Parlamento europeo 2019-2024

Commissione per gli affari esteri Commissione per lo sviluppo Sottocommissione per i diritti dell'uomo

23.9.2020

COMUNICAZIONE AI MEMBRI

Oggetto: PREMIO SACHAROV PER LA LIBERTÀ DI PENSIERO 2020

Si trasmette in allegato ai deputati l'elenco (in ordine alfabetico) dei candidati al premio Sacharov per la libertà di pensiero 2020, unitamente alle motivazioni e alle biografie pervenute all'unità Azioni in materia di diritti umani. Ogni candidatura è stata proposta, conformemente allo statuto del premio Sacharov, da almeno 40 deputati al Parlamento europeo o da un gruppo politico.

DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ESTERNE

CM\1213925IT.docx PE658.278v02-00

IT Unita nella diversità IT PREMIO SACHAROV PER LA LIBERTÀ DI PENSIERO 2020 Candidati in ordine alfabetico proposti da gruppi politici e da singoli deputati

Candidato Attività Proposto da Gli attivisti LGBTI polacchi Jakub Gawron, Paulina Pajak e Paweł Preneta hanno creato l'"Atlante dell'odio", un progetto che consiste nella mappatura dei numerosi Comuni polacchi che hanno approvato o respinto o che stavano esaminando risoluzioni contro le persone LGBTI. Kamil Maczuga ha svolto un ruolo importante nel monitoraggio dei dibattiti sulla 4 attivisti LGBTI – questione nelle amministrazioni locali e nella Malin Björk, Terry Jakub Gawron, Paulina comunicazione di informazioni ad attivisti, Reintke, Marc 1 Pajak, Paweł Preneta e Angel, Rasmus media e politici all'interno e all'esterno della Kamil Maczuga, Andresen e altri 39 Polonia Polonia. Nella primavera del 2020 Jakub deputati Gawron, Paulina Pajak e Paweł Preneta sono stati citati in giudizio da cinque dei Comuni che avevano adottato tali dichiarazioni. Chiedono che gli attivisti si scusino pubblicamente, sia in Polonia che dinanzi al PE, e paghino una compensazione economica alle "organizzazioni a favore della famiglia" nei cinque Comuni. L'opposizione democratica in L'opposizione democratica in Bielorussia Bielorussia conduce una mobilitazione senza precedenti rappresentata dal della società bielorussa mediante proteste Consiglio di pacifiche di massa a favore della democrazia, coordinamento, che continuano anche a distanza di molte iniziativa di donne settimane dalle elezioni presidenziali inficiate coraggiose come da brogli. L'opposizione ha istituito un Partito popolare Sviatlana Consiglio di coordinamento per facilitare un europeo, Alleanza Tsikhanouskaya, trasferimento pacifico di potere. Donne progressista di 2 Sviatlana Aleksijevic, coraggiose come Tsikhanouskaya, Socialisti e Maria Kalesnikava, Aleksijevic, Kalesnikava, Kavalkova e Democratici, Volha Kavalkova, Tsapkala, membri del Consiglio di Renew Europe Veranika Tsapkala, e di coordinamento, sono diventate il simbolo personalità della società dell'opposizione e una fonte di speranza per i politica e civile quali bielorussi. Sono sostenute da dissidenti, Siarhei Tsikhanouski, attivisti politici, difensori dei diritti umani, , Siarhei politici dell'opposizione e leader giovanili, tra Dyleuski, Stsiapan cui Tsikhanouski, Bialiatski, Dyleuski, Putsila e Mikalai Putsila e Statkevich. Statkevich, Bielorussia

PE658.278v02-00 2/21 CM\1213925IT.docx IT Migliaia di bielorussi manifestano in tutto il paese contro la falsificazione delle elezioni del 9 agosto 2020. Il sostegno dell'opinione pubblica è l'espressione di una incredibile solidarietà nella società bielorussa e di una rinascita dell'identità culturale della L'opposizione Bielorussia che potrebbe cambiare la storia del democratica in paese. , leader del Bielorussia Gruppo dei Consiglio di coordinamento e principale 3 rappresentata da Conservatori e avversaria di Lukashenka alle elezioni, è la Sviatlana Riformisti europei persona più indicata a rappresentare Tsikhanouskaya, l'opposizione democratica in Bielorussia. Bielorussia L'assegnazione del premio Sacharov all'opposizione democratica da lei rappresentata renderebbe onore al coraggio e alla determinazione della società bielorussa e invierebbe un messaggio di sostegno e solidarietà al popolo bielorusso. I difensori dell'ambiente di Guapinol sono membri del comitato municipale in difesa dei beni comuni e pubblici di Tocoa. Sono in custodia cautelare da un anno per via della loro partecipazione in un campo di protesta pacifico contro una società mineraria le cui attività hanno causato la contaminazione dei due fiumi Guapinol e San Pedro. Nel contesto della Verdi/Alleanza pandemia di COVID, adesso si trovano in Attivisti di Guapinol e libera europea, evidente rischio dato il sovraffollamento delle 4 Berta Cáceres, Sinistra unitaria carceri. Cofondatrice di COPINH (Consiglio Honduras europea/Sinistra delle popolazioni indigene di Honduras), Berta verde nordica Cáceres era un'ecologista coraggiosa e una nota attivista per i diritti fondiari della comunità indigena Lenka. Per più di due decenni, ha lottato contro l'accaparramento dei terreni, il disboscamento illegale e i megaprogetti, come quello della centrale idroelettrica di Agua Zarca. Nel 2016 è stata assassinata nella sua casa.

