Trama & Critica
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
3906 – SOUL Animazione Un nuovo film Pixar che porterà lo spettatore in un viaggio dalle strade di New York a altre galassie per scoprire le risposte alle domande più importanti della vita. Un viaggio psichico ed esistenziale che farà sognare i bimbi ed emozionare i più grandi, in compagnia di Duke Ellington e Frank Capra. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Premi Oscaree e 2 Golden Globes. Regia di Pete Docter, Kemp Powers - USA 2020. Joe Gardner è un uomo maturo, eppure sente che la sua vita non è mai veramente cominciata. Appassionato pianista di jazz, aspetta la grande occasione mentre insegna musica in una scuola media e suona quando capita nei locali notturni, facendo preoccupare la madre che vorrebbe per lui le garanzie del posto fisso. Il giorno in cui passa l'audizione per debuttare con un famoso quartetto, Joe sente finalmente di avercela fatta, ma cade in un tombino scoperchiato e la sua anima si ritrova in uno strano luogo, mentre il suo corpo giace in un letto d'ospedale. Determinato a non morire proprio ora, Joe imbroglia le carte e stringe un patto salvavita con un'inquieta giovane anima, la numero 22. 22 non vuole vivere, e Joe non vuole morire. Le due cose ci sembrano spesso accadere per caso o per destino, e se invece, in entrambi i casi, ci fosse bisogno della giusta preparazione? Pete Docter è l'uomo della Pixar con una specializzazione nei cosiddetti massimi sistemi, e con 'Soul' mira dritto al punto più alto. Le invenzioni grafiche e visive, le ambientazioni fantasiose, il geniale utilizzo del personaggio del gatto, faranno sognare anche i bambini, ma non c'è dubbio che lo spettatore ideale di questo film sia uno spettatore adulto, anche se la soluzione finale del rebus non può prescindere dalla relazione affettiva con la sua giovanissima spalla. Il coraggio e l'avventura di ''Coco'', che già ci aveva fatto viaggiare con originale fluidità tra Aldiqua e Aldilà, la precisione psicologica di ''Inside Out'', che ci aveva avvicinato ad un altro tipo di viaggio, psichico e analitico, e una nuova frontiera del disegno digitale, per cui gli esseri umani non sono mai stati così vicino al vero, sono alcuni tra gli ingredienti più evidenti di quello che potremmo definire il ''La vita è meravigliosa'' della Pixar: un film in cui l'apparente semplicità del messaggio finale è superata dalla complessità narrativa e cinematografica del percorso. Come per il jazz, nel quale, spiega Joe, "la musica è una scusa per tirare fuori quello che hai dentro", così le finestre che il film apre sul "Grande Oltre" e sul "Grande Prima", e cioè gli argomenti più altisonanti e liminali, sono una scusa per guardare con rinnovata attenzione al nostro piccolo grande "Adesso" e, nel caso di 22 - che incarna un punto di vista preadolescente - per superare l'ansia da prestazione esistenziale e imparare a vedere la vita nella sua straordinaria quotidianità, come una pizza dal gusto irresistibile. (recensione di Marianna Cappi per MyMovies) 3905 – IMPREVISTI DIGITALI Commedia drammatica Nei guai per via della loro inettitudine con le nuove tecnologie, tre vicini di casa si lanceranno in una disperata battaglia contro i giganti di internet. Una piacevole commedia in cui ognuno può riconoscersi, e può ridere di sè e della propria quotidianità. Regia di Benoît Delépine, Gustave Kervern con Denis O'Hare, Benoît Poelvoorde, Corinne Masiero, Yolande Moreau, Bouli Lanners, Denis Podalydès, Michel Houellebecq, Blanche Gardin, Avant Strangel, Jackie Berroyer. Durata 106 minuti - Francia 2020. Nei guai per via della loro inettitudine con le nuove tecnologie, tre vicini di casa si lanceranno in una disperata battaglia contro i giganti di internet. Giancarlo Zappoli - www.mymovies.it In un quartiere periferico seguiamo le vicende di tre vicini di casa alle prese con il mondo dei social media. Marie, che vive da sola dopo che il figlio adolescente è andato a vivere con l'ex marito, si trova coinvolta nel tentativo di far cancellare dalla rete un video che la riprende in attività sessuale. Bertrand, che non sa resistere alle chiamate di una certa Miranda che chiama da un call center, al contempo cerca di proteggere la figlia che è vittima di cyberbullismo. Christine, che ha perso il lavoro a causa della sua dipendenza dalle serie tv, si è messa ora nel giro del trasporto Uber ma ritiene che la valutazione che le viene attribuita sia nettamente inferiore alla qualità delle sue prestazioni come autista. Da soli hanno poca speranza di ottenere risultati positivi. Ma se si coalizzassero? La sinossi potrebbe dare l'impressione che questo film, frutto della coppia Delépine-Kerven, sia una sorta di film drammatico apocalittico dove gli individui in lotta contro le multinazionali della comunicazione mettono in atto terribili vendette. Non è così. Siamo dinanzi a una piacevolissima commedia in cui ognuno, almeno in parte, può