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Richard der letzte der Tribunen

Grande tragica in cinque atti

Libretto di Dal romanzo “Rienzi, the Last of the Roman Tribunes” di Edward Bulwer-Lytton Traduzione italiana di Guido Manacorda

Prima rappresentazione Dresda, Königliches Hoftheater 20 ottobre 1842

PERSONAGGI

COLA DI RIENZI tribuno romano tenore IRENE, sua sorella soprano STEFANO COLONNA capo della famiglia Colonna basso ADRIANO suo figlio mezzosoprano PAOLO ORSINI capo della famiglia Orsini basso RAIMONDO legato pontificio basso BARONCELLI tenore CECCO DEL VECCHIO basso UN MESSO DI PACE soprano

Cittadini romani, inviati delle città lombarde, nobili romani, cittadini di Roma, messi dipace, ecclesiastici di ogni ordine, guardie romane.

Wagner: Rienzi – atto primo ATTO PRIMO [N° 1 - Introduzione]

Scena I° Una via di Roma. Sullo sfondo la chiesa del Laterano; sul davanti a destra la casa di Rienzi. È notte (Orsini con 6-8 suoi partigiani davanti alla casa di Rienzi)

Or s i n i Or s i n i È qui, è qui! Su, svelti amici. Hier ist’s, hier ist’s! Frisch auf, ihr Freunde. appoggioate la scala alla finestra! Zum Fenster legt die Leiter ein!

(Due nobili salgono la scala ed entrano per una finestra aperta nella casa di Rienzi) La fanciulla più bella di Roma sarà mia, Das schönste Mädchen Roms sei mein; penso che sarete d’accordo con me. ihr sollt mich loben, ich versteh’s.

(I due nobili portano Irene fuori dalla casa)

Ir e n e Ir e n e Aiuto! Aiuto! O Dio! Zu Hilfe! Zu Hilfe! O Gott!

Gl i o r s i n i a n i Di e Or s i n i Ah, che divertente rapimento Ha, welche lustige Entführung dalla casa del plebeo! aus des Plebejers Haus!

Ir e n e Ir e n e Barbari! Osate un tale oltraggio? Barbaren! Wagt ihr solche Schmach?

Gl i o r s i n i a n i Di e Or s i n i Non opporre resistenza, bella fanciulla, Nur nicht gesperrt, du hübsches Kind, Vedi: sono troppi gli aspiranti! du siehst, der Freier sind sehr viel!

Or s i n i Or s i n i Vieni, pazzerella, non essere cattiva. So komm doch, Närrchen, sei nicht bös, non te ne pentirai appena mi avrai conosciuto. dein Schad’ ist’s nicht, kennst du mich erst.

Ir e n e Ir e n e Chi mi salverà? Wer rettet mich?

Or s i n i e o r s i n i a n i Or s i n i , Di e Or s i n i Ahah, è bella! Concludiamo l’impresa! Haha, sie ist schön! Nur fort ins Gemach!

(Orsini e i nobili si accingono a trascinare via Irene, quando si fa loro incontro Colonna con un certo numero di compagni

Co l o n n a Co l o n n a È Orsini! Avanti per Colonna! Orsini ist’s! - Zieht für Colonna!

1 Wagner: Rienzi – atto primo

Or s i n i Or s i n i Ah! I colonniani! Avanti per Orsini! Ha, die Colonna! - Zieht für Orsini!

I co l o n n i a n i Di e Co l o n n a Viva Colonna! Colonna hoch!

Gl i o r s i n i a n i Di e Or s i n i Viva Orsini! Orsini hoch!

Co l o n n a Co l o n n a Prendetevi la ragazza! Nehmt euch das Mädchen!

Or s i n i Or s i n i Tenetela salda! Haltet sie fest!

(Lottano. Appare Adriano con alcuni seguaci armati e prende parte alla zuffa) Ad r i a n o Ad r i a n o Che zuffa è questa? Avanti per Colonna! Was für ein Streit? - Auf, für Colonna! Che cosa vedo? Dio! È Irene! Was seh’ ich? Gott! Das ist Irene! Lasciatela! Io proteggo quedsta donna! Laßt los! Ich schütze dieses Weib!

(Rapidamente si fa strada fino a Irene e la libera)

Co l o n n a Co l o n n a Bravo figlio mio! Che ella sia per te! Ha brav, mein Sohn! Sie sei für dich!

Ad r i a n o Ad r i a n o Non la toccate! Il mio sangue per lei! Rührt sie nicht an! Mein Blut für sie!

Or s i n i Or s i n i Davvero fa bene la parte dell’eroe, Er spielt fürwahr den Narren gut! ma questa volta ella è ancora mia! Doch diesmal ist sie noch für mich!

(Si lancia contro Adriano, il quale difende Irene)

Co l o n n a Co l o n n a (ai suoi) Non state a guardare! Giù botte! Nun, seht nicht zu! Schlagt los!

I co l o n n i a n i Di e Co l o n n a Colonna! Colonna!

(La zuffa riprende. Una gran folla dipopolo si è raccolta intorno ai combattenti e cerca di impedire la zuffa)

Il p o p o l o Vo l k Ah! che fracasso! Smettetela la zuffa! Ha, welcher Lärm! Laßt ab vom Kampf!

Or s i n i Or s i n i Mancava solo questo! Das fehlte noch!

2 Wagner: Rienzi – atto primo

Co l o n n a Co l o n n a Accoppate tutti quanti! Schlagt alles nieder!

Il p o p o l o Vo l k Abbasso Colonna! Abbasso Orsini! Nieder mit Colonna! Nieder mit Orsini!

(Il popolo dà di piglio a pietre, bastoni, scuri, mazzapicchi ecc., e cerca di separare i Nobili a forza. – Rai- mondo entra con un certo numero di compagni

Ra i m o n do Ra i m o n do Temerari! Smettete la lotta! Verwegne! Lasset ab vom Streit! Io, il Legato, vi richiamo all’ordine! Zur Ruhe ruf’ ich, der Legat.

Co l o n n a Co l o n n a Andatevene voi in pace! Levatevi dai piedi Zur Ruh’ mit euch! Geht aus dem Wege e lasciate a noi la strada libera! und laßt die Straße nun für uns!

Ra i m o n do Ra i m o n do Che insolenza! Ha, welche Frechheit!

Or s i n i Or s i n i Pensate a dir messa! Lest die Messe! Toglietevi di qua! Macht Euch von hinnen!

Ra i m o n do Ra i m o n do Svergognati! Unverschämte! A me, il Legato del Santo Padre! Ich, der Legat des Heil’gen Vaters!

Co l o n n a Co l o n n a Via, noioso chiacchierone! Fort, heil’ger Rotrock!

Il p o p o l o Vo l k Udite gli insolenti! Hört die Lästrer!

No b i l i No b i l i Addosso! Fate largo, signor Raimondo! Drauf los! Macht Platz, wir greifen an!

(Violente zuffa generale. Nel momento in cui Raimondo si trova nel più pericoloso della msichia, entra Rienzi accompagnato da Baroncelli e Cecco del Vecchio. Al suo apparire il popolo cessa immediatamente dalla zuffa e gli fa largo con rispetto: cpsì che i Nobili vengono a trovarsi soli da una parte)

Ri e n z i Ri e n z i Pace! Zur Ruhe! -

(Al popolo) E voi avete Und ihr, habt ihr dimenticato ciò che mi avete giurato? vergessen, was ihr mir geschworen? -

(ai nobili) È questo il rispetto per la chiesa,, Ist dies die Achtung vor der Kirche,

3 Wagner: Rienzi – atto primo affidata alla vostra protezione? die eurem Schutze anvertraut?

(Lo sguardo di Rienzi cade sulla scala, che sta ancora appoggiata alla sua casa. Irene si è affrettata al suo petto; subito egli sembra capire quello che è successo. Preso da violentissimo sdegno, prosegue verso i Nobili)

Questa è vostra prodezza! In essa vi riconosco! Dies ist eu’r Handwerk, daran erkenn’ ich euch! Voi scannate in tenera fanciulleza i nostri fra- Als zarte Knaben würgt ihr unsre Brüder, telli, und unsre Schwestern möchtet ihr entehren! vorreste disonorare le nostre sorelle! Was bleibt zu den Verbrechen auch noch Quali delitti ancora vi rimangono? übrig? L’antica Roma, regina derl mondo, Das alte Rom, die Königin der Welt, la riducete a caverna di masnadieri; profanate macht ihr zur Räuberhöhle, schändet selbst la stessa Chiesa; la cattedra di Pietro deve die Kirche; Petri Stuhl muß flüchten rifugiarsi zum fernen Avignon; kein Pilger wagt’s, nella lontana Avignone;… Nessun pellegrino nach Rom zu ziehn zum frommen Völkerfeste, osa denn ihr belagert, Räubern gleich, die Wege. avventurarsi a Roma all’alta festa dei popoli, Verödet, arm, versiecht das stolze Rom, perché voi assediate, simili a predoni, le strade; und was dem Ärmsten blieb, das raubt ihr ihm, squallida, povera… la superba Roma agonizza, brecht, Dieben gleich, in seine Läden ein, e quello che è rimasto al più povero, questo gli erschlagt die Männer, entehrt die Weiber: - rubate; blickt um euch denn, und seht, wo ihr dies irrompete simili a ladri nelle sue botteghe, treibt! gli uomini uccidete e disonorate le donne: Seht, jene Tempel, jene Säulen sagen euch: ma guardatevi attorno e vedete in quele luogo es ist das alte, freie, große Rom, fate queste imprese! das einst die Welt beherrschte, dessen Bürger Ecco, quei templi, quellòe colonne vi dicono: Könige der Könige sich nannten! è la Roma antica, libera, grande, Verbrecher, sagt mir, gibt es noch Römer? che una volta dominò il mondo, i cui cittadini si chiamarono re dei re! Banditi, ditemi, ci sono ancor Romani?

Il p o p o l o Vo l k Ah! Rienzi! Rienzi! Viva Rienzi! Ha, Rienzi! Rienzi! Hoch Rienzi!

No b i l i No b i l i Ah! quale protervia! L’udite? Ha, welche Frechheit! Hört ihr ihn?

Or s i n i Or s i n i E noi? Strappategli la lingua! Und wir? Reißt ihm die Zunge aus!

Co l o n n a Co l o n n a (opponendosi all’impeto dei Nobili) Lasciatelo chiacchierare! Stupida robaccia! O laßt ihn schwatzen! Dummes Zeug!

Or s i n i Or s i n i Plebeo! Plebejer!

Co l o n n a Co l o n n a Vieni domani nel mio palazzo Komm morgen in mein Schloß,

4 Wagner: Rienzi – atto primo Signor Notaio, e prendi il denaro Signor Notar, und hol dir Geld per il tuo bel discorso ben studiato. für deine schön studierte Rede!

Co l o n n a , Or s i n i , No b i l i Co l o n n a , Or s i n i , No b i l i Ahah! il Pazzo, ci fa ridere! Haha! Den Narren, lacht ihn aus! Davvero nasce da nobile casata! Er stammt fürwahr aus edlem Haus. Sicuro: onorate qul gran signore. Verehret ja den großen Herrn, In verità non può niente, ma ben vorrebbe er kann zwar nicht, doch möcht er gern! [potere[

Ri e n z i Ri e n z i Indietro, amici, fermatevi! Zurück, ihr Freunde, haltet ein! Il rendimento dei conti non è lontano. Nicht fern wird die Vergeltung sein!

Ba r o n c e l l i , Ce cco , i l p o p o l o Ba r o n c e l l i , Ce cco , Vo l k Sentite l’ironia di questi insolenti? Hört ihr den Spott der Frechen an? Con un solo colpo li mettiamo a posto! Mit einem Streiche sei’s getan!

Ri e n z i Ri e n z i Indietro! Ricordatevi del vostro giuramento! Zurück! Gedenket eures Schwures!

Or s i n i Or s i n i Bene, basta con gli scherzi! Nun denn, so macht dem Spaß ein End’! La disputa non è finita, lo concluderemo con le Der Streit ist halb, wir fechten aus. armi.

Co l o n n a Co l o n n a Non sulla strada davanti ai plebei! Nicht in den Straßen vor Plebejern, All’alba, davanti alle porte della città! am Tagesanbruch vor den Toren.

Or s i n i Or s i n i Mi presento con tutta la schiera! Ich stelle mich mit voller Schar.

Co l o n n a Co l o n n a Le lance avanti! Uomo contro uomo! Die Lanzen vor, Mann gegen Mann!

Or s i n i Or s i n i Alla battaglia per Orsini! Zum Kampfe für Orsini!

No b i l i Di e No b i l i Alla battaglia per Colonna/Orsini! Zum Kampfe für Colonna/Orsini!

I No b i l i Di e No b i l i Fuori, armati alla battaglia Hinaus, gerüstet zum Kampfe, con lance e spade a cavallo! mit Speer und Lanze zu Pferd! Nella nebbia mattutina In Frührots nebligem Dampfe snudate le spade per Colonna/Orsini zieht für Orsini/Colonna das Schwert!

5 Wagner: Rienzi – atto primo

Il p o p o l o Da s Vo l k Alla lotta traggono i temerari Zum Kampfe ziehn die Frechen l’insolente spada. das übermüt’ge Schwert. Quando si potrà vendicare la vergogna Wann wirst die Schmach du rächen e difendere il nostro focolare? und schützen unsren Herd?

(Colonna e Orsini, insieme coi Nobili, abbandonano la scena in gran tumulto, al grido: Per Colonna! per Orsini!) Ri e n z i Ri e n z i (finora era affondato in profonde riflessioni) Per Roma!… Essi escono dalle porte… Für Rom! – Sie ziehen aus den Toren; ebbene, ve le chiuderò alle spalle!! nun denn, ich will sie euch verschließen!

Ra i m o n do Ra i m o n do Quando farai finalmente sul serio, Rienzi, Wann endlich machst du Ernst, Rienzi, e spezzerai la forza di quegli insolenti? und brichst der Übermüt’gen Macht?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Rienzi, quando apparirà il giorno Rienzi, wann erscheint der Tag, che promettesti e giurasti? den du verheißen und gelobt?

Ce cco Ce cco Quando verrà la pace, la legge, Wann kommt der Friede, das Gesetz, la difesa contro ogni prepotenza? der Schutz vor jedem Übermut?

Il p o p o l o Vo l k Rienzi, vedi, restiamo fedeli! Rienzi, sieh, wir halten Treu! O Romano, quando ci farai liberi? O Römer, wann machst du uns frei?

Ri e n z i Ri e n z i (Prendendo il Raimondo in disparte) Signor Cardinale, pensate a quel che deside- Herr Cardinal, bedenkt, was Ihr verlangt! rate! Kann stets ich auf die heil’ge Kirche baun? Potrò sempre contare sulla santa Chiesa?

Ra i m o n do Ra i m o n do Tieni fermo alla vista lo scopo e ogni mezzo Halt fest im Aug’ das Ziel, und jedes Mittel, ove tu sicuramente quello raggiunga, sia consi- erreichst du jenes sicher, sei geheiligt! derato santo!

Ri e n z i Ri e n z i Orsù! Sia pure! I Nobili Wohlan, so mag es sein! Die Nobili lasceranno tra poco la città: ecco il momento! verlassen bald die Stadt: die Zeit ist da! Voi amici, andatevene tranquilli alla case vostre, Ihr Freunde, ruhig geht in eure Häuser, e preparatevi e pregate per la libertà! und rüstet euch, zu beten für die Freiheit! Ma se udrete il richiamo della tromba Doch höret ihr der Trompete Ruf in durevole clangore risuonare, in langgehaltnem Klang ertönen, destatevi allora, e affrettatevi a me; dann wachet auf, eilet all herbei, libertà io annunzierò ai figli di Roma! Freiheit verkünd’ ich Romas Söhnen! 6 Wagner: Rienzi – atto primo ma degnamente, senza furore, Doch würdig, ohne Raserei, mostri ciuascuno di essere Romano! zeig’ jeder, daß er Römer sei! Benvenuto chiamerente quel giorno Willkommen nennet so den Tag, che vendicherà voi e l’onta vostra! er räche euch und eure Schmach!

Ra i m o n do Ra i m o n do All’alta opera io soccorrerò Dem hohen Werke steh’ ich bei, sì che ridondi in benedizione e salute. daß segensvoll und heilsam es sei!

Ba r o n c e l l i , Ce cco , i l p o p o l o Ba r o n c e l l i , Ce cco , Vo l k Fedelmente giuriamo obbedienza, Wir schwören dir Gehorsam treu, presto Roma sarà libera. und bald sei Roma wieder frei! Benvenuto sia il giorno solenne Willkommen sei der hohe Tag, che vendicherà noi e l’onta nostra! er räche uns und unsre Schmach!

(Tutti si allontanano tranquillamente, in diverse direzioni. Restano soltanto Rienzi, Adriano e Irene)

Scena II° Rienzi, Adriano, Irene [N° 2 – Terzetto]

Ri e n z i Ri e n z i (abbracciano Irene con violenta commozione) O sorella, parla, che cosa ti è accaduto? O Schwester, sprich, was dir geschah, Quale offesa hanno fatto a te, infelicissima? welch Leid dir Ärmsten angetan?

Ir e n e Ir e n e Io sono salva: è stato lui Ich bin gerettet: Jener war’s, che mi ha liberato dalle loro mani der mich aus ihrer Hand befreit.

(Rienzi osserva Adriano, che è rimasto in disparte, muto e raccolto in se stesso) Ri e n z i Ri e n z i Tu, Adriano! Come, un Colonna Adriano, du! Wie, ein Colonna protegge una giovane dal disonore? beschützt ein Mädchen vor Entehrung?

Ad r i a n o Ad r i a n o Il mio sangue, la mia vita per l’innocenza! Mein Blut, für die Unschuld! Rienzi, come? Non mi conosci? Rienzi, wie? Kennst du mich nicht? Chi mai mi ha chiamato masnadiero? Wer nannte je mich einen Räuber?

Ri e n z i Ri e n z i Tu indugi, Adriano; non te ne vai Du weilst, Adriano? Ziehst nicht fuori a combattere per i Colonna? hinaus zum Kampfe für Colonna?