CM\1213925IT.docx 3/21 PE658.278v02-00 IT Monsignor Najeeb Moussa Michaeel ha aiutato i cristiani, siriaci e caldei a fuggire da Mosul nel Kurdistan iracheno dopo l'occupazione della città da parte dello Stato islamico, il 6 agosto 2014. Ha inoltre aiutato e soccorso i rifugiati cristiani nella piana di Ninive e la comunità yazida, di cui è un noto Mons. Najeeb Moussa specialista. Oltre ad aver aiutato le minoranze Identità e 5 Michaeel, arcivescovo perseguitate, ha direttamente salvato e Democrazia di Mosul, Iraq digitalizzato un'enormità di documenti storici, scritti in aramaico, siriaco, arabo e armeno, che costituiscono una fonte di conoscenza inestimabile sulle culture e le religioni del Medio Oriente. Monsignor Najeeb si adopera per preservare questo patrimonio culturale e al contempo condivide le dure condizioni di vita dei rifugiati, aiutandoli come può.

PE658.278v02-00 4/21 CM\1213925IT.docx IT Biografie

4 attivisti LGBTI – Jakub Gawron, Paulina Pajak, Paweł Preneta e Kamil Maczuga, Polonia

Proposti da Malin Björk, Terry Reintke, Marc Angel, Rasmus Andresen e altri 39 deputati

Kamil, Jakub, Paulina e Paweł.

Nell'autunno del 2019, gli attivisti LGBTI polacchi Jakub Gawron, Paulina Pajak e Paweł Preneta hanno creato l'"Atlante dell'odio" (https://atlasnienawisci.pl), un progetto che consiste nella mappatura dei numerosi Comuni polacchi che hanno approvato o respinto o che stavano esaminando risoluzioni contro le persone LGBTI. Il sito web contiene anche una banca dati online con link a documenti e studi statistici ufficiali. Un quarto attivista, Kamil Maczuga, ha svolto un ruolo importante nel monitoraggio dei dibattiti sulla questione nelle amministrazioni locali e nella comunicazione di informazioni ad attivisti, media e politici all'interno e all'esterno della Polonia sulla diffusione delle "dichiarazioni anti-LGBTI".

CM\1213925IT.docx 5/21 PE658.278v02-00 IT L'Atlante è nato in risposta al crescente numero di autorità locali o Comuni polacchi che avevano adottato "dichiarazioni anti-LGBTI". Oggi, più di 100 Comuni o autorità locali in Polonia si sono dichiarati "zone libere da LGBTI" o hanno adottato le cosiddette "carte regionali dei diritti della famiglia".

Nell'ottobre 2019, prima che il Parlamento europeo approvasse una risoluzione per condannare le "zone libere da LGBTI" in Polonia, gli attivisti sono stati invitati alla sede del Parlamento europeo di Strasburgo, dove hanno tenuto una conferenza stampa sulla gravità e il deterioramento della situazione delle persone LGBTI in Polonia.

Nella primavera del 2020 Jakub Gawron, Paulina Pajak e Paweł Preneta sono stati citati in giudizio da cinque dei Comuni che avevano adottato tali dichiarazioni. Le amministrazioni locali, rappresentate dall'organizzazione conservativa Ordu Iouris (che sono anche gli autori delle cosiddette carte regionali dei valori della famiglia), affermano che gli attivisti, con l'Atlante dell'odio, arrecano un danno alla loro reputazione. Chiedono che gli attivisti si scusino pubblicamente, sia in Polonia che dinanzi al Parlamento europeo, e paghino una compensazione economica alle "organizzazioni a favore della famiglia" nei cinque Comuni.

La designazione dei candidati Jakub Gawron, Paulina Pajak, Paweł Preneta e Kamil Maczuga al premio Sacharov è una dimostrazione del sostegno e del riconoscimento della loro creatività e del loro duro e coraggioso lavoro in difesa dei diritti umani delle persone LGBTI, non soltanto in Polonia ma ovunque i loro diritti siano minacciati.

PE658.278v02-00 6/21 CM\1213925IT.docx IT L'opposizione democratica in Bielorussia rappresentata dal Consiglio di coordinamento, iniziativa di donne coraggiose come Sviatlana Tsikhanouskaya, Sviatlana Aleksijevic, Maria Kalesnikava, Volha Kavalkova, Veranika Tsapkala, e di personalità della società politica e civile quali Siarhei Tsikhanouski, Ales Bialiatski, Siarhei Dyleuski, Stsiapan Putsila e Mikalai Statkevich, Bielorussia

Proposta dal Partito popolare europeo, l'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici e da Renew Europe

Prove a sostegno presentate dal PPE:

In Bielorussia, nell'immediato vicinato dell'Unione, sta avendo luogo una rivoluzione pacifica. Dopo molti decenni di silenzio, sta nascendo una nuova nazione civica bielorussa che vuole un cambiamento democratico nel paese. Citando Sviatlana Tsikhanouskaya nel suo discorso dinnanzi alla commissione AFET del Parlamento europeo, si tratta di una rivoluzione democratica, del tentativo di una nazione di decidere per sé stessa, di eleggere liberamente ed equamente i suoi leader e di appropriarsi del proprio destino.

Esistono prove chiare della vittoria di Sviatlana Tsikhanouskaya alle elezioni del 9 agosto, nelle quali ha ricevuto tra il 60 e l'80 % dei voti, ma il regime di Lukashenka ha falsificato i risultati elettorali. Il popolo bielorusso è sceso in strada in massa per difendere la sua rivoluzionaria vittoria democratica.

