COMUNE DI C.O.M. 14 -Motta Sant’Anastasia

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Dicembre 2015 Redatto da: Dott.ssa Geologo Barbara Forte

Adottato con Deliberazione Consiliare n° ______del ______

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COMUNE DI SAN PIETRO CLARENZA

COMUNE DI SAN PIETRO CLARENZA

PROVINCIA DI

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PARTE GENERALE - LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE - MODELLO DI INTERVENTO

Redatto da: Tecnico esterno incaricato con Determina n. 10 del 28/04/2015 (prima fase di redazione del Piano) e con Determina n. 29 del 10/12/2015 (completamento della redazione del Piano):

Dott.ssa Geologo Barbara Forte

Hanno fornito il proprio contributo all’aggiornamento del Piano, per il Comune di San Pietro Clarenza: Sindaco: Per. Ind. Giuseppe Bandieramonte Assessore alla Protezione Civile: Andrea Cavarra Capo Ufficio Tecnico: Arch. Danilo Leone Capo Ufficio Lavori Pubblici: Geom. Antonio Di Marzo Responsabile Ufficio di Protezione Civile: Comandante Dott. Antonio Pappalardo

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PREMESSA………………………………………………………………………………….8

PROGRAMMA DI COLLABORAZIONE………………………………………....10

Pianificazione di Protezione Civile...... 10

Struttura del piano e fasi di esecuzione...... 13

A) PARTE GENERALE…………………………………………………………………16

1.0 Il Territorio Comunale ...... 16

1.1) Popolazione ed aree urbane ...... 17

1.1.1) I dati sulla popolazione ………………………………………………………… 17

1.2) Condizioni climatiche...... 22

1.3) Analisi del reticolo idrografico ed idrogeologico ………………………………...22

1.4) Caratteristiche e pericolosità geologica ...... 23

1.5) Sismicità e pericolosità sismica locale ...... 23

1.5.1) I principali terremoti storici dell’area………………………………………..24

1.6) Uso del territorio ...... 24

2.0 Il sistema della viabilità e dei trasporti ...... 26

2.1) Il sistema della viabilità ...... 26

2.2) La rete della viabilità principale ...... 27

2.2.1) La rete della viabilità minore………………………………………………...27

2.3) Opere d’arte primarie (ponti e viadotti) ...... 28

2.4) Viabilità e Piano Regolatore Generale ...... 29

2.5) Le infrastrutture di trasporto pubblico ...... 29

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2.5.1) Le autolinee………………...………………………………………………...29

2.5.2) Autolinee del servizio pubblico……………………………………………...29

3.0 I servizi essenziali – Life lines ...... 34

3.1) La rete dell’energia elettrica ad alta tensione (A.T) ...... 34

3.2) La rete dell’energia elettrica ENEL a bassa e media tensione ...... 35

3.2.1) I rischi per la rete dell’energia elettrica MT/BT ...... 35

3.2.2) Distruzione totale o parziale delle cabine di trasformazione secondarie...... 35

3.2.3) Danneggiamento di elementi della rete (impianti aerei o interrati) ...... 36

3.2.4) Danneggiamento di elementi della rete per cause indirette (rischio indotto) ...... 37

3.3) Elenco cabine ENEL ...... 37

3.4) La rete idrica – Pozzi e serbatoi ...... 38

3.5) La rete del gas metano ...... 39

3.5.1) La rete di trasporto della SNAM – Rete gas ...... 39

3.5.2) La rete della società distributrice del gas metano ...... 40

3.5.3) Dati tecnici dell’impianto di distribuzione gas del Comune di San Pietro Clarenza ...... 41

3.6) La rete delle telecomunicazioni…………………………………………………….41

3.6.1) Funzionalità delle telecomunicazioni ...... 41

3.6.2) Il Piano e le telecomunicazioni ...... 42

B) LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE…………………………………….43

4.0 Obiettivi del Piano ...... 43

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5.0 Le infrastrutture per il supporto logistico dell’attività di Protezione Civile ...... 44

5.1) Municipio – Ufficio comunale Protezione Civile – Centro Operativo Comunale (C.O.C.)……………………………………………………………………………44

5.2) Risorse comunali ………………………………………………………………….44

5.2.1) Struttura comunale di Protezione Civile: gli uomini.………………………...44

5.3) I mezzi e i materiali………………….………………………………………….…45

5.3.1) Materiali e mezzi di proprietà comunale.………………………...... 46

5.3.2 Materiali e mezzi di proprietà privata……………….………………………...46

5.4) Gli edifici scolastici……………..…………………………………………………46

5.4.1) Le scuole pubbliche ………………………………………...... 46

5.4.2) Le scuole private… ………………………………………...... 48

5.4.3) Scuola di Polizia Penitenziaria……………………………...... 49

5.5) I distributori di carburante e le stazioni di servizio ...... 49

5.6) Le banche ...... 49

5.7) Gli uffici postali ...... 49

6.0 Le aree e le infrastrutture per l’assistenza alla popolazione in emergenza ...... 50

6.1) Viabilità e infrastrutture di trasporto ...... 50

6.2) Aree di emergenza...... 50

6.3) Sistema delle aree di attesa ...... 51

6.3.1) Aree di attesa ...... 51

6.3.2) Aree di accoglienza e ricovero ...... 57

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6.3.3) Aree di ammassamento soccorritori e risorse ...... 62

6.4) Le aree per atterraggio elicotteri… ...... 63

7.0 Le infrastrutture ricettive…...... 65 7.1) Strutture ricettive… ...... 65 7.2) Edifici strategici, tattici e sensibili… ...... 65

7.2.1) Elenco degli edifici censiti facenti parte dell’armatura territoriale ...... 66

8.0 I presidi sanitari: Poliambulatori, guardia medica, farmacie, ambulatori privati, centri di assistenza ………………………………………...... 69 8.1) I presidi sanitari ...... 69 8.2) Farmacie ...... 69 8.3) Ambulatori medici generici ...... 69 8.4) Ambulatori medici specialistici ...... 69 8.5) Laboratorio analisi ...... 69 8.6) Ambulatorio veterinario ...... 70 8.7) Case di riposo ...... 70

9.0 Le attività produttive………...... 71 9.1) Le attività commerciali ...... 71 9.2) Le aziende zootecniche ...... 71

10.0 I beni culturali………...... 72 10.1) Attività di Protezione Civile della sopraintendenza ...... 72 10.2) Beni culturali ed ambientali ...... 73

11.0 Le strutture operative: Polizia Municipale, Carabinieri, Vigili del fuoco...... 74 11.1) Polizia Municipale ...... 74 11.2) Carabinieri ...... 74 11.3) Vigili del fuoco ...... 74 11.4) Corpo Forestale…...... 74

12.0 I Presidi del traffico: i cancelli…...... 75

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12.1) Viabilità di emergenza ...... 76

12.1.1) Viabilità primaria di accesso ed uscita dal comune ...... 76

13.0 Le Associazioni di volontariato…...... 78

14.0 Radiocomunicazioni in emergenza...... 79 14.1) A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani) ...... 79

15.0 Pianificazione per Funzioni…...... 80 15.1) Funzioni di supporto ...... 81

C) MODELLO DI INTERVENTO…………………………………………………….93

16.0 Sistema di comando e controllo………………………………………………….93 16.1) Presidio Operativo Comunale e Presidio Territoriale ...... 94 16.2) Attivazione in emergenza ...... 95 16.3) Attivazione del Sistema Comunale di Protezione Civile in caso di emergenza...... 96

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PREMESSA

Con il termine Protezione Civile si intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, dei beni, gli insediamenti e l'ambiente, dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. Il Servizio Nazionale di Protezione Civile è stato istituito con la Legge 225 del 24/02/1992 che ha definito compiti, attività e responsabilità dei vari enti in materia di interventi di protezione civile. Come disposto dalla Legge n. 225 del 1992 (modificata dalla L.100/2012) sono considerate attività di protezione civile quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell'emergenza e alla mitigazione del rischio. La previsione consiste nelle attività, svolte anche con il concorso di soggetti scientifici e tecnici competenti in materia, dirette all'identificazione degli scenari di rischio probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi. La prevenzione consiste nelle attività volte a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi, anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. La prevenzione dei diversi tipi di rischio si esplica in attività non strutturali concernenti l'allertamento, la pianificazione dell'emergenza, la formazione, la diffusione della conoscenza della protezione civile, nonché l'informazione alla popolazione e l'applicazione della normativa tecnica, ove necessarie, e l'attività di esercitazione. Il soccorso consiste nell'attuazione degli interventi integrati e coordinati diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi ogni forma di prima assistenza. Il superamento dell'emergenza consiste unicamente nell'attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie e indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita. Negli anni, la competenza è progressivamente passata dallo Stato agli enti locali, divenendo materia di legislazione corrente con il D.L.vo 112 del 31/03/1998 e la modifica del titolo V della Costituzione, quindi, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, il potere legislativo spetta ai Governi regionali. Il Dipartimento della Protezione Civile, incardinato nella Presidenza del Consiglio dei Ministri, indirizza le attività delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale di

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protezione civile, e in caso di dichiarazione dello stato di emergenza, le coordina, in accordo con i Governi regionali. La Regione Sicilia ha emanato la L.R. 14 del 31/08/1998 recante Norme in materia di protezione civile, dispone il recepimento, con modifiche, nel territorio della Regione Siciliana, dei principi e delle norme recati dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225. Ai sensi dell'art. 6 della L. 225/92, sono Componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, i comuni e le comunità montane che, secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, provvedono all'attuazione delle attività di protezione civile. Concorrono alle attività di protezione civile anche enti pubblici, istituti e gruppi di ricerca scientifica, ogni altra istituzione e organizzazione anche privata, e i cittadini, i gruppi associati di volontariato civile, gli ordini e i collegi professionali. Dal complesso quadro della normativa di riferimento, si può riassumere che a livello comunale rappresentano attività del sistema comunale di protezione civile:

. individuazione dei rischi presenti sul territorio e delle criticità; . programmazione e realizzazione di interventi preventivi a tutela del territorio e dei beni esposti; . pianificazione di emergenza, con la previsione di modalità operative e l'individuazione delle specifiche funzioni; . conoscenza delle risorse comunali disponibili (infrastrutture, attrezzature e mezzi, risorse umane); . informazione alla popolazione e formazione della cultura di protezione civile.

Il sistema della Protezione Civile, istituito con la legge n. 225 del 1992, è stato riformato ultimamente con il decreto legge n. 59 del 15 maggio 2012 convertito nella legge n. 100 del 12 luglio 2012, che modifica ed integra la legge n. 225. Con la legge 100/2012 vengono modificati temi quali la classificazione degli eventi calamitosi, le attività di protezione civile, la dichiarazione dello stato di emergenza e il potere d'ordinanza. Si ribadisce il ruolo del Sindaco come autorità comunale di protezione civile, precisandone i compiti nelle attività di soccorso e assistenza alla popolazione e una novità importante riguarda i piani comunali di emergenza, che dovevano essere redatti entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge e periodicamente aggiornati.

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PROGRAMMA DI COLLABORAZIONE

Pianificazione di Protezione Civile Comunale Il comune è dotato di un ufficio di Protezione civile costituito con deliberazione della G.M. N° 38 del 04/02/1999 modificata con atto di G.M. n 60 del 06/12/2007. Al fine di raggiungere gli obiettivi espressi in premessa, attraverso la collaborazione del referente dell’Ufficio Comunale di Protezione Civile di San Pietro Clarenza, dei funzionari dell’U.T.C. e degli altri uffici comunali è stata programmata la seguente attività:  elaborazione di una cartografia di base informatizzata, con eventuale collegamento a database, relativa ai territori interessati, sulla quale riportare gli elementi fondamentali del Piano (confini comunali, viabilità primaria e secondaria, cancelli e presidi del traffico in emergenza, aree di ammassamento e ricovero, infrastrutture per l’emergenza, reti impiantistiche etc.);  individuazione dei rischi specifici che interessano il territorio in oggetto (rischio sismico, rischio idraulico ed idrogeologico, rischio incendi boschivi, rischio vulcanico). Per la definizione degli scenari, ci si avvarrà di studi, relazioni, articoli e pubblicazioni disponibili prodotti dalla Comunità scientifica, relativi ad eventi verificatisi nel passato e contenenti indicazioni sul possibile verificarsi di analoghe situazioni di emergenza, oltreché delle conoscenze dei tecnici comunali delle situazioni di rischio legate al territorio, avvalendosi degli studi geologici per il P.R.G. comunale e degli studi di Enti ed Istituti di ricerca universitaria (C.N.R., I.N.G.V., etc.);  elaborazione di un Piano a livello comunale sviluppato secondo la metodologia “Augustus” nelle tre parti fondamentali:

A) Parte generale, nella quale si raccolgono tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio e tutti gli elementi necessari alla elaborazione degli scenari di rischio;

B) Lineamenti della pianificazione, in cui si individuano gli obiettivi da conseguire per un’adeguata risposta all’emergenza da parte del sistema di protezione civile;

C) Modello d’intervento, in cui si definiscono i compiti di direzione e coordinamento ad ogni livello, da quello centrale a quello periferico, e gli interventi operativi delle singole strutture da impegnare nelle attività di soccorso.

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In definitiva, il Piano costituisce nella sostanza un unico strumento operativo fondato su:  raccolta dei dati sulla popolazione ripartita per classi di età : sono stati rilevati i dati sulla presenza di eventuali portatori di handicap o di soggetti con patologie particolari alla cui assistenza in caso di necessità dovrebbe provvedere la struttura socio-sanitaria ed il Volontariato;  individuazione su base statistica o studi CNR – GNDT della vulnerabilità o della classe di rischio dei fabbricati residenziali, degli edifici pubblici strategici, degli edifici scolastici, etc., al fine di una valutazione di larga massima dei fabbisogni abitativi in emergenza;  individuazione delle aree di emergenza (aree di attesa, aree per ammassamento forze e risorse, aree di ricovero) e della viabilità primaria per il raggiungimento delle stesse;  individuazione della rete viaria esterna d’emergenza e dei cancelli (presidi del traffico), avvalendosi delle forze di Polizia Municipale.  individuazione delle principali reti ed impianti tecnologici a servizio del territorio (reti Enel e rete alta tensione TERNA, reti idriche ed opere di approvvigionamento, pozzi e serbatoi, reti Telecom e di telefonia mobile, reti Gas Snam e reti Società distributrici);  individuazione dei presidi sanitari A.S.P., delle guardie mediche, degli ambulatori privati, indicandone le professionalità e le apparecchiature disponibili;  individuazione dei mezzi e delle risorse disponibili, distinti per tipologia;  censimento delle più importanti attività produttive artigianali ed industriali e di quelle pericolose;  censimento delle Associazioni di Volontariato e dei Gruppi Comunali, operanti sul territorio, distinti per capacità ed esperienze settoriali acquisite ed elenco dei mezzi e risorse disponibili;  individuazione della rete sovra comunale di radiocomunicazione gestita attraverso le Associazioni di radioamatori operanti in zona o gli operatori privati.

L’attività di studio e di rilevamento dei dati su cui è stata sviluppata la pianificazione indicata nel Programma andrà, successivamente, affiancata da una serie di indispensabili iniziative collaterali che serviranno, non solo a completare la pianificazione, ma anche ad approfondire il modello d’intervento, attraverso l’attività da assegnare alle professionalità che

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costituiranno le Funzioni di supporto nell’ambito del C.O.C. ed a far conoscere alla cittadinanza l’attività di protezione civile in corso. In particolare, si ritengono utili i seguenti punti: 1. riunioni periodiche con i referenti delle Funzioni di supporto del C.O.C. per illustrare inizialmente il programma di lavoro e, successivamente, raccogliere le rispettive attivazioni di Piano in relazione alle situazioni di rischio ipotizzato; 2. informazione alla popolazione attraverso incontri organizzati dal Comune con i cittadini, con le Associazioni di Volontariato, le Parrocchie, i circoli culturali etc..

Il Piano Comunale è stato predisposto in conformità alla normativa nazionale e regionale vigente e risponde ad indicazioni normative e tecniche, in particolare:  Legge n. 225/1992 e s.m. e i. a livello nazionale;  O.P.C.M. n. 3606 del 28/08/2007, che integra la Legge 353/2000 e stabilisce ulteriori indirizzi operativi in materia di rischio incendi e di rischio idrogeologico; Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di Protezione Civile;  O.P.C.M. del 5 Giugno 2008 Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza dovuto alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione in atto nei territori delle regioni dell'Italia centro-meridionale (Ordinanza n. 3680);  O.P.C.M. 3624/2007 del 22 ottobre 2007, "Disposizioni urgenti dì protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Marche, Molise, Sardegna ed Umbria, in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni dì combustione";  Manuale Operativo per la predisposizione di un Piano comunale di Protezione Civile, redatto nell'ottobre del 2007 dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile;  Linee guida "Augustus" del Dipartimento della Protezione Civile;  Raccomandazioni ed indicazioni operative di protezione civile per la prevenzione, la mitigazione ed il contrasto del rischio idrogeologico ed idraulico del 20/11/2008 a livello regionale;  Linee Guida per la redazione dei piani di protezione civile provinciali e comunali e intercomunali in tema di rischio idrogeologico (D. Lvo n. 112/98, art. 108- Decreto n. 2 del Commissario delegato OPCM 3606/07) versione 2010.

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Al di la dell’obiettivo primario, in definitiva, attraverso una sintesi dei metodi e dei sistemi tradizionalmente in uso, si è voluto risalire alla definizione di una pianificazione di Protezione Civile, che superando la concezione di “gestione dell’emergenza”, fortemente consolidata fino a qualche tempo fa, sviluppa, attraverso la fondamentale raccolta di dati e numeri telefonici, un’ampia analisi del territorio e dei rischi incombenti su di esso, così come indicato anche nelle Direttive di livello nazionale (Metodo Augustus), fino a costituire un “modello”, seppure speditivo, ma di grande efficacia e concretezza, per fronteggiare le situazioni di emergenza in un territorio comunale. Il presente Piano è stato elaborato utilizzando quanto di più facilmente “reperibile” presso gli Uffici Tecnici Comunali in termini di informazioni e notizie ed, in particolare, ci si riferisce al supporto tecnico costituito dallo studio geologico realizzato dalla scrivente per caratterizzare geologicamente il territorio comunale, al fine di individuare le aree a rischio presenti sul territorio. È stata visionata anche la relazione del P.R.G., relazioni specifiche a cura dei servizi Tecnici Comunali, pubblicazioni contenenti notizie storico-urbanistiche relative al territorio, etc.. Questo però non costituisce un limite del Piano, anzi lo configura come strumento snello e di effettiva possibilità d’impiego nella gestione di un’emergenza di protezione civile. Si ritiene, invece, che molte indicazioni-guida si possano trarre dal presente lavoro proprio perché lo stesso deriva dall’applicazione di una tecnica speditiva che consente di dotare un Comune di una pianificazione di base.

Struttura del piano e fasi di esecuzione La struttura del Piano e degli elaborati costitutivi, con l'indicazione dei contenuti, dello stato di attuazione e delle previsioni operative, è stata quindi definita come segue:

A) PARTE GENERALE

ALLEGATI ALLA PARTE GENERALE  Scheda dei dati generali comunali;  Schede delle Aree di Protezione Civile (Aree di Ammassamento, Accoglienza, Attesa).  Modulistica

Rischio idrogeologico  scenari di evento e di rischio;

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 modello di intervento, con definizione delle competenze e delle procedure operative ;  misure di mitigazione del rischio;  norme comportamentali.

Allegati al Rischio idrogeologico • Allegato 1: Carta PAI n. 75 – C.T.R. 634010 del Rischio e pericolosità geomorfologica, in scala 1: 10.000; • Allegato 1/a: Carta PAI n. 75 – C.T.R. 634010 dei Dissesti, in scala 1: 10.000; • Allegato 2: Carta Geolitologica in scala 1:10.000; • Allegato 2/a: Carta Geolitologica in scala 1:2.000; • Allegato 3: Carta Idrogeologica in scala 1:10.000; • Allegato 3/a: Carta Idrogeologica in scala 1:2.000; • Allegato 4: Carta Geomorfologica in scala 1:10.000; • Allegato 4/a: Carta Geomorfologica in scala 1:2.000; • Allegato 5: Carta della Pericolosità geologica in scala 1:10.000; • Allegato 6: Carta con ubicazione nodi a rischio, in scala 1:10.000; • Allegato 7: Schede dei nodi a rischio.

Rischio sismico  scenari di evento e di rischio;  modello di intervento, con definizione delle competenze e delle procedure operative;  misure di mitigazione del rischio;  norme comportamentali.

Allegati al Rischio sismico • Allegato 8: Carta della Pericolosità sismica, in scala 1: 10.000.

Rischio vulcanico  scenari di evento e di rischio;  modello di intervento, con definizione delle competenze e delle procedure operative;  misure di mitigazione del rischio;  norme comportamentali.

