1

1. PIANO DELLE REGOLE

Il Piano delle Regole disciplina urbanisticamente tutto il territorio comunale, fatta eccezione per i nuovi interventi negli ambiti di trasformazione. Esso in particolare: a) individua i nuclei di antica formazione, facendo riferimento alla puntuale disciplina che indica le modalità di conservazione e recupero, i criteri di riqualificazione e valorizzazione, le condizioni di ammissibilità degli interventi innovativi, integrativi e sostitutivi b) definisce e disciplina, sotto il profilo tipologico e funzionale, gli ambiti di tessuto urbano consolidato, quali insieme delle parti del territorio già edificato, comprendendo in esse le aree libere intercluse o di completamento destinate ad usi diversi ascrivibili tuttavia agli ambiti urbani. Determinando gli opportuni parametri quantitativi di progettazione urbanistica ed edilizia ed i requisiti qualitativi degli interventi, ivi compresi quelli di integrazione paesistica, di efficienza energetica, di occupazione del suolo, di permeabilizzazione. c) riconosce e valorizza le aree e gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa vigente regionale e statale d) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante e) contiene prescrizioni in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica f) individua: 1) le aree destinate all’agricoltura e per esse detta la disciplina d’uso, di valorizzazione e salvaguardia. Per gli edifici esistenti non più adibiti ad usi agricoli, detta le normative d’uso. 2) le aree di valore paesaggistico – ambientale ed ecologico e per esse dispone norme di salvaguardia e valorizzazione in coerenza con la pianificazione sovraordinata 3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica. Per tali aree definisce la disciplina d’uso ammettendo in ogni caso, previa valutazione di possibili alternative, interventi per servizi pubblici e prevedendo eventuali interventi di mitigazione e compensazione agro-forestali ed ambientali.

Gli atti sopradescritti, sono elaborati in forma autonoma sia per quanto riguarda le previsioni che per quanto riguarda le modalità attuative tuttavia attraverso le continue verifiche di coerenza e di reciproco rapporto con il Documento di Piano si attua una costante interazione tra di essi che conduce ad una sinergia di intenti.

2 ELEMENTI CONOSCITIVI

Inquadramento Territoriale

2

Il comune di appartiene alla Provincia di ed è posto nella porzione mediana dell’Oltrepò Pavese. Esso confina da nord con i comuni di: , , , ,. La sua estensione è di circa 16,03 Kmq . Il territorio è inserito nella Zona Altimetrica classificata “Collina Interna” e presenta una quota minima di 177 m. s.l.m. ed una quota massima di 551 m. s.l.m. con un’escursione altimetrica di 374m. La sede municipale è posta all’interno del capoluogo alla quota di 326 m. s.l.m.

Il paese è individuato dalla coordinate geografiche Gaaus Boaga ad una latitudine di 44°55'53"76 N ed una longitudine di 09°11'39"48 E. Esso dista dal capoluogo provinciale 28,10 Km. e dal capoluogo regionale 59,90 Km.

Ai fini della sua caratterizzazione si riportano il Codice ISTAT : 018017 ed il Codice Catastale: B030

Geomorfologia, Idrografia ed Idraulica

Il territorio comunale fa parte dell’ambito pedeappenninico dell’Oltrepò Pavese e si pone in posizione geografica di raccordo fra i primi rilievi collinari e la pianura vogherese. Esso trova la sua collocazione nei riferimenti cartografici regionali (CTR sez. B8b4, B8b5, B8c4, B8c5) ed IGM. I limiti territoriali ripercorrono in linea di massima i tracciati delle emergenze morfologiche più significative quali l’asta del torrente Ghiaie di Montalto ad Est e la linea di spartiacque tra la valle dello stesso torrente Ghiaie di Montalto e il Torrente Coppa .

Lo studio Geologico allegato, redatto dal Geologo Dott. Luca Giorgi, suddivide il territorio comunale di Borgoratto, a grandi linee, <

3

L’assetto strutturale della fascia collinare e montuosa dell’Oltrepò deriva dal movimento di appilamento, con senso di trasporto da SE a N-NO, di una serie di unità tettoniche appartenenti a domini paleogeografici alloctoni; tale azione ha determinato un marcato arco strutturale fra i limiti esterni dell’appennino e la pianura che si immerge a settentrione sino alla verticale approssimativa di Pavia. La configurazione strutturale descritta sarebbe il risultato, secondo alcuni autori, della collisione avvenuta durante l’orogenesi alpina fra il continente europeo e quello insubrico, originariamente separati dall’Oceano Ligure-Piemontese e protrattasi dal Cretaceo superiore sino al presente, come confermato dall’attività sismica e dal sitema di deformazioni che localmente interessano anche i depositi alluvionali. Nel contesto del complesso sistema a falde di ricoprimento appennico definito dalle Toscanidi e dalle Liguridi (esterne ed interne) il territorio definito come “Appennino Vogherese” risulta separato strutturalmente dal Bacino terziario del Piemonte da una linea tettonica di importanza regionale, la Villavernia-. Questa ha determinato la separazione evolutiva dei due ambiti menzionati; in particolare nell’area appenninica vogherese, al di sopra dei Melanges basali posti al contatto con le Liguridi, si trovano le Unità Epiliguridi che comprendono le formazioni dalle Marne di M. Piano (Eocene medio-sup.) alle Arenarie di M- Vallassa (Miocene medio) sormontate al loro volta dalla serie monoclinale pedeappennica che comprende formazioni databili dal Messiniano sup. al Pliocene. In questo tratto di margine dell’appennino sono presenti, entro le strutture deformate, i melanges sedimentari di natura prevalentemente argillosa noti come Complesso indifferenziato geneticamente legati alla dinamica evolutiva a ricoprimenti e sovrascorrimenti. Nel contesto dinamico descritto gli elementi strutturali seguono un’orientazione secondo la direzione appenninica NO- SE, mentre i contatti erosivi nella porzione più esterna dell’appennino vogherese ed in particolare nella zona di Borgoratto Mormorolo hanno determinato fratture a direzione N-S e NE-SO di tipo inverso e trascorrente. Dal punto di vista idrogeologico l’ambito territoriale comunale si rileva la presenza di due aste torrentizie principali , i torrenti ghiaie di Montalto e Coppa, entro cui confluisce i reticolato idrografico minore drenante i versanti collinari. Il regime dei torrenti e dei rii è fortemente influenzato dalle precipitazioni stagionali e varia da fasi di secca quasi totale a fasi di colmo che hanno generalmente una breve durata temporale. Gli impluvi secondari hanno carattere intermittente ed in generale si trovano in condizioni di abbandono, con alvei ostruiti dalla vegetazione e dai detriti Non esistono dati significativi relativi al sistema idrogeologico sotterraneo della collina, ma si identifica una zona nell’intorno degli abitati di Inveriaghi dove possono localizzarsi gli acquiferi entro gli orizzonti rocciosi miocenici che alimentano i locali bacini idrografici. Ulteriori falde, a carattere esclusivamente stagionale, si localizzano al passaggio fra le coltri eluviali di copertura ed il substrato sottostante e si instaurano a seguito della progressiva saturazione della componente fine. Tale processo, unitamente alle locali configurazioni morfologiche e litostratigrafiche, può essere all’origine di movimenti gravitativi di versante>>. L’ambito comunale risulta essere classificato in Zona Sismica 3 “Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti”.

La storia

4

La toponomastica Seppure non rimangono tracce fisiche del primo insediamento ligure, si può ritenere che il nucleo più antico fosse localizzato sull’altura denominata “Marmarola L’origine ligure è avvalorata anche da una ricerca etimologica sul significato dei riferimenti topografici ( TOPONOMASTICA DELL’ANTICA LIGURIA di C.Goggi – Genova 1966) dalla quale emerge che il nome originario di “Marmarola”, oggi Mormorolo, deriva dalla ripetizione in senso rafforzativo dell’aggettivo “mar” (bello, di bell’aspetto) che assume qui il valore di superlativo a designare “ la più bella” ovvero “la località più bella tra le circostanti”. Il borgo di Borgoratto inizia invece a delinearsi a partire dall’alto medioevo. La denominazione Borgoratto nasce dall’unione di due termini di origine germanica: “Burgo” cioè borgo e “Rat” ( consiglio) a designare il “Borgo del Consiglio” quale sede del potere amministrativo. Fino al XVIII secolo il paese rimane soggetto alla giurisdizione del feudo di Fortunago. Da questi si separa assumendo dapprima il nome di Valle di Borgoratto, poi Borgoratto. Dall’unione dei due insediamenti nasce l’unità territoriale di Borgoratto Mormorolo che assume l’attuale toponimo solo a partire nel 1863. Cenni Storici

Le prime notizie storiche documentate da testi scritti ci riportano al 5 marzo 888 quando, con atto di donazione successivamente riconfermato da Berengario I, il “Monte lungum cum memoriola” venne ceduto al monastero di Bobbio.