Nonostante le violenze, le intimidazioni e le torture perpetrate dal regime di Lukashenka contro i manifestanti pacifici, il popolo bielorusso non teme il regime. Sviatlana Tsikhanouskaya, con la sua presa di posizione coraggiosa a favore della democrazia e la sua capacità di riunire tutta l'opposizione contro il regime di Lukashenka prima e dopo le elezioni, è una fonte di ispirazione per il popolo bielorusso ad essere forte nella sua lotta per la democrazia. Sviatlana Tsikhanouskaya e il coraggioso popolo bielorusso sono diventati un'ispirazione per molti difensori dei diritti umani e della democrazia in tutto il mondo.

Sviatlana Tsikhanouskaya è divenuta il simbolo della rivoluzione pacifica bielorussa e il leader nazionale del paese. Il suo ruolo unico richiede un coraggio e una determinazione senza precedenti. Pur senza alcuna precedente esperienza politica, si è presentata come candidata

CM\1213925IT.docx 7/21 PE658.278v02-00 IT indipendente alla presidenza per sostituire il marito Siarhei Tsikhanouski, un blogger e dissidente, che era stato arrestato dal regime con accuse infondate e che è tuttora in carcere. La sua campagna elettorale è stata caratterizzata da un'unità mai vista prima e tutte le maggiori forze e attori dell'opposizione si sono uniti per sostenere Sviatlana Tsikhanouskaya. Il trio composto da Sviatlana Tsikhanouskaya, Maria Kalesnikava e Veranika Tsapkala è diventato un'espressione poderosa dell'unità della nazione. Sviatlana Tsikhanouskaya ha vinto le elezioni ma due giorni dopo è stata costretta dal regime di Lukashenka a scappare dalla Bielorussia. Attualmente in esilio nella vicina Lituania, dove si è riunita con i figli, mentre il marito è tuttora tenuto in ostaggio da Lukashenka, Sviatlana Tsikhanouskaya continua ad essere la voce della nazione civica bielorussa che chiede un cambiamento democratico.

Il Consiglio di coordinamento, che rappresenta la nazione civica della Bielorussia, è stato istituito da Sviatlana Tsikhanouskaya il 18 agosto, nove giorni dopo il voto, allo scopo di garantire una risoluzione pacifica della crisi. Lukashenka e le autorità da lui controllate, anziché avviare un dialogo significativo con il Consiglio di coordinamento, sottopongono i suoi membri a intimidazioni e detenzioni illegali.

......

PE658.278v02-00 8/21 CM\1213925IT.docx IT Prove a sostegno presentate dal gruppo S&D:

Sviatlana Tsikhanouskaya è un'insegnante, un'attivista dei diritti umani e la principale candidata dell'opposizione alle elezioni presidenziali bielorusse del 2020. È la moglie di Siarhei Tsikhanouski, attivista e blogger famoso, che era candidato alle stesse elezioni fino al suo arresto a maggio, in seguito al quale Sviatlana Tsikhanouskaya ha annunciato la sua intenzione di candidarsi al posto del marito. Maria Kalesnikava è una musicista, un'attivista politica e un membro del Presidium del consiglio di transizione. Era la direttrice della campagna elettorale di per le elezioni presidenziali. Dopo il rifiuto della candidatura di Babaryka e il suo arresto, ha sostenuto la campagna di Sviatlana Tsikhanouskaya. Veranika Tsapkala è una direttrice amministrativa e un'attivista politica. La candidatura del marito alle elezioni presidenziali in Bielorussia è stata negata. In seguito alla fuga dal paese di Valery e dei figli, Veronika è diventata la rappresentante del marito ai raduni elettorali di Tsikhanouskaya.

Prima delle elezioni presidenziali del 2020, Aliaksandr Lukashenka aveva insistito che la Bielorussia non era pronta ad avere una presidente donna, ma il trio composto da Tsikhanouskaya, Kalesnikava e Tsapkala ha dimostrato che si sbagliava.

Il 17 luglio le tre donne che costituivano le principali candidate dell'opposizione hanno unito le loro campagne elettorali, contrapponendo la loro "solidarietà femminile" al regime di Lukashenka.

Insieme sono riuscite a mobilitare la società bielorussa come mai prima e sono diventate il principale simbolo dell'opposizione, insorgendo contro un dittatore che detiene il potere da 26 anni. Hanno incarnato la lotta contro il regime sensibilizzando i comuni cittadini bielorussi e infondendo loro la speranza, mentre i loro raduni in tutto il paese hanno ottenuto il sostegno di migliaia di persone.

Dopo l'annuncio ufficiale della vittoria di Aliaksandr Lukashenka in un contesto viziato da accuse di diffusi brogli elettorali, l'opposizione unita ha affermato che Tsikhanouskaya aveva vinto al primo turno con almeno il 60% dei voti e ha chiesto a Lukashenka di avviare i negoziati per il trasferimento di potere.

CM\1213925IT.docx 9/21 PE658.278v02-00 IT In risposta a risultati elettorali riconosciuti ampiamente come fraudolenti, in tutto il paese si sono svolte grandi proteste pacifiche. Il regime ha risposto con un livello senza precedenti di violenza e repressione ma la società bielorussa non si arrende.

Nel frattempo, il comitato elettorale di Tsikhanouskaya ha istituito un Consiglio di coordinamento per facilitare un trasferimento pacifico di potere. Sviatlana sostiene attivamente la rivoluzione bielorussa e i diritti umani fondamentali dall'estero, mentre Maria è diventata membro del Presidium del consiglio di transizione a . Veronika è fuggita dalla Bielorussia nella vicina Polonia, dopo aver ricevuto minacce di arresto dal governo.

