1 2 Editoriale

Abbiamo il privilegio di introdurre alla morale e civile del popolo italiano, di quel ne alla legalità che tutti i do- lettura della rivista “IL GOBETTI” quan- vincolo magnifico fra fede nell’uomo e centi offrono: il dottore Aldo Me- ti avranno il piacere, il desiderio e la cu- avvenire dei popoli che, nell’arco di 18 schino ha incontrato gli alunni riosità di sfogliare queste pagine. Avrem- mesi, dal 25 giugno del 1946 al 22 dicem- di alcune classi per parlare dei mo potuto concentrare la nostra e la Vo- bre 1947, ha unito le più alte e le più no- passaggi fondamentali della Co- stra attenzione su molteplici tematiche bili tradizioni culturali di questa nostra stituzione; il 2 giugno del 2006 che erano sotto i nostri occhi a livello di terra, da quella azionista repubblicano – in occasione delle celebrazioni ricorrenze, di centenari, di anniversari. Il mazziniana a quella liberale a quella so- della nascita della Repubblica 2007 è l’anno del 60° anniversario del cialista a quella cattolico – democrati- al teatro dell’Antella gli alunni varo della Assemblea Costituente. Se a ca: per far questo, non ci siamo limitati, hanno ascoltato un sentito in- questo aggiungiamo che il 23 novembre per quanto è stato possibile, ad un elenco tervento dell’onorevole Luigi 2007 ricorrono i 160 anni dalla stesura di date, abbiamo guardato alla comples- Berlinguer e alcuni di loro han- dell’ Inno Nazionale da parte di Goffredo sità della realtà di un popolo uscito dal- no letto di fronte a una platea Mameli e di Michele Novaro, abbiamo la guerra, abbiamo cercato di guardare commossa brani da Tina Anselmi, tutti i presupposti per avere ragione di quella realtà con gli occhi di chi era iner- Piero Calamandrei, Amintore credere che non abbiamo operato una me di fronte a quella botola senza fondo Fanfani e in fine la scorsa pri- scelta peregrina e priva di addentellati dell’ anima che è la guerra, con gli occhi mavera alcune classi hanno po- alla storia di questo Paese, sulla scia, non di chi aveva il potere di giudicarci dall’ tuto assistere in Palazzo Vecchio dimentichiamolo, di quel faro di civiltà e esterno, con gli strumenti di ciò che servi- alla proiezione di un interessan- di quel nume della democrazia che fu Pie- va alla rinascita materiale e morale del te filmato prodotto dalla profes- ro Gobetti (uomo cui è intitolato il no- Paese e di quelle donne e di quegli uomi- soressa Alessandra Povia insie- stro Istituto), al quale nel 2001, centena- ni che avevano vissuto con il piede stra- me ad un gruppo di alunni del rio della nascita, fu dedicato un intero niero sopra il cuore. liceo scientifico Gramsci, dal ti- numero della nostra rivista. Ma questa rivista è solo l’atto finale di tolo “Coscienza di sole” che trat- L’Assemblea Costituente, quindi, come un percorso: il nostro lavoro, si sa, parte tava, attraverso immagini sintesi della lotta antifascista, della lotta dai banchi di scuola e quindi dai ragazzi pregnanti ed efficaci, di quei per la libertà, del riscatto, del progresso che avevano il diritto-dovere di conosce- valori che nati dalla Resistenza re a fondo questo fondamentale momento hanno formato l’ossatura della della storia d’Italia e allora a partire dal Costituzione italiana. gennaio del 2006 fino all’aprile Ringraziamo, oltre a tutti colo- del 2007 molti sono stati gli ro che ci hanno aiutato in que- interventi che hanno sto lavoro e lo hanno reso possi- affiancato l’abi- bile, il comune di Bagno a Ripoli tuale edu- che gentilmente ha messo a di- cazio- sposizione libri e documenti. Buona lettura a tutti!

Il Comitato di Redazione

3 Numero monografico a diffusione interna La realizzazione grafica e l’impaginazione di questo numero sono state curate dagli studenti del Liceo Gobetti Hanno collaborato a questo numero, oltre alla che hanno partecipato allo stage di formazione Preside Paola Casali Grossi: professionale. Coordinatore dello stage: Giovanni De Lorenzo Assistente: Luigi Roseto Silvio Biagi e inoltre: Rita Borghesi Gli studenti che con il loro impegno e la loro Cristina Negroni Leonardo Amadori creatività hanno realizzato questo numero: Doria Polli Lara Bartali Manuela Taddei Massimo Bartoli Francesca Bottai 3a E e inoltre: Andrea Torracchi Diletta Cecchi Sara Brunelleschi 4a E Valerio Del Nero Francesca Burroni 4a E Matteo Chini 5a B Niccolò Grossi Elena Giorni 3a D Andrea Di Serio 5a B Dario Ioseffi Tommaso Lai 4a C Ilaria Esposito 3a E Tommaso Lai Khaufra Maggini 4a F Mattia Forni 3a E Donatella Settesoldi Leonardo Magursi 4a E Tommaso Giuntoli 4a E Cludio Masini 3a F Erica Pranzini 3a E Sherry Saggese 4a E Giacomo Razzolini 5a B Debora Tempo 4a E Laura Simoni 3a E

Liceo Scientifico Statale “Piero Gobetti” Stampa: Grafiche Martinelli S.r.l. Via Roma, 75/77 - 50012 Bagno a Ripoli (Firenze) Via dello Stelli, 2/b - 50012 Vallina - Bagno a Ripoli (Firenze) tel. 055 6510035 - fax 055 6510107 Questa pubblicazione è stampata su carta riciclata Ricarta. [email protected] - www.lsgobetti.it

4 La scuola e i Indice diritti della persona negli atti della Editoriale ...... pag. 1 Costituente di Rita Borghesi Con gli occhi di Enzo pag. 27 di Andrea Torracchi ...... pag. 4 Contributi di donne alla Costituzione Il mondo cattolico all’indomani della in materia di scuola: spunti di riflessione caduta del regime Fascista di Doria Polli ...... pag. 30 di Niccolò Grossi ...... pag. 7 Bartali di Lara Bartali Preambolo a cura di di Massimo Bartoli ...... pag. 9 Cristina Negroni pag. 34 Omofobia, Laicità ed educazione alla diversità Scheda di di Dario Ioseffi ...... pag. 12 Programmazione Modulare Modulo “Storia e aspetti di un percorso Una passione infinita: europeo - La Costituzione per l’Europa” intervista ad Alberto Cecchi di Donatella Settesoldi...... pag. 35 di Manuela Taddei...... pag. 14 L’Italia riparte... in tutti i sensi! De Gasperi di Tommaso Lai ...... pag. 37 uomo di partito e uomo di stato di Valerio Del Nero ...... pag. 15 La oscura primavera di Montale di Silvio Biagi ...... pag. 39 Lo sapevate? di Paola Casali Grossi ...... pag. 18 Breve cronologia costituzionale dal 25 luglio 1943 al referendum ...e gli italiani ricominciano a cantare istituzionale di Cristina Negroni ...... pag. 19 di Paola Casali Grossi ...... pag. 43

Il Bel Paese Cronologia ha la sua costituzione a cura di Andrea Torracchi...... pag. 45 di Leonardo Amadori . pag. 23 Bibliografia Una società a cura di Andrea Torracchi...... pag. 47 anticostituzionale di Diletta Cecchi .... pag. 23

Il risveglio del cinema italiano: politiche del cinema dal ’43 al ’50 di Manuela Taddei ...... pag. 24

5 Con gli occhi di Enzo di Andrea Torracchi È finita la guerra, gli italiani ricercano una identità, il filo spezzato con le origini, con i valori della loro tradizione. Enzo Staiola, l’attore che interpreta il bambino in Ladri di biciclette è metafora di un’ umanità ferita che disperatamente cerca un altro giro di giostra. E lo troverà. “Da bambino il bene più grande ancora nel 1949, si evocava la “signora di na – 20/04/1955), “la Resistenza (...), vuole che hai / è l’ingenuità e poi se ne trent’ anni fa” e quelle signorinelle che, per continuare a vincere. Dopo aver creato le va / e in te no, non resta più / che quanto cresciute con le prime polacchette strutture dello Stato democratico, vuole ora il ricordo di felicità / di un tempo di camoscio ai piedi, continuavano ad es- riempirle di contenuto e permearle del pro- che non tornerà ..”. Suona così l’ sere pallide e negli occhi si affollavano le prio spirito che è spirito di libertà”. incipit di una canzone presentata lacrime dell’ impotenza di fronte ad un Pae- Quelle che negli anni immediatamente suc- a Sanremo nel 1968. Una cessivi alla fine della seconda guer- visione, se si vuole, un po’ ra mondiale erano le cosiddette sdolcinata ad indicare un’ L’Italia era un popolo di “sciuscià” e di “ladri “utopie ragionevoli” dovevano te- epoca della vita di tutti noi di biciclette” dove il figlio che vede il padre nere presenti, anziché rinnegare che dovrebbe essere con- come villani rifatti, le origini ciò da trassegnata da tutti quegli malmenato per aver rubato una cui venivamo e ciò che si apriva di elementi di crescita interio- bicicletta, piange di quella disperazione fronte a noi e a quella botola senza re, di apertura alla vita, di che solo la guerra sa infondere. fondo che era l’ anima disumanizzata sogni e di speranze. Si do- dal terrore. Diritto come elemento vrebbero “aprire le finestre dirimente per l’ acquisizione e il al nuovo sole” e giocare e stu- se lacerato nel corpo e nello spirito dalla mantenimento della libertà e come metro diare per essere, come diceva un dittatura e dalla guerra per la mancanza di distintivo per poter fare leva sulla militan- vecchio testo, “ i milionari della quei mezzi indispensabili che potevano ar- za ideale, politica, culturale che, in quegli gioventù”, si dovrebbe essere li- rivare solo dagli Stati Uniti grazie al Piano anni, fra le tante iniziative, trovò altissimo beri di essere usignoli senza che Marshall. Dovevamo partire da un concet- alimento ed enorme forza ne “Il Ponte” di sia rotta di pianto la nostra voce to base, quello del bisogno di Patria per- Piero Calamandrei e ne “Il Mondo” di Ma- e che le rose che delimitano il no- ché “una nazione non può lungamente rio Pannunzio. stro giardino siano fatte di soli acquetarsi ed essere guidata da gente im- Gli uomini erano ridotti a lucreziani aggre- petali per non impedirci di vedere morale”, come diceva Mazzini, non era più gati di atomi, alimentati ancora da quelle gli infiniti spazi di leopardiana e possibile tenere “umil la testa fra servaggio molecole di emozioni che non avevano an- montaliana memoria ma non sem- e morte”, come diceva Foscolo, perché “del cora raggiunto la solidità necessaria per il pre è stato così. L’ Italia uscita vero illuminar l’ aspetto / non è delitto” e il fatto di muoversi in una catastrofe dalla seconda guerra mondiale concetto fu necessitatamente e planetariamente “noir” dove la disillusio- stava vivendo, aveva il dovere e convintamente fatto proprio da un popolo ne faceva caterve di adepti disfattisti il diritto di vivere, dopo quella ri- intero in quel percorso che il grande giurista dantescamente “anime di serpi” e fastelli sorgimentale, una sua seconda Achille Battaglia ha sintetizzato nella for- di rami secchi improduttivi e dannosi per le infanzia, rigeneratrice, una rina- mula “tra battaglie e speranze”, quali furo- incerte radici da cui la pianta umana cerca- scita che alimentasse, nella con- no quelle che caratterizzarono il biennio va di emanciparsi e di rinascere. cretezza come nell’ interiorità, per 1945 – 1947, sempre con la consapevolez- La mente corre a quei giorni del settembre dirla con Freud, l’ avvenire di un’ za di dover far discendere un’ azione che 1947 quando, a Roma, si svolse il secondo illusione, quella della libertà, quel- deriva da quelli che l’ ex – Presidente del congresso dell’ Uomo Qualunque, la for- la della democrazia, quella della Consiglio Francesco Saverio Nitti chiamò mazione politica creata da Guglielmo dignità di un popolo che correva “pensieri solidi” (La Costituente – n. 6 – Giannini, che era risultata la quinta forza il rischio di essere “volgo disper- 30/09/1946). politica nelle elezioni del 2 giugno 1946, so” quanto più conviveva con le La proposizione, quindi, di problemi, di idee, che lancia una fortissima requisitoria e un macerie morali e materiali della di discussioni guerra. La guerra che toglie il cie- che poi dove- lo dalla testa, come ha detto un vano trovare Enzo è un bambino nei suoi tratti e nelle sue movenze antico filosofo cinese, doveva sintesi politi- ma non lo è più poiché già condivide il malessere aprire la strada a quei cadetti di ca in una Co- degli adulti. Guascogna che, al di là della fan- stituzione che, tasia creativa di Edmond Rostand, in quanto tale, mettevano nel cannone lo zaba- non sia più una regalia sul tipo degli Statu- profondo attacco a De Gasperi e al suo ione. ti ottocenteschi perché, come ancora scri- governo: pur nella necessaria e vitale dia- Ci si riallacciava al passato ma, ve Achille Battaglia (La Voce Repubblica- lettica politica di cui c’ era tanto bisogno,

6 Giannini attacca uno dei pochi capisaldi la vita offre sono così numerosi e, ahimè! “Aretusa” diretta da Francesco riformatisi con difficoltà dalle ceneri della Lasciano tracce non passeggere nell’ani- Flora che spiegavano bene il sen- guerra, quello di una credibilità su cui lo mo, c’è chi, pur fra lutti e rovine, riprende so dell’impegno, del dovere e del stesso De Gasperi, Pacciardi, Sforza, con più lena il lavoro, mai interrotto del travaglio morale presente nelle Corbino prima Einaudi poi avevano inve- resto, c’è chi intende “conquistare la liber- coscienze degli uomini nel mo- stito per la rinascita del Paese e il disagio tà dell’uomo dalla materia” riproponendo mento, irto di difficoltà, della guer- monta, a fronte di una situazione interna liberi temi, parole umane e non ferine, che ra civile e della ricostruzione na- che non decolla e che sta pesantemente alimentano la fede nella libertà, la virtù eti- zionale. La prova della guerra co- risentendo delle ferite dell’ infame trattato ca, l’amore pel bello e pel vero (…). (…) stringeva a riconsiderare il rap- di Pace, della crisi economica, di eventi allora non tutto è andato perduto, anzi ci si porto con la politica, superando come Portella delle Ginestre e della esclu- sione delle sinistre dal governo dopo il maggio di quell’ anno di cui, l’ anno dopo, con l’ attentato a Togliatti, e nel 1949, con l’ adesione al Patto Atlantico, si sarebbero viste tutte le potenziali conseguenze nella logica della divisione in blocchi militari e ideologici. Lo studio dell’ uomo che il No- vecento può riservarci ci dà, in quei mo- menti, come dicevamo, il segno di un’ iden- tità di nuovo bambina, di fronte ad una dif- ficilissima quanto necessaria palingenesi che costringe un popolo a quella che per Cicerone era un’ obbligata obbedienza alla transitorietà di cui non si vedeva la fine in quei diversi volti della democrazia, per di più nascente e con le pezze ai pantaloni, di cui parla Norberto Bobbio. Quel laicissimo ed indispensabile “Campo di quei che spe- rano”, per citare il pur altissimo cattolicesi- mo manzoniano, che è il dibattito politico, la programmazione economica, la sicurez- za interna ed esterna, l’ emancipazione dal- la fame e dal freddo erano la cifra della iden- tità da recuperare: lo Stato non deve esse- re più un vivente che si è voluto legare ai morti, lo Stato è e deve essere per i vivi così come per quella memoria che, mi si perdoni il gioco di parole, è un indisponibile e inderogabile “memento” dove l’ uomo sia compiutamente cittadino e dove, per quan- to l’ aere sia fosco, per citare Arnaldo Fusinato, per quanto il cielo sia muto, l’ uomo non stia “sul tacito veron seduto / in solitaria malinconia” ma collabori ad ela- borare ciò che ad un popolo tutto manca, cioè la Costituzione e gli strumenti per dare corpo alla nuova temperie istituzionale e civile, aspetti, questi, tutti da costruire. Se si pensa che il Ministero della Sanità fu istituito solo nel 1958 (prima esisteva un Alto Commissario) e che la valorizzazione dei principi democratici e del vivere civile sanciti dalla Carta fondamentale da trasmet- tere alle nuove generazioni attraverso l’ introduzione dello studio dell’ Educazione risente legati alla comunione umana e per- l’arido terreno dell’astrattismo Civica risalgono ad una legge del giugno ciò stesso a riprendere con maggiore forza per porsi sul pratico terreno del- 1958, capiamo “di che lagrime grondi e di ciascuno il lavoro quotidiano”. Sono pa- l’azione. In un periodo di soffe- che sangue” la ricostruzione morale e ma- role, queste, che Vittore Fiore, il direttore renze e crisi di coscienze si senti- teriale postbellica. “Se in un tempo in cui le della rivista “Il Nuovo Risorgimento”, pro- va il bisogno di operare una radi- cure, le angustie, le difficoltà e i dolori che nunciava nella presentazione della rivista cale trasformazione della società,

7 nelle mentalità e nei costumi, e a solo la guerra sa infondere, di quella deso- vico ma che ha bisogno fisiologico, vitale, questo compito, secondo una lazione per la quale Bruno – Enzo è un bam- imprescindibile di vivere l’ esperienza di forte vena pedagogica incarnata bino nei suoi tratti e nelle sue movenze ma una rinascita, allora più che mai, carica di dagli azionisti, era chiamata la non lo è più poiché già condivide il males- futuro. cultura. sere degli adulti, un male di vivere che è Staiola, che ormai è alla soglia dei settanta La fiducia nel duro lavoro e nel quello dello spirito e della pancia vuota e anni, vive allora un’ infanzia terribile, vivrà sacrificio era particolarmente viva dell’ impossibilità di avere un lavoro che la un’ adolescenza aspra ma, in quel periodo, nel brano e nelle parole, del 1920, mancanza di un mezzo di trasporto deter- come dice Guido Calogero, “alla libertà di di Piero Gobetti, che Vittore Fiore mina. Enzo guarda gli adulti, guarda chi è parola e di voto non ... doveva essere ac- decideva di pubblicare ne “Il più grande di lui e manifesta tutto il suo coppiata la libertà di morire di fame” ed egli Nuovo Risorgimento”: “…Lavo- dolore, tutta la sua umanissima impotenza arranca, come tutto quel popolo che lo cir- ro (...) perché credo che, volendo in quell’ unico gesto cui accennavamo pri- conda e dalla prosopopea dell’ uomo della migliorarci e farci seriamente ge- ma che un bambino può compiere allorché Provvidenza passa alla spettro ricorrente e nerosi in questo nostro mondo, non può opporsi al sopruso, all’ offesa, al concreto della miseria in un processo uni- dobbiamo rinunciare a tutto ciò venire meno della sua dignità e della pro- tario di un popolo che nasce da un amore che è troppo personalmente inte- pria personalità. che è dato dall’ incontro di più povertà. ressante, troppo empirico e limi- Il bambino del film è la metafora dell’ uma- Quei pappagalli d’ ingegno di cui parlava tato: dobbiamo sacrificarci non nità, conosce il dolore come solo Gadda ha Carlo Alberto Pisani Dossi avevano stran- inutilmente e rumorosamente, ma saputo raccontare, a lui non interessa se l’ golato l’ umanità in un secolo degli estremi silenziosi, ogni giorno all’opera Italia sarà democristiana o comunista, a lui, (Brundtham) dove questa creatura soprav- nostra, che, per quel che vale, di- nella devastazione psicologica che la guerra vive per la fortuna di avere una costola venta appena esce da noi, appe- ha trasmesso anche a lui, interessa, prima che sta su, per intanto, come il sergente na si estrinseca, patrimonio di di tutto, difendere il padre, cioè la sua vo- nella neve di Rigoni Stern e grazie alle tutti…”. Il lavoro quotidiano e il lontà disperata di difendere la sua identità scatolette di cibo dell’ UNRRA e dell’ uma- sacrificio come dovere morale, da di cittadino in una dimensione quasi nità ancora marcescente che si affida al innestarsi nella fiducia nella sto- agostiniana da dopo – sacco di Roma del mercato nero. ria e nella vita e come opera di 410 d. C., di un’ Italia che, in quei mesi, Enzo – Bruno è il segno di un’ inquietudi- tutti, non patrimonio personale, grazie alla meritoria azione di Cipriano ne su cui il bisturi di Stato, per dirla con ma universale, cui tutti doveva- Facchinetti, si ricollegava idealmente alle Lucio Rosaia, è calato come una scure ne- no e potevano fare affidamento. matrici risorgimentali nella scelta dell’ Inno gli anni bui della dittatura e della guerra e L’attenzione al lavoro “silenzio- di Mameli come Inno Nazionale nel cente- ora si fa portatore di una “provocatio” alle so” – particolarmente sentito per nario della sua creazione. La sua giacchet- anime e allo spirito e alla volontà di rinasci- la generazione nata e cresciuta ta sdrucita e più grande di lui, con la sua ta democratica, finalmente espressione del sotto il fascismo – era sciarpetta delle dimensioni di una esigua popolo, di chi regge una canna di campo riscontrabile in un’altra citazione striscia di stoffa sarà la tragicamente veri- quasi a sostenere il cielo e per impedire di Gobetti che il giornale riporta- tiera fotografia che offriremo al mondo, un che gli crolli addosso dopo le bombe, è va: “…Rinunciare per offrire tut- volto che si sostituirà alla maschera che come quella luce fioca che, nonostante le to a chi di noi non si curerà e ci vent’ anni di fascismo avevano fatto cala- difficoltà, illumina la povera casa del sol- negherà persino nell’atto in cui re su di noi. dato di San Piero in Campo di pascoliana imparerà da noi quel che poteva- Quell’ uomo in sedicesimi ci guarda, quel memoria, come quella eroica quanto tragi- mo insegnare. E tuttavia non fer- bambino è fratello ideale del figlio della si- ca figura di quella piccola vedetta lombar- marsi nella rinuncia, perché il no- gnora Pina di “Roma città aperta” che cor- da o di quel bambino che va dagli Appen- stro spirito non è nulla, è vilmen- re dietro alla madre, è fratello delle tante nini alle Ande alla ricerca delle sue origini te miserando se per un momento bimbe dei tanti film di Matarazzo con che sono tanto lontane geograficamente e si astiene da quelle attività che è Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari o di quei storicamente quanto vicine ma altrettanto un dovere, conservare il senso rari “balocchi e profumi” che non poteva- difficili da raggiungere anche ora che la della responsabilità per tutto, mo permetterci, è accomunato ai tanti no- guerra è finita, in un contesto storico nel questo è l’eroismo tragico perché stri fratelli morti infoibati o rimasti al di là quale il simbolo della neonata Repubblica silenzioso, perché umile e scono- delle frontiere del 1947 o a quanti sono morti è, sì, una donna turrita ma è anche una ruo- sciuto all’uomo moderno.”. a Marcinelle, in Belgio, o nel Polesine che, ta (divenne ufficialmente parte delle nuo- Sul piano della quotidianità, l’ Ita- per dirla con Totò, sono “in maniche di ve Istituzioni il 5 maggio 1948 – ancora un lia era un popolo di “sciuscià” e mutande”, che può far parte di una comu- 5 maggio!), destinata a compiere tanta stra- di “ladri di biciclette” dove il fi- nità nazionale “leggera”, come dice Walter da ma dentata, creata da Paolo Paschetto a glio, che nella finzione cinemato- Barberis, che ha, magari, scarso senso ci- simboleggiare le difficoltà che incontrerà grafica è Bruno e nella realtà è sul suo cammino e nel qua- Enzo Staiola, che vede il padre La sua giacchetta sdrucita è più grande di lui, le, nella prospettiva di un (Antonio Ricci, cioè Lamberto nuovo e rigenerante avve- Maggiorani) malmenato per aver con la sua sciarpetta delle dimensioni di una nire dei popoli, ... il popolo rubato una bicicletta, mezzo inar- esigua striscia di stoffa sarà la tragicamente va...avanti con la sua ...uni- rivabile di una volontà di riscatto tà e con una sola voce. La attraverso il lavoro, che piange e veritiera fotografia che offriremo al mondo. voce repubblicana, quella piange di quella disperazione che della democrazia, possibil- mente senza aggettivi.

