FONDATA DA NEL 1891 DIREZIONE REDAZIONE Stefano Carluccio Via Formentini 10 - Milano direttore responsabile Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria CENTRO INTERNAZIONALE DI BRERA [email protected] Email NUMERO SPECIALE - Anno CXXVI /10 giugno 2017 : [email protected]

REPRINT - MEMORIALE DEI 93 ANNI DALLA MORTE DI GIACOMO MATTEOTTI - Reg. Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948

■ GLI AUTORI E I PROTAGONISTI DELLA DEMOCRAZIA E DEL PROGRESSO ITALIANI: GIACOMO MATTEOTTI UN ITALIANO DIVERSO

Gianpaolo Romanato SOMMARIO

iacomo Matteotti. In questa vittima del fascismo si identificò soltanto una parte G della sinistra italiana. In lui si riconobbero i socialisti, mai i comunisti. E’ noto UN’ANTOLOGIA DEGLI SCRITTI lo sprezzante giudizio di Antonio Gramsci (che nei Quaderni non lo cita mai), scritto pochi giorni dopo il funerale. Con parole appena attenuate da umana deferenza lo de- finì “pellegrino del nulla”, vale a dire difensore di una causa inutile, sbagliata, perduta in i partenza (...) Luigi Longo aggiungerà che la morte di Matteotti “è tanto più tragica perchè Giacomo Matteott - Gli articoli scritti Critica Sociale segna il fallimento della sua concezione, del suo partito, del suo metodo”. per (1915 - 1924). Dopo la guerra i comunisti non recedettero mai da questa linea, nella quale trascinarono Il ricordo di Giuliano Vassalli alla Camera anche i socialisti, almeno fino a quando resse il patto di unità d’azione, cioè fino al 1956. Ciò non di meno Togliatti dovete ammettere come elemento di contraddizione e fattore di Pubblichiamo oggi il Reprint dedicato a Giacomo Matteotti nel 2011, uscito in occasione del 120° debolezza per i comunisti italiani, nella loro politica volta ad egemonizzare il fronte della anniversario di Critica Sociale, anniversario che si lotta antifascista, il fatto che un socialista, e non un comunista, fosse la vittima più nota di celebrò sotto l'Alto Patronato del Presidente della Mussolini. Preda delle passioni del tempo, Matteotti rimase un patrimonio ideale dei soli so- Repubblica, Giorgio Napolitano. E' un'antologia degli cialdemocratici, il partito fondato da Saragat nel 1947. Il Psi di Nenni lo riscoperse dopo il articoli e degli interventi di Matteotti comparsi sulla ’56, ma il cerimoniale delle commemorazioni continuò a lungo a seguire riti distinti. Critica Sociale dal 1915 al 1924. Ricordiamo così non In giugno, anniversario della morte, una domenica lo ricordavano i socialdemocratici e la solo la figura del martire, ma la personalità politica che seppe co-gliere con largo anticipo i tratti domenica successiva i socialisti. O viceversa(...). fondamentali della futura moderna socialdemocrazia La situazione è cambiata a partire dagli anni Settanta quando è iniziata la pubblicazione europea, un intellettuale di livello internazionale. delle fonti. Nel 1970 è apparsa la raccolta dei suoi discorsi parlamentari voluta dall’allora Riprendiamo anche l'intervento che il Sen. socialista presidente della Camera, Sandro Pertini, seguita dalla pubblicazione degli scritti, incluso il Giuliano Vassalli pronunciò in memoria di Matteotti carteggio con la moglie, cui si è dedicato con grande tenacia Stefano Caretti. alla Camera dei Deputati nel 2007, 10 anni fa. Riformatore e rivoluzionario. Fu tra i pochi a capire subito che in Italia era cominciata una dittatura. Lo disse ala Camera quando questa si riunì dopo la composizione del governo Mussolini, il 18 novembre 1922. Il carteggio con il vecchio leader (Turati, nda) e in particolare tre lettere scritte nei primi nirsi concordi, contro il fascismo che opprime e contro l’insidiosa discordia comunista. Se mesi del 1924, rivela tutta la solitudine, i tradimenti, le viltà che contribuirono a creare il non possono muoversi i partiti ufficialmente, i socialisti dell’uno e dell’altro campo devono clima in cui fu possibile il suo assassinio. Un clima di cui è parte anche l’autoliquidazione porre la questione e risolverla. Senza ritardo. Le cose non avvengono da sè, ma ad opera di una classe politica che aveva abdicato al proprio ruolo e alle proprie responsabilità (...). degli uomini. Il ritardo serve solo a diffondere un più largo scetticismo nelle masse. Le obie- La terza è senza data, ma precede le elezioni che si svolgono il 6 aprile. E’ una dichiara- zioni sono facili e le sento; ma bisogna superarle ad ogni costo, per agire rapidamente. zione di guerra al fascismo, ma anche una chiamata di correo rivolta al comunismo e che i Ma il rifiuto totale del comunismo da parte di questo riformista coerente e intransigente comunisti non perdoneranno mai a Matteotti, cancellandolo non solo dalla loro storia, ma va valutato più a fondo, anche per capire le origini di barriere invalicabili che hanno spaccato dalla storia della sinistra italiana. Si tratta di un testo lucido e spietato, che bisogna leggere la sinistra italiana fino ala caduta del muro di Berlino, e forse anche oltre quell’evento. Il quasi per intero non solo per il freddo giudizio sul comunismo, “complice involontario del fronte antifascista cui pensava, e per costruire il quale lavorava, mirava a includere i massi- fascismo”, ma anche per il richiamo ala legalità come unica arma da opporre all’illegalità, malisti, cioè a ricreare il fronte della sinistra non comunista. Pensava nel suo intimo anche “con una resistenza senza limite”: ai cattolici di Sturzo, che non appartenevano alla sinistra ma rappresentavano una compo- Vorrei fermare un pensiero nella tua rivista (Critica Sociale) affinchè non abbia neppure il nente del riformismo, una forza popolare benchè estranea ai partiti di classe, che non poteva sospetto di ripercussioni elettorali, e prima delle elezioni affinchè non sembri, più tardi, con- essere confusa con la borghesia di classe ormai fascistizzata. seguente ad un esito qualsiasi delle medesime. L’esito darà la misura della violenza e del ter- Questa speranza divenne possibile soltanto dopo la sua morte, fermata per ora da un inter- rore, non del consenso dei singoli partiti. E vorrei fermarlo personalmente, non come segretario vento esterno alla politica italiana: il veto pontificio. Dal suo disegno, invece, rimasero sempre del partito, tanto più che che io sono deciso e spero, subito doppo le elezioni, che mi vorrete esclusi i comunisti. Verso i comunisti, verso il partito dei bolscevichi, Matteotti, che non a caso aiutare a liberarmi di un incarico che doveva essere provvisorio per due mesi e si è invece non andò mai a Mosca, e ironizzò sui “pellegrini di Mosca”, come si definivano allora i socia- prolungato per oltre un anno. Anzitutto è necessario prendere, rispetto alla Dittatura fascista, listi folgorati sulla via del leninismo, manifestò sempre un rifiuto totale, quasi sprezzante. un atteggiamento diverso da quello tenuto fin qui; la nostra resistenza al regime dell’arbitrio deve essere più decisa; non cedere su nessun punto; non abbandonare nessuna posizione. Tutti i diritti dei cittadini devono essere rivendicati; lo stesso codice riconosce la legittima Continua a pagina 6 difesa. Nessuno può lusingarsi che il fascismo dominante deponga le armi e restituisca spon- taneamente all’Italia un regime di legalità e libertà: tutto ciò che esso ottiene lo spinge a nuovi arbitri, a nuovi soprusi. E’ la sua essenza, la sua origine, la sua forza; ed è il tempe- 3 ramento stesso che lo dirige. Perciò un partito di classe e di netta opposizione non può rac- 0 PER ABBONARSI 0

cogliere che quelli i quali siano decisi a una resistenza senza limite, con disciplina ferma, 1 tutta diretta a un fine, la libertà del popolo italiano. 1 Abbonamento annuo Euro 50,00 c/c postale 30516207 intestato a Giornalisti editori scarl

D’altro canto bisogna tornare a considerare la posizione del Psi. Purgato dei terzinter- 3

0 Banco Posta: IBAN IT 64 A 0760101600000030516207 nazionalisti (che dopo la scissione di Livorno erano passati coi comunisti, nda), e nettamente 0 Banca di Roma: IBAN IT 56 D 02008 01759 000100462114 7 discorde da Mosca, ormai non è diviso da noi che da minori divergenze teoriche. Ora per 5 E-mail: [email protected] 0 tali divergenze, tutte astratte e proiettate nel più lontano futuro, non è permesso tenere divisa 0 Editore - Stefano Carluccio - Direzione editoriale - Carlo Tognoli, 0

0 Francesco Forte, Rino Formica, Francesco Colucci, Massimo Pini,

la classe lavoratrice italiana. Il nemico attualmente è uno solo: il fascismo. 8 comma 1, DCB Milano - Mens.

7 Spencer Di Scala, Giuseppe Scanni, Riccardo Pugnalin, Sergio Pizzolante POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione ITALIANE POSTE

Complice involontario del fascismo è il comunismo. La violenza e la dittatura predicata 7 in a.p.D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) Art. 1 353/03 (conv. in a.p.D.L. ISSN 1827-4501

dall’uno diviene il pretesto e la giustificazione della violenza e della dittatura in atto del- 9 La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7/08/1990 n.250 l’altra. I lavoratori italiani, ammaestrati dalle dure esperienze del dopoguerra, devono riu- 3 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

■ LA CRITICA SOCIALE È L’EREDE DEL PENSIERO CHE HA FONDATO LA MODERNA SOCIALDEMOCRAZIA UN MONITO PER LA LIBERTÀ

Giuseppe Faravelli raie le ricordarono e ne proposero la realizza- zione anche parziale. l giugno è stato un mese tragico L’inflazione falcidiava le possibili tà econo- I nella lotta politica italiana di que- miche delle classi medie e proletarie, alle quali sti ultimi venticinque anni. Il 10 intanto pervenivano confuse notizie della giugno 1924 Giacomo Matteotti fu assassinato grande ri voluzione russa che immediatamen- a Roma; il 9 giugno 1937, a Bagnolles-sur-Or- te si pose come il miraggio, l’esempio di quan- ne, in Francia, furono assassinati Carlo e Nello to potesse una classe la voratrice intrepida. Fu Rosselli; il 6 giugno 1944, in località La Storta creduto che si potesse realizzare di un colpo il di Roma, Bruno Buozzi fu trucidato dai tede- programma massimo socialista secon do i me- schi. Infine, il 10 giugno 1940, proprio nel todi e gli schemi della rivoluzione bolscevica; giorno anniversario del suo delitto più infame, e il culto della violenza e dei suoi pretesi effetti il fascismo decretava la propria fine ignomi- prodigiosi, fomentato e inasprito dalla e- niosa decidendo di entrare in guerra a fianco sperienza di guerra, sostituì lo studio serio dei del suo compli ce tedesco. problemi e la proposta di serie risoluzioni che A noi pare che non debba celebrarsi anni- l’aumentata forza delle organizzazioni sinda- versario senza ricordare l’ambiente e le circo- cali avrebbe potuto validamente appoggiare stanze nelle quali furono consumati codesti or- nel Paese. Al contrario, l’af fluenza nel Partito rendi delitti, poiché è chiaro che essi non sa- socialista e nelle organizzazioni sindacali di rebbero stati possibili se l’ambiente non avesse grandi masse esasperate e politicamente ine- maturato le circostanze, gli errori, il «clima» ducate suscitò nuovi quadri politici, dirigenti che portarono al potere i mandanti degli assas- impreparati e fortunosamente porta ti alla ri- sini. Di Giacomo Matteotti, segretario del Par- balta della vita politica, i quali sostituirono gli tito socialista unitario, fu detto spregiativa- antichi, esperti dirigenti e tagliarono brusca- mente che era un «riformista»; e, nel senso che mente ogni legame con la operosa azione so- maliziosamente si vuole attribui re a tale defi- cialista dell’anteguerra. nizione, mai essa fu me no appropriata. Egli In questa atmosfera, nella contesa tra una apparteneva, sì, a quella corrente di veggenti classe dirigente incapace ad accogliere vigo- che fu classificata come la destra socialista ita- rose istanze di rinnovamento e una classe la- liana e che faceva capo a Filippo Turati, a voratrice esasperata e impreparata a coordina- , a Emanuele Modigliani; quel- re e ad imporre tali istanze, la separazione tra la corrente che, mantenendosi nelle linee del gli elementi più avvedu ti del socialismo e gli socialismo democratico della tradizione italia- improvvisati cultori di nuove teorie basate su na, al quale la clas se lavoratrice doveva i suc- esperienze lontane e inimitabili non poteva tar- ces si del passato e la sua elevazione da plebe dare. La scissione dei comunisti, avvenuta nel reietta a popolo, a classe nazionale, la sola 1921, aveva posto le premesse per un ritorno classe veramente na zionale, antivedeva nel del movimento socialista nell’alveo democra- bolscevismo l’antitesi ideologica del sociali- tico tradizionale. Senza il fa scismo, questo ri- smo moderno, e nel suo affermarsi e propagar- torno si sarebbe sicuramente e rapidamente ef- si la distruzione di ogni possibili tà offerta alla fettuato. Assurda e leggendaria, quindi, fu ed classe lavoratrice di durature conquiste e della è la spiegazione data al sorgere e all’affermarsi sua finale emancipazione. Ma se è da lamen- del fascismo dai suoi corifei e da qualche sto- tare che la destra socialista - il cui programma riografo da strapazzo, che cioè il fascismo rispondeva ai bisogni profondi del proletariato avesse la sua giustificazione nella necessità di e del Paese - si sia attardata, in un periodo di far «rinsavire» il proletariato dalla sbornia bol- fermenti e di impulsi rivoluzionari, nel ritmo Nel 1975 la Critica Sociale diretta da Giuseppe Faravelli pubblicò un fascicolo speciale di scevica. Al contrario, il fascismo impedì que- evoluzionistico dell’anteguerra, è da presume- documenti e testimonianze nel cinquantesimo anniversario dell’uccisione del segretario del PSU. sto rinsavimento e lo impedì deliberatamente. re che la visione volontaristica del socialismo, Faravelli che morì prima della sua pubblicazione apriva quelle pagine con le parole pronunciate Tanto è vero che i bersagli preteri ti dallo squa- il temperamento forte e fermo propri di Gia- alla radio italiana in un ciclo dedicato alle “figure del primo socialismo italiano” all’indomani drismo furono quegli organismi economici - como Matteotti, giovanissimo uomo d’azione della Liberazione. Nel 120° anniversario della Critica Sociale pubblichiamo nuovamente in tutti diretti da uomini della destra socialista - maturatosi nell’ardente clima del la guerra, questo mese di giugno, per onorare la memoria non solo del martire ma del visionario che capì che costituivano le mirabili conquiste del so- l’avrebbero invece spinto ad affermare un me- i tratti essenziali di quella che sarà la socialdemocrazia europea moderna, la raccolta dei suoi cialismo democratico: le organizzazioni sin- todo di lotta più confacente alla realizzazione articoli sulla Critica Sociale secondo l’ordine che volle attribuirgli Faravelli. dacali e le cooperative. E quanto ai bersagli dei postulati programmatici del socialismo de- personali, essi furono quasi esclusivamente mocratico, espressi in quel discorso veramente La Critica Sociale uomini del socialismo tradizionale, da Boldori storico che Filippo Turati pronunziò alla Ca- a Di Vagno a Matteotti. mera il 26 giugno 1920, consegnato ai posteri Disse bene Filippo Turati su la genesi del fa- con il titolo significativo: «Rifare l’Ita lia». uno specchio, i difetti e le insufficienze della di sopraffare a sua volta. Rifacciamoci al clima scismo, confutando la tesi che questo fosse Quel che allora occorreva infatti al sociali- classe dirigente; e poichè la classe dirigente della prima guerra mondiale. Imposta da una «un retaggio esclusivo di paesi balcanici, o smo, e più ancora alla società italiana, era una italiana soffriva (come soffre tuttora) della im- minoranza con metodi messicani, essa fu av- meritevoli di esserlo». Secondo Turati, il fa- vera e propria rivoluzione, una rivoluzione de- maturità dovuta alla troppo recente unificazio- versata dalla maggio ranza del popolo, venen- scismo è «l’espressione attiva del nazionali- mo cratica e repubblicana che distrug gesse i ne nazionale, alla povertà della economia, al- dosi così a scavare un solco profondo tra gli smo plutocratico», e, come tale, un fenomeno punti morti a cui era giunta la vita del Paese le caratteristiche composite del Paese e quindi italiani. Il suo lungo decorso sconvolse pro- internazionale. «Agitando lo spettro di un arrestandone lo svi luppo democratico; mutas- possiede una mentalità rozza, massimalistica fondamente il tessuto economico e morale del- qualsiasi bolscevismo, la plutocrazia trasci- se cioè i rapporti tra le classi, in molta parte che le fa appa rire l’interesse individuale sacro la Nazione e arrestò bruscamente il suo svilup- nerà la borghesia, o una parte di es sa, non fos- improntati, come nell’I talia meridionale, a si- al punto da sovrastare l’interesse collettivo, po democratico. I dirigenti politici, mentre so- se che per qualche periodo, a solidarizzare con stemi feudali; una rivoluzione «per consenso», non è meraviglia che il proletariato italiano, in spendevano per necessità di contingenza le essa, a superare ogni scrupolo, a costo di della quale la classe lavoratrice fosse promo- questo come nell’altro dopoguerra, soffra a guarentigie democratiche, promettevano la ter- rinnegare se stessa e il proprio passato, a can- trice e guida e che abbracciasse i ceti medi e sua volta di miracolismo, di massimalismo; e ra ai contadini, ardite riforme sociali, assi- cellare le orme delle proprie gloriose rivolu- intellettuali, che esprimesse una nuova classe nelle strette delle crisi econo miche delle quali stenza illimitata ai reduci a vittoria conseguita; zioni. Nella migliore ipotesi, quella parte di dirigente operosa e capace, in sostituzione di esso è la prima e più sacrificata vittima, non e i fanti combatterono, e centinaia di migliaia borghesia rimarrà passiva e inerte, e ciò può quella classe dominante italiana che la prima veda la propria liberazione se non nel sov- morirono, con la illusione che le promesse non basta re ad assicurare la vittoria ai ceti più pa- grande guerra aveva rivelato impotente a su- vertimento totale e improvviso e violento della sarebbero rimaste soltanto promesse. Il dopo- rassi tari della società». perare la grave crisi econo mica e politica che società nella quale vive, come la classe diri- guerra vide ben altro, e cioè non solo vide di- Alla scissione comunista successe, alla vi- ne era seguita. gente vede nella polizia e nel manganello fa- menticate le promesse mirabolanti, ma le vide gilia della marcia su Roma, la seconda scissio- Senonchè il proletariato di ogni Paese porta scista le uniche armi efficaci per la difesa dei osteggiate dai ceti padronali con ottusa resi- ne, quella che, separando la destra socialista ineluttabilmente in se stesso, come riflessi in suoi privilegi. Sopraffatto, il proletariato cerca stenza, ogni volta che le organizzazioni ope- dal massimalismo, che pretendeva di inchio- CRITICAsociale ■ 4 3-4 / 2011

dare il proletariato in un immobile nullismo, ■ DISCORSO DEL SETTEMBRE 1927 A BRUXELLES logico più saldo del bronzo che si chiamò IL sarebbe stata politicamente decisiva per le sor- CAPITALE; dovunque in qualunque altro luo- ti del socialismo, della democrazia e della Na- MATTEOTTI E L’INTERNAZIONALE go io non proverei questa stessa dolcezza e zio ne, se non fosse avvenuta troppo tardi. questa stessa emozione. La plutocrazia, infatti, rimessasi dalla paura, E’ qui, è qui in questo Belgio così piccolo e aveva frattanto ricompo sto le sue file e la sua così grande, così uno e così diverso in se stes- economia, era riuscita a scavare un solco pro- so dove fiamminghi e valloni, dove celti e gal- fondo tra proletariato e classi medie, aveva ar- Filippo Turati gio. No: se questa cerimonia si celebrasse al- li, dove Francia, Germania, Olanda, Inghilterra mato e spinto avanti sulla via del potere il fa- trove, se si ce lebrasse nella stessa Parigi, e si danno di gomito e confondono il loro genio scismo, sorto qualche anno prima come av- ono felice nel mio dolore, felice chiedo scusa della mia franchezza agli amici e le loro audacie, in questo laboratorio speri- ventura personale di un transfuga. Il fascismo S di potere effondere fra Voi il di Francia nazione ospitale, che ci accoglie tut- mentale della storia e dell’economia, dove il fu dunque una vera e propria «contro- mio dolore il quale non è solo il ti noi esuli con tanta cordialità e generosità, se socialismo vive come in casa propria e presta rivoluzione preventiva». Giacomo Matteotti, mio dolore personale, ma è quello di tutto il questa cerimonia anche si svolgesse a Pari gi, la propria aureola agli individui e alle classi, il socialista nuovo, che aveva tutte le virtù ma proletariato, di tutto un popolo; e diventa ogni la città della luce, la città delle grandi rivolu- qui dove l’idea ha il privilegio divino di tra - non le manchevolezze dei suoi compagni an- giorno di più il dolo re di tutti i popoli, l’ango- zioni politiche, quella che celebra e onora tutti sformarsi immediatamente in azione, se pure che più grandi e più celebri della destra socia- scia del proletariato universale. Sono felice, gli anni al Père Lachaise il suo rito espiatorio non è piuttosto l’azione che precede e dà le ba- lista, intuì subito la natura del fascismo, non nella tristezza profonda, tristezza di socialista, dinanzi al muro triste e nudo dei federati, io si all’idea, qui do ve la teoria e la pratica, condividendo nè il giudizio astratto dei comu- tristezza di profugo, tristezza di sopravvissuto non proverei lo stesso sentimento, non lo pro- l’ideale e il reale non fanno che uno, dove tutti nisti e dei massimalisti residui, che scorgevano alla nostra vittima rimpianta, sì, tristezza di es- verei con la stessa intensità. i giorni del calendario sono un po’ il primo in esso l’estremo sussulto del capitalismo ago- sere sopravvissuto; sono felice di questa tri- Forse amici di Francia, il nostro socialismo Maggio, perché ogni giorno è giorno di batta- nizzante, nè il giudizio superficiale di quei so- stezza profonda e molteplice di avervi non sol- latino, che da Voi è soprattutto elettorale par- glia, è giorno di conquista, perchè avete impa- cialisti e di quei democratici che lo ri tenevano tanto ascoltatori e testimoni, ma di avervi con- lamentare, pur onorandosi di tanti avvenimenti rato a nulla disdegnare di tutto ciò che porta un passeggero fenomeno di in tossicazio ne senzienti, complici direi quasi ansiosi e invi- e di tanti nomi gloriosi, e senza che io mi in- una pietra ·all’ edificio e a tesoreggiare tutti gli bellica, illudendosi prima di batterlo con me diosi di questa stessa angoscia, che è la mia, dugi nei precursori, mi ba sta di evocarne uno sforzi quotidiani che fanno e che faranno il so- re misure di polizia, poi di ammansirlo scen- che è la nostra ‘angoscia che il tempo non pla- solo, quello che tutti li riassume, quello di un cialismo come quelle minuscole conchiglie dendo a com promessi. ca, che al contrario il tempo, que sto grande altro martire, di un altro assassinato, sul cui madreporiche onde si formano i nuovi conti- Giacomo Matteotti, di provenien za provin- anestetico la cui spugna formidabile passa e corpo la guerra mondiale se volle scoppiare ha nenti che emergono dai mari, fra le vostre coo- ciale (era nato a Fratta Polesine il 22 maggio cancella tante cose buone e cattive, sublimi e dovuto prima passare e il cui cadavere riempie perative, immagine e presagio della futura 1885), portò nella lotta politica, oltre a un tem- mise rabili sul quadrante della vita, sul qua- oggi e irradia il vostro monumentale Panteon, «società di uguali», fra le vostre «case del po- pera mento ricco e fermo, un elemento raro in drante del nostro cuore, che anche il tempo, ho ben nominato Giovanni Jaurès, il nostro so- po lo» delle quali il Vooruit è in pri ma linea, la quei momenti, una seria preparazione, special- questo Iddio inesorabile e possente, è impo- cialismo latino dicevo è forse un socialismo più prima del tempo, la prima della gloria, fra i vo- mente nelle disci pline giuridiche ed economi- tente a placare, anzi esso lo acuisce e lo uni- di superfice che di profondità, esso è troppo stri minatori che trasudano il diamante nero che. Egli respingeva il fatalismo della vecchia versaliz za ogni giorno di più. profondamente politico per poter essere ciò che dalla loro pelle annerita e indurita e scavano scuola massimalista e riformista derivato dal Sono felice di vedervi penetrati di questo Voi siete, com pagni belgi: tutto il socialismo. al tempo stesso gli ipogei della terra e quelli positivismo, secondo il quale il socialismo è del capitalismo, fra i vostri tessili, il cui passo un portato fatale, ineluttabile dello sviluppo cadenzato ricorda il tic-tac del telaio, la cui della economia capitalistica. Per Matteotti il evoluzione economica riassume e riflette quel- socialismo è un portato della operosità volon- lo della società contemporanea alla quale essi taria e cosciente della classe lavoratrice. Quan- tessono il len zuolo funebre, mentre tessono le do operosità e coscienza manchino, il sociali- fascie per quella che dovrà succederle, fra i smo è irrealizzabile. Da ciò la concretezza del vostri metallurgici il cui accento ha il timbro suo pensiero e della sua azione, la sua opera sonoro dei magli delle officine che non appar- educatrice senza compromessi con la demago- tengono a loro, è qui che Matteotti persegui- gia; la sua passione per i problemi concreti e tato, calunniato, torturato nella sua terra natale, il costante incitamento a indirizzare la lotta di inseguito persino nella sua tomba solitaria, ove classe verso la soluzione di questi problemi; e si contende alla vecchia madre, desolata Niobe infine il suo spiri to di decisione, la sua risolu- curvata e affannosa, financo la pietà degli ul- tezza, il suo indomito coraggio: quel corag gio timi crisantemi, massacrato nel la propria terra socialista, come lo definiva Jau rès, che consi- dove è un delitto pronunciare il suo nome e ste «nel dominare i propri errori, nel soffrirne, dove tut tavia la inquieta sua ombra, invano ma nel non lasciarsene abbattere e nel conti- proibita e minacciata, sorge ogni sera nella nuare per la propria strada; nell’a mare la vita bruma dei tuguri, come lo spettro che faceva e nel guardare la morte con sguardo tranquillo; impallidire Lady Macbect, come la croce che nell’andare verso l’ideale comprendendo il mette in fuga Mefistofele, e dove le ultime pa- reale; nell’agire e nel darsi alle grandi cause role che egli pronunciava spirando, fiammeg- senza sapere quale ricompensa riserbi al nostro giano sull’orizzonte tempestoso come il Mane sforzo l’universo profondo, nè se ricompensa Thecel Phares agli occhi del tremante Baltha- ci sarà mai; nel cercare la verità e nel procla- zar; è qui che egli doveva rizzarsi tutto in tero marla; nel non subire la legge della menzogna e vivo sopra l’abisso, è qui che doveva spez- trionfante e passeg gera e nel non farsi eco, nè zare il suo vigilato sepolcro, che doveva la pri- con l’a nima nè con le labbra nè con le ma ni, ma volta dopo la morte rivedere la dolce luce degli applausi imbecilli e delle urla fanatiche». stesso rimpianto, infiammati da questo stesso E mi parrebbe che la grande figu ra di Mat- della terra e dei cieli, che doveva erigersi il E perciò egli fu ucciso. Egli non poteva non medesimo sdegno, Voi compagni belgi, Voi gli teotti sarebbe in Francia come assorbita e som- simbolo e al tempo stesso sentirsi come in casa diventare il nemico implacabile, il nemico nu- eredi di Cesar De Paepe e di Giovanni Volders, mersa nell’abisso di quella storia enorme, sa- propria, come egli sapeva sorridere e gittare mero uno del fascismo. La stessa efferatezza gli alunni di Vanderveelde e di Brouckère, di rebbe come schiacciata da quell’ arco di trion- con noi tutti i venti della storia, la gioia della con la quale fu ucciso dimostra di quan to odio Bertrand e di Anseele, l’avo venerato, Voi che fo ideale i cui pilastri giganteschi si potrebbero speranza e della rivendicazione sacra e augusta egli fosse onorato dai sicari e dai mandanti; lo rappresentate in Europa, che dico? nel mondo denominare da un lato Robespierre e dall’altro del domani. Matteotti il simbolo! sì, il simbo- sgomento dal quale costoro furono presi quan- intero il più bell’esempio, il più completo, il Napoleone. No, se questo monumento si eri- lo! ho pronun ciato la parola che lo sintetizza. do il delitto venne scoperto, dimostra quanto più consapevolmen te e volutamente integrale gesse a Berlino, a Vienna, e in una di quelle la sua grandezza d’animo e di mente si fosse di tutti i movimenti operai, di tutti i partiti so- città tedesche donde venne al socialismo, tanta già imposta agli italiani. Ed è per questo che cialisti. Ed è ben per questo che Voi sie te qui luce di scienza, nelle quali echeggiano ancora Simbolo di socialismo, simbolo di devozione l’assassinio di Matteotti, marchio perenne di compagni belgi, Voi fior fiore di una élite, cir- i nomi immortali di Marx, Engels, di quel alla idea, simbolo di sacrificio e di umanità, infamia sul regime che ha disonorato e rovi- condati da tutta quanta una internazionale, che grande buon Vittorio Adler di cui il figlio che simbolo sopratutto di quella terra promessa, di nato l’Italia, resta un monito per la democra- vi rende questo omaggio meritato, che vi ha è’ qui ci rievoca ancora l’immagine fisica e quell’avvenire di giustizia che egli ha preconiz- zia, per la classe lavoratrice nell’Italia e nel scelti per la celebrazione di questo rito, che re- morale e quei nomi e la dottrina che si intitola zato e ricercato con tanto ardimento, verso il mondo. Poichè l’insegnamento di Matteotti sterà inciso nel bronzo della storia, per affidar- da es si, sono ogni giorno vivificati dai lo ro quale accorreva con tanto slancio e che egli cre- non è solo un insegnamento altamente morale, vi questo monumento sacro di arte e di pensie- epigoni, i vecchi come i giovani, i Kautsky, i deva di raggiungere e di abbracciare un gior no ma soprattutto un insegnamento politico. Il so- ro, questo monumento del passato, questo mo- Bernstein, i Bauer, gli Hilferdings, e tutti gli allorchè la Parca dagli occhi di scheletro l’arre- cialismo, se vorrà riprendere il suo cammino numento del presente, questo monumento del- altri che conoscete; se si erigesse a Londra, la stò, lo strangolò ba ciandolo sulla bocca. A! io vittorioso dovrà far propria la concezione della l’avveni re, di cui essa vi istituisce deposita ri e città oceanica, di cui Marx il profeta fece la sento compagni e voi lo sentite anche più di me, lotta politica di Matteotti: volontaristica, liber- custodi, considerandovi come il cuore dell’in- sua seconda patria e dalla quale scavando a voi donne socialiste valorose compagne del no- taria, po sitiva, realizzatrice, insomma concre - ternazionale, come il suo cuore stesso. fondo egli trasse i grandi blocchi di pietra con stro rude travaglio, quanto questa parola il sim- tamente rivoluzionaria. s Questo monumento doveva elevarsi nel Bel- cui costrusse quel grandioso monumento ideo- bolo è gloriosa e tanto arida come l’amico che 5 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

abbiamo perduto, come colui che era, lo si ri- dino di tutte le città, cittadino della città unica, di cui la storia serbi il ricordo, ha ugua gliato gli oppressi di Galilea assumano un nome solo, petè tante volte il mio figlio intellettuale, pro - di quella dei nostri sogni. La sua morte è an- questo vandalismo. quello di Gesù Nazzareno, di cui la storia fa un prio il mio figliolo il più caro dei miei figlioli, cora una nascita. La sua opera non è ieri, ma Ha fatto di più e di peggio. Del l’Italia che si profeta, la leggenda un Dio. E’ allora che una quello di cui vedo ancora il sorriso affettuoso, il domani, il dopo domani. Noi non lo piangia- vantava patria del diritto, dell’Italia paese po- guerra santa si denominerà da una pulzella ironico e penetrante, l’ho qui davanti ai miei oc- mo perchè sia partito; lo attendiamo come i fi- vero, immiserito ancor più da una guerra di d’Orleans, che una crociata si impersonerà in chi, quello che io accarezza vo prendendogli la gli di Israele pian gendo sulle rive del fiume di quattro anni e dalle immonde specu lazioni del Goffredo da Buglione. E’ il milite i gnoto, è la testa fra le mani come si fa ai ragazzi prediletti; Babilonia attendevano il loro messia, atten- dopo guerra, paese di antica civiltà, che tuttavia folla dei massacrati che prende un nome e un code sto giovane trentacinquenne così gio vane, devano e invocavano la nuova a zione. sotto la pressione di un proletariato ardente e volto. Il no me e il volto di Matteotti sono così così vivo, così forte, così dolce e così sottomes- Sì, piccoli figli del martire che ad ogni cam- robusto, animato dalla propaganda socialista, il nome e il volto di tutto un intero popolo, di so e così volonta rio e tanto fiero e tanto mode- panello che suona alla porta vi chiedete ansiosi si preparava a diventare veramente, fuori e una civiltà raffinata e annichilita. E non è puro sto, così coraggioso senza posa, così imperioso se, per caso, non fosse il padre che ritorna dal contro tutti gli imperialismi, un elemento di pa- caso, ma ha un senso, un significato profondo, senza durezza, così indulgente per altri e così suo lungo viaggio; sì, dolci e fragili innocen ti ce e di solidarietà per i futuri stati d’Europa; di che l’apoteosi del martire italiano si celebri severo con se stesso, che predicava sopratutto cui il fascismo non perdona di essere usciti da questo paese, per le necessità della sua politica all’estero. Gli è che il fascismo - che in Italia, con l’esem pio; così buon figliolo, così uomo quel ceppo di essere gli orfanelli che essi, il interna e della sua guerra civile, per la sua fa- per ragioni che sarebbe facile analizzare, assu- nella pienezza del vocabolo, colui ch’io accom- fascismo, ha reso tali, poichè come tali porgo- talità che sforza ogni tirannide a mantenere lo me una fisionomia e, un carattere peculiarmen- pagnavo così spesso per apprendere tutto ciò no la testimonianza se anche inconsapevole spirito guerriero dei suoi pretoriani con tro il te criminale - non è un fenomeno italiano; esso che i vecchi debbono imparare dai giovani, che del proprio misfatto; sì, piccoli martiri, che popolo che sfrutta, e di riserbarsi per ogni è, sotto forme diverse palese e latente, il feno- veniva da me nella mia bella casa rimpianta di ignorate di esserlo, confidate. Noi ve ne fac- evento il diversivo di una guerra esterna che meno caratteristico di quest’ora della storia di Milano, e la mia compagna che così presto do- ciamo giuramento: vostro padre tornerà! Ri- possa, a un momento dato, prolungare, col sa- tutte le Nazioni capi talistiche; l’insurrezione veva raggiungerlo nel regno degli spettri, ama- tornerà e vi si porrà alla nostra testa, ve lo crificio della patria, la sua dominazione esecra- del capitali smo il quale credendosi prossimo al - va ripetere che egli veramente era -il nostro ido- spingeremo noi stessi e una folla di morti lo ta, ha fatto un pericolo permanente per la pace l’agonia, per ristabilire e garantire il proprio or- lo, colui ch’io seguivo nella sua casa a Roma e seguiranno; u na folla anche di vivi, una folla dell’Europa, una minaccia costante di stragi e dine, deve sopprimere la legalità e la democra- lo vedevo abbracciare e carezzare i suoi tre di semi-morti, ritroveranno la loro anima e la di devastazioni internazionali, sputando il ci- zia; la dimostra zione di cui la plutocrazia (non bambini, che ignorano anche oggi la orribile loro vita, marcerà verso il Campidoglio, oggi nismo della sua malavita sugli ideali più nobili dico tutta la borghesia e tanto meno la borghe- sorte che li colpì e a ogni campanello che sen- insozzato e disonorato, verso il Campidoglio di fratellanza, sfidando e dileggiando la Società sia intelligente) è capace, quando l’assale il tono alla porta si domandano ansiosi se per caso ridive nuto fulgido, col passo deciso giova ne e delle Naziozioni, questo germe che è il prin- dubbio che l’ascensione del proletariato sul ter- non è il padre che ritorna dal suo trop po lungo fiero, brandendo la bandiera rossa come al cipio degli arbitrati, questa promessa; non esal- reno le gale possa spogliarla dei suoi privile gi. viaggio; come colui che io definii il più forte e buon vecchio tempo. Sarà il capitano per il di- tando che il Faust Recht, il diritto del pugno Ah! infelici i popoli i quali, mentre godono an- il più degno di noi tutti; quegli che aveva con- ritto che deriva dall’assassinio. E quel giorno, armato, ossia del sedicente più forte, ossia del cora della santa libertà, non si accorgessero del sacrato tutto l’essere suo come una pia offerta quando la falange sacra riprenderà il suo cam- più violento, del meglio ar mato, di chi sia me- pericolo che li minaccia; non prendessero in alla casa dei diseredati che noi amiamo, quegli mino per i suoi diritti sarà tutto un popolo, sarà no impacciato da scrupoli umani, estenuando tempo utile le misure necessarie per difender- che era tutto, che valeva noi tutti, che era solo, la novella Italia, cacciata per un istante nelle la Nazione sotto le spese della organizzazione sene; non profittasse ro dell’esempio tragico che in qualche modo egli solo tutto il partito, quegli tenebre dal più esoso medio evo, che ripiglierà poliziesca e della preparazione militare; seque- offre ad essi il mio sventurato paese. che di tanti noi abbiamo conosciuto, perchè il proprio posto al sole nella storia; sarà tutto strando le industrie di pace per farne esclusi- Gli è che noi siamo, ‘O compagni, ad una aveva il dono dell’ubiquità di certi santi, era in- un popolo che voi ritroverete ai vostri fianchi vamente dei produttori di congegni di distru- svolta della storia, nella quale non può più esi- sieme in città, in campagna ed all’estero, al con- nella lotta per la giustizia sociale. Ma perchè, zione e di morte; millantando di aver calpestato stere un socialismo belga, o francese, o tede- gresso nazionale ed alle riunioni dell’interna- mi si potrà domandare, perchè così grandi il cadavere imputridito della Libertà: quanto di- sco, o inglese e così di seguito, e neppure una zionale quasi nel tempo medesimo, che non mai onori riservati ad uno solo? re di aver spossessato da ogni influenza le clas- particolare democrazia di un qualsiasi paese si sottraeva al suo compito, per il cui ardore nul- si proletarie, la cui organizzazione e la cui co- isolato, non può, non deve esistere che un so- la era mai troppo alto, nulla era mai troppo umi- scienza sono pressochè l’unica garanzia effica- cialismo mondiale, che una democrazia uni- le, che nel la stessa giornata lanciava alla came- Il fascismo per impadronirsi del potere, per ce contro i conflitti sanguinosi che le rivalità versale, perchè la posta della battaglia - in Eu- ra il discorso formidabile che metteva in imba- distruggere l’Italia, per saziare la sua sete di ca pitalistiche covano nel proprio seno. ropa come in America come nell’immensa razzo anche gli avversari meglio armati; «fu ricchezza, do vette passare sopra un cimitero; In quest’ora di saccheggio e di distruzione Asia che si risveglia - è la libertà del mondo uno di codesti discorsi, l’ultimo, che gli è co- ha raggiunto la vetta scaglionando il proprio materiale e mora le, in questo scatenamento di intero, è la civiltà del globo terracqueo, che stato la vita», e piegava la propria intelligenza sentiero sopra una piramide di cadaveri. Esso terrore che è costretto a aumentare ogni giorno, l’imperialismo, il naziona lismo, la reazione a sermoni familiari, che com muove e convince ha fatto strame della dignità di tutti gli Italiani. per evitare le rappresaglie, perchè sa che un so- minacciano in sieme. il più incolto dei compagni, lui, Giacomo Mat- Esso hl confutato i suoi avversari mercè il ba- lo minuto di rallentamento sarebbe la rovina del teotti, buon camerata sarebbe trasformato in una stone elevato alla dignità di santo manganello, regime e il disastro dei carnefici le cui vittime specie di fantasma ideale di attrazioni personali mercè il saccheggio e la bomba. Ha elevato il si contano a migliaia. Gli assassini garantiti dal- Perciò l’Internazionale dei lavoratori, non è librantesi sopra le cose. crimine a strumento di regno, ha insozzato tut- l’impunità più assoluta e ammessi a beneficiare più un semplice ideale di solidarietà umana, to ciò che ha toccato. del sarcasmo di una am nistia unilaterale, ven- che si possa indifferentemente affrettare o ri- Ha distrutto ciò che vi era di bello e di gran- gono decorati, esaltati, collocati sugli altari, tarda re; essa è imposta ormai da una ne cessità Allora davvero sarebbe morto, definitiva- de nel suo proprio paese. Il prodotto degli sfor- mentre sono trascinati alle galere coloro che urgente di difesa e di vita. Se essa prende vi- mente morto anche nei ricordi, sarebbe morto zi del lavo ratori durante mezzo secolo di lotte osano timidamente tentare di difendersi. Code- gore, la civiltà è salva. Se essa affonda, se essa egli il giovane e io sentirei onta di sopravvi- eroiche, fu raso al suolo e sul suolo devastato, ste vittime non furono falciate soltanto nel cam- svani sce, se essa si divide, se anche rima ne vergli, io l’antenato. Sì, egli non ci appartiene fu sparso il sale della disperazione, perchè nul- po socialista. Se il socialismo ebbe il grande soltanto quello che fu fino a ieri, oscillante, più. Non appartiene più ai suoi amici, alla sua la più vi ripullulasse. Ha disonorato il monar- onore-non senza ragione-di fornire il bersaglio imponente, accademica, è l’umanità che diser- donna, alla sua madre nè al socialismo italia- cato abdicatorio, ha insozzato la chiesa fingen- preferito, il fascismo imperversò in tutti i cam- ta il suo posto di battaglia, che cammina a ri- no. Nostro malgrado diventò proprietà di tutto do di rimetterla in onore, per servirsi di essa pi, dappertutto, ove una coscienza diritta resi- troso ver so la schiavitù, verso la barbarie. quanto il mondo del lavoro, espressione per- contro la fede di Cristo; ha abolito la costitu- steva, bisogna colpirla o schiantarla. E dapper- E allora io mi chieggo: siamo noi italiani che sonificata dell’internaziona le. Ce l’hanno ru- zione, soppresso il diritto del suffra gio, ha as- tutto al diso pra della massa dei sacrifica ti, vi è dobbiamo ringraziare voi, compagni belgi, bato. E siamo noi che dobbiamo prestarci a servito e violato la giustizia, incatenato il pen- qualcuno, il più rappresentativo, vi è un nome dell’ospitalità che porgete al nostro dolore? E questo fur to. Come disse testè Henderson nel siero; ha riabili tato i Nerone e i Caligola, re- che riassume tutti gli al tri. Domandate ai con- ri spondo: No! la riconoscenza è reci proca. Il suo nobile discorso, non è la sua morte che noi stituito in onore la deportazione amministra- servatori liberali, a quelli che qui chiamereste i martire che noi affidiamo alla vostra custodia qui evochiamo e piangiamo, è piuttosto la sua tiva sull’esempio degli Czar di Mo sca; ha ri- «dottrinari», e vi risponderanno un nome: amica e armata fino al giorno della risurrezione, vita che noi esaltiamo, lo spirito che lo animò suscitato i bandi intimati colle «lettres des ca- Amendola, già ministro delle colonie; interro- non è un ospite di passaggio; è vostro sangue e caratterizzò, la fede per la quale egli ha te- chets» dei suoi Ras; ha lanciato cittadini con- gate i credenti, le anime religiose, e vi citeranno come fu nostro sangue. La sua vittoria, la sua stimoniato offrendoci appunto la sua vita, get- tro cittadini, ha disorganizzato le famiglie, im- il nome di Don Minzoni, il buon sacerdote emi- risurrezione, saranno la vittoria e la risurrezione tandola nel gorgo della storia, come si getta un posta la menzogna, l’ipocri sia, la servilità a liano; i comunisti vi segnaleranno Lavagnini, comune. Compagni, ho finito. So i doveri della fiore nel torrente che fugge. E’ l’internaziona- quaranta milioni di italiani. Ha fatto una Var- Gadda, ed altri numerosi; i massimalisti altri va- sobrietà verbale che questa cerimonia impone le dei lavoratori che si riflette nella sua memo- savia di ogni città e di ogni villaggio, di ogni lorosi come Piccinini, Consolo, Di Vagno, ecc. a tutti noi e di cui Henderson e Van Roosbreck ria. E’ la ribellione eterna della umanità contro casa una cella carceraria, della penisola una Gli anarchici il loro Spartaco Stagnetti. Tutti i hanno dato esempio, che io forse ebbi il torto la tirannia e la violenza; l’uomo che è uscito immensa prigione governa ta dallo spionaggio partiti sono in gramaglie, tutte le classi presen- di non imitare abbastanza. Consentitemi di dalla classe cui nacque, che ha disdegnato e e dal terrore, nella quale è delitto anche mor- tano il loro martire. E gli è - ‘O compagni, o chiude re il discorso con un ricordo perso nale. disprezzato il privilegio economico di cui morare, ogni cittadino teme del suo vicino, e compagne - che proprio allorchè la tempesta Son ben 35 anni - se non mi inganno - fu nel avrebbe potuto tranquillamente godere e spin- gli amici hanno paura a salutarsi nelle vie. miete più numerose vittime, allorchè l’uragano 1893 - e una intera generazione passò in que - to dall’aristocrazia della propria anima si è Nessuna dominazione straniera fu più stra- della barbarie schianta la foresta sociale, il cuo- sto mezzo - si teneva qui uno dei primi con- lanciato, proletario volontario, dal lato e a la- niera di questo brigantaggio indigeno che si re degli uomini è troppo piccolo, che non basta gressi dell’Internazionale ricostituita. Giovan- to degli oppressi. proclama nazionale; nessun esercito di occu- per piangere tutti i sacrificati uno per uno; e ha ni Volders viveva ancora, sempre ardente, E allora è trasfigurato. La crona ca credeva pazione del tempo di guerra fu più cinicamen- bisogno di riassumerli, di impersonarli in uno sempre sulla breccia. Vandervelde era alle sue di trasmetterlo alla storia, l’ha già consegnato te feroce di codesta orda di mercenari che ha solo, quello che le congiunture e il valore per- prime armi; e non era, come oggi, a titolo pu- alla leggenda. Egli non è più socialista italia- sottomesso nel nome della patria, la patria di- sonale po sero più in alto, più in vista. ramente di onore che De Brouckére fa ceva no, egli è belga, è europeo, è universa le; citta- sarmata a una fazione armata. Nessun Attila, Questa ingiustizia è fatale. E’ al lora che tutti parte allora delle nostre avanguardie giovanili. CRITICAsociale ■ 6 3-4 / 2011