Nel 950 l’insediamento rientrava nei territori del Comitato di Tortona, dipendente da Obero Marchese di Liguria, assieme alle comunità di Fortunago, Stefanago, Staghiglione, Gravanago, Montepicco, Monteferra e Attorno alla prima metà dell’anno mille tutto il comitato passò sotto la giurisdizione temporale del Vescovo di Tortona. Con Federico Barbarossa nel 1164 il feudo venne sottratto al Vescovo di Tortona e donato ad Obizzo Malaspina. Nell’atto di donazione si citano anche le località di Zebedo (Gebidi), insediamento di epoca longobarda risalente al VI secolo realizzato forse ad opera di tribù germaniche (i Gepidi, provenienti dalla zona del Danubio corrispondente all’attuale Romania) ed il castello di Illibardi del X secolo. Si susseguirono poi diverse signorie finchè nella seconda metà del 1200 il feudo venne acquisito all’incanto dal conte Jacopo Dalverme. Il territorio fu attraversato da diverse invasioni soldatesche. Nel 1362, nella lotta tra i Visconti ed il Marchese del Monferrato fu invaso dalle truppe viscontee e l’anno dopo venne saccheggiato dalle truppe mercenarie inglesi al soldo del Marchese del Monferrato. Nel 1470 Gian Galeazzo Sforza investì Pietro Dalverme del titolo di feudatario e dopo la sua morte, avvenuta nel 1485 per opera di Ludovido il Moro, il possedimento passò al cognato di quest’ultimo Gerolamo Riario, conte di Forlì e di Imola. Nel 1546 il feudo passò ai Malaspina di Oramala ai quali rimase fino al XVIII secolo. Fino tale data il paese rientra nella giurisdizione di Fortunago da cui si separa assumendo dapprima il nome di Valle di Borgoratto, poi Borgoratto. 5

Nel 1743 il territorio venne unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna ed in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. Dal 1801 e fino al 1814 fu annesso alla Francia napoleonica. Nel 1818 passa alla provincia di e nel 1859 alla provincia di Pavia. Il paese acquistò la sua unità definitiva e la sua attuale consistenza nel 1861 con la formazione dello Stato Unitario.; assunse infine il suo nome attuale nel 1863.

3.CONTESTO URBANO

Il Tessuto Urbano

L’ambito comunale è stato nei tempi caratterizzato dalla presenza di numerosi insediamenti agricoli con funzione di presidio del territorio. Molti sono legati strettamente alla storia politico sociale del comune. Tra i più significativi ricordiamo: Boiolo, Ca’ Gabbione, Ca’ Bernocchi, Ca’ Facchini, Braglia, Case Inveriaghi, Femminigo, Zebedo, Conco, appartenenti al bacino dell’alta valle del Torrente Coppa; Boscone, Illibardi, Fornace, Pianazzo, sul versante est di Costa Pelata, appartenenti al bacino del torrente Ghiaia. Gli insediamenti più antichi si sono sviluppati sulle testate dei promontori collinari, rispondendo a precise esigenze difensive e di controllo del territorio. Il tessuto urbano nasce in maniera spontanea adattandosi ad una situazione morfologica a volte difficile e si sviluppa inizialmente secondo la tipologia delle case a schiera accostate a formare brevi cortine stradali. Nel tempo tali unità edilizie sono state oggetto di interventi di rifusione fino a formare unità monofamiliari composte in genere da due vani a piano terra separati dalla scala di accesso al primo piano dove è localizzata la zona notte. Questo tipo di edifici caratterizza ancora il tessuto urbano più interno del capoluogo e dei centri di Case Inveriaghi, di Femminigo, di Zebedo, di Boiolo, di Cà Facchini e capoluogo. Immediatamente a ridosso di essi si sono formate aree urbane composte da case rurali del tipo a linea, il cui schema distributivo ripropone la suddivisione interna descritta per le case a schiera rifuse caratteristiche del centro più antico. In relazione alla loro destinazione rurale a questi edifici sono sovente aggregati complessi rustici composti da stalle con fienile (oggi in gran parte dismessi) e magazzini per il ricovero di attrezzi e prodotti agricoli. Questi tipi edilizi sono i più diffusi e concorrono a formare il tessuto prevalente dei nuclei urbani e rurali presenti sul territorio. A partire dal dopoguerra si è assistito ad un nuovo tipo di edificazione caratterizzato da case unifamiliari del tipo a blocco, composte da uno o due piani fuori terra. Tali edifici sono localizzati nella parte più esterna dei tessuti urbani sopradescritti. Di tali unità sono composti gli insediamenti di tipo lineare che uniscono le frazioni di Cà Gabbione, Cà Bernocchi e Braglia.

6

Come già riscontrato in altri comuni della zona, la direttrice viaria di collegamento intercomunale (strada Provinciale n.203) diventa, soprattutto per quanto riguarda le zone di fondovalle, l’asse primario per l’impianto della nuova edificazione.

Le esigenze di sviluppo dell’attività vitivinicola ha portato all’adeguamento delle strutture produttive con la creazione di edifici destinati a cantine o ricovero attrezzature agricole. Si tratta in genere i edifici in struttura prefabbricata pesante per i quali già la precedente normativa del PRG, a partire dagli anno’80, prescriveva la copertura a falde, manto in coppi e l’intonacatura delle pareti perimetrali.

Edifici di particolare valenza storica

Testimonianze della storia comunale sono raccontate da alcuni edifici di particolare interesse storico ed architettonico sparsi sul territorio. Tra questi la Chiesa Patronale dedicata ai SS Cornelio e Cipriano. che risulta essere la costruzione di maggior rilevanza nel contesto comunale. Essa sorge sul luogo di un’antica Pieve di cui si fa menzione in un documento del 1251. Il documento, indirizzato al vescovo di Piacenza dal quale dipendeva la stessa Pieve di Mormorola, testimonia la rilevanza della stessa che sembra gareggiare per importanza con la prevostura di Pavia. In essa l’arciprete di Mormorola Ottone Corte è menzionato come delegato apostolico in una causa tra monasteri. In uno scritto del 1330 conservato nella curia vescovile di Piacenza, risulta che alla stessa Pieve appartengono le parrocchie di San Martino di Buseri, di San Giorgio di Firtunago ( oggi Fortunago) e di santa Cristina di Stuanago (oggi Sefanago). L’edificio è stato interessato a più riprese nel corso dei secoli da rifacimenti ed ampliamenti che hanno alterato i caratteri originari tuttavia mantiene ancora chiari elementi che permettono una lettura della sua origine romanica e della sua evoluzione storica. Nel 1599 la chiesa fu interdetta ai fedeli perché pericolante ed il popolo si addossò l’onere per la sistemazione. Nel 1609 venne riedificata la navata centrale. Nel 1695 la chiesa viene unita alla parrocchia di Fortunago e con questa rimase fino al 1828. Già abbiamo accennato all’edificio parrocchiale ricostruito attorno al XVII secolo sui resti della più antica Pieve romanica e forse di più antichi insediamenti romani e liguri. Del periodo romanico rimangono ancora evidenti elementi della tessitura muraria nelle pareti perimetrali e frammenti decorativi costituiti da fregi marmorei La chiesa si compone di un’unica navata a cui si accede attraverso un portale a tre piani verticali sottolineato da costolature che contornano un arco semicircolare. Sulla parete nord del campanile che affianca l’abside è immurata una piccola testa in marmo risalente al periodo tardo romano. L’interno è affrescato dal pittore Sambini Rodolfo di Alessandria.