8 Il mondo cattolico all’indomani della caduta del regime Fascista di Niccolò Grossi

L’ascesa dei cattolici nello stato italiano dal “codice di Camaldoli” all’Assemblea costituente.

l periodo che va dal luglio 1943 (e cioè relegandola nell’angolo di un puro Umanesimo integrale di Jacques dal convegno estivo in cui viene elabo devozionismo fine a se stesso. Maritain; ancora oggi alla Fon- Irato il primo nucleo di quello che diven- Proprio nell’Azione Cattolica, e all’interno dazione La Pira è presente una ne poi il «Codice di Camaldoli») alla sedu- dei suoi due movimenti intellettuali — quel- copia dell’opera, nell’originale ta dell’Assemblea Costituente del 22 di- lo giovanile degli studenti universitari del- francese, dono appunto di G. B. cembre 1947 in cui venne approvata la nuo- la FUCI e quello adulto del Movimento Montini). va Costituzione repubblicana è stato fra i Laureati di AC – andavano formandosi Va segnalato infine l’importante più vivaci e fervidi nella vita politico-cul- quelli che sarebbero stati (come Guido contributo che al risveglio della turale del nostro Paese. Gonella e , Giulio Pastore e cultura politica dei cattolici fu of- Il ruolo rilevante svolto dai cattolici nella Giuseppe Dossetti) o avrebbero potuto ferto dalla pubblicistica di lingua vita pubblica italiana a partire dalla caduta diventare (come i precocemente scompar- francese e tedesca. Nella Brescia del fascismo sembrò un’apparizione im- si Igino Righetti e Sergio Paronetto) futuri di padre G. Bevilacqua, di Mario provvisa, per certi aspetti imprevedibile, leader politici di primo piano. Bendiscioli, per certi aspetti di che non mancò di cogliere di sorpresa sia Nonostante i pesanti condizionamenti del don P. Mazzolari, soprattutto di la vecchia classe politica liberale, adusa a regime, quello dell’Azione Cattolica resta- G. B. Montini, l’editrice un lungo monopolio del potere, sia la sini- va un essenziale spazio di libertà e di for- Morcelliana faceva conoscere gli stra socialista, del Partito d’Azione, comu- mazione di coscienze autonome e respon- scritti di una serie di radicali op- nista, da tempo incline a ritenere, a volte sabili: una sorta di importante «riserva eti- positori al nazismo, primo fra tut- sulla scorta di ragionevoli premesse e pre- ca» che, a tempo opportuno, avrebbe po- ti Romano Guardini; mentre fra le cedenti, che il cattolicesimo italiano fosse tuto porsi a servizio del Paese. maglie della censura fascista pas- inesorabilmente destinato a giocarsi sol- Persisteva, nello stesso tempo, l’eredità savano alcune opere di J. tanto nella sfera privata dello spiritualismo, spirituale del popolarismo, grazie ai con- Maritain, come Primato dello spi- del culto liturgico, della religiosità popola- tatti che, nonostante il lungo esilio dappri- rituale, a Firenze circolavano gli re. ma in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, Lui- scritti di quel George Bernanos, In realtà questa apparentemente improvvi- gi Sturzo riusciva a mantenere con gli ex carissimo a Carlo Bo, partito da sa emergenza del cattolicesimo italiano, e popolari, da Alcide De Gasperi a Mario posizioni conservatrici, ma giun- specificamente del cattolicesimo democra- Scelba a Giuseppe Spataro. La messa a di- to, con I grandi cimiteri sotto la tico, quale fu quello che si impegnò nella sposizione degli studiosi del ricchissimo luna (1938), a una dura condan- lotta al fascismo, nella Resistenza, nell’ela- archivio sturziano ha rivelato la vastità e la na del franchismo (e, in prospet- borazione della Costituzione, nella rico- frequenza di questi contatti, spesso realiz- tiva, di tutti i totalitarismi); inol- struzione, aveva solide basi e veniva da zati in modo avventuroso (magari attraver- tre qua e là in Italia filtravano gli lontano. Esso aveva infatti alle spalle la so cartoline postali apparentemente inno- scritti del giovane Emmanuel lunga stagione del Movimento cattolico. cue, ma in realtà portatrici di importanti Mounier, e la sua rivista Esprit, Solo apparentemente, dopo la breve paren- messaggi). sorprendentemente presente, tesi del Partito Popolare, fra la sua nascita Non va, inoltre, dimenticata l’azione nonostante il boicottaggio del nel 1919 e la sua soppressione da parte del educativa svolta da personalità ecclesia- regime, sulla scrivania di don P. fascismo nel 1926, i cattolici erano ai mar- stiche di primo piano, da don Primo Mazzolari. gini della politica. Mazzolari a padre Giulio Bevilacqua, indi- All’interno di questa variegata L’eredità del cattolicesimo ottocentesco, e rettamente o manifestamente sostenuti da galassia di scritti un posto parti- la stessa memoria della prima Democrazia uomini come Giovanni Battista Montini, colare merita “Umanesimo inte- Cristiana di Romolo Murri, permanevano negli anni ’30 Sostituto alla Segreteria di grale”, per l’importanza, ormai in consistenti aree dell’antico Movimento Stato, dotato di grande autorevolezza nel- unanimemente riconosciuta, che cattolico e aveva trovato un estremo rifu- la Curia romana, silenzioso tessitore di rap- questo libro ha avuto per la for- gio nei ranghi di quella Azione Cattolica porti con i migliori esponenti della cultura mazione della classe politica di che, in particolare a cavallo del 1931, il fa- cattolica (non pochi dei quali poterono ispirazione cristiana della nuova scismo aveva tentato invano di avere accesso, attraverso di lui, a opere generazione (ma anche della vec- egemonizzare o, almeno, di «normalizzare», proibite dalla cultura fascista, come chia, se si pensa alla simpatia con

9 la quale De Gasperi, allora impie- pronti — ad assumersi le più alte respon- di Camaldoli». Curatori del testo furono gato della Biblioteca vaticana, sabilità in campo politico, e non solo come Sergio Paronetto, Ezio Vanoni, Pasquale presentò l’opera, con lo pseudo- uomini di azione ma anche, e forse soprat- Saraceno e Giuseppe Capograssi, che nimo di «Spectator», sulla Illu- tutto, come uomini di pensiero, in grado di rielaborarono i 76 enunciati definiti nelle strazione vaticana). elaborare anche una cultura politica di alta discussioni del convegno camaldolese. Il Quest’opera maritainiana del 1936 qualità. La vicenda dell’elaborazione della volume ebbe larga fama, ma fu in realtà let- recava come sottotitolo “Proble- Carta costituzionale avrebbe rappresenta- to da pochi: la prima edizione del 1945 si mi temporali e spirituali di una to la prova del fuoco di questa riconquistata esaurì in poche settimane e non ebbe se- nuova cristianità”: significativa, capacità di iniziativa e di presenza. guito. già nel sottotitolo, l’anticipazio- Fondamentale banco di prova di questa Genesi del «Codice di Camaldoli» della ne delle tematiche «temporali» ri- capacità progettuale fu il volume “Per la centralità della persona e della sua spetto a quelle «spirituali», a se- comunità cristiana. Principi dell’ordinamen- irriducibilità allo Stato, con la conseguen- guito della maturazione, interve- to sociale” a cura di un Gruppo di studiosi te opzione per un regime di forma demo- nuta nel Maritain del 1936 (rispet- amici di Camaldoli, meglio noto ora come cratica, oggetto specifico del ra- to al libro del 1926 sul “Primato «Codice di Camaldoli», elaborato fra il 1943 diomessaggio del 1944, con il quale per dello spirituale”); la drammaticità e il 1945 e pubblicato soltanto a guerra fini- certi aspetti si concludeva il difficile e dell’ora che si annunziava per ta, nel 1945, da Studium, cioè dall’editrice travagliato percorso della Chiesa e dei cat- l’Europa a seguito della ventata romana del Movimento Laureati di Azione tolici dalle nostalgie autoritarie degli anni totalitaria implicava questa vol- Cattolica. successivi alla rivoluzione francese alla ta, e in questo particolare conte- Non si trattò tuttavia di una sorta di «mas- piena accettazione della democrazia politi- sto, una sorta di «primato del tem- so erratico», ma di un tassello — e tuttavia ca (che poi il Concilio Vaticano II, con la porale». Di qui il pressante ap- del più robusto e organico — di quella sor- Gaudium et spes, avrebbe definitivamente pello all’azione rivolto ai cattoli- ta di grande «mosaico» di idee elaborato avallato). ci; di qui il progetto di una «nuo- dai cattolici italiani negli anni conclusivi In verità la schietta e franca opzione per la va cristianità»: nuova perché del del regime fascista, anche sull’onda dei democrazia politica come forma ottimale di tutto diversa dalla cristianità me- grandi radiomessaggi degli anni di guerra governo era già stata saldamente acquisi- dievale in quanto fondata sul ri- di Pio XII, a partire da quello più famoso, ta almeno a partire dagli anni ’20 e ’30 dal conoscimento del principio della L’ordine interno delle nazioni (del Natale cattolicesimo democratico, nella linea che sana «laicità dello Stato» (e dun- 1942), oggetto, non a caso, di un ampio va da Sturzo a Maritain; ma mancava l’au- que sull’abbandono dell’antica commento pressoché «ufficiale», quello di torevole — e di fatto, in quel contesto, categoria di «Stato cristiano») e , stretto collaboratore di De «necessario» — avallo del Magistero ec- insieme sull’accettazione dei «di- Gasperi già negli anni fra le due guerre e clesiastico, e fu appunto questa ritti dell’uomo», nel presupposto che, dopo essere stato obbligato a una l’acquisizione conseguita grazie a Pio XII. che la stessa libertà della Chiesa sorta di clandestinità avendo subito dap- Su questo sfondo, non stupisce che, ab- non potesse fondarsi su una sor- prima la prigionia e poi l’occhiuta sorve- bandonate le antiche timidezze circa la ta di orgogliosa separatezza, glianza della polizia fascista, sarebbe stato «equidistanza» della Chiesa dalle varie for- come se la libertà religiosa fosse nel dopoguerra segretario della Democra- me di governo, i documenti elaborati dai scindibile dalle libertà civili. Fu zia Cristiana e autorevolissimo leader del cattolici italiani negli anni della parabola questo il limite dei concordati fra partito. Punto focale del radiomessaggio conclusiva del fascismo fossero ispirati allo le due guerre, da quello del 1929 natalizio del 1942 e dei successivi del 1943 schietto riconoscimento del valore della con il regime fascista a quello del e del 1944 era il riconoscimento. democrazia. Vanno in questa linea tutti i 1933 con il regime nazista, basati Nel luglio 1943 un gruppo di intellettuali testi di quegli anni, dalle Idee ricostruttive sull’illusorio presupposto che la cattolici si riunì presso il monastero bene- della Democrazia Cristiana di De Gasperi ai libertà della Chiesa e dei credenti dettino di Camaldoli (AR), sotto la guida di documenti del Movimento guelfo d’azione potesse sussistere senza la liber- mons. Adriano Bernareggi, assistente ec- di Piero Malvestiti, ai numerosi programmi tà dei cittadini. clesiastico del Movimento Laureati di Azio- elaborati dai cattolici durante la Resisten- In sintesi, la persistente eredità ne Cattolica. I partecipanti alla settimana za (primo fra tutti il «Manifesto» del «Mo- del cattolicesimo democratico, la camaldolese (laici e religiosi) sentivano vimento democratico cristiano» redatto nel relativa libertà di movimento con- forte la necessità di fissare alcuni principi marzo del 1945, alla vigilia della liberazio- cessa all’Azione Cattolica e alla fondamentali del pensiero sociale cattoli- ne, dal giovane Dossetti). sua azione formativa, le sollecita- co in un momento cruciale della vita del In questo complesso e variegato insieme zioni culturali provenienti da Ol- Paese. di documenti, il «Codice di Camaldoli» spic- tralpe crearono un clima propizio Il lavoro proseguì a Roma sotto la guida ca per la sua organicità e insieme per la sua all’apertura di una nuova fase dell’ICAS, l’Istituto Cattolico di Attività autorevolezza, dato che alla sua elabora- della storia del Movimento cat- Sociale, e, nella primavera del 1945, diede zione concorsero, come emerge dal lungo tolico in Italia. Conclusa la «lun- come frutto la pubblicazione del testo Per elenco degli estensori, le maggiori perso- ga vigilia», dopo il 1945 i cattolici la comunità cristiana. Principi dell’Ordina- nalità del cattolicesimo italiano (da Giuseppe apparvero pronti — in qualche mento sociale a cura di un Gruppo di stu- Capograssi a Giorgio La Pira, da Ezio Vanoni modo, agli occhi della vecchia cul- diosi amici di Camaldoli (Studium, Roma a ), soprattutto della tura laica, «sorprendentemente» 1945), comunemente noto come «Codice nuova generazione.

10 Non è questa la sede per analizzare nelle singole scelte la densa articolazione del «Codice di Camaldoli»; basterà ricordarne alcune linee portanti, sullo sfondo della già ricordata piena accettazione della democra- zia politica. Fra le pagine Il primo dato è rappresentato dall’afferma- zione della eminente dignità della persona e del suo primato rispetto allo Stato (con il netto rifiuto, dunque, di ogni visione tota- litaria della politica). Il secondo dato, emergente indirettamen- te, è l’abbandono della categoria, cara al pensiero cattolico dell’Ottocento e di par- PREAMBOLO te del Novecento, di «Stato cattolico», o comunque confessionale. Per i credenti non vengono rivendicati privilegi, ma è ri- di Massimo Bartoli chiesto, come per tutti gli altri cittadini, il pieno rispetto della libertà religiosa da par- Repubblica è l’Italia ed è sovrano, te dello Stato e delle sue istituzioni. Va nel- il popolo nei limiti di legge. la stessa linea la forte accentuazione del Con questa si rimuove ogni guardiano, ruolo e delle responsabilità della società e i lupi s’allontanano dal gregge. civile. Che l’uomo guardi sempre più lontano! Il terzo aspetto emergente dal «Codice» ri- guarda la sfera dei rapporti economico-so- e come la ragione ci sorregge, ciali, con una forte accentuazione del ruo- facciamo che in futuro questa terra, lo della comunità politica come garante e ripudi la barbarie della guerra. promotrice dei fondamentali valori di giu- stizia sociale e di uguaglianza fra i cittadini Facciamo democratico lo stato insieme a una significativa sottolineatura che nasce dopo tanta Resistenza, della funzione sociale della proprietà. all’uomo di lui stesso smemorato, Viene infine fortemente rivendicata la ne- cessità di superare l’antico «diritto di guer- che folle portò il mondo alla violenza. ra» per promuovere la pace e la giustizia E all’uomo mite diamo un ben tornato fra i popoli, anche con limitazioni della so- con questa alla civile convivenza, vranità nazionale a favore di organizzazio- e possa lui decidere il da farsi ni sopranazionali. e anche perché no, di trastullarsi. Sono sufficienti queste scarne indicazioni a mettere in evidenza quanto importante La carta sia la fonte del diritto sia stata l’elaborazione concettuale del «Codice di Camaldoli» ai fini del successi- a lavorare tutti e tutti in pace. vo lavoro che, dopo la caduta dei totalita- E l’uomo possa prendere il tragitto rismo, attendeva la nuova classe politica di vita che magari più gli piace. democratica, e cioè la stesura della nuova Sancisca insomma a monito il delitto, Costituzione. di forma quello d’essere incapace Buona parte degli estensori del «Codice» di rigettare la comunità — da Vanoni a La Pira — si sarebbero ri- e non far parte dell’umanità. trovati sui banchi dell’Assemblea Costi- tuente, a stendere la Carta fondamentale di quella Repubblica che gli italiani avevano Così a dicembre, del quarantasette, scelto con il referendum del 1946. si firma e nasce la Costituzione. Con l’approvazione a larghissima maggio- Preambolo son brevi parolette, ranza della Costituzione repubblicana nel- pochi principi di presentazione. la seduta del 22 dicembre 1947 veniva pro- Ma loro così semplici e perfette, posto agli italiani un modello di Stato che, sono l’inizio a quella discussione, nonostante il trascorre re del tempo, ha conservato una sua sostanziale validità, che dietro a questo rapido prefisso, soprattutto in ordine a quei «Principi fon- poi scrisse tra due epoche, l’abisso. damentali», oggetto della Parte I, oggi da nessuno seriamente rimessi in discussio-

11 ne e di cui anzi, con autorevoli tonomie locali, e così via, nei confronti del- servatrice e monarchica), compresi i rap- sentenze, la Corte Costituzionale le quali è ammissibile un processo di revi- presentanti cattolici, che scrissero in que- ha affermato la «indisponibilità» sione costituzionale. gli anni una delle pagine più significative da parte del legislatore, e dello Che in tempi relativamente brevi (l’anno e della loro storia. È, questo, un riconosci- stesso legislatore costituzionale. mezzo circa che va dall’insediamento del- mento pressoché unanime della Né il valore e la dignità della per- l’Assemblea Costituente nel giugno 1946 storiografia, anche «laica». L’apporto dei sona, né le libertà civili, né l’ugua- alla definitiva approvazione del testo), in cattolici alla Costituzione ha riguardato glianza fra i cittadini — per fare un clima di alta conflittualità politica, in pre- tutte le sue parti; ma un particolare rilievo soltanto alcuni esempi — posso- senza di una marcata divaricazione fra i assume il contributo da essi offerto alla no essere oggetto di revisione co- partiti, sia stato possibile approvare quasi stesura della Parte I della Costituzione, stituzionale e devono pertanto all’unanimità la Carta costituzionale appa- quella riguardante i «Principi fondamenta- ritenersi principi «immutabili». re agli storici una sorta, per così dire, di li», alla quale d’altronde il partito della De- Non così, invece, per altre parti miracolo laico, un evento epocale, forse mai mocrazia Cristiana guardò con particolare della Costituzione, come quelle più ripetibile nella travagliata storia del attenzione, inserendo nella Prima che riguardano la funzione delle nostro Paese. Il merito di questo «miraco- sottocommissione, quella riguardante ap- strutture rappresentative, la for- lo» va dato a tutte le forze politiche (se si punto tale materia, alcuni dei suoi uomini ma di governo, il ruolo delle au- esclude la rappresentanza della destra con- più preparati (Umberto Tupini, che la pre-

12 siedette, Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira to, con il conseguente superamento sia del dapprima con l’Italia e poi con la e , oltre a Camillo Corsanego e mero individualismo sia dello statalismo, Germania, di stabilire per i cattoli- Angela Gotelli, che ne fecero parte). Il con- per il quale tutto è nello Stato; non indivi- ci un’area di protezione pur all’in- tributo di Dossetti, La Pira e Moro fu dui singoli di qui, e uno Stato assoluto di terno di regimi autoritari, come se deterrminante, anche per l’ascolto che essi là, ma un variegato mondo di corpi inter- la libertà dei credenti potesse co- ebbero da parte degli altri componenti di medi, che sono poi il tessuto vivo e vitale esistere con la mancata libertà dei quella stessa Sottocommissione (tra essi della società civile. cittadini. Ma la lezione della sto- figuravano i comunisti Palmiro Togliatti, Gli esempi potrebbero continuare; ma quelli ria rivelava l’impossibilità di que- Concetto Marchesi, Nilde Iotti e il sociali- citati sono indicativi di questa operosa pre- sta distinzione di ambiti tra lo sta Lelio Basso). senza dei cattolici là dove si sono gettate spazio della Chiesa e lo spazio Rilevante — soprattutto grazie ad le basi del nuovo Stato democratico. Il si- della città. Alla fine «lo spazio era Amintore Fanfani e a Paolo Emilio Taviani lenzioso lavoro di approfondimento cultu- uno solo, quello dell’uomo», e in — il contributo offerto dai cattolici anche rale che negli anni della forzata assenza da questo spazio occorreva ricono- alla parte riguardante i Rapporti economi- una vita politica egemonizzata dal regime scere e rispettare la libertà di tut- ci; ma in complesso è proprio nella stesura fascista era stato portato avanti, dava qui, ti, e non soltanto quella dei cre- dei «Principi fondamentali» che si espres- finalmente, i suoi frutti. denti. se nella sua forma più alta la cultura dei Altri e non meno copiosi frutti avrebbero Concludendo: la Costituzione del Costituenti cattolici. potuto essere raccolti in ordine ad altre 1948 è un importante, anzi essen- È impossibile ripercorrere qui la storia dei parti, che appaiono oggi meno vitali, della ziale, punto di riferimento, ma non singoli articoli della Costituzione che reca- Costituzione. Personalità come Giuseppe può essere una sorta di «tabù», no il segno di questa influenza. Basterà Capograssi o Costantino Mortati avrebbe- nemmeno per i cattolici, anche se segnalare alcuni aspetti di questa «presen- ro potuto essere maggiormente valorizza- essi hanno concorso per tanta za». te, ma non fu così. Le parti sull’ordinamen- parte, come si è avuto modo di È grazie anche al contributo dei cattolici to costituzionale dello Stato, e in particola- porre in evidenza, a redigerla. Un che, accanto ai termini in verità più frequen- re sul Governo e sulla rappresentanza poli- cosa è, tuttavia, teorizzare la pre- temente usati, quelli di «individuo» o di tica, risentono di alcuni limiti che il trascor- sunta immutabilità della Costitu- «uomo» o di «cittadino», compare il termi- rere del tempo ha reso ancor più manifesti. zione, anche nelle parti in sé e per ne di «persona», in particolare nella for- La scelta che i Costituenti cattolici fecero sé più soggette al logorio del tem- mulazione dell’art. 3, proposta da La Pira, tra il 1946 e il 1947 fu di concentrarsi so- po, e altra cosa operare un vero e là dove si parla di «pieno sviluppo della prattutto sulle «fondamenta» del nuovo proprio stravolgimento dei suoi persona umana». Deriva di qui la forte im- Stato democratico. principi informatori. In questo pronta «personalistica» che, al di là della Il rapporto fra cattolici e democrazia ha senso ammoniva l’ultimo terminologia adottata, caratterizza la nostra dunque in Italia una lunga storia di riserve, Dossetti — quello delle forti pa- Costituzione. di prese di distanza, se si pensa alle diffi- role del discorso del 18 maggio Si deve ancora ai cattolici (grazie a un emen- coltà incontrate dal costituzionalismo 1994, Sentinella, quanto resta della damento proposto da Dossetti) l’inseri- rosminiano nel 1848; alla condanna all’ini- notte? (Is 21, 11) 1 — che non vi mento nella Costituzione di una formula zio del ’900 della prima Democrazia Cristia- può essere alcun «pregiudizio corretta tecnicamente e ben riuscita sul pia- na di Romolo Murri; all’abbandono al suo negativo», ma anzi «un auspicio no programmatico e di principio, per indi- destino del neonato Partito Popolare e al favorevole» a una seria riforma care la complessa e controversa questione lungo esilio, richiesto dalle stesse gerar- costituzionale; ma, aggiungeva, dei rapporti fra Stato e Chiesa, là dove si chie ecclesiastiche, del suo autorevolissi- «c’è una soglia che deve essere afferma che «Lo Stato e la Chiesa cattolica mo leader, don Luigi Sturzo; alle propen- rispettata in modo assoluto», ed sono, ciascuno nel proprio ordine, indipen- sioni autoritarie di gran parte dell’appara- è quella che, se superata, porte- denti e sovrani» (art. 7), norma fondante to ecclesiastico degli anni ’40; alle non rebbe a modificare i «diritti invio- del successivo, e controverso, riferimento celate simpatie monarchiche di gran parte labili civili, politici, sociali previ- ai Patti Lateranensi. Va notato che l’art. 7 dell’elettorato cattolico, e non soltanto al sti dall’attuale Costituzione». Ol- anticipa quasi testualmente la formulazio- Centro-Sud. Alla fine, tuttavia, seppur tre questo limite, affermava, «ri- ne, intervenuta quasi vent’anni dopo, del dopo lungo travaglio in seno alle istituzio- tengo che non ci sia possibilità Concilio Vaticano II: «La comunità politica ni cattoliche, è emersa sempre più chiara per le coscienze cristiane di nes- e la Chiesa sono indipendenti e autonome — ed è stata autorevolmente codificata suna trattativa, almeno fino a l’una dall’altra nel proprio campo» nella vasta serie di documenti sociali che quando non siano date positive, (Gaudium et spes, n. 76). vanno dai grandi radiomessaggi di guerra evidenti e durevoli prove in con- Ancora ai cattolici si deve l’inserimento di Pio XII, alle encicliche di Giovanni XXIII, trario». nella Costituzione del termine, e del con- alle limpide pagine della Gaudium et spes cetto (originariamente lessicalmente estra- — la scelta della Chiesa a favore della de- neo sia alla cultura liberale sia a quella mocrazia e delle sue istituzioni. Decisiva 1 DOSSETTI G., «”Sentinella, marxista), di «formazioni sociali» ove «si fu, al riguardo, la lezione stessa degli av- quanto resta della notte?” (Is 21, svolge la personalità» dell’uomo e del cit- venimenti, e soprattutto di quanto era ac- 11) – Riflessione cristiana sul- tadino (art. 2); luogo dunque intermedio, e caduto negli anni fra le due guerre: la Chie- l’Italia di oggi», in Aggiornamen- insieme mediatore, fra il cittadino e lo Sta- sa si era illusa, con i Concordati stipulati ti Sociali, 7-8 (1994) 485-497.

