ANNO 4 Numero 1 La comune utilità piuttosto che la privata amicizia. [Machiavelli]

NELLL’INVERNO DELLE UTOPIE PARTE II GENNAIO 2018

Disegno di

Cristiano Felloni Allegato del sito, www.ilbecco.it, quotidiano online iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013. Numero di registro 5921 - Partita IVA e 5921 - Partita registro di IVA in data 21/05/2013. Numero Tribunale di Firenze il della Stampa presso quotidiano online iscritto al Registro www.ilbecco.it, del sito, Allegato Emanuele II 135, 50134, Firenze (Italia) - [email protected] - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% FIRENZE - D.L. 353/2003 (conv. L 27/02/2004 n. 46) Emanuele II – Spedizione (Italia) in abbonamento postale - Poste Italiane S.p.A. 135, 50134, Firenze - [email protected] – 70% FIRENZE 353/2003 (conv. - D.L. Codice Fiscale Ass. Il Becco: 06349820487. Rappresentante legale Dmitrij Palagi, direttore responsabile Riccardo Chiari. Sede legale associazione e della redazione: Via Vittorio associazioneresponsabile e della legale Riccardo Chiari. Sede Dmitrij Palagi, direttore legale Codice Fiscale Ass. Il Becco: 06349820487. Rappresentante ANNO 4 Numero 1 La comune utilità piuttosto che la privata amicizia. [Machiavelli]

Editoriale

Il 2018 per voi abbonati sulla scia di guida alla consultazione e alla let- dell’iniziativa di poche settimane tura (una mappa di quello che siamo fa: il nostro tentativo di confronto e riusciti a offrirvi). In cantiere, per i approfondimento ci ha portati, alla prossimi mesi, abbiamo numerose fine di dicembre, a riflettere su cosa iniziative. sia il marxismo oggi e, in occasione del centesimo anniversario dal 1917, sul concetto di rivoluzione. Come sempre, il nostro lavoro è ac- compagnato da un confronto sulla natura e sulle modalità di elabora- Nella nuova veste grafica de Il Becco zione dei nostri contenuti: ascoltia- trovate anche una classifica dischi mo le critiche e le osservazioni di chi pubblicata sul sito che reputiamo ci ritiene troppo “pesanti” o “di nic- Il Becco - Gennaio 2018 allegato del sito essere una utile guida per le vostre chia” e cerchiamo di migliorarci co- www.ilbecco.it scelte musicali dei prossimi mesi. stantemente in quello che facciamo quotidiano online Sul prossimo numero concluderemo ogni giorno. Anche i vostri suggeri- iscritto al Registro della Stampa presso il la pubblicazione degli atti dell’ini- menti, le vostre critiche ed osserva- Tribunale di Firenze in ziativa sui marxismi e sui post-mar- zioni sono più che bene accette: scri- data 21/05/2013. xismi. Cercheremo anche di rendere veteci e aiutateci a crescere meglio! Numero di registro 5921 Partita IVA e agibile il formato PDF sul nostro sito Codice Fiscale e accompagnare il tutto da una sorta Ass. Il Becco: 06349820487

Rappresentante legale La migliore musica del 2017 Dmitrij Palagi, Direttore responsabile I migliori venti di un 2017 che conferma le tenden- Riccardo Chiari ze degli anni precedenti, senza particolari smottamenti. Al di là di una discutibile infatuazione generalizzata per Sede legale Associazione: l’ultimo album della star hip-hop Kendrick Lamar, la critica Via Vittorio Emanuele internazionale ha espresso giudizi molto discordanti nelle II 135, 50134, Firenze sue classifiche di fine anno, sebbene abbia sostanzialmente (Italia) proseguito nella tendenza a premiare in maniera decisiva Design: le produzioni in ambito r’n’b e hip hop, segno di una nuova GapCreative www.gapcreative.it mentalità e di un comune sentire (da alcuni definito “popti- Finito di stampare mista”) che tende a mettere il rock sempre più in disparte. il 21 Dicembre 2017 Alessandro Zabban continua nelle prossime pagine La guerra dei Mondi Alex Marsaglia

