Apt-Ville-Ita
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A ZIENDA DI P ROMOZIONE T URISTICA DI R OMA VILLE DI ROMA ANTICA AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DI ROMA Via Parigi, 11 - 00185 Roma COMMISSARIO STRAORDINARIO: Walter Veltroni DIRETTORE: Guido Improta Realizzazione a cura dell’Ufficio Editoria dell’APT di Roma TESTI: Romolo Augusto Staccioli FOTO: Archivio APT di Roma Archivio Vasari PROGETTO GRAFICO: Valeria Lemmi STAMPA: Stilgrafica srl A ZIENDA DI P ROMOZIONE T URISTICA DI R OMA VILLE DI ROMA ANTICA INDICE INTRODUZIONE ......................................................................................... pag. 3 LE VILLE DEL SUBURBIO................................................................... pag. 5 La Villa di Livia La Villa delle Vignacce La Villa dei Quintili La Villa dei Sette Bassi La Villa dei Gordiani La Villa di Massenzio La Villa dei Flavi cristiani UNA VILLA SPECIALE: LA DOMUS AUREA DI NERONE .................................................. pag. 17 LE VILLE DELLA “PERIFERIA URBANA”......................... pag. 19 La Villa della Farnesina La Villa dei Lamia La Villa di Sallustio La Villa di Mecenate La Villa di Agrippina La Villa di Domizia Lucilla La Villa di Gallieno La Villa del Sessorio Le Ville del Pincio GLOSSARIO ....................................................................................................... pag. 33 INFORMAZIONI ............................................................................................ pag. 34 n tempo, nell’antica Roma, trarsi alla vita convulsa e agli affanni INTRODUZIONE c’era l’hortus, il piccolo giardi- della città; per dormire sonni tranquil- Uno domestico, costretto entro li lontano dai rumori notturni; per tra- uno spazio angusto, chiuso sul retro scorrere il tempo libero alternando il della casa. Poi furono gli horti che, con riposo e lo svago all’attività intellet- la denominazione al plurale, indicaro- tuale; per ricevere gli amici e coltivare no un “giardino” enormemente dilata- le relazioni sociali d’alto livello; per to, all’interno del quale la casa era solo trattare in maniera distesa e tranquilla una parte di un complesso organico e gli affari e le cose della politica. articolato di elementi diversi: quella che noi chiamiamo “villa”. INTRODUZIONE Formalmente si trattava di residenze suburbane, perché situate I luoghi preferiti furono ovviamente fuori delle vecchie mura della città. Di quelli più adatti, per requisiti diversi: fatto, anche per l’uso che se ne faceva, la vicinanza alla città “murata”, la erano ville “urbane”, o meglio, della disponibilità di ampi spazi, l’amenità e “periferia urbana” (salvo poi a diven- la posizione panoramica, la presenza tare urbane nel vero senso della paro- di acque, possibilmente sorgive, ecc. Si la, quando l’imperatore Aureliano le cominciò con le alture e le pendici dei incluse entro la cerchia delle nuove colli, come quelle del Quirinale rivolte mura da lui fatte costruire, sul finire verso il Campo Marzio, e con lo stesso del III secolo della nostra era). E’ appe- Campo Marzio, la riva destra del na il caso di aggiungere che erano resi- Tevere e le alture gianicolensi. Poi ci fu Le principali Ville denze di lusso in cui rifugiarsi per sot- anche il Pincio che, per l’estensione e la della “periferia urbana” VILLE DI ROMA ANTICA 3 INTRODUZIONE qualità delle realizzazioni, finì con l’es- prietà unificata”. Col tempo, infatti, e sere chiamato collis hort(ul)orum, il per motivi diversi (dal lascito testa- “colle delle ville”. Quindi si passò alle mentario all’acquisizione per via di zone più esterne e “periferiche” di colli matrimonio o per confisca), le ville come il Celio e l’Esquilino, pure in andarono tutte a finire al demanio parte abitati e compresi entro la cerchia imperiale. delle mura più antiche. Quanto alla Naturalmente, la progressiva “satura- tipologia e alle caratteristiche degli zione” degli spazi costrinse le nuove impianti, grande spazio fu dato alle realizzazioni quasi sempre al di là della zone aperte, sapientemente sistemate cerchia degli Horti “periferici”, nel con viali, aiole, pergolati, fontane, suburbio più lontano, lungo le direttri- ruscelli e giochi d’acqua, arricchite con ci delle grandi strade. Mentre all’inizia- esedre e “padiglioni”, ornate di statue tiva privata s’aggiunse quella di diver- e gruppi scultorei. Le parti costruite si imperatori o di membri delle loro potevano essere: a blocco compatto, a famiglie, dai Giulio-Claudi ai Severi, corpo centrale tra due “ali”, a cortile dai Gordiani a Massenzio e fino a chiuso o aperto, a padiglioni distinti. Costantino. Si trattò allora di vere e Al settore più propriamente residen- proprie Ville suburbane, caratterizzate ziale, potevano essere aggiunte fabbri- dall’enfatizzazione di tutti gli elementi che accessorie per quartieri termali, costitutivi, a cominciare dalle superfici biblioteche, cavee teatrali, punti pano- occupate, e con l’aggiunta di elementi ramici. Tutto predisposto e coordinato nuovi o presenti in passato a uno sta- nel quadro di un sistema organico e dio ancora embrionale. Tali, in partico- razionale, che non perdeva mai di vista lare, il