andato perduto in qualche cesta inappropriato - interpretiamo ludico. I sandbox rappresentano a forma di lattina gigante di una vecchietta che, cammi- solo l’inizio, un timido primo Coca Cola, che all’epoca erano nando lungo i viali di un cimi- passo verso quello che i giocat- parecchio popolari. Con questi tero, può di fatto solo sedersi toli ti permettono di fare da due giocattoli, forse i due pre- su una panchina e ricordare, in sempre. Cioé darti un qualcosa, feriti fra molti altri, ho inven- modo anche abbastanza poe- e tu con quel qualcosa ci giochi tato migliaia di storie. tico, i malanni dei suoi cari. Per come ti pare, schiavo solo degli Leggevo recentemente l’opi- 5$ in più, ci è concesso di ve- angoli inaccessibili della casa e nione di Paul Chapman, diret- derla accasciarsi senza vita, in degli spazi sotto le credenze, tore marketing di Steve Jackson una sorta di reality-fake-show che com’è noto inghiottono Games: “Un buon gruppo di dove il “telespettatore” paga senza pietà soldatini, pezzetti di giocatori di ruolo [si riferisce ai per vedere “cosa succede Lego e tubetti ancora mezzi giochi di ruolo tradizionali, e quando si muore”. E giusta- pieni di Crystal Ball. per estensione anche ai giochi mente, non succede niente. La I videogiochi, in quanto prima infantili - NdGatsu] si supporta vecchia muore e basta, niente di tutto giochi, dovrebbero a vicenda, piega le regole per sangue, niente esplosioni. The (anche) prenderci in giro, gio- assecondare il mood di gioco e Graveyard è un bell’esperi- care con noi, avere limiti indefi- spesso si gode la compagnia mento, ma è molto più installa- niti, modellare e farsi come e forse più del gioco zione artistica che non modellare. Insomma, vorrei che stesso [...] Senza un balzo tec- videogioco, e sia l’interattività prendere in mano il pad diven- nologico consistente, rendere che la libertà di manovra sono tasse sorpendentemente bello un videogioco libero come un talmente limitate da risultare come lo è sempre stato spac- gioco di ruolo è impossibile. praticamente irrilevanti. Non care giocattoli. Prendiamo Oblivion, ad esem- credo sia la strada da seguire pio. Dopo aver risolto quest per per l’evoluzione del medium,

004 Giovanni Donda Un uomo per due stagioni

Giovanni Donda, in arte Giocattolamer, Questo ci ha costretti a scriverlo lui. Va è italiano di nascita e inglese d’adozione. da sé che le sue opinioni siano appunto “Scozzese, prego” aggiungerebbe lui. È tali. Pure questo. La moglie, invece, entrato a far parte dell'industria dei video- gradirebbe che simili premure le riser- giochi dalla porta di servizio, e lì è ri- vasse a lei, e alla figlia, non a quella ditta masto. Oggi è a capo di una piccola del... Ma lo ama tanto. Fortuna che non azienda indipendente di Quality Assur- capisce l'italiano e crede ancora che ance e localizzazione, il cui nome e/o “Odio di Gomito” sia solo il romanzo che prodotti qui non verranno mai menzionati. gli pagherà il mutuo.

Odio di Gomito Di acquari, pesci e altri segni meno zodiacali come i bachi

rovo che comprarsi un ac- gerata storia di “È pronto quando con così tante variabili che nem- quario sia uno dei gesti più è pronto” è un’emerita cazzata. meno un esercito di tester riusci- tristi che una persona Un gioco che non viene rila- rebbe a riprodurle tutte in un adultaT possa compiere. Certo, ci sciato sul mercato entro una anno. Ciò che importa, invece, è avrei dovuto pensare prima di data stabilita, resta lì, a far in- che i bug non ci devono essere in portare a casa un pesciolino grassare il suo database di bug. un prodotto finito, punto. Beh, rosso a mia figlia, ma per la fa- Ogni giorno in più che passa, mi dico, se è per questo io gradi- miglia questo e altro. E con il centinaia o migliaia di nuovi pro- rei pure avere la botte piena e la senno di poi, anche per Babel. blemi vengono rilevati e lui non moglie ubriaca - soprattutto la Esatto, perché nel mentre che sa bene se deve andare in sub- prima ipotesi che la seconda è reggevo con una mano la casa mission domani, fra un mese o abbastanza ricorrente – ma non improvvisata del pesce rosso, e fra un anno, e resta lì. Alla fine, per questo vengo soddisfatto. I con l’altra la carta di debito che una data che slitta dopo l’altra, ci bug ci sono sempre. E continue- avrebbe infranto uno dei miei sarebbero così tanti bug da ripa- ranno ad esserci, per mia for- principi per comprargli la casa rare, così tante ore di lavoro in tuna, e la gente che continuerà a definitiva, ho avuto un’improba- più da pagare, che – passatemi lamentarsi perché se premi l’in- bile epifania. Vedete, un gioco da un orribile gioco di parole – il tera tastiera quarantacinque testare è un po’ come il mio pe- gioco non vale più la candela. volte di fila il gioco si impalla, sciolino rosso rinchiuso in quel Così muore in un angolo, tanto il avrà la stessa risonanza di chi sacchetto d’emergenza. Perde mondo esterno, al di fuori di un non riesce nemmeno a installarlo Greg Donovan (a destra) acqua da tutti i pori. Per farlo so- qualche redattore che si è fatto il proprio gioco per via di qualche voleva cambiare il mondo, pravvivere bisogna fare due una vacanza gratis, non se ne ri- simpatica protezione anti-pirate- una verità alla volta. Ora cose: farlo uscire il prima possi- cordava già più. ria di troppo. I bug ci sono sem- conta fino a dieci prima di bile e, nel frattempo, tappare Se, a differenza del sotto- pre, dicevamo, ma anche gli aprire bocca. quanti più buchi si riesca. Altri- scritto, vi capita di bazzicare In- stupidi. menti lui muore. ternet periodicamente, avrete Chi paga vuole che il prodotto Nel periodo di tempo che inter- sicuramente sentito le agghiac- funzioni, nessuna sorpresa qui. corre fra la prima versione quasi cianti rivelazioni di Greg Donovan Chi crea vuole che il prodotto stabile e la submission candidate riguardo al suo Saints Row 2. A funzioni, anche qui nulla di – e questa di solito si spera coin- quanto pare - udite udite - il nuovo. Chi paga chi crea, ovvero cida con l’ultima, ma non è detto gioco non sarà esente da bug. il publisher, vuole che il prodotto – il gioco viene controllato in Un’affermazione simile da questo esca prima che non possa più ogni suo meandro da un plotone lato della staccionata provoca fruttargli un soldo bucato. E poi di tester. Vengono trovate falle, una sola reazione, “embè?”. È la che funzioni. L’ultimo e unico loro tappate falle, create nuove falle reazione giusta, inutile stizzirsi, ostacolo siamo noi e gli standard nel tentativo di tapparne altre. E alle nostre orecchie è un po’ qualitativi che i proprietari delle in tutto questo tempo il gioco come affermare che la teleca- rispettive piattaforme vogliono continua a evolversi. Un po’ mera farà schifo, lo diamo per far rispettare (vedi lo scorso Odio come il pesciolino di cui sopra, scontato. È proprio vero, però, di Gomito). Ma visto che a noi indeciso su dove andare, ancora che la massa là fuori non finisce capita di essere pagati dal publi- ignaro dei suoi limiti, cambia di- mai di stupirti in quanto a inge- sher, il cerchio tende a restrin- rezione in continuazione. Più si nuità. Perché il fatto che un gioco gersi, restano solo i secondi. Se agita, più si creano nuovi buchi. possa essere distribuito sul mer- si tratta di un gioco PC, poi, il E noi dietro di lui, a tapparli. Fin- cato con ancora dentro dei bug, cerchio non esiste proprio. A ché non c’è più tempo, la data di è oggi ancora inaccettabile. Non nessuno delle parti chiamate in uscita incombe e il codice del solo, affermarlo così onesta- causa piacciono i bug ancora pre- gioco dev’essere ibernato in pre- mente, anziché invogliare, fa fare senti in un prodotto finale, nem- parazione alla submission. Il pe- a tutti due passi indietro sulla meno ai publisher, ognuno fa sciolino smette di divincolarsi e fantomatica strada dello sparare solo quel che può. La morale vengono tappate solo quelle falle meno fesserie ai media. Prepa- della favola, domandate? Se vuoi così grosse che altrimenti si ri- riamoci, allora, ad un’altra gene- fare parte di quest’industria, fa- schia di non aver alcun pesciolino razione di “vogliamo creare resti bene a non affezionarti da presentare. Perché un video- un’esperienza unica”. troppo al pesciolino rosso. gioco inizia a morire dal mo- Evidentemente non importa mento in cui la sua prima riga di che Saints Row 2 sarà probabil- codice è stata scritta, e la fami- mente un gioco a dir poco vasto,

005 Vincenzo Aversa Professore Nerd

Ritenendosi da sempre uno dei cinque solo e abbandonato in compagnia del suo migliori giocatori al mondo di Tetris, il Dr. fidato quaranta pollici ma, come ama Vitoiuvara ha deciso di condividere con il ripetere, risparmia un sacco sui preser- mondo le sue conoscenze e abilità por- vativi. Nonostante attualmente passi tutto tando avanti su youtube quel “Corso per il suo tempo libero a videogiocare, è fer- Videogiocatori Professionisti” che oltre a mamente convinto che, nell’arco di mas- renderlo famoso, lo ha definitivamente simo cinque anni, sarà fuori da questo consacrato al ruolo di pagliaccio. Vive ambiente di sfigati.

