Franco Piperno, La Tradizione Musicale Delle Rime Di Torquato Tasso

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Franco Piperno, La Tradizione Musicale Delle Rime Di Torquato Tasso FRANCO PIPERNO LA TRADIZIONE MUSICALE DELLE RIME DI TOrqUatO TASSO (1571-1581)* La tradizione delle rime tassiane è notoriamente complessa e ingannevole, caratte- rizzata com’è dall’affastellarsi di autografi e apografi non sempre di certa datazione, di manoscritti miscellanei, di edizioni ‘pirata’, di stampe autorizzate ma non con- trollate dall’autore, di postillati e via dicendo. A questa pletora di testimoni di varia e spesso incerta attendibilità, vanno aggiunte le fonti musicali: le stampe di musica vocale polifonica (libri di madrigali a più voci) che dai primi anni ’70 del Cinque- cento con crescente assiduità includono musicazioni di versi tassiani. Dette fonti, prima di verificarne l’utilità sul piano filologico e dell’autografia del testo intonato, presentano un’importante caratteristica: sono certamente datate e consentono di stabilire sicuri termini ante quem per la composizione di singole scritture e possono presentarne redazioni provvisorie, utili allo studio del processo compositivo ed a seguirne il tormentato labor limae da una stesura all’altra. Il libro di madrigali con- tenente testi di Tasso fino a quel momento inediti va a tutti gli effetti considerato un’editio princeps; il filologo tassiano non deve ignorare questo tipo di testimoni ri- tenendolo estraneo alle consuete forme di trasmissione testuale ed insicuro, dovrà invece attentamente compulsarlo, con tutte le cautele del caso, per inserirlo, quale imprescindibile tassello, nella storia della composizione e della tradizione delle rime tassiane. Le pagine che seguono intendono contribuire a dissipare diffidenza nei confronti delle stampe musicali, anzi a mostrarne l’utilità in sede critica, esaminandone le ca- ratteristiche editoriali e produttive al fine di accertare la loro affidabilità quali fonti di scritture poetiche. Prenderò qui in esame edizioni musicali prodotte e commer- cializzate entro il 1581, contenenti inediti tassiani solo successivamente vulgati in antologie come la Scelta di rime di Zabata del 1579 o in sillogi d’autore come l’aldina del 1581. * Per Amedeo Quondam, in occasione del suo settantesimo compleanno. 26 F RANCO PIPERNO A dire il vero già Solerti ammetteva le stampe musicali fra le fonti tassiane, regi- strandole, con qualche omissione, nel suo apparato all’edizione delle rime1. Tuttavia l’intento solertiano era soprattutto quello di segnalare la recezione delle rime nelle edizioni musicali, piuttosto che utilizzare queste come testimoni della tradizione. È invece assai recente, a partire dagli scritti di Claudio Vela2 e dalle raccomandazioni di Lorenzo Bianconi3, il rinnovato interesse del filologo letterario per la fonte musi- cale, anche se concreti risultati sul piano ecdotico, nonostante i primi scandagli sul versante tassiano di Antonio Vassalli4 e Iain Fenlon5, non sono scaturiti da queste riflessioni6. Eppure queste fonti sono generose di informazioni su cui riflettere e di materiali su cui effettuare fecondi esercizi critici; già nel 1995 Iain Fenlon avvisava che «at a purely philological level, comparison between the texts of these musical versions and those printed by Manuzio makes it clear that, in a number of cases, significantly different versions [di rime del Tasso] were in circulation during the 1570s»7. Per fare subito un esempio ecco un caso intrigante, su cui non ritornerò in dettaglio nelle pagine seguenti. Nel 1571, con dedica datata 15 maggio, il musicista ferrarese Luzzasco Luzzaschi fa uscire a Venezia, dedicandolo a Lucrezia d’Este neo principessa di Urbino, il proprio Primo libro di madrigali a cinque voci; in esso tro- viamo questo madrigaletto che trascrivo così come appare nella stampa musicale: 1 T. TASSO , Le Rime. Edizione critica su i manoscritti e le antiche stampe, a cura di A. SOLERTI , 4 voll., Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1898-1902, vol. I, pp. 389-446. 