Comune di Castel San Niccolò Provincia di

ALLEGATO B

REVISIONE PERIODICA DELLE PARTECIPAZIONI

(AI SENSI DELL’ART. 20, C. 1, DEL D. LGS. 175/2016)

Dati relativi alle partecipazioni detenute al 31/12/2019 1. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

Si richiama il D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (G.U. 8 settembre 2016, n. 210), come integrato e modificato dal D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 100 (G.U. 26 giugno 2017, n. 147).

Possono essere acquisite, detenute e quindi mantenute le partecipazioni societarie che rientrino nelle categorie di cui all’art. 4 del Testo unico, ossia: a) produzione di un servizio di interesse generale, ivi inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi; b) progettazione e realizzazione di un'opera pubblica sulla base di un accordo di programma fra amministrazioni pubbliche, ai sensi dell'articolo 193 del D.Lgs n. 50/2016; c) realizzazione e gestione di un'opera pubblica ovvero organizzazione e gestione di un servizio d'interesse generale attraverso un contratto di partenariato di cui all'articolo 180 del D.Lgs n. 50/2016 con un imprenditore selezionato con le modalità di cui all'articolo 17, commi 1 e 2; d) autoproduzione di beni o servizi strumentali all'ente o agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni, nel rispetto delle condizioni stabilite dalle direttive europee in materia di contratti pubblici e della relativa disciplina nazionale di recepimento; e) servizi di committenza, ivi incluse le attività di committenza ausiliarie, apprestati a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del D.Lgs. n. 50 del 2016.

Le amministrazioni pubbliche devono verificare anche, mediante atto deliberativo analiticamente motivato, la sussistenza dei requisiti previsti dall’art. 5, commi 1 e 2, del Testo unico, ossia:

- la necessità della società per il perseguimento delle finalità istituzionali elencate all’articolo 4 del Testo unico; - le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta, anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria, nonché di gestione diretta o esternalizzata del servizio affidato; - compatibilità della scelta con i princìpi di efficienza, di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa; - compatibilità dell’intervento finanziario previsto con le norme dei trattati europei e, in particolare, con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato alle imprese. Inoltre, le amministrazioni pubbliche devono verificare che non si rientri in una delle ipotesi di cui all’art. 20, comma 2, del Testo unico, ossia:

- società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; - società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro (dal 2020); per i provvedimenti di ricognizione precedenti il fatturato medio richiesto è di 500.000 euro; - società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d’interesse generale, che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti; - necessità di contenimento dei costi di funzionamento; - necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'articolo 4. L’art. 26, comma 11, del Testo unico dispone anche che “Salva l'immediata applicazione della disciplina sulla revisione straordinaria di cui all'articolo 24, alla razionalizzazione periodica di cui all'articolo 20 si procede a partire dal 2018, con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2017”.

Il presente documento rappresenta la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute alla data del 31.12.2019, in attuazione del dettato normativo di cui all’art. 20 del D. Lgs. 175/2016.

La suddetta Relazione sarà trasmessa alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, nonché alla nuova struttura del MEF competente per il monitoraggio, l’indirizzo ed il coordinamento di cui all’art. 15 del D. Lgs. 175/2016. 2. RICOGNIZIONE DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE – PARTECIPAZIONI DIRETTE AL 31.12.2019

COMUNE DI CASTEL SAN NICCOLO’

N. DENOMINAZIONE % ATTIVITA’ SVOLTA Previsioni nel Piano di PARTECIPATA razionalizzazione anno 2018

1 Arezzo casa spa 0,75 Gestione Servizi Edilizia Mantenimento senza interventi Residenziale Pubblica

2 Nuove Acque spa 0,51 Gestione del Servizio Mantenimento senza interventi Idrico Integrato

3 La Ferroviaria Italiana spa 0,14 Trasporto Pubblico Locale Mantenimento della partecipazione senza interventi su Gomma

4 Casentino Servizi scrl 6,71 Gestione Servizi legati ai Messa in liquidazione della Società Rifiuti

5 Casentino Sviluppo e 1,00 Promozione Attività Cessione della partecipazione a titolo oneroso Turismo scrl Turistiche

6 COINGAS spa 0,31 Servizio Metanizzazione e Messa in liquidazione della Società Servizi collaterali

7 Ato Rifiuti Toscana Sud 0,11 Autorità per il Servizio di Ente strumentale da mantenere Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani

8 Autorità Idrica Toscana 0,04 Regolazione servizio Ente strumentale da mantenere Idrico Integrato

3. SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA CONTROLLATE E SOCIETÀ CONTROLLATE DALLE STESSE Non risultano tali fattispecie 4. RELAZIONE TECNICA DELLA RICOGNIZIONE ORDINARIA DELLE SOCIETA’ E DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE AI SENSI DELL’ARTICOLO 20 DEL D. LGS. 175/2016 COME MODIFICATO DAL D. LGS. 100/2017

Per ognuna delle partecipazioni inserite nella tabella sovrastante si allegano le schede di dettaglio.

Casentino Servizi scrl

Società che svolgeva il servizio di gestione dei rifiuti nel bacino del Casentino (con l’esclusione dei Comuni di e ) per un bacino di utenza di circa 37.000 abitanti distribuiti su 700 kmq di territorio montano. L’attività era svolta con 34 addetti per un fatturato, per l’anno 2011, di circa 5,5 milioni di euro e con capitale Sociale pari a € 1.000.000,00. Il capitale sociale è interamente pubblico e vede la partecipazione dei Comuni di , , Castel San Niccolò, , , , Ortignano Raggiolo, , , Talla e dell'Unione dei Comuni Montani del Casentino. Sul bilancio comunale non gravano spese di funzionamento.

Poiché trattasi di società con oggetto analogo o similare a SEI Toscana, che è subentrata nello svolgimento delle attività di raccolta rifiuti, si conferma la messa in liquidazione della stessa.

L’iter per la messa in liquidazione della Società, che ha avuto inizio nel 2015, è ancora in corso. L’assemblea della società, convocata per il giorno 10.04.2015, ha deliberato la messa in liquidazione della stessa (si conferma pertanto quanto riportato nella relazione conclusiva al Piano di razionalizzazione anno 2015 nonché le indicazioni operative di cui alla delibera CC n. 2 del 31.03.2015).

1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2) La società non svolge più funzioni riconducibili a finalità istituzionali dell’ente, ad oggi affidate ad altra partecipata.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) Ad oggi non ci sono oneri diretti connessi alla partecipazione nella società. Nel corso del 2018 il Comune di Castel San Niccolò ha registrato un’entrata di € 6.710,00 legata alle operazioni di liquidazione della società.

3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 I dati evidenziati nelle schede di cui al modello della Corte dei Conti ed a cui si rinvia evidenziano il mancato rispetto delle seguenti condizioni:

a) Partecipazione non rientrante nelle categorie di cui all’art. 4 (non necessaria per lo svolgimento di fini istituzionali) b) Società priva di dipendenti o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti d) Fatturato medio non superiore a un milione di euro 4. Misure da adottare Si attende la definitiva chiusura della società da parte del commissario liquidatore Dott. Brogi Massimiliano.

Polo Universitario Aretino

Il Polo Universitario Aretino ha lo scopo di favorire e sviluppare l’insediamento nella Provincia di Arezzo di facoltà, corsi di laurea, corsi per diplomi universitari, corsi di perfezionamento e di specializzazione, centri di ricerca e di studio dell’Università di Siena, concorrere anche all’individuazione ed alla fornitura di locali, beni e strumenti, risorse necessari all’avvio, allo svolgimento ed all’incremento delle loro attività, nonché lo svolgimento delle altre attività descritte dall’art. 4 dello Statuto della Società. Per la società, a seguito di richiesta inoltrata dalla stessa e pervenuta al ns. prot. n. 2345 del 04.05.2016, il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 19 del 27.05.2016, aveva formalizzato la cessione gratuita della propria quota e la recessione dalla società partecipata. Ad oggi il Polo Universitario si è trasformato in Fondazione Polo Universitario Aretino e questo ente, con numerose PEC, ha formalmente evidenziato la propria volontà di uscire dal Polo e non ha, ad oggi, ricevuto alcuna comunicazione. Ha altresì diffidato la Fondazione dal chiedere quote annuali di adesione ritenendo che la propria volontà di uscire sia stata pienamente assolta (da ultimo ns. prot. n. 4.171 del 25.07.2019).