Esco di Rado (ma gioco pure troppo) Io voto Sì

i parlava tra di noi, quando solo il voto vuol dire poco, è Gianni osa punire un gioco impor- Babel doveva ancora na- quando si accoppia con le parole tante della console di Pinotto, scere. Prima dei vostri com- che assume una forma più artico- quest’ultimo si sente in dovere di Smenti, prima del pezzo di Gatsu lata e incisiva. Perché un voto può mettere in dubbio la buonafede e del mese scorso, prima dei due essere più della matematica l’intelligenza del recensore. Quindi goal del Manchester all’Olimpico somma dei fattori (tette, culo, smetterà di comprare la rivista (immaginatemi felice e con un grafica, pregi, difetti) ma può perché a lui i JRPG non annoiano sorriso compiaciuto per la bat- esprimere godimenti e frustrazioni affatto, e Gianni finirà a vendere tuta). Già si discuteva sulla possi- più personali e intime. Se descrivi tappeti. In questo clima di con- bilità o meno di votare nel Conker, non puoi non parlare del tenti e accontentati, quindi, la ve- valutare un videogioco. E chi la pessimo sistema di controllo, ma rità diventa quella della voleva cotta, chi la voleva cruda, lo torturi se non sai quantificare maggioranza e la voce fuori dal alla fine, ma questa è storia, si invece le sue qualità. Si può dire coro, sia questa davvero preve- decise di non fare a meno delle lo stesso dei più recenti Assassin’s nuta o meno, si trasforma sempre inevitabili discussioni che la parte Creed e Mass Effect, ricchi di ma- in un forzato tentativo di mettersi indubbiamente più letta delle re- gagne quanto di applausi, giochi in mostra. E invece credi davvero censioni ci avrebbe consegnato. che meritano di essere giocati più che Perfect Dark Zero sia un gioco Rispondo qui per due motivi: 1) che raccontati. Certo, aggiungi di merda tra i giudizi esaltati del Non ho i vostri numeri di telefono mille caratteri e puoi fare a meno mondo, ma con le sole parole non e sarebbe stato difficile, e magari di tutti i numeri del mondo, ma se riuscirai a salvare abbastanza per- un po’ invadente, raggiungervi provi a sfuggire le didascalie hai sone. tutti senza nemmeno avvisare; 2) bisogno di modi diversi per dire le Cinema e musica, però, obiet- io i voti li voglio. stesse cose. terà qualcuno, sopravvivono e fio- Per spiegarvi perché, occorre I voti, questo ci tengo a far ca- riscono nonostante la pressoché partire dall’inizio di questa infinita pire, non sono tutti uguali. IGN, totale assenza di voti, palle e fac- discussione. Tutto cominciò al Gamespot e buona parte della cine sorridenti a fine testo. Per- tempo degli antichi romani. Chi stampa votano con misurini uni- ché, perché, perché? Ma chi lo non voleva i voti sosteneva che versali, laddove Edge premia l’in- dice che, così facendo, la critica fossero un refuso dei tempi go- ventiva e punisce gli scatti. Babel cinematografica e musicale ha il liardici del videogioco per bam- non ha scelto di uniformarsi all’u- pisello più lungo di quella ludica? bini, mentre gli altri, le niverso delle riviste cartacee Non potrebbero essere loro nel cheerleader del numeretto, finge- quindi, ha piuttosto deciso di la- torto, a fare a meno dei giudizi vano di non esistere mischiandosi sciare a me, e a quelli che la pen- scolastici? Magari la critica non nel più elitario e altolocato mondo savano come me, una possibilità avrebbe sputato su Totò se co- dei detrattori. Nessuno, oggi di comunicazione molto diretta e stretta a inquadrarlo in una scala come allora, dichiara assoluta di- spicciola capace di veicolare mes- da 1 a 10. pendenza da voto a fondo pagina, saggi schietti e poco mascherati. A questo punto, se mi sono ben ma, allo stesso tempo, i forum Il voto è un segnale luminoso. E spiegato, ognuno avrà ancora la impazzano di discussioni più o no, non sto parlando di pubblicità sua opinione in merito. Perché è meno intelligenti sulle percentuali gratuita. Il bello di scrivere per un dalla guerra del Peloponneso che di , Edge e sua maestà progetto come Babel è che puoi le discussioni non servono a cam- Gamesranking. Tutti buoni sistemi farlo senza preoccuparti di per- biare le parti. Magari, però, avrò per escludere gli estremi opposti dere lettori. Perché il dramma, il almeno insinuato il dubbio nella (una media del 20% non porterà problema vero, non sono i voti, mente di qualcuno che non si vota mai, e dico mai, a un capolavoro, ma l’importanza che un pubblico solo per convenienza, per fare i magari ad un gioco discreto sì), spesso immaturo e partigiano fighi o per attenersi al protocollo. ma inefficaci se lo scopo è di farsi come quello dei videogiocatori Si vota per rafforzare un concetto, un’idea precisa su un videogioco. riesce a conferire agli stessi. per esprimerlo in modo feroce o Il voto è un riassunto, un mezzo Probabilmente chi i voti non li per spiegare, a fine recensione, efficace e immediato per quantifi- digerisce è stufo dell’uniformità a cosa abbia più valore tra i mille care un’opinione più complessa. cui la stampa, ma anche le grosse difetti e pregi descritti. Non tutta Sto in spiaggia, bello come il sole, realtà su Internet, ci hanno abi- l’erba fa parte dello stesso fascio mi siedo sul bagnasciuga con due tuato. Uniformità costretta dalla insomma, costerebbe troppo, ed è amici altrettanto maschi e lascio poca elasticità dei lettori. Se è giusto che si cominci a distinguere sfilare la bontà estiva alzando pa- vero che l’Italia è un popolo di al- tra libertà d’espressione e inde- lette: nove, sette, catorcio. Un po’ lenatori, infatti, è pure vero che centi discussioni sul mezzo voto cafone, parecchio infantile e su- tutti si sentono in possesso della mancante. perficiale? Sì, perché preso da verità ultima sui videogiochi. Se

006 originals oundtrack

music in the gaming a cura di Federico Res

e opere di – Suda lato jazz raffinato e malinconico 51 per gli amici – sono decisa- dell’opera; e se anche la qualità mente qualcosa di particolare, delle composizioni non brilla per nelL bene e nel male. Politicamente originalità, l’OST ne guadagna co- scorrette, visionarie e caleidoscopi- munque parecchio. C’è poi la com- che, opprimenti e ripetitive, in- ponente più graffiante, più rock, confondibilmente nipponiche, che duole ammetterlo ma è quella eppure diverse da ogni altro video- meno riuscita. Riff e arrangiamenti gioco nipponico. Un complesso di troppo scontati scandiscono i mi- caratteristiche determinato pure, e nuti di Steel Python, Hot Dreams, in grande misura, dalle colonne so- Heat in you Hand e No More no nore di un compositore capacissimo More Heroes, forse il brano più riu- nel cogliere le atmosfere sudiane e scito della trancia. Nulla di indige- tradurne in musica l’essenza. Già sto, ma anche nulla per cui sia autore delle colonne sonore di Mi- facile esaltarsi, se non armati di chigan e Killer 7 (nonché del wiimote davanti alla TV… soundtrack dello scoppiettante God La terza, preponderante e pul- Hand), Takada firma l’OST di No sante anima di No More Heroes More Heroes puntando su una dose OST gronda techno music da tutti i massiccia di tritolo, che coglie ap- pori. Talvolta sui terreni della pieno lo spirito action ‘old school’ dance, come nel caso dell’incal- del nuovo simulatore di spade laser zante Bluebarry Chesecake di Capcom. Brownie, più spesso su quelli più Le anime di questo sostanzioso morbidi e caldi dell’ambient, anche disco, raccolto su tre CD (che co- se sempre e comunque con l’acce- Disc 1 munque contengono anche un leratore premuto a tavoletta. Sea- 1. Beam Katana Chronicles 2. N.M.H. buon numero di effetti sonori) sono sons of the Samurai, Ten Tons of 3. Too Much Gorgeous almeno tre: una genuinamente Titanium, Sun on the Ceiling, Sa- 4. Hell on Bare Feet 5. Fork in the Wall jazz, una più aggressivamente murai Summer, Pleather for Break- 6. Crash rock, una terza più poderosamente fast, Dynamite Rider e tante altre: 7. Splash 8. DND (Do Not Destroy) techno, sospesa tra dance e atmo- l’anima più viva dell’opera di 9. Gorgeous Blues sfere ambient comodamente avvol- Takada è un trip estraniante e mar- 10. Blaster Nation genti. Il tema principale del tellante, esattamente come la con- 11. Walk Like This 12. Oxygen Graffiti soundtrack, che accompagna Travis dotta di gioco che No More Heroes 13. Time to Scream Touchdown lungo buona parte delle impone nei suoi momenti più sadi- 14. Science of Silence 15. Crashmere Cannonball sue avventure, spadroneggia nel camente action. 16. Steel Python corso di tutta la OST reincarnan- Dulcis in fundo, il sostanzioso 17. Wishful Whistling 18. Heat in your Heart dosi più e più volte nelle varie disco propone una serie di chicche 19. Jackpot anime di questo disco. Dal rock al che vanno a punteggiare i tre prin- 20. Strawberry shortcake 21. Wind Blows,Love Dies jazz passando per l’elettronica, il cipali percorsi musicali, come sta- 22. Bushido Flow tema di No More Heroes rappre- zioni di sosta dal ritmo più leggero 23. Season of the Samurai 24. Righteous,Triumphant,Et Cetera senta insieme orizzonti e limiti di e scanzonato. Ben quattro brani 25. Warp questo lavoro: da una parte il vasto tengono alta la bandiera della Disc 2 spettro di suoni e arrangiamenti, scena cheap tune (Righteous 1. K-ENT. dall’altro una ripetitività di fondo Triumphant et cetera, Chipster 2. Hot Dreams 3. Ten Tons of Titanium che a lungo andare comunica la Dash, Let’s fight a boss ed Electric 4. Piranhas in the Air sensazione di ascoltare sempre il ladder), che con le loro sonorità a 8 5. Shy Supernova 6. Stop Hanging DJs medesimo pezzo, seppur sfumato bit segnano i riferimenti metate- 7. Hustlin' 'n' Tusslin' diversamente ogni volta. Non è stuali di No More Heroes in grande 8. Disaster for Sale 9. Sun on the Ceiling certo un problema insormontabile, stile. Di Hustlin ‘n’ Tusslin si ap- 10. Samurai Summer per carità, ma ridimensiona in prezzano invece le sonorità gitane 11. Electromatherapy 12. CHIPSTER DASH qualche maniera la statura dell’o- miste ai ritornelli cantati di stampo 13. GAME OVER pera, più difficilmente ascoltabile hip hop, mentre l’unico brano or- 14. LET'S FIGHT A BOSS 15. YOU WIN come opera stand alone di quanto chestrale del disco, Staff Wars Epi- 16. Blueberry Cheesecake Brownie a prima vista possa sembrare. sode I, scimmiotta Guerre Stellari 17. HISSATSU Jamba 18. Violectrolysis Nonostante questo, No More He- riuscendoci alla perfezione. Infine, 19. s. roes OST ha parecchie e cazzute The Virgin Child Makes her Wishes Disc 3 ragioni dalla sua. Fork in the wall, Without Feeling Anything, col suo 1. Heat in your Hand Do Not Destroy, Walk like this, K- piano discreto e i suoi crescendo, 2. Mach 13 Elephant Explosion 3. Speed with Teeth Ent con il suo sax malinconico, chiude in bellezza un disco senza 4. Pleather for Breakfast Gorgeous Blues col suo blues jaz- dubbio interessante. 5. Dynamite Rider 6. Walking on Leaves zato e incalzante, costituiscono il 7. Art of the Leaves 8. Art of the Past 9. Rocket Surgeon 10. Electric Ladder 11. We Are Finally Cowboys 12. Staff Wars EPISODE I 13. The virgin child makes her wish without feeling anything Lost Odyssey 14. NO MORE NO MORE HEROES 15. N.M.H. (Action Mix) 16. Wide World 17. Get 18. You Suck Producer: Capcom 19. Bronze 20. Mask Power Developer: 21. Silver Uscita: 2008 22. GET!! 23. Batter up Consigliato: vedi a pg. 008 24. "1.000" 25. You Rock 26. Gold 27. Energize NO MORE HEROES OST