7

( per una più approfondita conoscenza si rimanda alla recente pubblicazione sulla storia della chiesa patrocinata dall’Amministrazione Comunale). Nelle frazioni di Boiolo e Cà Facchini troviamo due particolari costruzioni che emergono dal tessuto urbano sebbene gli interventi demolitivi e modificativi succedutisi nel tempo ne abbiano a volte alterato le caratteristiche. Il primo edificio, a forma di torre, risulta quasi completamente inglobato nel tessuto edilizio della frazione di Boiolo può essere datato al periodo tardo romanico. Il secondo edificio, probabilmente databile attorno al XVII secolo, ha l’aspetto di un piccolo insediamento fortificato. Nella frazione di Zebedo, insediamento che si fa risalire al IV sec. d.c. troviamo un’ antica fonte con abbeveratoio a testimonianza della presenza di un’antica sorgente e di una attività zootecnica un tempo fiorente. Si demanda ad una ricerca più approfondita lo studio delle emergenze che qui vengono evidenziate nel loro valore di preesistenze storiche ed architettoniche da salvaguardare.

La viabilità storica

La difficoltà di comunicazione con i centri principali della pianura ed i capoluoghi provinciale e regionale, ha contribuito ad un certo isolamento economico del comune fino alla prima metà del XIX secolo. L’attuale strada provinciale che rappresentava il principale asse di collegamento con i centri maggiori e saliva dal fondovalle verso Fortunago è stata resa carrozzabile nel 1868. Fino a tale data il trasporto avveniva con carri su slitta trainati da buoi. Solo con tale mezzo era possibile, infatti, transitare sulle piste che a causa del fondo argilloso non erano percorribili, soprattutto in tempo di pioggia, da mezzi su ruote.

Un altro importante percorso che assume particolare rilevanza storica ed ambientale è rappresentato dal tracciato che dalla località Staghiglione in comune di Borgo Priolo percorre tuto il crinale di Costa Pelata.

4 DEMOGRAFIA

Assetto demografico

La definizione dell’assetto demografico del comune consente di formulare, grazie al confronto con i documenti di analisi delle realtà passate, alcune ipotesi interpretative che, suffragate dalle successive indagini sulle strutture economiche, fisiche ed ambientali e sulle risorse esistenti, potranno indirizzare le scelte de PGT. 8

I dati sulla popolazione che emergono dai rilevamenti evidenziano un suo costante decremento ed un suo invecchiamento. A partire dal dopoguerra ad oggi il comune ha subito un progressivo calo della presenza antropica

L’andamento demografico, analizzato nel corso della storia recente, indica un picco massimo tra il 1920 e il 1911 periodo in cui la popolazione residente superò le 1.155 unità. Dopo tale periodo inizia un continuo decremento che si accentua a partire dal 1951 fino a al 2009 quando i residenti scendono a 433 unità. Nel corso degli ultimi tre anni si rilevano segnali di stabilizzazione e ripresa con un lieve aumento dei residenti (circa il 2,2% rispetto al 2009). I nuclei famigliari sono 230, l’età media è di 48,7 anni ed il tasso di natività è il 6,9. Borgoratto Mormorolo risulta essere nella Provincia di Pavia, il secondo comune con la più alta percentuale di stranieri (20,6% della popolazione residente) . Tra gli stranieri sono presenti in ordine di unità: romeni, polacchi, marocchini, venezuelani, francesi, albanesi, ucraini, tedeschi.

La popolazione presente si concentra soprattutto nel capoluogo (71 residenti) e nella fascia di fondovalle con Cà Bernocchi e Gabbione (50+44) e nelle frazioni di Case Inveriaghi (49 residenti) e Boiolo (38 residenti). Molte sono le presenze della popolazione turistica che nel periodo estivo e primaverile - autunnale portano la popolazione presente ad un aumento di circa il 30 %. Lievissimi sono i segni del miglioramento dell’andamento demografico che si affidano soprattutto all’insediamento di cittadini extracomunitari e a timidi fenomeni di ritorno. Tali fenomeni fanno sperare in un superamento della situazione di depauperamento delle risorse umane.

ANDAMENTO DEMOGRAFICO DAL 1861 AL 2012

Anno Residenti Variazione Note

9

1861 822

1871 864 5,1%

1881 823 -4,7%

1901 861 4,6%

1911 1.021 18,6%

1921 1.155 13,1% Massimo

1931 1.081 -6,4%

1936 1.011 -6,5%

1951 980 -3,1%

1961 759 -22,6%

1971 633 -16,6%

1981 544 -14,1%

1991 496 -8,8%

2001 434 -12,5% Minimo

2010 438 1,8%

2011 442 1%

10

1200

1000

800

600

400

200

0 1861 1881 1911 1931 1951 1971 1991 2010

ANDAMENTO DEMOGRAFICO DAL 2001 AL 2011

Componenti per Anno Residenti Variazione Famiglie %Maschi Famiglia

2001 431

2002 421 -2,3% 46,1%

2003 416 -1,2% 210 1,98 47,1%

2004 415 -0,2% 214 1,94 47,2%

2005 418 0,7% 214 1,95 45,9%

2006 426 1,9% 214 1,99 45,5%

2007 442 3,8% 213 2,08 46,8%

2008 435 -1,6% 219 1,98 47,6%

2009 433 -0,5% 226 1,92 47,1%

2010 438 2,1% 230 1,92 47,1%

2011 442 0 230 1,92 47,1%

11

435

430

425

420 Est

415

410

405 2001 2002 2003 2004 2005

TASSI DI CRESCITA

Popolazione Crescita Migratorio Crescita Anno Natalità Mortalità Media Naturale Totale Totale

2002 426 4,7 28,2 -23,5 0,0 -23,5

2003 419 7,2 16,7 -9,6 -2,4 -11,9

2004 416 2,4 31,3 -28,9 26,5 -2,4

2005 417 4,8 21,6 -16,8 24,0 7,2

2006 422 7,1 11,8 -4,7 23,7 19,0

2007 434 4,6 20,7 -16,1 53,0 36,9

2008 439 2,3 29,6 -27,4 11,4 -16,0

2009 434 11,5 16,1 -4,6 0,0 -4,6

2010 438 6,9 20,6 -13,7 34,3 20,6

12

BILANCIO DEMOGRAFICO

Saldo Saldo Per variazioni Saldo Popolazione Anno Naturale Migratorio territoriali Totale al 31/12

2002 -10 0 -10 421

2003 -4 -1 0 -5 416

2004 -12 11 0 -1 415

2005 -7 10 3 418

2006 -2 10 0 8 426

2007 -7 23 0 16 442

2008 -12 5 0 -7 435

2009 -2 0 0 -2 433

2010 -6 15 0 9 442

Iscritti Cancellati Cancellati Iscritti Altri Altri Anno Nati Morti da altri per altri per dall'estero iscritti cancellati comuni comuni l'estero

2002 2 12 15 1 0 16 0 0

2003 3 7 11 6 0 18 0 0

2004 1 13 19 4 3 15 0 0

2005 2 9 12 8 0 9 1 0

2006 3 5 8 6 0 4 0 0

2007 2 9 13 15 0 5 0 0

2008 1 13 10 14 0 10 1 8

13

2009 5 7 10 6 0 14 1 1

2010 3 9 12 15 0 11 1 0

POPOLAZIONE SUDDIVISA PER ETA’

Indice Anno % 0-14 % 15-64 % 65+ Abitanti Età Media Vecchiaia

2007 6,8% 57,7% 35,4% 426 520,7% 52,1

2008 7,2% 59,5% 33,3% 442 459,4% 51,0

2009 6,9% 62,3% 30,8% 435 446,7% 50,1

2010 7,9% 62,1% 30,0% 433 382,4% 49,7

2011 8,6% 62,4% 29,0% 442 336,8% 48,7

14

CLASSI D’ETA’

Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale Età media residenti

2002 32 241 158 431 53,0

2003 31 232 158 421 53,5

2004 31 236 149 416 52,8

2005 29 240 146 415 52,3

2006 29 238 151 418 52,2

2007 29 246 151 426 52,1

2008 32 263 147 442 51,0

2009 30 271 134 435 50,1

2010 34 269 130 433 49,7

2011 38 276 128 442 48,7

15

Indicatori demografici Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Borgoratto Mormorolo.