2 C. VELA , Osservazioni sulla tradizione musicale dei testi poetici italiani, in ID., Tre studi sulla poesia per musica, Pavia, Aurora, 1984, pp. 3-27. Vedi anche ID., Poesia in musica: rime della Gambara e di altri poeti settentrionali in tradizione musicale, in Veronica Gambara e la poesia del suo tempo nell’Italia set- tentrionale, Atti del Convegno, Brescia-Correggio, 17-19 ottobre 1985, a cura di C. BOZZETTI , P. GI B ELLINI , E. SANDAL , Firenze, Olschki, 1989, pp. 399-414. 3 L. BIANCONI , Il Cinquecento e il Seicento, in Letteratura italiana, diretta da A. ASOR ROSA , vol. IV: Teatro, Musica, Tradizione dei classici, Torino, Einaudi, 1986, pp. 319-355, alle pp. 332-343. 4 A. VASSALLI , Il Tasso in musica e la trasmissione dei testi: alcuni esempi, in Tasso, la musica, i musicisti, a cura di M.A. BALSANO E T. WALKER , Firenze, Olschki, 1988, pp. 45-90: qui l’elenco completo delle rime di Tasso intonate dai polifonisti fra il 1572 e i primi decenni del 1600. 5 I. FENLON , Text for Music: The Case of Tasso, in L’edizione critica tra testo musicale e testo letterario. Atti del Convegno internazionale, Cremona, 4-8 ottobre 1992, a cura di R. BOR gh I e P. ZAPPALÀ , Lucca, LIM, 1995, pp. 129-139: qui un elenco delle rime di Tasso musicate fra 1572 e 1581 e uno studio filologico su alcuni testi in particolare (La bella pargoletta e Mentre mia stella miri). 6 Del resto anche la filologia musicale ha da non molto maturato piena consapevolezza della necessità di affiancare alle competenze settoriali quelle della filologia letteraria; indicazioni in tal senso in G. LA FACE BIANCONI , Filologia dei testi poetici nella musica vocale italiana, «Acta musicologica», LXVI, 1994, pp. 1-21, e in M. DE SANTIS , Questioni di pressi ecdotica nell’edizione dei testi poetici musicati da Andrea Gabrieli, in L’edizione critica tra testo musicale e testo letterario, cit., pp. 57-68; una rassegna critica di edizioni di musiche cinquecentesche manchevoli sul versante della filologia testuale è offerta da M. DE SANTIS , Problemi di edizione di testi poetici intonati nel Cinquecento (con alcuni esempi marenziani), in Luca Marenzio e il madrigale romano. Atti del Convegno internazionale di studi, Roma, 9-10 settembre 2005, a cura di F. P IPERNO , Roma, Accademia di Santa Cecilia, 2007, pp. 169-179. 7 FENLON , Text for music, cit., p. 130. LA TRADIZIONE MUSICALE DELLE RIME DI TORQUATO TASSO (1571-1581) 27 Mentre l’ardenti stelle Con due piu chiare e belle Tarquinia contemplate, Il ciel esser vorrei, Per poter la beltate, Che tutta non appare, Ahi8 deboli occhi miei, Con mill’altri in un sol sguardo mirare. Non potrebbe trattarsi di una primitiva stesura, direttamente fornita dall’autore (Tasso) ormai pressoché stabilmente residente a Ferrara, di Tarquinia se rimiri (Rime 560), stampata con incipit Mentre, mia stella, miri nell’aldina del 1581 (8)9 ma preceduta, fra 1573 e 1580, da altre quattro uscite in volumi musicali e in redazioni intermedie lievemente differenti (per questo vedi oltre), poi ripresa con incipit definitivamente modificato nel postillato Manuzio (Amz) e nel Chigiano (C)10? 8 Amz C Mentre, mia stella, miri Tarquinia, se rimiri Tarquinia, mentre miri I bei celesti giri, I bei celesti giri, I bei celesti giri, Il cielo esser vorrei; Il cielo esser vorrei; Il cielo esser vorrei Perché ne gli occhi miei Perché fiso ne gli occhi miei Perché ne gli occhi miei Fiso tu rivolgessi Qualor tu rivolgessi Fiso tu rivolgessi Le tue dolci faville, Le tue dolci faville, Le tue dolci faville: Io vagheggiar potessi Io vagheggiar potessi Io vagheggiar potessi Mille bellezze tue con luci mille. Mille bellezze tue con occhi mille. Mille bellezze tue con luci mille. Il soggetto è il medesimo; si noti l’identità del v. 4 di Mentre l’ardenti stelle col v. 3 di Mentre mia stella miri, Tarquinia se rimiri e Tarquinia, mentre miri, l’attacco («Mentre») che apparenta Mentre l’ardenti stelle col testo pubblicato in 8 e con l’incipit di C (dove la congiunzione ritorna sia pur in posizione meno rilevata), il riferimento a Tarquinia (Molza) che lo collega alla versione di Amz e C; per non dire di altre corrispondenze lessicali (occhi miei, mille, mirare-miri-rimiri). Può Tasso aver concepito il testo, poi 8 La lettura della fonte è certa e la musica conferma l’intonazione dell’inciso «Ahi…» distinto dal verso precedente. Forse Luzzaschi male interpretò la probabile originaria lezione «che tutta non appare / ai deboli occhi miei». 