Vincenzo Ruffo, Uno Dei Figli Di Francesco D Uca Di Bagnara, Si Sposò in Messina Con Lucrezia Figli a Di D
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- 21 - GALLERIA RUFFO NEL SECOLO XVII IN MESSINA (CON LE TTERE DI PITTORI ED ALTR I DOCUMENTI INEDITI) L Origine del palazzo Ruffo al Regio Ca m po n ella Marina. ARLO Ruffo e Spinelli duca di Bagnara (I), discendente da Nicolò Antonio figlio cadetto di Guglielmo Ruffo di Calabria conte di Sinopoli, sposò n el 15(,/ 4 (2) in Messina Antonia Spata fora e Alliata , fi glia di F ederico ba rone delle g abell e d el Biscotto, Sale e Canap e. Ivi egli fu, nel 15 96, uno dei cavalieri fonda tori d ell'o rdine militare d ella Stell a . Morì ancor giov ane nel castello di Monteleone in Calabria nel 16 10 (3) , lasciando tutrice d ei figli Francesço, Pietro, B ernardo, Flavio e della figlia Ippolita (4), n on ch è dei postumi nascituri, la du chessa Antonia sua moglie. D al suo testam ento viene a sapersi che Antoni o, ultimo figli o del duca di Bagnara, non era an cora nato alla morte del p adre, e fu appunto il figlio p ostumo preveduto nel testamento, ch e dovè nascere sulla fine d ell'a nno 16 10 (5) nel castello di B agna ra , o forse anche a M essina , ove finì p er ritira rsi la v edova duchessa qualche tempo dopo la m orte del m a rito. Francesco, primog e nito di Carlo, fu duca di B agnara e sig n o re eli SoIan o, Motta S. Giov anni e S . L orenzo; sp osò la sua con sanguinea Ima ra Ruffo eli Calabria, figlia econdogenita di Vincen zo Ruffo e B e naviel es e di Ma ri a Ruffo di Calabria principessa di Scilla e contessa di Sinop oli , continuando il ramo di Bagnara in Calabria ed in N ap oli. Pietro sposò n el 1625 in Messina (6) Agata Balsam o viscontessa di Fran cavilla ; m orì in F rancavilla nel 1668 (7) e fu p adre di Giacomo v isconte di (I) Carl o Ruffo, fi g lio cii Giacomo, baro ne cii Bagnara e cii S oIano, e cI 'Ippolita Spinelli dei marchesi ci i Fuscalcl o, mi litò ne l regno e a ll 'estero per il re Filippo II, e cl e bbe fama cii valoroso conclottiero. Nel 1583 successe al pa ci re nell a baro nia cii Bagnara, che era stata elevata a ducato nel 1582, ma la cui riconferma e investitura cii dltCa ebbe solamente nel 1603 , e fu signore cii SoIano, Motta S. Giovanni e S . Lorenzo. (2) Capitoli matrimoniali ci el 24 novembre 1594 in notar Antonio Morabito cii Messina. (3) T estamento del 17 settembre 1610 in notar Gio. D omenico Venezia e inventario ci el 27 in Monteleone. (4) Morì nubil e nel 1624 senza testamento . (5) Non avevo ancora osservato il testamento del ci uca ci i Bagnara quando scrissi (L ette?'e e quadri di Mattia P l'eti per la galleria R ltifo. Napoli, Tip. Muca, J914) che do n Anto nio era nato nel 1606. La fede cii nascita di do n Antoni o no n si è potuta trovare. (6) Capitoli matrimo niali ci el 27 luglio 1625 in notar Francesco Manna. (7) Fu sepolto nell a cappell a di S. Maria dell e Preci in Francavilla. - 22 _. Francavilla (I), morto senza fi gli nel 1674 (2), e del visconte Carlo, ch e, p er avere seguito il pa rtito francese nella rivoluzion e di Messina contro la Spagna, ebbe confiscati i beni nel 16 78 (3) . B erna rdo fu cavaliere dell'ordine milita re di S. Giovanni di Malta (4), e morÌ giovani ssimo, l'a nno 16 18, nel castello di B agnara (5). Antonia Ruffo e Spatafora duchessa di Bagna ra, la quale, come messine e, preferiva a bita re nella città natìa, fece accasare l'ultimo suo fig·lio Antonio in Messin a, sposandolo nel 1641 (6 ) con la pronipote di lei Alfonsina Gotho figlia del fu Placido (7) di Antonino barone della F loresta (8). E p oichè il palazzo della Marina sulla P o rta La Stella non era p erve nuto ancora ai Ruffo, e il palazzo Spatafora in j"rontespz·zz·o (9) della Cattedrale non era a lei toccato in eredità, ideò di fabbri care, presenta ndosene l'occasione, una sontuosa dimora in Messina al ramo cadetto dei Ruffo di Bagna ra. Il principe Emma nuele Filiberto, gran priore di Castiglia, fratello del duca di Savoia Vittorio Amedeo l, es endo vicerè in Sicilia, n ella sua p ermanenza in Messina, prese a cuore la sistemazione della Ma rina, os ia del Teatro iVfa nltùno; e p er la costruzi one della p alazzata della nuova strada, che fu p er ciò denominata Emmanuela, emi se lette re viceregie, date in Messina, e pre entate nell'ufficio del Senato a 30 giugno 1622 , e diresse un atto al Senato a 3 ottobre 1622 p er