Anno Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura carico natalità mortalità strutturale della della di figli popolazione popolazione per attiva attiva donna feconda

2002 493,8 78,8 462,5 143,4 11,4 - -

2003 509,7 81,5 542,9 157,8 11,1 4,8 28,5

2004 480,6 76,3 528,6 151,1 10,6 7,2 16,8

2005 503,4 72,9 375,0 147,4 11,3 2,4 31,3

2006 520,7 75,6 240,0 142,9 13,3 4,8 21,5

2007 520,7 73,2 192,3 148,5 15,9 7,0 11,7

2008 459,4 68,1 146,7 136,9 16,9 4,5 20,4

2009 446,7 60,5 152,9 139,8 18,3 2,3 29,9

2010 382,4 61,0 200,0 142,3 14,0 11,5 16,2

2011 336,8 60,1 200,0 130,0 12,1 6,8 20,4

16

POPOLAZIONE STRANIERA

Famiglie con Famiglie con Residenti Residenti % Nati in % Anno Minorenni almeno uno capofamiglia Stranieri Totale Stranieri Italia Maschi straniero straniero

2005 32 418 7,7% 8 43,8%

2006 39 426 9,2% 8 6 46,2%

2007 53 442 12,0% 9 29 20 5 49,1%

2008 67 435 15,4% 11 35 27 2 49,3%

2009 76 433 17,6% 12 40 32 4 47,4%

2010 91 442 20,6% 47,3%

Nazionalità dei residenti stranieri .

Var. Var. Pos Nazione Residenti %Maschi Anno Da Dove Quanti %Maschi %Totale Anno Prec. Prec.

1 Romania 60 43,3% 27,7% Europa 78 46,2% 85,7% 23,8%

2 Polonia 14 64,3% 27,3% Africa 9 44,4% 9,9% 0,0%

3 Marocco 9 44,4% 0,0% America 4 75,0% 4,4% 0,0%

4 Venezuela 4 75,0% 0,0% Totale 91 47,3% 19,7%

5 Ucraina 1 0,0% 0,0% Provenienza per Area

6 Germania 1 0,0% 0,0% Var. Da Dove Quanti %Maschi %Totale Anno Prec. 7 Francia 1 0,0% 0,0%

Unione 76 46,1% 83,5% 24,6%

17

8 Albania 1 100,0% 0,0% Europea

Africa 9 44,4% 9,9% 0,0%

Settentrionale

America Centro 4 75,0% 4,4% 0,0%

Meridionale

Europa Centro 2 50,0% 2,2% 0,0%

Orientale

REDDITI IRPEF

Anno Dichiaranti Popolazione %pop Importo Media/Dich. Media/Pop.

2005 233 418 55,7% 4.596.659 19.728 10.997

2006 280 426 65,7% 4.930.748 17.610 11.575

2007 290 442 65,6% 5.225.364 18.018 11.822

2008 289 435 66,4% 5.394.745 18.667 12.402

2009 282 433 65,1% 5.032.780 17.847 11.623

2010 267 442 60,4% 5.299.646 19.849 11.990

18

Popolazione Attiva

La popolazione attiva ad oggi rappresenta circa il 35% della popolazione totale residente. Il settore economico trainante è quello agricolo che occupa circa il 45% alla popolazione attiva. Il settore industriale ed artigianale occupa circa il 15% ed il settore terziario assorbe il restante 20%.l

agricoltura industria terziario

Settori di attività prevalenti

L’economia comunale si basa prevalentemente sull’agricoltura, sull’artigianato e sul terziario.

Attività primaria L’attività primaria partecipa alla formazione del reddito disponibile per circa il 15% rispetto ad una media regionale di poco superiore all’1% caratterizzando il tessuto sociale ed economico del comune le attività agricole si incentrano sulla coltivazione della vite e su colture estensive a rotazione, in particolare grano e foraggi.

I vigneti occupano circa il 25% dell’intero territorio comunale.

Si rileva la presenza di colture viticole specializzate e di unità aziendali di elevata qualità.

Le aziende agricole operano soprattutto nel settore vitivinicolo e sono dotate in genere di buoni impianti produttivi.

L’attività zootecnica, un tempo attiva, è oggi praticamente del tutto assente.

19

Caratteristica negativa del sistema agricolo è l’invecchiamento degli attivi agricoli con il conseguente ridotto ricambio generazionale.

Si sta assistendo però, anche se in maniera contenuta, ad un nuovo interesse da parte della popolazione giovane verso nuove forme di imprenditoria agricola soprattutto indirizzata verso la coltura e la trasformazione di prodotti da agricoltura biologica locale.

Per quanto riguarda la richiesta di manodopera generica si assiste alla difficoltà di reperimento di unità lavoro soprattutto giovanili. Tale popolazione tende a spostarsi nei centri urbani in cerca di alternative occupazionali.

Per sopperire a questa carenza di manodopera giovanile e all'invecchiamento degli addetti in agricoltura è sempre più frequente il ricorso a mano d'opera straniera soprattutto proveniente da Romania, Ucraina ed Albania) che risulta complessivamente ben integrata.

Settore secondario

L’attività secondaria si incentra essenzialmente sull’attività artigianale

Il sistema artigianale rappresenta un’ importante fonte di reddito nell’economia comunale e occupa circa il 35 % delle forze lavoro che per lo più rivolgono la loro attività sui centri maggiori (, Voghera, Pavia)

L’attività all’interno del comune si sviluppa in prevalenza nei settori edile e di sostegno all’edilizia ( serramentista, falegnameria, etc.) e nel settore meccanico.

Gli insediamenti artigianali si sviluppano principalmente in prossimità del capoluogo e occupano piccole porzioni del tessuto urbano consolidato.

Si tratta di attività che coprono il mercato locale, condotte in gran parte a carattere famigliare.

Settore terziario

Il settore terziario, si sviluppa principalmente nel capoluogo con la presenza della sede amministrative e di servizio alla popolazione e con attività commerciali rivolte soprattutto al settore della ristorazione.

Tali unità sono collocate nello stesso capoluogo e nella frazione Gabbione

I ridotti punti vendita hanno carattere di vicinato con superficie di vendita inferiore a 100 mq.

20

Tali unità sembrano mantenere un buon rapporto con l’utenza in termini di servizio ma non sono sufficienti a coprire le esigenze della popolazione che si rivolge sempre più ai grandi insediamenti commerciali presenti a Montebello della Battaglia ed a Casteggio

Questo comporta evidenti disagi, in particolare per le fasce più anziane.

ISTRUZIONE La popolazione in età scolare e prescolare rappresenta circa l’8% del totale.

Poiché nel comune non ci sono sedi scolastiche gli utenti si rivolgono alle strutture presenti nei comuni limitrofi.

Scuola dell’infanzia

Le sedi di riferimento per la Scuola Materna statale sono a Borgo Priolo in n Via Maestra 3, a Montalto Pavese in via Roma,30 appartenenti al Circolo Didattico di Casteggio e a Ruino in Fraz.Pometo -Via del Municipio 8 appartenente al Circolo Didattico di .

Scuola primaria

I ragazzi dai 5 agli 11 anni frequentano la scuola elementari di Borgo Priolo Piazza Cribellati 1 o di Montalto Pavese in via Musetti 2.

Scuola secondaria di I grado

Per ragazzi da 11 a 14 anni le scuole medie di riferimento sono a Ruino, sezione associata di Ist.Compr. di Santa Maria della Versa o in via Vittorio Emanuele, sezione associata di Ist.Compr. di I.C. “P Ferrai di Varzi

Scuola secondaria di II Grado

Le scuole secondarie di secondo grado a cui si rivolgono i ragazzi dai 14 ai 18 anni sono :

-a Casteggio in Via Dabusti 1 Sezione associata dell’Istituto d’arte Alessandro Volta di Pavia – indirizzo di studio SD34 –Arti della Stampa

-a Varzi in via G. Mazzini , Sezione associata dell’Istituto Ist. Prof. Industria e Artigianato Calvi di Voghera. Indirizzi di studio: RR9J - Tecnico delle ind.el.(NUOVO ORD) RR9T - Tecn.della graf.pubbl.(NUO. ORD).