Stiamo quindi attendendo che la partecipata, che si è assunta gli oneri relativi al passaggio ed alla quale è stato chiesto di adempiere, formalizzi la cessione della quota tuttora in possesso del Comune (si conferma quindi la volontà del Comune di cedere la quota della partecipata). In merito ai tempi di cessione si procederà a sollecitare la partecipata a sveltire le relative procedure tenendo conto di quanto disposto dall’art. 24 del citato TUSP).

1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2) La società non svolge funzioni riconducibili a finalità istituzionali dell’ente.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) Ad oggi non ci sono oneri diretti connessi alla partecipazione nella società. Fino all’anno 2015 il Comune trasferiva un importo annuo fisso di € 2.000,00.

Non sono stati distribuiti utili d’esercizio.

3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 Partecipazione non rientrante nelle categorie di cui all’art.4 (non necessaria per lo svolgimento di fini istituzionali)

Società priva di dipendenti o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti

Fatturato medio non superiore a un milione di euro.

4. Misure da adottare A seguito di numerose sollecitazioni, si attende la definitiva cessione della quota in possesso del Comune atteso che la Fondazione Polo Universitario Aretino dovrebbe ricollocare presso altri soggetti richiedenti assumendosi gli oneri notarili e fiscali relativi alla cessione di che trattasi. Si ritiene inoltre opportuno prendere atto dell’avvenuta trasformazione in Fondazione con conseguente esclusione della Fondazione PUA dall'alveo delle proprie società partecipate oggetto di revisione periodica annuale. La Ferroviaria Italiana spa

Nasce in data 30 gennaio 1914, quando si costituisce la Soc. Anonima La Ferroviaria Italiana che ottiene in concessione i lavori di costruzione della linea ferroviaria Arezzo-Sinalunga. Nel 1950, dopo lunghe trattative con il Ministero dei Trasporti e con La Soc. Veneta, che aveva gestito la ferrovia Arezzo-Stia dal 1888 al 1944, la Soc. LFI subentra alla Soc. Veneta nella gestione della ferrovia del Casentino riaperta al servizio dopo 6 anni di interruzione a causa dei gravi danni subiti durante la guerra. L’accorpamento nella gestione di queste due ferrovie consente indubbi vantaggi gestionali e fino alla metà degli anni sessanta, cioè fino all’inizio del boom della motorizzazione privata, la gestione sia del trasporto viaggiatori sia del trasporto merci beneficia della forte domanda del settore.

Con lo sviluppo del trasporto privato e del boom della motorizzazione privata si verifica un periodo di difficoltà economiche che si concretizzano nel 1969 con l’ingresso nel Capitale Sociale di azionisti pubblici: prima la sola Provincia di Arezzo, poi anche il Comune di Arezzo e successivamente, con più operazioni di aumento di capitale Sociale anche la Provincia di Siena e altri 31 comuni, di cui 13 del Casentino, 7 della Valdichiana Aretina e 7 della Valdichiana senese. Nel frattempo, dal 1970 fino al 1 luglio 1982 la Soc. LFI subentra a numerose aziende di trasporto su gomma entrate in crisi con il boom del trasporto privato. L’espansione dei servizi su gomma avviene dapprima solo attorno alle due ferrovie e poi sull’intero territorio delle tre vallate: Casentino, Valdichiana aretina e Valdichiana senese, territorio che coincide con quello dei 32 Comuni soci.

Dal dicembre 2002 il 30 % delle azioni sono state cedute dalle due Province di Arezzo e Siena ad un raggruppamento di imprese, tra cui RATP di Parigi, ATAF di Firenze, TRAIN di Siena. A sua volta la LFI, seguendo una politica di espansione e di aggregazione, ha acquistato il 31,84% delle azioni del TRAIN S.p.A. di Siena e il 12% delle azioni del COPIT S.p.A. di Pistoia.

Successivamente il Gruppo ha operato una suddivisione delle attività ed uno scorporo societario che ha dato origine a RTF S.p.A. Rete Ferroviaria Toscana S.p.A., società dove sono confluite tutte le attività relative alla gestione dell’infrastruttura ferroviari, inclusi mezzi e personale e T.F.T. S.p.A. “Trasporto Ferroviario Toscano S.p.A.”, società dove sono confluite tutte le attività relative al trasporto ferroviario merci e viaggiatori, incluso mezzi e personale, entrambe partecipate al 100% da parte di LFI S.p.A., mentre dal 1’ agosto 2010 LFI S.p.A., insieme a Rama S.p.A. di Grosseto, ATM S.p.A. di Piombini e TRA.IN S.p.A. di Siena ha conferito in trasporto su gomma alla società Tiemme S.p.A.