l'espropriazi one. Infatti, il Senato ingiunse, con atto del 21 ottobre stesso, il termine di otto giorni per il ri estimo ; e p er agevola re la espropria zione altre lettere viceregie furono emesse p er via del Tribunale del R eal Patri monio a 30 giugno 1623 ( IO ). CosÌ s'iniziò la costruzione della palazzata della strada Emmanuela in :Messina. Nell'anno r 644 la nuova strada era quasi compita, ed il Senato aveva fatto costruire nella contrada del R egio Campo, e dalla p a rte della Marina, ove anticamente erano le pe1Z7tate della città, alcune sta nze p er riporre il frumento che doveva servire per uso e provvista del popolo. l\Ia non aveva spera nza di trovar p ersona alcuna che volesse continuare tale fabb ri ca: nè aveva mezzi di fa rla a proprie spese. Fu allora che la duchessa di B agna ra si offerse di co struire un palaz-zo a li vello di quelli già inalzati, p er continuare decorosamente (I) Giacomo fu per ona coltissima e amico di Alfonso Borelli , di Marcello Malpighi e di tanti altri scienziati ed artisti. Il 19 dicembre 1658 sposò in Messina nella chi esa çli S. Anna la belli ssima Agata Ansalone vedova di Francesco Lanza barone d i Brolo. Di Giacomo Ruffo si trova menzione nell e lettere dei pittori. (2) Codicill o del 2 ottobre 1674 in notar Giuseppe Laviano di Francavill a. (3) La contea di Francavill a fu venduta dal R. Erario a Gio. Stefan o Orieto duca di Sperlinga nel J678. (4) Diploma ciel 18 marzo 1605 in firma del gran maestro Alof de Wignacourt. (5) T estamento del 14 marzo 16r8 in notar Fulcino de Leonardis. (6) Capitoli matrimoni ali ci el 6 luglio 1641 ili notar Antonio de Mari di Messina. (7) Placido Gotho, fig li o primogenito del barone Antonino, sposato nel 16r9 con 1aria li Calzi, era premorto al padre nel 1630. (8) La baronia della Floresta pervenne a Nicolò Gotho nel 1464 da Enrico Previtale suo zio. (9) Così dice il testamento di Salv o Spatafora del 2 agosto 1436 in notar Andrea Azza rell o, e anche quell o d i Federico jmtio1'e del 12 ottobre 1464. Il palazzo era all 'angolo della Via dei P isis. (IO) Queste date sono prese dagli estratti del Libro della strada Emmamtela costiittito nel l 'a?'chivio del Senato, fol. 6-12 che si conservano nell'archivio Ruffo, tratto, dopo qualche mese, abbastanza danneggiato dall e macerie ciel 28 dicembre 1908, e da me riordinato. - 23 - la strada Emmanuela. Le trattative presero consistenza ed a 26 aprile r64.5 si sottoscri sse un atto in notar Antonio de Mare (l ) tra la duchessa ed il Senato composto da D. Antonino Stagno, D. Filippo Cicala, D. Antonino De Gre gorio, Pietro Pellegrino, D. Giuseppe R omeo e Vincenzo Lacanà. Il Senato si obbligava di cedere le sei finestre e la porta site nella Marina in contrada d el Regio Campo a cominciare dal palazzo Marino, e le altre due finestre con tigue alla Porta del R egio Campo, dalla parte verso il Palazzo Reale, confi nante con la casa del dottor Gaspare Galletti. Doveva il Senato cedere anche due terze parti dello spandente dell'acqua della fontana situata v icino al muro del g'iardino del Palazzo a rcivescovile; e procedere all'espropri a de' magazzini e ca5e per dieci canne, dalla parte di dentro, dall'angolo della Porta, dovendo però la duchessa pagare il prezzo dei locali espropriati. La duchessa di Bagnara si obbligava, da canto suo, a fare voltare un damuso sotto le due finestre, dentro il quale il Senato avrebbe potuto fare due stanze, una per la Creden zeria del Regio Campo delle vettovaglie e l'altra per l'ufficio del Portulano; e prendeva impeg'no di spendere quaranta mila scudi per la costruzione del nuovo palazzo. La fabbri ca del nuovo palazzo Ruffo fu ben presto eseguita, fornendone i mezzi don Flavio Ruffo abate di S. Bartolomeo e di Sinopoli, figlio della duchessa di Bagnara, il quale, benchè vivesse in Roma ed in Napoli, non trascurava g'li affari di Sicilia, ove, oltre gl'interessi di Messina, aveva la gabella delle licenze d'armi della città di Augusta e delle terre di Monforte, S. Pietro e Scaletta. E nel palazzo andarono subito ad abitare, con la duchessa il figlio don Antonio e la m ogli e di lui Alfonsina nell'anno 1646. II. Fondazione della Galleria - Scalone e affreschi del palazzo - Arazzi. Antonio Ruffo, appena sposato, i in Messilla con D.' A lfonsina Gotho, fu amm esso al p a triziato di quella il/lastra Nobile (2 ): tanto ch e fu eletto nel r 64.5 per uno dei senatori nobili.