Le tre donne continuano la loro lotta per la libertà del paese e restano una fonte d'ispirazione per la società e gli attivisti dei diritti umani in tutto il mondo. L'assegnazione del premio Sacharov a loro costituirebbe un grande simbolo di sostegno alla democrazia e ai movimenti delle donne che lottano per la libertà.

Sviatlana Aleksijevic, membro del Consiglio di coordinamento della Bielorussia

Sviatlana Aleksijevic, vincitrice del Premio Nobel nel 2015, è una voce critica aperta contro Aliaksandr Lukashenka e membro del Presidium del Consiglio nazionale di coordinamento della Bielorussia, che è stato istituito da Tsikhanouskaya per facilitare un trasferimento pacifico di potere. Poco dopo è stato avviato un procedimento penale contro il Consiglio con l'accusa di essere stato istituito illegalmente, di rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale e di aver tentato di conquistare il potere. Nonostante le intimidazioni della commissione d'inchiesta bielorussa e gli arresti o i trasferimenti forzati dal paese di tutti i membri del Consiglio, ad eccezione di lei, Aleksijevic rimane fedele alla sua missione.

Olga Kovalkova, conosciuta anche come Volha Kavalkova , è un'attivista bielorussa e membro del Presidium del Consiglio di coordinamento della Bielorussia che è stato istituito dalla candidata alla presidenza Sviatlana Tsikhanouskaya per coordinare il trasferimento del potere politico in Bielorussia dopo le proteste del 2020 e le contestate elezioni presidenziali bielorusse del 2020. A novembre 2019, Kovalkova ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali in Bielorussia. Ha dichiarato che "le autorità dovrebbero rendersi conto che ci sono più persone che vogliono un cambiamento di quante non ce ne siano dall'altro lato del sistema. L'opposizione ha il compito di unire le persone in un fronte concreto e unito in modo tale che le autorità sappiano che sono persone capaci di dettare le proprie condizioni". Ad agosto 2020, Kovalkova è diventata membro del Presidium del Consiglio di coordinamento, che mira a coordinare il trasferimento del potere politico dal Presidente Aliaksandr Lukashenka, che afferma di aver vinto clamorosamente le elezioni presidenziali bielorusse del 2020. Kovalkova ha svolto le funzioni di rappresentante di Sviatlana Tsikhanouskaya in occasione della formazione del consiglio. Il 20 agosto, Alexander Konyuk, procuratore generale della Bielorussia, ha avviato un procedimento penale contro i membri del Consiglio di coordinamento a norma dell'articolo 361 del codice penale bielorusso, con l'accusa di tentato colpo di Stato e di danni alla sicurezza

PE658.278v02-00 10/21 CM\1213925IT.docx IT nazionale. Il 24 agosto 2020 Kovalkova, insieme a un altro membro del Presidium Sergei Dylevsky, è stata arrestata dai servizi di sicurezza mentre tentava di sostenere i lavoratori in sciopero dell'azienda Minski Traktarny Zavod. Il giorno dopo è stata condannata a 10 giorni di reclusione. Il 5 settembre Kovalkova è fuggita in Polonia, a Varsavia, dopo la sua scarcerazione. Ha dichiarato che le autorità l'hanno messa in guardia che sarebbe stata nuovamente arrestata se non avesse lasciato il paese. Lo stesso giorno, durante la notte, le autorità l'hanno costretta repentinamente a lasciare il paese e l'hanno espulsa con la forza dalla Bielorussia.

Siarhei Tsikhanouski, prigioniero politico, video blogger, dissidente, attivista per la democrazia

Tsikhanouski è un candidato dell'opposizione bielorussa eliminato e arrestato alle elezioni presidenziali del 2020, riconosciuto dalle organizzazioni per i diritti umani quale prigioniero politico. È uno YouTuber, video blogger, dissidente e attivista per la democrazia. Il suo canale YouTube "Country for Life", dedicato alle storie di cittadini ordinari e critico nei confronti del regime di Lukashenka, è stato lanciato nel 2019 ed è riuscito ad attrarre 243 000 iscritti. L'incarcerazione di Tsikhanouski ha indotto sua moglie, Sviatlana Tsikhanouskaya, a partecipare alla corsa presidenziale e ha dato il via alle proteste pacifiche cui assistiamo oggi in Bielorussia.

Ales Bialiatski, fondatore del centro per i diritti umani "Viasna"

Bialiatski è uno dei difensori dei diritti umani più noti in Bielorussia. Nel 1996 ha fondato il centro per i diritti umani "Viasna". Le sue attività sono costantemente prese di mira dal regime di Lukashenka e tra il novembre 2011 e il giugno 2014 ha scontato una severa pena detentiva basata su accuse false ed è stato riconosciuto come prigioniero di coscienza. A seguito delle elezioni del 9 agosto Bialiatski è entrato a far parte del Presidium del Consiglio nazionale di coordinamento della Bielorussia, dove ha guidato l'istituzione del gruppo di lavoro sui diritti umani. Bialiatski è stato candidato due volte al premio Nobel per la pace, come pure al premio Sacharov.

