195 Fulvia Bianchi Matthias Bruno

Il volume costituisce un piccolo corpus dei mosaici e pavimenti marmorei della città di Feroniae, l’analisi dei cui apparati di rivestimento in situ e fuori contesto ha consentito di delineare il quadro evolutivo figurativo e LUCUS ornamentale della città. L’analisi degli schemi decorativi pavimentali presenti a Lucus Feroniae si avvale del necessario imprescindibile confronto con la realtà Urbana, data la significativa vicinanza a Roma della piccola città dell’agro FERONIAE capenate lungo la via Tiberina, mostrando interessanti aspetti di dipendenza e originalità. Lo studio si avvale anche di approfondimenti di particolari problematiche inerenti l’ambito di indagine, quali l’introduzione e la diffusione MOSAICI E PAVIMENTI dello schema a cubi prospettici e delle lastre a interraso marmore, nonché le valenze politiche, ideologiche, i diversi livelli di committenza e di maestranze MARMOREI legati all’impiego e alla circolazione dei marmi bianchi e policromi e di

manufatti nei diversi contesti ed epoche. MARMOREI MOSAICI E PAVIMENTI

Fulvia Bianchi si è formata all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, i suoi in- teressi di studio sono da sempre centrati sullo studio della decorazione architettonica e dei rivestimenti marmorei e musivi di contesti Urbani, italici e provinciali, che sono stati oggetto di varie pubblicazioni in diverse riviste scientifiche e in atti di convegni nazionali e internazio- nali. Ha preso parte a importanti progetti di studio sulla decorazione di monumenti di Roma, come il Colosseo e il teatro di Marcello, allargando i suoi interessi anche in ambito provincia- le, grazie alla partecipazione a missioni archeologiche in Turchia e in Libia.

Matthias Bruno ha indirizzato la sua ricerca da oltre venti anni sull’origine e la provenien- za dei marmi antichi studiando, assieme a studiosi italiani ed internazionali, le cave di epoca romana dell’Italia, della Grecia e della Turchia. Ha partecipato a missioni archeologiche in LUCUS FERONIAE - Grecia, Turchia, Algeria e in Libia, dove da oltre dodici anni si occupa, assieme alla coautrice del presente volume, della decorazione architettonica e dell’introduzione e diffusione dei marmi antichi della città di Leptis Magna.

F. BIANCHI M. BRUNO LUCUS FERONIAE ISBN 978-88-913-0659-3 F. Bianchi, M. Bruno Bianchi, F.

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S T U D I A A R C H A E O L O G I C A

