Bollettino Di Numismatica on Line Materiali N. 23-2014

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Bollettino Di Numismatica on Line Materiali N. 23-2014 Bollettino di Numismatica online - Materiali 23 Collezione di Vittorio Emanuele III – La zecca di Milano (1330-1378) SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI ROMA MUSEO NAZIONALE ROMANO Medagliere LA COLLEZIONE DI VITTORIO EMANUELE III collana on line a cura di SILVANA BALBI DE CARO GABRIELLA ANGELI BUFALINI Si ringrazia la Società Numismatica Italiana per la collaborazione scientifica alla realizzazione del presente fascicolo sulla zecca di Milano Ministero............................................................................................................................... dei beni e delle attività culturali..................................................... e del turismo BOLLETTINO DI NUMISMATICA ON-LINE MATERIALI Numero 23 – Novembre 2014 ROMA, MUSEO NAZIONALE ROMANO LA COLLEZIONE DI VITTORIO EMANUELE III LA ZECCA DI MILANO Da Azzone Visconti (1330-1339) a Bernabò e Galeazzo II Visconti (1354-1378) di Marco Bazzini e Alessandro Toffanin Sommario LA ZECCA DI MILANO. Da Azzone Visconti (1330-1339) a Bernabò e Galeazzo II Visconti (1354-1378) INTRODUZIONE di Marco Bazzini Premessa ...................................................... p. 5 I materiali ...................................................... » 6 Azzone Visconti (Signore di Milano, 1330-1339) (cat. nn. 389-430) ....... » 6 Giovanni e Luchino Visconti (Signoria congiunta di Milano, 1339-gennaio 1349) (cat. nn. 431-468) . » 8 Giovanni Visconti (Signore unico di Milano, gennaio 1349-1354) (cat. nn. 469-488) » 10 Matteo, Bernabò e Galeazzo II Visconti (Signoria congiunta di Milano, 11 ottobre 1354-30 ottobre 1355) (cat. n. 489) .............................. » 11 Bernabò e Galeazzo II Visconti (Signoria congiunta di Milano, ottobre 1355-4 agosto 1378) (cat. nn. 490-545) ................................. » 11 Galeazzo II Visconti (Signore di Milano insieme al fratello Bernabò Visconti, ottobre 1355-4 agosto 1378) (cat. nn. 546-566)...................... » 13 Note........................................................... » 15 CATAL OGO di Marco Bazzini e Alessandro Toffanin........................ » 25 Abbreviazioni bibliografiche ........................................ » 203 Indici.......................................................... » 208 MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITÀ Direttore Generale Gino Famiglietti Direttore del Servizio III Jeannette Papadopoulos BOLLETTINO DI NUMISMATICA Via di San Michele 22 - 00153 Roma – tel. 06.67234665 – fax 06.67234721 www.numismaticadellostato.it Direttore SILVANA BALBI DE CARO Capo redattore e coordinatore di redazione GABRIELLA ANGELI BUFALINI Redazione FABIANA LANNA, GIUSEPPINA PISANI SARTORIO Segreteria di redazione OLIMPIA DE CARO Responsabile settore grafico STEFANO FERRANTE [email protected] Rapporti con la stampa MARIA FERNANDA BRUNO [email protected] - 06 6723212 Comitato tecnico-scientifico Ermanno A. Arslan, Renata Cantilena, Emanuela Ercolani Cocchi, Salvatore Garraffo, Giovanni Gorini, Andrea Saccocci, Aldo Siciliano, Rosa Maria Villani Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III BdN online, Materiali 23 (2014) M. Bazzini - A. Toffanin LA ZECCA DI MILANO Da Azzone Visconti (1330-1339) a Bernabò e Galeazzo II Visconti (1354-1378) INTRODUZIONE di Marco Bazzini Premessa In questo fascicolo sono schedate le monete di Milano emesse a partire dalla Signoria di Azzo- ne (Azo, Azonem) Visconti (15 marzo 1330, acclamazione a dominus generalis et perpetuus civitatis et districtus Mediolani) fino a tutto il periodo di Signoria congiunta dei fratelli Bernabò e Galeazzo II (4 agosto 1378, morte di Galeazzo II Visconti). L’arco temporale copre dunque quasi un cinquan- tennio. Complessivamente i pezzi sono 178, così suddivisi: - 42 monete di Azzone Visconti; - 24 monete a nome di Luchino e Giovanni Visconti; - 4 monete anonime attribuibili al periodo di governo di Luchino e Giovanni; - 10 monete a nome del solo Luchino Visconti ma da attribuire al periodo di governo con il fratello Giovanni; - 20 monete a nome di Giovanni Visconti, da attribuire in parte al periodo di Signoria congiunta con il fratello Luchino e in parte al periodo di governo da solo; - Un falso moderno a nome di Matteo, Bernabò e Galeazzo II Visconti; - 56 monete a nome di Bernabò e Galeazzo II Visconti; - 21 monete a nome del solo Galeazzo II ma emesse durante il periodo di governo con il fra- tello Bernabò Visconti. Mentre la monetazione milanese del periodo precedente è ancora avvolta da molte incertezze1, quella che si apre con l’acclamazione di Azzone Visconti del 1330 per molti aspetti è conosciuta meglio, sebbene resti comunque da approfondire in diversi punti. Il volume di Carlo