Osservatorio Strategico
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Sommario Osservatorio EDITORIALE Strategico MONITORAGGIO STRATEGICO Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico ANNO IX NUMERO 1 GENNAIO 2007 Riallineamento militare nei Territori Palestinesi 7 L’Osservatorio Strategico è una pubblicazione Olga Mattera del Centro Militare di Studi Strategici, realizzata sotto la direzione editoriale Regione Adriatico – Danubiana – Balcanica dell’Amm. Div. Luciano Callini. Elezioni in Serbia, un voto tra Europa e Kosovo Paolo Quercia 13 Le informazioni utilizzate per l’elaborazione delle analisi provengono tutte da fonti aperte Comunità Stati Indipendenti – Europa Orientale (pubblicazioni a stampa e siti web) e le fonti, L’insostenibile “geopolitica delle pipelines” Andrea Grazioso 17 non citate espressamente nei testi, possono essere fornite su richiesta. Relazioni Transatlantiche Guadagnando tempo in Iraq Quanto contenuto nelle analisi riflette, Lucio Martino 21 pertanto, esclusivamente il pensiero degli autori, e non quello del Ministero della Difesa Teatro Afghano né delle Istituzioni militari e/o civili alle quali gli Per la NATO, un anno difficile in Afghanistan autori stessi appartengono. Fausto Biloslavo 25 L’Osservatorio Strategico è disponibile anche Africa Sub-Sahariana in formato elettronico (file PDF) nelle pagine L’Africa dei conflitti e del pericoloso vuoto di potere CeMiSS del Centro Alti Studi per la Difesa: Maria Egizia Gattamorta 31 www.casd.difesa.it Iniziative Europee di Difesa Le prospettive del semestre tedesco Giovanni Gasparini 39 Cina e India Pechino: tra apocalittici e integrati Nunziante Mastrolia 43 Centro Militare di Studi Strategici America latina I difficili equilibri dei Governi andini di sinistra 51 Riccardo Gefter Wondrich Direttore Redazione Settore energetico Gen. B. Anselmo Donnari Vertice di Davos e stato dell’Unione in chiave ecologica Nicola Pedde 57 Dipartimento Relazioni Internazionali Organizzazioni Internazionali (ONU) Palazzo Salviati Il ricambio al palazzo di vetro.Il primo mese di Ban Ki-Moon Piazza della Rovere, 83 00165 – ROMA Valerio Bosco 61 tel. 06 4691 3204 fax 06 6879779 e-mail [email protected] SOTTO LA LENTE Venezuela. Il socialismo in versione “bolivariana” di Hugo Chavèz 67 Questo numero è stato chiuso Riccardo Gefter Wondrich il 31gennaio 2007 Candidarsi alla leadership.Il Libro Bianco della Difesa cinese Nunziante Mastrolia 71 I Provincial Reconstruction Teams (PRTs) in Afghanistan occidentale Diego Bolchini 81 Osservatorio Strategico Anno IX – n°12 Gennaio 2007 EDITORIALE Inizia il 2007 Una rivista periodica, quale che sia il suo contenuto, deve necessariamente evolvere per rimanere al passo con i tempi. Non fa eccezione l’Osservatorio Strategico del CeMiSS; avviato a suo tempo come documento interno al Centro, da oramai otto anni viene divulgato in forma elettronica e stampato in alcune centinaia di copie ogni mese. L’Osservatorio è progressivamente divenuto un consolidato riferimento nel panorama nazionale delle pubblicazioni per gli “addetti ai lavori” e i cultori di difesa e di relazioni internazionali, grazie soprattutto al contributo degli autori, validi ricercatori che, con esso, sono lievitati di spessore e aumentati di numero. Il 2007 vede esordire un Osservatorio Strategico aggiornato nei contenuti e nella presentazione dei temi trattati. Il monitoraggio degli eventi e l’analisi strategica, ancor più che nel passato, saranno focalizzati sulle cosiddette “aree di interesse nazionale”, indicate dalla Difesa come zone geografiche nelle quali e verso le quali è possibile che l’Autorità Politica decida di intraprendere iniziative anche – ma non solo – di carattere militare, ai fini della salvaguardia degli interessi del Paese. Ovviamente, dette aree non sono avulse dal contesto geostrategico che vede l’Italia solidamente ancorata alla politica delle alleanze a cui aderisce e alle Organizzazioni regionali e internazionali di cui fa parte, in primis la NATO, l’Unione Europea e le Nazioni Unite. In merito è noto che la “visione strategica” della NATO e dell’Unione Europea, che peraltro hanno al momento ben 19 “Stati parte” in comune, ha abbandonato da tempo il concetto di out of area, non ponendo più confini o delimitazioni ad un possibile intervento, ovunque venga ritenuto necessario dalla comunità internazionale. Ciò è tanto più vero allorché è il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a deliberare un intervento, anche in aree di crisi lontane dal vecchio continente. In tale quadro, l’Osservatorio Strategico concentrerà la sua attenzione nella regione mediterranea, del Medio Oriente e dell’Europa Orientale, dove gli interessi nazionali e le politiche di sicurezza espresse in ambito europeo e Atlantico sono più cogenti. La ricerca e l’analisi degli eventi si estenderà poi - a