007 REVIEW

genere-azione softco-grasshopper manufacture LA RIVINCITA DEL NERD! no more heroes publisher- piattaforma-wii versione-usa multiplayer-no

a cura di Vincenzo “Vitoiuvara” Aversa

omo tomo, cacchio cacchio, il Wii in- Più di Assasin’s Creed, l’ultimo pischello di casella l’ennesimo titolo di spessore Capcom è un inno alla monotonia e al in una ludoteca pure infestata da va- completamento automatizzato. Una lunga gonateT di schifezze e mezze schifezze. No traversata in linea retta, irta di ostacoli, More Heroes sarà forse fuori posto tra i che costringe a girovagare in una città peluches e le tinte colorate della magia programmata negli anni ottanta con l’a- , ma è un bastardo di razza che mico storpio del nonno dell’Unreal Engine. schizza sangue in faccia alle convenzioni Santa Destroy City, però, non è solo un di- ludiche di Ginevra. Perché Suda, già visio- sastro di poligoni e texture d’annata, ma nario autore di quell’incredibile meravi- pure un monumento al videogioco tutto gliosa boiata di Killer 7, può cantarcela in pixel e icone squadrate tanto caro agli tutte le lingue del mondo e poi giurar giu- amanti del retrogaming. Ecco, Travis è pìù rello fino a farsi verde, ma col cazzo che le di un personaggio coatto che brandisce versioni PAL e JAP sono quelle originali. Gli una spada laser: è un’idiota esemplare che Stati Uniti, patria delle pistole in scatola e nasconde messaggi subliminali destinati No More Heroes costringe a movimenti del polso rapidi e continui. Ecco, io sarò pure “fracico”, ma della violenza surgelata, saranno gli unici a ad un pubblico attento. la mia avventura è terminata con una fasciatura e godersi il quadro completo di un prodotto Schiavo del doppio senso intelligente e tanta pomata… tanto sanguinario e violento quanto ironico della citazione velata, guardo Travis calarsi e auto lesionista. E la domanda è una i pantaloni nelle peggiori toilette di Cara- sola: “Con meno Pulp e più Fiction, Taran- cas per salvare la mia partita, e penso che tino avrebbe girato Elisa di Rivombrosa?” Suda voglia dirmi qualcosa. E mentre per Negativo. No More Heroes non vive dello ricaricare l’arma mi costringo all’umiliante IL SOGNO DI SUDA splatter che genera, ma se ne alimenta scopiazzatura di una masturbazione solita- come Kill Bill si nutre delle teste spappo- ria, mi sento come Shinji di fronte ad Goichi Suda, conosciuto nell’ambiente come late di milioni di cinesi. Non aggredisce Asuka sul letto di morte. Suda 51, è un personaggio strano, di quelli che allo stomaco come un Manhunt, non mar- Ma la noia vincerebbe prima del tempo, riescono a costruirsi un’immagine nonostante tella il fegato come un Resident Evil. Il se il battagliare non fosse tanto appa- questo mondo continui a cercare di evitarlo. In rosso flusso di Suda puzza di ironia più gante. Roba di un solo tasto. ‘A’, come il una intervista recente ha sconvolto il mondo ri- che di esagerazione non controllata. tasto verde gamecubico prima di lui, di- velando il suo sogno più bagnato: realizzare un gioco di Mario per adulti. Esatto, Suda 51 sogna Quindi la risposta è sì, tutto si può giocare venta assoluto protagonista di combatti- di sviluppare un videogioco nel quale Mario uc- lo stesso, ma no, non ci abbiamo rimesso menti pigia pigia esaltanti, crudeli e cide funghi e salva principesse con un lancia- solo un po’ di colore primario. gloriosamente superflui. Il remote, fiero ed razzi (o una spada) in mano. Sangue a Travis Touchdown, protagonista a cinque arrogante, si limita al colpo di grazia, la vagonate, prostituzione e tartarughe con la palle piene di carisma, è l’antieroe che non fatality mozza teste che giustifica la cen- testa mozzata in qualche città malfamata stile ti aspetti. Infoiato di sesso, collezionista di sura preventiva e sbrodola il giocatore Gotham City. Oddio, è diventato anche il mio action figures ed onorevolmente fancazzi- hard che brama il sangue come il peggiore sogno ora… sta, vive inseguendo il primo posto nella dei vampiri. classifica dei killer più fighi d’America. Da No More Herpes è lontano anni luce nullità a re del mondo, passando per dieci dall’essere un gioco completo e perfetto, cattivoni/cattivone dai feroci istinti omicidi, ma non merita altro che un giudizio esal- tutti membri di un’associazione a scopo di tato: o lo ami, o sei un cretino. Non esi- omicidio. Una rigida scalata al successo stono vie di mezzo, per giustificare chi che passa per la costante ripetizione del accolga con indifferenza il sottobosco de- già visto e del già fatto, ma che allieta il menziale/satirico di questa pagliacciata giocatore con troppe trovate spassose per- scansa genitori. ché la noia possa insediarla. GTA senza libertà e ambientato in un tu- Ogni scontro va guadagnato col sudore gurio: Capcom risparmia preziosi fondi e di un mucchio di pesanti lavori, prima che concentra l’esperienza in un moncone con il sangue di vittime sacrificali. Lavori d’avventura intensa e claustrofobica. Fuggi che hanno il gustoso aspetto di minigiochi via, se non sai trovar la luna oltre quel vari e divertenti, ma che sanno essere mozzicone di dito che ti porti dietro. Ma pane per operai del videogioco, così come non mancare, se sai scoprire i sentimenti lo furono le casse in Shenmue. Il giocatore di una donna attraverso le mutande di un sceglie, il giocatore guadagna, il giocatore film porno… uccide, e poi di nuovo e di nuovo ancora. 9

008 REVIEW

genere-action softco-ready at dawn god of war chain of olympus publisher-sony piattaforma-psp HELIOS E LE STORIE TESE versione-pal multiplayer-no

a cura di Tommaso “Gatsu” De Benetti

el giugno del 2007, recensendo God Of schermo e i campi lunghi rendono il War 2 per un’altro magazine, concludevo Fantasma di Sparta un minuscolo pun- con “...un gioco spettacolare, tanto vio- tino. Perfino il doppiaggio italiano è lentoN quando barbaramente bello. Un must per molto buono, cosa più unica che rara. tutti coloro che non hanno paura del sangue.” A COO scolpisce nella pietra uno dei com- distanza di quasi un’anno dall’uscita del secondo parti tecnici più impressionanti che PSP maestoso capitolo, Kratos riemerge dalle ombre abbia ospitato fino ad oggi, e come tale dimenticandosi di essere solo su una PSP, per merita sicuramente di essere visto in mettere a ferro e fuoco l’intero mondo ellenico e movimento. il mercato europeo. Dove COO sa un po’ di vecchio è nelle Sgombrando subito il campo dalle nebbie del meccaniche, esattamente come potreste dubbio, Chain Of Olympus è una versione ri- aspettarvele, nella longevità (circa 6 ore dotta, e neanche tanto, di quello che di eccel- a livello Normal, un po’ di più ai livelli di lente abbiamo visto in God Of War 2, con alcune difficoltà più elevati) e nella varietà del mancanze moderatamente gravi ma anche con bestiario, in larga parte già visto in pre- dei miglioramenti inaspettati. Prima di tutto va cedenza. Anche i boss, fiore all’occhiello del pre- Se Zeus esistesse, sarebbe probabilmente molto detto che il lavoro svolto da Ready at Dawn sulla cedente capitolo, non brillano per imprevidibilità incazzato. A forza di vedere il suo regno preso a configurazione dei tasti è praticamente perfetto: dei pattern o dimensioni, ad esclusione del sberle, probabilmente cercherebbe con tutti i non solo infatti Kratos su PSP si controlla che è primo, un’enorme Basilisco che gioca a fare mezzi a sua disposizione di soffocare la serpe un piacere, ma l’introduzione della schivata tra- Godzilla fra i templi dell’Attica. L’estetica delle cresciutagli in seno: Kratos. E difatti, volendo es- mite pressione contemporanea di L+R è un ambientazioni è altalenante, con picchi d’eccel- sere sintetici, questa è più o meno la storia che netto passo in avanti rispetto all’uso dello stick lenza (lo stage iniziale, l’esterno del tempio di soggiace all’intera saga del Fantasma di Sparta. destro su PS2, perchè permette di non staccare Helios, i Campi Elisi) e voragini di noia (l’Ade su mai il pollice dai bottoni frontali consentendo tutti, bastaaaa!), ma va detto che parlando di quindi al massacro di non sperimentare perico- un gioco portatile c’è solo da battersi i pugni sul lose micropause. Nonostante il ritmo di gioco petto e intonare un inno spartano. tenda in alcune occasioni a farvi venire i crampi La trama è un po’ ‘così’, con dei momenti ge- DEI DEI PAESI TUOI alle dita, non è davvero possibile attribuirne le niali (in particolare nei Campi Elisi, con Kratos colpe a Chain Of Olympus, quanto piuttosto alla che affronta una scelta morale – pilotata – in un Nel non improbabile caso in cui Kratos già nota (e discutibile) ergonomia del portatile tripudio di button mashing), altri inaspettati decidesse di fare a pezzi tutti gli dei del- Sony. D’ora in avanti, è comunque logico aspet- (minigioco porno dove bisogna spanare due l’Olimpo e relativi servitori (in questo ca- tarsi che GOW3 si adatti a questo schema piut- schiave), altri dove non si capisce assoluta- pitolo fanno ciao ciao con la manina tosto che riciclare quello dell’episodio PS2. mente una minchia (Morfeo ed Helios che sem- almeno altre due personalità di spicco), Il secondo trofeo che COO inchioda al tavolo brano per quasi tutta la durata del gioco al riguarda il bilanciamento: finalmente tutte le centro delle vicende risultano poi quasi insignifi- suggerirei con veemenza un bel crossover armi secondarie hanno motivo di esistere. Seb- canti, tanto che nemmeno fanno una compar- con il pantheon nordico. Asgard e il bene non particolarmente originali – anzi, al- sata). Alcune questioni legate alla storyline di Valhalla pullulano di Aesir e Vanir da cune come la Maschera di Caronte sono God of War 2 vengono affrontate, e Ready at riempire di botte, con Odino a fare lo pericolosamente simili ad altre già viste, pur con Dawn si è anche premurata di dare una spiega- Zeus della situazione e Loki, Thor, Freja, delle piccole e significative differenze – tutte zione credibile alla sparizione delle reliquie che Fenrir, il Serpente di Midgar e tutti gli altri trovano una loro dimensione ed un momento Kratos conquista in questo capitolo. La sensa- d’utilizzo all’interno del gioco. La sfida mag- zione generale è che comunque il plot sia vaga- a fare da pungiball. Non vogliamo certo giore, quella di depotenziare leggermente le mente confuso e non del tutto compiuto, pensare che Kratos sia così razzista da Lame del Caos in favore del nuovo arrivato impressione supportata anche dal documentario prendersela solo con gli dei del sud. Guanto di Zeus, è stata brillantemente superata Scene Tagliate, che mostra chiaramente boss e da un’arma che, nonostante richieda un po’ di ambientazioni non utilizzate nel gioco finale per pratica, può cambiare sensibilmente lo stile dei questioni di tempo e spazio. combattimenti e, al massimo livello di potenza, Gli extra sono i soliti, con la Sfida di Ade dedi- offre opzioni particolarmente esaltanti. Un mi- cata solo ai professionisti e una buona collezione nimo di tuning aggiuntivo avrebbe giovato (ad di goodie per chi vuole affrontare il gioco più esempio, il Guanto non consente combo aeree volte (filmati, gallerie, costumi extra). God Of complesse), ma la sensazione generale è che War Chains Of Olympus è God Of War su PSP. l’arsenale di Kratos sia più equilibrato che nel Nè più, nè meno. Un episodio fortemente consi- precedente episodio, senza stravolgere quello gliato a chi apprezza la saga, che non innova né che già funzionava. stravolge quello che già si sapeva, ma lo ripro- Terza testa mozzata è quella della realizza- pone con stile e mestiere. Certo è che, dopo 3 zione tecnica, largamente anticipata dai video capitoli incentrati su piccoli e progressivi miglio- diffusi prima dell’uscita ma ugualmente capace ramenti, c’è da augurarsi che il prossimo e già di sbalordire. Vi basti sapere che in diverse oc- annunciato GOW3 su PS3 riesca a soffiare aria casioni è difficile distinguere il gioco dalla con- fresca sul viso cicatrizzato di un brand che inizia troparte PS2, colonna sonora inclusa, e che gli ad avere un certo bisogno di ossigeno. unici motivi di biasimo sono da ricercarsi nel fa- miliare tearing durante le rotazioni veloci e in al- cune situazioni dove la dimensione dello SAB CD