Anseele, Bertrand e tanti altri, erano allora nel danno la maggiore certezza della nostra lonta- zionaria eludeva la questione delle riforme, Sul tema della violenza è netto: essa viene fiore degli anni. Carlo Marx era morto da non na vittoria. Noi siamo e saremo ciò che fum- precludeva cioè alla sinistra la possibilità “ripudiata” come metodo di lotta anche in pre- molto, ma era qui sua figlia Eleonora, dolce, mo. Morremo avviluppati in questa stessa ban- d’azione sul piano della riforma dello Stato e senza della violenza fascista di segno opposto. vibrante, e Fe derico Engels ci guidava ancora diera. Che questo monumento lo ridica ai no- non della sua sovversione. Era la via che aveva Unico strumento di azione è “il metodo demo- col suo buon gesto paterno. Era il pri mo con- stri calunniatori! Che esso parli ai giovani ope- sempre cercato di seguire Matteotti, non senza cratico e un’atmosfera di libertà politica”. Ri- gresso socialista internaziona le cui io mi per- rai del Belgio vallone e fiammingo, che esso contraddizioni e ambiguità prima del fasci- conosce “l’aperto contrasto tra i partiti e il di- mettessi di assistere. Il Partito Socialista Ita- parli anche a quella gioventù borghese, la qua- smo, in forma più chiara e definita dopo l’ini- ritto di dirigere la cosa pubblica da maggio- liano stava facendosi le ossa; quando io parlai le sente che i privilegi di classe sono un furto zio del regime mussoliniano, quando aveva ranze liberamente associate”, insieme “con il in suo nome, fui salutato come il rappresen- fatto al la collettività, se non si impegnano ad compreso l’importanza decisiva e pregiudizia- diritto di difendersi contro i tentativi di sopraf- tante dei «bersaglieri del socialismo» noi era- aiutare l’opera di redenzione, dica a tutti che le a tutto della legalità, delle libertà costitu- fazione di minoranze e di gruppi”. vamo i nuovi venuti, gli adolescenti. Dopo 35 la vita non mette con to di essere vissuta, che zionali, delle garanzie politiche. La morte, che Il testo ammette, insomma, soltanto il meto- anni torno fra Voi provato, curvato dalla vita e essa potreb be veramente essere - come Renan affrontò con piena consapevolezza, ne fece do democratico fondato sulla “libera critica”. dalle sofferenze, al tramonto della mia carriera ne espresse un giorno il sospetto - una farsa di una figura diversa, unica, nel panorama del In questa dialettica rientra la “lotta di classe” mortale che si chiude nell’esilio, rappresentan- pessimo gusto, il pro dotto di un capriccio in- suo partito e del socialismo italiano (...) che non è “guerra di classe”. Lotta di classe si- te di un popolo sgomento; portatore, ahimè, di solente dell’ozio di un Nume, se non si consa- Quando la Terza Internazionale varò la po- gnifica “difesa del lavoro sul terreno politico”, un messaggio di disfatta e di morte. Durante crasse tutta intera all’ideale di una umanità più litica del “socialfascismo” che poneva la so- difesa della “produzione regolandola nell’ in- codesto tempo quanto si è lavorato! quante alta e meno ballerina della presente; che la vita cialdemocrazia sullo stesso piano del fascismo teresse della collettività operosa” (...) Non battaglie, e vittorie, e delusioni, anche! Senza è un dramma serio e che non vive veramente alla fine degli anni ’20, i comunisti italiani esclude “la possibilità di collaborazione di dubbio, errori, improntitudini avranno solcato chi, per codesto ideale, non è pron to, in ogni protestarono e cercarono di far capire che que- classe e di partiti diversi”, dato che la lotta ri- il nostro rude travaglio. Triste l’uomo che pos- momento, a rinunciare alla vita. sta direttiva non poteva applicarsi all’Italia. guarda la “divisione dei profitti”, mentre “vi sa vantarsi di non avere mai fallito! Dacché Se il monumento questo non dirà, se esso ri- Non solo perchè in Italia la socialdemocrazia può essere coincidenza d’interesse nello svi- non solo nulla avrà appreso e compreso, ma marrà muto nel freddo glaciale suo marmo, non non era mai andata al potere, diversamente da luppo dell’azienda e nell’aumento o migliora- con ciò confesserà di non avere mai agito. Tut- sarà che una decorazione architettonica, che un quanto era avvenuto in Germania, e non aveva mento della produzione”(...). tavia nè la disfatta, nè l’esilio attenueranno la sepolcro senza istorie e senza anima. I grandi mai fatto una politica antioperaia, ma anche e La nazione è retta dallo Stato: “ Se lo Sta- nostra fe de, indeboliranno le nostre spe ranze. morti si onorano se non sforzandosi di emular- soprattutto a motivo della figura di Giacomo to è governato dalla classe capitalistica, nostro Al contrario è quella stessa disfat ta, è code- li. Compagni, viva Matteotti! Viva l’Interna- Matteotti. Dissero che in Italia nessuno avreb- compito non è abbattere lo Stato, ma rafforza- sto stesso errore generato da un terrore, con- ziona le dei lavoratori! s be mai creduto a un giudizio che accomunasse re la nostra propaganda e la lotta civile, affin- trario e maggiore, dei nostri avversari, che ci Filippo Turati Matteotti a Mussolini: “Ci sono i fatti, gli ope- chè i lavoratori che costituiscono la maggio- rai li conoscono - affermò Ruggero Grieco - e ranza acquistino sempre maggior peso”. sanno che Matteotti è stato assassinato da Esso deve essere il terreno di una libera Mussolini”. E Togliatti aggiunse: “Non pos- competizione: “Se dello Stato si impadroni- ROMANATO ■ SEGUE DALLA PRIMA PAGINA siamo dire che Matteotti è andato al potere e scono minoranze faziose le quali pretendono, ha fatto sparare sugli operai nelle strade”. Ma con la violenza, di negare alla maggioranza di non mancò di far presente che i comunisti ita- scegliersi i suoi governanti, la prima necessità Che cosa lo divideva dai comunisti? C’è al semplice delle libertà statutarie”, magari an- liani si sarebbero adeguati alle direttive del è di riconquistare ai cittadini gli elementari di- riguardo un documento importante, che con- che con l’appoggio di elementi non apparte- Comintern. Con lucido e cinico realismo os- ritti civili di libertà”. (...) Alla base dello Stato viene riportare. E’ la lettera di diniego con la nenti ai tre partiti di classe. servò che, se certe cose non si potevano più c’è il Comune, del quale, scrive, “ricordiamo quale Matteotti rispose ai comunisti che pro- Il porre tali condizioni pregiudiziali ad una dire, inclusa la verità su Matteotti, i comunisti l’opera svolta, specialmente avanti la guerra, ponevano alla fine di gennaio del 1924, in vi- intesa - che secondo noi dovrebbe mirare, italiani non le avrebbero più dette: “ Serbere- in fatto di igiene, istruzione, viabilità, edili- sta delle prossime elezioni politiche, la costi- avanti tutto ed in ogni modo, alla conquista mo queste cose per noi e ci limiteremo a fare zia”. E aggiunge “Una tale opera noi ripren- tuzione di “un fronte unico di opposizione pro- delle libertà politiche elementari e a trarre il delle osservazioni generali”. deremo con incrollabile fede, con la convin- letaria al fascismo”. La proposta era formulata proletariato dalla attuale tragica situazione - E’ esattamente ciò che avvenne. Da allora zione che nel Comune noi possiamo anticipare in forme tali da rendere del tutto marginale e significa non solo rendere assolutamente im- Matteotti scomparve dall’orizzonte politico quei modi di convivenza, quella prova di fa- ininfluente il problema delle libertà statutarie. possibile l’intesa, ma anche vana ogni discus- dei comunisti italiani. miglia umana solidalmente unita in mutui Ai comunisti terzinternazionalisti quelle che sione. Se tale era il vostro scopo l’avete indub- I socialisti. Bisogna ricordare che la legge scambi di forza, di opere, di servizi, che ri- noi oggi chiamiamo libertà civili o garanzie biamente raggiunto. Ma non vi sarà la solita Acerbo (la legge elettorale promossa dal go- sponde alla nostra ideale speranza”(...). costituzionali non interessavano minimamen- comoda manovra, per scaricare su di nloi la verno Mussolini che assegnava la maggioran- Circa l’economia si dichiara contrario “agli te, non facevano parte del bagaglio politico del responsabilità, che è vostra, di aver diviso e in- za assoluta alla lista che avesse ottenuto la interventi statali che servono all’incremento proletariato, erano destinate a scomparire ad debolito il proletariato italiano nei momenti di maggioranza relativa) non passò soltanto per non della ricchezza nazionale, ma soltanto di opera della rivoluzione. più grave oppressione e pericolo. Quando ri- il cedimento dei deputati cattolici. Nell deci- quella di alcuni ceti plutocratici privilegiati”. Per Matteotti, invece, le libertà dell’indivi- cordiate che la vostra precipitosa sconfessione siva votazione sul quorum, fissato al 25 % dei Il fine dell’economia è l’incremento della pro- duo, le semplici libertà statutarie, erano il pri- di una nostra possibile adesione di protesta al- voti, il governo aveva posto la questione di fi- duzione, intesa come “patrimonio collettivo” mum di qualsiasi rivendicazione proletaria, la le elezioni è venuta a coincidere con le critiche ducia e l’aveva ottenuta con 21 voti di mag- e non di “speculazione dei ceti plutocratici che struttura formale che doveva garantire tutti e e le ingiurie della stampa e degli organi fasci- gioranza. Ebbene, in uno sfogo furente di Tu- ne sequestrano l’utile a proprio esclusivo van- che tutti dovevano rispettare. Non lo dice sti, non vi meraviglierete neppure del tono pre- rati con la Kuliscioff, leggiamo che “ dei nostri taggio”. esplicitamente, ma si intuisce che poneva or- ciso di questa nostra risposta. Saluti”. ne mancarono 30 o 40, il che significa che sia- L’istruzione e la elevazione morale dei la- mai il bolscevismo sullo stesso piano del fa- Alla luce di questo testo matteottiano non mo noi a dare la vittoria al fascismo”. voratori e il primo e l’ultimo anello della ca- scismo. Di qui la sua risposta gelida e sprez- deve stupire lo sprezzante giudizio, appena ve- E’ in questo clima di squagliamento gene- tena “dei nostri principi ed atti”. Il socialismo zante alla lettera di invito firmata da Togliatti. lata da umana pietà, che Antonio Gramsci for- rale che Matteotti condusse la sua ultima di- no sta per noi in un aumento di pane e in un La risposta di Matteotti è del 25 gennaio: mulò su di lui soltanto pochi giorni dopo che sperata battaglia (...) Alla vigilia dello scontro più alto salario, benchè anche questo sia sa- Ho ricevuto oggi la vostra lettera del 24 la sua bara era scesa nel sepolcro. “Pellegrino sulla legge Acerbo scrisse personalmente un crosanto ed indispensabile ad ogni elevamen- corrente con allegata copia della deliberazio- del nulla” definì questo “combattente sfortuna- opuscolo programmatico e ideologico che dif- to”. Il socialismo “vuole cioè formare e realiz- ne del vostro Comitato centrale, già comuni- to ma tenace fino al sacrificio di sè”. Pellegrino fuse tra i dirigenti e militanti periferici del par- zare in lui l’uomo che vive, fratello e non lupo, cata alla stampa. Voi ci proponete in sostanza del nulla perchè aveva vanamente immolato la tito, non senza averlo inviato prima in visione con gli uomini, in una umanità migliore”. un blocco elettorale, ma con tre condizioni o vita “ad un inutile circolo vizioso di lotte, di a Turati per averne “modifiche, aggiunte e va- L’opuscolo ebbe poco seguito, ma rappre- pregiudiziali. Con la prima, e al di sopra di agitazioni, di sacrifici senza risultato e senza rianti testuali”. Non sappiamo se Turati sia in- senta una anticipazione della linea politica del- tutto, voi intendete che l’unione delle forze vie d’uscita”. Secondo Gramsci, Matteotti non tervenuto. Lo stile del testo - una ventina di la futura socialdemocrazia italiana. Un’alter- operaie accetti il programma di azione e l’in- aveva capito che la battaglia per “uscire dalla pagine rapide, stese in fretta, senza abbelli- nativa alla questione posta da Gramsci c’era: dirizzo tattico comunista, che ben sapete anti- crisi della società italiana” doveva spezzare “i menti - sembra tutto di mano di Matteotti. la riforma democratica dello Stato, l’allarga- tetico al nostro, come dimostrano le continue quadri dell’ordine politico ed economico attua- Dopo una premessa sull’origine del partito, mento della partecipazione e dei controlli, l’in- polemiche, spesso offensive, contro di noi. Con le” sostituendo “ad esso un ordine nuovo delle che si ricollega nelle “sue basi fondamentali” serimento delle masse popolari nell’esercizio la seconda voi “innanzi tutto” approvate di cose”.Matteotti aveva preparato la rivoluzione, al Congresso di Genova del 1892, quello da del potere non per via rivoluzionaria, ma nel partecipare alla lotta elettorale “in qualunque ma non previsto “la creazione di un diverso si- cui ebbe origine il PSI, scrive che il PSU nac- rispetto delle regole, degli avversari, delle ga- condizione”, e quindi venite a rendere senz’al- stema”, aveva scosso “le basi di uno Stato” elu- que perchè la scissione di Livorno del ’21 non ranzie formali. s tro impossibile quell’astensione del blocco, dendo “il problema della creazione di uno Stato aveva posto fine all’equivoco massimalista, che più efficacemente ed immediatamente nuovo”. Soltanto con la creazione del “partito “con tutte le sue incertezze tra la parola e la da “Un’italiano diverso, Giacomo Matteotti” esprimerebbe la protesta di tutto il proletaria- di classe degli operai”, del “partito della rivo- pratica, tra l’adesione ai metodi di Mosca e di Gianpaolo Romanato (Longanesi dic. 2010) to contro il regime di dittatura fascista. Con luzione proletaria” cioè del Partito Comunista, l’aperto ripudio”. All’origine del nuovo par- la terza voi escludete a priori, come è detto si sarebbe dato un senso e uno sbocco positivo tito c’era quindi “il rifiuto della violenza” e Gianpaolo Romanato, professore di Storia sempre testualmente nel vostro comunicato, al suo sacrificio. “della dittatura e della cosiddetta Internazio- contemporanea all’Università di Padova e “qualsiasi blocco di opposizione al fascismo C’era del vero, in fondo, in questo amaro nale di Mosca”, per cui “tutti i socialisti sono membro del Pontificio Comitato di Scienze e alla dittatura da esso instaurata , che si pro- giudizio del comunista sardo. Ma la sua esclu- o possono essere con noi nel nuovo partito”, Storiche, è originario di Fratta Polesine (Ro- ponga come scopo una restaurazione pura e sione di ogni via che non fosse quella rivolu- mentre “fuori di esso sono tutti i comunisti”. vigo) lo stesso paese in cui nacque Matteotti. CRITICAsociale ■ 7 3-4 / 2011

LA TESTIMONIANZA ■ LA BATTAGLIA CONTRO LA LEGGE ACERBO CHE IMPONEVA IL CONTROLLO DELLE MINORANZE SULLA CAMERA DEI DEPUTATI IL PRIMATO DEL PARLAMENTO

Discorso commemorativo tenuto nel 2004. consigliere in una decina di comuni (possibilità allora consentita ma contro la quale egli pren- derà posizione qualche anno dopo alla Camera Giuliano Vassalli dei Deputati, appena elettovi, con una proposta di legge), nonché sindaco di Villamarzana (co- iacomo Matteotti fu figura polie- me era stato il fratello Matteo) e di Boara. A G drica - e davvero si potrebbe dire questa attività, attesi la competenza e l’impegno “dalle molte vite” - che tutte con- in essa dimostrati, si accompagna incessante la sumò in un gran fuoco di passione e di abnega- consulenza - e prima ancora l’organizzazione - zione nello studio, nella ricerca giuridica, so- di leghe, circoli e cooperative in una zona dove, ciale e politica, nel lavoro diurno e notturno, per le condizioni particolarmente disagiate dei nella propaganda, nell’organizzazione, nell’am- lavoratori agricoli e per le malattie ivi tradizio- ministrazione, nell’impegno nei consigli comu- nalmente imperanti è a tutti noto quanto ve ne nali e provinciali e nel Parlamento nazionale. fosse bisogno. In breve tempo Matteotti si di- Sempre consapevole delle proprie scelte e delle stinse come sostenitore delle giuste rivendica- rinunce che esse comportavano, sempre pronto zioni operaie e contadine, e in genere nel campo anche al sacrificio, sino a quello supremo, e tut- della giustizia fiscale,attirandosi le profonde an- tavia animato, quasi sino alla fine, della speran- tipatie del ceto possidente locale, al quale egli za di potere un giorno trovare la possibilità di stesso ormai apparteneva. Cercava anche, nel conciliare i propri interessi culturali con la stre- frattempo, di frequentare lo studio legale di nua difesa degli interessi del proletariato e la Stoppato, che lo esortava alla libera docenza e non meno strenua difesa della libertà. Matteotti alla carriera universitaria (è noto che Stoppato fu studioso di diritto, di diritto penale prima e apparteneva in politica ai clericali moderati e di pubblica finanza poi; fu organizzatore di le- che fu anche deputato in varie legislature e poi ghe bracciantili per il collocamento della mano senatore dal 1920) e cercava altresì di continua- d’opera in un zona d’Italia devastata dalla mi- re i propri studi penalistici e penitenziari con la seria, dalle malattie, dall’emigrazione, dalla collaborazione a riviste; ma la vita amministra- prepotenza degli agrari; fu amministratore delle tiva e politica ogni giorno più ne lo distoglieva, pubbliche cose nei comuni e nella provincia del essendo impossibile- specialmente con quel ti- suo Polesine, fu uomo di partito combattivo e po di attività che l’arretratezza e la miseria del coraggioso, fu deputato per ben tre legislature, Polesine richiedevano - conciliare aspirazioni la terza delle quali fu ahimè ben breve perché ed esigenze tanto diverse. la vita gli fu subito tolta. Il lavoro in campo penale fu da Matteotti ri- A questo aspetto del Matteotti parlamentare preso in forza della sorte toccatagli negli anni ha prevalentemente indirizzato il nobile suo di guerra (una specie di confino militare do- intervento, in questa Camera dove altre volte vuto alla sua attività pacifista ed antimilitari- Giacomo Matteotti fu degnamente commemo- sta), oltre che nell’immediato dopoguerra pri- rato, il presidente Pierferdinando Casini: per- ma d’essere eletto deputato. Fu il biennio ché qui furono dati da Matteotti alcuni dei suoi miliare con Giacomo e i tre bambini fu costretta sicurazione contro la disoccupazione con par- 1917-1919, dopo del quale la sua partecipazio- contributi più impegnati e più significativi, a vivere in una permanente e trepidante lettera ticolare riguardo alla Germania e alla Svizze- ne agli studi penalistici, nonostante gli inco- perché qui egli ebbe negli ultimi anni di vita causata dalle assenze del marito travolto dagli ra. Giacomo si volse invece alla criminologia, raggiamenti che riceveva anche da altri rino- una delle sue sedi preferite, forse la preferita impegni politici, e non di rado in grave ansietà ai sistemi penitenziari e al diritto penale. Scri- mati maestri, come Eugenio Florian e Luigi tra tutte, perché qui intese portare parole di per la stessa sorte di lui. Gli scritti penalistici verà Luigi Einaudi nel 1925, commemorando Lucchini dovette completamente cessare. protesta, di monito, di preveggenza che fosse- di Matteotti vertono sia sul diritto sostanziale Giacomo e ricordando il suo amico Matteo, E’ l’epoca in cui scrive una lettera alla mo- ro intese in tutta la nazione e non solo nel suo che sul diritto processuale (le due materie fu- venuto a morte per etisia sin dal gennaio 1909, glie lamentando di non avere “dieci vite”. Tut- collegio elettorale, perché da qui partì il suo rono sino al 1938 oggetto di insegnamento con- che “l’abito scientifico doveva essere in quella tavia la forzata cessazione non avvenne per gli esempio in una dimensione che doveva dive- giunto) e non è questa la sede per soffermarvisi. famiglia quasi una seconda natura”. studi in generale, poiché si dette a quelli più nire mondiale, perché qui, dal contegno corag- Vorrei invece ricordare brevemente il contesto Nel gennaio 1919 Giacomo perdette, sem- legati alla sua attività politica, e cioè a quelli giosamente tenuto contro la dittatura, ebbe ori- in cui quegli studi si svolsero. pre a causa di etisia, anche l’altro fratello, il di economia politica e di scienza delle finanze. gine la sua drammatica fine. Matteotti apparteneva a famiglia che traeva minore, Silvio. Addolorato e avvilito da queste Comunque i suoi scritti di diritto e procedura Di questa dimensione di Matteotti le parole umili origini da un paesino del Trentino, nella premature morti familiari, si allontanò per vari penale attestano le sue doti di giurista e lascia- del presidente Casini hanno dato alta testimo- Val di Pejo, donde s’era spostata con il nonno mesi dall’Italia per proseguire i suoi studi in no pensare che se avesse continuato egli nianza, sì che la nostra commemorazione, di Giacomo, Matteo, a Fratta Polesine in quel Inghilterra. La sua prima produzione scienti- avrebbe potuto diventare professore universi- nell’80° anniversario di quella morte, potrebbe di Rovigo. Il padre di Giacomo, Girolamo, fica si svolge appunto in quel biennio che ab- tario nella materia che più lo aveva appassio- finire qui. Tuttavia, incaricato di qualche contri- sposatosi ad Isabella Garzarolo, donna di forti braccia il 1910 e il 1911, quando si recò anche nato nei suoi più giovani anni. buto più specifico sulle attività di Giacomo Mat- capacità e di grandi virtù, con il solerte lavoro in Inghilterra, in Belgio, in Olanda, in Francia, Né Matteotti tornerà più indietro in questa teotti, cercherò di assolvere il compito, reso ad di calderaio (lavoratore del rame e venditore in Austria e ripetutamente in Germania, sem- rinuncia, nonostante avesse dedicato anni di un tempo più facile e più difficile per la molte- diretto dei risultati del proprio lavoro) e con pre a fini di apprendimento delle lingue e di studio per preparare un autentico trattato sulla plicità e la ricchezza delle biografie su di lui esi- una vita tutta di risparmio ed estremamente studio; ed il suo libro sulla “Recidiva”, (appro- Cassazione penale di cui era arrivato a gettar stenti e degli altri studi che alla sua figura sono oculata, era riuscito a diventare proprietario di fondimento della tesi di laurea svolta con Ales- giù i primi capitoli l’indomani delle elezioni stati negli scorsi decenni e fino ad oggi dedicati. vari terreni e fabbricati sparsi nel Polesine, sandro Stoppato nel novembre 1907 presso del 1924 gli scrive una cortese lettera (a cui Dunque, anzitutto, Matteotti penalista, perché fu conseguendo così quella media agiatezza che l’Università di Bologna riportando il massimo l’autore farà cenno in uno scritto commemo- negli studi del diritto e della procedura penale gli consentì di avviare i figli maggiori agli stu- dei voti e la lode) attesta quanto frutto egli rativo del 1924 sulla Rivista penale da lui di- che ebbe inizio la sua giovinezza operosa e fu di superiori, per i quali si dimostravano parti- avesse tratto dalla disamina degli ordinamenti retta) l’alto magistrato esenatore del Regno, alla loro diligente e informata coltivazione che colarmente dotati. Girolamo venne a morte as- e degli scritti d’altri paesi d’Europa. professore Luigi Lucchini, in politica liberale sembrarono, in un primo momento, unicamente sai giovane, nel 1902, quando Giacomo non Sennonché la politica, nell’ambito del partito ed anzi conservatore, per sollecitarlo a ripren- indirizzarsi la sua vita e la sua carriera. aveva che diciassette anni. Nell’azienda pater- socialista e nell’interesse degli amati conterra- dere l’impegno scientifico ,in vista anche della Del contenuto di detti studi ho avuto modo na, accanto alla madre, subentrò per qualche nei dello sfortunato Polesine, la cui passione gli libera docenza. E Matteotti, il 10 maggio, un di occuparmi, presentando or è poco più di un tempo il giovanissimo Silvio, mentre gli altri era stata trasmessa dal fratello Matteo, lo attrae- mese prima della terribile morte, così gli ri- anno i due volumi di Scritti giuridici, curati con due figli, Matteo e Giacomo, proseguivano va in misura crescente; e quando, sempre nel spondeva: “Illustre Professore, trovo qui la sapienza e con amore dal professore Stefano con grande alacrità nei loro studi. Matteo, il 1910, candidato suo malgrado al Consiglio pro- Sua lettera gentile e non so come ringraziarla Caretti, dalle cui pluriennali indagini su ogni maggiore, divenne cultore di economia politi- vinciale di Rovigo fino a poco tempo prima rap- delle espressioni a mio riguardo. Purtroppo aspetto della vita di Matteotti fatalmente trarrò ca, studiando prima a Venezia e poi a Torino, presentato dal fratello Matteo, per il collegio di non vedo prossimo il tempo nel quale ritornerò molti riferimenti: in particolare, anche dalle sue e pubblicando importanti scritti in materia di Occhiobello, riesce eletto, prima declina l’inca- tranquillo agli studi abbandonati. Non solo la raccolte delle commoventi Lettere a Giacomo lavoro e previdenza sociale, alcuni nella “Ri- rico con una lettera da Oxford e poi, respinte convinzione, ma il dovere oggi mi comanda di e delle tenerissime Lettere a Velia, la moglie fi- forma sociale” di Luigi Einaudi ed altro in un che furono unanimemente le sue dimissioni, ri- restare al posto più pericoloso, per rivendicare data ed amata che dopo pochi anni di gioia fa- importante volume, del 1900, dedicato all’as- prende il cammino verso l’Italia e diventa anche quelli che sono secondo me i presupposti di 8 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

ombattente sfortunato, ma ■ NON CAPIRE MATTEOTTI HA PESATO NEI RAPPORTI TRA PCI E RIFORMISTI misti, perfino a Milano. Non a caso il 18 otto- “C tenace fino al sacrificio di bre del 1923 Gramsci nel suo articolo “il nostro sè”, questa è una delle de- L’ERRORE DI GRAMSCI indirizzo sindacale” su “Lo Stato operaio” af- finizioni di Giacomo Matteotti che sono con- ferma che i comunisti non devono rompere con tenute nell’articolo di Antonio Gramsci pub- la Confederazione generale del lavoro che è blicato il 28 agosto 1924 su “Lo Stato opera- l’organismo più importante dei socialisti rifor- rio” a qualche settimana dall’assassinio del so- Elio Franzin misti. Gramsci è costretto ad elogiare la frazio- cialista riformista polesano. Ma non è l’unica ne riformista della Confederazione molto più e non è la più importante. Gramsci è stato an- italiano. Matteotti è l’espressione “più tragica sono le ragioni che hanno portato Matteotti a capace di quella comunista di collegarsi con le che un giornalista notevole ma questa sua de- ed elevata” della contraddizione interna dei essere il parlamentare più coerente e anche più masse dei lavoratori. E’ un caso? Che senso ha finizione di Matteotti è un omaggio dovuto, un pionieri del socialismo. Allo scopo di superare coraggioso, ma sopratutto il più rapido, nella nella nuova e drammatica situazione rivendi- luogo comune, quasi una banalità se confron- questa contraddizione per sempre un gruppo di denuncia delle violenze e dei brogli elettorali care, in modo ripetitivo, come fa Gramsci nel tata con il giudizio tagliente di Piero Gobetti: operai riformisti, seguaci di Matteotti, ha chie- del fascismo nelle elezioni e quindi nella lotta suo articolo su Matteotti, i meriti ideologici dei “Egli fu forse il solo socialista italiano (prece- sto la tessera del Partito comunista d’Italia. Gli per la democrazia. La decisione e la rapidità comunisti rispetto a tutti i socialisti ? Livorno duto nel decennio giolittiano da Gaetano Sal- operai riformisti ricordano Matteotti entrando con la quale Matteotti interviene in Parlamento è ormai molto lontana e Gramsci si è reso con- vemini) per il quale riformismo non fosse si- nel partito comunista. Si tratta quasi sicura- il 6 giugno 1924 contro il fascismo non è ca- to anche di tutti i limiti della scissione di Li- nonimo di opportunismo”. Il rispetto di Gram- mente di una intelligente invenzione giornali- suale. E’ il risultato di una campagna perma- vorno e della nascita del Partito comunista. sci nei confronti di Matteotti è indiscutibile ma stica di Gramsci che in questo modo lancia un nente e martellante contro lo squadrismo e il fa- Dopo la vittoria dei fascisti nell’ottobre 1922 questo non toglie che nel suo articolo si mani- messaggio politico ai dirigenti comunisti lettori scismo. Nelle settimane che precedono il suo i meriti si conquistano nella lotta contro il fa- festino palesemente le enormi contraddizioni de “Lo Stato operaio”. Il partito rivoluzionario assassinio Matteotti sta preparando il suo volu- scismo per la democrazia. E’ su questo terreno e i gravissimi limiti del suo giudizio politico. può e deve accettare fra i suoi iscritti anche i me “Un anno di dominazione fascista”. Nessun che Gramsci nel 1924, dopo l’assassinio di E’ sorprendente che Gramsci metta il socia- socialisti riformisti contro i quali i comunisti oppositore al fascismo ha analizzato in modo Matteotti, tenta di recuperare il tempo perduto lista polesano sullo stesso piano di un nazio- “livornisti” avevano condotto e conducevano così dettagliato, sviluppando in tempi rapidis- dedicato alla lotta ossessiva, praticata assieme nalista tedesco. Prima di rendergli onore come una battaglia durissima seguendo le direttive simi una analisi concreta di una situazione con- ad Amadeo Bordiga, contro tutti i socialisti. combattente sfortunato e tenace Gramsci ap- dell’Internazionale comunista. creta, quella creata dalla politica del governo di Matteotti è molto più organico e forse anche plica a Matteotti la definizione di “pellegrino Ma quella di Gramsci è una indicazione po- Mussolini. più rapido di Gramsci nel capire il fascismo e del nulla” che Karl Radek, un dirigente dell’In- litica molto modesta, limitata, davanti all’im- La vittoria del fascismo in Italia, che si veri- lo squadrismo e non per caso. In Polesine si è ternazionale comunista, aveva usato per Leo portanza e all’ampiezza della questione del ri- fica in un momento di forte ripresa del capita- trovato di fronte allo squadrismo agrario ed ha Shlageter un nazionalista tedesco fucilato nella formismo socialista in Italia. Quale è il vero lismo a livello internazionale e di riflusso del sperimentato tutti i limiti delle Leghe della Fe- Ruhr dagli occupanti francesi. “Vagabondo del problema di Gramsci davanti a Matteotti? movimento operaio, ha cambiato radicalmente derterra e dei socialisti massimalisti. Senza una nulla!” era il titolo di un popolare romanzo na- Secondo l’Internazionale comunista i socia- la situazione politica. La lotta contro il fasci- politica di ampie alleanze non si poteva scon- zionalista tedesco, riferisce E.H. Carr (“La listi riformisti non erano disposti a lottare per smo deve assumere come obbiettivo principale figgere il fascismo. Esattamente il contrario di morte di Lenin”, 1965). Qualche accenno a la classe operaia e per i lavoratori. Erano sem- la democrazia. Le differenze fra le varie cor- quanto fatto dai massimalisti nel biennio rosso Shlageter, un nazionalista anomalo, è contenu- plicemente degli opportunisti. Ma questo sche- renti della socialdemocrazia (in Italia erano tre: 1919-20 creando un grande spazio politico allo to anche nel volume di G.L. Mosse “L’uomo e ma interpretativo, che Gramsci aveva accetta- i riformisti del P.S.U., i centristi del P.S.I. e i squadrismo. Matteotti è radicalmente diverso le masse nelle ideologie nazionaliste” (1980). to, nel caso di Matteotti non funzionava. Mat- terzinternazionalisti) e i comunisti della scis- dagli altri socialisti riformisti del P.S.U. non E’ comprensibile che quella che Gramsci ha teotti aveva dimostrato nei fatti di esere un sione di Livorno avrebbero dovuto passare in solo per le sue qualità morali ed intellettuali ma definito “una espressione incisiva” di Radek combattente vero, coerente fino alla morte. secondo piano ai fini della lotta contro il fasci- sopratutto per la sua analisi del fascismo e del- abbia colpito la sua attenzione. Radek la usò Erano i comunisti come Amadeo Bordiga che smo. Gramsci da un lato capisce la validità del- lo squadrismo. Ha capito che il fascismo non nel corso di una riunione che segnò una svolta non avevano capito il fascismo, la sua radicale la nuova strategia lanciata da Lenin e riassunta si sarebbe mai lasciato normalizzare entrando decisiva sia per la storia del Partito comunista diversità rispetto ai precedenti governi della nella parola d’ordine del governo operaio e nel sistema parlamentare. Lo squadrismo è un d’Italia sia per la biografia politica di Gramsci. borghesia italiana. Per Gramsci arebbe stato contadino, aperta alla socialdemocrazia, met- movimento armato alternativo al Parlamento. La riunione del Comitato esecutivo dell’Inter- politicamente molto più efficace rivolgersi ai tendo fra parentesi quella della dittatura del E’ vero che la rapidità con la quale gli assas- nazionale comunista si svolse a Mosca nella socialisti riformisti del P.S.U. denunciando la proletariato ma dall’altra resta legato per trop- sini fascisti hanno ucciso Matteotti dopo il suo prima metà del mese del giugno 1923 e si con- contraddizione fra la lotta coerente e inflessi- po tempo alla lotta frontale contro tutti i socia- discorso del 6 giugno 1924 deve aver sorpreso cluse con l’esclusione di Amadeo Bordiga, il bile condotta da Matteotti contro il fascismo e listi riformisti, massimalisti, terzinternaziona- anche Gramsci ma il suo articolo del 28 agosto vero fondatore del partito e il capo riconosciuto la passività di molti dirigenti del suo partito il listi. Al Terzo Congresso dell’Internazionale è l’espressione evidente di un gravissimo set- dai militanti, dal gruppo dirigente del P.C. P.S.U. Gramsci ribadisce che Matteotti è un comunista, iniziato nel giugno 1924, il comu- tarismo e di una analisi politica sbagliata, di un d’Italia. In un certo senso l’atto di autorità “pioniere caduto sulle proprie orme, senza più nista italiano Umberto Terracini è stato uno dei ritardo enorme nell’analisi del riformismo. dell’Internazionale comunista costrinse Gram- avere una via aperta davanti a sè”. Non è vero. principali oppositori di Lenin che sosteneva la Ancora nella metà dell’agosto 1924 Gramsci sci a porsi il problema di prendere il posto di La via che Matteotti si è aperto è quella della necessità di una politica di larghe alleanze della conclude la sua relazione al Comitato centrale Bordiga sostituendo il vecchio gruppo dirigen- lotta contro il fascismo dove non è secondo a classe operaia. E Terracini sosteneva una poli- con l’affermazione che i comunisti vogliono te del partito e di elaborare una nuova linea po- nessuno. Matteotti nella lotta contro il fascismo tica settaria che è accettata e sostenuta anche abbattere non solo il fascismo di Mussolini e litica di lotta al fascismo trionfante. ha usato il Parlamento in modo straordinario. da Gramsci almeno fino al giugno 1923. Farinacci “ma anche il semifascismo di Amen- Gramsci colloca Matteotti, per la scuola po- Gramsci conclude l’articolo affermando che I dirigenti dell’Internazionale comunista si dola, Sturzo e Turati”. litica alla quale appartenne, fra i pionieri del solo grazie ai militanti del Partito e dell’Inter- sono trovati di fronte ad un loro partito, quello Amendola, Sturzo e Turati non avevano socialismo italiano, i primi capi della riscossa nazionale comunista la classe operaia cessa di italiano, assolutamente incapace nella sua nulla in comune con il fascismo. Ma quale se- degli operai e dei contadini. Essi avrebbero ri- essere “pellegrina del nulla” per voler risolvere maggioranza di capire la novità rappresentata mifascismo...... E lo hanno dimostrato. Il set- svegliato alla lotta economica e politica gli “il contraddittorio problema di creare un mon- dal fascismo che non era un normale governo tarismo del Partito comunista d’Italia, com- operai e i contadini ma non avrebbero saputo do nuovo senza mandare in pezzi questo vec- della borghesia. Lo hanno sottoposto a una cri- preso quello di Gramsci, certo diverso da poi indicare i mezzi e le vie per giungere ad chio mondo che ci opprime”. tica spietata proprio in relazione al fatto nuovo quello di Bordiga, è stato pagato caro da tutti una concreta e completa affermazione di sè. I Il giudizio di Gramsci è la prova di notevoli e dirompente rappresentato dal fascismo e dal- i lavoratori, dal popolo italiano che giusta- pionieri non avrebbero saputo indicare un si- limiti nella comprensione della nuova situazio- lo squadrismo. Quando Gramsci comincia ad mente non ha mai dimenticato Matteotti. L’in- stema diverso, non avrebbero saputo creare ne politica successiva alla vittoria del fascismo elaborare una strategia di lotta al fascismo e comprensione di Matteotti da parte di Gram- una organizzazione di combattimento. Il nulla, nell’ottobre del 1922, della personalità politica non una semplice e sia pura acuta analisi gior- sci è stata un fatto tragico destinato a pesare senza vie di uscita, avrebbe caratterizzato tutta di Matteotti ma anche del socialismo riformista. nalistica deve fare i conti con il fatto che la anche nei decenni successivi nella storia dei la scuola politica dei pionieri del socialismo Non risponde alla domanda essenziale di quali maggioranza degli operai italiani segue i rifor- rapporti fra comunisti e socialisti. s

qualsiasi civiltà e nazione moderna. Ma quan- nella valle padana nei primi decenni del secolo che il parlare in modo appena adeguato di Nei tre volumi dei suoi “Discorsi parlamen- do io potrò dedicare ancora qualche tempo agli scorso. Basterà ricordare che fu una lotta in- Matteotti amministratore provinciale e comu- tari” che nell’anno 1970 la camera dei Depu- studi prediletti, ricorderò sempre la profferta e tensa, coraggiosa, pericolosa, ma non priva di nale, tanto ricca, penetrante ed assidua, tanto tati, presieduta allora da Sandro Pertini, volle l’atto cortese che dal maestro mi sono venuti successi. I braccianti del delta padano otten- ricca, penetrante ed assidua fu per circa dieci pubblicare, nel volume terzo, accanto ai di- nei momenti più difficili. Con profonda osser- nero, per l’intervento di Matteotti, il ricono- anni questa sua attività. Di tutto si occupava e scorsi e agli altri interventi dei cinque anni in vanza, dev.mo Giacomo Matteotti” La data - scimento delle loro leghe come rappresentanti tutto vedeva e - quel che più conta - con com- cui Matteotti fu deputato, furono inclusi - fatto mi scuso di ripeterlo - è il 10 maggio 1924. sindacali del bracciantato per il collocamento petenza autentica. Aiutava gli amministratori non consueto per quella collana di pubblica- Su Matteotti promotore ed organizzatore di dei lavoratori e per l’impossibilità della mano socialisti dei comuni nella corretta redazione zioni - una serie di discorsi da lui tenuti quale leghe di lavoratori non è qui possibile soffer- d’opera. La lotta continuò tuttavia asperrima dei bilanci, sino a incontrare le critiche dei “ri- consigliere provinciale di Rovigo tra il 1910 e marsi. Occorrerebbe attingere con il dovuto e l’impegno di Giacomo Matteotti si rinnovò voluzionari”, che lo attaccavano dicendo che il 1916, anno in cui fu chiamato sotto le armi approfondimento alle opere sulle lotte agrarie più volte fino alla sua tragica fine. Arduo è an- così operando si aiutava lo Stato borghese. come soldato. Quella della Camera fu una ini- CRITICAsociale ■ 9 3-4 / 2011

ziativa sana, integrata del resto con altri im- questo di abitudini largamente invalse più tar- portanti documenti, perché collegata con i nu- di) il diritto dei consiglieri di parlare - sia pure merosi discorsi tenuti alla Camera stessa nelle in connessione con le questioni locali e attuali ■ AVEVA CAPITO L’AVVENTO DEI PARTITI DI MASSA DISCIPLINATI materie concernenti gli enti locali e anche per - anche di questioni generali, come quelle at- dare un’idea della reale dimensione dell’uomo tinenti ai diritti. Sin dall’ottobre 1912 lamentò UNA GENERAZIONE SUCCESSIVA e del suo impegno. Ed inoltre gli argomenti dei violazioni del diritto di riunione e, nell’occa- discorsi di Rovigo si intersecano in più punti sione di un capitolato relativo all’esecuzione RIFORMISTA PIÙ MODERNO DI TURATI con quelli di Roma, e viceversa; così nella ma- di lavori di impianto, sostenne la netta separa- teria delle elezioni locali, della finanza locale, zione tra forza maggiore e diritto di sciopero della situazione scolastica, della sanità, del- come causa di esenzione delle imprese da gra- l’agricoltura, dei trasporti, della viabilità. Do- vi responsabilità. Ancora, sempre in polemica Intervista al prof. Gianpaolo Romanato minarono in tutti - a parte quelli sulle elezioni con il prefetto, rivendicò ed esercitò il diritto a cura di Mario Quaranta - le preoccupazioni per la spesa pubblica e una di parlare su conflitti tra capitale e lavoro che costante vigilanza per impedire spese giudica- avevano portato alla morte e al ferimento di te inutili o che potrebbero essere meglio av- lavoratori. Non mi è davvero possibile soffer- ianpaolo Romanato è l’autore di: viate verso direzioni diverse di quelle proposte marmi oltre su quei sei anni (1910-1916) di at- G Un italiano diverso. Giacomo Mat- dalla Deputazione. L’oratore si occupa dei mi- tività amministrativa che fu anche somma- teotti, Longanesi, Milano 2011. È nuti bisogni quotidiani delle popolazioni e di- mente politica, fatta di scontri anche all’inter- professore di Storia contemporanea all’Univer- mostra di conoscerli a fondo. Una delle preoc- no del partito e di polemiche aspre ed impor- sità di Padova e membro del Pontificio Comitato cupazioni ricorrenti è quella delle comunica- tanti. Basti pensare che si trattò degli anni di Scienze Storiche. Ha pubblicato diversi volu- zioni tranviarie. Diligentissimo fu poi sempre dell’impresa di Libia e dell’espulsione dei “ri- mi, fra i quali si segnalano: Chiesa e societò nel da parte sua l’esame dei conti consuntivi e dei formisti” Bissolati, Bonomi, Badaloni, Po- Polesine di fine Ottocento, Minelliana 1991; bilanci di previsione della provincia. Matteotti, drecca, Cabrini ed altri e dei contrasti tra i co- L’Africa nera fra cristianesimo e Islam, Corbac- nella maggioranza o all’opposizione, è sempre siddetti transigenti e gli intransigenti. cio 2002; L’Italia della vergogna nelle cronache indipendente, ma la pertinenza e puntualità dei Ci sarebbe anche molto da dire sul congresso di Adolfo Rossi (1857-1921), Longo 2010. suoi interventi preoccupano il prefetto di Ro- del partito socialista di Ancona del 1914, che vigo, che sin dal 1913 teme una troppo forte trattò della compatibilità con la appartenenza Qual è la ragione della sua scelta di studiare avanzata elettorale dei socialisti, quale poi nel massonica e vide Mussolini, allora direttore Giacomo Matteotti, dopo che i suoi lavori pre- 1914 si verificherà. Con l’avvicinarsi dell’en- dell’’Avanti, trionfare con la sua intransigenza, cedenti sono stati nel campo della storia della trata dell’Italia in guerra la polemica si acuisce mentre Matteotti era su una posizione più sfu- Chiesa. anche sugli aspetti dell’assistenza, della disoc- mata, anche se non tra i sostenitori della com- Dopo anni di studi su personaggi e problemi cupazione, della miseria del Polesine, Fino a patibilità, che andarono in netta minoranza; legati alla storia della Chiesa, ho sentito il desi- che nel 1916, il 5 giugno, Matteotti pronuncia, nonché sul congresso di Roma del settembre derio di dedicarmi a un tema laico. Giacomo Matteotti mi è parso il personaggio adatto a traendo spunto da una delibera in favore del- 1918 e su quello di Bologna dell’ottobre 1919 questa mia svolta sia perchè la mia famiglia è originaria di Fratta Polesine, il paese dove l’assistenza ai profughi vicentini dopo la Stra- (alla vigilia delle elezioni politiche), nei quali nacque e visse Matteotti, e quindi tutta una serie di memorie mi portava a lui (mia nonna è fexpedition austriaca, un duro discorso contro Matteotti si mostrò, in più di un passaggio, a stata maestra elementare a Fratta, per mezzo secolo fu sua dipendente quando egli era am- la guerra. Pur aderendo alla progettata assi- mezza strada tra le opposte tendenze che tra- ministratore comunale), sia perchè la mia cultura cattolica mi permetteva di avvicinare una stenza, egli sottolinea che ciò non significa vagliavano il partito. Ma tutto questo è qui im- figura del socialismo con un certo distacco e senza prevenzioni. adesione ad una guerra infausta e pronuncia possibile. Tra i vari testi in materia mi sembra espressioni in relazione alle quali viene impu- che tra gli scritti più diligenti e più penetranti Quale è la differenza politica fra la generazione di Nicola Badaloni e Filippo Turati e tato per il reato di grida e manifestazioni sedi- siano da annoverarsi l’appassionata biografia quella di Giacomo Matteotti. ziose e condannato dal Pretore di Rovigo nel dovuta ad Alessandro Schiavii, gli studi di va- Nicola Badaloni e Filippo Turati appartengono alla generazione dei fondatori del Partito luglio successivo. La sentenza del Pretore ver- rie epoche di Gaetano Arfè e il libro di Antonio socialista, mentre Matteotti rappresenta la generazione successiva ed esprime una logica di rà confermata dal Tribunale nel 1917 e tuttavia Casanova “Matteotti. Una vita per il sociali- partito di massa con il corollario di disciplina e di organizzazione che nei fondatori è molto prontamente annullata senza rinvio dalla Cas- smo”, del 1974.Venne dunque il 1919 e verso più debole. sazione in nome dell’insindacabilità dei di- la fine di quell’anno ebbe inizio la XXV^ legi- scorsi dei consiglieri provinciali, Ma nel frat- slatura, Matteotti fu eletto deputato al parla- Nel Polesine c’è sempre stata una ‘dialettica’ fra Partito socialista e le Leghe, e Matteotti tempo, subito dopo la sentenza del Pretore, mento nel collegio elettorale di Ferrara-Rovigo preferisce svolgere la sua attività nelle Leghe, per quali motivi e con quali risultati. l’autorità militare aveva provveduto alla chia- sito per metà nella sua provincia veneta e per Matteotti è figlio di una provincia, quella di Rovigo povera e quasi esclusivamente brac- mata alle armi del consigliere provinciale dot- l’altra metà in Emilia. Quella legislatura vide ciantile, dove prevaleva la ltta sindacale. La sua idea di ‘riscatto’ delle classi rurali passava tor Matteotti e al suo trasferimento in zone il numero dei socialisti salire a 156 rispetto ai quindi molto più attraverso il sindacato, cioè la Lega, e quindi la Federterra, che non attra- lontane da quelle di guerra per la sua figura di 53 del 1913. Nella provincia di Rovigo Matte- verso il partito, espressione di una fase più elaborata dell’azione politica. Il partito diventerà “pervicace violento agitatore, capace di nuo- otti risultò addirittura il primo. Cominciò così centrale quando Matteotti, dopo la guerra, sarà eletto in Parlamento nel novembre del 1919. cere in ogni occasione agli interessi nazionali” per lui il periodo più intenso della sua vita, tut- e assolutamente pericoloso. La sede definitiva to dedicato alla politica e al Parlamento, pur Quali sono le esperienze politiche che consentono a Matteotti di comprendere tempesti- fu Messina (a Campo Inglese poco a nord del- nel perdurante legame con le amministrazioni vamente la natura del fascismo. la città e poi in altri forti della zona); e a questo localI. Un periodo destinato a finire tragica- Matteotti vive e opera nella bassa pianura padana (Rovigo, Ferrara, Bologna, Mantova), periodo della sua vita, da lui giorno per giorno mente all’inizio della XXVII^ legislatura. cioè nelle zone in cui la lotta sociale fu più dura e lo squadrismo fascista più aggressivo. descritto nelle lettere alla moglie, ho già ac- Il quinquennio 1919-1924 fu il periodo della Questo gli permise – anche per l’esperienza diretta della violenza che dovette subire, e in cennato a proposito dei suoi studi penalistici, più intensa ed importante attività politica di conseguenza della quale dovette abbandonare il Polesine nel 1921, di avere in anticipo una che in quei singolari frangenti potettero essere Giacomo Matteotti, e potremmo dire quello visione più òucida dello squadrismo e quindi del fascismo. compiuti. Il periodo messinese fu interrotto del suo fulgore. Esso coincise in gran parte per due mesi nel 1917 per frequentare il corso con la somma di due periodi che alcuni storici Matteotti non è un socialista massimalista, però quando è segretario del PSU dal 1922, allievi ufficiali a Torino, dal quale Matteotti fu non a torto chiamano del biennio rosso (1919- cioè dei scialisti riformisti, esprime giudizi durissimi sui dirigenti del partito; è un socialista pure allontanato, con conseguente ritorno, fino 1920) e del biennio nero (1921-1922); nel riformista? alla fine della guerra, in Sicilia. Quando tor- complesso un’epoca tra le più dolorose della Mi sembra il quesito fondamentale che pone lo studio della vita di Matteotti nell’ultima nerà in Polesine si impegnerà ancora nel lavo- storia d’Italia. Ma essa fu anche una delle più fase della sua attività, e che io ho espresso fin dal titolo del libro: “Un italiano diverso”, e ro delle leghe e dei comuni, e (già deputato tristi della storia del socialismo italiano. quindi un socialista diverso. Diverso perchè? per il coraggio, per la coerenza, per il disinte- dall’anno precedente) sarà rieletto consigliere All’indomani della prima guerra mondiale resse, per il rigore, caratteristiche tipiche dei figli della regione trentina da cui proveniva provinciale in nelle elezioni del 1920, quando esso aveva vinto sul piano elettorale, sul piano suo padre, nato nell’impero austriaco; perciò egli non ha nulla a che fare con il “riformismo su 40 seggi di quel consiglio i socialisti ne eb- parlamentare e - se così può dirsi - anche sul opportunista” denunciato da Piero Gobetti. bero 38, e il Polesine fu dichiarato la provincia piano sindacale, almeno parzialmente. Veniva più rossa d’Italia. Traggo queste brevi note su invece progressivamente perdendo terreno sul La maggioranza dei socialisti era entusiasta della rivoluzione d’Ottobre e dell’Interna- Matteotti amministratore provinciale da una piano politico, su quello dell’organizzazione e zionale comunista, mentre Matteotti rifiuta nettamente questo atteggiamento. In particolare, lettura dei menzionati volumi della Camera soprattutto su quello della chiarezza delle idee che cosa lo divideva dai comunisti? dei Deputati del 1970. Difetta il tempo per par- e dei programmi. Alla la fine del “biennio ros- Egli rifiuta nettamente l’idea del partito unico e diretto da una centrale straniera. Verso i lare della prodigiosa attività di Matteotti nei so”, nel gennaio 1921, aveva subito la scissio- comunisti manifestò sempre un rifiuto totale parallelo a quello dei comunisti nei confronti consigli comunali, improntata alla difesa degli ne di Livorno e l’uscita di una delle sue costole dei riformisti. A dividerlo dai comunisti era il muro invalicabile rappresentato dall’umane- stessi principi e alla tutela degli stessi interessi. più cospicue, che dette vita al partito comuni- simo socialista che in lui era vita e ragione di lotta, mentre era del tutto assente nei comunisti, Le tre importanti mostre recentemente inaugu- sta d’Italia. Ma questa uscita, lungi dal funzio- ancorati com’erano alla ragion di Stato, cioè di partito, ormai irriducibilmente subordinato rate a Firenze, a Milano e a Roma contengono nare come una chiarificazione (col linguaggio alle decisioni di Mosca e del Comintern. s vari segni e ricordi di detta attività. E’ solo da d’oggi si direbbe “come una liberazione”), non notare che Matteotti rivendicò (antesignano in fece, sotto la suggestione di idee primigenie e 10 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