13 OMOFOBIA, LAICITA’ ED EDUCAZIONE ALLA DIVERSITÁ

di Dario Ioseffi 5a B - A.S. 2006 / 2007

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a dove cominciare? For vaticana che porta il nome di “Lexicon”, che sempre applicati. In particolare se i diritti in- se da quello che sareb- ha lo scopo di ridare il “giusto valore mora- criminati sono semplicemente delle norme Dbe dovuto essere l´inizio le” ad alcuni termini, egli porta inizialmente pratiche che semplificano la vita dei diretti della democrazia: la nascita della re- una serie di motivazioni assolutamente reli- interessati senza intaccare la libertá altrui si pubblica e la costituzione. Nella no- giose e quindi condivisibili solo dai creden- tratta infatti di norme che agevolano una cop- stra Carta nazionale c´è un artico- ti, per esempio “l´innegabile veritá naturale pia in casi di malattia e ricovero, permesso di lo, il numero 3, che sancisce del matrimonio come alleanza tra dio e gli soggiorno, agevolazioni riguardanti il luogo l´uguaglianza tra i cittadini “senza uomini”, e segue elencando la negazione, a lavorativo. Solo in caso di morte, e quindi di distinzione di razza, di sesso, di lin- causa della diffusione dei PACS in Europa, ereditá, viene intaccato il “diritto” dei familia- gua, di religione, di opinioni politi- dei diritti degli eterosessuali nel matrimonio, ri alla successione dei beni in favore del com- che, di condizioni personali e so- cioè “il diritto a contrarre matrimonio uno, pagno o della compagna, ma comunque in ciali”, lo stesso articolo afferma inol- indissolubile e aperto alla feconditá; il diritto una misura molto ridotta rispetto al matrimo- tre che “è compito della repubblica di fondar una famiglia, e la sovranitá di essa nio. rimuovere gli ostacoli di ordine come realtá in se stessa;il diritto di struttura- Le motivazioni portate del Professor economico e re la propria famiglia Franceschi, in sostanza, convincono poco, sociale, che, secondo le proprie con- per questo è opportuno ricercare le cause limitano, di vinzioni; il diritto della dell´avversione dei cattolici alla legge sui fatto, l´egua- “ il vaticano comanda e famiglia di essere rico- DICO, nell´avversione della chiesa per glianza tra i il governo ubbidisce ” nosciuta parte del bene l´omosessualitá stessa. Sempre nel Lexicon cittadini e il comune e soggetto del infatti si può trovare una spiegazione accu- pieno svilup- dialogo sociale”; sfug- rata sotto la voce “Omosessualitá e po della persona umana...”. Vera- ge tuttavia come sia possibile che un allar- Omofobia”, dove il dott. Tony Anatrella, mente notevole! Potete quindi im- gamento di alcuni diritti riesca a distruggere psicopatologo clinico e sociale, docente maginare la gioia di tutti gli omo- una serie di altri direi consolidati e universal- dell´Universitá di Parigi, afferma e spiega il sessuali e degli eterosessuali con- mente riconosciuti, anche se in parte non disturbo psichico che sta alla base trari al matrimonio, quando final- mente, dopo sessant´anni dal pronunciamento di queste parole, si è cominciato a parlare di diritti per le coppie di fatto. Grande entu- siasmo per la proposta sui PACS, prima, un po’ di delusione, che però non cancellava la gioia, per il com- promesso sui DICO, e poi piú nul- la. “Perché?” Verrebbe naturale chiedersi in un qualunque altro paese europeo, ma per un italiano, che non abbia i paraocchi da tutta la vita, la domanda é retorica e la risposta fin troppo banale”: il vaticano comanda e il governo ubbidisce. E per chi volesse capire meglio le ragioni per cui la chiesa e parte dei cattolici si oppongono ad allargare i diritti coniugali a piú cit- tadini Hctor Franceschi, importan- te docente dell´universitá cattolica di Roma e consulente del Pontifi- cio Consiglio per la Famiglia, dá una definizione di Unioni di Fatto per chiarire la posizione contraria della chiesa cattolica in proposito. Nel suo intervento, che compare all´interno di una pubblicazione

14 dell´omosessualitá. Fa questo sulla base del- esponenti del vaticano. Infatti blica Istruzione, la per- la psicanalisi freudiana, facendo leva in par- la chiesa ha un’influenza tal- sona a cui è affidata ticolare sul conflitto edipico irrisolto e sul non mente forte da potersi per- la “gestione”, per superamento della fase dello specchio (cioé mettere un pontefice che cosí dire, della la fase in cui il bambino “incontra” la sua parla regolarmente a formazione cul- immagine e se ne innamora), vale a dire la tutto il popolo italiano turale dei gio- ricerca del completamento di se stessi nella attraverso televisioni e vani italiani, fa ricerca di sé nelle persone dello stesso ses- giornali, anche piú dei analisi cosí so: nonostante l´Associazione degli Psichia- politici stessi. In ogni spicciole e tri americani abbia radiato l´omosessualitá caso non é la posizio- superficiali in dall´Albo delle Malattie Mentali giá nel´73! ne della chiesa che do- merito ad un In ogni caso egli afferma di capire il voler vrebbe spaventare , fatto cosí gra- “consumare” la propria sessualitá per quan- per quanto retrograda ve? to immorale ma ne reputa vergognosa e inam- e pericolosa possa Sarebbe in- missibile la sfera pubblica. sembrare, bensí la totale fatti necessa- assenza di reazioni forti in rio costruire un Egli ritiene infatti la pratica omossessuale una proposito da parte delle alte tessuto sociale e “problematica privata” di cui la societá non cariche e dei ministri dello sta- culturale armonico dovrebbe curarsi perché istituzionalizzando- to laico italiano. e rispettoso dell´etero- la si darebbe leggittimitá alla relativitá dei Ricordate il clima politico piuttosto teso, a geneitá della socetá proprio a par- valori anche partoriti da menti disturbate. proposito dell´ argomento DICO, nel mese di tire dalla scuola. Negli ultimi tempi Parla dell´omofobia come una mania di per- maggio? Ricordate che in quel clima un infatti, almeno per quanto riguar- secuzione delle menti omosessuali che sedicenne di Torino si è ucciso perchè esa- da l´esperienza fiorentina, si cer- tentano di legittimare la propria condizione sperato dalle “accuse dei suoi compagni sul- ca di educare alla diversitá cultu- attraverso la manipolazione e la la sua presunta rale, non colpevolizzazione degli eterosessuali. Arriva omosessualitá? per una anche ad affermazioni disciminatorie pesanti Se sì, ricorderete an- civile con- quando dice che non vede il nesso tra il par- che le dichiarazioni vivenza lare dell´omosessualitá come un problema o del Ministro Fioroni “ la scuola dovrebbe ma per il preoccuparsi che non abbia spazio civile e in proposito: è ne- prendersi l´onere di una pro- il razzismo o l´antisemitismo. In effetti niente cessario combatte- creare una cultura sociale duttiva di nuovo, il “Lexicon” chiarifica con preci- re il “bullismo”. aperta alla diversitá collabora- sione posizioni ben note all´opinine pubbli- Bullismo?? anche sessuale zione nella ca, un messaggio diffuso mediaticamente da Ma come, proprio il vita comu- molto tempo e con molta forza dai massimi ministro della Pub- ” ne, non per la tol- leranza, ma per l’ interazione atti- va e propositiva tra le culture. Data, quindi, l’evidente omofobia dilagante e la negazione di alcuni diritti fondamentali, la scuola do- vrebbe prendersi l´onere di crea- re una cultura sociale aperta alla diversitá anche sessuale per due motivi precisi: - in generale, per educare i futuri cittadini al rispet- to reciproco in tutti i campi, oc- cupandosi con piú forza dei casi in cui sia maggiormente evidente un freno al libero sviluppo della persona umana; nello specifico, per smettere di considerare gli adolescenti eterossessuali d´uf- ficio e garantire a ragazzi e ragaz- ze con tendenze sessuali diverse dalla “norma”, se ne esiste una, uno sviluppo sereno e libero del- la propria personalitá. O almeno questo sarebbe un com- portamento costituzionalmente corretto, in uno stato che si dichia- ra laico e dove è la religione, in li- nea teorica, che dovrebbe essere una dinamica privata.

15 Fra le pagine UNA PASSIONE INFINITA: di Manuela Taddei INTERVISTA AD ALBERTO CECCHI

Firenze, 11 settembre 2007 quella sconfitta per poche centinaia di voti. E l’articolo 7 che regola i rapporti fra stato e Tutto sommato l’Assemblea fu l’elemento chiesa? na rivista monografica dirimente nei confronti dei monarchici. La - Quello è stato un punto difficile, non ci fu sulla Costituente non po battaglia si svolgeva fra monarchici e repub- accordo fino quando Togliatti in aula disse Uteva non essere corredata blicani. che i comunisti non erano lì per dividersi sul- da una testimonianza autorevole. Quale rilievo davano i giornali ai lavori del- le questioni religiose e confermò che non si Il signor Alberto Cecchi, deputato la Costituente? sarebbero contrapposti, che non volevano per due legislature e vicepresidente - Si avevano rubriche specifiche: tutti i quoti- intralciare i lavori , né rompere l’unità del- della commissione di inchiesta diani riportavano i lavori dell’A.C. giorno per l’Assemblea Costituente. I socialisti e il parlamentare per la P2 paziente- giorno. Partito d’Azione lo attaccarono, definendo- mente e con grande entusiasmo si Anche i quotidiani si andavano ricostituen- lo doppio e opportunista. L’articolo 7 arrivò è sottoposto alle nostre domande. do in quei mesi, in quegli anni: accanto a La nelle strade e nelle piazze e moltissimi furono Nella sua casa ci sono libri ovun- Nazione del Popolo (appellativo quest’ulti- i dibattiti pubblici. Fu spesso criticato l’at- que, libri sparsi, impilati in equili- mo aggiunto per distinguersi da La Nazione teggiamento troppo cauto del P.C.I. Non tutti brio precario, vissuti, amati, letti e che si era inesorabilmente compromesso col gli articoli furono discussi pubblicamente, ma riletti, studiati. Ce li mostra la gen- regime) in Toscana, ma con diffusione anche gli Italiani vivevano con una certa intensità il tilissima signora, direi con orgoglio. in altre parti dell’Italia centrale, nacque Il dibattito sulla Costituzione soprattutto per Classe ’24 il signor Alberto, dipen- Nuovo Corriere che era il giornale delle forze ciò che riguardava il lavoro. La nostra Costi- dente telefonico, all’indomani della di sinistra che manteneva però una linea di tuzione è stata definita laburista perché il tema caduta del governo fascista aderi- sinistra senza compromettersi troppo, era un del lavoro non si concentra in un solo artico- sce al Partito d’Azione clandesti- giornale di “frontiera”, di forma paludata, lo. Gli articoli sul lavoro sono rimasti talvolta no nel ’44, prima dell’insurrezione sorvegliata, un giornale di sinistra che guar- volutamente generici per “sabotaggio occul- di Firenze. Era richiesta un’ ade- dava al centro e così fece una forte concor- to”, per rinviare, forse, la legge di attuazione sione “al buio” perché c’era anco- renza a L’Unità: direttore ne fu Romano e dare la possibilità di interventi successivi ra l’occupazione tedesca. Bilenchi, esponente della Resistenza comu- vedi articolo 18, per esempio, vedi la condi- Era il momento in cui i partiti si an- nista in campo giornalistico. zione del lavoratore e i contratti atipici! davano di nuovo costituendo e Quali erano i rapporti fra i cattolici e la sini- Una battuta che circola è che la Repubblica una delle prime azioni che fecero fu stra all’interno dell’assemblea? italiana è sempre in fase costituente! quella di togliere le mine che i tede- -Il clima era ancora quello del comitato di li- Forse si è voluto dilazionare l’attuazione schi avevano messo alla centrale berazione nazionale: in primo piano c’era an- perché lo stato di fatto diventasse stato di telefonica di Firenze centro. cora l’antifascismo e forte e sentita era la diritto. Come ricorda il periodo della Co- collaborazione per mantenere la neonata Re- A dimostrazione di ciò alcuni articoli atten- stituente? pubblica. dono ancora l’attuazione! - Si avvertivano tentativi più o Quali furono i punti più importanti del di- Un’ ultima domanda: ritiene che lo spirito meno visibili , non voglio parlare battito, quelli su cui la discussione fu meno della Costituente abbia animato anche i proprio di sabotaggio ma insom- distesa? lavori della commissione di inchiesta sul- ma, di rimandare l’inizio dei lavori - Il primo punto fu sicuramente l’organizza- la P2? dell’assemblea; allora socialisti, zione interna, del resto per un certo periodo l’ - Assolutamente sì. Presidente era Tina partito d’azione e comunisti deci- A. C. ebbe il ruolo di Parlamento. Nell’ambito Anselmi che ha sempre cercato di far sero di fare una campagna di comi- dell’Assemblea uomo di primaria importanza attenere la commissione ai principi costi- zi, a cui io ho partecipato. Circola- fu Ruini che fu presidente della commissio- tuzionali, sia per il funzionamento sia per i va allora una sigla curiosa, costitu- ne cosiddetta dei 75, la commissione per la contenuti. Ricordo che definiva la Costitu- ita dalle iniziali della frase Forze Costituzione che elaborò il progetto di costi- zione “stella polare” da seguire per non Occulte Della Reazione In Aggua- tuzione da portare in sede plenaria. Un se- perdere mai la rotta. to, FODRIA e dicevamo in codice condo punto fu senza dubbio il voto alle “Attenti alla Fodria!”. Infatti appe- donne: l’eredità della Resistenza giocò un L’intervista non è finita con queste parole na nata la Repubblica cominciò la ruolo decisivo perché le donne avevano par- ma questa espressione “c’è parsa così giusta clandestinità degli avversari, forse tecipato non solo singolarmente ma anche che abbiam pensato di metterla qui, come il i monarchici che non accettavano come gruppi organizzati. sugo di tutta la storia”.

16 De Gasperi uomo di partito e uomo di stato di Valerio Del Nero

enza dubbio la figura umana e politi- Sono noti i pregi e i limiti dell’esperienza ca di Alcide De Gasperi (1881-1954) è politica del popolarismo nella fase di dis- Squella che, tra i padri fondatori della soluzione dello stato liberale, nell’avvento Repubblica, ha riscosso negli ultimi anni al potere del fascismo e nella rapida co- un interesse particolare che non accenna a struzione della dittatura da parte di diminuire. Mussolini, quando la chiesa romana, L’ultima conferma è data da questa ampia e fascinata dalla prospettiva di chiudere la ricca biografia di Piero Craveri, De Gasperi, questione romana e di trovare nel fasci- Bologna, il Mulino 2006, nella quale all’ul- smo stesso una sponda politica solida per timo decennio della vita dell’uomo politico riaffermare i suoi principi di cristianizzazione trentino è concessa un’attenzione specia- della società italiana, abbandonava presto le, quanti-tativamente maggiore rispetto al- il partito di Luigi Sturzo al suo destino. Da l’analisi della prima parte di essa. E ciò è questo punto di vista il dramma del comprensibile, se si riflette sul ruolo di pro- popolarismo coincideva con una crisi per- tagonista che De Gasperi ha giocato nel sonale profonda di De Gasperi, che verrà secondo dopoguerra. Tuttavia, pur senza presto incarcerato dal fasci- indulgere a continuismi e a gius- smo. Negli anni del consenso tificazionismi di sapore vagamente e nel quadro della concilia- storicistico, proprio perché nella vita di una zione (1929), la chiesa roma- persona si manifestano spinte, perfino con- na evidenziava forse il mas- traddittorie, di varia matrice (ambiente di simo grado di com- formazione, caso, scelte personali, fortu- promissione col fascismo. na, condizionamento dei tempi, audacia Questo però non impedi- etc.), resta il fatto che gli anni di apprendi- sce di valutare, al di là di stato nel giornalismo cattolico, l’esperien- una facciata di za di deputato al parlamento di Vienna, il trionfalismo e di dramma delle sue terre nella catastrofe più unanimismo, venature generale della grande guerra, rappresenta- profonde di crisi e di dis- no il fondamento imprescindibile di senso, tra le quali si an- un’esperienza politica che il turbolento pri- nidavano i germi della mo dopoguerra, nel ciclone della crisi dello formazione della futu- stato liberale, metterà ulteriormente alla ra classe dirigente cat- prova. Il prezioso lavoro di De Gasperi al- tolica e democristiana: l’interno del Partito Popolare sturziano, questi percorsi, tal- evidenziato, come è stato acutamente os- volta tortuosi, sono servato, dalla sua particolare sensibilità per stati esaminati ormai la dimensione parlamentare e costituzionale con acutezza dagli di questo movimento politico, mette in luce studiosi, che hanno una caratteristica di fondo del modello po- scandagliato sia le litico degasperiano, vale a dire quell’atten- organizzazioni del zione profonda per l’istituzione statale che laicato cattolico, riemergerà prepotente nel clima della rico- sia singole perso- struzione dopo il secondo conflitto mon- nalità, sia la poli- diale. tica della Santa

17 Sede, nel profondo meno unita- posto di qualunque altro che si riferisse al tale di questo partito dopo il 1945, riesce a ria di quanto possa apparire ad popolarismo (anche se l’esperienza politi- spiegare il consenso di massa ottenuto uno sguardo superficiale. ca popolare è saldamente conservata), pro- nelle famose elezioni del 1948 e in seguito Lo stesso De Gasperi, una volta prio perché da un lato egli vuole rifarsi al mantenuto, pur con sensibili ridimensio- uscito dal carcere, trova acco- modello delle democrazie cristiane europee, namenti della proprio forza elettorale. glienza nella Biblioteca Vaticana, mentre dall’altro intende insistere sull’ag- Laicità inoltre, nella visione degasperiana, dove un modesto impiego gli per- gettivo democratico quale elemento di rot- voleva dire consapevolezza di non essere mette di sopravvivere, ma soprat- tura e di critica nei confronti di un cattoli- politicamente autosufficienti nel quadro tutto gli concede di studiare, di cesimo romano ancora sensibilissimo ai ri- politico di una democrazia rappresentativa riflettere, insomma, di entrare in chiami dell’autoritarismo politico (se non e quindi implicava di dover mirare ad una contatto con realtà culturali an- delle dittature). Ipotizzare e scegliere un rap- funzione di centralità nello schieramento che extraitaliane di indubbio rilie- porto innovativo tra cattolicesimo e demo- politico, coltivando preziose alleanze coi vo: sono questi gli anni del crazia, distaccandosi nettamente da partiti laici minori. ripensamento delle passate espe- regressive nostalgie vaticane filoautoritarie Ripensare oggi, concluso il “secolo bre- rienze, ma anche delle tensioni e clericali, va a merito del gruppo dirigente ve”, a quegli eventi fondanti il nuovo sta- positive verso un futuro di tra- fondatore della Democrazia Cristiana e spe- to italiano (guerra, resistenza, assemblea sformazione, allora certo indefi- cialmente di Alcide De Gasperi, che anche costituente, carta costituzionale, divisio- nito nel tempo, se si pensa alla in seguito darà a più riprese prova di matu- ne del mondo in zone d’influenza, incipiente situazione italiana e mondiale de- ra autonomia rispetto alla volontà della guerra fredda), permette certamente uno gli anni trenta. Santa Sede: punto sicuramente discrimi- sguardo globale e per certi versi pacifica- La guerra e la caduta del fasci- nante, questo, anche delle sue scelte poli- to. Ma rientrare mentalmente nell’atmosfe- smo nel luglio del 1943 rimettono tiche future. Il difficile equilibrio ra di quei tempi drammatici ed esaltanti allo in moto tutta la situazione politi- degasperiano nasce anche sulla base di una stesso tempo e cogliere via via il senso ca, ridanno fiato all’antifascismo, profonda fedeltà alla chiesa, che tuttavia delle scelte allora operate, tra dubbi ed er- accelerano fortemente le stesse non nega affatto l’autonomia della sfera rori, non è certo agevole. In questo senso scelte degasperiane. Da questo politica rispetto a quella religiosa, il che a la biografia degasperiana di Craveri è una punto di vista la nascita della De- sua volta spiega la struttura della nuova mappa preziosa per capire l’uomo politico mocrazia Cristiana è davvero formazione politica come partito dei catto- e lo statista trentino. A questo proposito la un’opzione gravida di futuro: il lici, ma non come partito clericale, in una scelta dello studioso di lasciare da parte o nome, non certo nuovo, è appli- dinamica relazione tra laicità e fede religio- comunque sullo sfondo le vicende familia- cato felicemente a questo inedito sa. Né del resto solo l’anticomunismo, che ri e personali è comprensibile nell’ottica di soggetto politico ed è preferito al pure costituirà una caratteristica fondamen- evidenziare nel personaggio la dimensio-

Lettera di Terracini a De Gasperi per l’approvazione del nuovo emblema della Repubblica