Il Piano di razionalizzazione approvato con la citata delibera n. 2 del 31.03.2015 prevedeva la dismissione ai sensi del disposto dell’art. 1, comma 611, lettera b) della Legge 190/2014.

A far data dal 26.11.2015, Rete Ferroviaria Toscana è stata fusa, per incorporazione, in La Ferroviaria Italiana spa mediante rilevazione di tutte le attività, dei beni e del personale.

Alla data del 23.09.2016, La Ferroviaria Italiana spa si trovava quindi in una situazione diversa rispetto a quella oggetto del Piano di razionalizzazione di cui alla Legge n. 190/2014 in quanto non presentava e non presenta almeno una delle condizioni di cui al comma 2 dell’art. 20 del TUSP D.Lgs. n. 175/2016 e ss.mm.ii..

La Società non determina costi di funzionamento per il Comune e presenta un bilancio in utile negli ultimi 3 anni.

La stessa svolge attività di trasporto pubblico locale su gomma con evidenti riflessi a beneficio della comunità amministrata. Occorre altresì evidenziare, trattandosi di attività inerenti ai servizi pubblici che riguardano anche il territorio comunale, che esistono ragioni di convenienza economica dell'erogazione del servizio mediante la società anziché in forme alternative in quanto le dimensione del Comune e le sue possibilità economiche sono tali da non poter sostenere, in termini di costo-opportunità e singolarmente, la gestione diretta o tramite azienda speciale del servizio svolto dalla partecipata;

L’orientamento normativo affida preliminarmente all’autonomia e alla discrezionalità dell’ente partecipante qualsiasi scelta in merito alla partecipazione societaria e gli esiti della ricognizione sono rimessi alla discrezionalità dell’amministrazione partecipante, la quale è tenuta a motivare espressamente sulla scelta effettuata (alienazione/razionalizzazione/fusione/mantenimento della partecipazione senza interventi).

Al momento, in attesa dell’effettuazione di operazioni di razionalizzazione l’Ente intende avvalersi della facoltà prevista dall’articolo 1, comma 723, della L. 145/2018 che stabilisce che “Dopo il comma 5 dell'articolo 24 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, è inserito il seguente: « 5-bis. A tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021 le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione. L'amministrazione pubblica che detiene le partecipazioni è conseguentemente autorizzata a non procedere all'alienazione”.

E’ quindi intenzione del Comune, per le motivazioni su riportate ed in relazione all'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, mantenere la partecipazione.

A supporto di tale decisione occorre altresì evidenziare che tale possesso non comporta costi a carico del bilancio comunale, quindi dalla sua eventuale dismissione non deriverebbero risparmi di gestione.

1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2 lett. a) La società opera nel settore del trasporto ferroviario. A seguito della fusione, avvenuta il 26/11/2015, attività prevalente della società è diventata la gestione delle infrastrutture ferroviarie nella linea Sinalunga-Arezzo-Stia, perdendo così la natura di società meramente finanziaria.

La società svolge un servizio di carattere generale, ma non funzioni riconducibili a finalità istituzionali dell’ente.

La stessa svolge attività di trasporto pubblico locale su gomma con evidenti riflessi a beneficio della comunità amministrata. Occorre altresì evidenziare, trattandosi di attività inerenti ai servizi pubblici che riguardano anche il territorio comunale, che esistono ragioni di convenienza economica dell'erogazione del servizio mediante la società anziché in forme alternative in quanto le dimensione del Comune e le sue possibilità economiche sono tali da non poter sostenere, in termini di costo-opportunità e singolarmente, la gestione diretta o tramite azienda speciale del servizio svolto dalla partecipata.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) Non vi sono oneri connessi al mantenimento della partecipazione.

3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 lett. a) La società non svolge alcun servizio istituzionale per l’Ente. Svolge comunque un servizio di interesse generale.