9 Da qui in avanti per identificare le fonti letterarie di Tasso userò le sigle adottate da Solerti nell’edizione da lui curata: TASSO , Le Rime, cit. 10 Il primo a ipotizzare la paternità tassiana di Mentre l’ardenti stelle è stato Anthony Newcomb in L. LUZZASC H I , Complete unaccompanied madrigals, a cura di A. NE W COM B , Middleton (Wisc.), A-R Editions, 2010, vol. IV, p. XV. Lo ringrazio per avermi messo cortesemente a disposizione le riproduzioni delle pagine del libro di Luzzaschi, conservato in unico ed incompleto esemplare presso la biblioteca dell’Archivio di Stato di Reggio Emilia, da cui trascrivo diplomaticamente il testo che riporto sopra. 28 F RANCO PIPERNO divenuto Tarquinia, se rimiri prima del 1571? Nell’ottobre 1568 Alfonso II d’Este, as- sieme alla moglie Barbara d’Austria e numeroso seguito di cortigiani, visitò il proprio stato fermandosi per qualche tempo a Modena dove ebbe modo di ascoltare per la prima volta, restandone impressionato, Tarquinia Molza esibirsi nel canto di alcuni madrigali assieme a musici della corte estense e da sola accompagnandosi sul liuto11. L’episodio, di cui certamente si parlò a corte, poté benissimo generare un profluvio di versi encomiastici per l’artista modenese, fra cui Mentre l’ardenti stelle forse di Tor- quato; questo passò nelle mani di Luzzaschi, che certamente era a Modena nel 1568 ad ascoltare la Molza, e venne da lui musicato assieme ad un altro encomio adespoto per Tarquinia, Mentre fa con gli accenti / Tarquinia risuonar l’aria d’intorno, pure confluito, assieme a Mentre l’ardenti stelle nel Primo libro a cinque del 1571.
Recommended publications
  • Lucrezia Vizzana's Componimenti
    “READING BETWEEN THE BRIDES”: LUCREZIA VIZZANA’S COMPONIMENTI MUSICALI IN TEXTUAL AND MUSICAL CONTEXT BY Copyright 2011 KATRINA MITCHELL Submitted to the graduate degree program in the School of Music and the Graduate Faculty of the University of Kansas in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy. _________________________________ Chairperson, Dr. Paul Laird _________________________________ Dr. Charles Freeman _________________________________ Dr. Thomas Heilke _________________________________ Dr. Deron McGee _________________________________ Dr. Roberta Freund Schwartz Date Defended: 9 June 2011 The Dissertation Committee for Katrina Mitchell certifies that this is the approved version of the following dissertation: “READING BETWEEN THE BRIDES”: LUCREZIA VIZZANA’S COMPONIMENTI MUSICALI IN TEXTUAL AND MUSICAL CONTEXT _________________________________ Chairperson, Dr. Paul Laird Date approved: 9 June 2011 ii ABSTRACT “Reading Between the Brides”: Lucrezia Vizzana’s Componimenti musicali in Textual and Musical Context There had never been a Bolognese nun known to have published her music when Lucrezia Vizzana’s Componimenti musicali was printed in 1623, nor has there been any since then. This set of twenty motets became a window into the musical world of cloistered nuns in the seventeenth century. Following the research of Craig Monson in Disembodied Voices: Music and Culture in an Early Modern Italian Convent (Berkeley: University of California Press, 1995), this project identifies similarities and differences present in Vizzana’s motets using a number of clarifying means not yet explored. Looking at each work in detail, we are able to surmise some favorite musical devices of Vizzana and how they fit in with other monodists of the day. This project fills a specific lacuna in that ten of the twenty motets are not known to be published in modern notation and are available here for the first time in that form.