Ad r i a n o Ad r i a n o Guai a me, che intendo la tua parola Weh mir, daß ich dein Wort versteh’, e riconosco quel che tu in te nascondi, erkenne, was du in dir birgst, e ho sentore di quel che tu sei, daß ich es ahne, wer du bist, e pure non posso farmi tuo nemico! und doch dein Feind nicht werden kann! 7 Wagner: Rienzi – atto primo

Ri e n z i Ri e n z i Io ti ho sempre conosciuto come un nobile, Ich kannte stets nur edel dich, l’onestà non ti fa orrore. du bist kein Greuel dem Gerechten. Adriano! Posso chiamarti amico? Adriano! Darf ich Freund dich nennen?

Ad r i a n o Ad r i a n o Rienzi, ah, che ti proponi? Rienzi, ha, was hast du vor? Io ti scorgo violento, dimmi, Gewaltig seh’ ich dich, sag an, a che adopri tu la violenza? wozu gebrauchst du die Gewalt?

Ri e n z i Ri e n z i Ebbene, farò Roma libera e grande, Nun denn! Rom mach’ ich groß und frei, la sveglierò dal suo sonno, aus seinem Schlaf weck’ ich es auf; e ciascuno che tu vedi nella polvere und jeden, den im Staub du siehst, io farò libero cittadino di Roma. mach’ ich zum freien Bürger Roms.

Ad r i a n o Ad r i a n o Feroce! Col nostro sangue! Entsetzlicher, durch unser Blut! Rienzi, tra noi non vi è nulla di comune!… Rienzi, wir haben nichts gemein!…

(Sta per andarsene, ma i suoi occhi cadono su Irene; si ferma) Ma posso io andarmene? Posso io costringere Und kann ich gehn? Kann ich bezwingen questo cuore! dieses Herz! Ahimè, mi prende uno spavento Weh mir, daß mich Entsetzen treibt, e pure… non potrò mai fuggire da lei! und doch ich nie sie fliehen kann!

Ri e n z i Ri e n z i Adriano! Ascoltami, ancora una parola! Adriano! Hör mich, noch ein Wort! Il mio spirito non escogita un ardito piano Nicht zum Verderben deines Standes per rovinare la tua casta; ersann mein Geist den kühnen Plan; la legge solo io voglio instaurare nur das Gesetz will ich erschaffen, cui popolo e nobili siano soggetti: dem Volk wie Edle untertan. Puoi biasimarmi, se da ladroni Kannst du mich tadeln, wenn aus Räubern voglio trasformarvi in giusti Nobili zu wahrhaft Edlen ich euch mache, come protezione e come solide colonne zu Schützern und zu festen Säulen dello stato e della buona causa? des Staates und der guten Sache?

Ad r i a n o Ad r i a n o Io sono il primo, la legge Ich bin der Erste, das Gesetz fedelmente a esercitare e proteggere; getreu zu üben und zu schirmen, ma alla meta dei superbi desideri doch an das Ziel der stolzen Wünsche non arrivi che per una via cosparsa di sangue, gelangst du nur durch blut’ge Bahn, e col furore di una vile plebe, durch eines feigen Pöbels Wut, e col sangue dei miei fratelli e di mio padre! durch meiner Brüder, meines Vaters Blut!

Ri e n z i Ri e n z i (con violenza) Sciagurato! Sangue! Sangue! Non i richiamare Unseliger! Blut! Blut! Mahne mich nicht an Blut! alla memoria il sangue! Ich sah es fließen - noch ist es nicht gerächt! Una volta lo vidi scorrere né ancora è vendi- Wer war es, der einst meinen armen Bruder,

8 Wagner: Rienzi – atto primo cato. den holden Knaben, als am Tiberstrande Chi fu che, un giorno, il povero mio fratello voll Unschuld er Irenen Kränze wand, mite fanciullo, mentr’egli sulla riva del Tevere wer war’s, der ihn aus rohem Mißverstand con innocenza per Irene intrecciava ghirlande, erschlug? Wer war es, den ich für diesen Mord chi fu che l’uccise per brutale malinteso? vergebens um Gerechtigkeit anrief? Chi fu che per questo assassinio invano io appellai per giustizia?

Ad r i a n o Ad r i a n o Che vergogna! Era un Colonna! Ha, Schande! Es war ein Colonna!

Ri e n z i Ri e n z i Sì, un Colonna! che fece il povero fanciullo Ha, ein Colonna! Was tat der arme Knabe al nobile, al patrizio Colonna? dem edlen, dem patrizischen Colonna? Sangue? Sì, Adriano di Colonna, Blut? Ja, Adriano di Colonna, io immersi questa mano profondamente nel ich tauchte diese Hand tief in das Blut, sangue, das aus dem Herzen meines Bruders quoll, che sgorgava dal cuore di mio fratello und schwur einen Eid! Weh dem, e feci un giuramento! Guai a colui der ein verwandtes Blut zu rächen hat! che ha da vendicare un sangue congiunto!

Ad r i a n o Ad r i a n o Rienzi, tu sei terribile! Rienzi, du bist fürchterlich! Che posso fare per espiare l’onta? Was kann ich tun, die Schmach zu sühnen?

Ri e n z i Ri e n z i Sii dei miei, Adriano! Sii Romano! Adriano, sei mein, sei ein Römer!

Ad r i a n o Ad r i a n o (con entusiasmo) Romano? E Romani io sia! Ein Römer? Laß mich ein Römer sein! Ora batte in questo petto Noch schlägt in dieser Brust un libero cuore romano. ein freies Römerherz. Sento il piacere della grandezza Es fühlt der Größe Lust, e l’intenso dolore della vergogna; der Schmach gewalt’gen Schmerz; per espiare quest’onta zu sühnen alle Schande, a te consacrerò questa vita weih’ ich dies Leben dir, nel libero paese di Roma. im freien Römerlande mi porterà gioia e felicità! winkt Glück und Freude mir!

Ir e n e Ir e n e Ancora batte nel suo petto Noch schlägt in seiner Brust un cuore libero di Romano ein freies Römerherz. davanti a tal gioia sublime Vor solcher Wonne Lust ogni dolore scompare! verschwindet jeder Schmerz! Con vincolo di nobile amore Mit hoher Liebe Bande a te il cuore mi trae zieht mich mein Herz zu dir, nel libero paese di Roma im freien Römerlande mi ride amore e felicità winkt Glück und Freude mir!

9 Wagner: Rienzi – atto primo

Ri e n z i Ri e n z i Ancor gli batte in petto Noch schlägt in seiner Brust un cuore libero di Romano ein freies Römerherz. che sente la gioia della grandezza Es fühlt der Größe Lust, e dell’onta il potente dolore! der Schmach gewalt’gen Schmerz! Chi porta ancora vergogna? Wer trüge länger Schande? Il popolo ci nobilita! Das Volk erheben wir! Nel libero paese di Roma Wenn frei der Römer Lande, gloria e grandezza avrai in premio lohnt Glück und Größe dir! L’ora si avvicina, l’alto mio ufficio mi chiama. Die Stunde naht, mich ruft mein hohes Amt. Adriano, ti affido mia sorella. Adriano, dir vertraue ich die Schwester. Tu l’hai salvata dalla vergogna e dall’onta, Du rettetest vor Schmach und Schande sie, proteggila dunque ancora! Questa è prova so schütze sie noch jetzt! Dies ein Beweis, che io ti ho per nobile, libero e grande. daß ich für edel, frei und groß dich halte! Mi rivedrete tra poco: l’opera si avvicina al Bald seht ihr mich, das Werk naht der Vollen- compimento! dung!

(Esce dal fondo)

Scena 3 (Adriano e Irene rimangono indietro) [N° 3 - Duetto]

Ad r i a n o Ad r i a n o Se ne va e ti lascia sotto la mia protezione, Er geht und läßt dich meinem Schutz; o amata, hai fiducia in me? o Holde, sprich, vertraust du mir?

Ir e n e Ir e n e Hai in mano il mio onore e quello della mia vita, Held meiner Ehre, meines Lebens, ho la più grande fiducia in te! mein höchstes Gut vertrau’ ich dir!

Ad r i a n o Ad r i a n o Ben sai che sono un Colonna Wohl weißt du, daß ich ein Colonna, e non mi sfuggi, pur essendo stata la mia und fliehst mich nicht, des ganzer Stamm schiatta ein Greuel dir und deinem Bruder? sciagura per te e per tuo fratello?

Ir e n e Ir e n e Perché la tua schiatta nomini? O, warum nennst du dein Geschlecht? Inorridisco davanti a te, mio salvatore, Mir graut vor dir, vor meinem Retter, se penso a quei superbi gedenke jener Stolzen ich, i quali mai perdoneranno che dal disonore die nie verzeihn, daß du vor Schande tu abbia salvato un’umile fanciulla. ein Bürgermädchen rettetest.

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah, non mi ricordare la sventura Ach, mahne jetzt nicht an den Jammer, che orribilmente noi e Roma minaccia! der uns, der Rom bedroht! Tuo fratello, quale spirito! Eppure! Dein Bruder, welch ein Geist! Doch ach! Ahimè! io lo vedo correre a rovina! Ich sehe ihn zugrunde gehn! La stessa plebe lo tradirà Der Pöbel selbst wird ihn verraten,

10 Wagner: Rienzi – atto primo e i Nobili lo puniranno, ihn zücht’gen wird der Nobili, e tu, Irene, quale sarà la tua sorte? und du, Irene, was dein Los? Eppure, ah! sia la tua sventura il mio segnale! Doch, ha, dein Unglück sei mir Losung! E ogni vincolo via scompaia! Und jede Bande schwindet hin! Per te, mia vita e mio bene! Für dich mein Leben und mein Gut!

Ir e n e Ir e n e E se io sarò felice? Und wenn ich glücklich bin?

Ad r i a n o Ad r i a n o O taci! O schweige! Della tua fortuna io tremo! Vor deinem Glücke zittre ich! Venga la notte, la morte, Es komme Nacht und Tod, e tuo sarò per sempre! und dein bin ich für ewig!

Ad r i a n o Ad r i a n o Sì, un mondo pieno di dolori Ja, eine Welt voll Leiden il tuo grato sguardo raddolcisce; versüßt dein holder Blick; con te dal mondo separarmi von ihr mit dir zu scheiden srà sorte divina. ist göttliches Geschick. Crollasse anche il mondo Bräch’ auch die Welt zusammen, e il filo di ogni speranza si spezzasse, riss’ jeder Hoffnung Band, le regioni dell’amore der Liebe Regionen ci offrirebbero una patria. beu’n uns ein neues Vaterland.

Ir e n e Ir e n e Sì, un mondo pieno di dolori Ja, eine Welt voll Leiden raddolcisce la felicità d’amore versüßt der Liebe Glück; con te dal mondo separarmi von ihr mit dir zu scheiden srà sorte divina. ist göttliches Geschick. Crollasse anche il mondo Bräch’ auch die Welt zusammen, e il filo di ogni speranza si spezzasse, riss’ jeder Hoffnung Band, le regioni dell’amore der Liebe Regionen ci offrirebbero una patria beu’n uns ein neues Vaterland.

(Trombe dietro la scena. I Colonna sfilano armati per la strada)) Ir e n e Ir e n e Dio santo! Che suono spaventoso! Ihr Heil’gen! Welche Schreckenstöne!

Ad r i a n o Ad r i a n o Mi è ben noto: L’adunata dei Colonna! Mir wohlbekannt: Colonnas Scharen!

Ir e n e Ir e n e (Correndo verso casa) Ahimè! Cercano una nuova preda! Weh mir! Sie suchen Beute!

Ad r i a n o Ad r i a n o Fermati. Io sono al tuo fianco! O bleib! Ich stehe dir zur Seite!

(Trombe degli Orsini, che con pari fragore arrivano precipitandosi su cavalli sulla strada) 11 Wagner: Rienzi – atto primo

Ad r i a n o Ad r i a n o Sono i masnadieri di Orsini; Das sind Orsinis Räuberscharen; gli sfrenato, corrono alla lotta! die Übermüt’gen, sie ziehn zum Kampfe! essi conoscono assassinio e scelleratezza! Sie kennen Mord und Schandtat nur! Io inorridisco! Che cosa orrenda! Ich schaudre! Welche Schreckensahnung! Che cupo grigiore mi attraversa il petto! Welch düstres Grau’n durchbebt die Brust! Eppure siate i benvenuti, orrore e morte! Doch seid willkommen, Schreck und Tod! Siete necessari per dimostrare il mio amore! Sie heißen meine Liebe mich bewähren!

(Ambedue si abbracciano appassionatamente)

Ad r i a n o e Ir e n e Ad r i a n o u n d Ir e n e Crollasse anche il mondo Bräch’ auch die Welt zusammen, e il filo di ogni speranza si spezzasse, riss’ jeder Hoffnung Band; le regioni dell’amore der Liebe Regionen ci offrirebbero una patria. beu’n uns ein neues Vaterland!

(Essi rimangono in un muto abbraccio. Si sente a grande distanza un suono di tromba molto prolungato. Dopo una pausa il medesimo suono si ripete alquanto più vicino. Irene si scioglie trasalendo dall’abbrac- cio)

Ir e n e Ir e n e Che cosa significa questo suono? Was für ein Klang?

Ad r i a n o Ad r i a n o È orrendo! Wie schauerlich!

(La tromba è sempre più vicina) Che cosa significa questo? Was hat das zu bedeuten? Non è il suono di guerra dei Colonna. Das ist kein Kriegsruf der Colonna.

(si appartano)

Scena 4 (Un trombettiere entra in scena e trae dalla tromba un suono molto prolungato. Da tutte le vie, da tutte le case, irrompe il popolo nel più esultante tumulto) [N° 4 - Finale]

Co r o d e l p o p o l o Ch o r d e s Vo l k Benvenuto, benvenuto grande giorno! Gegrüßt, gegrüßt sei, hoher Tag! L’ora si avvicina! L’onta è finita! Die Stunde naht! Vorbei die Schmach!

(È spuntato il giorno: il Laterano arde nel pieno dell’aurora. L’Organo comincia; il popolo, nell’udirne gli accordi, frena subito il tumulto e cade in ginocchio, così che tutta la piazza fino alla chiesa è coperta di folla inginocchiata. Dal Laterano, le cui porte sono ancoea chiuse, si ode il seguente canto)

Co r o i n l a t e r a n o Ch o r i n l a t e r a n Destatevi, o dormineti vicini e lontani, Erwacht, ihr Schläfer nah und fern, e il lieto messaggio ascoltate; und hört die frohe Botschaft an: la stella di Roma, spenta nell’onta, daß Romas schmacherloschner Stern nuova luce ha dal cielo acquistato! vom Himmel neues Licht gewann! Vedete come raggia e simile al sole Seht, wie er strahlt und sonnengleich 12 Wagner: Rienzi – atto primo dardeggia vittoriosa nel lontano mondo a in ferne Nachwelt siegend bricht! venire! Zur Nacht sinkt Schmach, so totenbleich, L’onta, in pallore di morte, nella notte affonda; zum Wonnetag steigt Freiheitslicht! sale la luce della libertà in giorno di letizia!

(Le porte del Laterano si spalancano. La chiesa è gremita di sacerdoti e monaci di tutti gli ordini. Rienzi compare in piena armatura, a capo scoperto; al suo fianco Raimondo e i capi del popolo in abito da festa. Alla vista di Rienzi il popolo si alza e lo saluta col più sfrenato entusiasmo.)

Il p o p o l o Vo l k Rienzi! Ah, Rienzi! Viva! Rienzi! Ha, Rienzi hoch! Ecco il salvatore, l’onta è passata! Der Retter naht, vorbei die Schmach!

Ri e n z i Ri e n z i (apparendo sulla grande scalinata) Risorgi, augusta Roma, ancora! Erstehe, hohe Roma, neu! Sii libera! E libero ogni romano! Sei frei, sei jeder Römer frei!

Il p o p o l o Vo l k Sii libera Roma! E libero ogni romano! Frei Roma! Jeder Römer frei!

Ri e n z i Ri e n z i la libertà di Roma sia legge, Die Freiheit Roms sei das Gesetz, a lei soggetto sia ogni romano; ihm untertan sei jeder Römer; duramente punita sia violenza e rapina, bestraft sei streng Gewalt und Raub, e ogni predone si abbia per nemico di Roma! und jeder Räuber Romas Feind! E chiusa rimanga, come oggi è chiusa, Verschlossen sei, wie jetzt es ist, la porta di Roma ai tracotanti. den Übermüt’gen Romas Tor; Ma benvenuto sia chi la pace porta willkommen sei, wer Frieden bringt, e chi alla legge giura fedeltà. wer dem Gesetz Gehorsam schwört. Che l’ira vostra colpisca i nemici, Die Feinde treffe euer Grimm, e si annienti la schiera dei predoni; vernichtet sei der Frevler Schar, così che il pellegrino libero e lieto tragga, daß froh und frei der Pilger zieh’, e il pastore della gregge segue sicuro! geschützt der Hirt der Herde folg’! - Giurate dunque di far scudo alla legge, So schwört, zu schirmen das Gesetz, il santo giuro giiurate di liberi romani! schwört freier Römer heil’gen Schwur!

Il Po p o l o Vo l k Libertore! Salvastore! Alto eroe! Befreier, Retter, hoher Held! Rienzi, il nostro giuramento odi! Rienzi, höre unsern Schwur! Noi ti giuriamo, così libera e grande Wir schwören dir, so groß und frei Roma essere dovrà, come già fu Roma. soll Roma sein, wie Roma war. Contro bassezza e tirannia Vor Niedrigkeit und Tyrannei il nostro ultimo sangue ella preservi. sie unser letztes Blut bewahr! Onta e rovina noi giuriamo Tod und Verderben schwören wir al temerario contro l’onore di Roma! dem Frevler an der Römer Ehr’! Un popolo nuovo a te risorga, Ein neues Volk erstehe dir, grande e augusto come gli avi suoi. wie seine Ahnen groß und hehr!