la contemplazione della rivoluzione sovietica saria fermezza di carattere, non sempre facile condizione della plebe italiana trenta o quaran- tre 3mila astenuti e 8mila non votanti) furono e della sua indubbia forza di attrazione, che ma sempre estremamente leale. t’anni prima e la feconda opera di redenzione espulsi i socialisti colpevoli di avere tenuto fe- peggiorare le cose. Era rimasta nel partito so- Il partito di Turati, di Claudio Treves e di svolta dal Partito socialista, con magnifici ri- de alle nostre origini e di non aver voluto ce- cialista una forte ala abbacinata dall’idea di Matteotti (al quale aderirono uomini come sultati nei campi dell’associazione, della coo- dere alle illusioni della violenza e della ditta- entrare nella Terza internazionale e tutta, o Bruno Buozzi, Modigliani e Gonzales, pur es- perazione e della civiltà del lavoro. Ma prose- tura. Formammo allora il partito socialista uni- quasi, presa dai relativi problemi. Gli stessi su- sendo sorto da una scissione, si chiamò unitario gue osservando che “la guerra prima, poi le il- tario, che si chiamò con questo nome anche premi esponenti del partito, pur insigni per la (fenomeno d’altra parte non unico nella storia lusioni estremiste di ieri, la reazione e la vio- per significare che vi avevano diritto di citta- loro integrità morale e per i sentimenti di at- del partito socialista) e non riformista. Non già lenza fascista di oggi hanno interrotto e di- dinanza non solamente i socialisti di destra, taccamento al partito, si chiamavano Costan- perché non fosse o non si sentisse del tutto tale, strutto molta parte del nostro lavoro”. “Ebbene ma tutti i socialisti che avevano votato contro tino Lazzari e Giacinto Menotti Serrati: nomi ma probabilmente perché non si voleva rinno- - egli esclama - lo rifaremo. Il socialismo è la scissione del partito e che non avevano vo- che oggi dicono qualcosa soltanto agli specia- vare neppure nel nome l’esperienza, ormai tra- un’idea che non muore. Come la libertà! An- luto sottoporsi alla dittatura della cosiddetta listi di certi settori della storiografia. Erano montata, del partito che così si era chiamato che nell’ora dell’avversità rivendichiamo la internazionale di Mosca; mentre rimasero quelli che venivano chiamati massimalisti, in dopo la scissione del 1912, quello di Leonida nostra fede, affermiamo i nostri principi, cor- dall’altra parte i fautori della divisione, che vo- contrapposizione ai cosiddetti riformisti: de- Bissolati e di Ivanoe Bonomi, e soprattutto per- reggiamo i nostri errori, riportiamo tra i lavo- levano deviare il socialismo italiano nelle nuo- nominazione corrente, anche quest’ultima, an- ché il nuovo partito voleva essere unitario non ratori la luce e la speranza della redenzione, ve illusioni del comunismo. Così non vi può che se suscettibile di qualche riserva e comun- solo nel nome ma nella realtà, riattraendo a sé prepariamo le nuove coscienze più salde e più essere più alcuna confusione: tutti i socialisti que di precisazioni e puntualizzazioni. Intanto quelli che erano rimasti nel vecchio partito. pure,per il trionfo del lavoro, nella grande so- possono essere con noi nel nostro Partito; fuori la base socialista veniva fatta oggetto di cre- Può valere, comunque, la pena, per compren- lidarietà umana”. di esso sono tutti i comunisti, siano essi comu- scenti prepotenze, di attentati, di bastonature, derne propositi e sentimenti, riferire testual- Dopo questo esordio Matteotti ricorda te- nisti di fatto e di nome, oppure continuino nel- di incendi, di omicidi; ed anche alcuni dei suoi mente frasi dei discorsi e delle relazioni di Gia- stualmente il programma socialista di Genova l’equivoco di prima”. dirigenti locali cominciavano a subire il peso como Matteotti in quel difficile momento. del 1892, momento del distacco dalla pura e Sembra qui di sentire riecheggiare il famoso e il ricatto della violenza fisica esercitata dalle In una relazione dei primi di aprile del 1923, semplice democrazia da un lato e dall’anarchi- motto di Claudio Treves: “I socialisti con i so- squadre fasciste. Drammatico era il contrasto cialisti, i comunisti con i comunisti”. tra questa situazione e i contenuti delle pole- La relazione di Matteotti passa poi ad illu- miche e delle divisioni interne. I massimalisti strare il metodo democratico, fatto proprio dal erano all’attacco nell’interno del partito; e la partito socialista unitario, e a cui “repugna il scissione dell’ottobre 1922, avvenuta poche metodo della dittatura e della violenza”. “I so- settimane prima che i fascisti assumessero il cialisti egli scrive - credono condizione neces- potere, fu cagionata dai massimalisti, avendo saria per lo sviluppo e l’emancipazione della rappresentato una specie di cacciata dal partito classe lavoratrice il metodo democratico di li- di coloro che non volevano aderire alla Terza bertà politica”. “Ciò non vuol dire, come alcu- internazionale: una adesione - sia detto tra pa- ni temono, che noi vogliamo resuscitare grup- rentesi - che ad onore della storia del partito pi e situazioni parlamentari di una certa demo- socialista non avvenne mai. Da questa scissio- crazia che diede tanta prova della sua incapa- ne nacque, il 4 ottobre 1922, il partito sociali- cità e mancanza di dignità. Ma riteniamo che sta unitario e Giacomo Matteotti, che pur era lo stesso interesse che hanno gli operai, i con- stato dolorosamente colpito ed amareggiato tadini, i professionisti e i lavoratori intellettuali per quanto era avvenuto, assunse di questo a un regime politicamente libero e civile, ab- nuovo e piccolo partito la segreteria, come il biano tutti i ceti medi, e possano averlo anche più giovane ed il più attivo dei deputati socia- l’industria, il commercio, l’agricoltura, intesi listi, Ma simbolico, tristemente simbolico, ri- come produzione e non come parassitismo”. mane il fatto che la scissione e la nascita del Con linguaggio da vero educatore Matteotti nuovo partito avvennero in quel momento e prosegue nell’illustrare i vantaggi dell’aperto che la divisione non fu tanto sull’atteggiamen- e libero contrasto dei partiti che permette alle to da tenere nei confronti del fascismo che si masse di formarsi una coscienza più sicura dei apprestava ai propri successi e con ciò alla di- propri diritti e doveri.”Non sempre - conclude struzione della democrazia italiana quanto sul - le maggioranze hanno ragione, e non sempre problema della confluenza o meno nella terza i liberi regimi rappresentativi sono stati i mi- internazionale. I comunisti già avevano co- gliori; ma, in confronto delle oligarchie e delle minciato ad abbacinare gran parte dei sociali- dittature, hanno almeno il vantaggio della li- sti, in una vicenda politica che, come è noto, bera critica e quindi della capacità di correg- durò nei decenni successivi. gere i propri errori, attraverso una consapevole In una situazione come quella v’era, sì, bi- rivalutazione della realtà”. sogno di un autonomo partito socialista, ma La relazione prosegue trattando della lotta v’era soprattutto bisogno di uomini nuovi. di classe in contrapposizione alla guerra di Nel partito massimalista l’uomo nuovo fu classe: la lotta di classe non è per “ mantenere , in quello unitario fu Giacomo l’odio del pezzente contro chi è ben vestito, Matteotti. Ma a Nenni, che pur fu direttore del- ma per suscitare in ognuno la dignità d’uomo l’Avanti! fino al dicembre 1925 ma che era e l’aspirazione e la capacità d’elevarsi, non contrario alla fusione tra massimalisti e comu- contro i propri simili, ma nella coordinata ar- nisti, i vecchi socialisti non resero la vita faci- intitolata “Direttive del partito socialista uni- smo dall’altro, e lamenta che questo program- monia di tutti per la comune ascensione”. E a le. Egli preferì passare - sia pure per un perio- tario”, pubblicata e diffusa come opinione nel- ma originario, sempre con le necessarie revi- proposito dei rapporti tra capitale e lavoro, ri- do che i drammatici eventi politici verificatisi la “Biblioteca di propaganda” del giornale “La sioni e integrazioni che trent’anni di vita e di corda che la lotta in ogni caso deve colpire il giorno per giorno resero breve - alla direzione giustizia”, Matteotti, proponendosi di “riassu- vicende insegnarono, sia stato modificato in parassitismo, ma mai la produzione; altrimen- di “Quarto Stato”, fondata da . mere in piano linguaggio i principi e i metodi senso massimalistico e rivoluzionario, fino ad ti, tra l’altro, i colpi rimbalzerebbero sul lavoro E questo già dice molto. Come già detto, l’uo- del nuovo partito”, premette che “rivedere la accogliere il concetto di “dittatura di classe” medesimo e sui consumatori. Né esclude una mo nuovo del partito socialista unitario fu in- propria dottrina, saggiarla e aggiornarla al nel Congresso di Bologna dell’ottobre 1919. collaborazione - anche se saltuaria - del partito vece Giacomo Matteotti. Ma il momento ave- confronto della esperienza è cosa degna di un “Noi rimanemmo tuttavia nel partito, per non del proletariato con partiti borghesi, quando va anche bisogno di un eroe: e questi fu lo partito d’avvenire che vuole essere al tempo dividere la classe lavoratrice, per prospettare taluno di questi favorisce ad esempio l’istru- stesso Matteotti, il giovane alfiere del sociali- stesso un partito di realtà”. Non esito a dire che e propagandare tutti i nostri principi fra il pro- zione popolare o asseconda la libertà dell’or- smo italiano, il seguace - tuttavia qualche volta questo documento, veramente piano e facile, letariato momentaneamente acceso,di tutte le ganizzazione operaia, la libertà del voto, la pa- fortemente critico - di Filippo Turati, che per in cui nulla v’è di fumoso o di reticente, alieno passioni e miraggi diffusi dalla guerra e dal- ce internazionale. lunghi anni aveva combattuto il massimalismo fino alla scrupolo da ogni parola inutile è, a l’esempio di Ungheria e di Russia e con la cer- Altre pagine di profondo chiarimento sono nel vecchio partito e che ora, a poco a poco, mio modestissimo avviso, uno dei più sma- tezza che ben presto esso si sarebbe ricreduto. quelle dedicate ai rapporti tra partito socialista declinava. Matteotti, sul finire del 1922, era glianti documenti della storia del socialismo e Infatti, mentre a Reggio Emilia, nel 1920 in e Nazione. Vorrei qui una breve parentesi per invece giovane, non aveva che trentasette anni, al tempo stesso uno splendido manifesto della una mozione riaffermammo tutti i nostri prin- ricordare che in una delle lettere a Velia, del era preparatissimo sui problemi economici e libertà contro la dittatura. Mi sia perciò con- cipi, a Livorno nel gennaio 1921 uscirono dal novembre 1918. Matteotti scrive dell’amor di finanziari, pieno di vigore intellettuale e mo- sentito di leggerne qualche brevissimo passo, Partito gli estremi seguaci del verbo di Mosca. patria, che dve servire per farlo diventare mi- rale, aveva compreso che la suprema esigenza nella speranza di non tediare il coltissimo udi- Rimaneva però il massimalismo, con tutte le gliore, non per esaltarlo anche nel male o per dell’Italia d’allora - anche nell’interesse del torio ma nella convinzione di rendere il pen- sue incertezze tra le parole e la pratica, tra ade- dimenticare o sottoporre le altre”. Tornando al proletariato - era combattere il fascismo e di- siero autentico del suo autore, così come è do- sioni ai metodi di Mosca e l’aperto ripudio; fi- manifesto contenente le direttive per il PSU, fendere la democrazia, ed aveva coraggio, tan- vere proprio di una commemorazione. no al Congresso di Roma, ottobre 1922, quan- Matteotti scrive: “La nazione è una realtà geo- to coraggio, fisico e morale, oltre che la neces- Matteotti ricorda anzitutto quella che era la do (con voti 32mila contro 29mila unitari, ol- grafica e vivente, entro cui tutti viviamo e cre- CRITICAsociale ■ 11 3-4 / 2011

sciamo”. Fingere di ignorarla o di essere indif- ra, nonché ad attuare una politica tributaria che vergognoso) dell’istruzione pubblica elemen- 20 maggio e per quello del 13 giugno 1922, te- ferenti alle sue sorti, sarebbe come dire che ci colpisca il capitale e gli arricchimenti di guer- tare. In occasione dell’approvazione del Trat- nuti da Matteotti con il consueto vigore. è indifferente che il proletariato viva in un pae- ra”. “I vostri provvedimenti finanziari - egli tato di St. Germain, Matteotti è il portavoce Tuttavia per tutta la seconda metà del 1921 se a sviluppo capitalistico o nel centro del- dirà - rispecchiano ancora la politica di classe della posizione del Gruppo socialista in favore e per tutto il 1922 continuerà, anche da parte l’Africa; abbia cioè o non abbia le condizioni della borghesia”. Alcune Sue frasi suscitano dell’autonomia della provincia di Bolzano. di Matteotti, l’attività parlamentare per dir così prime del suo domani socialista ...Anche in subito l’intolleranza di altri settori, a comin- Nel dicembre 1920 e nei primi mesi del ‘21 ordinaria. Il 16 dicembre 1921 Matteotti inter- una guerra, in una crisi conseguente ad una po- ciare da quelli del partito popolare. Ma egli ri- v’è la intensa discussione, in molte sedute, sul viene una nuova volta sul disegno di legge per litica di cui non è nostra la responsabilità, noi prenderà i discorsi contro il governo Nitti nel prezzo politico del pane e la sua copertura con la proroga dell’esercizio provvisorio degli stati siamo legati alle sorti della Nazione. Nè vale marzo 1920, insistendo contro provvedimenti una imposta straordinaria sul patrimonio: gli di previsione dell’entrata e della spese chiesta il dire che poiché d’altri è la colpa, altri pensi finanziari che “tendono a scaricare sui lavora- interventi di Matteotti primeggiano. Ma intan- dal Ministero del Tesoro, onorevole De Nava, a risolvere la crisi: la colpa è di altri, ma le tori i pesi della guerra” e a salvaguardare i so- to v’è l’avanzata delle violenze fasciste (già a ed è questa un’altra occasione per una com- conseguenze sono di tutti, sono anche nostre, vraprofitti della guerra stessa. Anche qui si metà del 1920) e questo comincia a diventare, pleta quanto polemica disamina della politica e ricadono più spesso sulle spalle del proleta- hanno varie interruzioni nei confronti dell’ora- negli appassionati discorsi di Matteotti, depu- economica e finanziaria. Certamente anche a riato”. A questo punto la relazione di Matteotti tore. da parte di Schanzer, di Giolitti e dello tato di Rovigo e dell’Emilia, il tema dolorosa- questo intervento, oltre che alle relazioni ed tratta anche della necessità di non cadere nella stesso Nitti. Matteotti accusa il governo di vo- mente dominante. Sul futuro le previsioni del agli interventi sul bilancio dello Stato (e se- doppia schiavitù del capitalismo nazionale e ler lasciare che si restauri la situazione dei la- deputato socialista sono allarmate ed esprimo- gnatamente alla relazione sullo stato di previ- del capitalismo dello Stato invasore. Il riferi- voratori d’anteguerra quando le loro condizio- no l’esasperazione dei lavoratori, mentre Gio- sione dell’entrataper l’esercizio finanziario mento è esplicito alla occupazione franco-bel- ni erano assolutamente insufficienti anche ai litti continua ad assicurare l’imparziale appli- 1922-1923 presentata da Matteotti 1l 10 ago- ga del distretto della Ruhr (iniziatasi proprio minimi bisogni della vita. Correda il suo di- cazione della legge. sto 1922), definita documento di “sapienza le- nel gennaio 1923), tema sul quale Matteotti ri- scorso di dati e di ragionamenti di economia e La Camera viene sciolta anticipatamente il gislativa”) si riferiva l’insigne economista petutamente intervenne con una serie di arti- di finanza, materie nelle quali, anche come 7 aprile e durante le nuove elezioni Matteotti Achille Loria quando scriveva che pochi altri coli nel quotidiano “La Giustizia” e con un ap- componente della Giunta generale sul bilancio è sempre più impegnato a difendere Ferrara ed nel Parlamento avevano la competenza e il posito studio di taglio scientifico intorno al possesso di quelle materie propri di Matteotti problema delle riparazioni di guerra. che molti altri Parlamenti stranieri ce lo avreb- Non è possibile che io mi soffermi sugli altri bero potuto invidiare. capitoli della relazione, dedicati all’internazio- Nel marzo 1922 Matteotti intervenne sul bi- nalismo socialista, e alla sua correlazione per- lancio del Ministero dell’Interno, sofferman- fetta con l’amore dei socialisti italiani per il dosi con grande competenza sulla situazione proprio paese, alla posizione dei socialisti uni- carceraria (era in corso il passaggio di compe- tari nei confronti dello Stato e della legge, nei tenze dall’Interno alla Giustizia), sulle spese confronti dei Comuni, dell’organizzazione per la sicurezza pubblica, sulle spese di bene- operaia e della sua libertà, dell’interesse alla ficenza, sulle imposte degli enti locali e la loro produzione, della cultura popolare. Non posso ripartizione, sulle quote di sovrimposta (in re- però fare a meno di ricordare che in quell’aureo lazione alle quali rifece i calcoli di ammini- manifesto progressista si postula testualmente stratori e di professori, dimostrando che erano l’avvento degli Stati Uniti d’Europa “che si so- errati), sulla insufficienza delle spese per stituiscano alla frammentazione nazionalista in l’istruzione e su altro ancora. Seguiranno, nei infiniti piccoli Stati turbolenti e rivali”. mesi successivi, altri interventi sulle ammini- Questi fu Matteotti segretario di partito, strazioni locali, sulle indennità a ufficiali e sot- apostolo di verità e di ragione; che tuttavia non tufficiali, sui dazi sul grano, sulle procedure di agiva solo attraverso relazioni o manifesti, ma riscossione delle imposte dirette, sul bilancio era sempre presente nelle sezioni, accanto ai del ministero della pubblica istruzione, sulle suoi compagni anche quando non era possibile modifiche al regolamento della Camera, sul tenere comizi o assemblee, esempio tenace di consorzio zolfifero siciliano, sugli stipendi e coraggio e di fede. Le mostre commemorative mercedi degli impiegati e salariati dello Stato. che si sono svolte in questa primavera a Firen- E così sarà nel corso del 1923, nonostante la ze, a Roma, a Milano e altrove hanno potuto tensione con il partito fascista ormai al Gover- raccogliere documenti e fotografie molto si- no e il continuo aggravarsi delle violenze, con gnificativi di questi momenti, sottratti alle di- relative denunce. Tuttavia l’attività parlamen- struzioni ordinate ed eseguite per ogni dove tare in genere fu ben più ridotta che nel recente dai fascisti, che avevano ben presto individua- passato perché Matteotti era ormai molto im- to in lui il più pericoloso, il più intelligente, il pegnato come segretario del partito, nel quale più coerente dei loro avversari. Resta da dire doveva provvedere a tutto o quasi tutto, lavo- del Matteotti parlamentare, subito segnalatosi rando come segretario in un bugigattolo di per cultura per impegno sin dall’inizio della piazza di Spagna, dove la direzione del partito XXVma legislatura del regno. Ritorno così ai aveva dovuto rifugiarsi avendole i padroni di volumi dei suoi discorsi, organizzati e pubbli- altre case chiuso le porte per timore di una in- cati dalla Camera dei Deputati nel 1970 e a vasione delle camice nere; un locale sprovve- quanto ha con tanta pertinenza ricordato il pre- duto di riscaldamento dove Matteotti con il so- sidente della Camera. prabito sulle spalle per il freddo, scriveva tut- Sin dall’inizio l’attività di Matteotti alla Ca- e della Commissione finanze e tesoro, gli di- il Polesine dalle violenze armate dei fascisti. tavia messaggi, direttive, missive con i partiti mera fu incessante. Ricorda Schiavi nella bio- vengono ogni giorno più familiari. Per la XXVI^ legislatura il collegio di Matte- socialisti europei, articoli per il quotidiano “La grafia più sopra citata che egli, “analizzatore Un altro campo prediletto dei suoi interventi otti era Padova-Rovigo, tutto nel Veneto, e co- giustizia”. Egli percorreva inoltre la penisola, e documentatore”, passava ore ed ore nella bi- è quello delle materie elettorali: congegno del- sì sarà per la XXVII^. tutti spronando a maggiore attività e maggiore blioteca della Camera a sfogliare libri, relazio- la proporzionale nei comuni, abolizione del di- I deputati socialisti erano scesi da 156 a 123 coraggio, e in ogni caso per contenere le ten- ni, statistiche, da cui attingeva i dati che gli oc- ritto elettorale per censo e diritto ad un solo (esclusi ovviamente dal conteggio i 15 depu- denze sindacalcollaborazioniste o accomodan- correvano per lottare, con la parola e con la voto, eliminazione di cause di ineleggibilità e tati comunisti),mentre il cosiddetto blocco na- ti. E’ del novembre 1923 il suo opuscolo (di penna, badando a restare sempre fondato sulle incompatibilità, riforma generale della legge zionale aumentava di 15 seggi. La novità sa- cento pagine) “Un anno di dominazione fasci- cose”. La sua competenza, la sua prontezza, la elettorale amministrativa. Vivacissimo lo liente era data dai 35 deputati fascisti, con a sta”, che malgrado il sequestro del quale era sua preparazione, la sua versatilità, l’efficacia scontro nel giugno 1920 al momento della pre- capo Mussolini. Ma il fatto è che la situazione stato colpito egli cercò di diffondere in tutta del suo eloquio fecero subito riconoscere in lui sentazione del quinto ministero presieduto dal- italiana in generale diventa sempre più dram- Italia.Si arrivò così alle elezioni dell’aprile un parlamentare di spicco, sì che spesso, pure l’on. Giolitti, al quale Matteotti nega l’eserci- matica. Matteotti attacca ripetutamente il Go- 1924, che segnarono una ulteriore avanzata fa- appartenendo egli alla minoranza del partito zio provvisorio, ironizzando anche sulle qua- verno Bonomi per la sua politica fiscale e la scista (Mussolini era ormai al potere da un an- (siamo prima della scissione di Livorno) veni- lità miracolistiche attribuite al vecchio uomo sua tolleranza verso la violenza squadrista, in- no e mezzo) e una débacle socialista: i deputati va incaricato di parlare a nome del gruppo par- di Stato. Dichiara che il partito socialista non dustriali,agrari e borghesia per le loro conni- del partito socialista unitario risultarono in tut- lamentare socialista. Come sottolineava Mau- teme nuove elezioni politiche, forte come è di- venze con il fascismo e denuncia la vita ormai to 24 e meno ancora (22) furono quelli del par- ro Ferri in un suo studio su “Matteotti in par- ventato e come vuol rimanere. divenuta insostenibile nella provincia di Rovi- tito socialista massimalista. lamento”, a neanche un mese dall’inizio della Ricca di martellanti interventi sui temi più go a causa di omicidi letteralmente mostruosi Matteotti (che era stato eletto sia nel Veneto XXV^ legislatura, il 21 dicembre 1919 , in se- vari è l’estate 1920, nella quale anche per l’im- e del connesso stato di terrore. La seduta del che nel Lazio) aveva raccolto dalle sezioni del de di legge di proroga dell’esercizio provviso- pulso di Giolitti, la Camera lavora a ritmi ser- 12 dicembre 1921 sulle mozioni socialiste se- partito notizie varie, concernenti molte parti rio, egli prende la parola per denunciare l’in- rati. Agli interventi sui temi in discussione si guite al fallito tentativo del “patto di pacifica- d’Italia, sul clima di sopraffazione, di minacce, capacità del governo Nitti a riparare “alla falla alterneranno interrogazioni su temi relativi alla zione” e sulle spedizioni punitive è tesissima. di violenze nel quale le elezioni politiche si creata nel bilancio italiano dalle spese di guer- politica estera, alle tasse, allo stato (definito E la stessa cosa deve dirsi per il discorso del erano volte; e teneva detto materiale su di sé. 12 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

Il 30 maggio, alla Camera, il presidente neoe- commemorazione funebre”. (La mai età mi 10 giugno 1924, su ordine di Mussolini, fu massimalista. Matteotti la rivoluzione la letto, Alfredo Rocco (Antonio Casanova nelle consente di dirvi che ho avuto l’onore di co- assassinato, da una banda di sicari co- vuole fare, ma subito, giomo per giomo, varie edizioni del suo bellissimo libro ha scrit- noscere, nella sua età matura, l’onorevole Gio- mandati da Amerigo Dumini, un grande ita- con le conquiste sociali, senza aspettare to “un po’ per inesperienza un po’ per mettere vanni Cosattini, deputato alla Costituente e se- liano: un socialista riformista che dellʼin- che sorga, in un giorno non meglio precisa- in atto un sistema sbrigativo voluto da Musso- natore della prima legislatura repubblicana: e transigenza morale e della lot-ta per to, il sol dellʼavvenire. lini presente al banco del Governo”) ricevuta suo figlio Luigi, mio collega universitario, lʼemancipazione sociale aveva fatto la ra- Nato nel 1885, in uno dei lembi più poveri dalla Giunta delle elezioni la relazione di con- professore di diritto civile, ufficiale di comple- gion dʼessere di tutta una vita. e depressi del Nord e dellʼItalia intera valida in blocco di tutti gli eletti della maggio- mento, fucilato dai nazisti. Mi sembra di rive- Nonostante il «delitto Matteotti» sia una (esemplari le quaranta pagine in cui Roma- ranza, ne mise ai voti l’accoglimento dopo derli entrambi...) delle pagine tragiche dellʼantifascismo e nato descrive lo stato di miseria del Polesi- aver letto velocemente i nomi del convalidan- Naturalmente la proposta di rinvio degli atti maggiormente conosciute anche allʼestero, ne riportando larghi stralci dellʼInchiesta Ja- di. Le opposizioni furono colte alla sprovvista alla Giunta delle elezioni presentata formal- la sua opera e il suo pensiero, però, non cini «sulle condizioni della classe agricola in perché nessuno si attendeva che quel giorno si mente con le firme di Labriola, Matteotti e Pre- sono rimasti patrimonio condiviso della si- Italia», promossa dal parlamento e dal go- dovesse decidere sulla convalida e in quel mo- sutti e messa ai voti per appello nominale, fu re- nistra italiana. verno nel 1877 e conclusa proprio nel do. L’onorevole Enrico Presutti, del gruppo di spinta. 258 “no”, 57 “sì” e 42 astenuti su 384 Non erano, infatti, passati pochi giorni dai 1885), Matteotti, vive la sua infanzia e Giovanni Amendola, si alzò e cercò di dimo- presenti e votanti. Dopo il 30 maggio Matteotti suoi funerali, che Antonio Gramsci si peritò 1ʼadolescenza in condizione agiate, in una strare, tra urla e interruzioni, l’assurdità della si recò altre volte a Monte Citorio, dove del re- di scrivere un ritratto al vetriolo del leader famiglia (il padre era originario del Trentino) procedura e propose la sospensione ed il rinvio sto stava andando alle 16,30 del 10 giugno, riformista tragicamente scomparso, che per che aveva accumulate in poco tempo una ad altra seduta. Farinacci replicò per respinge- uscendo dalla sua abitazione di Via Pisanelli 40, parte sua non fu mai tenero con i comunisti considerevole fortuna. Nonostante le sue re la richiesta e Modigliani parlò efficacemen- a pochi passi dal Lungotevere Arnaldo da Bre- e con la rivoluzicne bolscevica: «“Pellegrino origini borghesi, Matteotti compie giovanis- te per appoggiarla e perché si chiedesse alla scia, quando fu aggredito, sequestrato e rapito. del nulla” chiamava il compagno Radek il simo la scelta socialista (la prima tessera e Giunta una relazione scritta. Perduta ovvia- In particolare partecipò anche ad una seduta del combattente sfortunato, ma tenace fino al del 1898 e i primi scritti risalgono al 1901) e mente la battaglia procedurale, si poteva aprire 4 giugno, avendo ivi uno scambio di dure pa- sacrificio di se, di una idea la quale non puo riesce non solo a farsi accettare dai militanti la discussione su eventuali contestazioni, ma role con Mussolini, che dal banco del Governo condurre i suoi credenti e militanti ad altro e dai dirigenti del partito, ma diventa ben nessuno era pronto. Matteotti si alzò e doman- aveva protestato anche per i troppo frequenti che ad un inutile circolo vizioso di lotte. di presto uno degli uomini simbolo delle lotte dò di parlare. Chiarì subito, con argomenti accenni che si solevan fare sui suoi trascorsi so- agitazioni, di sacrifici senza risultato e sen- sociali in quelle zone. Laureatosi in Legge d’ordine procedurale e parlamentare assai va- cialisti e antimilitaristi di dieci anni prima. Ma za via dʼuscita. “Pellegrino del nulla” appare a Bologna, nel novembre 1907, egli è il di- lidi, quello che chiedeva, e cioè la contestazio- la condanna a morte di Matteotti era già stata a noi Giacomo Matteotti quando conside- fensore degli interessi dei più deboli, dei ne in blocco della validità della elezione della decretata dopo l’intervento del 30 maggio. riamo la sua vita e la sua fine in relazione braccianti agricoli, degli uomini e delle don- maggioranza ed il rinvio delle elezioni inficia- Signor Presidente della Camera, il mio in- con tutte le circostanze che danno ad esse ne che lavorano a giornata reclamando una te dalla violenza alla Giunta delle elezioni. Tra tervento, già troppo lungo, termina qui. Non un valore non più “personale”, ma di indi- paga giusta e orari di lavoro umani. Dopo intemperanze e urla di ogni specie prese a trat- parlerò ne delle coltellate mortali inferte in au- cazione generale e di simbolo». II “futuro essere stato consigliere provinciale di Rovi- tare degli episodi di violenza,che non permet- to al deputato rapito che si dibatteva per sfug- segretario del Pci, Luigi Longo, non vorrà go, Matteotti è eletto in Parlamento nelle tevano di parlare d’elezioni valide. “Vi è - dis- gire ai sicari, ne della fuga degli assassini per essere da meno e sottolineera che la morte elezioni politiche del 1919: il Polesine e la se - una milizia armata, composta di cittadini le campagne a nord di Roma, né del rinveni- di Matteotti è tanto più tragica perché segna provincia più rossa dʼItalia (oltre il 70%, il d’un solo partito, la quale ha il compito di di- mento dei miseri resti del Martire soltanto nel- il fallimento della sua concezione, del suo doppio della media nazionale). Il turbine del- chiarare di sostenere un determinato Governo l’agosto successivo, nella macchia della Quar- partito, del suo metodo». la prima guerra mondiale non riuscirà a mi- con la forza, anche se ad esso il consenso man- tarella presso Riano Flaminio; né delle ipotesi Peraltro, durante la demenziale stagione nare le sue profonde convinzioni antimilita- casse”. A causa delle incessanti interruzioni ed sui mandanti né dei processi (dall’istruttoria di del socialfascismo, i comunisti italiani si riste, che gli costeranno il richiamo alle armi ingiurie l’intervento di Matteotti durò un’ora Roma al giudizio d’assise svoltosi in Chieti e troveranno in evidente difficoltà a sostene- e lʼinvio per tre anni (1916-1919), in Sicilia, e mezza. Rocco, che aveva capito l’aria che al nuovo giudizio del dopoguerra) né della re le tesi dettate dallʼInternazionale Comu- lontano dal fronte e distante anni iuce dalla spirava, invitò a un certo punto Matteotti a commemorazione tenuta da Filippo Turati il nista proprio perché in Italia «gli operai li politica romana e dal suo partito. parlare prudentemente. Matteotti replicò te- 27 giugno 1924 in una sala di questo palazzo conoscono [i socialisti] e sanno che Matte- Lʼ8 gennaio 1916, Matteotti vincendo le stualmente che chiedeva di parlare non pru- - e non nell’Aula dove ormai i deputati che otti è stato assassinato da Mussolini». resistenze della futura consorte, la cattoli- dentemente né imprudentemente, ma parla- avevano deciso l’Aventino più non rientrava- Anche dopo la ritrovata unità dei partiti cissima Velia Titta, sorella del famoso ba- mentarmente. E continuò a narrare dei conta- no; né del viaggio della salma verso Fratta Po- antifascisti durante la Resistenza e la fine ritone Titta Ruffu, si era sposato civilmente dini e degli altri cittadini minacciati, di coloro lesine e della dignitosissima lettera scritta pri- del regime fascista, lʼesempio politico di (dalla loro unione nasceranno tre figli, che non avevano potuto accettare la candida- ma di tale trasporto al ministro dell’Interno Fe- Matteotti rimarrà per anni un patrimonio Giancarlo, Matteo e Isabella). Al comples- tura perché “sapevano che accettarla signifi- derzoni da Velia Matteotti (una donna straor- ideale dei soli socialdemocratici di Saragat. so e fortissimo rapporto tra Matteotti e la cava non aver più lavoro l’indomani o dover dinaria, il cui dolore ebbe termine con la pre- Soltanto dopo il 1956, il Psi di Nen-ni co- moglie, e dedicata da Romanato una par- abbandonare il proprio paese per emigrare matura morte, a 48 anni di età, nel 1938); né mincerà a commemorarlo, anche se per ticolare attenzione, perché attraverso la let- all’estero”, dei candidati bastonati anche se delle silenziose esequie in Fratta il 21 agosto lungo tempo, i due partiti celebreranno due tura della fittissima corrispondenza tra i parlamentari (ricordiamo che egli stesso era 1924 né degli oltraggi postumi né del mito riti distinti: a giugno, anniversario della due è possibile cogliere molti tratti del ca- stato vittima di ripetute selvagge aggressioni creatosi in ogni parte d’Italia e del mondo in- morte, una domenica lo ricordavano i so- rattere e le emozioni più intime dellʼuomo sin dal 1921), dell’impossibilità che si era ve- torno alla figura del martire, assurto per ogni cialdemocratici e la domenica successiva i Matteotti, prima ancora del dirigente politi- rificata di avere rappresentanti di lista al seg- dove a simbolo di libertà. Nostro compito, in socialisti. Oggi, Matteotti è certamente ri- co. Le lotte di rivendicazione dei diritti dei gio tranne che se appartenenti al partito fasci- questa sede, era solo quello di ricordare un de- conosciuto come il protagonista fondamen- braccianti saranno allʼorigine dellʼodio dei sta, e ciò nel 90% dei seggi. Terminato che eb- putato esemplare, per diligenza, per competen- tale di una delle stagioni più tormentate fascisti (al soldo degli agrari locali) nei suoi be di parlare - narra Alessandro Schiavi nel za, per impegno, per combattività, per fede in- della nostra storia e non si può, quindi, che confronti, una vera e propria persecuzione suo volume - l’onorevole Giovanni Cosattini domita nella libertà e nella giustizia. Un depu- salutare positivamente lʼuscita in libreria che gli impedirà per mesi di tornare nel suo del partito unitario avvicinò l’oratore per con- tato che ha onorato di fronte al mondo l’istitu- del lavoro di Giampaolo Romanato, docen- Polesine. Matteotti sarà rieletto nelle ele- gratularsi del suo coraggio e stringendogli la zione parlamentare e l’Italia. s te di storia contemporanea allʼUniversita di zioni del 1921, nonostante non avesse pra- mano. E Matteotti rispose prontamente al col- Padova, dal titolo Un italiano diverso Gia- ticamente potuto tenere neppure un comi- lega: “Però voi adesso preparatevi a fare la mia Giuliano Vassalli como Matteotti, (Longanesi, pp.330, euro zio e i socialisti regrediscano significativa- 20,00). mente nei consensi. Per la sua intensa at- Originario di Fratta Polesine, in provincia tività parlamentare (ben 106 interventi in di Rovigo, il paese natale di Matteotti, Ro- poco meno di cinque anni di attività alla manato non ha scritto una tradizionale bio- Camera) si conquisterà una meritata fama ■ IL COMMENTO DE IL RIFORMISTA DI EMANUELE MACALUSO grafia politica, tutta in tema alle dinamiche di oratore pugnace e strenuo oppositore dei partiti e dellʼattivita parlamentare, ma ha del fascismo. MATTEOTTI SOCIALISTA INCOMPRESO cercato – riuscendovi – di allargare lʼoriz- Esemplare e tragica la sua ultima, docu- zonte della riflessione storica sia al conte- mentata, requisitoria contro il clima di vio- sto sociale del Polesine sia alla sua perso- lenza sistematica e diffusa che aveva ca- nalità e ai suoi affetti più cari. Nonostante ratterizzato la campagna elettorale del alcuni giudizi pur convincenti in particolare 1924: un discorso, tenuto il 30 maggio Federico Fornaro gosciate parole, Filippo Turati, mercoledì sui limiti dellʼazione riformista, dal libro esce 1924, di fronte a un rabbuiato Mussolini, 11 giugno 1924, informa la sua compagna il ritratto di un uomo straordinario (e non che gli costerà la vita. Quel giorno, nellʼau- iamo in una pena orribi- Anna Kuliscioff della misteriosa scomparsa soltanto per il carattere eroico della sua la di Montecitorio, Matteotti scrisse la sua «S le sulle sorti di Matteot- di Giacomo Matteotti, segretario del Partito morte), di un socialista tutto dʼun pezzo, pa- condanna a morte perché – è doveroso ri- ti. Ieri mattina era stato socialista unitario (Psu), il cui cadavere cifista e antimilitarista, anticlericale e difen- cordarlo alla vigilia delle celebrazioni del 25 alla Giunta del Bilancio. Ieri alle 16 uscì da scarnificato e ridotto a poco più di uno sore degli ultimi. Tutto lʼopposto dellʼimma- aprile – difese, così come aveva fatto du- casa e non so se passò alla Camera, ma scheletro sarà ritrovato sessantasei giomi gine deformata del riformismo allʼacqua di rante tutta la sua esistenza, con coraggio nessuno di noi lʼha visto, e da allora in poi dopo il rapimento, il 16 agosto, in un bosco rose, sempre pronto al compromesso, di- e rara coerenza, le ragioni della libertà e non se hanno più notizie». Con queste an- a una ventina di chilometri dalla capitale. Il vulgata dalla propaganda comunista e della giustizia sociale. s CRITICAsociale ■ 13 3-4 / 2011

1924 ■ CAMERA DEI DEPUTATI, TORNATA DEL 30 MAGGIO. DAL RESOCONTO STENOGRAFICO L’ULTIMO DISCORSO DEL MARTIRE

ubblichiamo il discorso che MARAVIGLIA. Hanno votato otto milioni P Giacomo Matteotti pronunciò di italiani! il 30 maggio, per combattere la MATTEOTTI. ...se cioè egli approvava o proposta, presentata improvvisamente alla non approvava la politica o, per meglio dire, Camera, della maggioranza della Giunta delle il regime del Governo fascista. Nessuno si è elezioni, di convalidare in blocco un lungo trovato libero, perché ciascun cittadino sapeva elenco di candidati della lista ministeriale. a priori che, se anche avesse osato affermare E’ il discorso-provocazione (tale fu giudica- a maggioranza il contrario, c’era, una forza a to) che accese gli sdegni dei purissimi corifei disposizione del Governo che avrebbe annul- del fascismo e valse forse a determinare quella lato il suo voto e il suo responso. (Rumori e feroce vendetta onde sanguiniamo e fremiamo. interruzioni a destra). I giornali del partito al potere, i maggiori Una voce a destra. E i due milioni di voti con parole più velate, quelli di provincia con che hanno preso le minoranze? più rusticana schiettezza, avevano annunziato FARINACCI. Potevate fare la rivoluzione! che piombo sarebbe toccato inesorabilmente MARAVIGLIA. Sarebbero staiti due milio- a chi si permettesse di tentar di invalidare la ni di eroi! recente farsa elettorale, che aveva dato — per MATTEOTTI. A rinforzare tale proposito gli ingenui e per l’estero — una nuora arma del Governo, esiste una milizia armata... (Ap- in pugno, con l’apparenza del consenso, a co- plausi vivissimi e prolungati a destra e grida loro che del consenso si ridono, ma delle sue di «Viva la milizia»). apparenze non disdegnano valersi. Voci a destra. Vi scotta la milizia! Il nostro Matteotti, colto alla sprovvista dal- MATTEOTTI. ...esiste una milizia armata... la proposta, trasse dalla sua memoria tutti i (Interruzioni a destra — Rumori prolungati) ricordi che poté e, senza alcuna violenza di Voci. Basta! Basta! forma, con molta precisione citò fatti che at- PRESIDENTE. Onorevole Matteotti, si at- testavano l’atroce beffa del conclamato con- tenga all’argomento. senso. Le interruzioni e i rumori, pur segnalati MATTEOTTI. Onorevole Presidente, forse ad ogni passo del resoconto ufficiale, danno ella non m’intende; ma io parlo di elezioni. una pallidissima idea di ciò che fu quella se- Esiste una milizia armata... (Interruzioni a de- duta infernale, nella quale, per chi vi assisté, stra) la quale ha questo fondamentale e dichia- la stroncatura dell’uomo era già simbolica- rato scopo di sostenere un deteriminato Capo mente configurata. Ci voleva la morte perché del Governo bene indicato e nominato nel Ca- quelle parole rimanessero, come rimarranno, po del fascismo e non, a differenza dell’Eser- incise nel bronzo. Noi. cito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra). PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’ono- Voci a destra. E le guardie rosse? revole Matteotti. Ne ha facoltà. MATTEOTTI. Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la qua- «Contestiamo in tronco la validità le ha il compito dichiarato di sostenere un de- dei voti della maggioranza....» terminato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse. (Commenti). In ag- MATTEOTTI. Noi abbiamo avuto da parte giunta e in particolare... (Interruzioni), mentre della Giunta delle elezioni la proposta di con- per la legge elettorale la milizia avrebbe do- valida di numerosi colleghi. Nessuno certa- vuto astenersi, essendo in funzioni o quando mente, degli appartenenti a questa Assemblea, era in funzione, e mentre di fatto in tutta l’Ita- all’infuori credo dei componenti la Giunta del- lia specialmente rurale abbiamo constatato in le elezioni, saprebbe ridire l’elenco dei nomi quei giorni la presenza di militi nazionali in letti per la convalida, nessuno, né della Came- gran numero... (Interruzioni — Rumori). ra né delle tribune della stampa (Vive interru- FARINACCI. Erano i ballila! zioni alla destra e al centro). MATTEOTTI. E’ vero, onorevole Farinacci, LUPI. E’ passato il tempo in cui si parlava in molti luoghi hanno votato anche i ballila! per le tribune! (Approvazioni all’estrema sinistra — Rumori MATTEOTTI. Certo la pubblicità è per voi a destra e al centro). un’istituzione dello stupidissimo secolo XIX Voce al centro. Hanno votato i disertori per (Vivi rumori — Interruzioni alla destra e al ranza, si applicasse la proporzionale pura in tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta voi! centro). ogni circoscrizione. Ma poiché nessuno ha dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le GONZALES. Spirito denaturato e rettificato! Comunque, dicevo, in questo momento non udito i nomi, e non è stata premessa nessuna elezioni non avevano che un valore assai rela- MATTEOTTI. Dicevo dunque che, mentre esiste da parte dell’Assemblea una conoscenza affermazione generica di tale specie, probabil- tivo, in quanto che il Governo non si sentiva abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni esatta dell’oggetto sul quale si delibera. Soltan- mente tali tutti non sono, e quindi contestiamo soggetto al responso elettorale, ma che in ogni città e più ancora nelle campagne (Interruzio- to per quei pochissimi nomi che abbiamo po- in questo luogo e in tronco la validità della ele- caso — come ha dichiarato replicatamente — ni), gli elenchi degli obbligati alla astensione, tuto afferrare alla lettura, possiamo immaginare zione della maggioranza. (Rumori vivissimi). avrebbe mantenuto il potere con la forza, an- depositati presso i Comuni, erano ridicolmente che essi rappresentino una parte della maggio- Vorrei pregare almeno i colleghi, sulla ele- che se... (Vivaci interruzioni a destra f al cen- ridotti a tre o quattro persone per ogni città, ranza. Or contro la loro convalida noi presen- zione dei quali oggi si giudica, di astenersi per tro — Movimenti dell’onorevole presidente per dare l’illusione dell’osservanza di una leg- tiamo questa pura e sempre eccezione: cioè, lo meno dai rumori, se non dal voto... (Vivi del Consiglio). ge apertamente violata, conforme lo stesso che la lista di maggioranza governativa, la qua- commenti - Proteste - Interruzioni alla destra Voci a destra. Sì, si! Noi abbiamo fatto la pensiero espresso dal presidente del Consiglio le nominalmente ha ottenuto una votazione di e al centro). guerra! (Applausi alla destra e al centro). che affidava ai militi fascisti la custodia delle quattro milioni e tanti voti... (Interruzioni). MARAVIGLIA. In contestazione non c’è cabine. (Rumori). Voci al centro. Ed anche più! nessuno, diversamente si asterrebbe! «Nessun elettore italiano si è trovato A parte questo argomento del proposito del MATTEOTTI. ...cotesta lieta non li ha otte- MATTEOTTI. Noi contestiamo... libero.... » Governo di reggersi anche con la forza contro nuti, di fatto e liberamente, ed è dubitabile MARAVIGLIA. Allora contestate voi! il consenso, e del fatto di una milizia a dispo- quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di per- MATTEOTTI. Certo sarebbe maraviglia se MATTEOTTI. Codesti vostri applausi sono sizione di un partito che impedisce all’inizio e centuale che è necessario (Interruzioni — Pro- contestasse lei! la conferma precisa della fondatezza del mio fondamentalmente la libera espressione della teste) per conquistare, anche secondo la vostra L’elezione, secondo noi, è essenzialmente ragionamento. Per vostra stessa conferma dun- sovranità popolare ed elettorale e che invalida legge, i due terzi dei posti che le sono stati at- non valida, e aggiungiamo che non è valida in que nessun elettore italiano si è trovato libero in blocco l’ultima elezione in Italia, c’è poi tribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Pre- tutte le circoscrizioni. di decidere con la sua volontà... (Rumori, pro- una serie di fatti che successivamente ha vi- sidente siano di quei capilista che resterebbero In primo luogo abbiamo la dichiarazione teste e interruzioni a destra). (Nessun elettore ziate e annullate tutte le singole manifestazioni eletti anche se, invece del premio di maggio- fatta esplicitamente, dal Governo, ripetuta da si è trovato libero di fronte a questo quesito... elettorali. (Interruzioni — Commenti). 14 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

Voci a destra. Perché avete paura! Perché o li dimostrate falsi. Non c’è offesa, non c’è Voci. Non è vero! non è vero! MATTEOTTI. L’onorevole Amendola fu scappate! ingiuria per nessuno in ciò che diìico; c’è una FINZI, sottosegretario di Stato per l’inter- impedito di tenere la sua conferenza, per la MATTEOTTI. Forse al Messico si usano fare descrizione di fatti. no. Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito mobilitazione, documentata, da parte di co- le elezioni non con le schede, ma col coraggio TERRUZZI. Che non esistono! di parlare a Michele Bianchi! mandanti di corpi armati, i quali intervennero di fronte alle rivoltelle. (Vivi rumori — Inter- MATTEOTTI. Da parte degli onorevoli MATTEOTTI. Lei dice il falso! (Interruzio- nella città... ruzioni — Approvazioni all’estrema, sinistra). componenti della Giunta delle elezioni si pro- ni -Rumori). Il fatto è semplicemente questo, PRESUTTI. Dica bande armate, non corpi E chiedo scusa al Messico, se non è vero! testa che alcuni di questi fatti non sono dedotti che l’onorevole Michele Bianchi con altri te- armati! (Rumori prolungati). o documentati presso la Giunta delle elezioni. neva un comizio a Badia Polesine. Alla fine MATTEOTTI. Bande armate, le quali impe- I fatti cui accenno si possono riassumere se- Ma voi sapete benissimo come una situazione del comizio che essi tennero, sono arrivato io dirono la pubblica e libera conferenza (Rumo- condo i diversi momenti delle elezioni. La legge e un regime di violenza non solo determinino e ho domandato la parola in contradditorio. ri). Del resto, noi ci siamo trovati in queste elettorale chiede... (Interruzioni — Rumori). i fatti stessi, ma impediscano spesse volte la Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a condizioni: su 100 dei nostri candidati, circa Dicevo che il primo momento elettorale è denuncia e il reclamo formale. parlare. (Rumori — Interruzioni). 60 non potevano circolare liberamente nella quello per il quale ogni partito presenta con Voi sapete che persone, le quali hanno dato FINZI, sottosegretario di Stato per l’inter- loro circoscrizione! 300 o 500... (Interruzioni — Rumori). il loro nome per attestare sopra un giornale o no. Non è così! Voci di destra. Per paura! Per paura! (Rumo- GRECO. E’ ora di finirla! Voi svalorizzate in un documento che un fatto era avvenuto, so- MATTEOTTI. Porterò i giornali vostri che ri — Commenti). il Parlamento! no state immediatamente percosse e messe lo attestano. FARINACCI. Vi abbiamo invitati telegrafi- MATTEOTTI. E allora sciogliete il Parla- quindi nella impossibilità di confermare il fat- FINZI, sottosegretario di Stato per l’inter- camente! mento. to stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando no. Lo domandi all’onorevole Merlin che è il MATTEOTTI. Non credevamo che le ele- GRECO. Voi non rispettate la maggioranza ottenni da questa Camera l’annullamento per più vicino a lei! L’onorevole Merlin cristiana- zioni dovessero svolgersi proprio come un e non avete diritto di essere rispettati. violenze di una prima elezione fascista, molti mente deporrà. saggio di resistenza inerme alle violenze fisi- MATTEOTTI. Ciascun partito doveva, se- di coloro che attestarono i fatti davanti alla MATTEOTTI. L’on. Merlin ha avuto nume- che dell’avversario, che è al Governo e dispo- condo la legge elettorale, presentare la propria Giunta delle elezioni, furono chiamati alla se- rosi contraddittori con me, e nessuno fu impe- ne di tutte le forze armate! (Rumori). lista di candidati... (Vivi rumori). de fascista, furono loro mostrate le copie degli dito o troncato. Ma lasciamo stare il passato. Che non fosse paura, poi, lo dimostra il fatto MARAVIGLIA. Ma parli sulla proposta atti esistenti presso la Giunta delle elezioni il- Non dovevate voi essere i rinnovatori del co- che, per un contraddittorio, noi chiedemmo dell’onorevole Presutti. lecitamente comunicate, facendo ad essi un stume italiano, non dovevate voi essere coloro che ad esso solo gli avversari fossero presenti, MATTEOTTI. Richiami dunque lei all’or- vero e proprio processo privato perché aveva- che avrebbero portato un nuovo costume mo- e nessuno dei nostri; perché, altrimenti, voi sa- dine il Presidente! no attestato il vero o firmati i documenti! rale nelle elezioni? (Rumori) e, signori che mi pete come è vostro costume dire che «qualcu- In seguito al processo fascista essi furono interrompete, anche qui nell’assemblea? (Ru- no di noi ha provocato» e come «in seguito a «In sei circoscrizioni le formalità boicottati dal lavoro o percossi, (Rumori — In- mori a destra). provocazioni» i farcisti «dovettero» legittima- notarili furono impedite terruzioni). TERRUZZI. E’ ora di finirla con queste fal- mente ritorcere l’offesa, picchiando su tutta la con la violenza...» Voce a destra. Lo provi. sità. linea! (Interruzioni). MATTEOTTI. La stessa Giunta delle ele- MATTEOTTI. L’inizio della campagna elet- Voci di destra. L’avete studiato bene! La presentazione dulle liste — dicevo — de- zioni ricevette allora le prove del fatto. torale del 1921 avvenne dunque a Genova, con PEDRAZZI. Come siete pratici di queste ve avvenire in ogni circoscrizione mediante un Ed è per questo, o onorevoli colleghi, che noi una conferenza privata e per inviti, da parte cose voi! documento Notarile a cui vanno apposte dalle spesso siamo costretti a portare in questa Ca- dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima anco- PRESIDENTE. Onorevole Pedrazzi! trecento alle cinquecento firme. Ebbene, ono- mera l’eco di quelle proteste che altrimenti nel ra che si iniziasse la conferenza, i fascisi inva- revoli colleghi, in sei circoscrizioni su quindici Paese non possono avere alcun’altra voce ed sero la sala e a furia di bastonate impedirono «...ed erano nell’impossibilità le operazioni notarili che si compiono priva- espressione. (Applausi all’estrema sinistra). all’oratore di aprire nemmeno la bocca. (Ru- di circolare nelle loro circoscrizioni, tamente nello studio di un notaro, fuori dalla In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le forma- mori — Interruzioni — Apostrofi). e molti di essi di risiedere nelle loro vista pubblica e di quelle che voi chiamate lità notarili furono impedite colla violenza, e per Una voce. Non è vero, non fu impedito nien- stesse abitazioni...» «provocazioni», sono state impedite con vio- arrivare in tempo si dovette supplire malamente te. (Rumori). lenza. (Rumori vivissimi). e come si poté con nuove firme in altre provin- MATTEOTTI. Allora rettifico! Se l’onore- MATTEOTTI. Comunque, ripeto, i candi- BASTIANINI. Questo lo dice lei! cie. A Reggio Calabria, per esempio, abbiamo vole Gonzales dovette passare 8 giorni a letto, dati erano nella impossibilità di circolare nelle Voci dalla destra. Non è vero, non è vero! dovuto provvedere con nuove firme, per suppli- vuol dire che si è ferito da solo, non fu basto- loro circoscrizioni! MATTEOTTI. Volete i singoli fatti? Eccoli: re quelle che in Basilicata erano state impedite. nato. (Rumori — Interruzioni). L’onorevole Voce a destra. Avevano paura! ad Igleisias il collega Corsi stava raccogliendo Una voce dal banco della Giunta. Dove fu- Gonzales, che è uno studioso di San France- TURATI FILIPPO. Paura! Sì, paura! Come le trecento firme e la sua casa è stata circon- rono impedite? sco, si è forse autoflagellato! (Si ride — Inter- nella Sila, quando c’erano i briganti, avevamo data... (rumori). MATTEOTTI. A Melfi, a Iglesias, in Pu- ruzioni). paura (Vivi rumori a destra - Approvazioni a MERAVIGLIA. Non è vero. Lo inventa lei glia... devo ripetere? (Interruzioni — rumori). A Napoli doveva parlare... (Rumori vivissi- sinistra). in questo momento. mi — Scambio di apostrofi fra alcuni deputati Una voce. Lei ha tenuto il contraddittorio FARINACCI. Va a finire che faremo sul se- «Ai candidati non fu lasciata nessuna che siedono all’estrema sinistra). con me ed è stato rispettato! rio quello che non abbiamo fatto! libertà di esporre il proprio pensiero...» PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, io de- TURATI FILIPPO. Ho avuto la vostra pro- MATTEOTTI. Fareste il vostro mestiere! ploro quello che accade. Prendano posto e non tezione a mia vergogna! (Applausi a sinistra LUSSU. E’ la verità, è la verità! Presupposto essenziale di ogni elezione è turbino la discussione! Onorevole Matteotti, — Rumori a destra). MATTEOTTI. A Melfi... (Rumori vivissimi che i candidati, cioè coloro che domandano al prosegua, sia breve, e concluda, PRESIDENTE. Concluda, onorevole Mat- — Interruzioni). suffragio elettorale un voto, possano esporre, MATTEOTTI. L’Assemblea deve tenere teotti. Non provochi incidenti! A Melfi è stata Impedita la raccolta delle fir- in contraddittorio con il programma del Go- conto che io debbo parlare per improvvisazio- MATTEOTTI. Io protesto! Se ella crede me con la violenza. (Rumori). In Puglia, fu ba- verno, in pubblici comizi o anche in privati lo- ne, e che mi limito... che, non gli altri mi impediscano di parlare, stonato perfino un notaio. (Rumori vivissimi). cali, le loro opinioni. In Italia, nella massima Voci. Si vede che improvvisa! E dice che ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo ALDI-MAI. Ma questo nei ricorsi non c’è! parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo porta dei fatti! e non parlo! (Approvazioni a sinistra — Ru- In nessuno dei ricorsi! Ho visto io gli atti delle non fu possibile. GONZALES. I fatti non sono improvvisati! mori prolungati). Puglie e in nessuno dei ricorsi è accennato il Una voce. Non è vero! Parli l’onorevole (Rumori). PRESIDENTE. Ha finito? Allora ha facoltà fatto di cui parla l’onorevole Matteotti. Mazzoni (Rumori). MATTEOTTI. Mi limito, dico, alla nuda e di parlare l’onorevole Rossi... FARINACCI. Vi faremo cambiare sistema. MATTEOTTI. Su ottomila comuni italiani, cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale MATTEOTTI. Ma che maniera è questa! E dire che sono quelli che vogliono la norma- e su mille candidati delle minoranze, la possi- forma di esposizione domando il compatimen- Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! lizzazione! bilità è stata ridotta a un piccolissimo numero to dell’Assemblea... (Rumori) non comprendo Io non ho offeso nessuno. Riferisco soltanto MATTEOTTI. A Genova (Rumori vivissimi) di casi, soltanto là ove il partito dominante ha come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie dei fatti! ho diritto di essere rispettato! (Rumo- i fogli con le firme già raccolte furono portati consentito per alcune ragioni particolari o di possano sollevare urla e rumori. ri prolungati — Conversazioni). via dal tavolo su cui erano stati firmati. luogo o di persona. (Interruzioni — Rumori). Dicevo dunque che ai candidati non fu la- CASERTANO, presidente della Giunta del- Voci. Perché erano falsi. Volete i fatti? sciata nessuna libertà, di esporre liberamente le elezioni. Chiedo di parlare. MATTEOTTI. Se erano falsi, dovevate de- La Camera ricorderà l’incidente occorso al il loro pensiero in condraddittorio con quello PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onore- nunciarli ai magistrati! collega Gonzales. del Governo fascista e accennavo al fatto vole presidente della Giunta delle elezioni. C’è FARINACCI. Perché non ha fatto i reclami TERRUZZI. Noi ci ricordiamo del 1919, dell’onorevole Gonzales, accennavo al fatto una proposta di rinvio degli atti alla Giunta. alla Giunta delle elezioni? quando buttavate gli ufficiali nel Naviglio. Io, dell’onorevole Bentini a Napoli, alla conferen- MATTEOTTI. Onorevole Presidente!... MATTEOTTI. Ci sono. per un anno, sono andato, a casa con la stessa za che doveva tenere il capo dell’opposizione PRESIDENTE. Onorevole Matteotti, se ella Una voce dal banco delle Commissioni. No, pena di morte sulla testa! costituzionale, l’onorevole Amendola, e che fu vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma pru- non ci sono; li inventa lei. MATTEOTTI. Onorevoli colleghi, se voi impedita... (Oh! oh! — Rumori). dentemente. PRESIDENTE. La Giunta delle elezioni do- volete contrapporci altre elezioni, ebbene io Voci a destra. Ma, che costituzionale! Sov- MATTEOTTI. Io chiedo di parlare non pru- vrebbe dare esempio di compostezza! I com- domando, la testimonianza di un uomo che versivo come voi! Siete, d’accordo tutti! dentemente, né imprudentemente, ma parla- ponenti della Giunta delle elezioni parleranno siede al banco dal Governo, se nessuno possa MATTEOTTI. Vuol dire dunque che il ter- mentarmente! dopo. Onorevole Matteotti, continui. dichiarare che ci sia stato un solo avversario mine «sovversivo» ha molta elasticità! PRESIDENTE. Parli, parli. MATTEOTTI. Io espongo fatti che non do- che non abbia potuto parlare in contraddittorio GRECO. Chiedo di parlare sulle afferma- MATTEOTTI. I candidati non avevano li- vrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri con me nel 1919. zioni dell’onorevole Matteotti. bera circolazione... (Rumori — Interruzioni). CRITICAsociale ■ 15 3-4 / 2011

