Ottimizzazione dei progetti di impianto di trasmettitori televisivi ai fini della massimizzazione dell’efficienza d’uso della risorsa radioelettrica e del rispetto dei vincoli di coordinamento internazionali
Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Monitoraggio dell’implementazione del piano di assegnazione
Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Sommario
1 Sigle e abbreviazioni...... 1 2 Premessa...... 2 2.1 Struttura del documento ...... 2 3 La transizione alla TV digitale terrestre...... 2 3.1 Scenario di riferimento...... 2 4 Le modalità di transizione al digitale terrestre in Italia...... 4 4.1 La suddivisione dell’Area Tecnica in zone...... 5 4.2 La definizione del Masterplan...... 6 5 Analisi delle regioni all-digital ...... 7 5.1 Switch-off in Sardegna...... 7 5.2 Switch-off in Valle d’Aosta ...... 9 5.3 Switch-off in Piemonte Occidentale ...... 12 5.4 Switch-off in Trentino Alto Adige...... 15 5.5 Switch-off in Lazio ...... 19 5.6 Switch-off in Campania ...... 24 6 Analisi delle compatibilità con il piano nazionale di assegnazione delle frequenze ...... 28 7 Esempi di analisi della transizione al digitale in Lazio...... 30 7.1 Analisi dei livelli di campo in Corsica generati da impianti del Lazio...... 30 7.2 Esempi di aree di servizio di emittenti sullo stesso canale ...... 37 8 Riferimenti ...... 40
i Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
1 Sigle e abbreviazioni Le sigle ed abbreviazioni utilizzate nel presente documento hanno i significati qui sotto riportati.
AGCOM Agenzia per le garanzie nelle comunicazioni
ASO Ante Switch-off
DM Decreto Ministeriale
FUB Fondazione Ugo Bordoni
MFN Multi Frequency Network
Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni (ove non Ministero diversamente specificato)
MISE Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni
MUX Multiplex dei programmi trasmessi sul medesimo canale radio
PSO Post Switch-off
RNF Registro Nazionale delle Frequenze
SFN Single Frequency Network
UHF Ultra High Frequency
VHF Very High Frequency
1 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
2 Premessa
Nel mese di Giugno 2010 è stato approvato da AGCOM il Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale (Delibera N. 300/10/CONS).
Nel corso del 2008 e del 2009 alcune regioni Italiane hanno effettuato il passaggio dalla TV analogica a quella digitale. In queste Aree Tecniche sono state assegnate dal MISE alle emittenti televisive frequenze per operare in tecnologia DVB-T e DVB-H sulla base di licenze temporanee.
Scopo del presente documento è di analizzare, per ogni diversa Area Tecnica, lo stato di fatto delle assegnazioni dopo lo switch-off per individuare possibili incompatibilità con il Piano AGCOM [1] .
2.1 Struttura del documento
In questa sezione è descritta l’organizzazione del presente documento.
Nel capitolo 3 è presentato lo scenario di riferimento internazionale per il passaggio alla TV digitale terrestre.
Nel capitolo 4 sono descritte le modalità specifiche seguite in Italia per il passaggio alla TV digitale terrestre nelle regioni dove è stato completato lo switch-off; nel capitolo 5 si mostrano i risultati del processo di switch-off nelle regioni della Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Piemonte Occidentale, Lazio e Campania.
Nel capitolo 6 è illustrata la metodologia di verifica delle possibili incompatibilità tra il Piano AGCOM e le assegnazioni precedenti al Piano e si discutono i risultati ottenuti nelle diverse Aree Tecniche.
Nel capitolo 7 sono mostrati alcuni esempi di valutazione delle reti esistenti a seguito dello switch-off, relativamente alla regione Lazio. Tali valutazioni si riferiscono alla compatibilità con i vincoli internazionali verso la Corsica e alla condivisione di canali radio da parte di più emittenti locali su aree adiacenti.
3 La transizione alla TV digitale terrestre
3.1 Scenario di riferimento
La Commissione Europea, nella comunicazione 204 del maggio 2005, raccomanda che i Paesi membri completino il processo di transizione entro il 2012. In linea con quanto disposto dalla Commissione, nel novembre del 2005 il Consiglio Europeo ha varato le linee guida sul digitale terrestre, che hanno fissato l’avvio del passaggio al digitale per tutti i Paesi membri a partire dal 2008. Il passaggio dall'analogico al digitale per la diffusione radio-televisiva terrestre è regolato da indicazioni stabilite in ambito nazionale ed
2 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
internazionale, che fanno capo alle decisioni prese durante la Conferenza Regionale dell’ITU di Ginevra (ITU GE06), tenutasi nel Giugno 2006. In particolare GE06 ha stabilito:
le regole per il processo di transizione dalla tecnologia analogica alla tecnologia digitale;
le modalità di utilizzo dello spettro in Europa e nel Nord Africa, e le regole di coordinamento internazionale;
la data di spegnimento definitivo delle reti analogiche e la relativa protezione dall'interferenza proveniente da paesi confinanti.
In linea con quanto raccomandato dalla Commissione Europea nella comunicazione n. 204 del maggio 2005 il processo di transizione alla televisione digitale terrestre è stato avviato, non solo a livello nazionale ma anche europeo, e si completerà entro la fine del 2012. Nella Figura 1 si mostra una previsione delle attività di switch-off previste in alcuni paesi Europei per l’anno 2010.
Figura 1. Scenario Europeo per la transizione al digitale terrestre
In UK passeranno interamente al digitale nel 2010 circa 2,3 milioni di famiglie soltanto (9%). Alla fine del 2010 saranno passate interamente al digitale circa 7 milioni di famiglie, 27% del totale. La transizione subirà una forte accelerazione a partire dal 2011, quando saranno digitalizzate quasi 11 milioni di famiglie, per concludersi quindi nel 2012 (switch-off definitivo fissato a dicembre) con le restanti 9 milioni, incluse le quasi 5 milioni dell’area di Londra.
Per quanto riguarda la Francia, sono stati attivati solo alcuni switch-off “pilota” in aree di minore dimensione. Nel 2010 passeranno interamente al digitale 10,2 milioni di famiglie francesi, pari al 40% circa del totale. Le restanti famiglie (14,7 milioni) saranno invece interessate nel corso del 2011, con lo spegnimento definitivo previsto per novembre.
In Spagna passeranno al digitale le 33 “aree tecniche” più abitate (popolazione superiore a 700 mila abitanti) corrispondenti a circa 30,2 milioni di individui (poco meno del 70% degli abitanti).
In Italia nel 2009 sono passate al digitale quasi il 30% delle famiglie (Piemonte Orientale, Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta). Nel 2010 saranno coinvolte circa 10 milioni di famiglie (il 40% del
3 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
totale). Entro la fine dell’anno 2010 quasi il 70% delle famiglie italiane potrà fruire della TV esclusivamente in modalità digitale.
4 Le modalità di transizione al digitale terrestre in Italia
Il problema della pianificazione della transizione al sistema digitale si presenta di notevole complessità e, data la presenza sul territorio di molte migliaia di impianti che occupano con un fitto mosaico i canali radio e la necessità di coordinare a livello internazionale le modifiche all’impiego delle frequenze, non può essere affrontato in un’unica soluzione.
