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Fai Clic Per Accedere a Luomo-Che-Sussurra-Al-Pd.Pdf L’UOMOInfluencer CHE SU UN TEMPO SI NASCONDEVA DIETRO UNA MASCHERA. OGGI È USCITO ALLO SCOPERTO. SU ZINGARETTI, SU CONTE SULL’ALLEANZA CON I 5 STELLE. E SI PREPARA AI NOMI PER IL QUIRINALE DI SUSANNA TURCO embrava impossibile eppure sta tualmente smentite - protagonista di succedendo davvero: riecco Gof- altrettanti tradimenti quanti sono i perso- fredo Bettini. Nella risacca gene- naggi politici che ha plasmato. Condannato rale della politica, della sinistra, a indossare una maschera e intepretare un Sdella capacità di costruzione di grande potere condito di sottovalutazione, una strategia e di una leadership come una specie Vittorio Sbardella oltre lit- in genere, torna a stagliarsi, come forse mai teram e del Pci. Stavolta forse infine pronto, prima, una figura inconfondibile per chiun- Bettini a stare sul palco o quanto meno met- que si sia accostato Pci-Pds-Ds-Pd romano terci la faccia, assecondando qualcosa per degli ultimi trent’anni - per quanto si stenti a taluni è un tratto di “senile vanità” e per talal- riconoscerla una volta passato il rubicone tri mera necessità politica - perché ormai del Raccordo Anulare. E dunque Bettini, 67 manca chiunque altro in grado di farlo. Co- anni, iscritto al Pci all’età di 14, già senatore stretto dunque a calare la maschera molte- ed eurodeputato, oggi ai vertici dell’istituto plice che, dai tempi di Francesco Rutelli sino Luce-Cinecittà, di famiglia nobile marchigia- a quelli odierni di Nicola Zingaretti, da sem- na, «cavaliere comandante del nobilissimo pre indossa? Forse. ordine della corona» in quella Thailandia do- Il ritmo crescente delle sue interviste par- ve si rifugia sin dai tempi della depressione la più di ogni altra cosa. Nelle rassegne post svolta della Bolognina, uomo chiave di stampa di Palazzo ne hanno archiviate una tanti passaggi della sinistra. Colui che, tra il ventina in un anno, dieci negli ultimi tre vezzo di ricevere gente in tunica bianca an- mesi, adesso una ogni quindici giorni. Tan- che nelle case della Capitale e quello di ri- tissime per un personaggio che si è sempre spondere alle interviste in forma scritta mosso nella penombra. Solo con l’ultima, quando si trova all’estero, ha dimostrato, for- quella di domenica 2 agosto, ha aperto il se meglio di chiunque altro, quanto il potere fronte della nuova legge elettorale e dei ri- stia nella capacità di influenzare la direzione schi di dire sì al referendum sul taglio dei delle cose, più che avere il ruolo per decider- parlamentari, ha spinto il segretario dem le. Padre politico, puparo, demiurgo, influen- Zingaretti nelle braccia del governo Conte cer, regista, kingmaker, inventore, costrutto- («non spetta a me spingere in una direzione re, braccio destro ufficioso, ideologo - defini- o nell’altra», ma «non vedrei niente di ma- zioni tutte estratte dai giornali e da lui pun- le»). Nell’intervista precedente aveva 44 9 agosto 2020 SUSSURRA AL PrimaPD Pagina Goffredo Bettini 9 agosto 2020 45 Influencer UNA VITA DA REGISTA, TRAVESTITO DA MEDIANO 1 1) Gli uomini della maschera nel 1977. Massimo D’Alema, all’epoca segretario della Fgci e l’allora venticinquenne Goffredo Bettini, capo dei giovani comunisti romani. Poco incline a subire il carisma del futuro premier, lo chiamava “il Ducetto” 2) È il 1984, Goffredo Bettini, giovane dirigente, accompagna in giro alla festa dell’Unità di Roma Alessandro Natta, appena divenuto segretario del Pci dopo la morte di Enrico Berlinguer 2 messo una corona in testa al premier, tonio di Bella alla sede Rai di New York, «ma Giuseppe Conte, nominandolo il «federato- Salini incoscientemente si è fatto sfuggire un re» dell’alleanza a tre gambe che avrebbe fuoriclasse»), indicazioni interne al partito poi spiegato nell’intervista successiva. («La verità è che Orlando è tra le persone più