PRESIDENTE. Facciano silenzio! Lascino libertà nello spazio e nel tempo — e l’onore- state o diffidate di non pubblicare le nostre co- delle volte, quasi esclusivamente da coloro che parlare! vole Farinacci, che è molto aperto, me lo po- pie. (Rumori). non potevano essere sospettati di essere socia- Voci. Lasciatelo parlare! trebbe ammettere — fu stata ad uno scopo evi- La regola del 3, cui prima accennavo, diede listi. I nostri furono impediti dalla violenza; MATTEOTTI. Non solo non potevano cir- dente: dimostrare, nei centri più controllati modo al partito dominante di controllare per- mentre riuscirono più facilmente a votare per colare, ma molti di essi non potevano neppure dall’opinione pubblica e in quei luoghi nei sonalmente ciascun elettore, ed applicare il noi persone nuove e indipendenti, le quali, non risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro quali una più densa popolazione avrebbe rea- giorno seguente ai ribelli la sanzione col boi- essendo credute socialisti, si sono sottratte al stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, gito alla violenza con una evidente astensione cottaggio dal lavoro e con le percosse. (Rumo- controllo e hanno esercitato il loro diritto libe- ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non controllabile da parie di tutti, che una certa li- ri). ramente. accettarono la candidatura, perché sapevano bertà c’è stata. Voci. No.! No! A queste nuove forze che manifestano la che accettare la candidatura voleva dire non Ma, strana coincidenza, proprio in quei luo- MATTEOTTI. Nella massima parte dei casi reazione della nuova Italia contro l’oppressio- aver più lavoro l’indomani o dover abbando- ghi dove fu concessa a scopo dimostrativo però non vi fu bisogno delle sanzioni, perché ne del nuovo regime, noi mandiamo il nostro nare il proprio paese ed emigrare all’estero. quella libertà, le minoranze raccolsero una tale i poveri contadini sapevano inutile ogni resi- ringraziamento. (Applausi all’estrema sinistra (Commenti). abbondanza di suffragi, da superare la mag- stenza e dovevano subire la legge del più forte, — Rumori dalle altre parti della Camera). Una voce. Erano disoccupati! gioranza — con questa conseguenza pero, che la legge del padrone, votando, per tranquillità Per tutte queste ragioni, e per le altre che di MATTEOTTI. No, lavorano tutti, e solo non la violenza, che non si sia avuta prima delle della famiglia, la terna assegnala a ciascuno fronte alle vostre rumorose sollecitazioni ri- lavorano, quando voi li boicottate. elezioni, si ebbe dopo le elezioni. dal dirigente locale del Sindacato fascista o del nuncio a svolgere, ma che voi ben conoscete Voci da destra. E quando li boicottavate E noi ricordiamo quello che è avvenuto spe- fascio. (Vivi rumori — interruzioni). perché ciascuno di voi né è stato testimonio voi? cialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in SUARDO. L’onorevole Matteotti non insul- per lo meno (Rumori) ... per queste ragioni noi FARINACCI. Lasciatelo parlare! Fate il lo- parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero ta me rappresentante; insulta il popolo italiano domandiamo l’annullamento in blocco della ro giuoco! i risultati assai poco soddisfacenti in confronto ed io, per la mia dignità, esco dall’Aula. (Ru- elezione di maggioranza. MATTEOTTI. Uno dei candidati, l’onore- della lista fascista. Si ebbero distruzioni di mori — Commenti). Voci alla destra. Accettiamo! (Vivi applausi vole Piccinini, al quale mando a nome del mio giornali, devastazioni di locali, bastonature al- La mia città in ginocchio ha inneggiato al a destra e al centro). gruppo un saluto.... (Rumori). le persone. Distruzioni che han portato milioni Duce Mussolini; sfido l’onorevole Matteotti a Voci. E Berta? Berta! di danni... (Vivissimi rumori al centro e a de- provare le sue (affermazioni! Per la mia digni- «La Giunta investighi» MATTEOTTI. ... conobbe cosa voleva dire stra). tà di soldato, abbandono quest’Aula. (Applau- obbedire alla consegna del proprio partito. Fu Una voce a destra. Ricordatevi delle deva- si — Rumori — Commenti). MATTEOTTI. Riconosciamo che i ricorsi assassinato nella sua casa, per avere accettata stazioni dei comunisti! TERRUZZI. L’onorevole Suardo è meda- non potevano, per la stessa esistenza del regi- la candidatura nonostante prevedesse quale sa- MATTEOTTI. Onorevoli, colleghi, ad un glia d’oro! Si vergogni, onorevole Matteotti. me di violenza, essere documentati. Ma è ap- rebbe stato per essere il destino suo all’indo- comunista potrebbe essere lecito, secondo voi, (Rumori all’estrema sinistra). punto una investigazione che solo la Giunta, mani. (Rumori). di distruggere la ricchezza nazionale, ma non PRESIDENTE. Facciano silenzio! Onore- nella sua discussione, nella sua coscienza, po- Ma i candidati — voi avete ragione di urlar- ai nazionalisti, né ai fascisti come vi vantate vole! Matteotti, concluda! trebbe compiere, investigando da per tutto, in mi, onorevoli colleghi — i candidati devono voi! MATTEOTTI. Io posso documentare e far ogni documento, luogo per luogo. sopportare la sorte della battaglia e devono Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi mi- nomi. Noi domandiamo che sia compiuto tale esa- prendere tutto quello che è nella lotta che oggi lioni, tanto che perfino un alto personaggio In altri luoghi invece furono incettati i cer- me, domandiamo alla Giunta che essa investi- imperversa. Io accenno soltanto, non per do- che ha residenza in Roma, ha dovuto accorger- tificati elettorali, metodo che In realtà era stato ghi sui metodi usati in quasi tutta Italia. mandare nulla, ma perché anche questo è un fat- sene, mandando la sua adeguata protesta, e il usato in qualche piccola circoscrizione anche E’ un dovere e un diritto, senza il quale non to concorrente a dimostrare come si sono svolte soccorso economico. nell’Italia pre-fascista, ma che dall’Italia fa- esiste sovranità popolare. Noi sentiamo tutto le elezioni. (Approvazioni all’estrema sinistra). scista ha avuto l’onore di essere allargato a lar- il male che all’Italia apporta il sistema della Le tre maniere di votazione ghissime zone del meridionale, incetta di cer- violenza, abbiamo lungamente scontato anche «Il rappresentante della minoranza non e la «regola del tre» tificati, per la quale, essendosi determinata una noi pur minori e occasionali eccessi dei nostri. poté presenziare le operazioni...» larga astensione degli elettori che non si rite- Ma appunto perciò noi domandiamo alla mag- In che modo si votava? La variazione av- nevano liberi di esprimere i1 loro pensiero, i gioranza che essa ritorni all’osservanza del di- Un’altra delle garanzie più importanti per lo venne in tre maniere: l’Italia è una, ma ha an- certificati furono raccolti e affidati a gruppi di ritto (Rumori - Interruzioni —Apostrofi dal svolgimento di una libera elezione era quella cora diversi costumi individui, i quali si recavano alle sezioni elet- centro). della presenza e del controllo dei rappresen- Nella valle del Po, in Toscana e in altre re- torali per votare con diverso nome, fino al Voi che oggi avete in mano il potere e la for- tanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi gioni che furono citate all’ordine del giorno punto che certuni votarono dieci o venti volte za, voi che vantate la vostra potenza, dovreste, sapete che, nella massima parte dai casi, sia dal presidente del Consiglio per l’atto di fedel- e che giovani di 20 anni si presentarono ai seg- meglio di tutti gli altri, essere in grado di fare per disposizione di legge, sia per interferenze tà che diedero al Governo fascista, e nelle qua- gi e votarono a nome di qualcheduno che ave- osservare la legge da parte di tutti, (Interruzio- di autorità, i seggi — anche in seguito a tutti li i contadini erano stati prima organizzati dal va compiuto i 60 anni. (Commenti). Si trova- ni a destra). gli scioglimenti di Consigli comunali imposti partito, socialista, dal partito popolare, gli elet- rono solo in qualche seggio, pochi, ma auto- Voci a destra. E la rivoluzione dov’è? dal Governo e dal partito dominante — risul- tori votavano sotto controllo del partito fasci- revoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, tarono composti quasi totalmente di aderenti sta con la «regola del tre». Ciò fu dichiarato e riuscirono ad impedirlo. «O ristabilite l’autorità della legge al partito dominante. apertamente insegnato perfino da un prefetto, TORRE EDOARDO. Basta, la finisca; (Ru- o rovinate l’intima essenza Quindi l’unica garanzia possibile, l’ultima dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnava- mori — Commenti). della Nazione». garanzia esistente per le minoranze, era quella no agli elettori un bollettino contenente tre nu- Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tol- della presenza del rappresentante di lista al seg- meri o tre nomi, secondo i luoghi, (Interruzio- lerare che ci insulti? (Rumori — Alcuni depu- MATTEOTTI. Voi dichiarate ogni giorno di gio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti, nel ni), variamente alternati in maniera che tutte tati scendono nell’emiciclo). volere ristabilire l’autorità dello Stato e della 90 per cento, e credo in qualche regione fino al le combinazioni, cioè tutti gli elettori di cia- PRESIDENTE. Onorevoli deputati, vi invi- legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altri- 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fasci- scuna sezione, uno per uno, potessero essere to alla calma, sgombrino l’emiciclo! menti voi sì, veramente, rovinate quella che è sta e il rappresentante della lista di Minoranza controllati e riconosciuti personalmente nel lo- TORRE EDOARDO. Per voi ci vuole il do- l’intima essenza, la ragione morale della Na- non poté presenziare le operazioni. Dove andò, ro voto. micilio coatto e non il Parlamento! (Commenti zione. Non continuate più oltre a tenere la Na- meno in poche grandi città e in qualche rara In moltissime province, a cominciare dalla — Rumori). zione divisa in padroni e sudditi, poiché questo provincia, esso subì le violenze che erano mi- mia, dalla provincia di Roivigo, questo meto- Voci. Vada in Russia! sistema certamente provoca la licenza e la ri- nacciate a chiunque avesse osato controllare do risultò eccellente. PRESIDENTE. Facciano silenzio! E lei, volta. dentro il seggio la maniera come si votava, la PINZI, Sottosegretario di Stato per l’inter- onorevole Matteotti, concluda! Se invece la Libertà è data, ci possono esse- maniera come erano letti e constatati i risultati. no. Evidentemente lei non c’era! Questo me- MATTEOTTI. Coloro che ebbero la ventura re errori, eccessi momentanei, ma il popolo Per constatare il fatto, non occorre nuovo re- todo non fu usato! di votare e di raggiungere le cabine, ebbero, italiano, come ogni altro, ha dimostrato di sa- clamo o documento. Basta che la Giunta delle MATTEOTTI. Onorevole Pinzi, sono lieto dentro le cabine, in moltissimi Comuni, spe- perseli correggere da sé medesimo (Interru- elezioni esamini i verbali di tutte, le circoscri- che, con la sua negazione, ella venga implici- cialmente della campagna, la visita di coloro zioni a destra). zioni, e controlli i registri. Quasi dappertutto le tamente a deplorare il metodo, che è stato usa- che erano incaricati di controllare i loro voti. Noi deploriamo invece che si voglia dimo- operazioni si sono svolte fuori della presenza di to. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i pli- strare che solo il nostro popolo nel mondo non alcun rappresentante di lista. Veniva così a man- PINZI, Sottosegretario di Stato per l’inter- chi e verificare i cumuli di schede che sono sa reggersi da sé e deve essere governato con care l’unico controllo, l’unica garanzia, sopra no. Lo provi. state votate, potrebbe trovare che molti voti di la forza. Molto danno avevano fatto le domi- la quale si può dire che le elezioni si sono svolte MATTEOTTI. In queste regioni tutti gli preferenza sono stati scritti sulle schede tutti nazioni straniere. Ma il nostro popolo stava ri- nelle dovute forme e colla dovuta legalità. elettori... dalla stessa mano, così come altri voti di lista sollevandosi ed educandosi, anche con l’opera CIARLANTINI. Lei ha un trattato; perché furono cancellati, o addirittura letti al contra- nostra. «In quei luoghi dove fu concessa non lo pubblica? rio. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendia- la libertà le minoranze prevalsero». MATTEOTTI. Lo pubblicherò quando mi si Non voglio dilungarmi a descrivere i molti mo la libera sovranità del popolo italiano al assicurerà che le tipografie del Regno sono in- altri sistemi impiegati per impedire la libera quale mandiamo il più alto saluto; e crediamo Noi possiamo riconoscere che, in alcuni luo- dipendenti e sicure (Vivissimi rumori al centro espressione della volontà popolare. Il fatto è di rivendicarne la dignità, domandando il rin- ghi, in alcune poche città e in qualche provin- e a destra) perché, come tutti sanno, anche du- che solo una piccola minoranza di cittadini ha vio delle elezioni inficiate dalla violenza alla cia, il giorno delle elezioni vi è stata una certa rante le elezioni, i nostri opuscoli furono se- potuto esprimere liberamente il suo voto; anzi Giunta delle elezioni (Applausi all’estrema si- libertà. Ma questa concessione limitata della questrati, i giornali invasi, le tipografie deva- noi abbiamo potuto avere il nostro voto, il più nistra — Vivi rumori). s CRITICAsociale ■ 17 3-4 / 2011

1919 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE LA QUESTIONE TRIBUTARIA

Giacomo Matteotti sulle imposte dirette si sono ricavate alcune quello sul carbone — l’imposta complemen- decine di milioni. tare sul reddito, l’indennità da far pagare ai l Partito Socialista si è finora as- Le tasse sugli affari (registro, bollo, tasse, vinti(?), e poco più. Basteranno? E alle nuove I sai poco interessato della que- ecc.), hanno dato di più 1/4 di miliardo. Ma il maggiori spese richieste dalla restaurazione e stione tributaria, troppo fidando più è stato dato proprio da quelle che contra- dallo sviluppo della Nazione in tutti i campi nei luoghi comuni dei democratici o nei mi- stano allo sviluppo della ricchezza nazionale, (viabilità, ferrovie, navigazione fluviale e ma- raggi anarcoidi. colpita nel momento meno propizio della pro- rina, rimboschimento, bacini idroelettrici, bo- Ora che la guerra ha contribuito, da un lato, duzione e dello scambio, specialmente di og- nifiche, igiene, istruzione elementare e profes- a rovesciare antichi pregiudizi e, dall’altro, a getti di necessità o utilità comune. Il meno è sionale) come si provvederà, se la ricchezza imporre il problema con la massima urgenza dato dalle migliori tasse, su gli oggetti prezio- deve essere a sua volta da quelle creata? e gravità agli stessi Governi attuali, è imme- si, le profumerie, i caffè-concerto, ecc. E quasi Ecco la situazione cui devono far fronte i tri- diatamente necessario che anche noi rivedia- nulla in più è stato dato dalla tassa di succes- buti nel dopoguerra. mo i nostri programmi, senza abbandonarli, sione, della quale la classe possidente è così come al solito, ai soli Cirenei del Gruppo par- gelosa, che neppure i rinverniciati programmi lamentare. dei fratelli siamesi — i clericali e i radicali — II. La politica tributaria dopo la guerra Prima però non sarà inutile fissare su queste osano farne parola. colonne, come punto di partenza, e per la cri- Per avvicinarci all’aumento percentuale me- 1° L’imposta fondiaria e il problema della terra. tica della classe e del Governo che hanno con- dio della richiesta maggiore pressione tributa- Ho detto che la terra (considerata nella sua dotto la guerra, quale sia stata ria negli anni di guerra, bisogna arrivare alle rendita puramente dominicale o catastale) ha imposte indirette (consumi, dazi, permessi contribuito assai poco alle maggiori necessità d’esportazione, olii, zuccheri), cioè alle impo- della nazione. È vero che essa è assai meno su- I. La politica tributaria nel tempo ste più discusse per la meno equa ripercussione scettiva di variazioni per la sua stessa natura. di guerra su tutti i cittadini, per testa e non per ricchezza Ma è ridicolo che lo Stato ne ricavi la stessa posseduta o per lusso sfoggiato. Bisogna arri- somma che 30 anni fa. Se non fosse che in ciata. Cioè, nella specie, 25 o 33 mila lire; più A difesa di essa il Ministro delle Finanze, vare alla nuova tassa sulla sporcizia nazionale, compenso gli Enti locali, specie in alcune zone gli ultimi miglioramenti del fondo che non onorevole Moda, ha pubblicato nella Nuova che ricava 20 milioni dal sapone; o ai famige- della valle padana, violando la legge dei limiti, fossero ancora divenuti redditizi. Antologia del settembre u. s., le cifre riassun- rati monopolì del sale, fiammiferi e lotto. eccedono nella sovrimposizione, i proprietarii Così si risolve anche il problema del latifon- tive del progresso tributario italiano nei tre an- di terreni potrebbero dormire sonni tranquilli. do e delle terre incolte o scarsamente coltivate. ni di guerra: * * * Il congegno dell’imposta è infatti costruito Poiché, o il proprietario fa portare il suo terreno – da 1 miliardo e 877 milioni nel 1914-15; in modo da garantire l’immobilità. Mediante alla massima produttività per denunziare la più – a 4 miliardi e 118 milioni nel 1917-18; Ma allora donde è venuto il grosso dell’in- «il contingente», si preclude ogni proporzione alta rendita che gli permetta di conservarlo, o i per dimostrare che lo sforzo contributivo ri- cremento tributario vantato dall’on. Meda nel della imposizione complessiva alla ricchezza contadini organizzati ne chiedono essi la diretta chiesto alla Nazione fu tosto il massimo o ot- tempo di guerra? o al reddito attuali o alle necessità successive coltivazione, socializzandone la proprietà. timo possibile, o adeguato all’aggravio succes- Eccolo in due cifre: quasi mezzo miliardo della nazione. Mediante «l’accertamento cata- sivo delle necessità e dei debiti dello Stato. dai tabacchi, passati da 376 a 830 milioni an- stale», la distribuzione stessa della somma * * * Noi siamo invece convinti che, nel tempo di nui; e quasi mezzo miliardo dai due centesimi complessiva tra le diverse particelle non si rin- guerra, si è seguito il solito sistema caro alla sui pagamenti e dai sovraprofitti di guerra. nova che una volta ogni secolo(1), e a un prez- Non sono invece tenero del solito pannicello politica italiana, di nascondere al contribuente Ora, i compilatori del conto consuntivo po- zo proibitivo assorbente parecchie annualità delle anime pietose per la esenzione da impo- lo sforzo che gli è richiesto per l’opera intra- tranno bene guardare con legittima soddisfa- del tributo stesso. sta delle quote minime (inferiori, p. es., a 10 presa, rimandando aggravati al domani i carichi zione a quel primo mezzo miliardo che (anche Affinchè l’imposta fondiaria diventi reddi- lire), che anche noi altra volta sostenemmo. dell’oggi — fino al punto di pagare buona par- pagato il maggior costo di produzione) li aiuta tizia, seguendo i bisogni dello Stato e gli svi- Prima di tutto perché è di utilità risibile agli te degli interessi dei debiti con nuovi debiti. a saldare il pareggio; — ma il cittadino nota luppi della ricchezza, è dunque pregiudizial- stessi esentati. Secondo, perché tutte le forme Apparentemente i 2 1/4 miliardi, introitati malinconicamente ch’esso rappresenta il fumo mente indispensabile: e le grandezze di proprietà privata e di rendita in più con l’ultimo consuntivo, corrispondono della guerra, il fumo dei lunghi ozii forzati del- a) applicare l’imposta per quota, senza li- dal capitale devono contribuire alla collettività all’incirca all’interesse dei 45 miliardi di mag- le attese snervanti, pagato in parte con gli stes- mite massimo; riservando la progressione alla imposta com- giori spese accumulate a tutto giugno 1918. si debiti aperti a favore dell’Amministrazione b) accertare la rendita dominicale tassabile, plementare sui redditi. Terzo, perché la vantata Ma in realtà — a parte che le spese pagate so- militare, e pagato, per molta parte del rima- con i le forme più semplici e rapide — denun- maggiore capacità produttiva e sobrietà del no sempre inferiori agli impegni, e di questi nente, da una popolazione che vive ancora cia del proprietario e accertamento dell’Agen- piccolo proprietario sono troppo spesso il chi sa quando conosceremo l’ultimo conto — molto di fumo e poco di sostanza. zia Imposte — così come si pratica per la R.M. prezzo di un imbestiamento nel lavoro e di se si decomponga nei suoi elementi più sem- E il secondo mezzo miliardo rappresenta la egoismo civile. Soltanto la piccola proprietà plici la cifra complessiva delle maggiori entra- burla finale della politica, tributaria di guerra. * * * vorremmo esentata dalla espropriazione for- te, sarà facile rilevare come troppa parte di es- Lo Stato imponeva il tributo falcidiatore; e il zata, per non provocare invidie tra i contadini, se o sia stata ottenuta con imposizioni deplo- fornitore faceva pagare allo Stato il prezzo del- Ma non basta. Il nostro compito non si limi- lasciando che la proprietà collettiva vinca per revoli o destinate a sparire con la stessa cessa- la merce, il profitto, il sovraprofitto, e il tributo ta a suggerire mezzi fiscali per saldare le falle forza di esempio (2). zione dello stato di guerra, lasciando di nuovo sull’uno e sull’altro. Quindi lo Stato pagava a dei Governi di guerra, o per gioco scientifico (Continua) un vuoto da coprire, o sia stata indirettamente se stesso la favolosa imposta, coi nuovi debiti einaudiano. E, se neppure è possibile attuare pagata con gli stessi debiti che lo Stato va con- aperti per il pagamento dei fornitori. di colpo il nostro programma ultimo di collet- NOTE traendo. Ma al Ministero la finzione serviva per la il- tivizzazione delle terre, possiamo però ricer- lusione del pareggio; ai fornitori serviva per care le vie più facili per arrivare. (1) Dubito, per es., che in Italia il nuovo ca- * * * coonestare la scarsa moralità dei contratti di Se, per esempio, si stabilisse che gli Enti tasto possa essere compiuto entro il 1940. E, guerra — e la burla continua fino ad oggi sul pubblici, Stato e Comuni specialmente, posso- quando sarà compiuto, costerà assai più di Vediamo infatti. Le imposte dirette sui ter- serio. no espropriare quanti terreni lor piaccia sul mezzo miliardo di lire, e si riferirà alla condi- reni e fabbricati non hanno contribuito al mag- fondamento della rendita denunciata dal pro- zione delle terre.... nel 1886. giore sforzo tributario che con 73 milioni an- * * * prietario per la tassazione, per cederli in uso a (2) Al contrario, allo scopo di ridonare al- nui complessivi in più, cioè con un modulo Società di contadini, si raggiungerebbe auto- l’Italia 11 verde dei boschi di cui fu malaugu- d’accrescimento poco più alto che in un me- Riassumendo. Al 30 giugno 1918, dei 2 mi- maticamente l’uno e l’altro dei due scopi se- ratamente spogliata, vorremmo che tutte in ge- diocre tempo di pace. liardi e mezzo di nuovo maggiore peso annuo guenti: o un forte contributo della proprietà in- nere le terre, al disopra di un dato livello sul L’imposta di R. M. ha dato appena il 20% richiesto dalla guerra, si era provveduto appa- dividuale al bilancio pubblico — o la colletti- mare o aventi un declivio superiore a un dato in più, e continua ad essere elusa in gran parte rentemente a tutti, bene e stabilmente però ad vizzazione della proprietà a favore dei diretti per cento, fossero spropriabili sul dato della dai grossi commercianti e affaristi, a non es- appena più della metà, con una politica tribu- coltivatori della terra. rendita denunciata; e non solo da Enti pubblici sere pagata affatto dagli Junker coltivatori dei taria assolutamente insufficiente. Se, per esempio, il proprietario di un terreno e Cooperative, ma anche da imprese capitali- propri fondi, e ad essere pagata per intero sol- Al 30 giugno 1919, cioè a pace conclusa, lo denunci una rendita dominicale di lire 1000 stiche, quando queste si impegnino a sostituire tanto dagli impiegati pubblici i quali doman- stesso maggiore peso annuo oscillerà tra i 4 e annue, l’Ente pubblico, su richiesta di una So- immediatamente le culture dannose o abban- dano naturalmente un aumento equivalente di i 5 miliardi. cietà di lavoratori che dia le dovute garanzie, donate con cultura arborea e boschiva. Anzi, stipendio per scaricarla, con una graziosa par- Che cosa preparano le classi dirigenti per potrà imporre la espropriazione, pagando la dovrebbe essere concessa anche l’esenzione tita di giro, sugli altri contribuenti. farvi fronte? Finora sono annoverati i mono- terra in ragione del 100 per per 4 o del 100 per da imposta, fino a che il bosco non divenga È stato molto se dai due centesimi di guerra poli di Nitti — dei quali è già abbandonato 3, secondo che si stabilisca, di rendita denun- redditizio. 18 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

1919 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE

LA QUESTIONE TRIBUTARIA (2ªPARTE)

Giacomo Matteotti reni agricoli e a favore della collettività. Se, infine, dichiara di non potere o volere mai fab- uesta seconda parte, così come la bricare, l’area sarà espropriata a favore del- Q precedente, era già scritta e con- l’Ente pubblico, in ragione del doppio del puro segnata al tipografo, quando è valore agricolo (4). stato annunciato il progetto Meda di riordina- mento delle imposte dirette. Ma non vi è biso- 3° A) L’imposta sulla R.M. e l’imposta com- gno di modificarla per nulla, poiché ne contie- plementare sui redditi. ne già, per intuizione, la critica più obbiettiva. L’imposta italiana sulla R. M., della quale si Il progetto accoglie buona parte delle riforme è detto tanto male, è però fondata su una di- tecniche e dei principii, da tempo e insistente- stinzione pregevolissima: redditi del puro ca- mente richiesti dalla finanza democratica; ma pitale, redditi misti, redditi di puro lavoro, in è già insufficiente di fronte a quelle del doma- ordine decrescente di tassabilità. ni, di cui solo può rendersi interprete un partito Il male è che l’imposta sui primi, invece di d’avvenire come il nostro. taglieggiare il capitalista, taglieggia chi prende Infatti la imposta complementare sui redditi a prestito, o fa emigrare i titoli minacciati vi è ancora sancita come un mezzo fiscale per d’imposizione; l’imposta sui redditi misti è sopperire a maggiori necessità del bilancio, male accertata, e non distingue il rivenditore, non per divenire essa la imposta principale; e che specula su grandi quantità di merci scari- intanto quindi permangono le forti aliquote candole sul consumatore, da colui che nell’im- della imposta normale sui terreni, fabbricati e presa porta effettivamente il maggior contri- R.M., le quali continueranno a essere quasi buto del suo lavoro o il massimo rischio (5), e tutte scaricate dal capitalista su chi consuma e l’imposta sui redditi di puro lavoro irretisce su chi produce, riducendo a finzione l’imposta tutti gli stipendi o i salari controllabili degli «sul reddito». Enti pubblici, lasciando sfuggire i più grossi L’imposta sul patrimonio non deve illudere pesci dell’avvocatura, dell’affarismo, delle im- alcuno che la classe dirigente sia rassegnata al- prese. la imposta sul capitale; poiché si tratta unica- Non è qui il luogo per una minuta analisi mente di una ripetizione in tono minore della delle riforme urgenti. Alcune sono d’indole imposta sui redditi (variando appena il dato puramente tecnica; altre (come quella sui col- dell’imponibile) e di un mezzo empirico per tivatori dei propri terreni, i quali neppure pa- ristabilire la proporzione normale tra redditi garono i sopraprofitti di guerra), già note e ma- prodotti dal capitale e prodotti dal lavoro, cui ture per la introduzione. Mi limito ad accen- la imposta complementare trascura e la patri- narne poche più urgenti e singolari: moniale è insufficiente a supplire con la tenue A) Anzitutto, l’imposta, colpendo piuttosto aliquota fissa dell’1%. i redditi che le ricchezze, lascia scoperti alcuni Migliori riforme sono proposte par l’accer- beni, i quali, se pur non danno reddito, sareb- tamento dei redditi provenienti da azioni indu- bero però capaci di darlo o danno almeno go- striali e titoli in genere. Ma resterebbero ancora dimento. Alludo in particolare a: mobilio pro- i difetti nell’accertamento e revisione dell’im- tribuiscono, essa ricade moltiplicata sugli in- proposito di sostituire (non mai di aggiunge- priamente detto, quadri, sculture, gioielli e si- ponibile dei terreni e fabbricati; e si farebbero quilini che non sono proprietari. Nelle campa- re!) con casa l’attuale dazio-consumo, il quale mili. Ce n’è quanto basta per istituire una bel- pagar meno i fabbricati chiusi e i terreni più in- gne, per il vincolo illogico con la fondiaria, si colpisce generi indispensabili a tutti senza di- lissima imposta comunale, la quale, coordinata colti, continuando cioè a colpire la ricchezza hanno fabbricati affittati per es. a 200 lire, con stinzione, ed è causa di gravi spese di esazioni con le vigenti imposte su le automobili, le vet- nella effettività anziché nella capacità del red- reddito imponibile di 150 o un complesso di e di frodi innumerevoli a beneficio degli spe- ture, i cavalli, i cani, i bigliardi e i pianoforti, dito, senza stimoli a maggiormente produrre. imposta e sovrimposta superiore a 160 o 170. culatori e a danno indiretto dei consumatori. dia un gettito importantissimo, e sostenga nel- È vero che finalmente si propone la imposizio- Dappertutto vi è sperequazione tra fabbricato Sempre però che si corregga la proposta in lo stesso tempo l’ultimo arco sul quale pog- ne sui gioielli, posaterie, vasellame, ecc., ma e fabbricato. conformità di quei presupposti (2). giare l’imposta complementare di cui in ap- l’aliquota è minima; e non si spiega perché se È quindi immediatamente necessario: Conviene poi aggiungere: presso diremo. ne escludano mobili, quadri e statue che servo- a) rescindere il vincolo con la fondiaria (1); d) l’affitto, denunciato dal proprietario per B) In secondo luogo, per avvicinare a verità no a godimento strettamente privato. b) farne una imposta autonoma comunale, la tassazione, dovrebbe rimanere immutabile e giustizia gli accertamenti dell’imponibile (in Infine se si può indulgere alla esenzione dei con diritto di sovrimposizione percentuale per per un periodo di almeno 5 anni, dentro i quali che sta, per comune consenso, il difetto mas- redditi prodotti all’estero, o provenienti da de- lo Stato. In ogni Comune infatti il problema non potesse essere aumentato così come non simo dell’imposta attuale), si propone: biti dello Stato e buoni del tesoro, da una im- delle abitazioni presenta aspetti tutti partico- si aumenta l’imponibilità; 1° di dare facoltà agli Enti pubblici di espro- posta oggettiva, non ne dovrebbe però mai es- lari, cui possono adattarsi solo Regolamenti e e) le case popolari (oltre che le scuole, gli priare, sul fondamento della imponibile de- sere consentito lo scomputo dalla complessiva tassazioni locali; ospedali, i bagni e altri luoghi di pubblica uti- nunciata, e con lo stesso rapporto del 100 per ricchezza famigliare sottomessa ad imposta c) sveltirne quindi gli accertamenti e le re- lità), fabbricate da Enti pubblici o da associa- 4 o 100 per 3 come per i terreni, quelle più soggettiva complementare, specialmente visioni dell’imponibile, in diretta e immediata zioni di lavoratori, siano naturalmente esenti convenienti aziende che forniscono beni di quando poi di queste si ammette anche il cal- corrispondenza con il valore locativo, la po- da imposta, tendendosi alla formazione di un pubblica utilità o di prima necessità, così come colo per indizi. stura, la cubatura, il modo di costruzione, demanio collettivo (3). E l’imposta risparmiata gli oggetti che potrebbero dare pubblico godi- Questi e altri minori difetti appariscono nel l’uso, ecc. dagli inquilini, sia data al fondo per nuove co- mento; progetto Meda; ma è inutile insistere o speci- Solo in questo senso sarebbe dunque da ap- struzioni; 2° di provare (non per tutti come propone ficare se, come ho detto, risultano implicita- provare la proposta tassa sui vani del Comune f) quanto alle aree fabbricabili, il Comune Wagner, ma per alcune categorie, e primi di mente dal confronto del progetto con lo scritto di Bologna: non mai se la si dovesse irrazio- fissi, ogni biennio o triennio, con la massima tutti i cotonieri, i lanieri e... gli avvocati) una che segue; mentre nella terza ed ultima parte nalmente e contradittoriamente accumulare prudenza, le zone di terreno immediatamente imposizione collettiva per contingente e per saranno direttamente rilevati quelli più gravi con l’attuale imposta sui fabbricati, moltipli- fabbricabili, conforme al piano regolatore. A regione o provincia. I Consigli dell’Ordine e della inadeguata riforma dei tributi locali. cando l’aggravio che si ripercuote sulle fami- datare da quella fissazione, il terreno non pa- le Associazioni industriali la distribuiranno poi glie povere più numerose, e costringendole ghi più l’imposta fondiaria, ma una imposta tra i singoli. E i gatti chiusi nel sacco non si nelle peggiori angustie e promiscuità. speciale, pari a 1/6 o 1/8 della media delle con- graffieranno che tra di loro; II. La politica tributaria dopo la guerra E poiché l’imposta colpisce un genere di tigue aree fabbricate su equivalente superficie. 3° di sollecitare, per tutte in genere le cate- consumo (il consumo d’abitazione), assai più L’imposta speciale resterà inalterabile per 12 gorie, il concorso dei cittadini alla scoperta dei 2° L’imposta fabbricati. proporzionato alla ricchezza delle famiglie, o 15 anni, sia che il proprietario fabbrichi, sia redditi non denunciati o inferiori al reale, as- L’imposta fabbricati si presenta, a tutta pri- che non gli altri generi oggi colpiti da dazio; e che non fabbrichi. Se fa subito fabbricare, non segnando la multa come premio ai denuncian- ma, come una delle più semplici tassazioni di- anzi si potrebbero stabilire per ogni luogo li- paga, cioè gode, per 12 o 15 anni, l’esenzione ti, e sopratutto attribuendo ai Comuni tutta la rette del reddito e della ricchezza mobiliare. È miti medii, entro i quali l’abitazione è una ne- dei rimanenti 5/6 o 7/8 che compirebbero l’im- quota di imposta ricavabile dai redditi scoperti invece più spesso una imposta indiretta sul cessità per una famiglia di tante persone, e al posta sul fabbricato. Se non costruisce o ritar- al disopra della prima quota accertata dal- consumo, e difettosissima. di là dei quali è indice di maggior ricchezza o da, risente l’aculeo di quella più grave impo- l’Agente delle imposte. Così gli Enti locali, Nelle città, le quali più specialmente vi con- lusso o speculazione — è anche accettabile il sizione che gli è attribuita in confronto dei ter- che oggi invocano la sovrimposizione sulla R. CRITICAsociale ■ 19 3-4 / 2011

M. (6), avranno modo di parteciparvi nel mo- Anche ad ammettere che l’Italia possa avere NOTE (6) E l’hanno ottenuta con l’accennato De- do più giusto, più utile e più redditizio, aiutan- dai vinti una forte indennità, e che l’indennità creto di febbraio, nelle solite forme più empi- do il fermo dei contrabbandieri del pubblico sia sufficiente alla spesa di ricostituzione di al- (1) Questo primo postulato è stato finalmen- riche, meno giuste e meno utili. bene. E l’Agente delle imposte, non più parte, cune categorie di beni distrutti dalla guerra — te sancito col Decreto luogotenenziale 13 feb- (7) Date le premesse schematicamente potrà assumere dignità di giudice tra le due op- anche ad ammettere che i popoli di lingua in- braio 1919 n. 156, frattanto pubblicato. enunciate, è facile giudicare il Decreto d’im- poste pretese del contribuente e del Comune o glese non parlino più ai latini dei loro crediti (2) Invece il Decreto Meda del 13 febbraio posta complementare 18 novembre 1918, n. privato denunciante. di guerra — anche ad ammettere, la meno ve- 1919, frattanto pubblicato, sancisce tutti i di- 1835, come un parto prematuro non vitale. C) Occorre però anche, perché i contribuenti rosimile delle tre ipotesi, che nel dopoguerra fetti della proposta di Bologna, eliminandone Tecnicamente poi è un mostro di spropositi si inducano a più sincere dichiarazioni, ribas- il bilancio annuale dell’esercito e della marina i pregi e le possibili utilità. Ne riparlerò nel che fanno poco onore al padre putativo, on. sare, unificare e semplificare le aliquote d’im- non superi i limiti del tempo pre-bellico — la prossimo Numero. Meda. Esempi: un reddito di 10 mila lire è tas- posta oggi vigenti. somma da coprire rimane per noi enorme. E, (3) Il progetto Meda esenta invece soltanto sato zero, e un reddito di 10.001 è tassato cen- Potrà parere strano che, dopo le promesse se può essere vero che il raddoppiamento dei i cimiteri e le chiese. to; un reddito di 15 mila è tassato 150, e un pessimiste di questo studio, veniamo a propor- prezzi delle cose raddoppia la imponibilità, (4) Altre norme particolari dovrebbero poi reddito di 15.001 è tassato il doppio. Poi si re degli sgravi; o che, dopo aver lodate le tre doppio è però anche il costo dei servizi che lo provvedere alla conservazione di giardini fa- esentano i redditi fuori del Regno. E mentre si categorie della R. M., vogliamo dimenticarce- Stato prestava già prima della guerra. migliari e spazi alberati. scomputano i mutui ipotecari, non si scompu- ne. Ma ci intenderemo subito. Ora non è neppure pensabile che una nazio- (5) Il progetto Meda continua ancora a con- tano i censi o le enfiteusi, che così possono pa- Le imposte sui terreni, sui fabbricati, sui go- ne si dissangui puramente e semplicemente fondere queste due diversissime qualità di red- gare due volte presso il direttario e presso dimenti e sui redditi della R. M. non servono per pagare gli interessi dei debiti, come una dito. l’utilista. Ecc. in sostanza che ad accertare tutte le diverse torma di schiavi che lavori nell’oscurità asso- forme di ricchezza privata, e l’ufficio loro è luta da alcuna liberazione. adempiuto quanto più severo e preciso sia Non è possibile imporre a milioni di indivi- l’accertamento, colpendole tutte con eguale e dui di esinanirsi, unicamente perché metà di obiettiva giustizia. Solamente poi, quando quello che producono vada a saziare l’aspet- quelle fonti di bene siano conosciute nella loro tativa dei creditori, e l’altra metà sia assorbita oggettività, diremo così, orizzontale, il conto dai bisogni elementari primitivi di vita, dive- si deve rifare verticalmente per soggetti. E, nuti costosissimi. stabilito come soggetto quello che oggi è ve- Contro di noi che, un tempo chiedevamo ramente tale, non l’individuo, ma la famiglia, sviluppo di imposte e sviluppo di spese a fa- nella sua unità concreta e non astratta; e, per vore della classe lavoratrice, obiettava la fi- ogni famiglia — determinata la somma di tutti nanza ortodossa che ormai le imposte erano i diversi redditi immobiliari o mobiliari, reali arrivate al «massimo cui si possa giungere in o possibili — si potrà addivenire alla applica- un Paese in cui lo Stato non voglia essere fat- zione della imposta complementare progressi- tore di decadenza della ricchezza nazionale» va sui redditi. (L. Einaudi, 18 novembre 1913). Obiezione In questo modo, incideranno pure sugli in- inesatta, quando le imposte fossero spese in quilini, sui debitori, sui consumatori, le quote sementa di nuova ricchezza, elevando il tenore minori di imposte sui fabbricati, sui mutui, sui di vita materiale e morale dei lavoratori, o cre- commercianti e industriali; ma non potranno ando boschi, bacini, porti, ecc.; ma obiezione mai ricadere su quelli le quote maggiori della giustissima quando le imposte siano versate in imposta complementare, la quale è necessaria- una voragine senza fondo, cioè senza ammor- mente personale e progressivamente propor- tamento, e senza speranza di futuro prodotto. zionata alla totalità dei beni famigliari. E, se La prospettiva di una politica, che chieda al- può essere detta complementare in quanto si le imposte annuali sui redditi e sui consumi il aggiunge o si sovrappone alle altre imposte di- massimo sforzo, sufficiente per trascinare di rette, che ne sono il fondamento ricognitivo, anno in anno il peso morto della guerra passa- deve essere però principale per importanza e ta, non è che contrazione dei consumi, special- per produttività nel sistema dei tributi. mente dei più utili alla conservazione e al pro- Mentre poi le imposte dirette primitive do- gresso della specie — emigrazione di capitali; vrebbero avere aliquote uniche e semplici per- mano d’opera e energie intellettuali — rista- ché oggettive, spetta tutto alla imposta com- gno delle industrie in confronto della concor- plementare il compito di adattarsi alle diverse renza straniera per maggiori tasse, spese e co- fortune famigliari, esentando i minimi suffi- sti delle materie prime — miseria — e conse- cienti a permettere condizioni umane e civili guenze della miseria. di vita a tutti i membri della famiglia secondo Perciò l’imposta straordinaria sul capitale, il loro numero e qualità (minori, vecchi, ina- proposta dai socialisti d’ogni Paese, è l’unica bili) e progressivamente gravando sulle classi via di scampo concessa; e tanto più utile quan- più ricche. to più coraggiosa. Né la progressione avrà bisogno di essere Essa estingue insieme il debito capitale e il indefinita, fino al punto che l’imposta assorba debito annuale degli interessi, mentre assorbe tutto il reddito. Può essere codesto il culmine titoli e carta che non darebbero tributi annuali. democratico della livellazione delle fortune... Sollecita i privati alla ricostituzione della quo- 1919 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE a centomila lire di rendita annua sopra il livel- ta stessa di capitale ceduto. Ristabilisce l’equi- lo proletario! Ma a noi può bastare (anche per librio. Libera il mercato o l’industria dal peso LA QUESTIONE TRIBUTARIA (3ª PARTE) non farci burlare dalla facile frode) di solleci- e dalle incertezze del domani tributario. Sol- tare la costituzione della proprietà collettiva, leva le energie produttive e del lavoro. Permet- costringendo frattanto la crescente proprietà te la devoluzione delle imposte ordinarie a privata a procurare essa stessa — da una parte scopi di utilità pubblica e a creazione di nuove sotto lo stimolo dei lavoratori chiedenti mag- ricchezze. Può contribuire alla costituzione di II. La politica tributaria dopo la guerra troppa parte della ricchezza mobiliare, per di- giore salario, e, dall’altra sotto la pressione dei un demanio collettivo di terre e alla partecipa- fetto suo proprio e per gli accennati difetti del- tributi devoluti a pubbliche provvidenze — un zione in aziende interessanti la comunità. E, 4° A) Imposte indirette sugli affari. le imposte sui redditi e sugli oggetti di godi- margine sempre maggiore di vita civile e so- nel particolare momento attuale, può assorbire Non è possibile un esame delle imposte su- mento, cui dovrebbe riferirsi come a presun- ciale alla massa che produce (7). la maggior quota di carta moneta ch’è in mano gli scambi o sugli affari, senza scendere a par- zione — e non favorisco abbastanza la devo- d’ogni capitalista e che contribuisce al rincaro ticolari tecnici qui non confacienti. Rilevata la luzione di legati o eredità a scuole, istituti di B) L’imposta straordinaria sul capitale. dei prezzi. Può includere la confisca dei pro- progressione inversa delle vigenti imposte sui cultura e simili — mentre tutto il prodotto del- Per queste stesse ragioni però, e per quanto fitti di guerra. E profitta in genere, senza dan- trasferimenti onerosi, e la facilità con la quale la imposta, elevata a maggiori quote, dovrebbe bene, siano ordinate le anzidette imposte diret- no per alcuno, degli alti prezzi correnti. ricadono a danno del più debole dei contraenti, essere dedicato all’allevamento, e alla educa- te, e per quanto ancora la classe dirigente si Sui particolari tecnici, ripartizione in rate, cioè del debitore o del produttore; bastano per zione dei bambini e dei miseri. proponga, come vedremo, di tirare la corda del- premii per immediato pagamento, ecc., non è ora pochi appunti intorno alla imposta sulle le imposte indirette e sui consumi, tutte insieme qui opportuno intrattenerci. successioni. B) Imposte sui consumi e Monopoli. non potranno mai essere sufficienti e adatte a Il Partito Socialista deve far trionfare il prin- La quale ha aliquote basse e minimamente Quando i seguaci di Stuart Mill rappresen- coprire lo sbilancio annuale conseguente alle cipio. E la classe dirigente sentirà la minaccia progressive col sistema a scaglioni — non tie- tano come unica ed eccellente l’imposta sul spese di guerra, in un Paese come il nostro, che che vi è dietro, che non avvenga per forza quel- ne alcun conto delle condizioni di età e di abi- «consumo», e si oppongono alla tassazione del non possiede una grande ricchezza. lo che oggi ancora può disporre per legge. s lità al lavoro degli eredi — si lascia sfuggire «guadagno» in quanto può duplicare ingiusta- 20 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