Il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 10 settembre 2008 suddivide il territorio nazionale in 16 Aree Tecniche, per le quali il passaggio al digitale è stato avviato nel secondo semestre del 2008 con la Sardegna e proseguirà sino a tutto il 2012. Il processo di transizione in Italia ha subito nel 2009 una rapida accelerazione attraverso la digitalizzazione degli impianti televisivi delle regioni Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta. Nella Figura 2 si riporta il dettaglio della suddivisione del territorio italiano nelle diverse Aree Tecniche e specifica il calendario delle transizioni. I box colorati in verde sono relativi alle transizioni già effettuate nel 2008 e nel 2009, mentre i box in giallo identificano le transizioni previste per il 2010. Il calendario di transizione delle aree tecniche è stato successivamente aggiornato con il DM del 10 aprile 2009 ed un provvedimento analogo è atteso per l’aggiornamento del calendario per il 2010.
G – Area 3 (Piem. orientale e Lombardia + Piacenza e Parma) D – Area 4a (Trentino) - 15/10-30/10/2009 15/09-20/10/2010 D – Area 4b (Alto Adige) - 26/10-13/11/2009
B – Area 2 (Valle d’Aosta) – 14-23/09/2009 H – Area 7 (Friuli – Venezia Giulia)
H – Area 6 (Veneto + Mantova e Pordenone) C – Area 1 (Piemonte occidentale) H – Area 5 (Emilia Romagna) 24/09-09/10/2009 21/10-25/11/2010
I – Area 8 (Liguria) – 26/11-20/12 2010 J – Area 10 (Marche) – I sem. 2011 J – Area 11 (Abruzzo e Molise + Foggia)
L – Area 9 (Toscana e Umbria + La Spezia e Viterbo) I sem. 2012
A - Area 16 (Sardegna) – 15-31/10/2008
E – Area 12 (Lazio) – 16-30/11/2009
F – Area 13 (Campania) – 01-16/12/2009 M – Area 15 (Sicilia e Calabria) – II sem. 2012 K – Area 14 (Basilicata e Puglia + Cosenza e Crotone) – I sem. 2011
Figura 2. Suddivisione del territorio nazionale e calendario di transizione per le Aree Tecniche
4 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
L’identificazione delle Aree Tecniche di estensione pluri-provinciale consente di agevolare la gestione della transizione, identificando porzioni del territorio che si possono considerare, più o meno approssimativamente a seconda dei casi, radioelettricamente separate. Effettuare transizioni indipendenti non solo permette di semplificare la pianificazione e il coordinamento, ma ha anche un impatto fondamentale sulla fase di gestione del processo, in quanto consente di graduare gli interventi dei broadcaster, di garantire la disponibilità di apparati e di concentrare il supporto all’utenza.
Come si può notare dalla Figura 2, per alcune delle Aree Tecniche contigue l’ipotesi di separazione radioelettrica non può essere considerata sufficientemente valida e, per questo motivo, il calendario prevede transizioni il più possibile ravvicinate.
4.1 La suddivisione dell’Area Tecnica in zone
L’attuazione della transizione in una singola Area Tecnica non può avvenire in una singola giornata per motivi pratici, come la disponibilità necessariamente limitata di squadre operative per gli interventi sugli impianti, e deve pertanto essere distribuita su più giornate. Per questo motivo l’Area Tecnica viene suddivisa in diverse Zone per le quali la transizione al digitale avviene in tempi diversi. La progressiva digitalizzazione delle differenti Zone presenta notevoli vantaggi operativi e consente di completare il passaggio al digitale nei tempi previsti dal calendario ministeriale.
L’identificazione delle Zone avviene nell’ambito dei lavori dei Tavoli Tecnici della Task-Force e la suddivisione dell’Area Tecnica risponde essenzialmente a:
criteri geografici, che tengono conto della morfologia del territorio unitamente alla collocazione degli impianti nell’Area Tecnica;
criteri radioelettrici, che, sulla base delle caratteristiche radioelettriche degli impianti, forniscono indicazioni sui bacini di copertura degli stessi;
vincoli di rete, che sono sostanzialmente legati a requisiti da rispettare per una corretta distribuzione del segnale all’interno della rete di una medesima emittente.
Una volta identificate le Zone all’interno dell’Area Tecnica, è necessario definire il calendario delle transizioni, che viene elaborato sulla base di:
vincoli di interferenza; il processo di digitalizzazione, per propria natura, risente di potenziali problemi di interferenza, che possono risultare accentuati dalla suddivisione dell’Area Tecnica in Zone. Per rendersi conto di questo è sufficiente prendere come esempio il cosiddetto effetto “domino”: una emittente in un sito può passare dalla frequenza attuale (f1) alla nuova frequenza (f2) solo se l’emittente che usava tale frequenza f2 la libera, passando alla sua nuova frequenza (f3).
vincoli di natura logistica; essenzialmente legati all’organizzazione degli interventi delle squadre tecniche sul territorio. In questo senso si devono, ad esempio, tenere in conto i tempi necessari per gli spostamenti su Aree Tecniche che possono avere dimensioni anche piuttosto estese.
vincoli nei confronti degli utenti; si possono verificare situazioni in cui, per ragioni generalmente legate al servizio pubblico, è opportuno effettuare precise scelte nella definizione dei calendari di transizione.
5 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
4.2 La definizione del Masterplan
Una volta elaborato il calendario delle transizioni per le Zone in cui è stata suddivisa l’Area Tecnica è necessario procedere ad una attenta attività di pianificazione delle operazioni da specificare per ciascuno degli impianti dell’Area Tecnica.
Su mandato del Ministero, la Fondazione Bordoni elabora il calendario operativo delle transizioni, il cosiddetto Masterplan, che scaturisce dalle esigenze operative espresse nell’ambito del Tavolo Tecnico, già ampiamente introdotte, e tiene conto delle nuove assegnazioni di frequenza effettuate dal MISE contestualmente al passaggio al digitale. Si ricordi che il Masterplan è, prima di tutto, un piano di spegnimento, poiché tutti gli impianti analogici di un’Area Tecnica devono essere progressivamente spenti secondo tempistiche opportune, nell’arco temporale contemplato dal relativo Decreto Ministeriale. Lo spegnimento di tutti gli impianti analogici è necessario per abilitare la transizione al digitale di tutta l’Area mentre l’avvio delle trasmissioni in digitale è consentito nei tempi indicati dal MISE, i quali possono andare oltre gli intervalli temporali previsti per il completamento delle operazioni di spegnimento.
La stesura del Masterplan è un processo complesso e per rendersene conto è sufficiente pensare al numero di impianti e di emittenti coinvolti nel passaggio al digitale, in relazione a ciascuno dei quali, come detto, devono essere fornite informazioni specifiche e dettagliate.
Il Masterplan, quindi, per ciascuno degli impianti di ciascuna delle emittenti dell’Area Tecnica, presenti all’interno del database del Registro Nazionale delle Frequenze (RNF), contiene:
il Mux che verrà trasmesso dall’impianto dopo lo switch-off;
il Canale radio utilizzato prima della transizione (in analogico o in digitale) sul quale devono essere interrotte le trasmissioni;
il Canale radio assegnato dal MISE per le trasmissioni in digitale dopo lo switch-off;
la Zona di appartenenza;
la Data prevista per lo switch-off;
il Numero identificativo della transizione utilizzato per tutte le comunicazioni tra MISE e operatori televisivi, al quale viene fatto riferimento anche per lo sviluppo di alcune attività di comunicazione al pubblico.