-a Voghera e Pavia per i licei. 21

PREVISIONI DEMOGRAFICHE

COMUNE DI BORGORATTO MORMOROLO

CALCOLO DELLA CAPACITA' INSEDIATIVA TEORICA Superficie ambiti e popolazione presente ed insediabile AMBITI DI SUPERFICIE FOND ABITANTI ABITANTI ABITANTI PIANO PRESENTI INSEDIABILI TOTALI N.A.F 14.467,00 48,00 15,00 63,00 A.P.R 171.128,00 185,00 420,00 605,00 A.RQ.R 70.165,00 108,00 30,00 138,00 A.T.R. 3.630,00 22,00 22,00 Ambiti per ins. 1.551,00 produttivi Aree Verde 8.291,00 Priv. Verde di 28.583,00 connessione Aree agricole 6.507.967,00 101,00 10,00 111,00 generiche Aree di 8.289.223,00 Cons.C.Natur Boschi 868.000,00 Servizi 36.534,00 Infrastrutture 30.461,00 ed impianti

Superficie 16.030.000,00 442,00 497,00 939,00 totale

22

INFRASTRUTTURE PRIMARIE

Infrastrutture primarie.

Acquedotto L’approvvigionamento idrico del comune avviene mediante rete pubblica.

Tutti gli edifici residenziali e buona parte dei fabbricati agricoli sono dotati di allaccio all’acquedotto comunale. gestito dalla Società ASM Voghera s.p.a., una società per azioni a totale partecipazione pubblica con controllo da parte degli enti locali.

Non risultano presenti ed attivi nel territorio pozzi per approvvigionamento per l’alimentazione umana.

Fognatura La rete fognaria copre gli ambiti edificati attraversati dal tracciato della SP 203 e all’interno del tessuto urbano del capoluogo e delle principali frazioni si dirama per servire la maggior parte delle unità abitative.

La rete è a carattere misto e riceve insieme acque bianche e nere.

Le condotte di raccolta si collegano al collettore principale che prosegue nel territorio di Borgo Priolo per confluire nel depuratore.

La rete è affidata alla Soc. Società ASM Voghera s.p.a., che gestisce la rete delle infrastrutture comunali secondo il cosiddetto “ciclo integrale delle acque”.

Questo comprende:

Emungimento e distribuzione acqua potabile

Collettamento acque di scarico

Depurazione acque reflue

Gestioni ciclo integrale delle acque in concessione

Per una maggiore efficienza del sistema è auspicabile la separazione delle acque con la realizzazione di condotte separate per le acque bianche e nere.

Gas La rete gas è gestita dalla Società ENEL RETE GAS S.p.A. Vettoriamento e Misura Via S. Giovanni sul Muro 9, 20121 Milano e serve la maggior parte delle abitazioni occupate.

23

Rete elettrica La fornitura di energia elettrica e la gestione dell’impianto di illuminazione pubblica è affidato alla società Enel Servizio Elettrico S.p.A. e Enel Sole S.p.A

I cavi, prevalentemente aerei, della rete di alimentazione principale percorrono i tracciati della viabilità principale e da essa si diramano per servire tutte le abitazioni occupate.

INFRASTRUTTURE SECONDARIE

Servizi Nel comune sono presenti aree ed impianti destinati a servizi che rivestono principalmente interesse locale.

Il PGT ha analizzato e riconfermato gli ambiti a servizi già definiti e quantificati nel PRG vigente prevedendo un leggero incremento di superfici per adeguare alcuni ambiti frazionali.

La superficie totale definita dal PGT come destinata ad infrastrutture secondarie è di mq.36.534,00 su una popolazione residenziale teorica di 939 abitanti previsti.

La dotazione è pertanto di circa 39,00 mq/ab. per abitante.

Le aree a servizi si concentrano in prevalenza nel capoluogo, dove troviamo la sede municipale, la piazza comunale, la sala polifunzionale e l’Ufficio Postale. Sono presenti inoltre bar ed esercizi commerciali di piccola distribuzione.

In località Mormorolo è presente la parrocchia ed un centro sportivo attrezzato.

Nella frazione Braglia si trova una piccola area attrezzata per funzioni ricreative e giardino e un’area a parcheggio utilizzata anche per l’allestimento del mercato locale . Sono presenti inoltre il peso pubblico attrezzato con rampa per lo scarico ed il carico delle uve.

Servizi alla persona Nel comune è presenti l’ambulatorio medico insediati nel capoluogo in Piazza della Libertà.

Non è presente la farmacia che si trova a Borgo Priolo o a Montalto Pavese.

Gli sportelli bancari più vicini sono a Borgo Priolo, Casteggio e Montebello dalla Battaglia.

24

Servizi al Cittadino Allo scopo di facilitare il collegamento tra il cittadino e l’Amministrazione è stato attivato il Servizio E- Government che permette l’erogazione via internet di servizi al cittadino.

Nel sito del comune è stata istituita un’apposita area denominata “Servizio al cittadino" con lo scopo di organizzare le informazioni ed i servizi a lui rivolti e rispondere alle esigenze concrete e quotidiane di vita, informazione e di lavoro.

Il sistema ha permesso di progredire nella direzione della semplificazione dei rapporti con la popolazione: molte informazioni e servizi che richiedevano la presenza fisica della persona presso l’ufficio competente, possono essere oggi richiesti ed ottenuti via internet.

Utilizzando la rete il cittadino può prendere visione degli atti dell’Amministrazione e dei propri dati anagrafici, ricevere i certificati di residenza, etc.

Il servizio è riservato ai cittadini residenti nel Comune, ai cittadini AIRE, ai non residenti titolari di una qualsiasi utenza.

Servizi all’ Impresa L’amministrazione Comunale allo scopo di promuovere e qualificare un sistema locale di servizi per le imprese ha inserito nel sito del comune un’area denominata "Servizi alle imprese" che rappresenta il supporto telematico per le attività produttive locali.

Il sistema consente l'erogazione di un sistema unitario di servizi con la finalità di rendere disponibili informazioni, servizi interattivi e transazionali a tutti i soggetti privati che risiedono nel territorio e che hanno rapporti con esso. Inserendo Utente e Password è possibile accedere direttamente ai servizi che il comune offre alle imprese.

MOBILITÀ

L'area non è compresa nel sistema e nelle previsioni infrastrutturali regionali ed è considerata marginale rispetto al Sistema viario regionale ed interregionale e dal punto di vista dei collegamenti, l'area presenta evidenti carenze.

Tale condizione può essere tuttavia considerata dal punto di vista della preservazione dell’ambiente naturale, un fattore di salvaguardia per gli effetti svolti a favore della conservazione del tessuto e del sistema insediativo e la tutela delle caratteristiche territoriali e paesaggistiche, seppur rivela il suo limite nei confronti dello sviluppo del sistema socio economico.

25

Trasporto urbano ed extraurbano

I collegamenti con poli extracomunali e provinciale è assicurato dal trasporto su gomma.

Il sistema di trasporto pubblico è gestito dalla società Arfea con diverse corse giornaliere collega il paese con Casteggio, Voghera Zavattarello e Varzi che dista circa 35 km.

Il territorio non è servito da collegamenti ferroviari diretti né dal sistema autostradale.

L’accesso più vicino per la fruizione del sistema ferroviario è la Stazione FF.SS. di Casteggio posta sulla linea Torino Piacenza e la Stazione di Voghera, crocevia della linee Torino Piacenza e Milano- Genova.

IL sistema autostradale è raggiungibile a Casatima (PV), dove è collocato il casello dell’autostrada A21 Torino- Piacenza o a dove ha sede il casello dell’autostrada A7 Milano Genova

Assetto viario, condizioni d’uso delle infrastrutture e sicurezza stradale

Il territorio comunale è attraversato da una direttrice viaria principale rappresentata dalla strada provinciale n 203 che collega il capoluogo con i centri comunali di vicini e dalla strada provinciale n 33 che corre sul margine del confine orientale a ridosso dell’asta torrentizia de. T. Ghiaie di Montalto.