Crippa de- dicato alle emissioni dei Visconti e degli Sforza e abbracciante il periodo 1329-1535, malgrado sia stato edito oramai quasi trent’anni fa, per quanto riguarda le tipologie monetarie è ancora oggi fondamentale e completo2. Inoltre, le introduzioni che il suo autore ha premesso ai vari capitoli, per quanto schematiche, contengono tutte le informazioni necessarie per inquadrare correttamente i vari periodi in cui è suddiviso. Dal momento che questo testo è divenuto quello di riferimento ed è conosciuto ed utilizzato da chiunque si occupi di monetazione milanese, per non appesantire il presente fascicolo si è ritenuto opportuno rimandare ad esso per le notizie di carattere storico, introducendo alcune brevi precisazioni solamente all’occorrenza. Delle 178 monete qui presentate 98 entrarono in Collezione prima della pubblicazione del V volume del CNI, avvenuta nel 1914. Sul Corpus si trovano censite anche le monete acquisite in quel- lo stesso anno3: si tratta di una prova ulteriore di come il Re e i suoi collaboratori abbiano lavorato alle bozze del volume sulle monete della zecca di Milano fino a poco prima di mandarle in stampa4. Tra il 1915 ed il 1940 questa parte della Raccolta Reale si accrebbe di oltre l’80 % con l’inseri- mento di altri 80 pezzi, per gran parte frutto di acquisti effettuati da commercianti privati o in aste pubbliche5. Da soli, questi numeri confermano la rilevanza del lavoro di riordino e catalogazione che il Medagliere del Museo Nazionale Romano sta portando avanti mediante il Bollettino di Nu- mismatica. 5 Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III BdN online, Materiali 23 (2014) M. Bazzini - A. Toffanin Trentasette monete provengono dalla collezione Marignoli, a conferma ancora una volta dell’im- portanza di questa grande raccolta, acquistata in blocco dal Re nel 19006. La moneta cat. n. 547 fu donata a Vittorio Emanuele dal marchese Luigi Cusani Confalonieri e sul cartellino ne è indicata la provenienza dal rinvenimento avvenuto a Chignolo Po7 nel settembre 1897 e del quale Solone Ambrosoli riporta una sommaria notizia sulla RIN dello stesso anno8. I materiali Si esamina brevemente la monetazione dei vari componenti della famiglia Visconti che si sono avvicendati nella Signoria della città di Milano durante il periodo qui considerato (1330-1378). Fino al 1395 lo “Stato” visconteo fu un territorio variegato ed eterogeneo che si coagulò definitivamente solo con la creazione del Ducato. Almeno formalmente, i membri della famiglia che dopo Azzone si succedettero nella Signoria milanese in un certo senso lo fecero ancora come “funzionari” del Co- mune, eletti domini generales da un consiglio generale che - anche se solo teoricamente - avrebbe potuto investire qualcun altro al posto loro9. Per questo, forse, nonostante la loro regolare e ripetuta proclamazione da parte delle docili autorità cittadine a domini generales e malgrado la trasforma- zione delle istituzioni comunali a proprio esclusivo vantaggio, i Visconti cercarono comunque una legittimazione istituzionale del loro potere. Milano faceva infatti sempre formalmente parte dell’Im- pero (e di quel Regnum Italiae di cui ancora Carlo IV nel 1355 si fece incoronare re proprio nella metropoli lombarda, benché in realtà si trattasse di un gesto poco più che formale) e una ratifica della Signoria da parte dell’imperatore o del papa - imperio romano vacante - era probabilmente ritenuta un mezzo molto utile per consolidare il proprio potere, soprattutto agli occhi delle Signorie confinanti. Azzone Visconti fu creato vicario imperiale da Ludovico il Bavaro e, dopo la scomunica di quest’ultimo da parte di Giovanni XXII, vicario papale dallo stesso pontefice. Giovanni e Luchi- no ebbero lo stesso titolo da papa Benedetto XII, mentre i fratelli Matteo II, Bernabò e Galeazzo II furono creati vicari imperiali da Carlo IV di Lussemburgo. Quando il 29 novembre 1378 Carlo IV morì, Gian Galeazzo, nel frattempo succeduto al padre Galeazzo II, si fece confermare il vicariato imperiale da parte del nuovo imperatore Venceslao. L’aver ritenuto la richiesta di rinnovo un atto superfluo, costò a Bernabò la Signoria e... la vita (1385)10. È comunque fuor di dubbio che a Milano e in gran parte dell’Italia settentrionale il fulcro at- torno al quale oramai tutto gravitava erano i Visconti. Azzone Visconti (Signore di Milano, 1330-1339) (cat. nn. 389-430) Le monete di Azzone Visconti della Collezione Reale sono 42. Dei nominali oggi conosciuti il Re non possedeva il fiorino e il denaro terzolo, entrambi ancora oggi esemplari unici11. Ma mentre i grossi, soldi, ottavi di soldo e denari imperiali12 sono attribuibili senza riserve alla zecca milanese, il fiorino e il terzolo a parere di chi scrive sono problematici, nonostante rechino il nome di Milano e,
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