MUSE Giacomo Bresadola. Inventario Dell'archivio (1866 - 1929)
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Museo delle Scienze - MUSE Giacomo Bresadola. Inventario dell'archivio (1866 - 1929) a cura di Chiara Bruni, Emanuela Pandini, Ines Parisi Provincia autonoma di Trento 2016 Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni culturali - Ufficio per i beni archivistici, librari e archivio provinciale a cura della A.R.Coop. società cooperativa di Rovereto e ultimati nel giugno 2016. L'intervento è stato realizzato utilizzando il sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento 2006 Abbreviazioni e sigle adottate: b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca. = circa cart. = carta, cartone cfr. = confronta cop. = coperta doc., docc. = documento, documenti es. = esercizio fasc. = fascicolo int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume ISAD (G) = General international standard archival description ISAAR (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families 1 Sommario Bresadola, Giacomo ......................................................................................................................................... p. 4 Giacomo Bresadola, 1866 – 1929 .................................................................................................................................. p. 7 Corrispondenza, 1876 - 1929........................................................................................................................................ p. 11 Registri della corrispondenza, sec. XIX ultimo quarto - 1923...................................................................................... p. 12 Lettere ricevute, 1876 - 1929........................................................................................................................................ p. 13 Minute di risposte, 1879 - 1925.................................................................................................................................. p. 121 Schede micologiche, studi micologici, fotografie ed elenchi, 1876 - 1929 ................................................................ p. 122 Schede micologiche, 1881 - 1928............................................................................................................................... p. 123 Studi micologici, 1876 - 1926..................................................................................................................................... p. 125 Fotografie ed elenchi, 1876 - 1929 ............................................................................................................................. p. 128 Manoscritti di opere pubblicate, 1881 - 1927 ............................................................................................................. p. 131 Studi botanici, 1866 - 1902......................................................................................................................................... p. 135 Studi letterari e interessi vari, 1871 - 1928................................................................................................................. p. 137 Nomine, inviti ed onoranze, 1876 - 1929 ................................................................................................................... p. 140 Indici analitici: istituzioni.................................................................................................................................................................p. 144 persone.....................................................................................................................................................................p. 148 toponimi...................................................................................................................................................................p. 165 Appendice: tabella di concordanza delle segnature......................................................................................................p. 178 2 Albero dei soggetti produttori Bresadola, Giacomo, Ortisé (Mezzana), 1847 febbraio 14 - Trento, 1929 giugno 9 3 Persona Bresadola, Giacomo {1} 1847 febbraio 14 - 1929 giugno 9 Luoghi Ortisé, Mezzana, Cloz, Montichiari (Brescia), Rovereto, Trento, Baselga di Piné, Roncegno, Malé, Magras, Trento Archivi prodotti Fondo Giacomo Bresadola, 01/01/1866 - 31/12/1929 Storia Giacomo Antonio Bresadola nacque a Ortisé, frazione di Mezzana, in Val di Sole il 14 febbraio del 1847. Dopo aver svolto le scuole elementari a Mezzana, a nove