edizione promossa da: REGIONE LAZIO Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport ° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA
ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE Campus Internazionale di Musica CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS Gabriele Bonomo Bruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio Von Arx COORDINATORE ARTISTICO Riccardo Cerocchi EDIZIONE PROMOSSA DA Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport CONTRIBUTO E PATROCINIO Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo Provincia di Latina Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola e Sperlonga Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Latina Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” COLLABORAZIONE RAI Radio Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina Edizioni Suvini Zerboni SugarMusic S p A Museo Archeologico di Priverno Pro Loco di Sermoneta e di Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova Settimane Culturali di Sperlonga SOSTEGNO SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano AMMINISTRAZIONE Nicola Astarita Paola Sighinolfi UFFICIO STAMPA Sara Ciccarelli Luca Pellegrini ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA Mauro Buccitti Abbazia di Fossanova Chiostro
PROGRAMMA GENERALE
CONCERTI nell’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA di ROMA nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA nell’AREA ARCHEOLOGICA e nella città di PRIVERNO FONDI LENOLA E SPERLONGA INCONTRI DI STUDIO DI MUSICA CONTEMPORANEA nei GIARDINI DI NINFA e nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA
TESTIMONIANZE INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI
“Una delle manifestazioni musicali più importanti del nostro territorio il Festival Pontino curato dal Campus di Latina e giunto alla sua qua rantatreesima edizione assume quest’anno un significato particolare inserendosi nel grande progetto di valorizzazione dei siti storico archeologici del Lazio avviato con un accordo di programma tra la Regione e il Ministero dei Beni Culturali Anche le attività di spettacolo daranno dunque ancora una volta un contributo fondamentale alla scoperta e alla riscoperta di luoghi d’ec cellenza offrendo sempre nuove chiavi di lettura ad un pubblico in crescita costante L’area che comprende località di straordinaria bellezza ed interesse dall’Abbazia di Fossanova al Castello Caetani di Sermoneta ai Giardini di Ninfa fino al litorale farà da scenario ad una stagione concertistica di alto livello accompagnata da incontri di studio e altri momenti di approfondimento dedicati ad artisti contemporanei Il concerto inaugurale che si terrà a Roma nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica sottolinea inoltre il valore di rilie vo nazionale che il Festival Pontino è andato assumendo negli anni e il suo ruolo di protagonista della vita culturale regionale La manifestazione è una delle tappe di un più ampio percorso di frui zione e valorizzazione che quest’anno coinvolge anche l’area archeo logica etrusca di Vulci e i siti patrimonio Unesco di Tivoli nella pro spettiva di arricchirsi ulteriormente nel prossimo futuro”
Giulia Rodano Assessore regionale alla Cultura Spettacolo e Sport Robert Schumann compose due quartetti per pianoforte l'Andante cantabile in Si bemolle maggiore una delle e archi: il primo in Do minore è un'opera giovanile del pagine più ispirate di Schumann concepita come una scritta da un compositore non ancora ventenne il Romanza senza parole con cinque variazioni e un inter secondo in Mi bemolle maggiore fu abbozzato nell'otto mezzo dal tono meditativo (in Sol bemolle maggiore) il bre del ed eseguito pubblicamente per la prima Quartetto si conclude con un movimento Vivace dalla volta l' dicembre Dedicato al conte Mathieu forma libera e originalissima basata su un motivo Wielhorsky mecenate russo e violoncellista dilettante molto simile al primo tema del primo movimento e su è un'opera dal carattere radioso grazie soprattutto alla una seconda idea dall'ampio respiro lirico in Do minore rilevanza data alla parte pianistica che compensa una esposta dal violoncello scrittura degli archi spesso compressa nel registro Se in questo genere cameristico l'organico è costituito grave Il primo movimento si apre con una introduzione da pianoforte violino viola e violoncello un quintetto (Sostenuto assai) che espone un materiale semplice e per pianoforte e archi prevede normalmente l'aggiunta austero utilizzato anche per marcare delle cesure di un secondo violino Non è così però nel celebre nell'Allegro ma non troppo che è invece dominato da Quintetto in la maggiore «La Trota» composto da un asimmetrico tema principale esposto dal pianoforte Schubert tra l'estate del e l'autunno del su e da un secondo motivo in Sol minore (che però è esclu richiesta di Sylvester Paumgartner che era un buon vio so dallo sviluppo) basato sul corale Wer nun den lieben loncellista dilettante (a casa di Paumgartner avvenne la Gott e trasformato in una struttura canonica A questo prima esecuzione privata alla fine del ): per affidare motivo si ricollega anche il tema principale dello una parte melodica al violoncello ma senza rinunciare Scherzo movimento dal carattere fiabesco molto men al rinforzo dell’armonia Schubert decise di introdurre il delssohniano interrotto da due trii contrastanti Dopo contrabbasso ottenendo così una dimensione timbrica insolita accentuata dal frequente impiego melodico del pianoforte che si fonde con le trame dei quattro archi (quindi violino viola violoncello e contrabbasso) Nei cinque movimenti emerge la ricerca di un'espressione 2244 ggiugnoiugno libera