San-Carlo-1-14.Pdf

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San-Carlo-1-14.Pdf san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.38 Pagina 1 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.38 Pagina 2 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 3 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 4 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 5 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 6 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 7 il teatrodi san carlo a cura di laura valente fotografie luciano romano san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 8 a pagina 1 Aniello De Aloysio art director Veduta del Teatro Enrica D’Aguanno di San Carlo impaginazione olio su tela (1821 circa) Franco Grieco Napoli, Museo di San Martino, coordinamento tecnico collezione Alisio Stefania Milano cura dell’immagine alle pagine 2-3 Luciano Romano La facciata del Teatro collaborazione alle ricerche di San Carlo, ridisegnata da Antonio storiche d’archivio Niccolini secondo i canoni dello stile Giovanna Tinaro neoclassico nel 1809 e completata nel 1816, vista dal colonnato della finito di stampare nel luglio 2011 Galleria Umberto I stampa Born to Print, Napoli alle pagine 4-6 allestimento Riccardo Muti dirige l’Orchestra e il Legatoria S. Tonti, Mugnano Coro del Teatro di San Carlo alla arte’m presenza del presidente della è un marchio registrato Repubblica Giorgio Napolitano prismi editrice politecnica napoli srl in occasione del concerto celebrativo certificazioni del restauro, 7 febbraio 2009 qualità ISO 9001: 2008 etica SA 8000: 2008 le fotografie alle pagine 22, 24 (dex), www.arte-m.net 25-30, 32-34 (sin) stampato in italia sono di Vittorio Troncone/Archivio © copyright 2011 by Storico del Teatro di San Carlo prismi la fotografia a pagina 46 (alto) editrice politecnica napoli srl tutti i diritti riservati è di Francesco Squeglia san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 9 sommario 11 effetto san carlo laura valente 113 il teatro: medrano, niccolini, il neoclassicismo cesare de seta 127 memus museo e archivio storico del teatro di san carlo 139 il restauro. i nuovi spazi san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 10 veux-tu donc savoir si quelque étincelle de ce feu dévorant t’anime? cours, vole à naples, écouter les chef d’œuvres de léo, ‘de durante, de jommelli, de pergolése. [Jean-Jacques Rousseau, Dictionnaire de musique, 1768] san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 11 La fortuna di Napoli, capitale europea della musica e delle arti, ruota da sempre attorno a una storia che si fonde e confonde con il respiro del teatro più antico d’Italia, oggi riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità: il San Carlo. Accanto a piazza del Plebiscito, simbolo della città, sorge il tempio lirico italiano, con una data di nascita che anticipa di 41 anni la Scala di Milano e di 55 la Fenice di Venezia. È il 1737 quando il primo Borbone di Napoli, re Carlo III, si fa promotore di “un’opera che alla effetto san carlo magnificenza unisce la maraviglia. Un teatro! Il più grande di Europa … destinato in poco tempo laura valente a divenire il regno della lirica nel mondo”. 11 Sarà l’architetto Giovanni Antonio Medrano, co- lonnello brigadiere spagnolo di stanza a Napoli, “Vuoi tu sapere se qualche scintilla di a firmare il progetto, appaltato ad Angelo Carasale che completa la “real fabrica” in circa otto mesi, vero fuoco brucia in te? Corri, vola a con una spesa di oltre 75 mila ducati, stando Napoli ad ascoltare i capolavori di Leo, alle cronache dell’epoca. Durante, Jommelli, Pergolesi.” L’inaugurazione, la sera del 4 novembre, giorno [Jean-Jacques Rousseau, Dictionnaire de musique] onomastico del sovrano, sfoggia l’Achille in Sciro di Pietro Metastasio, con musica di Domenico Sarro e “due balli per intermezzo” creati dal “Se l’Italia è il diapason, Napoli ne è Grossatesta. l’ottava”, sentenzia Pierre-Jean Grosley in Brillano nella sala le decorazioni impreziosite Observations sur l’Italie et sur les dall’oro e avvolte da sontuosi drappi in azzurro, l’Italiens. il colore della dinastia regnante. È il 1764. Nei primi quattro anni di stagioni, è Carasale “Se i tuoi occhi si inumidiranno di lacrime, l’imprenditore-impresario del Teatro, il primo /se sentirai