Piano Faunistico Venatorio 2012-2016
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Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente, l’Agricoltura e i Rapporti con l’A.A.S.L.P. Dipartimento Territorio Ambiente Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole – Centro Naturalistico Sammarinese PIANO FAUNISTICO VENATORIO 2012 - 2016 Approvato con Delibera n° del Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente, l’Agricoltura e i Rapporti con l’A.A.S.L.P. Dipartimento Territorio Ambiente Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole – Centro Naturalistico Sammarinese Piano Faunistico Venatorio 2012-2016 Coordinamento Lonfernini Leonardo – Dirigente Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole Suzzi Valli Andrea – Dirigente Centro Naturalistico Sammarinese Ceccoli Tonino – Responsabile Servizio Vigilanza Ecologica e Tutela dell’Ambiente Curatori Lanci Danilo Casali Sandro Collaborazioni - Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole Albani Ivan – Bevitori Maria Maddalena - Ciotti Davide - Emiliani Pier Lorenzo – Fattori Remo – Gasperoni Leone – Lazzari Pietro – Lelli Alessandra - Marani Gerardo - Neri Lorenzo - Piaia Marco - Sartini Vincenzo – Tomassoni Stefano - Centro Naturalistico Sammarinese Busignani Glauco - Santi Davide Collaborazione esterna Trocchi Walter 2 SOMMARIO Premessa 4 PARTE PRIMA - IL TERRITORIO 6 Caratteristiche generali 7 Clima 8 Geopedologia 12 Lineamenti della vegetazione 19 Agricoltura 47 Presenza antropica 53 Attività venatoria 59 Uffici preposti alla gestione faunistica 63 Destinazione differenziata a fini faunistici: assetto attuale 72 Oasi di ripopolamento 73 Aree Naturalistiche Tutelate 94 Parchi 98 PARTE SECONDA - L’ASSETTO FAUNISTICO 102 Situazione generale della fauna 103 Uccelli 107 Status delle specie segnalate 107 Status delle specie nidificanti 122 Specie di interesse conservazionistico 125 Migratori 127 Specie stanziali di interesse venatorio 128 Mammiferi 135 Status delle specie segnalate 135 Specie di interesse conservazionistico 138 Specie di interesse gestionale 139 PARTE TERZA - PROPOSTE DI GESTIONE 165 Principi generali di gestione 166 Vocazione faunistica del territorio 167 Destinazione differenziata del territorio a fini faunistici: proposte di istituzione e modifica 182 Oasi di ripopolamento 183 Parchi 190 Aree naturalistiche tutelate 190 Zona di addestramento cani 191 Aree di caccia a gestione sociale 191 Gestione faunistico venatoria 192 Miglioramenti ambientali 192 Censimenti 200 3 Immissioni faunistiche 201 Regolamentazione del prelievo 206 Le specie cacciabili 208 La pianificazione del prelievo per le specie stanziali 217 Collocazione temporale del prelievo 218 Controllo quantitativo e qualitativo dei prelievi 223 Danni da selvaggina prevenzione e controllo 227 Indicazioni per la gestione delle specie di particolare interesse faunistico - venatorio 228 Cinghiale 228 Capriolo 243 Lepre 267 Volpe 278 Starna 279 Pernice rossa 283 Fagiano 286 Corvidi 293 Proposte di monitoraggio sanitario 299 Principali problematiche sanitarie legate alla presenza di fauna selvatica 300 Bibliografia 306 Allegato I - Carta dell’organizzazione del territorio a fini faunistici 316 Allegato II - Piano Agro Ambientale 318 4 Premessa L’Osservatorio della Fauna Selvatica e dei relativi Habitat istituito con Legge 12 aprile 2007 n. 52, con propria Delibera del 26 maggio 2011 dava mandato al Centro Naturalistico Sammarinese ed all’Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole di elaborare la proposta di Piano Faunistico Venatorio per il periodo 2012-2016. Il Piano Faunistico Venatorio di fatto è uno strumento di gestione del territorio con particolare riferimento alle attività venatorie attraverso indirizzi e linee guida che mirano alla creazione di equilibri con aspetti ambientali, agricoli e di conservazione della fauna. Sostanzialmente tali direttrici hanno guidato l’elaborazione e la stesura del nuovo piano puntando al raggiungimento di un equilibrio fra le diverse aspettative della componente ambientalista, agricola e venatoria. Strutturalmente il Piano Faunistico Venatorio affronta tematiche ed aspetti di varia natura e materia ed è costituito da tre parti. Parte Prima il territorio; Parte Seconda l’assetto Faunistico e la Parte Terza Proposte di Gestione. Parte Prima – il Territorio L’analisi di studio e di ricerca afferente a tale parte inquadra le caratteristiche generali del territorio, il clima, la geopedologia, i lineamenti della vegetazione, lo stato e le caratteristiche del comparto agricolo, la presenza antropica, l’attività venatoria, gli uffici e servizi preposti alla gestione faunistica, la struttura e la differenziazione del territorio ai fini faunistici. Parte Seconda – L’assetto Faunistico In tale parte si sono affrontate analisi e verifiche sullo stato della