009 REVIEW

genere-sjrpg softco-square enix IL PASSATO RITORNA final fantasy tactics: the war of the lions publisher-square enix piattaforma- psp versione-pal multiplayer-si

a cura di Alvise “Kintor” Salice

n diamante è per sempre. Final Fantasy bili ore. Presto ogni menu diverrà traspa- Tactics rifulge oggi come dieci anni fa, rente, e così come i membri della Nabuco- quando l’allora vulcanica Square eruttava donosor vedevano cosa succedeva nel Uverso il cielo gemme di taglio purissimo, che Matrix attraverso verdi righe di codice che al volavano a costellare abbaglianti il neonato principiante Neo parevano tutte uguali, universo PlayStation. anche voi imparerete a destreggiarvi con Con la forma di un gioco di ruolo della più occhi e dorsali tra nomi e numeri, agili e si- classica tradizione nipponica, e la sostanza di curi, ed ogni scelta diverrà sempre più intui- un complesso strategico a turni, quello che fu tiva. Presto il vostro plotone marcerà un regale gioiello incastonato nella corona in- implacabile come un sol uomo sul campo di dossata dalla regina delle console anni ’90 battaglia, o si dispiegherà tentacolare occu- torna a risplendere alla corte della principesca pando alture e punti strategici. Presto, il raf- PSP, rinnovando i fasti di un tempo oggi lon- finato gameplay di Final Fantasy Tactics vi si tano: quello in cui era Square l’ospite d’onore dimostrerà bilanciato in modo prodigioso, che banchettava alla destra del trono di Sony. spalancandovi le porte di uno dei migliori RPG Immergersi nell’immortale alchimia di certi strategici mai creati. E allora, se nel migliore Squisito il lavoro svolto da Square Enix con i nuovi intermezzi: realizzati in cel shading, si sposano titoli fa riscoprire intatto, ogni volta, l’amore dei casi l’assuefazione al meccanismo prepara magistralmente con l’impianto narrativo originale. per il retrogaming di classe: elaborati menu la formazione/approccia lo scontro/sconfiggi Rallentamenti più o meno sporadici non inficiano il da studiare con dedizione, variegate skills da l’avversario/distribuisci i punti abilità vi tra- ritmo di gioco, ma talora rischiano di diventare fa- accrescere con sagacia e ponderazione, un scinerà verso stadi di dipendenza che pochis- stidiosi contesto fantasy-medievale ed una trama di simi titoli del genere sanno indurre, nel pregio cavalleresco sceneggiati da penne d’in- peggiore apprezzerete la storia a tinte fosche confondibile scuola, in cui gli sprite super- ed adulte (a prova del palato più fine), che deformed di Ramza e compagni affrontano insieme agli stilosi intermezzi in cel shading FINAL FANTASY TACTICS ADVANCE battaglie di matrice scacchistica. Se poi la vi avvilupperà nelle coinvolgenti cronache del perla in questione non aveva beneficiato, una mondo di Ivalice, ulteriormente arricchite per decade addietro, dell’edizione per il bistrat- l’occasione. tato (in epoca 32-bit) Vecchio Continente, il Ogni strategico degno di questo nome Peculiare fu il gioco pubblicato da remake per PSP diviene acquisto altamente vanta le sue brave modalità multiplayer: The Nintendo su Game Boy Advance, consigliato per un discreto bacino di videogio- War Of The Lions non fa eccezione, presen- uscito nel 2003 (e su tutti i mercati), catori. tando sia un versus a premi (Melee) sia un Disponendo di una macchina tascabile dalla cooperative mode governato da un efficace che presentava enormi elementi di potenza di uno star destroyer, che permette sistema di valutazioni (Rendez Vous). Sfortu- differenza con l’originale PlayStation: di giocare in treno al mirabolante God Of War natamente, tuttavia, oltre alla necessità di primo fra tutti, un inedito, sperimen- o ai sofisticati Grand Theft Auto, può sem- due UMD (difetto di poco conto, vista l’impro- tale sistema di regolamenti che, di brare abbastanza insulso tornare ad armeg- ponibilità di un confronto tra il giocatore giare isometricamente con omini esperto e lo sfidante occasionale che non battaglia in battaglia, dettava le bidimensionali in scialbe arene poligonali, possiede il titolo), duole constatare l’assenza azioni utilizzabili. consultando fiumi di statistiche e sorbendosi di una feature online che renda meno ardua la lettura di trogloditici dialoghi muti. L’incipit la ricerca di gente di abilità simile alla nostra. annoia il novizio e sconforta l’hardcore gamer, Final Fantasy Tactics: The War Of The Lions esortando entrambi a relegare di comune ac- affonda le sue linfe nelle sorgenti ludiche dei cordo The War Of The Lions nella categoria profondi anni ’90, riemergendone possente degli avanzi di soffitta invecchiati male o so- quanto il capolavoro che reincarna, col fiero pravvalutati fin dal principio. “Perché la rea- cipiglio dell’anziano che sfida la gioventù. lizzazione tecnica è tanto povera? E ‘ste Molti passeranno oltre con piede svelto, no- musichette che sono? Ma poi, dove stanno le tando solo un arbusto vecchio e scheletrito, mappe liberamente esplorabili? Che senso ha ricurvo tra i suoi rami rinsecchiti. Altri prove- ‘sto popò di personalizzazione dell’equipag- ranno a fermarsi, lo tasteranno, ma troppo giamento e del vestiario, se poi non possiamo superficialmente, e indifferenti ripartiranno. gustare rilevanti cambiamenti cosmetici sui Qualcuno guarderà davvero. Si darà il tempo dannati avatar?” E in effetti, non avrebbero di scorgerne il curioso baluginio, di scalfirne torto su tutta la linea: Square Enix poteva la corteccia con vigore, di affondare nell’acce- spremere qualche goccia in più dall’hardware cante bagliore. di PSP, e dare una migliore spolveratina a quello che invece rimane, per il 90%, il titolo GRAFICA a 32-bit uscito a suo tempo. SONORO Armatevi di pazienza, tappatevi il naso e GIOCABILITA' superate lo scoglio delle prime tre, intermina- FATTORE KINTOR 86

010 REVIEW

genere-ajrpg softco-hudson dungeon explorer ds publisher-hudson piattaforma-ds ver- IRON THUMBS sione-pal multiplayer-si

