S E R V I Z I O T O P O N O M a S T I
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Servizio Toponomastica Progetto — CHI SONO ?“ note sui nomi delle vie di CESENA Scheda relativa a : Mario Vicini Nato il 21 febbraio 1913 a Martorano di Cesena, è stato corridore ciclista di fama internazionale nel periodo 1930-1950. Ha gareggiato ed è stato amico dei grandissimi campioni di quell‘epoca, da Gino Bartali a Fausto Coppi. L‘inizio della sua attività è, da dilettante, con i colori della gloriosa società cesenate —Renato Serra“: nel 1933 vince 14 corse, tutte per distacco e si segnala soprattutto nella coppa —Città di Cesena“, nella quale giunge al traguardo con un quarto d‘ora di vantaggio sul secondo. Nel 1934 gareggia solo sporadicamente perché presta il servizio militare, ottenendo, comunque, due vittorie. Il 1935 è l‘ultimo anno da dilettante e lo vede tagliare il traguardo per primo per otto volte, con sette secondi posti. Nel 1936 decide il passaggio al professionismo, ma non ottiene l‘ingaggio da alcuna squadra. Partecipa, quindi, al Giro d‘Italia da —isolato“, non avendo perfezionato l‘ingaggio con la squadra della —Gloria“. In quell‘anno œsi era nel periodo delle —sanzioni“ contro l‘Italia-, non presero il via corridori stranieri e un regolamento severissimo vietava qualsiasi forma di collaborazione tra i corridori di squadre e gli isolati. Nonostante una caduta nella prima tappa, si riprende nel corso della gara e giunge con i primi in una durissima tappa che conduce a L‘Aquila e si classifica, al termine del Giro, al 17° posto. In quell‘anno vince la prima tappa del Giro delle Quattro Province. L‘anno successivo è ingaggiato dalla Ganna e partecipa al Giro d‘Italia, ma è costretto al ritiro per una caduta, dopo essere stato, nella 6a tappa, settimo assoluto in classifica generale. Non si arrende e, ancora da —isolato“ si iscrive al Tour de France, vendendo due medaglie d‘oro vinte da dilettante per —finanziare“ la sua spedizione in Francia. Le sue imprese e la sua fama iniziano a consacrarsi in questa occasione: pur senza il supporto di una squadra, giunge all‘arrivo del Tour in seconda posizione in classifica generale (il Tour è vinto da Roger Lapébie, con Bartali costretto al ritiro da una caduta), primo degli —isolati“. Indossa anche, per una tappa, la prestigiosa maglia gialla simbolo della più grande corsa a tappe del mondo, ideata nel 1902 da Geo Lefevre e Henri Desgrange. Comune di Cesena œ Servizio Toponomastica Piazza del Popolo, 10 œ tel. 0547 356111 [email protected] Servizio Toponomastica Progetto — CHI SONO ?“ note sui nomi delle vie di CESENA Scheda relativa a : Mario Vicini In quel Tour Vicini si era segnalato sin dalle prime tappe e lo si ritrova molto spesso nelle prime posizioni degli ordini d‘arrivo: al termine della 9^ tappa, da Briançon a Digne, dopo essere passato per primo in vetta ai 2.250 metri dell‘Allos, è secondo in classifica generale (era primo, maglia gialla, ma un‘ora dopo l‘arrivo, la giuria del Tour rileva una penalizzazione del giorno precedente inflitta a Vicini -senza avvertirlo-, per aver ricevuto una borraccia da un‘auto ufficiale del seguito, consentendogli, tuttavia, di indossare la maglia gialla il giorno successivo, —a titolo d‘onore“) e manterrà la posizione, con un acuto che lo porterà a conquistare l‘Aubisque, nei Pirenei Francesi, una delle mitiche salite del Tour, mancando la maglia gialla solo per l‘ennesima foratura. In quell‘occasione nasce la fama di Mario Vicini, noto con il soprannome —e‘ gag ad Gaibéra“, per i capelli rossi: non mancheranno le —zirudèle“ del poeta dialettale cesenate Giovanni Montalti (Bruchìn), mentre nelle sale da ballo furoreggiava una canzone a lui dedicata, musicata da Aldo Rocchi su testo di Cino Pedrelli, figlio di Pompeo, capostipite dei corridori cesenati (da —Uomini in bicicletta: storia del ciclismo cesenate“, di Dino Pieri, 2004). Di Vicini scrive, con sempre maggior calore, anche la Gazzetta dello Sport, che segue la Grande Boucle con il giornalista Bruno Roghi: i suoi articoli, ricchi d‘accenti epici, sono letti, con grande partecipazione, dai tifosi cesenati di quello che i francesi chiamano ormai il ”diavolo rosso‘. Dopo un mese dalla fine della corsa, il rientro trionfale a Cesena e, nel 1938, il contratto con i colori della —Biciclette Lygie“. Il 10 aprile conferma la sua fama di campione vincendo il prestigioso Giro di Toscana con 11‘22“ su Guerra e 18 minuti su Bartali. Il Giro d‘Italia è alle porte e Vicini conquista la seconda tappa con arrivo a San Remo, vestendo la maglia rosa. Ma, come nell‘anno precedente, ”Gaibéra‘ è vittima di una caduta che lo costringe a ritirarsi. Si riprende, in tempo per il Tour, e il Commissario Girardengo lo inserisce nella squadra ufficiale italiana, guidata da Gino Bartali. Comune di Cesena œ Servizio Toponomastica Piazza del Popolo, 10 œ tel. 0547 356111 [email protected] Servizio Toponomastica Progetto — CHI SONO ?