Grande Successo per il Tour in BeNeLux del Duo Bottasso

Dopo il grande successo della prima parte del tour promozionale di “Crescendo”, il Duo Bottasso è attualmente impegnato in una serie di concerti in BeNelux nel corso dei quali propone i brani nuovo album e l’immancabile carica di spensieratezza del bal folk.Crescendo è questo il titolo dalla lettura plurima, per i due giovani ma già apprezzati artisti che rappresentano la generazione più innovativa del folk italiano a dimensione internazionale. I piemontesi Simone (organetto diatonico) e Nicolò Bottasso (violino) sono musicisti consapevoli, che padroneggiano profondamente la grammatica delle forme musicali tradizionali; sono sempre in divenire, non museizzano la tradizione, ma interpretano musica viva, attuale, i cui confini geografici diventano talvolta labili. Crescendo rimanda alla terminologia musicale: è uno dei simboli della variazione dinamica incarnata, oltre che nella musica del Duo Bottasso, nella grafica stessa del disco. Non solo, perché Crescendo è anche la traccia robusta di uno sviluppo, rispecchia la riflessione sulla propria storia di fratelli musicisti, partiti dalla musica da ballo dell’area occitana d’Italia per inoltrarsi nei sentieri della nuova composizione e dell’improvvisazione, reinventando la tradizione musicale, piemontese ma non solo, con una combinazione tecnica e strumentale straordinaria, che si caratterizza per raffinatezza ed incisività, versatilità ed inventiva. La coppia di strumenti popolari violino e organetto diatonico dialoga con l’elettronica, assume tratti cameristici incrociando archi e fiati d’orchestra. Musica per danzare riconsegnata al presente, che non smarrisce il suo respiro coreutico ma diventa anche musica d’ascolto confrontandosi, pariteticamente, con i linguaggi del jazz, del funk e della musica contemporanea, si ammanta di venature world: dall’Irlanda al Brasile, dalla Francia alla Scandinavia. Il risultato sono 9 brani, poco meno di 50 minuti di scrittura dalla grande forza espressiva, dal tratto colto, ma del tutto fruibile e immediata. Materia sonora ricca di colori e sfumature, di gustosa inventiva e creatività: insomma portatrice della genialità autorale, interpretativa ed esecutiva dei due primi attori, dei loro collaboratori e degli ospiti di prestigio, tra i quali l’immenso pathos vocale di Elena Ledda, il timbro caldo e profondo del liuto cantabile del maestroMauro Palmas, le percussioni del brasiliano Gilson Silveira, il corno inglese di Christian Thoma, direttore dell’Orchestra Tradalp.

Sabato 17 gennaio a Genova (Teatro Rina e Gilberto Govi, via R. Pastorino 23R) nuovo concerto dei Syndone!

Sabato 17 gennaio a Genova (Teatro Rina e Gilberto Govi, via R. Pastorino 23R) nuovo concerto dei Syndone! La gloriosa formazione torinese new prog, dopo anni di assenza dai palchi, continua a presentare dal vivo il nuovo album Odysséas, pubblicato dalla Fading Records. Dopo il successo degli ultimi concerti, la band apre la serata genovese agli headliner Il Tempio delle Clessidre. Una Prog Rock Experience a tutti gli effetti.Il lungo cammino dei Syndone, partito alla fine degli anni ’80 durante la rinascita progressive e giunto al quinto disco Odysséas, trova un significativo riferimento esistenziale e letterario: il viaggio, il percorso di scoperta e conoscenza, il guardare avanti e altrove come metafora di una musica alla ricerca di qualcosa di nuovo. Il tastierista Nik Comoglio, il vocalist Riccardo Ruggeri e il vibrafonista Francesco Pinetti, dopo Melapesante (2010 e ristampato) e La bella è la bestia (2012), tornano con Odysséas, il loro disco più ambizioso e completo. Ancora una volta un concept – in copertina A Oriente (1979), splendida tela di Lorenzo Alessandri, uno dei padri del surrealismo italiano. Al trio si sono affiancati numerosi collaboratori e due special guest altisonanti, Marco Minnemann e John Hackett. Il popolare drummer tedesco (ha suonato, tra gli altri, con Steven Wilson, Adrian Belew, The Aristocrats, Levin e Rudess etc.) ha registrato tutte le parti diventando qualcosa in più di un semplice ospite. Insieme a lui un altro straordinario musicista: John Hackett, flautista colto ed eclettico, noto soprattutto per la sua collaborazione con il fratello Steve Hackett.