a cura di Michele “Guren no kishi” Zanetti

a ridente cittadina di Confine (sic.), che al vostro fianco, secondo alcuni pa- farà da base alle vostre operazioni, si svi- rametri di IA liberamente regolabili luppa ai piedi di un’antica piramide in cui (ma comunque poco efficaci). tantoL tempo fa è stato rinchiuso un dio malva- All’inizio del gioco si può scegliere gio. Un sacerdote, malvagio pure lui, ha ru- tra tre classi; queste hanno già un bato una delle uova del dio e ha cercato di paio di abilità peculiari. Immediata- farla dischiudere fuori dal tempio. Più o meno, mente dopo, sarete spediti a diven- la storia è questa: talmente poco sviluppata tare discepoli di una scuola di da risultare un mero pretesto per farvi viag- combattimento. Ed ecco la frega- giare da dungeon a dungeon e combattere un tura: sarete al centro di un cerchio sacco di nemici, tutti più o meno identici e dai formato dalle effigi delle scuole, medesimi pattern d’attacco. Il riciclo è indi- mentre queste si illuminano in scriminato, tanto da far cadere le braccia. senso orario, e dovrete affidarvi alla Un altro motivo di disappunto è dato dal fortuna e premere un tasto per fer- comparto tecnico, che dovrebbe rappresentare mare la ‘roulette’ e scoprire a quale in un 3D isometrico tutte le location del gioco. scuola il fato vi avrà assegnato, senza possibi- Troppo spesso l’unico modo per procedere Be’, per rappresentarle le rappresenta, ma lità di mutare schieramento (a meno di sco- nell’avventura è distruggere tutti i genera- così male e così poveramente che forse una prire un metodo piuttosto nascosto per tori vomita-mostri presenti nella stanza (o Yarouze avrebbe saputo fare di meglio. Una ripetere l’intera procedura di selezione). Al- nell’intero piano del dungeon). Monotono e piccola consolazione viene dai personaggi, fa- cune scuole fanno schifo, altre invece dispon- ripetitivo. cilmente distinguibili, cosa non da poco per gli gono di tecniche piuttosto utili. Ogni scuola ha NPC delle città, considerato che armi e vari due stili, alternabili in qualsiasi momento, e tipi di oggetti devono essere comprati specifi- dispone di arti specifiche. Tramite l’uso ripe- camente in appositi negozi. Purtroppo i grafici tuto e il continuo massacro di mostri si sbloc- PARTNER hanno rappresentato la foggia di armi e arma- cano nuove arti, mentre ogni cinque ture solo nella schermata di equipaggiamento “frammenti” raccolti vi verrà permesso di as- Se siete dei lupi solitari, l’Owon sarà il vo- e non sul proprio avatar, probabilmente per segnare liberamente un punto all’arte che vo- stro unico compagno di avventura. Un non appesantire troppo il motore grafico. lete. È interessante notare come qualsiasi NPC ne ha in vendita di vari tipi, divisi in Senza donargli un po’ di varietà, vi ritroverete oggetto lasciato dai nemici venga automatica- Owon d’attacco e difesa e per allinea- per una decina d’ore scarsa a guardare il so- mente incamerato nel proprio inventario o mento elementale. Dopo un certo avveni- lito pupazzetto che prende a mazzate tutta la spedito direttamente alla banca in città, nel mento sarà possibile trasformare l’Owon fauna nemica che incontra. Se non vi si spez- caso non abbiate più posto. in un vero robot, portandolo in determi- zerà prima il pollice sinistro. Tornando agli stili, questi possono essere A causa della rappresentazione isometrica cambiati in tempo reale tramite una procedura nati atelier. Sia l’Owon base che il robot per la maggior parte del tempo ci si sposta in che può essere semplice (se attorno a voi c’è possono essere equipaggiati con nume- diagonale, il che è decisamente una tortura. Il il deserto) o macchinosa e frustrante (se siete rosi pezzi extra per aumentarne le stati- peggio accade quando si tratta di colpire un nel bel mezzo di una battaglia). Mentre R ag- stiche. Nell’avventura normale l’Owon è nemico. Con l’arciere il problema non si pone, gancia i bersagli, L vi fa accedere alla scher- estremamente efficace, ma in caso di dif- grazie all’auto lock-on che posiziona il nostro mata in alto a destra tra cui navigare con i ficoltà maggiore o all’interno della pira- avatar nella direzione giusta, ma con le altre tasti direzionali. Da qui è possibile selezionare mide verrà disintegrato in pochi attimi. due classi è, di nuovo, una tortura. Spesso i quali oggetti e arti collocare sui tasti a dispo- Comprarne uno nuovo costa parecchio… nemici fuggono obbligandovi ad inseguimenti sizione e passare da uno stile all’altro. Lo stile interminabili, neanche fosse un dog-fight di un è definito da un colpo extra utilizzabile quando Ace Combat qualsiasi. l’apposita barra è al massimo. La barra si ca- La difficoltà generale è molto bassa e non ci rica velocemente da sola, ma si scarica subito sono particolari ostacoli per raggiungere il fi- al minimo attacco normale. Da notare come nale posticcio. E’ possibile ricominciare l’av- certi boss effettuino dei contrattacchi partico- ventura ad un livello di difficoltà maggiore, lari, se colpiti dagli attacchi speciali associati molto più impegnativo, mantenendo statisti- agli stili, rendendo il combattimento molto più che ed equipaggiamenti: dettaglio estrema- impegnativo (e spesso mortale, per i vostri mente utile, che permette di guadagnare in PG). fretta ulteriori livelli d’esperienza e relativi La maggior parte dei nemici appartiene alla punti bonus. Tutto ciò, in vista dei cinquanta razza dell’attaccare a testa bassa, l’unione fa piani della piramide sul cui fondo è possibile la forza: non potrete far altro che fuggire o schiantare il vero boss dei boss, che comun- girar loro attorno. Dove possibile, tuttavia, ba- que resta opzionale e non conduce ad alcuna sterà fare in modo di mettere tra voi e loro un conclusione effettiva (don’t ask). Nell’avven- ostacolo, e vi si incastreranno, cercando te- tura normale sarete sempre da soli senza NPC stardamente di passarci attraverso. Davvero che vi affianchino; in compenso potrete en- deludente, come quasi tutto ciò che compone trare in possesso di un Owon, un robot a questo pezzo di software: statene alla larga. forma d’uovo capace di seguirvi e combattere voto: 315 su 1000

011 REVIEW

genere-arpg softco-hudson soft MORE IRON THUMBS dungeon explorer psp publisher-hudson piattaforma-psp versione-usa multiplayer-si

a cura di Michele “Guren No Kishi” Zanetti

opo la quasi orribile versione per Nin- sessi (niente auto-fire, purtroppo, ma tendo DS, era impossibile fare di peg- peggio ancora, niente lock-on), interval- gio sul portatile Sony. Ma sfornare lando il tutto con l’uso di weapon arts, job Daddirittura un titolo con valori di produzione arts e scappando quando la situazione lo così differenti, fa davvero tornare alla memo- richiede (niente parata, purtroppo). I ge- ria il film I Gemelli. Lasciando da parte la ver- neratori possono essere: rossi, dediti ad sione De Vito, passiamo in rassegna quella evocare mostri di un solo tipo in continu- Schwarzenegger. azione a grande velocità; verdi, capaci di Neanche a dirlo, Schwarzy sfodera subito i chiamare mostri di varia tipologia; infine i muscoli: una storia più articolata e com- temibili blu, che appena distrutti plessa, un numero molto superiore di lavori trasformeranno in mostri giganti tutte le tra cui scegliere e un comparto estetico molto truppe da loro generate e ancora in vita. più piacevole all’occhio. Personaggi e NPC Ai piani più bassi è un po’ come un game sono discretamente dettagliati e buona risulta over quasi garantito. La sensazione di es- anche la rappresentazione delle tre cittadine; sere sempre sottopotenziati e mai all’al- i dungeon, inoltre, sono sufficientemente dif- tezza dei propri avversari vi pervaderà ferenziati sia per morfologia che per texture, costantemente. Non a caso più il vostro livello e quasi tutti i piani di ogni area degli otto sale e meno EXP vi verranno assegnati, ar- Nel caso le fiamme vi si attacchino addosso, ve le labirinti sono a generazione casuale. In questi rivando a livelli assurdi dove vi serviranno passerete di personaggio in personaggio; tempo si muove velocemente e agilmente il vostro anche dieci uccisioni per far progredire di un pochi secondi ed ecco serviti quattro gustosi spie- personaggio principale, accompagnato da tre misero punto percentuale la barra totale dini. Gnam. gregari controllati dalla CPU, pronti ad af- dell’esperienza. frontare - tra effetti speciali anche di notevole Uccidere centinaia di mostri ha però dei sui fattura - stormi di mostri senza che niente perché aggiuntivi: più si usa l’arma equipag- PARTY FIELD & BAD STATUSES rallenti, nemmeno durante gli scontri con giata, più questa migliora, sbloccando così boss dalle dimensioni mastodontiche. nuove weapon art. Allo stesso modo, usare DEWOAA per PSP è un gioco molto lungo e ripetutamente le arti insite nel proprio job ne Ogni mostro ucciso rilascia un’anima che, impegnativo, a volte al limite della fru- sblocca di nuove e più potenti, facendo anche se raccolta, va ad incrementare un’appo- strazione. Il vostro compito è quello di progredire il livello del job stesso. Avere vari sita barra. In caso voi o un compagno portare a termine quest su quest per conto job con determinati gradi sblocca dei mestieri siate affetti da morte, o da uno status ne- delle varie gilde, avventurandovi così nei avanzati in cui confluiscono le abilità di quelli gativo, basterà premere L per richiedere labirinti richiesti, fino a quando non si rende di base. Ogni job ha il suo tipo di equipaggia- l’uso di un campo d’energia ricostituente, disponibile una quest speciale che fa avan- mento, e i soldi non bastano mai. zare la trama. Per sbloccare nuovi piani, poi, L’inventario, a differenza della versione DS, o approvarne l’uso se è un comprimario a dovrete impiegare determinate quantità di è estremamente ampio, permettendovi di in- richiederlo. La quantità di barra consu- particolari cristalli, ottenibili - a caso - dalla camerare un sacco di oggetti. Notare però mata dipende dall’azione intrapresa, un distruzione dei generatori presenti su ogni liv- come vari oggetti possano essere sintetizzati quarto per resuscitare ma molto di più ello. Spesso ve ne serviranno così tanti che solo tramite processi alchemici dal NPC di per togliervi di torno i fastidiosissimi sta- sarete costretti a ripulire decine di volte le turno, per ottenerne altri più utili: questo è tus negativi. Hanno una tale probabilità di stesse aree per sbloccare le quest di turno, l’unico modo per poter mettere le zampe sui colpirvi da poterli tranquillamente definire dato che ognuna di queste, per essere ac- fagioli che vi fanno resuscitare. Considerata un mezzo di bassissima lega per deci- cettata, richiede il preventivo sbloccaggio del- la mole di morti a cui andrete incontro è marvi il party. Imbarazzante. l’area dove si svolge. Non crediate però che, davvero una bastardata bella e buona, come come nella versione DS, vi siano delle parti- anche l’impossibilità di fuggire da un dungeon colari e utilissime bombe da usare per far e ritornare allo stesso punto, come un Diablo saltare in aria i generatori con un colpo solo, qualsiasi insegnava. Ovviamente scordatevi di nonché la loro distruzione uccida anche i salvare dove volete, alla faccia della portatil- mostri da loro fuoriusciti. Nella versione PSP, ità dell’avventura. infatti, i generatori vanno abbattuti con la DEWOAA va giocato comodi comodi sulla forza bruta, occupandosi allo stesso tempo poltrona di casa, con una tazza di camomilla delle forze del male da loro evocate. Distrug- accanto e tanta pazienza e perseveranza. Il gere un generatore significa solo porre fine gioco offre anche un bel po’ di missioni extra alla continua comparsa di mostri; a voi occu- dopo la sua conclusione, ma qui si necessita parvi dei sopravvissuti. di Valium e pollici d’acciaio. Un gioco per co- In questa versione, poi, mostri e generatori loro che non hanno paura di una ripetitività di sono privi di una qualsiasi barra di energia fondo mostruosa, ma decisamente su un altro che vi indichi fra quanto potrete tirare un pianeta, a livello di realizzazione, rispetto alla sospiro di sollievo: la parola d’ordine è controparte DS. martellare sul tasto di attacco come degli os- discreto!