Figura 3. Stralcio del Masterplan relativo all’Area Tecnica della Campania
Il Masterplan, inoltre, non contiene solo un insieme di indicazioni tecniche per gli operatori che devono attuare lo switch-off, ma rappresenta anche la base operativa per la pianificazione di una consistente serie di
6 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
iniziative di comunicazione a favore del pubblico, che consentono agli utenti di essere puntualmente e compiutamente informati sull’intero svolgimento del processo. Uno stralcio del Masterplan relativo all’Area Tecnica della Campania è riportato a titolo di esempio in Figura 3.
5 Analisi delle regioni all-digital
5.1 Switch-off in Sardegna
Il primo esempio di questa modalità di gestione del processo di transizione è costituito dalla transizione in Sardegna, il cui Masterplan, contenente tutte le indicazioni relative alla data di transizione di ciascuna emittente per ciascuno degli 820 impianti coinvolti, il nome del MUX digitale, il canale analogico attuale e quello digitale futuro è stato condiviso con tutte le emittenti, è stato approvato formalmente e ha costituito la base operativa per la pianificazione di tutte le iniziative di comunicazione.
I risultati ottenuti dall’elaborazione del Masterplan prevedevano che il processo di transizione si svolgesse nell’arco temporale di 15 giorni compresi fra mercoledì 15 e venerdì 31 ottobre 2008, con una sola interruzione nei giorni 25 e 26 ottobre quando non era prevista alcuna transizione.
La Sardegna è stata ulteriormente suddivisa in 4 macroaree tecniche, per ognuna delle quali la transizione è avvenuta in un arco di tempo ben definito. Nella Figura 4 sono state rappresentate le principali tappe del passaggio al digitale ad iniziare da mercoledì 15 ottobre, quando la sola Sardegna meridionale cominciava ad essere interessata dalla transizione, fino a venerdì 31 ottobre quando per tutti i 377 Comuni sardi si è conclusa la transizione.
Figura 4. Tappe principali della transizione in Sardegna
I giorni delle transizioni e le corrispondenti macroaree geografiche sono indicati in Tabella 1.
7 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Tabella 1. Macroaree in Sardegna
Canale Emittente Canale Emittente
5 42 Canale5
7 43 Mux4-RAI Mux1-RAI 9 45 Mux6-RAI
11 46 Italia1
22 LA3TV 47 Mux3-RAI
23 MuxB-TCS 49 Mux2-RAI
Canale40 50 Mux- Mediaset1 24 AlguerLiberada 52 Rete4
25 MuxB- 53 D-Free Videolina
26 MBONE 55 MuxA-TCS
29 Mux-Mediaset3 56 TIMB1
30 5Stelle 57 La7
32 Mux-Mediaset2 60 MTV
33 GalluraTV 62 ReteCapri
36 MuxA- 63 TeleGI Videolina
OlbiaTV 64 TeleTirreno 38 CatalanTV 65 ReteA
39 Sardegna1 66 Antenna1
40 NovaTV TeleGolfo 67 41 Mux5-RAI TeleMaristella
42 Canale5 68 TeleSardegna
Tabella 2. Canali assegnati alle emittenti televisive in Sardegna per lo switch-off
8 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Il processo di transizione al digitale in Sardegna ha portato alla seguente situazione televisiva:
22 Multiplex Nazionali e 20 Multiplex Locali
2 Nuovi entranti Nazionali
4 Multiplex Radio
14 frequenze “spente” su tutta la Sardegna
70 canali TV gratuiti rispetto agli originali 26 analogici
L’attuale situazione per quanto riguarda l’impiego dei canali da parte delle reti SFN delle emittenti può essere ora riassunto nella semplice Tabella 2 (mentre la situazione precedente allo switch-off avrebbe richiesto praticamente l’associazione tra i canali e ciascuno degli 820 impianti). Come si può osservare vi sono alcune eccezioni per quanto riguarda le reti: l’utilizzo di più frequenze in banda III da parte di RAI e la condivisione di alcuni canali da parte di emittenti che operano a livello locale in aree geografiche non sovrapposte.
5.2 Switch-off in Valle d’Aosta
Dalla metà di settembre 2009 è cominciato il completo passaggio al digitale di nuove aree tecniche, la Valle d’Aosta, che ha completato il passaggio iniziato nel 2007, il Piemonte Occidentale e il Trentino Alto Adige.
Il processo è iniziato il 14 settembre con la Valle d’Aosta, è proseguito con le province di Torino e Cuneo, a partire dal 24 settembre, e si è concluso in Trentino Alto Adige lo scorso 13 novembre. Lo spegnimento di tutti i segnali analogici irradiati dagli impianti delle aree tecniche ha ovviamente interessato anche parte dei comuni delle province limitrofe.
Facendo tesoro dell’esperienza maturata durante lo switch-off della Sardegna, anche per queste altre tre aree sono state seguite le stesse procedure:
suddivisione delle aree tecniche in diverse zone;
conseguente realizzazione del calendario delle transizioni (il cosiddetto “Masterplan”);
avvio delle campagne di comunicazione sulla stampa e sulle televisioni;
riattivazione del contributo statale per l’acquisto del decoder;
assistenza ai cittadini durante tutto il periodo di transizione attraverso quello stesso numero verde già ampiamente utilizzato, non solo per la Sardegna, ma anche per tutte le altre aree che nel corso del 2009 hanno effettuato almeno il passaggio in digitale di Rai2 e Rete4.
Il processo di switch-off in Valle d’Aosta è iniziato il 14 settembre è si è concluso il 23 settembre 2009. Come illustrato in Figura 5, l’Area Tecnica è stata suddivisa in 5 zone.
Alta Valle interessata al passaggio dal 14 settembre;
Valle Centrale e Valli Laterali (15settembre);
9 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Valtournenche (17 settembre);
Bassa Valle (18settembre);
e, infine, la Val d’Ayas il 21 settembre.
Il processo ha interessato 484 impianti, 74 comuni e oltre 125.000 cittadini. Sono stati coinvolti nel passaggio 17 operatori televisivi di cui 7 nazionali e 10 locali.
Il processo di transizione ha comportato la necessità da parte delle emittenti di spegnere i trasmettitori sulle “vecchie” frequenze analogiche e di riaccendere sulle nuove frequenze digitali. Nelle Tabella 3 e Tabella 4 viene riportato l’elenco, con l’associazione emittente-canale, delle nuove assegnazioni digitali per la Valle d’Aosta, avendo ordinato la prima in base al numero del canale e la seconda in base alla denominazione dell’emittente.
Canale Emittente 5 RAI Mux 1 MFN 9 RAI Mux 1 MFN 22 Tele Campione 24 Tele Studio 25 RAI (per il DVB-H) 26 RAI 28 Rete S. Vincent 30 RAI 32 Rete 7 33 Rete A 34 Studio Nord Tv 35 Video Nord 36 Mediaset 37 Gruppo H3G 38 Mediaset (per il DVB-H) 40 RAI 42 Canale Italia 2 43 Tele Radio City 44 Tele Star 46 Rete A 47 Gruppo Telecom Italia Media 48 Gruppo Telecom Italia Media 49 Mediaset 50 Prima TV 52 Mediaset 56 Mediaset 57 Rete Capri 59 Studio Nord Tv 60 Gruppo Telecom Italia Media 65 Rete S. Vincent 66 E 21 Network Tabella 3. Assegnazione frequenze (ordinata per canale) in Valle d’Aosta
10 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 5. Suddivisione dell’Area Tecnica della Valle d’Aosta in Zone
Emittente Canale Canale Italia 2 42 E 21 Network 66 Gruppo H3G 37 Gruppo Telecom Italia Media 47, 48, 60 Mediaset 36, 38 (per il DVB-H), 49, 52, 56 Prima TV 50 RAI 25 (per il DVB-H), 26, 30, 40 RAI Mux 1 MFN 5, 9 Rete 7 32 Rete A 33, 46 Rete Capri 57 Rete S. Vincent 28,65 Studio Nord Tv 34,59 Tele Campione 22 Tele Radio City 43 Tele Star 44 Tele Studio 24 Video Nord 35 Tabella 4. Assegnazione frequenze (ordinata per emittente) in Valle d’Aosta
11 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
5.3 Switch-off in Piemonte Occidentale
Per il Piemonte Occidentale il passaggio al digitale ha visto, naturalmente, il coinvolgimento di numeri molto più significativi rispetto a quanto si è registrato in Valle d’Aosta. Il processo è iniziato il 24 settembre e si è concluso l’8 ottobre 2009, con una suddivisione dell’Area Tecnica in 12 zone (si veda la Tabella 6), corrispondenti a 5 aree geografiche.