195 LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina II

STUDIA ARCHAEOLOGICA 195

1 - DE MARINIS, S. - La tipologia del banchetto nell’arte etrusca arcaica, 1961. 2 - BARONI, F. - Osservazioni sul «Trono di Boston», 1961. 3 - LAURENZI, L. - Umanità di Fidia, 1961. 4 - GIULIANO, A. - Il commercio dei sarcofagi attici, 1962. 5 - NOCENTINI, S. - Sculture greche, etrusche e romane nel Museo Bardini in Firenze, 1965. 6 - GIULIANO, A. - La cultura artistica delle province greche in età romana, 1965. 7 - FERRARI, G. - Il commercio dei sarcofagi asiatici, 1966. 8 - BREGLIA, L. - Le antiche rotte del Mediterraneo documentate da mo ne te e pesi, 1966. 9 - LATTANZI, E. - I ritratti dei «cosmeti» nel Museo Nazionale di Atene, 1968. 10 - SALETTI, C. - Ritratti severiani, 1967. 11 - BLANK, H. - Wiederverwendung alter Statuen als Ehrendenkmäler bei Griechen und Römern, 2a Ed. riv. ed. ill., 1969. 12 - CANCIANI, F. - Bronzi orientali ed orientalizzanti a Creta nell’VIII e VII sec. a.C., 1970. 13 - CONTI, G. - Decorazione architettonica della «Piazza d’oro» a Villa Adriana, 1970. 14 - SPRENGER, M. - Die Etruskische Plastik des V Jahrhunderts v. Chr. und ihr Verhältnis zur griechi- schen Kunst, 1972. 15 - POLASCHEK, K. - Studien zur Ikonographie der Antonia Minor, 1973. 16 - FABBRICOTTI, E. - Galba, 1976. 17 - POLASCHEK, K. - Porträttypen einer Claudischen Kaiserin, 1973. 18 - PENSA, M. - Rappresentazioni dell’oltretomba nella ceramica apula, 1977. 19 - COSTA, P. M. - The pre-Islamic Antiquities at the Yemen National Mu seum, 1978. 20 - PERRONE, M. - Ancorae Antiquae. Per una cronologia preliminare delle ancore del Mediterra- neo, 1979. 21 - MANSUELLI, G. A. (a cura di) - Studi sull’arco onorario romano, 1979. 22 - FAYER, C. - Aspetti di vita quotidiana nella Roma arcaica, 1982. 23 - OLBRICH, G. - Archaische Statuetten eines Metapontiner Heiligtums, 1979. 24 - PAPADOPOULOS, J. - Xoana e Sphyrelata. Testimonianze delle fonti scritte, 1980. 25 - VECCHI, M. - Torcello. Ricerche e Contributi, 1979. 26 - MANACORDA, D. - Un’ocina lapidaria sulla via Appia, 1979. 27 - MANSUELLI, G. A. (a cura di) - Studi sulla città antica. Emilia Romagna, 1983. 28 - ROWLAND, J. J. - Ritrovamenti romani in Sardegna, 1981. 29 - ROMEO, P. - Riunicazione del centro di Roma antica, 1979. 30 - ROMEO, P. - Salvaguardia delle zone archeologiche e problemi viari nelle città, 1979. 31 - MACNAMARA, E. - Vita quotidiana degli Etruschi, 1982. 32 - STUCCHI, S. - Il gruppo bronzeo tiberiano da Cartoceto, 1988. 33 - ZUFFA, M. - Scritti di archeologia, 1982. 34 - VECCHI, M. - Torcello. Nuove ricerche, 1982. 35 - SALZA PRINA RICOTTI, E. - L’arte del convito nella Roma antica, 1983. 36 - GILOTTA, F. - Gutti e askoi a rilievo italioti ed etruschi, 1984. 37 - BECATTI, G. - Kosmos. Studi sul mondo classico, 1987. 38 - FABRINI, G. M. - Numana: vasi attici da collezione, 1984. 39 - BUONOCORE, M. - Schiavi e liberti dei Volusii Saturnini. Le iscrizioni del colombario sulla via Appia antica, 1984. 40 - FUCHS, M. - Il Teatro romano di Fiesole. Corpus delle sculture, 1986. 41 - BURANELLI, F. - L’urna «Calabresi» di Cerveteri. Monumenti, Musei e Gallerie Ponticie, 1985. 42 - PICCARRETA, F. - Manuale di fotograa aerea: uso archeologico, 1987. 43 - LIVERANI, P. - Municipium Augustum Veiens. Veio in età imperiale at traverso gli scavi Giorgi (1811-13), 1987. 44 - STRAZZULLA, M. J. - Le terrecotte architettoniche della Venetia romana. Contributo allo studio della produzione ttile nella Ci salpina, 1987. 45 - FRANZONI, C. - Habitus atque habitudo militis. Monumenti funerari di militari nella Cisalpina ro- mana, 1987. 46 - SCARPELLINI, D. - Stele romane con imagines clipeatae in Italia, 1986. 47 - D’ALESSANDRO, L., PERSEGATI, F. - Scultura e calchi in gesso. Storia, tecnica e con servazione, 1987. 48 - MILANESE, M. - Gli scavi dell’oppidum preromano di Genova, 1987. 49 - SCATOZZA HÖRICHT, L. A. - Le terrecotte gurate di Cuma del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 1987.

continua da pag. 224 LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina III

Fulvia Bianchi, Matthias Bruno

LUCUS FERONIAE Mosaici e pavimenti marmorei

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Lucus Feroniae Mosaici e pavimenti marmorei

© Copyright 2014 «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER Via Cassiodoro, 11 - 00193 Roma www.lerma.it - [email protected]

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Il volume è stato stampato con il contributo di Mercedes-Benz Italia Direzione del Centro Logistico Europeo di

Fulvia Bianchi, Matthias Bruno Lucus Feroniae. Mosaici e pavimenti marmorei - Roma : «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER, 224 p. : ill.; 24 cm. - Studia Archaeologica; 195)

ISBN 978-88-913-0659-3 (brossura) ISBN 978-88-913-0660-9 (pdf)

CDD 709.01 1. Mosaici 2. Tarsie in pietre dure LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina V