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Allegati al Rischio vulcanico (caduta cenere vulcanica) • Allegato 9: Carta dell’ordine di priorità per l’asportazione della cenere vulcanica dalle aree di pubblico interesse, in scala 1:5.000.

Rischio incendi di interfaccia  scenari di evento e di rischio;  modello di intervento, con definizione delle competenze e delle procedure operative;  misure di mitigazione del rischio;  norme comportamentali.

Allegati al Rischio incendi di interfaccia • Allegato 10: Carta della pericolosità del Rischio Incendi di Interfaccia in scala 1:10.000.

B) LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE

C) MODELLO DI INTERVENTO

CARTOGRAFIA DI RIFERIMENTO  Tav. 1: Inquadramento geografico, territoriale del comune (1:25.000);  Tav. 2 Suddivisione del territorio in Zone, in scala 1:10.000;  Tav. 3: Viabilità principale, in scala 1:10.000;  Tav. 4: Carta della tipologia costruttiva degli edifici e della vulnerabilità in funzione della tipologia costruttiva (1:2.000);  Tav.5: Carta della Rete del Gas – Centro Nord del territorio (1:10.000);  Tav.5/a: Carta della Rete del Gas – Centro Sud del territorio (1:10.000);  Tav.6: Carta della Rete idrica comunale, con ubicazione idranti antincendio e serbatoi/pozzi comunali (1:10.000);  Tav.7-7bis: Carta delle Aree di Protezione Civile e dell’armatura territoriale (1:2.500).

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A) PARTE GENERALE 1.0 IL TERRITORIO COMUNALE

Il territorio comunale di San Pietro Clarenza, oggetto del presente studio di pianificazione di protezione civile è ubicato nelle pendici meridionali del Monte Etna ad una quota media di 463 m.s.l.m, ha una superficie di estensione pari a circa 6,41 Kmq e una popolazione di 7.593 abitanti. Il territorio ricade all’interno della Tavoletta IGM, “” Foglio 270 IV Quadrante S.O., in scala 1:25.000, e ubicato nella C.T.R. 634010 “Mascalucia” in scala 1:10.000. Può essere meglio identificato attraverso le coordinate geografiche medie (WGS84):  Latitudine: 37° 34’ 11,64” N  Longitudine: 15° 01’ 25,32” E Il territorio comunale si sviluppa lungo il versante sud-orientale del distretto vulcanico etneo e si presenta mediamente degradante verso sud-est, con quote comprese tra i 530 ed i 310 metri sul livello del mare. Dista circa 8,0 Km dal Comune di Catania. I limiti amministrativi del Comune definiscono un'area di forma allungata secondo la direzione Nord-Sud. Confina a Nord-Est e ad Est con Mascalucia, a Nord-Ovest con il comune di , ad Ovest con il Comune di , a Sud con il territorio di , a Sud-Est con la frazione di San Giovanni Galermo, appartenente al comune di Catania; infine, confina a Sud-Ovest con Piano Tavola, frazione del comune di Belpasso.

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1.1 Popolazione ed aree urbane

1.1.1 I dati sulla popolazione La fase di acquisizione dati per la redazione del presente Piano è avvenuta utilizzando i programmi a disposizione dell’ufficio Anagrafe del Comune. Grazie ai sistemi informatici per elaborare e fornire i dati statistici sulla popolazione si è dapprima raccolto il numero di abitanti, di tutte le vie del territorio comunale, suddivisi per le tre fasce di età indicate dal Dipartimento di Protezione Civile (0÷16 anni – 17÷64 anni e > 64 anni) ed indicando il numero di abitanti portatori di handicap, dopo di ché è stato possibile suddividere la popolazione in base alle “Zone” di suddivisione del territorio clarentino. Questa suddivisione risulta di grande utilità quando in emergenza può servire conoscere la distribuzione della popolazione per vie e quartieri e quale sia la percentuale presente di anziani, bambini, disabili etc.. , in modo da poter intervenire in maniera mirata ed immediata in quella zona di territorio interessata dall’emergenza. E’ inoltre un dato di grande importanza ai fini delle attivazioni di Piano legate all’assistenza alla popolazione, quale il numero di persone residenti in fabbricati che ricadono in zone a rischio ed, in particolare, i disabili che vi risiedono. I dati, riguardanti la popolazione residente nel territorio comunale, sono stati forniti dall’Ufficio Anagrafe diretto dalla sig.ra Santonocito Grazia, la quale provvede ad un costante aggiornamento degli stessi. Dall’esame dei dati, la popolazione risulta maggiormente concentrata nel centro abitato del territorio e notevolmente meno numerosa nelle aree periferiche del Comune, questo perché lo sviluppo residenziale in periferia lo si può considerare piuttosto recente rispetto alla zona del centro abitato. La distribuzione della popolazione per classi di età, invece, conferma una certa ed evidente omogeneità nelle varie parti del territorio. Tutti i dati sono riferiti al 31 Dicembre 2014.

Comune di San Pietro Clarenza Popolazione totale residente 7593 abitanti Nuclei familiari: 2810 Superficie territoriale 6,41 Kmq Densità abitativa 1184,5 Ab/Kmq La popolazione totale residente, può essere suddivisa, a sua volta, nelle seguenti fasce di età:

FASCE DI ETA’

RESIDENTI AL 0-16 anni 17-64 anni >64 anni

31/12/2014 7.593 1.462 5.138 993 19,25% 67,67% 13,08% Tabella riassuntiva dei dati della popolazione totale di San Pietro Clarenza

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Nella popolazione residente sono incluse n. 20 persone con disabilità motorie e/o psichiche di cui:  N. 3 su sedia a rotelle;  N. 4 allettati. Relativamente alle persone disabili che necessitano di assistenza, i nominativi verranno omessi nel documento di Piano per motivi di rispetto della privacy, è tuttavia in possesso dell’Amministrazione comunale una scheda contenente i dati sensibili di queste persone disabili, quali indirizzo di residenza e recapito telefonico. Il territorio comunale è stato suddiviso, per comodità operativa in 5 zone (Vedi Tav. 2), per ognuna delle quali sono state individuate anche le relative Aree di Attesa. Per ogni zona è stata distinta la popolazione residente, suddivisa nelle tre fasce di età ed è stato indicato il numero di abitanti portatori di handicap.

ZONA 1 (Centro abitato) Vie/Piazze: Via A. Gramsci, Via dei Mille, Via Dott. Martino Distefano, Via Dusmet, Via Passo Luca, Via Rimembranze, Via S. Antonio, Via S. Giuseppe, Via S. Quasimodo, Vico Campanazza, Vico D. Squillaci, Vico Mariano (numeri pari), Vico Tomasello, Via Arcaroli, Via Bellini, Via Toppe, Via Pietre Rosse, Via Sottotenente Privitera, Via Sottotenente Lombardo, Via Risorgimento, Via Roma (n. 0-100), Via Umberto (n. 0-360), Via Cap. Navarria, Via Cannata, Via Calvario, Via Altarelli.

 Abitanti di età compresa tra 0 ÷ 16 anni = 465  Abitanti di età compresa tra 17 ÷ 64 anni = 1698  Abitanti di età > 64 anni = 405

Nella Zona 1 sono presenti n. 5 persone con disabilità motorie e/o psichiche di cui:  N. 1 allettato.

ZONA 2 (Periferia orientale del Centro abitato) Vie/Piazze: Piazza delle mimose, Via dei ciclamini, Via degli oleandri, Via delle ginestre, Via delle magnolie, Via delle ortensie, Via dei garofani, Via dei gerani, Via dei gigli, Via dei gladioli, Via dei papaveri, Via dei tulipani, Via dell’iris, Via della Madonnina, Via della zagara, Via delle orchidee, Via delle rose, Via delle viole, Via Don Sturzo, Via F. Comes, Via G. Garibaldi, Via G. M. Clarenza, Via G. Mazzini, Via Grotta del Signore, Via J. Kennedy, Via S. D’Acquisto, Via Umberto (oltre n.360)

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 Abitanti di età compresa tra 0 ÷ 16 anni = 266  Abitanti di età compresa tra 17 ÷ 64 anni = 971  Abitanti di età > 64 anni = 129 Nella Zona 2 sono presenti n. 3 persone con disabilità motorie e/o psichiche di cui:  N. 1 su sedia a rotelle  N. 2 allettati.

ZONA 3 (Periferia meridionale del Centro abitato) Vie/Piazze: Via A. Reitano, Via T. Campanella, Via D. Tempio, Via G. Pellegrino, Via L. da Vinci, Via Malchiodo, Via Martinello, Via O. Chiarenza, Via S. Caterina, Via S. Gaetano, Via S. Giovanni, Via S. Lucia, Via Timpa, Via A. Mannino, Viale Europa, Vico Cardillo, Vico La Pinta, Vico Poeta.

 Abitanti di età compresa tra 0 ÷ 16 anni = 271  Abitanti di età compresa tra 17 ÷ 64 anni = 958  Abitanti di età > 64 anni = 162

Nella Zona 3 sono presenti n. 3 persone con disabilità motorie e/o psichiche, di cui:  N. 1 allettato.

ZONA 4 (periferia centro sud del territorio comunale) Vie/Piazze: Piazzale Italia, Via Agrigento, Via Caltanissetta, Via Catania, Via Cefalù, Via Enna, Via Fra’ Pietro Privitera, Via IV Novembre, Via Messina, Via , Via Polveriera, Via Ragusa, Via Roma (oltre n. 100), Via S. Antonio eremita, Via Siracusa, Via Trapani, Via V. Veneto, Viale Regione Siciliana.

 Abitanti di età compresa tra 0 ÷ 16 anni = 337  Abitanti di età compresa tra 17 ÷ 64 anni = 978  Abitanti di età > 64 anni = 158

Nella Zona 4 sono presenti n. 5 persone con disabilità motorie e/o psichiche di cui:  N. 1 su sedia a rotelle

ZONA 5 (Periferia settentrionale del territorio comunale) Vie/Piazze: Piazza delle Grazie, Piazza G. Marconi, Via C. Colombo, Via Dott. S. Valenti, Via Dott. G. Biondi, Via F. Petrarca, Via F. Timpanaro, Via G. Spitaleri, Via L. Capuana, Via L. Pirandello,

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Via N. Martoglio, Via Piantazzi, Via S. Sfera, Via Timpazza, Via U. Foscolo, Vico Magnesa, Vico Malizia.

 Abitanti di età compresa tra 0 ÷ 16 anni = 123  Abitanti di età compresa tra 17 ÷ 64 anni = 533  Abitanti di età > 64 anni = 139 Nella Zona 5 sono presenti n. 4 persone con disabilità motorie e/o psichiche di cui:  N. 1 su sedia a rotelle

Quadro riassuntivo della popolazione e delle aree di protezione civile nelle 5 ZONE FASCE DI ETA’ (anni) DISABILI 0 ÷ 16 16 ÷ 64 >64 ZONA 1 465 1698 405 5 ZONA 2 266 971 129 3 ZONA 3 271 958 162 3 ZONA 4 337 978 158 5 ZONA 5 123 533 139 4

Di seguito viene rappresentata la suddivisione territoriale con la relativa popolazione presente e le aree di protezione civile in essa ubicate (vedi anche Tavola. 2 – Suddivisione del territorio in zone)

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1.2 Condizioni climatiche Per quanto riguarda i dati climatici, si introduce la nozione di Zona di Allerta: si tratta di raggruppamenti geografici, predisposti per gli adempimenti previsti dalla Direttiva P.C.M. 27/02/2004 dall'allora Ufficio Idrografico Regionale (ora Settore Osservatorio alle Acque dell'Agenzia per i Rifiuti e le Acque), nei quali è stato riconosciuto un comportamento climatico caratteristico. Il territorio del Comune di San Pietro Clarenza rientra nella Zona di Allerta H: bacino fiume Simeto (CT, EN, ME). In generale, i caratteri identificativi dell’area sono associabili ad un tipo climatico “temperato caldo” caratterizzato, di norma, da estati calde, inverni brevi e generalmente miti, e precipitazioni concentrate nel periodo autunnale ed invernale. La media delle precipitazioni si attesta sui 700 mm annui, mentre le precipitazioni diventano decisamente di scarsa entità nel periodo compreso tra Maggio ed Agosto, ed essendo le piogge concentrate in pochi mesi, assumono particolare interesse i fenomeni di ruscellamento superficiale, di infiltrazione e di evaporazione. L'evaporazione, che è sempre modesta nei mesi freddi e nelle zone di affioramento dei termini litoidi di natura lavica, lo è anche nei mesi caldi, a causa dell'elevata permeabilità di tali litotipi (per fessurazione e/o per porosità della porzione vulcanoclastica o della coltre d'alterazione) che favorisce notevolmente l'infiltrazione delle acque ruscellanti. Le temperature medie più basse si riscontrano nel mese di Gennaio, mentre quelle più elevate nel periodo Luglio-Agosto. Considerate le alte quote che raggiunge il vulcano etneo, il territorio comunale è ben riparato dai venti freddi provenienti da nord e da nord-ovest, detti di “tramontana”, mentre rimane esposto a quelli più caldi provenienti da sud, tra cui il famoso “scirocco” che raggiunge forte intensità ed è spesso accompagnato da una pioggia di sabbia africana, e il “ponente” che giunge da ovest. Infine, si nota, come i venti di levante siano, in genere, di modesta entità.

1.3 Analisi del reticolo idrografico e idrogeologico Il territorio comunale di San Pietro Clarenza ricade all’interno del complesso vulcanico etneo, caratterizzato dal tipico deflusso superficiale dei territori etnei. L’apparato vulcanico è costituito da accumuli di materiali prevalentemente lavici a cui si intercalano livelli discontinui di materiali piroclastici e di tufiti poggianti su un substrato impermeabile che presenta una generale pendenza in direzione NE-SO. Il terreno affiorante, idrogeologicamente è caratterizzato da una permeabilità medio alta per fessurazione e

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fratturazione tanto che le acque meteoriche, dopo un breve percorso, s’infiltrano quasi subito nel sottosuolo, senza organizzare un reticolo idrografico superficiale. Da ciò consegue che le acque di precipitazione meteorica, infiltrandosi nei materiali vulcanici e seguendo un andamento prevalentemente sottoforma di spezzate, a causa delle disomogeneità dei materiali lavici e da zone a maggiore fratturazione, tendono a raggiungere il substrato impermeabile, ove s’incanalano nelle strutture in cui lo stesso è articolato e seguendo le linee di massima pendenza, defluiscono verso le zone più depresse, rappresentate dalla periferia del vulcano. Tutto questo in grandi linee, perché nella realtà, a causa della disomogeneità e discontinuità dei materiali permeabili e della presenza dei vari complessi vulcanici sovrapposti, le acque di infiltrazione presentano un movimento alquanto discontinuo e sovente danno luogo a livelli idrici a varia altezza entro le vulcaniti con formazione di vere e proprie falde sospese in quelle zone ove esiste una certa continuità di materiali a permeabilità ridotta (tufi e prodotti vulcanoclastici alterati).

1.4 Caratteristiche e pericolosità geologica Le caratteristiche tecniche di un territorio servono alla destinazione ottimale dello stesso e tra di esse la litologia è una delle componenti principali. Dei litotipi affioranti si tiene in considerazione l’aspetto geotecnico che può condizionare, più o meno direttamente, gli aspetti geomorfologici corrispondenti alla giacitura, alla fratturazione, alla disgregazione, alla permeabilità ed alle deformazioni meccaniche. Pertanto è necessaria l’analisi dei litotipi secondo l’aspetto fisico, petrografico, di degradazione. Il territorio comunale, come si evince dall’allegata cartografia (Allegato 2 allo Studio geologico), è risultato estremamente uniforme ed omogeneo per caratteristiche petrografiche, morfologiche, idrogeologiche, litotecniche, ecc., non evidenziando aree di conclamata pericolosità geologica. Non essendo state riscontrate zone ad elevata pendenza anche questo aspetto concorre alla stabilità dell’area ed all’assenza di zone di evidente pericolosità.

1.5 Sismicità e pericolosità sismica locale Il comune di San Pietro Clarenza ricade nell’ambito del territorio etneo, la sismicità dell’area risulta, quindi, collegata all’attività strettamente vulcanica (tremori, degassamenti, spostamenti di masse magmatiche, etc…) ed alla presenza di sistemi di faglie a carattere regionale. L’area etnea, nel suo complesso, ed il territorio di San Pietro Clarenza, in particolare, sono dunque, soggetti a due sismicità, quella locale più o meno superficiale e quella regionale più

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profonda, con eventi sismici caratterizzati da diversa frequenza di accadimento, variabile estensione dell’area mesosismica, nonché varia profondità focale ed intensità.

1.5.1 I principali terremoti storici dell’area I terremoti disastrosi e più recenti che hanno investito il territorio comunale, sono quelli legati all’attività sismica dell’area etnea (terremoti del 1818,1865, 1911 e 1914) ed a quella relativa a terremoti ubicati nello Stretto di Messina e, in particolare, nell’Avampaese Ibleo, che hanno più volte interessato con effetti disastrosi il versante sud-orientale etneo. In particolare i terremoti del 1169 e 1693, ubicati nell’Avampaese Ibleo, e precisamente lungo la Scarpata Ibleo-Maltese, hanno investito Catania e la sua provincia con un’intensità dell’11° grado della scala M.S.K., provocando effetti disastrosi ben più estesi dei terremoti locali in quanto i fenomeni sismici collegati sono caratterizzati da centri focali con profondità dell’ordine di decine di chilometri, aree mesosismiche vaste, intensità ed energia sviluppate elevatissime. Di contro l’attività sismica relativa al sistema strutturale dell’Etna presenta due diversi meccanismi focali:  sismicità profonda connessa a strutture tettoniche del basamento sedimentario, centri focali di alcuni chilometri ed intensità avvertita solitamente non elevata;  sismicità superficiale che si origina dal sistema di faglie superficiali che fratturano la copertura vulcanica, centri focali poco profondi, aree mesosismiche molto strette ed intensità epicentrali elevate. Ciò premesso ricordiamo che per giungere alla valutazione del rischio sismico di un’area occorre tenere in considerazione fattori quali la pericolosità (probabilità che un evento sismico di prefissata magnitudo o intensità si verifichi in un dato intervallo di tempo), l’esposizione al sisma (densità abitativa o grado di antropizzazione) e la vulnerabilità dei manufatti esistenti (differenze tra le tipologie costruttive del patrimonio edilizio). Considerate le “variabili” succitate, unitamente alle caratteristiche geostrutturali descritte, e tenuto conto anche dell’attuale sviluppo demografico e del conseguente grado di urbanizzazione del comprensorio, possiamo considerare l’area esaminata ad elevato rischio sismico.

1.6 Uso del territorio La morfologia del territorio è strettamente collegata al vulcano e quindi alla storia delle sue eruzioni. Le due colate laviche più importanti sono state nel 693 a. C. e nel 1669 d. C. Il territorio risulta quindi prevalentemente o quasi totalmente costituito da terreni vulcanici

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(in particolare nella zona di via Roma), nell’area della contrada detta “Timpazza”, e nella zona a macchia boschiva a sud di S. Antonio Eremita, a grotte e cunicoli. Il territorio di San Pietro Clarenza è prettamente di tipo collinare, e in gran parte costituito da terreni lavici, quindi caratterizzato da dislivelli per cui organizzato su terrazzamenti limitati e sorretti da muri a secco in pietra lavica grezza di varie dimensioni, detti nel dialetto locale “cuncurrenti”. Il territorio agricolo oggi esistente, ha un’estensione di circa 98,0 ha, diviso in 120 aziende; è destinato per lo più alla coltivazione di agrumeti, uliveti; e in minor parte a vite e fico d’india. Oggi visti i casi di abbandono, le parti di territorio incolte sono in aumento ed in effetti l’agricoltura clarentina è in crisi.