4. Misure da adottare La partecipazione DEVE ESSERE MANTENUTA. Nuove Acque spa

Nuove Acque S.p.A. è una società mista pubblico/privata, costituita nel 1999 per la gestione del servizio idrico integrato nell’A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) n. 4 Alto Valdarno, comprende 32 comuni della provincia di Arezzo e 5 della provincia di Siena per il 53,84% del capitale azionario, mentre il socio privato è Intesa Aretina Scarl (46,16%). Il consorzio dà applicazione alla Legge Galli sulla gestione integrata del ciclo idrico (L. 36/1994), con il superamento delle gestioni dirette da parte dei singoli Comuni. All’interno di ogni A.T.O. la gestione del servizio idrico è affidata in modo integrato ad un unico ente, sotto il diretto controllo di un’Autorità di Ambito che riunisce gli enti locali dell’A.t.o. Nel 1995 i 37 Comuni hanno dato origine, attraverso la forma del consorzio, alla prima Autorità di Ambito Territoriale Ottimale costituita in Italia: l’A.A.T.O. 4 Alto Valdarno. Successivamente, dopo aver individuato il partner privato attraverso una procedura di gara, è stata costituita la Società Nuove Acque S.p.a. a cui l’A.A.T.O. n. 4 ha affidato, con delibera n. 7 del 21 maggio 1999, la gestione del servizio idrico integrato nell’Alto Valdarno. La società Nuove Acque spa, conforme alla normativa, ha durata fino al 31/12/2050.

La suddetta società rientra nelle previsioni di cui al comma 2 lett. a) dell'art. 4 del D. Lgs. n. 175/2016. Il citato comma consente alle amministrazioni pubbliche di mantenere partecipazioni in società che producono un servizio di interesse generale, ivi inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi. La stessa è quindi indispensabile al perseguimento delle proprie finalità istituzionali e svolge un servizio di interesse generale in forma associata con tutti i Comuni aderenti.

I costi a carico del bilancio comunale sono relativi ai soli consumi idrici, quindi dalla eventuale dismissione non deriverebbero risparmi di gestione.

E’ quindi intenzione del Comune, per le motivazioni su riportate ed in relazione all'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, mantenere la partecipazione.

1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2) Nuove Acque spa, società mista a maggioranza pubblica, gestisce il servizio idrico integrato, definito come l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civici, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.

L’affidamento del servizio è avvenuto il 01.06.99 da parte dell’ATO 4 – Alto Valdarno (ora Autorità Idrica Toscana) in ottemperanza della l. 36/1994 e della LRT n. 81/1995 e n. 26/1997.

Tali funzioni sono riconducibili a finalità istituzionali dell’ente come definite dall’art. 13 del d.lgs. 267/00 e dall’art. 14, comma 27 del d.l. 78/2010.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) La verifica non è necessaria in quanto la partecipazione è stata acquisita in conformità ad espresse previsioni legislative.

3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 I dati evidenziati nelle schede allegate alla delibera cui si rinvia non evidenziano la necessità di misure di razionalizzazione.

4. Misure da adottare La partecipazione DEVE ESSERE MANTENUTA senza necessità di misure di razionalizzazione Arezzo Casa Spa

Arezzo Casa SpA, società a capitale interamente pubblico operativa dal 01.03.2004, rientra a pieno titolo in una delle categorie di cui all’art. 4, in quanto produce un servizio di interesse generale (gestione del patrimonio ERP), ha un numero di dipendenti medio nell’anno 2018, pari a 29, di gran lunga superiore a quello degli amministratori che sono in numero di cinque, un fatturato medio nel periodo 2016-2018 pari ad € 6.465.035,00. In merito ai riflessi sul bilancio dell’Ente, è previsto, in entrata, un canone di concessione a favore del Comune pari ad € 2.290,68 (rif. Anno 2019). Il costo a carico del bilancio è il medesimo riferito a canoni locativi e oneri condominiali ed accessori eventualmente non pagati da assegnatari in situazione di disagio sociale ed economico (il contratto disciplina l’iter procedurale). Non si rilevano condizioni ostative al mantenimento della partecipazione senza adozione di misure di razionalizzazione e si conferma quanto rappresentato nel Piano straordinario 2017, nonché nella successiva revisione ordinaria alla data del 31.12.2018. La Società è il gestore unico di ambito provinciale del servizio di Edilizia Residenziale Pubblica per tutti i comuni del bacino. La stessa si occupa della gestione del patrimonio immobiliare dei Comuni. La L.R. Toscana n. 77/1988 ha riordinato le funzioni di edilizia residenziale pubblica e la deliberazione CRT 397/1999 ha individuato il LODE (livello ottimale di esercizio) per la gestione delle funzioni, assegnando la gestione del patrimonio ad Arezzo Casa, società a capitale interamente pubblico operativa dal 01/03/2004. Il LODE ha stipulato un contratto di servizio decennale con Arezzo Casa spa per la gestione di funzioni pubbliche e servizi pubblici non di rilevanza economica, volto alla gestione, manutenzione e recupero del patrimonio edilizio pubblico e alla realizzazione di nuove costruzioni. La predetta società svolge un servizio di interesse generale, cioè un servizio che non sarebbe svolto dal mercato senza un intervento pubblico o sarebbe svolto a condizioni differenti in termini di accessibilità fisica ed economica, continuità, non discriminazione, qualità e sicurezza.

