LA ,INSERITA IN UN GRANDE PARCO NATURALE, SI TROVA IN , QUASI ALLA FINE DELLA LUNGA VALLE SCAVATA DAL FIUME .

A CURA DELLA CLASSE 3^E – SCUOLA G.P. LIGARI – A.S. 2017/2018 • Il fiume percorre gran parte dell'altopiano che circonda ma più a valle si trova intralciato dalla presenza di massicci calcarei e dall'assenza di un adeguato letto dove scorrere; questa particolare configurazione geologica ha portato alla formazione di una palude stagnante. Nel 271 a.C., il console romano Manio Curio Dentato ordina la costruzione di un canale (la Cava Curiana) per far defluire le acque stagnanti in direzione del salto naturale di Marmore: da lì, l'acqua precipitava direttamente nel fiume Nera. • Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente ebbe fine la manutenzione del canale, il che portò a una diminuzione del deflusso delle acque e ad un progressivo impaludamento della Piana Reatina. Dopo varie peripezie, nel 1422 un nuovo canale venne costruito per ripristinare l'originaria portata del fiume. Nel 1945 si pensò allora di ampliare la Cava Curiana e di costruire un ponte regolatore, una sorta di valvola che avrebbe permesso di regolare il deflusso delle acque. Nei due secoli seguenti l'opera creò dei problemi e provò l'allagamento delle campagne circostanti. Così l'architetto Andrea Vici operò direttamente sui balzi della cascata, dandole l'aspetto attuale e risolvendo finalmente la maggior parte dei problemi. • Nel XIX secolo le acque della cascata cominciarono a essere utilizzate per la loro forza motrice. La cascata cominciò così a essere sfruttata intensamente per la produzione di energia idroelettrica. Fra il 1901 e il 1960 tale località era raggiungibile mediante la tranvia -, un'infrastruttura nata per agevolare il trasporto delle merci e delle persone lungo la valle della Nera che risultò determinante ai tempi dell'industrializzazione della stessa.

LO SAPEVI CHE…

• Sulle origini della cascata c'è una leggenda. Una creatura fatata, una ninfa di nome Nera, si innamorò del giovane pastore Velino. Per i due era difficile frequentarsi perché appartenevano a due mondi troppo diversi. Giunone, infuriata, trasformò la ninfa Nera in un fiume perché aveva trasgredito le regole che non consentivano l'amore con gli esseri umani. Velino si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore credendo che Nera stesse annegando in quelle acque che prima non c'erano. Giove, per evitargli morte certa, durante il volo lo trasformò in acqua, così da salvarsi e ricongiungersi con Nera per l'eternità.

La cascata delle Marmore è una delle più belle, famose e, grazie ai suoi 165 metri, anche una delle più alte in Italia. La sua bellezza ha affascinato nel corso dei secoli poeti e scrittori, e continua ad affascinare ogni anno migliaia di turisti che decidono di visitarla. La Cascata delle Marmore si trova nella Valnerina (la valle scavata dal fiume nera), nel comune di Terni in prossimità della frazione di Marmore, a poco più di 5 Km di distanza dal centro della seconda città umbra. La Cascata delle Marmore è inserita in un grande parco naturale che è un complesso turistico-escursionistico che si trova tutto attorno alla Cascata. Il parco è pieno di sentieri e percorsi che si snodano all'interno dell’ambiente. Il Parco custodisce al suo interno numerose testimonianze storiche, resti di archeologia industriale e opere idrauliche.

FLORA E FAUNA… La flora e la fauna del parco sono tipiche della macchia mediterranea. La vegetazione è rigogliosa e caratterizzata da lecci, carpini neri e ornielli, mentre felci e muschi preferiscono le rocce travertinose vicino al fiume. Le specie zoologiche sono: insetti, anfibi, pesci, rettili, piccoli mammiferi e sono presenti anche specie di uccelli rari o addirittura unici in Italia. in realtà i salti sono 3, il maggiore è di 120 metri; un'altra particolarità è che non si tratta di una cascata naturale. Numerose sono le grotte, alcune di esse sono visitabili e rappresentano un aspetto ancora poco conosciuto della cascata delle Marmore, sia dal punto di vista turistico sia speleologico.