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2.0 IL SISTEMA DELLA VIABILITA’ E DEI TRASPORTI

2.1 Il sistema della viabilità Nel presente capitolo si affronta l’analisi della rete viaria funzionale agli interventi di protezione civile nell’ambito dell’area oggetto del Piano. Si intuisce facilmente come la funzionalità del sistema viario sia essenziale nella gestione di un’emergenza, in quanto, ad esempio, il collasso di un elemento della rete, a seguito di un evento calamitoso, si riflette sull’intero sistema territoriale. In tali situazioni la mobilità si caratterizza per due specifiche tipologie di flussi: quelli in “entrata”, determinati dalle colonne mobili di primo intervento e di soccorso, e quelli in “uscita”, di evacuazione ed allontanamento della popolazione. Tale richiesta di mobilità avviene evidentemente in condizioni critiche, sia per la perdita di funzionalità della rete a causa dei possibili crolli di opere d’arte (ponti, viadotti, ecc), l’eventuale interruzione dei tracciati, le frane che possono ostruire la sede viaria etc., sia per l’eccezionalità dei flussi di traffico che vengono a generarsi. Tutto ciò comporta che durante la prima fase dell’emergenza, una volta rilevate le condizioni oggettive della rete, la gestione della mobilità e gli interventi da attivare dovranno essere valutati alla luce delle alternative possibili e da adattare alle esigenze man mano che si presentano. Di conseguenza, con il concorso delle Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine, si potranno attivare i cancelli/presidi del traffico, necessari per gestire la viabilità alternativa individuata al momento, scegliendoli tra quelli che sono stati inseriti nella organizzazione generale della mobilità d’emergenza prevista nel Piano. Per le finalità spiegate nel presente capitolo, lo studio sulle caratteristiche della rete viaria può essere sviluppato secondo i punti che seguono:  analisi speditiva degli elementi della rete stradale afferente al territorio in studio, al fine di individuare i principali percorsi che potrebbero rendersi necessari in condizioni di emergenza;  descrizione complessiva del tracciato, approfondendo quegli elementi che possono dimostrare una maggiore sensibilità agli eventi calamitosi e, pertanto, possono essere causa dell’interruzione della funzionalità dell’arteria stradale. Così si prendono in considerazione la presenza e le caratteristiche delle opere d’arte, l’esistenza di restringimenti della carreggiata e di fabbricati prospicienti la sede stradale (cioè i cosiddetti punti critici).

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2.2 La rete della viabilità principale Il territorio comunale di San Pietro Clarenza è attraversato dalla seguente viabilità primaria (vedi Tav. 3 Viabilità principale):  Strada Provinciale SP3/III, (via Umberto) che attraversa da Ovest verso Est tutta la parte del centro urbano.  Strada Provinciale SS 88 (via Roma) che interseca la SP3/IIIa nel Centro storico e da qui si sviluppa con direzione sud, sud-est, attraverso tutto il territorio comunale.

2.2.1 La rete della viabilità minore La viabilità minore di comunicazione è sostanzialmente costituita dalla viabilità interna al centro urbano ed alle zone periferiche di campagna. Le vie, le piazze ed i vicoli di importanza minore ai fini della viabilità appartenenti al territorio comunale sono:

ELENCO DELLE PIAZZE E VIE IN ORDINE ALFABETICO

ELENCO PIAZZE PIAZZA DELLE GRAZIE PIAZZA DELLE MIMOSE PIAZZA GUGLIELMO MARCONI PIAZZALE ITALIA

ELENCO VIE

VIA AGRIGENTO VIA DOTTOR BIONDI VIA SALVATORE QUASIMODO

VIA ALTARELLI VIA DOTTOR MARTINO DISTEFANO VIA SALVO D'ACQUISTO

VIA ANTONIO GRAMSCI VIA DOTTOR SALVATORE VALENTI VIA SAN ANTONIO

VIA ANTONIO REITANO VIA DUSMET VIA SAN GAETANO

VIA ARCAROLI VIA ENNA VIA SAN GIOVANNI

VIA CALTANISSETTA VIA FILIPPO TIMPANARO VIA SAN GIUSEPPE

VIA CALVARIO VIA FRA PIETRO PRIVITERA VIA SANTA CATERINA

VIA CAMPANELLA VIA FRANCESCO COMES VIA SANTA LUCIA

VIA CANNATA VIA FRANCESCO PETRARCA VIA SANTA SFERA

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ELENCO VIE

VIA CAP. NAVARRIA VIA GINO SPITALERI VIA SANT'ANTONIO EREMITA

VIA CATANIA VIA GIUSEPPE GARIBALDI VIA SIRACUSA VIA SOTTOTENENTE VIA CEFALU' VIA GIUSEPPE MARIO CLARENZA LOMBARDO

VIA CRISTOFORO COLOMBO VIA GROTTA DEL SIGNORE VIA SOTTOTENENTE PRIVITERA

VIA DEGLI OLEANDRI VIA IV NOVEMBRE VIA TIMPA

VIA DEI CICLAMINI VIA JOHN KENNEDY VIA TIMPAZZA

VIA DEI GAROFANI VIA LEONARDO DA VINCI VIA TOPPE

VIA DEI GERANI VIA LUIGI CAPUANA VIA TRAPANI

VIA DEI GIGLI VIA LUIGI PIRANDELLO VIA UGO FOSCOLO

VIA DEI GLADIOLI VIA MALCHIODO VIA UMBERTO

VIA DEI MILLE VIA MARTINELLO VIA VINCENZO BELLINI

VIA DEI PAPAVERI VIA MESSINA VIA VITTORIO VENETO VIALE CAVALIERE ANTONIO VIA DEI TULIPANI VIA NINO MARTOGLIO MANNINO

VIA DELLA MADONNINA VIA ORAZIO CHIARENZA VIALE EUROPA

VIA DELLA ZAGARA VIA PALERMO VIALE REGIONE SICILIANA

VIA DELLE GINESTRE VIA PASSO LUCA VICO CAMPANAZZA

VIA DELLE MAGNOLIE VIA PIANTAZZI VICO CARDILLO

VIA DELLE ORCHIDEE VIA PIETRE ROSSE VICO DOMENICO SQUILLACI

VIA DELLE ORTENSIE VIA POLVERIERA VICO LA PINTA

VIA DELLE ROSE VIA RAGUSA VICO MAGNESA

VIA DELLE VIOLE VIA RIMEMBRANZE VICO MALIZIA

VIA DELL'IRIS VIA RISORGIMENTO VICO MARIANO

VIA DOMENICO TEMPIO VIA ROMA VICO POETA

VIA DON STURZO VIA SACERDOTE SOMMA VICO TOMASELLO

2.3 Opere d’arte primarie (Ponti e viadotti) Lungo la viabilità sopra riportata, si rileva la presenza di un solo viadotto  Viadotto sulla via Siracusa All’estremo sud del territorio comunale, al confine col territorio di Misterbianco, si trova il suddetto viadotto (Via Siracusa), che unisce due costoni lavici attraversati da una piccola valle.

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2.4 Viabilità e Piano Regolatore Generale La possibilità di attuare interventi di protezione civile in caso di emergenza, raggiungendo i siti che sono stati maggiormente interessati ed assicurando la presenza dei mezzi di soccorso (mezzi dei VV.F., ambulanze, mezzi delle squadre di servizio tecnico etc.) sono strettamente legate alla disponibilità di un sistema viario “di emergenza”, ben collegato con la viabilità primaria, avente certe caratteristiche di sicurezza e percorribilità. Dall’analisi complessiva del sistema viario comunale presente emerge l’esigenza di migliorare e potenziare le strutture esistenti. In una futura revisione del Piano Regolatore Generale, la viabilità che allo stato attuale risulta estremamente caotica, dovrà essere progettata sia per le finalità degli interventi di protezione civile, che per la circolazione veicolare in condizioni normali, attraverso la realizzazione di qualche nuova arteria e la razionalizzazione della rete esistente. Si prevede a tal fine l’inserimento in progetto di una importante via di fuga esterna al centro abitato, facilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso necessari durante l’eventuale emergenza.

2.5 Le infrastrutture di trasporto pubblico Nel territorio comunale di San Pietro Clarenza il trasporto pubblico viene utilizzato soprattutto dagli studenti delle scuole medie superiori, universitari e lavoratori pendolari che giornalmente si spostano verso Catania, e .

2.5.1 Le autolinee Poiché le autolinee in questione utilizzano la viabilità esistente nella zona del Piano in oggetto, i servizi forniti potrebbero subire ritardi o essere sospesi già prima della partenza a causa di eventuali danni subiti dal sistema viario e già segnalati per tempo alle società di gestione; oppure gli autobus potrebbero restare direttamente coinvolti nel verificarsi dall’evento atteso, nel caso in cui le corse siano in atto e potrebbe rendersi indispensabile, per motivi di sicurezza, arrestare la marcia dei mezzi.

2.5.2 Autolinee del servizio pubblico:

Sul territorio operano le seguenti società di autolinee di trasporto pubblico:

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Uffici Centrali Presidenza e Direzione Generale via Caduti senza Croce, 28 90146 Palermo tel. 091.6208111, Fax 091.6703974 Struttura Territoriale Orientale Sede di Messina via I Settembre, 37 98100 Messina tel. 090.662244, Fax 090.719232 Struttura Territoriale Nord-Orientale Sede di Catania via San Giuseppe La Rena, 25

95100 Catania tel. 095.7230511, Fax 095.281132 - Ufficio AST S.p.A. – Via Luigi Sturzo, - Tel. : 095/7451096 Sportello telefonico pubblico (informazioni su orari, tariffe, percorsi, segnalazioni, disservizi): 840000328

Orari delle autolinee:

Autolinee: CATANIA-MASCALUCIA-NICOLOSI-BELPASSO-MASCALUCIA-CATANIA (cod. 451/802)

1798 1798 1763 1735 1765 1763 1759 1727 1800 feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale CATANIA 5:00 7:20 9:15 11:00 13:30 15:10 17:00 18:30 20:00 GRAVINA 5:30 7:50 9:45 11:30 14:00 15:40 17:30 19:00 20:30 MASCALUCIA 5:35 7:55 9:50 11:35 14:10 15:50 17:35 19:05 20:35 MASSA ANNUNZIATA 5:40 8:00 9:55 11:40 14:15 15:55 17:40 19:10 20:40 NICOLOSI 5:50 8:10 10:05 11:50 14:20 15:55 17:45 19:20 20:45 BORRELLO 5:55 8:15 10:15 12:00 14:30 16:05 17:55 19:30 20:55 BELPASSO 6:00 8:25 10:20 12:05 14:40 16:15 18:05 19:35 21:05 CAMPOROTONDO 6:10 8:35 10:30 12:15 14:50 16:25 18:15 19:45 21:15 SAN PIETRO CLARENZA 6:15 8:40 10:35 12:20 15:00 16:35 18:25 19:55 21:25 MASCALUCIA 6:25 8:50 10:45 12:30 15:05 16:40 18:30 20:05 21:30 GRAVINA 6:30 9:00 10:55 12:40 15:15 16:50 18:40 20:25 21:40 CATANIA 7:00 9:30 11:30 13:15 15:45 17:25 19:15 20:50 22:15

FERMATE: Viale Libertà (Piazza Jolanda), Corso Italia, Piazza Giovanni Verga, Piazza Trento, Via Etnea (dopo incrocio con XX Settembre),Via Etnea Borgo, Sacro Cuore, Via Ingegnere, Ospizio dei ciechi, Via del Bosco (Salesiani), Via Del Bosco (Morgagni), Via Del Bosco (Piazza del Carmelo), Via Del Bosco ("Duemila"), San Paolo di Gravina, Mascalucia, Massa Annunziata, Nicolosi, Borrello, Belpasso, Camporotondo, San Pietro Clarenza, Mascalucia, (Via Roma), Mascalucia Centro, Gravina, San Paolo, Via Etnea (ospizio dei ciechi), Via Ingegnere, Sacro Cuore, Via Etnea Borgo, Via Monastero, Via G. D'Annunzio, Viale Libertà, Piazza Jolanda, Piazza Giovanni XIII.

Piano Comunale di Protezione Civile – San Pietro Clarenza (CT)

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Autolinee: CATANIA-MASCALUCIA-BELPASSO-NICOLOSI-MASCALUCIA-CATANIA (cod. 451/802)

1729 1763 1725 1798 1729 1763 1736 1728 1797 1758 1797 feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale feriale CATANIA 5:50 6:50 8:20 10:10 11:50 12:40 14:10 16:00 17:45 19:15 20:30 GRAVINA 6:20 7:15 8:40 10:30 12:15 13:15 14:40 16:20 18:05 19:35 20:50 MASCALUCIA 6:25 7:20 8:45 10:35 12:20 13:20 14:45 16:35 18:20 19:50 20:35 SAN PIETRO CLARENZA 6:30 7:30 8:50 10:40 12:25 13:30 14:55 16:45 18:30 20:00 21:05 CAMPOROTONDO 6:35 7:35 9:00 10:50 12:35 13:35 15:00 16:50 18:35 20:05 21:15 BELPASSO 6:40 7:40 9:10 11:00 12:40 13:45 15:10 17:00 18:45 20:15 21:20 BORRELLO 6:45 7:50 9:20 11:10 12:50 13:50 15:20 17:10 18:55 20:25 21:30 NICOLOSI 6:55 8:05 9:30 11:20 13:00 14:05 15:30 17:20 19:05 20:35 21:40 MASSA ANNUNZIATA 7:00 8:10 9:40 11:30 13:10 14:15 15:40 17:30 19:15 20:45 21:50 MASCALUCIA 7:05 8:15 9:45 11:35 13:15 14:20 15:45 17:35 19:20 20:50 22:05 GRAVINA 7:10 8:20 9:55 11:45 13:35 14:30 15:55 17:45 19:30 21:00 22:15 CATANIA 7:50 9:00 10:30 12:50 14:05 14:50 16:25 18:15 20:00 21:15 22:45

FERMATE: Viale Libertà (Piazza Jolanda), Corso Italia, Piazza Giovanni Verga, Piazza Trento, Via Etnea (dopo incrocio con XX Settembre),Via Etnea Borgo, Sacro Cuore, via Ingegnere, Ospizio dei ciechi, Via del Bosco (Salesiani), Via Del Bosco (Morgagni), Via Del Bosco (Piazza del Carmelo), Via Del Bosco ("Duemila"), San Paolo di Gravina, Mascalucia, Massa Annunziata, Nicolosi, Borrello, Belpasso, Camporotondo, San Pietro Clarenza, Mascalucia, (Via Roma), Mascalucia Centro, Gravina, San Paolo, Via Etnea (ospizio dei ciechi), Via Ingegnere, Sacro Cuore, Via Etnea Borgo, Via Monastero, Via G. D'Annunzio, Viale Libertà, Piazza Jolanda, Piazza Giovanni XIII.

Autolinee: RAGALNA-BELPASSO-SAN PIETRO CLARENZA- CATANIA (cod. 420/587) 1088 1088 feriale feriale

RAGALNA 6:30 15:10 BELPASSO 6:55 15:30 CAMPOROTONDO 7:05 SAN PIETRO CLARENZA 7:10 GRAVINA 7:20 CATANIA 8:00

FERMATE: Viale Libertà (Piazza Jolanda), Corso Italia (Palazzo delle Scienze), Piazza Giovanni Verga, Piazza Trento, Via Etnea (XX Settembre), Piazza Borgo, Sacro Cuore, Via Ingegnere, Ospizio dei ciechi, Via del Bosco (Parco Gioeni), Istituto Don Bosco, Clinica Morgagni, Piazza del Carmelo, Al "Duemila".

PERCORSO PARTENDO DA CATANIA: PIAZZA GIOVANNI XXIII, VIALE LIBERTA’, CORSO ITALIA, VIALE XX SETTEMBRE, VIA ETNEA, VIA DEL BOSCO, (BARRIERA DEL BOSCO).

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Autolinee: RAGALNA-BELPASSO-SAN PIETRO CLARENZA- CATANIA (cod. 420/587) 1088 1088 feriale feriale

CATANIA 13:30 GRAVINA 14:05 SAN PIETRO CLARENZA 14:15 CAMPOROTONDO 14:20 BELPASSO 6:00 14:30 RAGALNA 6:20 15:00

FERMATE: Viale Libertà (Piazza Jolanda), Corso Italia (Palazzo delle Scienze), Piazza Giovanni Verga, Piazza Trento, Via Etnea (XX Settembre), Piazza Borgo, Sacro Cuore, Via Ingegnere, Ospizio dei ciechi, Via del Bosco (Parco Gioeni), Istituto Don Bosco, Clinica Morgagni, Piazza del Carmelo, Al "Duemila".

PERCORSO IN ARRIVO A CATANIA : FASANO, VIA PASSO GRAVINA, (CLINICA MORGAGNI), OSPEDALE TOMASELLI, VIA ETNEA (OSPIZIO DEI CIECHI), VIA INGEGNERE, SACRO CUORE, PIAZZA BORGO, VIA MONSERRATO, VIA D’ANNUNZIO, VIALE

LIBERTA’, PIAZZA GIOVANNI XXIII.

CORSE STUDENTI

Autolinee: CATANIA-MASCALUCIA -BELPASSO -NICOLOSI- MASCALUCIA -CATANIA (cod. 451/602)

1749 1761 1749 1748 scolastica scolastica scolastica scolastica

ETNA BAR 7:15 CAMPOROTONDO 7:40 SAN PIETRO CLARENZA 7:45 BELPASSO 7:25 BORRELLO 7:30 NICOLOSI 7:40 7:10 7:50 7:20 8:00 MASSA ANNUNZIATA 7:45 MASCALUCIA 7:50 7:40 8:10 7:50 SAN G. LA PUNTA (Pol.) 8:00 7:45 8:25 8:00

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CORSE STUDENTI

Autolinee: CATANIA- MASCALUCIA -BELPASSO -NICOLOSI -MASCALUCIA -CATANIA (cod. 451/602)

1748 1761 1749 1748 1760 1761 scolastica scolastica scolastica scolastica scolastica scolastica ETNA BAR 14:30 CAMPOROTONDO 13:10 14:10 SAN PIETRO CLARENZA 13:05 14:05 BELPASSO 13:55 15:15 BORRELLO 13:50 PEDARA 13:30 14:35 14:55 NICOLOSI 13:20 13:45 14:25 15:05 MASSA ANNUNZIATA 13:15 13:40 MASCALUCIA 12:55 13:05 13:35 13:50 14:05 SAN G. LA PUNTA (Pol.) 12:45 12:50 13:25 13:40 13:50 14:20

AMT

ORARIO INVERNALE DAL 15 SETTEMBRE 2014

FERIALE

Circolare 556 P.zza Borsellino 6:00 6:30 7:40 8:20 9:25 10:10 11:10 12:00 13:00 13:45 14:50 16:30 18:15 20:05 21:55

FESTIVO

Circolare 556 P.zza Borsellino 8:00 9:40 11:20 13:00 16:00 17:40 19:20 21:00

PERCORSO: P.zza Borsellino, Via Alcalà, Via Colombo, Via D. Tempio, Faro Biscari, Asse dei Servizi, Tangenziale Ovest, (Uscita per Monte Po), Via Palermo, P.zza Mercato, Via Palermo Tangenziale Ovest (Uscita San Giovanni Galermo), Via Galermo, Via S.G. Battista, Via della Montagna, P.zza Chiesa Madre, Via S. P. Clarenza (CT), Via S. P. Clarenza (S. P. Clarenza), Via Roma, V.le regione Siciliana, P.le Italia, Via Palermo, Via delle rose, Via Umberto, P.zza della Vittoria, Via Cap. Navarria, Via Roma, Via S. P. Clarenza (S. P. Clarenza),Via S. P. Clarenza (CT), Via Andromeda, Via Vigne nuove, Via Capricorno, Via Don Minzoni, Via S. Luca Evangelista, Via della Misericordia, Tangenziale Ovest, (Uscita per Monte Po'), Via Palermo, P.zza Mercato, Via Palermo,Tangenziale Ovest, Asse dei Servizi, Faro Biscari,Via D. Tempio, Via Colombo, Via Colombo, Via Mulino S. Lucia, P.zza Borsellino.

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3.0 I SERVIZI ESSENZIALI – LIFE LINES

Al verificarsi di eventi calamitosi che interessano il territorio del C.O.M. 14 (rischio sismico, rischio idraulico ed idrogeologico, rischio vulcanico, rischio incendi boschivi e d’interfaccia), possono determinarsi danni ad una serie di infrastrutture di servizio di utile importanza per il sistema sociale ed il normale svolgersi delle attività umane nell’ambito del comprensorio in questione. Vanno, pertanto, individuati tutti gli impianti ed i sistemi tecnologici per i quali nelle aree colpite dagli eventi calamitosi sopra descritti, sono ipotizzabili rilevanti rischi indotti, ovvero black-out prolungati, e quindi i percorsi delle reti di adduzione e distribuzione, l’ubicazione dei nodi strategici delle principali infrastrutture interessate dal fenomeno ipotizzato ed, in particolare:  la rete ENEL (alta, bassa e media tensione) con le proprie centrali e cabine di trasformazione;  le reti degli acquedotti, i pozzi ed i serbatoi;  la rete del Gas Metano;  la rete telefonica TELECOM.

Alcune delle Società che nell’ambito del territorio in studio gestiscono i servizi in questione sono state contattate, ed hanno descritto l’esposizione ai rischi, e la tipologia dei danni che possono interessare le reti e le installazioni impiantistiche di competenza, oltre a fornire le indicazioni sull’attivazione delle proprie strutture di intervento operativo in caso di emergenza. Alcune indicazioni fornite non sono state volutamente approfondite per gli evidenti motivi di segretezza legata alla sicurezza pubblica, visto il carattere divulgativo che è attribuito al presente Piano ed alle informazioni in esso contenute, in ogni caso le informazioni acquisite sono servite per conoscere le strutture tecnico–logistiche degli Enti di competenza, e la relativa organizzazione nei confronti degli eventuali interventi al verificarsi degli eventi calamitosi. Sono stati, altresì, forniti alcuni nominativi ed i recapiti telefonici dei responsabili delle strutture d’intervento.