circo e l’ippodromo, lo spazio il collegamento col mondo esterno attrezzato per l’equitazione e il maneg- (attuato con elementi di raccordo e di gio, ma non di rado anche la monu- passaggio, quali portici e criptoportici, mentale tomba di famiglia. Tra le esedre, loggiati e terrazze-belvedere) in novità edilizie, fu soprattutto rilevante un autentico connubio tra la natura e quella della “rotonda”: l’edificio a l’opera dell’uomo. Ne risultava un corpo cilindrico con le pareti articolate “paesaggio” nuovo, isolato e tenuto da nicchie e da absidi, la copertura a separato, con apposite recinzioni, dal cupola, e spesso un avancorpo in mondo circostante. forma di pronao, variamente destinato Nate per iniziativa privata, ad opera di ad ambiente termale, di convegno, di esponenti delle grandi famiglie senato- soggiorno, e anche a mausoleo. rie arricchitesi coi bottini accumulati Le ultime realizzazioni si ebbero nei nelle guerre di conquista e con lo sfrut- primi decenni del secolo IV, e furono tamento dei territori assoggettati, si contemporanee ai primi casi di abban- cominciò nella prima metà del II secolo dono o di incipiente degrado (anche se a.C. Poi le ville si moltiplicarono nel interventi di restauro sono spesso periodo tra il declino della repubblica e documentati fino al VI secolo inoltra- l’inizio dell’impero, dando luogo a un to). Poi vennero i gravi colpi inferti dai fenomeno che si prolungò per tutta saccheggi e dalle distruzioni delle l’età imperiale, e fu tra i più rilevanti incursioni barbariche (a cominciare da nella storia non solo urbanistica del- quella di Alarico del 410) che nelle l’antica Roma. Alla fine, un’unica, ville, con le loro favolose ricchezze, gli vasta e splendida cintura di “verde arredi e le suppellettili sontuose e le attrezzato” era estesa tutt’intorno all’a- splendide decorazioni, ebbero, ovvia- VILLE bitato, con la prerogativa della “pro- mente, le mete “privilegiate”. DI ROMA ANTICA 4 ra le antiche ville romane la ta cadere da un’aquila in grembo LE VILLE sorte migliore è stata riservata a all’imperatrice, con nel becco un ramo DEL SUBURBIO F quelle del suburbio, le quali, d’alloro che, piantato, avrebbe dato proprio per la loro ubicazione, andaro- origine a un intero boschetto. Passata, no a far parte di quella Campagna dopo la morte di Livia, al demanio romana che ne assicurò una certa sopravvivenza (e che sol- LE VILLE DEL SUBURBIO tanto ai nostri giorni è stata lambita e poi parzialmente fagocitata imperiale, la villa dovette restare in uso dalla mostruosa espansione della fino ad epoca tarda, come indicano i città). Così, specialmente nel quadran- bolli laterizi che testimoniano di Villa di Livia: Particolare di affresco te sudorientale della città, percorsa restauri in età severiana e ancora sotto (Museo Nazionale Romano - oltreché dall’Appia, dalle antiche vie il regno di Teoderico. Palazzo Massimo alle Terme) Prenestina, Labicana, Tuscolana e Latina, gruppi di ruderi pertinenti a grandi ville emergono anche per molti metri d’altezza, non di rado in prossi- mità delle lunghe arcuazioni degli acquedotti, tra il verde dei campi ondulati rimasti pressoché indenni da devastanti intrusioni. Quelle ville, come denuncia la loro stessa distanza dall’abitato antico, sono tutte dell’età imperiale e quando non finirono col “ricongiungersi” alle ville della “peri- feria urbana”, andarono a costituire una seconda e più profonda cerchia di “verde attrezzato” attorno alla città. Le più importanti e meglio conservate, e anche meglio conosciute, grazie a ricer- che, scavi e sistemazioni recenti, sono quelle che di seguito vengono riporta- te, nell’ordine cronologico della fase principale e con la denominazione con la quale sono oggi comunemente indi- cate. La Villa di Livia Era di proprietà della moglie di Augusto, Livia Drusilla, e si trovava all’altezza del IX miglio della via Flaminia (presso l’odierna Prima Porta), su un’altura dominante la valle Un poderoso muraglione munito di del Tevere. Veniva comunemente detta vistosi contrafforti (ancora parzialmen- ad gallinas albas (“le galline bianche”), te riconoscibile, anche a distanza) cor- per via del prodigio che vi si sarebbe reva sul lato meridionale dell’altura verificato di una gallina candida lascia- prospiciente il fiume, facendo da soste- VILLE DI ROMA ANTICA 5 gno al terrazzamen- gidarium) e una serie di altri ambienti to sul quale la villa tra i quali si riconosce il caldarium, sorgeva, accessibile anch’esso provvisto di due vasche. A mediante un diverti- oriente delle terme, e con esse in colle- colo della Flaminia. I gamento attraverso un lungo corri- Villa di Livia: l’Augusto di Prima Porta resti degli edifici doio, si trovava un primo nucleo del (Musei Vaticani) sono purtroppo quartiere residenziale, con l’ingresso assai malridotti e principale alla villa e una serie di hanno cominciato ambienti (tra i quali un grande tricli- a essere sistema- nio) disposti attorno a un atrio con ticamente indaga- quattro pilastri, da una parte; dall’al- ti e scavati nel tra, attorno a un’area scoperta portica- 1863/64, quando ta, forse un peristilio, con ambulacri e fu ritrovata la cele- ambienti importanti su di un lato.