(Cecco e Baroncelli escono dalla folla e prendono consiglio con alcuni; Cecco ottiene da loro incarico di parlare)

13 Wagner: Rienzi – atto primo

Ce cco Ce cco (al popolo) Romani, parlate! Ora poiché liberi siamo, Ihr Römer, sprecht! Nun, da wir frei, chi fu che tali vi ha reso? wer war’s, der uns dazu gemacht? Chi fu a insegnare a ciascuno di voi Wer war’s, der jeden unter uns belehrte, che cos’è Roma e cosa essa fu? was Rom sei und was es war? Popolo egli ci ha fatto; Geschaffen hat er uns zum Volk, e prò m’ascoltate e consentite: drum hört mich an und stimmt mir bei: sia questo il suo popolo ed egli il re! es sei sein Volk und König er!

Il p o p o l o Vo l k (con selvaggio entusuasmo) Salve Rienzi! Re dei Romani, salve! Rienzi Heil! Der Römer König Heil!

Ad r i a n o Ad r i a n o (fra sé, sul davanti) Infelice! Come? Oserebbe egli? Unglücklicher! Wie, sollt’ er’s wagen?

(Domina una grande eccitazione. Non appena Rienzi comincia, rapidamente si quieta) Ri e n z i Ri e n z i Non così! Liberi io vi volli! Nicht also! Frei wollt’ ich euch haben! La santa chiesa regni qui, Die heil’ge Kirche herrsche hier, e le leggi dia un senato. Gesetze gebe ein Senat. Ma se protettore mi scegliete Doch wählet ihr zum Schützer mich di quei diritti che spettano al popolo, der Rechte, die dem Volk erkannt, indietro riguardte verso gli avi, so blickt auf eure Ahnen e tribuno del popolo nominatemi! und nennt mich euren Volkstribun.

Il p o p o l o Vo l k (commossi, con nobile contegno) Salve Rienzi! salve a te, tribuno del popolo, Rienzi, Heil dir, dir Volkstribunen, presidio della nostra libertà! Hort unsrer Freiheit!

Ra i m o n do Ra i m o n do la benedizione del Santo Padre scenda Des Heil’gen Vaters Segen ruht su di te, Tribuno ed eroe della pace! auf dir, Tribun und Friedensheld!

Ir e n e Ir e n e Salute e te, Rienzi, fratello glorioso! Heil dir, Rienzi, glorreicher Bruder!

Ad r i a n o Ad r i a n o E ti segue di tutti la benedizione! Und aller Segen folge dir!

Ri e n z i Ri e n z i Romani! Ecco che vi giuro Ihr Römer! Nun, so schwöre ich, di proteggere voi e il diritto vostro. zu schützen euch und euer Recht! A lungo fiorisca la nuova schiatta di Roma. Lang blühe Romas neu Geschlecht!

14 Wagner: Rienzi – atto primo

Il p o p o l o Vo l k Liberatore, salvatore, altissimo eroe; Befreier, Retter, hoher Held; Roma libera ti giura fedeltà! dir huldigt freier Römer Schwur!

Co r o g e n e r a l e Al l g e n e i n e r Ch o r Noi ti giuriamo, così libera e grande Wir schwören dir, so groß und frei Roma essere dovrà, come già fu Roma. soll Roma sein, wie Roma war. Contro bassezza e tirannia Vor Niedrigkeit und Tyrannei il nostro ultimo sangue ella preservi. sie unser letztes Blut bewahr’! Onta e rovina noi giuriamo Schmach und Verderben schwören wir al temerario contro l’onore di Roma! dem Frevler an der Römer Ehr’! Un popolo nuovo a te risorga, Ein neues Volk erstehe dir, grande e augusto come gli avi suoi! wie seine Ahnen groß und hehr!

(cala il sipario)

15 Wagner: Rienzi – atto secondo ATTO SECONDO Un gran sala nel Campidoglio. In fondo un ampio portale aperto, al quale conduce dal di fuori una larga gradinata, e a traverso il quale si gode una gran vista sui punti più elevati della città di Roma. Alzato il sipario si sente il canto dei Messi di Pace, come se si avvicinassero dalle strade. Quando il canto sta per finire, il corteo dei Messi di Pace entra per il portale. Essi sono rappresentati da giovinetti delle migliori famiglie di Roma; vestiti mezzo all’antica, in abiti di seta bianca, portano ghirlande sui capelli e bastoni d’argento in mano. Scena I° [N° 5 - Introduzione]

Me s s i d i p a c e Ch o r d e r f r i e d e n s b o t e n Romani, ascoltate il messaggio Ihr Römer, hört die Kunde della gradevole pace; des holden Friedens an: Al santo suolo di Roma Auf Romas heil’gem Grunde conducono allegramente tutte le strade! wallt freudig jede Bahn! Nei cupi burroni rocciosi In düstrer Felsen Schluchten penetra il raggio dorato del sole. drang goldner Sonne Schein; Nei sicuri golfi del mare in Meeres sichren Buchten si gonfiano le bianche vele. zieht froh die Segel ein! Poiché è arrivata la pace Denn Friede ist gekommen, e si è raggiunta la luce della libertà, der Freiheit Licht gewonnen! Esultate valli! Jauchzet, ihr Täler! Gioite, montagne Frohlockt, ihr Berge!

(Rienzi entra: egli appare vestito da Tribuno in costume pomposo e fantastico. Lo seguono i Senatori, tra i quali si trovano Baroncelli e Cecco) Ri e n z i Ri e n z i Tu, messaggero di pace, parla, Du, Friedensbote, sage an, hai compiuto la tua missione? hast deine Sendung du vollbracht? Hai percorso tutta la terra romana Zogst du durchs ganze Römerland e hai portato la pace e la benedizione? und bringest Frieden du und Segen uns?

Un m e s s o d i p a c e Ei n f r i e d e n s b o t e n Ho visitato le città e la campagna, Ich sah die Städte, sah das Land, e ho camminato lungo la spiaggia del mare; ich zog entlang des Meeres Strand; i miei piedi, veloci e decisi mi hanno portato so weit das Land der Römer reicht, fin dove finisce il paese dei romani. trug mich mein Fuß beschwingt und leicht. In tutti i luoghi ho portato la pace Und Frieden fand ich überall, risuonando ovunque allegri echi di giubilo. froh tönt des Jubels Widerhall. Libero pascola il pastore il suo gregge Frei treibt der Hirt die Herde hin, e riccamente splendono i frutti nel campo. reich prangt der Felder Fruchtgewinn. Le mura della città si sgretolano Der Burgen Wälle stürzen ein, poiché tutti i romani vogliono essere liberi. denn frei will jeder Römer sein.

Ri e n z i Ri e n z i (in commossa letizia, cadendo in ginocchio) Gloria a te e al tuo potere supremo! Dir Preis und deiner hohen Macht! Per te, mio Dio, ho potuto realizzarlo! Durch dich, mein Gott, hab’ ich’s vollbracht!

16 Wagner: Rienzi – atto secondo

I Se n a t o r i Di e Se n a t o r e n A Te siamo debitori di tutta la nostra fortuna; Dir alles Glück verdanken wir, o il più grande dei Romani: onore a Te! dem größten Römer, Ehre dir!

Ri e n z i Ri e n z i Andate, messaggeri della pace, camminate Geht, Friedensboten, ziehet denn per tutte le strade di Roma durch alle Straßen Romas hin, portando il vostro messaggio a tutti i romani! bringt jedem Römer eure Kunde!

Me s s i d i p a c e Ch o r d e r f r i e d e n s b o t e n Romani, ascoltate il messaggio etc. Ihr Römer, hört die Kunde, etc. (I Messi di Pace lasciano, mentre il canto dura, la scena, e si allontanano per il grande portale. Il canto muore in lontananza. Rienzi rimane in atto di preghiera; i Senatori lo contemplano pieni di commozione. Entrano Colonna, Orsini e i Nobili. Essi salutano Rienzi con superba deferenza.)

Co l o n n a Co l o n n a Rienzi, ricevi il saluto della pace! Rienzi, nimm des Friedens Gruß!

Ri e n z i Ri e n z i Salute a voi – Quello che mancava a Roma per Heil euch! - Was fehlt noch Rom zu seinem la sua felicità, Glücke, fino a che i suoi poderosi e altezzosi nemici da seine mächt’gen, stolzen Feinde jetzt non fossero ritornati e non le giurassero fedeltà. zurückgekehrt und Treue ihm geschworen!

Co l o n n a Co l o n n a Rienzi, ti ammiro. Rienzi, ich bewundre dich; È certo che mai trovai questa grandezza in te. zwar sucht’ ich diese Größe nie in dir, Ma sei qui. Desidero riconoscerla! doch sei’s darum! Ich will sie anerkennen!

Ri e n z i Ri e n z i La pace è solo opera della grandezza della Des Friedens, des Gesetzes Größe nur, legge nicht meine, sollt ihr anerkennen! non mia, ed in essa devi riconoscerla! Vergeßt es nie, daß dieser Preis es war, Non dimenticater che questo era il premio um den wir kämpften; - daß diese Tore sich per il quale lottiamo; – che queste porte euch öffneten, nur da ihr Treu’ ihm schwurt, vi saranno aperte solo se giurate fedeltà, daß ihr ihm untertan sein sollt se vi sottomettete ad essa wie der geringste der Plebejer! come il più umile dei plebei! Die Mauern eurer Schlösser saht ihr fallen, Ho vista cader i muri dei vostri palazzi durch die ihr Rom zum Räuberlager machtet. nei quali faceste diventare Roma un covo di Weh euch, wenn ihr drum Groll noch nährt, ladri. wenn euer Herz der neue Tag noch nicht Guai a voi se vi alimenta ancora un rancore, erwärmt! Weh euch beim kleinsten Übertritt! se i vostri cuori non si riscaldano al nuovo Denn ich vor allem schütze das Gesetz, giorno! ich, der Tribun… Ihr Herrn und Edlen, ich Guai a voi alla minima scappatella! erwarte euch zum Feste in diesen Sälen! Poiché prima di tutto io proteggo la legge, io il Tribuno!… Signori e nobili, io in questi saloni vi aspetto per la festa!

(Saluta i Nobili con amichevole degnazione e si allontana coi Senatori)

17 Wagner: Rienzi – atto secondo Scena II° (Orsini, Colonna, Nobili) [N° 6 - Scena, Terzetto e Coro]

Or s i n i Or s i n i Colonna, udisti la parola temeraria? Colonna, hörtest du das freche Wort? Siamo dannati a soffrire tale onta? Sind wir verflucht, zu dulden solche Schmach?

Co l o n n a Co l o n n a Ah! Quale rabbia! Egli, il plebeo Ha, wie ich knirsche! Der Plebejer, er, che io per scherno tenevo alla mia tavola! den ich zum Spott an meiner Tafel hielt!

Or s i n i Or s i n i Che c’è da fare? Siamo vinti. Was ist zu tun? Wir sind besiegt. E questa plebe, che con i piedi Und dieser Pöbel, den mit Füßen wir noi calpestammo, com’è mutata! getreten, wie verwandelte er sich! La folla è armata; coraggio, entusiasmo Die Masse ist bewaffnet, Mut und Begeisterung è in ogni plebeo. in jedem der Plebejer.

Co l o n n a Co l o n n a La plebe? Ma che! Der Pöbel - ha! È Rienzi che ne fa dei cavalieri; Rienzi ist’s, der ihn zu Rittern macht. Toglile Rienzi, e sarà quel ch’ella fu. Nimm ihm Rienzi, und er ist, was er war.

(I Nobili fanno uno stretto cerchio attorno a Orsini e Colonna.) Or s i n i Or s i n i (segretamente) Così dovrebbe su lui solo So wäre denn auf ihn allein cadere il colpo che gioverà a noi? der Streich zu führen, der uns frommt?

Co l o n n a Co l o n n a (c.s.) Egli è l’idolo di questo popolo, Er ist der Götze dieses Volks, che egli tiene sotto fraudolento inganno. das er durch Trug verzaubert hält.

Or s i n i Or s i n i Ma con la forza e a viso aperto Doch für Gewalt und offne Tat siamo troppo deboli, nulla possiamo. sind wir zu schwach, vermögen nichts.

Co l o n n a Co l o n n a Che ci rimane? Uccidetelo Was bleibt uns übrig? Tötet ihn nel bel mezzo di questa genia di pazzi… inmitten dieser Narrenbrut, Scomparsa sarà ogni grandezza e nostro il hin ist die Pracht und uns der Preis! premio!

Or s i n i Or s i n i Ah! Vero tu parli! E questo colpo… Ha, du sprichst wahr! Und diesen Stoß, chi più sicuro di me lo vibrerà? wer führt ihn sichrer wohl als ich?

18 Wagner: Rienzi – atto secondo Oggi si fa festa in queste sale, Heut ist das Fest in diesen Sälen, intorno a me stringetevi: io non fallo mai! schließt euch um mich, ich fehle nie!

Co l o n n a Co l o n n a Quattrocento lance, cui egli Vierhundert Lanzen, denen er chiuse la città, io introduco, die Stadt verschloß, bring’ ich herein, rapido occupo il Campidoglio, besetze schnell das Kapitol, ed ecco Roma nuovamente nostra. und Rom gehört von neuem uns.

I No b i l i No b i l i (sobbalzando selvaggiamente) Così sia! So sei’s!

(Adriano è entrato e, inosservato, s’è confuso nel gruppo dei Nobili. Egli s’avanza)

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah! Traditori, assassini! Parlate, Ha, Meuchelmörder! Sprecht, che congiurate? Che andate macchinando? was habt ihr vor? Was brütet ihr?

Or s i n i Or s i n i (atterrito) Colonna, parla, siamo traditi? Colonna, sprich, sind wir verraten?

Co l o n n a Co l o n n a (lancia ad Adriano una tagliette occhiata) Chi sei tu? Dimmi, sei mio figlio? Wer bist du? Sag, bist du mein Sohn? Ah, o sei tu il mio traditore? Ha, oder bist du mein Verräter?

Ad r i a n o Ad r i a n o Figlio sono di un cavalleresco padre, Des ritterlichen Vaters Sohn, che l’onore dilesse fino alla tarda età; der Ehre bis ins Alter liebte, che straniero rimase ad ogni misfatto, der fremd war jeder Bubentat, nemico di Orsini e della sua masnada. Orsinis Feind und seiner Rotte.

Or s i n i Or s i n i Traditore, svergognato ragazzo! Verräter, frecher Knabe du!

Co l o n n a Co l o n n a Tu insegni al tribuno queste parole? Lehrt solches Wort dich der Tribun? Guai a te! Ora mi dovrai parlare Weh dir, erkenne ich für wahr, di ciò che sospettavo, il tuo disonore! wie ich sie ahne, deine Schmach!

Ad r i a n o Ad r i a n o Sei ancora cieco, padre mio? Bist du noch immer blind, mein Vater?

Co l o n n a Co l o n n a Ah, taci! Sei nelle sue mani Ha, schweig! Du bist in seinen Händen, e come traditore del tuo proprio padre und zum Verräter am eignen Vater ti utilizza il Tribuno! Fuggi la lui! benutzt dich der Tribun! Fluch ihm! 19 Wagner: Rienzi – atto secondo È arrivato il suo ultimo giorno! Erschienen sei sein letzter Tag!

Ad r i a n o Ad r i a n o Oh Dio! Ho inteso bene? O Gott, so hört’ ich wirklich recht? State tramando un fosco assassinio? Ihr brütet finstern Meuchelmord? Voi congiurati, non macchiate Laßt euch beschwören, o beschimpft così i vostri nomi, già sporchi nicht so die Namen, schon genug per il latrocinio e la violenza! befleckt durch Raubtat und Gewalt!

Or s i n i Or s i n i Senti il traditore! Come, Colonna, Hört den Treulosen! - Wie, Colonna, non punisci tuo figlio? du züchtigst deinen Knaben nicht?

Co l o n n a Co l o n n a (duramente ad Adriano) Sappi dunque! Oggi in queste sale, So wisse! Heut, in diesen Sälen, il Tribuno morirà di nostra mano… stirbt der Tribun von unsrer Hand. Tu lo sai, maledetto! Or dunque va’, Du weißt’s, Verworfner! Geh denn hin, e a lui tradisci me, tuo padre! verrate ihm mich, deinen Vater!

Ad r i a n o Ad r i a n o Orribile! Ah! Spaventoso mio destino! Entsetzlich! Ha, mein Schreckenslos! Oh! odi l’alto comando dell’onore! O hör’ der Ehre Hochgebot! ascolta la preghiera di tuo figlio! Hör’ deines Sohnes Flehen an! Vedimi in angoscia mortale! Sieh’ mich in meiner Todesnoth! Disperazione, infelicissimo, mi coglie! Verzweiflung fasst mich Ärmsten an!

Or s i n i e No b i l i Or s i n i u n d No b i l i Così sia! A lui morte è giurata! So sei’s! Geschworen ist ihm Tod, Per l’onta nostra si compia!… Für unsre Schmach sei es gethan! – In queste sale, in rosso sangue, In diesen Hallen, blutigroth, finirà la carriera del Tribuno! Soll enden des Plebejers Bahn.

Co l o n n a Co l o n n a Così sia! A lui morte è giurata! So sei’s! Geschworen ist ihm Tod, Per l’onta nostra si compia!… Für unsre Schmach sei es gethan! – Fuggi la maledizione mia che ti minaccia: Flich’ meinen Fluch, der dich bedroth; essa colpirà il parricida! Den Vatermörder trifft er an!

(Colonna respinge da sé con violenza Adriano; egli e gli altri Nobili si allontanano.) Ad r i a n o Ad r i a n o (rialzandosi pallido da terra) Sarò dunque traditore: Ich will denn ein Verräter sein: Rienzi, fratello di Irene, viva! Irenens Bruder, Rienzi, lebe!

(Fa per andarsene, improvvisamente rabbrividisce e torna indietro.) Traditore! Ah! Che cosa vuoi fare? Verräter! Ha, was willst du tun? Mio padre… lui?… sulla sua testa grigia Mein Vater...er?...sein graues Haupt la scure del boia? Ah, mai più! dem Henkerbeil? Ha, nimmermehr!

20 Wagner: Rienzi – atto secondo Santo Cielo, proteggimi dalla pazzia! Ihr Heil’gen, schützt vor Wahnsinn mich!

(Esce)

Scena III° (S’avvicinano, entrando per il portale, cortei festosi di borghesi romani e di Noili) [N° 7 - Finale]

Co r o Ch o r Echeggiate accordi solenni! Erschallet Feierklänge! Intonate inni di letizia! Stimmt Jubellieder an! I cati onorano colui che a noi Ihn ehren die Gesänge, ottenne libertà! der Freiheit uns gewann!

