La Doc E Il Territorio

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La Doc E Il Territorio grigio nella figura qui sotto (e a propo- il fascino (altrimenti incontestabile). LA DOC E IL TERRITORIO sito di approssimazioni ci tengo a sot- Dato lo sviluppo nord-sud di entrambe tolineare come gli stessi confini della le valli, i relativi versanti hanno espo- Con un grande sforzo di fantasia – un denominazione, non essendo riuscito sizione est e ovest, con il primo carat- po’ tutte le schede di approfondimento a reperire una cartografia ufficiale, terizzato da un microclima in media che ho trovato in giro aprono in questo siano da ritenersi indicativi, specie per più caldo (e questo - come vedremo e modo – inizierò col dire che il Rossese i comuni di Vallebona, Vallecrosia e come immaginabile - ha un suo effetto di Dolceacqua, o Dolceacqua (come Ventimiglia). sui vini). Sia nell'uno che nell'altro caso, personalmente riterrei più opportuno Naturale dunque concentrare la nostra comunque, la vigna si concentra quasi chiamarlo), è stato il primo vino ligure attenzione su questa parte della doc, esclusivamente nella parte medio alta a ottenere la denominazione di origine che ad un primo e più generico approc- delle colline, e quindi in posizioni poco controllata nel lontano 1972. cio può essere divisa tra Val Nervia e visibili percorrendo le strade di fondo DOLCEACQUA La zona di produzione, come si può Val Verbone. La prima, che sale da valle (tant'è che ad un primo e superfi- Camporosso in direzione di Pigna è ciale approccio ti viene da dubitare che 4 intuire dalla cartina riportata qui sotto, è piuttosto vasta e comprende nella in media più aperta - almeno fino a la vigna esista realmente). loro interezza i territori comuna- Dolceacqua - oltre che più ventilata E a proposito di vigna, la forma di alle- li di Dolceacqua, Apricale, Baiardo, (e per capirlo basta fare due passi vamento più diffusa è l'alberello (clas- sico nei vigneti più vecchie - esempi - N. 35 Camporosso, Castelvittorio, Isolabona, lungo il fiume, tra Terra e Borgo - vedi Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, più avanti). La Val Verbone è invece di viti centenarie o poco meno sono San Biagio della Cima e Solano, a piuttosto stretta (specie da Soldano tutt'altro che rari - a filare invece in cui si devono poi aggiungere parte in poi) e nonostante ciò risulta in quelli più recenti). Potatura dunque a dei comuni di Vallebona e Vallecrosia media più mite, e questo sia perché speroni, con due occhi ciascuno (com- e alcune frazioni del comune di più vicina al mare sia perché chiusa presa la gemma basale), e una cura Ventimiglia. Di questo vasto territorio, a nord dal crinale di Perinaldo, che complessiva spesso quasi maniacale ENOGEA - ENOGEA II SERIE solo una porzione minoritaria è pero interrompe il flusso di aria fresca pro- (questa, mi viene da dire, è vera viti- interessata in modo significativo dalla veniente dall'interno. La Val Verbone è coltura e già da sola varrebbe lo spo- coltivazione della vite e a grandi linee inoltre più antropizzata (almeno fino a stamento). Di tanto in tanto, nelle vigne coincide con la zona evidenziata in Soldano), e questo un po' ne mortifica più giovani, ci sono invece esempi di cordone speronato bilaterale. Quasi inutile aggiungere che, tranne rari casi, la vite è coltivata su terrazze N strappate con caparbietà ai fianchi sco- scesi delle colline... con tutti i problemi e le spese che ne derivano (e nono- stante ciò il Rossese non si può certo definire un vino costoso). Facendo ora un piccolo passo indie- tro, il disciplinare di produzione del Rossese non impone l’uso del legno Pigna Castelvittorio né per la versione base (che i produt- tori preferiscono chiamare "classico" e che di norma viene commercializ- zata in primavera) sia per la versione Baiardo "superiore", che per legge può essere venduta solo a partire dal 1 novembre Rocchetta Nervina dell'anno successivo alla vendemmia. Detto questo, il legno per tradizione Isolabona Apricale è sempre stato usato (in forma di piccole botti di castagno o di rove- re), salvo poi essere quasi sempre Perinaldo soppiantato negli ultimi vent'anni dai DOLCEACQUA recipienti di vetroresina prima e di Trucco (Ventimiglia) acciaio inossidabile poi, cosa che ha Torri (Ventimiglia) portato - stando a chi ha più esperien- Soldano za di me - alla scomparsa o quanto meno alla diminuzione di quelle "puz- S. Biagio della Cima Vallebona Val Nervia zette" per cui un tempo il Rossese Camporosso Val Verbone andava famoso (puzzette che per la Latte (Ventimiglia) verità erano legate non soltanto alla Vallecrosia Mortola sup. (Ventimiglia) cattiva conservazione dei legni, ma Ventimiglia anche alla spiccata propensione di Bordighera questo vino/vitigno a "ridursi", specie in gioventù, un po' come accade in Piemonte con il Dolcetto). Piuttosto recente è invece l'introduzione della Morghe 1) Nella mappa a colori sono riporta- barrique e più in generale del rovere Peverelli te soltanto le menzioni che ricadono francese, un argomento che continua Pozzuolo nella Val Nervia e nella Val Verbone, ad essere oggetto di discussione, Rosa o