Premessa durante il carnaio della Prima nio su un complesso di paesi L’analisi del Sistema Mondo Guerra Mondiale, Lenin deli- e popoli, diventa un elemen- emerge nel secondo dopo- nea una nuova fase dello svi- to centrale dell’imperialismo. guerra come tentativo di at- luppo capitalistico. In questa E’ un autore contempora- tualizzare un tema classico fase descritta come “suprema”, neo, Michael Doyle, che de- del marxismo qual è quello e mai come ultima, si riscon- finisce l’imperialismo quale dell’imperialismo. Si tratta di trano le conseguenze più ne- «il processo, o la politica, di un tema tutt’ora attuale come faste della concentrazione del fondazione o di gestione di possiamo rilevare da una bre- capitale e del capitalismo mo- un impero»1 e quest’ultimo è ve ricognizione dei temi che nopolistico e finanziario. Ma «qualsiasi forma di control- emergono dall’attualità: sola- sarà Rosa Luxemburg ne L’ac- lo, formale o meno, esercitato mente negli ultimi mesi abbia- cumulazione del capitale (1913) da una comunità politica su mo visto l’aggressione ai paesi a riprendere il «meccanismo di un’altra; la sua formazione socialisti dell’America Latina, dell’accumulazione del capi- dipenderebbe sostanzialmen- l’isolamento e l’aggressione tale» e a porlo come base del te dalla compresenza di tre alla Corea del Nord, nonché suo saggio di teoria economica variabili: la spinta di una me- il precipitare della situazione che rintraccia, nelle difficoltà a tropoli; la debolezza delle pe- mediorientale in prospettiva realizzare il plusvalore a causa riferie, tribali o patrimoniali; di un attacco diretto all’Iran. della mancanza di acquirenti, l’esistenza di un sistema inter- Il concetto venne coniato per le cause di un imperialismo la prima volta da John Atkin- sempre più pervasivo e di- 1 cit. E. W. Said, Cultura e imperia- son Hobson per criticare le struttivo. Ecco che la necessità lismo. Letteratura e consenso nel disfunzioni dell’impero britan- della valorizzazione del capi- progetto coloniale dell’Occidente, nico e reso celebre da Vladimir tale, sorretta e sostenuta dal Prefazione di Joseph A. Buttigieg Ilič Uljanov Lenin. Proprio ne ruolo di un’entità nazionale o e Postfazione di Giorgio Baratta, Gamberetti, Roma, 1998, p. 35; M. L’imperialismo fase suprema sovra-nazionale improntata a www.ilbecco.it - GennaioW. 2018 Doyle, - IlEmpires, Becco Ithaca, 3Cornell del capitalismo (1916), scritto esercitare politiche di domi- University Press, 1986, p. 45. 20. Luxemburg Signal - Blue Field larmente centrale per i marxisti Ottimo secondo album per i miscono- di varie tendenze proprio par- sciuti Luxemburg Signal, nati dalle ceneri tendo dall’intuizione di Marx degli Aberdeen, band nel roster della leggendaria Sarah Records. Ed è proprio secondo cui «la tendenza a cre- a partire dalle sonorità indie pop in voga are il mercato mondiale è data negli anni novanta e diffuse dall’eti- chetta di Bristol che bisogna ricercare immediatamente nel concetto le origini stilistiche che hanno ispirato stesso di capitale»4. Un con- questo Blue Field, dalle tonalità color cetto che diviene fondamen- pastello, dalla dolcezza autunnale e dalla purezza totale. Un gioiellino senza una tale nell’analisi seguente, fatta nota fuori posto, forse un po’ derivati- da chi ha voluto approfondire vo ma ricco di melodie impeccabili e di l’intuizione di Marx che non intrecci chitarristici evocativi. ticato per alcune sue impreci- Merita sicuramente più riconoscimento. riuscì a svilupparla, è tutto ciò sioni, resta l’unica base per i che segue al «meccanismo di marxisti che vogliano appro- nazionale poco equilibrato»2. sviluppo dell’accumulazione fondire il tema, poiché come Al centro dell’imperialismo del capitale». Rosa Luxemburg detto in precedenza Marx ci contemporaneo ritroviamo ci scrisse un saggio di teoria ha lasciato solamente alcuni quindi il rapporto di sfrutta- economica che, anche se cri- spunti dal momento che era mento che si instaura tra cen- proiettato prevalentemente su tro e periferia. Questo rappor- nazionale. Secondo l’economista di un contesto europeo. Ana- to è connaturato al processo austriaco i gruppi dominanti che lizzare i fenomeni del mondo espansivo dell’imperialismo, agiscono in sistemi sociopolitici come le monarchie assolute e le attuale significa porsi in una guidato dal motore dell’ac- aristocrazie militariste, sono intrin- prospettiva in cui il cumulazione, che a sua volta processo secamente imperialisti. Essi per non accumulativo si è inevitabil- vive tramite la creazione di un perdere il loro potere sostengono le mente esteso su scala globale. rapporto di dominazione e su- tendenze, anche quelle più irrazio- Seguendo le dinamiche dello bordinazione tra diverse aree. nali, all’espansione violenta e alla conquista territoriale. La democra- sviluppo capitalistico, non si zia egualitaria diventa l’unica reale possono tralasciare filoni di Il processo espansivo alternativa all’imperialismo. Inve- analisi quali lo «sviluppo ine- dell’imperialismo e il ce, Fieldhouse è l’autore che prende guale» e la «divisione inter- rapporto di dominazione e maggiormente le distanze dalla nazionale del lavoro» centrali subordinazione tra diverse matrice economica dell’imperiali- smo tentando di dimostrare come aree del globo dietro le conquiste coloniali non vi #19. Ryuichi Sakamoto - Async Il termine imperialismo è sta- sia in realtà la pressione del capitale Il Maestro nipponico Ryuichi Sakamoto, to studiato a lungo da diverse alla ricerca di investimenti, poiché fra i più celebrati pianisti al mondo, ha il capitale monopolistico vivrebbe a spaziato dalla classica, all’avanguardia, scuole di pensiero anche non al pop, alla bossanova coniugando sem- marxiste3, ma divenne partico- prescindere dagli investimenti all’e- stero. Quindi l’imperialismo viene pre l’esigenza di riscoprire la tradizione giapponese con l’impulso di ricercare 2 E. Gallo, Imperialismo, in A. ricondotto alla sua matrice europea nuove forme espressive. La sua musica d’Orsi (a cura di) Gli ismi della e interpretato come la prosecuzio- totale si fa nell’ultimo Async puramente politica. 52 voci per ascoltare il pre- ne su vasta scala dei tradizionali sperimentale, fra rivisitazioni di Bach sente, Viella, Roma, 2010, p. 245. conflitti tra Stati europei. (“Andata”) , field recordings (“Walker”), 3 Tra le quali vanno ricordate 4 K. Marx, Lineamenti fondamen- fughe cosmiche (“Stakra”), destruttu- razioni sonore (“Dinintegration”). A quelle di Joseph Alois Schumpeter tali della critica dell’economia quattro anni dalla diagnosi di un cancro e di David Kenneth Fieldhouse politica, La Nuova Italia, Scandicci, alla gola, Sakamoto concepisce un album che identificano le cause dell’im- 1997, vol. II, p. 9. (ed. or. Grundrisse che trasuda vita da ogni nota e che si perialismo nelle strutture socio- der Kritik der politischen Oekono- mostra in un reticolo inestricabile di politiche dei paesi dominanti e in mie, Berlin, 1974, p. 311; trad. di E. sensazioni e ricordi, vividi e sfuggenti quelle politiche del moderno Stato Grillo). allo stesso tempo.