Per il programma delle transizioni è stato quindi previsto un periodo di 16 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi per i cittadini.
Canale Emittente 5 RAI Mux 1 MFN 6 RAI Mux 1 MFN 9 RAI Mux 1 MFN 11 RAI Mux 1 MFN (su alcune aree concordate con il Ministero) 21 Motori TV 22 RAI Mux 1 MFN – Assegnato per Torino città 23 E 21 Network 24 Tele Studio 25 RAI (per il DVB-H) 26 RAI 27 Tv Italia 29 Quinta Rete 30 RAI 31 Quadrifoglio Tv 32 Rete 7 33 Rete A 34 Studio Nord Tv 35 Video Nord 36 Mediaset 37 Gruppo H3G 38 Mediaset (per il DVB-H) 39 GRP Televisione 40 RAI 41 Tele Star 42 Primantenna 43 Italia 8 44 Rete A 45 Tele Radio City 46 Sesta Rete 47 Gruppo Telecom Italia Media 48 Gruppo Telecom Italia Media 49 Mediaset 50 Prima TV 51 La 9 52 Mediaset 53 Canale Italia 56 Mediaset 57 Rete Capri 59 Tele Subalpina 60 Gruppo Telecom Italia Media 61 Video Gruppo 62 Tele Campione 63 TBNE 63 Tele Genova (limitatamente all’area di servizio dell’impianto di Rocchetta Camerana) 64 Tele Cupole 65 Rete S. Vincent
12 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
66 Tele Granda 67 Quarta Rete 68 Rete Canavese 68 Tele Liguria (limitatamente all’area di servizio dell’impianto di Rocchetta Camerana) Tabella 5. Assegnazione frequenze (ordinata per canale) in Piemonte Occidentale
La transizione in Piemonte Occidentale ha interessato 1293 impianti, 840 comuni e circa 4.500.000 cittadini; gli operatori televisivi coinvolti sono stati in tutto 35, di cui 7 nazionali e 28 locali. Si osservi che nelle operazioni della sola giornata del 7 ottobre, durante la quale è stato previsto il passaggio al digitale delle città di Torino e di Cuneo, hanno interessato 349 impianti, 499 comuni e circa 3 milioni di abitanti.
Nelle Tabella 6 è invece riportato l’elenco, con l’associazione emittente-canale, delle nuove assegnazioni digitali per il Piemonte Occidentale; anche in questo caso la prima è ordinata in base al numero del canale e la seconda in base alla denominazione dell’emittente.
Emittente Canale
Canale Italia 53
E 21 Network 23
GRP Televisione 39
Gruppo H3G 37
Gruppo Telecom Italia Media 47, 48, 60
Italia 8 43
La 9 51
Mediaset 36, 38 (per il DVB-H), 49, 52, 56
Motori Tv 21
Primantenna 42
Prima TV 50
Quadrifoglio Tv 31
Quarta Rete 67
Quinta Rete 29
RAI 25 (per il DVB-H), 26, 30, 40
RAI Mux 1 MFN 5, 6 e 9
22 - Assegnato per Torino Città
11 – Assegnato su alcune aree concordate con il Ministero
Rete 7 32
Rete A 33, 44
Rete Canavese 68
13 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Rete Capri 57
Rete S. Vincent 65
Sesta Rete 46
Studio Nord Tv 34
TBNE 63
Tele Campione 62
Tele Cupole 64
Tele Genova (limitatamente all’area di servizio 63 dell’impianto di Rocchetta Camerana)
Tele Granda 66
Tele Liguria (limitatamente all’area di servizio 68 dell’impianto di Rocchetta Camerana)
Tele Radio City 45
Tele Star 41
Tele Studio 24
Tele Subalpina 59
Tv Italia 27
Video Gruppo 61
Videonord 35
Tabella 6. Assegnazione frequenze (ordinata per emittente) in Piemonte Occidentale
14 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 6. Suddivisione dell’Area Tecnica del Piemonte in Zone
5.4 Switch-off in Trentino Alto Adige
Dopo la Valle d’Aosta e il Piemonte Occidentale, è stato il Trentino Alto Adige a passare al digitale nel 2009. In prima battuta l’’Area Tecnica è stata suddivisa in due Sottoaree, corrispondenti alle due province di Trento e di Bolzano, le quali hanno effettuato il passaggio al digitale dal 15 al 30 ottobre e dal 26 ottobre al 13 novembre rispettivamente.
La Sottoarea Tecnica della provincia di Trento è stata suddivisa in 9 zone, come mostrato in Figura 7. Il processo di transizione ha interessato 885 impianti, 223 comuni e oltre 470.000 cittadini. Sono stati coinvolti nel passaggio 28 operatori televisivi di cui 7 nazionali e 21 locali.
15 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 7. Suddivisione della Sottoarea Tecnica della Provincia di Trento in Zone
La Sottoarea Tecnica della provincia di Bolzano è stata suddivisa in 8 zone, come mostrato in Figura 8.
Figura 8. Suddivisione della Sottoarea Tecnica della Provincia di Bolzano in Zone
16 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Il processo di transizione ha interessato 957 impianti, 116 comuni e oltre 460.000 cittadini. Sono stati coinvolti nel passaggio 18 operatori televisivi di cui 6 nazionali e 12 locali, tra cui anche la RAS, emittente del servizio pubblico radiotelevisivo della Provincia Autonoma di Bolzano.
L’assegnazione delle frequenze nelle due aree tecniche del Trentino Alto Adige è avvenuta in maniera congiunta. Le tabelle (Tabella 7 e Tabella 8 )sono costruite con le medesime convenzioni delle precedenti e riportano l’elenco, con l’associazione emittente-canale, delle nuove assegnazioni digitali.