18 ne tutta politica, anche se va ricordato che Gasperi accentua la scelta filoccidentale per stabile e sicuro l’Italia può con- aspetto privato e realtà pubblica di un in- la democrazia rappresentativa che il viag- tare nel campo della politica, del- dividuo si intrecciano sempre profonda- gio negli Stati Uniti, l’accoglienza del pia- le istituzioni e dei legami interna- mente: non fa certo eccezione il caso di no Marshall e l’estromissione delle sini- zionali, le idee stesse che reggo- Alcide De Gasperi, per il quale gli affetti stre dal governo avrebbero progressiva- no, o dovrebbero reggere, la no- familiari costituirono sempre un ricchissi- mente sanzionato. stra convivenza civile, il progres- mo, fecondo e costante tessuto di riferi- Tuttavia con quella che ormai si poteva con- so e l’unità della nazione, risal- mento. siderare l’opposizione di sinistra restavano gono innanzitutto alla sua epoca Dicevo precedentemente che il Craveri ha molteplici canali di apertura e di dialogo, pri- e all’opera che egli vi svolse” (p. scelto di dare grande risalto all’intensissi- ma di tutto sulla carta costituzionale allora in 637). ma attività politica di De Gasperi dalla libe- fase di elaborazione: l’esempio più discusso razione in poi, quando viene assumendosi e clamoroso, che può essere letto anche come pesanti responsabilità di governo, in un un capolavoro di diplomazia, è l’inserzione primo tempo condivise con i leaders degli dei Patti Lateranensi nella Costituzione re- altri partiti antifascisti, uomini temprati dalla pubblicana. opposizione al vecchio regime, ma uomini Da questo punto di vista, la sonante vittoria anche che, al di là delle loro radicali diffe- nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948 è la renze ideali, erano capaci di cogliere il noc- conseguenza di un ulteriore peggioramento ciolo di un’azione politica capace di supe- del quadro internazionale, che faceva con- rare ogni angusta ottica parziale in vista di vergere, in una misura prima imprevedibile, una finalità pubblica, superiore dell’azione un consenso amplissimo sulla Democrazia politica, al di fuori di ogni gretto Cristiana. Ma anche in questa decisiva occa- particolarismo. Di eccelsa statura appaio- sione, che avrebbe offerto per decenni una no, a confronto con buona parte dei politi- sicura rendita di posizione a questo partito, il ci contemporanei, i vari Palmiro Togliatti, timbro degasperiano della elaborazione poli- Pietro Nenni, Ugo La Malfa, per ricordarne tica e della conduzione della campagna elet- solo tre, accanto ovviamente a De Gasperi, torale è inconfondibile, di fronte alle robu- Ugo La Malfa i quali manifestavano ed incarnavano un stissime spinte integraliste che provenivano senso dello stato e del bene comune che da settori della chiesa romana coagulati in- oggi è merce molto rara. Ma nel caso del- torno ai comitati civici di Gedda. l’uomo politico trentino bisogna rammen- In diverse occasioni, insomma, De Gasperi, tare come egli già avesse precocemente oltreché abile guida di partito, si presenta preso su di sé, alla fine del 1944, una re- con la fisionomia inconfondibile dello sta- sponsabilità politica sicuramente poco gra- tista di razza, capace di difendere gli inte- tificante, assumendo il dicastero degli esteri ressi nazionali contro ogni ipotesi gretta- nel secondo governo Bonomi, in un mo- mente nazionalista, in un’ottica convinta- mento di disastrosa immagine internazio- mene europea, lontano da ogni ipotesi di nale dell’Italia. Una scelta che corrisponde società cristiana. Ugualmente, in una pro- al successivo gravoso compito, affrontato spettiva radicalmente democratica, nel ri- con dignità, di firmare il trattato di pace e di spetto di tutte le visioni del mondo, colpi- gestire la spinosa questione di Trieste. E’ sce il primato che egli assegna sempre al noto che le questioni internazionali influi- governo e alla sua delicata funzione di rap- scono sempre profondamente sulla politi- presentare e gestire gli interessi generali Palmiro Togliatti ca estera, ma negli anni immediatamente del paese, di fronte ad ogni meschino ri- successivi alla fine del secondo conflitto chiamo partitico. Forse è anche questa la mondiale questo sembra particolarmente ragione per cui, nelle tensioni del decisivo vero in relazione alle decisioni, valide o 1947, fu possibile portare a compimento la sbagliate, del leader democristiano. Del re- carta costituzionale, nella quale confluiva- sto tutto ciò non dipendeva certamente no sapientemente miscelate alcune istanze solo dalla volontà dei singoli uomini politi- fondamentali di matrice laica, socialista e ci italiani: l’alleanza tra Unione Sovietica e cattolica: anzi, è stato detto, che questa potenze occidentali, che aveva permesso intesa tripartita fece la sua prova migliore di schiacciare il nazismo e il fascismo, si proprio nella elaborazione della Costituzio- stava rapidamente sgretolando e l’Europa ne dell’Italia repubblicana, mentre risultò appariva sempre più divisa in zone di in- meno incisiva e più fiacca a livello di go- fluenza, che poi corrispondevano sostan- verno. zialmente ai territori conquistati dai rispet- Le conclusioni dell’autore sulla figura di tivi eserciti durante l’ultima fase del con- De Gasperi colpiscono per la loro radicalità, flitto. Da questo punto di vista il 1947 ap- ma invitano tutti a riflettere seriamente sul pare come un anno decisivo per l’evolu- percorso storico e politico che ci separa da Pietro Nenni zione della politica italiana, quando De quegli anni cruciali: “Ancor oggi ciò che di

19 Lo sapevate...?

di Paola Casali Grossi

rendete in mano una Costi rete che lo Stato Italiano vi espone quali La Costituzione tutela anche la maternità e tuzione della Repubblica diritti e libertà tutela, quali doveri impone la salute, promuove l’arte, lo studio, la PItaliana. al consesso sociale, che siete voi, che sia- scienza, progetta la scuola come fucina del Vedrete che è entrata in vigore il mo tutti, ancora una volta presi singolar- nostro futuro, stimola e sprona al lavoro 1° gennaio 1948, ma ha poco sen- mente o collettivamente; vedrete allora che come valore in sé e come mezzo di sosten- so segnalare sol- nessuno può violare – tamento; regola i diritti sul luogo di lavoro tanto di anniversari Nessuno può violare seppur con delle specifica- e tutela quelli di chi non può lavorare. Ri- o simili, correndo in la vostra libertà zioni che nulla tolgono alla conosce il diritto ad associarsi per rivendi- tal caso il rischio di nitidezza del principio – la care i diritti sopra menzionati, sprona il cit- vivere tale docu- personale, fisica, vostra libertà personale, tadino alla libera iniziativa economica, ne mento distante dal- morale... fisica e morale, il vostro tutela la proprietà, la contempera all’inte- la propria quo- domicilio, la vostra corri- resse comune, in sostanza ha in mente un tidianità almeno quanto sono i spondenza (anche quella via e-mail), il vo- uomo che abbia diritto ad essa ma che ca- decenni trascorsi dalla suddetta stro diritto di riunirvi, quello di associarvi pisca che essa non è tutto. data. per un condiviso interesse o sentimento, Se quanto sopra descritto vi pare lettera Invece proseguite nell’esperi- hobby, culto, pensiero politico, fede spor- morta, violata, frustrata; se vi appare il pa- mento e cominciate a leggere i tiva e così via. ravento dietro cui le umane nefandezze di primi 12 articoli che i Costituenti Potete manifestare senza timore di dichia- chi si pensa abbia potere possano trovare vollero definire principi fonda- rare il vostro nome. Potete agire in giudi- libero sfogo; se proseguendo nella lettura mentali. Ivi scoprirete che lo Sta- zio, cioè ricorrere ai giudici per vedere tu- dall’art. 55 fino alla fine della Carta Costi- to nel quale viviamo riconosce telati tutti i diritti sopra enunciati. Se siete tuzionale vi appare soltanto una all’uomo, come individuo e come dalla parte del torto, se sarete riconosciuti regolamentazione astrusa e lontana, sfrut- corpo sociale, diritti preesistenti tali in ogni grado di giudizio di questo pae- tata da chi sta, per così dire, nella stanza alla stessa nascita dello Stato; li se, in ogni caso la pena dovrà essere dei bottoni; ebbene, sappiate che domani promuove e li identifica come va- consona al senso di umanità e mirare a rein- potrete votare ma anche non votare, crea- lori assoluti nei rapporti fra le per- tegrarvi in quello spirito e corpo sociale re nuove associazioni politiche, promuo- sone, nel corpo sociale, nei nu- che prima vi apparteneva. Leggete ora gli vere referendum, rivolgere petizioni al Par- clei più piccoli, nelle organizza- art. da 29 a 54 e scoprire- lamento, accedere agli zioni complesse. Li descrive sen- te che – senza toccare in Quasi 60 anni fa vi è stato Uffici Pubblici, fare za pretese esaustive e li regola per questo breve tragitto i fatto un dono che non proposte di legge (artt. il bene della comunità. Leggete rapporti fra Stato Chiesa appassisce mai... 48-49-50-51-71 comma gli articoli, 3,5,6,9 e così via fino Cattolica e altre confes- 2 e 75), senza obbligo all’art. 11; sappiate che queste sioni religiose, che certo hanno influenza- di essere parlamentari o politici di profes- norme non possono essere mo- to fra gli altri anche la redazione dell’art. sione. E tutti questi diritti, regolati con mo- dificate se non in due modi: con 29; rapporti peraltro su cui troverete noti- dalità parzialmente differente benchè non un cambiamento pacifico o vio- zie all’interno di questo giornale - scopri- nella sostanza, li avete nei confronti delle lento dell’intera istituzione stata- rete dicevamo, che la famiglia è un valore, autorità locali: Regioni, Province, Comuni. le definita “Repubblica Democra- che di conseguenza lo Stato impone dei Sappiate pertanto che, per quanto il mon- tica”, oppure con la fine di essa, doveri ai genitori ma soprattutto dei diritti do che leggete, vivete, vedete possa ap- cioè con la fine dello Stato Italia- ai figli. Potrete essere d’accordo o meno, parire sbagliato, quasi 60 anni fa vi è stato no. Sono quindi principi immuta- ma questa è una garanzia per voi; ricorda- fatto un dono che non appassisce mai: a bili da chicchessia, politico o telo ai vostri genitori e ricordatevelo quan- voi scegliere se farne il mantello protettivo meno, burocrate, affarista, delin- do lo sarete. La famiglia non è solo quella e ispiratore di una deontologia civile o quente, onesto: nessuno può eli- riconosciuta a seguito del matrimonio cat- lasciarlo in soffitta come un pastrano che minare o modificare i principi fon- tolico (è sufficiente il rito civile) e col tem- non ha stagione buona per l’uso. State certi damentali della Costituzione. po il legislatore ha mirato a tutelare anche però, che in questo secondo caso altri for- Proseguite nella lettura, e scopri- la cosiddetta famiglia di fatto. se ne faranno un uso meno nobile.

20 ...e gli italiani ricominciano a cantare di Cristina Negroni

L’Italia canta ma la musica cambia e…saltano i cinquecentocinquanta pifferi! Le donne anche se “voglion fa’ l’americane”, restano italiane nel profondo. Al festival di Sanremo il trionfo dell’ordine borghese fino al l’arrivo del ciclone Modugno.

artendo dalla considerazione, peraltro ormai così ovvia da poterla ritenere Pun luogo comune, che la canzone popolare è “a pieno titolo” uno dei documenti che aiutano a capire la storia, in quanto esprime lo stato d’animo, gli umori dei protagonisti diretti e indiretti degli avvenimenti, la voglia di dimenticare, di evadere e insieme il fascino di mode e sound di altri paesi…, i testi che seguono intendono essere una piccola carrellata sul panorama musicale negli anni dalla Resistenza ai primi passi della repubblica (1943-1948), fino al Festival di Sanremo negli anni ’50 . Questa manifestazione è da vedersi come uno dei primi segni di una effettiva ripresa, in quanto nasce dall’iniziativa di un gruppo di impresari per Maramao perché sei morto? rilanciare il turismo, il Casinò e l’industria floricola della città ligure. Scritta nel 1939 a poca distanza dalla morte Tornando rapidamente ai primi anni della di Costanzo Ciano (presidente della Camera seconda guerra mondiale, la canzone dei Fasci e padre di Galeazzo), da Panzeri e italiana vive un momento particolarmente Consiglio, la canzone creò qualche interessante perché è caratterizzato da problema a Panzeri in quanto la censura la brani ed artisti che riescono a fondere in ritenne, come molte altre, un veicolo di modo convincente “i canoni musicali propaganda occulta contro il fascismo. americani con la tradizione melodica L’accusa era sostenuta anche dal fatto che italiana” (Igor Principe). I nomi più i primi versi del testo furono trovati scritti importanti in questo senso sono quelli di sul basamento del monumento a Ciano a Natalino Otto che, nonostante l’ostracismo Livorno. e la censura del regime contro quella che Canzoni “di fronda” ma anche di evasione, veniva definita “barbara antimusica negra”, dunque; tuttavia quando nel giugno1940 riesce a far accettare lo swing, Alberto l’Italia entra in guerra, si avverte un clima Rabagliati e il Trio Lescano. Quest’ultimo, diverso da quello del primo conflitto; c’è formato dalle tre sorelle olandesi Leschan, molto meno patriottismo e sempre traspare ha al suo attivo numerosi successi, tra i una nota di malinconia anche nei brani quali anche una delle cosidette “canzoni intesi ad esaltare gli aspetti eroici della della fronda” contro il Fascismo: guerra; è scomparso del tutto lo spirito del “canta che ti passa”, che aleggiava nelle trincee durante la Grande Guerra. Non mancano canzoni “leggere”, che aiutino a non pensare all’avanzare inesorabile della tragedia, né brani “della fronda”, quali Pippo non lo sa (1940), il cui obiettivo è Achille Storace (“che quando passa ride tutta la città”) o Il tamburo della banda d’Affori(1943), “che comanda 550 pifferi”: non è difficile intuire chi si celi dietro il “tamburo principale della banda”, considerando che 550 è il numero dei consiglieri della Camera dei Fasci e delle Pippo non lo sa Corporazioni:

21 Con la fine del Fascismo e con la guerra civile tra alleati e partigiani da una parte e coloro che continuano a sostenere l’alleanza con la Germania dall’altra, il panorama musicale ha le sue espressioni più significative nei canti dei partigiani , di cui Bella Ciao è il simbolo indiscusso, nonostante che Fischia il vento fosse cantato a livello più nazionale, e nello swing originale entrato in Italia con le truppe americane, che musicisti quali C.A.Rossi e cantanti come Ernesto Bonino, trasferiscono nella canzone italiana; per un congresso dei “Partigiani della Conosci mia cugina? (1946) ne è un Pace”, un movimento nato a Parigi esempio interessante: nell’aprile 1949. Le origini del brano sono rintracciabili nella Conosci mia cugina? tradizione folklorica di diverse regioni del Nord (Piemonte, Trentino, Veneto) e degli Le parole del testo hanno evidenti allusioni Alpini nella Grande Guerra, quindi il canto alle nuove mode dell’epoca e agli è passato nel repertorio delle mondine e atteggiamenti più “disinvolti” della donna dei partigiani dell’Emilia. (balla il boogie woogie, conosce un po’ l’inglese), ma è di fatto solo una questione Se finora il passaggio degli alleati è di forma, della “voglia d’America” che inscindibilmente legato all’ondata di swing poteva far dimenticare la guerra, perché, che ha rinnovato la musica italiana, a nella sostanza, anche la emancipata cugina Napoli ha lasciato ben altra traccia: la – la maschietta – con i corteggiatori si nascita di una quantità sorprendente di comporta come le hanno insegnato mamma bambini con la pelle nera, frutto di relazioni e nonna (“ma non c’è niente da far!”). il con soldati americani di colore! brano era stato pensato per Natalino Otto, Tammuriata Nera, magistralmente ripresa ma è stato ripreso con successo da cantanti in tempi recenti dalla Nuova Compagnia di che avevano optato per il jazz, come Canto Popolare, è l’eco ferocemente ironica Ernesto Bonino. ma anche delicata di questo fenomeno. Il brano è del ’44, scritto da E. Nicolardi e E.A.Mario, dopo che il primo, dirigente amministrativo di un ospedale di Napoli, aveva notato l’alto numero di questi neonati nel reparto di Maternità.

Bella Ciao

Bella Ciao è un canto documentato nella Resistenza, soprattutto fra i partigiani di formazioni emiliane ma anche presso le truppe regolari nell’avanzata finale nelle regioni centrali, ma ha cominciato ad essere popolare nel 1948 al festival della Gioventù a Berlino, dove fu cantata da un gruppo di studenti italiani.; altre fonti sostengono che le parole siano state scritte a Praga nel ’51

22 La struttura della tammuriata, in cui quasi Il mio nome è donna come in un coro greco si danno spiegazioni ad un fatto così strano, consente di dare voce alla Napoli del dopoguerra, con tutte le sue miserie e i pregiudizi ancora insiti nella società.

Tammuriata Nera

Gli anni immediatamente successivi alla fine del conflitto, i cosiddetti anni della ricostruzione, sono dominati dai grandi passi verso il “recupero” della democrazia: il Referendum Monarchia- Repubblica(’46), la Costituente (’47), la Costituzione (’48), le elezioni del 18 aprile (’48); e potrebbero giustificare un entusiasmo che non ha, di fatto, molta ragione di esistere. E in effetti, nei versi di molte canzoni è presente una nota di malinconia, come nel caso di In cerca di te (1945), nelle cui parole “è la sintesi della condizione umana nella quale vivevano tanti italiani di allora”( Gianni Borgna, Storia della canzone Italiana, Mondatori, 1992)

In cerca di te

Accanto a brani “dolenti”, di nostalgia e Musicalmente, questo filone coincide con solitudine come questo, la esigenza di l’introduzione in Italia di nuovi ritmi dimenticare e di tornare a vivere, tuttavia, provenienti dall’America del Sud, quali, produce un’ondata di disimpegno che nelle oltre al tango ormai già presente da circa canzoni si esprime con testi che o 20 anni, la rumba, la raspa il bajon, la riproducono l’atmosfera maliziosa e beguine e il bolero, “tutte danze libertina del caffè concerto, vero e proprio particolarmente sensuali che sciolgono “luogo di perdizione” e di goliardia, con facilmente le tensioni accumulate e quel giocare su temi audaci e continui favoriscono il riassorbimento delle ferite” doppisensi (cfr. La Paloma Blanca di (G.Baldazzi, La Canzone Italiana del ‘900, Cherubini e Falcomatà, 1946 ), la cui New Compton Editore). Nasce quindi,due tradizione è giunta fino a noi ( cfr. Il anni dopo Amado mio, il famoso brano Clarinetto di R.Arbore o La Pansè di cantato da Rita Hayworth nel film Gilda, Carosone); o la cui demenzialità rasenta la Addormentarmi così di Mascheroni e Bini, metafisica, come nel caso di Eulalia 1948, nel cui arrangiamento del maestro Torricelli, di Olivieri, Nisa e Redi, 1947, che Pippo Barzizza si avvertono echi di questo per il suo incontrastato quanto “incedere latino”, peraltro adattissimo al stupefacente successo, ha portato a testo (“bocca a bocca, cuore a cuore, morire numerose “rivisitazioni” anche in tempi insieme, labbra sulle labbra”). Non è un recenti: caso che sia proprio Lidia Martorana a portare la canzone al successo. Eulalia Torricelli Addormentarmi così Nel 1946 la cantante Lidia Martorana inaugura con Il mio nome è donna di Dello stesso tenore è Amore baciami, di Mascheroni e Testoni quel filone di canzoni C.A.Rossi, 1948, che, sempre grazie alla d’amore che hanno per tema la totale languida e sensuale interpretazione della dedizione della donna all’amato, e che si Martorana, venne apprezzata anche in avvalgono di versi languidi e di voci America, dove, cantata da Pat Boone, sensuali nell’interpretazione. diventò la colonna sonora del film The Main Attraction.

Il nostro breve percorso nella canzone degli

23 - , e vi si alterneranno motivi orecchiabili e testi “facili”, con il cuore che ine- sorabilmente fa rima con amore , “vecchi scarponi” con ovvie allusioni alla guerra non ancora “metabolizzata”, altre canzoni “di fronda “ contro i “papaveri alti, alti” della classe dirigente Democristiana, contrapposti a rassegnate “paperine” – le donne – (“sei nata paperina, che cosa ci vuoi far?”).

La vita del Festival scorrerà su questi binari fino al 1958, quando il “ciclone” Modugno catturerà l’Italia e il mondo con il suo brano vagamente metafisico Nel blu dipinto di blu che, anche per la rivoluzionaria qualità del sound - adattamento di quello degli urlatori americani alla tradizione italiana – si pone come elemento di rottura con il passato. Del tutto innovativo è anche il Nilla Pizzi fatto che Modugno sia l’interprete di un brano da lui composto: questo lo fa essere anni ’40, che è poi una sorta di tuffo nel il caposcuola dei cantautori, i quali “come eravamo”, senza nessuna pretesa costituiranno una svolta nella storia della di rigore specialistico, si conclude nel 1948 canzone italiana. Molto si è detto del testo perché in questo anno che pure è percorso di Migliacci: si è voluto coglierne da contrasti ideologici pericolosissimi per l’ispirazione nella pittura di Marc Chagall, la stabilità del paese (è l’anno alcuni critici lo hanno accostato alla poesia dell’attentato a Togliatti), l’industria dello ermetica; la psicanalisi, infine , partendo spettacolo sembra dare segnali di ripresa dal fatto che il volo è simbolo dell’atto grazie anche alla radio che recupera un sessuale, lo ha visto come “una esplosione ruolo determinante nella diffusione delle di gioia sensuale e un viaggio al centro varie forme di intrattenimento, e sarà dell’esperienza amorosa”. Sarà tutto proprio la radio che nel ’51 darà voce al questo o, come semplicemente sostiene Festival della Canzone Italiana di Sanremo, l’autore, esso nasce da un incubo in un vinto – quasi con intento autocelebrativo momento di sofferenza per un amore - dalla canzone Grazie dei fior, romantico perduto? In fondo, non importa molto; resta brano d’amore - rigorosamente tormentato il fatto che il successo riscosso dalla ( “m’han fatto male e pure li ho graditi/ ma canzone e dal suo interprete, la voglia se l’amore nostro si è perduto/perché vuoi dell’Italia di “volare”con lui, ne hanno fatto tormentare il nostro cuor? In mezzo a quelle una sorta di “inno” di un paese in cammino rose ci sono tante spine” ) - in linea con il sulla strada della rinascita. filone melodico italiano di quegli anni. Nilla Pizzi, la cantante che lo porta al successo, Nel blu dipinto di blu diventa la regina incontrastata della canzone e “bisserà” la vittoria l’anno successivo con il patetico brano (d’amore) Vola colomba, dai chiari riferimenti patriottici al destino ancora non risolto di Trieste( “…che inginocchiato a San Giusto, prega con l’animo mesto/ fummo felici e uniti e ci han divisi/ci sorrideva il sole, il cielo e il mar/noi lasciavamo il cantiere/lieti del nostro lavoro/e il campanon din don ci faceva il coro”).

