GP UNGHERIA Ricciardo Vince Il Suo Secondo GP Con Una Gara Straordinaria, Si Rilancia Nel Mondiale E Mette Nell’Angolo Un Vettel Sempre Più Nervoso
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n. 282 28 luglio 2014 GP UNGHERIA Ricciardo vince il suo secondo GP con una gara straordinaria, si rilancia nel Mondiale e mette nell’angolo un Vettel sempre più nervoso LA RED BULL SONO IO ARRIVEDERCI A LUNEDÌ 25 AG 2 BUONE VACA GOSTO ANZE A TUTTI3 Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected]) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier Tecnica: Paolo D’Alessio Produzione: Marco Marelli © Tutti gli articoli e le immagini Fotografie: contenuti nel Magazine Italiaracing Photo4 sono da intendersi Actualfoto a riproduzione riservata Photo Pellegrini ai sensi dell'Art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369 MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, 2 40138 Bologna Tel. 051 6013841 Fax 051 5880321 [email protected] 4 Il graffio di Baffi FORMULA 1 GP UNGHERIA Trionfatore nelle uniche due gare non dominate dalla Mercedes in questo 2014, Ricciardo è in un momento d'oro. È il volto nuovo di cui la F.1 aveva bisogno e le sue azioni sono in costante rialzo, sia nel paddock sia all'interno del team Red Bull IL CONQUIST Filippo Zanier "Ora che ho intorno a me questo ambiente, questo team, mi sento una persona diversa, un pilota diverso, uno sportivo diverso rispetto a quello che ero fino allo scorso anno. Ho molta più fiducia in me stesso ed è una sensazione che mi fa sentire bene, mi fa capire che sono all'altezza di stare in questo mondo". Parole di Daniel Ricciardo, sgorgate come un fiume in piena da un estasiato pilota australiano alla fine del GP d'Ungheria. È sulla luna il ragazzo di Perth e c'è da capirlo, perché quello che sta accadendo, il rispetto che si sta guadagnando in pista, era solo un lontano sogno nelle stagioni precedenti a questa, quando il suo talento era relegato su vetture di seconda fascia. La gavetta in HRT e Toro Rosso però, ha pagato e ha consegnato alla Red Bull un pilota completo, che a una velo- cità innata abbina una ben dosata aggressività e una capacità di leggere la gara da vete- rano. Non è un caso che nelle uniche due gare che non si sono concluse con un successo Mercedes, la vittoria sia andata proprio a lui, e non certo per merito della macchina che guida. La RB10 ha infatti chiuso il gap dalle frecce d'argento, ma non è ancora in grado di batterle a parità di condizioni, specialmente in termini di passo gara. La differenza, quindi, l'ha fatta proprio Ricciardo con la sua capacità di essere sempre nelle condizioni ideali per aprire a Christian Horner e ai suoi uomini le giuste opportunità strategiche, abbinata al talento per metterle in opera al meglio. Sempre al posto giusto al momento giusto, insomma. Come in Cana- da, quando di fronte ai problemi alla MGU-K delle Mercedes ha rea- gito come uno squalo che sente l'odore del sangue, saltando Sergio Perez con un attacco pazzesco all'esterno della curva 1 e liberan- dosi senza difficoltà dell'azzoppata W05 di Nico Rosberg. O come in Ungheria, dove la pioggia a inizio gara, le basse temperature e una provvidenziale safety-car hanno trasformato un potenziale quarto posto in una vittoria. Vittoria favorita dalla sorte, perché Daniel si è trovato nella condizione di sfruttare al meglio la neu- tralizzazione che ha invece "fregato" Rosberg, Valtteri Bottas, Sebastian Vettel e Fernando Alonso, ma comunque meritatissi- ma perché il successo se l'è poi dovuto sudare in pista a suon di sorpassi. 6 TATORE 7 FORMULA 1 GP UNGHERIA La strategia a tre soste scelta per lui dalla dimostrato proprio Rosberg che pur con un volta. "Seb" aveva infatti già passato l'entra- Red Bull si è infatti rivelata la più giusta, ma passo di tre secondi al giro più rapido ha ta della pit-lane quando il team lo ha richia- se così è stato il team di Milton Keynes deve pensato bene di abbandonare l'assalto al mato ai box in occasione della prima safety- dire grazie al suo pilota che dopo l'ultimo podio dopo un unico attacco su Hamilton, car, una sfortuna che gli è costata quattro cambio gomme ha passato non tre compri- rintuzzato con cattiveria da quest'ultimo. posizioni. Al netto della sfiga, però, la gara mari, bensì Rosberg, Lewis Hamilton e Onore quindi a Ricciardo, che con il sorriso del tetra-iridato resta comunque deludente, Alonso. Il vantaggio di grip garantito dalle smagliante che sfodera quando toglie il specialmente se paragonata a quella di Pirelli soft appena montate sarà stato anche casco si sta conquistando sempre più sim- Alonso: l'asturiano della Ferrari ha condivi- evidente, ma