Sergei A. Dylevsky (Siarhei Dyleuski) è un ingegnere bielorusso e, dal 22 agosto 2020, un membro del Presidium del Consiglio di coordinamento, che mira a coordinare il trasferimento del potere politico in Bielorussia nel contesto delle proteste in Bielorussia del 2020 e delle elezioni presidenziali bielorusse del 2020. Dylevsky è nato il 1º settembre 1989 a Minsk da genitori della classe operaia che, dal 21 agosto 2020, lavoravano presso l'azienda Minski Traktarny Zavod (MTZ). Ha studiato costruzione di macchine presso un istituto superiore tecnico a Minsk e ha scelto lavorare nel settore del rinvenimento dell'acciaio. In seguito alle elezioni presidenziali bielorusse del 2020 e alle persistenti proteste in Bielorussia del 2020 all'inizio di agosto, Dylevsky era indignato dalla violenta repressione dei manifestanti operata dalle forze di sicurezza. Ha accompagnato vari manifestanti all'ospedale e ha lanciato un appello a scioperare nell'azienda Minski Traktarny Zavod (MTZ). Nello sciopero si sono

CM\1213925IT.docx 11/21 PE658.278v02-00 IT uniti a lui altri operai, che chiedevano la liberazione dei prigionieri e nuove elezioni, e 1000 di loro lo hanno seguito in una marcia nel centro di Minsk. Il 17 agosto ha guidato una marcia di 5000 operai della MTZ in sciopero. Il 18 agosto Dylevsky ha affermato che 50 persone che stavano manifestando davanti alla MTZ in sostegno dei lavoratori sono state detenute per un breve periodo. Il 19 agosto Dylevsky è stato scelto come membro del Presidium del Consiglio di coordinamento, che mira a coordinare il trasferimento del potere politico dal Presidente Aliaksandr Lukashenka, che afferma di aver vinto clamorosamente le elezioni presidenziali bielorusse del 2020. Il 20 agosto, Alexander Konyuk, procuratore generale della Bielorussia, ha avviato un procedimento penale contro i membri del Consiglio di coordinamento a norma dell'articolo 361 del codice penale bielorusso, con l'accusa di tentato colpo di Stato e di danni alla sicurezza nazionale. Il 21 agosto Dylevsky è diventato una "stella della politica" secondo il New York Times. Dylevsky ha dichiarato di ritenere che il sistema industriale bielorusso sia inefficiente e che l'assenza di oligarchi in Bielorussia è "lungi dall'essere una conquista" in quanto implica che gli imprenditori affidabili non desiderano investire nel paese. Dylevsky ha ammesso che la politica è l'ultima cosa che vorrebbe fare e subito dopo ha dichiarato la sua intenzione di voler allontanare dal potere Lukashenka. Ritiene che Sviatlana Tsikhanouskaya sia la legittima presidente della Bielorussia. Ha indicato che Lukashenka teme le proteste degli operai più di ogni altra cosa e per questo cerca di intimorire gli organizzatori e di fermare gli scioperi. Il 21 agosto 2020, Dylevsky e un altro membro del Presidium, , sono entrati nella sede della commissione d'inchiesta dell'Agenzia per la sicurezza dello Stato della Repubblica di Bielorussia (KGB) per essere interrogati e sono stati poi rilasciati. Il 24 agosto 2020 Sergei Dylevsky, insieme a un altro membro del Presidium, , è stato arrestato dai servizi di sicurezza mentre tentava di sostenere i lavoratori in sciopero della fabbrica Minski Traktarny Zavod. Il giorno dopo è stato condannato a 10 giorni di reclusione. Dal 27 agosto 2020 l'avvocato di Dylevsky non può vedere il suo cliente e non è nota la prigione in cui è detenuto.

Stsiapan Putsila, fondatore di

A 22 anni, Putsila rappresenta la generazione più giovane dell'opposizione a Lukashenka. Nel 2015, quando ancora non aveva finito la scuola, ha fondato NEXTA, un canale di Telegram con circa tre milioni di abbonati. Con il sostegno di Telegram, NEXTA è in grado di eludere le perturbazioni di Internet causate dalle autorità bielorusse e svolge un ruolo fondamentale nella mobilitazione della società civile e nella condivisione di informazioni, foto e video delle proteste pacifiche in Bielorussia nonché della risposta violenta a tali proteste da parte delle forze dell'ordine. Nei confronti di NEXTA è stata avviata una causa penale. Putsila rischia fino a 15 anni di carcere per "organizzazione di sommosse". Attualmente risiede in Polonia.

PE658.278v02-00 12/21 CM\1213925IT.docx IT Mikalai Statkevich, prigioniero politico

Statkevich è un esponente politico bielorusso di spicco, veterano dell'opposizione a Lukashenka, incarcerato in varie occasioni per il suo dissenso e considerato dai più un prigioniero di coscienza. Nel 2010 era uno dei candidati dell'opposizione democratica alle elezioni presidenziali, contro Lukashenka. Nel maggio 2020 è stato nuovamente arrestato mentre partecipava alla raccolta di firme per la candidatura di Tikhanovskaya alle elezioni presidenziali. Figura tra le più di 40 persone attualmente incarcerate per motivi politici in Bielorussia.

......

CM\1213925IT.docx 13/21 PE658.278v02-00 IT Prove a sostegno presentate dal gruppo Renew Europe:

Il gruppo Renew Europe nomina per il premio Sacharov 2020 l'opposizione democratica in Bielorussia, rappresentata, tra i tanti, da Sviatlana Tsikhanouskaya, presidente eletta della Bielorussia, Siarhei Tsikhanousky, video blogger e prigioniero politico, Ales Bialiatski, fondatore dell'organizzazione bielorussa per i diritti umani "Viasna", Stsiapan Putsila, fondatore del canale Telegram NEXTA, Mikalai Statkevich, prigioniero politico e candidato alle elezioni presidenziali del 2010, e Sviatlana Aleksijevic, premio Nobel e membro del Consiglio nazionale di coordinamento bielorusso.

