L'attività Botanica Di Enrico Gelmi

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L'attività Botanica Di Enrico Gelmi F. FESTI e F. PROSSER: L’attività botanica di Enrico Gelmi... 101 FRANCESCO FESTI e FILIPPO PROSSER L’ATTIVITÀ BOTANICA DI ENRICO GELMI (TRENTO, 1855-1901) ED IL CATALOGO DEL SUO ERBARIO ABSTRACT - FESTI F. e PROSSER F., 2008 - The botanical activity of Enrico Gelmi (Trento, 1855-1901) and the catalogue of his herbarium. Atti Acc. Rov. Agiati, a. 258, 2008, ser. VIII, vol. VIII, B: 101-312. Enrico Gelmi (1855-1901) was one among the most active explorers of the flora in Trentino (Province of Trento - Northern-Italy) during the last decades of XIX cen- tury. This paper outlines his biographical sketch from a scientific point of view, most- ly using data coming from his herbarium, at present housed in the Museo Tridentino di Scienze Naturali, where it is one of the most important historical nuclei. The par- tially annotated catalogue of the herbarium, completely revised by the authors, is pre- sented too; the samples personally collected by Gelmi and the ones coming from oth- er collectors are separately considered. KEY WORDS - Enrico Gelmi, Herbarium, Vascular plants, Trentino. RIASSUNTO - FESTI F. e PROSSER F., 2008 - L’attività botanica di Enrico Gelmi (Trento, 1855-1901) ed il catalogo del suo erbario. Enrico Gelmi (1855-1901) è stato uno dei più attivi esploratori della botanica tridentina negli ultimi decenni del secolo XIX; ne viene qui delineato il profilo scien- tifico, desunto principalmente dal suo erbario, che è attualmente custodito presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali e ne costituisce uno dei nuclei storici più im- portanti. Si presenta altresì il catalogo, parzialmente commentato, dell’erbario stesso, interamente sottoposto a revisione; vengono considerati separatamente i campioni raccolti personalmente da Gelmi e quelli provenienti da altri raccoglitori. PAROLE CHIAVE - Enrico Gelmi, Erbario, Piante vascolari, Trentino. 102 Atti Acc. Rov. Agiati, a. 258, 2008, ser. VIII, vol. VIII, B INTRODUZIONE Quella di Enrico Gelmi (fig. 1) e della sua breve ma scientificamen- te intensa vita, è una storia che va, per la maggior parte, riscritta. I pochi che, negli scorsi decenni, se ne sono occupati, lo hanno quasi sempre liquidato come un personaggio minore nell’ambito dell’esplorazione floristica del Trentino, ponendolo in secondo piano rispetto ad altri botanici coevi o precedenti, quali Francesco Facchini, Francesco Am- brosi o Pietro Porta. I suoi stessi contemporanei ebbero spesso ad igno- rarlo: è, ad esempio, degno di nota che il peraltro attento Pier Andrea Saccardo non lo citi minimamente nel suo La botanica in Italia (1895), dove sono nondimeno nominati personaggi per i quali l’aggettivo mi- nore risulta essere un eufemismo. Le scarse note biografiche che gli si riferiscono si possono ricondurre ai profili che ne diedero Francesco Ambrosi (1), con Gelmi ancora vivente, ed Agostino Bonomi (2); a que- sti fanno a grandi linee riferimento le poche successive citazioni. (1) «Enrico Gelmi, pure di Trento, coltiva con amore ed intelligenza la botanica fanerogamica. Ebbe i natali a di I febbraio 1855, e sino dai primi anni della sua giovi- nezza si sentiva portato a studiare nel campo di Flora. Fatti i corsi ginnasiali, per meglio accomodarsi alle esigenze di questa sua particolare inclinazione, abbracciò la Farmacia, e dopo di averne riportato in patria, e presso l’Università ennipontana, i più lusinghieri attestati, se ne ritrasse per darsi esclusivamente all’amena scienza. Incomin- ciò a perlustrare i monti e le valli trentine, e da queste estese le sue escursioni alla Dal- mazia, al Montenegro, all’isola di Corfù, agli Abbruzzi ecc. Scrisse: Il Monte Bondone di Trento e la sua flora (Padova, Bull. delle Soc. Ven. Trent. di Sc. nat. 1880); una Revisione della flora del bacino di Trento (Ibid. 1884); la Rosa arvensis Huds. in der Umgegend von Trient (Deutsch. botan. Monatschr. 1884); Le Rose nel Trentino, studio (Trento, Zippel 1886); Nota sulla Ophrys integra Saccardo (Padova, Bull.cit. 1886); Prospetto delle piante crittogame vascolari del Trentino (Firenze. Giorn. bot. It. 1891); e più il Prospetto della Flora Trentina (Trento, Scotoni e Vitti, 1893), arricchito di numerose e diligenti osserva- zioni fatte intorno alle specie vegetali viventi» (AMBROSI, 1894: 448). (2) «Gelmi Enrico, (n. 1 Febbraio 1855, inscr. 1895, m. 5 Gennaio 1901). Nacque a Trento. Dotato d’un carattere serio e studioso fin da giovinetto, si diede ad osserva- re ed a studiare le bellezze della natura. Fece i corsi ginnasiali a Trento, frequentò l’Università di Innsbruck studiandovi la farmacia, e ovunque ottenne sempre i più lusinghieri attestati. Ma ritornato in patria abbandonò tale carriera per darsi esclusi- vamente alla botanica. A tale scopo visitò i monti e le valli tutte del Trentino, ed estese le sue escursioni alla Dalmazia, agli Abruzzi, al Montenegro ed all’isola di Corfù. Fa- ceva parte di moltissime società scientifiche sì italiane che straniere, ed era in relazio- ne con distinti botanici italiani, tedeschi, francesi, inglesi. Benché molto assorto nella sua scienza, sì da condurre una vita solitaria, era associato a parecchie istituzioni cit- tadine, alle quali prestò sempre l’opera sua. Aveva un carattere forte, giusto e tenace, ed era nei pensieri e nei fatti sinceramente italiano. Dopo una vita utile e operosa morì improvvisamente nel fiore degli anni. I libri da lui scritti sono: Il Monte Bondone e la sua flora. Padova, 1880 – Revisione della flora del bacino di Trento. Ivi, 1884 – La F. FESTI e F. PROSSER: L’attività botanica di Enrico Gelmi... 