3.1 La rete dell’energia elettrica ad alta tensione (A.T.) Il territorio comunale non è attraversato da nessuna rete di energia elettrica ad alta tensione, che risultano invece presenti nei comuni limitrofi (Camporotondo e Mascalucia).

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3.2 La rete dell’energia elettrica ENEL a bassa e media tensione

Gli elementi principali della rete ENEL su cui fissiamo l’attenzione per l’importanza rivestita nell’ambito del sistema, sono le cabine primarie e secondarie:  Cabine Primarie AT/MT (Alta Tensione/Media Tensione) In una cabina primaria si ha la presenza di un trasformatore AT/MT che trasforma l’energia da alta tensione a media tensione. Il numero delle linee MT uscenti da una cabina primaria è molto variabile da due a diverse decine; la linea MT è in ogni caso trifase e termina in un utente di MT, oppure in una cabina MT/BT (Media Tensione/Bassa/Tensione).

 Cabine Secondarie MT/BT (Media Tensione/Bassa Tensione)

In una cabina secondaria si ha la presenza di un singolo trasformatore MT/BT che trasforma l’energia elettrica da media tensione in bassa tensione, per la distribuzione agli utenti. La linea BT è costituita da un insieme di elementi quali sostegni, conduttori nudi, cavi aerei, cavi interrati etc. che spesso sono esposti agli effetti prodotti dagli eventi calamitosi (distruzione totale o parziale, crolli, perdita di funzionalità etc.). Le installazioni ENEL ricadenti nel territorio oggetto del Piano di Protezione Civile sono gestite dalla struttura operativa della Zona ENEL di Paternò.

3.2.1 I rischi per la rete dell’energia elettrica MT/BT Al verificarsi di eventi calamitosi legati ai rischi specifici che interessano il territorio in oggetto, le strutture che consentono la normale erogazione dell’energia elettrica all’utenza possono restare direttamente coinvolte subendo i seguenti danni:  distruzione totale o parziale di cabine di trasformazione secondarie;  distruzione totale o parziale di elementi della rete (impianti aerei o interrati);  danneggiamento di elementi della rete per cause indirette.

3.2.2 Distruzione totale o parziale delle cabine di trasformazione secondarie Le cabine in questione alimentano sia utenze domestiche che insediamenti produttivi industriali ed artigianali. In un ipotizzabile scenario di eventi calamitosi di cui ai rischi precedentemente descritti, la possibilità o meno di erogazione del servizio elettrico è strettamente legata alla distruzione totale o parziale delle parti impiantistiche elettriche esistenti nel territorio, (cabine di trasformazione e comp. vari).

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In generale, la segnalazione dei guasti di rete a causa dei danni subiti dal sistema avviene per comunicazione degli utenti nel caso della bassa tensione mentre, nel caso della media tensione, è rilevata sui pannelli di controllo posti nella sede del centro ricezione guasti mediante avvisatori acustici e visivi. Ricevuta la segnalazione, sul posto è inviato il personale normalmente operante nella zona di competenza anche al fine di verificare che non vi siano ulteriori fonti di pericolo immediato. Va evidenziato, che le linee di alimentazione in media tensione delle cabine, sono dotate di sistemi di interruzione automatica dell’erogazione dell’energia elettrica basati su protezioni che intervengono in caso di corto circuito oppure di linea a terra (il cavo tocca il terreno producendo dispersione). I sistemi a media tensione in questione sono tarati per intervenire in un tempo inferiore al secondo. La disattivazione automatica suddetta non comporta la disalimentazione dell’intera rete di distribuzione ma, grazie all’intervento del personale operaio ed alle innovazioni tecniche di cui man mano si stanno dotando gli impianti (automazione delle cabine secondarie), è circoscritto il punto di guasto facendo sì che la parte rimanente della linea sia rialimentata in tempi molto contenuti. La rapidità dell’intervento, sulle cabine non dotate di automatismi, da parte delle squadre operative spesso è legato all’accessibilità degli automezzi lungo il sistema viario che può risultare intasato per la presenza di un notevole traffico stradale dovuto ai soliti “curiosi”, e dalla possibilità che non vi siano rischi indotti per il personale suddetto, come le avverse condizioni meteorologiche. L’attività di ripristino del servizio elettrico, dopo aver valutato l’entità dei danni subiti, viene svolta con l’istallazione di gruppi elettrogeni, nei pressi delle cabine secondarie di trasformazione, in modo da poter alimentare i vari distributori di Bassa Tensione e conseguentemente le utenze sottese a questi distributori.

3.2.3 Danneggiamento di elementi della rete (impianti aerei o interrati) Il danneggiamento totale o parziale di elementi della rete potrebbe presentarsi nel caso in cui si verifichino per lo più eventi calamitosi legati all’attività sismica (di notevole entità) e/o per il coinvolgimento in incendi degli impianti stessi. L’attività di ripristino in questi casi è affidata alle Imprese di fiducia che operano per conto dell’ENEL le quali, in sinergia col personale tecnico dell’ENEL, ricostruiscono in tempi rapidi tratti di linea MT e/o BT consentendo così la rialimentazione di quegli impianti non alimentabili altrimenti mediante gruppi elettrogeni. Al fine di garantire una rapida ricostruzione degli impianti, si costituiscono fino a 3-4 squadre operative per un ciclo lavorativo continuo di 24 h. La realizzazione degli impianti avviene prevalentemente con linea aerea poggiante su sostegni con relativo blocco di fondazione,

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questo perché la realizzazione degli impianti “a linea aerea”, rispetto a quelli a conduttore interrato, comporta tempi estremamente ridotti.

3.2.4 Danneggiamento di elementi della rete per cause indirette (rischio indotto) Il rischio indotto è segnalato come abbastanza frequente: può, infatti, verificarsi che per cause indirette (urto di autovetture trascinate dalla corrente d’acqua lungo le strade, caduta di pali, crolli, etc.), siano interessati gli impianti, in prevalenza in bassa tensione, a causa del danneggiamento locale di pali e colonnine stradali. In tal caso, la zona interessata dall’interruzione del servizio di erogazione dell’energia elettrica è, generalmente, limitata a qualche via o isolato. Per il ripristino del servizio sarà indispensabile l’intervento delle squadre operative precedentemente menzionate.

RECAPITI TELEFONICI ENEL

Attualmente, i tecnici comunali utilizzano esclusivamente i seguenti recapiti telefonici per comunicazioni all’ENEL:

TELEFONO 800 900 800 Numero verde per stipula/disdetta contratto, modifica potenza, lettura contatore, info consumi, domiciliazioni, reclami, ecc.

803 500 Segnalazione Guasti ad Enel Distribuzione: Numero verde per chi chiama dall'Italia

FAX 800 900 150 Numero verde fax per segnalazioni varie e invio istanze nuova fornitura temporanea

800 900 899 Numero verde fax per invio istanze nuova fornitura diversa da temporanea

3.3 Elenco cabine Enel

Premesso che, nonostante le ripetute richieste rivolte all’ENEL, da parte dell’Amministrazione Comunale, attraverso consultazioni telefoniche e trasmissione di fax inviati al Numero Verde indicato dall’operatrice del call center Enel, non è stato mai ricevuto un elenco con relativa ubicazione delle cabine Enel posizionate sul territorio comunale. Di conseguenza l’Ufficio Tecnico in accordo con l’Assessore alla Protezione Civile, ha provveduto in maniera autonoma al censimento della CABINE ENEL di M/B tensione, in seguito a diversi sopralluoghi effettuati su tutto il territorio comunale. Ciò, non garantisce un censimento completo di tutte le cabine Enel presenti a San Pietro Clarenza, ma sicuramente resta un dato più

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che attendibile.

Elenco cabine Enel ricadenti sul territorio di San Pietro Clarenza:

1. Cabina ubicata nel cortile della sede Municipale, in Via delle Rimembranze; 2. Cabina sotterranea, ubicata all’inizio di via San Giuseppe; 3. Cabina su palo, ubicata nell’incrocio tra Via Bellini e Via Timpazza; 4. Cabina ubicata all’interno dell’autoparco comunale, in Via Risorgimento; 5. Cabina ubicata in Via Umberto n. 311; 6. Cabina ubicata all’inizio di Via delle Ginestre; 7. Cabina su, ubicata in Via Palermo accanto la scuola materna; 8. Cabina su palo, ubicata nell’incrocio tra Via dei tulipani e Via dei gigli; 9. Cabina ubicata nella curva di Via dei tulipani, in prossimità dell’incrocio con Via dei gigli. 10. Cabina in Via Roma 3/b; 11. Cabina ubicata vicino Via Roma n. 125; 12. Cabina ubicata in Via Roma nella seconda rotatoria in direzione sud (S. G. Galermo); 13. Cabina su palo, ubicata nell’incrocio tra Via Roma e Via Catania; 14. Cabina ubicata alla fine di Via Enna; 15. Cabina ubicata nel complesso delle case popolari (I.A.C.P.), Piazzale Italia; 16. Cabina su palo, ubicata in Via Regione Siciliana n.19.

3.4 La rete idrica –Pozzi e serbatoi Il sistema di approvvigionamento idropotabile del Comune di San Pietro Clarenza è gestito dalla società ACOSET S.p.a. di Catania. Nel territorio è presente un serbatoio Acoset, ubicato a Nord ad una quota di circa 500 m s.l.m. in località C.da Timpazza, che alimenta per caduta il Paese. Nei pochi periodi di emergenza idrica il Comune può sopperire alle esigenze idriche della popolazione rifornendosi anche dalle acque dei tre pozzi ubicati nel territorio clarentino:  Pozzo Pellegrino, situato nelle vicinanze di Via Pellegrino e Via Santa Caterina, ad una quota di circa 430ms.l.m., a sud del centro abitato.  Pozzo prof. Paternò, gestito dalla Società Acque Carcaci del Fasano, ubicato al margine del confine Est del territorio comunale.  Pozzo prof. Paternò, ubicato a Nord della periferia urbana di San Pietro Clarenza, ad una quota di 483 m.s.l.m.

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La rete idrica gestita da ACOSET S.P.A. che attraversa il territorio di San Pietro Clarenza, viene rappresentata su cartografia fornita dalla stessa ACOSET (vedi Tav. 5B).

3.5 La Rete del gas metano

3.5.1 La rete di trasporto della SNAM – Rete Gas Nel territorio oggetto del Piano la SNAM Rete Gas, gestisce il trasporto del gas metano, la manutenzione e la costruzione delle infrastrutture impiantistiche per l’attività di fornitura alle società distributrici nei diversi Comuni etnei La SNAM è organizzata con un ufficio/sede centrale che è il Distretto (Sede Misterbianco) e vari centri di manutenzione sul territorio; per quanto riguarda l’area in studio (territorio C.O.M. N.14), i Comuni che in essa ricadono fanno capo al Centro manutenzione di Catania. In caso di necessità è attivato un dispositivo di emergenza, operativo 24 ore su 24, organizzato con un coordinamento generale presso la Sala Dispacciamento di S. Donato Milanese. Lungo la rete, nelle parti strategicamente posizionate, sono installati rilevatori di pressione che in caso di rotture o guasto segnalano le anomalie direttamente al dispacciamento e, di conseguenza, è attivato il personale reperibile nel Centro interessato che, intervenendo a sua volta, provvede all’intervento. L’allertamento può avvenire: per segnalazione strumentale; per segnalazione da parte della società distributrice; per segnalazione da parte dell’utenza. Per comunicazioni in caso di emergenza, quando non sono attive le linee telefoniche pubbliche, la SNAM utilizza un sistema di ponti radio privati i quali assicurano le comunicazioni tra i Centri di manutenzione ed il Centro di dispacciamento.

SNAM – RETE GAS

Recapito di emergenza Dispacciamento – S. Donato Milanese: Tel. 02/37031

Centro manutenzione di Catania: Tel. 095/471444

al n°21 di Via Zenia, II Trav., C.da Mezzocampo – Misterbianco Centro manutenzione di Messina: Tel. 090/621667 – 090/633497 Al Km 4+100 della SS. 114 – Località Contesse - Messina

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3.5.2 La rete della Società distributrice del gas metano Nella zona oggetto del Piano in questione, la distribuzione del gas metano è gestita dalla società GAS Natural Distribuzione Italia S.P.A., la Società distributrice ha fornito una cartografia schematica con la rete gas esistente sul territorio comunale (vedi Tav. 5). Dalla condotta di trasporto ad alta pressione (75 bars) della SNAM, i concessionari ricevono il gas presso una cabina (Cabina di 1° salto) ubicata in Via Roma, tra la seconda e la terza rotatoria, in direzione sud verso Catania, in cui sono espletate le funzioni di filtraggio del gas, riscaldamento, riduzione di pressione, misura e odorizzazione. Successivamente, il gas perviene a dei gruppi di 2° salto laddove si riduce ulteriormente la pressione fino a 20-22 millibar per il servizio all’utenza. Lungo la rete sono installate delle valvole al fine di interrompere o regolare il flusso del gas nella condotta ed un idoneo dispositivo di sicurezza che interviene prima che la pressione effettiva abbia superato del 20 % la pressione massima di esercizio. Per garantire la sicurezza del servizio e dei cittadini, la società distributrice del gas interviene generalmente a due livelli; da un lato vi è l’impegno ad assicurare l’efficienza e la sicurezza degli impianti, dall’altro vi è comunque la necessità di essere pronti ad affrontare tempestivamente un potenziale disservizio o una situazione anormale. Per questo la Società distributrice mantiene attivo un servizio di “pronto intervento” dotato di una struttura costituita da un nucleo fisso di ricevimento chiamate ed individuazione delle priorità delle segnalazioni da centralino e da squadre operative che assicurano l’intervento sui luoghi segnalati. L’incidente si verifica molto raramente per cause intrinseche al sistema distributivo (rottura di condotte, fughe di gas, esplosioni, manutenzione della rete) ed il più delle volte è dovuto a motivi esterni quali eventi disastrosi naturali, incidenti, danneggiamenti involontari di elementi della rete, interferenze con altri servizi.

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CABINA DI PRIMO SALTO

Ubicazione cabina di primo salto

3.5.3 Dati tecnici dell'impianto di distribuzione gas del Comune di San Pietro Clarenza La Gas Natural Distribuzione Italia S.p.A. è dotata di un servizio atto alla gestione delle chiamate di Pronto Intervento gas; è attivo un NUMERO VERDE GRATUITO 800 829 operativo 365 giorni l'anno 24 ore su 24; al numero verde citato risponde un call center con personale qualificato in grado di gestire qualsiasi situazione di emergenza. I riferimenti istituzionali di reperibilità del servizio di Pronto intervento della Gas Natural Distribuzione ltalia S.p.A. sono i seguenti:

Responsabile area della Rete Gas Natural, sul territorio di San Pietro Clarenza. Ing. Scaccianoce Salvatore, incaricato della distribuzione e manutenzione della Rete gas, reperibile ai seguenti numeri:  Mobile: 335/7868918  Telefono:095/7171040  Fax: 095/7179290

3.6 La rete delle telecomunicazioni

3.6.1 Funzionalità delle telecomunicazioni Per un adeguato coordinamento della Funzione di Supporto specifica, nel Piano viene

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individuato il grado di vulnerabilità del sistema di comunicazioni e definite, con i gestori della telefonia, le possibili procedure per il ripristino o l'attivazione di sistemi alternativi. La riattivazione delle telecomunicazioni dovrà essere immediatamente garantita; si dovrà opportunamente verificare la funzionalità delle reti radio delle diverse strutture operative per garantire i collegamenti fra i vari Centri Operativi che potrebbero essere interessati dagli eventi calamitosi, considerati secondo gli scenari del Piano (A.R.I.– F.I.R.-C.B.).

3.6.2 Il Piano e le Telecomunicazioni Il sistema delle telecomunicazioni per l’area oggetto di studio è organizzato secondo una rete costituita da maglie di connessione tra le varie unità di collegamento telefonico degli utenti di diversa area dei Comuni del C.O.M. N. 14 di Motta S. Anastasia. In caso di eventi calamitosi che interessano il territorio del C.O.M. N. 14, potrebbero verificarsi delle interruzioni di linea tra utenti, centrali telefoniche e stazioni madri, problema che in parte viene risolto dalle “diversificazioni di linea” che sono dei percorsi alternativi alle linee principali di collegamento fra le diverse centrali telefoniche.

TELECOM ITALIA S.p.A. SECURITY. OP AREA TERRITORIALE SUD Via Ugo La Malfa n. 99 – c.a.p. 90146 - Palermo ******************

IN CASO DI EMERGENZA (ORARIO D'UFFICIO) H 24 – Personale di rappresentanza regionale CENTRALINO DI NAPOLI: 081/7221111 ***************

In caso di emergenze notturne e festive telefonare al Centro di Sorveglianza Territoriale: Numero verde: 800919191 – 800919861 – 800919862 – 800919863

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B) LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE

Dopo avere raccolto tutti i dati disponibili sul territorio in studio, con particolare riferimento agli aspetti morfologici del territorio, alla distribuzione della popolazione, alle reti dei servizi essenziali, alla viabilità, ai sistemi di trasporto, alle attività produttive ed a quelle pericolose, il presente studio di pianificazione esplicita gli obiettivi che il Sindaco, in qualità di Autorità di Protezione Civile, deve conseguire per garantire gli interventi di emergenza. Pertanto, in questa parte del Piano vengono individuate le risorse, le procedure per utilizzarle ed i responsabili delle attività da porre in essere per assicurare un’adeguata risposta locale ai fenomeni calamitosi. Gli obiettivi devono essere perseguiti dalle componenti istituzionali e dalle strutture operative coordinate fra loro, in riferimento alle principali funzioni, da attivarsi sia a livello comunale che di C.O.M..

4.0 OBIETTIVI DEL PIANO L’elenco degli obiettivi primari, che può essere integrato in funzione degli scenari locali, è il seguente:  Informare e salvaguardare la popolazione e promuoverne l’autoprotezione;  Salvaguardare il sistema produttivo locale;  Salvaguardare i beni culturali;  Individuare i responsabili per ogni azione prevista nel Piano;  Prevedere chiare procedure operative da applicare nelle varie fasi;  Assicurare il coordinamento operativo locale, la continuità amministrativa e la documentazione quotidiana dell’attività in fase di emergenza;  Ripristinare la viabilità ed i trasporti;  Assicurare la funzionalità delle telecomunicazioni e dei servizi essenziali;  Garantire un rapido ed omogeneo censimento dei danni a persone e cose.

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5.0 LE INFRASTRUTTURE PER IL SUPPORTO LOGISTICO DELL’ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE

5.1 Municipio – Ufficio Comunale Protezione Civile – Centro Operativo Comunale (C.O.C.)  Municipio: Via Rimembranze – Tel. 095/529039  Ufficio Comunale Protezione Civile: Via Sac. Somma s.n. – Tel. 095/520704  C.O.C.: Via Rimembranze, (Aula Consiliare all’interno del Municipio), Tel. 095/529039

5.2 Risorse comunali In questo capitolo sono riportati i dati disponibili relativi alle risorse sia pubbliche sia private a cui il Comune può attingere in situazioni di emergenza.

5.2.1 Struttura comunale di protezione civile: gli uomini. Il primo responsabile della protezione civile del Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del territorio, nella sua azione ordinaria è supportato dalla struttura comunale di protezione civile che è composta ed organizzata come esposto nella tabella di seguito allegata. I nominativi e le relative funzioni nell’ambito comunale, sono stati forniti dall’Amministrazione e dovranno, ogni qual volta ci siano delle variazioni, essere aggiornati.

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FUNZIONE / TEL CELL E-MAIL Nome

Sindaco 095-

Bandieramonte 3342246297 529332/039 [email protected] Giuseppe

Vice Sindaco 095-529039

Santonocito Maria 3356730639 Int. 198 [email protected] Grazia

Assessore alla

Prot. Civile Cavarra 095-529039 3357307894 [email protected] Andrea

Responsabile Ufficio Prot. Civ.

Comandante Dott. 095-520704 3475380311 [email protected] Pappalardo Antonio

Responsabile 095-529039 U.T.C. Arch. 3355713758 int. 214 [email protected] Leone Danilo

Responsabile 095-529039

Urbanistica Arch. 3355713758 int. 214 [email protected] Leone Danilo

Responsabile LL. 095-529039 PP. Geom. Di 3355713758 int. 215 [email protected] Marzo Antonio

Responsabile Ragioneria 095-529039

Dott.ssa int. 227 [email protected] La Spina Vanessa Responsabile Servizi Sociali 095-529039 [email protected]

Dott.ssa Cantone int. 222 Caterina Comandante Polizia Municipale 095-

Comandante Dott. 3475380311 7546740 [email protected] Pappalardo Antonio Responsabile Gruppo Comunale 095-520704 3288820654 di Prot. Civ. Bruno [email protected] Gaetano

5.3 I mezzi e i materiali Il Comune, ha il compito di censire ed aggiornare tutte le risorse presenti nel territorio, suddivise in due gruppi:  mezzi e materiali di proprietà del Comune accantonati nei locali comunali;  mezzi e materiali di proprietà privata, dei quali sono indicati tipologia, caratteristiche tecniche e ubicazione.