INDICE GENERALE

Premessa (A. Bernardoni) ...... » XI

Presentazione (A. Russo)...... » XIII

Introduzione (P. Sommella) ...... » XV

Nota introduttiva...... » XIX

1. PROFILO TOPOGRAFICO ...... » 1 Note ...... » 7

2. EDIFICI DI CULTO ...... » 13 2.1 L’Aedes Augusti ...... » 13 2.1.1 Il pavimento dell’aula di culto (Reg. I, ls. I, 2)...... » 14 2.1.2 Uso e diffusione dello schema a cubi prospettici ...... » 20 2.1.3 Considerazioni sullo schema a cubi prospettici ...... » 24 Note ...... » 27

3. MONUMENTI ED EDIFICI A CARATTERE PUBBLICO E CIVILE ...... » 33 3.1 Il portico del temenos del santuario di (Reg. I) ...... » 33 3.2 La basilica (Reg. I, Is. I, 1) ...... » 34 3.2.1 I rivestimenti dell’avancorpo sporgente ...... » 35 3.3 La Schola (Reg. I, Is. II, 5)...... » 36 3.3.1 Il pavimento dell’aula...... » 37 3.3.2 Considerazioni e cronologia del pavimento...... » 38 3.4 Il monumento equestre (Reg. I) ...... » 39 3.4.1 I rivestimenti del monumento equestre ...... » 40 Note ...... » 40

4. TERME ...... » 45 4.1 Le terme del Foro o del Menandro (Reg. I, Is. III, 6) ...... » 45 4.1.2 Analisi e cronologia dei pavimenti...... » 46 4.1.2.1 La sala d’ingresso ...... » 46 4.1.2.2 Il frigidarium ...... » 50 4.1.2.3 L’ambiente d...... » 54

V LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina VI

4.1.2.4 La vasca del frigidarium ...... » 56 4.1.2.5 I tepidaria...... » 57 4.1.2.6 Gli apodyteria ...... » 58 4.1.3 Conclusioni ...... » 58 4.2 Le terme della via Capenate ...... » 59 4.2.1 I rivestimenti marmorei del frigidarium ...... » 64 4.2.2 Conclusioni ...... » 66 Note ...... » 67 5. DOMUS PRIVATE...... » 73 5.1 La domus dietro la Schola (Reg. I, Is. II, 6) ...... » 73 5.1.1 L’ambiente d’ingresso ...... » 73 5.1.2 Il cubiculum ...... » 74 5.1.3 Conclusioni ...... » 76 5.2 La domus di Polifemo e Galatea (Reg. I, Is. III, 1) ...... » 77 5.2.1 Il piccolo corridoio...... » 79 5.2.2 Il salone centrale ...... » 82 5.2.3 La soglia con i cavalli del piccolo salotto ...... » 87 5.2.4 Il piccolo salotto...... » 90 5.2.5 Il tablino ...... » 93 5.2.6 Conclusioni ...... » 97 5.3 La domus del Fiore (Reg. I, Is. III, 3) ...... » 98 5.3.1 Il retrobottega...... » 99 5.3.2 L’ambiente di passaggio ...... » 03 5.3.3 Il cubiculum ...... » 106 5.3.4 Il lacerto pavimentale del primo piano ...... » 09 5.3.5 Conclusioni ...... » 110 Note ...... » 110 6. TABERNAE...... » 123 6.1 Le tabernae del portico del Foro (Reg. I, Is. II) ...... » 123 6.1.1 La taberna n. 1 (Reg. I, Is. II, 1) ...... » 123 6.1.2 La taberna n. 3 (Reg. I, Is. II, 3) ...... » 123 6.1.3 La taberna n. 4 (Reg. I, Is. II, 4) ...... » 123 6.1.4 Conclusioni ...... » 124 Note ...... » 124 7. RIVESTIMENTI MARMOREI FUORI CONTESTO ...... » 125 7.1.1 La lastra a interraso marmore ...... » 125 7.1.2 Conclusioni ...... » 126 7.2.1 L’emblema con incorniciatura a squame ...... » 128 7.2.2 Conclusioni ...... » 128 7.3 I marmi e i rivestimenti marmorei dalle cataste dell’area archeologica ...... » 129 7.3.1 La catasta 1 (Reg. I, Is. II, 3) ...... » 129 7.3.2 La catasta 2 (Reg. I, Is. III, 5) ...... » 133 7.3.3 La catasta 3 (Reg. I) ...... » 133 7.3.4 Conclusioni e considerazioni sull’uso dei marmi a Lucus Feroniae ...... » 137 Note ...... » 144

VI LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina VII

8. CONCLUSIONI ...... » 149

9. ABBREVIAZIONI ...... » 153

10. BIBLIOGRAFIA ...... » 155

TAVOLE ...... » 167

INDICE ANALITICO ...... » 215

VII LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina VIII LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina IX