mente la imposizione (prima sul reddito, e poi L’abolizione dei dazii, specialmente comu- da Marescotti-Einaudi colpirebbe anche l’uva tro massimi più o meno empirici, e vincolate di nuovo sull’interesse della quota di reddito nali, non vuole secondare alcun pregiudizio ad uso alimentare e l’esportazione, e darebbe l’una all’altra da proporzioni fisse e costanti, risparmiata), ricorrono in sostanza a un afori- medievale o meridionale, ma soddisfa ad una il massimo eccitamento alle falsificazioni dei che possono apparire eque in un determinato sma aritmetico, per sostenere la tesi più van- molteplice utilità: liberare i consumi utili da vini. L’Ente nazionale, proposto dalla Com- momento e luogo, ma che toglierebbero in so- taggiosa allo accumulo di ricchezza privata. ogni costrizione o diminuzione — con l’au- missione del dopo-guerra, spaventa per la sua stanza, agli Enti locali anche l’ultima residua La finanza non è scienza astratta di verità as- mento del consumo e col minor costo delle ma- difficoltà e macchinosità. Ottima ci sembra in- facoltà di un razionale adattamento alle diver- soluta, ma è scienza di utilità politica. E, in terie prime e del mantenimento, sviluppare le vece, sotto l’aspetto tecnico e politico insieme, se necessità dei luoghi e dei tempi. ogni caso, la utilità dei lavoratori, come utilità industrie e i commerci — restituire al lavoro la costituzione obbligatoria di Consorzii locali Quanto al rendimento: la 1a darebbe certa- più generale, e potenzialmente universale, è la produttivo una notevole somma di energie di produttori, simili alle nostre Cantine sociali, mente meno di oggi ai Comuni che sono già migliore verità. umane oggi oziosamente impiegate nella per- per la fabbricazione di tipi costanti e garantiti arrivati a tre o quattrocento centesimi di eraria- La stessa finanza ortodossa o liberale ha do- cezione del balzello — togliere di mezzo la di vino, e la vendita con recipienti e contras- le; la 2a e la 3a darebbero assai di più, ma non vuto del resto riconoscere che il consumo non sempre più grave spesa di esazione, arrivata già segni particolari, con diritto di esclusiva. tanto per virtù propria delle sovrimposizioni è sempre l’opposto del risparmio, non è distru- in qualche luogo al quarto o al terzo del pro- Naturalmente, così del vino come degli altri sostituenti, quanto per l’accennato difettoso re- zione, anzi più spesso rappresenta la forma mi- dotto lordo — evitare i pericoli di un’imposta oggetti la imposta è «sul consumo»; non gra- golamento delle imposte attuali sostituite. E gliore di risparmio, servendo al mantenimento che si contrae precisamente nei periodi di crisi verebbe quindi mai sulla produzione destinata nessuna risoluzione è data infine a quello ch’è e al progresso individuale e umano. E quindi, più bisognevoli di entrate. Senza dire che, ad alla esportazione. invece il problema più urgente della finanza da una parte, i teorici ammettono che almeno ogni dazio di confine abolito, può corrisponde- comunale — l’abolizione del dazio consumo. codesta specie di consumo non dovrebbe mai re una facilitazione per la esportazione dei pro- 5° I tributi locali. essere diminuita da alcuna imposizione; dal- dotti nazionali, e che la libertà degli scambi L’ordinamento vigente dei tributi locali è as- * * * l’altra, i pratici mirano, con Gladstone, a pa- moltiplica i vincoli tra le nazioni ostacolandone sai difettoso. Le imposte minori (famiglia, va- reggiare le due somme delle imposte sul con- la capacità di isolamento e di guerra. lore locativo, esercizi e rivendite, bestiame, vet- L’ unica sovrimposizione che può, secondo sumo e delle imposte sulla ricchezza. Vanno tassati al contrario i consumi voluttua- ture e domestici, ecc.), anche se potenzialmente noi, essere mantenuta, anche perché meno sog- Qualcuno ha preteso che l’Italia avesse già rii, e specialmente quelli più diffusi e radicati, buone, sono mal coordinate e costrette il più so- getta a trasferirsi sugli strati inferiori di popo- raggiunto codesto ideale posticcio della demo- lazione, è la fondiaria; ma senz’altre limitazio- crazia. Altri che ne fosse poco lontana. Ma tut- ni fuori di quelle suggerite dalla utilità locale. te le tabelle dimostrative finora addotte sono L’imposta fabbricati (oltre a quella sulle inesatte o insufficienti, perché dimenticano aree fabbricabili e l’imposta di miglioramento) quanta parte delle cosiddette imposte dirette si può invece, per quanto sopra è stato detto, di- converte invece in imposta sul consumo, inci- venire una imposta principale locale con rego- dendo sul lavoratore. lamenti che si adattino ai singoli Comuni più Così i 300 milioni di una tipica imposta di- o meno urbani o rurali. Così il dazio consumo retta o sovrimposta, quella sui fabbricati, rica- potrebbe essere subito abolito, perché nelle dono in massima parte dal proprietario sull’in- città, dove costituisce il cespite più importante, quilino, costituendo in realtà un’imposta sul sarebbe compensato dalla imposta fabbricati, consumo d’abitazione. risultandone tassato un consumo più propor- Così una notevole parte di tutte le altre im- zionato alla ricchezza delle singole famiglie, poste, sulla terra, sugli interessi sui mutui, sul- invece di un consumo quasi uniforme per tutte. le rivendite, sugli affari; ecc., ricade, come ho E lo Stato avrebbe risarcita la sua quota con volta per volta accennato, dal capitalista sul l’imposta sul vino, alla quale potrebbero par- contraente più debole, sul produttore, sul la- tecipare anche le Provincie. voratore, sul consumatore. Le imposte vigenti su le vetture, i domestici, E, se si potesse allora calcolare con minu- le automobili, i pianoforti, i bigliardi, i cani, ziosa precisione quale e quanta parte delle im- possono integrarsi, come ho detto prima, in poste direttamente colpisca la ricchezza -senza una imposta più generale sugli oggetti di go- ripercuotersi sugli strati inferiori, credo che dimento (mobili, vasellame, quadri, sculture, neppure un quinto della somma complessiva stemmi, ecc.) di più facile accertamento dentro di lutti i tributi ne resterebbe compresa. la ristretta cerchia di un Comune. Mentre l’im- posta Esercizii e Rivendite (oltre quella sul be- * * * stiame), svincolata dai limiti attuali, allargata per avere un maggiore rendimento e più sicuro, vente entro massimi inadeguati e regolamenti a tutte le industrie, professioni, prestiti di de- Perciò è necessario: e quelli più facilmente controllabili, per la sem- retrivi, che le hanno fatte poco redditizie quasi naro, ecc.. e stabilita con aliquote dall’1 al 1°) che le aliquote delle imposte normali di- plicità e il minore costo di percezione. E, poiché dappertutto (1) e in qualche luogo odiose. 10% del movimento economico complessivo rette sui terreni, fabbricati e R. Ma., per non così la scelta, le aliquote e il modo della perce- Le maggiori sono costituite dalla sovrimpo- lordo, può dare un rendimento notevolissimo, gravare sui consumatori, siano le più tenui zione costituiscono problemi prevalentemente sizione sui terreni e fabbricati, i cui limiti le- al quale contribuirebbero poco i redditi di puro possibili, con funzione prevalentemente indi- tecnici, basterà qui qualche accenno. gali servono unicamente come pretesto all’Au- lavoro dove il movimento economico è dato catrice; mentre imposte maggiori e principali I monopolii sul tabacco e sul lotto sembrano torità superiore per calpestare ogni autonomia dal solo stipendio o salario, e molto i redditi dovrebbero essere la complementare sui red- aver fatto buona prova, pur che si vada soppri- locale e ostacolare le migliori e più moderne da capitale dove il movimento si complica con diti o la patrimoniale, che, per la loro persona- mendo via via qualche Banco, qualche Ruota e iniziative; e dal dazio consumo, di cui non si tutto il capitale in circolazione. lità, sono le meno soggette a una indiretta tra- qualche estrazione. Al caffè, del quale oggi tan- sa se più deplorevole sia il sistema dei Comuni Su questa somma di imposte, quasi tutte au- slazione. E questo già sostenemmo in contra- to si disputa, sembrano inoltre convenire forme chiusi o dei cosiddetti Comuni aperti. tonome, può infine adagiarsi la imposta di fa- sto con l’ordinamento attuale, che non conosce d’imposizione meno costose, più redditizie è miglia, simile alla imposta erariale comple- le seconde, mentre spinge le prime ad aliquote meno limitatrici del commercio e del transito. * * * mentare progressiva sui redditi, ma autonoma del 25%; e in contrasto con lo stesso progetto Del carbone, petrolio e zucchero, non si dovreb- anch’essa, e desunta più particolarmente da Meda, il quale, fino a 50.000 lire di reddito be neppure parlare di monopolii a scopo fiscale; Le proposte Meda di riforma sono le seguenti: tutti gli indizii di ricchezza e di consumo locali complessivo annuo, applica la complementare potrebbero avere soltanto scopo sociale. 1a mantenere la sovrimposizione sui terreni prima tassati con quelle. con aliquote variabili tra l’1 e il 10%, e la pa- Sui conti dei grandi alberghi, dei ristoranti e fabbricati, ma limitata dentro un secondo Così, con una più semplice riforma, gli Enti trimoniale non mai superiore al 2%, mentre al- di prim’ordine e delle pasticcerie, sui biglietti massimo assolutamente insuperabile di 100 o locali avrebbero a loro disposizione un com- le primitive imposte normali applica aliquote dei café-chantants, delle operette, delle pocha- 75 centesimi; plesso veramente autonomo ed elastico di tri- del 9, 12 e più spesso del 15 o del 18%; des, delle cinematografie non educative, sui 2a sostituire la tassa di famiglia con una so- buti, parallelo ma indipendente dallo Stato, e 2°) che le imposte indirette colpiscano uni- Casini, i Circoli di divertimento, i balli, i gio- vrimposizione sulla imposta complementare atto a svilupparsi seguendo le necessità della camente i consumi voluttuarii o quasi volut- chi di sorte e di azzardo, oltre che su le profu- erariale, fino a un massimo di 20 centesimi; spesa. s tuarii, esentandone in ogni caso i consumi di merie, le pietre e i metalli preziosi, le pellic- 3 a sostituire la Esercizii e Rivendite con Giacomo Matteotti prima necessità o di sociale utilità. cerie, le piume, i guanti, gli orologi d’oro e min imposizione del 2% sui redditi da indu- d’argento, ecc., potrebbero non difficilmente strie, commerci e professioni, già accertati dal- NOTA * * * prelevarsi imposte redditizie con l’aliquota mi- lo Stato. nima del 10%. Meno una irrisoria tassa di patente per gli (1) Una settantina di milioni all’anno tutte Quindi imposte sul sale, sui fiammiferi, sul La birra e i liquori sono facilmente soggetti Esercizii aventi un reddito inferiore alle 1200, insieme. Però la tassa di famiglia in alcune cit- petrolio, sul grano, sulle carni, sui foraggi, sui a imposte di fabbricazione. Ma il consumo, sono dunque tutte, almeno nella sostanza, so- tà, e la tassa esercizi e rivendite, bene applicata concimi chimici, sui metalli da lavoro, sui tes- che in Italia potrebbe dare il più alto reddito, vrapposizioni che ribadirebbero la dipendenza alle aziende agricole nei Comuni rurali del Po- suti comuni, sui combustibili, sull’energia di qualche centinaio di milioni, è il vino. Il me- del Comune dallo Stato, escludendo ogni au- lesine, hanno potuto dare anche da sole un ren- elettrica, sulla carta, sui materiali da costruzio- todo vigente del dazio e però inadeguato ed in- tonomia di sviluppo tributario locale. Più an- dimento di oltre 5 lire per abitante. Il focatico ne, sui medicinali, ecc., comunque percepite, giusto e dovrebbe essere abolito con tutti i da- cora, tutte codeste sovrimposizioni comunali o testatico è invece specialmente odioso nel non possono più essere tollerate. zii comunali. L’imposizione sull’uva suggerita e le provinciali, sono costrette nel progetto en- Meridionale. CRITICAsociale ■ 21 3-4 / 2011

oiché è stata sollevata su que- 1919 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE Ultimo punto. Il numero delle Università è P ste colonne la questione uni- eccessivo. Le ventuno città d’Italia, che hanno, versitaria, vorrei metterne in SPUNTI UNIVERSITARI per lo meno, la Facoltà di giurisprudenza, sono rilievo qualche aspetto diverso. anch’esse un incentivo al male; specialmente Anzitutto vi è in Italia uno squilibrio troppo quando la clientela è assicurata con indulgenze profondo tra l’alta e la minore cultura. A scen- plenarie e dispense da ogni servizio. dere specialmente nell’Italia meridionale, e a Giacomo Matteotti In ogni caso il numero va a danno della qua- levarne via il gruppo intermedio dei sensali lità: poiché non è possibile moltiplicare per d’ogni commercio e dei parassiti che a biglietti venti i Gabinetti, gli impianti, i Musei, le mac- di raccomandazione si disputano i piccoli im- chine, i palazzi e le cattedre specializzate, che pieghi pubblici, gli uomini sono o dottori o ormai tutti gli studi esigono. analfabeti. Vogliamo allora chiedere alle minori Uni- Le statistiche degli anni immediatamente versità di scomparire per lasciare solo i più precedenti alla guerra ci dicono che i profes- grandi alveari, ad uso Napoli? No, non vi è bi- sori d’Università (ordinari, straordinari e libe- sogno; le piccole città tranquille di provincia ri) erano più di 3000, mentre le maestre d’Asi- hanno particolari suggestioni per la quiete di lo infantile non arrivavano a 12.500. E, mentre alcuni studi; e a nessuna vorremmo domanda- i bambini italiani inscritti agli Asili infantili re il sacrificio di una gloriosa tradizione o la toccavano appena i 250.000, i giovani italiani rinunzia all’industria degli affittacamere, delle inscritti alle Università o Istituti equivalenti pensioni o dei bigliardi. salivano a 27 o 28 mila. Ma quando due o tre città di una stessa zona Cioè una proporzione enorme e incredibile, o regione hanno Università, perché non rinun- più che da 100 a 1000; quale in nessuna nazio- zierebbero ciascuna una o più Facoltà a van- ne d’Europa, tranne forse la Spagna, può rin- taggio dell’altra, con mutuo compenso? Invece venirsi. di avere numerose Facoltà della stessa specie Né si dubiti che quella proporzione segni e mediocri, ogni città potrebbe raggiungere soltanto lo scarso sviluppo degli Asili. La singolare fama e splendore per ciascuno studio sproporzionata quota degli studenti universi- particolare. tari ci è confermata anche da altri rapporti sta- A giovani di vent’anni poco importa se do- tistici: per ogni 100 inscritti alle Università vranno stare duecento invece di venti km. lon- non si hanno neppure 1000 bambini inscritti tani da casa. E dei professori sarà leso forse nelle tre classi elementari superiori dalle quali l’interesse alla nicchia che alcuno si fosse dovrebbero uscire i futuri uomini probabil- creata; ma non l’interesse reale e morale se, mente non analfabeti; e non si hanno neppure avvicinati in un più grande Istituto e con mag- 850 inscritti a tutte le scuole medie sommate giore ricchezza di strumenti, saranno incitati a insieme, Tecniche e Istituti tecnici, Ginnasi e gara sulle stesse materie, o se ne distribuiranno Licei, Complementari e Normali, Scuole In- i diversi capitoli secondo la maggior compe- dustriali e Artistiche. comunque comprendano tenza. anche otto anni di studio (1). Ciò significa che — di fronte alla massa pre- * * * valentemente analfabeta del popolo — la bor- ghesia italiana, piccola e grande, ha finora Ma che andiamo parlando di riduzione dalle pensato assai poco a fornirsi di quella media Università, se Trieste già ne reclama una di cultura che è necessaria per l’esercizio intelli- più? E dovrà averla, a rivendicazione di quella gente delle industrie, dei commerci, dell’agri- cultura cui rendevano omaggio concorde tutti coltura, cioè per lo sviluppo della ricchezza i socialisti dell’Austria contro la coalizione dei nazionale; preferendo spingere subito i suoi fi- borghesi nazionalisti di razza diversa, che vi gli, bene o male, volenti o nolenti, alla laurea vedevano solo uno strumento di concorrenza universitaria. materia speciale, si permettono di dimenticare Chi sa e ha le attitudini necessarie, proceda; e di dominio. o ignorare tutto il rimanente. Quindici giorni chi non sa dev’essere rimandato. La borghesia, Ma nella creazione della nuova Università è * * * di esercitazioni mnemoniche sulle famigerate che tiene ai titoli accademici e alle sinecure anzi la prima occasione per attuare le nostre dispense del professore, ormai ripetute fono- governative come agli ordini cavallereschi o idee. Si facciano innanzi le città d’Italia, e of- Ora la laurea universitaria è veramente quel graficamente, e tre settimane di forbici e di ai benefizi ecclesiastici del Medioevo, piatisce frano ciascuna alla città sorella una loro Fa- segno d’alta cultura, dal quale possiamo aspet- colla per la tesi di laurea, sono sufficienti a ad ogni momento dal Ministero nuove sessioni coltà di studii; avanti Catania, Genova, Sassa- tarci, nonostante lo squilibrio accennato, be- fabbricare un avvocato, il quale andrà a porta- di esami, nuove facilitazioni, in nome della ri, Ferrara, e invece di cortei e telegrammi of- nefizi morali e utilità materiali per il Paese? re per il mondo tutti i peccati dell’ignoranza guerra, in nome del terremoto, in nome del- frano ciascuna un tangibile segno dell’affetto Questo’ è il secondo punto importante. pretensiosa e sofistica. l’epidemia e d’ogni altro santo. Così chiunque fraterno. Per non assomigliare al calzolaio ateniese, Costì allora bisogna inferire il primo taglio. ha un pacco di cartelle del Prestito nazionale E Trieste stessa sappia smentire la diceria limito le mie osservazioni alla Facoltà di Lo studio delle leggi deve diventare uno studio vuol essere sicuro che il figlio diventerà un che l’irredentismo coprisse gli interessi mate- scienze giuridiche, senza per questo soverchia- serio, per lo meno quanto gli altri. Serio, pro- dottore, e avrà un posto onorevole nella classe riali della borghesia esclusa dagli uffici dallo mente restringere il campo d’indagine, se, su fondo e difficile: per allontanare da sé tutti gli dirigente. Stato straniero; non eriga una delle solite Uni- 4000 laureati annui, quasi il 40% è di laureati elementi inutili, per diminuire i parassiti socia- Ma il proletariato deve esigere senz’altro versità-omnibus, ne crei una tutta propria, che in giurisprudenza. li, per dare una vera cultura a chi per vocazione che gli studi siano aperti solo a chi abbia in- abbia gli studii e le cattedre corrispondenti alle E affermo che, da codesta esuberante sfor- o per intelligenza vuole entrare nelle ammini- telligenza, attitudine e volontà, all’infuori di peculiari sue condizioni etniche, geografiche, nata annua di giurisperiti, l’Italia attenda il mi- strazioni pubbliche, o difendere nei tribunali. ogni considerazione economica. I ricchi devo- marittime, commerciali, alla quale possano ac- nimo di utilità sociale; e vi ravvisa anche il mi- In capo al primo triennio o biennio comune no pagare tasse sempre maggiori per tutto il correre tutti i figli d’Italia bramosi di eccellere nimo di sostanzialmente alta cultura. per tutti, un esame generale e accurato deve at- corso degli studi, cessando lo scandalo dei cer- in quelle singolari discipline, mentre dal Lito- Minima utilità sociale; poiché la maggior testare nell’allievo la conoscenza sicura dei tificati falsi per ottenere le esenzioni, e respin- rale scenderanno in ricambio per le diverse cit- parte, di costoro o ha mirato al titolo più facile principi fondamentali delle scienze giuridiche gendosi al lavoro manuale quelli che non san- tà d’Italia i giovani che in altri studii sappiano solo per mostra o per postulare cariche pubbli- e amministrative. Nel secondo biennio o trien- no, o sanno poco e male. Per il popolo deve distinguersi. s che o per concorrere a impieghi che hanno mi- nio l’allievo frequenterebbe i corsi più conve- essere resa obbligatoria almeno la scuola ele- nima relazione con le conoscienze acquistate, nienti alla sua futura carriera e, col sussidio di mentare superiore; e gli deve esser facilitato, o infine per andare a ingrossare le file parassi- una sufficiente preparazione pratica nel quinto non solo senza aggravio ma anche senza dan- NOTA tiche di quell’avvocateria italiana che vive sul- anno, dovrebbe affrontare la prova finale, una no all’economia famigliare, con agevolazioni la litigiosità di popolazioni arretrate e sulla specie di esame di Stato, che garantisse la di vitto, di orari, di trasporti e con premi, l’ac- (1) I dati sono per i soli maschi, e sono de- teatralità retorica dei processi penali, quando scienza, la capacità e la attitudine alla profes- cesso a tutte le scuole integratrici, di prepara- dotti dall’Annuario statistico 1915 e 1916, in non d’intrighi e mediazioni per ogni genere sione da esercitare. zione all’esercizio intelligente delle arti e dei riferimento al 1914 e 1915. d’affari. mestieri. Non basta più l’elargizione di qual- I confronti non sono rigorosi, per dati omo- Minima cultura; poiché il laureato in legge * * * che borsa di studio o il convitto per determi- genei; converrebbe prendere un anno per ogni in Italia, se non ha avuto per suo conto una sin- nate categorie di persone: occorrono infine studio, ed in rapporto alla popolazione dell’età golare volontà di apprendere, assomiglia a Del resto, a tutti in genere gli studi superiori provvidenze sicure per ogni figliolo del popo- corrispondente. quegli specialisti di Multatuli, i quali, col pre- non dovrebbe più essere ammesso alcuno che lo che dia eccezionali speranze di buona riu- Ma il fenomeno è cosi imponente che basta- testo delle poche conoscenze raggiunte in una si trascinii a stento per il curricolo delle classi. scita anche per gli studi di alta cultura. no i dati grossolani. 22 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

1920 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE LA PROPORZIONALE NELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Giacomo Matteotti escludere dalla minoranza proprio gli elementi più rappresentativi o capaci di una lista, facen- a estensione della Proporzio- do riuscire quelli che il partito portava a pre- L nale alle elezioni amministrati- valente scopo di sostegno numerico della mag- ve è una necessità a cui ormai gioranza cui aspirava. difficilmente si sfuggirebbe, per ragioni non Noi proponiamo invece che ogni partito o solo di euritmia formale con le elezioni politi- gruppo possa, anche se presenta lista intera di che, ma per molte delle stesse ragioni che con- maggioranza, indicare quali fra i suoi candi- sigliarono la riforma nel campo parlamentare. dati esso presenti per la minoranza, nel caso Ed ecco che l’amico e collega on. Matteotti, che non riesca vittorioso; e possa indicarne insieme alla «Sezione Interni» del Gruppo So- tanti quanti sono i posti della minoranza, o an- cialista, ha studialo una proposta di legge che che meno se i presentatori dubitano di poterne probabilmente il Gruppo farà propria e di cui conquistare, in proporzione, solo una parte. esso pre senta qui le linee essenziali.

LA SCHEDA LA PROPORZIONALE Come dovrebbe esser fatta allora una scheda Dopo la prova delle elezioni politiche, si è per le elezioni amministrative, e quale Sarebbe chie sta da varie parti l’applicazione della Pro- il mar gine di libertà lasciato all’elettore? porzio nale alle elezioni amministrative. Ecco le nostre proposte conclusive: Ma finora la discussione si è svolta piuttosto La scheda sia di carta bianca, comune, di entro le file di ciascun partito, nella contem- formato unico, da piegarsi in quattro, senza bi- plazione del proprio esclusivo interesse; men- sogno di busta. tre, se alle ele zioni devono ancora partecipare Ogni scheda contenga un contrassegno i diversi partiti e le diverse classi, essa va por- stampato, conforme a una delle schede-tipo tata su di un terreno più alto e comune, ideale presentate. Il contrassegno che ottiene il mag- e pratico insieme. gior numero di suffragi in confronto di ciascun L’applicazione della Proporzionale va cioè altro, avrà eletta tutta la lista corrispondente, considerata in rapporto alla costituzione e rap- coprendo i due terzi dei seggi consigliari. presentanza ideale dei partiti o degli interessi, Sotto il contrassegno non occorre quindi e in rapporto al pratico funzionamento delle stampare la corrispondente lista presentata per Amministra zioni locali. la maggio ranza. Vi dovrà essere invece stam- Dal secondo punto di vista è certo anzitutto pata, e sempre conforme alla scheda-tipo de- che l’applicazione integrale (1) del sistema positata, la lista dei candidati indicati per la condurrebbe a gravi difficoltà. Lasciamo da minoranza – dando facoltà all’elettore di can- parte le Provincie e i Comuni nei quali un par- cellare quelli che meno gli aggradano, non mai tito o un aggruppa mento qualsiasi possiede la però di sostituire o aggiungere altri nomi. grande maggioranza, e dove quindi la Propor- Quindi, allorché, eseguito lo, spoglio, si at- zionale non avrebbe effetti pratici diversi dal tribuiranno, conforme a proporzione, i posti sistema maggioritario: ma nei Comuni e nelle della minoranza alle diverse liste concorrenti, Provincie, dove due o più partiti o aggruppa- riusciranno eletti, per ciascuna lista, quelli dei menti dispongono tutti di forze rilevanti, e nes- candidati indicati che avranno subito il minor suno raggiunge la maggioranza assoluta o la numero di cancellazioni supera appena, che cosa avverrebbe? Cosi, con la massima semplicità, ci sembra- O il gruppo eletto più forte rifiuta ogni alle- no garantite tutte le esigenze e tutti gli interessi anza con altri, ed è la crisi irresolubile, con propria rappresentanza, e di pesare poi con es- diverse schede, giochi di· gruppi, personali- legit timi, collettivi e individuali (4). nuove elezioni destinate probabilmente a rin- sa sulla Giunta amministratrice. La Propor- smi, ecc., è conveniente che ogni lista si pre- Così infine, dovendo la scheda essere stam- novare la medesima situazione; o esso è co- zionale favorirebbe cioè, nel momento stesso senti sotto un simbolo o un contras segno; e il pata e conforme la scheda-tipo, e non potendo stretto a contrarre una alleanza, più o meno della elezione, non più la formazione delle simbolo o contrassegno che consegue il mag- l’elettore aggiungere nomi o segni all’infuori inopinata o predisposta con altri gruppi, sul grandi correnti di interessi o di idealità politi- gior numero di voti, porti nei seggi della mag- di quelle striscie di cancellazione, pena la nul- fondamento inevitabile di recipro che conces- che, ma anzi lo spezzettamento, lo sminuzza- gioranza tutta intera la sua lista, senza diffe- lità della scheda medesima – saranno anche re- sioni e rinunzie agli stessi programmi che fu- mento di partiti e di gruppi; moltiplicando così renza di dignità o di voti tra gli eletti – perché si impossibili i segni di riconoscimento e rono più accentuati nel contrasto elettorale; o, all’infinito quelle probabilità di crisi, di com- tutti sono ritenuti indispensabili dai presenta- l’opera di corruzione o di coazione. s infine, esso tenta staccare, con mezzi che non binazioni, di rinunzie coatte e di ricatti, che già tori a formare quella maggioranza e quell’am- possono mai essere i più degni nè i più utili al ricorrono nelle ipotesi più favorevoli. ministrazione e ad attuare quel programma, Paese, singoli gruppi di avversari, per conso- che sono stati presentati insieme agli elettori. NOTE lidarsi una maggioranza artificiosa; se addirit- tura o più spesso non saranno gli stessi gruppi LA MAGGIORANZA (1) Dal resto gli stessi proponenti del siste- che ne faranno un continuo ricatto. LA MINORANZA ma in Italia lo limitano alle grandi città. E, do- In ogni caso, oltre la continua minaccia di È quindi invece idealmente e praticamente E LA PROPORZIONALE ve la Proporzionale è applicata all’estero, si crisi c di nuove elezioni, l’apparente maggiore più utile che esca dalle elezioni un gruppo ammette, per es., che il partito prevalente ab- sincerità dei partiti nelle elezioni celerebbe ne- omogeneo di maggioranza, capace di formare Diversa cosa è invece per la minoranza. Ivi bia almeno la metà dei seggi – ciò che in so- cessa riamente le più opportunistiche ed insta- e condurre l’Amministrazione per quel mini- possono a buon diritto chiedere di aver voce an- stanza riconduce al sistema maggioritario. bili combinazioni successive. E mentre, col si- mo tempo di 3 anni, nel quale si può tradurre che i partiti, i gruppi, gli interessi più ristretti. (2) 1° anno: assestamento – 2° anno: inizia- stema maggioritario, sono gli elettori medesi- in atto e giudicare un programma amministra- Concedendo alla minoranza, in complesso, tive – 3° anno: sviluppo e risultati. mi che controllano la nobiltà o la convenienza tivo (2). una quota più alta dell’attuale dei consiglieri’ (3) Cfr. art. 130, 147, 149, 165 della Legge di un’alleanza palesemente contratta; con la Perciò, anche sopprimendo le inutili esigen- assegnati al Comune o alla Provincia, cioè un Comunale e Provinciale. Proporzionale, tutto (contratti, rinunzie e ricat- ze di votazioni pletoriche (3), è necessario che terzo, tutte le liste, all’infuori di quella vitto- (4) E possono anche senza pregiudizio, anzi ti) avverrebbe dopo, in contraddizione coi pro- alla lista vittoriosa in confronto di ciascun’al- riosa che avrà la maggioranza, vi dovrebbero devono, col nostro sistema, essere abolite le di- grammi elettorali e all’ombra di una pretesa tra, siano attribuiti, all’infuori di ogni calcolo partecipare in proporzione dei voti raccolti, col stinzioni delle frazioni nei Comuni, o dei Man- necessità. proporzionale, i due terzi dei Consiglieri asse- sistema del quoziente razionale – a differenza damenti nelle Provincie. La lista di maggioran- Tanto più che, per il numero grunde dei con- gnati al Comune o alla Provincia. del sistema vigente che concede la minoranza za ha interesse a raccogliere i suffragi di tutte siglieri delle Provincie e dei maggiori Comuni, Anzi, ad impedire che nei paesi meno edu- a un solo partito, escludendone gli altri le frazioni o di tutti i Mandamenti; e se questi non vi sarebbe gruppo localistico, affaristico cati alle lotte politiche e civili la maggioranza Ma un altro inconveniente presenta la legge veramente credano di avere un interesse tutto o partico laristico, per quanto piccolo, che non si disgreghi nella stessa votazione, per cancel- at tuale; un gruppo qualsiasi della stessa parte proprio, potranno accordarsi per la conquista potesse spe rare di far uscire dalle elezioni una lazioni, sostituzioni di nomi, combinazioni di o av versario, può oggi, con un facile gioco, autonoma di una quota di minoranza! CRITICAsociale ■ 23 3-4 / 2011

1921 ■ DISCORSO DI GIACOMO MATTEOTTI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI LA LOTTA AGRARIA NEL POLESINE

Giacomo Matteotti Quindi alla casa del presidente della Depu- tazione non si apre. Tentano di sforzare la por- ATTEOTTI. ...Nel Polesine ta, non riescono; saltano sul poggiolo lo, sfor- M la situazione offre un esem- zano. Il disgraziato vuole difendersi con la ri- pio così tipico, che lo stesso voltella, ma, la moglie e la madre lo dissuado- Sottosegretario di Stato agli Interni finalmente no, lo inducono a fuggire. I colpi di rivoltella ha dovuto riconoscerlo. lo inseguono quasi nudo per la strada. Egli va Siamo in una regione di tradizioni essenzial- alla caserma dei carabinieri, ma essi tardano mente pacifiche. Forti lotte agrarie ed econo- un’ora ad andare, perché i carabinieri non ci miche si sono trascinate per mesi ed anni nel sono per mettere in galera i delinquenti, che Polesine, e nessuno ne ha parlato, perché non vanno ad assalire le case di notte. E intanto la si sono verificati atti di violenza. masnada penetra nella casa; prende le donne, Vi possono essere, stati casi improvvisi di la moglie, la madre del disgraziato e colla ri- folle incoscienti, ma noi ci siamo messi sem- voltella in pugno vogliono che indichino dove pre, di mezzo con l’esempio e con la propa- è nascosto. ganda e anche gli avversari possono testimo- E continua cosi la storia, ma nessuno viene, niare questa nostra opera di educazione. Perciò nessuno è scoperto, nessuno sa chi siano i de- il Polesine non pareva dare col suo atteggia- linquenti. mento alcuna giustificazione alle incursioni e Nella stessa via, una viuzza di Adria, abita- agli atti, che ora vi si manifestano. no gli agenti investigativi; tutta la strada è a Ma come si manifestano? Ecco quello che rumore, tutti gridano per quello che sta avve- il Sottosegretario di Stato ha trascurato di dir- nendo; ma gli agenti investigativi non sentono ci. Si manifestano nella forma più orribile, che nulla e non si fanno vedere. (Commenti — mai altrove si sia vista. Apostrofi dall’estrema sinistra al banco del Governo).

COME AL TEMPI DEL BRIGANTAGGIO L’ORDINE DELLA CAMERA DEL LAVORO: VILTÀ Nel cuore della notte, mentre i galantuomini sono nelle loro case a dormire, arrivano i ca- Notte per notte, giorno per giorno, sono così mion di fascisti nei paeselli, nelle campagne, incendi ed assassini che si commettono. Leggo nelle frazioni composte di poche centinaia di sul «Corriere del Polesine», l’organo degli abitanti; arrivano accompagnati naturalmente agrari, che la Casa del Popolo di Gavello è sta- dai capi della Agraria locale, sempre guidati ta bruciata: e non si dice, nemmeno il perché; da essi, poiché altrimenti non sarebbe possibi- perché da parte nostra, per lo meno da parte le conoscere nell’oscurità, in mezzo alla cam- dei nostri organismi responsabili, non vi è stata pagna sperduta, la casetta del capolega, o il mai nessuna provocazione. L’ordine della Ca- piccolo miserello Ufficio di collocamento. mera del Lavoro è di non fare nessuna provo- Si presentano davanti a una casetta e si sente cazione. L’ordine è: restate nelle vostre case: l’ordine: Circondare la casa. Sono venti, sono non rispondete alle provocazioni. Anche il si- cento persone armate di fucili e di rivoltelle. lenzio, anche la viltà sono talvolta eroici. Que- Si chiama il capo-lega e gli si intima di scen- sto è l’ordine; ma, malgrado questo, si brucia- dere. Se il capolega non discende, gli si dice: no le Case del Popolo. E allora non è più lotta Se non scendi ti bruciamo la casa, tua moglie MATTEOTTI: A Pincara, piccolo paese in Ad Adria, pochi giorni or sono, è avvenuto politica, non è più protesta, non è più reazione. e i tuo figlioli. Il capolega discende; se apre la mezzo alla campagna, a mezzanotte arriva un un incidente fra un fascista ed un facchino. Il Qui si tratta di un assalto, di una organizzazio- porta, lo pigliano, lo legano, lo portano sul ca- camion davanti all’Ufficio di collocamento, facchino fu ucciso dal fascista. Sarebbe dovuto ne di brigantaggio. Non è più lotta politica; è mion, gli fanno passare le torture più inenar- una miserabile bicocca, una stanzetta. Non c’è bastare. Ma invece nella notte seguente arri- barbarie; è medioevo. Dobbiamo noi combat- rabili fingendo di ammazzarlo, di annegarlo, nessuno dentro, ma per assicurarsene meglio i vano ancora i camion, perché i fascisti non tere la lotta politica in questa maniera? Siamo poi lo abbandonano in mezzo alla campagna, fascisti sparano a mitraglia, di cui si riscontra- erano paghi di avere ammazzato un uomo so- anche, noi autorizzati a metterci su questo ter- nudo, legato ad un albero! no le tracce sul muro. Non c’è nessuno; allora lo. E vanno, dopo l’una di notte, alla casa del reno? Ma vi levaste allora almeno di mezzo, Se il capolega è un uomo di fegato e non fuori la benzina e si brucia tutto. segretario della sezione socialista, lo prendo- voi del Governo, e ci lasciaste combattere con apre e adopera le armi per la sua difesa, allora Poi vanno alla casa del sindaco, sempre do- no, lo legano, lo portano sull’Adige, fingono dignità, a parità di condizioni. E noi sapremmo è l’assassinio immediato che si consuma nel po la mezzanotte, non lo trovano per puro ca- di immergerlo nel fiume, o di legarlo coi piedi mettere a posto i briganti, il vostro intervento cuore della notte, cento contro uno. Questo è so. La moglie è all’ospedale, la figlioletta dice: dietro il «camion» e poi lo abbandonano lega- è intervento a favore dei briganti. il sistema nel Polesine. «Mio padre non c’è». Non ci credono, lo van- to ad un palo telegrafico in provincia di Pado- Ricordate: gli anni scorsi, ed anche que- A Salara (i fatti sono consacrati tutti negli no ricercando nei piccoli ripostigli, non lo tro- va! E il «Corriere del Polesine», l’organo degli st’anno, quando l’Emilia era in fiamme per la stessi rapporti dell’Autorità), a Salara un di- vano, ma intanto una vittima la vogliono, e agrari, ha il coraggio di far l’esaltazione di lotta economica, la provincia di Rovigo tace- sgraziato operaio di notte sente bussare alla vanno più in là, nella campagna deserta, alla questo fatto selvaggio e vergognoso. Poi, sem- va. Quando nello stesso Veneto, nella provin- porta. «Chi è», domanda. «Amici!», gli si ri- casa del capolega che dorme. Circondano la pre nella stessa notte, mentre, naturalmente, i cia di Padova, succedevano episodi di violenza sponde. Apre e si accorge di aver davanti una casa. Duecento colpi di moschetto e di revol- carabinieri dormono (poiché la Sottoprefettura contro gli agrari, verso cui si agiva violente- banda di armati. Tenta di rinchiudere la porta; ver punteggiano i muri della casupola da ogni era stata preavvisata nella giornata della spe- mente per obbligarli a firmare, la provincia di ma glielo impediscono con un piede, e attra- lato. Il disgraziato scende e difende col petto dizione fascista e quindi la consegna era di Rovigo taceva. Vi furono cinque mesi di di- verso alla fessura venti colpi di fucile e di ri- l’ingresso della sua casa; cinquanta colpi cri- russare), mentre i carabinieri dormono, la stes- scussione, tre mesi di lotta agraria, tre mesi di voltella lo distendono cadavere. vellano la porta ed egli è ucciso nella sua casa sa banda armata si presenta alla casa del pre- sciopero, ma con incidenti minimi, trascurabi- A Pettorazza il capolega sente battere alla stessa. (Commenti). sidente della Deputazione provinciale di Ro- li. Se avvennero, furono episodi di violenza sua casa di notte, sempre di notte. Gli si dice Quando il disgraziato difensore della casa è vigo. Battono alla porta di casa. «Chi è?». «La improvvisi, imprevisti, di folle incoscienti, Ma che è la forza pubblica. Il disgraziato crede, caduto, con due colpi dentro il petto, dietro la forza», rispondono. Perché avviene anche che da parte nostra è venuta allora sempre la de- apre. Lo prendono, lo legano, lo bastonano, lo porta che difendeva, e la moglie lo sorregge molti della masnada sono vestiti in divisa, plorazione, la sconfessione. Oggi invece dalla trascinano per tutta la Provincia di Padova, fra le braccia, entrano, (io sono stato a vedere quando anche alle loro gesta non partecipano, parte avversaria vi è la glorificazione dell’as- esponendolo al ludibrio di tutti, fino a che lo la casa e ne ho riportata un’impressione tre- come a Lendinara, tenenti del regio esercito sassinio. Questa è la differenza! Vi sono stati, abbandonano in mezzo alla strada. Quel disgra- menda) entrano inveendo, s’assicurano che il addetti alla requisizione. Battono dunque, di- anche da parte dei nostri, atti di follia. Un atto ziato ritorna a casa, denunzia il fatto, e il bri- morto sia veramente morto e scuotono violen- cendo che è la forza pubblica. di violenza fu commesso a danno di un catto- gadiere dei carabinieri lo arresta! (Commenti). temente il figlioletto, che con le sue grida de- Nelle disgraziate campagne del Polesine or- lico partigiano dell’on. Merlin. Ebbene, noi lo GALENO: E il capo della spedizione vien nunciava sulla strada, nella notte, l’assassinio mai si sa che, quando si batte di notte alla por- abbiamo deplorato; lo abbiamo condannato. fatto cavaliere su proposta del ministro di agri- del padre. Egli ne porta sulle braccia ancora il ta di casa, e si dice che è la forza pubblica, è Non abbiamo mai fatta l’apologia di coloro coltura! segno malvagio! (Commenti). la condanna di morte (Commenti). che avevano commesso questi atti. E oggi l’as- 24 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

sassinio premeditato e organizzato è la ricom- dell’ordine che avvertì il capo degli agrari che di Rovigo. Ma allora che cosa ci resta a fare? disciplina. Questo non ci sentiamo più di con- pensa di quel nostro atteggiamento. egli sarebbe stato responsabile, quel giorno Noi continuiamo da mesi e mesi a dire nelle sigliare, e nelle nostre assemblee ormai vi so- Nel Polesine sono sempre state sconosciute nulla avvenne, perché, quando le autorità vo- nostre adunanze che non bisogna accettare le no delle parole che non possiamo più oltre le taglie, che sono state ricordate, alla Camera. gliono, ottengono: quando vogliono, conosco- provocazioni, che anche la viltà è un dovere, sopportare. Voi del Governo assistete inerti o I boicottaggi si contano sulle dita: sempre nei no i capi agrari della delinquenza organizzata. un atto di eroismo. Ma abbiamo continuato a complici. Noi non deploriamo più, non do- paesi ultimi organizzati, e meno bene organiz- Il Governo telegrafa, è vero, il prefetto fa te- predicare per troppi mesi, o signori del Gover- mandiamo più nulla. Ora voi siete informati zati. Ma, lo può riconoscere l’onor. Merlin, do- legrammi, circolari, è vero, ma tutto questo no, invano; non ci sentiamo e non possiamo delle cose; la Camera è avvertita. ve sono avvenuti, noi ci siamo interessati per che vale? Quando il tenente della requisizione più oltre dire ai nostri che la disciplina può se- Questo è quello che volevo dirvi. (Applausi farli cessare. cereali di Lendinara si fa guida di spedizioni, gnare la loro morte, non possiamo più oltre or- all’estrema sinistra: commenti). s Non disconosciamo, dunque, che errori sia- e l’autorità di pubblica sicurezza lo riconosce dinare che si lascino uccidere ad uno ad uno, no stati commessi dalle nostre folle: erano da a capo di quelli che sparano sulle piazze, quel sgozzare uno per uno, per amore della nostra Giacomo Matteotti troppo poco tempo educate e venivano dalla tenente per due giorni è messo a disposizione guerra. Ma ci siamo sempre interessati e ab- dell’autorità militare di Rovigo; ma il terzo biamo sempre cercato di educarle. Nel Polesi- giorno è restituito alle sue funzioni nella Com- ne non ci furono offese al patriottismo. I nostri missione dei cereali (Commenti) contadini non hanno disertato, non hanno avu- Un altro tenente dei carabinieri che finge di to bisogno dei decreti di amnistia. I nostri con- contenere le spedizioni facinorose è un noto tadini sono andati tutti al fronte, hanno com- amico di organizzatori fascisti e fu udito pren- battuto, son morti, o son tornati mutilati e fe- dere accordi con loro dentro i locali di un pub- riti. Se qualcuno si è imboscato, se qualcuno blico Ufficio. Il comandante dei carabinieri non ha combattuto, questi appartiene agli agra- agisce spesso a rovescio delle istruzioni pre- ri che in massa hanno ottenuto l’esonero (Ap- fettizie. Il brigadiere di Lendinara, ove è stato plausi all’estrema sinistra) E gli agrari del Po- compiuto l’assassinio durante la notte, man- lesine non sono stati mai patrioti, neanche du- gia, beve, canta e spara coi fascisti. rante la guerra, perché nei conversari loro era- A Loreo i fascisti su di una strada assaltaro- no più contrari alla guerra che non lo fossimo no un povero disgraziato, lo picchiarono e poi noi socialisti. si presentarono al comando dei carabinieri di- chiarando di avergli sequestrato una rivoltella. I carabinieri, invece di arrestare coloro che lo LA LOTTA AGRARIA avevano picchiato e assalito e perquisito, so- stituendosi se mai alla pubblica autorità, arre- E allora perché tutto questo? Il perchè c’è e starono lo stesso disgraziato e insultato. lo ha confessato lo stesso onorevole Corradini: Sono metodi e sistemi che hanno perfino è la lotta agraria. Il 28 febbraio scadevano i meravigliato l’autorità politica. Perciò la mia vecchi patti. interrogazione era diretta al ministro della Le nostre organizzazioni proposero che si guerra, troppe volte assente da questi banchi continuassero i vecchi patti fino alla ripresa della Camera, per sentire le sue responsabilità. delle trattative. Gli agrari non vollero accetta- PRESIDENTE — On. Matteotti, la prego di 1921 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE re. Essi volevano rompere i patti perché vole- concludere! vano rompere le organizzazioni proletarie. E MATTEOTTI — Ho detto che il sottopre- IL TERROR BIANCO NEL POLESINE hanno affermato pubblicamente che, per rom- fetto era avvisato della presenza dei fascisti in pere le organizzazioni, non disdegneranno, se Adria, e la notte che andarono a prendere nella occorrerà, di abbandonare le terre, di lasciarle sua casa il Presidente della Deputazione pro- perfettamente incolte. Hanno detto che non fa- vinciale, i carabinieri perciò appunto dormiva- ranno le semine per non compromettere le loro no profondamente e non udirono nulla, mentre Giacomo Matteotti E da allora, borgata per borgata, passa la di- borse (Commenti dall’estrema sinistra – Viva- per due o tre ore in città si udirono spari, inse- struzione, la minaccia, il terrore per tutti i 60 ci apostrofi). guimenti, rumori. Nessun carabiniere apparve iprendere la storia documen- piccoli Comuni del Polesine. A uno a uno, nel Gli agrari minacciano così l’abbandono del- se non alle 4.40 del mattino, quando, come R tata delle violenze agrario- breve volgere di due o tre settimane, essi sono le terre, delle colture, se i contadini non accet- nell’episodio dei «Maestri Cantori», i ladri e fasciste nella Provincia di invasi di giorno da turbe di centinaia di forsen- tano di abbandonare la mano d’opera in balia gli assassini erano scappati, la luna sorgeva e Rovigo, al punto in cui si fermarono gli accen- nati, che bastonano chiunque è loro indicato dei padroni, stroncando i loro Uffici di collo- tutto era ritornato in tranquillità. ni del 10 marzo alla Camera (V. in Critica So- come socialista dagli Agrari locali, penetrano camento. Essenzialmente a questo si mira, per- Fino a questo si arriva: che, mentre lo chaf- ciale dell’1 e 15 aprile, n. 7, pag. 107 e segg.), nei locali, distruggono il mobilio e asportano ché non si fanno questioni di salario, ma si po- feur, che ha condotto l’automobile assassina di non è cosa semplice. oggetti; di notte, a gruppi, con la maschera e i ne in questione soltanto l’esistenza delle orga- Pincara, ha deposto e indicato persone; mentre Poiché quello che fin allora sembrava anco- moschetti, sparano a mitraglia per le strade o nizzazioni proletarie. E del resto l’on. Corra- è noto chi montava l’automobile, chi la pagò, ra episodio staccato e singolare, per quanto ri- lanciano bombe, entrano nelle case di chiun- dini lo ha riconosciuto. chi andò a compiere l’assassinio, il procuratore petuto, doveva poi diventare la cronaca di ogni que faccia parte di una amministrazione comu- Si è giunti persino a questo: che, mentre i del re, ancora dopo parecchi giorni, mi dichia- giorno e di ogni piccolo Comune, moltiplican- nale, di una Lega di resistenza, di una Coope- patti liberamente sottoscritti per le valli giun- rava che non sapeva nulla, e che egli non ha dosi all’infinito nelle forme più fantastiche che rativa o simili e, tra il terrore indicibile delle gevano fino al 29 agosto di quest’anno, gli l’abitudine di leggere i giornali. (Commenti). il crudele medioevo, il più inumano regime co- donne e dei figli, minacciano, violentano, in- agrari li hanno stracciati e hanno mandato a loniale abbiano potuto inventare. cendiano, estorcono dichiarazioni, impongono casa i lavoratori. Lo stesso Sottosegretario di Nello stesso giorno in cui il deputato socia- cose vergognose, o costringono a fuggire di- Stato all’Interno l’ha detto e deplorato poco fa. “LA VILTÀ È UN ATTO D’EROISMO” lista si avviava tranquillamente con un caval- speratamente per la campagna. Ora per l’assassinio di Solara sono stati arre- lino a un convegno in Castelguglielmo, e tro- In tal modo le organizzazioni non possono stati i figli di agrari locali, ma soltanto perché Qui non si tratta di fatti singoli, di piccola vava invece allineati sulla piazza duecento ar- più riunirsi, le Case del Popolo, gli Uffici di si è trovato una volta tanto un ufficiale che ha polizia. Voi avete detto di aver preso delle mi- mati che sparavano come pazzi e lo catturava- collocamento divengono inabitabili per il pe- fatto il suo dovere. sure che non sono state osservate. Ma qui si no perché non consentiva a rinnegare né cose ricolo immediato di incendio e di morte. Le Chi conduce le bande a Lendinara? Gli agra- tratta piuttosto di riconoscere una organizza- dette né pensieri; a Adria andavano invece a stesse riunioni legali divengono oggetto di vio- ri. A chi appartengono i camion per le spedi- zione, una associazione a delinquere, la quale sfondare, alle tre di notte, la porta dell’abita- lenza: una Giunta comunale riunita è comodo zioni? Agli agrari. Nessun camion, onorevole si vanta nei giornali, con manifesti, vistati dal- zione del cav. Canilli, colpevole di avere pretesto per un gruppo di delinquenti a entrare Corradini, è stato dalla forza pubblica arrestato le vostre autorità, che minacciano di morte de- adempiuti con zelo i suoi doveri di Segretario nel Municipio, a imporre dichiarazioni igno- nel Polesine. Eppure i «camion» che circolano terminate persone, di organizzare queste spe- comunale anche con la nuova Amministrazio- miniose, pena la violenza immediata sul posto armati si sa quali sono: appartengono agli dizioni e queste rappresaglie. È una organiz- ne socialista. A forza, e mentre le rivoltelle in- o quando i radunati rincaseranno, il Consiglio agrari, alle bonifiche, agli industriali, quando zazione a delinquere conosciuta nei suoi mez- cutevano il dovuto terrore alla moglie in istato comunale di Ramodipalo, tranquillamente ra- non sono quelli stessi della Commissione di zi, nei suoi capi, uno per uno. e voi la lasciate delicato e alle piccole figlie, era caricato egli dunato per deliberazioni ordinarie, vede invasa requisizione cereali. Le organizzazioni degli intatta. pure su di un camion, portato alla sede del Fa- improvvisamente l’aula da forestieri soprav- agrari sono divenute organizzazioni di delin- Se avviene mai che qualche avversario sia scio di Padova, sequestrato colà per due giorni, venuti in camion, è forzato a sciogliersi, e i quenza. bastonato, allora sono arrestati i capi lega, il e poi abbandonato in piena campagna. consiglieri devono passare ad uno ad uno tra Quando voi avete ordinata la consegna delle sindaco, gli assessori, tutti i nostri di quel Co- Quasi nello stesso tempo anche a Contarina la doppia fila degli energumeni bastonatori. armi, camion pieni di armi sono giunti dal Fer- mune, vi siino o no indizi di colpabilità. Ma si comincia a forzare e invadere le case di not- Gli assessori di un Comune presso la Marina rarese e le armi sono state depositate nelle case da parte opposta nulla: anzi spesso la glorifi- te, a perquisirle coll’intimidazione delle rivol- sono catturati in camion e portati, fino a due- degli agrari. E quando una volta si minaccia- cazione, l’apologia dell’assassinio o dell’in- telle, caricando sul camion le persone (per cento chilometri di distanza, sugli altipiani al- rono dai fascisti disordini contro il municipio cendio. Ecco perché, onorevoli colleghi, la esempio, un certo Franzoso) e poi abbandonan- pini! Degno ricambio alle violenze dei... bol- di Ficarolo e ci fu eccezionalmente un agente stampa tace sugli avvenimenti della provincia dole legate a qualche albero nella campagna. scevichi di Rovigo, che avevano inaugurato il CRITICAsociale ■ 25 3-4 / 2011

loro Consiglio Comunale regalando un mazzo A Bottrighé è invece un attacco combinato sevizie e le torture più fantastiche, materiali e Quante case devastate, incendiate; più di tre- di garofani bianchi alla minoranza avversaria! con la forza pubblica. A Porto Tolle, sull’estre- morali. cento! Quante altre perquisite o invase nel ter- In un ultima riunione quasi clandestina degli mo delta del Po, un’azione strategica: una pun- La perquisizione e il salvacondotto sono di- rore delle famiglie; forse più di mille! amministratori degli enti locali e dei dirigenti tata, finta ritirata, imboscata, assalto generale venuti la norma, per esempio, su tutta la via da le organizzazioni dei contadini, io predicavo di carabinieri e fascisti riuniti, con emozionan- Occhiobello a Ficarolo. * * * ancora una volta di non insorgere, di non resi- te caccia all’uomo e tiro al volo contro i bol- E le sanzioni contro lo schiavo sono infinite: stere, di lasciarsi battere, per la civiltà. Ma in- scevichi. A Bergantino conquista improvvisa dalla privazione del lavoro e dalla fame, alla In tale regime di vita, mettete anche la, lotta vano; poiché un funerale, una bandiera, un na- della piazza, tra le bombe e i moschetti; il pic- bastonatura a morte davanti alle donne e ai fi- elettorale. Sequestrata tutta la nostra stampa. strino, una cravatta, un gesto, ogni minima co- colo proprietario contadino vede la sua casa gli; dalla denudazione alla legatura al palo o Proibito alla tipografia di stampare il nostro sa è sufficiente pretesto per le cosiddette spe- invasa, bruciata la rimessa, uccisi il bove e al lancio nelle acque del Po. settimanale, intercettato l’Avanti!, con minac- dizioni punitive e per esplosioni selvagge di l’asino nella stalla, distrutto il mobilio, sfre- I vecchi, i fanciulli e le donne stesse basto- cie ai rivenditori o addirittura con imposizione violenza. giati i ritratti dei parenti morti. Qualcuno, pre- nate a sangue nelle loro case, come la signora agli Uffici postali. Di comizi o manifesti non L’è autorità tutte, dal Prefetto alla P.S., dai avvisato, riesce a fuggire per le finestre; Ste- Eletti, che all’onda prepotente degli invasori si parla. Pacchi di schede, spediti per ferrovia, Comandanti dei Carabinieri ai Procuratori del fanoni si rifugia nelle Valli veronesi, perviene ripeteva intrepida: Viva il socialismo! per posta, per carretto, a mano, o in bicicletta re, assistono impassibili. Il Prefetto dichiara nel Vicentino; trova un maresciallo, gli raccon- La vita così è divenuta nelle campagne un sono tutti sequestrati. che i suoi ordini non sono eseguiti. Tutto passa ta di essere inseguito dai fascisti: quanto basta obbrobrio o un martirio. Sono centinaia i fug- E sequestrati i portatori, come quei due gio- impunito, e la legge vale esclusivamente con- perche il maresciallo lo arresti, lo tenga in car- giaschi, costretti ad abbandonare le famiglie e vani padovani, Menato e Zanovello, che tenta- tro l’ultimo contadino che, torturato, osi co- cere 8 giorni, e poi lo rimandi con foglio di via a cercare requie e lavoro a Milano, a Venezia, no portare nel Polesine una valigeria di schede; munque ribellarsi. a Bergantino... a farsi rimassacrare. Il disgra- sul Piave; alcuni tentano di imbarcarsi per perquisiti, sottoposti a interrogatorii estenuanti, ziato si rifugia a Padova; la figlia corre a rag- l’America, maledicendo... sono caricati in un camion, trasportati di qua e * * * giungerlo; ma dietro ad essa il camion delle Ad Ariano è rimasto invece Ermenegildo di là nella notte, e chiusi per ultimo in una stan- belve apprende il suo rifugio, supera i cento Fonsatti, operoso, buono, caro amico. Chiuso zetta di 2X3 metri, con gli occhi bendati notte Distrutta così ogni tessitura di vita civile, e giorno, sulla paglia, mentre gli aguzzini si di- isolato ogni comune dall’altro, e ogni lavora- vertono ogni qual tratto a sparare loro accanto tore dal suo vicino; la lotta agraria è anche per- o a discutere di qual genere di tortura farli pe- duta, i contadini chiedono a uno a uno il lavoro rire. Il Prefetto, dopo 4 giorni, rassicurava le ai padroni, e la Camera del lavoro di Rovigo, famiglie che i giovanotti.., stavano bene! già invasa e distrutta nelle sue cose materiali, Perquisite tutte le case dei più noti socialisti si scioglie nei primi giorni di aprile. per ritrovarvi le schede. Ridotti a letto a furia Cessava quindi la ragione prima della vio- di bastonate Bellini, Ruzzante, Finotello, il lenza. Ma non bastava. mutilato Bonafin di Lendinara, e infiniti altri, Rimanevano ancora dei piccoli centri, nei affinché non si potessero muovere. Le notti del quali, se la lotta economica era stata perduta, venerdì e sabato, bombe e spari a migliaia per lo spirito era però rimasto fieramente alto; e terrorizzare. E decine e decine di nostri buoni anche in tutti gli altri luoghi, se la massa era compagni, banditi addirittura dalla Provincia terrorizzata, rimaneva tuttavia, profondamente per decreto dei Fasci, almeno fin dopo le ele- fedele nell’anima al Partito che da più di zioni. Impedite perfino le pratiche legali, se- trent’anni in quella terra aveva insegnata la questrato e minacciato il nostro coraggioso de- conquista civile. legato di lista Belluco. Quasi tutti i nostri rap- Quindi contro i primi si organizza e si sca- presentanti di seggio, intimati di non presen- glia ancora la spedizione più feroce, accurata- tarsi o violentati, come il Lenotti e il Franchi. mente preparata e combinata eventualmente Un giovane ardimentoso; decorato al valore e con i signori Comandanti i Reali Carabinieri. mutilato, Germani, che tentò per tre volte da Negli altri invece si costituisce e si arma, dopo Padova di entrare nel Polesine per compiervi la prima terrorizzazione generale, il gruppetto le funzioni elettorali prescritte dalla legge, fu locale di agrari e studentelli, cha assolda un replicatamente fermato, impedito e bastonato, paio di pregiudicati o di disertori, indigeni o fra l’altro anche da un condannato per diser- importati, e con questi alla testa mantiene lo zione, che egli riconobbe e che pretendeva di stato di terrore e di schiavitù della popolazio- insegnargli l’amor patrio! ne, ripetendo quotidianamente la bastonatura, Chiunque, forestiero, arrivava nei Comuni, l’invasione domiciliare, la mascherata nottur- vedeva perquisite le valigie e la persona. na, le sevizie. Ad Arella, la riunione di 5 compagni in una Del primo tipo è, per esempio, l’assalto a casa, di notte, per passarsi nascostamente le Granzette, minuscola frazione a due chilome- schede, provoca tutte le ire degli avversari, as- tri da Rovigo. Prima, per alcuni giorni, ripetuti salti e rappresaglia: case, bestiame, mobili dei assaggi dei carabinieri, con perquisizioni ai la- contadini, tutto distrutto, ucciso, incendiato, in voratori e alle loro case, invasioni di sorpresa nome della produzione nazionale. Così alme- alla Casa del Popolo ecc. Poi, i briganti; ap- no mi è stato riferito, perché la stampa tace. puntamento notturno di tutte le squadre armate Dopo le elezioni, tacerà la violenza? della Provincia, assalto combinato alla Lega e Ah! no. La minaccia era questa: se nel paese alle case private. Nessuno si sogna di resistere; si troveranno più di tanti voti socialisti, tutte ma il terrore, la violenza penetrano in ogni fa- le case dei colpevoli saranno messe a ferro e a miglia, presso ogni letto; e si bastona e si di- chilometri di distanza e, nella città medesima, in se stesso, mutilato dei polmoni e mutilato fuoco. E a Polesella, a Dorsea a Lusia, a Ga- struggono mobili, alimenti, bevande, tutte le all’angolo d’una via, lo sorprendono, lo por- nell’anima dopo la distruzione dell’organizza- vello sono a centinaia i bastonati, i brutalizzati, piccole ricchezze della comunità, e si appicca- tano via. zione e dell’amministrazione. Le belve anda- i banditi dalle loro case, perché colà furono no incendi. Manca soltanto la vittima designa- Ma peggiore ancora dell’episodio straordi- rono di notte, divise in gruppi, alle diverse ca- troppi i voti socialisti. ta a coronare l’impresa: il capolega. Ah quei nario è la vita vissuta quotidiana, divenuta or- se. Con le solite minacce d’incendio, fecero Passano i giorni. Ma la schiavitù dei lavo- vigliacchi di capilega, non si lasciano più se- mai normale in ogni piccolo comune rurale. Il scendere lui sulla strada, conscio del martirio, ratori del Polesine deve continuare intera, per- viziare e uccidere in letto, dormono randagi tipo più criminale del luogo è divenuto il de- perché non vedessero i figli. Lo bastonarono fetta. Ancora ieri sera il piccolo Pozzati di Ca’ sotto un albero o in fondo a un arginello! Va spota. I socialisti, cioè i contadini e gli artigia- fin che fu morto. Dopo morto ancora gli spa- Venier veniva legato mani e piedi a un albero bene, lo sostituirà il vicino di casa; spari contro ni, cioè gli otto decimi della popolazione, sono rarono addosso. e bastonato. la vecchia madre, che apre la finestra ma trema gli schiavi. Contro di essi tutto è possibile, tut- Un secondo gruppo andava nel tempo stesso Dove gli agrari del luogo non sono abba- di aprire la porta; invasione; distruzione, ba- to l’immaginabile, specialmente in certe zone alla casa del medico, che fu bastonato a san- stanza crudeli, viene a risiedere qualche avan- stonate al povero Masin che stava calzandosi rivierasche del Po. Il gruppetto dei despoti può gue; mentre altri sorprendevano, bastonavano zo di galera per operare e dare lezioni pratiche e va a raggomitolarsi ferito sul letto. A rivol- intimare di rientrare in casa alla tal’ora, di non e lanciavano infine nel Po un altro amico suo, di delinquenza. Le Autorità, il Governo, la tellate lo finiscono. Vittoria! farsi vedere sulla piazza, di uscire da un nego- il Celeghini. Giustizia, assistono, complici spudorati. La moglie è inebetita, ammalata. Una bam- zio, di presentarsi anche dieci volte al giorno Quanti morti; e dei migliori! E in ogni zona E tutta la stampa vigliaccamente tace; non bina tenerissima muore per lo spavento. Che al Fascio, di girare con una corda al collo, o trovate ormai donne e fanciulli che improvvi- parla mai del Polesine, perché non vi può tro- importa? Sulle grida terrificanti con le quali i con la faccia dipinta, di firmare dichiarazioni samente cadono a terra o danno in ismanie, vare neppur l’ombra della provocazione socia- masnadieri chiamano le vittime e incitano se obbrobriose, di non parlare con alcuna persona colpiti forse irreparabilmente nel sistema ner- lista o dell’agguato comunista. Ma intanto il stessi ad essere più barbari, e sui singhiozzi dei o di emigrare. La consegna delle bandiere ros- voso o nel cuore per gli spaventi sofferti. Polesine muore, martoriato, dissanguato, sof- martoriati, sale ormai il grido della vittoria. se (così come prima le dimissioni dalle Am- Quanti feriti o malmenati; forse quattro o focato nella schiavitù di un regime peggio che Per la civiltà, eia, eia. ministrazioni Comunali) è stata estorta con le cinquemila! coloniale. s 26 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