Anche la manifestazione canora di Sanremo – tuttora “viva e vegeta” dopo 56 anni – riflette le esigenze e gli umori contrastanti della popolazione – dimenticare, celebrare, protestare, sperare Domenico Modugno

24 Fra le pagine L’opinione degli alunni Il Bel Paese ha la sua costituzione di Leonardo Amadori classe V B - a.sc. 2006/2007 La costituzione italiana nasce dopo un periodo altri. Si cerca quindi di formare una società com- menticato. Sorge quindi la necessità di buio e oscuro della storia del Bel Paese. I diritti, posta da diverse realtà sociali che uniscono i pro- ricordare che la Costituzione in sé non negli anni del fascismo, erano violati in ogni regio- pri sforzi per un fine comune. Ancora nel 1967 si può essere considerata solo un atto ne, capoluogo, città e paese, aree urbane e rurali avvertono gli echi di questo “patriottismo” cor- costituzionale in quanto il suo conte- indifferentemente. La società era regredita dive- retto in Spadolini: “E la nostra massima passio- sto storico e le sue radici sono l’Italia e nendo una comunità manzoniana caratterizzata ne, amici è questa: l’Italia, l’Italia moderna, laica, la storia dei suoi cittadini. Cambiare la da potenti che cercano, riuscendoci, di sopraffare civile, rispettosa di tutte le fedi, l’altra Italia” (di- Costituzione diventa cambiare la sto- i più deboli con la forza, con i bravi. Non tutti, per scorso al Congresso del P.R.I.). Oggi la costitu- ria italiana quindi questo deve rispec- fortuna, si lasciavano sopraffare e grazie a queste zione, messa in piedi con tanti sforzi,è soggetto chiare un miglioramento collettivo della persone è stato possibile cambiare la società e di critiche dei vari governi spinti dal desiderio di società, come fu nel 1947. “Tutti i cit- giungere alla democrazia.. La Costituzione nasce modificarla ognuno per il proprio interesse, di- tadini hanno pari dignità e sono uguali per dare una svolta all’Italia, per dare voce e ri- menticandosi quale è il suo primo fondamento: davanti alla legge, senza distinzione di spettare le differenze. “ E questa unità costruita l’eguaglianza di tutti e non certo il beneficio di sesso, di razza, di lingua, di religione, sul rispetto delle differenze è una delle eredità più pochi. Una costituzione che non ha bisogno di di opinioni politiche, di convinzioni forti della Costituzione nata dalla Resistenza”(da ritocchi. Non ha bisogno di lifting. Piero personali e sociali” (art.3). Questa è Storia di una passione politica, di Tina Anselmi e Calamandrei definisce il suo lavoro di costituente l’Italia che vorremmo, “sempre sognata Anna Vinci, 2006), per non dare la possibilità di molto più agevole rispetto a coloro che hanno e sempre smentita e che continuiamo a commettere gli stessi errori del passato. La costi- combattuto, che sono morti per la patria, o me- sognare e ad inseguire, quasi eco della tuzione nata con grande impegno politico mette- glio per la democrazia. Forse il grande impegno nostra coscienza inquieta, quasi la spe- va in primo piano un’Italia fondata sul lavoro, politico di allora è dovuto alla memoria viva dei ranza di un mondo di valori che oltre escludendo così una Repubblica fondata sul pri- combattimenti, dei soprusi, dei morti ingiusta- ogni smentita non vogliamo conside- vilegio, sulla nobiltà ereditaria, sulle fatiche degli mente, della distruzione, oggi invece tutto è di- rare perduta...” (G. Spadolini - inter- vento congresso del P.R.I.). Una società anticostituzionale di Diletta Cecchi classe V B - a.s. 2006/2007 Oggi 2 Giugno, festeggiamo la nascita della per creare la condizione politica perché il passato “Dicendo che la Repubblica è fondata Repubblica Italiana, ma se pensate che mi non risorga nei suoi errori. sul lavoro, si esclude che essa possa dilungherò in inutili e pomposi elogi, finalizzati al Pensando a questo provo un certo sdegno verso il fondarsi sul privilegio, sulla nobiltà futile orgoglio personale di appartenenza nostro tempo così vicino a questi uomini tanto ereditaria, sulla fatica altrui e si afferma nazionale, voltate pure pagina, cambiate articolo grandi a questa ferita ancora aperta nel cuore di invece che essa si fonda sul dovere, e riservatevi di ascoltare questi piacevoli discorsi molti eppure già così lontana, quasi dimenticata. che è anche diritto ad un tempo per in qualche servizio di approfondimento della TV Non sono trascorsi ancora quei cento anni a cui ogni uomo, di trovare in un suo sforzo serale. Calamandrei alludeva nel discorso del 1947, che libero la sua capacità di essere e di Ciò che in realtà questo giorno dovrebbe già si è persa quella solennità fatta di valori veri e contribuire al bene della comunità rappresentare è quello che il “lontano” referendum di emozioni forti che animava i nostri illustri nazionale” (Amintore Fanfani, del 1946 ha scaturito successivamente, cioè la predecessori. No Pietro, ti sei sbagliato, i tuoi Assemblea Costituente, 22 marzo nascita di una costituzione frutto della coscienza posteri non hanno saputo comprendere ciò che 1947). di uomini superstiti di una storia assassina dei quel “noioso” documento rappresenta per la loro Questi sono ancora i valori racchiusi valori democratici e di libertà. Uomini come Piero personale libertà, nell’ottica di un passato che ha nell’articolo 1 della Costituzione, ma a Calamandrei che nel 1947 parlava così lottato per garantirglielo. leggerli ora sembrano quasi il contenuto all’Assemblea Costituente: “In questa democrazia Come sostengono Tina Anselmi e Anna Vinci in divino dei saggi di Bacon o di More, nascente dobbiamo crederci e salvarla così con la “Storia di una passione politica” del 2006, un’immagine utopistica lontana dalla nostra fede. Se noi siamo qui a parlare liberamente importante spia della buona salute di una realtà. in quest’aula è perché per venti anni qualcuno ha democrazia è la condizione della cultura “Siamo Sicuramente anche questa situazione, continuato a credere nella democrazia, e questa un paese che ha un patrimonio da difendere, un sebbene non possa essere paragonata sua religione ha testimoniato con la prigionia, passato glorioso, sperperarlo è segno di arroganza, a quella di Calamandrei e Fanfani, ha l’esilio e la morte”. ignoranza, di disinteresse per il bene comune”. bisogno di assidui sostenitori di quegli Una costituzione nata dalla resistenza che per Sono assolutamente d’accordo, “disinteresse per stessi valori, ma proprio perché ora a questo ci lascia come più grande eredità un’unità il bene comune”, eppure oggi quel bene non è differenza di un tempo le proble- costruita sul rispetto delle differenze (art.3) capace forse neppure menzionato nella scala di valori matiche a cui far fronte sono meno di farci riconoscere simili, appartenenti alla stessa che emergono da questa società e da questa cultura, evidenti ci adagiamo comodamente storia, risultato del difficile compito di tradurre in che giorno dopo giorno sta negando i caratteri cullati da una società che ha elevato leggi il sogno di un intero popolo di molti. Realtà tradizionali e fondamentali di libertà e di corruzione e disvalori ad abitudine ge- che viviamo e abbiamo il dovere di testimoniare uguaglianza senza i quali non vi è democrazia. nerale.

25 IL RISVEGLIO DEL CINEMA ITALIANO: di Manuela politiche del cinema dal ’43 al ’50 Taddei

Da Salò alla ripresa dell’attività a Cinecittà-film luce-nascita dell’Anica-arrivano gli Americani-interventi economico- politici della neonata Repubblica-il neorealismo e i suoi effetti.

opo l’8 settembre del ’43 minato capo del ministero della Cultura chinari cinematografici verranno traspor- il risorto governo fascista, Popolare e come prima preoccupazione tati di nuovo a Demigrato al Nord sposta avrà quella di riattivare il Cinegiornale Luce; Roma. la capitale del cinema da Roma ma è soprattutto la produzione sotto la pre- Non è migliore (Cinecittà) a Venezia, eleggendo- sidenza di Nino D’Aroma che aiuta a capi- comunque la salu- la a polo di una cinematografia re il clima di quel periodo. te del cinema ita- povera di contenuti, disimpegna- La produzione maggiore riguarda senza liano nell’Italia li- ta, mantenuta da sovvenzioni a dubbio, i cinquantacinque “Giornali Luce” berata del centro- fondo perduto. Il periodo di Salò ( dal numero 374 al 428) realizzati dall’11 sud, in cui dilaga- è da considerare un misero capi- ottobre del ’43 all’8 marzo del ’45, la mag- no i film america- tolo della storia del cinema italia- gior parte dei quali lascia la guerra in se- ni, che arrivano in no, in cui è impossibile rintrac- condo piano, puntando invece su crona- gran quantità gra- ciare qualche segno di ciò che di che sportive o mondane e servizi sull’arti- zie alle autorità lì a poco avverrà nel nuovo cine- gianato. Dopo la registrazione della prima militari alleate che ma, nato in mezzo alle ferite della assemblea del Partito fascista repubblica- hanno fatto abro- guerra, le macerie, ma alimentato no a Castelvecchio in provincia di Verona gare ogni norma dalla volontà di riscatto e di rina- (dicembre 1943) troviamo, ma non in gran protettiva voluta scita. quantità, servizi dal fronte, cronache di dal fascismo a tu- Fernando Mezzasoma viene no- bombardamenti alle opere d’arte, giuramenti tela della cinema- di reclute, azioni dei bersaglieri. Nel tografia naziona- cinegiornale numero 410 si parla dei parti- le. È incredibile giani: sarà l’unico accenno alla guerra civi- come gli America- le e in esso i partigiani vengono definiti “ ni, disposti a di- autentici sicari al soldo del nemico (…) ba- menticare fin da stardi che per viltà hanno tradito la Patria e subito che l’Italia per denaro servono lo straniero” (1) . nei decenni del Pochi invece saranno i film girati a Venezia fascismo fosse soprattutto a causa delle grosse difficoltà stata un pericolo che avrà Giorgio Venturini, direttore gene- costante per la rale dello spettacolo, a reclutare attori, tec- stabilità europea, nici, registi e maestranze: a parte Osvaldo mostrino invece Valenti e Luisa Ferida che partono volon- forti resistenze ad tariamente per il Nord, pochi sono i nomi di aiutare il paese spicco. Questi film eviteranno la propa- nel settore cine- ganda e affronteranno per lo più temi sen- matografico: uffi- timentali o di commedia o di melodramma cialmente il cine- come Senza famiglia di Ferroni, Ogni gior- ma italiano era no è domenica di Baffico, L’angelo del stato inventato miracolo di Ballerini, I figli della laguna dai fascisti e di De Robertis. come tale doveva Dopo la liberazione, nonostante i tentativi essere soppresso. di Venturini, e altri, Venezia non si svilup- Nei quarantacinque giorni del governo perà più come capitale produttiva e i mac- Badoglio ci si era interrogati su come af- 26 frontare il problema del cinema italiano, unitario, tolleranza e soprattutto l’esperienza cinematografica senza arrivare a una soluzione convincen- buonsenso. più straordinaria di quello stra- te; la discussione si rianima dalla primave- Nel ’45 si rimettono al lavoro Righelli con no inverno di transizione ( 1945, ra del ’44 in poi, quando si comincia ad Abbasso la miseria, Gallone con Avanti a n.d.r) , - una stagione che non fu aver chiaro il fatto che occorra un control- lui tremava tutta Roma, Brignone con né carne, né pesce, - fu un’altra. lo e una selezione della produzione stra- Canto, ma sottovoce, Bragaglia con In quella valanga di film prove- niera per offrire condizioni migliori al film Torna…a Sorrento e Ferroni, De Robertis nienti d’Oltreoceano, se ne infi- nazionale; e proprio nel momento in cui il ecc. tutti registi di grande esperienza che, lava ogni tanto qualcuno gira- sistema appare collassato appaiono i primi pur usando i modelli narrativi soliti, immer- to qua e là, non si sa come, nelle segni di ripresa, la volontà di rinascita, gono le loro opere nei problemi del presen- strade di casa nostra. Così, un un’estrema vitalità. Il primo sintomo è la te. pomeriggio, non mi rammento da nascita dell’Anica ( 10 luglio del 1944), Nell’autunno dello stesso anno, durante cosa richiamati, andammo a ve- Associazione nazionale industrie cinema- il primo festival internazionale svoltosi al dere, in una sala affollatissima tografiche ed affini, che si costituisce gra- teatro romano Quirino un film si imporrà di periferia, nel cuore del mio zie ad una decina di persone. Nata dalle all’attenzione di tutti e aprirà la strada al quartiere, fra piazza San Giovan- ceneri della Fnfis (1926), Federazione na- nuovo cinema italiano: Roma città aperta ni e piazza dei Re di Roma, un zionale fascista industriali dello spettaco- di Rossellini. Girato in un teatro di posa film che già nel titolo richiama- lo, l’Anica si propone una regola- improvvisato in un vecchio padiglione usa- va la nostra città e la nostra espe- mentazione dell’intero sistema commercia- to per le corse dei cani, in assenza di un rienza dei mesi passati. Era una le in modo da arginare il tentativo di impianto per la colonna sonora per cui le storia su Roma occupata dai te- colonizzazione in voci sono state atto da parte del registrate a par- cinema americano. te, il film ha l’im- Fra richieste fatte mediatezza di al governo di una cronaca in detassazione e di- presa diretta, retti contributi al- “ogni inquadra- l’industria cine- tura trasuda il matografica, no- dolore, la paura, nostante l’oppo- l’umile eroismo sizione di Holly- di una comuni- wood il cinema ita- tà oppressa”(2) liano riprende il Imporsi all’at- cammino. Anno tenzione di tutti dopo anno i pro- non equivale dotti nazionali ad una genera- recuperano sui le approvazio- film hollywoodia- ne, infatti i giu- ni. dizi sul film di I film prodotti nel Rossellini in Ita- 1945 sono 28, nel lia sono con- 1946 sono 62 e dal trastanti:come Silvana Mangano in “Riso amaro” 1947 in poi si ha riporta G.P. una crescita che, Brunetta (3)si se non può per il hanno riserve morali di L. Comencini sulla deschi. Credo che questa sia sta- momento formare rivista “Lettura”, ideologiche di A. Vec- ta un’esperienza unica nella sto- l’ossatura di una chietti su “l’Avanti!”, tecnico-stilistiche di ria del cinema. Il codice dei film vera e propria in- A. Pietrangeli su “Star”, plausi più o meno americani vi era radicalmente dustria, indica co- incondizionati di U. Barbaro su “l’Unità”, rovesciato: il pubblico in sala munque la ten- di A. Moravia su “La nuova Europa”, di I. non era invitato a sognare che denza di una len- Montanelli su “Il Corriere d’informazione”, cosa gli sarebbe potuto accade- ta ma continua e in fine l’entusiasmo di C. Lizzani che re se si fosse trovato in una si- riconquista del apre un suo articolo in “Film d’Oggi” del 3 tuazione analoga a quella che mercato. novembre 1945 dedicato a Roma città aper- vedeva raccontata, ma gli si fa- Tutte le forze ta con queste parole: “Finalmente abbia- ceva vedere quel che lui era o sono utili per la ri- mo visto un film italiano! Intendiamo per quel che era stato fino a pochi presa ed è per film italiano un film che racconti cose no- mesi prima. In giro, per la sala, questo che il ci- stre, esperienze del nostro paese, fatti che c’era la stessa gente umile, po- nema italiano non allontana i registi, gli at- ci riguardino.” Così si è espresso A. Asor veramente vestita, smunta, con i tori e i tecnici che sono stati fascisti e/o Rosa in un suo recente libro autobiografi- buchi della fame sotto gli zigo- hanno aderito a Salò: prevalgono spirito co (4) ricordando Roma città aperta. “ Ma mi, gli zatteroni di sughero con-

27 sunti, gli abitucci di cotone leg- za collettiva e ogni aspetto del reale diventa e se è vero che spesso le battute sono gero, le giacche lise, insomma le visibile, diventa visibile quell’umanità che ripetitive e che si ride su doppi sensi facili e stesse povere cose di quei perso- fino ad allora non lo era stata, i cui gesti, le su parodie semplici e qualunquiste, è anche naggi che, a poca distanza da loro, cui emozioni vengono forse per la prima vol- evidente che questo cinema, snobbato spes- recitavano la loro modesta storia ta illuminati: i film di Rossellini, De Sica, Vi- so dalla critica, tocca aspetti del quotidiano e sullo schermo; (…) Ora il punto è sconti hanno quasi la funzione catartica del- comportamenti diffusi nel dopoguerra, quali, che di questa inedita situazione la tragedia greca. (5) per esempio l’arricchimento con la borsa nera: gli spettatori, misteriosamente, Il successo dei primi film neorealisti guida la questi alcuni titoli: Abbasso la miseria! e sembrarono avere coscienza fin riscossa del mercato italiano che si organiz- Abbasso la ricchezza! ( Righelli, ’45 e ’46), dallo scorrere del primo fotogram- zerà e si rafforzerà adottando il sistema delle Come persi la guerra ( C. Borghesio, ’47, I ma, e l’immedesimazione fu subi- coproduzioni e offrendosi anche come mo- due orfanelli ( Mattioli , ’47), Fifa e arena e to totale: si sentiva il pubblico in dello competitivo sul piano dello spettacolo Totò al giro d’Italia ( sempre Mattioli, ’48), sala respirare forte, all’unisono, e dello star system con le “maggiorate” la cui Totò le mokò (C. L. Bragaglia, ’49). seguendo il ritmo serrato della vi- capofila è Silvana Mangano di Riso amaro Un altro genere di grande successo fu quello cenda; e quando la donna bruna, Nel 1947 l’Anica prende contatti con la legato al melodramma; accanto al già citato dallo sguardo intenso, che sem- Motion Pictures Export Association; nel ’49 film di Carmine Gallone, interpretato da Anna brava generata a un medesimo il sottosegretario alla presidenza del Consi- Magnani, Avanti a lui tremava tutta Roma, parto con la maggior parte delle glio, , farà approvare una molte cosiddette cineopere vengono girate donne in quel momento lì presen- norma che obbliga gli esercenti a riservare nel biennio ’46-’47 e ugole d’oro come Tito ti, (…) fu abbattuta da una mitra- ottanta giorni all’anno ai film italiani; nel ’51 Gobbi, Ferruccio Tagliavini, Tito Schipa, Gino gliata tedesca alle spalle, mentre un accordo con le case americane stabilisce Bechi, Beniamino Gigli, Nelly Corradi, Gianna rincorreva disperatamente il ca- e il numero massimo di film statunitensi Pedersini saranno i veri divi di successo del mion che si portava via il suo amo- immessi sul mercato italiano e l’utilizzo dei dopoguerra. re, un urlo di rabbia si levò da guadagni per il finanziamento dei film italiani. E siamo arrivati agli anni ’50 e si avvertono i quella platea; e alla fine, mentre Non verrà creato fino alla fine degli anni cin- primi segni di crisi, dovuti alla mancanza di le fioche luci si riaccendevano in quanta un ministero dello spettacolo, ma ad nuove adeguate leggi, all’arrivo del mezzo sala, un applauso corale celebrò Andreotti, pur oggetto di molte polemiche televisivo all’imperversare della censura. (6) il prodigio di quell’identificazio- per le sue pubbliche prese di posizione con- Ma proprio in questo periodo tre elementi ne, e con un solo gesto, all’uniso- tro i registi neorealisti, in primis De Sica, va aiuteranno la ripresa: no, decine di mani munite di faz- riconosciuto il merito di aver fatto varare leg- - alcuni film a basso costo che hanno come zoletti, più o meno lindi, si levaro- gi di protezione del cinema italiano, muoven- protagonisti Ercole, Maciste o Ursus premie- no agli occhi e al volto a deterge- dosi fra forze ostili: gli Americani che cerca- ranno i produttori italiani e per la prima volta re i fiumi di lacrime nel frattempo no un controllo totale del mercato, gli espo- muteranno i rapporti di potere con Hollywood sparsi.” nenti del governo che ritengono non priori- e la bilancia degli incassi sarà favorevole al Rossellini apre così la strada al fe- tario l’intervento a favore del cinema, i distri- cinema italiano. nomeno denominato neorealismo: butori che sono ben contenti dei guadagni -Cinecittà riprenderà la sua attività a pieno escono nel ’46 Sciuscià di De Sica, con il cinema d’Oltreoceano. ritmo dal momento in cui gli Americani la sce- Paisà di Rossellini nel ’47 Germa- Nel giro di cinque o sei anni dunque, fra leg- glieranno per girare il colossal “Quo nia anno zero ancora di Rossellini gi, leggine e riordinamenti più organici l’in- vadis”(1951) e La terra trema di Visconti e nel granaggio del cinema riparte, mantenendo a -il ruolo svolto da due nuovi produttori come ’48 Ladri di biciclette di De Sica. E volte certe eredità del passato che ci lascia- Carlo Ponti e Dino De Laurentiis che con- se, come abbiamo visto, in Italia no perplessi: con un decreto del ’45 infatti, sentirà il superamento della crisi di metà anni non tutte le critiche sono benevo- firmato da Ferruccio Pardi, Pietro Nenni, cinquanta. le, il cinema neorealista è accolto Palmiro Togliatti, Mauro Scoccimarro, Vincen- trionfalmente all’estero:Roma cit- zo Arangio Ruiz, Giovanni Gronchi viene tà aperta terrà il cartellone per due riciclata la censura che contempla un venta- (1) Gian Piero Brunetta, Guida alla sto- anni a New York, la critica francese glio di interdizioni spesso in aperto contra- ria del cinema italiano 1905-2003, più volte mostrerà una sconfinata sto con quelli che saranno i principi della P.B. Einaudi Costituzione. (2) Mino Argentieri, Storia del cinema ita- ammirazione per la nuova scuola liano, Newton Compton Editori italiana, definendola in grado di Si afferma, con la spinta del governo, un ci- (3) G.P.Brunetta, op.cit. prendere la testa del cinema euro- nema di generi e al vertice degli incassi, dopo (4) Albero Asor Rosa, L’alba di un nuovo peo e anche se alla fine degli anni i successi delle opere neorealiste ( ma al bot- mondo, Einaudi. teghino sarà una catastrofe La terra trema (5) La graduale rivoluzione del cinema ita- quaranta la massima espressione liano aveva però già preso le mosse del neorealismo sembra esaurirsi, di Visconti), si piazzeranno pellicole musicali, fin dal ’42 con alcuni film, Quattro gli effetti continuano a manifestar- drammatiche, avventurose, mitologiche e passi fra le nuvole di A. Blasetti, I si sia nella produzione nazionale comiche, che avranno un ruolo centrale nel bambini ci guardano di V. De Sica e cinema italiano e ne costituiranno la struttu- soprattutto Ossessione di L. Visconti, che in America e nei paesi del terzo film che, secondo G. Rondolino ( vedi mondo, imponendosi come model- ra che porterà in seguito all’assetto industria- voce NEOREALISMO, cinematogra- lo produttivo e soprattutto come le. fia dell’Enciclopedia edita dalla Biblio- guida morale. Il genere comico, grazie ad attori come Totò, teca di Repubblica, vol. 14, Eduardo e Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, pp.721,722) può essere considerato il Il Neorealismo restituisce al cine- manifesto programmatico del grup- ma il ruolo di strumento di indagi- Macario, Carlo Campanini e Nino Taranto di- po. ne conoscitiva, di presa di coscien- venta indispensabile alla produzione italiana (6) T.Sanguineti (a cura di ), Italia taglia, Transeuropa, Bologna, 1999.