Naturalmente Bettini, anche adesso, cura coerenti e tenaci nel gruppo dirigente del Pd. ogni volta di spiegare che non c’entra niente Ed è stato fondamentale in questi mesi per con la piega che prende la politica che attor- tenere dritta la schiena del Partito»), chiari- no a lui si muove. No, no, no: lui esprime solo menti circa il fatto che «non parlo mai a no- opinioni, i giornali esagerano. Un vezzo deli- me del Pd», perché il partito «per decidere ha zioso che lascia fiorire soprattutto sui social, il suo segretario e i suoi gruppi dirigenti». a partire dalla pagina Facebook in cui dili- Insomma lui non conta niente, come più gentemente alterna - con un effetto contrad- volte smentito dalla storia. Fondamentale, dittorio che conferma l’impressione iniziale ad esempio, fu l’intervista di un anno fa, 13 - la segnalazione della sua intervista, a com- agosto 2019, con la quale, subito dopo il cam- plimenti per qualche nomina (esempio: «la bio di linea di Matteo Renzi, aprì al governo nomina di Antonio Rosati ad amministrato- tra Pd e Cinque stelle, chiarendo però che re delegato di Eur spa premia una persona non serviva un «governo tecnico di transizio- competente» eccetera), la smentita alla tesi ne», ma uno «politico di legislatura», il che - di un articolo («Su Roma ho già dato. Non so- per quanto complicato - è proprio ciò che sta stengo candidati e non influenzo soluzio- accadendo. ni»), indicazioni e complimenti magari di- Il suo reingresso nei giochi di primissimo rettamente ai vertici Rai (esempio: bene An- livello, dopo un periodo più opaco del renzi- smo, è di poco precedente: fu proprio nel marzo 2019, quando Nicola Zingaretti diven- UN’INTERVISTA A SETTIMANA. ne segretario del Pd che Bettini, dal suo blog sull’Huffington Post, diede l’annuncio che IN SOCCORSO DELLA STABILITÀ non si sarebbe ricandidato all’europarlamen- to ma piuttosto si sarebbe dedicato al neo se- gretario: «Ora sento l’esigenza di riprendere DEL GOVERNO CHE LO HA con più decisione e con maggiore tempo a disposizione in mano i libri e l’approfondi- PIAZZATO AI VERTICI DI CINECITTÀ mento, attraverso di essi, dei tanti problemi 46 9 agosto 2020 Prima Pagina Pagina 3 3) Una vita nell’acquario della nomenklatura comunista: ad esempio nel congresso del 1990, dopo la Bolognina. Bettini chiacchiera con Giorgio Napolitano, a sinistra. Al centro, Achille Occhetto con Pietro Ingrao 4) Da sempre saldo il rapporto con Zingaretti. Sin dai tempi in cui il poi segretario Pd era capo della Fgci romana. Da eurodeputato, Bettini si lamentava per la scarsa capacità di 4 iniziativa: «Va tutto bene, salvo Nicola che mi chiama per tutto» che scuotono la sinistra in Italia e nel mon- tro al partito - quand’anche il segretario non do». Era il preannuncio del ritorno in campo, dovesse parlare direttamente con Bettini, ci tanto più perché spiegava che la ritrovata se- penserebbero tutti gli altri a fare da raccordo. renità «deriva da un movimento della situa- Sono quasi trent’anni, del resto, che Bettini zione politica che può favorire la nostra ini- fa il demiurgo da dietro una maschera. Lo ziativa contro lo strapotere della destra di testimonia, meglio di tutti, il video di una de- Salvini. E deriva dall’elezione di Nicola Zinga- cina d’anni fa che tutt’ora si trova in rete. Un retti, una persona cara a me da tutta una vi- finto documentario del Kgb che fu proiettato ta». Già da Bruxelles, ricorda chi lo frequenta- alla Casa del Jazz per il sessantesimo com- va all’epoca, Bettini lamentava la scarsa ca- pleanno di Massimo D’Alema, in cui alcuni pacità di iniziativa del futuro segretario: «Va degli ex compagni della Fgci ai tempi in cui tutto bene, a parte Nicola che mi chiama per era segretario, ripercorrono la sua carriera, qualsiasi cosa. È rimasto sempre un ragazzi- in chiave ironico celebrativa. Voce narrante no». Comunque: tempo dieci giorni, e già pul- russa, sottotitoli in cirillico, traduzione