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5.3.1 Materiali e mezzi di proprietà comunale Ad oggi, il Comune dispone dei seguenti mezzi:  n. 2 Scuolabus: IVECO - EP 364 DT, IVECO - CP 700 VL;  n. 1 Mini-pala: BOBCAT - AE S 837;  n. 1 Autobotte: 665440 CT;  n. 2 Autovetture comunali: FIAT PANDA – CD 026 TF, Moto APE – CD 46600;  n. 2 Autovetture del Corpo della Polizia Municipale: Alfa Romeo 159 – CZ 444 KJ, Suzuki Ignis – DM 418 KB.

5.3.2 Materiali e mezzi di proprietà privata L’Amministrazione si affida ad una ditta privata con sede nel territorio comunale, per l’utilizzo, in caso di necessità, di mezzi pesanti e di movimento terre: Ditta “Russo Alfio”, impresa singola, con sede in via Rimembranze, 50. (Recapito Telefonico 095/529297 – Cell. 335/7823456). Il censimento dei mezzi e dei materiali pubblici e privati, va redatto e aggiornato ogni sei mesi.

5.4 Gli edifici scolastici

5.4.1 Le Scuole pubbliche:

Istituto Scolastico Comprensivo Statale “Elio Vittorini”

 Sede principale di Via Dusmet, 24 Dove sono situate le classi di I°-II°-III° elementare e la sede amministrativa; Tel./Fax- 095/529545 Mail: [email protected] Dirigente Scolastico: Dott.ssa Angela A. Fiscella Direttore Amministrativo: Poma Gaetana

numero PERSONALE AMMINISTRATIVO 8 PERSONALE AUSILIARIO 4 ALUNNI 195 INSEGNANTI 19 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 4 TOTALE 230

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 Plesso di via Via Risorgimento,25 Dove sono situate le classi di IV°-V elementare;

numero PERSONALE AMMINISTRATIVO - PERSONALE AUSILIARIO 2 ALUNNI 144 INSEGNANTI 15 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 10 TOTALE 171

 Plesso di Via Piave, s.n. Dove è situata la scuola media superiore di I grado. numero PERSONALE AMMINISTRATIVO - PERSONALE AUSILIARIO 3 ALUNNI 192 INSEGNANTI 29 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 17 TOTALE 241

 Plesso di Via Palermo, s.n. Dove è situata la scuola dell’infanzia.

numero PERSONALE AMMINISTRATIVO - PERSONALE AUSILIARIO 3 ALUNNI 188 INSEGNANTI 16 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 8 TOTALE 215

5.4.2 Le Scuole private: Associazione Culturale “Nuovo paradiso dei bimbi” Via Umberto, 40 Tel.: 095/529896 Responsabile: Sig.ra Pappalardo Valentina

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numero PERSONALE AMMINISTRATIVO 2 COLLABORATORI 3 BAMBINI 30 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP - TOTALE 35

Associazione Culturale “Io e i bimbi” Via delle Magnolie, 6 Tel.: 095/520435 Responsabile: Sig.ra Di Bella Francesca

numero PERSONALE AMMINISTRATIVO 1 COLLABORATORI 3 BAMBINI 17 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP - TOTALE 21

Associazione Culturale “Famiglia in condominio” Via Umberto, 52/A Tel.: 0958207945 Cell. 3208714647 – mail: [email protected] Responsabile Sig.ra Maria Elisa Rapisarda

numero PERSONALE AMMINISTRATIVO 1 COLLABORATORI 1 BAMBINI 7 ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP - TOTALE 9

5.4.3 Scuola di Polizia Penitenziaria Indirizzo: Via dei papaveri s.n. Tel. 095-7548601/02/03 - 529963 - Fax: 095529963 Mail: [email protected]

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Direttore: D.ssa Mormina Milena Comandante: Comm. Giuseppe Sabella

numero AGENTI 30 PERSONALE ESTERNO (Ditte di servizi) 2-5 ALLIEVI 0-300 TOTALE Da 32 a 335

5.5 I distributori di carburante e le stazioni di servizio TIPOLOGIA UBICAZIONE AREA/ (depositi bombole gas, ENTE DEPOSITO prodotti petroliferi, …) RESPONSABILE

1 Via Roma, 56 Distributore carburante ERG 2 Via Umberto, 414 Distributore carburante ESSO STEFANGAS di 3 Via Dei Mille, 4 Gas in bombole Grasso Stefano Agatino

5.6 Le Banche Sul territorio di San Pietro Clarenza è presente un solo Istituto bancario:  Banca Agricola Popolare di Ragusa – Via Capitano Navarria, 10.

5.7 Gli Uffici Postali  L’Ufficio di Poste Italiane presente sul territorio è sito in Largo Mannino, 1 Tel. 095/520690

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6.0 LE AREE E LE INFRASTRUTTURE PER L’ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE IN EMERGENZA

6.1 Viabilità e infrastrutture di trasporto Avere a disposizione un riferimento territoriale definito, per una individuazione univoca degli edifici e degli abitanti, è di fondamentale importanza, per servizi di competenza dell’Amministrazione Comunale come il censimento della popolazione, la gestione dell'emergenza in caso di eventi calamitosi (attività di Protezione Civile), attività della Polizia Municipale, attività dei tributi, stradario e numerazione civica, ecc .. Le informazioni relative alla zonazione dell'intero territorio comunale, sulla base delle vie, rappresenta un supporto particolarmente utile per le attività di protezione civile, soprattutto nelle fasi di gestione delle emergenze su segnalazioni dei cittadini; gli strumenti cartografici ed informatici (SIT) a disposizione potranno facilitare il monitoraggio ed il presidio del territorio, oltre ad agevolare le operazioni di intervento e soccorso, con maggiore efficienza dei tempi di azione.

6.2 Aree di emergenza Con questa definizione si intendono tutti quegli spazi o luoghi che sono considerati “sicuri” per la popolazione nel momento in cui si verifica una situazione di emergenza. Le aree, che sono di diversa tipologia, servono per accogliere e tutelare la popolazione e per gestire il flusso delle strutture che concorrono nelle attività del soccorso. Il Servizio per la Provincia di Catania del Dipartimento Regionale di Protezione Civile ha elaborato in merito apposite “linee guida” di cui si è tenuto conto nella relativa scelta dei siti considerando che, nel caso in questione, trattandosi di pianificazione comunale, l’obiettivo che si è voluto raggiungere è stato quello di una razionale distribuzione delle risorse disponibili presenti, con particolare riferimento alle aree di ammassamento forze e risorse ed alle aree di ricovero per la popolazione. Per le infrastrutture d’accoglienza al chiuso, si fa riferimento agli edifici di proprietà comunale che possono assicurare una certa ricettività per la popolazione (scuole - auditorium), Le aree di emergenza si suddividono in  Aree di attesa della popolazione, per la prima accoglienza della popolazione;  Aree di ricovero della popolazione, per l'installazione dei primi insediamenti abitativi d'emergenza;  Aree di ammassamento dei soccorritori; Alcune di queste aree, in passato, sono state già testate durante l’esercitazione di Protezione

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Civile denominata “Eurosot 2005”. Possono avere caratteristiche polifunzionali, in modo da svolgere una funzione ordinaria quale ad esempio: mercato settimanale, attività fieristiche o sportive ed altre, secondo le esigenze del comune. Ciò garantisce la continua manutenzione e, in caso di emergenza, il rapido utilizzo per l'accoglienza della popolazione e/o l'ammassamento delle risorse necessarie al soccorso ed al superamento dell'emergenza.

6.3 Sistema delle aree di attesa All'interno del territorio comunale sono state individuate una serie di aree di attesa in cui, a seguito di un evento, la popolazione potrà ricevere le prime informazioni ed essere raccolta e trasferita, se necessario, presso le aree di accoglienza o ricovero. Le scelte effettuate si fondano innanzitutto sulla considerazione di alcuni presupposti:  tali aree saranno utilizzate per un periodo di tempo relativamente breve (fino a un massimo di 24h);  la loro effettiva disponibilità e fruibilità sarà necessariamente subordinata alle condizioni di accessibilità e sicurezza a seguito dell'evento;  le caratteristiche urbanistiche dell'abitato del comune di San Pietro Clarenza non pongono particolari limiti di rilievo;  l'elevato rischio sismico del territorio, per cui non si può trascurare l'alta probabilità che possano verificarsi eventi sismici che, anche se di intensità non particolarmente elevata, possano invece determinare conseguenze rilevanti, come dimostrato in altre realtà italiane negli ultimi anni. Sulla base di tali premesse, il sistema delle aree di attesa realizzato e le misure gestionali stabilite mirano a garantire una distribuzione sufficientemente omogenea sul territorio e far fronte anche ad eventi maggiormente dannosi; in tal senso il raggiungimento dell'area di attesa è considerato la prima azione per la tutela della popolazione nelle fasi immediatamente successive all'evento.

6.3.1 Aree di attesa Le Aree di attesa sono luoghi dove la popolazione deve recarsi con urgenza al momento della ricezione di un avviso di allertamento diramato dal Comune o, spontaneamente, a seguito del verificarsi di un sisma di una certa entità; si possono utilizzare piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati ritenuti idonei e luoghi aperti non soggetti a rischio, raggiungibili attraverso un percorso sicuro possibilmente pedonale. In tali aree, grazie alla presenza di funzionari comunali o rappresentanti delle Associazioni di Volontariato radioassistiti, si potranno

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ricevere le prime informazioni sull’evento e sul da farsi, potendo anche avviare la ricerca di familiari dispersi. Nelle aree di attesa si potrà effettuare, eventualmente, anche una distribuzione di generi di primo conforto in attesa dell’allestimento delle eventuali aree di ricovero con tende e roulottes. Il numero delle aree da scegliere è funzione del numero degli abitanti e della capacità ricettiva degli spazi disponibili. Sono indicate con segnaletica adeguata sul territorio. Nel territorio in studio, sono state individuate, su indicazione dell’Ufficio tecnico comunale n. 12 Aree di Attesa, indicate con la sigla AT:

AT1 – Piazza delle mimose, ubicata nella periferia occidentale dell’area urbana, in un piazzale attualmente adibito a verde pubblico. L’area di attesa ha un’estensione di circa 3.000 mq.

Fig. 1 – Ubicazione AT1

AT2 – Piazzale all’incrocio tra Via Umberto (SP3/III) e Via delle Ginestre, ubicata nella periferia occidentale del centro urbano. L’area di attesa ha un’estensione di circa 130 mq.

Fig. 2 – Ubicazione AT2

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AT3 – Piazzola di sosta situata all’incrocio tra Via Umberto (SP3/III) e Via Comes, ubicata ad ovest del centro urbano. L’area di attesa ha un’estensione di circa 320 mq.

AT3

Fig. 3 – Ubicazione AT3

AT4 – Via delle Rimembranze, nel centro urbano, in un piazzale ubicato sul retro del Palazzo Municipale. L’area ha un’estensione di circa 140 mq.

Fig. 4 – Ubicazione AT4

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AT5 – Piazza della Vittoria, la piazza è ubicata nel centro urbano, in una piazza in cui si trova il Caseggiato Mannino ha un’estensione di circa 420 mq.

Fig. 5 – Ubicazione AT5

AT6 – Piazzale situato all’incrocio tra Via Umberto (SP3/III) e Via Risorgimento, nel parco urbano, ubicato ad est del centro urbano. L’area di attesa ha un’estensione di circa 350 mq.

Fig.6 – Ubicazione AT6

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AT7 – Piazza Marconi, ubicata ad ovest del centro urbano. L’area di attesa ha un’estensione di circa 350 mq. Si tratta di una piazza attraversata dalla S.P. 3/III

AT7

AT7

Fig. 7 – Ubicazione AT7

AT8 – Slargo situato in Largo Cav. Mannino, ubicata di fronte l’Ufficio Postale e La Guardia Medica, ad sud-ovest del centro abitato. L’area di attesa ha un’estensione di circa 570 mq.

AT8

Fig. 8 – Ubicazione AT8

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AT9 – Slargo stradale situato in Via Dott. S. Valenti n. 21, ubicata a sud del centro abitato. L’area di attesa ha un’estensione di circa 190 mq.

AT10

AT9

Fig. 9 – Ubicazione AT9- AT10

AT10 – Slargo stradale situato in Via O. Chiarenza, ubicata a sud del centro abitato. L’area di attesa ha un’estensione di circa 280 mq.

AT11 – Ampia area incolta situata in Via Agrigento, ad angolo con Via Caltanissetta e Via Ragusa, ubicata a sud del territorio comunale, ha un’estensione di circa 2.000 mq.

Fig.10 – Ubicazione AT11

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AT12 – Piazzale Italia, la piazza è ubicata a sud – sud/ovest del territorio comunale nel complesso delle “Case Popolari”, l’area di attesa ha un’estensione di circa 3.000 mq.

Fig.11 – Ubicazione AT12

6.3.2 Aree di accoglienza o ricovero Si tratta dei luoghi in cui la popolazione risiederà per brevi, medi e lunghi periodi. La tipologia delle aree per l'accoglienza della popolazione comprende: strutture esistenti idonee ad accogliere la popolazione (alberghi, scuole, ecc.); tendopoli; insediamenti abitativi di emergenza (casette prefabbricate). Tali aree non sono soggette a rischio (quali presenza di versanti instabili, strutture a rischio di crollo, incendi, ecc.); saranno possibilmente ubicate nelle vicinanze infrastrutture per l'approvvigionamento di risorse idriche, elettriche e per lo smaltimento di acque reflue. . Nel presente piano sono state individuate cinque (5) aree di ricovero e/o accoglienza indicate su cartografia con il colore rosso (vedi Tav.7 – Armatura territoriale), di cui tre (3) all’aperto.

1. Campo sportivo, è un’area di accoglienza (AC1) di proprietà comunale ubicata nella periferia occidentale del territorio comunale di San Pietro Clarenza, ed è raggiungibile dalla via delle Ginestre collegata a sua volta con una delle vie principali del paese, la SP3/III. L’area di ricovero ha un’estensione pari a circa 15.000 mq, ubicata a circa 480 m s.l.m., è in piccola parte asfaltata e per la maggiore

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estensione costituita da terreni a fondo naturale (campo di calcio in terra battuta). L’area è servita dall’acquedotto comunale, dalla rete elettrica, dalla rete fognaria, e dalla illuminazione notturna. In particolare, nell’eventualità di un evento sismico, appaiono improbabili le ipotesi di interruzione della viabilità di accesso o di occupazione dell’area con macerie a seguito di crolli delle costruzioni circostanti, poiché l’unico edificio prospiciente l’area è il piccolo immobile adibito a spogliatoio, l’area è interamente recintata con accessi sia carrabile che pedonale.

Strada di accesso al Campo sportivo

Fig.12 – Ubicazione Area di accoglienza AC1- Campo sportivo

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Foto 1: Campo sportivo comunale

2. Area a verde pubblico è un’area di accoglienza (AC2) di proprietà comunale, ubicata nella periferia sud-occidentale del centro abitato. È possibile raggiungerla da via della Madonnina, questa via di accesso all’area di Accoglienza è direttamente collegata alla SP3/III (via di accesso al ed uscita dal paese) che dista solo 250 metri circa dall’Area di ricovero. La suddetta area, estesa per circa 5.000 mq, potrebbe essere idoneamente attrezzata e resa perfettamente funzionale per essere utilizzata come area di Accoglienza così come individuata nel seguente Piano di Protezione Civile. Le strade di accesso all’area sono percorribili anche con mezzi di medie dimensioni. Attualmente l’area non viene utilizzata per scopi di interesse pubblico.

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SP3/III

Via della Madonnina

AC 2

Fig.13 – Ubicazione Area di accoglienza AC2- Area attrezzata a verde pubblico

Foto 2: - Area di accoglienza AC2

Oltre alle aree di Accoglienza all’aperto, sono state individuate tre (3) aree per il ricovero in ambiente chiuso. Due (2) si trovano all’interno delle palestre dell’Istituto Scolastico Comprensivo Statale “Elio Vittorini”: 1. Palestra (AC3) ubicata all’interno del Plesso Scolastico principale di Via Dusmet, di estensione pari a circa 130 mq, accessibile anche con mezzi di grandi dimensioni dalla via Dusmet che a sua volta incrocia la SP3/III a soli 100 metri più a Sud;

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2. Palestra (AC4) ubicata all’interno del Plesso situato in Via Piave nella periferia sud del territorio comunale. La palestra è grande circa 130 mq, ed è accessibile da via Piave, anche con mezzi di grandi dimensioni. La via Piave è collegata a via Regione Siciliana che dopo circa 350 metri incrocia, la SP 88 (Via Roma) una delle vie principali di emergenza del Comune.

Plesso scolastico di Via Piave

Fig.14 – Ubicazione Area di accoglienza AC4- Palestra all’interno del plesso scolastico di via Piave

Ed una terza Area di Accoglienza in ambiente chiuso, individuata in prossimità della sede C.O.C. (all’interno del Palazzo Municipale): 3. Auditorium comunale “Francesco Lanza” (AC5), l’area di ricovero è in pieno centro abitato, la strada di accesso all’Auditorium è Via Rimembranze percorribile anche da mezzi di grandi dimensioni e direttamente collegata alla SP3/III. Si tratta di una struttura ad una sola elevazione, recentemente ristrutturata secondo le norme antisismiche sulle costruzioni. La sala all’interno dell’Auditorium ha una dimensione di circa 250 mq, attualmente è dotata di sedie presenti all’interno, che sono ovviamente rimovibili in caso di necessità (vedi Foto 3).

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Foto 3: Sala Auditorium

6.3.3 Aree di ammassamento soccorritori e risorse Si tratta di aree organizzate per contenere l'insieme dei soccorritori e delle risorse necessarie per fronteggiare l'emergenza. Tali aree hanno dimensioni sufficienti ad accogliere una popolazione mediamente compresa tra 100 e 500 unità; non sono soggette a situazioni di rischio, saranno possibilmente ubicate nelle vicinanze infrastrutture per l'approvvigionamento di risorse idriche, elettriche e per lo smaltimento di acque reflue. Dovranno inoltre essere poste in prossimità di infrastrutture viarie e di trasporto percorribili da mezzi di grandi dimensioni e, in ogni caso, facilmente raggiungibili. La tipologia delle strutture per l'accoglienza dei soccorritori è costituita da tende, mentre per i servizi si potranno impiegare moduli. Tali aree dovranno essere indicate, sulla cartografia, e rappresentate con colore giallo (Vedi Tav. 6). E’ stata individuata una sola area di ammassamento, localizzata accanto a quella di ricovero del campo sportivo che risulta essere l’unica area di proprietà comunale idonea a tale funzione:

- Area AM1, è ubicata alla periferia occidentale del territorio comunale di San Pietro Clarenza, in prossimità dell’area di Accoglienza AC1, (Campo sportivo comunale), in Via delle Ginestre ed ha un’estensione di circa 4.600 mq. L’area è di proprietà comunale ed è accessibile a mezzi di grandi dimensioni.

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Strada di accesso all’area di ammassamento

Fig.15 – Ubicazione Area di ammassamento AM1- adiacente al campo sportivo

Dall’esame delle aree disponibili, si reputa opportuno destinare delle ulteriori aree da individuare nel redigendo Piano regolatore Generale quali aree di ricovero e di ammassamento e attrezzarle in maniera idonea per l’utilizzo in caso di emergenza. Nel territorio la zona che potrebbe ospitare future aree di Protezione Civile è stata individuata, dall’Ufficio Tecnico, come l’area localmente denominata “sciara”.

6.5 Le aree per atterraggio elicotteri Ciascun comune ha individuato le aree da destinare all’atterraggio degli elicotteri almeno nella prima fase dell’emergenza in quanto, successivamente, potrebbero essere utilizzate per altre destinazioni di protezione civile (esempio campi di calcio, spiazzali, ecc). Per il comune di San Pietro Clarenza, l’area destinata ad atterraggio elicotteri è il piazzale antistante l’area cimiteriale, ossia Piazza Caduti della Patria, definita come area di “uso pubblico”. Situata in zona poco esterna al centro abitato, a circa 350 metri dalla sede municipale nonché sede C.O.C., ad una quota di 476,0 metri s.l.m., meglio identificata attraverso le seguenti coordinate geografiche medie (WGS84 - UTM):

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WGS84: Longitudine 15° 01’ 10” Est Latitudine: 37° 34’ 25” Nord

UTM: 33S 501720,19 E 4158518,58 N

Fig. 16: Area atterraggio elicotteri

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7.0 LE INFRASTRUTTURE RICETTIVE

7.1 Strutture ricettive Le uniche strutture ricettive presenti sul territorio sono:

 B&B “Il Panoramico”, sito in via Dusmet, 26, con n.1 camera disponibile (Tel: 3288464237);  B&B “Villa Lionti”, sito in via Sottotenente Lombardo, 54, con n.6 camere a disposizione.