Il 25 agosto, Sviatlana Tsikhanouskaya ha partecipato a una riunione della commissione AFET. Dinanzi ai deputati al Parlamento europeo ha affermato che "la Bielorussia si è svegliata. Non siamo più l'opposizione. Ora siamo la maggioranza. È in corso una rivoluzione pacifica."

Si tratta di una rivoluzione della società civile guidata da donne straordinarie della scena politica bielorussa, che hanno contribuito a creare una delle più grandi espressioni di libertà nella storia recente del paese. Nello scorso mese le strade di Minsk hanno ospitato quotidianamente manifestazioni da record, con folle di oltre 200 000 persone. Stiamo assistendo a un movimento del popolo bielorusso contro il regime criminale di Aliaksandr Lukashenka, che dura ormai da 26 anni. Stiamo assistendo alla lotta del popolo bielorusso per la libertà e la speranza.

In tal senso, l'obiettivo della candidatura è offrire un impulso e un chiaro messaggio di sostegno da parte del Parlamento europeo per l'importante sfida che la società civile bielorussa dovrà affrontare nella lotta per la transizione alla democrazia. È importante sottolineare il momento straordinario che il paese sta vivendo, come pure gli enormi rischi cui deve far fronte la società civile in un contesto in cui la pena di morte è ancora in vigore.

I recenti avvenimenti in Bielorussia hanno impressionato il mondo. Tuttavia, le violazioni dei diritti umani nella cosiddetta "ultima dittatura in Europa" non sono purtroppo un fenomeno nuovo.

La società civile bielorussa ha dimostrato in numerose occasioni il proprio coraggio, la propria forza e la propria resilienza, pur dovendo far fronte a repressioni, arresti arbitrari, censure e limitazioni delle libertà individuali e politiche. Tuttavia, le ultime elezioni presidenziali del 9 agosto hanno esaurito la pazienza di migliaia di cittadini, che si sono riversati pacificamente nelle strade di Minsk e di altre città. I cittadini protestano per l'illegittimità delle elezioni, che non sono state eque né libere, ed esprimono quindi la loro profonda insoddisfazione nei confronti del regime di Lukashenka nonché il loro desiderio di libertà.

L'opposizione democratica bielorussa è un concetto inevitabilmente ampio. Questa candidatura presenta una visione globale che rispecchia la realtà di un'opposizione variegata e sostiene con chiarezza il coraggio e il valore della società civile. Proponiamo una candidatura guidata dalla persona che in questo momento rappresenta il cambiamento politico nel paese, Sviatlana Tsikhanouskaya, accompagnata da difensori storici dei diritti umani così come da giovani, che oggi si battono per la democrazia nell'ambito di una mobilitazione sociale senza precedenti.

Stiamo assistendo a un momento storico, a una rinascita dell'identità nazionale bielorussa, che probabilmente cambierà la storia del paese e, pertanto, di una parte dell'Europa. Con questo premio abbiamo l'opportunità di inviare un chiaro messaggio di sostegno al popolo bielorusso. Un messaggio di solidarietà, di speranza. Un messaggio di libertà.

PE658.278v02-00 14/21 CM\1213925IT.docx IT Sviatlana Tsikhanouskaya, presidente della Bielorussia eletta dal popolo

Tsikhanouskaya, leader dell'opposizione politica in Bielorussia, è la presidente della Bielorussia eletta dal popolo. Il programma elettorale presentato da Tsikhanouskaya è stato una scommessa congiunta e semplice sul cambiamento, con un elemento portante, motto della campagna: lo svolgimento di elezioni eque e libere. Il giorno successivo alle elezioni è stata trattenuta per diverse ore, ricevendo intimidazioni, presso la Commissione elettorale centrale della Bielorussia, dove si era recata per presentare una richiesta formale di riconteggio dei voti. È stata poi direttamente scortata da funzionari bielorussi fino al confine con la Lituania. Attualmente porta avanti la sua battaglia democratica da Vilnius.

Sviatlana Aleksijevic, membro del Consiglio nazionale di coordinamento della Bielorussia

Sviatlana Aleksijevic, vincitrice del premio Nobel nel 2015, è una voce critica aperta contro Aliaksandr Lukashenka. È membro del presidium del Consiglio nazionale di coordinamento della Bielorussia, che è stato istituito da Tsikhanouskaya per facilitare un trasferimento pacifico di potere. Poco dopo è stato avviato un procedimento penale contro il Consiglio, accusato di essere stato istituito illegalmente, di rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale e di aver tentato di conquistare il potere. Nonostante le intimidazioni della commissione d'inchiesta bielorussa e gli arresti o i trasferimenti forzati dal paese di tutti i membri del Consiglio, ad eccezione di Aleksijevic, lei rimane fedele alla sua missione.

Siarhei Tsikhanouski, prigioniero politico, video blogger, dissidente, attivista per la democrazia

Tsikhanouski è un candidato dell'opposizione bielorussa eliminato e arrestato alle elezioni presidenziali del 2020, riconosciuto dalle organizzazioni per i diritti umani quale prigioniero politico. È YouTuber, video blogger, dissidente e attivista per la democrazia. Il suo canale YouTube "Country for Life", dedicato alle storie di cittadini ordinari e critico nei confronti del regime di Lukashenka, è stato lanciato nel 2019 ed è riuscito ad attrarre 243 000 abbonati. L'incarcerazione di Tsikhanouski ha indotto sua moglie, Sviatlana Tsikhanouskaya, a partecipare alla corsa presidenziale e ha dato il via alle proteste pacifiche cui assistiamo oggi in Bielorussia.