cerchi concentrici - a sud, verso il continente africano e, ad est, sino agli emergenti giganti asiatici India e Cina, dedicando ovviamente una maggiore attenzione verso quelle aree di crisi ove sono dispiegati i nostri contingenti militari (Balcani, Medio Oriente e Afghanistan). Non sarà altresì trascurata l’America Latina, sia per i profondi legami socio-culturali con l’Italia, sia per il dinamismo e la crescente rilevanza internazionale di realtà quali il Brasile ed il Venezuela. Ma monitoraggio ed analisi strategica non saranno limitati alle sole “aree di interesse nazionale”, bensì indirizzati anche verso alcuni temi cruciali per la comprensione delle relazioni internazionali, tra cui, gli sviluppi nelle relazioni transatlantiche e nella Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD), che peraltro la stessa European Security Strategy (2003) lega indissolubilmente tra loro (“Working with partners.………………The transatlantic relationship is irreplaceable”). Adeguato spazio verrà poi riservato al settore energetico, che assume sempre più un rilievo politico nel balance of power fra i Paesi dell’Occidente, quelli in rapido sviluppo e voraci consumatori di energia, e i Paesi produttori, fra cui ovviamente la Russia e i Paesi del Golfo. Infine, ma non per importanza, in occasione del cambio di leadership all’ONU, con il nuovo Segretario Generale Ban Ki-Moon, e del ritorno dell’Italia nel Consiglio di Sicurezza, ove occuperà un seggio nel biennio 2007/2008, si è inteso rivolgere uno sguardo anche alle Nazioni Osservatorio Strategico Anno IX – n°12 Gennaio 2007 EDITORIALE Unite e alle sue relazioni con altre Organizzazioni regionali, con l’auspicio che le tanto attese riforme riprendano vigore, magari anche grazie al ruolo propulsivo esercitato dal nostro Paese. Buona lettura! Anselmo Donnari La rubrica “Sotto la lente” ospita contributi volontari di approfondimento del panorama internazionale, selezionati dalla linea editoriale. Osservatorio Strategico Anno IX – n°1 Gennaio 2007 MONITORAGGIO STRATEGICO Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico Eventi ►Il 25 gennaio scorso si è svolto a Teheran un meeting tra Bandar Bin Sultan, a capo del Ministero della Sicurezza Nazionale saudita, e la sua controparte iraniana, Larijani. L’incontro seguiva un periodo di intense comunicazioni ad alto livello tra le due capitali; importante e per certi verso inedito, esso rientra nel quadro di una lenta ma sostanziale ricomposizione della situazione mediorientale sostenuta da Washington, attraverso il tentativo di dialogo con le parti. I resoconti del meeting sono rimasti segreti ma quel che è lecito ipotizzare è che tra le parti ci sia stato un chiarimento sulle reciproche sfere di influenza. Larijani ha dichiarato che: "Saudi Arabia can play an important role in solving the problems and instilling calm in the region, and Iran and Saudi Arabia have common interests that can help expand their cooperation...”, mentre Bin Sultan ha detto che "King Abdullah has stressed the importance of unity and solidarity among the countries of the region. Saudi Arabia believes that the countries of the region must ensure the region's independence, and not permit foreigners to interfere in this matter…. The countries of the region must be alert to and aware of the problems existing [in the region], particularly in Lebanon and Iraq. Saudi Arabia and Iran aspire to lead to unity among the countries of the region”. All’indomani del meeting, Hamas e Fatah accettano di incontrarsi a Riyadh mentre Sinora tende inaspettatamente la mano a Hizballah che in cambio ferma le proteste di piazza. Gli eventi non possono che essere collegati e, in merito, verranno esaminati alcuni punti in riferimento alla situazione palestinese. ►In Libano, dopo una settimana che ha rasentato la guerra civile, sono emerse alcune novità sostanziali. Siniora è tornato dal summit di Parigi con fondi e appoggi politici e, da questa posizione di forza, ha contattato, per la prima volta da giorni, i capi dell’opposizione. Inoltre, il presidente libanese Lahoud ha chiesto l’aiuto della Lega Araba (che già in dicembre aveva tentato una mediazione). Come è stato spesso sottolineato, il Libano ha la sventura di rappresentare i mali del Medio Oriente e di esserne sempre vittima; quel che accade nella regione si riflette nel Paese che non è mai riuscito a godere di una sostanziale indipendenza. Di conseguenza, se c’è una speranza di relativa calma o forse anche di sostanziale stabilizzazione, questo è dovuto soprattutto a ciò che accade intorno al Libano e in particolare agli ipotetici tentativi di dialogo tra Washington e Teheran e tra Gerusalemme e Damasco e, naturalmente, al dialogo tra Teheran e Riyadh. Dall’esito di questi contatti dipenderà anche l’andamento della politica libanese, in attesa della fine del mandato presidenziale