il piacere tutto schubertiano del suonare insieme Il titolo «La trota» deriva dalle variazioni del quarto DOMENICA ore movimento (Andantino) basate sul tema del Lied Die Roma Auditorium Parco della Musica Forelle che mostrano una grande inventiva un'ampia gamma di espressioni ottenuta ricorrendo anche a pas saggi di agilità soprattutto nel violino e nel pianoforte MARIANA SIRBU violino Precedono questo movimento un guizzante Allegro BRUNO GIURANNA viola vivace con un primo tema calmo e meditativo esposto da violino e violoncello e un secondo tema dal caratte ROCCO FILIPPINI violoncello re danzante; un Andante bipartito in fa maggiore FRANCO PETRACCHI contrabbasso molto modulante; uno Scherzo breve fugace carico di BRUNO CANINO pianoforte energia Il quintetto si chiude con un Allegro giusto ROBERT SCHUMANN ( ) basato su due temi distinti su ritmi incalzanti su ele Quartetto con pianoforte in mi bem magg op menti ungheresi che trasformano questo finale in una Sostenuto assai Allegro ma non troppo vera e propria esplosione di gioia Scherzo: Molto vivace Gianluigi Mattietti Andante cantabile Finale: Vivace
FRANZ SCHUBERT ( ) Quintetto in la magg op “La Trota” Allegro vivace Andante Scherzo: Presto Andantino Allegro giusto ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di MBucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giovanissima la carriera con certistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica Nel entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini con il quale ha partecipato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e primo violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di Erba Como e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del sopran nominato “Conte de Fontana”
RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del Bcomplesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta con la direzione di Herbert von Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico Ghedini Da allora ha suonato con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia comprende la Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'amore di Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata con la violinista Anne Sophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination
OCCO FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre Fournier e ha Riniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fondatore del Trio di Milano in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco repertorio di musica da camera ha svolto intensa e varia atti vità nei più prestigiosi centri musicali e festival internazionali Insegna violoncello al Conservatorio di Milano E’ membro fondatore del Quartetto Accardo e membro della facoltà all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation di Praga RANCO PETRACCHI noto da diversi decenni in tutto il mondo come uno dei più straordinari con Ftrabbassisti del nostro tempo si è diplomato al Conservatorio di S Cecilia di Roma con Battistelli dedicandosi poi allo studio della composizione e a quello della direzione d’orchestra con Franco Ferrara Ha tenuto concerti in tutte le sale più importanti del mondo e la critica lo considera non solo uno dei massimi concertisti del nostro tempo ma anche caposcuola del suo strumento Docente presso l'Accademia Chigiana di Siena titolare della cattedra di virtuosismo al Conservatorio di Ginevra è con Accardo Giuranna e Filippini uno dei fondatori dei Corsi "Stauffer" di Cremona Ha tenuto seminari e master classes in tutto il mondo: famoso il suo stage estivo di Sermoneta dove ricopre l’incarico di direttore artistico Svolge con successo un'intensa attività di direttore d'orche stra: ha diretto in Giappone Danimarca Polonia Bulgaria Svezia Inghilterra Svezia Svizzera e in Italia all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma all’Accademia Filarmonica Romana al Festival "Rossini" di Pesaro al S Carlo di Napoli alla RAI di Torino Ha vinto un Premio Italia per la parte musicale del lavoro radiofonico "Un contrabbasso in cerca d'amore" ed è autore di numerose revisioni e rielaborazioni Si dedica anche ad un intensa attività concertistica con i più prestigiosi nomi del concertismo mondiale Suona in duo con Filippini ed in trio con Stefanato – Barton Ha inciso per la Philips Columbia Dinamyc ASV NHK Sony
RUNO CANINO nato a Napoli ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di BMilano dove poi ha insegnato per ventiquattro anni; per dieci anni ha tenuto il corso di pia noforte e musica da camera al Conservatorio di Berna Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei in America Australia Giappone Cina Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Antonio Ballista e da più di trenta anni fa parte del Trio di Milano Collabora con illustri strumentisti come Accardo Ughi Amoyal Perlman E’ stato per alcuni anni direttore artistico della società Giovine Orchestra Genovese e in seguito della stagione autunnale del Campus Internazionale di Musica di Latina E’ stato dal al direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia Si è dedicato in modo particolare alla musica contempora nea lavorando fra gli altri con Pierre Boulez Luciano Berio Karlheinz Stockhausen György Ligeti Bruno Maderna Luigi Nono Sylvano Bussotti di cui spesso ha eseguito opere in prima mondiale Ha suonato sotto la direzione di Abbado Muti Chailly Sawallisch Berio Boulez con orchestre come La Filarmonica della Scala Santa Cecilia Berliner Philarmoniker New York Philarmonia Philadelphia Orchestra Orchestre Nationale de France Tra le sue numerose incisioni ricordiamo le Variazioni Goldberg di Bach l'integrale pianistica di A Casella e quella di C Debussy le Sonate per violino e pia noforte di R Schumann Ha tenuto masterclasses per pianoforte solista e musica da camera in Italia Germania Giappone Spagna e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di venticinque anni Il suo libro "Vademecum del pianista da camera" è edito da Passigli ° Festival Pontino di Musica Giardini di Ninfa: “Suoni dal Mito” Incontri Internazionali di Musica Contemporanea (da s a d Mario Messinis Roberto Calasso Mario Bortolotto Paolo Castaldi Michele dall’Ongaro Luis de Pablo) INCONTRI DI STUDIO DI MUSICA CONTEMPORANEA nei GIARDINI DI NINFA e nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA RICORDO DI LELIA CAETANI in collaborazione con le Fondazioni Roffredo Caetani e Camillo Caetani