Giacomo Matteotti 1921 ■ MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE verno se concedere il per messo di esportare. Le variazioni che la stagione porta nella pro- ei primi mesi di quest’anno, FRUMENTO E L’ECONOMIA INTERNAZIONALE duzione mondiale del grano sono fortissime. N presso la Royal Statistica I Per esse, ad esempio, il 1915-16 ebbe un mi- Society di Londra è stata letta glioramento del 27% sulla media mondiale; una interessante Relazione intorno alla produ- mentre il 1916-17 un peggioramento del 6%. zione, al consumo e al movimento del grano E’ però veramente notevole come eccessi e TABELLA 1 in tutto il mondo. Relatore Sir J. Wilson, che difetti tendano mirabilmente a comporsi e a fu anche delegato nel nostro Istituto interna- Prodotto + Importazione Consume compensarsi nel tempo e nello spazio, così da zionale d’agricoltura. – Esportazione (milioni di quintali) mante nere l’equilibrio mondiale, anche senza La questione è tanto importante per l’Italia, Gran Bretagna 16.2 + 58.8 75.0 arrivare a eccessive restrizioni o dilapidazioni. che mi sembra opportuno riferirne i dati e le Germania 41.4 + 18.6 60.0 Quali sono però nel tempo futuro le previ- con clusioni principali. Italia 49.9 + 11.5 61.4 sioni sulla produzione e sul consumo del fru- In un primo quadro riproduciamo i dati medi Austria 16.6 + 14.0 30.6 mento nel mondo? Il Relatore non crede giu- del periodo normale avanti la guerra, in mi- Belgio 4.1 + 13.1 17.5 stificati dubbi sulla insufficienza. Già vi sono lioni di quintali (vedi Tabella 1). Francia 86.4 + 11.9 98.3 prodotti analoghi (riso, mais) che suppliscono La prima colonna segna la media produzio- in caso di difetto. Poi vi sono ancora grandi Olanda 1.3 + 6.0 7.3 ne granaria di ciascuno Stato. aree, in Canada, Australia, Argentina, Siberia Svizzera 0.9 + 4.6 5.5 La terza segna il consumo medio di frumen- da utilizzare e da avvicinare con migliori tra- to, e quindi specialmente di pane, dentro i con- Scandinavia e Danimarca 3.8 + 4.6 8.4 sporti. Infine la tecnica agricola dovrebbe per- fini di ciascuno Stato. Le due colonne si equi- Egitto 9.3 + 2.1 11.4 mettere una intensificazione dei pro dotti sulla librano nella somma complessiva della produ- Spagna 35.5 + 1.7 37.2 stessa estensione di terreno. zione annuale mon diale in 1070 milioni di Sud Africa, Giappone, Tunisia 10.0 + 3.0 13.0 “La produzione – conclude quindi il Rela- quintali, e del consumo annuale mondiale (non Altri paesi (circa) 71.5 + 27.0 99.2 tore – per molti anni aumenterà più che la do- compresi i deperimenti e le perdite) in 1070 Tot. Imp. 180.9 manda”. milioni di quintali; sempre avanti la guerra. Russia 221.8 – 44.7 177.1 Quanto ai prezzi, se si toglie la questione del La colonna in mezzo segna invece per alcu- Stati Uniti 186.9 – 29.1 157.8 cambio, elemento più incerto e variabile per i ni paesi (+) la quantità media di grano estero Canada 53.6 – 25,8 27.8 di versi paesi, essi dipenderanno appunto da che doveva essere introdotta ogni anno per in- quel rapporto tra produzione e domanda; e, Argentina 40.0 – 22.6 17.4 tegrare il fabbisogno interno; per gli altri paesi corri spondentemente alla sua previsione, egli Romania 23.9 – 14.6 9.3 (-) la quan tità che rimaneva disponibile ed era ritiene che i prezzi in oro dovranno diminuire. esportata dopo coperto il fabbisogno interno. Australia 24.6 – 14.5 10.1 E’ vero che anche la massa dell’oro nel mondo L’importazione dei primi si equilibra natural- India 95.7 – 13.5 82.2 va aumentando, così che ne potrebbe venire un mente con l’esportazione dei secondi, in una Ungheria 46.2 – 11.1 35.1 aumento generale e corrispondente nel prezzo somma di circa 180 milioni di quintali annual- Bulgaria 11.4 – 3.0 8.4 di tutte le altre cose; ma, a sua volta, vi è anche mente scambiati tra le diverse nazioni. Algeria, Chili, Uruguay una sempre maggiore domanda di oro, sia per Ognuno può quindi agevolmente rilevare e Nuova Zelanda 19.0 – 2.0 17.0 gli scambi, sia per tesaurizzare, sia per gli or- dal quadro, come e quanto grano abbisognava namenti. special mente all’Europa occidentale, e come Non è possibile fin d’ora esattamente pre- l’equilibrio si stabiliva con le disponibilità del- precisione una sensibile diminuzione dei prez- Elementi perturbatori, nelle previsioni dell’e - vedere quale di codesti elementi prevarrà negli la Russia, degli Stati Uniti, dell’Argentina, zi. Di tali previsioni non si curava invece allora quilibrio mondiale della. domanda e della pro- effetti. Crede però il Relatore di potere con- delle grandi Colonie inglesi (Canada, Austra- il Governo Giolitti, forse perché ... aveva du zione del grano, rimangono: la Russia, che cludere che, se il mondo si assesta in un perio- lia, India) e dei paesi del Basso Danubio, La l’Istituto internazionale d’agricoltura troppo doveva pur averne una disponibilità di almeno do di pace, ...il prezzo del grano in oro dovrà, Russia da sola suppliva a un quarto del totale vicino! Così come della diminuzione di noli 30 milioni di quintali (ma che ora comincia in- in meno di vent’anni, ritornare quasi al prezzo commercio internazionale. non si curavano i nostri armatori, sicuri che ... vece a soffrire gli spaventevoli effetti di una tre- d’anteguerra... e l’Inghilterra potrà ricomprare L’Italia è stata uno dei paesi che, anche in lo Stato italiano avrebbe continuato a garantire menda siccità); e l’India, dove l’andamento del a 40 scellini il quarter (presso di noi venti lire rap porto alla sua popolazione, aveva maggior alti sussidii e alti noli! tempo e dei monsoni lasciava dubitoso il Go- oro il quintale). s consumo di grano e, pur avendone una elevata produzione, doveva importarne una notevole quantità. TABELLA 2 Durante la guerra molte cose mutano (vedi PRODUZIONE IMPORTAZIONE Tabella 2). Media Media 1919-20 1920-21 Media Media 1919-20 1920-21 Le Potenze centrali e la Russia si chiudono ante-guerra di guerra ante-guerra di guerra probab. in se stesse. L’Inghilterra, la Francia, l’Olanda, Gran Bretagna *15.0 *17.5 *17.4 *14.5 58.8 52.2 57.3 60 la Svizzera, ecc. riescono a restringere il loro Germania 41.4 18.6 con sumo. La Spagna invece, e l’Italia (un po’ in modo effettivo, un po’, forse, solo apparen- Italia 49.9 45.7 46.2 38.4 14.5 20.2 22.7 25 temente, causa gli sperperi di guerra) l’aumen- Austria 16.6 14.0 tano. Aumentano anche le perdite, specialmen- Belgio 4.1 2.2 2.7 13.4 te per carichi affondati nel mare. L’Inghilterra Francia 86.4 58.3 49.7 62.7 11.9 22.0 23.8 5 tenta qualche sforzo per aumentare la sua pro- Olanda 1.3 1.4 1.6 1.8 6.0 4.8 duzione interna; ma l’Italia, e specialmente la Svizzera 0.9 1.1 1.0 1.0 4.6 3.5 Francia invasa, l’hanno molto diminuita. Scandinavia Qualcuno deve supplire alla quantità man- e Danimarca 3.8 4.2 4.5 4.6 3.8 cante al bilancio mondiale; ed è quasi esclusi- Egitto 9.3 9.3 8.2 8.6 2.1 0.2 vamente l’America del Nord! Spagna 35.5 37.3 35.2 36.6 1.7 2.3 Dopo la guerra, l’Italia non riprende ancora Sud Africa, Giappone 10.0 11.7 12.0 11.7 3.0 0.8 la sua produzione primitiva; la Francia lenta- e Tunisia mente”; ma continua a mancare il contributo ESPORTAZIONE della Russia e dei Paesi danubiani. Russia 221.8 11.7 Suppliscono ora non più del tutto gli Stati Stati Uniti 186.9 223.5 256.1 215.3 29.1 59.7 63.0 53 Uniti e il Canada, ma anche le terre più lontane (Argentina, Australia, India) verso le quali le Canada 53.6 67.5 52.6 79.8 25.8 42.8 25.0 53 vie del mare sono ridiventate sicure. Argentina 40.0 43.7 58.3 22.6 25.6 72.0 35 Il relatore avvertiva quindi già all’inizio del- Romania 23.9 15.9 13.2 14.6 l’anno 1921, che i cinque paesi grandi espor- Australia 24.6 30.1 12.0 14.5 14.2 27.0 30 tatori avevano delle forti disponibilità (vedi ta- India 95.7 96.0 76.3 13.5 8.2 0.0 22 bella). E, poiché anche i noli sarebbero inevi- Ungheria 46.2 11.1 tabilmente dimi nuiti (dato che il tonnellaggio Bulgaria 11.4 8.0 9.3 11.2 3.0 3 mondiale dopo la guerra è di 60 milioni in Algeria, Uruguay 13.2 12.9 7.,8 1.7 1.7 confronto dei 45 dell’anteguerra, e dato che in- e Nuova Zelanda vece va contraendosi la quantità delle merci da * Sola Inghilterra e Wales caricare) J. Wilson fin d’allora -prevedeva con CRITICAsociale ■ 27 3-4 / 2011

1921 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE DOPO I CONGRESSI DI MILANO E DI VENEZIA

pregò i fedeli congressisti di attendere a farse- se ne resero conto, tentarono di porvi riparo ne un’idea fin che... egli non avrà avuto mi- con appoggi larvati, o apertamente contrattati, glior agio di occuparsene; abbandonandosi coi liberali. Ma tutto era insufficente, e la in- frattanto agli assaggi empirici, ora nazionalisti sorgente democrazia cristiana parve anzi un e ora cristiani, di qual che deputato popolare! maggiore pericolo. Occorreva la formazione di un partito, libero * * * da pregiudiziali, che potesse partecipare al po- tere, ricon quistando per penetrazione lo Stato Ma quello che trova l’anima profonda nel laico usurpatore (Graecia capta...); e il tem- Congresso, l’idea unica che moveva l’unani- peramento squisitamente politico di Don Stur- mità assoluta dei rappresentanti il P.P., era «il zo, la proporzionale- e le crisi parlamentari potere»: il potere politico. post belliche compirono quest’opera in un L’invocazione dell’amnistia faceva fremere tempo rapidissimo. Miracolo, per chi non con- gli organizzalori contadini; i rari accenni reli- sideri che le forze del Partito popolare preesi- giosi curvavano le anime pie; la Patria serviva ste-vano tutte nella nazione (i nuovi proseliti , anche lì ai retori più bolsi per le perorazioni. si riducono a poche centinaia di avvocati, pro- Ma quello che faceva balzare tutti nell’applau- fessionisti, giornalisti, prontissimi ad assumere so più alto, era ogni accenno alla conquista del cariche e posti nel nuovo Partito; e a poche mi- potere; senza dirlo, senza le vane formole gliaia di gregarii disponibili per ogni novità, astratte che ora sono venute in uso presso di interesse o potenza). Fatto naturale, per chi co- noi; ma nel sapiente velo cattolico di chi chia- nosceva quelle forze e comprendeva che man- ma la conquista «un sacrificio per Iddio o per cava loro soltanto la colorazione politica, con la Patria», o nel più concreto richiamo di al- la partecipazione al potere parlamentare e mi- cuni istituti pubblici ultimamente conquistati nisteriale. a uomini del Partito, Se poi, dopo i primi benefizi comuni della In questo si riuniva e vibrava tutta l’anima riconquista, le opposte categorie d’interessi, del Congresso; in questo, che è il vero pro- insieme ricucite nel P.P.L, siano destinate a gramma unitario del P.P.I. - la conquista del scindersi, o se in esse prevalga il legame mo- potere -, ugualmente e indiscutibilmente utile rale e confessionale da imprimere allo Stato, a tutte le più diverse categorie d’interessi, che codesta è un’altra questione della quale non il Partito riunisee nell’apparente ricucitura del oggi volevamo intrattenerci. programma improvvisato nel 1919. Così avvenne che la questione della «colla- borazione» fu discussa al Congresso, non tanto II. come opera da compiere in comune con altri Partiti per il trionfo di un programma, di una Il Partito Socialista in Italia sembra invece idea, di una morale, o della gente che lavora e voler percorrere a ritroso il cammino dei cle- che soffre; quanto piuttosto come «partecipa- ricali o popolari. Non parliamo dei primi albo- zione al potere» (ai benefici che il potere of- ri, quando era sufficiente a se stessa la prima fre), sia oggi in uno Stato liberale, sia domani propaganda tra le classi lavoratrici, che fu an- in uno socialista; e gli stessi sinistri, che si pro- che propaganda di vita civile e umana salutata ponevano di criticare i risultati dell’attuale con simpatia dagli uomini più giovani e più partecipazione al potere, finirono per contrap- colti di ogni parte. Nè intendiamo negare che Giacomo Matteotti porre quasi soltanto la conquista di «tutto il il Partito abbia mantenuta anche poi rigida- I. potere». mente una fisionomia di classe, fino anzi tal- illusorio ritenere che il socia- Così l’applauso doveva giungere all’apoteo- volta ad esagerare in una interpretazione re- È lismo sia un avvenimento fata- Il Congresso di Venezia, nella sintesi e nel si massima per colui che della conquista ha strittiva del concetto di lavoratore manuale o le e inevitabile nel progresso particolare delle sue discussioni, ha dimostrato foggiato lo strumento migliore e che alla con- bracciante. Ma il fatto è che esso ha saputo av- umano. Anzi, perchè esso possa attuarsi, oc- più chiara che mai la vera essenza del P.P.I. quista ha condotto le schiera popolari effetti- valersi più di una volta di certe situazioni, così corre un massimo di comprensione, di sforzo Nessuna idea fondamentale specifica lo so- vamente: Don Luigi Sturzo. E D. Luigi Sturzo che, senza partecipare formalmente al potere, e di sacrificio. Neppure la lotta di classe è fa- stiene, nessuna ragione obbiettiva e autonoma chiudeva il Congresso con un «fìoretto » nuo- ne ebbe risultati equiva lenti. tale e spontanea. di essere. Poteva essere la morale cristiana, il vissimo: «soggiogare alla propria convinzione Fu talvolta un’alleanza vera e propria con E’ una realtà, nella osservazione della socie- cattolicesimo; ma il partito si affretta (sia pure e veloutà gli altri uomini», in questo veramen- gruppi democratici che, accettando le tesi della tà politica, il contrasto di interessi tra capitali- per opportunismo) a rinnegare ogni confessio- te è gioia piena! libertà dell’organizzazione operaia, rovescia- smo che sfrutta e lavoro che è sfruttato; ma la nalità. Potrebbe essere il programma della rono e si sostituirono a un governo più reazio- solidarietà della classe lavoratrice per lottare scuola; ma per la stessa ragione il P.P. si è fer- * * * nario, o che conquistarono le amministrazioni contro la classe capitalista non può essere sen- mato a chiedere la libertà della scuola, cioè un comunali portandovi un soffio di vita moder- za uno sforzo, una educazione, una disciplina, mezzo non un fine, cbe potrebbe essere ugual- Come sia avvenuto codesto rivolgimento nel na. Fu tal’altra un tacito assenso, una benevola assai difficili. Senza di queste l’esito più pro- mente ri chiesto anche da chi mirasse a una Par tito dei cattolici, è facile ricordare. diffidenza, una ostilità temperata, per modo babile, e conforme agli istinti più facili e meno scuola antistatale o anarchica. Solamente chi aveva sofferto la perdita del che alla classe lavoratrice fossero consentiti nobili, sarebbe uno spezzettamento della clas- Tutto il resto è indistinto, superficiale, o pre- potere temporale, e si era illuso di riconqui- sempre maggiori sviluppi e nuove posizioni. se lavoratrice; una gran parte della quale ri- so a prestito temporaneo. Le proposte ammi- starlo con l’aiuto dei cattolici di tutto il mondo, Anche l’azione diretta o di piazza, che comun- marrebbe nel medesimo o in peggiore stato di nistrative di Luigi Sturzo sono un interessante o delle Potenze cattoliche straniere, potè adot- que rafforzava l’azione parlamentare, serviva sudditanza, una, minor parte solidarizzerebbe tentativo personale di «messa a punto. di una tare la tattica della protesta, della astensione, a determinare, non un irrigidimento di lotta, con la classe dominante in vista di alcuni pri- serie di idee, comuni a studiosi e a pratici, in- del non expedit, della quale il conte Paganuzzi ma transazioni, mediante le quali la classe do- vilegi o vantaggi particolari o apparenti (con- torno al decentramento. La relazione econo- venne a mostrarci al Congresso l’ultimo rude- minante concedeva, spesso, miglioramenti, ac- forme la tendenza del partito, popolare), e sin- mica Mauro potrebbe essere controfirmata da re. Ma fu la tattica più disastrosa per il cleri- coglieva volontà, riconosceva istituti della goli individui tenderebbero in vario modo ad molti democratici, liberali, riformisti, senza calismo, che lo isolò dalla vita nazionale, e che classe lavoratrice, la quale, pur senza domina- ascendere a far parte della classe superiore scandalo per alcuno: mentre il tentativo dei si- gli fece perdere, in pochi decenni, quasi tutte re, influiva con la sua forza sempre di più nella (conforme il vauto dei liberali). nistri di inserirvi le ansie delle organizzazioni le posizioni (salvo ancora poche, nei Comuni, vita e sul governo del Paese. Omettendone la dimostrazione, richiamo operaie s’infranse immediatamente contro lo nella Beneficenza, nella Magistratura ecc.), Per modo che la lotta delle classi, per quanto queste affermazioni come un postulato (di- sbadiglio frettoloso dei beati possidentes; e si cui pur la sua forza gli avrebbe dato diritto. accesa e vasta, non assunse in Italia certi aspet- menticato da coloro che non si possono ada- dovettero accontentare di quella «parteci - Quando questo divenne più che mai eviden- ti più aspri o più barbari che la storia altrove giare dentro la loro indolenza, incapacità o in- pazione agli utili», che nessuno di essi vorrà te (via via che il nuovo Stato italiano si con- ci mostra; e nessuno può negare che, tra il differenza), dal quale discende, come co - gabellarci per una tesi specifica o risolutiva solidava, il socialismo arrivava alle masse ru- 1898 e il 1914, allo sviluppo della classe lavo- rollario, la necessità di una azione del Partito, della questione sociale. E, per la politica este- rali, che in altre nazioni rimanevano la forza ratrice corrispondesse anche la prosperità della con tiuua, intensa, e adatta allo scopo. ra, Don Sturzo, con la più amabile delle ironie, del «Centro», gli elementi clericali, che primi Nazione. 28 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

Invece, dopo gli ultimi Congressi, sembra che Ma vi è una parte che dipende da noi. Ed è 1922 ■ LA DISCUSSIONE DEI BILANCI ALLA CAMERA il Partito socialista italiano debba isolarsi e ir- quella conseguente incertezza delle conclusio- rigidirsi in un atteggiamento di pura negazio- ni dei nostri Congressi e dei propositi del Par- UN’ALTRA ILLUSIONE ne. Ed è ansiosa la domanda di molti, dei mi- tito. Condannata ogni tattica di opportunità, gliori, se il Partito non si accinga a ripetere lo ogni azione positiva del Gruppo parlamentare, stesso errore dei clericali di quarant’anni fa, e e messi in sospetto ogni transazione o ogni ac- se da esso non dipenda in parte quello stato di corgimento, è stata riconfermata, è vero, per atonia e la perdita già incominciata di alcune la terza volta, la fede nei fini e nei metodi del Giacomo Matteotti larmente molti mesi prima dellʼentrata in posizioni e di alcuni vantaggi materiali, che, comunismo. Ma con quale risultato utile – se vigore. Le consuetudini burocratiche e i se pur non conduce la lotta di classe, ne sono continua, negli uomini del Partito socialista lla Carnera hanno deli- ristretti gruppi di interessi privati rimar- i sussidi per la migliore valorizzazione e uti- italiano, e fin nei suoi dirigenti, la repugnanza A berato di iniziare la di- ranno i soli determinanti della esecuzio- lizzazione. all’uso e all’organizzazione dei mezzi che il scussione dei Bilanci. ne e delle variazioni, aggravati dal mag- comunismo preferisce? Sono anni e anni che se ne parla, che giore scatenamento di demagogie locali * * * Il contrasto finisce inevitabilmente nel- si a spetta. Dalla guerra in qua si è pro- che hanno la loro rappresentanza nei l’inerzia e nel disorientamento. ceduto di eser cizio provvisorio in eserci- gruppi politici formanti la maggioranza Vi è certamente in questa situazione anche Da una parte gli uomini più fattivi e più colti zio provvisorio; la Ca mera ha parlato di ministeriale. una parte che sfugge alla nostra volontà. rimangono disoccupati o inacidiscono contro tutto e non si è concluso nulla; e tutti, Io non so se il rimedio possa essere Quella parte della stampa e dei partiti bor- lo stesso Partito. Dall’altra il massimalismo, fuori e dentro il Parlamento, hanno detto quello di trasportare nella quiete delle ghesi, che sembra deplorare o meravigliarsi in mano agli inetti e ai bagoloni, diviene un che le cose andavano male perchè non Commissioni tutto il lavoro di legislazio- (un’altra parte, la più reazionaria, se ne com- puro mezzo polemico. Chi dovrebbe rivolgere si discute vano più i bilanci. Hanno detto ne e di controllo, lasciando alla Camera piace vivamente) che al Congresso di Milano l’azione diretta al fine che sa, è preoccupato che il Governo procedeva per Decreti, le sole grandi discussioni generali, e lʼap - non abbiano trionfato la tesi di collaborazione soltanto di una certa situazione internazionale, perchè la Camera non di scuteva più i bi- pello dai dissensi fondamentali manife- e di partecipazione, fingono di dimenticare, non sempre assorbente e preponderante. Le lanci; hanno detto che la dittatura gover- stati nelle Commissioni. Certo la Came- tutto quello che essi hanno fatto negli ultimi masse disorientate non sentono più il Partito, nativa dipendeva dalla incapacità funzio- ra, comʼè oggi, non è più adatta a com- tempi per renderlo impossibile. ed è gran ventura se ancora agisce per esso la nale del Parlamento. piere la sua funzione. E’ vero che la organizzazione operaia stava Confedera zione del Lavoro. Peggio ancora: non si tratta solo della Ma non tanto per sua colpa. La Came- stringendo ormai dappresso il profitto capita- ditta tura governativa sostituita al potere ra riflette come in uno specchio il difetto lista; ma, mancata la rivoluzione, una soluzio- * * * legislativo par lamentare; ma, poichè a di capacità e di produttività del Paese. ne si sarebbe potuta trovare ugualmente loro volta gli uomini di Governo sono in Tutti i cittadini sembrano, potrei dire con nell‘aumento e miglioramento della produzio- Ormai è estremamente urgente provvedere. gran parte mancanti di direttive politiche un paradosso, lieti che le cose va dano ne e in uno sviluppo eccezionale di forme nuo- Uscir dalle formule nella realtà, dalle polemi- e deficienti di competenza tecnica, la dit - male, per potere esercitare con più acre ve, per le quali il proletariato assumesse l’in- che nell‘azione. tatura sulla Nazione è in effetto esercita- pia cere la funzione più inerte della critica teresse alla produzione. Ma il capitalismo ita- Contare sulla fatalità sarebbe ormai balordo ta dallʼalta burocrazia in parte, e, in parte contraddit toria. E gli uomini di Governo liano preferisce cercare invece il profitto nelle e delittuoso. Sono gli uomini che devono muo- ancora più effettiva, da gruppi ristretti e sembrano i più lieti di tutti di disfare oggi forme più dannose e parassitarie di specula- versi. forti di interessi privati, che hanno lʼabi- quello che hanno proposto ieri, di can- zione a danno della collettività, e di tentare la Se c’è una Direzione del Partito, dovrebbe tudine e conoscono la via di imporsi ai cellare con una toccatina a destra il ri - disgregazione della classe operaia. rimanerle assai poco tempo da dedicare alla diversi organi dello Stato. cordo dei loro amoreggiamenti a sinistra, In politica estera risorge il nazionalismo, funzione di inquisizione interna o di unifica- Chi però pensa che tutto questo potrà o viceversa. scuola demagogica di falso e di guerra. In po- zione del non unificabile, e dovrebbe cessar di cessare quando la Camera inizierà la di- La realtà maggiore (accanto a quella litica interna noi abbiamo visto con schifo la coprire, rigettandola sul Gruppo, l’incapacità scussione dei Bi lanci, coltiva una grande di una accresciuta ignoranza degli uomi- viltà e la incapacità del liberalismo e della de- di percorrere la propria via per proprio conto. e vana illusione. ni e di una minore capacità di sforzo e di mocrazia ad esprimere una sola voce contro Tutti noi dobbiamo ricordare che anche la no- La discussione del Bilancio sarà, in mi- studio dopo la guerra) è che ormai agli l’organizzazione aperta della violenza privata stra forza parlamentare ha per fondamento nore proporzione ma con maggiore di- Enti pubblici, e allo Stato in parti colare, più criminosa a danno delle associazioni ope- quasi unico la forza rivoluzionaria della massa sattenzione, quello stesso che è stata fi- oggi arriva una più enorme quantità di raie, e contro il manutengolismo ignobile del lavoratrice e non le vane illusioni sulla borghe- no ad oggi la discussione ge nerale sulle fun zioni e di attribuzioni economiche, Governo, della forza pubblica e della Magi- sia. Ma gli altri hanno il dovere di smettere le Comunicazioni del Governo. Quando si culturali, mo rali, ecc., le quali domanda- stratura. parole grosse e senza senso, i penuacchi senza apriranno le cateratte dellʼeloquenza sul no di essere coordinate, regolate, distri- Così che la massa, in quanto non può segui- azione, e la diffamazione per coloro che sanno Bilancio dellʼInterno, per esempio, voi buite: appunto così come ormai gli inte- re una tesi nella sua ast azione o nella pur po- e lavorano positivamente e onestamente, per avrete di seguito un discorso sulle car- ressi nazionali divengono ogni giorno più tenzialità ma se la raffigura nella concreta im- il bene della classe lavoratrice. ceri e un altro sulle violenze fa sciste, un inter nazionali o bisognosi di essere di- mediata applicazione, doveva inevitabilmente C’è gloria per tutti: per tutti gli uomini di discorso sulla tubercolosi e lino sul Co - scussi e accordati internazionalmente. negare la maggioranza. buona volontà. s mune di Milano, un discorso sullʼabigea- Ora non è, come alcuno pretende, che to e uno sullʼordinamento burocratico, lo Stato non possa e non debba, in teo- ecc. Il Ministro di stribuirà, rispondendo, ria, assumere quelle funzioni; è che lʼan- assicurazioni a destra e a sinistra: e tutto tico ordinamento e i vecchi or gani dello finirà lì. Quindi si verrà alla di scussione Stato, altrimenti abituati, non sono ca - degli articoli, ma qui nessuna discussio- paci di comprenderle e di regolarle. Tra ne concreta, neppure delle maggiori, sa- essi, in prima linea, molti dei più alti bu- rà seriamente discussa o risoluta, nè in rocratici e dei de putati, avvocati nella linea di principio, nè nellʼapplicazione massima parte, mancanti di cultura tec- pratica. Il deputato che la tentasse fuor nica; e quindi i Ministri, che assumono i della vana mostra retorica, urterebbe ir- Dicasteri delle Cumunicazioni, dei Lavo- rime diabilmente contro il cliché ministe- ri, della guerra ecc., con la stessa legge- riale apprestato dalla burocrazia o dal- rezza con la quale assumerebbero la di- lʼincomprensione dello stesso Ministro, e fesa di una causa in Tribunale. contro lʼindifferenza della rimanente Ca- Non è che lo Stato possa ritornare alle mera, che giudicherebbe sempre secon- primi tive elementari funzioni della giusti- do il pre giudizio ministeriale, quando non zia, dellʼordine pubblico e della difesa, riuscisse a montarla il tono singolarmen- come alcuno anacronisti camente preten- te caldo della voce del preopinante. de. Eʼ vero solo che, se i vecchi organi E dopo qualche giorno di vana acca- sono solo adatti a compiere quelle anti- demia, o gni Bilancio sarà approvato, la- che funzioni, nuovi organi, altrimenti se- sciando le cose al punto di prima. lezionati, do vrebbero attendere alle nuo- Nè lʼapprovazione dei Bilanci da parte ve funzioni dʼindole sociale. della Camera distoglierà il Governo dalla Allora forse soltanto, e non con le re- ulteriore ema nazione di Decreti-legge, crimina zioni quotidiane di coloro che il dalle maggiori assegna zioni, dalle inese- giorno dopo diventano Ministri per ripe- cuzioni ecc. Tutto seguirà nellʼi dentico tere lo stesso sconcio, e non con le mo- modo. Se ciò avviene oggi con Bilanci zioni del Senato affetto dalla stessa ma- che già sono stati variati e sono appro- lattia della Camera e da stitichezza se- vati mediante lʼesercizio provvisorio, in nile, si potrebbe mettere fine alle acca- corso quindi di esercizio, tanto più avver- demie dei retori e allʼarbitrio dei decreti- rà con Bilanci proposti e approvati rego- legge. s CRITICAsociale ■ 29 3-4 / 2011

1922 ■ DISCORSO DI GIACOMO MATTEOTTI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI LA PRESSIONE TRIBUTARIA NEI COMUNI

Giacomo Matteotti ne perfettamente opposta a quella del prof. spendeva lire 2.398.388; mentre «nel 1921 il non dico una argomentazione scientifica, ma Masè Dari: se cioè in un periodo di tempo in nuovo Consiglio comunale socialista-comuni- neppure una discussione volgare, ma onesta! n altra sede ho avuto occasione cui la moneta è svalutata da un quarto a un sta preventivava, senz’altro, una spesa di lire Quanto alla pressione tributaria, neppure I di smontare e dimostrare false quinto del suo valore primitivo, e in un nume- 18.922.232, con un deficit(?), da colmarsi con possiamo seguire le percentuali equivoche del- certe asserzioni che si vanno dif- ro di anni nel quale, anche in tempi normali tasse, dazi, sovraimposte e debiti, di lire la Riforma. Il fatto puro e semplice è questo, fondendo da associazioni e da uomini politici, (p. es. nel settennio anteriore: 1907, 1914, i bi- 9.500.000!» che nel decennio 1912-21, nel Comune di contro le Amministrazioni comunali, e parti- lanci dei Comuni normalmente raddoppiaro- Cosa vuol dire con codesto, l’egregio pro- Mantova le entrate effettive delle imposte sono colarmente le amministrazioni socialiste, in no; se in tale periodo (1914-21) invece le im- fessore? Vuol dire forse che i socialisti hanno aumentate nel modo seguente: materia di imposte. (1) poste locali sono appena triplicate, allora uno aumentato spese e gravami di’più che otto vol- Qui conviene che noi esaminiamo partico- dei due fatti deve essere avvenuto: o i Comuni te, in confronto dell’anteguerra, mentre, come Anno 1912 1921 larmente quello che due professori, senatore e hanno supplito con debiti, o i Comuni non egli ammette nella pagina precedente, «il va- Dazio L. 860.782 4.378.908(2) scultore l’uno, anzi capo scuola della scienza hanno compiuto i servizi pubblici cui sono lore della lira è pari ad un quarto del valore consumo finanziaria italiana, presidente, l’altro di una preposti. primitivo, e il bilancio del Comune avrebbe Sovrimp. Confederazione agraria, vanno diffondendo in E se, seguendo il prof. Masè Dari nella sua dovuto quadruplicarsi»? terreni L. 346.4871.500.000 giornali e Riviste accreditate. Poiché, se in un ricerca per singoli Comuni socialisti, noi ne Io mi sono preso il piacere di esaminare i bi- e fabbr. comizio o nel calore di una discussione sono trovassimo di quelli che hanno provveduto con lanci del Comune di Mantova; e ho riscontrato Altre ammissibili errori o esagerazioni, sembrerebbe entrate sei volte maggiori nel 1921 che non nel che, se tale voleva essere la dimostrazione, in imposte L. 178.079 1.637.000 che almeno nel campo scientifico si dovesse 1914, noi dovremmo ancora concludere che essa si nasconde la reticenza meno degna di e tasse contare su dati e argomenti seri ed onesti. ivi nulla di anormale può essere riscontrato, un professore. Totale L. 1.385.348 7.515.908 Nella Riforma sociale (febbraio 1922) del prof. Einaudi, il prof. Masè Dari pubblica un Quindi le imposte comunali in complesso, lungo articolo su La pressione tributaria nella in dieci anni, sono aumentate di cinque volte proprietà terriera, nel quale, valendosi dei dati e mezzo, cioè poco più che non comporti lo dei Comuni della provincia di Mantova, tende svilimento della moneta, ma meno di quello a dimostrare quello che poi il prof. Einaudi che comportava il modulo normale di sviluppo riassume di nuovo nel Corriere della sera dei bilanci comunali d’Italia avanti la guerra, (marzo 1922), che cioè, con l’altezza attuale combinato con lo svilimento della moneta. delle sovrimposte locali, il proprietario fondia- E tra le imposte è aumentato di molto il da- rio rimane in media con meno di sei lire l’Et- zio, che pure grava ugualmente sulla povera taro di reddito netto, quando anzi, in molti ca- gente (128 lire per abitante!) e contro il quale si, la spesa o l’imposta non superano addirit- la povera gente, e nessuno per essa, è insorta; tura il reddito - donde gli scioperi dei contri- mentre quelle sui terreni o fabbricati, che pure buenti che gli schiavisti agrari vanno organiz- sono aumentate in complesso meno del quin- zando nelle provincie della Valle Padana, per tuplo, cosi come è svalutata la lira italiana, balcanizzarla definitivamente. provocano tutti ed esclusivi i fulmini e l’indi- Noi desideriamo di riscontrare qualche dato gnazione dei summenzionati Professori e gior- dei Signori Professori. nali e associazioni e riviste! In materia di amministrazione e di imposte locali è certamente assai difficile arrivare a * * * conclusioni generali abbastanza attendibili, perché (a parte la deficienza di dati statistici Più interessante e onesta è invece la tabella, in cui lo Stato, che pure pretende la tutela, ci nella quale sono rappresentate, per tutti i 68 lascia), se si prendono le grandi medie, in esse Comuni del Mantovano, le somme di imposta può essere smarrita la misura diversissima dei e sovrimposta sui terreni, confrontato con singoli Comuni; se si prende il singolo Comu- l’imponibile catastale, la popolazione, la su- ne, è troppo facile trovare sugli 8000 campioni perficie, l’affitto. d’Italia quello che serva a dimostrare qualsiasi Riscontro anzi più esatta, nel confronto con tesi o qualsiasi stravaganza. i dati ministeriali, la somma di L. 29.197.217 Quando però il prof. Masè Dari diluisce in quale totale delle imposte e sovrimposte sui parecchie pagine il racconto del come sia av- terreni mantovani, i quali hanno un estimo ca- venuto che nel Comunelle di X si sperperano tastale inferiore della metà, e una superficie 45 mila lire per costruire un edificio di bagni produttiva di Ettari 218.491, così che il grava- e doccie, nonostante il parere contrario del me- me medio sale in realtà alla forte cifra di lire dico, e nel Comune di Y lire 60 mila per un ri- 133 per Ettaro(3). gagnolo da innaffiamento, non si tratta più di Ma non bisogna poi esagerare nelle conclu- uno studio scientifico della questione, ma si poiché la moltiplicazione per sei corrisponde Infatti il grosso numero di quasi 19 milioni sioni. scende al livello di una meschina polemichetta in certo modo e allo svilimento della moneta, del bilancio socialista è vero; ma il professore Che l’imposta superi l’estimo imponibile locale; - quando anzi addirittura non si tocca e al progresso dell’opera comunale, e alle non dice che in essi sono comprese molte opere non può scandalizzare nessuno, quando si sa l’inverosimile, come là dove il professore ci eventuali maggiori necessità di un dopo guerra straordinarie che vanno ad incremento del pa- che quel reddito è riferito (quando non è addi- vuol dare ad intendere che per una frazione di di smobilitazione e di crisi. trimonio pubblico e che quindi sono pagate con rittura il catasto austriaco) al minimo catasta- 154 abitanti, e di 20 scolaretti, si è costruito un Lo Stato italiano, che non è socialista, che corrispondenti aperture di credito in entrata bile, tra il 1874 e il 1885, cioè a quarant’anni edificio scolastico con 6 aule per 28 scolaretti non è mai stato diretto da socialisti, ma dalla (quali, p. es., la ferrovia Mantova-Peschiera per fa, quando le condizioni dei terreni erano ben ciascuna!! coalizione costituzionale, ha moltiplicato qua- un milione, l’acquisto di un edificio per 365 diverse, quando le bonifiche non erano fatte, Preferiamo, in verità, in questi casi, per si per sei le sue imposte nello stesso periodo mila lire, che risulterebbe contrattato da... altra e quando la lira aveva ben altro potere d’ac- quanto poco ci possano dire, i grandi numeri, di tempo; e nonostante quella moltiplicazione, amministrazione qualche anno prima! ecc.) quisto. per tutta Italia, dai quali risulta che il totale restano ancora scoperte, e da pagarsi con de- Non dice sopratutto che vi sono compresi: Che le sovrimposte siano anche talora gra- delle imposte e sovrimposte comunali e pro- biti; tutte le spese nuove conseguenti dalla «L. 1.000.000 per restituzione di somme as- vose, neppure può meravigliare o essere attri- vinciali è stato di 756 milioni nel 1914 e di guerra (interessi di debiti, pensioni di guerra, sunte in conto corrente quale provvedimento buito a colpa delle singole Amministrazioni, 2.350 milioni nel 1921; cioè è appena tripli- ricostruzioni delle terre liberate). di cassa» e che hanno la loro contropartita quando lo Stato ad esse non ha lasciato, all’in- cato, in un periodo di tempo nel quale, solo eguale nell’entrata; fuori del dazio-consumo che grava su tanti ge- per seguire la diminuzione di valore della mo- * * * «L. 232.000 per disavanzo di Amministra- neri di prima necessità, nessun’altra risorsa neta, sarebbe dovuto aumentare quattro o cin- zione precedente»; che la sovrimposta. Se i Comuni avessero po- que volte. Ma, abbandonando la tesi più generale, se- «L. 2.544.042 per estinzione di prestiti prov- tuto crearsi altri cespiti, come ha fatto lo Stato, Le sovrimposte sui terreni in particolare so- guiamo pure nel loro dettaglio gli esempi e i visoriamente assunti dal 1908 al 1919»; cioè essi avrebbero volentieri distribuito il carico no aumentate da 205 milioni nel 1914, a 667 dati del professore. per debiti lasciati da altre precedenti Ammini- sulle diverse fonti; costretti a quello solo, han- nel 1921, cioè poco più di tre volte. Cosicché Egli denuncia, per esempio, alla pubblica in- strazioni! no dovuto spingerlo in esatta proporzione con a priori noi dovremmo venire a una conclusio- famia, il Comune di Mantova il quale nel 1912 E’ evidente che su tali reticenze non si fonda, l’aumento della spesa. Vi è anzi nella Valle Pa- 30 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