TRIESTE FILM FESTIVAL – 26^edizione 16 gennaio: apertura del festival

Il Trieste Film Festival, il principale appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale, inaugura con un’anteprima internazionale

Teo Women – Due donne

Ad aprire il festival sarà alle ore 20 (ingresso su invito) alla Sala Tripcovich DVE ŽENŠČINY (Due donne / Two Women), della regista russa Vera Glagoleva che sarà presente al festival. Il film, interpretato dal celebre attore inglese Ralph Fiennes (il Voldemort di Harry Ptter e M negli ultimi 007, protagonista anche di Strange Days, Red Dragon, Grand Budapest Hotel) e dall’attrice francese Sylvie Testud, è una sontuosa produzione in costume, ed è tratto dalla pièce teatrale di Turgenev “Un mese in campagna”. Ci immerge nella Russia di metà Ottocento, nella tenuta di un ricco proprietario terriero, dove un amico di famiglia torna da un viaggio all’estero, ma viene ignorato. Tutti sono presi dal nuovo insegnante privato, recentemente assunto. Due donne sono subito cadute preda del suo fascino: Natal’ja e Vera, la sua figliastra. Natal’ja sta per compiere trent’anni ed è stata una moglie e madre devota, ma la sua vita è ora sconvolta da un turbine di amore e gelosia. Alle 15.30 un altro evento speciale alla Sala Tripcovich: OMAGGIO a Věra Chytilová (scomparsa nel marzo scorso),

DAISIES

SEDMIKRÁSKY (Le margheritine / Daisies), uno dei film chiave della Nová Vlna ceca. Il film venne censurato e alla regista venne proibito di lavorare fino al 1975. Una dark comedy che rifiuta la narrazione tradizionale. Marie e Marie decidono di portare il caos e lo scompiglio fra gli uomini che incontrano e nella società dei consumi in generale… Alle 17 per il CONCORSO DOCUMENTARI: AL DOILEA JOC (La seconda partita/The second game), un’anteprima italiana firmata da Corneliu Porumboiu, noto regista romeno spesso ospite a Trieste. Presentato al Forum dell’ultimo festival di Berlino, AL DOILEA JOC racconta di una partita di calcio, un derby tra le due squadre di Bucarest, Steaua e Dinamo, che ha avuto luogo il 3 dicembre 1988. Il padre del regista era l’arbitro. Insieme hanno riguardato

THE SECOND GAME la partita, 25 anni dopo. Alle 22.30 per la sezione Tff Art&Sound Sky Arte HD, il primo canale televisivo italiano dedicato all’Arte in tutte le sue declinazioni e visibile ai canali 120 e 400 di Sky, presenterà al festival una produzione originale del canale: PIERO CIAMPI-POETA, ANARCHICO, MUSICISTA di Marco Porotti, che sarà presente in sala. Il documentario è un ritratto del cantautore livornese a trentacinque anni dalla sua scomparsa, trasmesso in prima visione su Sky Arte HD lunedì 19 gennaio alle 22.10. A parlare di lui c’è il cantautore Bobo Rondelli che dà vita a un racconto intimo di Ciampi, mentre cammina per le vie di Livorno, leggendo le sue interviste, le sue lettere d’amore, le sue poesie e le dichiarazioni rilasciate dal suo concittadino. Bobo Rondelli sarà all’Antico Caffè San Marco con Roberto Pisoni (direttore di Sky Arte HD) e Marco Porotti (regista) lunedì 19 alle ore 10.45. Si rinnova anche nel 2015 il progetto di programmazione streaming in partnership conMYmovies.it . L’offerta streaming è caratterizzata da una ricca selezione di titoli del programma ufficiale disponibile gratuitamente sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! (http://www.mymovies.it/live/triestefilmfestival/) solo per i primi 300 utenti che ne faranno richiesta. Un’opportunità speciale per consentire al pubblico di seguire anche a distanza la ricca programmazione del Festival, oltrepassando i limiti territoriali della manifestazione.