anni fu mandato dal padre a Cloz, in Val di Non, presso uno zio prete, dove rimase solo per un anno. Nel 1857 si trasferì con la famiglia a Montichiari (Brescia), dove il padre aveva aperto un negozio di oggetti di rame. A dodici anni cominciò a frequentare l'Istituto tecnico di Rovereto con indirizzo ingegneristico. Al IV anno di studio abbandonò la scuola e dopo una veloce preparazione alle materie classiche, venne ammesso nel Seminario vescovile di Trento. Nel 1872 venne ordinato sacerdote, fu nominato cappellano e coadiutore nelle parrocchie di Baselga di Piné, Roncegno, Malé e Magras dove rimase cinque anni. Nel 1884 fu chiamato a fare l'amministratore della Curia vescovile di Trento e dal 1887 amministratore del Capitolo della cattedrale di Trento. Nel 1910 si ritirò dalla vita ecclesiastica, con una modesta pensione per dedicarsi totalmente ai suoi studi micologici. Morì a Trento il 9 giugno 1929. I primi segni di inclinazione per le scienze naturali si manifestarono già mentre era studente a Rovereto. Autodidatta e naturalista appassionato, già a Baselga di Piné trasformò il giardinetto della canonica in un piccolo orto botanico, fu prima appassionato dai fiori (dopo che a Roncegno conobbe e frequentò Francesco Ambrosi), poi briologo nello studio di muschi e licheni. La frequentazione dei frati cappuccini Placido Giovanella e Cipriano Pedrotti del convento di Terzolas, attivi raccoglitori di funghi, lo indusse ad interessarsi di micologia. Nel 1879 si mise in contatto epistolare con Pier Andrea Saccardo, celebre micologo e professore di botanica all'università di Padova, il quale visto che gli interessi di Bresadola erano rivolti soprattutto verso i macromiceti lo indirizzò allo specialista francese Lucien Quélet. Iniziò così una fitta corrispondenza con studiosi sparsi in tutti i continenti; assieme alle lettere riceveva esemplari di funghi da determinare attraverso i caratteri esteriori, compresi quelli organolettici. Nel 1881 era già annoverato fra i più autorevoli conoscitori di funghi. Descrisse 1017 specie di funghi e una quindicina di generi in circa 60 pubblicazioni. Si concentrò in particolare nel confronto fra le descrizioni dei diversi autori classici e i materiali originali custoditi nei musei d'Europa; tale era il suo credito negli ambienti scientifici, che senza esitazione gli venivano inviate in esame le più vaste collezioni micologiche, come quelle di Londra, Parigi, Uppsala, Kiew, Leida , Berlino. 4 Gli intensi scambi di corrispondenza e di materiale comportavano una spesa così ingente che Bresadola fu costretto a vendere il frutto dei suoi studi: le sue due più complete collezioni micologiche migrarono verso i grandi musei naturalistici di Stoccolma e Washington, mentre raccolte minori sono oggi disseminate a Uppsala, a Leida, a Parigi e altrove. Nel 1916 usciva l'opera "Synonimia et adnotanda mycologica", seguita nel 1920 e nel 1926 dai "Selecta mycologica". Dirà di lui il Gilbert, proprio riferendosi a questa fase della sua attività, che, "uno dei primi, si rese conto dell'importanza dei caratteri anatomici dei funghi", proponendo come necessario fondamento di una più rigorosa scienza micologica un grande numero di nuovi caratteri diagnostici. Bresadola non fu solo un ricercatore e determinatore di specie nuove, ma cercò anche di eliminare e collocare in sinonimia le troppo numerose specie descritte con eccessiva facilità e improvvisazione; si calcola che abbia rimosso in tal modo oltre ottocento specie non valide. L'università di Padova consegnò a Bresadola, per mano del professor G. Gola e nel giorno del suo ottantesimo compleanno, la laurea "honoris causa" in scienze naturali; l'Accademia pontificia dei Nuovi Lincei lo volle annoverare fra i suoi soci; Rovereto gli conferì la cittadinanza onoraria. Ma già lo avevano nominato socio onorario la Società micologica britannica, la Deutsche Gesellschaft für Pilzkunde e numerose altre società scientifiche ed accademie italiane e straniere. La Società micologica di Francia lo annoverava fra i suoi fondatori. Accademico dell'Accademia degli Agiati di Rovereto, socio della Società zooogica e botanica di Vienna, socio della Società botanica italiana di Firenze, socio della SAT, socio dell'Accademia reale di agricoltura di Torino, socio onorario della Società di mutuo soccorso fra gli inservienti dello Stato di Trento, venne nominato Ufficiale del Gran Magistero dell'Ordine della Corona d’Italia. Continuò fino alla morte con inalterata dedizione le sue ricerche. Bresadola coniugava all'attività di studio una costante opera di riproduzione