    [Show full text]
  • Róża Różańska
    Kwartalnik Młodych Muzykologów UJ No. 32 (4/2017), pp. 59–78 DOI 10.4467/23537094KMMUJ.17.010.7839 www.ejournals.eu/kmmuj Róża Różańska JAGIELLONIAN UNIVERSITY IN KRAKÓW Leone Leoni as a Forgotten Composer of the Early Baroque Era Abstract The article is a pioneer attempt in Polish literature to develop a syn- thetic resume and the characteristics of the work of the Italian Baroque composer Leone Leoni. Leoni was highly valued in his time; also, he is said to be one of the creators of dramma per musica genre, and his religious compositions served as model examples of counterpoint for many centuries. The first part of the text presents the state of research concerning the life and work of the artist; then, the second part con- tains his biography. The last part discusses Leoni’s works. Finally, the rank of his output is regarded. Keywords Leone Leoni, small-scale concerto, madrigal, early Baroque The following article is a pioneer attempt in Polish literature to develop a synthetic resume of life and art of Leone Leoni (ca. 1560–1627), an Italian composer. Today forgotten, he was a highly valued artist in his epoch. He is regarded as one of the pioneers of dramma per musica and, 59 Kwartalnik Młodych Muzykologów UJ, No. 32 (1/2017) through the centuries, his church music was used by music theorists as models of music rhetoric and concertato style in the compositions for small ensemble. The paper has been planned as an introduction to the cycle of arti- cles dedicated to Leone Leoni, and because of that it is general in the character.
    [Show full text]
  • La Musica a Cremona All'epoca Di Monteverdi
    RODOBALDO TIBALDI LA MUSICA A CREMONA ALL’EPOCA DI MONTEVERDI ABSTRACT L’intervento si ripropone di delineare il quadro della vita musicale cremonese nella quale venne a formarsi il giovane Claudio, concentrandosi sui principali luoghi di pro- duzione e di fruizione musicale: la cattedrale e le chiese cittadine, l’Accademia degli Animosi (nella sua prima fase di storia) ed eventuali circoli nobiliari e/o dilettanti, la piazza del Comune, intesa come luogo di azione dei musici comunali. Si mette poi in rilievo il ruolo fondamentale rivestito da Marc’Antonio Ingegneri nel creare i presup- posti per una ‘sprovincializzazione’ musicale della città. Questa risulta evidente so- prattutto esaminando due punti: () l’azione, condotta sistematicamente per quanto gli veniva concesso, di organizzare la cappella della cattedrale secondo i più avanzati modelli nord-italiani del tardo Cinquecento; () l’introduzione del madrigale polifo- nico nella realtà cremonese – che fino al suo arrivo non sembra aver costituito un reale motivo di interesse –, ovvero del genere più alla moda e in grado di dare maggiore visibilità sul piano internazionale a un compositore e a un luogo. In relazione a questo secondo aspetto, un po’ per lo scioglimento dell’Accademia degli Animosi, soprattutto per il continuo disinteresse mostrato da gran parte dell’aristocrazia o della ricca bor- ghesia cittadina, l’azione di Ingegneri non ebbe alcun esito, e i più ambiziosi dotati compositori di madrigali furono obbligati a cercare fortuna altrove. PAROLE CHIAVE Monteverdi, Claudio; Ingegneri, Marc’Antonio; Cremona; madrigale SUMMARY The intervention aims to outline the background of Cremona’s musical life in which the young Claudio was formed, focusing on the main places of musical production and musical employment: the cathedral and the city's churches, the “Accademia degli Animosi” (in its first phase of history) and possible noble and / or amateur circles, the “Piazza del Comune”, intended as a place of action for municipal musicians.
