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29/04/2020 Pagina 4

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Boccia striglia le Regioni ribelli "Ora basta riaperture fai da te"

DAVIDE LESSI

Da Venezia a : pioggia di ordinanze. E l' Svp: più autonomia o non appoggiamo Conte davide lessi A ciascuno la sua ordinanza. Dalla provincia autonoma di Bolzano alla Puglia, passando per Veneto e Campania: in attesa del fatidico 4 maggio gli enti territoriali si avvicinano alla fase 2 in ordine sparso. Chi riapre le chiese, come il Trentino. Altri, vedi i governatori Zaia e Emiliano, danno il via libera agli spostamenti verso le seconde case («ma solo per la manutenzione»). Nel frattempo un' unità di crisi regionale, quella campana, è costretta a scrivere il chiarimento numero 21 per spiegare che nella regione governata da De Luca «è consentito passeggiare, ma vietato fare jogging». La babele normativa irrita Palazzo Chigi. Specie se alimentata solo per differenziarsi mediaticamente dalla linea governativa. Tant' è che il ministro è costretto a richiamare le Regioni ribelli: «Chi sbaglia si assumerà la responsabilità dell' aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio». Pronta la replica di Zaia che invita il governo «a impugnare le ordinanze, visto che ha l' obbligo della vigilanza». Mentre il ligure Toti ribadisce a Conte, in visita a Genova per il nuovo ponte, la necessità di poter fare in giunta regionale anche «ordinanze migliorative». Il confronto tra governatori e il ministro Boccia è aggiornato oggi a mezzogiorno con una videoconferenza di "raccordo". Lo strappo dell' Alto Adige Il malessere delle Regioni, però, è tanto. Lo si capisce di prima

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso mattina quando anche il moderato presidente della provincia autonoma di Bolzano, , lancia un avviso al governo: «Roma deve darci la possibilità di proteggere le nostre famiglie e le nostre imprese. Ma soprattutto la nostra autonomia nella gestione delle riaperture nella fase 2». Contattato da La Stampa, chiarisce: «L' esecutivo non sia centralista o procederemo con una nostra legge». Parole seguite da un avvertimento: «Se non si capiranno le nostre istanze saremo costretti a interrompere la collaborazione con il governo». Che tradotto significa il venir meno dell' appoggio di tre senatori dell' Svp a Conte. Le mosse di Emiliano Da Bolzano a Bari. Anche il governatore Michele Emiliano firma un' ordinanza per dare il via libera agli spostamenti regionali per la pesca amatoriale, la riparazione delle navi da diporto (da oggi) e la manutenzione sulle seconde casa (dal 4 maggio). Nelle prossime ore sempre la Regione Puglia dovrebbe approvare un' ordinanza per obbligare chi rientra da altre zone d' Italia a restare in quarantena per 14 giorni. Mentre già da oggi, nel territorio pugliese, è consentita l' attività di asporto per ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie. Sul desiderio di tornare ad aprire di dice d' accordo anche . «Mi auguro che si possa prendere in considerazione un' accelerazione delle date previste per le riapertura di negozi, bar, ristoranti e le altre attività», dice il governatore dell' Emilia-Romagna sposando la linea del segretario dem Zingaretti. Il piano di Fontana Anche la Lombardia prova ad anticipare l' esecutivo, avanzando una serie di richieste con un documento di 41 pagine: superamento dei codici Ateco, interventi a fondo perduto per i "settori lockdown", come il turismo e la cultura, una moratoria fiscale e previdenziale e la riduzione della tassazione locale. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, Fontana chiede mascherine e guanti obbligatori e il contingentamento dei passeggeri (al 50 per cento). Mentre per il via libera alle messe il governatore lombardo ieri sera ha scritto anche una lettera al premier Conte. - (ha collaborato Chiara Baldi) © RIPRODUZIONE RISERVATA ANSA Sopra: i governatori De Luca (Campania), Emiliano (Puglia). Sotto: Toti (Liguria) e Zaia (Veneto)

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