Il Festival Pontino di Musica in questa a edizione intende ricordare Lelia Caetani ultima erede di una antica famiglia e la sua figura di donna dotata di valen ze diverse che malgrado la sua riservatezza la rendo no storicamente importante e culturalmente stimabi le Lelia Caetani infatti non è solamente una “giardi niera” come spesso si legge e si sente dire dai compe tenti del settore né solo una pittrice come testimo niano i suoi numerosi dipinti esposti in gallerie e mostre di Parigi di Londra di New York di Roma e recentemente di Latina Ella a mio parere è di più E’ anche Colei che per destino e per doti ereditate dai suoi avi ha costituito un ponte quasi un’osmosi tra la società dei Signori del passato e quella dei Cittadini di oggi tra la cultura aristocratica di pochi e quella democratica di massa La sua statura morale ed intellettuale formatasi negli ambienti letterari della madre (a Parigi Commerce e a Roma Botteghe Oscure) e quelli musicali del padre Roffredo compositore della scuola romana alimentati dalle numerose frequentazioni di illustri personaggi della cultura dell’epoca in simbiosi con quella altret tanto elevata del marito Hubert Howard le consentì di progettare con razionalità ed intelligenza il futuro se non della propria famiglia che si estingueva della nuova società a cui seppur diversa dalla sua d’origine si sentiva di appartenere Era consapevole della evoluzione in corso e non la con divideva ma volle parteciparla insieme a Hubert con amore a sostegno della cultura e a difesa dell’ambien te e della natura Per questo obiettivo negli ultimi anni della sua vita con costante ferma determinazio ne si è dati gli strumenti operativi necessari a tali fina lità: il Giardino di Ninfa il Festival di musica da camera e la Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta Prima si impegnò per il completamento del giardino di Ninfa che era stato avviato con geniale intuizione dallo zio Gelasio e portato avanti dalla nonna Ada Wilbraham e dalla mamma Marguerite Chapin Lo ha arricchito di particolari attenzioni privilegiando sem Lelia Caetani ritratta da Balthus ( ) pre il rapporto tra le varie parti di esso tra la vegeta zione alta degli alberi e quella bassa dei manti erbosi e ha il privilegio di essere inaugurato a Roma dei fiori posizionati a seconda dei loro tempi di fioritu nell’Auditorium Parco della Musica con il concerto che ra; tra le acque correnti del fiume e quelle sonore dei sarà tenuto simbolicamente nella Sala Petrassi il ruscelli; tra la vegetazione vivente e i resti morti della grande compositore che fu per lungo tempo presiden città medioevale tra il presente e il passato In ciò te del Festival da alcuni dei prestigiosi docenti “stori risiede la sua particolarità la sua bellezza il suo fasci ci” dei Corsi di Sermoneta il giorno giugno no: nei giusti rapporti tra le parti che lo compongono Nel scomparsa Donna Lelia si attivò dopo una negli accordi cromatici che verificava anche nei suoi lunga preparazione la Fondazione Roffredo Caetani E’ dipinti e nelle armonie che ne conseguono come è il più importante e riassuntivo degli strumenti operativi nelle opere d’arte seppur qui l’opera sia vivente e che Lelia ha lasciato per raggiungere il suo obiettivo: richiami alla mente analogie con l’auspicabile convi per trasferire cioè il bagaglio morale culturale e mate venza civile tra gli uomini riale della sua famiglia verso il futuro e perpetuare il Nel istituì il Festival di musica da camera di nome del Casato secondo le linee guida dello Statuto Sermoneta insieme all’Accademia Musicale Roffredo di fondazione Caetani in memoria del padre con l’apporto del marito La giornata di studio riservata a Lelia Caetani che si Hubert competente e appassionato musicofilo Il svolgerà a Ninfa il giugno coordinata da Leonetta Festival che ebbe vita duratura non partiva timida Bentivoglio vuole quindi soffermarsi sui vari aspetti mente dal “basso” I più grandi concertisti dell’epoca della figura e della personalità di Lelia non disgiunta alcuni dei quali ora mitizzati dettero il loro contributo da quella di Hubert per ricavarne una immagine più artistico a Sermoneta ai vicini paesi della collina e a completa e veritiera comprensiva anche del grande quelli giovani della pianura Dell’alto valore di essi non contributo dato allo sviluppo della cultura musicale A si ebbe consapevolezza immediata stante l’ancora tal fine sono stati invitati a dare un contributo quali modesto livello dell’attenzione musicale nel territorio privilegiati testimoni coloro che le sono stati più vicini pontino Tuttavia coloro che più li frequentarono e e quanti altri si sono avvicinati a lei e al Casato in tra loro chi scrive ricevettero un alimento una sugge tempi successivi Tra i primi ovviamente Giacomo stione tale da essere indotti a costituire nel una Antonelli e Lauro Marchetti tra gli altri Pier Giacomo Associazione che chiamarono Campus Internazionale Sottoriva storico e consigliere della