SIC/ZPS “Parco Marino Di Punta Degli Infreschi” (IT8050037)
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SIC/ZPS “Parco Marino di Punta degli Infreschi” (IT8050037) Descrizione generale del Sito Il SIC/ZPS tutela il tratto mare compreso tra la Torre dei Caprioli, a nord di Palinuro, e Punta Spinosa, posta lungo la costa poco prima di Scario e si estende per 4.914 ettari protendendosi al largo fino alla batimetrica dei 50 metri. All’interno della ZPS è parzialmente compresa l’Area Marina Protetta denominata “Costa degli Infreschi e della Masseta”, istituita nell’ottobre del 2009. Confina con la ZPS “Costa tra Marina di Camerota e Policastro Bussentino” (IT8050047) e “Rupi costiere della Costa degli Infreschi e della Masseta” (cod. IT8055040). I fondali sono sabbiosi, in alcuni casi anche fangosi e rocciosi. Le comunità ittiche sono quelle tipiche degli ambienti marini costieri del Tirreno. Da segnalare le presenze di specie di un certo interesse naturalistico, quali la lampreda marina (Petromyzon marinus), riportata in allegato II della Direttiva CEE 92/43, e alcune specie di cernie come la cernia bianca (Epinephelus aeneus), la cernia dorata (E.alexandrinus) e la cernia nera (E.caninus). Da prendere in considerazione il fatto che con molta probabilità la foca monaca (Monachus monachus) abbia frequentato fino alle metà del XX secolo le spiaggette e le grotte presenti lungo la costa. Oltre ad essere stato segnalato per la presenza della Posidonia oceanica, il sito è stato incluso nella Rete Natura 2000 per la sua posizione geografica, per le numerose grotte marine presenti, per la biodiversità rappresentata e per il suo discreto stato di conservazione. Quest’area è inoltre localizzata sulle rotte migratorie di numerosi uccelli. Cartografia Descrizione degli habitat, della fauna e della vegetazione Habitat di importanza comunitaria (all. I della Direttiva Habitat) presenti nel SIC/ZPS (fonte: Formulario Standard). 1170 Scogliere *1120 Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae) 8330 Grotte sommerse e semisommerse Specie faunistiche di importanza comunitaria (all. I della Direttiva Uccelli ed all. II della Direttiva Habitat) presenti nel SIC/ZPS (fonte: Formulario Standard). Uccelli A010 Calonectris diomedea, A180 Larus genei, A181 Larus audouinii, A189 Gelochelidon nilotica, A191 Sterna sandvicensis, A195 Sterna albifrons, A197 Chlidonias niger, A229 Alcedo atthis Mammiferi 1349 Tursiops truncatus Pesci 1095 Petromyzon marinus Cod. 1120 Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae): Le praterie marine a Posidonia costituiscono uno degli habitat più importanti del Mediterraneo, e assumono un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino per quanto riguarda la produzione primaria, l’equilibrio della dinamica di sedimentazione costiera e soprattutto per la biodiversità: Le praterie di Posidonia oceanica presenti nel sito svolgono infatti un insostituibile ruolo di nursery per gli stadi larvali e/o subadulti di pesci, crostacei, gasteropodi e altri invertebrati marini, oltre ad ospitare un alto numero di epifite fogliari. Esse rappresentano un ottimo indicatore della qualità dellʹambiente marino nel suo complesso. Le cause più comuni della riduzione dei posidonieti sono le seguenti: la costruzione di porti e dighe con conseguente alterazione delle correnti litoranee, dei ritmi e degli apporti sedimentari; le discariche e in generale l’intorbidimento delle acque; la pesca a strascico illegale; l’ancoraggio dei natanti con conseguenti localizzati fenomeni di disturbo del fondo, innescati dalla posa di ancore che vi creano buchi; fenomeno che si accentua per la deriva dei natanti ormeggiati, che determina l’aratura del fondo. eccesso di frequentazione legato alla balneazione. In base a quanto riportato dal Formulario Standard Natura 2000, e alle informazioni disponibili raccolte per la stesura del PdG, nel territorio del sito questo habitat è presente con un grado di copertura di circa il 60%, con una rappresentatività eccellente, una superficie relativa compresa tra lo 0% e il 2% della popolazione nazionale e un buon grado di conservazione. Ne deriva una valutazione globale di valore buono. Cod. 1170 Scogliere Si tratta di substrati duri e compatti su fondi solidi e morbidi, che emergono dal fondo marino nella zona sublitoranea e litoranea. In base a quanto riportato dal Formulario Standard Natura 2000, e alle informazioni disponibili raccolte per la stesura del PdG, nel territorio del sito questo habitat è presente con un grado di copertura di circa il 40%, con una rappresentatività eccellente, una superficie relativa compresa tra lo 0% e il 2% della popolazione nazionale e un buon grado di conservazione. Cod. 