Ai nostri genitori LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina X LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XI

PREMESSA

Il volume Lucus Feroniae – Mosaici e Auspico quindi che la pubblicazione Pavimenti Marmorei – accresce la già nu- di questo volume costituisca una nuova merosa bibliografia sul sito archeologico occasione di conoscenza, sia per gli spe- di “Lucus Feroniae”, importante luogo di cialisti sia per i non addetti ai lavori del pa- culto e di traffici commerciali dell’agro ca- trimonio archeologico di Capena, nella penate, trattandone un aspetto meno no- certezza dell’importanza del ruolo che lo to al pubblico: i mosaici e i marmi rinvenu- studio dei beni artistici e la conoscenza ti in numerosi ambienti. Gli autori hanno approfondita delle nostre origini svolgo- esaminato attentamente i pavimenti mu- no all’interno della società. sivi e i rivestimenti marmorei finora inediti Quest’opera si inserisce tra le iniziati- e per gran parte non visibili, con rilievi, di- ve intraprese da questa Amministrazione, segni, numerosi e precisi confronti, un’ac- costantemente impegnata nel sostenere curata catalogazione che illustrano le va- molteplici attività in campo culturale per rie fasi edilizie della città, inserendola cosi la valorizzazione del territorio capenate e a pieno titolo negli studi per la conoscen- a tale proposito ringrazio la Mercedes za e la diffusione dei marmi bianchi e poli- Benz Italia, Azienda da anni al nostro fian- cromi, sia italici sia provenienti dalle lon- co in tali iniziative, per la felice scelta di so- tane provincie. stenere economicamente questa pubbli- La storia di Lucus Feroniae e dei suoi cazione. periodi storici viene ancora di più delinea- ta, confermando l’importanza della città Capena 6 gennaio 2014 per la sua felice posizione geografica lun- go la via Tiberina, vicino al fiume Tevere, al- Il Sindaco lora navigabile, e poco distante da Roma. ANTONELLA BERNARDONI

Premessa XI LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XII LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XIII

PRESENTAZIONE

Il volume di Fulvia Bianchi e Matthias sione quanto più completa e organica Bruno costituisce un fondamentale punto della città e del suo sviluppo. di partenza per la conoscenza e la rico- Agli Autori e a quanti hanno contri- struzione storico-archeologica di LucusFe- buito alla realizzazione della pubblicazio- roniae e del suo rapporto con la vicina Ro- ne va un particolare ringraziamento per ma. un’opera che si configura come un impor- Pur collocandosi di diritto all’interno tante tassello per la valorizzazione di Lu- del filone dei corpora dedicati al mosaico cus Feroniae, in linea con i programmi del- antico, il lavoro, esito di un percorso di la Soprintendenza per i Beni Archeologici studio e di una revisione di materiali editi dell’Etruria meridionale. In questo sito e non, opera con una moderna concezio- dell’ager capenate è infatti in atto un im- ne che di fatto aggiorna questo modello. portante intervento di riallestimento e di Gli Autori, infatti, compiono una disamina adeguamento funzionale del museo e puntuale e dettagliata degli apparati de- dell’area archeologica, che così potrà es- corativi pavimentali, sia essi in mosaico, sere collegata alla Villa dei Volusii e, dun- che in marmo o in cementizio, basandosi que, accessibile anche dalla vicina Auto- su una ampia e matura conoscenza della strada. Il fine ultimo è quello di favorire la tecnica esecutiva e della tipologia dei ma- crescita culturale del territorio, facendo teriali litici impiegati, e, soprattutto, ricon- dell’archeologia un valido “collante” di ducendoli al contesto funzionale dell’edi- uno sviluppo sostenibile e un punto di ri- ficio e alla topografia del sito. ferimento per le comunità locali. La rigorosa metodologia utilizzata ha permesso, anche attraverso lo studio si- ALFONSINA RUSSO TAGLIENTE stematico del materiale lapideo deconte- Soprintendente per i Beni Archeologici stualizzato, di restituire in ultimo una vi- dell’Etruria Meridionale

Presentazione XIII LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XIV LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XV