28 La scuola e i diritti della persona di Rita negli atti della Costituente Borghesi L’istruzione da privilegio di pochi a diritto di tutti: il dibattito dei Padri Costituenti su temi scottanti quali la libertà di insegnamento, il diritto delle famiglie a scegliere liberamente la scuola per i propri figli, rapporto fra scuola pubblica e scuola privata.

ispetto al precedente Statuto se da una “long life learning”, cioè co- permettere ai capaci e meritevoli Albertino i Costituenti, nel formu- stantemente aggiornate ed esercitate per di raggiungere i gradi più elevati Rlare quello che nella Costituzione tutto l’arco della vita). Il riconoscere inol- degli studi, le differenziazioni tra italiana sarà l’Art.34, presentano una no- tre un diritto al raggiungimento di più alti i cittadini non sono eliminate (1). tevole capacità di moderna previsione ed livelli d’istruzione per gli alunni “capaci e Sarebbe qui importante verifica- una novità di grande rilievo, poiché nella meritevoli”, si lega ad un effettivo punto re oggi, a distanza di sessant’an- espressione di una situazione giuridica per cui “i mezzi” per tale realizzazione sa- ni dalla formulazione dei Padri Co- degna di tutela, relativamente alla materia rebbero dovuti, per chi ne fosse privo e stituenti, quanto di tutto questo scolastica, essi compiono una forte svolta meritevole,ad un intervento statale (borse è stato recepito e realizzato nella nella legislazione. Natural- scuola pubblica e, se non mente la discussione per sia necessaria una rifles- la formulazione di tale sione approfondita sulla punto fu lunga e comples- didattica, come sulla sa, inoltre esso continua metodologia, per permet- ad essere analizzato ed tere agli allievi tale approfondito dai contem- raggiungimento (2). Già poranei, alla luce delle Piero Calamandrei afferma- successive normative. va che “la vera democra- La principale novità, ap- zia” era possibile solamen- portata dai Padri Costi- te dove ogni cittadino fos- tuenti, consiste nel pro- se “in grado di esplicare clamare la scuola aperta a senza ostacoli la sua per- tutti e nel collegare tale sonalità per poter in que- diritto “all’istruzione” o sto modo contribuire atti- “allo studio” alla promo- vamente” poiché “non zione della personalità dello studente e di studio,esonero dalle tasse scolastiche basta assicurargli teoricamente le come punto da leggersi correlato all’Art. 3, ecc.). libertà politiche, ma bisogna met- in modo che l’istruzione, terminando di La correlazione tra “diritto allo studio” e terlo in grado di potersene essere un privilegio di pochi, diventi real- “principio di uguaglianza” è così stretta- praticamente servire” (3). Molti mente un diritto di tutti, per la completa mente evidenziato, per cui, se non si tutela sono gli aspetti che potrebbero formazione di un cittadino, che tale sia, a il primo punto, non si può garantire nep- essere analizzati ed approfonditi, pieno titolo, in uno stato democratico, in pure il secondo. Infatti l’Art.3 della nostra ad esempio l’Art.33, che nella sua funzione di una cosciente e partecipata vita Costituzione, nel riaffermare “la pari digni- definitiva formulazione garanti- sociale. Nel senso sopra detto di leggere tà sociale” di tutti i cittadini, ricorda nel sce “la libertà ‘insegnamento”, è nella volontà dei Costituenti un principio 2°comma,che “E’compito della Repubblica questa una delle più discusse e di non discriminazione tra tutti i cittadini e rimuovere gli ostacoli di ordine economico controverse questioni, che com- a non considerare più l’istruzione, privile- e sociale, che, limitando di fatto la libertà e porta differenti interpretazioni (4) gio solo di alcuni, economicamente più ric- l’uguaglianza, impediscono il pieno svilup- e che dovrebbe essere oggi de- chi, si parlava della scuola, di una scuola po della persona umana e l’effettiva finita alla luce di normative suc- di base dell’obbligo (mentre oggi si do- partecepazione (...) all’organizzazione (...) cessive (ad esempio: autonomia vrebbe parlare di una scuola in cui le cono- del Paese”, da ciò consegue che, se “gli scolastica D.lgs.16 aprile 1994 scenze e l’istruzione, in linea con l’Europa, ostacoli economici non sono rimossi da n°297, modifica del titolo V della sono in continua progressione ed espres- parte dello Stato e a suo carico, in modo da Costituzione, ecc.), come pure la

29 frase per cui l’intervento Rodotà, riprendendo una calzante citazio- diante la stampa o qualsiasi altro mezzo” educativo privato debba realiz- ne da Piero Calamandrei, la “Costituzione (13), la responsabilità dei pubblici funzio- zarsi “senza oneri per lo Stato” si conferma presbite, capace di guardare nari e, fondamentalmente, nella seduta del (5). lontano”, inoltre “La capacità prospettica 18 ottobre 1946 che “l’insegnamento del- Seguendo i punti salienti, per ciò della Costituzione deve essere utilizzata per l’arte e della scienza sono liberi”, ma che che è d’interesse per l’argomen- mettere a punto una agenda dei diritti con- “le libertà, come stabilito nei principi gene- to di ricerca (6), nei lavori della I sapevoli di un futuro che è già tra noi” (9). rali, devono esercitarsi entro determinati Sottocommissione della Costi- Sempre a proposito degli interventi del 30 limiti” (14) (relatori sui principi dei rapporti tuente, presieduta da Tupini, si luglio 1946, appaiono da sottolineare quel- sociali-culturali sono Moro e Marchesi), può rilevare come, fin dal primo li di Togliatti, Marchesi, La Pira, Dossetti e molto interessanti appaiono le proposte di insediamento (30 luglio1946) il Lucifero, che ribadiscono il concetto di re- entrambi, ripetute alla commissione dallo Presidente sostenga la necessità alizzazione della libertà e dei diritti civili, stesso Presidente, in particolare nell’inter- “di dover iniziare con dichiarazio- precedentemente dichiarati, in particolare vento del primo si dice: “Lo Stato detta le ni di principio che avrebbero so- Marchesi ritiene “sia necessario stabilire norme generali in materia di istruzione e prattutto una funzione educativa, quali sono i principi programmatici sui quali vigila sull’andamento degli studi” (15) ed in quanto una costituzione deve la maggioranza concorda (...) e lasciare poi ancora aggiunge il secondo “L’organizza- avere anche valore di insegna- alla legislazione la loro pratica attuazione” zione di istituti privati di insegnamento e mento per il popolo”, inoltre si (10). Si rimanda all’incontro del 9 settem- di educazione è permessa nei limiti della prosegue con la suddivisione bre la prosecuzione della discussione, per legge. La scuola privata ha pieno diritto della “materia” in “tre alla libertà d’insegna- parti, una relativa alle mento” (16). Ancora libertà civili, la secon- una importante distin- da alle libertà economi- zione è delineata da che e la terza a quelle Cevolotto per cui “la politiche” (7). Tra le libertà della scuola è “Dichiarazioni di prin- una cosa diversa dalla cipio” appare di note- libertà di pensiero” vole rilievo la II: “Egua- (17), mentre Dossetti glianza di valore della sottolinea “la stretta persona e diritto al- connessione che lega l’uguale trattamento”. la dichiarazione della Più avanti, invece, nel- libertà di insegnamen- la parte che si è voluta to all’altra della neces- intitolare “L’uomo”, si sità sociale che lo Sta- parla di “libertà cultu- to adempia alla sua rali”, dove, al punto C funzione di assicurare delle “Libertà sociali” una istruzione ade- si elencano e si guata a tutti i cittadini evidenziano sette pun- capaci e meritevoli” ti: “1- Libertà di inse- (18). gnamento col diritto di La giornata del 18 ot- scelta della scuola. 2- tobre vede la precisa- Dovere dello Stato a zione e l’approfondi- promuovere l’istruzione e la cul- la quale viene incaricato come relatore, per mento del concetto di libertà d’insegna- tura con proprie scuole. 3- Diritto i diritti civili, la Pira. Egli, nella seduta so- mento nella scuola, statale e privata, con dello Stato a controllare le scuole pra indicata, parla di “Stato democratico, interventi di Dossetti, Moro, Marchesi, private per il rendimento didatti- che riconosce i diritti sacri, inalienabili, Togliatti, fino ad arrivare all’intervento di co e lo stato giuridico degli inse- naturali del cittadino, in opposizione allo Lucifero sulla “scuola religiosa” e sulla sua gnanti. 4- Diritto alla istruzione ed Stato fascista” (11), mentre Lombardi Gio- piena “libertà d’insegnamento”, ed alla al riaddestramento professiona- vanni, aderendo pienamente alle osserva- successiva puntualizzazione di Mancini su le. 5- Diritto ed obbligo dell’istru- zioni di Togliatti, aggiunge “la necessità di “libertà d’insegnamento nella scuola, ma zione elementare. 6- Diritto al- bandire ogni ideologia da una Costituzio- anche la libertà fuori della scuola. Si può l’istruzione superiore per i meri- ne che deve rivolgersi a persone di diversi infatti insegnare in svariate maniere, non tevoli. 7- Libertà di creare organi- sentimenti e di diversi pareri politici, reli- solo dalla cattedra, ma dalla vita e dalla smi educativi paralleli alle scuole giosi o scientifici” (12). stampa, anche scrivendo un libro che sot- pubbliche e private.” (8). Nei successivi incontri della I to questo profilo deve essere considerato Come possiamo comprendere dal- Sottocommissione, gli argomenti discussi come la forma primigenia dell’insegnamen- l’attualità di queste affermazioni, riguardano il riconoscimento del diritto per to.” (19). si dimostra il saper vedere lonta- le famiglie di scegliere liberamente la scuo- La seduta del 22 ottobre appare alquanto no dei Costituenti, per cui ci as- la per i propri figli, la libertà di esprimere “i contrastata da visioni di scuola di Stato e sociamo a quanto dice Stefano propri pensieri e le proprie opinioni, me- di scuola privata, che rispondono a diversi

30 punti di vista politici ed il Presidente discenti. Il fatto deve essere inteso nel sen- ne sempre più ampia e tale da re- Corsanego propone di tornare ad una “for- so che lo Stato democratico ritiene che le alizzare concretamente una reale, mula conciliativa” sollecitando un incon- esigenze di libertà vanno soddisfatte la- fattiva e cosciente partecipazio- tro tra Moro, Dossetti e Marchesi. sciando un margine rilevante ai singoli enti ne democratica dei suoi cittadini. Nella seduta del 22 ottobre ricorrono temi in materia di educazione e di istruzione” “scottanti” quali: funzione ed eventuale re- (24), per la scuola privata, prosegue “vi è Note: sponsabilità dello Stato a proposito di un omaggio reso dallo Stato alla libertà degli 1) M.Rosaria Ricci, Diritto scuola, rapporto tra scuola pubblica e pri- elementi tutti che lo compongono” (25). all’istruzione e diritto allo studio, vata, libertà d’insegnamento, e, dopo l’in- Moro dichiara infatti che le scuole private in: www.treccani.it/scuola tervento di Marchesi, di Moro ed altri, ap- non nasceranno “per colmare una lacuna 2) A.Ranieri, Scuola e cittadinanza, pare di chiarimento quanto detto da nell’insegnamento pubblico” e prosegue, in: www.vocidelverboinsegnare.it Mastrojanni: “Lo Stato rappresenta l’uni- replicando alle tesi di Marchesi, che se “lo 3) P.Calamandrei, in “Scuola tà nazionale, ed è responsabile dell’istru- Stato deve assicurare le condizioni di effi- democratica, periodico di battaglia zione dei suoi sudditi ed amministrati”, poi cienza delle scuole private, egli ha inteso per una nuova scuola” Roma, IV, egli rileva che “per i diversi gradi dell’inse- concretare in sede di fatto quello che è il 20 marzo 1950, disponibile gnamento, il discente debba essere vaglia- principio giuridico della libertà di insegna- all’indirizzo http:// to attraverso gli organi dello Stato che ne mento. Lo Stato non deve lasciare formal- www.retescuole.net (a cura di controllano la cultura, onde evitare che, mente spazi liberi, ma deve assicurare la Mariagrazia Sala) oltre alle scuole cattoliche (...), possano possibilità completa in tutta la sua struttu- 4)Mario Falanga, Privatizzazione, sorgere altre scuole che, sfruttando una ra giuridica e in tutta la sua attività ammini- docenza e diritti, in “Dirigenti male apprezzata libertà, preparino i giovani strativa per il sorgere e lo sviluppo della scuola”, n°6, luglio/agosto 2007, in modo non idoneo alla vita né adeguato scuola di Stato(...). Si tratta, (...) di afferma- pagine 68-69, Editrice La Scuola, ai compiti sociali” (20). Infatti egli ritiene re non la parità, ma l’eguale dignità della Brescia che lo Stato “debba vigilare perché la scuola non di Stato e della scuola statale” 5) S.Lariccia, Gli articoli 33 e 34 libertà di insegnamento non abbia a dege- (26). La discussione prosegue su tali ambi- della Costituzione, in http:// nerare in danno della cultura stessa” (21). ti per la successiva seduta, dove viene de- www.treccani.it/scuola/costituente; ed anche Scuola pubblica, scuola Interessante appare l’intervento di ciso di associare l’analisi dell’insegnamento privata, in :http://www.cobas- Cevolotto che, pur sottolineando la libertà religioso ad una più generale valutazione scuola.it, per lo stato giuridico dei di insegnamento per le scuole private, dei rapporti tra Stato e Chiesa (poiché allo- docenti: riconferma una responsabilità dallo Stato ra tale punto era disciplinato dal Concor- A.Armione, Riapriamo il discorso e distingue tra scuole private e scuole pri- dato). Dopo un lungo periodo di non trat- sullo stato giuridico dei docenti, in vate cattoliche (l’analisi di tale complesso tazione di argomenti connessi alla scuola, “Insegnare” N°10/11, 2006 tema comporterebbe un diverso taglio d’in- si arriva alla seduta del 23 aprile1947, in cui 7) Atti della prima dagine di questo lavoro), evidenziando è approvato l’art.29, che diventerà l’artico- sottocommissione, in http:// come debba instaurarsi un positivo clima lo 33 nella Costituzione, relativo all’istitu- www.atticostituenti.it (resoconto di concorrenza, perché dove “vi saranno to familiare, successivamente nella seduta del giorno 30 luglio 1946) buone scuole private e buone scuole di del 24 aprile saranno contrapposti in as- 8)ibid. Stato, vi sarà una libera concorrenza tra semblea due filoni diversi: cattolici e 9)S.Rodotà, La bussola moderna esse” (22). socialcomunisti, in particolare su libertà della nostra Costituzione, in “La Dossetti però evidenzia che, se c’è “un mo- d’insegnamento e famiglia, poiché si per- Repubblica”, 21 agosto 2007 nopolio di Stato” per la scuola, di fatto vie- cepisce che dietro esse vi è la presenza 10)Atti della prima ne ad esser soffocata la scuola privata, della Chiesa. Il 28 aprile è approvato l’emen- sottocommissione, ibid., per cui “la dichiarazione teorica di libertà si damento Dossetti, per cui si ha che “L’arte (resoconto del giorno 30 luglio riduce a niente” (23). A seguito di tale af- e le scienze sono libere e libero è il loro 1946) fermazione si determina un puntuale ed ap- insegnamento”, il giorno successivo vie- 11)Ibid., (resoconto del giorno 9 profondito dibattito, che sembra ne concordato tra i maggiori rappresentanti settembre 1946) 12)Ibid.,(resoconto del giorno 9 dei partiti un emendamento sul 2° comma evidenziare alcune contraddizione tra: li- settembre1946) bertà d’insegnamento, scuola pubblica e dell’articolo 27, mentre nella seduta del 30 13)Atti della prima scuola privata, concetto di efficienza ed aprile sono approvate le rimanenti parti sottocommissione, ibid.,(resoconto elargizione di sussidi per la privata (si indi- dell’articolo 27 egli articoli 28 e 29. Con del giorno 1 ottobre1946) ca, per approfondimenti, la lettura degli questo impegnativo lavoro la Costituente 14)ibid., (resoconto del giorno 18 interventidella giornata a pag. 280-81). A ha saputo dare indicazioni ferme e produr- ottobre 1946) molti punti risponde l’intervento di Moro, re una Costituzione di progredita portata, 15)Ibid. - 16)Ibid. - 17)Ibid. - esaminando la sfera di diritto e quindi di realizzazione del “pensiero aperto” dei Pa- 18)Ibid. libertà di altri soggetti, infatti, se “la scuola dri Costituenti, che seppero superare le 19)Ibid. di Stato deve democraticamente esprimere proprie visioni particolari, per formulare un 20)Atti della prima gli orientamenti prevalenti della società articolato documento “super partes”, aper- sottocommissione, ibid., italiana”, lo “Stato potrebbe provvedere in to ai futuri sviluppi di una moderna società (resoconto del giorno 22 ottobre modo completo all’organizzazione scolasti- democratica in cui la partecipazione ed il 1946) ca; se non lo fa, è per una ragione di libertà sostegno dei diritti della persona fossero 21)Ibid. - 22)Ibid. - 23)Ibid. degli insegnanti, delle famiglie e dei collegati ad una cultura ed ad una istruzio- 24)Ibid. - 25)Ibid. - 26)Ibid.

31 che ed il luogo di nascita. CONTRIBUTI Maria Agamben Federici, DC, (1899-1984), L’Aquila; Adele Bei Ciufoli, PCI, (1904-1974), Cantiano (Pesaro); Bianca Bianchi, PSIUP, (1914-2000), Vicchio (Firenze); DI DONNE Laura Bianchini, DC, (1903-1983), Castenedolo (Brescia); Elisabetta Conci, DC, (1895-1965), Trento; Filomena Delli Castelli, DC, (1916-1975), Città Sant’ Angelo ALLA (Pescara); Maria De Unterrichter Jervolino, DC, (1902-1975), Ossana (Trento); COSTITUZIONE Nadia Gallico Spano, PCI, (1916-2006), Tunisi; Angela Gotelli, DC, (1905-1996), Albareto, Parma; IN MATERIA DI SCUOLA: Angela Maria Guidi Cingolani, DC, (1896-1991), Roma; Nilde Iotti, PCI, (1920-1999), Reggio Emilia; Teresa Mattei, PCI, (1921), Genova; SPUNTI DI RIFLESSIONE. Angelina Merlin, PSIUP, (1887-1979), Pozzonovo (Padova); Angiolina Minella Molinari, PCI, (1920-1988), Torino; Rita Montagnana Togliatti, PCI, (1895-1979), Torino; DI DORIA P OLLI Maria Nicotra Verzotto, DC, (1913), Catania; Teresa Noce Longo, PCI, (1900-1980), Torino; Ottavia Penna Buscemi, UQ, (1907-1986), Caltagirone (Cata- Dagli interventi di Bianca Bianchi sulla scuola e il contri- nia); buto delle altre donne presenti nell’Assemblea Costituente Elettra Pollastrini, PCI, (1908-1990), Rieti; un’analisi della situazione scolastica oggi: è ancora pre- Maria Maddalena Rossi, PCI, (1906-1995), Codevilla (Pavia); sente lo spirito di quel dibattito? Vittoria Titomanlio, DC, (1899-1988), Barletta (Bari). Interessante notare, come precisato nel testo citato, che il ’ stata la pubblicazione di Le donne della Costituente, gruppo è divisibile per appartenenza politica, generazione, a cura di Maria Teresa Antonia Morelli, con introdu- provenienza geografica, formazione; su 21, 8 appartengono Ezione di Cecilia Daria Novelli della Laterza, maggio 2007, alla DC, 9 al PCI, 2 al PSIUP, 1 all’Uomo Qualunque; quanto che mi ha permesso di accostarmi alla conoscenza dei contri- all’età si possono suddividere in tre generazioni, fra nate alla buti delle donne alla nostra Costituzione, tema che avevo a fine dell’Ottocento, nel primo quindicennio del secolo ed in suo tempo scelto per l’appuntamento annuale della nostra periodo fascista; la provenienza è variegata e si può estende- rivista. Il libro, corredato da un DVD, presenta i profili bio- re all’intera penisola; tutte diplomate, 14 laureate. grafici delle 21 donne elette alla Costi- tuente, i testi integrali dei loro inter- Alcune avevano dovuto riparare al- venti, nonché una ricca bibliografia: l’estero durante il fascismo, tutte ave- esso pertanto costituisce uno strumen- vano partecipato alla resistenza, secon- to davvero assai utile per chiunque do modalità e ruoli diversi, talune spe- nutra interessi per tale argomento, di rimentarono anche il carcere. In sostan- cui può così facilmente consultare i do- za questa “…prima ondata di parteci- cumenti fondamentali ed eventualmen- pazione femminile ai diritti civili era te intraprendere studi approfonditi. elitaria e ridotta, ma significativa per Tutti i materiali offerti, ancora una vol- tracciare un inizio.1 Molte di loro ave- ta, testimoniano il lungo e difficile cam- vano fatto parte della Consulta nazio- mino fatto dalle donne sia per la loro nale, che funzionò dal 25/09/1945 al 1/ emancipazione, sia per quella dell’inte- 06/1946, nominata dal Governo su pro- ra società italiana, violentemente op- posta dei partiti politici e che costituì pressa dal fascismo e dalla guerra. la prima vera esperienza di rappresen- Furono 21, su 226 candidate, le elette tanza politica delle donne. In tale ambi- con suffragio universale il 2/06/1946 to le discussioni più impegnative ver- all’Assemblea Costituente formata da sarono sull’obbligatorietà del voto, che un totale di 556 deputati. Questi i nomi, vide distinguersi nettamente due diversi con l’indicazione dell’appartenenza politica, le date biografi- fronti: da un lato gli oppositori, comprendenti comunisti, so-

32 cialisti, azionisti, dall’altro i democristiani favorevoli. Ogget- poli peggio educati della vita civile internazionale, perché to di contesa fu soprattutto il voto femminile, che destava noi non sappiamo formare le coscienze, né irrobustire il preoccupazioni in entrambi gli schieramenti: i comunisti era- carattere, né dare vita all’intelligenza libera.”4 no preoccupati della matrice cattolica, i democristiani Di pregnante attualità mi pare soprattutto l’accusa di temevano invece una scarsa partecipazione delle confessionalità, non tanto dovuta alla presenza donne al voto. dell’insegnamento religioso, ma piuttosto ad un Com’è noto, i fatti dimostrarono invece che le pervasivo metodo catechizzante, in quanto donne votarono in massa e che la nascita del- “…non educhiamo l’alunno a criticare e la repubblica è dovuta anche a loro. “…Vo- a pensare e non gli diamo sufficiente fidu- tarono per il referendum istituzionale e per cia in se stesso affinché da solo possa l’assemblea Costituente l’89,1 % delle camminare, orientarsi e affrontare e ri- donne che ne avevano diritto e che rap- solvere ogni problema.”5 Ricaviamo in- presentavano il 52,2 % dell’intero elet- somma una lezione di laicità da Bianca torato, mentre gli uomini che si recarono Bianchi che, laureata in filosofia e peda- alle urne furono l’89,2 %.”2 gogia, aveva una conoscenza diretta del I temi su cui si impegnarono maggiormen- mondo della scuola, avendo insegnato in te le 21 elette alla Costituente furono quelli diversi istituti superiori della Penisola. I connessi con la parità giuridica tra uomo e temi da lei sviluppati possono, per certi donna, la famiglia, il matrimonio, la maternità aspetti, fungere da lente di ingrandimento e l’infanzia, il lavoro, la sanità e la scuola. Ed è di alcune questioni di attualità e possono su questo argomento che desidero soffermarmi, costituire un filo utile per sbrogliare l’intricata in considerazione dell’attualità della battaglia svol- matassa. Le sue argomentazioni ci mettono per ta da alcune donne, sebbene a sessant’anni di di- esempio in guardia contro i facili entusiasmi nei stanza. confronti di qualsiasi forma di tecnicismo, che permei La materia scolastica confluita negli Art. 33 e 34 della nostra ogni tipo di riforma scolastica. A tale riguardo, sia i disegni Costituzione venne dibattuta in diverse sedute dell’Assem- complessivi proposti in questi anni dai ministri Berlinguer blea: in particolare l’on. Bianca Bianchi già il 22/7/1946 fece prima e Moratti poi, sia gli interventi legati a singoli settori un intervento sulla scuola di alto spessore nell’ambito della hanno privilegiato sterili tecnicismi, che lungi dal liberare il Discussione sulle Dichiarazioni del Presidente del Consiglio pensiero, lo spirito critico, di quanti nella scuola operano, A. De Gasperi. penso a noi docenti ed ai nostri studenti, l’hanno piuttosto Ella lamentando la scarsa rilevanza offerta alla scuola, senza imbrigliato in compiti burocratici, mortificanti per entrambi. mezzi termini, manifestò “la preoccupazione che si continui Entrambi, docenti e studenti, possono ricevere da un’atten- a seguire quella nostra inveterata abitudine di riporre la ta considerazione delle parole dell’on. Bianchi linfa vitale per scuola, l’educazione tutta, all’ultimo degli ultimi interessi i loro compiti, come gli stessi legislatori. del vivere sociale.”3 Ebbe inoltre modo di ricordare il diver- Strenua sostenitrice della laicità di pensiero, nell’esortare a so peso dato al mondo della scuola nei paesi europei ed diffidare sempre delle semplificazioni proprie di qualunque extraeuropei, in cui venivano già discusse questioni inerenti schematismo, lascia a noi tutti un’importante lezione di serie- al prolunga- tà ed impegno. mento dell’ob- Nefaste, a bligo, all’am- suo avviso, le pliamento del conseguenze numero degli I temi da lei sviluppati possono, per certi della pro- alunni ed an- liferazione del- che a forme di aspetti, fungere da lente di ingrandimento di le stesse scuo- corsi post-sco- alcune questioni di attualità le private. lastici. Dopo “…Oggi ab- una critica al- biamo tante l’ottica ristret- scuole, senza ta con cui la alcun control- scuola sarebbe stata oggetto di riforme più legate agli inte- lo, che ogni anno mettono fuori in libera circolazione, ressi dei singoli Governi che ad una valorizzazione dell’im- diplomati atti, o inadatti, come sarebbe meglio dire, ad portante compito educativo, sostenne esplicitamente: “ …il esercitare il loro compito: povera gente che non si orienta nostro popolo è colto erudito e sapiente, ma è uno dei po- nel sapere e non sa trovare la forma della vita, perché non

