Gli Archivi Dell'umbria

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Gli Archivi Dell'umbria MINISTERODELL'INTER NO PUBBLICAZIONI DEGLI AR CHIVI DI. STATO XXX SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL LAZIO. VUMBRIA E LE MARCHE GLI ARCHIVI DELL'UMBRIA ROM A 1957 PRESENTAZIO NE ISTITUTO GRAFICO TlBF.RINO - ROMA Si direbbe che in questa antica terra non venga fatto di movere passo innanzi senza rivolgere uno sguardo all'in­ dietro, non ci sia dato di mandare una evocazione all' avve­ nire senza confortarla d'un richiamo al passato (G. Carducci, Pref. alla nuova ed. dei RertJlII italicarulII Scriptores, To. I, p. I, pp. LXX). Da quel venerdì, 22 dicembre del 1939, che vide l'emanazione della legge sul nuovo ordinamento degli archivi in Italia, è trascorso ormai quasi un ventennio; ma tutti sappiamo, qualora si volesse cominciare a parlar di bilancio, sia pure ristretto alla sola regione umbra, che di que­ sto periodo un decennio almeno è stato occupato da guerra e dopoguerra. Tuttavia, presentando questo volume, che rappresenta pur sempre un con­ suntivo, se un punto di partenza si deve prendere, questo va posto pro­ prio negli anni della guerra, perché fu già perdurando questa che quella legge cominciò a far sentire i suoi benefici effetti, rendendo possibile l'isti­ tuzione in Perugia di un Archivio di Stato, marzo 1941. Non fu questo per l'Umbria avvenimento di poca importanza; nel gran coro delle necessità che reclamavano allora l'attenzione dello Stato, l'istituzione di un nuovo Archivio apparve come singolare stranezza; per questo fu un atto di coraggio e nello stesso tempo di preveggente sapienza. Il nuovo Archivio, infatti, e per la forza che promana dalle istitu­ zioni come tali e per merito, occorre doverosamente riconoscerlo, del suo Direttore, il Prof. Giovanni Cecchini, assunse subito il ruolo di centro propulsore, meglio ancora quello di archivio guida. In Umbria, a differenza di altre regioni italiane, non vi era stato fino allora nulla di simile. Il Governo Pontificio, si sa, non aveva accolto nessuna di quelle for­ me di organizzazione archivistica, che dagli inizi del secolo XIX erano 9 andate sorgendo nei vari Stati italiani e che proprio in quelli confinanti ricchezza dei fondi esistenti, considerarsi più di ogni altra preparata al­ di Toscana e Napoli offrivano nobilissimi esempi. l'avvenimento, aveva fatto qualcosa di più: aveva cioè dato autonomia Né lo Stato Italiano aveva voluto innovare nulla nell'Umbria, limi­ alle Soprintendenze archivistiche, ne aveva precisato i compiti, creato, .tandosi a comprendere la regione nell'area di competenza di quella So­ in una parola, le premesse per un loro efficace intervento. printendenza degli Archivi Romani cui affidava anche il Lazio e le Mar­ La politica, poi, archivistica, perseguita con sempre maggiore deci­ che; ma la voce di questa giungeva assai spesso nell'Umbria affievolita, sione dal Ministero dell'Interno indirizzando, stimolando e sorreggendo più che dalla lunga strada, dalla incertezza legislativa circa i suoi effet­ l'opera delle Soprintendenze, rendeva possibile la realizzazione, in tem­ tivi poteri, dalla mancanza d'ogni possibilità di una sua efficiente pre­ po che può dirsi breve, di un vasto piano di lavoro nell'Umbria. Di que­ senza e, soprattutto, dal non avere una organizzazione provinciale sulla sto lavoro viene dato conto in questo volumetto dal titolo « Gli Archivi quale far leva. dell'Umbria ». Non mancarono tuttavia negli 80 anni, che vanno tra il 1860 ed Il piano, partito dal presupposto di realizzare nella regione tutti il dicembre 1939, preoccupazioni, interessamenti e stimoli per la ricerca, quegli istituti che la nuova legge ha reso possibili, ha portato al poten­ raccolta e conservazione degli archivi superstiti; gli sforzi compiuti da ziamento dell' Archivio per primo istituito, quello di Perugia, quindi alla tanti volenterosi (l'Umbria ha avuto in passato la singolare fortuna che realizzazione di altro Archivio di Stato in Terni; cosI le due provincie quasi ogni piccolo centro poteva vantare studiosi veramente illustri e dell' Umbria hanno entrambe un Archivio di Stato. Contemporaneamente amanti delle memorie locali), se finirono per disperdersi in mille diverse si è proceduto alla istituzione di Sottosezioni di Archivio di Stato in iniziative, ebbero però il merito di raccogliere un gran numero di dati Spoleto, Orvieto, Foligno, Gubbio, già funzionanti, e a quelle di immi­ e notizie, fissando assai spesso lo stato e la consistenza di antichi archivi, nente costituzione di Norcia, Città di Castello, Todi, Assisi, Narni. di indirizzare su gli stessi 1'attenzione e le ricerche di storici nazionali Le linee direttive del piano sono esposte a suo luogo; qui basti ricor­ e stranieri, e soprattutto di concorrere a mantenere vivo il rispetto per le dare che è previsto fra l'altro il