Fondazione di Musica Quando il Festival di musica da camera di Roffredo Marella Caracciolo che ha in corso appas Sermoneta entrò in crisi esistenziale per ragioni varie sionati studi sui Caetani delle ultime generazioni e nel il neonato Campus si interessò ad esso e lo Roberto Prosseda pianista e musicologo che in giro mantenne in vita con il nome che tuttora conserva di per il mondo in questi ultimi tempi sta portando “Festival Pontino di Musica” Lelia Caetani e Hubert insieme a musiche inedite di Mendelssohn da lui sco Howard si iscrissero al Campus e una lettera amabile perte composizioni pianistiche di Roffredo Caetani accompagnò la quota sociale Successivamente il conservate dalla Fondazione Camillo Caetani in Via Pontino si ampliò Aumentò il numero dei concerti si delle Botteghe Oscure a Roma rimodellarono i Corsi di alto perfezionamento si apri Potrebbe essere questo l’inizio di un filone di ricerca rono gli interessi alla musicologia con convegni incon integrata su una bella realtà ancora poco conosciuta tri di studio concorsi internazionali e alla musica con da cui far scaturire con opportuni approfondimenti temporanea rimanendo sempre alta la qualità delle ini nuovi elementi conoscitivi e nuove valutazioni merite ziative In questo su proposta dell’Assessore alla voli di una accurata storicizzazione Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano il Pontino Riccardo Cerocchi RICORDO DI LELIA CAETANI Giovedì giugno Giardini di Ninfa ore Saluto dei Presidenti delle Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” Apertura dei lavori Coordina Leonetta Bentivoglio Intervengono: Giacomo Antonelli Marella Caracciolo Riccardo Cerocchi Rosetta Loi Renato Mammucari Lauro Marchetti Azzurra Piattella Roberto Prosseda Pier Giacomo Sottoriva Presentazione del volume Lelia Caetani Hubert Howard In memoria (Fondazioni Camillo Caetani e Roffredo Caetani )
Sermoneta Castello Caetani dal “Libro degli Ospiti” del Giardino di Ninfa ore Proiezione video Kirkìas Realizzato nell’ambito di “Suoni dal mito”: Incontro internazionale di musica contemporanea del ° Festival Pontino Musiche di Alessandro Solbiati Michele Tadini Matteo Franceschini su testi di Rodolfo Carelli Francesco Tadini Andrea Franceschini ore Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti)
I luoghi del Festival - Giardini di Ninfa Fu Gelasio Caetani, intorno al 1920, a dare il via ad un’operazione di recupero precorritrice dei tempi, con un organico programma di studio, scavo e restauro delle rovine di Ninfa, che ha portato alla creazione di un giardino considerato tra i più belli al mondo. Insieme a sua madre, l’inglese Ada Wilbraham, prima ‘giardiniera di Ninfa’, inizia la piantagione dei grandi alberi che vediamo oggi, stimolata da quel fascino particolare e misterioso che le rovine del posto esercitavano. E’ universalmente riconosciuta la genialità insita nell’operazione di creazione del giardino di Ninfa: la capacità di vedere le potenzialità del sito pervaso, ancora all’inizio del secolo, dal generale senso dell’abbandono, con i suoi ruderi e monumenti ricoperti da una fitta coltre di vegetazione infestante, affasci- na ancora oggi. Foto di Franco Maria Ricci
Dopo secoli di abbandono a Ninfa ritornò la vita nelle forme del giardino impostato secondo uno stile tipicamente anglosassone. La creazione del giardino fu guidata soprattutto da sensibilità e sentimento ed ebbe un indirizzo libero, spontaneo, informale, senza una geometria stabilita dove i sentieri si svilupparono sinuosi. L’opera continuò con Marguerite Chapin, nuora di Ada, americana, dedita anche lei all’arricchimento del giardino con nuove pian- tagioni. Marguerite, aprì inoltre il giardino all’importante circolo di letterati ed artisti riuniti attorno alle riviste da lei fondate, come sede ideale per ispirarsi. La vera artefice del giardino rimane comunque Lelia Caetani, figlia di Marguerite. Ninfa con lei assunse quelle caratteristiche di giardino romantico che conosciamo oggi. In questo processo influirono senz’altro le sue naturali inclinazioni artistiche, che la portavano come pittrice a scegliere le piante considerandole nel paesaggio come in un grande quadro, con accenti di naturalismo e spontaneità, tenendo conto dei cambiamenti stagionali. Alla morte di Lelia, nel 1977, la cura del Giardino è affidata alla Fondazione Roffredo Caetani. L’attenta gestione del Giardino, per cui Ninfa è famosa, è tutt’oggi ispirata dal caratteristico aspetto di spontaneità, in modo che al visitatore sembri che l’intervento del- l’uomo sia limitato. Si tratta naturalmente di una gestione non facile, complessa, in cui tutto è sapientemente curato in nome dell’ar- monia della vegetazione con le rovine, l’accostamento dei colori con pietre e acqua, gli scorci e le vedute, nel massimo rispetto degli equilibri ecologici dell’ecosistema. (fonte www.fondazionecaetani.org) OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito Ralle due incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn unanimemente elogia te dalle più autorevoli riviste specializzate (American Record Guide Fanfare Diapason Fono Forum Amadeus) Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma i Berliner Symphoniker In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia Nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro Alla sua formazione hanno contribuito Alexander Lonquich Boris Petrushansky Franco Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong docenti con cui ha studiato presso l'Accademia Pianistica di Imola l'International Piano Foundation e ai Corsi Internazionali di Sermoneta Si è affermato in vari concorsi internazionali ("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) Oltre a Mendelssohn ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e per la Decca un album chopiniano di imminente uscita I suoi prossimi impegni prevedono concerti come soli sta nella stagione sinfonica dell’Orchestra di Santa Cecilia della Liverpool Philharmonic e della Gewandhaus Orchester diretta di Riccardo Chailly (www robertoprosseda com) 2828giugnogiugno GIOVEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