Venerdì 16 sarà possibile vedere The Second Game al seguente link:http://www.mymovies.it/film/2014/aldoileajoc/live/

115° FONDAZIONE UNIVERSITA’ POPOLARE. LA CERIMONIA NELLA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI TRIESTE

Il 115° anniversario della fondazione dell’Università Popolare di Trieste è stato ricordato oggi (giovedì 15 gennaio) nel corso di una cerimonia, svoltasi in un’affollata sala del Consiglio comunale, alla quale sono intervenuti tra gli altri il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova, la presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il vicesindaco Fabiana Martini, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi e il presidente dell’Università popolare Fabrizio Somma. Messaggi di saluto sono giunti anche dal sen. Francesco Russo, dall’on. Laura Garavini e dall’on. Ettore Rosato.

“Era il 27 dicembre 1899, mancavano quattro giorni all’inizio del Novecento quando il Consiglio comunale di Trieste -ha detto in apertura il vicepresidente Alessandro Carmi- deliberava di istituire lezioni serali per adulti e di organizzare lezioni pubbliche dando il via alla nascita dell’Università Popolare”. “115 anni dopo ci ritroviamo qui a celebrare quel momento”, e che questo compleanno sia anche d’auspicio “per un futuro denso di sfide e appuntamenti, in un mondo che ogni giorno viaggia velocissimo, ma non deve dimenticare la sua storia, le proprie origini, la sua provenienza”.

Il vicesindaco Fabiana Martini ha portato quindi il saluto dell’Amministrazione e del sindaco Cosolini, con il grazie della città per “l’intensa e proficua attività svolta dall’Università Popolare”. Al di là dei numeri Martini, ha evidenziato tra l’altro “la modernità dell’Istituzione” (che offre ora anche corsi di cinese e d’italiano per stranieri), la sua “accessibilità a tutti” e il sempre forte “contributo al superamento dei confini, per la costruzione di un’ Europa veramente unità”. E’ toccato quindi alle presidente Maria Teresa Bassa Poropat ricordare “l’investimento lungimirante fatto dall’Università Popolare in 115 anni di vita”.

Per la prima volta ospite all’interno della sala del Consiglio comunale, il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha evidenziato “la presenza radicata dell’Università Popolare nella coscienza civile della città” ma anche “la consolidata e storica attività svolta”, l’impegno “per un continuo arricchimento reciproco” e anche il ruolo di “attore di primo piano per rafforzare i rapporti tra esuli e rimasti in una dimensione europea”. La cerimonia è stata quindi interrotta per un breve malore di un’ospite in sala, per proseguire poi con il previsto intervento della presidente Serracchiani. Sdrammatizzando, per recuperare sui tempi e -ha detto simpaticamente- per evitare altri malori in sala, la presidente fa preferito però lasciare il suo testo agli atti. Nel suo messaggio vi si legge comunque che “l’Università Popolare, con la sua attività, partecipa di fatto all’importante compito di piattaforma di scambio che è stato affidato al Friuli Venezia Giulia dalla geografia, dalla storia e dalla volontà politica”.

La cerimonia ha visto quindi la proiezione di un filmato storico, la relazione del presidente dell’Università popolare Fabrizio Somma e il conferimento di particolari riconoscimenti a Spiro Dalla Porta Xydias, Fulvio Camerini, Antonio Nuciari, Mirella Scott Sbisà e Silvio Delbello.