Canale Emittente 5 RAI Mux 1 MFN 6 RAI Mux 1 MFN 9 RAI Mux 1 MFN 21 Antenna 3 Veneto 22 RAI Mux 1 MFN 23 Brescia Punto TV 25 RAI (per il DVB-H) 26 RAI 27 RAS 29 VideoBolzano 30 RAI 31 TCA 32 Tele Padova 33 Rete A 34 RAS 34 Tele Belluno 36 Mediaset 37 Gruppo H3G 38 Mediaset (per il DVB-H) 39 Canale Italia 2 40 RAI 42 Telepace 43 La 9 44 Rete A 45 RTTR 46 Antenna 3 Lombardia 47 Gruppo Telecom Italia Media 48 Gruppo Telecom Italia Media 49 Mediaset 50 Prima TV 51 RAS 51 Teletutto 52 Mediaset 53 Canale Italia 56 Mediaset 57 Rete Capri 59 RAS 59 Rete Brescia 60 Gruppo Telecom Italia Media 61 Telenuovo 62 Tele Campione 63 Tele Radio City Lombardia 64 Triveneta 65 Tele Star Lombardia 67 La 8 68 Welcome TV Tabella 7. Assegnazione frequenze (ordinata per canale) in Trentino Alto Adige
17 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Emittente Canale
Antenna 3 Lombardia 46
Antenna 3 Veneto 21
Brescia Punto TV 23
Canale Italia 53
Canale Italia 2 39
Gruppo H3G 37
Gruppo Telecom Italia Media 47, 48, 60
La 8 67
La 9 43
Mediaset 36, 38 (per il DVB-H), 49, 52, 56
Prima TV 50
RAI 25 (per il DVB-H), 26, 30, 40
RAI Mux 1 MFN 5, 6 e 9
22 – Per esigenze di ricezione dell’utenza
RAS 27, 34, 51, 59
Rete A 33, 44
Rete Brescia 59
Rete Capri 57
RTTR 45
TCA 31
Tele Belluno 34
Tele Campione 62
Telenuovo 61
Tele Padova 32
Tele Radio City Lombardia 63
Telepace 42
Tele Star Lombardia 65
Teletutto 51
Triveneta 64
Video Bolzano 29
Welcome TV 68
Tabella 8. Assegnazione frequenze (ordinata per emittente) in Trentino Alto Adige
18 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
5.5 Switch-off in Lazio
Nei mesi di novembre e dicembre del 2009 la transizione alla televisione digitale terrestre ha interessato due importanti Regioni italiane: il Lazio e la Campania. Il processo di digitalizzazione ha coinvolto quindi milioni di famiglie, coinvolgendo le città di Roma e di Napoli. La digitalizzazione dell’Area Tecnica del Lazio, con il coinvolgimento di Roma, prima capitale europea ad essere completamente digitalizzata, è stata naturalmente la più importante ad essere stata realizzata nel 2009 e ad essa è immediatamente seguita la transizione al digitale in tutta la Regione Campania. L’intero processo ha in estrema sintesi interessato oltre 10 milioni di persone e le emittenti coinvolte sono state circa settanta, tra nazionali e locali, richiedendo interventi su circa 2500 impianti.
L’Area Tecnica del Lazio è costituita dalle province di Roma, Frosinone, Latina e Rieti; la provincia di Viterbo, per ragioni di compatibilità radioelettrica, effettuerà invece la transizione in seguito, assieme alla Toscana e all’Umbria. Il processo di digitalizzazione è iniziato il 16 novembre e si è concluso il 30 novembre, con una suddivisione dell’Area Tecnica in 9 zone (si veda la Figura 9), corrispondenti a 4 aree geografiche identificabili come:
città di Roma e provincia, città di Latina e zona Pontina (16 - 18 novembre);
provincia di Frosinone (19 - 21 novembre);
provincia di Rieti (23 – 24 novembre);
provincia di Latina meridionale e Isole Ponziane (25 - 30 novembre).
Per il programma delle transizioni è stato quindi previsto un periodo di 15 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi per i cittadini. La transizione nell’area della provincia meridionale di Latina è stata effettuata per ultima allo scopo di ridurre al minimo i problemi interferenziali con la Campania, la cui digitalizzazione è stata avviata immediatamente dopo.
La transizione nel Lazio ha interessato 1223 impianti, e circa 4.830.000 cittadini; gli operatori televisivi coinvolti sono stati in tutto 72, di cui 7 nazionali e 65 locali. Il numero elevato di operatori locali presenti nell’Area Tecnica ha portato alla condivisione delle risorse frequenziali, su base non interferenziale, da parte di diversi soggetti, in maniera più marcata di quanto non fosse accaduto nelle Aree Tecniche digitalizzate in precedenza. Nelle tabelle 9 e 10 che seguono è riportato l’elenco, con l’associazione emittente-canale, delle nuove assegnazioni digitali per il Lazio, avendo ordinato la prima in base al numero del canale e la seconda in base alla denominazione dell’emittente.
19 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 9. Suddivisione dell’Area Tecnica del Lazio in Zone
20 Canale Emittente Teletevere 34 ITR 5 RAI Mux-1 Tele Orvieto Due TeleDonna RAI Mux-1 Telecivitavecchia 6 Canale Dieci Tele IN ITR 35 Rete Televisiva Reatina RTR 9 RAI Mux-1 Napoli Canal 21 Idea TV RAI Mux-1 ITR 11 Tele-A 36 TVSL 48 Mediaset (DVB-H) 21 Tele A+ 37 LA3TV Telesabina 2000 38 Mediaset (DVB-H) TV9 Tele IN TVSL 48 22 TCT-France2 39 Extra TV RTV Acquesio Canale Italia 2 Napoli Tivu' 40 Gari TV RAI RAI Mux-1 TVR Autovox 23 41 Canalezero Teleitalia 41
RTE-24H 42 Super 3 24 Teleuniverso Retesole 43 Teleregione T9 25 RAI (DVB-H) 44 Rete A
26 RAI Lazio TV 45 Napoli Tivu' Latina TV RTV 38 Telepace 27 Italia 7 46 Gold TV Canalezero 47 Gruppo Telecom Italia Media Extra TV 28 Teletibur 48 Gruppo Telecom Italia Media
Super 3 49 Mediaset 29 Canale 31 Teleobiettivo 50 D-FREE
30 RAI 51 Telelazio Rete Blu
Telepontina 52 Mediaset 31 TVSL 48 53 Teletuscolo Romano 56 Mediaset 7 Gold 32 Tele Etere 57 Rete Capri TVSL 48
33 Rete A Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
IES TV Canale Dieci 6 59 Napoli tivu' Canale Italia 2 39 Teledonna Canalezero (MFN) 23,27
D-FREE 50
Europa TV 69 60 Gruppo Telecom Italia Media Extra TV (MFN) 28,39 61 Telestudio Gari TV (MFN) 22,67 62 Rete Oro Gold TV 46 ATV7 Gruppo Telecom Italia 47,48,60 63 Telereomadue Media TVR Voxson Idea TV 35 64 Teleroma 56 IES TV 59 Canale 7 Italia 7 27 Telecapri 65 Teleromadue ITR (MFN) 6,34,35 Televita TRSP LA3TV 37
Liri TV Latina TV 27 Telegolfo RTG 66 Lazio TV 45 Odeon 24 Telecampione Liri TV 66
Gari TV 36, 49,52,56 Mediaset 67 Quarto Canale Italia Mia 38 (per il DVB-H) Telereporter Roma Napoli Canale 21 35 Teleambiente 68 TV1 Sulmona Napoli Tivu (MFN) 22,45,59
Europa TV Odeon 24 66 69 Supernova Quarto Canale Italia 67 Mia
25 (per il DVB-H) Tabella 9. Assegnazione frequenze (ordinata per RAI canale) in Lazio 26,30,40
RAI Mux-1 (MFN) 5,6,9,11,23 Emittente Canale Rete A 33,44 7 Gold 32 Rete Capri 57 ATV7 63 Rete Oro 62 Canale 31 29 Rete Televisiva Canale 7 65 35 Reatina RTR
22 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Retesole 24 Teletevere 34
Romauno 31 Teletibur 28
RTE-24H 24 Teletuscolo 53
RTV 38 45 Teleuniverso 24
RTV Acquesio 22 Televita 65
Super 3 29,42 TRSP 65
Supernova 69 TV1 Sulmona 68
TCT-France 2 22 TV9 22
Tele A+ 21 TVR Autovox 41
Tele Etere 32 TVR Voxson 63
Tele IN (MFN) 22,35 TVSL 48 (MFN) 11,31,32,39
Tele Orvieto Due 34 Tabella 10. Assegnazione frequenze (ordinata per emittente) in Lazio Tele-A 11
Teleambiente 68
Telecampione 66
Telecapri 65
Telecivitavecchia 35
TeleDonna (MFN) 5,59
Telegolfo RTG 66
Teleitalia 41 41
Telelazio Rete Blu 51
Teleobiettivo 29
Telepace 27
Telepontina 31
Teleregione T9 43
Telereporter Roma 67
Teleroma 56 64
Teleromadue (MFN) 63,65
Telesabina 2000 22
Telestudio 61
23 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
5.6 Switch-off in Campania
La transizione al digitale in Campania è stata avviata immediatamente dopo la digitalizzazione del Lazio. Il processo è, infatti, iniziato il 1 dicembre e si è concluso il 16 dicembre. L’Area Tecnica è stata suddivisa in 9 zone come riportato in Figura 10:
Napoli e Caserta (1 dicembre);
Caserta Nord (2 dicembre);
Alta Valle del Sele (3 dicembre);
Salerno e Piana del Sele (4 dicembre);
Avellino e Valle dell’Irno (9 dicembre);
Alta Irpina (10 dicembre);
Benevento e Sannio (11 dicembre);
Vallo di Diano (14 dicembre)
Cilento (15 dicembre).