E’ quindi intenzione del Comune, per le motivazioni su riportate ed in relazione all'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, mantenere la partecipazione.

1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2) La società svolge le funzioni previste dalla L.R.T. N. 77/98 in materia di edilizia residenziale pubblica (ERP) a seguito di contratto di servizio sottoscritto con il L.O.D.E. (Livello Ottimale Di Esercizio) di Arezzo in data 07.02.2019.

Tali funzioni sono riconducibili a finalità istituzionali dell’ente come definite dall’art. 13 del d.lgs. 267/00, dall’art. 14, comma 27 del d.l. 78/2010 e come evidenziato dalla classificazione del bilancio di cui all’allegato 14 al d.lgs. 118/2011.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) La verifica non è necessaria in quanto la partecipazione è stata acquisita in conformità ad espresse previsioni legislative.

3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 I dati evidenziati nelle schede di cui al modello della Corte dei Conti, ed a cui si rinvia, non evidenziano la necessità di misure di razionalizzazione.

4. Misure da adottare La partecipazione DEVE ESSERE MANTENUTA senza necessità di misure di razionalizzazione COINGAS spa

E’ una società a prevalente capitale pubblico, che ha per oggetto principale l'assunzione, sia diretta che indiretta, di interessenze e partecipazioni in altre società, imprese, consorzi o altre forme associative previste dalla legge ovvero la costituzione di società dalla stessa controllata aventi oggetto analogo, affine o connesso al proprio, sia italiane che estere. Costituiscono altresì attività rientranti nell'oggetto sociale: a) la vendita del gas per usi plurimi, la produzione, il trasporto, il trattamento e la distribuzione; b) la produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate e la loro utilizzazione e/o vendita nelle forme consentite dalla legge; c) la gestione dei servizi di telecomunicazioni, di illuminazione pubblica, di impianti termici e di altri servizi a rete; d) lo svolgimento di ogni altro servizio o attività accessoria, complementare e/o sussidiaria rispetto ai servizi la cui gestione è stata affidata alla società; e) la progettazione, la realizzazione e la gestione di impianti e mezzi e di opere di pubblica utilità.

Il Piano di razionalizzazione approvato con la citata delibera n. 2 del 31.03.2015 prevedeva la dismissione della partecipata ai sensi del disposto dell’art. 1, comma 611, lettera b della Legge 190/2014.

Alla data del 23.09.2016 la società rientrerebbe nelle previsioni di cui all’art. 20 comma 2 lett. b) del D.Lgs n. 175/2016 con obbligo di piano di razionalizzazione.

Per la suddetta partecipata occorre evidenziare la presenza di una costanza di redditività e convenienza economica, legata ai trasferimenti dei dividendi e dei canoni di concessione, importi ritenuti fondamentali per le entrate del Comune. Occorre altresì evidenziare che per la stessa società si è già provveduto ad autorizzare, con deliberazione CC n. 5 del 09.02.2011, un’operazione di aggregazione industriale tra le società COINGAS SpA di Arezzo, COINSIAG SpA di Prato e INTESA SpA di Siena, finalizzata a costituire un gruppo pubblico di dimensioni sovra provinciali, operante quale multiutility nel settore energetico.

Sul bilancio del Comune non gravano costi di funzionamento.