CM\1213925IT.docx 15/21 PE658.278v02-00 IT Stsiapan Putsila, fondatore di NEXTA

A 22 anni, Putsila (Svetlov) rappresenta la generazione più giovane dell'opposizione a Lukashenka. Nel 2015, quando ancora non aveva finito la scuola, ha fondato NEXTA, un canale di Telegram con circa tre milioni di abbonati. Con il sostegno di Telegram, NEXTA è in grado di eludere le perturbazioni di Internet causate dalle autorità bielorusse e svolge un ruolo fondamentale nella mobilitazione della società civile e nella condivisione di informazioni, foto e video delle proteste pacifiche in Bielorussia nonché della risposta violenta a tali proteste da parte delle forze dell'ordine. Nei confronti di NEXTA è stata avviata una causa penale. Svetlov rischia fino a 15 anni di carcere per "organizzazione di sommosse". Attualmente risiede in Polonia.

Ales Bialiatski, fondatore del centro per i diritti umani "Viasna"

Bialiatski è uno dei difensori dei diritti umani più noti in Bielorussia. Nel 1996 ha fondato il centro per i diritti umani "Viasna". Le sue attività sono costantemente prese di mira dal regime di Lukashenka. Tra il novembre 2011 e il giugno 2014 ha scontato una severa pena detentiva basata su accuse false ed è stato riconosciuto come prigioniero di coscienza. A seguito delle elezioni del 9 agosto Bialiatski è entrato a far parte del presidium del Consiglio nazionale di coordinamento della Bielorussia, in seno al quale ha guidato l'istituzione del gruppo di lavoro sui diritti umani. Bialiatski è stato candidato due volte al premio Nobel per la pace, come pure al premio Sacharov.

Mikalai Statkevich, prigioniero politico

Statkevich è un esponente politico bielorusso di spicco, veterano dell'opposizione a Lukashenka, incarcerato in varie occasioni per il suo dissenso e considerato dai più un prigioniero di coscienza. Nel 2010 era uno dei candidati dell'opposizione democratica alle elezioni presidenziali, contro Lukashenka. Nel maggio 2020 è stato nuovamente arrestato mentre partecipava alla raccolta di firme per la candidatura di Tikhanovskaya alle elezioni presidenziali. Figura tra le più di 40 persone attualmente incarcerate per motivi politici in Bielorussia.

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PE658.278v02-00 16/21 CM\1213925IT.docx IT L'opposizione democratica in Bielorussia rappresentata da Sviatlana Tsikhanouskaya, Bielorussia

Presentata dal gruppo dei Conservatori e Riformisti europei

foto: Наша Ніва, nn.by

Ormai da un mese migliaia di bielorussi protestano in tutto il paese contro i brogli elettorali del 9 agosto, in seguito ai quali Aliaksandr Lukashenka ha rivendicato un sesto mandato presidenziale. I manifestanti, di ogni estrazione sociale e professione, compresi operai di fabbrica, rappresentanti dei media, studenti e persino ex agenti di polizia, chiedono al Presidente di dimettersi. Le proteste e il sostegno dell'opinione pubblica ai manifestanti, così come l'atteggiamento della società nei loro confronti, sono una dimostrazione di incredibile solidarietà in Bielorussia. Assistiamo a un momento storico, a una rinascita dell'identità nazionale bielorussa, che probabilmente cambierà la storia del paese e, pertanto, di tale parte di Europa. Inoltre, il crollo dell'"ultimo dittatore in Europa", al potere da 26 anni, completerà simbolicamente il crollo dell'Unione sovietica, dissolta sulla base degli accordi firmati in Bielorussia nel 1991. Riteniamo che il conferimento del premio Sacharov all'opposizione democratica rappresentata da Sviatlana Tsikhanouskaya invierebbe un chiaro messaggio di sostegno e solidarietà da parte del Parlamento europeo al popolo bielorusso, che protesta pacificamente nelle strade di Minsk ma anche nelle piccole città e nei comuni di tutto il paese. Il popolo bielorusso sta dimostrando un

CM\1213925IT.docx 17/21 PE658.278v02-00 IT coraggio, una forza e una determinazione enormi, dinanzi a repressioni, torture, licenziamenti ed espulsioni dalle università. Come affermato dal popolo stesso, queste proteste non hanno un leader. Osserviamo il coraggio di donne e uomini, giovani e anziani, studenti e lavoratori. Abbiamo assistito a numerosi esempi di solidarietà nell'intero spettro della società. Tale senso di solidarietà, di lotta comune per i diritti del popolo della Bielorussia, tutte queste emozioni non possono essere rubate o sottratte da nessuno. Per questo, vorremmo candidare al premio Sacharov l'opposizione democratica in Bielorussia rappresentata da Sviatlana Tsikhanouskaya. I volti del movimento sono molti: giornalisti e rappresentanti di media indipendenti che sono oggetto di repressioni, familiari di manifestanti uccisi, persone torturate in carcere, lavoratori, organizzatrici di marce di solidarietà femminili, leader dell'opposizione e altri ancora. Riteniamo che Sviatlana Tsikhanouskaya, in quanto leader del Consiglio di coordinamento e principale avversaria di Lukashenka alle elezioni, sia la persona più indicata a rappresentare l'opposizione democratica in Bielorussia. Siamo convinti che tale gesto simbolico sia il modo migliore per riconoscere e onorare il coraggio, l'unità, la forza e la determinazione della società bielorussa.