di per sé l'Hungaroring non è patie, nel paddock e all'interno del team, so con Vettel la sfortuna al momento della noto per favorire le manovre di sorpasso e dove per contro appare sempre più offusca- neutralizzazione e dopo il pit-stop gli è rien- la resistenza messa in atto dal britannico ta la stella di Sebastian Vettel. trato alle spalle, ma al giro 14 l'ha passato, della Mercedes è stata poco meno che eroi- Si fa sempre fatica a mettere in discussione facendo poi lo stesso con Vergne e Rosberg ca. Eppure, alla fine Ricciardo è passato lo un quattro volte campione del mondo, ma è al giro seguente mentre Sebastian rimaneva stesso, ancora una volta all'esterno, della innegabile che il momento d'oro di Ricciar- "intruppato" nel traffico. A parità di strate- curva 2, su Lewis e poi come una furia all'in- do corrisponda sempre più a un tempora- gia, due soste per entrambi, Vettel pare aver terno della prima curva su Fernando, grazie neo (si spera) appannamento di Vettel. A pagato la scelta di montare le gomme medie al DRS e a una staccata ritardata al massi- Budapest il tedesco sembrava tornato sugli per l'ultimo stint, una decisione prudente mo. Quasi facile a vederlo nelle immagini scudi dopo una bellissima qualifica in cui per essere certo di arrivare a fine gara che ma che alla fine fosse tutt'altro che sempli- aveva conteso la pole a Rosberg fino alla gli ha però impedito di essere aggressivo nei ce, anche con gomme pressoché nuove, lo ha fine, ma la gara gli ha detto male ancora una primi giri dopo la sosta, rivelatisi poi fonda- 8 mentali. A far piovere sul bagnato ha contri- buito anche un testacoda in uscita dall'ulti- ma curva che ha fatto rizzare i capelli al muretto Red Bull. Un errore di guida nudo e crudo, riconosciuto dallo stesso tedesco, che non è finito "alla Perez" solo per un gros- so colpo di fortuna, almeno in questo caso amica della vettura numero 1. Il piatto pian- ge, inutile nasconderlo, e la classifica parla chiaro: Ricciardo terzo con 131 punti, Vettel sesto con 88. Purtroppo per lui, inoltre, Sebastian non si può consolare nemmeno con la prestazione pura: in qualifica il conto è infatti impietoso e per ora recita 7 a 3 per il suo compagno. Ce n'è abbastanza, insom- ma, per vedere il proprio ruolo di leader decisamente in pericolo, ma invertire la ten- denza richiede una nuova prova di caratte- re, una dote che il Sebastian Vettel 2014 sembra avere smarrito. 9 FORMULA 1 GP UNGHERIA ROSS 10 La grande gara di Alonso riporta a sorpresa la Ferrari sul podio, e anche Raikkonen manda segnali positivi. Ma Mattiacci ammonisce: le condizioni di gara ci hanno favo- rito, non illudiamoci. Il podio di Budapest deve essere solo il punto di partenza SA, SI SPERA 11 FORMULA 1 GP UNGHERIA Stefano Semeraro rimontando undici posizioni. Non ancora il Kimi dei bei tempi, in alcune occasioni troppo arrendevole C'è vita, sul pianeta Rosso. Sarà stato merito della per sembrare vero, ma neppure l'enigma imbolsito pioggia, di una congiunzione astrale favorevole, di di qualche gara fa, come ha mostrato nella bella resi- un Fernando Alonso in grande forma e dei guai stenza offerta a Vettel. altrui, ma a Budapest la Ferrari è ricomparsa sul L'acuto però, è tutto di Alonso. Lo spagnolo ha radar. Con un secondo posto che fino a pochissimi ragione a sostenere che non si è trattato certo della chilometri dalla fine era sembrato un primo, tanto sua miglior gara, ma il livello è stato comunque che la prima frase soffiata nella radio da Fernando altissimo. Bravo a guidare al limite su una pista che dopo la bandiera a scacchi era carica di delusione: all'inizio era insidiosissima, mezza asciutta e mezza «Se Hamilton avesse resistito altri due giri...», rife- bagnata, bravissimo a sfruttare una strategia azzar- rendosi al Daniel Ricciardo che una volta liberatosi data, ma vincente danzando sulle gomme soft per dell’inglese si è catapultato su di lui. I campioni sono gli ultimi 31 giri, quasi metà gara. E abilissimo anche così: per Nando quella dell'Hungaroring è stata una nel finale quando ha resistito ad Hamilton corren- vittoria mancata, non un podio strappato nel bel do ormai sulle tele, e arrendendosi giusto all'ultimo mezzo di uno dei periodi più neri della storia del allo scatto... nibaliano di Ricciardo. La squadra lo Cavallino. Per tutti gli altri invece, è come un'oasi ha festeggiato, il pubblico osannato, lui ha incassa- nel deserto. Una speranza a cui abbeverarsi, irrobu- to un podio che mancava dal Bahrain e che va benis- stita anche da una prova per una volta non negati- simo per celebrare i 33 anni – sempre un'età criti- va di Kimi Raikkonen, che dopo l'incresciosa toppa- ca..