Per il programma delle transizioni è stato quindi previsto un periodo di 15 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi per i cittadini.
Le modalità di transizione e di intervento sugli impianti da parte delle emittenti sono state le medesime seguite per il Lazio e, ancor prima, per le altre Aree Tecniche e sono state monitorate in tempo reale dai laboratori mobili dell’Ispettorato Territoriale del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero.
In Campania, come nel Lazio, il numero elevato di operatori locali presenti ha portato ad una maggiore condivisione delle risorse frequenziali, su base non interferenziale, da parte di diversi soggetti rispetto alle altre Aree digitalizzate nel corso del 2009. Nelle tabelle che seguono (Tabella 11 , Tabella 12) viene riportato l’elenco, con l’associazione emittente-canale, delle nuove assegnazioni digitali per la Campania, avendo ordinato la prima in base al numero del canale e la seconda in base alla denominazione dell’emittente.
Canale Emittente Antenna Tre
5 MUX1-RAI 21 Tele A+
6 MUX1-RAI 22 Napoli Tivu'
9 MUX1-RAI 23 MUX1-RAI
11 MUX1-RAI
24 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Tele Vesuviana Telecolore TVA 64 TN7 Telenorba 47 Gruppo Telecom Italia Media Teleuniverso 24 Tele Volla 48 Gruppo Telecom Italia Media Primativvu' 49 Mediaset Canale 3 Teleischia 50 D-FREE
25 RAI (DVB-H) / MUX1-RAI Tele Diocesi SAL Telelazio Rete Blu 26 RAI 51 TLA 27 Canale Otto Elle TV Tele Akery Teleluna 2 28 TV Luna 52 Mediaset
29 Telecapri Sport 53 Telecapri News
30 RAI 56 Mediaset
31 Tele-A 57 Rete Capri
32 7 Gold Campania Gari TV Libera Tele Sannio 59 33 Rete A LiraTV TV Capital 34 Telenapoli 60 Gruppo Telecom Italia Media 35 Napoli Canale 21 105 TV 36 Mediaset TV1 Teleisernia 37 LA3TV 61 Telelibera 63 Julie Italia 38 Mediaset (DVB-H) Rete Sei
Canale Italia BN Canale 43 TV 39 Italia Due 62 Quarto Canale Italia Mia Telespazio 1 40 RAI Canale 31 Caserta Mia 41 Telecapri Irpinia TV 63 Telesalerno 1 42 Canale 9 Televomero C.D.S. TV 43 Telenuova TLA Tivu Italia 44 Rete A 64 Levante TV Telenostra Videonola Tele Prima Media TV 45 Lazio TV Media TV Telelaser 65 Tele Benevento Tele Radio Buon Consiglio 46 Gold TV TLC
25 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
TV Oggi Canale 58 Canalezero Europa TV ReteCapua 69 Tele Club Italia Tele Radio Matese Telefutura 66 Teleluna 2 Tele Prima Tele Torre 67 New Media Antenna Scafati
ITR 68 TV7
Tabella 11. Assegnazione frequenze (ordinata per canale) in Campania
Emittente Canale Media
105 TV 61 Irpinia TV 63
7 Gold Campania 32 Italia Due 39
Antenna Scafati 69 ITR 68
Antenna Tre 11 Julie Italia 61
BN Canale 43 TV 62 LA3TV 37
C.D.S. TV 43 Lazio TV 45
Canale 3 24 Levante TV 64
Canale 31 Caserta Mia 63 Libera Tele Sannio 59
Canale 58 69 LiraTV 59
Canale 9 42 Media TV (MFN) 45,65
Canale Italia 39 38 (per il DVB-H)
Canale Otto 27 Mediaset 36,49,52,56
Canalezero 69 Napoli Canale 21 35
D-FREE 50 Napoli Tivu' 22
Elle TV 51 New Media 67
Europa TV 69 Primativvu' 24
Gari TV 59 Quarto Canale Italia Mia 62
Gold TV 46 25 (per il DVB-H)
47,48,60 RAI 26,30,40 Gruppo Telecom Italia
26 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
RAI Mux-1 (MFN) 5,6,9,11,23 Telespazio 1 62
Rete A 33,44 Teleuniverso 24
Rete Capri 57 Televomero 63
Rete Sei 61 Tivu Italia 64
ReteCapua 69 TLA (MFN) 43,51
Tele A+ 21 TLC 65
Tele Akery 51 TN7 Telenorba 24
Tele Benevento 65 TV Capital 59
Tele Club Italia 69 TV Luna 28
Tele Diocesi SAL 51 TV Oggi 65
Tele Futura 69 Tv1 Teleisernia 61
Tele Prima (MFN) 64,69 TV7 68
Tele Radio Buon Consiglio 65 TVA 64 24
Tele Radio Matese 66 Videonola 45
Tele Torre 69 Tabella 12. Assegnazione frequenze (ordinata per emittente) in Campania Tele Vesuviana 24
Tele Volla 24
Tele-A 31
Telecapri 41
Telecapri News 53
Telecapri Sport 29
Telecolore 46
Teleischia 24
Telelaser 45
Telelazio Rete Blu 51
Telelibera 63 61
Teleluna 2 (MFN) 66,28
Telenapoli 34
Telenostra 64
Telenuova 64
Telesalerno 1 63
27 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
La transizione in Campania ha interessato 1283 impianti, e circa 5.700.000 cittadini; gli operatori televisivi coinvolti sono stati in tutto 80, di cui 7 nazionali e 72 locali.