ROFFREDO CAETANI ( ) Impromptu op n in si bem magg
FRANZ PETER SCHUBERT ( ) impromptu op n in do min Allegro moderato n in mi bem magg Allegro n in sol bem magg Andante n in la bem magg Allegretto
ROFFREDO CAETANI Variazioni op su un Preludio di Chopin
FRYDERYK CHOPIN ( ) Notturni op n in si magg n in mi magg
ROFFREDO CAETANI Ballata op in fa diesis magg
FRYDERYK CHOPIN Ballata n op in fa min
Roffredo Caetani Roffredo Caetani ( ) è uno dei più interessanti compositori italiani vissuti a cavallo del ma la sua fama non è anco ra adeguata all’elevata statura artistica che lo contraddistingue La sua origine aristocratica gli consentì di avere contatti fin da bambino con eminenti personalità della cultura del tempo: fu battezzato da Franz Liszt che fu anche ospite dei Caetani presso i giardini di Ninfa residenza estiva della famiglia Lì è tuttora conservato il pianoforte di Roffredo un Bechstein appartenuto allo stesso Liszt che glielo lasciò in dono per il battesimo Fu proprio Liszt ad affidare il suo figlioccio alle lezioni di Sgambati cosicché il giovane compositore ebbe modo di formarsi una personalità poliedrica e forte come emerge dalla sua produzione musicale peraltro non molto estesa Roffredo infatti non componeva a scopo di lucro e non si preoccupò particolarmente della promozio ne e diffusione della sua musica Ci ha lasciato due opere liriche (“Hypathia” e “La Città del Sole”) vari brani pianistici (tra cui l’im ponente Sonata op quattro Impromptus una Ballade e le Variazioni op ) brani cameristici e sinfonici
L’accostamento di tre dei suoi lavori pianistici più rappresentativi con celebri brani di Schubert e Chopin consentirà di cogliere le peculiarità dello stile di Caetani e al contempo di percepirne il legame con la grande tradizione musicale del Romanticismo europeo Sono elementi comuni a Schubert e Caetani una concezione fatalistica della narrazione musicale e la ricerca di atmo sfere cupe e sonorità sfumate Affine a Chopin e in particolare al tardo stile chopiniano dei brani presenti in questo program ma è invece la tendenza verso una rigorosa polifonia con la predilezione di ardite armonie cromatiche
L’Impromptu in si bemolle maggiore è il secondo dei quattro Impromptus che Roffredo pubblicò come op (insieme alla Ballata e alla Toccata) per le edizioni Schott di Magonza Si tratta di un brano di carattere leggero ma solo apparentemente spensierato che sotto una fine scrittura contrappuntistica arricchita dal cromatismo delle armonie cela più complesse inquie tudini
Non è un caso del resto che Caetani abbia scelto il titolo Impromptu con un evidente richiamo ai celebri omonimi capolavori di Franz Schubert Le sue sonorità infatti trovano un affascinante antecedente nel mondo poetico schubertiano in particolare negli Impromptus op Essi come le altre composizioni che Schubert compose nel suo ultimo anno di vita costituisco no un vero e proprio testamento artistico contenendo tutti gli elementi peculiari del mondo poetico dell’Autore: la nostalgia l’accettazione del fato l’introspezione negli abissi della coscienza l’assenza di una esplicita volontà di coesione logica e musica le Le frasi schubertiane sono infatti caratterizzate – e qui sta il loro inimitabile fascino – da una tendenza a compiacersi della reiterazione dei motivi e di una particolare “calma” nello svolgimento dell’azione musicale che consente all’interprete e all’a scoltatore di assaporare anche le sfaccettature più recondite delle armonie e delle linee melodiche L'Impromptu op n è il più lungo e complesso e presenta un canto nostalgico e lontano che viene poi sviluppato in molti modi diversi dando vita ad un viaggio nei luoghi emotivi della psicologia umana Dopo un lungo peregrinare tra momenti bui e luminosi dolorosi e spensierati il canto ricompare nella sua forma più semplice e nuda accompagnato solo da alcuni sol come rintocchi di campane e infine modula inaspettatamente nel tono maggiore: una speranza una luce che rende magica la con clusione del brano L'Impromptu op n ha invece un carattere più leggero e brillante Ci sono due temi contrastanti: il primo in mi bemolle maggiore è una veloce discesa melodica non priva di cantabilità; il secondo in si minore tonalità lontanissima è più ritmato e drammatico quasi una danza macabra Esso si ripresenta anche nella coda e chiude in modo del tutto inaspettato e tragico un brano che era cominciato in un'atmosfera apparentemente serena L'Impromptu op n presenta una morbida e piana linea melodica sostenuta da un tessuto armonico di terzine arpeggiate Ricco di sfumature emotive ed ombreggiature di colore questa è tra le più toccanti composizioni di Schubert che esprime una pudica ma sconfinata tristezza pur nell’apparente serenità della tonalità di sol bemolle maggiore L'Impromptu op n è in forma ABA Inizia con un arabesco discendente che viene ripetuto molte volte sempre con sfuma ture emotive diverse Dopo un’intensificazione dinamica appare un doloroso e accorato tema in modo minore che caratterizza tutta la parte centrale Infine ritorna l'arabesco iniziale il quale dopo raffinate modulazioni ed intensificazioni porta ad una conclusione gioiosa e festante