26

Il primo asse che rappresenta la direttrice d’impianto principale per lo sviluppo delle aree urbane, ha una larghezza media di 6 m. e presenta punti di particolare pericolosità a causa di strettoie, curve di raggio prossimo a 90° sia nel tratto extraurbano che in quello interno all’abitato, tratti di ripida salita.

Percorsi Urbani - Punti di criticità

La Strada Provinciale n. 203 diventa strada urbana in diversi tratti a partire dal confine comunale con Borgo Priolo ed in corrispondenza delle frazioni di Gabbione, Cà Bernocchi, Braglia e del Capoluogo in corrispondenza del quale prende il nome di via Roma fino a raggiungere la frazione di Case Inveriaghi.

Lungo il percorso urbano si rilevano alcuni punti di elevata pericolosità rappresentati da strettoie e flessi a gomito anche in corrispondenza di incroci. Si ricorda in particolare la curva in località Gabbione e quella che la via Roma assume all’inizio ed all’uscita di piazza della Libertà.

Per la prima il PGT prevede la formazione di un nuovo tratto stradale che evita l’attraversamento veloce della frazione e consente una più sicura percorrenza.

Per il tratto di via Roma è necessario intervenire mediante ridisegno della sede stradale, posa di protezioni per i pedoni e adeguata segnaletica.

La stessa procedura va attuata in altri punti di criticità ed in particolare negli attraversamenti degli abitati e dell’attraversamento sul torrente Coppa, nelle curve a gomito nei tratti in salita che collegano la località Braglia al capoluogo, il tratto in prossimità della Chiesa Parrocchiale e le curve sul collegamento alla Frazione di Case Inveriaghi.

Non risulta inoltre completamente garantita la rete pedonale urbana per la mancanza di marciapiedi in diversi tratti.

La pavimentazione dei percorsi urbani è in asfalto ed in discrete condizioni.

Viabilità minore

L’ambito comunale è solcato dalla rete della viabilità minore che unisce con un andamento quasi a pettine la viabilità principale con le frazioni e gli insediamenti sparsi.

Numerosi percorsi interpoderali sterrati suddividono il territorio agricolo e sono a servizio dell’attività primaria.

Molti di essi percorrono i crinali ed hanno valenza panoramica.

Le particolari condizioni idrogeologiche condizionano la stabilità dei percorsi.

Soprattutto i tracciati di mezza costa sono spesso soggetti a puntuali fenomeni di dissesto e vanno adeguatamente monitorati.

27

SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO-AMBIENTALE

Caratteristiche ambientali e del paesaggio

Il territorio comunale si estende entro una fascia altimetrica media compresa tra i 177 m. e i 500 m. s.l.m. con una punta di massima altitudine in corrispondenza del picco posto sul crinale di Costa Pelata che raggiunge la quota di 551 m. s.l.m.

L’area è caratterizzata dalla presenza di questo imponente sperone collinare con andamento nord sud delimitato ad occidente dal Torrente Coppa e ad oriente dal Torrente Ghiaie di Montalto.

Il torrente Coppa incide la valle principale lungo la quale si sviluppano gli insediamenti urbani; il torrente Ghiaie delimita il confine comunale con il comune di Montalto Pavese ad est.

Il comune possiede i caratteri della media ed alta collina appenninica. In essa sono riscontrabili le molteplici forme che delineano un paesaggio differenziato disegnato in base agli aspetti morfologici ed altimetrici, alla disposizione strutturale dei terreni che costruiscono l’impalcatura dei versanti, alle incisioni torrentizie, all’esposizione solare, allo sviluppo della vegetazione e delle colture.

Lungo i corsi d’acqua principali, ed in particolare lungo il corso del Torrente Coppa sono presenti limitate aree di deposito alluvionale che costituiscono le uniche aree pianeggianti del comune. Il restante territorio presenta aree di acclività variabile che raggiunge valori superiori al 100% nelle zone più a sud dove il paesaggio si avvicina a quello tipico della media montagna appenninica.

La presenza antropica ha contribuito nel tempo a variare i caratteri più aspri del territorio stesso, incidendo però anche negativamente sugli equilibri naturali.

Il dissennato disboscamento attuato su aree caratterizzate da un’intrinseca fragilità strutturale dovuta alla natura dei suoli, ha favorito lo svilupparsi di dissesti idrogeologici ed ha alterato in maniera irreversibile l’assetto ambientale e paesaggistico di parte del nostro territorio.

A questo si aggiunge lo sviluppo di pratiche agricole legate alla coltivazione della vite che prevedono scassi profondi ed impianti produttivi a ritto chino favorendo così il dilavamento dei suoli e il loro depauperamento progressivo.

Ambiti di Interesse Naturalistico

Nel territorio comunale sono state rilevate zone di particolare interesse ambientale all’interno dell’area individuata

28

dal PTCP come AREA DI CONSOLIDAMENTO DEI CARATTERI NATURALISTICI.

Tale area comprende la dorsale collinare che attraversa il territorio comunale da nord a sud ed è stata oggetto di monitoraggio e di studio da parte dell’Istituto di Botanica dell’Università di Pavia.

Al suo interno ed in particolare nella zona denominata “Costa Pelata” sono risultate presenti specie botaniche di notevole pregio naturalistico ( sviluppo di colonie di orchidee spontanee).

L’area che ha una superficie di 8.289.223,00 mq circa, riveste grande valenza paesaggistica ed è punto di osservazione panoramica.

OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Miglioramento della Qualità della Vita La ridotta dimensione urbana e l’ambiente naturale possono essere punti di forza per la permanenza della popolazione ma il relativo decentramento rispetto al capoluogo provinciale, non permettono la capillarità di tutti i servizi

Si rileva infatti una certa difficoltà ad accedere in tempi ragionevoli ai servizi localizzati nei centri maggiori e ciò contribuisce a disincentivare la permanenza della popolazione sul territorio favorendo l’allontanamento della popolazione più giovane.

Le previsioni di Piano sono volte al miglioramento della qualità della vita mediante azioni di riqualificazione dell’esistente, potenziamento delle infrastrutture e dei servizi, e a promuovere la qualità ambientale nel rispetto e valorizzazione delle vocazioni produttive del territorio.

Promozione delle occasioni di Incontro e Sviluppo Le politiche per la promozione delle attività socio culturali, ricreative e sportive sono un obiettivo perseguito dal PGT anche attraverso l’adeguamento degli spazi aggregativi comunali.

Il potenziamento delle infrastrutture pubbliche può favorire una più attiva partecipazione della popolazione e la permanenza delle giovani generazioni.

La sala polifunzionale, l’area attrezzata in località Braglia insieme al il centro sportivo ricreativo di Mormorolo rappresentano oggi i principali punti di riferimento per la promozione delle occasioni di incontro.

29

La valorizzazione delle strutture alla funzione di polarità comunale richiede interventi di sistemazione e di adeguamento alle ottimali condizioni d’uso con potenziamento degli impianti.

In particolare si ipotizzano azioni di riqualificazione della sala polifunzionale, la sistemazione dell’area polifunzionale in località Braglia con opere di nuova pavimentazione, di arredo urbano con incremento del verde e la razionalizzazione dei parcheggi.

Si auspica inoltre la valorizzazione del polo sportivo con potenziamento degli impianti, degli spazi turistico ricreativi e del verde pubblico.

. RIDUZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE

. Riduzione delle fonti d’inquinamento Nell’ottica della riduzione dei fattori d’inquinamento il Piano promuove obiettivi di sostenibilità ambientale che devono partire da una maggior sensibilizzazione della popolazione.

