Il Rock Indipendente Italiano Negli Anni ‘80

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Il Rock Indipendente Italiano Negli Anni ‘80 Mappa 11-10-2005 14:01 Pagina 30 MAP MUSIC PAGES Ma che colpa abbiamo noi... Il rock indipendente italiano negli anni ‘80 FORMIDABILI QUEGLI ANNI (?) CCCP Qualche considerazione ed un paio di passaggi di testimone a poi, fu vera gloria? Per chi si appresta a saltare il fosso degli anta nell’anno molto poco di grazia del 2005, ripensare al Mrock indipendente italiano degli anni ottanta è un po’ come camminare su carboni ancora ardenti. Soprattutto se ci si prefigge di farlo con quel minimo di obietti- vità che i capelli brizzolati o, peggio anco- ra, la classica rapata strategica, dovrebbe- ro dopotutto garantire. Già, perché ripen- sare a quel periodo significa fare i conti con una parte importante della propria adolescenza: di quella anagrafica e di quella di fruitori di musica rock, due fasi della vita che –in fondo- non sempre coin- cidono ma che, quando succede, sono davvero fuochi d’artificio… Perché, a venti riuscito a farci ingoiare qualsiasi boccone una realtà che, per certi versi, è molto più e più anni di distanza, si tende a mantene- amaro ed a costringerci a pensare con no- povera di quanto potrebbe sembrare oggi re un cantuccio nella memoria solo per i ri- stalgia perfino a quei giorni buttati nel ces- o di quanto ci appariva all’epoca. Allo stes- cordi più belli: tutto questo tempo sarà al- so…: un ricordo, quando ormai è soltanto so modo, però, vent’anni possono servire meno servito per rimuovere quelli brutti… un ricordo, non può essere che un bel ri- a tagliare molti ponti con il passato, emoti- E perché, è inutile negarlo, quando un fat- cordo. Altrimenti, se appena possiamo, vi e non, a ripensare con spirito critico alla to qualsiasi comincia a perdere contatto preferiamo non ricordarlo affatto. Ripensa- luce di un inquadramento storico e artisti- con la realtà per avviarsi verso il Viale dei re a quegli anni attraverso la lente defor- co a posteriori, a cercare di rimettere in li- Ricordi è come se indossasse improvvisa- mante di un entusiasmo tipicamente gio- nea la famosa lente deformante affinché il mente un vestito nuovo, se adottasse un vanile, con il trasporto emotivo di chi ritor- suo riflesso sia corrispondente il più possi- nuovo taglio di capelli, e tutto d’un tratto na a mettere il naso in una vecchia miniera bile alla realtà dei fatti. Ed è proprio per non lo si riconosce più: un’aura luminosa d’oro, pur essendo conscio di trovarla com- amore di questa realtà dei fatti che occorre lo avvolge inaspettatamente e lo trastulla pletamente defraudata dal passare degli fare una prima, doverosa considerazione. senza posa nel suo nuovo, importantissi- anni e dalle continue razzie, può portare Cosa vale la pena di salvare di quegli anni? mo ruolo. Ricordate il militare? Il tempo è ad una visione distorta ed amplificata di I dischi? Diciamolo chiaramente: se scor- 30 LATE FOR THE SKY Mappa 11-10-2005 14:01 Pagina 31 riamo le centinaia di album usciti in quella bene come nel male, rimarrà l’unico movi- stagione, fatichiamo a trovare quei dieci, mento originale a calcare le scene del no- quindici, venti dischi che siano davvero in- stro Paese, l’unica corrente non derivativa dispensabili, che siano davvero di qualità o, peggio, non scimmiottante le mode pro- superiore, che meritino davvero di essere venienti da Inghilterra e Stati Uniti. Il mani- ricordati. Se poi mettiamo a confronto le festo programmatico dell’album, e dell’in- migliori pubblicazioni nostrane con ciò che tero filone, Largo All’Avanguardia, recita proveniva in quei giorni d’Oltremanica o testualmente: Fate largo all’avanguardia/ d’Oltreoceano, se cerchiamo qualche itali- siete un pubblico di merda/applaudite per ca pietra di paragone a quella sfilza di ca- inerzia. Più chiaro di così… E’ l’inizio di una polavori che intasano ancora i nostri cuori, nuova stagione e Bologna, la città degli se pensiamo ad un disco che valga davve- Skiantos, si avvia a diventare la capitale ro la pena di accostare a Closer o Psycho- del nostro Piccolo Mondo Antico. candy, allora, probabilmente, l’unica cosa Afterhours 1979: Il due aprile al Palasport di Bologna tonda che meriti di essere salvata presenta si tiene Bologna Rock, il festival che pre- il titolo chilometrico di 1964-1985 e provare a scimmiottare i Clash o i Ramo- senta il nuovo rock italiano. Sul palco Affinità/Divergenze fra il Compagno To- nes. Il punk libera l’energia e l’etica del Do Skiantos, Gaznevada, Windopen, Confusio- gliatti e Noi (Del Conseguimento della It Yourself fa il resto: pur nella quasi asso- nal Quartet, Luti Chroma, Bieki, Naphta, Maggiore Età): l’album di debutto dei luta mancanza di circuiti e strumenti di Andy Forest, Frigos e Cheaters: tutti gruppi CCCP Fedeli Alla Linea del 1986, forse il più propaganda e di informazione, nascono le la grandissima maggioranza dei quali, allo- importante