“ note sui nomi delle vie di CESENA Scheda relativa a : Mario Vicini Alla vigilia delle ”terribili‘ tappe pirenaiche, descritte dalla penna di Orio Vergani sul —Corriere della Sera“, Vicini accusa dei disturbi che lo danneggeranno durante la corsa: si ritrova al 14° posto con un distacco di oltre 20 minuti, che sale ancora, il giorno successivo, quando il medico lo tiene completamente a digiuno. Ma non si arrende e, nelle tappe successive, recupera molte posizioni. Si profilano le Alpi, dove Bartali compirà la sua impresa sull‘Izoard e Vicini è secondo. Terminerà il Tour al 6° posto, tormentato dalle forature e dopo aver generosamente atteso Bartali (che vince il Tour) in un momento di difficoltà. L‘anno successivo lotta per la vittoria nella Milano-San Remo, vinta da Bartali, che replica nel Giro di Toscana, dopo un acceso duello con Vicini. La partecipazione al Giro, questa volta, è felice: è fra i favoriti, con Bartali e Valetti e conferma la sua forza sfiorando la maglia rosa in diverse occasioni. E‘ con Bartali nella dolomitica Cortina-Trento, nella quale Valetti, che poi vincerà il Giro, è in grave ritardo. Vicini concluderà la corsa al terzo posto. Vince poi il Giro del Lazio e, con i piazzamenti nel Giro della Campania e nella Tre Valli Varesine, è campione d‘Italia dei professionisti su strada. Mario ha 26 anni, è nel pieno della sua maturità atletica, ma sarà bloccato, come molti altri campioni, dall‘imminente entrata in guerra dell‘Italia. Nel 1940, comunque, correndo con la —Bianchi“ vince la coppa —Piero Marin“ a Pavia e, ancora, a Prato. Si aggiudica due tappe consecutive al Giro d‘Italia e finisce al 4° posto in classifica: è il primo giro vinto da Fausto Coppi, allora ventenne gregario di Bartali nella —Legnano“, che troverà in Vicini, appunto, l‘ultimo arduo ostacolo prima della vittoria finale, alla vigilia della dichiarazione di guerra. Mario è ancora secondo, dietro Bartali, al Giro di Toscana. E‘ chiamato alle armi sul finire del 1940 e sarà di stanza a Rovigo e a Reggio Emilia fino al 1943: con una fortunosa fuga in bicicletta lascia la caserma poco prima che sia occupata dalle truppe tedesche. Comune di Cesena œ Servizio Toponomastica Piazza del Popolo, 10 œ tel. 0547 356111 [email protected] Servizio Toponomastica Progetto — CHI SONO ?“ note sui nomi delle vie di CESENA Scheda relativa a : Mario Vicini Fra il 1941 e il 1943, naturalmente, la partecipazione alle corse è del tutto sporadica: corre con la —Viscontea“ e si segnala sempre fra i migliori. Alla fine della guerra Vicini apre un negozio di biciclette a Cesena e, anche se ormai gli anni migliori sono trascorsi, si iscrive al Giro d‘Italia del 1946, sempre con la Viscontea“. Dopo un 5° posto nella semitappa Bologna-Cesena, quando il Giro giunge a Roma, si ritira. L‘anno dopo, a 34 anni va in fuga al Giro del Piemonte, riaccendendo gli entusiasmi: è terzo al traguardo, dopo una lunga fuga. Il suo nome torna ad evocare le imprese del passato e la —Bianchi“ gli offre un ingaggio, a fianco di Fausto Coppi, nel Giro d‘Italia che è alle porte. Si segnala subito, fin dalle prime tappe, con fughe ripetute e una serie di piazzamenti, ma non esita a prodigarsi per Coppi, attendendolo nei momenti di difficoltà ed aiutandolo a vincere. Vicini sarà, alla fine, settimo, ottimo piazzamento che segnerà, di fatto, il suo ultimo risultato di eccellenza. — Coppi lo vorrà ancora in squadra al Giro del 1948“. Tutta la Bianchi si ritirerà a Trento, per protesta per le spinte ricevute da Fiorenzo Magni. Vicini segue sempre più la sua attività a Cesena: nel 1949 è 11° al Giro di Romagna e, con la vecchia squadra della —Viscontea“ di Tano Belloni, partecipa ancora al Giro vincendo, a Terni, una —tappa volante“. Poi, l‘ennesimo incidente, lo costringe al ritiro. Si riprende ancora una volta. Nel 1950 giunge con i primi alla Milano-San Remo, ottiene altri piazzamenti e corre, per l‘ultima volta, il Giro. Aiuta il francese Robic, vittima di una grave crisi, perde molti minuti e termina 18°. Nel 1952, a quasi quarant‘anni, sceglie per l‘addio alla grande ribalta sportiva, la classica di apertura della stagione. In quella Milano-San Remo arriverà con il secondo gruppo, poco oltre la 30° posizione. Sarà ancora in bicicletta nel 1973, in Austria, per vincere il campionato del mondo dei veterani. Segue fino all‘ultimo la sua fiorente attività, finché —Gaibéra, campion d‘ogni campion“ (con le parole di Pedrelli) si spegne a Cesena il 6 dicembre 1995 Comune di Cesena œ Servizio Toponomastica Piazza del Popolo, 10 œ tel. 0547 356111 [email protected] .