INTRODUZIONE

Quello che gli Autori hanno voluto nella pianificazione del Foro, presso l’in- chiamare un “nuovo piccolo corpus” dei crocio della via Tiberina con la via per Ca- mosaici e dei pavimenti marmorei di Lucus pena e con l’attraversamento del Tevere. Feroniae, dovrebbe a giusto titolo inte- Gli scarsi documenti relativi già al IV grarsi anche con l’etichetta di “storia di una secolo a.C. sembrano evidenziare gli ef- città romana minore”, attraverso l’analisi fetti della guerra tra Roma e Veio e la con- puntuale dei suoi apparati decorativi pavi- seguente conquista del territorio capena- mentali, mosaicati e marmorei oltre che la- te descritta da Livio (V,24,3) “...sed ager est pidei. Nella realtà, il bel volume di Fulvia depopulatus praedaeque rerum agrestium Bianchi e Matthias Bruno è una guida sin- actae; nulla felix arbor, nihil frugiferum in tetica ma precisa delle principali fasi urba- agro relictum. Ea clades Capenatum popu- ne della cittadina coloniale non lontana da lum subegit”. Tuttavia una volta acquisito Roma, inquadrate dai riferimenti cronolo- allo stato romano, il territorio dovette of- gici indiziati dai pavimenti e dai rivesti- frire la possibilità di fruttuosi impianti menti parietali in marmo provenienti dalla agricoli e difatti l’occupazione del territo- gran parte dei principali edifici finora sca- rio a partire dal III secolo risulta più inten- vati. sa, circoscrivendo una zona in cui andran- A ben riflettere, del tessuto urbano cit- no a convivere sia ville di grandi dimen- tadino e dunque della consistenza del sioni che piccole proprietà. Sarà questa centro abitato non molto si conosce e una ragione non ultima per la distruttiva dunque massimamente agli edifici civili e aggressione annibalica del 211, richiama- religiosi nei loro aspetti documentali, oltre ta da un santuario particolarmente attrat- che nei significati architettonici e politico- tivo per le sue ricchezze. Attribuibili al II amministrativi, deve farsi riferimento per secolo a.C. le poche strutture della rico- poter ottenere un quadro complessivo struzione rinvenute nell’area poi occupa- dello svilupparsi del contesto insediativo ta dal Foro, è comunque nel 62 e poi a se- articolato nel tempo. Resta comunque guito della proposta di legge cesariana confermata ancor oggi, la sua funzione di del 59 a.C. che si verifica un cospicuo po- microcosmo emporico: collegata a un san- polamento, legato ad una forma di ager tuario già noto prima della documentata publicus da individuarsi su tutta la piana fase medio-repubblicana e dedicato a Fe- tiberina circostante il santuario. ronia, cui afferiscono anche i resti monu- Sta di fatto che anche in corrispon- mentali sigillati dalle ristrutturazioni più denza della guerra civile tra Mario e Silla il tarde dell’area forense, la codifica dell’im- santuario sorto presso il bosco consacrato pianto coloniale del I sec. a.C. si incentra alla dea Feronia in coincidenza del guado,