Fauna presente. Si è inteso rappresentare la situazione faunistica attuale del territorio rappresentato da un’alternanza di ambienti diversi riconducibili agli ambiti boschivi - forestali – agricoli - fluviali - rupicoli ed urbani. Da tale analisi ne è scaturita la situazione generale dello Status della fauna. Parte Terza – Proposta di gestione La parte terza del Piano Faunistico Venatorio affronta in maniera concreta gli aspetti inerenti i principi generali di gestione della fauna, la vocazione faunistica del territorio, 5 l’analisi circa la destinazione differenziata del territorio a fini faunistici con le proposte di modifiche per un nuovo assetto gestionale. Altri capitoli focalizzano l’attività di gestione faunistico-venatoria i miglioramenti ambientali da attivare, le attività di censimento per la conoscenza ed il controllo della fauna, i programmi ed i progetti per le immissioni di fauna nonché la regolamentazione e gli indirizzi dei prelievi e gli aspetti collegati ai danni causati dalla selvaggina al comparto agricolo. La parte conclusiva tratta e fornisce le indicazioni per la gestione delle specie di particolare interesse faunistico-venatorio fornendo indirizzi, orientamenti e piani di attuazione, nonché proposte per il controllo e monitoraggio sanitario e i principali aspetti sanitari legati alla presenza di fauna selvatica. Il Piano Faunistico Venatorio con la definitiva approvazione da parte degli organismi competenti sarà fonte di consultazione per i propri contenuti, utile per la conoscenza del territorio e guida per una gestione integrata dello stesso. 6 PARTE PRIMA IL TERRITORIO 7 TERRITORIO CARATTERISTICHE GENERALI Il territorio della Repubblica di San Marino si colloca nella porzione meridionale dell'Appennino romagnolo, tra la valle del f. Marecchia e quella del f. Conca; ha un'estensione di ha 6.119.61.03, una lunghezza massima (da SO a NE) di circa km 13 ed una larghezza massima (da O a E) di circa km 8,75. Esso confina a N e a E con la neo provincia di Rimini, a S e a O con quella di Pesaro-Urbino; la capitale San Marino dista km 27 da Rimini. Si tratta di un territorio interamente inserito nella fascia collinare appenninica, con altitudine compresa tra 53 m s.l.m. nei pressi di Dogana ed i 739 m s.l.m. del monte Titano. Il paesaggio si caratterizza per la presenza di una serie di rupi calcaree (formazione di San Marino), con disposizione approssimativa da NO a SE, appartenenti ad un più ampio complesso tipico anche del vicino Montefeltro. Il rilievo più importante é rappresentato dal m. Titano, seguono il m. Carlo (559 m s.l.m.), il m. Cerreto (457 m s.l.m.) ed il m. Cucco (341 m s.l.m.). Si tratta di macigni di dimensioni assai rilevanti praticamente inglobati su terreni del complesso caotico eterogeneo (le cosiddette "argille scagliose"). Questa formazione di origine esotica interessa circa metà del territorio di San Marino (settore SO) fino alla fascia gessoso-solfifera, di cui si osservano affioramenti localizzati. La restante porzione del territorio si caratterizza principalmente per la presenza di dolci colline mio-plioceniche (neo-autoctono) degradanti verso la costa. La natura argillosa di questi terreni é peraltro all'origine di diffusi fenomeni erosivi (calanchi), che oggi interessano circa 1/6 del territorio sammarinese. Il sistema idrografico é costituito da tre bacini principali di scarsa portata soprattutto nel periodo estivo: il torrente Marano, il torrente Ausa ed il torrente S. Marino, affluente di destra del f. Marecchia. Nel giugno 2011 la popolazione residente nella Repubblica é risultata di 32.031 abitanti (24.643 abitanti nel 1994) (con una densità territoriale alquanto elevata: 525 abitanti per km2), a cui si aggiungono 1.345 (3.946 nel 1994) persone senza residenza anagrafica. Notevole é poi il flusso turistico (1.976.481 presenze stimate nel 2010) soprattutto nei mesi estivi, con punte regolari di circa 430.000 persone nel solo mese di agosto. Oltre alla Capitale San Marino (4284), i centri abitati di maggiore importanza (Castelli) sono: Acquaviva (2.085 abitanti), Borgo Maggiore (6.431 abitanti), Chiesanuova (1.062 8 abitanti), Domagnano (3.162 abitanti), Faetano (1.181 abitanti), Fiorentino (2.511 abitanti), Montegiardino (913 abitanti) e Serravalle-Dogana (10.402 abitanti). Attualmente ben 1.122 ha sono le aree urbanizzate (edifici, strade ecc.), ovvero il 18,33% del territorio, 1.638 ha (26,8%) sono adibiti a coltivazioni tradizionali (erbacee ed arboree), 927 ha (15,1%) costituiscono il verde forestale (arboreo ed arbustivo), 1.100 ha (18%) sono interessati da ambienti calanchivi e pre-calanchivi, 1.263 ha (20,6%) comprendono i terreni agricoli non dichiarati, gli incolti, i pascoli, gli orti ecc. ed in fine i corsi d’acqua occupano una superficie di 70 ha. CLIMA Il clima della Repubblica risente della collocazione