7.2 Edifici Strategici, tattici e sensibili (Vedi TAV. n. 6)

Edifici strategici Gli edifici strategici sono quelli che hanno valenza nel campo della Protezione Civile per le funzioni che svolgono, che non risulta determinata dall'evento, ma che, come le caserme, gli ospedali, le prefetture, hanno valenza predefinita per le necessità della salvaguardia di persone e cose.

 Centro Operativo Comunale (C.O.C.)  Caserme Forze Armate  Caserme Forze di Polizia  Caserma Vigili del Fuoco  Caserma Polizia Municipale  Ospedali e presidi ospedalieri

Edifici tattici Gli edifici tattici sono quelli che potenzialmente possono avere una valenza nel campo della Protezione Civile nel caso di evento calamitoso, dopo averne verificato, sulla base del censimento, la tipologia strutturale e le dotazioni e nell'ipotesi che venga mantenuta la funzionalità anche dopo l'evento  Uffici Comunali  Uffici Pubblici  Asili nido  Scuole materne ed elementari

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 Scuole medie e superiori  Strutture ricettive: alberghi, B&B  Teatri  Conventi  Ipermercati

Edifici sensibili Gli edifici sensibili sono quelli entro cui si svolgono funzioni o che contengono elementi che devono essere salvaguardati opportunamente nel caso di evento calamitoso, sono tutte quelle strutture (musei, pinacoteche, case circondariali ecc.) che, in caso di crisi necessitano della pianificazione di interventi straordinari per il controllo, la evacuazione o la salvaguardia di beni e persone in essi contenuti. Le aree idonee all’organizzazione delle operazioni di P. C., destinate all'ammassamento dei Soccorritori, all'accoglienza della popolazione o all'attesa per lo smistamento, vengono così definiti:  Musei  Chiese  Banche  Biblioteche  Edifici monumentali  Case di riposo  Case di cura

7.2.1 Elenco degli edifici censiti facenti parte dell'armatura territoriale Su indicazione dell’Amministrazione comunale sono stati censiti gli edifici strategici, tattici e sensibili presenti sul territorio, che verranno di seguito elencati

EDIFICI STRATEGICI 1) Centro Operativo Comunale (Sala consiliare del Municipio), in Via Rimembranze

2) Guardia Medica, sita in Largo Mannino

3) Servizi di psicologia –ASP.n.3 Catania, sito in Largo Mannino.

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EDIFICI TATTICI

1) Istituto Scolastico Comprensivo Statale “Elio Vittorini”, suddiviso in quattro plessi:

a) Plesso di via Palermo s.n., dove si trova la scuola dell’infanzia,

b) Plesso di via Dusmet, 24 dove si trova la I-II-III classe elementare,

c) Plesso di via Risorgimento, 25 dove si trovano le classi di IV e V elementare,

d) Plesso di via Piave, s.n. dove si trova la scuola superiore di I grado.

2) Associazioni culturali per l’infanzia (le scuole private)

a) Associazione Culturale “Nuovo paradiso dei bimbi” Via Umberto, 40 Responsabile: Sig.ra Pappalardo Valentina

b) Associazione Culturale “Io e i bimbi” Via delle Magnolie, 6 Responsabile: Sig.ra Di Bella Francesca

c) Associazione Culturale “Famiglia in condominio” Via Umberto, 52/A mail: [email protected] Responsabile Sig.ra Maria Elisa Rapisarda

3) Scuola di Polizia penitenziaria, in Via dei papaveri s.n. Mail: [email protected] Direttore: D.ssa Mormina Milena Comandante: Comm. Giuseppe Sabella

4) Municipio, Via Rimembranze

5) Auditorium comunale “Francesco Lanza”, in Via Rimembranze

6) Sede Vigili Urbani e Sede Volontariato di Protezione Civile, sita via Sacerdote Somma s.n.

7) Supermercati:

a) Conad, in via Umberto, 347

b) Sidis Market , in via Umberto, 311

c) Fortè Discount, in via Risorgimento, 21

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EDIFICI SENSIBILI 1) Chiesa Madre – ossia Chiesa di Santa Caterina

2) Chiesa Madonna delle Grazie

3) Chiesa di S. Antonio

4) Chiesa di S. Gaetano

5) Chiesa Maria SS Immacolata

6) Oratorio Madonna delle Grazie

7) Ufficio Postale

8) Banca Popolare di Ragusa

9) N. 2 case di riposo per anziani:

a) Villa Belvedere, via D’Acquisto, 9 (tel. 095/522664). b) Villa Elena, di Costa Carmela e C. s.n.c., via Trapani, 82/84 (tel. 095/520163).

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8.0 I PRESIDI SANITARI: POLIAMBULATORI, GUARDIA MEDICA, FARMACIE, AMBULATORI PRIVATI, CENTRI DI ASSISTENZA

8.1 I presidi sanitari Nel territorio comunale di San Pietro Clarenza sono presenti i seguenti presidi sanitari:

 Guardia Medica, sita in Largo Mannino (tel.: 095/7502652)

 Servizi di psicologia –ASP.n.3 Catania – sito in Largo Mannino (tel. 095/520713 – Fax 095/529178)

8.2 Farmacie È presente:  Farmacia in via Umberto, 113 – Farmacia Condorelli (tel. 095/529085);  Parafarmacia della dott.ssa Francesca Pulvirenti in via Bellini, 18 (tel. 095/7546205).

8.3 Ambulatori medici generici  Dott. Calcagno Roberto, ambulatorio sito in via Umberto, 272 - (tel. 095/529962);  Dott. Chiarenza Elio, ambulatorio sito in via Umberto, 71 - (tel. 095/529139);  Dott.ssa Montone M. Letizia, ambulatorio sito in via Bellini, 22 - (tel. 095/520218);  Dott. Pellegrino Orazio, ambulatorio sito in via Risorgimento, 10 - (tel. 095/522319);  Dott.ssa Arena Concetta, ambulatorio sito in via Cap. Navarria, 10 - (tel. 095/529962).

8.4 Ambulatori medici specialisti  Dott.ssa Moceri Anna Maria, Pediatra, Via Capitano Navarria, 10 (tel. 095/522619);  Dott. Daniele Giuseppe, Studio dentistico, sito in via Umberto, 164 - (tel. 095/529533);  Dott.ssa Rapisarda Consuelo, Studio dentistico, sito in via Rimembranze, 23;  Dott.ssa Nicotra Daniela, Dermatologo, sito in via Umberto, 71;  Dott.ssa Golino Agata, specialista in Medicina del Lavoro, con studio sito in via Garibaldi, 13 – (tel. 328 2918239, 329 7283986).

8.5 Laboratorio Analisi  Laboratorio di analisi biologiche del Dott. Nicolosi Leonardo & C., sito in via Rimembranze, 35 (tel. 095/520178)

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8.6 Ambulatorio veterinario  Dott.sse Ravidà Elena e Di Liberto Rita, ambulatorio sito in via Capitano Navarria, 59 (tel. 095/520254; 3342940853).

8.7 Case di riposo Sono presenti due case di riposo per anziani:  Villa Belvedere, di Rizzo Maria Concetta, via D’Acquisto,9 (tel. 095/522664), dotate di n. 36 posti;  Villa Elena, di Costa Carmela e C. s.n.c., via Trapani, 82/84 (tel. 095/520163), dotate di n. 20 posti;

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9.0 LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

9.1 Le Attività commerciali Attualmente a San Pietro Clarenza sono presenti tre Supermercati: 1. Conad, in via Umberto, 347 (Tel. 095/529819); 2. Sidis Market , in via Umberto, 311 (Tel. 095/522575) 3. Fortè Discount, in via Risorgimento, 21.

9.2 Le Aziende Zootecniche Sul territorio comunale è presente una azienda agricola denominata “La Clarentina” di Platania Carlo, con sede amministrativa in via Risorgimento, 24 e dotata di n. 3 impianti di produzione, siti in via orchidee,3. L’azienda tratta il commercio di pulcini e si affida alla ditta privata Santonocito Concetto sita in C.da Iannarello S.P. 74/II Km 1.8 Paternò (CT), per lo smaltimento di sottoprodotti di origine animale.

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10.0 I BENI CULTURALI

10.1 Attività di Protezione Civile della Soprintendenza Le Soprintendenze ai Beni Culturali ed Ambientali, nell’ambito dei loro compiti istituzionali, conducono attività volte al censimento anagrafico ed identificativo dei beni fino alla elaborazione della Carta del Rischio del Patrimonio Culturale ed Ambientale della Regione Sicilia. Queste attività risultano utili alla pianificazione di Protezione Civile, infatti la predisposizione del Piano di Emergenza di un determinato territorio, comporta tra l’altro l’individuazione di procedure finalizzate alla salvaguardia dei beni storici ed artistici, ubicati nelle zone a rischio, nelle varie fasi prima e durante l’emergenza. In risposta a tali esigenze, l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali ha istituito presso la Soprintendenza di Catania una Unità Operativa di Protezione Civile che svolge la seguente attività: 1) Monitoraggio e individuazione georeferenziata del patrimonio culturale; 2) Previsione e scenari di danno; 3) Prevenzione e mitigazione della vulnerabilità; 3a - valutazione degli indici di vulnerabilità dei singoli edifici con utilizzo delle procedure già sperimentate in campo nazionale; 3b - interventi di miglioramento sismico; 3c - interventi di manutenzione programmata. 4) Gestione dell’emergenza e del post-emergenza; 5) Aspetti relativi agli interventi di cui alla Legge 433/91 obiettivo “C” prov. di CT - SR - RG; 5a - aspetti relativi agli interventi di cui al comma 2, art.3, della Legge 496/96; 6) Realizzazione di una Banca Dati Informatica sulla vulnerabilità degli edifici e di altri parametri necessari per la valutazione del rischio sismico in armonia con altri sistemi già operativi e di un sistema integrato per la gestione dell’emergenza; 7) Predisposizione di Mappe del Rischio per i beni culturali a scala adeguata tale da consentire la corretta gestione della prevenzione antisismica e dell’emergenza; 8) Coordinamento con Uffici di altre istituzioni nazionali (D.P.C., G.N.D.T., S.S.N., Ministero BB.CC.AA., etc) e regionali (D.R.P.C., Uffici comunali di P..C., ecc.); attivazione di protocolli d’intesa e/o accordi di programma con enti specializzati nella ricerca e analisi sul patrimonio culturale; 9) Utilizzo del personale assunto ai sensi dell’art. 23 - quater della Legge 61/98 presso l’Amministrazione Regionale.

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10.2 Beni culturali ed ambientali Sulla piazza della Vittoria si affaccia il Caseggiato Mannino, l’edificio più antico del paese di San Pietro Clarenza. Il Caseggiato è una costruzione dei primi del 700 comprendente 14 stanze, un grande salone ed un cortile con una caratteristica cisterna. Sembra che questo caseggiato sia stato di proprietà dei Clarenza. Recentemente il Caseggiato è stato restaurato e oggi ospita la biblioteca comunale. In piazza della Vittoria, un tempo, era situato il Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale che più tardi venne spostato nella villetta, tra via Rimembranze e via Bellini dov’è tuttora situato. Attraversando il quartiere della “Carcara” si può notare un monumento dedicato alla Madonna. Edificato tra il 1974 e il 1977, per iniziativa del parroco rev. G. Somma. Altro monumento di carattere storico è la Chiesa Madre, portale d’ingresso, sovrastato dalla statua della Santa, mostra motivi architettonici ottocenteschi, ai lati figurano due piccole statue raffiguranti una San Pietro e l’altra San Paolo. La piccola Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, è stata edificata nella parte alta del centro abitato e non risulta alcuna iscrizione, sia all’interno che all’esterno, dalla quale si possa desumere quando sia stata costruita. Recentemente è stata ampliata e in parte modificata.

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11.0 LE STRUTTURE OPERATIVE: Polizia Municipale, Carabinieri, Vigili del fuoco

11.1 Polizia Municipale

Indirizzo del Comando: Via Sac. Somma Telefono: 095/520704 Comandante del Corpo: Dott. Antonio Domenico Pappalardo – Cell.:335-7307848 mail: [email protected] Vice Comandante: Sig. Salvatore Garipoli. Personale impiegato: n° 5 (compreso il comandante) Mezzi a disposizione: n° 02 autovetture

11.2 Carabinieri Il Comune di San Pietro Clarenza non ha una caserma dei Carabinieri, la Stazione più vicina è la Stazione di Camporotondo Etneo, sita in via 4 Novembre, 52/D, distante circa 1,5 km dal centro abitato di San Pietro Clarenza. Recapiti Caserma: 095/522907 – 095/529011

11.3 Vigili del fuoco Sul territorio non è presente la sede dei vigili del fuoco, per cui il comune di San Pietro Clarenza fa riferimento ai V.V.F. di Catania, ma è nell’intenzione dell’Amministrazione comunale dare un supporto logistico ad un organico di vigili del fuoco “stagionali”, che verranno sistemati nella zona artigianale, sita nell’incrocio tra via Roma (SP88) e via Catania.

11.4 Corpo Forestale Il comune di San Pietro Clarenza, in caso di necessità, si rivolge al Corpo Forestale di Nicolosi, con a capo l’Ispettore Capo del Dipartimento Forestale Luca Ferlito (Tel.: 095/911360)

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12.0 I PRESIDI DEL TRAFFICO: I CANCELLI

Con il concorso della Polizia Municipale e dei funzionari del Dipartimento di Protezione Civile, fissando l’attenzione su esperienze passate, sono stati individuati “i cancelli” del traffico per presidiare eventuali zone d’intervento e la viabilità alternativa per gestire le situazioni di emergenza specifica. Allora, valutando la risposta delle infrastrutture viarie e la capacità residua che ha il sistema dei trasporti, che su di loro gravita nel poter assolvere le sue funzioni essenziali, si individuano le attività da porre in atto, preventivamente per la riduzione degli effetti degli eventi calamitosi sulla rete e, ad evento avvenuto, per garantire il suo funzionamento utilizzando le possibili vie alternative. A tal fine, nel presente Piano sono stati individuati n.8 cancelli (vedi Tav. n 7-7bis) numerati procedendo da Nord verso Sud e spostandosi da destra verso sinistra del territorio comunale:

- Cancello C1 è ubicato al margine nord orientale dell’area comunale, al confine con il territorio di Mascalucia, più precisamente situato all’incrocio tra la via Bellini e la via N. Martoglio.

- Cancello C2, anche questo cancello si trova al confine con il territorio di Mascalucia, a nord est del territorio clarentino, all’incrocio tra la via Capo Gallo (appartenente al comune di Mascalucia) e la via Santa Sfera ovviamente in territorio di San Pietro Clarenza.

- Cancello C3 situato nella periferia Est del centro abitato, ubicato precisamente all’incrocio tra la via pietre rosse e la via Santa Sfera civico 16. Da questo cancello si accede direttamente al centro abitato.

- Cancello C4 anch’esso situato nella periferia orientale del centro abitato, in Piazza Santa Maria delle Grazie, punto di intersezione di 5 strade (via Toppe, via Timpazza, via Sottotenente Lombardo, via Sottotenente Privitera e via Dusmet). Da questo cancello si può entrare verso il centro del paese se ci si dirige verso via Sottotenente Lombardo, via Sottotenente Privitera e via Dusmet, oppure andare verso la periferia nord seguendo la via Toppe o via Timpazza.

- Cancello C5 è ubicato ad Est del territorio comunale, al confine con il territorio di Mascalucia, più precisamente all’incrocio tra la SP3/III e Via G. Spitaleri.

- Cancello C6 ubicato ad Est del territorio comunale, al confine con il territorio di Mascalucia, più precisamente all’incrocio tra Viale Europa e Via Colombo.

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- Cancello C7 situato nella periferia Ovest del centro abitato, ubicato precisamente nell’incrocio tra la SP3/III e Via delle rose. Da questo cancello, procedendo verso Ovest si raggiunge il territorio comunale di Camporotondo.

- Cancello C8 situato a Sud-Est del territorio clarentino, più precisamente nell’incrocio, che raccorda 4 strade quali la SP88, Via Messina, Viale Regione Siciliana e la Via Passo Luca. Poco più avanti del posizionamento del cancello si trova Via Colombo, dalla quale si raggiunge il territorio comunale di Mascalucia. Mentre proseguendo verso Sud-Est la SP88, si raggiunge San Giovanni Galermo, importante frazione del Comune di Catania.

12.1 Viabilità di emergenza

12.1.1 Viabilità primaria di accesso ed uscita dal comune Si tratta di individuare, su opportuna cartografia, la viabilità principale e secondaria ed i principali nodi viari, e di redigere il Piano della viabilità di emergenza sulla base degli scenari ipotizzati per il rischio idrogeologico ed idraulico. Il Piano di emergenza, finalizzato prioritariamente ad assicurare una percorribilità in emergenza ai soccorritori, deve contenere almeno i seguenti elementi: viabilità di emergenza: principali arterie stradali riservate al transito prioritario dei mezzi di soccorso e percorsi alternativi per la popolazione. A San Pietro Clarenza sono due le arterie principali individuate come vie di accesso ed uscita dal comune: . Via Umberto (SP 3/III) . Via Roma (SP 88). In dettaglio sono stati analizzati i requisiti di seguito riportati:  Sicurezza; sul percorso non devono incombere pericoli;  Accessibilità; il percorso deve essere facilmente individuabile e percorribile ed avere dimensioni e caratteristiche atte a permettere il transito dei mezzi di soccorso e di trasporto;  Ridotta vulnerabilità; assenza o adeguata resistenza delle opere d'arte;  Assenza di attraversamenti ferroviari; assenza di sbarramenti. Le caratteristiche sopra elencate devono garantire l'assenza di code e lo scorrimento del traffico pedonale nonché un sicuro corridoio per l'accesso dei mezzi di soccorso. Si riassumono di seguito le caratteristiche delle vie di emergenza in funzione del tipo di rischio prevalente sul territorio.

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Rischio incendi:  Percorso esterno a superfici boscate;  Percorso sopravento rispetto ai venti prevalenti;  Percorso privo di attraversamenti in galleria;  Predisposizione di rete antincendio e idranti;  Predisposizione di opportune piazzole per consentire le manovre ai mezzi antincendio; Rischio sismico:  Percorso lontano da zone in frana;  Predisposizione di piazzole di sosta per i veicoli in modo da consentire lo scorrimento del traffico;  Percorso privo di viadotti e gallerie o in alternativa con opere calcolate per sopportare l'evento massimo atteso;  Percorso con idonea carreggiata rispetto all'altezza degli edifici prospicienti. Rischio idraulico:  Percorso esterno ad aree soggette ad inondazione; Le vie di accesso e di uscita dal territorio comunale rispettano, in linea di massima, i parametri sopra citati.

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13.0 LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Il personale volontario costituisce una componente essenziale dell'organizzazione locale dei servizi di protezione civile per l'insostituibile azione di supporto e di integrazione nelle attività di prevenzione e soccorso svolte dalle strutture comunali. La partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile è assicurata tramite le Associazioni inserite nel registro delle Associazioni di volontariato del Dipartimento della protezione Civile e della Regione Sicilia in attuazione della Legge 266/91. I volontari, il cui impiego può essere autorizzato dal Sindaco, per quanto concerne le provvidenze di legge (D.P.R. 613/94) devono essere disposte o dal Prefetto o dal Dipartimento della Protezione Civile. L'apporto delle Associazioni di volontariato nelle attività di protezione civile, va stimolato e valorizzato attraverso ogni più idonea misura prevista dalla vigente legislazione al fine di:  promuovere e partecipare a corsi di addestramento ed esercitazioni di protezione civile per la sensibilizzazione della collettività ad un diffuso e concreto comportamento di prevenzione delle calamità;  rendersi disponibili in caso di necessità, mettendo a disposizione in qualunque momento l'equipaggiamento eventualmente loro assegnato dall'Amministrazione;  attivare prontamente le proprie strutture di volontariato, in caso di necessità, per interventi igienico-sanitari e collegamenti di emergenza;  attivare, con le strutture e mezzi propri, vie alternative di trasmissione, qualora quelle ordinarie fossero impedite;  collaborare con l'amministrazione per il censimento delle risorse disponibili ed in genere per la redazione e l'aggiornamento di tutti gli allegati al Piano Comunale di Protezione Civile;  partecipare alle sedute del Comitato Comunale di Protezione Civile alle quali sono invitate.

Sul territorio è presente un gruppo di volontari di protezione civile istituito con atto del C.C. N° 25 del 27/05/2004:

 “Gruppo comunale di Protezione Civile”, con sede in via Sacerdote Somma, s.n., il cui Presidente è il sig. Bruno Gaetano e Vice Presidente sig. Fabio Riciputo. (Recapiti telefonici: 095-520704 / 328-8820654. Il personale impiegato per l’attività di volontariato di protezione civile è di 40 unità.