PE658.278v02-00 18/21 CM\1213925IT.docx IT Attivisti di Guapinol e Berta Cáceres (a titolo postumo), Honduras

Presentati dai gruppi dei Verdi/Alleanza libera europea e della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica

I difensori dell'ambiente di Guapinol sono i membri del comitato municipale in difesa dei beni comuni e pubblici di Tocoa, in Honduras: Porfirio Sorto Cedillo, José Avelino Cedillo, Orbin Naún Hernández, Kevin Alejandro Romero, Arnold Javier Aleman, Ever Alexander Cedillo, Daniel Marquez e Jeremías Martínez Díaz.

Sono in custodia cautelare da un anno senza alcuna giustificazione legale, in seguito alla loro partecipazione a un campo di protesta pacifica contro le attività della società mineraria Inversiones Los Pinares, le cui attività hanno contaminato con sedimenti pesanti le acque dei fiumi Guapinol e San Pedro, rendendole inutilizzabili per le comunità che dipendono da questi fiumi. Dato che l'America centrale è attualmente una delle zone più colpite dalla pandemia di COVID-19, i difensori sono chiaramente a rischio nelle prigioni sovraffollate.

Il caso è stato segnato da una serie di irregolarità giudiziarie e campagne diffamatorie contro i difensori, e i rappresentanti dell'accusa non hanno presentato prove solide per giustificare questa detenzione prolungata.

Berta Cáceres era un'ecologista coraggiosa e una nota attivista per i diritti fondiari della comunità indigena Lenca, in Honduras, che è stata assassinata nella sua casa il 3 settembre 2016. Per più di due decenni ha lottato contro l'accaparramento dei terreni, il disboscamento illegale e i megaprogetti, come quello della centrale idroelettrica di Agua Zarca.

Il 30 novembre 2018 sette uomini sono stati condannati per il suo omicidio. Il giudice ha constatato che gli uomini erano stati ingaggiati da alcuni dirigenti della società Desa, impegnata nella costruzione di una diga nel territorio indigeno Lenca. Il processo contro il presidente della società Desa, Roberto David Castillo Mejía, accusato di essere la mente dell'omicidio, è iniziato nel settembre 2020.

Secondo Global Witness, nel 2019 si è registrato un record di uccisioni di difensori della terra e dell'ambiente a livello mondiale, e i difensori ambientali che si battono contro progetti minerari sono il gruppo più colpito. Inoltre, l'Honduras è il paese con il tasso pro capite di uccisioni più elevato al mondo. Ora più che mai è necessario rivolgere l'attenzione alle continue violenze e aggressioni di cui sono oggetto i difensori dell'ambiente e sottolineare che i provvedimenti straordinari non devono essere utilizzati per limitare i diritti fondamentali in

CM\1213925IT.docx 19/21 PE658.278v02-00 IT modo permanente o arbitrario, né per mettere a tacere i cittadini e i gruppi che difendono i diritti umani.

PE658.278v02-00 20/21 CM\1213925IT.docx IT Monsignor Najeeb Moussa Michaeel, arcivescovo di Mosul, Iraq

Presentato da Identità e Democrazia

Najeeb Moussa Michaeel è nato nel 1955 ed è cresciuto in una famiglia caldea a Mosul. Si è laureato presso l'Istituto superiore del petrolio a Baghdad, divenendo ingegnere. Entrato nell'Ordine dei Domenicani, ha trascorso il noviziato a Lille e a Strasburgo, in Francia. Ha professato i voti nel dicembre del 1981 ed è stato ordinato prete nel maggio 1987 dal vescovo Pierre Claverie di Oran, in Algeria. Ha conseguito una laurea in teologia pratica e comunicazione, nonché un master in teologia cattolica. Nel gennaio 1988 è divenuto archivista presso il Convento dei Domenicani di Mosul, in Iraq. Nel settembre 1990 è divenuto direttore del centro digitale dei manoscritti orientali di Mosul. Nel marzo 2001 è entrato a far parte della commissione episcopale di Ninive. Successivamente ha studiato teologia pastorale e comunicazione presso il Babel College a Baghdad. Nel 2007 è stato profugo a Qaraqosh, nella piana di Ninive, a causa della persecuzione dei cristiani a Mosul. Quando lo Stato islamico è arrivato a Mosul la notte del 6 agosto 2014, Monsignor Najeeb ha assicurato l'evacuazione di cristiani, siriaci e caldei nel Kurdistan iracheno, portando con sé circa 800 manoscritti di epoca compresa tra il XXIII e il XIX secolo, che stava trasportando da Qaraqosh a Mosul. Durante il periodo trascorso come profugo ha digitalizzato questi manoscritti e ha aiutato i profughi cristiani nella piana di Ninive. I documenti salvati sono stati successivamente esposti presso gli Archivi nazionali e l'Istituto del mondo arabo a Parigi, come pure in Italia. Tra questi manoscritti figuravano testi di spiritualità cristiana e musulmana scritti in aramaico, siriaco, arabo e armeno. Inoltre, dal 1990 Najeeb Michaeel ha contribuito alla salvaguardia di altri 8 000 manoscritti e 35 000 documenti della Chiesa orientale. Monsignor Najeeb si adopera per preservare e diffondere questo patrimonio unico, nonostante le sue provanti condizioni di vita, che condivide con i profughi, aiutandoli come meglio può. Il suo instancabile aiuto è rivolto anche alla comunità Yezidi, della quale è uno degli esperti più rinomati al mondo e i cui profughi affluiscono in gran numero nel Kurdistan iracheno. Il sinodo dei vescovi cattolici caldei ha nominato Najeeb Moussa Michaeel arcivescovo di Mosul, un posto di fatto vacante fin dall'arrivo dello Stato islamico nel 2014. Papa Francesco ha confermato tale elezione il 22 dicembre 2018.

CM\1213925IT.docx 21/21 PE658.278v02-00 IT