012 UNDERRATED review

anno-2006 softco-ATLUS publisherATLUS KUROI NAMIDA digital devil saga 1&2 piattaforma-PS2 genere-JRPG multiplayer-NO

a cura di Federico Res

igital Devil Saga fa parte della prolifica La stessa divisione dell’opera in due capi- serie Shin Megami Tensei, dalla quale toli, oltre a rispondere ad ovvie necessità eredita, come gli altri capitoli, il partico- commerciali, riflette la suddivisione interna Dlare stile grafico, le cupe ambientazioni e il della vicenda, tutt’altro che arbitraria. Va vasto campionario di mostri e demoni. È però detto che tutto il primo capitolo, ricco più di un capitolo atipico, quasi un esperimento: alla incontri casuali che di inserti narrativi, è una struttura di gioco semplificata e al grado di sorta di grossa anticamera alla ‘vera’ storia difficoltà decisamente più abbordabile del so- del gioco, raccontata in DDS2. Un’anticamera lito, DDS affianca un comparto narrativo di niente affatto sterile però: è all’interno del importanza assolutamente centrale, laddove Junkyard che la personalità di protagonisti ed opere come Nocturne o Persona 3 hanno la antagonisti si forma e si afferma, sulla scia loro ragion d’essere nell’esplorazione e nel delle battaglie sanguinose ed insensate com- combattimento. Il gameplay di DDS è dunque battute da Serph e compagni. È qui che quei ridotto all’osso: non è possibile arruolare né personaggi cominciamo a comprenderli, ad In DDS le side quest sono praticamente inesi- fondere demoni, non esistono persona da evo- amarli; è qui che i primi calci in faccia colpi- stenti, se si escludono alcuni boss opzionali e le care. Resta solo la struttura base da dungeon scono con forza e inaspettatamente. Il pre-fi- Field Hunt nascoste nei dungeon crawler, snellita sia nell’estensione sia nel ca- nale è una frustata alla schiena, il cliffangher rico di incontri casuali, e restano le atmosfere uno stimolo ai dotti lacrimali. Poi, con le prime cupe – ma anche surreali e oniriche, nel finale immagini del secondo capitolo, il mondo va del secondo capitolo – già particolarmente ap- sottosopra. Qui ‘esplode’ la vera storia di TURNI RUBATI prezzate in Nocturne. Serph, di Sera, di Angel e Gale, qui tutti gli in- Ma più di gameplay e ambientazioni, di Digi- terrogativi della prima parte trovano la loro – Il sistema di combattimento in sé non ha tal Devil Saga vi resteranno impressi i segni lucidissima – risposta, spesso ben diversa da perso il suo fascino: ancora una volta, le mecca- dei calci in faccia. Quelli che la minisaga di quella che immaginavamo. DDS2 è un turbine niche del battle system sono tanto distanti da Atlus sferra senza risparmio sui suoi inermi di colpi di scena e capovolgimenti di fronte, un quelle di un qualsiasi JRPG da rendere l’espe- protagonisti, e di riflesso sul giocatore che massacro sistematico delle aspettative di per- rienza fresca, frenetica e tremendamente appa- quei personaggi, in un modo o nell’altro, ha sonaggi e giocatori, un rivelare l’uomo e le gante, solo saltuariamente frustrante. La chiave cominciato ad amare. Coltellate di dolore sue bassezze sarcastico e disilluso. del successo sta, come al solito, nello scovare i emotivo sprigionate dalle spire di un intreccio Parimenti, è una storia di fantascienza ba- punti deboli del nemico e proteggere i propri, per poter guadagnare turni extra e sferrare combina- spietatamente lucido, che racconta le emo- sata su un’intuizione da hard sci-fi affasci- zioni a catena di colpi. Nonostante il grado di diffi- zioni umane stritolando i suoi protagonisti in nante, che esprime una concezione teologica coltà sia sensibilmente più basso che nel una morsa senza respiro. Prima di un racconto decisamente avvincente. Nell’incedere sempre “predecessore” Nocturne, l’abilità strategica ri- di fantascienza intriso di pseudo teologia, Di- più frenetico della trama il destino dei singoli chiesta in battaglia è tutt’altro che trascurabile. gital Devil Saga è un dolente ritratto del- individui riflette il disegno generale, che fa Senza un’accurata pianificazione delle proprie l’uomo. L’eccezionale sceneggiatura di Tadashi capo alla misteriosa entità apparentemente mosse non si va da nessuna parte, specie contro i Satomi e Yu Godai, il taglio fanta noir di al- responsabile del rapido e irreversibile degrado potenti boss. Il level upping, seppur moderata- cune cut scene e quello superbamente action della Terra. Il finale, agognato ed atteso, mente necessario – più nel primo che nel secondo capitolo – non è mai determinante, è al contrario di altre, sono solo la facciata di una messa in giunge con toni inaspettatamente lievi e un si- inutile se posto alla base della propria strategia di scena cristallina e pungente di rabbia, amore, gnificato fortemente universale: l’impatto è gioco. Interessante tratto del gameplay è costi- crudeltà, egoismo, istinto di sopravvivenza. certamente inferiore a quanto ci si aspettava, tuito dall’esigenza di divorare i propri nemici per Serph e Sera, Cielo e Argilla, Heat e Angel ma si tratta della chiusura di un cerchio dal assorbire la loro energia e caricare i propri man- sono ognuno a suo modo incarnazione dell’a- raggio infinito che altro verso non potrebbe tra, le particolari gemme necessarie per l’appren- nimo umano, in ogni sua possibile sfumatura: conoscere. E anche qui, il destino dei perso- dimento delle skill: aspetto tanto determinante esseri umani che sono ciò che la vita li ha naggi chiave appare preannunciato in alcuni per il gameplay quanto per la narrazione… resi, nel bene e nel male… tratti del gameplay sperimentati in prece- Ciò che distingue DDS, tra gli altri meriti, è denza, a ulteriore conferma della miracolosa la sorprendente coerenza di ogni sua compo- coerenza interna di questo grande prodotto. nente. Coerenza ludica, incarnata da un ga- Digital Devil Saga affascina, ammalia, meplay privo di fronzoli, ridotto all’osso e per sferza, commuove, appaga il cuore e la questo latore di una forza tutta particolare, ir- mente. È ciò che accade quando un gameplay resistibile. Coerenza tematica tra i differenti esaltante incontra una delle migliori storie mai codici, poiché impianto ludico e narrazione si raccontate da un videogioco: un’opera più sposano perfettamente nei contenuti e nell’e- unica che rara, indimenticabile. Proprio come i stetica. Coerenza narrativa, infine, poiché la segni di un calcio in faccia. splendida trama si dipana attraverso una struttura a mosaico dove ogni nuovo tassello aggiunge credibilità e senso al disegno gene- rale, invece di aprire falle come accade spesso in ambiente JRPG.

013 a cura di 1492 Marco “Il Pupazzo Gnawd” Barbero PORCONDICIO

alla scoperta delle ‘indie’ Soffia forte il vento dell’antipolitica, del grillismo, del populismo e di tutti gli altri ismi giornalistici. Soffia così forte che può capitar di veder volare merda. E di riceverla in faccia. Almeno se si fa parte della decrepitocrazia italiota e se ci si trova, proprio mal- grado, in un flash game concepito da Simone Tagliaferri e realiz- zato da Carlo Piscicelli. Porcondicio è lo sfogo dell’uomo medio, quello del “è tutto un ni- magnamagna”. Se il rimedio alla pastetta è un inno balistico/sca- ziare dal tologico indirizzato al gerontocrate di turno, ben venga. Perché, in fin dei conti, è qualcosa che tutti vorremmo fare. Perché in fin basso è co- dei conti, te lo dice anche il gioco, siamo tutti un po’ qualunqui- modo. Non si ri- sti. schiano cadute, si Meno tasse? Tiè, ‘na bella pallottola di merda. Il tema del la- ha spazio per crescere. Dal basso si ha la voro? Un’altra bella mitragliata di liquame. La struttura, nei limiti della sua essenzialità, fugge il banale tramite un bilanciato prospettiva delle cose,I si può essere metafora schema di rischi/ricompense (a patto che non si clicki a tutto o simbolo. E ci si crogiola nella mediocrità. spiano). Prioritario è colpire le panzane elettorali prima che Per la sua prima uscita, 1492 si rotola suina- esplodano, metaforicamente intontendo l’elettore, e più concre- mente nel concime perché trattare feci è quello tamente portandolo al lapidario giudizio che accompagna il game over. Colpire gli stronzi con gli stronzi, dunque, indirizzando il che oggi le interessa. Quello che si appresta a com- frutto della defecatio verso i faccioni che popolano la tv (oramai piere è un viaggio iniziatico. Un’iniziazione da col- IL non luogo del teatrino politico) e così accumulare punti. lege americano, nulla di alto. Porcondicio (sì, può sembrare una bestemmia) non si gioca, si Sotto i riflettori va dunque una trilogia di merda gode. E’ liberatorio, goliardico, in sintesi: divertente. Quando il che è appunto metafora (Shit Game), simbolo Vespa-vespa irrompe sullo schermo; quando il pagliaccesco Ber- lusconi trotterella per il video sulle note de L’Entrata dei Gladia- (Porcondicio) e mediocrità (Animal Launch). Un tori (invero reiterata in modo un po’ irritante); quando viaggio ideale, ma non troppo, con l’escre- l’escremento intercetta il cachemire di Bertinotti non deflagra mento come unico filo conduttore. Una unicamente la palla di letame ma anche parte della frustrazione prospettiva del mondo indipendente nei confronti dei nostri governanti, in un grezzo e satirico anti- stress. vista da uno scarafaggio stercoraro. Poteva andare peggio. Ma anche no… Giocate a Porcondicio a questo indirizzo http://ar- sludica.org/games/porcondicio/