riconoscersi nella propria quotidianità. I due registi/sceneggiatori hanno di fatto portato alle estreme (e ahimè reali) conseguenze una situazione che avevano proposto nel loro ''Mammuth''. Là un Depardieu in età di pensionamento cercava di ricostruire le contribuzioni versate dalle diverse realtà aziendali presso cui aveva lavorato in età giovanile. Giunto in una di queste ditte si sentiva rispondere da un addetto che per ottenere soddisfazione ai propri quesiti doveva "andare sul sito". La replica di Depardieu era: "Ma io ci sono sul sito". La virtualità (eravamo nel 2010) iniziava già a contare più della presenza fisica. I tre protagonisti di un decennio dopo si ritrovano a lottare contro mulini a vento la cui collocazione reale è quasi ipotetica e comunque molto lontana e (quasi) irraggiungibile. Quanto è difficile far cancellare un video per il quale si è stati ricattati e c'è 'qualcuno' a cui potersi rivolgere? La persona la cui voce ti ha affascinato e che ti chiama ogni giorno sarà mai fisicamente incontrabile? Perché le valutazioni che ricevi in rete contrastano con la consapevolezza della tua buona condotta lavorativa mentre sei consapevole che ci sono organizzazioni che influenzano a pagamento i giudizi? (In "Bacio feroce" ad esempio Roberto Saviano spiega come la camorra possa far salire o scendere le valutazioni di un esercizio pubblico). Se chi legge conosce la serie ''Black Mirror'' sa che in quella sede si è preso in considerazione il presente e si è andati un passo in là. A Delèpine e Kerven questo non è necessario: gli basta guardarsi intorno nell'attualità già più sufficientemente assuefatta e seguire con affetto i loro personaggi per farci ridere. Talvolta di loro ma spesso anche di noi stessi rendendoci con quel riso un pochino più consapevoli di vivere in un davvero pazzo mondo. (recensione di Giancarlo Zappoli per MyMovies) 3904 – NONNO, QUESTA VOLTA è GUERRA Commedia Il nonno ha problemi alle gambe, è rimasto senza moglie e deve trasferirsi nella stanza del nipote. Ma quest'ultimo non è per niente d'accordo. Una commedia già vista con grandi veterani del cinema. Regia di Tim Hill con Robert De Niro, Uma Thurman, Jane Seymour, Christopher Walken, Rob Riggle, Laura Marano, Cheech Marin, Oakes Fegley, Isaac Kragten, T.J. McGibbon. USA 2020. Ed, dopo un'avventata uscita senza pagare da un supermercato, si ritrova con un problema alle gambe e deve andare a vivere a casa della figlia sposata. La stanza del nipote Peter, che deve trasferirsi in soffitta, viene assegnata al nonno, ma il ragazzino non è per nulla disposto ad accettare passivamente il trasloco e dichiara ufficialmente guerra a Ed. Chi non ha memoria cinematografica (magari non per sua colpa ma semplicemente perché appartenente a una generazione posto 2000) potrà trovare questo film, diretto da un Tim Hill esperto in animazione, come un intrattenimento per famiglie senza troppe pretese. Il problema è che le pretese dovrebbe avercele visto il cast che allinea. Invece ci troviamo dinanzi a una parata di reduci dal meritato successo incapaci (ovviamente per i motivi più vari, anche alimentari, è da supporre) di ritirarsi onorevolmente dalle scene. Vedere Christopher Walken, Jane Seymour e soprattutto un recidivo Robert De Niro impegnati in una storiella che nella fase iniziale sembrerebbe voler lasciare qualche spazio aperto al confronto significante tra le generazioni lascerebbe ben sperare. Considerando che vi è compreso un riferimento al bullismo patito a scuola da Peter e quindi motivante il suo senso di rivalsa nei confronti del nonno che ritiene più debole di lui. Invece ben presto si ricorre a gag o a scene dilatate come il confronto a colpi di palle da gioco per giungere a un finale in cui la retorica (e il periodo natalizio) non possono mancare. Il favore finisce con il pendere tutto dalla parte del giovane Oakles Fegley che un tempo avrebbe tremato di fronte a Bob e che ora gli tiene testa in tutta tranquillità. A tutto ciò si aggiunga, nei panni della figlia di Ed, (incapace come il marito di accorgersi e tantomeno di comprendere quanto sta succedendo in casa) una Uma Thurman che, dopo aver lavorato con Lars Von Trier, sembra incapace di riprendersi ciò che le spetterebbe ad Hollywood e dintorni. Si trova così a doversi accontentare di una reminiscenza dei bei tempi di ''Kill Bill'' con un bersaglio però decisamente lontano dal suo livello. (Recensione di Giancarlo Zappoli per MyMovies) 3903 – LA DEA FORTUNA Commedia drammatica 2019 L'arrivo di due bambini lasciati loro in custodia per qualche giorno, potrebbe dare alla relazione di Arturo e Alessandro un'insperata svolta. Un film dall'energia vitale insopprimibile che ci fa ridere, commuovere, ci fa sentire parte di un'umanità dolente e spaventata. Regia di Ferzan Ozpetek con Edoardo Leo, Stefano Accorsi, Jasmine Trinca, Serra Yilmaz, Filippo Nigro, Barbara Chichiarelli, Dora Romano, Barbara Alberti, Sara Ciocca, Edoardo Brandi.