L’esiguità della partecipazione detenuta dal Comune, pari allo 0,31%, di fatto rimette ogni decisione che riguarda il futuro della società sia al volere dei soci con grosse quote di partecipazione sia alle necessarie operazioni di concertazione con tutti i Comuni soci.

L’orientamento normativo affida preliminarmente all’autonomia e alla discrezionalità dell’ente partecipante qualsiasi scelta in merito alla partecipazione societaria e gli esiti della ricognizione sono rimessi alla discrezionalità dell’amministrazione partecipante, la quale è tenuta a motivare espressamente sulla scelta effettuata (alienazione/razionalizzazione/fusione/mantenimento della partecipazione senza interventi).

Al momento, in attesa dell’effettuazione di operazioni di razionalizzazione l’Ente intende avvalersi della facoltà prevista dall’articolo 1, comma 723, della L. 145/2018 che stabilisce che “Dopo il comma 5 dell'articolo 24 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, è inserito il seguente: « 5-bis. A tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021 le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione. L'amministrazione pubblica che detiene le partecipazioni è conseguentemente autorizzata a non procedere all'alienazione”.

1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2) La società opera nel settore del gas naturale e gas propano liquido. Originariamente svolgeva le attività di progettazione, conduzione, manutenzione, assistenza ed installazione di reti di distribuzione, erogazione di servizi per la distribuzione e la vendita.

Dal 01/01/2011 oggetto della società è la gestione di partecipazioni di società controllate e collegate, in particolare di Estra spa che svolge direttamente il servizio di distribuzione e vendita del gas. Stante la natura meramente finanziaria della società, non sussistono i criteri previsti dall’art. 4, comma 1, necessari al mantenimento della partecipazione.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) La partecipazione nella società negli anni non ha richiesto alcun impegno finanziario da parte dell’ente, anzi ha comportato effetti positivi per il bilancio finanziario a seguito della distribuzione degli utili d’esercizio.

3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 I dati evidenziati nelle schede di cui al modello della Corte dei Conti ed a cui si rinvia evidenziano il mancato rispetto delle seguenti condizioni:

c) Partecipazione non rientrante nelle categorie di cui all’art.4 (non necessaria per lo svolgimento di fini istituzionali) d) Società priva di dipendenti o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti 4. Misure da adottare Alla data attuale, l’ente intende avvalersi della facoltà prevista dall’articolo 1, comma 723, della L. 145/2018 che stabilisce: “Dopo il comma 5 dell'articolo 24 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, è inserito il seguente: « 5-bis. A tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021 le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione. L'amministrazione pubblica che detiene le partecipazioni è conseguentemente autorizzata a non procedere all'alienazione”. Casentino Sviluppo e Turismo s.r.l.

Casentino Sviluppo e Turismo nasce nel maggio del 2002 dalla volontà degli enti pubblici e di alcuni imprenditori privati di unire le proprie forze e fare della valle, già vocata per il turismo, un vero distretto turistico dall'alta competitività rispetto ad altri italiani e stranieri aventi le medesime caratteristiche.

Questo Consorzio misto pubblico privato si compone dei Comuni di Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi e Castel San Niccolò e dall'Unione dei Comuni Montani del Casentino. La compagine privata vede la partecipazione di alberghi, agriturismo, campeggi, case vacanza, relais, agenzie di viaggi, aziende di trasporti, aziende di produzioni tipiche gastronomiche e artigianali, centri studio, cooperative turistiche, istituti di credito, associazioni sportive, agenzie di pubblicità e quant'altro.

L'eterogeneità degli associati consente di spaziare attraverso numerose azioni promozionali e commerciali. Il Piano di razionalizzazione approvato con la citata delibera n. 2 del 31.03.2015 prevedeva la dismissione ai sensi del disposto dell’art. 1, comma 611, lettera b) della Legge 190/2014. Prevedeva altresì un percorso di condivisione con gli altri soggetti partecipanti, percorso che non è mai decollato.

Il Comune, inoltre, in relazione alla richiesta di versamento delle relative quote annuali ha ribadito come evidenziato dalla lettura dello Statuto della partecipata che non risulta alcuna voce definita “contributo di partecipazione” mentre l’art. 7 “APPORTI E FINANZIAMENTI DEI SOCI” prevede che la società possa acquisire dai soci versamenti in conto capitale o a fondo perduto ma solo previo consenso individuale degli stessi e che per gli anni di riferimento (2017 e 2018) non risulterebbe alcuna comunicazione di questo ente in tal senso (da ultimo, ns. prot. n. 6249 del 05.12.2018).

