AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME TEVERE Ipotesi Di Regolazione Dei

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AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME TEVERE Ipotesi Di Regolazione Dei AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME TEVERE Ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere (Direttiva Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004) Parte III – Sistemi idraulici di riferimento (Sistema Nera - Velino) Luglio 2005 Autorità di Bacino del Fiume Tevere Ufficio Piani e Programmi Ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere PARTE III Sistema Nera Velino Attività connesse al governo delle piene. Regolazione dei deflussi nel bacino del Tevere: Sistema Nera-Velino PARTE III – SISTEMA NERA VELINO INDICE 1. Invasi del Salto e del Turano - Descrizione ……… pag.1 1.1 La diga sul fiume Salto ……… pag.1 1.2 La diga sul fiume Turano ……… pag.4 2. Punti singolari ……… pag.7 3. Aree critiche e punti di controllo ……… pag.10 4. Caratteristiche dei bacini sottesi dagli invasi e valori di piena nei tratti di valle ……… pag.11 5. Simulazioni di riferimento ……… pag.18 5.1 Scenari di regolazione riferiti ad un evento di tipo I) – Piena reale ……… pag.18 5.2 Scenari di regolazione riferiti ad un evento di tipo II) – Pioggia amplificata ……… pag.23 6. La riduzione delle portate a valle degli invasi ……… pag.27 6.1 Invaso del Salto ……… pag.27 6.2 Invaso del Turano ……… pag.30 7. La salvaguardia della zona abitate ……… pag.33 7.1 La salvaguardia della zona a monte della città di Rieti ……… pag.33 7.1-a Obiettivo funzionale ……… pag.33 7.1-b Valori di riferimento ……… pag.33 7.1- c Determinazione del volume necessario ……… pag.34 7.2 La salvaguardia della zona a valle della città di Rieti ……… pag.35 7.2-a Obiettivo funzionale ……… pag.35 7.2-b Valori di riferimento ……… pag.35 7.2-c Determinazione del volume necessario ……… pag.36 7.3 La salvaguardia della zona a valle della città di Terni ……… pag.37 8. Ipotesi di gestione degli invasi ……… pag.38 8.1 Ipotesi di gestione per l’ invaso del Salto ……… pag.38 8.2 Ipotesi di gestione per l’ invaso del Turano ……… pag.39 Attività connesse al governo delle piene. Regolazione dei deflussi nel bacino del Tevere: Sistema Nera-Velino SISTEMA NERA - VELINO 1. Invasi del Salto e del Turano - Descrizione Gli invasi del Salto e del Turano sono i più importanti serbatoi di accumulo dello schema idroelettrico nella valle del fiume Velino, che si riunisce al sistema del Nera con il lago di Piediluco a monte della centrale di Galleto. Le due dighe sbarrano i fiumi omonimi e sono tra loro collegate da una galleria di valico che rende in sostanza unico il serbatoio di accumulo. Le acque prelevate dalla diga del Salto vengono utilizzate con un primo salto nella centrale di Cotilia e successivamente riprese dagli impianti di valle; realizzano un impatto significativo sul reticolo in termini di diversione delle portate e di alterazione del regime dei flussi, visto l’uso prevalente dei due invasi destinato alla copertura delle punte del carico elettrico. 1.1 La diga sul fiume Salto La diga è stata costruita negli anni 1937-1940 ed è ubicata in provincia di Rieti, nella valle del fiume Salto, in località Balze di Santa Lucia. La diga è in calcestruzzo del tipo a gravità massiccia, con profilo triangolare ed andamento planimetrico arcuato (arco di cerchio con raggio di 150 metri), tracimabile. Essa raccoglie le acque di un bacino imbrifero avente una superficie di 784 km2 e crea un invaso della capacità massima di 278 milioni di metri cubi. La quota del piano di coronamento è posta a 543,00 m.s.l.m., l'altezza dal punto più depresso delle fondazioni è di 108 metri. Il sistema drenante è costituito da tubi di cemento del diametro di 20 centimetri, posti verticalmente con interasse di 3 metri; questi tubi sono collegati a cinque cunicoli orizzontali di ispezione e raccolta, disposti rispettivamente a quota 525,25 m.s.l.m., 508,15 m.s.l.m., 490,97 m.s.l.m., 473,80 m.s.l.m. e 456,16 m.s.l.m.. I giunti di contrazione permanenti, disposti alla distanza di 15 metri, sono estesi per l'intera altezza della diga. Essi sono provvisti: - a monte di un tampone di stoppa catramata e di un lamierino di rame dello spessore di 4 mm; - a valle del dispositivo di tenuta è stato realizzato un pozzo circolare del diametro di 1 m, per l'ispezione del giunto. Ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere Parte III - Sistema Nera Velino 1 I dati generali dello sbarramento sono riportati in tabella: Diga del Salto Quota di massimo invaso dal 1 aprile al 31 ottobre : 540,00 m.s.l.m. Quota di massimo invaso dal 1 novembre al 31 marzo : 536,70 m.s.l.m. Capacità di invaso complessiva: 278 Mm3 Capacità di invaso utile: 269,50 Mm3 Capacità di invaso destinata alla regolazione delle piene : 30 Mm3 Bacino imbrifero sotteso : 784 km2 Altezza dal punto più depresso : 108,00 m Altezza dal piano di imposta delle fondazioni : 104,00 m Altezza dal piano dell'alveo a valle : 90,00 m Franco di rispetto : 1,25 m Sviluppo del coronamento : 184,64 m Raggio di curvatura planimetrica , 150,00 m Inclinazione del paramento di monte : 0,18 Inclinazione del paramento di valle : 0,72 Volume del corpo diga: 358.000 m3 Scarico di superficie È costituito da 13 luci a libera tracimazione, ciascuna dell'ampiezza di 10 metri, ricavate sul ciglio della diga a quota 540,50 m.s.l.m.; il carico massimo previsto sulla soglia è pari a 1,25 metri. La tabella di deflusso delle luci è stata calcolata in base alla formula. Q = μ * b * h * (2 * g * h) ^0,5 dove : Q = portata [m3/s]; μ = coefficiente di efflusso (variabile secondo una certa relazione); b = larghezza della luce [metri]; h = carico o lama d'acqua misurato prima della chiamata allo sbocco [metri]; Scarico di mezzo fondo Lo scarico di mezzo fondo si dirama dalla galleria di derivazione per la Centrale di Cotilia, circa 130 metri a valle della diga, immediatamente a monte della paratoia piana della suddetta galleria; la luce di presa è posta a quota 473,47 m.s.l.m.. Lo scarico è costituito da una galleria circolare del diametro di 3 metri, intercettata da una paratoia piana delle dimensioni di 1,20 x 1,90 metri, manovrabile mediante un circuito oleodinamico, pressurizzato tramite due pompe elettriche, una di riserva dell'altra, che sono alimentate da una linea di 10 kV proveniente dalla Centrale di Cotilia o, in caso di emergenza, da un gruppo elettrogeno; è possibile inoltre pressurizzare il circuito oleodinamico tramite una pompa a mano. Ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere Parte III - Sistema Nera Velino 2 La tabella di deflusso dello scarico di mezzo fondo è stata calcolata in base alla formula. Q = μ * b * h * (2 * g * H) ^0,5 dove : Q = portata [m3/s]; μ = coefficiente di efflusso (variabile secondo una certa relazione); b = larghezza della paratoia [metri]; h = apertura della paratoia [metri]; H = distanza tra il pelo libero dell'acqua ed il baricentro dell'apertura della paratoia. Scarico di fondo Lo scarico di fondo è situato in sponda sinistra, a quota 461,46 m.s.l.m., e consiste in una galleria lunga circa 300 metri, che, dopo un breve tratto inclinato del diametro di 2 metri, assume il diametro di 3 metri nel tratto a monte della paratoia di regolazione, e di 3,50 metri nel tratto a valle. La galleria è protetta a monte da una griglia, ed è intercettabile mediante una paratoia piana delle dimensioni di 2,00 x 2,00 metri, scorrevole su un piano inclinato. Nella galleria è inserita, a circa 130 metri dall'imbocco, una paratoia piana delle dimensioni di 0,90 x 1,60 metri. Il sistema di manovra dello scarico di fondo è uguale a quello dello scarico di mezzo fondo, ed entrambi possono essere azionati sia sul posto nelle rispettive camere di manovra, che dalla guardiola situata sul piano stradale, dove è installato un quadro di manovra. La tabella di deflusso dello scarico di mezzo fondo è stata calcolata in base alla formula. Q = μ * b * h * (2 * g * H) ^0,5 dove : Q = portata [m3/s]; μ = coefficiente di efflusso (variabile secondo una certa relazione); b = larghezza della paratoia [metri]; h = apertura della paratoia [metri]; H = distanza tra il pelo libero dell'acqua ed il baricentro dell'apertura della paratoia. Portate delle opere di scarico Scarichi di superficie 400 m3/s Scarichi di mezzo fondo 60 m3/s Scarichi di fondo 45 m3/s TOTALE 505 m3/s per km2 si bacino imbrifero 0,64 m3/s/km2 Ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere Parte III - Sistema Nera Velino 3 1.2 La diga sul fiume Turano La diga è stata costruita negli anni 1936 – 1938 ed è ubicata circa 20 chilometri a monte della città di Rieti. La diga è in calcestruzzo del tipo a gravità massiccia, con profilo triangolare ed andamento planimetrico arcuato (arco di cerchio avente raggio di 253 metri), tracimabile nella parte mediana; raccoglie le acque di un bacino imbrifero di superficie pari a 496 km2 e crea un invaso della capacità massima pari a 163 Mm3. La quota del piano di coronamento è posta a 542,00 m.s.l.m., l'altezza dal punto più depresso delle fondazioni è di 80 metri.
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