Attraverso una maggior consapevolezza degli effetti degli inquinanti sulla salute umana e sull’ambiente deve essere veicolato l’interesse verso l’utilizzo di tutte le misure utili per combattere l'inquinamento e promosso il ricorso alle migliori tecniche disponibili per ridurre il carico di sostanze nocive nell’ambiente

Il Documento di Piano prevede tal fine :

 interventi di tipo infrastrutturale per migliorare la viabilità di attraversamento del centro abitato  la promozione della mobilità pedonale e ciclabile con definizione di percorsi sicuri per il collegamento al paese e i servizi burocratici  lo sviluppo dell’uso dei servizi informatizzati già attivi nel comune per l’accessibilità ai servizi al cittadino.  L’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili  Potenziamento della rete fognaria e dei sistemi di depurazione locali per le case e cascine sparse anche con utilizzo di fitodepurazione  Corretta gestione dei reflui dalle lavorazioni agricole promuovendone l’utilizzo come fonte per la produzione di energia da biomassa.

Inoltre auspica la promozione di:

 Interventi volti a notificare nuovi stili di vita (campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione) 30

 Campagne per la Riduzione della produzione rifiuti ed il recupero e riciclaggio delle sostanze emesse  Campagne volte a promuovere l’uso corretto delle risorse idriche (campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione)  Campagne volti a promuovere un più consapevole uso dei fertilizzanti e diserbanti in agricoltura(campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione)

Aria e Fattori Climatici La riduzione del traffico veicolare nei centri abitati e la diffusione di impianti ad energia da fonti alternative con progressiva riconversione degli impianti di riscaldamento tradizionali consentirà la diminuzione di valori di Pm10 e di e di polveri sottili.

Si auspica la collocazione di punti di monitoraggio prossimi al territorio comunale e tali da indicare in maniera specifica i valori delle concentrazioni di inquinanti nell’aria

Acqua La tutela del sistema idrico passa attraverso la diminuzione del carico inquinante sui corsi d’acqua superficiali derivante dagli scarichi fognari non ancora collettati e la sensibilizzazione degli operatori agricoli edotti della presenza di un acquifero facilmente compromesso dall’abuso di fertilizzanti di e diserbanti.

Per evitare l’inquinamento della falda da liquami è necessario completare la rete fognaria collettando gli scarichi delle frazioni. La difficoltà di conferimento al depuratore esistente richiede di introdurre sistemi di depurazione mediante fitodepurazione.

Inquinamento Acustico La riduzione del traffico veicolare all’interno dei centri urbani diminuisce sostanzialmente il disturbo per la popolazione.

L’adeguamento a quanto prescritto dal Piano di Azzonamento Acustico (PRA) comunale allegato al PGT assicura, in rapporto ai vari ambiti, il rispetto dei valori di attenzione che garantiscono la protezione della salute umana e dell’ambiente (art.2 legge 447/1995).

Inquinamento Elettromagnetico La norma tecnica (DPCM 28/09/95) privilegia il contenimento dell’intensità dei campi, mentre non impone il rispetto delle distanze di sicurezza

31

Fatte salve le preesistenze il PGT conferma nei nuovi interventi il rispetto delle distanze minime tra i conduttori delle linee elettriche e i fabbricati adibiti a permanenza prolungata:

380 kV 220 kV 132 kV

28 m 18 m 10 m

La Regione Lombardia non dispone di normativa regionale relativa agli elettrodotti.

Si auspica la localizzazione di punti di misura dei valori delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti in punti significativi per il contesto comunale.

Rifiuti Il comune di Borgoratto Mormorolo è dotato di un buon servizio di raccolta rifiuti e la popolazione è sensibilizzata alla raccolta differenziata.

Un ulteriore paso verso il rispetto ambientale sarà dato dalla promozione di campagna per la Riduzione della produzione rifiuti ed il recupero e riciclaggio delle sostanze emesse.

SINTESI degli OBIETTIVI E delle SCELTE

Per gli ambiti e le aree di seguito elencate PGT prevede azioni mirate alla salvaguardia e alla mitigazione degli impatti.

Contesto Urbano

Nuclei di Antica Formazione

. Tutela delle emergenze architettoniche e delle unità edilizie di più antica formazione – . Rafforzamento dei caratteri del paesaggio urbano mediante il miglioramento della qualità degli interventi sugli edifici. . Promozione degli interventi di riqualificazione e ricucitura del tessuto urbano . Rivitalizzazione e sostegno della funzione commerciale . Riqualificazione dei servizi esistenti . Promozione, sostegno e salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali in

32

ambito storico, sociale ed ambientale . Riduzione del carico viario . Incentivazione e promozione della viabilità pedonale e ciclabile . Riduzione dell’inquinamento Tessuto urbano consolidato

. Riorganizzazione attuativa del tessuto urbano da porre in continuità fisica con la maglia urbana esistente. . Rafforzamento dei caratteri del paesaggio urbano mediante il miglioramento della qualità estetica degli edifici. . Ricomposizione delle marginature del tessuto edilizio con riduzione di episodi di frammentazione e discontinuità edificatoria. . Individuazione dei temi per lo sviluppo dei nuclei frazionali e delle cascine in connessione anche ad una possibile conversione alla funzione residenziale di parte degli insediamenti produttivi dismessi . Contenimento del consumo di suolo . Riconferma sostanziale delle previsioni di crescita del PRG vigente . Verifica dell’adeguatezza della rete infrastrutturale . Rivitalizzazione e sostegno della funzione commerciale . Riqualificazione dei servizi esistenti . Promozione, sostegno e salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali in ambito storico, sociale ed ambientale . Riduzione del carico viario . Riduzione dell’inquinamento

Aree ad Uso Produttivo

. Rafforzamento delle aree produttive esistenti . Incentivazione delle azioni di risparmio energetico con utilizzo di energia da fonti rinnovabili . Rafforzamento dei caratteri ambientali mediante il miglioramento della qualità estetica degli edifici . . Riduzione inquinamento . Contenimento del consumo di suolo . Azioni di mitigazione e compensazione degli interventi

33

Aree a Destinazione Commerciale

. Promozione e salvaguardia del piccolo commercio (esercizi di vicinato) . Incentivazione della commercializzazione della produzione del settore agroalimentare locale . Recepimento dei contenuti del programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale . Rispondenza delle scelte agli indirizzi di politica territoriale regionale - Contenimento del consumo del suolo; - Promozione dei livelli di accessibilità e miglioramento della dotazione dei servizi,

.Contesto Extraurbano

. Aree agricole produttive

. Valorizzazione e tutela del patrimonio agricolo produttivo . Recepimento dei vincoli di natura ambientale e paesaggistica . Valorizzazione degli insediamenti sparsi con recupero dei fabbricati esistenti e promozione di attività agrituristiche . L’incentivazione delle colture biologiche certificate . Coinvolgimento operatori per la riduzione di uso di sostanze inquinanti in agricoltura . Riduzione consumo risorse idriche Ambiti di Valenza Ambientale e paesaggistica

Ambiti di Valenza Ambientale

. Tutela del paesaggio . La tutela di aree di valore storico ambientale e testimoniale. . Valorizzazione del sistema idrografico naturale ed artificiale . Tutela delle zone a vincolo idrogeologico- . Valorizzazione e protezione del reticolo idrografico . Tutela e rinaturalizzazione dell’ecosistema . La valorizzazione del paesaggio agricolo . Individuazione di percorsi pedonali protetti per la fruizione controllata delle zone di valore ambientale . Definizione degli indicatori di valutazione dello stato di conservazione ed

34

evoluzione delle specie e degli habitat . Creazione di una rete di percorsi verdi di carattere pedonale, ciclabile ed equestre, integrati in un più ampio sistema di percorsi a carattere interregionale, la definizione di itinerari a tema, punti informativi attrezzati, punti di sosta e osservazione della natura. . Riconoscimento di ambiti per la difesa dell’ambiente e della fauna selvatica . La pianificazione ed il controllo delle attività venatoria, della pesca e della raccolta dei prodotti selvatici vegetali . La promozione di progetti di riforestazione . L’incentivazione delle colture biologiche certificate

13.4. Servizi ed Infrastrutture

. Riqualificazione dei servizi esistenti con miglioramento delle condizioni d’uso . Eliminazione o mitigazione degli elementi di pericolosità stradale . Miglioramento della viabilità e promozione di azioni per la riduzione del traffico veicolare . Potenziamento dei marciapiedi e degli elementi per la sicurezza pedonale . Riqualificazione delle infrastrutture viarie a servizio dell’agricoltura . Individuazione di tracciati pedonali e ciclabili di collegamento con le frazioni e con le aree di valore paesistico . Protezione del sistema irriguo . Conservazione e tutela del patrimonio arboreo esistente

MONITORAGGIO

A seguito della conclusione del processo valutativo, come richiesto dai disposti normativi in materia di VAS, risulta fondamentale procedere successivamenteall’approvazione del PGT, all’attivazione di uno specifico Piano di Monitoraggio previsto per il controllo nel tempo degli effetti potenzialmente inducibili dal Piano di Governo del Territorio sui settori ambientali.