dana, dalla quale specialmente si alzano i la- fare scontare, neppure in parte, dalla colletti- NOTE verse Provincie e Regioni d’Italia. cfr. miei ar- menti dei proprietari agrari, una esatta corre- vità, che dai profitti normali attende i propri ticoli nel Comune Moderno (febbraio 1922) e lazione tra lo sviluppo dell’agricoltura, la va- mezzi di esistenza. Comprendo benissimo che (1) Nella discussione alla Camera del Bilan- nella Nuova Antologia (16 aprile 1922). Si av- lorizzazione dei terreni e, quindi, la loro mag- il capitalismo, abituato a fare ricadere ogni im- cio degli Interni 1822-23, nel mese di marzo verte che la Provincia di Mantova è una delle giore imponibilità da una parte, e i maggiori posta e ogni gravame sulle classi inferiori, in- 1922. più fertili, e quasi tutta in pianura. bisogni di quelle popolazioni, la loro aspira- sorga per non aver potuto far altrettanto di (2) Nel Bilancio 1921 non mi pare sia previ- (4) Ad analogo risultato si perverrebbe cer- zione a una maggiore civiltà, attraverso l’ope- questo; ma non meno per questo è logico che sto l’ulteriore aumento di dazi concesso con tamente (se si potesse) calcolando la media de- ra del Comune, dall’altra. La facile e quasi la collettività domandi alla terra, come a qual- Decreto 7 aprile 1921. Nel 1912 non è compre- gli anni dal 1921 in poi; poiché mentre le im- unanime conquista al socialismo di quelle zo- siasi altra ricchezza, il contributo proporzio- sa la quota dovuta al Governo (partita di giro). poste non progrediranno più così fortemente, ne deriva precisamente dal fatto che esse sono nato al valore reale, anche se una parte dei de- (3) Per maggiori dati e confronti tra le di- gli affitti ridiventeranno liberi e più alti. popolate quasi totalmente da proletarii, da la- tentori sono vincolati artificialmente da norme voratori, e quindi altrettanto maggiori sono i emanate a loro sfavore. bisogni cui l’Ente pubblico deve soddisfare, e Ma soprattutto, e all’infuori di queste più di- altrettanto più grave il peso che l’unica ric- scutibili considerazioni politiche, vi è una più chezza locale, la terra, deve sopportare. chiara dimostrazione statistica in contrario. Ma quando il prof. Masè Dari vuole dimo- Il reddito della terra non può considerarsi strare che per tale modo ai poveri proprietari come un reddito occasionale; esso è costante del mantovano non restano che sei lire di red- e si ripete per molti anni, così che i gravami e dito netto in media per Ettaro, perché, aggiun- i profitti si possono meglio considerare, non in gendo alle 133 lire di imposte e sovrimposte un solo anno, ma per gruppi di anni, come le dirette e reali, altre 40 lire di gravami secon- affittanze che di solito sono triennali, quin- darii (ipoteche, bonifiche, assicurazioni), sono quennali, novennali. D’altra parte, se una pub- assorbite quasi tutte le 179 lire di prezzo di fit- blica amministrazione risparmia spese e impo- to medio, cioè di reddito dominicale effettivo ste per parecchi anni, e i nodi vengono più tar- dei terreni — allora non solo si esagera, ma la di al pettine in un anno solo: anche sotto que- statistica si trasforma in favola. sto aspetto le maggiori imposte di quest’anno Io non mi fermerò a contestare la cifra di al- possono considerarsi a sconto degli anni ante- tre 40 lire per Ettaro che il prof. Masè Dari ag- cedenti. (Se per esempio per cinque anni non giunge come carico del debito ipotecario (si si mantengono in ordine le strade, il sesto anno tratta di una sperequazione della legge, perché si dovrà spendere assai di più per rimetterle in l’imposta in tal caso dovrebbe essere portata da pristino.) una persona sola, e cioè dal mutuante), dei ca- Ammettiamo allora, per un momento, che noni di bonifica (di fronte ai quali bisognereb- nel 1914 il fitto medio dei terreni mantovani be considerare l’aumento enorme di valore ca- fosse di 179 lire; ma ammettiamo anche che pitale dei terreni, al quale gli Enti pubblici han- nel 1921 sia arrivato a 350 lire, così che, in- no concorso con la massima quota) e dei premi terpolando gli anni di mezzo tra il 1914 e il di assicurazione,(se l’Autore li calcola a 21 lira 1921, si abbia una serie di redditi come la se- media per Ettaro vuol dire che vi è grande ric- guente: lire 179 + 205 + 230 + 250 + 270 + chezza di fabbricati e quindi maggiore impo- 290 +320 + 350, e un totale di 2091 lire. Di nibilità!). Mi soffermo invece sull’altro estre- contro a questo totale di reddito mettiamo pure mo del computo offertoci: e cioè Lire 179 co- la imposta di 133 lire, più 40 di accessori nel me prezzo medio di affitto per Ettaro. 1921; ma premettiamole la serie dei gravami Io posso anche ammettere che nel 1914 l’af- anteriori, dal 1914 al 1921, e in mancanza dei fitto medio fosse di 179, come afferma lo scrit- dati precisi, li interpoleremo con una progres- tore, e non superasse (come altri invece mi as- sione conforme a quella della sovrimposta to- sicura) le 200 lire. Ma ciò non permette affatto tale del Comune di Mantova negli stessi otto di dedurne che per il 1921 si deva tener ferma anni, ottenendone: lire 40 + 42 + 44 + 45 + 46 la stessa cifra come reddito dominicale dei ter- + 98 + 144 + 173; totale lire 632. reni, col pretesto che «la grandissima maggio- Ne risulterebbe allora che la media annua ranza dei fitti è ancora nell’antica misura»! degli affitti è stata di lire 262; la media dei gra- Anzitutto non tutti i terreni erano affittati, vami lire 79; cosicché il margine netto non più per modo che a tutti fossero applicabili le re- a sei andrebbe ridotto, ma a centoootantatre strizioni dei decreti e della legge sugli affitti. lire, cioè non più al 3%, ma al 68% del pro- 1922 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE Ve ne sono parecchi liberi, che hanno quindi dotto lordo (4). dato nel 1921 il loro reddito effettivo di 500, Ciò che, per una Nazione povera, la quale COOPERATIVE E INDUSTRIE PARASSITARIE o 600, fin 800 lire per Ettaro ha voluto fare una guerra di quattro anni, te- Degli affittati, non tutti hanno seguito le nor- nendo in trincea milioni di contadini, non è me restrittive. Prima, all’infuori e al di là di es- certamente poco! se si sono ugualmente combinati contratti più vantaggiosi, magari con termini più lunghi. * * * L’amico Luzzatto manda a noi questo impor- vimento operaio. «Un collega mi fa vedere un Infine dove pure il fittavolo ha rigorosamen- tante articolo politico che è il seguito e lo suo periodo sul Secolo di martedì nel quale è te conseguito tutte le proroghe e concessioni Il fatto è che nulla vi è di più deplorevole e sviluppo di un’altro articolo che egli ha pub- detto che deputati socialisti della Commissio- di legge, ivi ancora si può calcolare in un au- sconveniente, della scienza messa al servizio blicato sul Secolo. E noi che amiamo la li- ne Finanza e Tesoro, prima hanno votato con- mento medio del 50-80%, specialmente mag- di un interesse privato contro l’interesse col- bertà di critica su tutti gli atti nostri e dei no- tro il progetto De Vito per i cantieri navali, e giore in quei poderi di maggiore estensione, lettivo. Essa arriva perfino a falsare i primi ele- stri amici, sia per ossequio ad un alto prin- poi hanno proposto emendamenti che aumen- che il prof. Masè-Dari assume in tutela. menti di fatto, le prime verità espresse in nu- cipio, sia perché è questo il migliore, anzi tano la portata e la spesa. La prego di prendere Ma non basta la rettifica di fatto. Altri due meri. l’unico, mezzo per correggere gli errori e le nota che tutti i deputati socialisti della Com- ordini di considerazioni sono da opporre. E tutta codesta campagna di assurdi, di reti- deviazioni e trovare la via giusta, - siamo lie- missione finanza si sono opposti tanto al pro- Se le leggi e i decreti sugli affitti hanno vo- cenze e di falsi — che culmina negli scioperi tissimi di far posto al suo articolo che prende getto De Vito 325 milioni) quanto a quello per luto portare delle particolari restrizioni a dan- dei contribuenti, che disgrega ogni senso di ci- occasione da un fatto particulare per risalire le industrie triestine (318 milioni) quanto a no dei proprietari e a vantaggio dei fittavoli, viltà e ogni vincolo di solidarietà nazionale, fi- ad un’ affermazione di principio, sulla quale quello per gli zolfieri (120 milioni dimostran- come vorrebbe il prof. Masè-Dari scaricare il no a suggerire alle classi dominanti, contro il possiam dire di essere, senza riserve, d’ac- do che essi non servivano nè all’industria e gravame dei proprietari a danno del Comune, popolo dello stesso paese, atteggiamenti che cordo col Luzzatto. produzione futura nè agli operai; ma unica- sottraendo a questo i prelievi necessari di im- la storia ricorda soltanto nelle ribellioni di raz- NOI mente a sanare situazioni bancarie avariate a posta? Io sono pronto ad ammettere che quelle ze soggette a dominazione straniera — ad altro pagare debiti e speculazioni private, sbagliate leggi e decreti, adottati come cerotti provvisori non vuole arrivare che a questo: scaricare an- n accenno di un mio articolo o fallite. E ci siamo poi opposti anche agli e non inquadrati in una vera riforma, furono cora una volta tutti i pesi della guerra e della U su «Finanza pubblica e classe emendamenti rinviando il progetto al Ministro. demagogiche misure del tempo di guerra e di crisi postbellica sui lavoratori, negando ad essi operaia», pubblicato nel Se- E’ tempo che cessi la leggenda alla quale smobilitazione, attraverso le quali la classe do- ogni assistenza sociale e facendo loro pagare, colo del 18 luglio, mi ha valso una lettera abltual mente gli economisti italiani contribui- minante credette di salvarsi e salvare il proprio con le imposte sui consumi, tutto il rimanente dell’on. Matteotti, che, ritengo doveroso di scono, facendo apparire che tali carrozzoni so- maggiore interesse; ma, comunque emanati, apparato parassitario dello Stato borghese. s pubblicare per i nuovi elementi ch’essa offre no sollecitati dai socialisti. essi hanno voluto incidere sui diritti e sui pro- ad una discussione, che non è all’atto nuova Purtroppo, ed è umano ed è comprensibile, fitti della proprietà, e sarebbe illogico volerli G. Matteotti. ma che è sempre vitale per la politica del mo- gli operai che hanno in qualcuno di quei pro- CRITICAsociale ■ 31 3-4 / 2011

getti interessato il loro salario immediato e la l’identica forma da giornali che hanno sempre del 50 per cento, anche ai lavori di trasforma- diarie al veleno della calunnia, io non solo non vita delle loro famiglie, qualche volta li appog- avversato questo nuovo sperpero di 325 milio- zione, di demolizione (!?) e di grandi ripara- voglio associarmi al coro degli accusa tori, ma giano. Ma di solito in tutte queste forme di pa- ni, vedendo che nessuno dei depu tati interes- zioni, e che di essi godano nella misura più al- sento più viva che mai l’antica fiducia nella rassitismo statale, i poveri operai non sono che sati si affrettava a smentire la notizia, pub- ta i cantieri minori e peggio attrezzati, propor- virtù educatrice, liberatrice e rinnovatrice di il pretesto. blicata dai giornali più diffusi d’Italia, dovetti zionando il sussidio al peso del materiale im- questa forma di organizzazione economica. I parassiti sono nelle alte categorie abituati convin cermi che quel comunicato rispondeva piegato e dando la preferenza ai piroscafi più Ma appunto perchè si tratta di un’arma prezio- a vivere della speculazione e del sussidio, più a verità; e del resto ogni dubbio non potè più piccoli, al di sotto cioè delle mille tonnellate. sa, è stretto dovere degli organizzatori di non che della ricerca e dello studio industriale. sussistere quando si vide che la Commissione Bastano queste constatazioni per far pensare spuntarla, ignorando o dimenticando che le E sarà quindi molto opportuno e molto gra- per l’Industria, Commercio e Marina, riunitasi che il nuovo ed inatteso atteggiamento dei coo perative obbediscono anchesse alle stesse dito che gli economisti mettano meglio in ri- il 20 luglio, faceva proprie molte delle idee quattro deputati socialisti sia determinato sol- leggi della concorrenza e dei costi, a cui obbe- lievo la resistenza, anzi la lotta in prima linea propugnate dai deputati socialisti in quella tanto dalla preoccupazione di salvare il con- discono tutti gli altri organismi economici in dei deputati socialisti, contro tali progetti, no- adunanza, e mentre proponeva l’abolizione del sorzio metallurgico minacciato di un grave mezzo a cui devono muoversi. Se una miniera, nostante che il rinunziare ad essi tal volta costi contributo di 20 milioni per il consorzio obbli- danno dalla prossima chiusura del suo cantie- un alto forno, un cantiere producono a costi i più gravi sacrifici alla classe operaia. gatorio, che, secondo il mi nistro, avrebbe do- re, e di assicurarsi l’aiuto dello Stato in misura sensibilmente superiori a quelli di tutti i loro Costa assai poco l’essere liberista a chi vive vuto liquidare i cantieri destinati alla soppres- almeno uguale a quella che otterranno i suoi concorrenti, essi non potranno diventare vitali di rendita, o il deprecare la protezione indu- sione; mentre diminuiva il numero ed il ton- concorrenti più forti. per il solo fatto di trasformarsi in cooperative, striale a chi coltiva terreni. nellaggio delle navi da costruirsi col sussidio Così, per un interesse indubbiamente rispet- a meno che questa trasformazione non porti Merita invece tutta la considerazione lo governativo; stabiliva che «per assicurare la- tabile, ma del tutto insignificante di fronte al- come conseguenza una immediata riduzione sforzo che gli operai e i loro rappresentanti voro anche alle maestranze delle officine di ri- l’interesse di tutto quanto il proletariato Italia- dei costi. Ma poichè questo, nella maggior compiono, per opporsi a progetti immediata- parazioni di navi, coi fondi rimasti disponibili no, non solo si rinunzia completamente all’op- parte dei casi, non avviene e non può avvenire, mente o apparentemente a loro vantaggiosi. da queste riduzioni si concedesse un contri - posizione, iniziata con tanta vivacità ed effi- l’assunzione di quella gestione cooperativa si buto per i lavori di riparazione e trasforma- cacia, ma si assicura l’approvazione di un pro- traduce nella crea zione di un nuovo parassita, Scusi. Distinti saluti. zione di pi roscafi». getto che, non solo rappresenta lo sperpero in un servizio che si rende alle società: private Dev.mo G. Matteotti». E’ Vero che sulle proposte della commissio- inutile di 325 milioni, in un momento, in cui esercenti la stessa industria, le quali trovano ne Industria e Commercio dovrà pronunciarsi ogni nuova spesa rappresenta un passo verso nella nuova cooperativa un alleato prezioso e in seconda istanza la Commissione di Finanza la rovina, ma costituisce il mezzo di salvare e non sospetto, e un peso morto che si lega al LA RISPOSTA DI LUZZATTO e Tesoro, ed in queste son certo che l’on. Mat- di rafforzare quei ceti di speculatori e di finan- piede della massa operaia organizzata per osta- teotti manterrà l’opposizione irriducibile che zieri senza scrupoli, che ne trarranno argomen- colarne, ritardarne e, forse, deviare il movi- Sono pronto a dichiarare all’on. Matteotti egli riconferma nella sua lettera, ma purtroppo to per nuovi e più gravi assalti all’erario. Era mento. che il mio appunto non si riferiva minimamen- questa apposizione sarà indebolita, forse in stato appunto l’on. Bogiankino, se non c’in- L’on. Matteotti mi invita a non dimenticare te a lui e che forse con lui sono completamente modo irrimediabile, dal voto contrario dei suoi ganniamo, a dimostrare che nel progetto De gli esempi di resistenza di deputati socialisti fuori causa i deputati socialisti che fanno parte quattro compagni competenti, i quali hanno ri- Vito la disoccupazione operaia e la necessità contro le ri chieste di forti gruppi operai, non della commissione parlamentare di Finanza e nunciato al rigetto puro e semplice del proget- delle navi miste erano un semplice pretesto; determinate soltanto da egoismi di categoria, Tesoro. Ma il deputato di Rovigo non dichiara to De Vito; anzi, propugnando una diversa di- mentre lo scopo reale era quello di venire in ma, spesso, da bisogni insopprimibili e dalla se la sua smen tita voglia estendersi anche a stribuzione della somma di 323 milioni, non aiuto ad alcune banche ed a pochi Finanzieri, minaccia vera e propria della fame. Ed io non quei colleghi del gruppo socialista, che appar- solo hanno considerato quella spesa come le- liberandoli dal peso delle loro speculazioni solo conosco che quant’egli afferma è perfet- tengono alla Commissione di Commercio, In- gittima e come ormai consolidata, ma, propo- sbagliate. tamente vero, ma ho avuto occasione di di- dustria e Marina Mercantile, ed ai quali appun- nendo di farne usufruire una ca tegoria di can- chiararlo ripetutamente in questi ultimi anni in to si riferiva l’informazione che aveva dato tieri che ne erano esclusi, hanno minacciato di * * * occasione di molte coraggiose affermazioni origine al mio accenno. farla aumentare, peggiorando il progetto che antiprotezioniste fatte da alcuni fra i migliori Quell’informazione infatti, riportata da pa- rappresenta già per se stesso un intollerabile Questo nuovo, esempio, che ha purtroppo il organizzatori socialisti contro l’interesse im- recchi quotidiani, diceva che gli on. Buozzi, assalto all’erario nell’esclusivo vantaggio di suo precedente molto prossimo nel disastro del mediato dei loro organizzati. Ma l’on. Matte- Bassi, Cagnoni e Bogiankino, appartenenti al- qualche grossa banca e di un piccolo gruppo Consorzio Minerario toscano, mi sembra tipi- otti sarà il primo a convenire che quelle resi- la Commissione dell’Industria etc., si erano di speculatori. co per dimostrare il pericolo gravissimo a cui stenze non sono state sufficienti e non hanno riuniti a Montecitorio coi rappresentanti del Il progetto De Vito, coi suoi difetti mostruo- si espone il movimento operaio, quando i suoi avuto finora il successo sperato; che i pericoli consorzio metallurgico, esercente un cantiere si, pre sentava, almeno nelle intenzioni, il van- dirigenti, nell’intento di evitare la temporanea degli egoismi di gruppo e di categoria sono navale alla Spezia, per discutere intorno all’at- taggio, di voler liquidare una situazione inso- disoccupazione di alcune maestranze si lascia- sempre vivi e presenti, e che fra questi pericoli teggiamento da assumere di fronte al progetto stenibile per cui, in un paese dove l’industria no indurre ad assumere la gestione cooperativa il più grave è costituito da certe cooperative De Vito per i Cantieri navali, e che essi ave- delle costruzioni navali aveva sempre avuto di industrie che non possono più vi vere con parassitare, le quali non solo costituiscono una vano deliberato di chiedere: bisogno dell’aiuto statale, i cantieri si erano le proprie forze e devono contare esclusiva- minaccia per la finanza e l’economia naziona- 1) l’abbandono del concetto del Consorzio moltiplicati in quattro anni come funghi, in mente sull’aiuto dello Stato. le, ma possono diventare un elemento di cor- obbligatorio per la riduzione del numero dei modo da costituire una minaccia perenne per In un momento in cui gli avversari della ruzione per lo stesso movimento socialista. s cantieri; l’erario e per i contribuenti. E’ infatti evidente cooperazione socialista si accaniscono contro 2) la modificazione dell’art. 6 del progetto che, a voler mantenere in vita ed in attività di essa con tutte le armi, dalle bombe incen- Gino Luzzatto nel senso che il contributo sia dato in ragione venticinque o ventisei cantieri, con un centi- del peso del materiale messo in opera sulla na- naio di scali, in un paese che non riusciva a ve e non della stazza lorda di questa, stabilen- farne lavorare un terzo o poco più, gli aiuti del- do su graduatorie di compensi decre scenti per lo Stato, continuamente rinnovati sotto la pe- tonnellaggi di 1000 tonnellate, 3000 tonnellate riodica minaccia della disoccupazione operaia, 1922 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE e di oltre 3000 tonnellate; dovranno commisurarsi ai biso gni dei cantieri 3) di stabilire un contributo per i lavori di più giovani, peggio attrezzati, finanzia - LA TASSAZIONE DEI SALARI trasformazione, demolizioni e grandi ripara- riamente più deboli e dove perciò i costi sono zioni di navi, con un aumento del 50% sul enormemente più alti; e che in tal modo il te- contributo di costruzione; nere in vita questi organismi meno adatti non 4) che sia fissato per legge doversi intendere solo aumenterà la spesa totale in misura ele- per piroscafi misti quei piroscafi che traspor- vatissima, ma obbligherà lo Stato a fare un Giacomo Matteotti battito, desiderando che ad esso partecipino tano merci e passeggeri ed hanno installazioni grazioso e vistosissimo regalo agli organismi altri, che possano portare utile contributo per almeno due classi di passeggeri, con allog- più forti, che potrebbero vivere e produrre con Il problema della tassazione dei salari, che di dati e di argomenti. gio per un passeggero ogni 200 tonnellate di un aiuto assai più modesto, e forse senza alcun un passo di una recente relazione parlamen- La CRITICA SOCIALE stazza; aiuto. tare dell’on. Matteotti ha posta chiaramente 5) che per aver diritto al contributo i lavori Certamente il sistema del consorzio obbli- sul tappeto, merita di esser discusso e chia- della nave debbano essere iniziati entro un me- gatorio, che dovrebbe determinare i cantieri rito anche da noi. La discussione contribui- ntorno alla tassazione dei salari se dell’appro vazione dei piani. destinati alla morte, non è affatto felice, e sa- rà utilmente a fissare meglio le linee diret- I si insiste da qualche tempo, come rebbe assai più efficace e, più giusto limitarsi tive del nostro programma in materia tribu- se si trattasse di qualcosa di nuo- * * * a fissare il sussidio dello Stato in una misura taria. Nel pubblicare lo scritto di un com- vo, di esente fino ad oggi da imposta, e che do- tale che permettesse ai più forti di vivere, e la- pagno che ha particolare com petenza in vrebbe quindi concorrere per la prima volta a Questo comunicato era in così aperto con- sciasse morire gli altri di morte naturale. Ma materia, il nostro egregio prof. Griziotti, lo sostenere i carichi dello Stato. Si dice che gli trasto con l’atteggiamento di assoluta opposi- invece i commissari socialisti, mentre combat- facciamo precedere dal passo della relazio- impiegati di Enti pubblici pagano pure la loro zione al progetto De Vito, mantenuto finora tono la costituzione del consorzio, non solo ne Matteotti che ha dato inizio all’inte- imposta di ricchezza mobile, anche quando il dai commissari socialisti, che dapprima, aven- non si oppongono ai sussidi proposti dal mi- ressante dibattito. loro stipendio è inferiore al salario di un ope- dolo letto in un giornale notoriamente amico nistro fino alla misura altissima di 1500 lire Avvertiamo sin d’ora che dissentiamo in raio. Si aggiunge che nulla nella legge ne au- dei costruttori navali, avevo dubitato della sua per tonnellata di stazza lorda, ma propongono parte da quanto il Griziotti afferma; ma ci torizza la esenzione, quando superino certi li- autenticità, ma, vedendolo riprodotto nel- che quei sussidi siano estesi, con un aumento asteniamo per ora dall’intervenire nel di- miti. Si rileva infine dalla Am ministrazione 32 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

che due milioni e mezzo di operai sono assi- consumi all’origine o in un determinato mo- emigranti spedivano alle loro fami glie in pa- residenti all’estero. E ancora una seconda vol- curati sugli infortuni per una quota media di mento, anzichè rincorrere l’imposta presso tria, e che i forestieri, visitatori delle bellezze ta si è saldata la bilancia commerciale con un salario individuale e giornaliero eccedente di ogni singolo cittadino. naturali e artistiche italiane, lasciavano nel no- indebitamento, cioè con un impoverimento del lire 2.40 il minimo esentabile da imposta (cioè In Italia in particolare abbiamo visto che le stro Paese. patrimonio nazionale, che in parte si prolunga L. 10), in modo che se ne potrebbe avere una imposte sui consumi superano di gran lunga le Durante la guerra, cioè nel qua driennio e si aumenta nel futuro, con l’obbligo degli in- imposta di ventinove centesimi per giornata di imposte dirette. 1915-18, le importazioni ammontarono a teressi. lavoro, e un’entrata annua di 166 milioni, au- Mentre le imposte sul reddito dei beni mo- 43.122 milioni e le esportazioni ammontarono Un terzo elemento che può contribuire invi- mentabile di tante volte quanti sono gli operai bili e immobili non corrispondono forse nep- a 12.275 milioni. Nel primo biennio dopo la sibilmente al saldo della bilancia, è rappresen- e salariati finora non assicurati, in confronto pure a un settimo del reddito della ricchezza guerra, cioè nel 1919 e 1920, e mentre perdu- tato da investimenti di capitale straniero in be- dei due milioni e mezzo di assicurati. privata italiana, oggi valu tata in 400 miliardi; ravano alcune con dizioni del tempo di guerra ni o in imprese in Italia. Quanto questo possa Il paragone con gli impiegati degli Enti pub- le imposte sui consumi e sui red diti del lavoro le im portazioni sono salite a 43.476 milioni e essere, quale sia la contropartita di investimen- blici non regge: gli impiegati hanno una stabi- superano i 6-7 miliardi in confronto dei 18 mi- le esportazioni sono salite a 17.823 milioni. ti di capitale italiano all’estero, e quale quan- lità e altre garanzie d’impiego che gli operai liardi ond’è costituito oggi, forse, il reddito del Del 1921 abbiamo dati molto incompleti e im- tità di interessi annui le due partite producano non hanno. Sarebbe sempre iniquo sottrarre lavoro italiano; senza contare che oltre le im- perfetti, che il Ministro del Tesoro presume e facciano scambiare in senso inverso, è assai all’operaio, che rimane o può rimanere disoc- poste sui consumi pagate dallo Stato, ve n’è doversi computare così, per il perio do da gen- difficilmente calcolabile. In Germania e in Au- cupato nei giorni seguenti, una quota del salario una quota, assai più larga, di invisibili, pagate naio a tutto agosto: im portazioni quasi 10 mi- stria il fenomeno è stato più evidente; zone in- attuale che appena gli basta alla vita della fami- a cittadini che godono di determinate protezio- liardi, esporta zioni 5 miliardi. tere di fabbricati tedeschi sono comprati, per glia; e in ogni caso il calcolo che gli impiegati ni doganali o daziarie e delle specula zioni che Ad attenuare l’espressione disastrosa delle esempio, da olandesi a prezzi minimi. fanno, o che la stessa amministrazione fa, dello in queste si inseriscono. Ed è sempre assai più ultime grandi cifre, è sempre opportuno ricor- Se in Italia lo sbilancio permanesse e i cam- stipendio è in realtà al netto dalla imposta. grave pagare sui margini dell’appena suffi- dare che, negli ultimi tre anni, essendosi il va- bi peggiorassero, vedremmo forse fenomeni «L’imposta che l’operaio dovrebbe pagare, ciente alla vita, che non sulle scorte di un ca- lore della lira italiana ridotto fino a un quarto quasi ugualmente larghi, o vedremmo indu- o sarebbe caricata in realtà sul datore di lavoro pitale già accumulato. o un quinto in confronto della valuta anglo- strie a prirsi o chiudersi, secondo l’interes se di in aggiunta alle imposte sull’industria, nel Si dice da qualcuno che, se le imposte sui americana, la somma del commercio ricondot- gruppi capitalistici stranieri. tempo di forte domanda di mano d’opera o di consumi servono veramente allo Stato, non ta alla pari non si allontana più tanto da quella forte organizzazione; o sarebbe pagata. effet- dànno però all’operaio quella precisa sensa- antebellica. Ma mentre la esportazione tende * * * tivamente dall’operaio proprio nei tempi di zione del suo concorso e della sua cointeres- a diminuire in confronto dell’anteguerra; la maggiore crisi, di maggiore disoccupazione e senza, che darebbe una imposta diretta, per importazione, che pure tende ormai a ridursi, L’ importazione si salda dunque necessaria- maggiore miseria. Il pagamento dell’imposta quanto piccola, a fini più di educazione civile è stata molto superiore all’anteguerra, quasi mente con una esportazio ne più o meno visi- per ritenuta accentuerebbe la prima ipotesi; e che di fiscalità. Ciò può essere vero, ma non esclusivamente in causa della categoria “ge- bile (1); ma il mezzo del saldo può segnare sarebbe difficilmente attuabile fuori delle sarebbe neppure raggiunto con la proposta for- neri alimentari”, destinati cioè in gran parte al l’immi serimento progressivo di una nazione. grandi aziende o dei salariati permanenti. In ma della ritenuta, che poi in sostanza datore di consumo e non al lavoro. E poichè anche quei modi di pa gamento Francia, attesta lo stesso Ives Guyot, il primo lavoro e operaio si troverebbero interessati a (debiti- pubblici e privati con l’estero) a un tentativo di una ritenuta effettiva sul salario, nascondere piuttosto che a dare. * * * certo punto più non si estendono, ed il mercato provocò lo sciopero di Vimeux. Il pagamento Ai fini della educazione civile, noi riteniamo straniero saturo o sfiduciato li respinge, la na- diretto, da parte di operai che non hanno dato- assai migliori, più utili e più semplici, i con- Ora, come è stata saldata, durante e dopo la zione che s’illude di continuare con quel siste- re di lavoro fisso, darebbe luogo a molte eva- corsi degli operai nelle diverse forme di assi- guerra, la enorme differenza tra importazione ma, si troverà un giorno isolata e ridotta a vi- sioni o non pagamenti per insolvibilità. In ogni curazione, che ormai dovreb bero essere unifi- ed esporta zione? vere della propria miseria. caso si avrebbe un grande lavoro di accerta- cate ed estese fino a quella più importante del- La necessità di importare è stata realmente Da due anni noi andiamo avvertendo la gra- mento e riscossione, per un introito di pochis- le assicurazioni contro la malattia. Ivi l’inte- compensata da una corrispondente necessità di vità di codesto pericolo. Se l’eccezionalità del- sime centinaia di milioni». resse personale dell’operaio si trova a concor- produrre ed esportare prodotti? No, evidente- la guerra ebbe a iniziare il sistema, la conti- Soprattutto poi non è vero che gli operai e rere perfettamente con l’interesse collettivo, mente. L’esportazione, come dicono le cifre, nuazione, nella vita ordinaria del dopoguerra salariati non concorrano già ai carichi dello promovendo i sentimenti della previdenza e non ha fat to quasi nessuno sforzo. prepara la più sicura e lenta rovina. Forse sia- Stato. Le imposte sui consumi, fuori del caso della solidarietà; senza alcun fiscalismo che Qualche industria ha certamente prodotto ed mo appena in tem po per fermarci. in cui abbiano lo scopo specifico di restringere stimoli piuttosto gli istinti della frode e della esportato di più, ma molte altre di meno, spe- E se questa volta noi l’abbiamo esposto in un determinato consumo dannoso, rispondono evasione, già troppo diffusi in un popolo che cialmente dopo passato il primo tempo post- contradditorio con una falsa tesi del liberismo già e precisamente allo scopo di far concorrere fu per tanti anni sottoposto a dominazioni as- bellico, in cui si dovevano soddisfare alcuni scolastico e nazionalista, ciò non vuol dire che ai pesi dello Stato tutti coloro che non hanno solute o straniere». s bisogni e mancanze accumulate durante il pe- rinneghiamo il liberismo. Anzi diciamolo su- ricchezza imponibile; esse cercano anzi di ar- riodo di guer ra; e la media non è migliorata. bito, il protezionismo aggraverebbe il pericolo, rivarvi nel modo meno costoso, colpendo i Giacomo Matteotti Neppure le due partite (emigranti e forestie- ergendo più alto il muro dell’isolamento na- ri) che provvedevano al sal do prima della ziona le e della miseria. guerra, che durante la guerra quasi disparvero Occorre sviluppare i prodotti e le industrie e che og gi sono risalite, neppure quelle sono che possano esportare. Oc corre uno sforzo di aumentate in valore reale e sono quindi insuf- studio e di tecnica per raggiungere i minori co- 1922 ■ COME SI SALDA LA BILANCIA COMMERCIALE ficienti al saldo; senza dire del dubbio e del sti di produzione. Occorre quindi anche li bertà pericolo che, co me in Germania e più in Au- di mercati. CRISI E PERICOLI DA ECONOMIA FITTIZIA stria, anche per noi, sebbene in grado assai mi- E poichè l’Italia forse per ora non ha materie nore, gli acquisti dei forestieri possano rappre- prime sufficienti alla sua popolazione, occorre sentare, qualche volta una svendita (vendita anche inquadrare una emigrazione capace di sotto costo), e quindi una forma di impoveri- colonizzare. mento. E poichè l’Italia può esportare per ora pro- Giacomo Matteotti tanta esportazione, e quindi con lo sviluppo di Quindi allo sbilancio si è dovuto provvedere dotti non di prima neces sità, essa è la più inte- altre produzioni nazionali. con tutt’altri mezzi, che possiamo raggruppare ressata a far tacere le stupidità nazionaliste e a i sono degli avvocati che, Il ragionamento potrebbe sostenersi, se la in tre specie, per quanto non molto dissimili. contribuire, anche con sacrifici im mediati, al V quando hanno eccezional- bilancia si saldasse esclusivamente con merci Durante la guerra, e anche dopo per alcuni disarmo, e a creare intorno a sè un equilibrio mente da difendere una cau- prodotte, e se lo sviluppo e la progressione dei residui impegni di guerra, il massimo mezzo e un’atmosfera di pace che le permettano la ri- sa giusta, rovinano anche quella, per la abitu- commerci fossero una necessità inde fettibile. è stato quello dei debiti con gli Stati esteri. co struzione. s dine di appoggiare la difesa a sofismi o ad esa- In realtà, invece, il saldo può anche avvenire Grano, armi, carni, ecc. furono importati e pa- gerazioni. mediante una diminuzione, un immiserimento gati aprendo un debito di 20 miliardi oro con (Da Critica Sociale) 1922, p. 25/7) Così certi difensori del liberi smo economi- del patrimonio nazionale; e si può arri vare al l’Inghilterra e l’America. Parvero allora’ un fa- co, per non volersi arrestare alle ragioni fon- punto di una nazione che esaurisce la sua fa- cile, mezzo per non alterare i cambi; ma oggi damentali e im manenti del liberismo, le quali coltà di scambio e chiude i suoi abitanti in una pesano, e corrispondono a una forte quota sul- NOTA coincidono, si può dire, con quelle del nostro vita di stenti. Vediamo un esempio. la ricchezza naziona le. Il saldo della bilancia internazionalismo, adducono argomenti privi è stato ottenuto, dunque, in parte con una di- (1) Vi è anche una importazione che non ha di serietà e contradditori alla tesi. * * * minuzione, con un impoverimento del patri- bisogno di contropartita. Per esempio, quella L’economista del Corriere della sera, per monio nazionale. delle ripartizioni o indennità di guerra, di cui esempio, ha svolto come argomento principe Avanti la guerra d’Italia importava per 3.500 Per un’altra parte importante ha provveduto avremo forse già percepito più di un miliardo del liberismo questo: che siccome in ogni mo- milioni circa ed esportava per 2.300 milioni un’altra forma di debito dello Stato verso pri- di lire. Ma se, eccezionalmente, esse possono do la bilancia commerciale con l’estero, cioè circa. La differenza passiva di 1.200 milioni vati: carta moneta, buoni del Tesoro, prestiti giovare a diminuzione di debito o a ricostru- la differenza tra il valore delle merci importate annui era costituita quasi tutta dalla categoria na zionali. zione di devastazioni di guerra, guai a quella e quello delle merci esportate, deve essere sal- “materie gregge” di cui il nostro Paese manca, Come le qualità di codesti titoli sono sestu- nazione che conti su di esse per il proprio bi- data, non vi è nulla da temere per l’accentuar- e che servivano ad alimentare il nostro lavoro; plicate nel loro comples so, così una quota lancio ordina rio: pagate, abitueranno al paras- si di una libera importazione; poi chè questa ed era saldata, come è risaputo, con una som- dell’aumento, forse superiore alla proporzione sitismo - cessando, prepareranno la più tre- dovrà essere inevitabilmente pagata con altret- ma equivalen te di valuta estera, che i nostri dell’anteguerra, è passata in mano di creditori menda delusione! (n.d.A.). CRITICAsociale ■ 33 3-4 / 2011

1923 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE L’ITALIA NEL CONTRASTO PER LE RIPARAZIONI

Giacomo Matteotti zione dei 132 miliardi a 50 corrisponderebbe L’Inghilterra non accettò il primo piano e 1965 (in valore attuale equivalgono i 10 e forse anche alla vera somma dei danni mate- non ricevette il secondo, anche perché, preoc- mezzo miliardi marchi oro), anch’essi redimi- a rottura dell’Intesa, e quindi riali arrecati ai privati nelle zone devastate del- cupata delle richieste americane di pagamento bili a condizioni poco diverse. Un tribunale L la separata occupazione della la Francia, del Belgio e dell’Italia, cioè al fab- dei suoi debiti, non si sentiva di dichiarare frat- potrebbe tra dieci anni ridurne l’importo. Ruhr, è avvenuta proprio bisogno per le ricostruzioni. tanto annullati i propri crediti. «Dei primi cinquanta miliardi, 40 sono di- quando le diverge tesi alleate sulla questione A codesta riduzione però, purtroppo, i Go- A codesto concetto rispondeva la nota Bal- stribuiti conforme le convenzioni di Spa, e gli dello riparazioni e dei debiti stavano conver- verni alleati, che avevano illuso le rispettive four del 1 agosto 1922, che fu molto criticata altri dieci vanno alla Commissione per le spe- gendo. Per lo che è da ritenere che essa sia sta- nazioni con fantastiche indennità tedesche, in Francia, in Belgio e in Italia, ma che invece se d’occupazione, per il debito belga, e per al- ta determinata da prevalenti scopi politici an- non arrivarono che dopo alcuni anni e attra- avrebbe dovuto essere meglio accolta, come il tri conguagli. ziché dal fine economico delle riparazioni. verso la resistenza tedesca ai pagamenti che primo passo ufficiale verso la revisione dei de- «I debiti interalleati europei sono cancellati, D’altra parte, ogni ritardo nella definizione essa doveva fare alla scadenza di ogni rata. biti. La nota, infatti, riconosceva «che i prestiti contro l’abbandono dei 1200 milioni fr. oro economica della questione rappresenta per sé furono consentiti, non a profitto di uno Stato, depositati dalla Francia in Inghilterra, e dei stesso un danno per l’Europa, e per l’Italia in * * * ma per un fine comune a tutti»; soltanto, sic- 500 depositati dall’Italia; e contro il passaggio particolare, peggiore di qualunque più sfavo- come «la politica delle remissioni non può es- dall’Italia all’Inghilterra di 1 e mezzo miliardo revole risoluzione positiva. Anzi la posizione Anche più lentamente andava maturando sere continuata se non quando è accettata da di buoni della prima serie. attuale dell’Italia — non aderente all’Inghil- presso i Governi la questione dei debiti inte- tutti», l’Inghilterra affermava che essa «non «I buoni della seconda serie (17 miliardi) terra verso la quale rimane debitrice di una for- ralleati, e anch’essa solamente per la resisten- aveva intenzione di domandare ai suoi alleati sono distribuiti in proporzione dei debiti che te somma in oro; non utilmente partecipante za, anzi per la impossibilità, dei debitori a pa- pili di quello che le era necessario per pagare gli Stati alleati hanno verso l’America». all’avventura della Ruhr, perché la Francia vi gare. L’Italia doveva quasi 20 miliardi di lire i suoi creditori, cioè l’America». Contro il piano inglese, che pure si avvici- può perseguire fini di imperialismo politico- oro all’Inghilterra e America; la Francia 25, il nava ormai tanto ai piani degli alleati, si sca- economico, a noi non comuni né convenienti; Belgio 4. L’Inghilterra, creditrice di 25 miliar- * * * tenarono le critiche dei delegati francese e bel- e non più percipiente dalla Germania mutilata di dai tre alleati, ne doveva a sua volta 21 al- ga. Invece di rilevare le differenze a scopo di le primitive quote di riparazioni — e la più dif- l’America; la quale cosi ne aspettava dall’Eu- Il piano italiano, presentato da Mussolini a conciliarle, ciascuno si accaniva ad accentuar- ficile fra tutte. ropa più di 45. Londra nel dicembre 1932, riproduce in so- le per arrivare alla rottura. L’impossibilità del pagamento suggerisce ai stanza i piani francesi sopra indicati. Riduce Anche il delegato italiano Della Torretta * * * debitori che si tratta di debiti e di spese fatte anch’esso le riparazioni effettive ai 50 miliardi che, dopo le critiche francesi, aveva chiesto al- nell’interesse comune della stessa guerra; e marchi oro, e dedica i buoni C al regolamento tre ventiquattr’ore per studiare il piano inglese, Per dimostrare le premesse di queste propo- che chi più ha preso a prestito, forse più ha da- dei debiti alleati verso l’Inghilterra e delle ri- non si interpose affatto per conciliare o avvi- sizioni, giovano alcune notizie di fatto. to di sangue. parazioni dovute da Austria, Ungheria, Bulga- cinare, ma prese la parola una sola volta, ed La Commissione delle riparazioni aveva fis- Nel concetto più equo di un consorzio gene- ria, annullandoli praticamente. Non è chiaro esclusivamente per allineare una serie di criti- sato nel 1921 la somma dovuta dalla Germania rale di tutti i belligeranti per riparare ai danni se le riparazioni già pagate siano comprese che di indole prevalentemente giuridica o ge- in 132 miliardi di marchi oro; e quando oggi della guerra, appare chiaro che ogni Stato, vin- nella somma fissa, o escluse. Mancano poi nel nerica, senza mai tenere conto della ripetuta si parla di ridurre la somma a una cinquantina citore o vinto, pagherà le proprie spese per le piano italiano, oltre il regolamento dei debiti dichiarazione inglese che ammetteva la di- di miliardi, vi è una parte dell’opinione pub- pensioni militari e simili. Francia, Belgio, Ita- verso l’America, le condizioni di ammortizzo scussione sulla sua proposta e la possibilità di blica che vivamente si allarma del confronto, lia hanno avuto le proprie terre devastate dalla e di redimibilità del debito tedesco. Dal silen- modificarne i particolari. del salto tra le due quantità. guerra. L’Inghilterra e l’America, che non han- zio sulla ripartizione sembra che intenda man- Ma vi è un primo errore da rimuovere. I 132 no sofferto invasioni, contribuiscono condo- tenere il concordato di Spa. * * * miliardi sono in valore nominale, non attuale. nando i debiti di guerra. La Germania, che ha Quindi l’Italia avrebbe dalla Germania 5 mi- Una somma dovuta oggi non è eguale ad portato la guerra in casa altrui, contribuisce ri- liardi di marchi oro, cioè 25 miliardi di lire Eppure il piano inglese, per quanto divergen- un’altra, di eguale ammontare, che sia però do- sarcendo i danni ai privati che hanno sofferto carta. Annullato il debito inglese, resterebbe te in alcuni punti, era in altri assai vicino al vuta tra venti anni. per l’invasione. impregiudicato il debito italiano verso l’Ame- piano francese, e non opposto agli interessi ita- Dei 132 miliardi, 50 sarebbero in Buoni di Il primo documento nel quale l’unione delle rica (originariamente 8 miliardi lire oro, cioè liani. Le stesse maggiori divergenze intorno serie A e di serie B da emettersi subito, per due questioni, riparazioni e debiti, e la riduzio- 32 miliardi lire carta). alla moratoria e ai pegni per i prossimi anni si fruttare un interesse del 5 per cento e per es- ne delle riparazioni a somma più reale e corri- L’Inghilterra non ha accettato di discutere sarebbero accomodate automaticamente non sere ammortizzati in 36 annualità: valgono spondente ai veri danni risarcibili, assumono sul piano del Governo italiano, per le stesse appena, fissato il programma, si fosse dato fi- quindi realmente e attualmente cinquanta mi- forma concreta, è il piano esposto da Loucheur obiezioni che essa ha sempre mosso alla Fran- nalmente alla Germania un vero interesse alla liardi (1). Gli altri 82 miliardi, Buoni di serie nel dicembre 1921 nella conversazione con cia. Poiché, cioè, anche per preoccupazioni di più rapida esecuzione dei suoi impegni. C, dovrebbero essere emessi quando la Com- Lloyd George ai Chequers, in Londra: indole bancaria internazionale, essa vuole es- In particolare il delegato del Governo italia- missione stimi la Germania in condizione di «I Buoni A e B, riuniti in una sola categoria sere pronta a pagare il debito americano, non no non fece che assumere le cifre contrapposte assumersene il servizio. Se si suppone che la (di 50 miliardi marchi oro), siano versati, ai vuole in tal caso abbandonare tutti i suoi cre- dal Governo francese, accusando l’Inghilterra Germania non posa pagare più di tre miliardi paesi che hanno subito danni materiali. diti europei. Poiché essa poco attende dalle ri- di volere ridurre il credito italiano da 16-17 annui di marchi oro, la emissione non potrebbe «I Buoni C (degli ottanta miliardi nominali), parazioni tedesche, perché il meglio l’ha forse miliardi marchi oro a poco più di due, mentre attuarsi che dopo ammortizzati i primi cin- distribuiti secondo le percentuali di Spa, po- già avuto, e più spera dalla ripresa dei rapporti il debito verso l’Inghilterra discenderebbe sol- quanta, cioè nel 1958: ma 82 miliardi da emet- trebbero servire a regolare i debiti interalleati, commerciali anche per attenuare la sua disoc- tanto da 13 a più di 2 miliardi lire oro. tersi nel 1958 equivalgono a poco più di 14 e quindi potrebbero essere annullati». cupazione, ritiene che il criterio di gran lunga In realtà invece il credito attuale italiano per emessi oggi; per valer 20 o 30 dovrebbe veri- Più tardi è ancora la Francia che, come ri- prevalente nel fissare la somma delle ripara- le riparazioni non è, per quanto sopra abbiamo ficarsi la più ottimista ipotesi, che già tra dieci sulterebbe dal Temps del 27 agosto 1922, ave- zioni debba essere quello della possibilità te- spiegato, che di 6 o 7 miliardi; e temo che il o vent’anni la Germania possa pagare più di va preparato un piano anche più concreto: desca di pagare e della necessità di ristabilire 20 per cento a noi assegnato rispetto agli Stati quattro miliardi oro all’anno. «La Germania dovrà, dal 1 agosto 1922, 50 il credito tedesco. ex-austriaci quasi nulla vi aggiunga, per ragio- Anche dunque nel primo giudizio della miliardi coll’interesse del 5 per cento, ammor- ni di fatto e per altri disgraziati concordati. Commissione, e con una valutazione pura- tizzabili in 25 anni, per due terzi in natura e * * * Con la riduzione proposta dall’Inghilterra, mente economica estranea a interferenze poli- per un terzo in denaro. La spartizione tra gli l’Italia avrebbe: tiche, i 132 miliardi nominali si riducono a 64 alleati sarà fatta nel seguente modo: il 10 per Il piano inglese presentato da Bonar Law a a) 1/10 dei primi 40 miliardi=4 miliardi. Di attuali (se non anche a parecchio meno, per la cento all’Inghilterra, che non ha avuto danni Parigi fissava quindi i seguenti punti: questi 1 1/2 andrebbero all’Inghilterra; ne re- considerazione che l’interesse del 5 per cento materiali, invece del 25 stabilito a Spa; e il ri- «La somma che la Germania deve, per qual- sterebbero quindi 2 1/2, i quali in valore attua- è forse insufficiente). manente tra le nazioni devastate, in ragione siasi obbligazione, dal 1923, è di 50 miliardi le, come abbiamo indicato in nota al piano in- Il computo e la riduzione corrispondono, per delle spese necessarie alla ricostruzione. mk. oro, da emettersi subito, coll’interesse del glese, equivalgono a 2 miliardi marchi oro, fortuna, anche a un più giusto criterio nel me- «I rimanenti miliardi, nominalmente dovuti 5 per cento, rimborsabili alla pari nel 1954, re- cioè 10 miliardi lire carta. La Germania ha ve- rito della questione. I 132 miliardi sono stati dalla Germania, servirebbero a compensare dimibili anche subito al 50 per cento del valore ramente la facoltà di pagare subito, con una ri- calcolati dalla Commissione sui conti presen- prima e contemporaneamente i debiti alleati nominale, o al 76 per cento nel 1931. duzione del 50 per cento, ma anche in tale po- tati dalle diverse nazioni (per oltre 200 miliar- intereuropei; poi gli americani. Praticamente, «L’interesse non è pagato nel 1923-26, ed è co verosimile caso l’Italia incasserebbe 1250 di!) e comprendenti le pensioni ai militari e i cioè, si annullerebbero». ridotto al 4 per cento nel 1927-1930 (quindi i milioni di marchi oro, cioè 6250 milioni di lire sussidi alle famiglie, oltre i danni materiali ar- Praticamente l’Italia ne avrebbe quindi avu- cinquanta miliardi di valore nominale si ridu- carta. D’altra parte però l’Italia abbandonereb- recati ai privati nelle zone devastate dalla to le annullamento del debito estero di 20 mi- cono a 39 e mezzo di valore effettivo), ma in be i suoi 500 milioni di lire oro all’Inghilterra; guerra. Ma il Trattato contemplava propria- liardi lire oro, e una somma annua non bene compenso degli interessi differiti, si emette- cosicché il suo attivo resterebbe precisamente mente e solo «i danni alle popolazioni civili», determinata, ma sufficiente alla ricostruzione ranno, nel 1933, altri 17 miliardi di buoni, con di otto miliardi lire carta nel primo caso, o di non le pensioni e i sussidii; così che la ridu- delle terre liberate. l’interesse del 5 per cento, rimborsabili nel 425 nel secondo caso, essendo, nell’un caso e 34 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

nell’altro, estinto il debito verso l’Inghilterra. della rottura e dell’invasione, in quanto ogni nell’Era antica e quelle previste per il secondo già destinate a cessare, che i Governi prece- Rimarrebbe inoltre la eventualità di riavere ritardo a una pacifica soluzione rappresenta anno dell’Era nuova. E potremmo, oggi che è denti avevano ereditate dal passato come un qualcosa sui 10 miliardi (cioè il 20 per cento) per l’Italia una perdita secca. uscito il Consuntivo 1921-22, ripetere l’istrut- debito che essi estinsero o fecero cessare? Sen- lasciati in riserva alla Commissione. Si può comprendere e si comprende l’atteg- tivo confronto analitico anche per quell’anno. za dubbio, è giusto. b) più di 1/6 dei secondi 17 miliardi; ciò che giamento del Governo francese, il quale per- Ma vogliamo qui piuttosto restare alla sin- E allora, si debbono sottrarre quei 12 mi- darebbe in valore nominale altri 3 miliardi, in segue un evidente scopo politico mantenendo tesi, e trattenerci sul punto che più impressio- liardi di spese eccezionalissime dai 17 miliardi valore attuale 1750 milioni marchi oro, cioè 7 occupate le provincie del Reno, e continuando na, le cifre dei disavanzi. del disavanzo effettivo del 1920-21, e si avrà miliardi lire carta. E’ però vero che di essi un a tenere in armi 800 mila uomini; e prende Sì, la serie dei disavanzi effettivi è quella in- così la somma del vero ed effettivo disavanzo tribunale arbitrale potrebbe sancire la riduzio- perciò pretesto da una inadempienza di forse dicata nel numero unico fascista (e può essere di quegli esercizi; e sarà questa la somma che ne o la cancellazione; ma è allora presumibile meno che 100 milioni oro, per travolgere l’Eu- perdonato anche il piccolo artificio del com- dovremo confrontare con le somme del disa- che sia ridotto di altrettanto o annullato anche ropa nell’avventura della Ruhr. pilatore, che, per accrescere il contrasto delle vanzo degli anni seguenti, per apprezzare l’at- il debito verso l’America, il quale ammonta a Ma che l’Italia non abbia neppure tentato di tenebre e della luce, fors’anco per paura di tività, in questo campo, dei Governi che ten- 8 miliardi di lire oro, più gli interessi. trattenerla, non si spiega, non si giustifica. macchiarsi di… nittismo, ha omesso la cifra nero il potere nei due successivi periodi. Se poi si tiene conto, come sembra che nes- Si dice che nel 1919-20 la Germania offrisse del disavanzo del 1919-20, che fu inferiore Similmente per il 1921-22. Anche di quel- suno abbia fatto, che il piano inglese, a diffe- 100 miliardi di indennità; pare certo che nel agli 8 miliardi. (2) Ripetiamo qui, più precisa- l’anno basta considerare quattro capitoli di renza dell’italiano, calcola i cinquanta miliardi 1921 ne abbia offerti 50. Ma ogni giorno che mente, le cifre delle entrate e uscite e del di- spese eccezionali e definitivamente cessate dovuti dalla Germania, non per le sue obbli- passa, con la occupazione militare, con la di- savanzo negli ultimi bilanci (vedi Tabella 1). nell’anno medesimo. Sono: gazioni iniziali, ma per quelle che le rimane- sorganizzazione della finanza, con le anomalie Queste sono, dunque, le cifre; ma bastano Cap. 64-71 Bilancio Guerra: spese straordi- vano al 31 dicembre 1922, e che quindi alla dell’industria e di tutta la economia, le possi- pochi dati per togliere il significato che si pre- narie per la guerra 2.847 milioni; somma proposta sono da aggiungersi, per un bilità di pagamento rapidamente diminuisco- tende di attribuir loro e per illuminarne la vera Cap. 95-96 Bilancio Marina: spese straordi- calcolo esatto, i versamenti già fatti in denaro no, anche al di là di quella che può essere stata portata. narie per la guerra 1.058 milioni; o in natura, i quali restano acquisiti a vantag- la naturale cattiva volontà dei Governi. Infatti, nell’anno 1920-21 il disavanzo su- Cap. 164 Bilancio Tesoro: sovvenzione alla gio di chi li ha ricevuti, così come i beni di Sta- Anche coloro i quali ammisero facilmente però effettivamente i 17 miliardi; ma, tra le gestione approvvigionamenti 600 milioni; to ex-austriaci da noi ricevuti, il piano inglese dapprima che, nel consorzio degli ex-bellige- molte centinaia di capitoli onde si compone Cap. 240 Bilancio Finanze: rimborso al con- non sarebbe dovuto apparire ai nostri delegati ranti, la Germania dovesse, assumersi la parte quel bilancio, basta estrarne tre (3), per mutar- tabile del portafoglio dei pagamenti all’Estero così spregevole e rigettatine. La discussione delle ricostruzioni, hanno dovuto oggi chiedersi ne la valutazione. Sono essi: per la gestione approvvigionamenti e consumi sui punti particolari avrebbe poi permesso di se i danni apportati alla economia tedesca dalle Cap. 61, bis, ter e quater, del Bilancio Guer- 8.000 milioni; migliorare le condizioni, sia in rapporto alla occupazioni, dalle restrizioni, dalle limitazioni, ra: spese straordinarie per la guerra 6.795 mi- Totale 12.505 milioni. maggiore incognita del diritto americano, sia non andassero a superare i danni delle devasta- lioni; in rapporto ai 500 milioni oro che l’Italia ha zioni belliche. Il distacco della Ruhr è poi il di- Cap. 98, bis, del Bilancio Marina: spese sta- Tutti sanno che queste spese per la massima depositati ma non prestati all’Inghilterra, se è sastro, l’anemizzazione più profonda. L’avven- ordinarie per la guerra 665 milioni; parte non furono affatto consumate nell’anno vero che, a differenza dell’oro prestato dalla tura francese, anche trionfante, non compenserà Cap. 156, bis, del Bilancio Tesoro: sovven- 1921-22; ma sono di parecchi anni anteriori. Francia, l’Italia non ha mai percepito per essi mai la spesa e i danni dell’occupazione. zione alla gestione degli approvvigionamenti Di esse anzi una gran parte – oltre 10 miliardi neppure un centesimo di interessi. L’Italia rischia non solo quel poco che po- e consumi 4.700 milioni; e seicento milioni, come attesta lo stesso alle- trebbe ancora avere di riparazioni, ma compro- Totale 12.160 milioni. gato 108 alla Esposizione finanziaria De Ste- * * * mette, come l’Inghilterra, il risorgimento dei fani – non importa movimento di denaro, ma suoi commerci. Una nazione che importa il I tre capitoli di spese eccezionalissime si ri- costituisce una semplice «regolarizzazione Si spiega forse quindi come il Governo fran- doppio di merci di quelle che esporta ha un pri- feriscono dunque alle spese militari fatte per contabile», che alcuni decreti fuori termine cese, il quale persegue il fine politico di inde- mo e supremo interesse a promuovere, con la la guerra, di cui gli impegni e i pagamenti non dello stesso Ministro De Stefani (4) trovarono bolire a tutti i costi la Germania e di costituire ripresa normale degli scambi, la diminuzione si esaurirono naturalmente tutti i giorni dell’ar- comodo scaricare sulle apparenze del 1921-22, il monopolio industriale ferro-carbone, abbia dei prezzi. Una nazione che abbisogna di car- mistizio, ma, anche in conseguenza dei difetti piuttosto che su quelle della propria gestione. trovato nel piano inglese l’occasione per affer- bone non potrà mai credere di avere difeso il della contabilità complicata con quella di paesi Esse non devono quindi avere peso nel con- mare un’più forte dissenso, rompere gli accor- suo interesse col mandare tre ingegneri nella Alleati, si protrassero fino a tre o quattro anni fronto; cosicché se dai quasi 16 miliardi del di ed invadere la Ruhr. Ruhr, ad assistere, parzialmente complici (o so- dopo; e si riferiscono al conto pane, al conto, disavanzo 1921-22, si sottraggono i 12 e mez- Non si comprende invece come l’abbia se- spettati tali), ad uno stato di cose che paralizza cioè, per la vendita del pane a prezzo politico, zo sopra elencati, il disavanzo del 1921-22, da guita l’Italia, che nella questione delle ripara- l’escavazione ed esportazione del carbone. iniziata in tempo di guerra e cessata al princi- porre a confronto con quelli del 1922-23 e zioni non ha che uno scopo economico, di por- Noi crediamo che non solo non si sia suffi- pio del 1921, con la legge Giolitti. 1923-24, si riduce ad assai minore cosa. (5) tata bene limitata, che dalla occupazione della cientemente pensato alla pace d’Europa, ma Ora, è vero o non è vero che quei tre capitoli Più precisamente, dunque, la tabella dei di- Ruhr, o da ulteriori complicazioni politiche, neppure all’interesse dell’Italia. s di spesa erano di natura tutta eccezionale, fatti savanzi confrontabili per valutare l’opera dei non può aspettarsi che il fallimento totale o per la guerra o in conseguenza della guerra, e Governi successivi, diviene la seguente (vedi parziale delle sue aspettative, e che ha un pre- destinati a cessare in breve tempo con la estin- Tabella 2). valente interesse all’annullamento dei crediti NOTA zione degli impegni assunti per quelle circo- Dalla quale tabella ancora una volta e defi- inglesi o americani. stanze eccezionali, assai prima e indipenden- nitivamente si deduce che la diminuzione pro- Tanto meno spiegabile e approvabile è il (1) Eccetto che non si consideri il tasso dello temente dalle vicende politiche del 1922 e se- gressiva dei disavanzi, per quanto dipende dal- contegno della Delegazione italiana — nega- sconto dovrebbe elevarsi al 7 od 8%, che allo- guenti? Senza dubbio: nessuno potrebbe ne- l’opera dell’ultimo Governo, NON è quella tivamente critico di fronte alle proposte ingle- ra anche codesta somma si ridurrebbe a effet- garlo. mirabolante che parte dai 16 o 17 miliardi del si, e passivamente inerte di fronte al pericolo tivi 35-40 miliardi. Quindi, per confrontare quella che è l’opera 1920-22, per partecipare ai 3 o 4 del 1922-24; o il merito del Governo fascista in confronto ma si riduce (depurata dalle spese eccezionali dei precedenti, o in confronto di quegli altri e di guerra, venute a cessare o per forza natu- stupidissimi che sarebbero seguiti senza la rale di cose o per opera dei passati Governi) marcia su Roma, è giusto o non è giusto di te- dai 5,2 miliardi del 1920-21 e dai 3,3 miliardi 1923 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE nere da parte quelle spese eccezionalissime, del 1921-22, a circa 3,5 del 1922-23 e ad oltre LA SERIE DEI DISAVANZI ITALIANI TABELLA 1 Anno Spese Entrate Disavanzo effettivo 1920-21 36.229 1.820 – 17.409 (accertato) Giacomo Matteotti enormi, di poco inferiori a quelli del tempo di 1921-22 35.461 19.701 – 15.760 (accertato) guerra; ma, appena arriva il Governo fascista, 1922-23 21.514 17.061 – 4.433 (rettificato) el numero unico di una rivi- si compie il miracolo, e in pochi mesi tutto si 1923-24 18.182 15.565 – 2.616 (previsto) N sta francese, L’Italia de Mus- riduce a una differenza di poche centinaia di solini, organizzato dai diver- milioni, destinate presto a scomparire. si Uffici Stampa che sono stati recentemente Alla facile e comoda leggenda, noi abbiamo TABELLA 2 aggiunti… al Bilancio italiano, è riprodotta in Smontature già dedicata una parte delle nostre Spese di Disav. eff. un quadro sintetico la serie degli ultimi disa- (1), quando abbiamo affrontato, analiticamen- Disav. eff. Guerra ed Disav. eff. privisto e vanzi dei bilanci italiani: quasi 23 miliardi nel te, le spese effettuate nel 1920-21 con quelle accertato eccezionali depurato naturalmente 1918-19, più di 17 nel 1920-21, quasi 16 nel previste nel 1923-24, dimostrando che – a par- già cessate depurato 1921-22, e solamente poco più di quattro e te le spese di natura eccezionale e dipendenti 1920-21 17.409 12.160 3.255 — mezzo nel 1922-23, poco più di due e mezzo dalla guerra, pagate in gran copia nel 1920-21, 1921-22 15.760 12.505 5.249 — nel 1923—24. Vedete – vorrebbero significare e automaticamente venute a cessare negli anni 1922-23 4.453 (?) (?) (?) 2.762 (6) queste cifre – prima del fascismo il bilancio seguenti – nelle rimanenti categorie non vi era- 1923-24 — — — 2.616 (6) italiano continuava a presentare disavanzi no che minime differenze tra le somme spese CRITICAsociale ■ 35 3-4 / 2011