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse Grotte situate sotto il livello del mare e aperte al mare almeno durante l’alta marea. Vi sono comprese le grotte parzialmente sommerse. I fondali e le pareti di queste grotte ospitano comunità di invertebrati marini e di alghe In base a quanto riportato dal Formulario Standard Natura 2000, e alle informazioni disponibili raccolte per la stesura del PdG, nel territorio del sito questo habitat è presente con un grado di copertura di circa l’1%, con una rappresentatività eccellente, una superficie relativa compresa tra lo 0% e il 2% della popolazione nazionale e un grado di conservazione eccellente. Si riportano, per le specie inserite nella Lista Rossa Italiana, la categoria di appartenenza in funzione del livello di estinzione allo stato selvatico. Uccelli Migratori abituali elencati nell'All. I della Dir. 79/409/CEE A010 Calonectris diomedea Nome comune: BERTA MAGGIORE In Italia si trovano popolazioni nidificanti nelle Isole Tremiti, nel Canale di Sicilia, nel Mar Tirreno ed in Sardegna, poco adatta a muoversi sulla terra ferma, costituisce grossi stormi che volano sul mare aperto e si avvicinano alla costa soltanto durante la migrazione o nel periodo riproduttivo. Specie prettamente pelagica, viene osservata regolarmente al largo nel sito, soprattutto nella stagione invernale impegnata in movimenti erratici di natura trofica. Raramente si spinge sotto costa per cui il SIC/ZPS è interessato solo marginalmente dalla presenza della specie. A023 Nycticorax nycticorax Nome comune: NITTICORA Dalla metà degli anni ’80 è divenuto piuttosto regolare lo svernamento nel nostro paese. La frequentazione del sito è limitata al periodo del transito migratorio, allorquando la specie sorvola l’area interessata e può sostare tra le scogliere per cacciare. Importante quindi tutelare nell’area il rispetto del divieto di attività venatoria previsto dalle norme nazionali nelle aree naturali protette. A024 Ardeola ralloides Nome comune: SGARZA CIUFFETTO Lo svernamento avviene prevalentemente in zone umide situate nella parte settentrionale dell’Africa tropicale, sebbene fenomeni di svernamento vengono osservati anche nel bacino del Mediterraneo. La frequentazione del sito è limitata al periodo del transito migratorio, allorquando la specie si posa tra le scogliere per cacciare. Importante quindi tutelare nell’area il rispetto del divieto di attività venatoria previsto dalle norme nazionali nelle aree naturali protette. A026 Egretta garzetta Nome comune: GARZETTA Lo svernamento avviene principalmente in Africa, ma un discreto numero di individui (superiore a 10.000) sverna regolarmente nel Mediterraneo, Italia inclusa. La frequentazione del sito è limitata al periodo del transito migratorio, allorquando la specie si ferma tra le scogliere a cacciare. Importante quindi tutelare nell’area il rispetto del divieto di attività venatoria previsto dalle norme nazionali nelle aree naturali protette. A103 Falco peregrinus Nome comune: FALCO PELLEGRINO In inverno le popolazioni più settentrionali svernano nell’Europa centrale e occidentale o nel bacino del Mediterraneo. In Italia l’ultima stima riporta una popolazione nidificante di 900 – 1100 coppie, con una tendenza all’incremento ulteriore. E’ considerata “Vulnerabile” nella Lista Rossa italiana. La frequentazione del sito è a carico degli individui nidificanti sulle rocce della adiacente ZPS “Costa tra Marina di Camerata e Policastro bussentino” che si spostano fino in mare aperto per cacciare altri uccelli. A180 Larus genei Nome comune: GABBIANO ROSEO In Italia ha iniziato a nidificare nel 1972 in Sardegna, manifestando un rapido accrescimento popolazionistico: è passato dalle 34 coppie del 1976 alle 3350‐3355 del 2001. Nidifica in Sardegna, Emilia Romagna e Puglia. E’ considerata “In pericolo” nella Lista Rossa italiana. Specie costiera e marina, è da considerare solo quale migratrice irregolare per il sito in oggetto. A181 Larus audouinii Nome comune: GABBIANO CORSO Specie a corologia olomediterranea, il cui areale riproduttivo consiste in una serie di colonie localizzate lungo le coste spagnole, italiane, corse, sarde, greche, turche e cipriote. In inverno gli animali si disperdono su di un areale, sempre mediterraneo, ma più ampio. La popolazione nidificante è di 18.000 – 19.000 coppie. In Italia la popolazione nidificante si aggira intorno alle 500 coppie, con varie oscillazioni negli anni. E’ considerata “In pericolo” nella Lista Rossa italiana. Specie costiera e marina, è residente, migratrice regolare e svernante nel sito. Nei tratti di costa prospicienti il mare sono situate alcune colonie costiere cilentane e non si può escludere quindi che gli adulti utilizzino il tratto di mare protetto per procurarsi nutrimento per i nidiacei. A189 Gelochelidon nilotica Nome comune: STERNA ZAMPENERE Specie a corologia subcosmopolita, il cui areale riproduttivo europeo consiste in una serie di colonie localizzate in zone umide spagnole, italiane, greche, turche