La tratta di esseri umani, business sulla pelle degli “schiavi”

Notizie e immagini di persone in fuga dai propri Paesi riempiono quotidianamente le nostre giornate. Titoli agghiaccianti, contenenti numeri spaventosi di morti e disperati persi nel fondo del Mediterraneo, sono dovunque: giornali, televisioni, radio, web. L’opinione pubblica si divide tra chi dice “che affondino pure!” e chi invece “aiutiamoli”, mentre queste persone viaggiano per il mondo, affidandosi a mercanti di morte.

Nel 2013 erano 232 milioni, secondo i dati del Dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite, i migranti e rifugiati che avevano deciso di abbandonare la loro Terra, martoriata da guerre e miseria in molti casi, per cercare un futuro migliore. Di questi, 175 milioni sono lavoratori, ossia il 5% della forza lavorativa del pianeta (“Dossier statistico immigrazione 2014” di Centro IDOS, UNAR e Dipartimento per le Pari Opportunità). Paesi interi, quindi, che si spostano in massa verso l’Occidente delle mille speranze, per poi ritrovarsi in realtà diverse da quelle immaginate.

Solo in Friuli Venezia Giulia, sono 97.327, secondo i dati del 2013 della stessa Regione FVG, gli stranieri residenti. A fronte di qualcosa come mezzo milione di “clandestini” presenti in tutta Italia, stimati sempre nel Dossier già citato, mentre quelli regolari sono poco meno di 5 milioni: uno ogni 12 abitanti. Ma siamo sicuri che il loro spostarsi sia sempre un qualcosa di voluto da loto stessi? C’è una realtà molto più tragica di quella che viene raccontata normalmente.

Sembrava che la schiavitù fosse terminata con la guerra di Secessione alla fine dell’ 800, quando si scontrarono il Nord “liberale” e il Sud “schiavista”. Chi vinse lo sappiamo tutti, con il successivo assassinio di Lincoln perché aveva ufficializzato l’abolizione di questa pratica millenaria negli Stati Uniti. Ma in verità essa vive e anzi prospera ancora oggi, mietendo vittime in ogni angolo del mondo e trascinandole in lavori disumani, sfruttati sessualmente e privi di dignità. È la tratta di esseri umani.

Sapere con esattezza quante persone sono coinvolte in quest’incubo è impossibile, ma la Presidenza dell’Assemblea Generale dell’ONU ha tentato di dare una stima: ad aprile 2012, sarebbero 2,5 milioni gli individui strappati dalle loro case per essere venduti all’estero o all’interno dello sesso Stato, di cui 1,2 milione sono minorenni. Gente proveniente da ogni dove: Brasile, Est Europa, Paesi arabi, Sud America e molti altri. Dove c’è miseria, malessere, o semplicemente insoddisfazione per la propria vita, lì si annidano i trafficanti.

Secondo il Protocollo di , accordo firmato da vari Paesi nel 2000 e in vigore dal 2003, “la tratta (…) è un crimine internazionale (…), definito (…) come l’attività di reclutamento e trasferimento illecito di persone da un paese all’altro o all’interno dello stesso paese mediante l’uso di violenza, minacce e coercizione al fine di sottometterle e sfruttarne l’attività sessuale o lavorativa, l’accattonaggio o attività illecite”, come riporta un report sull’argomento, redatto dalla Caritas Diocesana di Udine. In Europa, oltre al documento già citato, è in vigore anche la Convenzione di , che permette alle vittime di non essere rimpatriate e ne tutela la vita privata.

Per rompere la catena disumana che regge la tratta bisogna attivarsi nel proprio piccolo. Denunciare casi sospetti, anche in forma anonima, è un primo passo per combattere questo racket mafioso e abominevole. Altrimenti tutti gli slogan di libertà e pace che sentiamo pronunciare e condividiamo saranno solo parole buttate, rendendoci schiavi noi stessi del non voler aprire gli occhi. Timothy Dissegna

HUNGRY HEARTS Saverio Costanzo e Alba Rohrwacher ospiti del Visionario e di Cinemazero!