2,8 del 1923-24, salvo quelle rettifiche che per li omettiamo, per maggiore semplicità, sia in TABELLA 1 questi due ultimi anni dovranno apportarsi nel uscita sia in entrata. consuntivo. (4) Dear. Minist. 7 maggio 1939 n. 8142, Consuntivo 1920-21 Preventivo 1923-24 Diminuzione La quale progressione lentamente discen- che attribuisce al bilancio 1921-22 il carico de- Spese effettive 36.229 18.181 - 18.048 dente, se può essere apprezzabile, è normale gli 8 miliardi approvvigionamenti: decreto- Entrate effettive 18.820 15.565 - 3-255 continuazione di un processo iniziato già pri- legge 18 febbraio 1928 n. 618 per le spese di Disavanzo 17.409 2.616 - 17.793 ma dell’Era nuova, ed è perciò ben lontana da guerra, ecc. quel miracolo di cui parla la leggenda fascista, (5) Il giusto fondamento del nostro computo facendo chiaro assegnamento sull’ignoranza e è confermato, ad litteram, dallo stesso Allega- TABELLA 2 sulla credulità del pubblico: sopra tutto è tut- to 108 alla Esposizione De Stefani, dove la SPESA t’altro che tale da meritare che divampasse pri- Amministrazione, proprio in riferimento al effettiva stanziata ma l’incendio di una guerra civile, e che le fos- conto 1921-22, scrive: «La cifra del disavanzo Ministero Titolo della spesa nel 1920-21 1923-24 se poi sacrificata la libertà politica del popolo in sede di accertamento definitivo risulta atte- in milioni (in milioni) s Guerra Spese straordinarie per la guerra, armi italiano. nuata. Infatti, ove si tolgano le partite concer- 6795 — Giacomo Matteotti nenti semplici regolazioni contabili, valutare e munizioni in 10 miliardi e 610 milioni, il disavanzo scen- Polizia mortuaria di guerra 15 — de a due miliardi e 59 milioni…; calcolati però Arretrati aereonautica 22,5 — Ricoverati di guerra in stabilimenti NOTE i debiti accesi nel Movimento Capitali per 15 — 3205 milioni, il disavanzo sale a 5.265 milio- sanitari civili (1) Vedi Critica Sociale, 16-31 ottobre 1923, ni»; cioè il Governo stesso riconosce che il ve- Cottimi per gestioni di guerra 7 — pag. 314. A proposito, in quell’articolo vanno ro disavanzo spettante al 1921-22 supera di Marina Spese straordinarie di guerra 664,7 — Soprassoldi, requisizioni, indennità rischi corretti due errori: a pag. 315, in luogo di «ac- poco i 5 miliardi. 21,3 — quisto palazzi Venezia e Caffarelli», andava Da parte nostra, mentre abbiamo omesso, di guerra scritto «acquisto Palazzo Vidoni in cambio del per le ragioni sopra notate, i Movimenti di Ca- Tesoro Spese di cambio 3000 80 Caffarelli»; e nell’ultima tabella nei 1.166,1 e pitali in entrata e in uscita, scontiamo anche i Sovrin. Enti invasi da guerra 15 — 864,3 milioni attribuiti ad «Entrate diverse milioni effettivamente spesi per approvvigio- Assistenza e sussidi militari di guerra 202,2 — (non tributarie)», devono invece comprendersi namenti per il 1921-22, perché la spesa era Raccolta rottami di guerra 10 — anche le quote di cambio per i dazi, rispettiva- cessata per legge di un Governo passato; e così Conversione valuta austro-ungarica 60 — mente ascendenti a 369 e 500 milioni. anche quelli delle spese militari straordinarie, Riscatto polizze combattenti 12,8 — (2) Più curioso ancora è notare che, se il di- in quanto sono anch’esse conseguenze ecce- Assegni resid. Infermi guerra 10 — savanzo effettivo del 1919-20 fu di 7.886 mi- zionali di guerra automaticamente cessate. Le Residuati guerra ceduti a guardie 5 — lioni, quello «reale» - cioè compilato col me- rimanenti spese normali per l’Esercito e la Sussidi profughi e altre assistenze 39 — todo singolare che l’on. De Stefani e la sua Marina, qui perciò non computate, gravano in- Interni Pareggio bilanci Provincie Comuni invasi 85 — stampa hanno usato per dare ad intendere che fatti per 2.360 milioni nel 1921-22, per 2.000 Sussidi a istituti orfani e invalidi di guerra 26,9 — il Ministero Nazionale aveva ridotto il deficit nel 1920-21, analogamente ai 2.150 milioni Esteri Rappresentanti neutrali in territori nemici 5 — a soli 1187 milioni! – non solo scompariva, ma gravanti sul 1923-24. Acquisto palazzi Venezia e Caffarelli 4,3 — si convertiva in un avanzo reale di 9.080 mi- (6) Il disavanzo probabile del 1922-23, se- Spese di cambio 52 23 lioni. Scherzi del linguaggio contabile nella condo le rettifiche De Stefani del maggio scor- Lavori PP. Residui anni antecedenti 1,8 — categoria «Movimento di capitali», per il quale so, sale dalla previsione di 2.762 milioni a un Utilizzazione teleferiche di guerra 10 — i miliardi raccolti da Nitti con la sottoscrizione accertamento di 4.453; ma non abbiamo anco- Industria Tasse studenti in guerra 1 — del Consolidato, così come i 1500 milioni di ra documenti per avvertire quanti di essi siano Da riportare 11.080,5 103 obbligazioni De Stefani per le Terre Liberate, ancora eccezionalmente dovuti agli ultimi stra- sono considerati come «attività». Perciò nei scichi delle spese eccezionali di guerra (forse nostri conti noi ci atteniamo per ora alle sole qualche centinaio di milioni ancora). Quindi il TABELLA 3 «Spese e entrate effettive», escludendo il Mo- disavanzo accertato del 1922-23, depurato di spesa stanziamento vimento capitali, proprio così, del resto, come quei residui di spese eccezionali, potrà essere Ministero Titolo della spesa nel 1920-21 1923-24 fa il compilatore del numero unico fascista. eguale o superiore a quello del 1921-22. Il di- (in milioni) (in milioni) (3) Oltre questi capitoli anche altri minori – savanzo probabile del 1923-24 deve essere an- Tesoro Approvvigionamenti e consumi 4700 — come si può vedere nelle nostre precedenti ch’esso fin da ora aumentato di 200 milioni di Amministr. Approv. cons. (2) 19,3 — Smontature – si riferiscono a spese eccezionali spese per l’Esercito, stabilite con decreto del Risarcimenti danni guerra 200 di guerra, e dovrebbero essere dedotti. Ma qui 6 settembre 1923, n. 2204. Anticipazioni per risarcimenti 950 1500 Terre Lib. Ricostruzioni nelle terre liberate 580 Amministrazione terre liberate 20 1,7 Guerra Ricostruzioni o riparaz. Terre devastate 120 Esercizio ferrovie e amministrazione 1304,4 1923 ■ UN CONFRONTO TRA I BILANCI DI DOPOGUERRA E L’ATTUALE 250 civile nuove Province (3) Marina Sussidi costruzione, servizi 1363,6 260,3 SMONTATURE FINANZIARIE mercantile e requisizioni traffico marittimo Sussidi equo trattamento 411,7 62,5 Aggio dei vaglia internazionali 132,0 — Spesa monopolio caffè (4) 329,4 — Totale 10.010,4 2.194,5 Giacomo Matteotti verni del dopoguerra hanno avuto tutti, e per diverse ragioni, la più irreducibile opposizione miracolisti del fascismo esaltano dei socialisti, o bolscevichi che fossero; mentre TABELLA 4 il bilancio dello Stato presentato erano appoggiati proprio da quei ceti, da quella spesa stanziamento I Ministero Titolo della spesa per il 1923-24. Essi credono, o classe, da quel… Senato, che oggi sostengono nel 1920-21 1923-24 fanno finta di credere, di ravvisare nelle sue il fascismo. Oppure basterebbe ricordare che i Finanze Interessi debiti diversi 4.213,7 5.644,6 cifre e nel confronto con l’immediato dopo- disavanzi e le spese enormi sono stati la precisa Pensioni guerra e assist. Militare 1.122,1 1.400,1 guerra, la antitesi tra fascismo e… bolscevi- e necessaria conseguenza della guerra cara ai Provveditorato generale — 121,2 smo, tra rovina e ricostruzione della Nazione. nazionalfascisti. Ma queste obiezioni potreb- Acquisto saccarina 50,1 — «Il disavanzo che nel 1920-21 – essi dicono bero sembrare di natura troppo semplicistica- Coniazione nuove monete 37 — – era salito all’enorme cifra di oltre 17 miliar- mente polemica e politica; e le affermazioni Vincite lotto 123 126,5 di, è ridotto dal fascismo a 2 miliardi e mezzo. concitate e ingiuriose, le insinuazioni della Acquisto tabacchi 450 422 La spesa annua salita oltre i 36 miliardi, è ri- stampa più diffusa e sussidiata dai gruppi che Spese fiammiferi 91,3 — dotta a 18, sostituendo finalmente il regime della guerra hanno profittato, hanno mostrato Restituzione e rimborsi imposte 94 80 dell’economia a quello della dilapidazione. E purtroppo di avere più presa nei cervelli dei ce- Tot. parziale 6.181,2 7.795,1 l’oppressione tributaria, inaugurata dalla de- ti medi, che non il ragionamento. magogia postbellica, deve naturalmente atte- Vorrei perciò attenermi esclusivamente alle nuarsi, se invece di quasi 19 miliardi di entrate cifre. Vorrei prendere in considerazione l’ulti- mai, dal conto consuntivo; (1) e metterlo a spesso è avvenuto) modificarle in peggio. An- ora basteranno poco più di 15 e mezzo». mo e più bolscevico degli anni del dopo guerra confronto con le previsioni fasciste per il che su tali basi numeriche di confronto io sono A togliere valore alla grossolana tesi fascista (1920-21). Vorrei considerarne le entrate e le 1923-24, cioè con le stesse loro più rosee ipo- certo di dimostrare che l’antitesi che i fascisti basterebbe forse ricordare che i malfamati Go- spese, quali risultano tutte, e indubitabili or- tesi, senza tener conto che la realtà può (come vantano fra i bilanci passati e l’attuale e la pre- 36 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

TABELLA 5 TABELLA 9 Finanze Disavanzo ferroviario 1.045 374,3 consuntivo preventivo Dotazione Camere, Presidenza Consiglio, Corte Conti 38,6 47,1 1920-21 1923-24 Guardie di finanza 134,8 195,4 (in milioni) (in milioni) Altre spese ordinarie d’amministr. 804,1 776,0 Spese di guerra, eccezionali o transitorie 21.091 2.297 Altre spese straordinarie 387,4 492,6 Amministrazione finanziaria 6.181 7.795 (compreso il disavanzo Ferroviario) 2.410 1.885 Totale parziale 2.409,9 1.885,4 Esteri, Istruzione, Giustizia, Interni 1.488 1.463 Corpi armati e Colonie 3.004 3.149 TABELLA 6 Industria, Lavoro, Agricoltura, Lavori Pubblici, Marina mercantile e Poste 2.055 1.592 Esteri Spese ordinarie e straordinarie 47 44,5 Totale generale delle spese 36.229 18.181 Istruzione Spese ordinarie e straordinarie 855,9 860,4 Giustizia Spese ordinarie e straordinarie 180,8 183,7 Interni Carceri e riformatori 87,2 123 TABELLA 10 Sussidi a Enti di beneficenza 29,5 15 consuntivo preventivo Altre spese ordinarie e straord. 288,3 236,4 1920-21 1923-24 Totale parziale 1.488,7 1.463 (in milioni) (in milioni) Proventi straordinari di portafoglio (cioè partite contabili quasi tutte attinenti alla guerra) 3.500 — TABELLA 7 Rimborsi traffico marittimo di guerra 571,4 — Interni Regia Guardia e Milizia Nazionale 300 25 Sovrastasse equo trattamento (cessato nel gennaio 1922) 236,4 — (approssim.) Zucchero di Stato (saccarinato) 72 — Carabinieri 380 508,4 Entrata monopolio caffè equivalente al costo (abolito (approssim.) nel marzo 1922) 329,4 — Guerra Aeronautica 33,3 200 Entrate diverse straordinarie 277,9 80,3 Spese ordinarie e straord. esercito 1.328 1.389,1 Residui di guerra e riparazioni tedesche 770,2 1000 Marina Spese ordinarie e straord. marina 674,5 771,5 Sovraprofitti e imposta straord. di guerra 2.078,8 412,5 Colonie Spese ordinarie e straordinarie 232,7 254,7 Totale 7.836,1 1.492,8 Spese che erano inserite nel Bilancio guerra 56 — Totale parziale 3.004,5 3.148,7 TABELLA 11 consuntivo preventivo TABELLA 8 1920-21 1923-24 Industria Fondazione Istituto di credito 6 — (in milioni) (in milioni) Interessi mutui case popolari 38 — Redditi patrimoniali 19,7 16,9 Altre spese ordin. e straordinarie 39,1 36,6 Imposte dirette ordinarie (5) 2.023,4 3.107,5 Lavoro Contributo alle Casse assicurazioni sociali 120 — Imposte su scambi ricchezza 2.014,3 2.412,9 Spese lavoro e statistica 6,2 2 Contributo mutilati — 392,2 Agricoltura Spese ordinarie e straordinarie 70,9 84,1 Imposte sui consumi (5) 1.593,9 2.475,7 Lavori Pubbl. Acquedotto pugliese 51,9 15 Monopoli (meno il costo caffè) 3.254,5 3.443,3 Terremoto: ricostruzioni 190,3 34 Poste e altri servizi pubblici 618 799 Altre spese ordin. e straordinarie 637,7 559,8 Provveditorato (vedi equivalente spesa) — 120,9 Marina Spesa marina mercantile 12,7 12,7 Rimborsi e concorsi 153,9 297,9 Navigazione isole e Stretto Messina 14,7 (v. ferr.) Entrate diverse (non tributarie) 1.166,1 864,3 Poste Telegr. Spese ordinarie e straordinarie 867,3 848 Entrate nuove provincie 138,1 142,6 Totale 2.054,8 1.592,2 Totale 10.981,9 14.073,2 sunzione loro di aver risanato le finanze dello non furono vere e proprie spese di guerra, tras- Sgombrato così il terreno da quella più gros- la coniazione di moneta fu un fatto transitorio; Stato non sono che una favola per gli ignoran- sero però ugualmente origine, occasione o ini- solana apparenza che poteva indurre in ingan- la cessazione della spesa per il monopolio dei ti; - che la deflazione della entrata e della spesa zio dalla guerra, o possono comunque riguar- no i semplici e stabilito che, per le sole ecce- fiammiferi ha il suo corrispondente in una ces- non è un miracolo fascista; ma rappresenta in darsi di carattere eccezionale, e quindi non ri- zionali ragioni indicate, il Bilancio 1923-24 sazione di entrata, le allocazioni per il lotto, grande parte l’automatica conseguenza della petibili nei seguenti bilanci: o erano spese di avrebbe dovuto automaticamente ridursi a l’acquisto dei tabacchi e i rimborsi di imposta cessazione degli eccezionali provvedimenti di- cui era già automaticamente predeterminata o molto meno di 18 miliardi di spesa, in con- hanno un valore puramente ipotetico nel pre- pendenti dalla guerra. prevista la cessazione o diminuzione negli an- fronto dei 36 del 1920-21, senza merito o col- ventivo, o corrispondente di solito all’entrata ni successivi. Sono tra esse (vedi Tabella 3). pa del Governo vigente – passiamo a conside- nel consuntivo; e la nuova spesa per il prov- * * * Ora, aggiungendo alle spese eccezionali di rare più oltre, in cifre pur sempre abbastanza veditorato generale non rappresenta un mag- guerra prima elencate, quest’altra somma di sintetiche, come si possono confrontare le re- giore carico, perché le corrisponde un’entrata Le cifre di partenza sono esatte (vedi Tabella spese, in parte pure originanti dalla guerra, e sidue spese di carattere più normale compiute coi diversi Ministeri, quasi come partita di gi- 1). Ma le cifre globali poco o nulla dicono. Oc- tutte cessate o destinate a cessare o diminuire nel 1920-21 con i 18 miliardi che ha stanziato ro. Variazioni effettivamente dipendenti dal- corre scomporle negli elementi dai quali risul- per la loro stessa natura transitoria o per prov- il Governo fascista per il 1923-24, e se in ciò l’azione governativa potrebbero aversi invece tano. Le spese del 1920-21 sono salite, secondo vedimenti anteriori al Governo fascista, noi almeno si possa riscontrare alcuna rilevante nelle rimanenti categorie dello stesso Ministe- il consuntivo 1920-21 a più di 36 miliardi; ma abbiamo un totale di spese eccezionali o tran- economia e utilità. Poiché abbiamo già accen- ro; che sinteticamente così rappresentiamo quante di esse non erano spese dell’anno, seb- sitorie a carico del 1920-21 di circa 21.090 mi- nato ai due miliardi e un quarto delle terre li- (vedi Tabella 5). bene liquidazione di spese o di impegni assunti lioni; contro una spesa a carico del 1923-24 di berate, delle loro ferrovie e amministrazioni, Quella del disavanzo ferroviario, ridotto da nei precedenti anni di guerra? Quante erano 2.297 milioni, con una differenza di 18.793 dei sussidi a costruzioni navali, traffico marit- più di 1 miliardo a 374 milioni, sarebbe final- spese eccezionali di guerra, che per questa solo milioni. timo e ferrovie secondarie, proseguiamo ora mente la prima economia, attribuibile in parte loro qualità erano da considerarsi cessati, e non Così dunque, per i soli fatti sopraccennati, nell’esame dei singoli bilanci (vedi Tabella 4). (in parte dipende dal minor costo del carbone, rinnovabili nel 1923-24, anche se quest’anno che sono quasi tutti fuori della volontà, capa- Di tutto questo gruppo di aumenti o diminu- dalle minori riparazioni dei carri ecc.) all’azio- non fosse caduto nell’era fascista? cità o attività fascista, la spesa dello Stato do- zioni il Governo fascista non ha alcuna colpa ne del Governo fascista. Ma meglio che nel Ne diamo un primo elenco, che non preten- veva ridursi di parecchio più che 18 miliardi né merito: essendo aumentati i debiti, esso ha preventivo, essa potrà essere riscontrata e va- de di essere completo (vedi Tabella 2). nel 1923-24 in confronto del 1920-21. dovuto ingrossare la somma degli interessi, lutata, in sé e nelle conseguenze, soltanto Sono già dunque per questo solo titolo (spe- Quella deflazione del Bilancio da 36 a 18 così come è automaticamente aumentata e do- quando l’esercizio sarà esaurito. Nella Guardia se eccezionali di guerra) quasi undici miliardi miliardi, che i ciarlatani e i miracolisti cercano vrà poi diminuire la somma delle pensioni di finanza si ha invece un aumento di spesa; di lire in più, che l’anno 102-21 dovette sop- di attribuire a merito fascista, è esuberantemen- (l’economia sull’aliquota interessi risale a un così come un leggero aumento si ha nel com- portare per la guerra, e che l’anno 1923-24 te spiegata, anzi resa necessaria, da quella pro- ministero precedente, e dipende dal resto dalle plesso delle altre spese d’amministrazione, or- non aveva più da sopportare, qualunque fosse gressiva cessazione di fatti eccezionali, quasi condizioni del mercato; le annunciate riforme dinarie e straordinarie, in cui si riassume tutta il regime vigente, sgravando così automatica- tutti dipendenti dalla guerra, che si sarebbe delle pensioni non hanno avuto finora alcuna l’attività burocratica e amministrativa del Mi- mente il bilancio di una somma corrisponden- quasi automaticamente verificata con qualsiasi attuazione di pratica portata); le spese per ac- nistero più importante, che incassa i tributi e te, fuor di ogni merito o colpa di Governo. Governo, compresa quella parodia di Governo quisto di saccarina sono già cessate da due an- provvede alla gestione finanziaria dello Stato. Ma, accanto a queste, anche altre spese, se cui presiedette il guardiano di Pinerolo. ni con la cessazione dello zucchero di Stato; Nei bilanci degli Esteri, delle Colonie, del- CRITICAsociale ■ 37 3-4 / 2011

l’Istruzione, della Giustizia e dell’Interno, ec- Sommando ora i diversi gruppi (vedi Tabella ficarla, si tassassero i ricchi in generale, e in minori. Pure in seguito alle condizioni ecce- cettuate le spese eccezionali sopra ricordate e 9). Ricostruiamo i due bilanci confrontati, e particolare i profittatori di guerra. La cessazio- zionali della marina sovvenzionata in conse- quelle per la Regia Guardia e Milizia Nazio- vediamo nelle conclusioni confermata la as- ne della spesa per il grano fu deliberata e at- guenza della guerra, lo Stato aveva assunto nale di cui parleremo poi, le differenze sono le serzione preposta a questa breve disamina, e tuata dal Ministero Giolitti nel 1920-21. provvisoriamente il carico della gestione. Per seguenti (vedi Tabella 6). cioè che la pretesa antitesi fascista tra gli anni (3) In conseguenza della guerra si dovettero le norme dell’equo trattamento, nelle ferrovie Differenze minime dunque: nei bilanci degli della dilapidazione e quella della ricostruzio- riparare i danni fatti nelle terre invase, ripar- secondarie e tramviarie lo Stato concorreva Esteri, dell’Istruzione e della Giustizia si può ne, è il prodotto di un equivoco che le cifre rie- tendone il carico in alcune annualità: e l’eser- con sussidi tratti per la maggior parte da so- dire che la spesa rimanga inalterata. scono facilmente a dissipare. cito assunse la provvisoria riattazione e ammi- vratasse sui trasporti che vedremo nell’entrata: Naturalmente, oltre l’aspetto economico, Ciò non significa per noi, naturalmente, che nistrazione ferroviaria e civile. Per la sua stes- i quali cessarono col gennaio 1922. Anche dovrebbe considerarsi l’aspetto morale; se cioè nel 1920-21, né nel 1919-20, né negli anni pre- sa natura questa non potrebbe essere confron- l’aggio sui vaglia internazionali ha perduto la sia per essere anche eguale il modo e il risul- cedenti, si sia amministrata ottimamente la fi- tata con quella di un periodo normale ed è ces- sua configurazione in seguito alla Convenzio- tato della spesa; ma questo non può esser fatto, nanza dello Stato. Potremmo anzi ricordare le sata subito dopo. La rateizzazione delle ripa- ne di Madrid dell’altro anno. Il monopolio sul e anche allora con una certa difficoltà, che ad nostre critiche di allora, quando coloro, che razioni non è elemento importante rispetto alla caffè, istituito dal Ministro Meda, è cessato esercizio esaurito. Frattanto è certo che le oggi trovano obbrobriosi quei Governi, li esal- economia della esecuzione che rimane rotta pure fin dal marzo 1922, come era già prima somme effettivamente spese nel 1920-21 non tavano o li appoggiavano. Né le nostre consi- dalle stesse norme e che sarà esaurita in un pa- cessato quello sulle lampadine elettriche. sono superiori a quelle preventivate (salvo derazioni vorrebbero significare, per converso, io d’anni. La soppressione del Ministero T.L. (5) Consiglio il lettore a non tentar di trarre complicazioni!) per il 1923-24. che tutte le proposte del bilancio fascista siano era già deliberata. da questa classifica nessuna illazione sui varii Le spese per le carceri aumentano di molto; da repudiarsi. No, neppure questo certamente. (4) In seguito alla distruzione in guerra di generi di imposte, primo perché questa è la diminuiscono invece, di altrettanto e più quelle Abbiamo voluto soltanto contribuire alla una parte del naviglio mercantile, con vari de- classifica ufficiale, inesatta per molte catego- per la beneficenza e per l’igiene, sulle quali smontatura di una favola diffusa, per la quale creti erano stati stabiliti forti sussidi di costru- rie; secondo perché anche in questa materia sa- principalmente si è economizzato per ridurre il regime della violenza vorrebbe camuffarsi zione, con scadenza al 30 giugno 1921. Suc- rebbe indispensabile scendere a più minuti anche le altre spese ordinarie e straordinarie come il regime dell’unica possibile salvazione, cessivamente sono stati concessi altri sussidi particolar del Ministero degli Interni. e richiamare alla realtà quella parte del popolo Qualche maggiore variazione si fa forse in italiano che tanto è facile talora all’esagerazio- un altro gruppo (vedi Tabella 7). ne critica come alla adulazione inconsiderata, I primi due capitoli segnano una diminuzione con poco equilibrio e con poca dignità. complessiva di circa 150 milioni nei corpi ar- 1924 ■ GIACOMO MATTEOTTI E LA CRITICA SOCIALE mati di P.S. Come tutti sanno però essa non di- * * * pende da una amministrazione più economica; DOPO UN ANNO DI DOMINAZIONE FASCISTA bensì dallo scioglimento di un corpo avvenuto Per completare la visione del bilancio italia- per ragioni politiche, e dalla sua sostituzione no non sarà inopportuno concludere queste no- con una assai numerosa milizia di partito; sulla te con un analogo confronto sintetico delle En- qual cosa, così come sull’efficienza dell’attuale trate nelle stesse annate. Anche in questo cam- ordinamento rispetto alle esigenze della sicu- po il fascismo si era procurato adesioni, pro- Giacomo Matteotti ni da individui fascisti che non occupano alcun rezza pubblica, il giudizio esorbita dal campo clamando la necessità di alleviare il peso dei posto superiore nella ge rarchia statale. La po- economico per divenire tutto politico. tributi; e naturalmente non ne fece quasi nulla. a giustificazione del rivolgi- lizia è esercita ta non a vantaggio della Nazio- L’Esercito e la Marina, dopo tanti discorsi Se la entrata dai 18,820 milioni del 1920-21 L men to fascista era presentata ne, ma del partito al potere, il quale è anzi en- sulla loro insufficienza, sulla necessità di rifor- scende ai 15,565 del 1923-24, ciò non è dovu- in questo duplice scopo: rista- trato addirittura, tutto armato, a costituire esso me e di nuovi ordinamenti e armamenti, resta- to ad attenuazione di imposte, ma esclusiva- bilire l’autorità dello Stato e della legge, che la polizia. no invece, almeno sulla carta delle previsioni, mente alla scomparsa delle entrate eccezionali si diceva diminuita dal bolscevismo prima e quasi allo stesso punto del 1920-21; con un au- di guerra. Infatti il gruppo delle entrate straor- dalle bande armate del fasci smo poi, sover- mento notevole soltanto per l’aereonautica. dinarie è il seguente (vedi Tabella 10). chianti la debolezza del regime democratico; LA RESTAURAZIONE ECONOMICA Una diminuzione complessiva di 54 milioni Entrate che sono, come si vede, quasi tutte - restaura re la finanza e l’economia naziona- E FINANZIARIA è segnata invece per le Colonie. Ma la sua ef- cessate automaticamente, o per provvedimenti le, porta te sull’orlo del fallimento. fettiva attuazione dipende da alcuni elementi anteriori al Governo fascista, o, ad ogni modo, Se i due scopi siano stati perseguiti o rag- Nessun cittadino sente sopra di sè la vigilan- incerti che solo a fine esercizio potranno rite- indipendenti dalla sua attività. Anche la impo- giunti - in modo da giu stificare l’assalto vio- za di uno Stato; ognuno sente solo la minaccia nersi definiti; e se a carico dell’esercizio 1920- sta sui sovraprofitti di guerra, reclamata uffi- lento del fascismo’ che portò la Nazione al ri- di un partito che è padrone dello Stato, cosic- 21 restavano le conseguenze della guerra eu- cialmente dai Fasci nel 1920, e rinnegata più schio di una guerra civile e comun que limitò chè chi è membro del partito crede se stesso lo ropea, su quello in corso potranno gravare gli tardi, non ha avuto alcuna mutazione nel suo la libertà e le garanzie dei cittadini - è oramai Stato; chi è avverso al fascismo, è costretto a effetti di una politica di conquista. corso, se non l’esaurimento naturale conse- tempo, do po un anno, di constatare. confondere lo Stato nella sua avversione con- E veniamo all’ultimo gruppo di Bilanci di guente alle leggi e alle norme già dapprima tro il partito dominante. E i liberi Comuni ita- natura più economica e sociale, nel quale le emanate. Nei rimanenti gruppi di Entrate in- liani sono tu tti in mano a Commissarii regi o differenze di stanziamenti sono le seguenti vece le variazioni sono le seguenti (vedi Ta- L’AUTORITÀ DELLO STATO alla discrezione del locale capofascista. Ma la (vedi Tabella 8). bella 11). Non che di una attenuazione tribu- E LA LEGGE soppressione delle civiche libertà, la confusio- In questo gruppo soltanto si avverte una sen- taria, si trovano in questo specchio i chiari se- ne della legge con l’arbitrio, dello Stato col sibile economia di quasi mezzo miliardo. Si po- gni di uno sviluppo e aggravamento tributario, Mai come in questo periodo di tempo la leg- partito, hanno essi almeno servito per quella trebbe notare anche qui che l’economia è sol- quale era del resto necessario a un migliore ge è divenuta una finzione, che non offre più restaurazione economica e finan ziaria che do- tanto sulla carta delle previsioni, e che già negli equilibrio del bilancio, e quale era stato predi- nessuna garanzia per nessuno. La libertà per- veva salvare l’Italia dal baratro? ultimi giorni sono stati annunziati decreti di sposto da leggi e provvedimenti quasi tutti an- sona le, di domicilio, di riunione non so no più Guardiamo alle cifre, agli indici dei fatti maggiori spese, in seguito al fatto che il Presi- teriori al Governo fascista, senza sua colpa, regolate dallo Statuto, e neppure dai soli ca- economici e finanziari i più importanti dell’an- dente del Consiglio, viaggiando, si è accorto come senza suo merito. s pricci della polizia, ma continuano ad essere no fascista, confrontati con quelli degli anni che vi sono case da costruire, acquedotti da alla mercè di qualsiasi capo fascista. Ottanta ante cedenti. I cambi, sui quali si erano fatte fabbricare, vie da aprire, ecc. e che quindi oc- Giacomo Matteotti cittadini italiani sono stati in que st’anno uccisi concepire tante speranze, segnavano nei mesi corre rinunziare ad alcune delle vantate econo- impunemente dai cit tadini che godono il privi- di gennaio-settembre 1922, cioè nel vecchio mie. Ma quale che sia alla fine il risultato, il legio fascista, e le stesse esecuzioni sommarie, regime, una media di 20,8 per New York. Sono fatto è che le economie non riguardano in com- NOTE pubblicamente organizzate e condotte, non peggiorati nell’anno fascista con una media di plesso spese burocratiche o dilapidatore per lo- hanno avuto alcuna sanzione, non che di con- 21,7, che negli ultimi due mesi si è aggravata ro natura, ma quasi esclusivamente spese di ri- (1) Ho assunto per confronto il 1920-21 non danne, neppure di procedimenti giudiziarii. Mi- ancora intorno ai 23. Certo vi contribuisce costruzione economica: sono 36 milioni in me- solo per la considerazione politica che dal gliaia di cittadini sono stati bastonati, percossi, quella irresoluzione delle questioni interna- no per l’acquedotto pugliese, 38 per le case po- 1921 in poi il Governo Giolitti si orientò verso feriti; centinaia di domicili in vasi o devastati, zionali, che turba ancora l’Europa, ma che la polari cui si dice che basteranno i residui degli il fascismo e ne ebbe i voti: ma anche per la senza che la polizia se ne sia mai accorta. turbava anche coi precedenti Governi, e che anni scorsi, 150 per le ricostruzioni rese neces- considerazione pratica che è l’ultimo di cui co- La libertà di stampa dovrebbe es sere garan- non potè essere migliorata dal consenso di sarie dal terremoto, delle quali pare si cominci nosciamo i risultati precisi. E’ infatti deplore- tita dallo Statuto, ma non passa settimana che Musso lini alla invasione della Ruhr. a ricredere necessario il ripristino, 120 per gli vole che, mentre col 1920-21 si erano fatti un giornale non sia o soppresso illegalmente La bilancia commerciale, che dava nei primi istituti nazionali di assicurazione sociale, che considerevoli passi innanzi nella pubblicazio- dai Prefetti e dai Questori, o assalito e deva- 9 mesi del 1922 una importazione di 11.163 ora si sospendono ritenendo sufficienti i fondi ne del Consuntivo, ora si torni a perseverare stato da fascisti, o per lo meno pubblicamente milioni, una esportazione di 6349 e quindi un già costituiti, ma che già prima si capitalizza- in un ritardo ormai non più giustificabile con minacciato di violenza, non tanto per avere’ deficit di 4814, ha dato nello stesso periodo del vano – non si consumavano – dagli stessi Isti- le circostanze eccezionali di guerra, e, dopo commesso reati, ma semplicemente per avere 1923 un aumento di 1512 nelle importazioni, tuti che poi sono tutt’uno con lo Stato. più di un anno, ancora non sia noto il Consun- esercitato opera legittima di opposizione. un aumento di 976 nelle esportazioni, e quin- Nell’amministrazione postelegrafica, pure tivo 1921-22. Lo Stato ha finito per perdere ogni autorità. di un maggior deficit di 536 milioni. Ma nei con gli annunciati licenziamenti, l’economia (2) La somministrazione del pane a prezzo Esso è sostituito o asservito al partito domi- mesi di ottobre e novembre vi è già un miglio- prevista in confronto del 1920-21 non è che di politico inferiore era iniziata durante la guerra. nante. I Prefetti non decidono autonomamente, ramento, che meglio corrisponde al progressi- 19 milioni su quasi novecento di spesa. L’o.d.g. Casalini esigeva che, prima di modi- ma sono chiamati a rapporto o ricevono ordi- vo miglioramento del dopoguerra (1). 38 ■ CRITICAsociale 3-4 / 2011

Miglioramenti e peggioramenti sono comun- sono escluse dal rilievo categorie intere di di- di lavoro; o abolì le imposte sull’eredità e sui FASCISMO E CLASSE OPERAIA que contenuti entro limiti assai ristretti e dipen- soccupati perseguitati, e che, infine e soprat- titoli industriali; o respinse dalle scuole pub- dono spesso da cause niente affatto connesse tutto, si ha ora, rispetto al periodo antecedente, bliche 18 mila giovani che volevano imparare. Come nella economia è stata distrutta ogni con la politica più o meno fascista (raccolto del un numero doppio e più che doppio di emigra- In tutto il resto non è visibile alcun vantaggio difesa del consumatore contro la speculazione; grano e delle barbabietole, terremoto giappo- ti, che non trovano più lavoro in I talia o do- per la economia nazio nale; nazionale, ripeto. come nella finanza si è esentato da tributo il nese che fece eleva re i prezzi della seta, ecc.). vettero lasciare ad altri il proprio posto, perchè capitale ereditato e il capitale mobi le, per de- E’ vero che la disinvoltura del Governo fa- non vollero piegarsi al giogo fascista. *** curtare invece del 10 per cento il salario degli scista è arrivata perfino a vantare come proprio operai, così in tutto il trattamento verso le clas- merito il raccolto granario di 54 milioni di Della finanza abbiamo già parlato in prece- si operaie la dominazione fascista ha dimostra- quin tali nel 1923. Ma quando si pensi che nel PAROLE ED ATTI DEL GOVERNO denti articoli su questa stessa Rivista; nei quali to il suo indirizzo reazio nano. 1921 (cioè in pieno bolscevismo) se n’erano FASCISTA abbiamo dimo strato che i disavanzi del 1920- Ma il peggio è la ipocrisia demagogica con avuti quasi altrettanti (52,4) e subito avanti la 21 e del 1921-22, quando siano depurati dalle la quale tale politica è coperta dagli antichi guerra 58 (1913), si vede bene che il vanto non Del resto, perchè la economia italiana avreb- spese di guerra che fino a quel tempo si trasci- sindacalisti, blanquisti, antimilitaristi, rivolu- regge. E’ più vero che i Depositi presso Ban- be dovuto avvantaggiarsi per l’avvento del fa- navano, si riducono rispettivamente a 5 miliar- zionari, che ora tengono i primi posti nella do- che e Casse di risparmio sono nell’ultimo anno scismo? di e un quarto, e a 3 miliardi e un quarto; e minazione fascista. saliti da 28 a 32 miliardi, ma è anche vero che Certo si sarebbe avvantaggiata per la cessa- quindi non contrastano affatto, anzi sono in Mentre si distruggono meditatamente le or- nei due anni antecedenti 1920-21 e 1921-22, zione delle bande armate, che nel 1921-22 oc- perfetta serie coerente con il disavanzo del- ganizzazioni libere del lavoro o si nega loro quantunque la lue democratica non fosse ancor cupavano una parte del paese, togliendo ogni l’anno semi-fascista 1922-23, accertato in ogni libertà, si finge un sindacalismo fascista stata vinta, detti depositi erano pur saliti da 20 forza alla autorità dello Stato. Ma, poichè que- 3041 milioni (2) e con quello dell’anno fasci- che arriva fino alle invasioni di terre o di fab- a 28 miliardi. sto non avvenne, e le bande non fecero che di- sta 1923-24 previsto in milioni 2616, ma già briche appartenenti a quei datori di lavoro ... Più vero è che i titoli in Borsa, sia di Società venire milizia di partito accampata nello Stato, aumentato, secondo i dati ministeriali, a 2913 che non sussidiano abbastanza largamente la private, sia di Stato, sono saliti di valore e assai la politica interna non migliorò se non trasfor- milioni. locale cassa fascista. Mentre si annuncia di vo- più che negli anni anteriori. Ma, a parte che ciò mando la rissa in istato di terrore. Di più [ ... ] il vantato bilancio 1923-24 pone ler sancire per legge la conquista delle otto ore, non muta la reale e sostanziale ricchezza ita- Avrebbe dovuto migliorare per il liberismo somme di stanziamenti, per i diversi Ministeri, si pubblicano leggi e regolamenti che consen- liana, è vero altresì che, contemporaneamente doganale? No, perché anche questo fu pro- supergiù eguali a quelle effettivamente spese tono infinite eccezioni alla regola delle otto al salire dei valori capitalistici, si ha, col trionfo messa vana, che parve divenire realtà solo per nel 1920-21, cioè nel deploratissimo periodo ore e che a nessuno operaio italiano hanno da- del fascismo nelle diverse zone d’Italia, la di- poche voci secondarie della tariffa, mentre fu- demo-bolscevico. L’unica differenza consiste- to un miglioramento, ma a molti padroni han- minuzione dei salarii e degli stipendii del la- rono decisamente respinte tutte le più radicali va nella diminuzione di 500 milioni nel grup- no dato il mezzo o il pretesto di un peggiora- voro, in quote varia bili dal 10 al 25 per cento. proposte socialiste e liberiste relative alle po lavori pubblici, agricoltura, industrie, po- mento nell’orario di lavoro. Ciò dimostrerebbe più esattamente che col grandi categorie dei prodotti tessili e dei grani, ste; ma essa si va celermente coprendo con i Mentre si preannuncia la sostituzione di una fascismo quasi nulla è mutato nella economia del legname e dello zucchero, della metallur- decreti legge del Governo fascista che, dopo rappresentanza del la voro ai vecchi organi co- italiana, e sono semplicemente continuati il gia e dei prodotti alimenta ri, ecc. cinque mesi, ha già ordinato 371 milioni di stituzionali, si sono distrutte di fatto, a una a moto di miglioramento e l’opera di ricostru- Avrebbe dovuto migliorare per la completa maggiori spese sul bilancio 1923-24 e ha già una, tutte le migliori conquiste della legisla- zione di quello che la guerra ha distrutto. Di astensione dello Stato da ogni intervento nel- preordinato spese sui bilanci futuri fino al zione operaia. Al modo stesso che, mentre da- nuovo c’è questo solo: la ricostruzione avvie- l’economia pri vata, come predicava Mussoli- 1928. Del resto dove potrebbero realizzarsi vanti ai giornalisti stranieri si fa l’apologia del- ne ora quasi tutta a spese delle classi inferiori ni, modello 1921? Mai no; poichè non mai co- economie, se per la burocrazia, ch’era rappre- la stam pa, viceversa, appena essi sono parti ti, e a vantaggio delle più ricche. me in questo tempo il Gover no è intervenuto sentata come la foresta da diboscare con si assaltano e devastano le redazioni dei gior- La sostanza intrinseca, in altre parole, non è sotto ogni forma nei fatti economici: dal sal- l’ascia, si andranno a spendere forse cento mi- nali o se ne sequestrano e distruggono le copie mutata: la economia italiana è intrinsecamente vataggio della Ditta Ansaldo all’interessamen- lioni più che non negli anni prece denti? per impe dirne la vendita. sana ed è in progresso. E’ mutata soltanto, col to... per la Scala; dal prestito di 138 milioni a Certo qua e là si sono fatti dei ta gli, si sono Nel nome della Patria si riducono in servitù fascismo, la distribuzione, nella quale si sono favore di industriali ex-austriaci alla compera diminuite le scuole, aboliti i susssidii per le as- i tre quarti degli italiani e si lascia che, sotto avvantaggiati i capitalisti e gli speculatori a delle Raffinerie fiumane; dal salvataggio del sicurazioni so ciali, diminuiti gli stanziamenti la etichetta del bene della Nazione, la nuova danno dei proletarii e della piccola borghesia. Banco di Roma alla stipulazione del patto tra per le bonifiche, ecc.; ma, tutte insieme, code- classe dirigente soddisfaccia interessi perso- Tanto maggiore danno hanno avuto le classi armatori e marinari; dal regalo dei 55 milioni ste più discutibili riduzioni non basteranno nali, sfoghi rancori, vendette o me schine am- inferiori dal periodo fascista, quanto più si è ac- ai cantieri navali all’assunzione in economia neppure a compensare le maggiori spese per bizioni. centuato il caro-vita. L’indice Bachi, che era a dei lavori della direttissima Firenze-Bologna... l’esercito, indispensabili, non tanto per un ef- E per trastullare il popolo asservito, si torna 708 nel 1922, è salito a 725 come media del Lo Stato si astenne dall’intervento solamen- ficace armamento e preparazione bellica, a largirgli, come nei tempi corrotti di schiavitù 1923. Invano nel 1920- 21, quando i prezzi si te quando tale astensione poteva giovare a sin- quanto per mantenere un’intelaiatura antiquata politica, lo spettacolo di feste, parate, cortei, pareggiavano alla svalutazione della moneta, si gole categorie di capitalisti, a danno degli altri ed enorme e una ferma di 18 mesi, che non ri- gesti retorici e cerimonie. è dato ad intendere che il caro vita era da attri- italiani: così come quando sospese il calmiere spondono più agli interessi della Nazione e al- Di modo che, anche se l’Italia potrà superare buirsi all’ingordigia degli operai. Ora invece si sugli zuccheri, per far guadagnare quasi 50 mi- le esigenze di una moderna difesa. brillantemente la prova finanziaria ed econo- addimostra in pieno che, diminuiti pure i salarii, lioni agli speculatori, o cedette la costruzione Una falcidia vera si è fatta nel numero dei mica di questo periodo, ne rimarrà come con- la speculazione dei produttori e degli affaristi e delle ferrovie siciliane, con convenzioni de- ferrovieri. Ma in questi licenziamenti, così co- seguenza più grave e più dolorosa ‘un ritorno la protezione loro concessa dallo Stato riescono plorevoli, agli amici del ministro; o strozzò me in quelli compiuti in minor numero in altre addietro di più che trent’anni nella educazione a mantenere i prezzi ad uguale e maggiore l’inchiesta sulle spese di guerra, o quella sulle aziende statali e locali, specialmente in quelle civile e politica e nella formazione del carat- altez za, a danno di tutti i consumatori italiani. industrie; o tentò di cedere le ferrovie ai privati delle ferrovie secondarie e dei tram, non è sta- tere mora le del popolo italiano. s I fascisti vantano anche una sensibile dimi- e ci rinunziò poi solo per la resistenza di un to guida l’interesse del servizio, sibbene il ran- nuzione nel numero dei disoccupati. Ma è sta- ras localmente interessato; o lasciò decadere core, la vendetta personale, la persecuzione di Giacomo Matteotti to omesso di aggiungere che sono variati i me- le assicurazioni sociali, facendo loro mancare parte. (Da Critica Sociale, 1924, p. 5-7) todi e gli organi di rilievo, che in certe zone il sussidio dello Stato e il sussidio dei datori Quali saranno i frutti non sap piamo. L’Alto Commissario delle ferrovie ha disse- minato più male parole che cifre. Il Ministro NOTE dei LL.PP., interrogato sugli abusi dei biglietti e dei treni gratuiti per fascisti, e su quel novis- (1) Del resto il deficit della bilancia era già simo organo di spionaggio e di persecuzione nel 1922 largamente ricoperto da altre partite, politica che è la milizia ferroviaria fascista, non per modo che il prof. Jannacone poté calcolare ha saputo rispondere. Poche cifre ha pubblicato un supero attivo di oltre 200 milioni, nono- soltanto il Ministro delle Finanze, dalle quali stante i torbidi dell’anno decorso. risulterebbe che la spesa per le ferrovie nel- (2) Dal precedente ministro Peano il l’esercizio 1922-23 è diminuita di 200 milioni disavanzo era veramente previsto in 4 miliardi, nella parte ordinaria, ma è au mentata di 500 ma egli non aveva potuto tener conto di 1208 nella straordinaria, cui non bastano a far fronte milioni entrati per il cambio oro dei certificati i 143 milioni di maggiori entrate. (Le poste pre- doganali, invece dei 250 previsti, e della en- sentano un andamento inver so: 100 milioni di trata di oltre 2,02 miliardi per R. M., superiori minori spese straordinarie e 50 di maggiori di oltre 1.050. milioni alla cifra preventivata. spese ordinarie, contro 60 di maggiori entra te). Nessun merito del le due maggiori entrate po- I quali dati non bastano a un giudizio, se non trebbe arrogarsi il. fascismo, poiché la prima si conoscono i parti colari, se non si conosce lo dipende dalla tariffa Alessio del luglio 1921, e stato patrimoniale e quello delle scorte, se non la seconda dai ruoli dei contribuenti che l’Am- si sa a quante riparazioni e deperimenti di guer- ministrazione aveva già preparati sotto il vec- ra era già stato provveduto negli anni decorsi, chio regime. se non si conoscono le differenze nelle qualità (3) Vedi in Critica Sociale, n. 20, pago 314: e nel prezzo del carbone, ecc. Smontature Finanziarie.