    [Show full text]
  • Gesualdo Madrigaux Livre I Solistes Des Arts Florissants Paul Agnew
    AMPHITHÉÂTRE – CITÉ DE LA MUSIQUE Gesualdo Madrigaux Livre I Solistes des Arts Florissants Paul Agnew Mardi 23 octobre 2018 – 20h30 Concert enregistré par France Musique. Ce concert est diffusé en direct sur le site internet live.philharmoniedeparis.fr où il restera disponible pendant 4 mois. PROGRAMME Carlo Gesualdo (1566-1613) Ne reminiscaris Domine Luzzasco Luzzaschi (1545-1607) Dolorosi martir, fieri tormenti Claudio Monteverdi (1567-1643) Baci soavi, e cari Luca Marenzio (1553-1599) Baci soavi, e cari (Prima parte) Baci amorosi, e belli (Seconda parte) Baci affamati, e ‘ngordi (Terza parte) Baci cortesi, e grati (Quarta parte) Baci, ohimè, non mirate (Quinta & ultima parte) Carlo Gesualdo Tribulationem et dolorem Hei mihi domine Luca Marenzio Tirsi morir volea (Prima parte) Frenò Tirsi il desio (Seconda parte) Così moriro i fortunati amanti (Terza parte) 3 Benedetto Pallavicino (1551-1601) Tirsi morir volea (Prima parte) Frenò Tirsi il desio (Seconda parte) Così moriro i fortunati amanti (Terza parte) ENTRACTE Carlo Gesualdo Baci soavi e cari Quant’ha di dolce Amore (Seconda parte) Madonna, io ben vorrei Com’esser può ch’io viva se m’uccidi? Gelo ha Madonna il seno, e fiamma il volto Mentre Madonna il lasso fianco posa Ahi, troppo saggia nell’errar (Seconda parte) Se da sì nobil mano Amor, pace non chero (Seconda parte) Sì gioioso mi fanno i dolor miei O dolce mio martire Tirsi morir volea Frenò Tirsi il desio (Seconda parte) Mentre, mia stella, miri Non mirar, non mirare Questi leggiadri odorosetti fiori Felice primavera Danzan
    [Show full text]
  • Monteverdi Ohimè, Se Tanto Amate
    35: Monteverdi Ohimè, se tanto amate (For Unit 3: Developing Musical Understanding) Background information and performance circumstances Claudio Monteverdi was born in Cremona, Italy in 1567 and died in Venice in 1643. He was the most important Italian composer of his generation, with a key part in the transition from Renaissance to Baroque music. He was based in Mantua from 1590/1 to 1613, working for the aristocratic Gonzaga family. Ohimè, se tanto amate was published in Venice in 1603 in Il quarto libro di madrigali (‘The Fourth Book of Madrigals’). It was probably performed at the Mantuan court by professional singers. The text is a poem by Giovanni Battista Guarini (1538-1612). Monteverdi set a number of texts by Guarini, who had close ties with Mantua. The translation of Guarini’s poem at http://www.recmusic.org/lieder/get_text.html?TextId=21607 is more literal than the anthology translation, and perhaps preferable in showing exactly what particular words or phrases mean. Monteverdi would have chosen his text in the knowledge that Benedetto Pallavicino (c.1551- 1601), a now little-known rival, had published a setting in 1600. This is available on The Consort of Musicke’s CD 070976; it is interesting but Monteverdi’s setting is much more striking. The original singers sang from separate part-books not from a score. Editions of the time typically had no barlines, and used to have C-clefs for some parts. Ohimè, se tanto amate is an example of the then new seconda pratica. Its emotional intensity (arising partly from daring use of dissonance) must have made it seem very ‘modern’, even shocking, to people accustomed to the late Renaissance prima pratica of such composers as Palestrina.
    [Show full text]
  • Notes – RECORDER CONSORT VIOLS Trotto (Anon Italian 14Th Century) Is a Lively Monophonic Dance in the Form of a Rondeau
    - Notes – RECORDER CONSORT VIOLS Trotto (Anon Italian 14th century) is a lively monophonic dance in the form of a rondeau. It originated around 1390.The time signature for the trotto is given as 6/8, Richard Mico (1590-1661) and John Jenkins (1592-1678) are celebrated fantasy and is infused with the triple meter swing, kind of like listening to horse riding and composers. This form is rather like an instrumental madrigal in which several points fox hunting. In Italian, trotto means to trot. of imitation are developed one after the other. Jenkins is our favourite composer, an inexhaustibly inventive melodist and a consummate contrapuntist. Like many of the English fantasy composers and like Haydn, Jenkins resided on the estates of the Virgo Rosa ( Gilles Binchois 1400-1460) provincial gentry; he preferred to be treated as a gentleman house-guest of Lord Gilles Binchois was a Franco-Flemish composer, one of the earliest members of the Dudley North (an amateur treble viol player) rather than an employee. Burgundian School, and one of the three most famous composers of the early 15th century. Binchois is often considered to be the finest melodist of the 15th century, Clive Lane is a Sydney based composer, with published works for viols and writing carefully shaped lines which are easy to sing, and utterly memorable. Most of recorders. He is also an accomplished singer and viol player, and is member of our his music, even his sacred music, is simple and clear in outline. consort. Air is a composition for quartet of viols (treble/tenor/tenor/bass) in a 16 th century style, in which Clive captures the mood of a viol piece by his favourite The words of this sacred motet - composer for viols: John Jenkins.