concentramento di archivi dei minori centri antiche carte e a far sentire questo con l'orgoglio di chi ha la coscienza di nelle Sottosezioni aventi sede nelle città attorno alle quali storicamente possedere in tal campo uno dei più ricchi patrimoni d'Italia, in nulla in­ hanno gravitato quelle minori comunità, sempreché, si inténde, non sia a feriore a quello celeberrimo delle sue raccolte artistiche. queste possibile custodire bene presso di sé il proprio archivio. La realtà, come è ormai un po' ovunque possibile constatare, si è incaricata di ampliare i limiti e le funzioni previste dalla legge per questi *** istituti, per cui è augurabile, in sede legislativa, una riforma degli stessi, che tenga conto della spinta evolutiva in atto, del favore con. il quale sono In altra parte del volume il lettore potrà anche avere notizia degli stati accolti, pur rappresentando una novità nei nostri ordinamenti archi­ sforzifatti in passato perché si avesse in Umbria un Archivio di Stato; vistici, e, infime, della reale utilità che rappresentano, anche ai fini della qui importa notare come il problema di una organizzazione archivistica buona conservazione di materiale archivistico di pertinenza dello Stato. da istituirsi fosse vivo e sentito, tanto più che se per gli archivi dei Co­ muni la ricordata coscienza civica aveva poi potuto, sia pure non in tutti i luoghi né sempre efficacemente, contribuire alla buona conservazione *** degli atti, rimanevano pressoché incustoditi i depositi documentari delle antiche magistrature pontificie, e quelli di altri enti e istituti che per vari Dalla attività archivistica cosI svolta nell' Umbria è nato questo vo­ titoli erano da considerarsi statali. lume: opera di collaborazione ha come qualsiasi altra del genere pregi Ma la legge archivistica del 1939, oltreché permettere l'istituzione e difetti; si è cercato però di eliminare per quanto è stato possibile que­ di un Archivio di Stato nella città che poteva, spiritualmente e per la sti ultimi, dando alle singole parti una certa unità di articolazione; dove 10 11 non è stato possibile o dove maggiori difetti siano sfuggiti, l'attento let­ la storia delI'Umbria possono trovare completamento e integrazione, spe­ tore può essere certo che anche in questo caso, con manzoniano ricordo, cie a partire dal secolo xv, nelle grandi serie di atti delle magistrature può ben dirsi che non si è fatto apposta. centrali pontificie conservate appunto nelI'Archivio di Stato di Roma. Specchio della situazione di fatto: altra ampiezza ha, ad esempio, la voce che si rfferisce all' Archivio di Stato di Perugia, nei confronti di quella che si riferisce a Terni, Archivio, questo, istituito solo di recente; *** e poi diversa storia delle città, diversa ricchezza di fondi, centro meno lavorato dell' altro (se vogliamo) dal punto di vista delle ricerche documen­ Nel quadro di quella già ricordata politica archivistica del Ministero tarie: in futuro certo sarà possibile dire di più. dell' Interno - Ufficio Centrale Archivi di Stato -, va compresa anche CosI può dirsi di altri centri, archivi dei quali sono circondati gli la possibilità, che viene ora offerta agli Archivi italiani, di �ubblicare da una fama che trova qui assai spesso conferma, qualche volta una pre­ . fonti ed inventari j questo volume deve appunto a quella polttlca se ha cisazione anche maggiore. potuto vedere la luce, e lo scrivente ricorda tutto ciò con gr�titudin�. Gli indici dei fondi conservati nelle Sottosezioni istituite e istituende Ricorda anche quanti hanno collaborato allo stesso, ed In partIcolare rivelano in ogni caso l'importanza della documentazione accertata e raccolta. il Dott. Elio Lodolini, funzionario della Soprintendenza, ed il Direttore La compilazione delle voci relative è stata affidata o a studiosi del dell'Archivio di Perugia, del quale sono note le benemerenze verso gli posto o ai dirigenti delle Sottosezioni stesse; quando ciò non è stato archivi ed in ogni altra manifestazione della vita culturale umbra. possibile, la Soprintendenza ha inviato sul posto a tal fine 1m proprio Spera infine la Soprintendenza di aver raggiunto con questo volume funzionario, il Dott. Elio Lodolini. lo scopo che si era prefisso, e cioè di offrire agli studiosi uno strumento Dai dati raccolti in sede di ispezioni sono state tratte le notizie che di lavoro, ben sapendo che uno strumento di lavoro quale che ne sia la vengono presentate nelle voci relative ai singoli Comuni. forza è pur sempre un amico e che nessuno si è mai doluto di avere un Quando non è stato possibile controllare o far controllare diretta­ amico di più. mente le notizie in possesso, si è preferito onestamente annotare che un dato archivio comunale non era stato ancora ispezionato; ma questo si è LEOPOLDO SANDRI verificato in soli sei casi e relativi a piccolissimi
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