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14.0 RADIOCOMUNICAZIONI IN EMERGENZA

14.1 A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani) Nell’ipotesi di un evento disastroso che determini l’intervento delle forze di Protezione Civile, nella zona oggetto del Piano, la Sezione Catania dell’A.R.I., la quale ha competenza territoriale, può intervenire presso San Pietro Clarenza, al fine di ripristinare le comunicazioni interrotte tra le eventuali strutture allestite. Tutti i soci sono dotati di proprie apparecchiature ricetrasmittenti e sono quindi in grado di operare anche autonomamente presso le sale radio allestite in emergenza nei Centri Operativi. Per la tipologia delle frequenze e delle potenze concesse, il contributo dell’A.R.I. è utile alla realizzazione di collegamenti a media e lunga distanza come quelli tra diversi Comuni o di questi verso la struttura di sovrintendenza alle operazioni presso la Prefettura. Diverso è il tipo di intervento che può fornire chi opera sulle frequenze della cosiddetta “Banda Cittadina” (CB). Questi, infatti, possono meglio realizzare dei collegamenti capillari nel territorio grazie ad un maggior numero di operatori e ad un uso di sistemi radio a raggio più limitato. La Sezione A.R.I. di Catania dispone di alcuni sistemi di replica del segnale radio – i cosiddetti “ponti ripetitori” – che consentono di estendere la copertura radio anche verso località meno esposte alle onde radio, le “zone d’ombra”. I sistemi ripetitori installati si trovano presso postazioni che godono di ottima copertura radio nel territorio, di presidio umano e di connessione stabile alla rete elettrica. Sono, inoltre, dotati di sistemi a batteria per funzionare anche in assenza di rete elettrica, e sono costantemente controllati dagli stessi soci che ne curano la manutenzione. Esiste, infine, una rete di ripetitori, gestiti dalle Sezioni A.R.I. vicine, che potrebbero essere sempre impiegati in caso di emergenza dall’ A.R.I..

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15.0 PIANIFICAZIONE PER FUNZIONI

I Comuni per il perseguimento degli obiettivi, pianificano preventivamente le attività con riferimento alle principali funzioni da attivarsi in caso di emergenza, come definite nell’ambito degli indirizzi emanati dal Dipartimento della Protezione Civile (Metodo Augustus). A seconda delle necessità dei Comuni, è possibile ridurre o accorpare il numero delle Funzioni di Supporto. Risulta comunque essenziale individuare i singoli referenti e le informazioni relative alle principali attività da porre in essere in relazione allo scenario di rischio. Al riguardo si sottolinea ancora una volta come una pianificazione intercomunale consenta un’integrazione ed una disponibilità di risorse più efficaci per il conseguimento degli obiettivi. Per ogni funzione, anche eventualmente accorpata, viene individuata nell’ambito della pianificazione d’emergenza (documenti di Funzione) l’attività da espletare con le informazioni indispensabili per le azioni del responsabile della funzione stessa o del Sindaco in caso di emergenza, quali:  Il nominativo e le modalità di reperibilità del responsabile della funzione (di norma un funzionario comunale);  I referenti delle istituzioni e delle strutture operative locali che svolgono attività pertinenti alla funzione sia in fase ordinaria sia in emergenza;  Le risorse (attrezzature, materiali, professionalità) locali ed immediatamente attivabili, necessarie per salvaguardare la popolazione e gli altri elementi a rischio. In questo ambito devono essere definite anche le procedure per la reperibilità delle risorse;  La modulistica (schemi di provvedimenti amministrativi, di allertamento, di richiesta ecc.) relativa alle principali attività presenti nella funzione in fase di emergenza;  Le componenti istituzionali e le strutture operative provinciali, chiamate ad intervenire sullo scenario locale in riferimento alle loro competenze ordinarie o su richiesta del Sindaco, evidenziando le modalità di contatto e di coordinamento con il sistema locale di Protezione Civile;  I piani particolareggiati di emergenza, predisposti dalle Aziende di gestione di servizi pubblici (energia elettrica, gas, comunicazioni telefoniche, viabilità ecc.) per assicurare la continuità degli stessi.

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15.1 Funzioni di Supporto Tali Funzioni di supporto operano sin dalla prima fase dell'intervento, secondo quanto previsto dal seguente Piano. Ciascuna Funzione (vedi Tabella 1) è costituita da personale e mezzi comunali, integrati ove possibile a seconda della necessità, anche da personale delle Associazioni di volontariato. Essi sono mobilitati numericamente in relazione alle necessità di ogni singolo evento, nelle sedi, previste dai rispettivi responsabili, o nel caso di loro impedimento, dai vice responsabili. Per ogni specifica Funzione, devono essere preventivamente comunicati all'Ufficio Coordinamento Protezione Civile: . i nominativi dei Responsabili e dei Vice, le rispettive qualifiche e recapiti telefonici, di Ufficio e di abitazione; . la sede prefissata per ciascuna Funzione; . ogni variazione nel tempo delle superiori indicazioni.

Il responsabile di ogni Funzione ha il compito di relazionare almeno semestralmente sulla situazione di operatività del gruppo, avanzando eventuali proposte per il suo miglioramento. Sono state individuate nove (9) Funzioni di supporto da istituire, con i compiti sotto specificati, le prime due, in relazione alla gravità dell'evento, potranno essere integrate, oltre che da tecnici comunali, anche da tecnici di altri enti pubblici e da liberi professionisti ed in particolare da tecnici degli Ordini e Collegi professionali (Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti) che abbiano dato la loro disponibilità secondo le modalità preventivamente stabilite dall'Amministrazione.

Funzione 1. Tecnico scientifica, pianificazione  Tecnici dell'ufficio tecnico comunale;  Referente della Prefettura, del Dipartimento Regionale di P.C., della Sovrintendenza BBAACC, dell'Ufficio del Genio Civile, della Provincia, Consorzio di Bonifica;  Liberi professionisti architetti, ingegneri, geologi, geometri;  Volontari esperti del settore;  Collabora alla predisposizione del Piano Comunale di protezione civile, all'aggiornamento ed integrazione degli elaborati prodotti nell'ambito delle altre Funzioni di Supporto e degli elenchi di consultazione rapida, nonché della distribuzione di tali elaborati a tutte le strutture di P.C.

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Attività in fase di quiete:  collabora all'aggiornamento degli studi sugli scenari di rischio e di evento e delle criticità e all'individuazione delle misure di previsione prevenzione per ciascun rischio;  collabora all'aggiornamento e verifica delle aree di emergenza e vie di fuga;  collabora all'aggiornamento ed integrazione del Sistema Informativo Territoriale e della cartografia;  individua le reti di monitoraggio sul territorio;  mantiene e coordina tutti i rapporti con gli altri settori, enti, uffici, comunità scientifiche, attività produttive ed industriali al fine di individuare le procedure funzionali e celeri da adottarsi in situazioni di emergenza;  svolge le funzioni del Presidio Operativo e coordina il Presidio Territoriale; si occupa di seguire tutti gli aspetti legati all'evoluzione dell'evento e alle possibili ripercussioni sul territorio, con particolare riferimento agli elementi vulnerabili; aggiorna gli scenari sulla base dell'osservazione dei fenomeni e dei danni prodotti.

Attività in fase di evento:  garantisce il supporto tecnico e scientifico alla gestione delle emergenze (anche con risorse esterne) al fine di determinare l'attivazione dei diversi Stati di Attivazione previsti, propone le varie soluzioni tecniche atte ad impedire l'evoluzione negativa dell'evento;  fornisce i dati, le mappe, le informazioni e la cartografia aggiornata (attraverso il SIT) relativa al territorio interessato;  organizza sopralluoghi per la valutazione del rischio residuo e gli interventi strutturali e non, in grado di rimuovere o mitigare il rischio in esame, coordinandosi con la Funzione 6.

Funzione 2. Sanità', assistenza sociale e veterinaria  Funzionari dell'ufficio veterinario e servizi sociali Composizione;  Funzionari del Servizio Sanitario Locale, rappresentanti del 118;  Liberi professionisti medici e veterinari;  Croce Rossa Italiana e Volontariato sanitario, dei Servizi Sociali, dei Servizi Veterinari;  Redige gli elenchi aggiornati della popolazione, distinta in classi di età (0 ÷ 16 anni, tra 17 e 64 anni, > 64 anni) e comprendente i portatori di handicap (sia di tipo

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motorio che psichico e distinti per tipologia di handicap); tali elenchi devono essere organizzati in macro-aree, quartieri o frazioni in maniera da sapere esattamente dove e quante sono le persone che possono essere coinvolte dall'evento e smistarle nelle strutture ricettive predisposte allo scopo.

Attività in fase di quiete:  effettua il censimento in termini di consistenza e distribuzione degli allevamenti, nonché delle stalle e dei ricoveri che possano supplire a eventuali distruzione delle strutture esistenti;  effettua il censimento delle strutture sanitarie pubbliche e private, in termini di posti letto ed attrezzature; verifica la presenza e raccoglie i piani di evacuazione delle predette strutture;  predispone le procedure per gli interventi sanitari in emergenza;  predispone il servizio farmaceutico d'emergenza;  coordina il personale e le componenti sanitarie locali.

Attività in fase di evento  assiste i feriti e il loro trasporto presso le strutture sanitarie pubbliche e private;  si attiva per il recupero dei deceduti;  da assistenza psicologica e sociale ai superstiti ed ai familiari delle vittime;  assiste le persone portatrici di handicap;  fa attività di sanità pubblica con bonifica sanitaria dei luoghi (disinfezione, disinfestazione e derattizzazione, ecc.);  organizza i Presidi Medici Avanzati di primo soccorso nelle aree colpite dall'evento e nelle aree di accoglienza e ricovero;  gestisce e coordina il volontariato sanitario, raccordato con la Funzione 3;  collabora con le Funzioni 9 e 4 per l'allestimento di aree di accoglienza e ricovero, anche temporanee, al fine di garantire l'osservanza delle normative sulla sicurezza ed igienicità, e l'allestimento e distribuzione delle attrezzature medicali e medicinali necessarie per le cure immediate;  verifica l'attuazione dei piani di emergenza ospedaliera;  organizza le attività veterinarie e del trasferimento degli animali presso le strutture individuate.

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Funzione 3. Volontariato Composizione:  referente del Dipartimento Regionale di P.C.;  referenti delle Associazioni di Volontariato.

Attività in fase di quiete:  si occupa di supportare l'Ufficio Comunale di Protezione Civile e le altre Funzioni di Supporto nelle attività svolte quali l'informazione preventiva alla popolazione, la verifica delle aree di emergenze, ecc;  redige ed aggiorna un quadro sinottico delle risorse in termini di mezzi, materiali, uomini e professionalità, in relazione alla specificità delle attività svolte dalle Associazioni e dai singoli volontari;  collabora alla redazione ed aggiornamento del Regolamento del Gruppo Comunale dei Volontari di PC;  verifica e promuove la formazione dei Volontari del Gruppo Comunale che viene effettuata sia da parte dell'Ufficio Comunale di PC, sia da parte degli specifici enti di competenza;  disloca e gestisce le risorse disponibili, in termini di mezzi, uomini e professionalità specifiche per le esigenze dell'Ufficio Comunale di Protezione Civile e/o delle altre Funzioni di Supporto, per le operazioni di monitoraggio del territorio, soccorso ed assistenza, gestione delle aree di emergenza, informazione alla popolazione, ecc.

I compiti delle organizzazioni di volontariato e dei volontari del gruppo comunale verranno individuati in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia delle attività da svolgere e dei mezzi a disposizione.

Funzione 4. Materiali e Mezzi  Funzionari comunali dell'ufficio tecnico, ragioneria, economato, autoparco; Composizione:  Referente del Dipartimento Regionale di P.C. e Provincia;  Referenti delle Aziende pubbliche e private.

Attività in fase di quiete:  censisce i mezzi, i materiali e le attrezzature in possesso all'amministrazione comunale ed i luoghi di stoccaggio;

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 censisce i mezzi ed i materiali appartenenti ad imprese private, attivando convenzioni per garantire l'impiego in caso di emergenza;  organizza e verifica periodicamente la manutenzione dei mezzi delle strutture comunali di PC; e verifica periodicamente la manutenzione dei mezzi degli altri uffici comunali;  mantiene e gestisce il magazzino di stoccaggio dei materiali di interesse in collaborazione con il responsabile della relativa Struttura Operativa;  organizza l'operatività dei materiali e mezzi, sia comunali che di altre aziende pubbliche o private, necessari per fronteggiare una emergenza; per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell'area dell'intervento.

Attività in fase di evento:  assicura il supporto alle altre funzioni per la fornitura di materiali e mezzi necessari ai primi soccorsi, alla salvaguardia della pubblica incolumità, al ripristino della viabilità, alla messa in sicurezza, all'allestimento delle aree di accoglienza, ecc;  gestisce i mezzi impiegati e l'equipaggiamento dei dispositivi di protezione individuale degli operatori comunali e non comunali;  organizza, raccordandosi con la Funzione 9, le modalità operative per l'impiego di autobus (del trasporto pubblico e/o privato) per l'evacuazione delle persone verso le aree di accoglienza.

Funzione 5. Servizi essenziali e Attività scolastica  Funzionari comunali dell'ufficio idrico, rete fognaria, illuminazione pubblica, istruzione pubblica, servizio ambiente e delle società per l'erogazione dei servizi;  Referenti delle Aziende private (Enel, Distribuzione Carburante, ecc.).

Attività in fase di quiete:  censisce e aggiorna gli elenchi relativi agli uffici comunali, aziende municipalizzate e società per l'erogazione dei servizi (acqua, gas, energia elettrica, rifiuti, ecc.);  censisce e aggiorna gli elenchi sulle strutture scolastiche, in termini di tipologia (asili, elementari, medie, superiori, ecc.) e numero di studenti iscritti, verifica la presenza e raccoglie i piani di evacuazione delle predette strutture;  individua le criticità delle reti di trasporto e distribuzione dei servizi e ne definisce misure specifiche di mitigazione del rischio;  aggiorna costantemente la situazione circa l'efficienza delle reti di distribuzione al

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fine di garantire la continuità nell' erogazione e la sicurezza delle reti di servizio.

Attività in fase di evento:  assicura la funzionalità dei servizi nelle aree di emergenza e nelle strutture strategiche, raccordandosi con gli uffici comunali, aziende municipalizzate e società per l'erogazione dei servizi;  coordina gli interventi per il ripristino e l'efficienza delle reti e della funzionalità delle strutture pubbliche, con priorità per quelle da giudicarsi vulnerabili come case di riposo, scuole, ecc.;

La messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali dovrà essere assicurata, al verificarsi di eventi prevedibili, mediante l'utilizzo di personale addetto secondo specifici piani particolareggiati elaborati da ciascun ente competente. La verifica ed il ripristino della funzionalità delle reti dovrà prevedere l'impiego degli addetti agli impianti di erogazione ed alle linee e/o utenze in modo comunque coordinato. L'utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque diretta dal rappresentante dell'Ente di gestione.

Funzione 6. Censimento danni a persone e cose - Beni culturali  Tecnici comunali dell'ufficio di piano. Composizione:  Tecnici del Dipartimento Regionale di P.C., del Genio Civile, della Sovrintendenza BBAACC, della Provincia;  Liberi professionisti architetti, ingegneri, geologi, geometri;  Volontari esperti del settore.

Attività in fase di quiete:  acquisisce conoscenza ed aggiorna i dati e le informazioni relativi al patrimonio abitativo, ai beni culturali ed agli edifici strategici ed alle specifiche caratteristiche di vulnerabilità, coordinandosi con gli Enti di competenza (Sovrintendenza dei Beni Culturali, Regione, ecc.);  collabora all'individuazione di misure specifiche di riduzione della vulnerabilità del patrimonio edilizio esistente e dei beni culturali;  predispone un elenco dei tecnici comunali e dei professionisti (da società convenzionate, volontari, ordini professionali, ecc.), in collegamento con la

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Funzione 1, disponibili ad attività tecnica di censimento, sopralluogo e perizia dei danni derivanti da calamità;  raccorda le attività dei tecnici per qualificare i danni a obiettivi sensibili, alle infrastrutture viarie, alle infrastrutture dei servizi essenziali, all'edilizia pubblica e privata, all'edilizia scolastica, alle attività produttive, agli impianti industriali, coordinandosi con la Funzione 5.

Attività in fase di evento:  pianifica e coordina i sopralluoghi per i rilevamenti dei danni e le verifiche di stabilità e agibilità, utilizzando personale comunale, del volontariato e di altri enti se necessario;  si coordina con la Sovrintendenza dei Beni Culturali per l'organizzazione di specifici interventi per la tutela dei beni culturali, predisponendo specifiche squadre di tecnici per la messa in sicurezza dei reperti, o altri beni artistici, in aree sicure.

E' ipotizzabile l'impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti. Ai fini del censimento dei danni sul patrimonio edilizio saranno utilizzate le schede di 1° livello di Rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell'emergenza post-sismica (AeDES 06/2008)

Funzione 7. Strutture operative locali e viabilità  Funzionari comunali del settore viabilità e referenti della Polizia Municipale. Composizione:  Referenti del Dipartimento Regionale di PC, della Prefettura, del Corpo dei VV.FF., delle Forze Armate, della Provincia;  Enti proprietari e/o gestori delle reti viarie e ferroviarie;  Associazioni di volontariato C.R.I., C.C., C.A.I.;  Volontari esperti del settore (cinofili, speleologi, ecc.);  predispone il piano della viabilità, pianifica i cancelli e tutte le attività inerenti i trasporti, la circolazione e il traffico.

Attività in fase di quiete:  redige ed aggiorna il quadro dello stato di proprietà delle infrastrutture stradali presenti nel territorio comunale;

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 individua i punti critici delle infrastrutture viarie e ferroviarie (attraversamenti, viadotti, ponti, ecc.) e ne individua misure specifiche di mitigazione del rischio;  dispone gli interventi per ottimizzare i flussi lungo le vie di fuga e organizza la disposizione dei cancelli di accesso per regolarizzare il flusso dei soccorritori.

Attività in fase di evento:  individua le soluzioni più idonee per ripristinare i trasporti e la circolazione (veicolare e pedonale), in particolare dei mezzi pubblici;  si raccorda con la Funzione 4 per il trasporto di materie prime e strategiche e per la circolazione dei mezzi di soccorso;  individua i percorsi di viabilità alternativa, predisponendo quanto occorre per il deflusso in sicurezza della popolazione da evacuare ed il suo trasferimento nei centri di accoglienza, raccordandosi con la Funzione 9;  Organizza e gestisce le attività di antisciacallaggio.

Funzione 8. Telecomunicazioni  Funzionari comunali dell'ufficio CED  Enti gestori di reti di telecomunicazioni;  Esperti di telecomunicazioni, radioamatori;  Volontari esperti del settore.

Attività in fase di quiete:  organizza contatti con i rappresentanti dei gestori di rete fissa e mobile e con coloro che operano comunque nel campo delle telecomunicazioni e pertanto potenzialmente utili in caso di emergenza;  predispone una rete di telecomunicazione non vulnerabile definisce ed unifica le frequenze di trasmissione di concerto con gli enti gestori di reti di telecomunicazioni e con i radioamatori;  individua le criticità del settore e definisce misure specifiche di mitigazione dei rischi;  studia la conformazione territoriale per impedire l'esistenza di zone prive di copertura delle reti di telecomunicazione analogica e digitale;  organizza e predispone tutti i collegamenti video-televisivi per permettere la verifica delle condizioni ambientali e meteorologiche in particolare e quindi l'evoluzione dell'accadimento (ad esempio contatti satellitari e webcam);

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 attiva gli enti gestori per l'immediato ripristino delle linee in caso di interruzione del servizio di comunicazione.

Attività in fase di evento:  coordina le attività per garantire la funzionalità delle telecomunicazioni delle strutture comunali di PC e organizza una rete di telecomunicazioni alternativa;  gestisce ed organizza la Sala Radio e l'Unità Radio Mobile, raccordandosi con la Funzione 1;  organizza la riattivazione delle telecomunicazioni per gli edifici strategici e pubblici attraverso l'impiego necessario di ogni mezzo o sistema; mantiene la funzionalità delle reti radio delle varie strutture operative per garantire i collegamenti fra i vari centri operativi e al tempo stesso per diramare comunicati, allarmi, etc.  attiva presso i vari luoghi di accoglienza ponti radio e di comunicazione.

Funzione 9. Assistenza alla popolazione  Funzionari provinciali (assistenza sociale e ufficio tecnico).  Funzionari DRPC;  Forze Armate.