(Entra Rienzi, e con lui Irene e i Senatori. Littori lo precedono. Tutti lo salutano) Ri e n z i Ri e n z i Salve a voi tutti, Romani! Seid mir gegrüßt, ihr Römer all! Ah, quale vista mi si offre, Ha, welch ein Anblick beut sich mir dar, congiunti, ornati a festa di pace! vereint, geschmückt zum Friedensfest! - Viva la pace! A lungo fiorisca a Roma! Der Friede hoch! Lang blühe Rom!

Co r o Ch o r Viva la pace! A lungo fiorisca a Roma! Der Friede hoch! Lang blühe Rom!

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i (con la massa, in ufficio di pretore) Si avvicinano gli inviati, Es nahen die Gesandten sich, quelli di terre vicine e lontane. die Nah und Fern dir zugesandt!

(Introdotti da Baroncelli, sfilano gli ambasciatori delle città lombarde, di Napoli, di Boemia, di Baviera e d’Ungheria, con festoso seguito di araldi; ciascuno di essi porge a Rienzi uno scritto) Ri e n z i Ri e n z i (agli ambascitori) In nome di Roma vi ringraziamo Im Namen Roms nehmt vollen Dank! Mai sciolga invidia la bella alleanza. Nie ende Neid den schönen Bund! - Sì, Dio, che miracolo creò per mezzo mio, Ja, Gott, der Wunder schuf durch mich, vuole che già non ci appaghiamo. verlangt, nicht jetzt schon stillzustehn. Sappiate dunque, non solo Roma sia libera: So wißt, nicht Rom allein sei frei - no! Italia tutta deve essere libera! nein, ganz Italien sei frei! Salve alla lega italica! Heil dem ital’schen Bunde!

Co r o g e n e r a l e Al l g e m e i n e r Ch o r (con entusiasmo) Salve alla lega italica! Heil dem ital’schen Bunde!

21 Wagner: Rienzi – atto secondo

Ri e n z i Ri e n z i (con esaltazione sempre crescente) E oltre ancora Iddio mi trae: Und weiter noch treibt Gott mich an! - In nome di questo popolo di Roma, Im Namen dieses Volks von Rom e in virtù del potere che mi è stato assegnato und kraft der mir verliehnen Macht metto i principi tedeschi davanti, lad ich die Fürsten Deutschlands vor, prima che sia eletto il nuovo imperatore, bevor ein Kaiser sei gewählt, che offrano ai Romani il diritto sein Recht den Römern darzutun, di nominare il loro proprio re. mit dem er König Roms sich nennt. E Roma lo eleggerà ben presto Auch Rom erwähle ihn so fort poiché Roma è libera e fiorirà a lungo! denn Rom sei frei und blühe lang!

(Grande impressione su tutti: movimenti di stupore degli ambasciatori di Boemia e d’Ungheria) Or s i n i Or s i n i (a bassa voce a Colonna) L’insolente! Ma è pazzo? Der Übermüt’ge! Ist er toll?

Co l o n n a Co l o n n a (segretamente, a Orsini) Ah! Quasi ti risparmia il colpo! Ha, fast erspart er dir den Stoß!

Ri e n z i Ri e n z i Araldo, che la festa cominci! Herold, beginnen mag das Fest!

(S’avanza un araldo, e dispone i preparativi per la rappresentazione di una pantomima. Adriano si spinge vicino a Rienzi) Ad r i a n o Ad r i a n o (inosservato e piano a Rienzi) Rienzi, sta in guardia! Rienzi, sei auf deiner Hut!

Ri e n z i Ri e n z i Tradimento mi incombe? Droht mir Verrat?

Ad r i a n o Ad r i a n o Guardati: non più! Schütz dich! Nichts weiter!

Ri e n z i Ri e n z i Tradimento? Da parte di quali nobili? Verrat? Von wem als diesen Edlen?

Ad r i a n o Ad r i a n o È solo una mia supposizione Nur meine Ahnung!

Ri e n z i Ri e n z i Non aver paura! Fürchte nichts! Una cotta di maglia protegge il mio petto! Ein Panzerhemd deckt meine Brust!

(Invia Baroncelli con un incarico segreto.)

22 Wagner: Rienzi – atto secondo

L’Ar a l do De r He r o l d Romani, la festa comincia. Ihr Römer, es beginnt das Fest. Verrà messo in scena un grande dramma. Ein hohes Schauspiel stellt sich dar. Si imparerà come avvenne la morte di Lucrezia, Erfahret, wie einst Lucretias Tod, Attraverso l’eroica impresa di Bruto durch Brutus’ Heldentat gerächt, il Tiranno Tarquinio fu cacciato Tarquinius’ Tyrannei vertrieb e i figli di Roma ottennero la libertà- und Romas Söhnen Freiheit gab.

[Pantomima]

(Compaiono: Collatino, Bruto e giovani romani; Lucrezia, Virginia e donne del seguito di Lucrezia. – Colla- tino e Lucrezia: egli deve lasciarla; il re Tarquinio l‘ha invitato a una festa, alla quale l’accompagneranno i suoi amici. Lucrezia angosciosamente: – non la deve lasciare, ella trepida nella sua assenza. Collatino: – egli deve aderire all’invito, perché occorre cullare il tiranno in sicurezza, per rovinarlo con più certezza. Lucrezia: – lo scongiura di non lasciarla, almeno per oggi; ella si sente torturata dai più terribili presagi, che sogni orrendi della notte precedente hanno destato in lei. Collatino la calma: – fosse per avventura malata? Ella ha bisogno di riposo, di distrazione. Ordina a Virginia e alle ancelle di vegliarla fedelmente e di distrarla con piacevoli giochi. Prende teneramente congedo da Lucrezia; ella l’abbraccia con passione. Si allontana coi suoi amici; Lucrezia si adagia melanconicamente su un divano. Virginia si avvicina a lei con premura e le rivolge una domanda, se voglia permettere a lei e alle sue ancelle di rasserenarla col gioco e con la danza. Lucrezia consente. Alcune danno di piglio all’arpa, le altre si ordinano a danza. Tarquinio ha fatto la posta alle donne: ad un suo comando erompono armati, che dopo violento contrasto si impadroniscono delle donne e le trascinano via con sé. Lucrezia è svenuta per lo spavento. Tarquinio è solo con lei; egli la contempla pieno di sfrenato desiderio e cerca di impadronirsi della svenuta. Lucrezia si desta dal suo stordimento; comprende subito la sua terribile condizione, e cerca di fuggire. Tarquinio la trattiene: ella cerca di respingerlo. Lottano per un certo tempo; spesso ella si libera e cerca di fuggire in diverse dire- zioni. Ella cerca con gesti supplichevoli di allontanarlo da sé. Egli, non curante delle sue preghiere, cerca di abbracciarla. Lottano ancora una volta. Disperata, elle si getta avanti a lui in ginocchio, e lo scongiura supplichevole di risparmiare il suo onore. Tarquinio la rialza e si inginocchia egli stesso davanti a lei. La prega di non contrastare più a lungo il suo desiderio; la sua bellezza gli infonde troppo più grande ardore in lui, di quel che egli non dovrebbe vedere spento. Ella deve pensare chi egli sia: il dominatore dei Romani, al quale spetta di comandare su tutti e anche su lei. Lucrezia lo respinge con orrore e con disprezzo. Il che eccita il suo furore; con rude violenza cerca di impadronirsi di lei. Ella si difende disperatamente. Le sue forze sembrano alla fine soggiacere. Egli l’afferra e la trascina verso il divano. Improvvisamente ella lo respinge di nuovo con violenza: gli ha strappato la spada e minaccia di trafiggersi, se egli non l’abbandoni. Ciò nondimeno, egli le si fa addosso e cerca di riprenderle la spada. Ella lo respinge e si caccia la spada nel petto con espressione trionfante. Cade al suolo morta. Tarquinio resta in piedi, senza movimento, in preda al più profondo turbamento. I suoi armati si avvicinano e gli portano la notizia che ritorna Collatino, accompagnato da un forte numero di suoi amici; lo esortano a fuggire. Egli li segue. Collatino, Bruto, Virginia e gli amici di Collatino entrano. Virginia si era liberata dagli armati di Tarquinio e affrettandosi a Collatino, lo aveva informato di tutto quanto era avvenuto durante la sua assenza. Essi contemplano il cadavere. Collatino si getta sulla morta con violento dolore. Tutti assistono presi dal più profondo orrore. Bruto si riprende per primo; rialza Collatino e afferra la spada, con la quale Lucrezia si è trafitta. Con gesto eroico, del quale gli altri stupiscono, Bruto brandisce a due mani la spada verso il cielo, e giura in quest’atto l’abbattimento del tiranno. Egli tende agli altri la spada e li invita a prestare il mede- simo giuramento. Tutti, travolti dall’esempio di Bruto, giurano su quella la punizione della tirannia. Bruto li invita a rapida attuazione del loro giuramento: essi sono decisi a ricorrere subito ai mezzi estremi. Snudano le loro spade, sollevano il cadavere di Lucrezia e s’affrettano via. Si presenta Tarquinio accompagnato da armati. Egli è fuggitivo, il suo passo debole e vacillante. Pieno di furore e di orrore, guarda dietro di sé. I suoi compagni lo invitano a fuggire. Egli si getta a terra con furiosa disperazione e sdegna di fuggire. Finalmente i suoi aici lo inducono a seguirli. Egli guarda indietro acora

23 Wagner: Rienzi – atto secondo una volta: con un gesto come se ormai tutto fosse perduto, getta via il suo diadema e fugge coi suoi com- pagni. Bruto, Collatino e le schiere della gioventù romana giungono tutti in armi, inseguendo Tarquinio sulla scena. Bruto li trattiene dal continuare l’inseguimento; la vittoria è decisa, il giuramente adempiuto, il tiranno annientato e Roma libera. Bruto invita a deporre le armi e di ornarsi di pacifiche olive, poiché dovrà ora regnare pace e libertà. Ma le armi devono stare sempre pronte, per proteggere la pace e la libertà contro ogni nuovo tiranno. Tutti, con in una mano la spada e nell’altra la corona d’ulivo, giurano di difen- dere questa con quella. Danza pirrica

Echeggiano trombe. Appare un corteo di cavalieri in costume medievale, rappresentanti Romani al tempo di Rienzi. I Romani vestiti all’antica, che hanno già deposto le loro armi, vengono esortati da Bruto a difen- dersi contro nuovi tiranni. Sono sfidati dai cavalieri; afferrano le armi e cominciano il combattimento. Gli antichi Romani formano coi loro scudi una testuggine, sulla quale salgono i loro più valenti eroi, Bruto alla testa; e di lassù combattono vittoriosamente i cavalieri. La vittoria è decisa, i cavalieri soccombono. Appare le dea della Pace seguita da vergini, delle quali alcune sono vestite all’antica, altre alla medievale. La dea della Pace riconcilia i Romani antichi con i nuovi. A un suo comando le vergini in costume medie- vale ornano con ghirlande di pace i Romani antichi, e quelle in costume antico i nuovi Romani, e si accom- pagnano a loro, così che nella danza di festa che segue, le coppie risultano sempre compoiste da un uomo in costume antico e da una fanciulla in costume medievale e viceversa. Danza di festa, simboleggiante l’unione della Roma antica con la nuova. La dea della Pace si muta in dea protettrice di Roma. Le nuove bandiere romane, bianco e azzurro con stelle d’argento, vengono spiegate, consacrate alla dea protettrice e salutate con entusiasmo dai presenti. (Orsini, insieme con alcuni Nobili, si è sempre più appressato a Rienzi; mentre gli sguardi di tutti sono rivolti sul loro gruppo, vibra a Rienzi un colpo di pugnale. Baroncelli in un istante ha occupato la sala con le guardie di Rienzi. I Nobili sono sopraffatti.)

Co r o d i p o p o l o Vo l k Rienzi! Su, proeggete il tribuno!! Rienzi! Auf! Schützt den Tribun!

Ri e n z i Ri e n z i (ai Nobili) (zu den Nobili) Stupite? Non comprendete l’insuccesso Ihr staunt? Begreift nicht das Mißlingen del bell’atto accortamentte tramato? der wohlberechnet schönen Tat? (Scopre il petto della veste e fa cenno a un giaco, che c’era nascosto sotto Vedete dunque come io mi guardo So seht denn, wie ich mich gewahrt dal vostro amore… assassinio a tradimento! vor eurer Liebe! Meuchelmord! Non di me era questione… no, ma di Roma; Er galt nicht mir, nein, er galt Rom, della sua libertà, era questione, della sua legge! galt seiner Freiheit, seinem Gesetz! Questa nobile festa nauseava loro, Sie ekelte dies hohe Fest, che celebrava la resurrezione di Roma! das Roms Erstehung feierte! Assai più nobile è uccidere a tradimento Viel edler ist ein Meuchelmord colui che Roma a richiamato a nuova vita!… an dem, der Roma neu erschuf! Romani; son finite le feste: Zu End, ihr Römer, sind die Feste, che il giudizio cominci! und das Gericht beginnet!

(Il popolo si allontana in cupo silenzio; rimangono i Nobili custoditi da guardie, i Senatori, Rienzi, Baron- celli e Cecco coi littori) Ri e n z i Ri e n z i Il delitto signori vedeste, Ihr saht, Signori, das Verbrechen, sotto gli occhi vostri fu consumato. vor euren Augen ward’s verübt. 24 Wagner: Rienzi – atto secondo

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Ancor più: i lanceri di Colonna Noch mehr! Colonnas Lanzenvolk irruppero poco fa per la porta e cercarono durchbrach das Tor und suchte jetzt d’impadronirsi di colpo del Campidoglio, in Eil’ das Kapitol zu nehmen, che già la tua previdenza presidia das deine Vorsicht schon besetzt.

Ri e n z i Ri e n z i Negate, voi Nobili? Ihr Edlen, leugnet ihr?

Co l o n n a Co l o n n a Chi nega? Wer leugnet? Mostra il tuo coraggio e tagliaci la testa;… Zeig deinen Mut, nimm uns das Haupt: Anche l’ora tua non è lontana! auch deine Stunde ist nicht fern!

Ri e n z i Ri e n z i (inorridito) Che vuoi da me, profezia di sventura? Was willst du, düstre Mahnung, mir?

(riprendendosi subito) Giudicateli dunque secondo la legge! So richtet sie nach dem Gesetz!

Ce cco Ce cco E la legge parla: Und das Gesetz spricht:

Ce cco , Se n a t o r i Ce cco , Se n a t o r e n morte con la scure! Tod durchs Beil!

Ri e n z i Ri e n z i Orbene, preparateli alla morte! Nun denn, bereitet sie zum Tod!

(I Nobili vengono condotti nella parte posteriore della sala dai Senatori, dalle guardie e dai littori. Su di essa viene chiusa una tenda rossa, così che Rienzi rimane solo) Mio povero fratello! Non da me, Mein armer Bruder, nicht durch mich, da Roma stessa sarai vendicato! durch Roma selbst wirst du gerächt!

(Adriano e Irene si precipitano dentro la sala trafelati) Ad r i a n o Ad r i a n o Sia ringraziato il cielo!… Egli è solo… Den Heil’gen Dank! Er ist allein... Rienzi, dammi mio padre! Rienzi! Gib mir meinen Vater!

Ir e n e Ir e n e Suo padre! parla, qual’è la sua sorte? Sein Vater! Sprich, was ist sein Los?

Ri e n z i Ri e n z i La sorte dell’alto traditore… la morte! Des Hochverräters Los, der Tod!

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah! mai! Rifletti, Tribuno, Ha, nimmermehr! Bedenk, Tribun,

25 Wagner: Rienzi – atto secondo io ti prevenni tradendo mio padre!… ich warnte dich, verriet den Vater! Mi farai suo uccisore? Machst du zu seinem Mörder mich?

Ri e n z i Ri e n z i Rifletti, che sei Romano, Bedenke, daß du Römer bist e non figlio dell’alto traditore! und nicht des Hochverräters Sohn!

Ad r i a n o Ad r i a n o Vuoi tu i vincoli di natura Willst du die Bande der Natur sacrificare al fasto della tua libertà? aufopfern deiner Freiheit Prunk? Oh! Maledizione a lei, allora, maledizione a te, Oh, Fluch dann ihr, Fluch dir, Tribun! Tribuno!

Ri e n z i Ri e n z i Illuso! Non fu la natura stessa, Betörter! Ward nicht die Natur, anzi, Dio stesso, temerariamente offeso? ja, Gott selbst freventlich verletzt! Spergiuro e assassino!… Colonna morirà! Meineid und Mord! Colonna stirbt!

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah! osa questo, sanguinoso servo della libertà! Ha, wag es, blut’ger Freiheitsknecht! Dà a me di vendicare sangue congiunto Gib mir verwandtes Blut zu rächen, e sarà a me sacro il tuo sangue. und dein Blut ist’s, was mir verfällt!

Ri e n z i Ri e n z i Sciagurato! Quale ammonimento è il tuo? Unsel’ger! Woran mahnst du mich?

(Dal fondo si fa intendere il cupo canto dei Monaci)

I Mo n a c i Di e Mö n c h e Misereat Dominum Misereat Dominum vestrorum peccatorum! vestrorum peccatorum!

Ad r i a n o Ad r i a n o Orribile. Quali tetri accenti!… Entsetzlich! Welche dumpfe Töne! Non suscitare in me voglia di ucciddere! Errege Mordlust nicht in mir.

Ir e n e Ir e n e O solleva lo sguardo a Dio! Sii clemente, fra- O blick zu Gott, sei gnädig, Bruder, tello! und schone, o schone, seines Vaters Haupt! e risparmia il capo di suo padre!

(Dall’estremo sfondo, a traverso il grande portale, si ode il grido del popèolo)

Po p o l o Vo l k Morte alla razza dei traditori! Tod der Verräterbrut!

Ri e n z i Ri e n z i Udite questo grido? A me esso parla! Hört diesen Ruf! Er spricht zu mir! Ah! la mia clemenza sarà un delitto! Ach, meine Gnade wird zum Verbrechen!