4 Il Becco - Gennaio 2018 - www.ilbecco.it #18. The War On Drugs - A Dee- te espansione imperialistica quindi, come ha rilevato Sa- per Understanding come unica soluzione di siste- mir Amin con la teoria dello Dopo i meravigliosi Slave Ambient e , il gruppo che meglio ma. Inutile dire che chi scri- “scambio ineguale” (vedi anche di tutti ha saputo rivitalizzare la musica ve condivide appieno questa genesi storica dell’extraversio- della tradizione americana (Heartland seconda elaborazione di pen- ne), un mezzo per trasferire va- Rock) rende ancora più rarefatto il suo suono su A Deeper Understandingdove siero, poiché se nella seconda lore dai paesi periferici a quelli tutta l’epicità di Springsteen, Dylan e metà del Novecento tutto fosse centrali per via della maggior Young si fa trasfigurata e impalpabile andato per il verso immagina- quantità di lavoro presente nei fino al patologico, amplificando a dismi- sura l’effetto nostalgico. Segno dei tempi to da Rostow non ci troveremo beni prodotti nei primi rispet- e di un passato che si vorrebbe afferrare a dover fronteggiare ondate di to ai beni ceduti dalle aree a ma che sfugge sempre, A Deeper Un- miseria, migrazioni e povertà capitalismo maturo. Insomma, derstanding è forse meno brillante dei suoi predecessori a livello di pathos ma assoluta come quelle in atto nel secondo dopoguerra dagli risulta sbalorditivo almeno dal punto di guarda caso proprio nei con- autori delle Teorie della di- vista strumentale e atmosferico. tinenti dove il colonialismo e pendenza (Theotonio Dos San- in un’ottica di allargamento su le corporation, ossia le grandi tos, Ruy Mauro Marini, Andre scala globale del modo di pro- duzione capitalistico. Ecco che gli autori delle “Teorie della dipendenza” svilupparono nel secondo dopoguerra teorie in grado di far emergere le prin- cipali contraddizioni dovute al processo d’integrazione capi- talistica mondiale, evidenzian- do come il dominio esercitato dalle tendenze monopolistiche intrappolasse gran parte del continente africano e asiatico in dinamiche di sfruttamento e dipendenza. La grande con- trapposizione teorica del se- condo dopoguerra era infatti potenze monopolistiche, han- Gunder Frank) si rilevava una tra la “teoria degli stadi dello no esercitato il maggior sfrut- forte “divisione internaziona- sviluppo” di W.W. Rostow e la tamento. le del lavoro” che manteneva “teoria dello sviluppo capitali- In una prospettiva marxiana una altrettanto rigida divisione stico” elaborata da P.M. Swe- si può quindi ritenere che la nella struttura economica tra ezy. Se secondo Rostow le sin- principale contro-tendenza “paesi dominanti” e “paesi do- gole società nazionali, anche alla diminuzione del saggio minati”. Così altri autori, come quelle meno sviluppate, segui- di profitto sia derivata dallo S. Amin, H. Jaffe, G. Arrighi e vano uno sviluppo lineare ver- sviluppo dei rapporti com- lo stesso Wallerstein partendo so lo stadio rappresentato dai merciali con i paesi meno innanzitutto dall’analisi dei paesi sviluppati, per Sweezy progrediti, ottenendo così contesti territoriali sfruttati continuavano ad operare “la sia materie prime sia mezzi di (continente africano e asiatico) caduta tendenziale del saggio sussistenza a minor prezzo. arrivarono a generalizzazioni di profitto” e la “legge generale Il commercio estero diventa teoriche alquanto interessanti, dell’accumulazione” che con- ducevano alla concentrazione della produzione e innesca- www.ilbecco.it - Gennaio 2018 - Il Becco vano tendenze al sottoconsu- 5 mo producendo naturalmen- la cui costante era comunque stem analysis del XVI. Il processo di svilup- la divisione tra paesi economi- Immanuel Wallerstein (New po di tale modo di produzione camente più forti di altri appar- York, 28 settembre 1930) nei si articola in uno schema che tenenti al centro ed in grado suoi studi si è interessato mol- prevede l’economia-mondo di condurre gli scambi da una to delle vicende post-coloniali costituita da una zona centrale posizione di forza in modo che dell’Africa. I suoi primi studi ristretta, una semiperiferia più il plusvalore venisse trasferito degli anni Settanta approfon- ampia e una periferia di vaste dai paesi più deboli della pe- discono proprio il contesto proporzioni. Nato al centro riferia verso il centro stesso. post-coloniale africano. Ciò dello schema, il capitalismo si Seppur vi siano differenze teo- dimostra la sua attenzione a estese globalmente dando vita riche tra i vari autori marxisti quelle che sono le dinamiche alla coesistenza di modi di pro- (in particolare tra Jaffe e Amin), di riproduzione del capitale a duzione differenti e articolati. un’altra costante che troviamo livello globale. In seguito si è Esso, appoggiandosi su di una e sarà centrale in Wallerstein affermato per quello per cui «divisione del lavoro su sca- è la centralità del ruolo svolto tutti lo conosciamo, cioè per la la mondiale» e un «apparato dall’accumulazione primaria sua teoria sul Sistema Mondo. statale burocratico», riuscì a del colonialismo. Ciò permet- La prima pubblicazione de “Il espandersi globalmente tra- te di retrodatare la nascita del sistema mondiale dell’econo- mite gli scambi commerciali e capitalismo, identificando fasi mia moderna” risale al 1974 e il mercato, divenendo così «il precedenti a quelle “viste” da riprende esplicitamente Brau- modo dominante di organizza- Marx. Ma ciò permette anche, del, la scuola delle Annales e la zione sociale dell’economia»5. con sforzo di astrazione e una sua idea di un’economia-mon- La prima peculiarità di tale Si- rigorosa analisi storica ed eco- do fatta da un insieme di aree stema Mondo viene riassunta nomica, di costruire un “ciclo geografiche a diversa specia- «nell’esistenza di una econo- sistemico di accumulazione” lizzazione produttiva, in cui mia-mondo sopravvissuta per (Arrighi e Wallerstein se ne sono in vigore diversi rapporti cinquecento anni, e che non si occuperanno nella loro colla- di produzione. Queste aree ri- è trasformata in impero-mon- borazione al Fernand Braudel sultano collegate da relazioni Center) per seguire al meglio commerciali e tramite la di- 5 I. Wallerstein, Il sistema mon- lo sviluppo capitalistico e le latazione degli scambi posso- diale dell’economia moderna, Il sue conseguenze nefaste. no estendersi fino a inglobare Mulino, Bologna, 1978, vol. I, L’a- Wallerstein e la world-sy- nuove zone e potenzialmente gricoltura capitalistica e le origini dell’economia-mondo europea nel l’intero globo. Wallerstein at- XVI secolo, p.109. #17. Gas - Narkopop tualizza il pensiero di Braudel Diciassette anni dopo “pop” il grande #16. Chelsea Wolfe - Hiss Spun produttore tedesco Gas torna con passando per lo storicismo Ennesimo lavoro di ottimo livello per “narkopop” il cui nome è tutto un pro- metodologico che restitui- la cantautrice dark Chelsea Wolfe che ri- prende tutto il suo armamentario oscuro gramma: 10 composizioni, alcune della sce una visione sistemica di quali piuttosto lunghe, all’insegna della e gotico, dal doom metal, alla new wave, catalessi più onirica. L’ambient Techno di lungo periodo dei processi al gothic rock, per un disco, registrato Gas resta straordinariamente evocativa, politici, economici, sociali e non a caso a Salem, estremamente denso i droni ipnotici proiettano l’ascoltatore di stratificazioni sonore e di fascinazioni nel bel mezzo di una foresta nebbiosa, culturali della civiltà occiden- esoteriche. Hiss Spun mette insieme le stratificazioni sonore amplificano il tale di grande validità teorica. una più decisa vocazione pop con una senso di stanca rassegnazione a cui si è La genesi del modo di produ- scelta di pattern pesanti e ruvidi tanto portati, inermi, ad abbandonarsi. Niente da risultare, rispetto al suo predecessore è lasciato al caso in questo sottile gioco zione capitalistico viene rin- Abyss, al contempo più grezzo e più me- di spostamenti tonali quasi impercetti- tracciata nell’Europa tra la lodico, in una strana armonia di contrari bili che possono essere erroneamente fine del XV secolo e l’inizio particolarmente apprezzabile. Disco scambiati per monotonia. crepuscolare senza cedimenti.

6 Il Becco - Gennaio 2018 - www.ilbecco.it do», quindi «il capitalismo ha no vantaggio dal sistema capi- XVII e XVIII secolo: il cosid- potuto fiorire proprio perché talistico»9. Da questo punto di detto “commercio triangolare”, l’economia-mondo ha racchiu- partenza egli individua le fasi che fornì all’Europa il cotone, so al suo interno non uno ma egemoniche degli Stati che si lo zucchero, il tabacco, tutti na- più sistemi politici». Questa alterneranno alla guida dell’e- turalmente coltivati col lavoro varianza ha permesso al capita- conomia-mondo capitalistica. degli schiavi africani»11. L’O- lismo di godere di «una libertà E’ così che egli, appoggiandosi landa era quindi diventata «il di manovra su basi strutturali» alla scuola delle Annales, riesce principale centro di produzio- tale da rendere «possibile la a ricostruire retrospettivamen- ne dell’economia-mondo euro- costante espansione economi- te il percorso storico del capi- pea» dopo aver costruito una ca del sistema-mondo a prez- talismo, ponendo particolare formidabile rete commerciale zo però di una distribuzione attenzione ai cicli egemonici. che le permise di porsi come molto irregolare delle remune- Tale egemonia viene descritta «il magazzino del mondo»12. Il razioni»6. Così, tra le aree cen- come «un breve momento nel periodo successivo, tra il 1689 e trali, semiperiferiche e perife- quale una data potenza cen- il 1763, fu invece caratterizzato riche ha operato una divisione trale può manifestare simul- dalla rivalità anglo-francese e gerarchica delle mansioni oc- taneamente la sua superiorità si concluse con l’affermazione cupazionali che ha affidato alle produttiva, commerciale e- fi della superiorità inglese che «aree superiori le mansioni nanziaria su tutte le altre - po seppe valorizzare meglio la so- che richiedono un livello mag- tenze centrali»10. La prima di vrapproduzione tramite i suoi giore di specializzazione ed queste fasi egemoniche, tra sbocchi commerciali nelle co- una maggiore capitalizzazio- il 1625 e il 1675, vede la gui- lonie. In particolare, l’Indipen- ne»7. L’economia-mondo ha da delle Province Unite, con denza degli Stati Uniti e la de- poi esteso il divario economico la fondamentale della Compa- colonizzazione non costituirono e sociale tra le varie aree tra- gnia Olandese delle Indie Oc- certo uno svantaggio per gli mite un processo di sviluppo cidentali che «permise l’emer- inglesi che seppero risparmiare diseguale. In tale quadro anche gere di un elemento centrale sui costi dell’amministrazione la semiperiferia diventa «un del commercio capitalistico nel coloniale, mantenendo comun- elemento strutturale necessa- que ancora un dominio assoluto rio in un’economia mondo», 9 I. Wallerstein, Il sistema mon- nel mondo. Tutto Ottocentol’ come «punto di raccolta di diale dell’economia moderna, Il vede la Gran Bretagna eser- capacità vitali spesso politica- Mulino, Bologna, 1982, vol. II, Il citare, tramite un’efficace divi- mente impopolari» che «de- mercantilismo e il consolidamento dell’economia-mondo europea: 1600 viano parzialmente le pressio- - 1750, p. 42. 11 Ivi, p. 65. ni politiche che i gruppi situati 10 Ivi, p. 53 (corsivi nell’originale) 12 Ivi, p. 60. prevalentemente nelle zone #15. Juana Molina - Halo periferiche potrebbero altri- Non siamo forse tornati sui livelli del meraviglioso “Un Día” del 2008 ma questo Halo menti dirigere contro gli Stati conferma il talento di una delle più eccentriche cantautrici sudamericane. L’argentina Juana Molina prosegue la sua parabola artistica all’insegna di una folktronica elegante centrali e contro i gruppi che e visionaria. Su Halo tutto si piega all’esigenza di un minimalismo sommesso che sfocia operano entro e attraverso i sovente in una trascendenza quasi mistica. Juana Molina lavora per ridurre tutto loro apparati statali»8. all’essenziale, riportando all’ordine e alla sobrietà persino le schegge sonore potenzial- mente più esuberanti e raggiungendo una purezza che sa incantare e commuovere. Per Wallerstein poi il XVII Risulta un album stilisticamente coerente ma che riesce a risultare comunque piuttosto secolo fu centrale in quanto variegato spaziando sapientemente fra litanie sussurrate (Sin Dones), soffuse proprio allora avvenne il ne- filastrocche sintetiche (Cara de Espejo), carillon scheletrici (Paraguaya), invocazioni nostalgiche (Cálculos y Oráculos), malinconici abbandoni (Los Pies Helados). Arran- cessario «rafforzamento degli giamenti azzeccati e melodie vincenti rendono questo album una delizia irrinunciabile. interessi di coloro che traeva-