Introduzione XV LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XVI

sito ottimale per gli scambi commerciali, sia del settore cittadino rivolto verso l’an- documenta archeologicamente una se- fiteatro, sia del percorso di collegamento quenza traumatica dell’annesso settore tra questo e la via per Capena. Riguardo abitativo, come dimostrano le già citate all’organizzazione delle regiones di Lucus, strutture lette sotto la principale piazza autonomamente pianificate lungo le via- urbana. In seguito la colonia Iulia Felix Lu- bilità principali che organizzano il rappor- coferonensium, attestata epigraficamente, to città-territorio, non sfugge come il pro- potrebbe inquadrarsi tra le varie deduzio- cesso richiami alla memoria, per altro in ni triumvirali che nel miraggio di un dure- periodo più antico della casistica lucense, vole accordo tra Ottaviano, Antonio e Le- le modalità della programmazione civica pido davano esito concreto alla prevista di Ostia repubblicana, con la pianificazio- sistemazione di un gran numero di vete- ne regolare d’età imperiale avvenuta rani, reduci non solo della vittoria contro nell’area pubblica extraurbana innervata gli uccisori di Cesare, ma anche della re- dalla via per Roma e codificata come libe- cente guerra di quest’ultimo contro Pom- ra dai cippi inscritti del pretore C.Caninius. peo e i suoi successori. Esempio di riferimento urbano in un La plausibile, almeno finora, mancan- territorio leggibile secondo i parametri di za di mura sembra porre ulteriormente piano ancorati all’actus, spesso ricorrenti l’accento sul carattere della colonia come nella prima età augustea, Lucus Feroniae centro aperto, con specifica funzione cul- propone monumenti di indubbio rilievo tuale e commerciale: la deduzione, senza nell’ambito dell’architettura civile e in pri- dubbio già ancorata sul terreno da Cesare mis va menzionato l’acquedotto datato al in stringente collegamento con l’area sa- 9 a.C. dalla fistula con bollo di Q. Volusius cra, si organizza su schemi con regolarità Saturninus: vale la pena ricordare che è di quartiere nelle età successive, sia nel questo il momento in cui, al miglioramen- periodo tra il triumvirato e la fase ottavia- to delle condizioni di vita degli abitati nea, come risulta dalle strutture inquadra- contribuisce anche l’adduzione dell’ac- bili tra la fine dell’età repubblicana e l’ini- qua mediante nuovi impianti direttamen- zio del Principato, sia in quello tra l’età te collegati alle sorgenti, i quali pongono giulio-claudia e la fase traianea. Saggi di termine all’uso delle specifiche conserve scavo, eseguiti tra le terme della via Cape- pluviali, finalizzandosi all’approvvigiona- nate e l’anfiteatro, evidenziarono uno mento continuo indispensabile all’evolu- spesso strato di materiali ceramici degli zione tecnica e funzionale dei nuovi siste- ultimi decenni del I sec. d.C., prodotto di mi termali. E’ appena il caso di citare che un livellamento generale della zona ese- del centinaio di acquedotti databili recen- guito in preparazione di una divisione temente censiti in Italia, 18 sono tardore- areale programmata per nuovi settori ur- pubblicani, 27 augustei o di committenza bani. I due cippi parallelepipedi confinari, del periodo, e 42 si collocano entro la fine rinvenuti nel 1994 ancora in situ nella zo- del I secolo dell’Impero. na di ampliamento urbano, sembrarono Parimenti significative appaiono le confermare tale ipotesi: infatti i termini la- strutture connesse con il culto imperiale e pidei, a pianta quadrata e interdistanti 12 l’attività politico-amministrativa, se resta piedi, presentavano una incisione a T in valida l’ipotesi della basilica con l’aera- capite e la lettera P inscritta sulle due fac- rium a nord della piazza; anche sintomati- ce affrontate e su quelle rivolte verso sud, ci per l’urbanitas emergente risultano i mostrando pubblicamente lo scopo di monumenti adibiti al tempo libero cui ap- definire la specifica pertinenza pubblica partengono il teatro, per altro noto solo

XVI Paolo Sommella LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XVII

dall’epigrafia, e l’anfiteatro, assolutamen- colare, a premessa di quella codifica stan- te caratteristico per l’inconsueta forma dardizzata dell’insula multipiano che tro- circolare che potrebbe trovare confronti verà largo uso in Ostia a partire da oltre un nella lontana Veleia, in un complesso cir- secolo più tardi: qui, nelle casette-tipo tra- colare piuttosto discusso, situato in un ianee, la creazione progettuale giunge a contesto urbano a nascita commerciale e, distribuire l’utenza su almeno due livelli non a caso, privo anch’esso di mura. residenziali, promuovendo persino l’uso Gli studi di G. Gazzetti e di E. Stanco, comune degli smaltimenti degli scarichi per non citare che la più recente biblio- delle acque. Vedrei, in definitiva, a Lucus grafia urbana lucoferoniense, ben riassu- come ad Ostia, l’eco di forme abitative che mono le tendenze interpretative relative già dovevano caratterizzare gli spazi co- al punto focale della città, la piazza foren- struttivi nell’Urbe tardo repubblicana, se- se, e giustamente rientrano nella densa condo sistemi edilizi che contemperava- disamina della parte iniziale di questo li- no l’uso di tecniche diversificate e in cui bro. Tralasciando inopportune ripetizioni, ampio spazio era lasciato alla sopraeleva- mi sia però concessa qualche breve osser- zione lignea. vazione sulla caratteristica pianificazione Sul lato nord-occidentale del Foro di del lato NO del rettangolo del Foro: si trat- Lucus, lo spazio si articola in due isolati se- ta di una situazione così particolare da ri- parati dalla strada di raccordo alla via di tornare a volte in esame con il titolo dida- collegamento extraurbano (Capenate) e scalico di “isolati delle case-botteghe”, co- lascia supporre un piano unitario iniziale me viene definito questo complesso edili- già riferibile alla prima fase della colonia. zio, caratterizzato dai due piani di elevato, Cito dalla specifica indagine di E. Stanco: che gli studi recenti hanno permesso di “il primo isolato è costituito da cinque uni- stratificare cronologicamente, grazie ai tà di case a due piani con al piano terra bolli laterizi distribuiti tra la tarda Repub- una bottega aperta sul portico affiancata blica e l’Impero inoltrato. dal vano scale e un retrostante cortile o Vorrei sottolineare come ci si trovi di hortus; nel secondo isolato si aprono altre fronte ad una distribuzione degli spazi, al- cinque consimili unità immobiliari ... le l’interno di un isolato, di stampo moder- murature degli isolati di abitazione, preva- no, secondo un modulo abitativo che, a lentemente in opera incerta e quasi reti- partire dalla fine del ’700, troverà una per- colata… suggeriscono una datazione in tinente etichetta nel concetto delle“case a età triumvirale e augustea, con restauri e schiera”, caratterizzate, come noto, da: 1. ristrutturazioni fino in età tardo imperiale”. doppio livello residenziale; 2. schema ret- Come si vede, a Lucus la scelta di una tangolare a planimetria allungata; 3. in- architettura razionale trova logica appli- gressi indipendenti per ogni unità; 4. spa- cazione in un’area di mercato, ove priori- zi privati all’aperto (corte o giardino); 5. taria doveva risultare l’ottimizzazione de- muri in comune con le unità affiancate; 6. gli spazi, in un concetto urbanologico del contatti con l’esterno solo sulle fronti an- tutto innovativo e precursore di modelli tero-posteriori; 7. illuminazione degli in- abitativi che la continuità costruttiva ha terni tramite i lati corti. cancellato a Roma e che Ostia, nella sua Il modello antico razionalizza il co- necessità di attuare la normativa vitruvia- struito secondo la finalizzazione di un na (de arch. II,17... ergo cum recipere non prototipo tendente ad evitare gli indubbi possent areae planatae tantam multitudi- sprechi spaziali della domus tradizionale. nem ad habitandum in urbe, ad auxilium Il caso di Lucus Feroniae si pone, in parti- altitudinis aedificiorum res ipsa coëgit de-