26 Wagner: Rienzi – atto secondo

Ad r i a n o e Ir e n e Ad r i a n o , Ir e n e (gettandosi ai piedi di Rienzi) Ai tuoi piedi noi supplichiamo Zu deinen Füßen flehen wir: Sii clemete, salva mio/suo padre! sei gnädig, rette meinen/seinen Vater!

Ri e n z i Ri e n z i Ebbene: apprendete la decisione di Rienzi Wohlan! Vernehmt denn Rienzis Entschluß!

(Al cenno di Rienzi si apre la tenda rossa; si vedono i Nobili che pregano in angoscia mortale: davanti a ciascuno un monaco. Essi vengono condotti sul davanti da una parte, mentre dall’altra parte e lo spazio maggiore della scena vengono occupati dal popolo, che ha respinto le guardie del portale e si precipita dentro, a ondate, con selvaggia esasperazione)

Po p o l o Vo l k Morte colga i traditori! Tod treffe sie! Tod treffe die Verräter! Muoiano i traditori! Die Verräter sterben! Sie sterben!

Ri e n z i Ri e n z i (muovendo incontro alla folla) Uditemi! Congiurato avevano Höret mich! Verschworen hatten sich i Nobili di uccidermi… die Nobili zum Mord an mir...

Po p o l o Vo l k E però moriranno! Sie sterben drum!

Ri e n z i Ri e n z i Romani, ascolatemi! Hört, Römer, mich! Siano essi graziati da voi! Begnadigt seien sie durch euch!

Ce cco Ce cco Tribuno, tu farnetichi! Tribun, du rasest!

Po p o l o Vo l k Mai Rienzi! Nie, Rienzi! Moriranno! moriranno! Die Verräter sterben! Sie sterben!

Ri e n z i Ri e n z i Debbo io voi Muß ich euch supplicare di grazia per gli assassini miei? um Gnade flehn für meine Mörder? Ebbene, ecco che io vi supplico, Wohlan! So fleh’ ich euch denn an: se mi amate, graziateli! wenn ihr mich liebt, begnadigt sie!

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Egli delira: non l’ascoltate! Er raset! Hört ihn nicht an!

Ri e n z i Ri e n z i Romani! Ihr Römer! Io vi feci liberi e grandi… la pace, Ich macht’ euch groß und frei; den Frieden, conservatela! Evitate il sangue! oh, erhaltet ihn! Vermeidet Blut!

27 Wagner: Rienzi – atto secondo Siate clementi, io Tribuno, vi supplico! Seid gnädig, flehe ich, der Tribun!

Po p o l o Vo l k (un poco ammansito) Te, salvatore nostro, liberatore nostro, Dich, unsren Retter, unsren Befreier, han minacciato di morte di loro mano. bedrohte Tod von ihrer Hand!

Ri e n z i Ri e n z i Graziateli e nuovamente fate Begnadigt sie und laßt von neuem che giurino la legge; sie das Gesetz beschwören; mai la potranno essi rompere. nie können je sie’s wieder brechen! Nobili, potete giurarlo questo? Ihr Nobili, könnt ihr dies schwören?

I No b i l i I No b i l i (con aria contrita) Giuriamo! Wir schwören!

Ce cco Ce cco Te ne pentirai! Du wirst’s bereun!

Ri e n z i Ri e n z i Oh! lasciate che della Grazia il celestiale lume O laßt der Gnade Himmelslicht ancora una volta penetri nei cuori! noch einmal dringen in das Herz! Chi a voi, graziato, promette fedeltà, Wer euch, begnadigt, Treu verspricht, sente anche l’amaro dolore del pentimento. fühlt auch der Reue bittren Schmerz! Ma guai a loro, tre volte guai, Doch dreifach Wehe treffe sie, se romepranno anche questo giuro! verletzen sie auch diesen Eid! Non più allora perdonerete agli empi; Den Frevlern dann verzeihet nie, sian maledetti per l’eternità! verflucht sei’n sie in Ewigkeit!

Ad r i a n o e Ir e n e Ad r i a n o , Ir e n e Come sole che tra le nubi rompa, Wie Sonne schön durch Wolken bricht, scioglie questa grazia ogni dolore; löst diese Gnade jeden Schmerz; e la celestiale luce della sua clemenza ja, seiner Milde Himmelslicht penetra benedicente nel loro cuore pentito. dringt segnend in ihr reuig Herz.

Co l o n n a , Or s i n i , No b i l i Co l o n n a , Or s i n i , No b i l i Ah, grazia superba, ch’egli concede! Ha, stolze Gnade, die er übt! Umiliazione e condono di pena! Erniedrigung und Straferlaß! L’onta dei nobili mai perdonerà; Die Schmach der Edle nie vergibt, fino alla morte ti colpirà il suo odio! bis in den Tod trifft dich sein Haß!

Ba r o n c e l l i , Ce cco Ba r o n c e l l i , Ce cco Intempestiva grazia, ch’egli concede! Unzeit’ge Gnade, die er übt! D’aver rimesso la pena si pentirà. Bereun wird er der Straf’ Erlaß. Chi mai perdona a questi superbi, Wer diesen Stolzen je vergibt, nuovamente l’odio loro risveglia! erweckt aufs neue ihren Haß!

28 Wagner: Rienzi – atto secondo

Po p o l o Vo l k Nelle tue mani, o Tribuno, In deine Hände, o Tribun, sia rimessa la sorte dei colpevoli! sei der Verbrecher Los vertraut! Tu puoi fare secondo volontà tua, Du darfst nach deinem Willen tun, perché il romano in te saldo confida. da fest auf dich der Römer baut.

Ri e n z i Ri e n z i (ai Nobili) A voi, Nobili, questo popolo perdona; Euch Edlen dieses Volk verzeiht, siate liberi e i migliori cittadini di Roma! seid frei, die besten Bürger Roms!

Ad r i a n o e Ir e n e Ad r i a n o , Ir e n e Rienzi a te sia lode, Rienzi, dir sei Preis, e celebrato il nome tuo; dein Name hochgeehrt; ti orni la fronda dell’alloro, dich schmücke Lorbeerreis, sia benedetto il tuo focolare! gesegnet sei dein Herd! Fiché Roma durerà, So lang als Roma steht, fino alla fine del mondo, ans Ende aller Welt, il tuo nome non si perderà. dein Name nie vergeht, alto eroe della pace! du hoher Friedensheld!

Ba r o n c e l l i , Ce cco Ba r o n c e l l i , Ce cco Presto nuovo tradimento giurerà Bald schwört Verrat auf’s Neu la superba razza dei masnadieri. die stolze Räuberbrut, Chi s’affida alla loro fede? wer baut auf ihre Treu? Solo l loro sangue a noi giova! Uns frommt allein ihr Blut!

I No b i l i I No b i l i Ah! L’onta di questa grazia Ha, dieser Gnade Schmach opprime il cuore orgoglioso! erdrückt mein stolzes Herz! Vendicherà presto un giorno Es räche bald ein Tag della vergogna il sanguinoso dolore! der Schande blut’gen Schmerz!

Po p o l o Vo l k Rienzi a te sia lode, Rienzi, dir sei Preis, e celebrato il nome tuo; dein Name hochgeehrt; ti orni la fronda dell’alloro, dich schmücke Lorbeerreis, sia benedetto il tuo focolare! gesegnet sei dein Herd! Fiché Roma durerà, So lang als Roma steht, fino alla fine del mondo, ans Ende aller Welt, il tuo nome non si perderà. dein Name nie vergeht, alto eroe della pace! du hoher Friedensheld!

29 Wagner: Rienzi – atto terzo ATTO TERZO Grande piazza pubblica di Roma; qua a là colonne in rovina, e capitelli abbattuti. Prima ancora che si alzi il sipario, si ode suonare con violenza la campana a stormo. Gruppi di popolo solvaggiamente eccitati riempiono la scena. Scena I° N° 8 – Introduzione

Po p o l o Vo l k Udiste già voi tutta la novella? Vernahmt ihr all die Kunde schon? Chiudete le vostre case, guardate il vostro Schließt eure Häuser, wahrt eu’r Gut! avere! Die Nobili sind nachts geflohn, I Nobili sono fuggiti di notte; bald fließt in Rom der Bürger Blut! presto in Roma scorrerà sangue di cittadini!… Rienzi, Rienzi! Sucht den Tribun! Rienzi, Rienzi! Cercate il Tribuno!

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i (entra) Romani, udite come fummo ingannati! Ihr Römer, hört’s, wie wir betrogen! Sono fuggiti gli ostaggi della pace. Des Friedens Geiseln sind entflohn.

Po p o l o Vo l k Dov’è Rienzi? Wo ist Rienzi?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Il frenetico! Der Rasende! Già il loro tradimento a noi li consegnava, Schon gibt sie ihr Verrat uns preis, un colpo solo ed erano annientati… mit einem Schlag sind sie vertilgt - Egli li grazia, li mette in libertà!… da gibt er Gnade, läßt sie frei! O pazzo chi conta sulla loro fede! O Tor, wer zählt auf ihre Treu!

Po p o l o Vo l k Rienzi! Rienzi! Chiamate il Tribuno! Rienzi, Rienzi! Sucht den Tribun!

Ce cco Ce cco (entra) Ah! c’è da impazzire! Tutto è perduto! Ha, ‘s ist zum Rasen! Alles hin! Già si armano i Nobili Gerüstet sind die Nobili e s’appressano minacciosi alla città. und nahen drohend sich der Stadt! Ah! come fuor di tempo venne la clemenza! Ha, wie zur Unzeit war die Milde! Col nostro sangue noi la scontiamo. Wir büßen sie mit unserm Blut.

Po p o l o Vo l k Gridate per Rienzi! Chiamatelo qui! Schreit nach Rienzi! Ruft ihn her! Riernzi! Rienzi! Rienzi! Rienzi! Rienzi! Rienzi!

30 Wagner: Rienzi – atto terzo

Ri e n z i Ri e n z i (apparendo) (tritt auf) Conosco il vostro grido. Vedetemi, Ich kenne euren Ruf! Seht mich, simile a voi infiammato d’ira e di furore! gleich euch, von Zorn und Wut entflammt! Guai a coloro che, sovraccarichi di grazia, Weh denen, die ihr mit Gnade überladen, a voi tuttavia ruppero giuramento e fede! die dennoch Eid und Treue brachen! Ah! triplice condanna li colpisca! Ha! Dreifach Wehe treffe sie!

Po p o l o , Ba r o n c e l l i e Ce cco Ba r o n c e l l i , Ce cco , Vo l k Tribuno! Contro di noi commettesti delitto, Tribun, du sündigtest an uns, quando la clemenza più che il diritto usasti. da Gnade du vor Recht geübt!

Ri e n z i Ri e n z i Sì, io vi comprendo e non vi biasimo. Ja, ich versteh’ euch, tadl’ euch nicht. D’ora in poi sia il mio cuore come l’acciaio, Fortan sei mein Herz gestählt, e ferrea imperi la legge. und eisern walte das Gesetz! Il sangue scorra, anche se nessuna goccia più Blut fließe, wenn kein Tropfen selbst di sangue patrizio avesse a restare! Patrizierblutes übrig blieb’! Guai a loro se si accosteranno a Roma! Weh ihnen, wenn sie Roma nahn!

Po p o l o Vo l k Che vuoi tu fare? Che ti proponi? Was willst du tun? Was hast du vor?

Ri e n z i Ri e n z i La libertà di Roma difendere Die Freiheit Roms verteidigen e i traditori schiacciare. und niederschmettern die Verräter.

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Già stava in te, tu lo potevi, Das stand bei dir, das konntest du, quando non era la posta il nostro sangue. als unser Blut der Preis nicht war.

Po p o l o Vo l k Col nostro sangue ora tu li punisci? Durch unser Blut bestrafst du sie nun!

Ri e n z i Ri e n z i Un più compiuto diritto ora noi abbiamo; Ein vollres Recht nun haben wir, la grazia di maggiore punizione li rende degni: strafbarer macht die Gnade sie, se gli scellerati noi oggi annientiamo, vernichten wir die Buben jetzt, tutto il mondo ci chiamerà giusti. nennt uns die ganze Welt gerecht.

Po p o l o Vo l k Ah! terribilmente colpisca la nostra collera Ha, furchtbar treffe unser Grimm i tracotanti, la razza traditrice… die Frevler, die treulose Brut! Parla Rienzi! Che ti proponi? Rienzi, sprich, was hast du vor? Noi siamo pronti e ti seguiremo. Wir sind bereit und folgen dir!

Ri e n z i Ri e n z i Su Romani! Mano alle arm, Ihr Römer, auf! Greift zu den Waffen, ciascun uomo s’affretti alla pugna! zum Kampfe eile jeder Mann!

31 Wagner: Rienzi – atto terzo Il Dio che Roma ha fatto risorgere Der Gott, der Roma neu erschaffen, vi guiderà per mezzo del suo campione! führt euch durch seinen Streiter an! Ondeggino le vostre nuove bandiere, Laßt eure neuen Fahnen wallen lieti combattete per il loro onore! und kämpfet froh für ihre Ehre! Alto il grido di battaglia fate echeggiare: Den Schlachtruf lasset laut erschallen: «Santo Spirito cavaliere!» Santo spirito cavaliere!

Ba r o n c e l l i , Ce cco , Po p o l o Ri e n z i , Ba r o n c e l l i , Ce cco , Vo l k Su Romani! Mano alle armi, Ihr Römer, auf! Greift zu den Waffen, ciascun uomo si affretti alla pugna! zum Kampfe eile jeder Mann! Il Dio che Roma ha fatto risorgere Der Gott, der Roma neu geschaffen, vi guida per mezzo del suo campione! führt euch durch seinen Streiter an! Ondeggino le vostre nuove bandiere, Laßt eure neuen Fahnen wallen lieti combattete per il loro onore! und kämpfet froh für ihre Ehr’! Ch’esso veda il superbo nemico cadere Die stolzen Feinde seh’ sie fallen e vincere la lancia del libero Romano! und siegen freier Römer Speer.

(Tutti si precipitano al grido di “All’armi!», in diverse direzioni, tumultuosamente. Si ode battere tamburi a raccolta)

Scena II° N° 9 Scena e Aria

Ad r i a n o Ad r i a n o (entra) Giusto Dio, così è già deciso! Gerechter Gott, so ist’s entschieden schon! Il popolo grida all’armi… non è più sogno? Nach Waffen schreit das Volk; kein Traum ist’s O terra, prendi me infelicissimo! mehr! Dov’è destino che al mio somigli? O Erde, nimm mich Jammervollen auf! Chi a te mi votò, potenza oscura? Wo gibt’s ein Schicksal, das dem meinen Rienzi, nefasto, quale mai sorte gleicht? scongiurasti su questo capo infelice?… Wer ließ mich dir verfallen, finstre Macht? Dove rivolgerò i miei erranti passi? Rienzi, Unheilvoller, welch ein Los Dove volgerò questa spada, ornamento del beschwurst du auf dies unglücksel’ge Haupt! cavaliere? Wohin wend’ ich die irren Schritte? La vibrerò su te, fratello d’Irene… Wohin das Schwert, des Ritters Zier? o la trarrò sul capo di mio padre? Wend’ ich’s auf dich, Irenens Bruder? Zieh’ ich’s auf meines Vaters Haupt?

(Si lascia cadere esausto su una colonna rovesciata) Impallidisce la mia vita nel suo fiore, In seiner Blüte bleicht mein Leben, se n’è ita tutta la mia cavalleria; dahin ist all mein Rittertum; la speranza delle imprese è perduta, der Taten Hoffnung ist verloren, né fortuna né gloria più incontreranno il mio mein Haupt krönt nimmer Glück und Ruhm. capo. Mit trübem Flor umhüllet sich In velo oscuro s’avvolge mein Stern im ersten Jugendglanz; la mia stella nel primo suo giovanile splendore; durch düstre Gluten dringet selbst Con cupo ardore, penetra perfino der schönsten Liebe Strahl ins Herz. il più bel raggio d’amore, in cuore…

(si ode la campana a stormo dar segnati)

32 Wagner: Rienzi – atto terzo Dove sono io? Ah, dov’era io poco fa?… Wo war ich? Ha, wo bin ich jetzt? La campana!… Dio, si fa troppo tardi! Die Glocke, Gott, es wird zu spät! Che fare!… Ah una cosa sola! Was nun beginnen? - Ha, nur eins! da mio padre fuori voglio fuggire; Hinaus zum Vater will ich fliehn! la conciliazione riuscirà forse al figlio. Versöhnung glückt vielleicht dem Sohne! Mi dovrà udire, poiché i suoi ginocchi Er muß mich hören, denn sein Knie abbracciando, volentieri io morirò. umfassend sterbe willig ich! Anche il Tribuno si ammansirà; Auch der Tribun wird milde sein; in pace io muterò l’odio divampante! in Frieden wandl’ ich glühnden Haß! Dio di grazia, a te io supplico, Du Gnadengott, zu dir fleh’ ich, che accendi amore in ogni petto, der Lieb’ in jeder Brust entflammt! armami della tua forza e della tua benedizione, Mit Kraft und Segen waffne mich, sia la concliliazione la mia missione sacra! Versöhnung sei mein heilig Amt! (si affretta via)

Scena III° Segnali di battaglia si avvicinano alla scena. Tutti i cittadini di Roma atti alle armi, passano in assetto di guerra e in ordine di marcia. Donne, ragazzi, vecchi, fanciulli, sacerdoti, monaci accompagnano il corteo. Rienzi in corazza, a cavallo, seduto, Irene che l’accompagna a piedi e i senatori Baroncelli e Cecco, ugualmente in corazza, chiudono la parata di guerra. N° 10 Finale

Ri e n z i Ri e n z i Ecco il giorno, l’ora s’avvicina, Der Tag ist da, die Stunde naht che espierà l’onta di mille anni! zur Sühne hundertjähr’ger Schmach! Ch’esso veda la caduta dei barbari Er schaue der Barbaren Fall e l’alta vittoria dei liberi romani! und freier Römer hohen Sieg! Intonate dunque l’inno di battaglia So stimmt denn an den Schlachtgesang, che sarà terrore ai nemici! er soll der Feinde Schrecken sein! «Santo Spirito cavaliere!» Santo spirito cavaliere!