33 ha libertà, non sa agire per conto proprio e non sa discute- li art. 33 e 34. I problemi inerenti alla scuola fecero parte della re dei suoi problemi di esistenza.”6 E’ stata chiara nel de- discussione sul Titolo II Rapporti etico-sociali e, nella sedu- nunciare anche lo stato di asservimento degli insegnanti, ta del 21/4/47, l’on. Laura Bianchini affrontò il rapporto tra legati tutti “a regole e regolucce della scuola” e privi di scuole statali e scuole private. Ella ispirandosi all’Enciclica adeguati riconoscimenti economici. Ella, nel ri- Della cristiana badire quale compito fondamentale della scuo- educazione della la, la formazione della coscienza democratica, La scuola è debole nel gioventù di Papa affinché non rimanesse mera enunciazione di Pio XI sostenne il ri- principio, ha individuato alcune priorità per il valorizzare i propri compiti conoscimento ad Governo del suo tempo: “la lotta contro l’anal- Enti e privati di apri- fabetismo (…) e contro l’ingiustizia sociale che educativi e culturali re scuole; in partico- considera sempre la cultura come lusso e un lare pose la questio- privilegio di coloro che possiedono ricchezze, ne delle sovvenzio- e non un diritto sacrosanto delle persone umane.” 7 Con tali ni da parte dello Stato, ricordando che “è alla persona, in parole ha dunque indicato le direzioni intraprese e percorse quanto soggetto di diritto ad essere istruita ed educata e, dalla scuola del nostro Paese in sessant’anni, perché la scuo- subordinatamente, alla famiglia, che si deve far risalire il la in Italia ha sconfitto l’analfabetismo tradizionale ed è di- diritto di essere aiutate nel raggiungimento dei fini propri ventata scuola di massa. Nel salvaguardare il principio fon- e della persona;”8 in stretta connessione con tale problema damentale di ogni insegnamento, la formazione di una co- propose inoltre due emendamenti: l’uno relativo alla all’edu- scienza critica, quali priorità come docenti potremmo oggi cazione della prima infanzia, l’altro all’istruzione professio- indicare al Legislatore? Persistono, com’è noto, forme di anal- nale. Nel primo caso si trattava di valorizzare la funzione della fabetismo dilaganti, nell’arginare le quali la scuola è piutto- scuola materna riconoscendo che “l’istruzione e l’educa- sto debole ed è altrettanto debole nel valorizzare i propri zione devono cominciare fin dalla prima infanzia e non dal compiti educativi e culturali. Tutto questo perché? Personal- periodo della scuola elementare”, pur escludendone “l’ob- mente penso che negli ultimi anni la scuola sia stata troppo bligatorietà legale di frequenza.”9 Nel secondo caso, richia- incline a cedere alle leggi del mercato, rivestendosi di ecces- mandosi al primo art. del Dettato Costituzionale e, più in ge- sivi orpelli aziendalistici. Non si tratta di fare delle nostre aule nerale alle esigenze del lavoro, chiese che venisse estesa scolastiche né delle torri d’avorio chiuse al mondo esterno, l’istruzione professionale, perché questa “è la possibilità né spazi onnicomprensivi, indispensabile dunque in una so- offerta ad uno stabilimento, ad un’industria, a una zona cietà sempre più complessa, discussioni approfondite sui agricola di avere la propria scuola specializzata anche nei particolari per l’apprendi- mento delle nuove tecniche; la possibilità offerta a qua- Le costituenti democristiane sostenevano lunque comunità di lavorato- ri di avere la possibilità di l’utilità dello sviluppo delle scuole private, qualificarsi e specializzar- mentre significative osservazioni critiche si.”10 La discussione proseguì vennero mosse, ancora una volta, dall’on. nelle giornate del 24/4/47, 29/ 4/47 e 30/4/47, cui partecipa- Bianca Bianchi. rono con espliciti interventi, le on. Bianchini, Delli Castel- li, Federici, Bianchi, Titomanlio, Merlin, secondo una varietà di punti di vista, saperi e, nell’ambito dei singoli saperi, operare delle scelte. E’ che si possono dividere, aldilà di importanti distinzioni una strada da percorrere con profondo senso di responsabi- specifiche, in due schieramenti rispondenti ai diversi par- lità ed impegno, fiduciosi che dal confronto scaturiscano pos- titi di appartenenza: DC e PSIUP. Vennero via via affrontati sibili soluzioni. i problemi dell’obbligatorietà e gratuità dell’insegnamen- Per tornare al contributo delle donne alla Costituzione in to inferiore per almeno otto anni. Le costituenti democri- materia di scuola, preme ricordare anche alcune tappe della stiane sostenevano l’utilità dello sviluppo delle scuole discussione legislativa per l’elaborazione degli art. 27 e 28 private, mentre significative osservazioni critiche venne- del Progetto di Costituzione del 1947 poi confluiti negli attua- ro mosse, ancora una volta, dall’on. Bianchi. Ella, impe-

34 gnata nel distinguere per esempio la parificazione dal pa- reggiamento, ribadì che la discussione verteva non tanto su una questione politica, bensì educativa. Anche in tal caso, dalle sue parole emerge un appassionato interesse nei confronti del processo educativo moderno, che non può essere disgiunto dalla serietà degli studi, perché “la libertà è serietà di vita e di insegnamento, sincerità di propositi e di azione. In altri termini la libertà è l’affer- mazione di una personalità, non è la corsa ai diplomi, ai titoli…”11 La stessa distinzione tra parificazione e pareg- giamento avrebbe comportato, secondo lei, maggiori ga- ranzie per l’assunzione degli insegnanti su base concorsuale. Soprattutto, sostenuta dalla ferma intenzio- ne di impedire “agli educatori ed ai capi-istituto di fare della scuola un affaruccio, una gestione più o meno pri- vata”12, esortò i colleghi di tutti i settori a “togliere dal proprio animo ogni preoccupazione che non fosse di carattere educativo”, ricordando con grande determina- zione che il problema educativo è “compito di civiltà e democrazia.”13 Così anche nella seduta del 29/4/47, a nome del proprio gruppo parlamentare dichiarò la ferma contrarietà “al prin- cipio che lo Stato debba dare sovvenzioni ed aiuti eco- nomici e finanziari alle scuole private.”14 l’ambito del sistema nazionale di istruzio- ne. Tale decreto, come chiarito nella nota “la libertà è serietà di vita e di 46 del 15 settembre 2007 del Cidi, “si pre- senta dunque come una nuova legge di insegnamento, sincerità di propositi e parità, che riconosce alle scuole paritarie private di svolgere una funzione pubbli- di azione. In altri termini la libertà è ca, laddove la Costituzione (art. 33) as- segna la funzione pubblica solo alle scuo- l’affermazione di una personalità, non le statali, riconoscendo il diritto di esi- stere alle scuole private, ma senza oneri è la corsa ai diplomi, ai titoli…” per lo Stato.”

1 Cfr. Introduzione di C. Dau Novelli a Le donne della Innegabilmente i tempi da allora sono cambiati: alcune Costituente, a cura di M.T. A. Morelli, Bari, 2007, p. XXVII. importanti parole degli stessi articoli 33 e 34 sono oggi 2 Cfr. R. De Longi, Prima e dopo il voto: una strada lunga smentite dai fatti, ed è assai grave sminuire continuamen- più di cento anni, in 1946-2006 Sessantesimo voto alle te l’importanza del compito educativo della scuola, peg- donne, Commissione per le Pari opportunità, Firenze, 2006, p. 64. gio denigrarlo, come spesso avviene anche da parte di 3 Cfr. Le donne della Costituente, op. cit. p. 176. molti organi di stampa. Meglio sarebbe da parte di legisla- 4 Op. cit., p. 178. tori, media, e di tutti coloro che operano nella scuola, in- 5 Op. cit., p. 179. traprendere una svolta per l’oggi ed il domani, capace però 6 Ibidem. di fare tesoro di quanto previsto dalla nostra Costituzio- 7 Op cit., p. 181. ne. 8 Op. cit., p. 98. 9 Anche l’attuale ministro Fioroni con decreto ministeriale Op. cit., p. 100. 10 Op. cit., p. 101. del 21 maggio 2007, pubblicato l’8 agosto, ha stabilito 11 Op cit., p. 113. nuovi criteri per l’assegnazione dei contributi alle scuole 12 Op. cit., p. 116. paritarie per l’anno scolastico in corso, al fine di sostene- 13 Op. cit., p. 117. re la funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie nel- 14 Ibidem.

35 Fra le pagine

a cura di Cristina Negroni Bartali l 1948 è dunque un anno fondamentale per la vita della nuova repubblica - entra in vigore la Costituzione, si svolgono le prime elezioni democratiche I- , ma non è privo di minacce per la tensione tra i due blocchi usciti dalle urne ( Democrazia Cristiana e Fronte Popolare) , che culmina con l’attentato a Togliatti il 14 luglio. Fortunatamente l’insurrezione armata della sinistra viene scongiurata e le acque si calmano grazie, come si è spesso sostenuto, alla splendida vittoria di Bartali al Tour de France in quello stesso giorno…

…..Oh, quanta strada nei miei sandali Quanta ne avrà fatta Bartali Quel naso triste come una salita Quegli occhi allegri da italiano in gita E i francesi ci rispettano Che la balle ancor gli girano….. (BARTALI, Paolo Conte) Ecco come Lara Bartali ricorda il nonno:

GINO BARTALI: un punto di riferimento per una Italia perduta e sottomessa

Carattere schietto, forse un po’ brusco, di immensa fede, Gino Bartali rimarrà nella storia come un campione del ciclismo, una luce negli anni cupi del Fascismo e del dopoguerra, che ha regalato un po’ di svago alla popolazione oppressa dal regime. Ha riportato felicità per le sue straordinarie vittorie e per la sua abilità, riscaldando gli animi con una sana e sportiva competizione; ma Bartali ha soprattutto appassionato milioni di persone che credevano in lui, che lo seguivano di persona, lo incitavano al suo passaggio durante le corse o ne ascoltavano le imprese alla radio, riunite insieme a tifare. E’ stato un punto di riferimento per un’Italia perduta e sottomessa, una speranza, un’emozione costante, un mito. Passa il tempo ed egli viene ancora ricordato per le sue volate in bicicletta, ma innanzitutto per l’uomo che era. Forse non tutti sanno che, dietro il volto del campione, era celato un uomo che, in segreto e in accordo con il Vaticano, trasportava passaporti e carte d’identità false destinate a uomini, donne e bambini ebrei. Da ciclista correva da Firenze ad Assisi negli anni della seconda guerra mondiale, nascondendo le carte falsificate nella canna della bicicletta. Sebbene scoperto e trattenuto qualche giorno dai fascisti, non si pentì mai di aver rischiato la vita per aver contribuito alla salvezza di centinaia di ebrei .Questa sua attività gli valse una medaglia d’oro al merito civile. Ma il suo aiuto fu reso noto solo anni dopo il conflitto mondiale perché “quando si fa del bene non si va a dirlo, si fa e basta”, come disse lui stesso…. La fiducia e l’affetto dei suoi tifosi riuscirono a salvare l’Italia da una guerra civile quando nel 1948, in seguito all’attentato a Togliatti, la vittoria di “Ginettaccio” al Tour de France, distolse la popolazione dai problemi interni del paese. Dopo 60 anni il suo nome è leggenda e risuona ancora forte, come la sua volontà, la sua fede, le sue gambe, e non saranno sufficienti altri 60 anni per dimenticarlo, perché lui: un campione, un uomo, per me semplicemente Bartali e Bobet un nonno, rimarrà sempre Gino Bartali, “l’intramontabile”.

36 di Donatella Settesoldi

37 38 Fra le pagine L’Italia riparte... in tutti i sensi! di Tommaso Lai classe 4°C (a.s. 2007/2008) La ripresa dell’industria automobilistica dopo la guerra. Nascita della Ferrari. Sul mercato una nuova auto popolare della Fiat: la Topolino. Maserati lancia la A6, prima vettura da granturismo, firmata Pininfarina.

el 1947, essendo finita da pochi anni la seconda guerra mondiale, le case automobilistiche stavano cercando di riavviare la produzione di veicoli, perchè durante il conflitto, tutte le case italiane e non, si erano concentrate nella Ncostruzione di materiale bellico. Tra queste era la Fiat, che non creò nuovi modelli, ma si limitò a effettuare semplici restyling : ne è un esempio la cinquecento Topolino che, prima della guerra, si chiamava 500A, nel 1948 500 B e presentava lievi modifiche stilistiche, rispetto al precedente modello. Altre case automobilistiche attuarono politiche diverse come Isotta Fraschini, che cercò di rilanciarsi nel mercato con un modello tutto nuovo: la 8C Monterosa, che non entrò mai in produzione a causa della profonda crisi della casa e degli scarsi investimenti, che portarono alla scomparsa del marchio nel ’49. Esaminando le varie case autobilistiche, attive in questo biennio, troviamo la Alca, che produsse un Isotta Fraschini 8C Monterosa Alfa Romeo 6C Villa d’Este modello chiamato Volpe, costruito in circa 12 Nata nel 1947 Prodotta nel 1949 esemplari nel ’47, di cui cinque vennero iscritti alle Doveva essere l’auto del Disegnata dalla carrozzeria Touring rilancio nel dopoguerra, E’ considerata la versione più bella Mille Miglia, ma, per ragioni mai spiegate, non si ma ne sono state costruite della 6C presentarono alla partenza. La Alca cercò di affidare solo 6, ed erano dei prototipi la produzione della Volpe a un importante complesso industriale, ma, malgrado avesse già speso molto del capitale in pubblicità, decise di abbandonare il progetto senza riprenderlo più. Quando la società venne liquidata, i progetti furono acquistati dalla Gemicar Internacional Auto S.L. di Madrid, che produsse ancora alcuni modelli. Un’ altra casa che in quegli anni stava riavviando la produzione fu l’Alfa Romeo, che ripropose un glorioso modello, nato nel ’39, che aveva il nome di 6C 2500 (che fu prodotta dal 1945 al 1953 in 1830 esemplari). La meccanica rimase praticamente invariata e furono progettate in proprio le carrozzerie della versione Turismo. A curare le caratteristiche estetiche furono stabilimenti di nomi famosi come: Farina, Boneschi, Bertone e Castagna. Nel 1946 ritornò la Super Sport da 110 CV della Alfa Romeo e successivamente la 6C 2500 (chiamata Villa d’ Este, che trionferà nel 1949 al concorso di eleganza da cui prenderà il nome). La Cisitalia, altra casa automobilistica, a quei tempi costruiva una vettura il cui nome era 202 (prodotta dal ’47 al ’53, in 221 esemplari). Fu presentata al Gran Premio d’Italia (1947) e al concorso di Villa d’Este con due esemplari costruiti in acciaio (gli altri saranno in alluminio). Ottenne un successo clamoroso, merito dei volumi e delle linee rotonde e pulite,che erano montate su un telaio tubolare,derivato dalla D46, progettata da Dante Giacosa (padre della Topolino e, in seguito, della 500) e da Giovanni Savonuzzi. Ferrari 125 S Le caratteristiche di questa auto, che fu esposta nel ’51 nelle collezioni permanenti E’ la prima vettura della Ferrari del Museum of Modern Art di New York con il titolo di “Scultura in movimento”, Prodotta dal 1947 al 1948 segnano una svolta stilistica nel mondo dell’auto. Ha debuttato l’11 maggio 1947 e il 25 maggio ha conquistato la sua A differenza di tante case automobilistiche di questi tempi, che esistevano già prima prima vittoria al gran premio di della guerra, la Ferrari invece nasce proprio nel periodo tra il 1946/47. Il fondatore è Roma Enzo Ferrari (Modena 18 Febbraio 1898 - agosto 1988) che nel 1929 apre la Scuderia Ferrari, essa si basa sulla partecipazione dei soci al maggior numero di corse. La principale fornitrice di auto fu l’Alfa Romeo, di cui Ferrari curò lo sviluppo dei modelli da corsa. Nel ’37 l’Alfa acquistò la maggioranza delle azioni della Scuderia Ferrari, decise di scioglierla e costituì una nuova scuderia

39 corse, denominata Alfa Corse con sede a Portello e non a Modena. Ferrari diresse per due anni questo reparto, ma poi, a causa di scontri con Wilfredo Ricart, responsabile del servizio studi speciali, e con Ugo Gabbato, direttore generale Alfa Romeo, se ne andò. In cambio di una liquidazione Ferrari non poteva costruire vetture che portassero il suo nome per almeno due anni. Costretto da questo vincolo, egli fondò Auto-Avio Costruzioni con sede nella sua vecchia scuderia a Modena, dove nel 1940, costruì due esemplari di vetture il cui nome era 815, esse parteciparono alle Mille Miglia anche se non la conclusero a causa di problemi meccanici. Durante la Seconda Guerra Mondiale Ferrari trasferì l’officina da Modena a Maranello, dove con due suoi collaboratori, Gioacchino Colombo e Luigi Bazzi, progettò un motore a 12 cilindri a V, che fu la base per la costruzione della prima vettura di casa Ferrari: la 125S, prodotta dal 1947 al 1948 in 2 esemplari. Tra l’altro la 125S è il manifesto delle caratteristiche, che sempre avranno le rosse di Maranello: prestazioni e soluzioni tecniche avanzate, leggerezza complessiva e forte identità. La Fiat nel dopoguerra é in difficoltà, ma, grazie ad una macchina popolare come la Topolino, la ripresa di produzione è facilitata. Comunque in questo periodo la Fiat fece cadere in secondo piano l’innovazione tecnologica, infatti i motori e la meccanica delle vetture del dopoguerra non erano molto diverse da quelle anteguerra. Nel 1948 la Topolino A diventa Topolino B, tramite in lieve restyling, ed è Fiat Topolino proposta in versione Berlinetta e Giardiniera Belvedere (una sorta di Station Wagon per famiglie numerose, ma anche per Prodotta dal 1936 al 1948 in 122016 esemplari il lavoro). E’ stata progettata dall’Ingegner Dante Anche 1100B e 1500D ricevono lo stesso Giacosa, in seguito padre della 500. trattamento. E’ considerata una delle protagoniste In questo periodo anche la casa indiscusse della motorizzazione di massa automobilistica Lancia, che aveva subito durante il conflitto danni agli stabilimenti, ripropose sul mercato i modelli anteguerra, che sono: L’Aprilia seconda serie, a cui fece adottare l’impianto elettrico da 12 V e su cui, nel 1947 installò un 6 cilindri a V di 60° per una serie di test, invece nel 1948 la piccola Ardea Maserati A6 1500 ricevette il cambio a 5 marce. Subito dopo la guerra Ernesto Maserati stava pensando ad uno sbocco commerciale, così Prodotta dal 1947 al 1950 costruì la A6 1500 che sarà la prima vettura granturismo, pensata per l’impiego stradale, e la in 61 esemplari prima di una lunga serie di auto che farà, grazie anche all’aiuto di carrozzieri famosi, affermare Piccola ed elegante berlinetta a due posti disegnata la Maserati nei veicoli sport gran turismo. L’ auto prendeva il nome da A come Alfieri da Pinin Farina (fondatore della casa) e 6 dal numero di cilindri,la linea era di Pininfarina. E’ stata la prima vettura per Osca (Officine Specializzate Costruzioni Automobili) fu fondata da Bindo, Ettore ed Ernesto impiego stradale della casa Maserati, dopo la cessione dell’azienda Maserati ai fratelli Orsi. Nel 1947 è già pronto il disegno di una vettura con motore 4 cilindri 1092 cm3 con testa in alluminio, montato su un telaio tubolare con carrozzeria a siluro e parafanghi in stile motociclistico. Il nome della vettura fu MT4 ed esordì nel 1948 dominando la categoria Sport per tutto il decennio successivo. L’attività della Osca cessò, per problemi finanziari, nel 1966. Durante il conflitto mondiale Siata produceva gruppi motore-dinamo monocilindrici per l’impiego areonautico. La prima vettura del dopogerra, progettata da Giorgio Ambrosini (fondatore della casa) e da Aldo Farinelli, fu una Fiat Siata TC o Fiat Siata 750 Sport Competizione, che venne costruita su un telaio tubolare in acciaio e adottò il motore della Topolino con potenza di 49 CV. L’argomento potrebbe essere trattato in maniera più approfondita e ampia, ma non essendo possibile farlo in questa circostanza, si rimanda alle note per ulteriori personali ricerche. Fonti bibliografiche e siti di riferimento e di approfondimento: - O. Sessa, A. Bruni, M. Clarke, F. Paolini (con due interventi di F. Manzoni), L’automobile italiana (tutti i modelli dalle origini ad oggi) Giunti Editore Firenze, 2006 - E. Berselli, Mille Miglia, l’Italia di corsa in “La domenica di Repubblica” del 18/03/’07 - Museo Nazionale del Cinema nella Mole Antonelliana di Torino, Mostra “La Ferrari e il cinema” - www.museomillemiglia.it -http://it.wikipedia.org/wiki/Maserati_A6_1500 -http://www.zuckerfabrik24.de/fiat/ fiat1100S_2.htm

40 La oscura primavera di Montale DI SILVIO BIAGI

Gli anni 1946 e 1947 rappresentano un periodo cruciale per Euge- nio Montale, sicuramente una delle più alte voci poetiche italia- ne del XX secolo. Vissuto a Firenze negli anni Trenta, dove ave- va diretto il gabinetto Viessieux fino al 1938 (poi fu licenziato per la sua non adesione al fascismo), vi rimase anche durante tutto il periodo bellico. Dopo la liberazione, per un breve periodo, egli aderì al Partito d’Azione. Montale si è sempre caratterizzato per la difesa della sua autono- mia di intellettuale e di poeta e la sua partecipazione diretta alla vita politica si è di fatto limitata a questi pochi mesi, pur essendo chiarissima la sua opposizione al fascismo (sottoscrisse il mani- Eugenio Montale festo degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce nel 1925) e l’adesione alla Resistenza intesa come movimento di costruzio- ne della nuova Italia e, più in generale, di un mondo diverso da quello che aveva condotto agli orrori della guerra. Proprio in questi due anni egli matura il passaggio da una fase di speranza a quella disillusione, spesso amara e disincantata, che caratteriz- zerà tutto l’ultimo periodo di vita. La produzione poetica di que- sto periodo è infatti centrata sul ‘declino’ di Clizia, figura della speranza. Ispirata ad una donna amata dal poeta – Irma Brandeis, un’ebrea americana studiosa di Dante conosciuta a Firenze nei primi anni Trenta e poi costretta a lasciare l’Italia e l’Europa nel 1938 a seguito delle leggi razziali – Clizia è la donna angelo apportatrice di salvezza in un mondo incamminato verso il baratro; è una figura che unisce in sé elementi mitologici e classici ed elementi religiosi (è esplicitamente asso- ciata a Cristo per il suo valore salvifico e per il sacrificio di sé).

La casa dei doganieri a Monterosso (foto di Pierluigi Moggia)

41 Presente fino dalle Occasioni, la seconda raccolta poetica di Montale, essa scompare nella terza, La bufera e altro. Il fatto interessante è che gli ultimi testi in cui appare siano compresi nella sezione Silvae, che contiene poesie composte tra il 1944 e il 1950: L’ombra della magnolia ne contiene l’esplicito addio. Al suo posto compaiono, nella poesia degli anni successivi, donne più terrene e passionali, capaci di portare un conforto più privato e meno universale, quasi a voler sottolineare l’impossibilità di una redenzione, di una svolta positiva per l’umanità. Di pari pas- so si fa strada anche la disillusione sul ruolo che la poesia può avere nella società moderna. Quali i motivi? Montale non condi- vide l’esasperato conflitto ideologico proprio di quegli anni. Anzi egli rifugge dall’identificarsi in una ideologia, perché ne sente il carattere riduttivo e limitante. Quella speranza ideale, ma allo stesso tempo ricca di prospettive, che viveva nella poesia du- rante la tragedia, quando c’era il male da combattere (anche a costo del sacrificio di sé), non trova corrispondenza nella rico- struzione della società del dopoguerra e la poesia si fa più disincantata, più terrena. Tuttavia Montale non assume mai un atteggiamento totalmente negativo e ‘disfattista’: ciò che prima poteva essere un annuncio (sia pure incerto e sussurrato, più che proclamato), si trasforma in un silenzio critico e scettico, ma carico di testimonianza: la scelta poetica e politica di Montale è quella del non schierarsi, non per paura ma per non rinunciare a valori più alti di quelli proposti dalla società di massa che tende ad uniformare e pregiudica la possibilità di un vero ascolto. Ecco

42 perché la poesia, per Montale, non ha spazio nella società mo- derna. Tra le undici poesie delle Silvae due rappresentano bene il pas- saggio dalla speranza alla disillusione: La primavera hitleriana, che reca la data di composizione 1938-1946 e che fu pubblicata per la prima volta nel 1946, in cui ancora Clizia vive e L’ombra della magnolia che rappresenta l’addio a questa figura.