    [Show full text]
  • Mecenatismo Musicale a Mantova: Le Nozze Di Vincenzo Gonzaga E Margherita Farnese
    MECENATISMO MUSICALE A MANTOVA: LE NOZZE DI VINCENZO GONZAGA E MARGHERITA FARNESE Author(s): Richard Sherr and Nicoletta Guidobaldi Source: Rivista Italiana di Musicologia , 1984 gennaio-giugno, Vol. 19, No. 1 (1984 gennaio-giugno), pp. 3-20 Published by: Libreria Musicale Italiana (LIM) Editrice on behalf of Società Italiana di Musicologia Stable URL: http://www.jstor.com/stable/24318216 JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at https://about.jstor.org/terms and Società Italiana di Musicologia are collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Rivista Italiana di Musicologia This content downloaded from 193.204.40.97 on Mon, 29 Jun 2020 13:38:43 UTC All use subject to https://about.jstor.org/terms MECENATISMO MUSICALE A MANTOVA: LE NOZZE DI VINCENZO GONZAGA E MARGHERITA FARNESE Di tutti gli scandali del tardo Cinquecento, quello provocato dal matrimonio manqué di Vincenzo Gonzaga e Margherita Farnese è certo uno dei più singolari. Non è necessario, qui, riportare nei particolari la vicenda, ben nota ai cronisti dell'epoca e forse narrata meglio da Maria Bellonci nei Segreti dei Gonzaga} Basti ricordare che Margherita, nipote del duca di Parma Ottavio Farnese, sposò il 2 marzo 1581 il futuro sovrano di una delle più brillanti corti italiane, ma non riuscì ad avere figli.
    [Show full text]
  • Il DOVERE Della FESTA Il DOVERE Della FESTA Effimeri Barocchi Farnesiani a Parma, Piacenza E Roma (1628-1750)
    il D OVERE OVERE il DOVERE della FESTA della Effimeri barocchi farnesiani a Parma, FESTA Piacenza e Roma 1628-1750 il DOVERE della FESTA Effimeri barocchi farnesiani a Parma, Piacenza e Roma (1628-1750) A cura di Francesca Magri Carlo Mambriani con la consulenza scientifica di Alessandro Malinverni e Chiara Travisonni 1 il DOVERE della FESTA Effimeribarocchi farnesiani a Parma, Piacenza e Roma (1628-1750) Parma, Palazzo Bossi Bocchi con il sostegno di 6 ottobre – 16 dicembre 2018 Mostra organizzata da Fondazione Cariparma Complesso Monumentale della Pilotta A cura di Si ringraziano Francesca Magri e Carlo Mambriani tutti i prestatori, i responsabili e il personale degli enti in con la consulenza scientifica elenco; di Alessandro Malinverni e Chiara Travisonni inoltre, per l’amichevole sollecitudine: Collaborazione al progetto di allestimento Bruno Adorni, Elisabetta Arioti, Nicoletta Agazzi, Enrico Maria Ferrari Ilaria Azzoni, Francesco Baroni, Massimo Baucia, Pietro Zanlari Iacopo Benincampi, Luigi Bertogalli, Don Alfredo Bianchi, Valentina Bocchi, Gian Paolo Bulla, Carla Campanini, Ufficio Stampa Rita Canevari, Paolo Ceruti, Anna Coccioli Mastroviti, Giovanni Fontechiari Enrico Corvino, Marina De Carolis, Roberto Decò, Prestatori Erminda Del Monaco, Cristiano Dotti, Giovanni Fracasso, Archivio di Stato, Parma Marina Gerra, Antonella Gigli, Giovanni Godi, Archivio di Stato, Piacenza Giuseppe Oreste Graziano, Michele Guerra, Biblioteca Fondazione Cariparma, Busseto (pr) Gerlando Lo Presti, Antonio Lunardini, Chiara Magalini, Biblioteca Passerini Landi, Piacenza Corrado Mingardi, Virginio Mori, Daniela Morsia, Complesso Monumentale della Pilotta, Parma - Biblioteca Barbara Pecchini, Daniele Pezzali, Cristina Quagliotti, Palatina e Galleria Nazionale Antonio Russo, Simonetta Sergiacomi, Daniela Tagliaferri, Collezioni private Graziano Tonelli, Martino Traversa, Mariella Utili, Mariella Zanni. Testi di: Bruno Adorni, b.a.