Mercoledì 21 gennaio incontreranno il pubblico di Udine (ore 20.00)

e di Pordenone (ore 21.15).

UDINE – Due colonne portanti del nuovo cinema italiano, il regista Saverio Costanzo e l’attrice Alba Rohrwacher, saranno i prossimi super ospiti delVisionario e di Cinemazero: appuntamento imperdibile, dunque, mercoledì 21 gennaio (Udine, ore 20.00, e Pordenone, ore 21.15) per conoscerli più da vicino e per conoscere più da vicino anche Hungry Hearts, uno dei film più attesi e più discussi della stagione. Presentato in concorso all’ultimo festival di Venezia, dove la Rohrwacher ha vinto la Coppa Volpi, Hungry Hearts è tratto dal romanzo Il bambino indaco di Marco Franzoso e descrive le dinamiche di un’ossessione.

New York, Brooklyn. Mina (Alba Rohrwacher) è italiana, Jude (Adam Driver) newyorkese. S’incontrano accidentalmente e iniziano una profonda e appassionata love story che li conduce al matrimonio. La loro vita procede molto serenamente fino a quando Mina rimane incinta e incontra una guida spirituale. Mina sviluppa nei confronti del figlio un’attenzione morbosa: convinta che l’alimentazione ordinaria sia un ostacolo al corretto vivere e terrorizzata dalle contaminazioni, tiene il neonato lontano dalla luce, dai contatti col mondo esterno e lo nutre esclusivamente di specifici cibi e a specifici orari. Jude si accorge che il bambino cresce male e, quando lo porta dal pediatra, gli viene comunicato che è denutrito. Inizia così un braccio di ferro tra i due genitori che porterà a sviluppi drammatici…

Racconta Costanzo: «Avevo letto il libro un anno e mezzo prima di scrivere il film. Mi aveva colpito ma allo stesso tempo respinto, forse perché la storia, da qualche parte, mi riguardava. Il tempo è passato e un giorno ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura seguendo solo quello che ricordavo, senza rileggere. Il romanzo di Franzoso mi ha accompagnato in questo modo nella ricerca di quello che poi si è trasformato in un racconto molto personale».

Aggiunge la Rohrwacher: «Mina ama così tanto il suo bambino che finisce per fargli male.È l’amore che diventa pericolo: un concetto molto forte. Il carattere di Mina è dirompente. Ma nello stesso tempo mi è piaciuta la delicatezza con cui è trattata e il fatto che il regista non giudichi mai suoi protagonisti». E ancora: «Per me Mina non è una pazza: è solo una donna innamorata che sbaglia per troppo amore. Alla fine la cosa bella del film, come dice Saverio, è che si partecipa al dolore di tutti i personaggi».

Da oggi al Visionario la prevendita esclusiva per i soci CEC. Venerdì 16 gennaio la prevendita sarà attiva per tutti, soci e non soci.

La prevendita sarà attiva da oggi a Cinemazero negli orari delle casse del cinema. “Hansel e Gretel Fratelli di Cuore” al Teatro dei Fabbri. Al Teatro Ragazzi della Contrada domenica 18 gennaio

Il Teatro Ragazzi della Contrada domenica 18 gennaio ospiterà al Teatro dei Fabbri “Hansel e Gretel Fratelli di cuore” per la rassegna TI RACCONTO UNA FIABA.

“Hansel e Gretel Fratelli di cuore” prende spunto dal lavoro di un anno con insegnanti e bambini sul “dare un nome alle emozioni, dare un nome ai sentimenti.

“C’erano una volta, quindi due fratelli. Gretel era una bambina più alta del fratello. Hansel, che era il più piccolo, aveva paura dei grandi ma Gretel non aveva paura e lo difendeva sempre. Gretel, invece aveva paura dei ragni. Ma Hansel, che dei ragni non aveva paura, lo prendeva in mano e lo portava fuori. I due fratelli si volevano molto bene, e quando stavano insieme si sentivano così forti che nessuno avrebbe potuto far loro del male. Così inizia la storia di due bambini che conoscono l’importanza del condividere con una mamma che vuole bene con tutto il cuore ai suoi due figli e che, come tutte le persone del mondo, vive la gioia e la felicità, ma anche la malinconia e, a volte, quando la fanno proprio spazientire, la rabbia di un momento. Hansel e Gretel partono per un’avventura nel bosco, dove incontreranno alberi parlanti, animali affamati di briciole, fate e folletti e la perfida strega Rosicchia.