6 Ibidem. www.ilbecco.it - Gennaio 2018 - Il Becco 7 Ibidem. 7 8 Ivi, pp.476-477 sione del lavoro, il suo dominio in un processo di incorporazio- ne pressoché dell’intero globo all’economia-mondo e caddero nell’ordine: il subcontinente in- diano, l’impero ottomano, l’im- pero russo e l’Africa occidentale. La visione sistemica di lungo periodo di Wallerstein è costru- ita quindi facendo riferimen- to all’intreccio tra i periodi di espansione e contrazione dell’e- conomia globale definiti dai ci- cli di Kondratieff e i cicli egemo- nici, la cui durata viene definita da Wallerstein stesso come «di de alla fine di tale ciclo. - Wal in questi termini: «La contrad- gran lunga superiore ai 50-70 lerstein analizzando con que- dizione politica fondamentale anni dei cicli economici»13. sto metodo la seconda metà del del capitalismo in tutta la sua Il periodo successivo alla fine Novecento individua l’ingresso storia e che i capitalisti hanno dell’egemonia inglese è databi- all’interno di una «crisi siste- un interesse politico comune le dal 1945 e arriva fino ai gior- mica» in cui si apre una fase in quanto c’e una lotta di classe ni nostri ed è caratterizzato dal- di transizione, di passaggio mondiale in corso. Allo stesso la guida egemonica degli Stati da un sistema-mondo ad un tempo tutti i capitalisti sono Uniti. L’analisi economica dei altro, i cui tratti sono anco- rivali di tutti gli altri capitalisti cicli di Kondratieff permette ra scarsamente definibili. […] Siamo entrati in un mondo però di individuare un punto di Egli definiscequesta fase ine- caotico [.] Questa situazione svolta in ogni fase egemonica dita «caos sistemico» in cui di caos continuera per i prossi- in cui il ciclo egemonico passa a entrare in crisi profonda, mi venti o trenta anni. Nessuno da una fase A ad una fase B dopo il crollo del sociali- la controlla, tanto meno il go- ove subentra un rallentamento smo reale, è il capitalismo verno degli Stati Uniti. Il quale e una fase stagnante che prelu- storico. Wallerstein non esi- e alla deriva in una congiuntu- 13 Id. - T.K. Hopkins, L’era della ta a esprimersi, descrivendo il ra che cerca di gestire ovunque transizione. Le traiettorie del «caos sistemico» scaturito dal ma che e incapace di gestire»14. sistema-mondo 1945-2025, Asterios, declino della potenza egemone E’ dunque la crisi del sistema Trieste, 1997, p. 20. storico quella che si dipa- #14. Horrors - V na davanti ai nostri occhi e Quinto disco e quinto centro per uno dei gruppi più variegati del panorama contem- poraneo. Dal garage punk, alla new wave, al synth pop per poi approdare a un pop che secondo Wallerstein è psichedelico e progressivo, gli Horrors hanno sempre saputo interpretare sonorità irreversibile e tende a dege- diverse attraverso le lenti del loro personale stile, ormai consolidato. “V” è un’ulte- riore viaggio in territori inesplorati, all’insegna di una elettronica sporca e rallentata. nerare sotto la spinta di tre Il gruppo britannico ricerca sonorità electro e wave ma le molesta, le lacera, le mina dilemmi irrisolvibili: quello alle fondamenta e le piega a una esigenza espressiva di crudezza e selvaggia ruvidità. dell’accumulazione, ormai Così, anthem che sarebbero potute essere delle perfette hit anni ottanta patinate e da classifica, diventano lunghe deviazioni musicali contorte, pervertite, degenerate che difficile da realizzare per le dif- restituiscono atmosfere claustrofobiche e ansiogene. Concettualmente impeccabile, ficoltà a incrementare i saggi pieno di interessanti textures labirintici, l’ultimo disco degli Horrors difetta solo di soluzioni melodiche a tratti un po’ troppo prevedibili, ma il quartetto britannico si conferma con questo ultimo disco come uno dei gruppi più creativi dell’ultima decade. 14 I. Wallerstein, U.S. Weakness and the Struggle for Hegemony, Monthly Review, a. 55 (agosto 2003), testo disponibile al sito: http:// Il Becco - Gennaio 2018 - www.ilbecco.it monthlyreview.org/2003/07/01/u-s- 8 weakness-and-the-struggle-for-he- gemony/ 20 #13. Protomartyr - Relatives in di civiltà che presuppone costantemente alla ricerca» . Descent sempre che la civiltà “occi- Solo così, cioè «facendo appello Al loro quarto disco gli alfieri della scena dentale” sia superiore alle alla cultura» quale «insieme di post-punk di Detroit sembrano trovare la quadratura del cerchio. Relatives in “altre” civiltà; principi universalizzanti di un Descent è un vibrante e trascinante • l’affermazione delle verità adeguato cambiamento politi- album che mostra un gruppo in costante scientifiche del mercato; co e sociale che, attraverso un crescita creativa. Se le scarne strutture post-punk tipiche di Joy Division, Bau- • la stretta identificazione cambiamento nella struttura haus o the Sound sono sempre il punto tra modernizzazione e oc- dello stato (una “rivoluzione”) di partenza, la proposta Promomartyr diventa sempre più personale. Cadenze cidentalizzazione, per cui, renderà possibile (per la prima marziali, bassi pulsanti, sorreggono il ad esempio, «nella misura o l’ennesima volta) lo svilup- cantato secco di Joe Casey, sempre più in cui l’Asia o l’Africa si po nazionale»,«gli elementi a suo agio nei panni del crooner oscuro alla Nick Cave, mentre le incursioni “occidentalizzano”, esse si avanzati della nazione posso- nel post-core e nel noise rock di scuola “modernizzano”»17; no collocare lo stato nel solco americana sono continuamente soste- • l’universalismo come stru- del progresso universale»21; la nute dalle violente e frequenti incre- spature chitarristiche che assecondano mento per dividere popoli «crescita illimitata del tenore atmosfere cupe e distopiche per testi e lavoratori di tutti i paesi. di vita», quale “mito” centrale pieni di pessimismo politico. L’amalgama Sia come «palliativo ed in- facilmente sfatabile. Basta divi- funziona a meraviglia. Insieme ai Viet Cong/Preoccupations, i Protomartyr ganno» che «i deboli pos- dere il volume della produzione sono ormai punto di rifermento a livello sono usare, e di fatto usa- mondiale per la popolazione mondiale del nuovo post-punk. no, contro i forti»18. mondiale per capire che siamo di profitto e accrescere la- do Sia come «motivazione per già entrati nella decrescita. manda effettiva; quello della lavorare più duramente nella I cosiddetti valori universali legittimazione politica, le- misura in cui l’etica lavorativa tornavano a imporsi, pur es- gato al primo, e alla difficoltà è esaltata come elemento cen- sendo «la creazione sociale di di «tenere a bada grandi masse trale della modernità (…) spin- un gruppo dominante in un di popolazione materialmen- gendo gli individui a divenire particolare sistema-mondo»22. te e socialmente mal ricom- più “competitivi” sul mercato» pensate»15; infine quello del come modo per «ottenere ciò 20 Ivi, p. 178 progetto geoculturale ormai che gli altri già hanno, e in tal 21 Ivi. collassato a tal punto da aver modo conseguire un giorno 22 I. Wallerstein, La retorica del condotto le persone a smette- l’uguaglianza»19. Il progres- potere. Critica dell’universalismo re di credere nella «centralità so inteso come avanzamento europeo, Fazi Editore, Roma, 2007, p. 38. dell’individuo quale soggetto dello Stato nella gerarchia del della storia»16. Così, si è fini- sistema-mondo, dal momen- #12. Raoul Vignal - The Silver Veil Raccolta di bozzetti autunnali, The Sil- to per accogliere le retoriche to che nella «realtà dell’eco- ver Veil è una delle più belle sorprese del che il potere ha imposto. La nomia-mondo capitalistica la 2017. Il giovane francese Raoul Vignal legittimazione politica è un esordisce con un album di folk fresco e principale di queste, l’univer- rasserenante, improntato alla semplicità salismo europeo, tornava a im- obiettivo» e «gli stati ne sono e al minimalismo. Le atmosfere sognanti porsi nelle principali versioni e il tono meditativo evocano paesaggi deserti e solitari, mentre il fingerpicking identificate da Wallerstein: cristallino e di pregevole fattura dona un • la difesa dei “diritti umani” 17 Id. - T.K. Hopkins, L’era della sentimento di incantevole delicatezza. e della “democrazia” come transizione. Le traiettorie del L’esigenza espressiva di Raoul Vignal sistema-mondo 1945-2025, Asterios, lo porta a guardare tanto alla musica retorica per l’accettazione Trieste, 1997, p. 175. popolare e tradizionale francese quanto alla musica contemporanea anglosasso- della protezione paternali- 18 Ivi, p. 174 stica occidentale; ne, Nick Drake su tutti. Ne esce un disco 19 Ivi, pp. 176-177 incantevole e raffinato. • il linguaggio dello scontro

