LA GAZZA LADRA LA GAZZALADRA (Collezione Eliogiuliani, Pesaro) Ceramica De Angelis Gino in Copertina LA GAZZA LADRA

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LA GAZZA LADRA LA GAZZALADRA (Collezione Eliogiuliani, Pesaro) Ceramica De Angelis Gino in Copertina LA GAZZA LADRA LA GAZZA LADRA LA GAZZA LADRA In copertina Gino De Angelis Ceramica (Collezione Elio Giuliani, Pesaro) LA GAZZA LADRA Rossini Opera Festival 2015 Sommario A cura dell’ufficio edizioni e archivio storico Tragedia a lieto fine del Rossini Opera Festival di Alberto Zedda p. 13 Consulenza scientifica della Fondazione Rossini A tragedy with a happy ending by Alberto Zedda p. 27 Immagine grafica coordinata Massimo Dolcini Semiseria, anzi, tragica Progettazione grafica di Giovanni Carli Ballola p. 41 Dario Ottaviani Semi-serious, or rather, tragic Service by Giovanni Carli Ballola p. 51 Fotoedit, Repubblica di San Marino Soggetto p. 61 Stampa Studiostampa New Age, Repubblica di San Marino Story p. 65 luglio 2015 Argument p. 69 Stampato su carta Pordenone Vergata/Laid Avorio del Gruppo Cordenons spa Handlung p. 72 Argumento p. 75 p . 7 8 Schema musicale p. 82 Libretto p. 85 Gioachino Rossini, elementi biografici p. 155 Quando non diversamente indicato, fonte dell’apparato iconografico è il volume Rossini sulla scena dell’Ottocento. Bozzetti e figurini dalle collezioni italiane. A cura di Maria Ida Biggi e Carla Ferraro, Pesaro, Fondazione Rossini, 2000. Ritratto di Gioachino Rossini. Litografia di Villain su disegno di Julien Boilly. Pa- LA GAZZA LADRA rigi, 1823 (Collezione Reto Müller, Basel) Melodramma in due atti di Giovanni Gherardini Musica di Gioachino Rossini Personaggi Fabrizio Vingradito, ricco fittaiuolo Lucia, moglie di Fabrizio Giannetto, figlio di Fabrizio; militare Ninetta, serva in casa di Fabrizio Fernando Villabella, padre della Ninetta; militare Gottardo, Podestà del villaggio Pippo, giovine contadinello al servigio di Fabrizio Isacco, merciaiuolo Antonio, carceriere Giorgio, servo del Podestà Ernesto, compagno ed amico di Fernando; militare Il Pretore del villaggio Gregorio, cancelliere Un usciere. Genti d’arme. Contadini e Contadine. Famigli di Fabrizio. Una Gazza. La scena si finge in un grosso villaggio non molto distante da Parigi Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala 31 maggio 1817 12 La gazza ladra Tragedia a lieto fine 13 La gazza ladra: frontespizio dello spar- tito per piano solo edito a Vienna da Tragedia a lieto fine Sauer e Leidesdorf (Collezione Ragni, Napoli) Quando approda a un crocevia si- di direttore dei teatri napoletani, gnificante del suo comporre, alla anche se pretenderà di continuare conclusione di un ciclo evolutivo, ad assolvere committenze ricevute Rossini riassume in un’opera ‘di- da altri teatri, solo rinunciando a versa’ le esperienze che hanno produrre opere comiche. determinato il momento della ri- La giovanile esperienza delle farse flessione e la contrassegna con un veneziane aveva guidato Rossini esplicito segnale: la dimensione all’elezione del comique absolu per abnorme. Tre opere di valore em- il suo primo capolavoro di genere blematico si staccano largamente buffo, L’Italiana in Algeri. Que- dalla media di centoventi-cento- sta felicissima partenza mostra la cinquanta minuti per raggiunge- consapevolezza e l’ambizione di un re dimensioni pressoché doppie: artista maturo: strutture formali, Semiramide, Guillaume Tell e La rigore idiomatico, impianto stru- gazza ladra. Tre opere-testamento mentale, congruità di testo e musi- la cui caratteristica comune, oltre ca, perentorietà di scelte vocali che alla lunghezza, è quella di presen- pretendono interpreti del calibro di tare quasi esclusivamente musi- Filippo Galli, situano l’opera buffa ca di nuova composizione, senza rossiniana allo zenith di un oriz- quelle parodie e autoimprestiti così zonte oltre il quale non si può an- frequenti negli altri suoi lavori. dare. Già II Turco in Italia – meglio Semiramide riassume e conclude che La pietra del paragone – avvia il filone ‘apollineo’ dell’opera seria un processo di allontanamento dal disceso dal Tancredi e marca il defi- disimpegno del gioco insensato, nitivo distacco di Rossini dalla vita svelato dal germogliare di temi teatrale italiana; Guillaume Tell dà inquietanti che spostano l’astrat- forma compiuta al filone ‘dionisia- tezza del divertimento dal comique co’, sviluppato a Napoli e ripreso a absolu verso il comique significatif. Parigi, e segna drammaticamente La trasformazione continua con II l’abbandono della composizione barbiere di Siviglia e con La Ce- attiva; La gazza ladra perfezio- nerentola: nel Barbiere il realismo na il processo di compenetrazione imposto dalla logica aristotelica del dei generi comico e serio, processo libretto di Sterbini-Beaumarchais che verrà ulteriormente portato irrompe con tale violenza da farne avanti con la splendente Matilde in molti tratti la prima autenti- di Shabran, anch’essa opera di im- ca