Figura 10. Suddivisione dell’Area Tecnica della Campania in Zone
6 Analisi delle compatibilità con il piano nazionale di assegnazione delle frequenze Sulla base delle assegnazioni di frequenza relative alle diverse regioni dove è già stato completato lo switch- off, si è effettuato un primo confronto con le frequenze definite recentemente dall’AGCOM attraverso il piano nazionale delle frequenze per la radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale. In particolare, si è fatto riferimento alle frequenze associate alle 25 reti nazionali digitali terrestri definite dal piano, rispetto al quale sono stati individuate le seguenti particolarità, mostrate in Tabella 13:
Canale nazionale nel piano ma assegnato ad emittenti locali
Canale DVB-T nel piano ma assegnato al DVB-H
Canale nazionale nel piano ma non assegnato
Canale nazionale nel piano ma destinato a Europa 7
Canale DVB-H nel piano ma assegnato a MUX1-RAI
28 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Canale DVB-H nel piano ma assegnato a MUX1-RAI e a emittenti locali
Sar deg Multiplex Tipo MUX Piemonte Occidentale Valle D'Aosta Trentino Alto Adige Lazio Campania na 1 Regionale RAI 5,9 5,9 5,9 5,9 5,9 5,9 2 Nazionale 8 10 8 8 8 10 3 Nazionale 7 6 6 7 7 6 4 Nazionale 26 26 26 26 26 26 5 Nazionale 59 59 24 59 59 59 6 Nazionale 30 30 30 30 30 30 7 Nazionale 36 36 36 36 36 36 8 Nazionale 25 25 25 25 25 23 9 Nazionale 40 40 40 40 40 40 10 Nazionale 44 44 44 32 44 32 11 Nazionale 33 33 42 33 33 33 12 Nazionale 47 47 47 47 47 47 13 Nazionale 48 48 48 42 48 42 14 Nazionale 49 49 49 49 49 49 15 Nazionale 50 50 50 50 50 50 16 Nazionale 52 52 52 52 52 52 17 Nazionale 55 55 55 55 55 55 18 Nazionale 56 56 56 56 56 56 19 Nazionale 57 57 32 57 57 57 20 Nazionale 58 58 58 58 58 58 21 Nazionale 60 60 60 60 60 60 22 DVB-H 38 38 38 38 38 38 23 DVB-H 37 37 37 37 37 37 24 DVB-H 54 54 54 54 54 54 25 DVB-H 11 11 11 11 11 11
Tabella 13. Risultati del confronto tra il piano nazionale di assegnazione delle frequenze e i canali delle regioni all- digital
Canale nazionale assegnato ad emittenti locali Canale destinato ad Europa 7 Canale DVB-T assegnato al DVB-H Non assegnato canale usato da MUx1-RAI canale usato da MUx1-RAI e da emittenti locali
Nella Tabella 13 si riportano i 25 canali nazionali individuati dal piano per le regioni dove è già stato completato lo switch-off delle emittenti televisive, evidenziando con colori diversi i canali che per ogni diversa regione presentano delle particolarità rispetto a quanto previsto dal piano.
29 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
I canali evidenziati in rosso, che si riferiscono ad assegnazioni ad emittenti locali su canali nazionali nel piano, variano da un minimo di 1 nel caso del Piemonte Occidentale e della Campania ad un massimo di 7 nel caso della Sardegna; nelle altre Aree Tecniche (Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Lazio) il numero di questi canali è limitato a 2 o 3 casi. Altre situazioni di interesse riguardano il canale 25 assegnato al DVB-H invece che al DVB-T nelle regioni Piemonte Occidentale, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Lazio e il canale 11 assegnato in tutte le regioni all-digital o solo al MUX1-RAI o al MUX1-RAI e ad emittenti locali invece che al DVB-H. Per completezza sono stati evidenziati in verde i canali previsti dal piano che risultano liberi e quindi non assegnati ad emittenti, e il caso particolare del canale 8 che nelle regioni Piemonte Occidentale, Trentino Alto Adige e Lazio è destinato ad Europa 7.
7 Esempi di analisi della transizione al digitale in Lazio In questa sezione si mostrano due esempi di analisi basate sul calcolo del campo elettromagnetico che possono essere effettuate per la valutazione della effettiva qualità della realizzazione delle reti digitali. Gli esempi sono riferiti alla regione Lazio. La prima tipologia di analisi si basa sul calcolo dei livelli di campo elettromagnetico generati da impianti televisivi in Lazio sul territorio della Corsica, al fine di evidenziare eventuali incompatibilità dal punto di vista interferenziale tra le emittenti in Lazio e gli accordi internazionali. La seconda analisi riguarda la valutazione delle aree di servizio delle reti dopo la transizione e il loro confronto con l’area di servizio prima della transizione. In particolare, quando lo stesso canale è utilizzato da reti diverse sulla stessa area tecnica (come nel caso delle reti locali), o da reti diverse tra aree tecniche adiacenti, può essere opportuno verificare che gli effetti dell’interferenza co-canale non risultino in aree di servizio ridotte rispetto alla situazione analogica. Si mostreranno a titolo di esempio alcune situazioni di utilizzo dello stesso canale da parte di impianti di emittenti diverse nella regione Lazio.
7.1 Analisi dei livelli di campo in Corsica generati da impianti del Lazio
Per ognuno degli impianti televisivi presenti nella regione Lazio, assumendo i valori ufficiali di potenza e diagramma di radiazione, sono stati calcolati i livelli di campo che risultano prodotti sul territorio della Corsica. Per questi calcoli è stato utilizzato un software proprietario di FUB che implementa il modello di propagazione ITU-R 526, che considera gli effettivi ostacoli presenti sulla congiungente Tx-Rx, ottenuti elaborando il database geografico SRTM a 3’’. Rispetto al modello ITU-R 1546 utilizzato nella conferenza di Ginevra RRC-06, questo modello è più realistico in presenza di ostacoli, mentre nei casi di linea di vista, ovvero quelli che possono risultare critici rispetto ai vincoli con la Corsica, le differenze tra modello ITU-R 526 e ITU-R 1546 sono relativamente piccole. Il software per l’implementazione del modello ITU-R 526 è stato sviluppato da FUB per ottenere una sufficiente efficienza di calcolo da permettere il calcolo con migliaia di trasmettitori su grandi aree suddivise in pixel ad alta risoluzione. Il programma calcola il campo ricevuto per ogni coppia di coordinate geografiche Tx-Rx, per il valore di frequenza e di disponibilità temporale selezionati, assumendo una trasmissione omnidirezionale con ERP pari a 1 W. In seguito, altre procedure software sviluppate da FUB applicano il reale diagramma di radiazione dell’impianto per ottenere l’effettivo valore di campo ricevuto.
30 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Nei risultati presentati nel seguito di questa sezione, la disponibilità temporale del campo è pari all’1%, come da standard per il calcolo dell’interferenza internazionale. Per valutare eventuali problemi di compatibilità con la Francia da parte di un impianto, si è scelto come indicatore di criticità il numero di abitanti che risiede in punti raggiunti con campo almeno pari a 30 dBV/m. A seguito dei calcoli di campo per tutti gli impianti del Lazio, sono stati selezionati tra questi gli impianti che utilizzano un canale incluso tra quelli di interesse in Corsica, riportati nella Tabella 14.
Canali di interesse per le valutazioni in Corsica
21, 22, 24, 25, 28, 29, 31, 34, 37, 39, 43, 44, 48, 51, 53, 54
Tabella 14. Canali in Corsica di interesse per il coordinamento
Le figure dalla 11 alla 20 mostrano i livelli di campo generati in Corsica dai 10 impianti accesi in Lazio che: a) utilizzano canali di interesse per il coordinamento con la Francia (si veda la Tabella 14); b) raggiungono con un livello di campo superiore a 30 dBV/m un numero più elevato di abitanti in Corsica. Come si nota dalla legenda delle figure, sono stati evidenziati con diversi colori diversi intervalli di campo in dBV/m: i pixel di colore rosso corrispondono ai livelli di campo superiori a 50 dBV/m e si trovano prevalentemente nelle zone montuose e collinari ad est della Corsica; i pixel con valori di campo compresi tra 30 dBV/m e 50 dBV/m (pixel di diverse gradazioni di arancione) sono localizzati in prossimità della costa orientale.