Inno di battaglia (1)

Co r o g e n e r a l e Al l g e m e i n e r c h o r «Su, romani, su per il focolare e gli altari! Auf, Römer, auf, für Herd’ und für Altäre! Maledizione al traditore dell’onore dei romani! Fluch dem Verräter an der Römer Ehre! Che sulla terra l’onta mai gli sia perdonata; Nie sei auf Erden ihm die Schmach verziehn, morte alla sua anima, non vivrà alcun Dio per Tod seiner Seel’, es lebt kein Gott für ihn! lui! Trompeten schmettert, Trommeln wirbelt drein, Trombe squillate, rullate tamburi! es soll der Sieg der Römer Anteil sein; La vittoria sarà retaggio dei romani. ihr Rosse stampfet, Schwerter klirret laut, Scalpitate destrieri, spade alto tintinnate! heut ist der Tag, der eure Siege schaut! Oggi è il giorno che vedrà la nostra vittoria! Paniere weht, blinkt hell, ihr Speere! Sventolate bandiere e voi, lance, chiaro risplen- Santo spirito cavaliere! dete! «Santo Spirito cavaliere!»

(Come Rienzi dà all’oste il segnale della partenza, Adriano raggiunge trafelato la scena e gli si getta a tra- verso il cammino)

33 Wagner: Rienzi – atto terzo

Ad r i a n o Ad r i a n o Indietro, indietro, fermati, Tribuno! Zurück, zurück, halt ein, Tribun! astienti dalla battaglia, ascoltami! Laß ab vom Kampfe, höre mich!

Ri e n z i Ri e n z i Infelicissimo! io ti compiango! Du Ärmster, ich beklage dich! Maledire tu devi la tua schiatta! Verfluchen mußt du dein Geschlecht!

Ad r i a n o Ad r i a n o Astientene! Una volta ancora ti supplco! Laß ab, noch einmal fleh’ ich dich! Tenta clemenza, inviami! Versuche Milde, sende mich! Già m’affrettavo, senza tuo ordine Schon eilt’ ich ohne dein Geheiß, a fare quel che alto dovere comanda. zu tun, was hohe Pflicht gebeut. Ma ahimè! Tutte le porte chiuse! Doch ach, verschlossen jedes Tor... Eccomi dunque qui; ascolta il mio pregare! Drum sieh mich hier und höre mich! Fa che io parli con mio padre Zu meinem Vater laß mich sprechen, e non una goccia di sangue scorrerà! und fließen soll dann kein Tropfen Bluts!

Ri e n z i Ri e n z i Giovane sventurato, non fosti tu, Unsel’ger Jüngling, warst nicht du’s, che mi inducesti a quella clemenza, der mich gestimmt zu jener Milde, che ora fa scorrere sangue romano? die römisch Blut jetzt fließen macht? Ah! taci! Straniera è la fede ai furfanti! Ha, schweig! Fremd ist den Buben Treu!

Ad r i a n o Ad r i a n o Tribuno, pensa a quel che fai! Tribun, bedenke, was du tust! Risparmia ancora sangue, e inviami! Noch schone Blut, o sende mich! La mia vita io pongo a pegno, Zum Pfand setz’ ich mein Leben ein per un nuovo patto di fede eterna. für ew’ger Treue neuen Bund!

Ri e n z i Ri e n z i Romani, orsù, non lo ascoltate! Ihr Römer, auf! Hört ihn nicht an! Essi vogliono guerra… e guerra sia! Sie fordern Kampf - wohlan: - zum Kampf!

Ad r i a n o Ad r i a n o In ginocchio io ti scongiuro! Auf meinen Knien beschwör’ ich dich! Ancora è tempo… te ne pentirai! Noch ist es Zeit, du wirst bereun!

Ri e n z i Ri e n z i Prima che tu nuovamente mi commuova, Eh’ du von neuem mich bewegst, tutto il mondo cadrà in rovina! soll alle Welt zugrunde gehn!

Ad r i a n o Ad r i a n o Rienzi, vedi, io qui mi prostro; Rienzi, sieh, hier liege ich: se vuoi vendetta tagliami il capo! willst Rache du, so nimm mein Haupt!

Ri e n z i Ri e n z i Ragazzo, farnetichi! Alzati, Du rasest, Knabe! Stehe auf e lascia il suo corso al destino! und laß dem Schicksal seinen Lauf!

34 Wagner: Rienzi – atto terzo

Ad r i a n o Ad r i a n o (alzandosi con collera) Ebbene sia: segui il tuo corso, o destino! Nun denn, nimm, Schicksal, deinen Lauf!

(Al cenno di Rienzi l’intera oste, con lui alla testa, abbandona la scena, mentre canta la seconda strofa dell’Inno di battaglia) Inno di battaglia (2) Co r o g e n e r a l e Al l g e m e i n e r c h o r «Su romani, su, per la legge e la libertà, Auf, Römer, auf, für Freiheit und Gesetze, siine testimone, o mondo, per i nostri più grandi sei Zeug’, o Erd’, für unsre höchsten Schätze! tesori! Ihr Heil’gen all und Gottes Engelschar, E voi tutti, santi e angeliche schiere di Dio, steht uns im Kampfe bei und in Gefahr! assisteteci nella lotta e nel pericolo! Trompeten schmettert, Trommeln wirbelt drein! Trombe squillate, rullate tamburi! Es soll der Sieg der Römer Anteil sein; La vittoria sarà retaggio dei Romani. ihr Rosse stampfet, Schwerter klirret laut, Scalpitate destrieri, spade alto tintinnate! heut ist der Tag, der eure Siege schaut! Oggi è il giorno che vedrà la nostra vittoria! Paniere weht, blinkt hell, ihr Speere! Sventolate bandiere e voi, lance, chiaro risplen- Santo spirito cavaliere! dete! «Santo Spirito cavaliere!»

(Sacerdoti e monaci hanno accompagnato le truppe; Adriano, Irene e le donne rimangono) Ad r i a n o Ad r i a n o (dopo una muta lotta coi propri sentimenti, abbraccia Irene appassionatamente) Addio, Irene! Fuori di città io debbo. Leb wohl, Irene! Ich muß hinaus. Misericordiosa è la spada paterna. Barmherzig ist des Vaters Schwert!

Ir e n e Ir e n e (trattenendolo con violenza) Infelice. qui rimani! Unseliger, bleib hier zurück! Non sei in potere dei tuoi spiriti! Nicht mächtig bist du deiner Sinne.

Ad r i a n o Ad r i a n o Lasciami fuggire! La morte mi chiama! Laß mich fliehn! Mich ruft der Tod! Ahimè, Irene, lo stesso abbraccio tuo Irene, ach, dein Umarmen selbst, io debbo fuggire: la morte mi chiama! ich muß es fliehn, mich ruft der Tod!

Ir e n e Ir e n e Infedele! Non hai compassione alcuna Treuloser, hast du kein Erbarmen della sventura tua e di Irene? mit deiner, mit Irenens Not? Io non ti lascio dalle mie braccia; Ich laß dich nicht aus meinen Armen, Dio stesso m’impone questo dovere. Gott selbst gebeut mir diese Pflicht!

(Come portato da colpi di vento, giunge di lontano il fragore della battaglia)

Ad r i a n o Ad r i a n o Odi? Questo è tumulto di strage! Hörst du? Das ist das Mordgewühl! Rienzi strozza l’intera mia schiatta. Rienzi würgt mein ganz Geschlecht.

35 Wagner: Rienzi – atto terzo

Le do n n e Fr a u e n (cadendo in ginocchio) Proteggi, Vergine santa, i figli di Roma, Schütz, Heil’ge Jungfrau, Romas Söhne! nell’angoscia della lotta, assistil! Steh ihnen bei in Kampfesnot! Fa che nella bella vittoria li vediamo, Laß sie uns schaun in Sieges Schöne, e morte invia ai loro nemici! und ihren Feinden sende Tod! Maria, vedi, nella polvere noi ti preghiamo! Maria, sieh im Staub uns flehn! Oh, guardaci dalle altezze celesti! O, blick auf uns aus Himmelshöhn!

(Adriano fa una mossa violenta, come per fuggire)

Ir e n e Ir e n e Disgraziato! Vedi, è troppo tardi! Unsel’ger! Sieh; es ist zu spät! Vuoi tu vtarti, senza scopo, alla morte? Willst sinnlos du dem Tod dich weihn?

Ad r i a n o Ad r i a n o Onnipotente! Sì; è troppo tardi! Allmächt’ger! Ja! Es wird zu spät! Ah! i miei sensi si smarriscono! Ach, meine Sinne schwinden mir!

Ir e n e Ir e n e Vedi, il collo io ti cingo; Sieh, deinen Hals umschlinge ich; solo con la mia vita io cederò. mit meinem Leben weich’ ich nur!

Ad r i a n o Ad r i a n o Duplice morte e pena d’amore! Zwiefacher Tod und Liebespein! O cielo, poni fine al mio tormento! O Himmel, ende meine Qual!

Ad r i a n o e Ir e n e Ad r i a n o , Ir e n e (in ginocchio) O santa Vergine! Abbi pietà! O heil’ge Jungfrau, hab Erbarmen! Portami aiuto in questa angoscia! Circondale Bring Hilfe mir in dieser Not! delle tue braccia benedicenti, Umfange ihn mit Segensarmen, proteggilo dall’onta e dalla morte! beschütze ihn vor Schmach und Tod! Maria! Vedi, nella polvere io ti prego! Maria, sieh im Staub mich flehn! Oh! giù riguarda dalle altezza celesti! O blick auf mich aus Himmelshöhn!

Le do n n e Fr a u e n (in ginocchio) Proteggi, Vergine santa, i figli di Roma, Schütz, heil’ge Jungfrau, Romas Söhne, nell’angoscia della lotta, assistil! steh ihnen bei in Kampfesnot! Fa che nella bella vittoria li vediamo, Laß sie uns schaun in Sieges Schöne, e morte invia ai loro nemici! und ihren Feinden sende Tod! Maria, vedi, nella polvere noi ti preghiamo! Maria, sieh im Staub uns flehn! Oh, guardaci dalle altezze celesti! O blick herab aus Himmelshöhn!

(Lo stormo è cessato: si sente chiaramente avvicinarsi il canto dell’Inno di battaglia) Irene Ir e n e Già tace lo stormo; udite il canto! Schon schweigt der Sturm: hört den Gesang!

36 Wagner: Rienzi – atto terzo

Le do n n e Fr a u e n questo è il canto di vittoria dei Romani! Das ist der Römer Siegeslied!

Ir e n e Ir e n e Si avvicinano! Mio fratello alto se ne viene Sie nah’n, – Mein Bruder hoch vor ihnen her! avanti a loro!

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah! Gran Dio! Così è proprio finita! Ha, großer Gott! So ist’s entschieden!

(L’oste che ritorna, accompagnata dai sacerdoti e dai frati, s’atrtarda sulla scena durante quel che segue; gli uomini escono dalle file e abbracciano le loro donne, figlie e sorelle; Rienzi scenda da cavallo per salu- tare Irene)

Le do n n e , Sa c e r do t i , Mo n a c i Fr a u e n , Pr i e s t e r u n d Mö n c h e Salve a te, o superbo esercito di vittoria! Heil! Heil dir, du stolzes Siegesheer! Benvenuti, vittoriosi figli di Roma! Willkommen, Romas siegreiche Söhne! Salva a voi! Salve! Gloria alle vostre armi! Heil euch und euren Waffen Ruhm! Su! Spargete fiori! Giubilo echeggi! Auf, streuet Blumen! Jubel ertöne; E sia omaggio all’eroismo vostro! er gelte euch und eurem Heldentum!

Ri e n z i Ri e n z i Salute a te, o Roma! Tu hai vinto; Heil, Roma, dir! Du hast gesiegt, l’oste nemica è anninetata. zerschmettert liegt der Feinde Heer. Chi dirà ancora che Roma non è libera? Wer sagt nun noch, Rom sei nicht frei? Colonna e Orsini non esistono più. Colonna und Orsini sind nicht mehr.

Tu t t o i l p o p o l o Al l g e m e i n e r c h o r (con senso mezzo di gioia, mezzo di orrore) Ah! nessun Colonna, nessun Orsini più! Ha, kein Colonna, kein Orsini mehr!

(Il cadavere di Colonna è stato portato sulla scena; Adriano si è gettato su di lui con un grido. Sordi rulli di tamburo annunziano l’arrivo di morti e feriti, che in cortei silenziosi vengono portati a traverso il fondo della scena.)

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Ah! la punizione fu pagata col sangue! Ach, blutig ist die Strafe erkauft! Noi pure colpì perdita terribile. Auch uns traf furchtbarer Verlust. Quante tra queste donne Wieviele unter diesen Frauen non vedranno più l’amico o il fratello! sehn nie den Mann, den Bruder mehr!

Ad r i a n o Ad r i a n o (alzandosi, pallido come un morto, dal cadavere di Colonna) Guai a colui Weh’ dem, che ha da vendicare un sangue congiunto!… der ein verwandtes Blut zu rachen hat! – Sanguinario Tribuno: guarda! Ecco, questa è Blut’ger Tribun, blick hierher! Sieh! Das ist l’opera tua… Maledizione su te e la tua libertà! dein Werk! – Fluch über dich und deine Freiheit!

(Lunga pausa di sbigottimento)

37 Wagner: Rienzi – atto terzo

Ri e n z i Ri e n z i La morte eterna sia la sorte di coloro Ewiger Tod sei jener Loos che l’animo vostro ha ridotto in polvere! Die euer Muth zu staub zertrat! Il sangue, che Roma oggi ha versato Das Blut, das Roma heut’ entfloss, ricada su loro e sul tradimento loro!… Komm’ über sie und ihren Verrat! Fanciulle piangete! Lamentate o donne! Jungfrauen, weinet! Ihr Weiber, klaget! Non impedite il santo flusso delle lacrime! Wehrt nicht der Thränen heiligem Strom! Ma anche dite confortando i vostri cuopri: Doch euren Herzen tröstend auch saget: quelli che perdemmo caddero per Roma! Die wir verloren, fielen für Rom!

Ce cco , Ba r o n e c e l l i , i l p o p o l o Ce cco , Ba r o n c e l l i , Da s Vo l k Terribile sorì l’evento della battaglia; Furchtbar entschied das Schlachtenloos, amico e nemico a terra calpesto! Das Freund und Feind darniedertrat! Il sangue, che oggi Roma ha versato Das Blut, das Roma heut’ entfloss, porti eterna maledizione al nero tradimento! Bring’ ew’gen Fluch dem schwarzen Verrath! Fanciulle piangete! Lamentate o donne! Jungfrauen, weinet! Ihr Weiber, klaget! Non impedite il santo flusso delle lacrime! Wehrt nicht der Thränen heiligem Strom! Ma anche dite confortando i vostri cuopri: Doch euren Herzen tröstend auch saget: quelli che perdemmo caddero per Roma! Die wir verloren, fielen für Rom!

Ir e n e Ir e n e Ah! già la mia sorte è compiuta, Ach, schon erfüllet ist mein Loos, quel ch’io temeva, oggi s’è fatto. Was ich gefürchtet, nun ist’s That. Non posso piangere, né far lamento, Nicht darf ich weinen, nicht darf ich klagen, il flusso delle lenitrici lacrime io impedisco: Lindernder Thräne wehr’ich den Strom: io non posso se non dire superbamente al Stolz meinem Herzen darf ich nur sagen: cuore: Was du verloren, opferst du Rom! quel che hai perduto lo sacrifichi a Roma!

Ad r i a n o Ad r i a n o Terribilmente oggi il mio destino si è compiuto; Furchtbar erfüllt ist nun mein Loos, e consumato s’è il delitoo orrendo! Sie ist vollbracht, die grause That! Il sangue, che da questa ferita è sgorgato, Das Blut, das dieser Wund’ entfloss, è alta accusa di tradimento al figlio!… Laut klagt es an des Sohnes Verrath! – Non io i pii lamenti del fanciullo ti consacro, Nicht weih’ ich dir des Kindes fromme Klagen, non di molli lacrime il santo guiderdone; Nicht weicher Thränen heiligen Lohn; ma i posteri di te diranno un giorno: Doch soll die Nachwelt einst von dir sagen: trerribile vendetta a lui venne dal figlio! Furchtbare Rache ward ihm vom Sohn!

(si volta verso Rienzi) O tu, degno di maledizione, che da te Fluchwürdiger, der du von dir mi cacciasti, quando io la pace Mich stiessest, da den Frieden ich ti garantiva con la vita mia! Mit meinem Leben dir verbürgte! Divisi siam noi d’ora in avanti, Geschieden sind wir denn fortan, e solo la vendetta abbiamo comune! Nur Rache haben wir gemein! La tua l’hai appagata… trema dunque Die deine stillest du, – so zitt’re della mia… tu le sei consacrato! Vor miener, – du verflielest ihr!

Ri e n z i Ri e n z i Insensato!… Romani, perdonategli! Unsinniger! – Verzeiht ihm, Römer!

38 Wagner: Rienzi – atto terzo

Ad r i a n o Ad r i a n o (Sta per andarsene; il suo sguardo cade su Irene, che sviene; l’abbraccia appassionatamente) Irene, maledici al destino! Irene! Fluche dem Geschick! Il nostro amore egli ha ucciso. Gemordet hat es uns’re Liebe!

(Rienzi, con brusco gesto dà il segnale alle trombe per una fanfara di vittoria) Ri e n z i Ri e n z i (profondamente commosso) Ah! questi dolori, grandi e profondi! Ha! Diese Schmerzen, tief und gross! Pure su di loro si libra la vittoria… Doch über ihnen schwebt der Sieg. – Una volta ancora: bandite ogni dolore, Noch einmal bannet jeden Gram, poiché la libertà alta vittoria ha riportato!… Da Freiheit hohen Sieg gewann! – Fuggite o voi, dolori acerbi! Entflieht, ihr herben Schmerzen! Echeggiate, coro di letizia! Erschalle, Jubelchor! Nel cuore d’un vero romano Dem echten Römer-Herzen la vittoria la vinca sul dolore. Geht Sieg dem Leide vor. Risonate, inni di gioia, Ertönet Freudenlieder, e i vincitori alto onorate! und ehrt hoch. Ancora torna la libertà Die Freiheit kehret wieder, Finito è il giogo servile. zu Ende ist Sklavenjoch!