Introduzione XVII LUCUS-ROMANE.QXD:Layout 1 16/04/14 12:40 Pagina XVIII

venire), sarà obbligata a rispettare dopo la citia fuit. Nessuna meraviglia, dunque, che creazione del nuovo polo mercantile di anche nel continuum urbano abbiano Portus e il conseguente inurbamento di echi riconoscibili le trasformazioni che ca- una numerosa classe imprenditoriale. ratterizzano, in quegli anni, la lussuosa re- Ma, per ritornare al lavoro Bianchi - sidenza della non lontana villa dei Volusii. Bruno, certamente non potrà non apprez- Parimenti, dall’evidente confronto del- zarsi l’ampio spazio dedicato non solo alla le diverse esperienze degli Autori con la ca- descrizione tecnica della casistica pavi- sistica del mondo romano, traggono spun- mentale lucense ma anche alla storia ed to le considerazioni sulla valenza del tutto alla distribuzione degli schemi decorativi particolare dell’uso e dell’accostamento di presi in esame. E in tale ambito risalta con alcuni marmi, come troviamo nel caso evidenza l’utilità della scelta editoriale di dell’abbinamento Giallo antico-Bardiglio. fondere in un sistema indiviso il lavoro Preziose, inoltre, si rivelano le osservazioni pubblicato:ci si è così giovati, in ogni pun- ad ampio spettro critico sulle superfici mo- to, non solo delle approfondite specifiche saicate, ai fini della seriazione costruttiva di conoscenze dei due Autori, presentate se- ambienti multifase, non ultime le già citate condo sistemi descrittivi omogenei, ma case con bottega prospettanti l’area foren- anche dei diversi apprezzamenti speciali- se. La vasta analisi filologica dell’iconogra- stici riguardanti la inesauribile fonte infor- fia, integrata dall’identificazione puntuale mativa di Roma stessa: è questo, ad esem- della congerie di marmi messa in opera, pio, il caso delle considerazioni sullo sche- congruamente viene posta in pendant con ma a cubi prospettici, come anche l’ap- l’uso differenziato delle tecniche edilizie, profondito excursus sull’opus sectile e secondo un approccio incrociato che per- sull’opus interrasile. mette di liberarsi dall’incertezza di una cro- Né può restare in secondo piano nologia univocamente ricollegata alla ti- l’acuta disamina dei significati, anche po- pologia costruttiva. litici, dell’impiego differenziato dei marmi Volendo concludere questi rapidi cen- con pertinenti riferimenti a contatti inter- ni di premessa a un volume per il quale è venuti con maestranze esperte e d’avan- facile prevedere una futura ampia utenza guardia, che non potevano non tradire non può, infine, omettersi di rilevare co- una provenienza dall’Urbe. Probabilmen- me, nell’ambito della disamina delle tipo- te è questo il caso del frammento in Arde- logie di tutti i materiali usati nei rivesti- sia a interraso, ricollegabile a una eccel- menti pavimentali il ventaglio delle con- lente committenza del piccolo centro, cui clusioni, basate sui dati in situ ma anche certo non fu estraneo lo sviluppo politico- sull’autopsia delle cataste immagazzinate, economico collegato all’aristocrazia ter- comprenda una vasta e pertinente biblio- riera e a personaggi assai in vista anche grafia di utile supporto e integrativa degli nell’Urbe, durante tutta l’età giulio-clau- studi di R. Gnoli, autore fondamentale che dia. Risulta logico, a questo punto, pensa- nel lavoro di Fulvia Bianchi e di Matthias re a quel L. Volusio che morì nel 56, all’ini- Bruno non poteva non trovare un più che zio del principato di Nerone, vecchio di 93 giustificabile spazio di riferimento. anni, ed è ricordato da un famoso brano di Tacito (Ann., 13,30) …Lucius Volusius PAOLO SOMMELLA egregia fama concessit cui tres et nonagin- Accademia Nazionale dei Lincei ta anni spatium vivendi praecipue opes bo- nis artibus inoffensa tot imperatorum ami- dicembre 2013