nelle immediate vicinanze, e per le sebbene più tra i critici di settore Ruchin quali sono riuscito ad avere informa- che tra i produttori stessi (almeno San Martino zioni sufficientemente attendibili circa per quanto mi è stato possibile con- Tramontina la loro ubicazione. Per tutte le altre ho statare). Personalmente continuo a preferito limitarmi invece ad una breve credere che non sia importante ciò Camporosso nota nelle schede che seguiranno. In che si usa, ma come lo si usa, tanto Brunetti entrambi i casi siate clementi con il più che nel Rossese le aziende che Luvaira sottoscritto per eventuali imprecisioni utilizzano legno francese sono una Migliarina che dovessero emergere. netta minoranza in termini numerici, Monte Curto 2) Forma ed estensione di ogni men- DOLCEACQUA e poco di più se consideriamo il totale Pian del Vescovo zione sono da ritenere puramente indi- 5 delle bottiglie prodotte. Trinceria cative, in particolare per quelle di ubi- E sempre in tema di produzione (la cazione incerta o che sulla carta risul- resa massima è fissata a 90 quintali/ Perinaldo tanto molto estese (vedi per esempio ettaro), i dati disponibili oscillano nelle Alpicella Luvaira, che per comodità e realismo - N. 35 ultime cinque vendemmie tra i 2000 e Curli ho limitato alla sola parte oggi coltivata 2600 ettolitri, il che si traduce in circa Savoia e rivendicata in etichetta come tale). 250/300mila bottiglie. Praticamente 3) Al contrario dell'elenco precedente, nulla se paragonato a tante altre deno- San Biagio della Cima nella mappa a colori che seguirà le minazioni, e non è quindi un caso se Berna menzioni sono divise per vallata e non solo una minima parte di queste botti- Buscarra per comune, e questo per agevolare glie riesce poi a superare i confini della Crovairola un discorso di territorio. - ENOGEA II SERIE provincia di Imperia, e ancora meno Garibaudo 4) Nelle schede che seguono ho rite- quelli della Liguria e dell'Italia. Luvaira nuto invece opportuno indicare, oltre Nouvilla alla valle e al comune di apparte- Posaù nenza, anche l'esposizione prevalente del versante in cui ricadono le varie LE MENZIONI GEOGRAFICHE Soldano menzioni, che come detto può avere Beragna influenza sullo stile dei vini. Siccome i Il nuovo disciplinare di produzione, Bramusa versanti sono tutt'altro che omogenei, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel Ferenghé potrà però capitare che alcuni cru dicembre 2010, e attivo dalla vendem- Foulavin abbiano esposizione più o meno diver- mia 2011 (salvo ricorsi), ha introdotto Galeae sa da quella del versante, nel qual alcune modifiche rispetto a quello ori- Luvaira caso l'esposizione corretta sarà speci- ginario del 1972. La più significativa Pini ficata nel testo di approfondimento. - anche più dell'imbottigliamento in San Martino 5) Le strade che collegano Camporosso zona - è rappresentata dalle menzioni a Dolceacqua e Vallecrosia a Soldano, geografiche (o cru, se vogliamo usare Vallecrosia scorrono lungo il fondo delle rispettive un'espressione più chiara e comune). Santa Croce valli e possono quindi essere prese Un scelta che calza a pennello al come riferimento per individuare i vari territorio, e per questo encomiabile, Ventimiglia versanti: a sinistra (scendendo) quello se non fosse che nella sua attuale Piemattun occidentale, a destra quello orientale. stesura l'elenco delle menzioni non Roasso 6) Le strade indicate nella mappa sono risulti corredato da una delimitazione Settecamini soltanto quelle principali, che vi servi- topografica ufficiale, per non parlare ranno per arrivare direttamente nei cru poi di alcune ripetizioni/sovrapposizio- più significativi o nei punti panoramici ni (vedi Armetta e Cian da Marchesa) (per capire meglio una zona è infatti o di quelle menzioni di cui nemmeno i NOTE ALLE MENZIONI sempre bene osservare ogni versante produttori stessi conoscono l'esistenza da quello che gli sta immediatamente e/o l'esatta ubicazione. Ad ogni modo, Pur con tutti i limiti già evidenziati di fronte e viceversa). Tutte le strade qui di seguito troverete l'elenco com- nel capitolo precedente, l'argomento che portano alla sommità dei versanti pleto diviso per comune, mentre nel menzioni è per me di grande interesse richiedono molta attenzione perché prossimo capitolo troverete gli oppor- e mi è sembrato quindi utile - anche sono ripide e strette, ma comunque tuni approfondimenti, laddove ritenuto solo per mettere ordine nella mia testa normalmente percorribili. Unica strada interessante e/o indispensabile ai fini e tra le tante informazioni raccolte che richiede invece una macchina alta di una corretta comprensione. durante le visite in azienda e sul terri- e robusta è quella tratteggiata in rosso torio - tradurre tutto questo in una delle che porta dalle Morghe a Galeae. Se Dolceacqua mie consuete mappe. Una mappa che siete attrezzati, vi risparmierà un inuti- Arcagna - essendo meno dettagliata e meno le su e giù, diversamente vi consiglio Armetta rigorosa di altre - ha bisogno di alcune di allungare il percorso (o di inforcare Cian da Marchesa importanti premesse.
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