15 I. Wallerstein, Capitalismo stori- co e civiltà capitalistica, Asterios, www.ilbecco.it - Gennaio 2018 - Il Becco Trieste, 2000, p. 117. 9 16 Ivi, p. 120. Il modo migliore per aspettare il 14 è con stile

10 Il Becco - Gennaio 2018 - www.ilbecco.it Vai su www.ilbecco.it/sostienici #11. National - Sleep Well Beast sé»26. In realtà il postmoderni- I maestri dell’indie-rock tornano con il loro lavoro più ambizioso e sperimentale. smo svolge una funzione ideo- Avvertita la necessità di rompere con una proposta vincente ma che rischiava di tra- sformarsi in una stanca e oziosa riproposizione di stilemi consolidati, il quintetto dell’ logica molto profonda, portan- Ohio stravolge la sua canonica formula che catalizzava sonorità roots e post-punk do addirittura - come rileva un partendo da un indie pop-rock dalle tinte noir, sovvertendo così molti elementi del altro autore marxista di rilievo passato. Una nuova consapevolezza li porta verso soluzioni melodiche che ricercano meno il ritornello memorabile per concentrarsi maggiormente sull’aspetto compositi- come Amin e affine a Waller- vo. Al centro ora non ci sono più le chitarre e la batteria ma i synth e il piano, per un stein - all’«idea che il capitali- pop-rock da camera ragionato, più dimesso ma anche più pessimista del solito. Disco smo contemporaneo possa fare coraggioso che riporta i National ad alti livelli qualitativi. a meno degli stati per gestire La verità dell’universalismo ne e indeterminatezza sociale, l’economia mondiale». Mentre europeo, pur avendo costitu- si sarebbe imposta al punto da è chiaro a chiunque che «non ito «la retorica fondamentale porre nei ferri vecchi della sto- c’è capitalismo senza lo Sta- dei potenti lungo tutta la storia ria nientemeno che le teorie sul to» e la stessa globalizzazione del sistema-mondo moderno, a valore e il lavoro che sarebbe- capitalista «non poteva essere partite almeno dal XVI secolo» ro ormai obsolete e inutili per perseguita senza gli interven- secondo quanto «proposto dai la comprensione della realtà. ti delle forze armate degli Stati leader e dagli intellettuali pa- L’ideologia guida del «tardo ca- Uniti e la gestione del dollaro. neuropei nel loro tentativo di pitalismo» delle multinazionali Chiaramente, le forze armate e perseguire gli interessi degli e del consumo indebitato ha il denaro sono strumenti dello strati sociali dominanti»23 tor- sdoganato infatti concetti come stato, non del mercato»27. Ecco nava egemone, mantenendo in- “società postindustriale”, e la che quindi gli Stati Uniti si sono tere popolazioni in uno stato di “scomparsa delle classi” è dive- attribuiti la funzione che sareb- sudditanza. Queste argomen- nuta sempre più una rappresen- be dovuta spettare ad un ipote- tazioni servivano a dimostrare tazione familiare della realtà. In tico «stato mondiale». «l’intrinseca superiorità di chi questo senso il postmoderni- Dunque, concetti considerati deteneva il potere», facendo smo è diventato veramente «la troppo spesso imprescindibili derivare «non solo la possibili- dominante culturale della logi- come «democrazia», «diritti tà del loro dominio, ma anche ca del tardo capitalismo»25, così umani» ed «economia di mer- la sua giustificazione morale»24. come intesa da F. Jameson, in cato» verrebbero oggi, dopo il Un argine importante che con- cui «la cultura diventa un’au- 1989, percepiti come una sorta tinuerebbe a operare, evitan- tentica “seconda natura”», lad- di “stato di natura” a cui non do, almeno temporaneamente, dove «nel postmoderno la “cul- 26 Ivi, pp. 5-6. la crisi definitiva del sistema tura” è diventata un prodotto a 27 S. Amin, Russia and the Long storico. Sono le tesi postmo- 25 F. Jameson, Postmodernismo, Transition from Capitalism to derniste sul lavoro, il valore e ovvero la logica culturale del tardo Socialism, Monthly Review Press, la rivoluzione tecnologica in capitalismo, Fazi, Roma, 2007 , p.61 2016, pp. 37 - 38. corso a fare da contraltare al #10. Rosalía - Los Ángeles quadro di crisi del sistema sto- Solo voce e chitarra per un disco di flamenco nuevo che per le sue caratteristiche pecu- rico delineato da Wallerstein. liari e per le sue velleità sperimentali è stato apprezzato anche al di fuori dell’ambito della musica tradizionale spagnola. La giovane catalana Rosalía reinventa la tradizione, piega Secondo queste teorie la sosti- i classici alle sue esigenze espressive senza timori reverenziali. Ne esce un disco d’esordio tuzione dei rapporti gerarchici sorprendente, diretto ed intenso, prodotto magistralmente e scandito da soluzioni chitarristiche a tratti spiazzanti che portano le composizioni su territori imprevedibili ed con rapporti orizzontali, tipica inaspettati. Su questa scarna architettura si erge una voce sublime, in grado di esprimere di un’epoca di frammentazio- un pathos invasato, quasi mistico che mantiene una tensione elevatissima lungo tutto il disco, senza cali o interruzioni. Si parla di angeli, abbandoni, del sottile confine fra vita 23 Ivi, pp. VIII - IX. e morte, ma senza esagerare le fughe oniriche: l’intera opera è una vivida e viscerale 24 Ivi, p. 94. tragedia minimalista che punta al cielo scavando nell’animo umano.