La poesia è composta da quattro quadri. Nel primo il poeta richiama un’ondata di freddo verificatasi nel mese di maggio 1938 (“l’estate imminente sprigiona/ ora il gelo notturno che capiva/ nelle cave segrete della stagione morta”), che provoca sui lungarni (“intorno agli scialbi fanali e sulle spallette”) una vera e propria strage di farfalle. L’episodio è innalzato a simbolo della strage che di lì a poco avverrà con la guerra e collegato (col secondo quadro) alla visita di Hitler a Firenze, avvenuta appunto nel mag- gio del 1938 (“Da poco sul corso è passato a volo un messo infernale”). I negozi sono chiusi in segno di omaggio (“si sono chiuse le vetrine”), ma nessuno può dirsi estraneo a questa tra- gedia incombente ed esente da colpa: le vetrine “inoffensive” con i giocattoli diventano immagine delle armi da guerra, il macel- laio (“il beccaio”), uno dei “miti carnefici” richiama la strage di innocenti ( i “capretti uccisi”), che viene dipinta come una danza infernale (“un sozzo trescone d’ali schiantate”). Sembra dunque (terzo quadro) che tutto il positivo della vita stia per essere spaz- zato via. Il richiamo è alla storia d’amore con Irma, ai loro incontri (il ricordo dei fuochi di San Giovanni visti assieme), alle loro promesse al momento dell’addio per la partenza di lei. Irma si trasfigura, con la sua femminilità, in Clizia, cioè in una luce salvifica, in un fiore, il girasole, che attinge luce e la ridà. Da una parte tutto sembra destinato a soccombere (“tutto arso e suc- chiato”), dall’altra qualche “gemma” di speranza permane (“gli angeli di Tobia, i sette” sono coloro che portano a Dio il bene fatto dagli uomini, “la semina dell’avvenire”). Forse (quarto qua- dro) proprio dal cuore della tragedia rinascerà una speranza: affi- data a Clizia, ormai lontana, ma immutata nel suo amore (“tu / che il non mutato amor mutata serbi”): quasi come se lei si trasfigu- rasse nella Luce e si annullasse per dare la salvezza a tutti (come Cristo). Può darsi allora che “un’alba … domani per tutti/ si riaffacci, bianca ma senz’ali/ di raccapriccio…”.

L’estate è passata, la magnolia ormai ha perso i suoi fiori, l’ombra è più rada. Sui suoi rami è rimasta una sola cicala, che canta in modo intermittente. Non c’è più il sole, “il nume illimita- to”. Il canto unico, l’”unisono vocale” era più facile prima, quan- do c’era il “nemico”: allora era più facile “spendersi”, “morire”. Ora le voci si separano, anzi ne resta una sola: “Comincia ora / la via più dura”. Non che Clizia sia morta, sono gli altri che “arretra- no e piegano”, forse perché non sono più in grado di vederla, di accoglierla. E allora il poeta tace (“la lima che sottile incide tace- rà”): del suo canto e di se stesso non resta che un guscio vuoto, che presto sarà polvere di vetro sotto i piedi; il poeta cerca l’oltrecielo in cui Clizia vive, ma non può arrivarci e come un cefalo che salta, salta in secco, nel novilunio (quando il cielo è buio).

43 Irma Brandeis che, sotto il nome di Clizia, torna più volte nei versi di Montale

Si ritrova in questo testo la radice di un’idea di poesia che sarà poi ripresa ed ampliata da Montale ne Il piccolo testa- mento. Essa non è in grado di offrire facili messaggi consola- tori o illusori, “non è lume di chiesa e d’officina” (evidente il riferimento alle ideologie), ma “traccia madreperlacea di luma- ca”, “smeriglio di vetro calpestato” (evidente l’analogia con l’immagine usata ne L’ombra della magnolia). E’ una luce tenuissima, un’iride, che testimonia “una speranza che bruciò più lenta di un duro ceppo nel focolare” e di cui resta solo la cenere finissima. Ma questo bagliore, nel momento più buio della storia, farà da guida e sarà riconoscibile da chi lo saprà vedere. Non vuole essere, quello di Montale, un atteggia- mento di fuga disdegnosa e orgogliosa, né un atto di viltà (“l’orgoglio non era fuga, l’umiltà non era vile”), ma la consa- pevolezza che occorre andare oltre le apparenze ed i facili schematismi ideologici, per ritrovare, se c’è, un senso; è que- sto lo scopo della poesia, a costo dell’annullamento: “una storia non dura che nella cenere e persistenza è solo l’estin- zione”.

Riportiamo in appendice, a beneficio del lettore, il testo integrale di Piccolo testamento, contenuto nella sezione Conclusioni provvisorie de La bufera e altro e pubblicata per la prima volta nel 1953.

44 BREVE CRONOLOGIA COSTITUZIONALE DAL 25 LUGLIO 1943 AL REFERENDUM ISTITUZIONALE a cura di Paola Casali Grossi

25 luglio 1943– data in cui viene destitui- torio Emanuele tenta di spostare gli equili- continuerà a disporre del potere to Mussolini. Il Re nomina il maresciallo bri politici a favore della Monarchia, con lo legislativo, fatta eccezione per al- Badoglio Capo del Governo. scopo di anticipare, di fatto, la soluzione cune materie di particolare deli- 8 settembre 1943 – viene siglato l’armisti- della questione istituzionale. Ne risulta la catezza, nelle quali sarà diretta- zio con le Forze alleate. rottura della tregua istituzionale. Il tentati- mente l’Assemblea costituente a Occupazione tedesca. La Penisola è divisa vo di restaurazione monarchica, però si ri- legiferare. in due parti: il Regno del Sud, nel territorio velerà infruttuoso. La posizione dei grandi partiti di liberato dalle Forze alleate, e la Repubblica I Governi De Gasperi – Dopo la breve pa- massa – Le sinistre sono favore- sociale italiana (Repubblica di Salò) nel rentesi del Governo Parri, succeduto al voli alla repubblica. La Democra- nord occupato dai tedeschi. I partiti Governo Bonomi in seguito alla liberazio- zia cristiana comprende nel suo antifascisti organizzano la resistenza e dan- ne, il leader della Democrazia cristiana potenziale elettorato sia molti so- no vita al Comitato di liberazione nazionale Alcide De Gasperi è Presidente del Consi- stenitori della monarchia, sia molti (CLN). Nella primavera del 1945 l’intera glio dal dicembre 1945 fino a tutta la prima simpatizzanti per la repubblica, e Penisola è definitivamente liberata dall’oc- legislatura (1953). Inizialmente continuano mantiene una posizione di cupazione tedesca. a far parte del Governo tutti i partiti del tendenziale neutralità. Il Patto di Salerno (primavera 1944) e la CLN. Nella primavera del 1947, però, le si- prima Costituzione provvisoria – I partiti nistre (socialisti e comunisti) escono dal Il referendum antifascisti e la Corona stipulano una “tre- Governo e viene costituito un “Governo del 2giugno 1946 gua istituzionale”. monocolore”, cioè interamente composto In forza di tale Patto, (a) il Re si ritira a vita da esponenti della DC (oltre che da mini- Capo provvisorio dello Stato – privata e nomina suo figlio Umberto Luo- stri c.d. tecnici). L’ Assemblea costituente, eletta gotenente del Regno; (b) al Governo La seconda Costituzione provvisoria – Con anch’essa il 2 giugno, in virtù Badoglio subentra il Governo Bonomi, il d.l.lgt. n. n. 98 del 1946, che dà vita alla dell’esito del referendum, elegge espressione dei partiti del CLN; (c) è so- seconda Costituzione provvisoria, la scel- Enrico De Nicola Capo provviso- spesa ogni contesa politica attorno alla ta fra monarchia e repubblica è affidata ad rio dello Stato. Questi resta in questione se l’Italia debba essere una mo- un apposito referendum popolare che si carica per la durata dei lavori del- narchia o una repubblica (la questione isti- terrà il 2 giugno 1946 assieme all’elezione la Costituente, fino all’elezione tuzionale) e si concorda di rimettere la de- dell’Assemblea costituente. Si stabilisce del primo Presidente della Repub- cisione alla futura Assemblea costituen- inoltre che il Governo, per tutta la durata blica, Luigi Einaudi, avvenuta l’11 te. dei lavori dell’Assemblea, sarà politicamen- maggio 1948. Enrico De Nicola Il Patto di Salerno registra un indebolimen- te responsabile verso questa. Infine si pre- sarà inoltre il primo Presidente to della Corona e l’emersione del CLN come vede che, nello stesso periodo, il Governo della Corte costituzionale. principale detentore del potere di indirizzo politico. I contenuti del Patto di Salerno sono rece- piti nel d.l.lgt. (decreto legislativo luogotenenziale) n. 151 del 1944. Nel decreto si prevede, inoltre, che in via provvisoria la funzione legislativa sarà esercitata dal Governo attraverso decreti legislativi sanzionati dal Luogotenente del Regno. Per il rilievo politico dei suoi contenuti, il d.l.lgt. n. 151/1944 rappresenta una vera e propria Costituzione provvisoria. 9 maggio 1946 – Il Re Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio che, da Luogo- tenente del Regno, diventa Re Umberto II (il “Re di maggio”). Con questa mossa Vit-

45 Le forze politiche protagoniste – Democristiani, socialisti e co- munisti sono i principali artefici della Costituzione repubblicana. All’Assemblea costituente som- mano insieme circa i tre quarti dei voti e dei seggi. Buona parte del- la Costituzione è il frutto di com- promessi che coinvolgono prin- cipalmente i democristiani e le si- nistre. Democrazia cristiana – Partito di ispirazione cattolica, composito e “pluriclasse”. Ha una forte com- ponente moderata, che fa capo al Presidente del Consiglio De Gasperi. È presente, però, una vi- vace sinistra interna, di cui fanno parte Dossetti (che ne è sostan- zialmente il leader), Fanfani, La Pira, Moro, Mortati (insigne costituzionalista). Partito socialista di unità proleta- ria, Partito comunista – Uniti da il secondo sarà il primo Presidente della un Patto di unità d’azione, porta- Repubblica nel 1948. tario. In conseguenza di ciò, subentra alla no avanti un programma di tra- Presidenza dell’Assemblea l’on. Terracini sformazione economica e sociale L’assemblea costituente (gruppo dei comunisti) del Paese. Tra i personaggi di ri- Piero Calamandrei – Insigne giurista, auto- lievo, emergono Pietro Nenni, revole membro del Partito d’Azione. I lavori e le competenzedell’Assemblea segretario dei socialisti, e Palmiro Meuccio Ruini (gruppo dei liberali) - Presi- Redazione, approvazione e promulgazione Togliatti, segretario dei comuni- dente della c.d commissione dei 75 (sulla della Costituzione – L’ Assemblea costitu- sti, nonché Ministro della giusti- quale vedi oltre). isce nel suo seno una Commissione di 75 zia del governo De Gasperi fino Giuseppe Saragat – Esponente dell’ala membri, incaricata di redigere il Progetto di al 1947. moderata del gruppo socialista, Presiden- Costituzione. La Commissione organizza i Altri esponenti di rilievo dell’As- te dell’Assemblea costituente fino alle di- suoi lavori in tre Sottocommissioni, com- semblea costituente missioni nel 1947 in occasione della scis- petenti rispettivamente per il settore dei Benedetto Croce e Luigi Einaudi sione interna al PSIUP. La scissione porta diritti civili (I Sottocommissione), dell’or- - Intellettuali di ispirazione libe- alla fondazione del Partito Socialista dei la- ganizzazione dello Stato (II rale (rispettivamente filosofo ed voratori italiani (poi Partito Socialdemocra- Sottocommissione), dei rapporti economi- economista), il primo fu un tena- tico italiano), di cui Saragat diventa segre- co-sociali (III Sottocommissione). ce oppositore del regime fascista, Successivamente il Progetto è discusso in Assemblea plenaria. La Costituzione è ap- provata dall’Assemblea il 22 dicembre 1947 a larghissima maggioranza e promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicem- bre, per entrare in vigore il 1 gennaio 1948. Altre funzioni dell’Assemblea – Il plenum dell’Assemblea, oltre all’approvazione fi- nale della Costituzione, esercita la funzio- ne di controllo politico sul Governo attra- verso il voto di fiducia, alla stregua di un’assemblea parlamentare. Esercita, inol- tre, la funzione legislativa in alcune mate- rie di particolare rilievo (ad es. in materia di libertà civili). La potestà legislativa gene- rale spetta ancora provvisoriamente al Go- verno, che legifera con decreti legislativi emanati dal Capo provvisorio dello Stato. Essa tornerà nella sua pienezza al Parla- mento solo dopo l’elezione delle nuove Camere (18 aprile 1948).

46 Cronologia a cura di Andrea Torracchi 1946

3-4-5 - GIUGNO - Umberto rifiuta di trasferire i suoi poteri al Presidente del Consiglio come prevede la legge. Il 7 Giugno a Padova, in tribunale, é presentato un ricorso da un gruppo di zelanti magistrati monarchici, perchè non sono stati resi noti nei risultati del referendum il numero che fa riferimento alle schede nulle; vogliono conoscere la maggioranza dei votanti e non solo i voti validi. Ma la Corte di Cassazione respinge il ricorso e fa presente il 13 giugno - dando i risultati definitivi - che comunque c’è il mezzo milione di differenza di voti in più. Ufficialmente la Repubblica Italiana é proclamata. IL 10 GIUGNO a risultati ormai acquisiti, ma non ancora confermati dalla corte di Cassazione investita dal problema sollevato da Umberto e mentre DE GASPERI riceve dal consiglio dei ministri il mandato di Capo di Stato provvisorio, si svolgono manifestazioni in varie parti d’Italia. Nel nord ci sono scontri fra repubblicani e monarchici, mentre a Roma e soprattutto a Napoli si verificano incidenti anche gravi, e sono causati da quelli che sostengono fortemente la monarchia. IL 13 GIUGNO UMBERTO II di Savoia, lascia l’Italia (ma non abdica) dopo aver lanciato alla radio un proclama, dove afferma che ritiene un atto rivoluzionario e arbitrario la presa del potere del governo di De Gasperi, che però gli risponde per le rime. 22 GIUGNO - Il nuovo governo (provvisorio) concede un’amnistia generale per i reati politici. Vengono scarcerati molti esponenti del vecchio regime. Quelli più gravi sono rinviati a giudizio. Il desiderio di una pacificazione generale nel Paese predomina e risulta essere la cosa più saggia da farsi in un momento di forti tensioni, con i rancori non ancora placati da entrambe le parti. 25 GIUGNO - Si riunisce e iniziano i lavori dell’Assemblea Costituente. Presidente SARAGAT (PSIUP), vice UMBERTO TERRACINI (PCI), GIOVANNI CONTI (PRI), GIUSEPPE MICHELI e FAUSTO PECORARI (DC) che dopo cinque giorni, il 1 LUGLIO - Elegge il capo provvisorio dello Stato. Nomina Presidente della Repubblica ENRICO DE NICOLA (vedi la sua biografia). Nello stesso giorno il governo presenta le dimissioni al nuovo Capo dello Stato, che gli rinnova subito dopo l’incarico di formare un nuovo governo. Nello stesso giorno prima di sciogliere il governo (sotto la pressione della sinistra che vuole concedere aumenti salariali ai lavoratori, in uno scenario in cui è forte la disoccupazione e l’inflazione) concede a tutti i lavoratori sposati 3000 lire di premio a ciascuno, e 1500 lire ai celibi. 15 LUGLIO - Nuovo governo di DE GASPERI (presidente), GONNELLA, SEGNI, SCELBA, CINGOLANI, CAMPILLI, MICHELI, ELDISIO della DC. FERRARI, GULLO, SCOCCIMARRO del PCI. MORANDI, D’ARAGONA, ROMITA, NENNI del PSIUP. FACCHINETTI, MACRELLI del PRI. 19 LUGLIO - La Costituente (vi collaborano tutti i partiti di massa) nomina i “Settantacinque” per elaborare il testo della Costituzione. Come modello si prende quella di Weimar (la Francia nel ’47 farà la stessa scelta). Gli Azionisti si batteranno per una Repubblica presidenziale di tipo americano. Gli altri, oltre che guardare alla Germania, dagli anglosassoni prendono a modello la giustizia costituzionale. Ma alla fine la scelta cadde su un esecutivo né forte né autonomo. Dopo Mussolini nessuno voleva più un singolo uomo con in mano un potere troppo grande. ALCIDE DE GASPERI rappresentante di un Paese vinto, non è presente alla Conferenza di Parigi davanti ai 21 Paesi vincitori per la spartizione dell’Europa; non é stato neppure invitato, ne’ tanto meno dovrebbe parlare. La delegazione italiana parte comunque, e De Gasperi sfodererà tutto l’orgoglio. Non solo parlerà, non solo non pagherà i danni di guerra e le spese che gli alleati hanno sostenuto e hanno già elencato, ma si farà pagare i rifornimenti in Italia fatti agli anglo-americani, e i rimborsi delle amlire che gli alleati avevano speso in Italia. 5 SETTEMBRE - ALTO ADIGE Una pagina oscura. Dopo le richieste avanzate dal governo austriaco, quella di far ritornare il Trentino- Alto Adige alla “madre patria”, gli alleati respinsero la richiesta e fecero firmare a Parigi dai due rappresentati di governo De Gasperi e Gruber un accordo dove questa regione avrebbe goduto in avvenire piena autonomia amministrativa, culturale e la completa uguaglianza dei diritti. La “caldissima” “questione Alto Adige” che diventera’ spinosa nel 1955, critica nel 1957, e il 12 giugno 1961 diventera’ “esplosiva”. 27 OTTOBRE - Dopo gli scioperi selvaggi, le contestazioni, le rivolte, gli scontri in piazza durante tutta l’estate in molti centri del Nord, dove la situazione dell’ordine pubblico è diventata preoccupante, la CGIL e la Confindustria firmano un accordo che riesce a stemprare la tensione. 7 NOVEMBRE – L’ incontro di Togliatti con Tito per tentare di trovare una soluzione al problema di Trieste; qui troviamo appunto la Iugoslavia avanzare una richiesta sulla provincia di Gorizia in cambio di: 1) La parte di Trieste tagliata in due dalla linea di demarcazione. 2) La restituzione dei prigionieri italiani che sono ancora nelle carceri o nei campi di concentramento slavi. 9 NOVEMBRE - Alle elezioni amministrative svoltesi nelle grosse città di Roma. Torino, Genova, Firenze, Napoli e Palermo, la Democrazia Cristiana registra un notevole calo su quasi tutte le città. PCI e PSIUP (quest’ultimo ancora unito - e questo dimostra che uniti potevano vincere ovunque) fanno un fronte unico (Fronte del Popolo) facendo perdere alla DC a Roma 100,000 voti e a Napoli 400.000. 20 NOVEMBRE - GIUSEPPE SARAGAT crea una sua corrente da cui nascerà il PSDI.

47 1947

3-6 GENNAIO - Viaggio negli Stai Uniti del presidente del consiglio De Gasperi. Il governo americano concede all’Italia un prestito di cento milioni di dollari per il “consolidameno del sistema democratico”. De Gasperi riceve dalle mani del ministro del tesoro americano Snyders, un assegno di 50 milioni di dollari, secondo versamento per le am-lire usate dalle truppe americane in Italia. Il 14 gennaio la “Export Import Bank” dichiara il suo presidente Mc Chesney è disposta a fornire quest’anno all’Italia 100 milioni di dollari per aiutare determinati settori dell’industria italiana ed allargare i propri mercati di esportazione. Altri 25 milioni di dollari con prestito a breve scadenza per l’acquisto di cotone negli Usa. 9-13 GENNAIO - A Roma, al XXV congresso del Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP) la minoranza guidata da Giuseppe Saragat esce dal partito socialista dei lavoratori italinai (PSLI); il Psiup torna all’antica denominazione di PSI. Il 16 GENNAIO - PSI e PCI riaffermano il patto di unità d’azione. 20 GENNAIO - Alcide De Gasperi presenta al capo provvisorio dello stato, Enrico DE Nicola, le dimissioni del suo secondo governo. 2 FEBBRAIO - Alcide De Gasperi costituisce il suo terzo governo con DC, PCI e PSI più l’indipendente Carlo Sforza agli esteri. 10 FEBBRAIO - A Parigi l’Italia firma il trattato di pace; cede l’Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, Rodi e il Dodecanneso alla Grecia, Briga e Tenda alla Francia; il Territorio Libero di Trieste viene diviso in due zone: sona A, controllata dagli anglo-anmericani, e zona B, controllata dagli Jugoslavi. 1 MAGGIO - A Portella delle Ginestre, in Sicilia, la banda di Salvatore Giuliano, apre il fuoco su una manifestazione sindacale per la festa del lavoro; i morti sono più di dieci. 6 MAGGIO - A Venezia un tribunale militare inglese condanna a morte il maresciallo Kesselring per la strage delle Fosse Ardeatine. 13 MAGGIO - Alcide De Gasperi presenta le dimissioni del suo governo e apre la crisi per estromettere le sinistre dal governo. 1 GIUGNO - Alcide De Gasperi presenta il suo quarto governo, composto da democristiani, liberali (tra i quali Luigi Einaudi) e indipendenti (tra i quali Carlo Sforza e Cesare Merzagora); avrà il voto favorevole anche dell’Uq e dei monarchici. 1-7 GIUGNO - A Firenze, al primo congresso nazionale della Cgil, i comunisti ottengono la maggioranza assoluta e pongono fine alla conduzione paritetica del sindacato con i socialisti e i democristiani; Di Vittorio è eletto unico segretario generale. 5 GIUGNO - Il segretario di stato americano George Marshall annuncia un piano per la ricostruzione economica dell’Europa quello che sarà L‘Europear recovery program” (Erp) o “Piano Marshall”. 15 GIUGNO - Il reduce della guerra Fausto Coppi vince il Giro d’Italia davanti a Gino Bartali. 1 AGOSTO - Il governo italiano svaluta apparentemente la lira del 55 per cento (di fatto e al 65%) ; al cambio ufficiale un dollaro vale 350 lire (ma sul mercato libero vale anche 500-600 lire - si corre ai ripari e ci si adegua; a fine anno al cambio ufficiale il dollaro tocca le 565 lire) 16 SETTEMBRE - Trieste e l’Istria a seguito accordi diventano il “Territorio Libero di Trieste”. 19-21 OTTOBRE - I resti del partito d’azione dopo la scissione decidono di confluire nel Psi. 1 DICEMBRE - Alcide De Gasperi apre il governo ai repubblicani e ai socialdemocratici. 22 DICEMBRE - In Italia l’Assemblea costituente conclude i suoi lavori approvando il testo definitivo della Costituzione repubblicana. 28 DICEMBRE - In Italia comunisti e socialisti danno vita al “Fronte Democratico Popolare”. 28 DICEMBRE - Ad Alessandria d’Egitto muore l’ex re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Firma della Costituzione Italiana

48 Grisolia M.Cristina (a cura di), Camera dei Relazione all’ assemblea costituente / Ministero Deputati, Segretariato generale, La Costituzione per la costituente, commissione per studi della Repubblica nei lavori preparatori dell’As- attinenti alla riorganizzazione dello stato. - Bibliografia semblea Costituente, Roma, 1970, voll. I-VIII Roma: Stab. tip. F. Failli. Guarino Giuseppe, Il regime parlamentare, in Verso la nuova Costituzione : indice analitico dei a cura di Andrea Torracchi Scritti dedicati a Raselli, Milano, 1971, vol. I lavori della Assemblea costituente : spoglio Martines Temistocle, Diritto costituzionale, sistematico delle riviste giuridiche dell’epoca / a Milano, 1992 cura di Ugo De Siervo. - Bologna : Il mulino, Mazzaperlini Mario, Repertorio bio-bibliografico c1980. dei reggiani illustri, in Reggio Emilia. 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