in lulavano sui giornali retroscena sulla possibi- italiano. I protagonisti sono Claudio Velardi, lità di una alleanza coi Cinque Stelle, ritenuta Livia Turco, Leonardo Domenici e, appunto, sin lì blasfema e smentita dallo stesso Bettini Bettini. Parlano tutti dietro una maschera da fino a un mese prima, salvo poi essere appun- Groucho Marx. L’interpretazione di Bettini è to intrapresa, cinque mesi dopo. sublime e, alla fine, rappresenta meglio di S’è visto col tempo come è andata, così co- qualsiasi altra cosa quello stesso complesso me pure s’è visto quanto saldo sia - nono- di superiorità-inferiorità che ha attraversato stante affermazioni opposte - il legame anti- variamente la sinistra italiana, da Pietro In- co con Zingaretti. Nel romanzo di formazio- grao fino a Massimo D’Alema, appunto, col ne del segretario dem, del resto, Bettini c’è quale, forse più di tutti, Bettini ha condiviso sempre stato, sin dai tempi in cui Zinga era la problematica. Aver sempre bisogno di un segretario della Fgci alla fine degli anni Ot- prestanome, di una maschera, di qualcuno a tanta, e lui era il segretario cittadino del Pci. cui far giocare sul campo il ruolo immagina- Creature bettiniane sono gli uomini che to a tavolino. Da Romano Prodi e Lamberto stanno intorno al segretario dem, dal porta- Dini, fino a Giuliano Pisapia e Pietro Grasso. voce storico Andrea Cappelli a Marco Micco- Analoga sfilza per Bettini. Cominciò nel li, fino all’ex parlamentare Michele Meta. Un 1993 con Francesco Rutelli, il giovane am- Foto pagine 44-45: A. Casasoli - A3, pagine 46-47: A. Palma - A3 (3), C. Peri - Ansa - Peri C. (3), A3 - Palma A. 46-47: pagine A3, - Casasoli A. 44-45: pagine Foto cerchio magico tale che - fanno notare den- bientalista che aiutò non poco a divenire 9 agosto 2020 47 Influencer 5 5) È Francesco Rutelli la prima creatura politica plasmata da Bettini. Sindaco di Roma nel 1993, sarà anche il primo a “tradirlo”, preferendogli come consigliere Paolo Gentiloni (di qui l’inimicizia, mai superata) 6) Braccio armato del veltronismo all’epoca in cui Walter Veltroni diventa segretario del Pd, Bettini è l’uomo di mano che serve per portare il modello Roma a livello nazionale.
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    22 Manuali di Conversazione Politica VELTRONI WALTER Vita, miracoli & canzonette VELTRONI WALTER di un perdente di successo Manuali di Ci resta poco tempo per parlare di Walter Veltro- ni come di un semplice uomo: la sua santificazione è WALTER VELTRONI Conversazione alle porte. Da quando il sindaco di Roma si è candidato alla Politica guida del Partito Democratico i giornali hanno cominciato a turibolarlo. I suoi cinquantadue anni di vita sono stati passati in rassegna e non si sono potu- 22 ti trovare che episodi edificanti e iniziative commo- venti. Mai è stata invece pubblicata una qualsiasi immagine di Walter con la testa incorniciata dalla falce e il martello mentre arringa i compagni di sezione o canta con loro Bandiera rossa nei congres- si del Pci. Sarà, dunque, il primo connazionale che incarne- rà comunisti e democristiani insieme. Ossia atei e baciapile, filogay e teodem, sostenitori dei Dico e marciatori del family day, la rava e la fava. Basta conoscere Walter per sapere che lui affa- stella miti, sugge fior da fiore, prende uno spicchio qua, ne lascia un altro là, non conosce barriere, salta confini e, alla fine della fiera, si immedesima in tutti. È uno, nessuno, centomila. Il solito ecumenismo. Se gli viene buono cita Don Milani, se no Robert Ken- nedy, altrimenti Gramsci, si tiene di riserva Fabrizio De Andrè, pesca in Norberto Bobbio, ricorre a Piero Gobetti. Al Lingotto – l’ex tempio Fiat – ha ricevuto l’in- vestitura ufficiale a candidato leader del Pd. Ha tenu- to un ampio discorso a una densa platea più in cra- vatta e tailleur che in tuta metalmeccanica.
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