commedia di carattere posta in ponenti proporzioni che conclude musica da un compositore italiano definitivamente l’esperienza del (sempreché non si voglia considera- genere semiserio. Dopo La gazza re Mozart un compositore italiano, ladra Rossini si dedicherà esclusi- come paradossalmente sosteneva vamente all’impegnativa funzione l’autorevolissimo Hanslick); nel- 14 La gazza ladra Tragedia a lieto fine 15 la Cenerentola la commistione dei di generica ‘azione teatrale’), opera generi buffo e serio (nel buffo: l’al- tragica dagli esiti lieti speculare al ternanza irrazionale del comique Don Giovanni del suo Mozart, ope- absolu di Clorinda e Tisbe con il co- ra buffa dagli esiti tragici. La gazza mique significatif di Don Magnifico ladra appartiene dunque al genere e di Dandini; nel serio: la mescolan- ‘misto’, detto anche ‘semiserio’ per- za del larmoyant di Cenerentola, ché mescola elementi drammatici e dell’‘amoroso’ di Ramiro e del ‘me- buffi. Sviluppatasi a partire dalla tafisico’ di Alidoro) si produce con metà del secolo decimottavo, asse- tale fantasia e libertà da raggiun- condando il gusto larmoyant fiori- gere un fascino stupefacente. Si to specialmente in Francia nelle sente, nel crogiolo di Cenerentola, pièces à sauvetage, l’opera semise- l’ambizione di fondere in una sola ria presentava all’epoca di Rossini gemma splendente l’antitesi di co- convenzioni ben definite: dramma a mico e di tragico, traguardo di ogni lieto fine dove un innocente, ingiu- esplorazione dell’identità umana. stamente condannato, veniva sot- Nella Cenerentola la fusione non tratto in extremis alla pena capita- riuscirà e i due generi resteranno le, e il ribaldo persecutore umiliato. separati e autonomi, mescolati con L’ambientazione soleva mostrare pari dignità e importanza. Sarà un conflitto tra un mondo feudale l’esperienza del ‘semiserio’, genere di aristocratici (nella Gazza ladra del quale La Cenerentola costitui- sostituito da arroganti detentori sce il prodromo, a condurre Rossini del potere) e un mondo popolare, alla fusione postulata. quasi sempre contadino; luoghi de- Delle sue opere semiserie non putati erano la piazza del villaggio, v’è dubbio che La gazza ladra sia con in vista il castello o il palazzo La gazza ladra: frontespizio e distribu- che accetta l’ingiustizia senza rea- quella che più si avvicina all’ide- del nobile prepotente, la prigione e zione delle parti del libretto stampato in gire. Il libretto di Giovanni Gherar- ale perseguito. In quest’opera, la la chiesa. Nella Gazza ladra la me- occasione della prima rappresentazione dini stempera con bella proprietà componente giocosa conferisce au- scolanza di elementi comici popo- dell’opera (Collezione Ragni, Napoli) letteraria e funzionale progressio- tenticità ai sentimenti e umanizza lareschi con quelli drammatici mo- ne drammatica un soggetto dove il la storia sino a farla coincidere con stra una netta prevalenza di questi l’enorme costruzione musicale che lieto fine, affidato al caso, non at- la vita reale; le situazioni tragiche ultimi, per cui l’opera raggiunge Rossini vi erige attorno: l’apporto di tenua il pessimismo di fondo. Con perdono in aulica magniloquenza l’acme espressivo e il suo signifi- elementi fiabeschi, l’innalzamento una prima redazione di questo li- quanto acquistano in dolente ve- cato ultimo nella grande Scena del di piccoli fatti a situazioni-simbolo, bretto, intitolata Avviso ai giudici, rità. L’ostinato rifiuto di Ninetta a giudizio e nella successiva Marcia la presenza di forze arcane, l’esibi- Gherardini aveva partecipato al rivelare la verità dei fatti per non funebre, precedenti l’obbligatorio zione di sentimenti esemplari la in- concorso bandito dall’impresa dei tradire il padre fuggiasco, la sua lieto fine belcantistico. Considera- nalzano però a emblematica storia R.R. Teatri di Milano per un dram- dignitosa reticenza conseguono ti gli altissimi risultati raggiunti di costume. La fragilità di una dia- ma per musica, ricevendone un una credibilità che invano cerche- in quest’opera, fra le più valide di lettica bene-male esposta, al solito, convinto elogio da Vincenzo Monti. remmo in tante eroine del melo- Rossini e da lui giustamente predi- senza la sentenza di un giudizio, Il libretto, secondo Radiciotti, era dramma tragico. Ambientando la letta, l’accezione ‘semiseria’ più che viene arricchita da emozioni varie- stato poi offerto a Ferdinando Paër, vicenda nel contesto popolaresco una commistione di comico e di se- gate: la corda ‘tragica’, subito intro- che non volle musicarlo. Rossini in- caro all’opera comica, Rossini dise- rio contrassegna una vera e propria dotta dai minacciosi tamburi della vece fu subito entusiasta di questa gna contorni consoni alla modestia ‘opera seria’ ambientata nella real- sinfonia, si attenua nella malinco- storia tratta dal dramma francese dei suoi personaggi. I risultati sono tà quotidiana anziché nell’Olimpo
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