soffocarti dall’emozione, / non “uomo dei miracoli” al servizio del sovrano e dei frenare i palpiti del tuo cuore: / prendi il suoi gusti, orientati da una particolare predilezione Metastasio e mettiti al lavoro: / il suo genio per la danza. illuminerà il tuo” [Jean-Jacques Rousseau, Seguiranno opere del periodo fulgido del Sette- Dictionnaire de musique]. cento napoletano: gli autori più rappresentati Anno di grazia 1768. Jean-Jacques Rous- sono Leonardo Leo, Niccolò Porpora, Leonardo seau non ha dubbi, nel suo Dictionnaire Vinci e naturalmente Domenico Sarro. E ancora, de musique alla voce “genio” il pensiero Johann Adolf Hasse “il Sassone”, Gaetano La- non può che correre alle falde del Vesuvio. tilla, Niccolò Jommelli, Baldassarre Galuppi, san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 12 san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 13 Festa Teatrale il San Carlo; ad essa rivolgeranno il proprio per il giorno Onomastico sguardo attento e curioso artisti come Händel, del Teatro di San Carlo nel 250° Anniversario della Fondazione Haydn e un giovane Mozart, che nel 1778 subirà direttore Gustav Kuhn, il fascino di una Napoli “che canta e incanta”, regia Roberto De Simone, tanto da voler ambientare il primo atto del suo scene Mauro Carosi, costumi Odette Nicoletti Così fan tutte fra le ridenti atmosfere di una stagione 1987-1988 storica “bottega di caffè” della città. Giunta al- l’apice della fioritura, incommensurabili maestri di questa scuola saranno Domenico Cimarosa e Giovanni Paisiello, a cui, nel 1787, viene affidato Niccolò Piccinni, Antonio Maria Gaspare il compito di “sovraintendere all’Orchestra del Sacchini, Tommaso Traetta (allievo anche San Carlo”, procedendo ad una radicale rifoma. lui del grande Francesco Durante, come Nello stesso anno, su commissione di Ferdinando Jommelli, Piccinni e lo stesso Paisiello) e IV, scrive l’“Inno Nazionale delle Due Sicilie”. infine Giacomo Tritto. In palcoscenico solo Trascorre poco più di un decennio e la tradizione 13 ugole d’oro osannate dal pubblico: da musicale partenopea incontra la Rivoluzione Vittoria Tesi – protagonista al San Carlo fin della Repubblica Napoletana. È il 1799. Una pa- dalla sera della inaugurazione – e Angelo rentesi breve ma che diffonderà alto il suo grido Amorevoli ad Anna Lucia De Amicis e in tutta Europa: pochi mesi di fervore giacobino Celeste Coltellini, celebre sarà la sua Nina in cui donne e uomini, anche dal palco militante per l’opera firmata da Paisiello. È il secolo del Lirico, ribattezzato Teatro Nazionale di San degli “evirati cantori”, dominato dal divo Carlo, si fanno promotori degli ideali di libertà, Farinelli (Carlo Broschi) e Napoli incorona fraternità e uguaglianza, alla presenza delle beniamino del pubblico sancarliano il truppe francesi dell’Armata d’Italia. “Nel Teatro Caffarello (Gaetano Majorano), pupillo di Nazionale di San Carlo fu cantato un Inno pa- Porpora, uno dei castrati più famosi del triottico in mezzo a’ più lieti evviva alla Libertà”, suo tempo, insieme a Gizziello (Gioacchino scrive “Il Monitore” il 27 gennaio, riferendosi al- Conti) e Gian Battista Velluti. È anche il se- l’Inno composto da Cimarosa sulle infiammate colo in cui al San Carlo arriva Christoph liriche di Luigi Rossi. L’opera in scena è Nicaboro Willibald Gluck, chiamato a Napoli dall’im- in Jucatan di Tritto. Pochi mesi più tardi la pa- presario Diego Tufarelli, per tenere a bat- rentesi libertaria sarà soffocata nel sangue e i tesimo la sua Clemenza di Tito (1752, sei Borbone torneranno sul trono, non potendo anni dopo la rappresentazione di Iperme- impedire però a figure come Eleonora Pimentel stra), anticipando Johann Christian Bach, Fonseca, Luisa Sanfelice, Domenico Cirillo, che tra il 1761 e l’anno successivo firma Francesco Caracciolo, Melchiorre Delfico e lo due titoli, Catone e Alessandro. stesso Cimarosa di lasciare un’impronta inde- Dai quattro Conservatori della città trae la lebile e ineludibile nel faticoso processo di co- sua linfa creativa la Scuola Napoletana: struzione dell’identità italiana. punta di diamante del mondo musicale È il Settecento a sdoganare definitivamente il europeo e vivace nutrimento artistico per “Sistema Napoli” nel mondo. san carlo 29-07_IT_Layout 1 14/09/11 11.39 Pagina 14.
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