www.ilbecco.it - Gennaio 2018 - Il Becco 11 #09. Jens Lekman - Life Will See Il capitalismo storico sarebbe delle strutture statali, in quan- you Now quindi destinato a cadere sotto to tendenza generale, a cui si Una delle ultime grandi personalità della la spinta dei tre dilemmi che aggiunge la spinta all’accumu- sempre rigogliosa scena indie pop sve- dese, Jens Lekman si è fatto apprezzare eserciterebbero una notevole lazione e all’emarginazione di sin dal 2004 per il suo cantautorato che pressione verso una situazio- masse crescenti di persone che sa muoversi con disinvoltura e legge- ne di caos. Le si ripercuote nella creazione di rezza fra la grazia di Paul Simon, i toni varie forme di 29 agrodolci dei Magnetic Fields, l’estetica questo disordine vengono un «Terzo Mondo interno» trasognante dei Belle & Sebastian, la lette tracciando una divisione dove l’incremento dei tassi di raffinatezza di Burt Bacharach e la solennità nostalgica di Sufjan Stevens. Sud-Nord. Per il Sud del mon- criminalità, di povertà e dei Life Will See You Know è uno dei suoi do, dopo aver escluso la possi- cosiddetti slums divengono fe- album più briosi e delicati, una rinuncia bilità di una riproposizione dei nomeni ordinari. Wallerstein ai barocchismi per un approccio diretto e sincero. Con ironia e leggerezza Jens movimenti di liberazione na- riesce quindi ad essere molto Lekman usa la vita quotidiana per parla- zionale, individua tre opzioni: originale nelle sue elaborazio- re di temi complessi come la depressione l’«opzione Khomeini» che ni, non rinunciando quindi ad e la malattia. Il piglio quasi adolescen- ziale mostra un artista alla ricerca di rappresenta il «totale rifiuto esternare la sua avversione una candore perduto nei meandri di collettivo a giocare in base alle verso gli errori della sinistra. una vita che può essere sopportata solo regole del sistema-mondo». Interessante, in particolare, la scherzandoci sopra. Questa alternativa se giocata sua analisi del 1968. Un’inter- si può sfuggire. Wallerstein da un gruppo sufficientemen- pretazione di quell’anno fatto nella sua critica all’univer- te ampio può rappresentare di rivolte in tutto il globo come salismo europeo chiarisce una sfida all’equilibrio del- si «rivoluzione nel sistema-mon- molto nettamente come questi stema-mondo. L’«opzione do», che non esita definire concetti non siano affatto -“na Saddam Hussein» consiste come evento «spartiacque»30. turali”, bensì storici, elaborati nell’«investimento nella cre- Se però da un lato quell’anno da un’élite culturale etnocen- azione di stati di maggiori rappresenta il primo indizio trico nell’Europa moderna e dimensioni fortemente mili- dell’avvio di una lunga fase di non sopravviveranno necessa- tarizzati con l’intento di im- stagnazione, partita dalle se- riamente al «caos sistemico» pegnarsi in una guerra reale rie difficoltà patite dal dollaro nel quale siamo entrati. La cri- contro il Nord». Questa sareb- si del sistema storico secondo be una via più difficilmente 29 I. Wallerstein, Capitalismo sto- Wallerstein risulta pressoché percorribile a causa delle ten- rico e civiltà capitalistica, Asterios, irreversibile. Esso ha già dimo- denze disgregative assunte dal Trieste, 2000, p. 128. strato «nell’espansione suc- sistema-mondo, ma anch’essa 30 Id. - T.K. Hopkins, L’era della cessiva al 2000, l’esaurimento transizione. Le traiettorie del nella misura in cui diverrà la sistema-mondo 1945-2025, Asterios, dei residui margini di correzio- politica di un numero sempre Trieste, 1997, p. 71. ne» e sarebbe quindi destinato maggiore di stati potrebbe in- #08. Girlpool - Powerplant ad approssimarsi agli «asindo- contrare un discreto succes- Before The World Was Big, raccolta ti della mercificazione totale so. L’ultima opzione per ora di schizzi indie folk- pop da cameretta e della polarizzazione totale, uscita nel 2015 e fondata su una rigorosa è quella più plausibile, ossia estetica lo-fi, era un gioiellino di purezza esaurendo le sue capacità di l’«opzione boat people», cioè e immediatezza pop. A due anni di conservare i ritmi ciclici che la migrazione di massa detta- distanza le due californiane Girlpool tor- 28 nano con un progetto ancora inspirato ne costituiscono il pulsare» . ta dal divario nelle condizioni dalle stesse esigenze espressive ma con materiali e demografiche. In una nuova consapevolezzache le porta 28 I. Wallerstein - T.K. Hopkins, cui il Nord subisce il declino a dare una struttura più solida alle loro L’era della transizione. Le traietto- canzoni, ampliando lo spettro sonoro e introducendo quella batteria che risul- rie del sistema-mondo 1945-2025, Asterios, Trieste, 1997, p. 137. tava completamente assente nell’album precedente. I loro tratti caratteristici ven- gono così un po’ meno, rendendo il loro suono meno eccentrico, ma la maggiore 12 Il Becco - Gennaio 2018 - www.ilbecco.it ricchezza delle canzoni compensa abbon- dantemente queste mancanze, regalando un disco dalle melodie memorabili. 32 #07. Moon Duo - Occult Archi- classe lavoratrice mondiale» . gurazione di un nuovo ordine tecture Vol. 1 & 2 I movimenti rivoluzionari rap- mondiale. Anche in Arrighi Doppio disco per i guru della musica presentanti una “minoranza” o l’imperialismo statunitense neopsichedelica Ripley Johnson e Sanae Yamada. Occult Architecture è una gli strati più poveri del prole- è giunto alla sua fase declinan- complessa e ricca opera di acid rock tariato, compresi quelli del sot- te e sopravvive più solamente visionario, un estenuante ma appagante toproletariato non avrebbero tramite una viaggio mentale, un coacervo di labirinti- strategia desta- che visioni policromatiche in loop peren- mai più dovuto assumere una bilizzante di “diffusione del ne. Meravigliosa l’alchimia strumentale posizione subordinata rispetto caos” come arma per espande- fatta di chitarre distorte e sintetizzatori che si rincorrono all’infinito, un po’ in ad altri gruppi. re e dominare nuovi mercati. stile motorik, creando un muro sonoro In altri termini, il ’68 aveva Ciò che Arrighi aggiunge ri- ossessivo ed ipnotico. Siamo sui territori determinato un’apertura ina- spetto a Wallerstein è uno già battuti recentemente e con ottimi risultati dai Cavern of Anti-Matter spettata degli spazi di conflit- sguardo sulla transizione in ma con una maggiore attenzione alla tualità su cui far convergere 05. Zola Jesus - Okovi fluidità e con una ricerca melodica più le forze. Abbiamo detto della Dopo il deludente Taiga del 2014, pa- pronunciata: ottime risultano infatti le visione di un altro autore cen- strocchiato tentativo di virare verso un parti vocali, all’insegna di uno space pop synth pop da classifica, Zola Jesus torna accattivante ed avvolgente. trale come G. Arrighi, che ebbe su livelli di assoluta eccellenza con Oko- americano nel 1967. Dall’altro grandi affinità con Wallerstein. vi, disco che riabilita la compositrice rus- Con Wallerstein sostanzial- so-americana a regina del rock più dark lato vi furono pure i germi del- ed esoterico. Lo scheletro è costituito da la marginalità della sinistra. Se mente si trova in disaccordo una elettronica sporca e pesante che si la controcultura non riuscì a sulla ricostruzione storica dei muove su coordinate talora idm, talora cicli di accumulazione e con industrial ma al servizio della bellissima svincolarsi dall’angolo in cui voce profonda e tagliente di Nika Roza venne