    [Show full text]
  • I C O Nc E R Ti
    lunedì 18 febbraio 2019 2019 / Torino, Teatro Vittoria - ore 20 concerto n. 3809 La Compagnia del Madrigale Rossana Bertini, Francesca Cassinari / soprani STAGIONE 2018 STAGIONE I CONCERTI Elena Carzaniga / contralto Giuseppe Maletto, Raffaele Giordani / tenori Marco Scavazza / baritono Daniele Carnovich / basso L’ARME E GLI AMORI Guerra e passioni amorose nell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto (1474-1533) prima parte Hoste da Reggio (circa 1520-1569) Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori (III Libro a 4 voci, 1554) Nel celebre proemio dell’Orlando furioso, l’Ariosto introduce i temi – cavalleria, difesa della fede cristiana, amore – e le vicende del poema ambientate ai tempi della guerra tra Carlo Magno e il re saraceno Agramante, giunto in Francia con lo scopo di conquistare Parigi. Orlando di Lasso (1532-1594) Pensier (dicea) che’l cor m’agghiacci et ardi (Madrigali a 4, 5 e 6 voci, 1587) Sacripante, re di Circassia, si strugge perché convinto che Angelica, bellissima principessa del Catai, durante la sua missione militare in Oriente, sia stata oggetto dell’amore di Orlando. Dopo un pensoso silenzio, irrompe in un lamento «ch’avrebbe di pietà spezzato un sasso». Giovanni Battista Mosto (circa 1550-1596) La verginella è simile alla rosa (II Libro a 5 voci, 1584) Il lamento di Sacripante prosegue con la similitudine tra la bellezza della rosa – di cui tutti amano adornarsi, ma di cui temono le spine – e quella di Angelica, desiderata e mai raggiunta da molti cavalieri – Orlando, Rinaldo, Ferraù e Sacripante – che «d’amoroso disio» avean per lei «l’animo caldo». www.unionemusicale.it L’ALTRO SUONO L’ALTRO Giaches de Wert (1535-1596) Vaghi boschetti di soavi allori (VII Libro, 1581) Lasciando l’Europa sul dorso dell’Ippogrifo, il guerriero saraceno Ruggiero varca le colonne d’Ercole e approda infine all’isola della maga Alcina, ‘locus amœnus’ senza pari al mondo, in cui la natura rigogliosa offre riparo dalla calura al canto degli usignoli.
    [Show full text]
  • Theory and Practice in the Works of Pietro Pontio
    219 MO. 3/^1 THE VOICE OF THE COMPOSER: THEORY AND PRACTICE IN THE WORKS OF PIETRO PONTIO VOLUME I DISSERTATION Presented to the Graduate Council of the University of North Texas in Partial Fulfillment of the Requirements For the Degree of DOCTOR OF PHILOSOPHY By Russell Eugene Murray, Jr., B.A., B.M.E., M.M.E, Denton, Texas December, 1989 Murray, Russell Eugene, Jr., The Voice of the Composer: Theory and. Practice in the Works of. Pietro Pontio. Doctor of Philosophy (Musicology), December, 1989, 2 vol- umes, 427 + 211 pp., 22 tables, 4 figures, 3 plates, 46 musical examples, bibliography, 213 titles, works list, documents, music. The life, music, and theoretical writings of Pietro Pontio (1532-1596) yield considerable insight into questions of theory and practice in the late sixteenth century. The dissertation places Pontio within his musical and cultural milieu, and assesses his role as both theorist and composer. The first two chapters present an expanded biography based on new archival evidence. The course of Pontio's career is detailed, and corrections such as his exact date of death and his location and employment for the years 1569- 1574 are presented. The documents also uniquely detail the working conditions and pedagogical methods and concerns of the sixteenth-century maestro di cappella. Chapter Three surveys Pontio's two treatises, the Ragionamento (1588) and the Dialogo (1595), outlining impor- tant issues addressed by Pontio. Chapter Four presents a brief survey of Pontio's music, hitherto unstudied, showing his work to be of consistent quality and inventiveness. Chapter Five discusses issues from the Ragionamento.