Con l’espressione della Dichiarazione di Sintesi per l’Adozione del PGT, si integrava il Piano di Monitoraggio proposto dal Rapporto Ambientale di VAS con le proposte evidenziate dagli enti e dai soggetti competenti in materia espresse con apposite osservazioni.

Nel seguito si riporta, pertanto, il quadro degli indicatori così risultanti. 35

Indicatore UNITA'DI MISURA Grado di attuazione Stato di attuazione delle previsioni insediative [stato di attuazione]

Interventi sulla viabilità avviati e/o realizzati [N] [tipologia]

Realizzazioni tratte di piste pedonali e/o ciclabili avviate e/o [N] [ml] realizzate

Riqualificazioni tratte di percorsi pedonali avviate e/o [N] [ml] realizzate

Carichi aggiuntivi Appartamenti abitati negli Ambiti di Trasformazione [N] Residenziale / totale appartamenti per AT

Nuovi volumi insediati /anno [mc/anno] [mc/anno]

Nuova Sup. impermeabilizzata /anno [ma/anno] [ma/anno]

Variazione annua delle superfici urbane ed extraurbane [ha/anno] per destinazione funzionale [%/anno

Sup. agricola utilizzata (SAU) / Sup. agricola totale [ha SAU/ha [ha SAU/ha tot] tot] Consumi idrici procapite, per addetto e per settore [mc/a] Numero e mappatura scarichi in suolo autorizzati [N] [tipologia] [localizzazione] [avente causa] Numero e mappatura scarichi in corpo idrico superficiale [N] autorizzati [tipologia] [localizzazione] [avente causa Quantità di rifiuti prodotti per tipologia [t/anno] Quantità di rifiuti differenziati sul totale prodotto [t/anno] [%/tot] Criticità indotte Casi di problematicità idrogeologiche e/o geotecniche [N] emerse dagli studi propedeutici all’attuazione delle [tipologia] previsioni di Piano

Raccolta Studi geologici e geotecnici a supporto delle [N] pratiche edilizie [raccolta in medesimo archivio]

Numero interventi volti al superamento dei dissesti e/o [n/anno] al contenimento dei rischi idrogeologici [tipologia]

Numero di segnalazioni di disagio per cause di ipologia] inquinamento atmosferico, olfattivo e acustico Ecoefficienza Numero insediamenti realizzati con specifiche [N] prestazioni ecoefficienti (idriche ed energetiche) / totale [tipologia di interventi realizzati per insediamento] Numero insediamenti realizzati per Classe energetica [N/Classe] certificata [tipologia] Impianti di illuminazione esterna conformi ai criteri di [N] antinquinamento luminoso sostituiti / totale presenti [tipologia] non conformi Individui arborei (Na) messi a dimora per area destinata [Na/mq] ad insediamenti, suddivisa per comparti funzionali (verde pertinenziale, parcheggio, ecc.)

Individui arbustivi (Na) messi a dimora per area destinata [Na/mq] ad insediamenti, suddivisa per comparti funzionali [specie] (verde pertinenziale, parcheggio, ecc.)

Contributo di costruzione acquisito per l’attuazione di [€] quanto disposto dall’ art. 43, comma 2bis, LR 12/2005 e [€/anno] s.m.i. e relativo utilizzo

Interventi di naturalizzazione attuati in ambito esterno al [interventi progettati] centro urbano (REC), da privati o dall’Amministrazione, [interventi avviati] anche coi proventi della maggiorazione del contributo di [interventi attuati] costruzione (art. 43, c. 2bis, LR 12/2005 e s.m.i.) [€ spesi/anno] 36

[€ spesi/intervento] [numero piante messe a dimora/mq] [specie e caratteri dimensionali essenze messe a dimora] [% attecchimento impianti arboreo arbustivi realizzati] [descrizione interventi e rilievi fotografici, ante, corso e post intervento] Partecipazione Numero e tipologia di contributi proattivi da parte dei [N contributi/ cittadini per il proprio territorio argomento / anno]

Numero di segnalazioni da parte dei cittadini per N segnalazioni per disagio, scontentezza, diniego delle differenti attuazioni Argomento delle previsioni del DdP

Suolo Superficie Somma delle superfici relative ai livelli urbanizzata informatici “tessuto urbano consolidato” e “nuclei antica formazione” rif. D.d.u.o. n. 12520/20067 (km2) Fonte: Comune Incidenza superficie Rapporto tra la superficie del territorio urbanizzata urbanizzato e la superficie del territorio comunale (%) Fonte: Comune Superficie non La superficie non drenante, drenante complementare della superficie drenante così come definita dal Regolamento d’igiene locale (km2)

Superficie delle aree Superficie delle aree a bosco, come a bosco individuate nei Piani di Indirizzo Forestale (PIF) in accordo con la l.r. 27/200411(km2) Fonte: PIF Indice di boscosità Rapporto tra la superficie delle aree a bosco e la superficie territoriale (%) Fonte: PIF Superficie aree Superficie delle aree dismesse come dismesse definita nella L. r. 1/20079 (km2) Fonte: Comune Attività produttive Unità locali Numero di unità locali, così come produttive (n.) definite nei Censimenti Industria e Servizi dell’ISTAT Fonte: Camera di Commercio

Energia Consumo di energia Rapporto tra il consumo annuo di pro capite energia e la popolazione residente (KWh/ab.) Fonte: Erogatore del servizio Produzione di - Quantitativo di energia prodotta da energia da fonti fonti rinnovabili rinnovabili (KWh) – Fonte: Comune - Percentuale di produzione da fonti alternative in riferimento all’energia totale consumata (KWh alt/ KWh conv.) 37

Mobilità Trasporto Corse urbane mezzi pubblici (n. Corse) - Corse interurbane mezzi pubblici (n. Corse) Fonte: Comune Lunghezza piste Lunghezza in Km della rete di piste Pedonali e/o ciclabili esistenti Fonte: Comune Incidenza della rete Rapporto tra la lunghezza della rete di di piste pedonali e/o ciclabili piste e la superficie territoriale (km/km2) Fonte: Comune Acquedotto Rete duale di percentuale di rete duale sulla adduzione lunghezza totale della rete di adduzione (%) - Consumo acque ad uso potabile (m3/g) Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Acque reflue Scarichi Scarichi autorizzati raggruppati per tipologia con ricettore: corpi idrici superficiali o su suolo o strati superficiali sottosuolo o fognatura (n.) Fonte: Comune e Provincia Infrastrutture Copertura rete Percentuale di rete separata sulla fognarie separata di lunghezza totale della rete di fognatura fognatura (%) Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Capacità residua del La capacità residua dell’impianto depuratore pubblico di depurazione, espressa in abitanti equivalenti (AE) Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Copertura rete Percentuale di rete separata sulla separata di lunghezza totale della rete di fognatura fognatura (%) Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Rifiuti Produzione rifiuti Produzione Pro capite di rifiuti solidi urbani (kg/ab * giorno) Fonte: Comune Raccolta La percentuale di raccolta differenziata differenziata con ingombranti a recupero (%) Fonte: Comune Esposti (n): numero di esposti riguardanti la segnalazione di rumori molesti, sversamenti da reti fognarie, odori molesti, effettuati al Comune Fonte: Comune Elettromagnetismo Impianti per la Numero di impianti per la telecomunicazione e telecomunicazione e la radiotelevisione radiotelevisione presenti (n.) Fonte: ARPA Acustica Incidenza superficie Rapporto tra la superficie ricadenti classificata in zone nelle classi 4, 4 – 5 - 6 5 e 6 della zonizzazione acustica prevista dalla L447/1995 e la superficie territoriale (%) Fonte: Comune

38

39