disco italiano indipendente del prime etichette indipendenti, proliferano le ra come adesso, erano completamente decennio (e non solo). Ridimensionato un fanzines e si affacciano nelle edicole i primi sconosciuti al pubblico medio. Eppure più fenomeno che anche in quell’epoca ci ha mensili specializzati, si aprono i primi ne- di cinquemila persone si radunano sotto il visti, una volta di più e con le pochissime gozi di dischi d’importazione. E’ tanta la palco a sancire ufficialmente la nascita di eccezioni del caso, provincia a scoppio ri- confusione nell’aria, ma tutto sembra con- uno spirito nuovo, di un desiderio di sco- tardato dell’Impero, vale la pena di soffer- vergere verso un’unica direzione, e la dire- perta, di uno sguardo alla sostanza più che marsi su ciò che, a parere di chi scrive, vale zione sembra proprio quella giusta: si al cartellone. Il punk sta bussando alle veramente la pena di celebrare e traman- aprono le porte di un nuovo mondo e poco porte del Bel Paese e gli strascichi della dare. Lo spirito, l’entusiasmo, la voglia di importa che, da qualche altra parte, quelle sua piccola rivoluzione trovano terreno fer- fare, il diritto di sbagliare, il dovere di es- stesse porte si siano già dischiuse da tem- tile in certe frange del pubblico rock. I cin- serci: quel misto di sentimento ed emozio- po e nuove, importanti mutazioni siano or- quemila di Bologna Rock sono forse i primi ne che, unito ad una sete incontrollata di mai nell’aria. Di lì a poco la prima rivoluzio- ad esserne contagiati. scoperta ed al giovanil furore, ha marchia- ne tecnologica avrebbe fatto il resto: togli 1980: La leggendaria Cramps Records di to a fuoco quegli anni e che, proprio come una chitarra, metti un sintetizzatore e Milano (Area, Finardi, Camerini, Skiantos, l’adolescenza, quando è passato non torna guarda un po’ l’effetto che fa… Coloro i …) si avvia a chiudere le sue pubblicazioni più. quali avevano seguito in diretta l’avvento con una collana di sette pollici di band Gli anni ottanta cominciano in Italia nel se- del punk erano già pronti per il grande sal- punk/new wave come Kaos Rock, Windo- gno del punk, sull’onda dei servizi da Lon- to, la new wave, proprio come i fratelli pen, Kandeggina Gang, X-Rated, Take Four dra di un certo Michel Pergolani che, dagli maggiori d’oltremanica… Doses e Dirty Actions e li raccoglie nella ce- schermi poco nazional-popolari di una do- Ma non è il caso di correre troppo… lebre compilation Rock 80, un punk stiliz- menica veramente Altra, ci mostra una me- Per iniziare, qualche antefatto. zato che si strappa la pelle in copertina. La tropoli ostaggio di bande di ragazzacci con borchie, vestiti di pelle e strane acconcia- LA SCENA DI BOLOGNA ture colorate. Quando cominciamo a rime- 1978: Dopo una cassetta autoprodotta dal stare nei cassetti alla ricerca di lamette ed titolo programmatico di Inascoltabile, la altri ammennicoli del genere ed a portare Cramps pubblica Mono Tono, il primo al- al collo le catene con le quali, fino al giorno bum degli Skiantos di Freak Antoni e prima, assicuravamo la bicicletta ai cancel- Dandy Bestia. Le prime cinquecento copie li della scuola, la spinta propulsiva del mo- in vinile giallo, copertina apribile sotto for- vimento si è già completamente esaurita e, ma di locandina cinematografica con i no- dalle parti di Piccadilly Circus, non si trova mi degli attori ed una scena da Godzilla più una cresta neanche a pagarla a peso con il mostro che costringe la gente a but- d’oro. Ma nelle italiche lande è normale tarsi da un palazzo; all’interno, oltre alle che sia così. Ciò che più conta è che il punk foto della band, un classico pic nic italiota ha liberato il nostro spirito e la nostra im- domenicale con i commenti divertiti degli maginazione, che per la prima volta ci sia- stralunati astanti: “Dì, hai sentito gli Skian- mo accorti che non esiste solo la musica di tos?” “Uhm…a me fanno cagare” “Eh! Eh!… Sanremo e delle grandissima maggioranza a me invece mi fa vomitare…”. La tradizio- delle radio in modulazione di frequenza, ne tutta italiana dello sberleffo più atroce, né quella dei cantautori padri della patria o inondata dalle secchiate di vetriolo del di qualche eminenza grigia del tardo prog, punk d’oltremanica, dà il via alla stagione del cosiddetto rock demenziale che, nel Carnival Of Fools che tutti possono imbracciare una chitarra MAP MUSIC PAGES LATE FOR THE SKY 31 Mappa 11-10-2005 14:01 Pagina 32 MAP MUSIC PAGES label che aveva incorniciato buona parte con Ricordi perché non si vive di soli sogni, partenza è di quelle con il botto: nel 1980 delle avanguardie degli anni settanta getta Italian Records accentra, in pratica, l’intera Italian Records pubblica Sick Soundtrack la spugna, lanciando un testimone che scena di Bologna ed, in quel momento, dei Gaznevada, il manifesto della new wa- molte etichette indipendenti cercheranno certo non è affare da poco.
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