Ad r i a n o e Ir e n e Ad r i a n o u n d Ir e n e Ardete o voi, dolori del distacco, O brennt, ihr Trennungsschmerzen, e gridate fino al cielo! Zum Himmel schreit empor! dai cuori selvaggiamente in fiamme Aus wild entflammten Herzen, lacrime erompete! Ihr Thränen, brecht hervor! Divelti sono i legami Zerrissen sind die Bande, che in amore ci congiunsero; Die liebend uns vereint; per noi, su questa terra Für uns im Erdenlande nessun bel giorno più apparirà… Kein schöner Tag mehr scheint. – Dalla bocca del tuoa amico /della tua amica Von deines Freundes/deiner Freundin Munde via ti prendi l’ultimo bacio: Nimm hin den letzten Kuss: addio, l’ora mi chiama, Leb’ wohl! Es ruft die Stunde, dalla felicità me ne debbo partire. Vom Glück ich scheinden muss.

Ce cco , Ba r o n c e l l i , i l p o p o l o Ce cco , Ba r o n c e l l i , d a s Vo l k Fuggite o voi, dolori acerbi! Entflieht, ihr herben Schmerzen! Echeggiate, coro di letizia! Erschalle, Jubelchor! Nel cuore d’un vero romano Dem echten Römer-Herzen la vittoria la vinca sul dolore. Geht Sieg dem Leide vor. Risonate, inni di gioia, Ertönet Freudenlieder, e i vincitori alto onorate! und ehrt die Sieger hoch. Ancora torna la libertà Die Freiheit kehret wieder, Finito è il giogo servile. zu Ende ist Sklavenjoch!

(Adriano si stacca da Irene e si allontana precipitosamente con un gesto di minaccia contro Rienzi. Rienzi sale su un carro trionfale e viene condotto via dal popolo.)

39 Wagner: Rienzi – atto quarto ATTO QUARTO (Larga strada davanti alla basilica Laterana, il cui portale si mostra, da un lato, sul davanti. È notte. Baroncelli e parecchi cittadini, tutti ravvolti, s’incontrano) Scena I° N° 11 Introduzione, terzetto e coro

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Chi fu che qui vi invitò? Wer war’s, der euch hierher beschied?

Co r o Ch o r Egli era avvolto: non lo conoscemmo. Er war verhüllt, unkenntlich uns.

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Sapete che gli inviati d’Alemagna Wißt ihr, daß Deutschlands Abgesandte hanno lasciato Roma per sempre? für immer Rom verlassen?

Co r o Ch o r Ah! Dunque il novo imperatore è in collera con Ha! So zürnt der neue Kaiser Rom? Roma?

(Appaiono Cecco e altri cittadini)

Ce cco Ce cco Voi qui?… Anche voi siete stati Euch treff’ ich hier? - So seid auch ihr qui invitati? hierher beschieden?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Anche Cecco? Cecco auch? Conosci tu la cattiva nuova? Kennst du die schlimme Neuigkeit?

Ce cco Ce cco Che gli inviati ci hanno lasciti? Daß die Gesandten Rom verlassen? Questo dobbiamo all’insolenza, Das danken wir dem Übermut, onde Rienzi ai principi d’Alemagna mit dem Rienzi Deutschlands Fürsten la romana elezione contese. die römische Kaiserwahl bestritt.

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i La sconteremo!… col papa Wir werden’s büßen; - mit dem Papst il nuovo imperatore se la intende. versteht der neue Kaiser sich.

Co r o Ch o r E ci rimane allora a nostra protezione? Wer bleibt dann noch zu unsrem Schutz?

Ba r o n c e l l i Ce cco Sappiate ancora, quel che a me punto non Wißt noch, was mir nicht recht gefällt: piace; der Raimondo ist abgereist. anche Raimondo è partito.

40 Wagner: Rienzi – atto quarto

Co r o Ch o r Che dici? Come? Anche il Legato? Was sagst du? Auch der Raimondo?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Ben io so, che durante la sua fuga Wohl weiß ich, daß bei seiner Flucht Colonna al papa si diresse, Colonna an den Papst sich wandte. ed egli promise la protezione della Chiesa Und ihm versprach, der Kirche Schutz di prendere in suo potere. durch seine Macht zu übernehmen.

Ce cco Ce cco E che di ce il papa della sua morte? Und was sagt nun der Papst zu seinem Tod?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Questo è il meno! Ma voi che dite Dies das Geringste! Doch was sagt ihr della morte dei vostri fratelli? zum Tode eurer Brüder?

Co r o Ch o r Perdita orribile, sanguinosa! Entsetzlich blutiger Verlust!

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Credete voi che fosse clemenza, Glaubt ihr, Rienzis Milde war’s, quel che mosse Rienzi alla grazia? die zu der Gnade ihn bewog? Chiaro lo vedo: era tradimento. Klar sehe ich, es war Verräterei!

Co r o Ch o r Tradimento? Come provarlo? Verräterei? Womit beweisen?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Alleanza coi Nobili cercava. Verbindung sucht’ er mit den Nobili, Voi sapete: Irene ama il figlio di Colonna; ihr wißt, Irene liebt Colonnas Sohn. Ora, a prezzo della sua grazia. Nun! Um den Preis dieser Begnadigung sperava di muovere Colonna all’alleanza. hofft’ er zum Bunde Colonna zu bewegen.

Co r o e Ce cco Ch o r u n d Ce cco E per questo il nostro sangue scorse? Und darum strömte unser Blut? Guai a lui, se questo apparirà vero! Wehe ihm, wenn das sich wahr erweist! Ah! Baroncelli, portaci testimoni! Stell uns Zeugen, Baroncelli!

(Adriano s’avanza, ravvolto in un mantello)

Ad r i a n o Ad r i a n o Io sono testimone, egli ha etto il vero. Ich bin ein Zeuge, er sprach wahr.

Co r o e Ce cco Ch o r u n d Ce cco E tu chi sei? Und wer bist du?

Ad r i a n o Ad r i a n o (si dà a conoscere) Il figlio di Colonna! Colonnas Sohn!

41 Wagner: Rienzi – atto quarto (Indietreggiando in sussulto; tra sé) Colonna, ah! posso io lui nominare Colonna! Ach, darf ich ihn nennen, che maledicendo dalla tomba mi minaccia? der aus dem Grab mir fluchend droht? Lasciati placare, ombra sanguinosa, Laß dich versöhnen, blut’ger Schatten, volgi da me l’oscuro tuo sguardo!… wend ab von mir den düstern Blick! Non prima si fiaccherà il mio braccio, Nicht eher soll dieser Arm ermatten, ch’egli abbia vendicato il tuo destino!… bis er gerächet dein Geschick!

(Si rivolge nuovamente rapido ai cittadini) Uomini!… sì, sono il figlio di Colonna! Ihr Männer, ja! Ich bin Colonnas Sohn! Uditemi! Indegno del suo potere Höret mich! Unwürdig seiner Macht è il Tribuno che vi tradì. ist der Tribun, der euch verriet. Romani, state in guardia! Ihr Römer, seid auf eurer Hut! Cesare minaccia e in collera è la Chiesa! Der Kaiser droht, die Kirche zürnt.

Ba r o n c h e l l i , Ce cco , Co r o Ba r o n c e l l i , Ce cco , Ch o r Ah! Il traditore, cui noi servimmo, Ha, der Verräter! Er, dem wir dienten, che alla propria ambizione sacrificò il nostro der seinem Ehrgeiz preisgab unser Blut, sangue, in das Verderben stürzte er uns! ci ha precipitati alla rovina! Ha, Rache ihm! Ah! vendetta contro di lui!

Ad r i a n o Ad r i a n o Sì, vendetta contro di lui! Ja, Rache ihm! Io stesso sia che la consumi. Ich sei es selbst, der sie vollzieht! Di mio padre a vendicare l’ombra sanguinosa, Des Vaters blut’ge Schmach zu rächen, mi spinge un sacro comandamento: treibt mich ein heiliges Gebot; al cielo grida il suo delitto; zum Himmel auf schreit sein Verbrechen, il colpevole lo sconti con la morte! der Frevler büß’ es mit dem Tod!

Ba r o n c e l l i , Ce cco , Co r o Ba r o n c e l l i , Ce cco , Ch o r A vendicare ‘onta dell’alto tradimento Des Hochverräters Schmach zu rächen, onore ci spinge e acerba sventura: treibt Ehre uns und herbe Not; al cielo grida il suo delitto; zum Himmel auf schreit sein Verbrechen, il colpevole lo sconti con la morte! der Frevler büß’ es mit dem Tod!

(il giorno spunta)

Ce cco Ce cco Però vedete, la notte già se n’è andata! Doch seht, die Nacht ist schon gewichen! Dite: irromperemo in sollevazione aperta? Sagt, brechen wir in offener Empörung los?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Nella pompa festiva cerca il Tribuno Durch Festes Pomp sucht der Tribun di sommergere il nostro travaglio; zu übertäuben unsre Not! Un Tedeum solenne oggi, Ein feierlich Te Deum soll deve per la sanguinosa vittoria ringraziare. heut danken für den blut’gen Sieg.

Ad r i a n o Ad r i a n o Fatene dunque una festa, e punitelo oggi! So macht’s zum Fest und straft ihn heut!

42 Wagner: Rienzi – atto quarto

Tu t t i Al l e Si compia alla vista di tutti! Vor aller Augen sei’s getan!

(Tutti si volgono per andarsene, quando si fa loro incontro un corteo, in cui Raimondo, accompagnato da sacerdoti e monaci, s’avvia alla chiesa attraversando la strada)

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Guardate, quale corteo! Seht, welch ein Zug!

Co r o Ch o r Il cardinale! Der Raimondo!

Ce cco Ce cco Ah! Come? Egli è tornato? Ha, wie! Er ist zurückgekehrt?

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i E il tedeum lo celebra egli stesso? Und das Te Deum hält er selbst?

Co r o Ch o r La Chiesa per Rienzi! Die Kirche für Rienzi!

Ce cco Ce cco Niente Nichts vermögen wir; possiamo… onnipoyente lo protegge la chiesa. die Kirche schützt allmächtig ihn!

Ad r i a n o Ad r i a n o Così presto si spegne, So schnell erlischt, Miserabili, la vostra giusta collera? Elende, eu’r gerechter Zorn? Anche se fosse sui gradini dell’altare… Sei’s an den Stufen des Altars, egli è sacro al mio braccio. verfallen ist er meinem Arm.

(Si apposta avvolto nel suo mantell sotto il portale della basilica) Ce cco Ce cco S’avvicina il corteo… stringetevi a me; Es naht der Zug, schließt euch an mich! attendete così tranquilli come si mettano le Erwarten still wir, wie sich’s fügt! cose!

(Tutti i congiurati si raccolegono all’ingresso della chiesa, così che la grande scalinata in cerchio viene occupata da loro).

Scena II° (Un corteo di festa entra solennemente sulla scena e si dispone in modo da volgersi verso l’ingresso del Laterano. Rienzi, in abiti festivi, conducendo Irene per mano, si feram alla vista dei congiurati, i quali sem- brano volergli contrastare l’ingresso in chiesa, meno coi loro gesti che con la lloro posizione.) N° 12 – Finale

Ri e n z i Ri e n z i (guardando severamente i congiurati) Non prendete parte alla festa? Considerate voi Ihr nicht beim Feste? Achtet ihr

43 Wagner: Rienzi – atto quarto così piccola la vittoria e non degna di grazie? so gering den Sieg, nicht Dankes wert?

Ad r i a n o Ad r i a n o (nella posizione precedentemente presa, fra sé) (unter den Verschworenen in seinen Mantel gehüllt) O Dio! Irene al suo fianco! O Gott! Irene an seiner Seite! Un angelo lo protegge… come compirò l’im- Ihn schützt ein Engel; wie vollend’ ich’s? presa?

Ri e n z i Ri e n z i Come! V’è scomparso il coraggio, Wie, oder ist der Mut dahin, poiché vedeste cadere i fratelli? da ihr die Brüder fallen saht? Non sono forse annientati, in compenso, Sind dafür jene nicht vernichtet, coloro che un tempo, quando ancora voi paci- die sonst, als ihr noch friedlich waret, fici eravate, euch Väter, Söhne kalt erschlugen freddamente v’uccisero padri e figli, und eure Weiber schändeten? e le vostre donne disonorarono? O, für wie weit geringre Not Oh! per quanto mai più piccola offesa, weiht’ einst der Römer sich dem Tod! si consacrava un giorno alla morte il Romano! Doch ihr schlugt euch für Ehr und Ruhm, Ma voi vi batteste per l’onore e la gloria, für eurer Freiheit Heiligtum! e per il sacrario della vostra libertà!

(I congiurati rimangono come fulminati, ed esprimono con gesti la loro vergogna e il loro imbarazzo)

Ri e n z i Ri e n z i Voi avete vinto… Oh, non lasciatemi mai preve- Ihr habt gesiegt, o laßt mich nimmer glauben, dere daß ihr den Sieg, der Ruhm euch gab, verwün- che voi malidicate alla vittoria, che v’ha glorifi- schet! cato! Baut fest auf mich, den Tribunen! Saldi fidate in me, Tribuno, Haltet getreu an meiner Seite! fedeli restate al mio fianco! Gott, der bis hier mich führte, Dio, che fin qui mi condusse, Gott steht mir bei, verläßt mich nie. Dio sta con me, né mai mi lascerà!

I Co n g i u r a t i Di e Ve r s c h w o r e n e n (agitando i cappelli, si dividono rispettosamente per far largo a Rienzi) Viva a lungo il Tribuno! Lang lebe der Tribun!

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah, i vili schiavi! Ha, feige Sklaven! E devo io solo…? sotto gli occhi di Irene?… Soll ich allein? Soll vor Irenen selbst?

(Egli stende esitando la mano al pugnale. Rienzi s’accinge a salire la scala, quando si sente un cupo canto dall’interno del Laterano.)

Ca n t o d a l l a c h i e s a Ge s a n g a u s d e r Ki r c h e Vae, vae tibi maledicto! Vae, vae tibi maledicto! Jam te justus ense stricto Jam te justus ense stricto vindex manet angelus. vindex manet angelus. Vae, spem nullam maledictus Vae, spem nullam maledictus foveat, Gehennae rictus foveat, Gehennae rictus jamjam hiscit flammeus! jamjam hiscit flammeus! 44 Wagner: Rienzi – atto quarto

Ri e n z i Ri e n z i (indietreggiando di qualchje passo) Quale orrore! Quale Tedeum! Wie schauerlich! Welch ein Te Deum?

Co r o Ch o r Un brivido ci coglie… quali accenti! Uns faßt ein Grauen, welche Töne! (Rienzi si riprende e dà un segnale, onde il corteo si ordina nuovamente e si mette in movimento, verso la chiesa. Quando Rienzi è giunto a metà della scala, appare nel portale del Laterano Raimondo, circondato da sacerdoti e da monaci). Ra i m o n do Ra i m o n do Indietro! al solo puro Zurück, dem Reinen nur la Chiesa si schiude! erschließt die Kirche sich! Ma tu sei maledetto, Du aber bist verflucht, e scomunicato chi t’è fedele! im Bann ist, wer dir treu!

Po p o l o Vo l k (fuggendo da Rienzi in tutte le direzioni) Fuggitelo! Egli è maledetto! Fliehet ihn! Er ist verflucht!

(La porta della chiesa si è chiusa con fragore; le si vede appesa la bolla di scomunica. Rienzi, stordito, si è ritirato fino nel mezzo della scena, dove rimane in piedi, immerso in cupa meditazione. Irene è svenuta al suo fianco. Tutta la scena si è rapidamente svuotata; solo Adriano, che non ha lasciato il suo posto, sta presso la porta della chiesa. – Il canto nella chiesa tace. Adriano va con passo vacillante verso Irene, si curva su di lei, sussurrando leggermente)

Ad r i a n o Ad r i a n o Vieni, Irene, fuggiamo questo luogo… Irene! Komm, flieh diesen Ort - a me…, sono io, il tuo Adriano! Zu mir! Ich bin dein Adriano!

Ir e n e Ir e n e (ritornando in sé lentamente) Tu qui? Che vuoi? Che è avvenuto? Du hier? Was willst du? Was geschah?

Ad r i a n o Ad r i a n o Il suolo brucia sotto i tuoi piedi! Der Boden brennt zu deinen Füßen! Su affrettati, fuggi!… tuo amico io sono… Auf, eile, flieh! Dein Freund bin ich, guardami… sono io! Il tuo amatore!… sieh her, ich bin’s, dein Geliebter!

Ir e n e Ir e n e Mio fratello… parla, dov’è mio fratello? Mein Bruder? Sag, wo ist mein Bruder?

Ad r i a n o Ad r i a n o Egli è maledetto e cacciato Der ist verflucht und ausgestoßen dalla salute del cielo e della terra. vom Heile des Himmels und der Erden; E maledetto con lui chi gli sta a fianco;… verflucht ist mit ihm, wer ihm zur Seite; Pure io ti salvo; fuggi d’essergli vicina! drum rette dich, flieh seine Nähe!

45 Wagner: Rienzi – atto quarto

Ir e n e Ir e n e Mio fratello! Ah via, sciagurato! Mein Bruder! - Ha, hinweg, Unsel’ger!

(Si getta fra le braccia di Rienzi) Rienzi! Rienzi! Oh fratel mio! Rienzi! Rienzi! O mein Bruder!

Ad r i a n o Ad r i a n o Demente! Con lui ti rovinerai! Wahnsinnige! Verdirb mit ihm!

(s’allontana)

Ri e n z i Ri e n z i Tu Irene? Ancora una Roma esiste! Irene, du? Noch gibt’s ein Rom!

(Rimangono a lungo abbracciati mentre il canto nella chiesa va morendo) Ca n t o d a l l a c h i e s a Ge s a n g a u s d e r Ki r c h e Vae, vae tibi maledicto! Vae, vae tibi maledicto! Jam te justus ense stricto Jam te justus ense stricto vindex manet angelus. vindex manet angelus.