Nelle Variazioni op sul preludio in do minore di Chopin Caetani riesce a sfruttare le conquiste della tecnica pianistica di Liszt specie nelle variazioni contrappuntistiche in cui le potenzialità dinamiche del pianoforte vengono maggiormente valoriz zate Il pregio maggiore di questa rara composizione sta tuttavia nella profondità dei contenuti emozionali che prendendo spunto dalla poesia del preludio chopiniano ne sviluppano la varietà degli stati d’animo con risultati di altissima levatura artisti ca soprattutto nei momenti più intimi
Nelle opere mature di Chopin il concetto di contrappunto non è più limitato ad un’intellettuale sovrapposizione di linee: poiché ogni voce possiede una propria individualità la polifonia diventa una commistione di situazioni emotive diverse che coesisten do danno vita a risultati di grande intensità Ne è un pregevole esempio il Nocturne op n con la sua scrittura a quattro voci ognuna delle quali peraltro si libra indi pendentemente nello spazio armonico creando un clima di magica sospensione La prima frase del Nocturne op n citando una metafora di Fou Ts’Ong è un albero che partendo dal tronco (ossia l’inci pit della prima battuta) si espande nei suoi molteplici rami secondo un armonico disegno vario ed unitario al contempo La parte centrale è molto più concitata quasi ansimante e conduce al ritorno del tema iniziale Dopo una prima ripresa in mi mag giore questo subisce uno sbalzo armonico di un tono scendendo o meglio sublimandosi alla più velata e irreale tonalità di re maggiore in un’aura trasognata di grande bellezza
La Ballade op è forse il brano pianistico di Caetani più moderno in virtù dell’inusuale trattamento armonico e dell’ossessiva insistenza sul pedale di tonica di Fa diesis minore Il risultato è una musica di affascinante cupezza che esprime un inquieto pes simismo non più ancorato ad esperienze concrete bensì sublimato ad un superiore livello di astrazione
Basterebbe già quell’inizio sospeso (ingannevolmente in do maggiore) per considerare la Ballade op un vero capolavoro: dieci sol ripetuti costituiscono la prima voce che entra quasi in punta di piedi come provenendo da un mondo irreale e lontano e crescendo gradualmente In coincidenza con il quarto sol fa il suo ingresso una seconda voce nel registro tenorile che contra riamente all’altra dopo un esordio relativamente forte tende a diminuire Si tratta di uno dei punti più complessi per l’interpre te che deve cercare di mantenere questa dicotomia non solo dinamica ma soprattutto emozionale pur senza perdere di vista il fragile equilibrio del fraseggio complessivo Ma tutto l’episodio iniziale poi arricchito dalle entrate di altre voci non è altro che un preambolo che introduce il tema principale in fa minore Esso presenta una strana cantabilità quasi claustrofoba: come se tentasse di espandersi senza riuscirci essendo così costretto a ripiegare su se stesso Il suddetto tema alternato all’episodio seguente dal carattere più sereno e sognante subirà numerose elaborazioni che peraltro accentueranno il senso di sofferenza e tormento La liberazione sarà soltanto sognata o immaginata nei magici momenti di sospensione come i cinque accordi che precedono la coda Quest’ultima apoteosi del dramma incombente fin dall'inizio del brano pone una fine drastica definitiva senza appello
Roberto Prosseda Il giorno che ebbi la fortuna di conoscere Mario Bortolotto è ormai lontano ma lo ricordo bene e soprattutto con piacere per il prezioso contributo che Egli ha offerto nell’arco di trent’anni alla program mazione del Festival Pontino in particolare agli Incontri di studio sulla musica contemporanea inizial mente presieduti da Goffredo Petrassi Rifletto su come sia trascorso tanto tempo senza che apparissero segni d’invecchiamento delle idee d’inde bolimento dell’entusiasmo Né tanto meno il verifi carsi di una stanchezza professionale – data la ripetiti vità del tema – che comunque non poteva esserci Al contrario ogni anno si rinnovava una divertita e gio vanile voglia di fare associata a un’esigenza di qua lità che stimolava la ricerca e l’informazione nel mondo della Nuova Musica specie tra compositori e interpreti Sempre al di fuori delle convenzioni e della conve nienze le scelte non erano condizionate da compro messi od opportunismi ma libere e senza remore Di questo il Pontino si è grandemente avvalso e anche per tale contributo è cresciuto di statura È divenuto una specie di piccolo gradito habitat nel quale i musicisti pare ambiscano cimentarsi e incon trarsi Qui risiede la fortuna di quell’incontro e di quella conoscenza: l’aver potuto contare senza formalismi e con poche parole su una autentica forza intellettuale non per tutti disponibile ma benevola con noi La riconoscenza del Campus e mia è grande e per esprimerla in maniera adeguata in questa a edizio ne del Festival Pontino che coincide con l’ottantesi mo compleanno del Maestro ho condiviso con Michele dall’Ongaro l’idea di riservarle due giornate all’interno dell’Incontro di studio: due giornate che Jacopo Pellegrini e Guido Zaccagnini hanno progetta to intitolandole Widmung Riccardo Cerocchi WIDMUNG Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana
Widmung come omaggio: a uno studioso dei nostri maggiori Mario Bortolotto che sta per toccare la soglia degli ottanta anni e che da quasi trent'anni è stretto amico e consigliere ascoltatissimo per la Nuova Musica del "Festival Pontino" Omaggio all’in telligenza lampeggiante alla cultura sterminata all’e strosità guizzante alla curiosità che non conosce ostacoli del saggista originale e finissimo Widmung come iscrizione: più ideale che concreta quella dei partecipanti al convegno e alla tavola rotonda alla schiera degli estimatori di Bortolotto Scrittori compositori esperti di fama internazionale appartenenti alle più varie discipline umanistiche (musica arti visive storia letteraria filologia filoso fia) danno conto nel guardare da prospettive diverse all’opera del festeggiato della quantità di suggestioni ch’essa offre Widmung come dedizione: alla ricerca approfondita libera da pregiudizi o principi d’autorità condotta a partire dalla fine degli anni Cinquanta da Bortolotto esempio di onestà intellettuale e coraggio nel soste nere posizioni scomode: non di rado poi generalmen te condivise Widmung come dedica: un incontro di studio e una tavola rotonda non esclusivamente concernenti inda gini e riflessioni sulle molteplici attività svolte da Bortolotto nell'ambito musicale ma anche il ruolo che esse hanno rivestito nella vita musicale italiana (e non solo) degli ultimi decenni: testimoni di un signifi cativo sviluppo negli studi musicologici e di una signi ficativa rivalutazione in ambito critico dell’approccio ermeneutico del giudizio di valore
I curatori Jacopo Pellegrini Guido Zaccagnini WIDMUNG Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana
Venerdì giugno Giardini di Ninfa ore I SESSIONE Presiede Guido Zaccagnini Relazionano Mario Messinis (Venezia) Introduzione Giorgio Pestelli (Torino) Bortolotto tra storiografia ed ermeneutica musicale Andrea Estero (Milano) Bortolotto e l’Analisi Fiamma Nicolodi (Firenze) Sulla strada della modernità: la Generazione dell’ Dallapiccola Petrassi e Bortolotto Guido Salvetti (Milano) Bortolotto e la Nuova Musica Serena Vitale (Milano) «A Est! a Est!» Mario Bortolotto esploratore della cultura russa Ennio Speranza (Roma/Venezia) Mario Bortolotto organizzatore musicale ore Sermoneta Castello Caetani Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti)
Sabato giugno Giardini di Ninfa ore II SESSIONE Presiede Mario Messinis Relazionano Alberto Caprioli (Bologna) L’anima del lied Quirino Principe (Milano / Roma) Wagner e Bortolotto Stefano Catucci (Camerino) Essere a tempo Franco Serpa (Roma) Aimez vous Strauss? Emilio Sala (Milano) La musica francese ‘moderna’ secondo Mario Bortolotto Marco Beghelli (Bologna) Una passione a margine: l’opera italiana Jacopo Pellegrini (Venezia) Non son cattivo ‘critico’ ore TAVOLA ROTONDA E PRESENTAZIONE DEI VOLUMI Vivere Senza Paura Scritti per Mario Bortolotto (EDT ) Mario Bortolotto La serpe in seno (Adelphi ) Coordina Paolo Donati Intervengono Alberto Arbasino Roberto Calasso Aldo Nicastro Anna Ottani Cavina Giorgio Pestelli Daniele Spini Francesco Zambon ore Sermoneta Castello Caetani Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti)
LESSANDRA MARIA AMMARA giovane pianista ha attirato su di sé l’attenzione del mondo Amusicale in seguito alle sue brillanti affermazioni in alcuni importanti concorsi internazionali ("G B Viotti" di Vercelli "J Iturbi" di Valencia "Van Cliburn" di Fort Worth) Nel è stata una dei “Laureates” al Concorso “Esther Honens” a Calgary Grazie a questo risultato ha ulterior mente intensificato la propria attività concertistica debuttando in tutta Europa (Musikhalle di Amburgo Salle Cortot di Parigi Concertgebouw di Amsterdam Società Chopin di Varsavia Teatru Manoel Malta) e in Cina Hong Kong Stati Uniti Canada Sud Africa Brasile sia come solista che con Orchestra (Orchestra Sinfonica della Rai Orquesta Ciudad de Cordoba Calgary Philharmonic Orchestra Cape Town Philharmonic Neue Philharmonie Westfalen) La critica la definisce anche una sensibile interprete del repertorio cameristico Ha collaborato con interpreti di rilievo come Rocco Filippini Anto Kuerti Alban Gerhardt il Quartetto Takacs il Quartetto Sine Nomine Ha inciso per l'etichetta canadese Arktos musiche di Debussy Skrijabin e Chopin Ha inoltre registra to le Polacche di Chopin nell’ambito dell’integrale chopiniana per la Brilliant Classics Ha studiato al Conservatorio “L Cherubini” di Firenze con Roberto Caglieri ed all’Accademia Pianistica di Imola Si è poi perfezionata presso l’International Piano Foundation ai Corsi di Sermoneta e alla Scuola di Musica di Fiesole con alcuni tra i più grandi musicisti di oggi tra cui Paul Radura Skoda Dimitri Bashkirov Leon Fleisher Karl Ulrich Schnabel William Naboré Maria Tipo e Fou Ts'Ong
ABRIZIO OTTAVIUCCI si è brillantemente diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di FPesaro sotto la guida di P Mariotti; ha inoltre studiato Composizione e Musica Elettronica Ha tenuto concerti nelle più importanti città italiane e tedesche e tournées negli Stati Uniti Canada Inghilterra Canarie India E’ stato più volte invitato a prestigiosi festival e rassegne come Nuova Musica Macerata “Traiettorie” Parma Accademia S Cecilia Nuova Consonanza Roma Evento Suono Pesaro Amici della Musica Palermo Centro d’Arte Padova S Maternus Koln Tonhalle Dussendorf etc Di particolare importanza la sua attività nella musica contemporanea nella quale ha collaborato con partners di grande prestigio quali R De Saram S Scodanibbio M Caroli M Zurria F Dillon A Campagnari T Bouman M Stockhausen con il quale collabora intensa mente dal anche nei repertori tradizionali Ha eseguito prime assolute dei compositori S Scodanibbio T Tesei F Mencherini Ha studiato l’opera pianistica con G Scelsi Attivo anche sul piano della sperimentazione ha tenuto concerti con G Peacock R Schulkoswky P Giaro M Naussef C Bauer Ha registrato per la ECM Monaco CMP Koln AMIATA Firenze SPLASH Milano WISTERIA Amsterdam AKTIVARUM Koln e per le radio televisioni italiana tedesca inglese americana Vive ad Assisi dove dirige il progetto “laboratorio di musica intuitiva”