Il testo di Fabio Scaramucci HANSEL E GRETEL FRATELLI DI CUORE, ripercorre la fiaba classica dei Fratelli Grimm, in una nuova veste che non toglie il fascino antico di una fra le storie più amate dai bambini di ieri e di oggi. Gli splendidi pupazzi in gommapiuma realizzati da Ada Mirabassi, la Casa/Baracca ideata da Paolo Pezzutti, che diventa rifugio e dolce attrattiva, e le musiche composte da Fabio Mazza, rendono questo spettacolo godibile da ogni tipo di pubblico. Federica Guerra, sola in scena, come nella tradizione dei vecchi burattinai e contastorie, dà vita a tutti i personaggi con l’ausilio delle voci di Davide Venerus, Marta Zomero, Clio Campagnola, Fabio Mazza, Paolo Pezzutti, Fabio Scaramucci, Roberta Tossutto. Per “Hansel e Gretel Fratelli di Cuore” inserito nella Rassegna Ti racconto una fiaba, il biglietto unico è di 7 euro; “Card Teatro Bobbio” per 5 ingressi a 25 euro; “Card Teatro Bobbio” per 8 ingressi a 36 euro. Gli ingressi delle due Card sono non nominali e usufruibili per tutti i titoli di TI RACCONTO UNA FIABA.

Informazioni: 040.390613;[email protected] ; www.contradateatroragazzi.it.

DOMANI Resurrection Tour 15 gennaio 2015 Gran Teatro Geox, Padova

E’ finalmente il giorno di Anastacia, che sarà in concerto al Gran Teatro Geox, a Padova.

Il nome del tour, Resurrection, non è casuale: Anastacia Lyn Newkirk, detta semplicemente Anastacia, ha battuto il morbo di Crohn, una tachicardia sovraventricolare e due cancri al seno, ed è tornata alla musica, a sei anni di distanza da Heavy rotation, con l’album Resurrection. “Mi ha colpito scoprire che il mio nome, in greco antico, significa proprio “resurrezione”, e adesso ho sentito questa parola in modo ancora più forte”.

Resurrection è il sesto album in studio della sua carriera e conferma uno stile ormai inconfondibile. La musica di Anastacia è fatta di energia, ottimismo, voglia di vivere: un rhythm’n’blues potente e venato di pop reso ancora più forte e credibile da una voce nera, con canzoni come I’m outta love, One day in your life, e Pieces of a dream.

Ha dichiarato Anastacia: “RESURRECTION TOUR 2015″ sarà ancora più grande e migliore che mai.”

Drupi ritorna al Perla, Casinò & Hotel di Nova Gorica

Nova Gorica, 14 gennaio 2015 – Giampiero Anelli, da sempre conosciuto con il suo nome d’arte Drupi, sarà il protagonista del primo evento musicale del 2015 al centro del gioco ed intrattenimento Perla a Nova Gorica. Il suo concerto si terrà venerdì 16 gennaio presso la sala spettacoli Arena. Il cantautore italiano di fama internazionale canterà i brani del suo ultimo album “Ho sbagliato secolo” e i grandi successi della sua discografia.

In viaggio per l’Europa con il suo tour internazionale, il cantautore pavese Drupi farà tappa, venerdì 16 gennaio , al Perla, Casinò & Hotel di Nova Gorica.

Il cantautore pavese, vera e propria star nei Paesi dell’est come Polonia, Russia e Repubblica Ceca, raggiungerà i fan sloveni ed italiani nella vivace cornice della sala spettacoli Arena del Casinò Perla, che lo accoglierà a partire dalle ore 22.00.