46 Wagner: Rienzi – atto quinto ATTO QUINTO (Una loggia in Campidolio. Rienzi, solo, prega) Scena I° N° 13 Introduzione e preghiera

Ri e n z i Ri e n z i Onnipotente padre, giù riguarda, Allmächt’ger Vater, blick herab! odimi nella polvere a te pregare! Hör mich im Staube zu dir flehn! La forza che a me donò il tuo miracolo, Die Macht, die mir dein Wunder gab, ch’ella rovini, non lasciare ancora! laß jetzt noch nicht zugrunde gehn! Tu mi temprasti, tu mi desti forza, Du stärktest mich, du gabst mir hohe Kraft, tu mi largisti alto potere Verlieh’st mir hohe Eigenschaft: d’illuminare chi bassamente pensa, zu hellen den, der niedrig denkt, di sollevare ciò che nella polvere era affondato. zu heben, was im Staub versenkt. Tu volgesti del popola la vergogna Du wandeltest des Volkes Schmach a grandezza, splendore, maestà… zu Hoheit, Glanz und Majestät! O Dio! L’opera non annientare, O Gott, vernichte nicht das Werk, che a tua gloiria eletta sta! das dir zum Preis errichtet steht! Ah, sciogli, Signore, la profonda notte, Ach, löse, Herr, die tiefe Nacht, che ancora l’anima degli uomini ricopre! die noch der Menschen Seelen deckt! Donaci il riflesso della tua potenza, Schenk uns den Abglanz deiner Macht, che si distende nell’eternità! die sich in Ewigkeit erstreckt! Mio Signore e Padre, giù riguarda Mein Herr und Vater, o blicke herab! alla mia polvere dalle tue altezze: Auf meinen Staub aus deinen Höhn! Mio Dio, che alta forza mi desti, Mein Gott, der hohe Kraft mir gab, esaudisci la mia profonda e fervida preghiera. erhöre mein tiefinbrünstig Flehn!

(China il capo in atto di sublime adorazione)

Scena II° N° 14 Duetto

(Irene è entrata e ha osservato Rienzi commossa. Rienzi si alza; tutti e due si abbracciano con fervore)

Ri e n z i Ri e n z i M’abbandona la Chiesa, alla cui gloria Verläßt die Kirche mich, zu deren Preis iniziai la mia opera… anche il popolo mi lascia, mein Werk begann, verläßt mich auch das Volk, ch’io primo innalzai a questo nome… das ich zu diesem Namen erst erhob, Ogni amico mi lascia, che a me la fortuna verläßt mich jeder Freund, den mir das Glück creò; pure due cose a me eternamente restan erschuf, bleibt zweies doch mir ewig treu: fedeli: der Himmel selbst und meine Schwester! Il Cielo stesso e mia sorella!

Ir e n e Ir e n e Fratello mio! Sì, ancora le dottrine conosco Mein Bruder, ja, noch kenne ich die Lehren, in cui tu me, debole donna, educasti: in denen du mich schwaches Weib erzogst: tu mi facesti Romana… du machtest mich zu einer Römerin! Vedi dunque, se fedelmente ho la dottrina Sieh denn, ob ich die Lehre treu befolgt! seguito! Den letzten Römer laß ich nie, sei auch L’ultimo dei Romani non lascerò mai, e sia pure der Preis das Glück des Lebens und der Liebe!

47 Wagner: Rienzi – atto quinto la posta, il bene della vita e dell’amore! Rienzi, sag: hab’ ich mich stark bewährt? Dimmi, Rienzi: mi son mostrata forte?

Ri e n z i Ri e n z i Irene, mia eroica sorella! Irene, meine Heldenschwester!

Ir e n e Ir e n e Sai anche tu che significhi a un amore rinun- Und weißt du auch, was einer Lieb entsagen ziare? heißt? Oh no! Già tu non hai mai amato! O nein, du hast ja nie geliebt!

Ri e n z i Ri e n z i Bene, anch’io ho amato!… O Irene, Wohl liebt’ auch ich! - O Irene, il mio amore non riconosci più? kennst du nicht mehr meine Liebe? Io amai d’ardore l’alta mia sposa promessa, Ich liebte glühend meine hohe Braut, da che a pensiero e sentimento mi svegliai: seit ich zum Denken, zum Fühlen erwacht, da che a me quel ch’era un giorno la sua gran- seit mir, was einstens ihre Größe war, dezza erzählte der alten Ruinen Pracht. raccontò la magnificaenza delle rovine antiche. Ich liebte schmerzlich meine hohe Braut, Io amai di dolore l’alta mia sposa promessa, da ich sie tief erniedrigt sah, poiché la vidi giù nel profondo, schmählich mißhandelt, grau’nvoll entstellt, trattata a scorno, orribilmente deformata, geschmäht, entehret, geschändet und sprezzata, disonorata, profanata, derisa! verhöhnt! Ah! come la sua vita infiammò la mia collera! Ha, wie ihr Anblick meine Wut entflammte! Ah, come la sua miseria rafforzò il mio amore! Ach, wie ihr Jammer Macht gab meiner Liebe! La mia vita, io solo, consacrai a lei sola; Mein Leben weihte ich einzig nur ihr, a lei la mia giovinezza, la mia forza virile; ihr meine Jugend, meine Manneskraft; Sì, io volli vedere l’alta sposa promessa denn sehen wollt’ ich sie, die hohe Braut, regina del mondo incoronata!… gekrönet als Königin der Welt - Poiché sappi: Roma si chiama la mia promessa denn wisse: Roma heißt meine Braut! sposa!

Ir e n e Ir e n e Fidanzata infedele, a te disprezzo! Treuloses Weib, Verachtung dir!

Ri e n z i Ri e n z i Misura dfunque il mio dolore, poiché Ermiß denn meinen Schmerz, a questo amore io debbo rinunziare! da dieser Liebe ich entsagen soll!

Ir e n e Ir e n e O Rienzi, o fratel mio grande, Rienzi, o mein großer Bruder, guarda nel mio occhio senza lacrime, blick in mein tränenloses Auge, vedi sulla guancia il profondo dolre, sieh auf der Wange tiefen Gram, senti quel che questo cuore costrinse; empfinde, was dies Herz bezwang, e dimmi: t’è infedele Roma? und sag: ist Roma untreu dir?

Ri e n z i Ri e n z i Irene, ahimè, la tua stessa fede Irene, ach, selbst deine Treue spezza il mio cuore! Che vuoi tu fare? bricht mir das Herz. Was willst du tun? Scomunicato io sono; maledetta sei tu Im Bann bin ich; verflucht auch du al mio fianco, e l’opera mia… an meiner Seite, und mein Werk, 48 Wagner: Rienzi – atto quinto io lo sento… sarà presto finita. ich ahn’ es, ist vollendet bald! Io sia la vittima… perché tu? Ich sei das Opfer, warum du? D’Adriano tu non ricordi? Gedenkst du Adrianos nicht? Odia me solamente, e sarà placato Er haßt nur mich und ist versöhnt, della mia caduta… Sua rimani! wenn ich gefallen. Bleibe sein.

Ir e n e Ir e n e Rienzi, ahimè! che odo? Rienzi! Ha, was höre ich? Così tu parli alla tua sorella? Zu deiner Schwester sprichst du so?

Ri e n z i Ri e n z i Roma non è più; sii dunque donna! Kein Rom gibt’s mehr, sei denn ein Weib!

Ir e n e Ir e n e Che io sia l’ultima romana! Ich sei die letzte Römerin!

Ri e n z i Ri e n z i Ah! non crescere così il mio dolore! Ach, mehre so nicht meinen Gram!

Ir e n e Ir e n e Uccidimi… io non ti lascerò mai! Ermorde mich - ich laß dich nie!

Ri e n z i Ri e n z i (sopraffatto) Orgogliosa fanciulla, vieni al mio cuore! Komm, stolze Jungfrau, an mein Herz!

Am b e d u e Be i d e Nella nostra alleanza fedele In unsrem treuen Bunde, in questo casto petto, in dieser keuschen Brust Roma vive anche in quest’ora, lebt Roma noch zur Stunde, conscia della sua grandezza. der Größe sich bewußt. Guardateci nell’occhio fermo Blickt uns ins feste Auge e diteci: forse è caduta Roma? und sagt, ob Roma fiel? col nostro ultimo respiro Mit unsrem letzten Hauche Dio per la prima volta la mèta prefigge. setzt Gott ihr erst ein Ziel!

Ri e n z i Ri e n z i E così sia! Ancora una volta mi voglio mostrare; Es sei! Noch einmal will ich mich denn rüsten, ancora una volta deve suonare il mio grido, noch einmal tönen soll der Ruf, a svegliare Roma dal suo sonno. zu wecken Rom aus seinem Schlaf.

(se ne va)

49 Wagner: Rienzi – atto quinto Scena III° Come Irene egualmente sta per allontanarsi, le si fa incontro Adriano, eccitato fino al parossismo, con la spada sguainata. Dall’entrata di Adriano, diventa sempre più scuro, così che la scena finisce in notte profonda. Si ode dal di fuori tumulto di popolo, ora crescente, ora decrescente, ma, nel complesso, sempre più in via di avvicinarsi. La chiara luce dei tizzoni accesi rischiara a lampi l’oscurità della scena a tra- verso le finestra, i cui cristalli vengono spezzati dal lancio di sassi. Questo crescere della sommossa deve però cominciare soltanto verso la fine della scena N° 15 Scena e duetto

Ad r i a n o Ad r i a n o Tu qui, Irene? Ancora ti trovo Du hier, Irene? Treff’ ich dich nella casa oppressa dalla maledizione? noch in des Fluchbeladnen Haus?

Ir e n e Ir e n e Sciagurato! Ancora tu osi Entsetzlicher, du wagst es noch, calpestare la soglia di quell’uomo puro? des Reinen Schwelle zu übertreten? Fuggi! Entflieh!

Ad r i a n o Ad r i a n o Demente! Arroganza ancora? Wahnsinnige, noch Trotz? Ah! tu non conosci la tua rovina! Ach, du kennst dein Verderben nicht! Pure io ti salverò… Fuggi, vieni via con me! Doch rett’ ich dich. - Flieh, komm mit mir!

Ir e n e Ir e n e Qui, presso l’ultimo, cui il nome Hier, bei dem Letzten, den der Name di Romano orna, è il mio asilo! des Römers ziert, ist mein Asyl! Voi siete senza fede, ignominiosi! Ihr seid Treulose, Schändliche! Va, amore non esiste più! Geh, es gibt keine Liebe mehr!

Ad r i a n o Ad r i a n o Ah! Amor mio, sì, io lo sento… Ha, meine Liebe, ja, ich fühl’ es, non è amore il mio, è frenesia! ist Liebe nicht, ist Raserei! Irene, Irene, eccomi in ginocchio! Irene, Irene, sieh mich knien! Eterna fede mi giurasti un giorno… Du schwurest einst mir ew’ge Treue, non ti macchiare di spergiuro! versünd’ge nicht durch Meineid dich! Bene, ancora ricordo il mio giuramento. Wohl kenne ich noch meinen Schwur; Io giurai: morte e rovina dovevano ich schwur: Tod und Verderben solle essermi segnale, per ogni vincolo mir Losung sein, um jedes Band ed ogni limite spezzare!… und jede Schranke zu zertrümmern! Questo fu il mio giuramento, ora io lo sciolgo; Dies war mein Schwur, ich halt’ ihn jetzt: morte e rovina, ecco tu vedi! Tod und Verderben, es ist da! Tuo fratello fu maladetto da Dio, Dein Bruder ward von Gott verflucht, maledetto da me, da tutto il mondo; verflucht von mir und aller Welt; il popolo infuria, conosce il tradimento… das Volk, es rast, kennt den Verrat. questo Campidoglio… presto non sarà più; Dies Kapitol, bald steht’s nicht mehr, già s’appresta l’incendio. schon wird der Feuerbrand genährt; Chi qui sarà colto verrà maledetto, wer hier betroffen, ist verflucht, e la sua morte merito dell’uccisore; sein Tod dem Mörder ein Verdienst; In mia mano lo stesso acciaio sussulta; in meiner Hand zuckt selbst der Stahl: tuo fratello cade… per mia mano cade… dein Bruder fällt, er fällt durch mich! morte e rovina, ecco tu vedi! Tod und Verderben, sieh, ist da. 50 Wagner: Rienzi – atto quinto Ora tu sei mia! Dimmi, son io fedele? Nun bist du mein! Sag, bin ich treu? Ai tuoi piedi io mi prostro; Zu deinen Füßen lieg’ ich hier; vedi amor mio, la mia fede! sieh meine Liebe, sieh meine Treu’!

Ir e n e Ir e n e Maledetto! L’inferno in te delira! Verruchter! Die Hölle rast in dir! Nulla più ho io in comune con te! Nichts hab’ ich mehr mit dir gemein! Qui io sto Romana… Hier stehe ich, eine Römerin! Chiamerai tuo solo il mio cadavere! Nur meine Leiche nennst du dein!

Ad r i a n o Ad r i a n o Vengono ah! Arde la fiamma! Sie kommen, ha! Die Flamme glüht! Orrore, delirio… su, Irene! Entsetzen! Wahnsinn! Auf, Irene!

Ir e n e Ir e n e Lasciami! Io mi sento la forza di un gigante; Laß mich, ich fühle Riesenkraft; Dio mi dà forza di resistere a te. Gott hilft mir, dir zu widerstehn.

Ad r i a n o Ad r i a n o Tu non devi morire; la tua morte colpisce me! Nein, du darfst nicht sterben, dein Tod trifft Vieni via! Via io ti trascino! mich! Komm mit, ich reiße dich hinweg!

Ir e n e Ir e n e (respingendo da sé Adriano) Folle, va alla perdizione! Donna libera io sono! Vergeh, Wahnsinniger! Frei bin ich!

(via)

Ad r i a n o Ad r i a n o (rimane come subissato. Dopo una pausa, con gli occhi sbarrati, si riprende nuovamente. Come in delirio)

Oh! Tu sei mia! A traverso le stesse fiamme O, du bist mein! Durch Flammen selbst Io troverò la via verso di te! find ich den Weg!

(si precipita fuori)

Scena IV° La scena si muta nella piazza davanti al Campidoglio, il quale occupa con la propria mole lo sfondo. Turbe di popolo, in furente esaltazione, con tizzoni ardenti, concorrono da tutte le parti. Nella folla, Baroncelli e Cecco N° 16 – Finale

Po p o l o Vo l k Qui, qui, venite tutti qui!… Herbei! Herbei! Auf, eilt zu uns! Portate qui pietre e tizzoni! Bringt Steine her! Bringt Feuerbrand! Egli è maledetto, scomunicato! Er ist verflucht, er ist gebannt! Rovina e morte lo colpisca! Verderben treffe ihn und Tod! Su, l’alto comando della Chiesa onorate! Auf, ehrt der Kirche Hochgebot!

51 Wagner: Rienzi – atto quinto (Rienzi appare su un terrazzo del Campidolio) È lui! Il maledetto sfida! Er ist’s! Seht, der Fluchbeladne trotzt! Su laidatelo! Auf, steinigt ihn!

Ri e n z i Ri e n z i Non mi conoscete? Kennt ihr mich noch? Domanda silenzio il Tribuno! Es fordert Ruhe der Tribun.

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Non lo ascoltate! Hört ihn nicht an!

Co r o Ch o r Non lo ascoltate! Hört ihn nicht an!

Ri e n z i Ri e n z i Traviati! dite: così mostrate l’orgoglio romano? Entartete! Sagt, zeigt ihr so den Römerstolz?

Ce cco Ce cco Portate pietre, qui! Bringt Steine her!

Co r o Ch o r Su, lapidatelo! Auf, steinigt ihn!

Ri e n z i Ri e n z i Oh, dite chi vi ha fatto liberi e grandi? Bedenkt, wer macht’ euch groß und frei? Non più ricordate la gioia Gedenkt ihr nicht des Jubels mehr, onde allora voi mi salutaste, mit dem ihr damals mich begrüßt, quando io largii pace e libertà? als Freiheit ich und Frieden gab? Per amor vostro, io vi prego: Um euretwillen fleh’ ich euch: ricordatevi del vostro romano giuramento! gedenket eures Römerschwurs!

Ba r o n c e l l i Ba r o n c e l l i Non lo ascoltate! Egli vi ammalia! Hört ihn nicht an! Er bezaubert euch!

Co r o Ch o r Cominciate! Gettate fuoco sul Campidoglio! Fangt an! Werft Feuer in das Capitol!

(Da tutte le parti la folla scaglia tizzoni accesi nel Campidoglio) Ri e n z i Ri e n z i Terribile onta! Come, e questa è Roma? Wahnsinnig Volk! Wen greift ihr an? Miserabili! Del vostro nome indegni! Wie glaubet mich ihr zu vernichten? L’ultimo dei Romani vi maledice! So hört von mir das letzte Wort: Maledetta, distrutta sia questa città! so lang die sieben Hügel Romas stehn, Imputridisci, inaridisci, o Roma! so lang die ew’ge Stadt nicht soll vergehn, Poiché lo vuole il tuo popolo traviato! sollt ihr Rienzi wiederkehren sehn!

(il fuoco si propaga sempre più all’intorno. Irene compare sul terrazzo vicino a Rienzi. Si abbracciano)

52 Wagner: Rienzi – atto quinto

Co r o Ch o r Già il fuoco sta per raggoinugerlo; Bald faßt ihn schon der Feuerbrand! egli è maledetto, scomunicato; Er ist verflucht, er ist gebannt! rovina e morte lo colpisca! Verderben treffe ihn und Tod! Su, l’alto comando della Chiesa onorate! Auf, ehrt der Kirche Hochgebot!

(Adriano raggiunge trafelato la scena, alla testa dei Nobili, che ritornano. Egli vede Irene sul terrazzo al fianco di Rienzi, circondata dalla fiamme, e s’affretta verso il Campidoglio)

Ad r i a n o Ad r i a n o Irene! Irene! Su, a traverso le fiamme! Irene! Irene! Auf, durch die Flammen! Ah!

(Con terribile schianto, il Campidoglio rovina e seppellisce tra le sue macerie anche Adriano. I Nobili danno addosso al popolo)

FINE DELL’OPERA

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