103 Fig. 1. Enrico Gelmi. 104 Atti Acc. Rov. Agiati, a. 258, 2008, ser. VIII, vol. VIII, B Una tale inadeguata considerazione va probabilmente giustificata sulla base della vita riservata che Gelmi condusse, forse anche mossa da una personalità caratterialmente schiva e poco propensa all’estroversio- ne; a ciò si aggiungono i relativamente pochi lavori che egli ebbe a pub- blicare e la mancanza di un suo organico carteggio. Fortunatamente, il suo erbario, ben conservatosi nella sua interez- za, costituisce un eccezionale documento della sua attività scientifica. Se ne evince la figura di un botanico di prima grandezza, rigoroso e meticoloso, con una concezione straordinariamente moderna della ri- cerca floristica. La pubblicazione del presente catalogo, è dunque un doveroso tributo nei riguardi di uno dei più importanti artefici dell’esplo- razione floristica tridentina. NOTE BIOGRAFICO-ESCURSIONISTICHE (IN FORMA DI CRONOLOGIA (3)) 1855 Il I febbraio nasce a Trento da Guglielmo Gelmi (nato a Trento nel 1812, impiegato) e Lucia (nata a Fiume nel 1824). Frequenta gli studi primari e ginnasiali a Trento, per poi iscriversi alla facoltà di Farmacia dell’università di Innsbruck dove si laurea, probabil- mente nel 1877 (4). Ritornato a Trento, non praticherà mai la far- macia, ma dedicherà il resto della sua vita allo studio della botani- ca, aiutato in ciò dalle possibilità economiche della famiglia: nel regesto dell’Archivio storico comunale di Trento per l’anno 1890, egli risulta esercitare l’attività di «possidente». «Rosa Arvensis» Huds. in der Umgegend von Trient. (Deutsch. botan. Monatsch.) 1884 - Ueber «Rosa canina» und «Rosa glauca» der tridentinischen Alpen (Deutsch. botan. Monatsch.) – Le rose del Trentino, studio. Trento, 1886 – Nota sulla Ophrys integra, Saccardo. Padova, 1886 – Contribuzione alla flora dell’ Isola Corfù, 1889 – Prospetto delle piante crittogame vascolari del Trentino. Firenze, 1891 – Prospetto della Flora Trentina. Trento, 1893 – Le Primule italiane, 1894 – Aggiunte alla Flora, 1898 – Nuove aggiunte alla flora trentina, 1900 – Nota sui Cirsi del Tonale 1900» (BONOMI, 1901: 853). In una successiva pubblicazione un altro BONOMI (1930: 64) aggiunge: «Pubblicò parecchi pregevoli lavori e formò un ricco erbario della flora trentina che, alla sua morte, avvenuta nel 1901, passò per disposizione testamentaria dell’insigne cittadino, insieme alle piante da lui raccolte fuori della regione, al Comune di Trento ed è at- tualmente depositato presso il Museo di Storia Naturale». (3) La cronologia delle escursioni è stata ovviamente redatta sulla base dei cartel- lini dell’erbario. (4) Le uniche due lettere di Gelmi presenti nel carteggio di Francesco Ambrosi (cf. FESTI, 1998) portano le date 4 luglio 1877 e 11 luglio 1877, e sono scritte ambedue da Innsbruck, dove Enrico stava frequentando l’università. F. FESTI e F. PROSSER: L’attività botanica di Enrico Gelmi... 105 1877 Raccoglie a Pergine, nell’aprile di quest’anno, il suo primo esem- plare posto in erbario, Corydalis intermedia. È questo l’inizio di un’intensa attività di raccolta, prevalentemente nel Trentino, che sarebbe durata 24 anni, con una flessione negli anni 1887-1889. Se questo è il primo dato documentale della sua attività botanica, non è da escludere che la passione per l’amabil scienza sia matu- rata in lui già in giovane età, come afferma del resto Ambrosi (1894), che ne fu certamente informato dallo stesso Gelmi: «sino dai primi anni della sua giovinezza si sentiva portato a studiare nel campo di Flora» (ibid.: 448). L’inizio delle raccolte coincide verosimilmente con il termine di un’attività preparatoria in cui Gelmi si dotò degli strumenti più appropriati per la determina- zione ed il riconoscimento delle specie vegetali che avrebbe poi approfondito in itinere: ne possono far fede le due lettere inviate a Francesco Ambrosi nel 1877 (4 e 11 luglio), in cui esprime gra- titudine al botanico di Borgo (che in quel periodo già risiedeva a Trento, dove svolgeva la funzione di Direttore della Civica Bi- blioteca) per avergli procurato alcuni volumi di botanica dall’edi- tore Vallardi a prezzo ridotto. Ringrazia inoltre l’Ambrosi per l’invito fattogli di una visita in Val di Sella, visita che si sarebbe concretizzata nell’agosto di quell’anno: le raccolte d’erbario te- stimoniano infatti che in quel periodo Gelmi salì sulle dorsali di Manazzo, partendo proprio dalla Val di Sella. In luglio era già salito al Monte Gazza da Covelo e, ancora in agosto, sul Cornetto di Bondone da Trento.
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