Durante il concerto, organizzato dal Gruppo Hit,Drupi incanterà il pubblico con un repertorio vastissimo, passando dagli indimenticabili successi come “Piccola e fragile”, “Soli”, “Regalami un sorriso”, “Rimani” e “Come va” per arrivare anche ai singoli più recenti come “L’ultimo tango”, “Ti porterò” e “La vita va”, raccolti sul suo ultimo e già diciannovesimo album “Ho sbagliato secolo”.

Drupi sarà accompagnato dalla sua band –Abramo Riti (hammond), Emanuele Ciampichetti (basso), Dario Di Nardo (batteria), Vincenzo Pasquini (voce), Luca Cinalli (chitarra) e Iirene Ciarelli (voce).

I biglietti sono acquistabili presso il banco Privilege all’interno del casinò e online sul sito www.thecasinoperla.com, ai prezzi simbolici di 5 € per un posto a sedere e 1 € un posto in piedi per i membri del club fedeltà Privilege club, ovvero 10 € e 5 € rispettivamente per chi non è inscritto al club.

Gruppo Hit

Il gruppo Hit (www.hit.si), principale multinazionale turistica slovena, vanta ben 30 anni di attività delle sue strutture “Hit Casinos”, i centri del gioco ed intrattenimento dotati di ogni comfort e pionieri in Europa del vincente modello americano. Un traguardo frutto della solida esperienza che il Gruppo Hit detiene in quanto leader nella promozione del turismo legato al divertimento inSlovenia, Bosnia ed Erzegovina e Montenegro. Questi sono i paesi dove sorgono i numerosi casinò, alberghi, ristoranti & bar, centri wellness e sale convegni di proprietà del Gruppo Hit, strutture all’interno delle quali si sviluppa l’articolata offerta di servizi turistici che caratterizza il colosso sloveno.

“Forbici & Follia” tra giallo e comicità alla Contrada. Debutta venerdì 16 gennaio alle 20.30 al Teatro Bobbio

Uno spettacolo prodotto da A.Artisti Associati in collaborazione con Artù Produzioni che sa essere diverso ogni sera. “Forbici & Follia” nasce da un’idea dello psicologo svizzero Paul Portner che lo ha portato in scena per la prima volta a Ulm nel 1963. Marylin Abrams e Bruce Jordan, due attori americani, incuriositi dal successo dello spettacolo decisero di adattarlo e di portarlo in scena anche a Boston, negli Stati Uniti, dove continua a replicare ininterrottamente dal 1978, con un consenso senza precedenti. La vicenda parted a un giorno qualunque in un salone di parrucchieri, tra pettegolezzi e avances del coiffeur ai suoi clienti maschi e i sogni della sua aiutante che potrebbe avere intrapreso una relazione con un antiquario. In una giornata come tante altre la routine viene spezzata dall’omicidio della vecchia pianista che abita al piano di sopra e che è anche proprietaria dell’intero edificio. Tutti i presenti sono potenziali assassini, in quanto tutti avevano delle motivazioni per compiere il delitto, e due clienti in realtà sono poliziotti in borghese che stanno indagando sul caso. Come risolverlo? Chiedendo aiuto al pubblico, testimone oculare di ciò che è accaduto. Un giallo con un colpevole da scovare, ma anche un testo comico, che mette in luce le capacità di improvvisazione degli attori in scena grazie anche all’interazione con il pubblico, che di sera in sera, cambiando, potrebbe dare indicazioni diverse.

Marco Rampoldi firma la versione italiana e la regia.

In scena Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu, Barbara Terrinoni con la partecipazione di Nino Formicola e Nini Salerno. Le scene sono di Alessandro Chiti, il disegno luci di Alessandro Iacoangeli e l’ideazione dei costumi di Adele Bargilli.

Lo spettacolo debutta venerdì 16 gennaio alle 20.30 e rimane in scena fino a mercoledì 21, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, martedì e festivi 16.30.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 – orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 – orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it. Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; [email protected]; www.contrada.it.