Attività in fase di quiete  acquisisce conoscenza in merito all'ubicazione e alla ricettività delle aree di ricovero della popolazione; redige gli elenchi aggiornati delle strutture coinvolte nell'emergenza (scuole, ospedali, strutture sanitarie, alberghi, case di riposo, conventi, ecc.); verifica periodicamente lo stato di funzionalità di tali strutture;  effettua il censimento a livello locale delle varie aziende di produzione e/o distribuzione alimentare;  collabora con l'Ufficio Comunale di PC all’ individuazione e alla verifica delle aree di attesa e dei relativi Referenti;  si mantiene in costante contatto e coordina i Referenti delle Aree di Attesa per avere informazioni relative;

Attività in fase di evento  verifica l’agibilità delle vie di fuga e la funzionalità delle aree di attesa;  verifica i danni in atto al patrimonio pubblico e privato, interruzioni della viabilità e delle attività amministrative;  controlla l’ evacuazione e soccorso della popolazione;

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 controlla l’operatività degli interventi in atto;  controlla qualsiasi altra caratteristica o necessità legata alla specificità della situazione;  provvede all'approntamento nelle strutture di ricovero e all'approvvigionamento dei viveri e materiali di conforto alla popolazione assistita, raccordandosi con le Funzioni 2 e 4 e con il responsabile dell'area di accoglienza;  provvede alle attività di evacuazione e trasporto degli sfollati presso le aree predisposte per l'accoglienza raccordandosi con le Funzioni 2, 4 e 7;  provvede al censimento ed alla registrazione anagrafica dei ricoverati e di quelli accolti presso i luoghi predisposti, gestendo le assegnazioni dei posti letto, container, ecc..

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FUNZIONE DIRETTIVE PER I RESPONSABILI DI FUNZIONE

F1- Tecnico Scientifica, Il Responsabile, dovrà mantenere e coordinare i rapporti tra le varie componenti

Pianificazione scientifiche e tecniche. Il Responsabile coordinerà gli interventi di natura sanitaria, l’organizzazione dei F 2- Sanità' e materiali, mezzi e personale sanitario appartenenti alle strutture pubbliche, private o alle assistenza sociale associazioni di volontariato operanti in ambito sanitario. Il Responsabile provvede, in tempo di pace, ad organizzare le esercitazioni congiunte con le altre strutture operative preposte all'emergenza e, in emergenza, coordina i compiti F3 - Volontariato delle organizzazioni di volontariato che, in funzione alla tipologia di rischio, sono

individuati nel piano di emergenza. Il Responsabile dovrà gestire e coordinare l'impiego e la distribuzione dei materiali e mezzi appartenenti ad enti locali, volontariato, ecc. E' indispensabile che il responsabile F4 - Materiali e Mezzi di funzione mantenga un quadro aggiornato dei materiali e mezzi a disposizione, essendo questi di primaria importanza per fronteggiare un'emergenza di qualsiasi tipo. Il Responsabile, un tecnico comunale, dovrà mantenere costantemente aggiornata la F5 - Servizi essenziali situazione circa l'efficienza e gli interventi sulle reti di servizio e metterne a conoscenza i e Attività' scolastica rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio coinvolto, compresi quelli relativi all'attività scolastica.

Il Responsabile della funzione, al verificarsi dell'evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a: • persone • edifici pubblici • edifici privati • impianti industriali F6 - Censimento danni • servizi essenziali • attività produttive • opere di interesse culturale a persone e cose - • infrastrutture pubbliche • agricoltura e zootecnia. Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarrà di Beni culturali funzionari dell'Ufficio Tecnico Comunale o del Genio Civile e di esperti del settore sanitario, industriale e commerciale. E’ altresì ipotizzabile l’impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti.

F7 - Strutture Il Responsabile della funzione dovrà coordinare le attività delle varie strutture locali Operative Locali e preposte alle attività ricognitive dell'area colpita, al controllo della viabilità. In particolare si dovranno regolamentare localmente i trasporti, la circolazione inibendo il Viabilità traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi.

Il Responsabile di questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile territoriale di F8 - Telecom, con il responsabile provinciale P.T. con il rappresentante dell'organizzazione Telecomunicazioni dei radioamatori presenti sul territorio, predisporre una rete di telecomunicazione non vulnerabile. Il Responsabile, un funzionario dell'ente amministrativo locale in possesso di competenza F9 – Assistenza alla e conoscenza in merito al patrimonio abitativo locale, fornirà un quadro aggiornato della popolazione disponibilità di alloggiamento d’emergenza. Tra gli interventi di supporto sono prevedibili anche quelli di carattere psicologico. Tabella 1-Descrizione delle nove Funzioni di supporto

Si riportano, di seguito, gli elenchi dei responsabili delle Funzioni di Supporto del Comune, che andranno periodicamente aggiornati

NOMINATI CON DETERMINA SINDACALE N° 5 DEL 26/02/2015

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C) MODELLO DI INTERVENTO

Il modello d’intervento articolato nei livelli nazionale, regionale, provinciale e locale, consiste nell’assegnazione delle responsabilità e dei compiti di comando e controllo per la gestione delle emergenze. Tale modello definisce l’insieme delle procedure per la realizzazione del continuo scambio di informazioni tra il sistema centrale e periferico di protezione civile, in modo da consentire l’utilizzazione razionale delle risorse, con il coordinamento di tutti i centri operativi dislocati sul territorio in relazione al tipo di evento. Tali centri, in riferimento alle normative vigenti ed al metodo “Augustus” sono i seguenti  livello nazionale: Direzione Comando e Controllo – DI.CO.MA.C. e Centro Situazioni – CE.SI.  livello regionale: Sala Operativa Regionale Integrata – S.O.R.I.S.  livello provinciale: Centro Coordinamento Soccorsi – C.C.S. presso la Prefettura  livello intercomunale: Centro Operativo Misto – individuato dalla pianificazione di emergenza provinciale ed istituito, in caso di necessità dal Prefetto  livello comunale: Centro Operativo Comunale – C.O.C.

16.0 SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO

A livello locale il Sindaco è autorità comunale di protezione civile e, pertanto, provvede agli interventi necessari per assicurare, nell’ambito del territorio di competenza, la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite. Allo scopo il Sindaco si avvale del C.O.C. Il C.O.C. è costituito da un’area strategica e da una sala operativa. La prima è preposta a prendere decisioni ed è composta, oltre che dal Sindaco ed eventualmente da altri amministratori locali, da rappresentanti delle componenti istituzionali e delle strutture operative locali. La sala operativa, è strutturata in riferimento alle funzioni di supporto anche eventualmente accorpate, ed è composta dai funzionari comunali o da altri referenti locali preposti alla raccolta dati, alla predisposizione ed all’attuazione delle procedure previste nelle funzioni stesse. Il C.O.C., per assicurare efficienza nelle attività di risposta all’emergenza, deve disporre, di norma, dei seguenti locali:  Locali per riunioni dell’area strategica;

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 Locale per la sala operativa;  Locale per il volontariato;  Locale per le telecomunicazioni;

I locali adibiti a sede del C.O.C. devono essere ubicati in strutture idonee, di facile accesso e non vulnerabili ai rischi prevalenti del territorio, dotati di aree di sosta attigue. Inoltre devono essere attrezzati con le dotazioni logistiche, informatiche, tecniche indispensabili per l’immediato uso in caso di necessità. Il modello d’intervento a livello locale deve prevedere modalità operative di raccordo e coordinamento con le componenti e le strutture operative provinciali. Il modello d’intervento deve contenere le modalità attraverso le quali il Comune assicura la ricezione e la visione 24 ore su 24, dei messaggi di allertamento delle strutture tecniche preposte al monitoraggio dei precursori di scenario, delle autorità nazionali, regionali e provinciali di protezione civile, nonché la reperibilità del Sindaco, dei componenti del C.O.C. e degli addetti alla sala operativa comunale. Il C.O.C. di San Pietro Clarenza è stato individuato presso la sala consiliare sita al primo piano del palazzo municipale.

16.1 Presidio Operativo comunale e Presidio Territoriale Come descritto nel “Manuale operativo per la predisposizione di un Piano Comunale o Intercomunale di Protezione Civile” si definisce:

Presidio operativo Comunale A seguito dell'allertamento, nella fase di attenzione, il Sindaco o il suo delegato attiva, anche presso la stessa sede comunale, un presidio operativo, convocando la funzione tecnica di valutazione e pianificazione, (Funzione 1 – Arch. Danilo Leone) per garantire un rapporto costante con la Regione e la Prefettura - UTG, un adeguato raccordo con la polizia municipale e le altre strutture deputate al controllo e all'intervento sul territorio e l'eventuale attivazione del volontariato locale. Il presidio operativo comunale è costituito da almeno una unità di personale in h24, responsabile della funzione tecnica di valutazione pianificazione o suo delegato (il delegato, della Funzione 1, è stato nominato con Determina Dirigenziale n. 04 del 28/07/2015 ed individuato nella persona del Geom. Licandro Giovanni dell’Ufficio tecnico comunale), con una dotazione minima di un telefono, un fax e un computer. Quando necessario, per aggiornare il quadro della situazione e definire eventuali strategie di

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intervento, il Sindaco provvede a riunire presso la sede del presidio i referenti delle strutture che operano sul territorio.

Presidio Territoriale Il Piano di emergenza deve prevedere un adeguato sistema di vigilanza sul territorio per garantire le attività di ricognizione e di sopralluogo delle aree esposte a rischio, soprattutto molto elevato. L'attivazione del presidio territoriale spetta al Sindaco che, attraverso il responsabile della funzione tecnica di valutazione e pianificazione (Funzione 1), ne indirizza la dislocazione e l'azione, provvedendo ad intensificarne l'attività in caso di criticità rapidamente crescente verso livelli elevati. Il presidio territoriale opererà in stretto raccordo e sotto il coordinamento del presidio operativo costituito dalla funzione tecnica di valutazione e pianificazione che già nella fase di attenzione costituisce la struttura di coordinamento attivata dal Sindaco per le attività di sopralluogo e valutazione, provvedendo a comunicare in tempo reale le eventuali criticità per consentire l'adozione delle conseguenti misure di salvaguardia. A tal fine il Comune potrà organizzare squadre miste, composte da personale dei propri uffici tecnici e delle diverse strutture operative presenti sul territorio (Corpo di Polizia Municipale e Gruppo Volontari di Protezione Civile) che provvederanno al controllo dei punti critici, delle aree soggette a rischio preventivamente individuate, dell'agibilità delle vie di fuga e della funzionalità delle aree di emergenza. A seguito dell'evento il presidio provvede alla delimitazione dell'area interessata, alla valutazione del rischio residuo e al censimento del danno.

COMPONENTI PRESIDIO OPERATIVO Funzione 1- Arch. Danilo Leone PRESIDIO TERRITORIALE Comandante P.M. Dott. A. Pappalardo Corpo di Polizia Municipale Gruppo Volontari Protezione Civile

16.2 Attivazione in emergenza Il Sindaco, in caso di pericolo incombente o di emergenza:  Assume il coordinamento delle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione in ambito comunale;  Attiva il C.O.C. convocandone l’area strategica ed i referenti della sala operativa,

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per le funzioni necessarie a fronteggiare la specifica situazione di emergenza;  Informa il Prefetto, il Presidente della Provincia, il Presidente della Regione.

Le azioni di protezione civile, attivate dal Sindaco, devono essere organizzate in fasi operative successive, corrispondenti ai livelli di allertamento indicati nella Parte Generale del piano ed articolati come indicato negli allegati. Le indicazioni riportate negli allegati sono orientative, da specificare ed articolare a cura del Comune, in riferimento al singolo scenario di rischio, alle risorse concretamente disponibili ed alle Funzioni, anche accorpate, previste nel Piano.

16.3 Attivazione del Sistema comunale di protezione civile in caso di emergenza:

L’attivazione a vari livelli del Sistema comunale di protezione civile è legata alla probabilità che si verifichi, ovvero al concreto verificarsi di: - anomala attività sismica; - eventi idrogeologici particolarmente rilevanti (attivazione o riattivazione di movimenti franosi, esondazione di corsi d’acqua, etc.); - eventi meteorologici estremi (piogge intense, grandinate di forte intensità, nevicate abbondanti o protratte nel tempo, etc.); - incendi che possono mettere a repentaglio l’incolumità delle persone; - guasti rilevanti alle reti di distribuzione energetica (Black-out); - inquinamenti ambientali (atmosfera, acqua e suolo); - crollo di edifici; - incidenti stradali di particolare gravità.

Si sottolinea che l’elencazione di cui sopra, pur se dettagliata, non rappresenta esaustivamente le situazioni che potrebbero comunque determinare l’attivazione del Sistema. Inoltre, per quanto attiene i rischi prevedibili (ad esempio alluvione), questi possono verosimilmente presentarsi attraverso tutte le fasi (preallarme – allarme – emergenza) mentre, per quanto riguarda i rischi non prevedibili, può essere necessario passare immediatamente all’intervento di soccorso alla popolazione e, quindi, ad una situazione di emergenza. Al manifestarsi dell’evento la Polizia Municipale svolge l’attività di monitoraggio del territorio cittadino mediante l’impiego del personale del Corpo al fine di dimensionare l’evento sia in termini di estensione territoriale che della rilevazione di eventuali danni. Partecipa a tale attività L’Ufficio Tecnico Comunale con la propria struttura operativa.

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Il Sindaco, a seguito degli aggiornamenti sulla situazione di emergenza, provvede a rapportarsi con il Prefetto e con il D.R.P.C. (S.O.R.I.S.) e, se ritenuto necessario, dispone l’attivazione del C.O.C. con i referenti delle funzioni di supporto necessarie a rispondere all’emergenza. Per le necessità immediate del primo soccorso ai cittadini viene richiesto l’intervento tecnico urgente dei Vigili del Fuoco, del soccorso sanitario del 118 e la collaborazione del volontariato, risorse coordinate rispettivamente dai responsabili delle funzioni di supporto “Strutture operative locali, Sanitaria e Volontariato”. Per rendere l’intervento più efficace ed ordinato, attesa la possibile confusione in atto, è opportuno che i soccorritori siano supportati dalla presenza di Forze dell’Ordine. Il C.O.C., insediato e con un quadro della situazione sufficientemente chiaro, sulla base degli elementi già acquisiti o derivanti da ulteriori sopralluoghi, individua gli obiettivi prioritari da perseguire ed, in particolare: - il presidio dell’area colpita dall’evento con l’impiego del personale della Polizia Municipale con l’ausilio delle altre Forze dell’Ordine. In tale contesto dovranno essere effettuate le opportune deviazioni del traffico veicolare, nonché costituiti i cosiddetti cancelli, al fine di agevolare le operazioni dei soccorsi ed ottimizzare il flusso di traffico lungo le vie destinate ai soccorsi. Queste attività dovranno essere precedute da una ispezione e da una verifica di agibilità delle strade per consentire un’immediata organizzazione complessiva dei soccorsi. Tale operazione sarà eseguita da personale dell’Ufficio Tecnico, con l’eventuale collaborazione di altri soggetti esterni al Comune, del D.R.P.C., del Genio Civile, della Provincia Regionale, quale attività della funzione “Censimento danni a persone e cose”. La verifica sarà eseguita in corrispondenza delle opere d’arte stradali, che potenzialmente possono aver subito danni tali da inficiare la percorribilità normale delle strade. - Il raggiungimento delle aree di attesa previste dal Piano da parte del popolazione. Tale operazione avverrà spontaneamente oppure verrà incentivata da personale del Corpo di Polizia Municipale, eventualmente supportato dai volontari del Gruppo di Protezione Civile Comunale. - L’assistenza alla popolazione confluita nelle aree di attesa attraverso l’invio immediato nelle stesse di un primo gruppo di operatori costituito da personale del Corpo di Polizia Municipale, personale di diversi Settori comunali (Servizi Demografici, Servizi Sociali, etc.), volontari e, in caso, da personale medico. Il gruppo descritto avrà il compito di focalizzare la situazione ed impostare i primi interventi. - La distribuzione di generi di prima necessità quali acqua, generi alimentari, coperte ed indumenti, tende o tele plastificate necessarie per la creazione di rifugio o primo ricovero.

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Quest’ultima operazione sarà coordinata dal Responsabile della funzione di supporto “assistenza alla popolazione e attività scolastica”. - L’assistenza alle persone anziane, bambini e soggetti diversamente abili durante le operazioni di soccorso alla popolazione. In caso di particolari eventi, per modalità di accadimento, per estensione o per il numero di persone coinvolte, potrebbe essere necessario un adeguato supporto psicologico attuato da soggetti dotati di specifica professionalità. Il coordinamento dell’operazione è affidato al Responsabile della funzione di supporto “assistenza alla popolazione e attività scolastica”. - La verifica ed il ripristino della funzionalità dei servizi essenziali, nonché messa in sicurezza degli impianti o tratti di rete danneggiati, al fine di assicurare l’erogazione di acqua, elettricità, gas, teleriscaldamento e servizi telefonici. Tutto quanto sopra va effettuato provvedendo a riparazioni urgenti e provvisorie, utilizzando apparecchiature di emergenza (per es. gruppi elettrogeni, autoclavi, etc.), o mezzi alternativi di erogazione (per es. autobotti, etc.), avvalendosi per questo di personale specializzato addetto alle reti di servizi, secondo specifici piani particolareggiati elaborati da ciascun ente competente nell’ambito della funzione di supporto “servizi essenziali”. Dovrà, inoltre, essere garantito il corretto smaltimento dei rifiuti. - La riattivazione delle telecomunicazioni o installazione di una rete alternativa, che dovrà essere immediatamente garantita per gli uffici pubblici, i Centri operativi e le strutture sanitarie dislocate nell’area colpita attraverso l’impiego necessario di ogni mezzo o sistema di telecomunicazione. Il coordinamento è affidato al Responsabile della funzione di supporto “Telecomunicazioni”. - L’attuazione di un idoneo sistema di informazione al cittadino attraverso: - radio e televisioni locali; - diffusione di specifici messaggi a mezzo di altoparlanti a bordo dei veicoli del Corpo di Polizia Municipale; - l’attività fornita dal personale di supporto alla sala operativa presente presso le aree di attesa. L’informazione riguarderà, sia l’evoluzione del fenomeno in atto e delle sue conseguenze sul territorio comunale, sia l’attività di soccorso in corso di svolgimento. Con essa saranno forniti gli indirizzi operativi e comportamentali correlati all’evolversi della situazione; - Il mantenimento della continuità dell’ordinaria amministrazione del Comune provvedendo, con immediatezza, ad assicurare i collegamenti con la Regione, la Prefettura, la Provincia, etc. Successivamente, a seconda dei casi, bisognerà provvedere:

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- all’ispezione degli edifici situati sul territorio comunale, al fine di appurarne l’agibilità e, quindi, accelerare il rientro della popolazione. Il coordinamento spetta al Responsabile della funzione di supporto “censimento danni a cose”. Il coordinatore di questa funzione si avvarrà di personale tecnico del D.R.P.C. e di quello interno al fine di costituire anche squadre miste di tecnici per le verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti per avere un quadro delle necessità abitative delle persone eventualmente sfollate e dell’agibilità degli edifici di importanza strategica comunale; - al censimento ed alla tutela dei beni culturali, predisponendo specifiche squadre di tecnici per la messa in sicurezza di reperti o altri beni artistici in aree sicure. Tale attività dovrà essere realizzata facendo riferimento alla competente Sovrintendenza; L’elencazione degli obiettivi prioritari appena riportata spesso non potrà essere esaustiva dell’argomento, in quanto le situazioni di emergenza, dovute al verificarsi di eventi anche dello stesso tipo, si presentano con moltissime variabili, d’altro canto le variabili nelle modalità di risposta allo scenario sono molto più contenute.

San Pietro Clarenza lì 21 Dicembre 2015 Il Tecnico (Dott.ssa Geol. Barbara Forte)

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RINGRAZIAMENTI

A completamento del lavoro svolto si ringraziano in modo particolare gli Amministratori e i Tecnici comunali per aver fornito un aiuto costante nel reperimento dei dati, nello specifico si ringraziano:  Sindaco Perito. Ind. Giuseppe Bandieramonte  Assessore alla Protezione Civile Andrea Cavarra  Responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile Comandante Dott. Antonio Pappalardo  Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale ed Urbanistica Arch. Danilo Leone  Responsabile dell’Ufficio Lavori Pubblici Geom. Antonio Di Marzo.

Si ringrazia, inoltre per la collaborazione nella redazione del seguente Piano Comunale di Protezione Civile il Dipartimento Regionale di Protezione Civile, Servizio per la provincia di Catania, nella figura del Dirigente del Servizio Ing. Giovanni Spampinato. Per la realizzazione della Parte Generale del Piano, per il Rischio Sismico e per il Rischio Incendi di Interfaccia, si ringrazia l’Unità U.O.B. S8.01 Dirigente dell’Unità Ing. Alfio Marcello Pezzino e l’Istruttore direttivo Geom. Raffaele Borrelli. Per la realizzazione del Rischio Idrogeologico, si ringrazia l’Unità U.O.B. S8.02 Dirigente dell’Unità Dott. Geol. Aldo Bonina e i Funzionari Arch. Fabio Borzì, Arch. Paolo Licandri e la Dott.ssa Eleonora Musumeci.

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