MANUELA PIEMONTI diplomatasi a pieni voti nel presso il Conservatorio di Milano Esotto la guida di Anita Porrini e Alberto Mozzati ha vinto vari Concorsi nazionali ed interna zionali ("Vittorio Gui" di Firenze Premio Città di Torino Premio Atkinsons di Saturnia) ed è risul tata finalista alla Melbourne Chamber Music Competition Pianista del Trio Matisse fin dalla sua fondazione si è esibita nelle più importanti stagioni e sale italiane (Unione Musicale di Torino Società dei Concerti di Milano Biennale di Venezia Accademia Filarmonica di Roma Teatro San Carlo di Napoli Salone dei Cinquecento di Firenze Sala Bossi di Bologna etc ) Ha effettuato tournées in Germania Spagna Portogallo e Israele registrando per varie radio europee ed ese guendo in prima assoluta opere di compositori quali Luis de Pablo e Mauricio Kagel Ha inciso per la Casa Ermitage e per la rivista Amadeus E' docente di musica da camera presso il Conservatorio "G Verdi" di Milano FÊTE per pianoforte Il Festival Pontino è un po’ il “Festival del mio cuore” poiché fu la mia prima occasione importante nel lontano quand’ero ancora studente e non ancora ventiquattrenne Quell’anno conobbi lì Mario Bortolotto che confesso mi incusse non poca 2929giugnogiugno soggezione sia perché avevo studiato i suoi libri sia per la sua straordinaria cultura e anche per quel modo di dare opinioni e VENERDÌ ore giudizi senza fronzoli che terrorizzava un po’ gli esordienti Sermoneta Castello Caetani come me Anno dopo anno festival dopo festival (Pontino sì ma anche Biennale di Venezia Venezia Opera prima ecc ) il terrore è passato e si è tramutato in una simpatia sempre rispettosa ma certo molto amichevole Sono quindi particolar ALESSANDRA MARIA AMMARA pianoforte mente felice di dedicare ai suoi anni questo mio pezzo per FABRIZIO OTTAVIUCCI pianoforte pianoforte spumeggiante e festoso come si addice all’occasio ne E sono felice anche del fatto che a suonarlo sia mia moglie EMANUELA PIEMONTI pianoforte Emanuela Piemonti che tante conversazioni attorno alla pittu ROBERTO PROSSEDA pianoforte ra più ancora che sulla musica ha sostenuto con Mario Alessandro Solbiati ALESSANDRO SOLBIATI ( ) * VARIAZIONI per pianoforte Fête per pianoforte solo ( ) ’ ” Questo pezzo è dedicato a Mario Bortolotto cui mi lega una (E Piemonti) lunga ed affettuosa amicizia per il suo ottantesimo compleanno IVAN VANDOR ( ) Si tratta di variazioni per pianoforte basate su di un tema for * mato da una serie di note che apre e chiude la composizione Variazioni per pianoforte ( ) ’ Ivan Vandor (F Ottaviucci) STUDIO SULLA MONOTONIA per pianoforte ALDO CLEMENTI ( ) Si tratta di un complesso contrappunto in cui le quattro parti Studio (sulla monotonia) per pianoforte ( ) ’ ripropongono costantemente un disegno di due sole note Il (R Prosseda) brano è in forma AB dove la parte B è un “Double” (come eco) costituito dalla ripetizione totale della parte A ma con alcune * Madrigale per due pianoforti ( ) ’ modifiche intervallari alla cellula semitonale un diverso sfasa (R Prosseda A Ammara) mento delle voci e velocità e dinamiche ridotte La tessitura della parte A è anche leggibile come un canone inverso considerando GILBERTO CAPPELLI ( ) le tre voci superiori come dux e le tre inferiori come comes * Frammento per pianoforte ( ) ’ (F Ottaviucci)
MADRIGALE per due pianoforte ALBERTO CAPRIOLI ( ) Il pezzo è un regalo per Mario Bortolotto (per la seconda volta * Senza tempo per pianoforte ( ) ’ sulle note A B) Aldo Clementi (F Ottaviucci)
FRAMMENTO per pianoforte MICHELE DALL’ONGARO ( ) In tutto l’arco della composizione vi è una contrapposizione vio * Ton sur ton per due pianoforti ( ) ’ lenta fra contrappunti di diversa natura (omoritmici polifonici (R Prosseda A Ammara) etc) Però la cosa più importante che ho cercato di fare in questa composizione è una indagine e uno scavo profondo sul suono Ho voluto scrivere e dedicare questo pezzo a Mario Bortolotto per testimoniargli il mio affetto e la mia profonda stima Gilberto Cappelli *Prima esecuzione assoluta SENZA TEMPO per pianoforte solo TON SUR TON per due pianoforti La musique donne l’idée de l’espace Tous les arts plus ou Il titolo reversibile spiega da solo un po’ di cose Per esem moins; puisqu’ils sont nombre et que le nombre est une tra pio che il pezzo è nato da una commissione di Mario duction de l’espace Bortolotto per questa edizione del Festival Pontino e si è Ch Baudelaire trasformato in un omaggio al committente per il suo com Dalla prefazione alla partitura:«Il brano va pensato come una grande Cadenza Le durate sono da interpretarsi libera pleanno Oppure che inizia con un canone ritmico (sfregia mente avendo cura di dare il massimo rilievo ai fraseggi to da rapide figure man mano prevalenti) che tornando alla armonici melodici e di registro: durate libere per uno spazio fine (in un campo armonico più compresso) chiude la parti musicale libero rinnovato ogni volta dall’interprete compo tura E anche che l’idea di un pianoforte sovrapposto ad un sitore» altro (una matrioska in bianco e nero) domina timbrica La dedica a Mario Bortolotto è legata al ruolo che assume mente l’impostazione dell’opera Rimarrebbe da accennare nel brano la memoria: quella più remota della storia che (e qui il titolo non aiuta) al tachipsichico virtuosismo fin entra in dialogo con quella del passato prossimo delle riso troppo esplicitamente richiesto agli interpreti E anche qua nanze incrociate talvolta opposte dei “tenuti” del I e del III segnalerei un’occulta influenza del festeggiato (o meglio: Pedale concorrendo a ricreare di volta in volta evocati dal del suo carattere) Insomma: mancano solo le candeline ma l’interprete nuovi spazi musicali nei tempi e nella mente dell’ascoltatore partecipe non si esclude che una seconda versione possa comprendere Alberto Caprioli pianoforti adeguatamente preparati