ANIMAL LAUNCH SHIT GAME

E’ difficile definire un progetto come Animal Launch. E’ dif- E’ un’erudita metafora quella con cui Mark Johns battezza il suo ficile, senza bestemmiare. mini progetto. E non è da meno nell’introdurlo: “…con qualsiasi Appartenente alla categoria dei flash game “da lancio”, altro nome sarebbe comunque merda” è il lapidario commento rivolto più alla scena di cui fa parte che al suo stesso lavoro. Shit Animal Launch prende tutto ciò ce c’è di buono in uno Yeti- Game è lo specchio attraverso cui si riflette la mancanza di idee sports qualsiasi è lo getta nel cesso. Tirando l’acqua. Non delle produzioni indipendenti (ma anche dell’industria dei video- prima di aver utilizzato lo spazzolone. giochi nel suo complesso): infiniti rimescolamenti di mattoncini Non c’è traccia di intelligenza nel suo design, né attrattiva per ricreare sempre la solita merda; progetti abbozzati ma mai nella sua estetica. Potrebbe essere considerato una paro- completati; engine di gioco più interessanti per i loro bachi che dia del genere di riferimento, ma prova troppo tenace- per la loro effettiva funzionalità. In Shit Game c’è tutto questo. mente a darsi un tono, modificandone la struttura di C’è uno stile grafico annoiato e infantile, abbozzato su Paint base, per essere considerato trash intellettuale. Animal senza revisione alcuna. C’è un motore di gioco che cosciente- Launch è semplice, puzzolente, inutile cacca. Degno della mente sfrutta finti bug ai fini del gameplay (si può passare attra- cazzuola laser di Shpalman. Così orripilante da far tene- verso le piattaforme, scalarle, muoversi all’interno dei livelli in rezza: con la sua musica irritante; con la sua scelta tra tre un eterno loop). C’è un sottofondo musicale che ripercorre in diversi animali da lancio che non assomigliano in nessun chiave MIDI alcuni dei successi da hit parade dell’ultimo paio di modo a quello che vorrebbero rappresentare; con i suoi lustri. Nella sua incompiutezza Shit Game è un piccolo capola- voro parodico. Il rifiuto di facciata di qualsiasi forma di innova- bug (m’è rimasto incastrato il gatto); con la sua invadente zione non fa che amplificare le idee interessanti che il codice noia. Animal Launch non è un titolo che tratta merda, ep- reca con sé. In pochi livelli Shit Game propone un platform mai pure è, ironia dell’incapacità umana, il vero emblema di noioso, a tratti sorprendente per varietà e intuizioni. Sublima il questo trittico di stallatico. Complimenti ad AK Games. tutto con uno stile estetico che, per quanto ruvido, risulta carico di personalità: un incubo di stretta attualità, popolato da occhi Giocate a Animal Launch a questo indir… no, non indagatori e aerei kamikaze. fatelo. Vogliatevi un po’ di bene. Nell’intento di criticare l’assenza di originalità, sforzandosi di in- carnarla in maniera emblematica, Mark Johns, magnificamente, fallisce: Shit Game è senza dubbio un’opera meritevole d’atten- zione. Ironicamente ben più interessante di Space Barnacle, pro- getto, questo sì, derivativo (pur se per scelta) al quale Johns sta lavorando da un paio di mesi. Una stridente contrapposizione se la tara sono i soli sette giorni di gestazione di Shit Game.

Scaricate Shit Game a questo indirizzo http://doomlaser.com/dev/shitgame.zip

014 1492

Simone “Karat45” Tagliaferri

Babel. Quando e come è nata l’idea alla base di ST. Il punteggio, in questo caso, è parte fondante del Porcondicio? Oltre al tiro a segno avete vagliato messaggio satirico. Rappresenta la fusione perfetta altre meccaniche ludiche per rappresentarla? tra il tema e il linguaggio proprio dei videogiochi. Fondamentalmente Porcondicio è un simulatore di Simone Tagliaferri. Porcondicio è un gioco umorale tiro a segno e il punteggio è propedeutico a questa partorito in modo umorale. Non parlerei tanto di forma ludica, sia nella realtà che nella finzione. È per idea, quanto di sfogo qualunquista. In questo senso il questo che il punteggio assume una funzione cen- tiro a segno con la merda è stato l’espressione natu- trale per l’efficacia del messaggio satirico: è un ele- rale dell’idea. Ma evitiamo fraintendimenti: Porcondi- mento che il giocatore medio si aspetta ma è stato cio è nato per essere superficialmente diretto e deformato per dare senso al fatto che si colpiscono le volgare, nonostante la merda, e così è stato. sagome di uomini politici, piuttosto che di creature No, non sono state vagliate altre meccaniche ludiche. immaginarie e si vincono frasi con riferimenti mirati Il perché è molto semplice: non c’era tempo per fare contro la politica piuttosto che brutti peluche o vite qualcosa di più complesso e articolato. extra.

B. Quanto tempo ha richiesto la realizzazione e B. Porcondicio è un progetto abbastanza isolato quali difficoltà avete affrontato? nel panorama italiano. Come mai, secondo te, vista l’intolleranza generalizzata verso la classe ST. Il design ha richiesto un’ora o giù di lì, la realiz- dirigente, progetti di denuncia, anche goliardici zazione un po’ di più (diciamo un mesetto di sviluppo come il vostro, sono così rari? a tempo perso e testing vari da parte del fantastico Carlo P., famoso pornodivo oltre che grandioso pro- ST. Mancanza di coraggio? Incapacità di concepire un grammatore in flash e aggiungiamoci pure ottimo progetto così piccolo (si sa che l’ambizione rende cie- grafico). Il Monopoli, che ci ha fornito la musica, non chi e spesso è più difficile limitarsi che sfornare idee so di preciso quanto tempo abbia impiegato a realiz- a raffica)? Oppure, semplicemente, snobismo verso zarla nel suo studio in cima al Monte Fuji. la satira? Chissà. Probabilmente alcuni credono che sia più interessante e profondo fare videogiochi esi- B. Credi che la satira o la critica politico/sociale stenzialisti piuttosto che tirare palle di merda contro i siano ben supportate dai modelli videoludici politici del momento. Magari hanno anche ragione. esistenti oppure ritieni che ci sia la necessità di Purtroppo è vero che chi potrebbe fare satira (ovvero un linguaggio nuovo? chi sa programmare videogiochi) probabilmente la snobba. Eppure in un periodo di espansione del mer- ST. Più che di un nuovo linguaggio vero e proprio cato del casual gaming credo che giochi con riferi- parlerei di un inserimento dei temi tipici della satira menti diretti alla realtà possano avere una buona eco nel linguaggio esistente, che va opportunamente e, paradossalmente, un loro mercato. “deformato” per adattarsi alla peculiarità dei conte- nuti. Porcondicio è formalmente banalissimo, la satira B. Come è stata fino ad ora l’accoglienza nei è nella rappresentazione. Il vero problema è dato dai confronti del gioco (anche da un punto di vista tempi di sviluppo. Rimaniamo su Porcondicio; è stato numerico)? tirato su in un mese e già presenta una stonatura ri- spetto alla realtà: Mastella. Lo abbiamo inserito na- ST. Siamo stati segnalati da alcuni blog e abbiamo turalmente tra i personaggi da smerdare perché avuto un buon aumento nei contatti il giorno del lan- all’epoca del concepimento era ancora fra i protago- cio. Per il resto contiamo molto sul passaparola. Co- nisti più chiacchierati della politica. Poi è uscito di munque tireremo le somme del progetto dopo le scena rendendo di fatto la sua presenza inattuale e elezioni. creando un’incrinatura nel messaggio satirico del gioco. Attualmente inserirei altri personaggi nel muc- B. C’è stato interessamento anche dal mondo chio (Andrea Verde, ad esempio) che sono più freschi non strettamente legato ai videogiochi? e quindi più indicati per la satira. Forse il problema è proprio questo: la satira, soprat- ST. Abbiamo avvisato tutti i maggiori quotidiani on- tutto quella politica, funziona al presente, i videogio- line, ma siamo in Italia e sai che qui la satira contro i chi sono sempre al passato e, quindi, diventa difficile potenti non è ben vista. Chi se la prenderebbe con i creare un videogioco satiricamente efficace che propri datori di lavoro? Diciamo che ci hanno igno- possa stare sull’argomento del giorno. Meno compli- rati. Della televisione non parliamo neanche. cato, almeno a livello di efficacia del messaggio, è af- Paradossalmente, ma neanche tanto, anche il mondo frontare la satira sui grandi temi, come fa dei videogiochi ha fatto finta di niente. magistralmente la Molleindustria, perché hanno un arco di attualità più ampio, soprattutto in Italia dove B. Hai in animo di realizzare altri progetti del certe questioni riemergono in modo ciclico. Tanto per genere in futuro? Se sì, hai già abbozzato qual- dire: fare oggi un gioco sulla caduta del governo che idea? Prodi non avrebbe senso, così come farlo sui DICO. Tornando sulla questione linguaggio, quindi, credo ST. Chissà. L’umoralità richiede umoralità. La satira che i videogiochi satirici debbano necessariamente non può essere pianificata perché deve nascere da appoggiarsi a concept semplici prendendo in prestito un moto spontaneo di sdegno della cultura indivi- meccaniche collaudate e di veloce realizzazione, in duale di chi la fa. Non posso dirti se fra qualche mese modo da riuscire il più possibile a colpire gli stomaci uscirà un altro gioco satirico targato Ars Ludica per- delle persone che ancora non sono riusciti a digerire i ché c’è bisogno che accada qualche fatto che lo fac- fatti oggetti di satira. Le novità devono essere più cia nascere prima di poterlo progettare. Le elezioni che altro tematiche. In questo senso sarebbero au- anticipate hanno prodotto Porcondicio. Per ora ri- spicabili dei videogiochi realizzabili nell’arco di 24 mango appollaiato sul mondo aspettando che accada ore… forse più che videogiochi in senso stretto do- qualcosa d’interessante. vrebbero essere concepiti come delle “battute video- ludiche”, degli sketch sfruttanti le peculiarità di B. Come è stato lavorare con John Carmack? questo medium, insomma. ST. È un tipo freddo e noioso, senza alcuna creati- B.Schemi basati sulla destrezza e sulla massi- vità. Però mi ha insegnato a contare meccanica- mizzazione del punteggio non rischiano di rele- mente i granelli del caffè e ora riesco a riprodurre gare in secondo piano il messaggio, qualora tutti i giorni lo stesso aroma senza troppa difficoltà. questo fosse più complesso? 015 giochi di merda!