confinata in seguito allo alcune metodologie utilizzate, Danilova che riporta ogni impulso alla melodia, ricercando l’elevazione tramite scemare dell’euforia e dello la sua world-system analysis è però altrettanto rigorosa e un pop affascinante nella sua estetica spontaneismo, la “vecchia si- decadente e gotica. Vocalizzi da brivido, nistra” rimase troppo spesso merita anch’essa di essere ci- fascinazioni dark e basi elettroniche tata, quantomeno per le sug- pregevoli rendono Okovi un disco solido, avvinghiata a rivendicazioni di coerente ed appassionante. eguaglianza troppo generaliste gestioni che essa suscita e an- per attecchire in un contesto in che per la via d’uscita al «caos grado di fornire una via d’usci- cui i «movimenti antisistemici sistemico» che egli individua ta all’interno dell’attuale sce- tradizionali avevano già con- in Adam Smith a Pechino ove nario geopolitico. Ben inteso, seguito l’obiettivo intermedio identifica la possibile riconfi- non si sta parlando di nulla di del potere statale e non erano così immediato e facile da ot- più nella prima fase di mo- 32 Ivi, p. 77. tenere, poiché è anch’egli con- bilitazione»31. Questi furono #06. Julie Byrne - Not Even sapevole delle attuali contrad- i principali motivi per cui le Happiness dizioni che divorano la Cina. Disco incantevole di folk rallentato e “vecchie sinistre” si trovaro- Inoltre, stiamo parlando di uno sommesso, Not Even Happiness è una scienziato sociale lucidissimo no spiazzate alla loro sinistra raccolta di nove gentili nenie sussurrate dalle “nuove sinistre”, che non con un tono trasognante ed elegiaco, che mette in guardia da ogni senza enfasi drammatica e rifuggendo proiezione meccanicistica sul mancarono però di svanire ogni veemenza scomposta. Julie Byrne troppo presto come un fuoco al suo secondo lavoro si impone nel pa- futuro di modelli validi per di paglia. Resterebbero comun- norama del folk alternativo con un disco il passato. I tre esiti delineati semplice e diretto che sembra trovare nel Poscritto del marzo 2009 a que delle importanti eredità nella natura il rifugio privilegiato dove da raccogliere e non lasciarsi abbandonarsi a una nostalgia composta. Il lungo XX secolo restano va- Quasi unicamente costruito su voce e sfuggire da una simile espe- lidi e delle vere e proprie pro- chitarra, Not Even Happiness tira fuori spettive aperte per definizione rienza di lotta. Su tutte il fatto tutto il bello che esiste nella semplicità. che «il proletariato industriale sarebbe sempre rimasto solo una delle componenti della www.ilbecco.it - Gennaio 2018 - Il Becco 13 31 Cfr. Ivi, pp. 74 - 75 #04. Blanck Mass - World Eater come suo sostituto sempre più Opera davvero interessante quella di Benjamin Power, aka Blanck Mass, metà del indispensabile. La inevitabile mitico gruppo elettronico Fuck Buttons. World Eater segna il punto più alto della sua carriera solista e si presenta come un serratissimo e aspro assalto di droni electro-in- biforcazione tra potere fi- dustrial. Ma oltre alla forza di impatto e alla potenza sonora c’è anche tanta ecletticità nanziario e potere militare stilistica e sapienza compositiva. Hive Mind scherza con la dubstep, The Rat si im- che emerge da una situazio- merge a capofitto nell’electro più adrenalinica, Please unisce IDM, electro, witch house e dubstep con relativa semplicità, ma il capolavoro è la devastante Rhesus Negative ne contraddittoria del genere che raggiunge vertici mozzafiato col suo tripudio di partiture industrial in grado di avrebbe sottratto all’Occidente aggiornare il suono Nine Inch Nails ai tempi della rave e della trap. I toni apocalittici un fattore basilare come il con- e pessimisti, i beat pesanti e bruschi, l’incedere violento e impetuoso riassumono le peculiarità di un disco bellissimo e spiazzante. trollo dei capitali eccedenti. In particolare questi due elementi dello stesso Arrighi che morirà siccome le condizioni mutano di indeterminatezza rischiereb- pochi mesi dopo aver scritto di ciclo in ciclo, «la nuova na- bero di innescare una spirale «tutti e tre gli scenari post-e- zione dominante sarebbe priva di caos nel governo del mon- gemonia statunitense delineati delle capacità belliche e di for- do difficilmente arrestabile per nell’Epilogo di questo libro ri- mazione dello stato che, stori- cui «l’umanità potrebbe brucia- mangono storicamente possi- camente, sono state associate re negli orrori (o nelle glorie) 33 bili» . I tre scenari post-ege- alla riproduzione allargata di della crescente violenza che ha monia statunitense delineati uno strato capitalistico alla accompagnato la liquidazione da Arrighi vedono: sommità del livello di mercato dell’ordine mondiale della guer- a) l’interruzione della dell’economia mondo». Così, ra fredda», per cui «se questo tendenza al «cambio della «il capitalismo si estinguereb- significherà la conclusione della 35 guardia ai vertici dell’eco- be assieme al potere statale» . storia del capitalismo o la fine nomia-mondo capitalisti- Questa condizione sembra dell’intera storia dell’umanità ca» come capacità della vec- certo rispecchiare più la real- non è dato sapere»36. chia nazione dominante «di tà dell’«arcipelago capitalista» A dimostrazione della lucidità appropriarsi, attraverso la for- dell’Asia orientale rispetto a che contraddistingue Arrighi, za, l’astuzia o la persuasione, quella cinese. abbiamo anche l’identifica- dei capitali eccedenti che si c) la perdita di egemo- zione delle anomalie al suo accumulano nei nuovi centri, che caratterizza gli Stati nia stesso «schema di ricorren- ponendo così fine alla storia Uniti li costringe ad aggrappar- za» che richiede alla nuova del capitalismo attraverso la si al dominio militare non egemonia «una maggior con- formazione di un impero mon- più come completamento centrazione di capacità orga- 34 diale davvero globale» ; necessario della prima, ma nizzative» oltre a «un maggior b) l’effettiva emersio- ne del capitale dell’Asia 35 Ibidem. 36 Ibidem. orientale fino all’occupazio- #03. Slowdive - Slowdive ne della posizione egemo- Misconosciuti eroi di culto quando nei primi anni novanta pubblicarono due dei più nica nei processi sistemici ragguardevoli capolavori del movimento , l’impressionistico Just For a Day e il raffinatissimo Souvlaki, acclamate leggende oggi quando diventano oggetto di di accumulazione. Questa venerazione indie e sono invitati a suonare ai principali festival musicali in giro per il prospettiva è particolarmente mondo. Queste in breve le vicende di un gruppo che da quanto ha annunciato la reu- aperta al mutamento, poiché nion ha fatto tribolare i cuori di molti appassionati di quella stagione irripetibile in cui sperimentare al confine fra pop sognante e rumorismi al calor bianco alla ricerca della 33 G. Arrighi, Il lungo XX secolo. perfezione estetica era la norma. L’omonimo disco degli Slowdive non delude le altissi- Denaro, potere e le origini del me aspettative e riprende da dove il gruppo aveva lasciato, 22 anni addietro, cioè da quel Pygmalion che aveva sancito una decisa virata verso un ambient pop atmosferi- nostro tempo, Il Saggiatore, Milano, co ma sempre sognante e rarefatto. Ancora una volta, siamo in presenza di un incanto 2014, p. 407. melodico unito a soluzioni chitarristiche ricche, dense, stratificate. Atmosfere celestiali 34 Ivi, p. 397. e ipnotiche regalano uno dei voli pindarici più affascinanti dell’anno.