Nella Tabella 15 si mostra l’elenco di tutti gli impianti del Lazio che utilizzano almeno un canale di interesse per il coordinamento con la Corsica (Tabella 14) e che generano valori di campo superiori a 30 dBV/m in pixel popolati della Corsica (la popolazione interessata è evidenziata nell’ultima colonna della Tabella 15) con popolazione interessata superiore a 3000 unità.
I 10 impianti in Lazio che generano in Corsica livelli di campo superiori a 30 dBV/m per una maggiore popolazione (corrispondenti alle figura 11-20) sono evidenziati in giallo nella Tabella 15. Si nota che la maggior parte di questi impianti si trova in prossimità di Monte Cavo mentre altri si riferiscono ai siti di Monte Paradiso e Costarelle.
La Tabella 15 intende evidenziare i casi più critici che necessariamente devono essere ripianificati ai fini della compatibilità con i vincoli previsti dagli accordi internazionali. Nonostante le ipotesi di calcolo (1% di disponibilità temporale, potenze trasmesse in genere derivate dall’analogico, valutazione in tutti i pixel compresi quelli di altitudine elevata, 30 dBV/m di soglia) forniscano un quadro in linea di massima pessimistico per l’interferenza prodotta, risulta evidente che alcuni impianti allo stato attuale non sono compatibili con i vincoli.
31 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 11. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Gennaro sul canale 37
Figura 12. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Cavo – Madonna del Tufo sul canale 53
32 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 13. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Cavo – Costarelle sul canale 24
Figura 14. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di Guadagnolo sul canale 22
33 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 15. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Cavo Vetta sul canale 21
Figura 16. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Cavo sul canale 43
34 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 17. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Paradiso sul canale 43
Figura 18. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di M. Paradiso sul canale 21
35 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 19. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di Monte Cavo sul canale 44
Figura 20. Livelli di campo generati in Corsica dall’impianto TV di Monte Cavo sul canale 48
36 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Tabella 15. Siti in Lazio che utilizzano i canali di interesse per il coordinamento ( Tabella 14) e che generano in Corsica un livello di campo superiore a 30 dBV (1% del tempo) in pixel la cui somma di popolazione è superiore a 3000 abitanti Nome del sito Canale Prov. Abitanti MONTE CAVO 44 RM 76803 MONTE CAVO 48 RM 67695 MONTE CAVO 43 RM 62451 MONTE CAVO-MADONNA DEL TUFO 53 RM 48815 GUADAGNOLO 22 RM 42303 MONTE PARADISO 43 RM 39757 M.TE GENNARO 37 RM 37126 MONTE PARADISO 21 RM 33025 MONTE CAVO-COSTARELLE 24 RM 27643 MONTE CAVO VETTA 21 RM 25238 MONTE PARADISO 48 RM 23864 MONTE PARADISO 51 RM 20041 MONTE CAVO VETTA 51 RM 17176 M.TE CAVO VETTA ROCCA DI P. 37 RM 16550 MONTE PARADISO 37 RM 9275 MONTE GENTILE 39 RM 9089 MONTE CAVO-VILLA ROMITA 29 RM 8118 MONTE PARADISO 44 RM 7618 MONTE CAVO-MADONNA DEL TUFO 31 RM 7528 GUADAGNOLO 21 RM 6555 MENTORELLA 51 RM 5046 LOC. POGGI D ORO 29 RM 4986 MONTE PARADISO 22 RM 4838 MONTE PARADISO 24 RM 4770 VELLETRI-COLLE TONDO 51 RM 4159 LOC. POGGI D ORO 31 RM 4072 ROCCA DI CAVE 48 RM 3756 MONTE MARIO RAI 48 RM 3371
7.2 Esempi di aree di servizio di emittenti sullo stesso canale
La Figura 21 mostra le aree di servizio risultanti sul canale 39 assegnato a 12 impianti di 3 emittenti (Mux) diverse a seguito della transizione. I pixel colorati indicano le locazioni in cui la qualità di ricezione, considerata l’interferenza co-canale anche da impianti analogici in aree limitrofe, è almeno pari alla soglia minima. I diversi colori si riferiscono alle diverse emittenti (Mux digitali) che hanno impianti assegnatari del canale 39. Le assegnazioni corrispondenti sono indicate in Tabella 9.
37 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 21. Aree di servizio delle emittenti in Lazio che utilizzano il canale 39 dopo lo switch-off (PSO) : ogni diverso colore sulla mappa si riferisce all’area di servizio degli impianti di ogni singola emittente
Le Figure 22-24 mostrano la situazione ante switch-off (ASO) relativamente alle aree di servizio degli impianti che utilizzano il canale 39 nella situazione post switch-off (PSO). Nelle figure sono mantenuti i colori che indicano le diverse emittenti.
Il confronto tra Figura 21 le Figure 22-24 mostra che per questo canale le aree di servizio a seguito della transizione si sono mantenute di estensione equivalente alla situazione ASO oppure risultano incrementate. In questo caso, nonostante la condivisione dello stesso canale la transizione al digitale ha permesso di ampliare le aree di servizio su una vasta porzione della regione.
38 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 22. Area di servizio ASO (ante switch-off) relativa agli impianti dell’emittente indicata in blu in Figura 21
Figura 23. Area di servizio ASO (ante switch-off) relativa agli impianti dell’emittente indicata in rosso in Figura 21
39 Rapporto sull’effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali
Figura 24. Area di servizio ASO (ante switch-off) relativa agli impianti dell’emittente indicata in giallo in Figura 21
Questa analisi può essere applicata anche agli altri canali assegnati in condivisione, in alcuni casi fino a 7 emittenti diverse, complicando il confronto tra situazione ASO e PSO. Inoltre, le emittenti in alcuni casi risultano assegnatarie di canali diversi su impianti diversi, per cui le aree rappresentata nelle figure precedenti non sono necessariamente le intere aree di servizio delle emittenti nella situazione PSO. Il confronto basato sull’ intera area di servizio di ogni emittente (che può essere espresso anche in termini di popolazione servita, eventualmente provincia per provincia) tra ASO e PSO può fornire una misura sintetica di quanto la transizione ha prodotto un beneficio o al contrario un danno per la singola emittente. Si noti comunque che tale misura non sarebbe indicativa dell’efficienza nell’uso dello spettro su ogni singolo canale; per questa ragione si è proposto un confronto ASO-PSO basato sull’area di servizio di specifici impianti.
8 Riferimenti
[1] DELIBERA N. 300/10/CONS: “PIANO NAZIONALE DI ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE PER IL SERVIZIO DI RADIODIFFUSIONE TELEVISIVA TERRESTRE IN TECNICA DIGITALE”, AGCOM – GIUGNO 2010 [2] FINAL ACTS OF THE REGIONAL RADIOCOMMUNICATION CONFERENCE FOR PLANNING OF THE DIGITAL TERRESTRIAL BROADCASTING SERVICE IN PARTS OF REGIONS 1 AND 3, IN THE FREQUENCY BANDS 174-230 MHZ AND 470-862 MHZ (RRC-06)
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