di Marco “Il Pupazzo Gnawd” Barbero

onsiderato ai tempi della sua uscita varne costantemente la quotidianità, di ori- come esotico contraltare dell’omologa- gliare i giudizi che le ‘vittime’ esprimono sui zione che lo circondava, Mr. Moskeeto si propri famigliari. Mr. Moskeeto dà forma al Crivelò una bestia diversa da quella che ci si comune desiderio del “se fossi una mosca…”, attendeva, e dal destino commerciale preve- anche se qui si è una zanzara (maschio), dibile. Il perché è facile intuirlo: prendi in vabbè, ci siamo capiti… mano il pad e ne intuisci gli scarsi valori di Quelle messe in scena, però, sono idee che produzione, ne macini qualche livello e pensi: rimangono tali: puro potenziale affossato da “gioco di merda”. una realizzazione mediocre. Perché Mr. Mo- Mr. Moskeeto vorresti amarlo, lo vorresti skeeto pare troppo innamorato del suo voler fortemente, nonostante ti imponga di imper- essere diverso per accorgersi di risultare ba- sonare una fastidiosa zanzara. Anzi, uno nale e, soprattutto, noioso. La costante at- ‘zanzaro’: un maschio, insomma. Che succhia tesa per scovare un varco nelle difese sangue. Per nutrirsi (sì, lo so, evidentemente nemiche e la routine di gesti (delle vittime) e l’entomologia è una scienza difficile). Mr. Mo- azioni (proprie) si risolvono in una danza skeeto vorresti amarlo per l’ostentata origi- sempre uguale a se stessa, che concede rare nalità, per la demenzialità dilagante. Vorresti variazioni e che esaurisce il succo ludico alla ma non puoi, perché in fin dei conti quello prima spremitura. Sono pochi gli incentivi a che ti propone è il Toy Commander dei non un secondo giro e forse è giusto così. Una abbienti: legnoso nei movimenti, poco ami- zanzara vive una stagione sola e l’esperi- chevole nelle riprese virtuali, ripetitivo nella mento di Zoom Inc. è da prendere per quello giocabilità, limitato nella struttura. Si svo- che è: una curiosità, un divertissement, un lazza e spadroneggia in ambienti domestici, attimo di esoticità giapponese incastonata in si scopre il punto di approvvigionamento quel filone di quotidianità demenziale che da ematico e poi si ciuccia il ciucciabile, interval- Incredible Crisis si estende fino a No One Can lando il tutto con qualche battaglia in slow Stop Mr. Domino passando per Project Rub, motion. ma che non è capace di elevarsi alle altezze Eppure è un prodotto in cui le buone idee, di un Chibi Robo, prodotto altrettanto iperbo- potenzialmente, non mancano. Il battle lico ma ben più maturo per tematiche e ga- mode, per esempio, in cui i movimenti degli meplay. Nella sua peculiare amalgama di umani sono rallentati per replicare la perce- inconsistenza e supposta originalità, Mr. Mo- zione amplificata che gli insetti hanno dello skeeto trova comunque una ragione d’essere scorrere del tempo (risultando peraltro un ot- proprio sotto la luce fioca del Gioco di Merda, timo espediente per rendere lo scontro ludi- offrendo per pochi Euro un attimo di (fallace) MR. MOSKEETO camente gestibile). O ancora la sensazione di diversità. 2002 zoom inc essere un intruso nella vita di altri, di osser-

CHASE 2002

onsiderato ai tempi della sua uscita le consegne extra si rivelano il punto forte del come contraltare su console Microsoft prodotto. Racimolare i ciak in giro per il set, dello Stuntman di Reflections, Chase si ad esempio, impone uno stile di guida ben di- rivelò una bestia diversa e dal destino com- verso rispetto alla guida veloce che il sem- merciale altrettanto differente. Il perché è fa- plice completamento della scena richiede. cile intuirlo: ne guardi la copertina è senti Un’iniezione di varietà in un titolo che altri- odor di latrina, ne scorri le foto e pensi: menti richiederebbe di inchiodare il pedale “gioco di merda”. Eppure trattasi di un pro- destro quasi costantemente a fondo corsa. dotto superiore al titolo al quale fu erronea- Un pout pourri, ecco cos’è Chase. Lo guardi mente associato (non che sia questo gran da lontano e non discerni dettagli nell’amal- complimento). Stuntman ricerca la ‘fedeltà’ gama. Lo osservi da vicino e ne scorgi l’incoe- alla vita della controfigura proponendo co- renza globale, tenuta insieme con lo sputo e pioni dai quali è impossibile divagare. Chase per nulla aiutata da un carisma estetico per- si disfa del suo background narrativo (“Vesti i sosi chissà quando e chissà dove, tra texture panni della spericolata Chase Corrada e tenta monocrome, latitanza di effetti speciali e ab- la scalata di Hollywood”, dal retrocopertina) bondanza di smorto minimalismo. Eppure, seppellendolo sotto nuvole di polvere, quelle nelle sue limitate ambizioni, il coacervo fun- sollevate dall’auto sgommante verso il compi- ziona. Quell’impianto fisico fru-fru, quelle mento dell’obiettivo di turno, che in genere si scene esotico demenziali alla guida di un tuk sintetizza nel correre, correre e ancora cor- tuk, l’insana velocità degli inseguimenti mon- rere. In Chase non c’è la maniacale memoriz- tani… Tutto usa e getta, sia ben chiaro, e zazione di azioni, Chase è il fratello del senza la benché minima finezza, eppure a remake di Spy Hunter, condito da maggiore tratti galvanizzante. Quello di I-Imagine è un varietà. Nel titolo I-Imagine la tematica fil- prodotto che, quando entra sotto pelle, non mica è un pretesto per mettere in scena molla la presa fino a quando non viene termi- mezzi (15) e scenari (5 divisi in 17 prove) nato (forse perché bastano 5/6 ore) e che è senza doversi piegare a coerenze narrative. capace di rallegrare sporadicamente grazie Si passa con disinvoltura da un inseguimento alla brevità dei singoli stage. Ma è un titolo li- tra gangster a bordo di auto anni ’30, a scor- mitato alla base, che fa bene ciò che si pre- ribande su un veicolo à la Mad Max bersagliati figge, quando è evidente che quanto si è da un elicottero, condendo l’insalatone con prefisso non è nulla di sconvolgente. Veloce, copiose dosi di obiettivi secondari (eseguire moderatamente divertente, sufficientemente un certo numero di acrobazie, distruggere un vario, privo di ambizioni e col fiato corto. A tot di auto civili, raccogliere paccottiglia lungo ben vedere un commento non proprio lusin- il percorso…). Piuttosto che rivelarsi noiose ghiero, ma nell’ottica del Gioco di Merda 016 prescrizioni per la traversata del gioco, però, quella di Chase è una ricetta che funziona.

di Vincenzo “Vitoiuvara” Aversa a cura La TV

che Videogiocamente catturato dal gioco che accusa , ingiustamente l’amico pur di liberarsi di Bart. Videogiocatori uomini soli, . E arge non essere orgogliosa sembrerebbe un’esagerazione se non undicesimo episodio della set- pensassi a quella festaTempesta (brutta D’Ossa e tima stagione dei Simpsons noiosa per carità) abbandonata per giocare il mio, di M(3F07), racconta con ironia i videogio- non c’è sempre una telefonata cui non chi nel 1995. Con l’arguzia e la legge- si vorrebbe rispondere? rezza che compete alla serie (una volta) più irriverente d’America, si mettono in bella mostra molte delle 5 – AMMAZZA CHE MAZZA tematiche più chiacchierate legate al Dopo la tenera riappacificazione tra mondo dei videogiochi. Tredici anni e Marge e Bart, bei capelli blu decide di non sentirli: la puntata rimane attua- fare un regalo al figlio. Conoscendo il lissima anche a distanza di anni, ed è suo amore per i videogiochi si è fatta imbarazzante constatare come molte consigliare dal buon venditore che, perplessità di quegli anni siano tuttora, il stronzo dentro, gli ha suggerito il vero irrisolte: pubblicità che confonde, vio- successo natalizio, quello che tutti i lenza, isolamentoTempesta dei giovani, D’Ossa que- bambini desiderano: Ammazza Che stione prezzi. Mazza. Un noioso gioco di golf al gioco su cui ruotano tutte le vicende, 3 – NO, MAMMA NO posto del crudele Tempesta D’Ossa. Ci è (anche a giudicare dalle schermate Il bambino più fortunato dell’universo siamo passati tutti non è vero? Rac- mostrate) una copia in chiave gialla (così lo definisce un Bart estasiato dal contateci del vostro regalo ludico sba- del discusso Mortal Kombat. Niente di- modo maleducato con il quale un ra- gliato scrivendo una mail. Tanto non sclaimer sugli spoiler questa volta, se gazzino insulta la madre) arriva da- abbiamo nemmeno un indirizzo. avete problemi, usate la vostra mac- vanti alla vetrina dei videogiochi e china del tempo per rimettervi in pari. comincia a dettare legge. Lui ordina il C’è un po’ di tutto nell’episodio e, no- gioco e la mamma compra, in barba a nostante si intraveda una posizione tutti i PEGI e le sigle dell’universo. chiara dall’altra parte dei disegni, non Problema attuale quello dei codici di si ha mai la sensazione che si stia giu- protezione, giudicati inefficaci, che dicando le fazioni opposte. Allo spet- non bastano a frenare le voglie d’af- tatore disattento e poco informato, la fetto di mamme (ma non solo) inca- puntata scorrerà veloce come tutte le paci di educare i propri figli. Prima di altre; mentre gli altri, quelli che i vi- far capire a genitori e parenti che i vi- deogiochi li conoscono, possono fer- deogiochi non sono tutti uguali (ed è marsi un momento a pensare a quello che prova a fare il PEGI), oc- questo mondo che non cambia mai, ai correrebbe spiegar loro che non sono problemi che non trovano soluzione e necessariamente roba per bambini. a quanto siano noiosi i giochi di golf. 1 - COMPRAMI Che a dirlo sembra una causa persa, Lisa e Bart se ne stanno in salotto a ma chissà… guardare svogliati le pubblicità dei so- liti videogiochi, quando, in uno spot, Babbo Natale versione sergente, un picchia- Gunny Tempestairrompe nella D’Ossa stanza e pre- senta duro stracolmo di sangue e violenza che eccita e conquista i desideri del piccolo Simpson. Primo appunto al mondo dei videogiochi: se è vero che alcuni prodotti vengono pensati per un pubblico adulto e non per brufolosi La signora adolescenti, perché le pubblicità? degli stessi restanoBim Bumparcheggiate Bam durante le pause di , un classico senza tempo dei cavalli Amici di Maria 4 – PICCOLO GRANDE AMORE del cinema hard, si è mai permessa di rovinare la? Trovatasuspence la dibugia. Bart deve decidere se rubare o meno De Filippi il suo videogioco dei sogni, ed in suo aiuto arrivano le icone anni ‘90 dei vi- deogiochi: ci sono Mario, Luigi, Donkey Kong, Sonic e un personaggio fittizio di un gioco di golf. Mentre le quattro mascotte Nintendo e spingono il ragazzo alla delinquenza, penso a come sia cambiato il mondo dei videogiochi. Le mascotte hanno smesso di avere un senso dopo la prima PlayStation e sono state rim- piazzate da figure più virili e umane, che meglio sanno rappresentare i gusti degli adolescenti moderni. Nin- 2 – CI VORREBBE UN AMICO tendo fa in parte eccezione, ma anche Bart non riesce a convincere Marge a il suo modo di vendere console si è finanziare la sua voglia di sangue e ri- slegato dal Mario baffuto. mane a secco di tempeste. Passando davanti alla casa di Milhouse vede lampi e saette, e capisce che scroc- care qualche partita dal figlio di una coppia separata è un buon modo per risolvere il problema. Peccato che lo stesso non ne voglia sapere. È tal- The Simpsons - Marge non essere orgogliosa

018 Quando la TV ammazza la mazza! Dal mese prossimo (e dai prossimi giorni!) BABEL006BABEL006

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