    [Show full text]
  • State Barges, Embroideries and Power in Renaissance Ferrara
    Splendour displayed: state barges, embroideries and power in Renaissance Ferrara A thesis submitted to The University of Manchester for the degree of Doctor of Philosophy in the Faculty of Humanities 2014 Beatrice Mezzogori School of Arts, Languages and Cultures Vol I of II Table of Contents Volume I List of Manuscript Sources (Appendix A) 4 List of Primary Printed Sources (Appendix B) 5 List of Charts and Tables 6 List of Illustrations 7 Abstract 16 Declaration 17 Copyright statement 17 Transcription, Currency and Presentation Norms 18 Acknowledgements 20 Foreword 22 1. Introduction 25 2. The cultural importance of having a bucintoro 40 Introduction 40 The Venetian Bucintoro, a model to outclass 42 Like a modern emperor: the discovery of Nemi ships 47 Courtly bucintori and Estense ambitions 53 Commissioning, maintaining and exploiting the Bucintoro 60 Dressed for the bucintori 65 3. Inside the Estense Bucintoro: the Hall of State 70 Introduction 70 The politics of bucintori 71 The coats of arms and devices of the Estense private stateroom 79 Brothers and rulers: Estense devices between Leonello, Borso and Ercole85 The embroidered stateroom of Borso: an interpretation 90 Colours for the duchy 104 4. The organizational structure for a splendid work: embroidering and painting Borso’s Bucintoro 110 Introduction 110 The painters of Borso’s Bucintoro and their activities 112 The patterns for the embroideries: pounced or etched? 118 The professional embroiderers of Borso’s Bucintoro 127 Embroiderers’ companions and workrooms 135 The circulation of embroideries in northern Italian courts 140 Talented amateurs: the embroideress 144 Female teams’ works for Borso 150 5.
    [Show full text]
  • Oreste Biringucci and Amor Feretrio a Mantuan Barriera for Carnival 1585
    Prejeto / received: 24. 10. 2019. Odobreno / accepted: 13. 2. 2020. CC BY-NC-ND 4.0, DOI: 10.3986/dmd17.1.01 ORESTE BIRINGUCCI AND AMOR FERETRIO A MANTUAN BARRIERA FOR CARNIVAL 1585 KATHRYN BOSI MONTEATH Prato, Italy Izvleček: Članek obravnava opis turnirja, ki je Abstract: The article examines a barriera held at potekal na dvoru v Mantovi med karnevalom leta Mantua for carnival 1585, commissioned by the 1585. Naročil ga je dedni princ Vincenzo Gonzaga hereditary prince Vincenzo Gonzaga from the pri dvornem arhitektu Oresteju Biringucciju. court architect Oreste Biringucci. Biringucci’s Biringuccijevo poročilo, naslovljeno Apparato account of the Apparato e barriera del tempio di e barriera del tempio di Amor Feretrio, Amor Feretrio describes the theatrical setting, opisuje gledališko sceno, sodelujoče plemstvo, the nobility who participated, the characters predstavljene like (večinoma iz klasične represented (drawn from classical mythology mitologije in junaških del avtorjev, kot so and chivalric romances by Ludovico Ariosto, Ludovico Ariosto, Bernardo Tasso in Curzio Bernardo Tasso and Curzio Gonzaga) and also Gonzaga), pa tudi – zelo nenavadno za tisti čas – most unusually for its time – the court poets – dvorne pesnike in glasbenike, ki so sodelovali and musicians who contributed to this event. pri dogodku. Glasba ima v opisu vidno vlogo, saj Music plays a prominent role, since mythological prihod vsakega bojevnika s solističnim spevom (v figures introduce each combatant with solo song dveh primerih je bil to madrigal) naznani kateri – or, in two cases, with madrigals. An antiphonal izmed mitoloških likov. Eden od madrigalov je bil madrigal by the court composer Benedetto prepoznan kot antifonalna kompozicija dvornega Pallavicino has been identified as a component of skladatelja Benedetta Pallavicina.
    [Show full text]