Il totale del valore della produzione (fatturato) nel periodo 2014-2016, non ha raggiunto la media di 1.000.000,00 di euro.

Si conferma quindi la volontà del Comune di cedere la quota della partecipata. In merito ai tempi di cessione si procederà a sollecitare la partecipata a sveltire le relative procedure tenendo conto di quanto disposto dall’art. 24 del citato TUSP.

L’ultima assemblea societaria del 29.09.2020 ha deliberato lo scioglimento della società e la sua messa in liquidazione. A specifica richiesta se possano essere attribuite responsabilità ai Comuni aderenti, il Presidente dell’Assemblea ha specificato che “i Comuni perderanno solo il capitale versato in sede di sottoscrizione”. Di tale situazione se ne prenderà atto nel piano di razionalizzazione riferito all’anno 2020.

Si fa presente che l’ultimo bilancio approvato risulta essere quello al 31.12.2019. 1. Finalità perseguibili mediante la partecipazione (art. 4, commi 1-2) La società opera nel settore della promozione delle attività turistiche.

Stante la natura meramente finanziaria della società, non sussistono i criteri previsti dall’art. 4, comma 1, necessari al mantenimento della partecipazione.

2. Verifica convenienza economica e sostenibilità finanziaria (art. 5, comma 1) La partecipazione nella società negli anni ha richiesto degli impegni finanziari da parte dell’ente, impegni non presenti nel bilancio dell’anno 2019.

Non sono stati distribuiti utili d’esercizio. 3. Verifica condizioni di cui all’art. 20, comma 2 I dati evidenziati nelle schede di cui al modello della Corte dei Conti ed a cui si rinvia evidenziano il mancato rispetto delle seguenti condizioni: a) Partecipazione non rientrante nelle categorie di cui all’art.4 (non necessaria per lo svolgimento di fini istituzionali); b) Società priva di dipendenti o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti d) partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro; 4. Misure da adottare L’azione da intraprendere è la liquidazione della propria quota proponendo in primis alla società, ai sensi di quanto previsto dall’art. 9 dello Statuto della partecipata, il trasferimento della quota detenuta a titolo oneroso e, solo successivamente ed a seguito di propria valutazione, il trasferimento gratuito, al fine dell’esercizio del diritto di prelazione da parte di altri soci. L’ultima assemblea societaria del 29.09.2020 ha deliberato lo scioglimento della società e la sua messa in liquidazione. A specifica richiesta se possano essere attribuite responsabilità ai Comuni aderenti, il Presidente dell’Assemblea ha specificato che “i Comuni perderanno solo il capitale versato in sede di sottoscrizione”. Di tale situazione se ne prenderà atto nel piano di razionalizzazione riferito all’anno 2020.

CONCLUSIONI

A seguito della ricognizione delle partecipazioni detenute dal Comune Castel San Niccolò alla data del 31.12.2019, la situazione risulta la seguente:

N. DENOMINAZIONE % ATTIVITA’ SVOLTA Previsioni nel Piano di PARTECIP razionalizzazione anno ATA 2018

1 Arezzo casa spa 0,75 Gestione Servizi Edilizia Mantenimento senza Residenziale Pubblica interventi

2 Nuove Acque spa 0,51 Gestione del Servizio Mantenimento senza Idrico Integrato interventi

3 La Ferroviaria Italiana spa 0,14 Trasporto Pubblico Locale Mantenimento senza su Gomma interventi ai sensi articolo 1, comma 723, della L. 145/2018

4 Casentino Servizi scrl 6,71 Gestione Servizi legati ai Messa in liquidazione della Rifiuti Società

5 Casentino Sviluppo e 1,00 Promozione Attività Cessione della Turismo scrl Turistiche partecipazione 6 COINGAS spa 0,31 Servizio Metanizzazione e Mantenimento ai sensi Servizi collaterali articolo 1, comma 723, della L. 145/2018

Castel San Niccolò 20.12.2020 Il Responsabile dell’Area Economico Finanziaria Dott. Ing. Antonio Fani