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NOTA INTRODUTTIVA

Questo lavoro nasce grazie alla stretta steo e delle terme del Menandro, rima- amicizia che da tanti anni ci lega a Enrico nendo pertanto praticamente sconosciuti Angelo Stanco e a Gianfranco Gazzetti, alla comunità scientifica. A partire dal profondi conoscitori dell’antica città di Lu- 2003 sono stati quindi di nuovo scoperti i cus Feroniae, che all’inizio della nostra ri- pavimenti non più visibili e ripuliti quelli cerca erano entrambi funzionari respon- delle Piccole Terme, che mai tra l’altro so- sabili dell’area archeologica, i quali ci pro- no stati restaurati. Tutti i rivestimenti pavi- posero di studiare i rivestimenti pavimen- mentali con i relativi contesti architettoni- tali, ancora totalmente inediti, di questo ci sono stati oggetto di un rilievo georefe- piccolo centro dell’agro capenate. L’auto- renziato realizzato dall’amico Nicolò Ma- rizzazione allo studio e alla pubblicazione sturzo, sempre disponibile e paziente nel venne concessa dall’allora Soprintenden- venire incontro alle nostre esigenze. Que- te della Soprintendenza ai Beni Archeolo- sto lavoro ha consentito la realizzazione gici per l’Etruria Meridionale, Anna Maria dei fotopiani pavimentali, dai quali sono Sgubini Moretti, a cui vanno i nostri sentiti stati successivamente ricavati i disegni ringraziamenti per l’opportunità conces- grafici ricostruttivi degli schemi ornamen- saci. I pavimenti vennero progressiva- tali, e delle piante di fase degli isolati del mente in luce a partire dall’inizio degli an- foro, per la cui definizione di grande im- ni Cinquanta dello scorso secolo quando portanza si è rivelata la lettura dei giornali fortuitamente in località “Bambocci” nella di scavo che hanno permesso di verificare tenuta di Scorano si rinvenne l’aula della ed evidenziare alcune realtà, oggi non più Schola, che permise tra l’altro di localizza- visibili. re finalmente con esattezza la città di Lu- Contestualmente sono state catalo- cus Feroniae. La Schola fu scavata e pub- gate in modo sistematico le tre cataste di blicata da Giuseppe Foti, a cui venne affi- lastre marmoree rinvenute negli scavi del- data l’indagine archeologica dall’allora la città e non più contestualizzabili, il cui Soprintendente della Soprintendenza alle studio però era indispensabile per rico- Antichità dell’Etruria meridionale, Renato struire il panorama dei marmi bianchi e Bartoccini. A eccezione di quelli marmorei policromi, nonché degli schemi pavimen- e in cementizio con inserti litici, tutti i pa- tali non più conservati ma impiegati a Lu- vimenti rinvenuti furono staccati, restau- cus Feroniae. Su indicazione di Enrico rati e ricollocati in situ su panelli di sup- Stanco è stato possibile recuperare, infine, porto in cemento e successivamente rico- nei magazzini dell’Antiquarium un impor- perti, salvo quelli della Schola, dell’Augu- tante frammento a interraso marmore in

Nota introduttiva XIX