14 Il Becco - Gennaio 2018 - www.ilbecco.it #02. Alvvays - Antisocialites avere davvero la forza di aprire Dopo l’eccellente esordio del 2014, i canadesi Alvvays di base a Toronto ma prove- una nuova fase, dovrà afferma- nienti dalla remota Nova Scotia, si riconfermano fra i migliori gruppi indie pop in re «un nuovo percorso di svi- circolazione con Antisocialites, pregevole sophomore album che mantiene intatta la 39 freschezza originaria e aggiunge una produzione più pulita e degli arrangiamenti più luppo» in grado di risolvere i ricercati. C’è personalità e visione d’insieme ma soprattutto una capacità di compren- principali problemi lasciati irri- dere e manipolare le strutture di un genere, piuttosto che semplicemente riprodurne i cliché. La perfezione tirata a lucido di “Dreams Tonite” e la commovente “Forget solti dall’egemonia statuniten- About Life” sono così coinvolgenti da rischiare di mettere nell’ombra quelli che sono i se. Il più grave tra questi vie- veri capolavori del disco, ovvero le stratificazioni chitarristiche di “In Undertow”, l’in- ne identificato nel vicolo cieco cedere pulsante dell’esaltante anthem “Plimsoll Punks”, il loop frenetico di “Lollipop” e gli stravaganti policromismi di “Saved by a Waif”, tutti almeno una spanna sopra dell’«abisso apparentemente rispetto alla media dell’indie pop degli ultimi anni. Forse avrebbero potuto osare incolmabile tra le possibilità qualcosa in più, ma è l’unico appunto a un album davvero trascinante. di vita di una piccola minoran- volume e densità del sistema sorgere in seguito al vasto mo- za della popolazione mondia- rispetto all’egemonia prece- vimento di protesta. L’attuale le (tra il 10 e il 20%) e quelle dente», per cui «questo sche- espansione finanziaria avrebbe della grande maggioranza»40. ma binario si applica bene alle quindi funzionato come stru- Una riflessione pacata e seria transizioni egemoniche passa- mento di contenimento delle sul ruolo della Cina nell’attua- te»37 e risulterebbe oggi scar- richieste del mondo non occi- le fase di transizione credo sia samente efficace. Così come dentale e delle classi operaie oltre ad un ottimo spunto di prima anomalia si può iden- occidentali. L’ultima ano- riflessione per chiunque si- in tificare «l’emergenza intersti- malia diventa lo spunto per teressi del marxismo, anche un ziale di complessi governati- valorizzare l’ipotesi al centro imprescindibile snodo teorico vo-imprenditoriali più potenti di Adam Smith a Pechino. Si non aggirabile viste le crescen- sia militarmente che finanzia- introduce un punto di vista ti tensioni internazionali. riamente rispetto ai complessi diverso e non occidentale sul governativo-imprenditoriali caos sistemico. La Cina avreb- 39 Cfr. G. Arrighi, Beverly J. Silver, ancora dominanti (…) Il com- be dimostrato le proprie capa- Caos e governo del mondo. Come plesso declinante ma ancora , cambiano le egemonie e gli equili- cità di leadership globale bri planetari, Mondadori, Milano, dominante (quello statuniten- ma avrebbe ancora molto da 2006, p. 323. se) si è trasformato da massi- dimostrare. Innanzitutto, per 40 Ivi, p. 336. mo creditore mondiale a Stato più indebitato del mondo». E #01. LCD Soundsystem - American Dream LCD Soundsystem, ovvero uno dei nomi più insulsi e generalisti che un grup- la differenza è ancora più evi- po si sia mai dato. Se poi ci mettiamo che la copertina del loro ultimo lavoro, dente se si pensa che «le ri- American Dream, sia una delle più brutte viste negli ultimi anni, a pochi sorse militari globali si sono verrebbe voglia di ascoltarlo a scatola chiusa. Ma chi conosce gli LCD Sound- concentrate più che mai nelle system sa che al di là di questi aspetti di contorno c’è la musica. E quella resta mani del complesso ancora do- ottima. A distanza di 7 anni dall’acclamato This is Happening, il ritorno a sorpresa della creatura del polistrumentista e produttore James Murphy è 38 minante» . La seconda ano- la prova meno appariscente del gruppo ma forse la più solida e concreta. Il malia riguarda l’insorgenza disco è dominato da una new wave scura, eclettica e martellante che rimanda di movimenti di ribellione sovente ai Talking Heads di Remain in Light ma con una sezione ritmica e dei che nelle passate transizioni pattern ossessivi, marziali, post-punk. I sintetizzatori scolpiscono suoni rego- lari e ritmiche al limite del tribale, evitando quelle improvvise increspature un emersero solamente dopo le po’ sopra le righe e quelle scariche upbeat che li avevano resi celebri nei dischi espansioni finanziarie, mentre precedenti: non si ricerca l’indie-hit ma si privilegia la continuità e la coerenza con il movimento del 1968 la compositiva. Il citazionismo è strepitoso nella sua ricchezza ma mai fine a se tendenza si è invertita, portan- stesso: stilemi cari a David Bowie, Joy Division, Suicide, Cure e New Order do le espansioni finanziarie a appaiono sovente alla superficie ma contestualizzati in un tutto musicale che è superiore alla somma delle sue parti. Disco splendidamente frastornante. 37 G. Arrighi, Capitalismo e (dis) ordine mondiale, a cura di G. Ce- sarale e M. Pianta, Manifestolibri, www.ilbecco.it - Gennaio 2018 - Il Becco Roma, 2010, p. 162. 15 38 Ivi, p. 166 swap on terror campagna sottoscrizioni 2018

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