Mons. Giovanni Ferro Servo di Dio

Religioso Somasco Arcivescovo di (1950-1977) Atti Convegno In questo breve Supplemento al Giornali- no parrocchiale, “La Famiglia di Costigliole”, * Non ci è stato possibile ottenere il testo scritto dell’inter- riportiamo integralmente gli Atti del Conve- vento e dell’omelia di Mons. Giuseppe Fiorini Morosini. gno dedicato alla conoscenza della figura di Mons. Giovanni Ferro. ** Mentre andiamo in stampa giunge la notizia della no- Oltre agli Atti qui potrete trovare anche qual- mina di padre Franco Moscone ad Arcivescovo di Manfre- che notizia sul Fondatore e, attingendo al donia, Vieste e San Giovanni Rotondo... Secondo Volume di don Paolo Prunotto – au- A lui i nostri più sinceri auguri di un fruttuoso ministero. tentica miniera –, su tutti i Religiosi Somaschi originari di Costigliole. *** Un ringraziamento a tutte le persone che hanno messo Essi sono stati, per chi ha avuto la gioia di co- a disposizione il loro materiale fotografico qui parzialmente noscerli, esempi luminosi di carità autentica pubblicato e ai fotografi Luigi Corino, per le foto del Con- e testimoni di profonda fede. A tutti loro va il vegno, e Daniela Pelazza (“Dagherrotipia”) per la cura delle nostro ricordo e la nostra gratitudine. immagini storiche in B/N. don Beppe

PROGRAMMA ORE 9,30 - saluto del Sindaco di Costigliole d’Asti, dr. Giovanni Borriero; Interventi: • Mons. Francesco Ravinale, Vescovo di Asti; • Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcive- scovo di Reggio Calabria; • P. Franco Moscone, Padre Generale dei So- maschi; • P. Giuseppe Oddone, Vicario Generale dei Padri Somaschi; • Don Paolo Prunotto, costigliolese, storico, Parroco di Montechiaro d’Asti; Moderatore: dr. Simone Castino, guida stori- co-artistica ORE 11,30 - Benedizione lapide commemo- SOMMARIO rativa e Santa Messa presso la Chiesa parroc- Atti Convegno su Mons. Ferro...... 2 chiale “Nostra Donna di Loreto” ove fu bat- Borriero...... 3 tezzato mons. Giovanni Ferro; Ravinale...... 4 ORE 12,45 - ristoro nelle sale del piano nobile Moscone ...... 5 del castello; Oddone...... 6 ORE 14,30 - riunione di preghiera presso la Prunotto...... 18 Chiesa parrocchiale della frazione S. Anna Visita a S. Anna...... 22 (dista 3 km da Costigliole) ove il 13 novembre San Girolamo Emiliani, il fondatore...... 23 1901 nacque Mons. Giovanni Ferro. Biografia di Mons. Ferro...... 24 Testimonianza su Mons. Ferro Possibilità di visita guidata al museo “Arte Sa- “Giusto d’Israele”...... 30 cra”, allestito nella Chiesa della Confraternita Bibliografia...... 30 di San Gerolamo. Somaschi di Costigliole...... 31 2 Atti Convegno ATTI DEL CONVEGNO SUL SERVO DI DIO MONS. GIOVANNI FERRO

Arcivescovo di Reggio Calabria dal 1950 al 1977 svoltosi Sabato 28 aprile 2018, nel Castello di Costigliole d’Asti, Salone d’onore. Giovanni Borriero Sindaco di Costigliole d’Asti

Come Sindaco sono davvero onorato che il Saluto con particolare affetto la presenza dei castello di Costigliole d’Asti ospiti oggi questo parenti dei numerosi Padri Somaschi costi- convegno sul SERVO DI DIO MONS. GIOVAN- gliolesi, tutti defunti, che padre Oddone ri- NI FERRO, costigliolese di nascita e figlio di corderà uno per uno nel Suo intervento. questa terra che ha tanto amato e frequen- Come pronipote di Giovanni Ferro, fratello tato fino a quando la salute lo ha sostenuto. di mio nonno materno Roberto Ferro, sono Convegno che il nostro Vescovo Monsignor orgoglioso che la Sua figura, considerata una Francesco Ravinale, il Padre Generale dei So- delle più grandi della chiesa reggina e cala- maschi Franco Moscone e il Vicario Generale brese dell’ultimo secolo, venga ricordata oggi padre Giuseppe Oddone, i carissimi amici del a Costigliole d’Asti, Sua terra di origine, alla Collegio Trevisio di Casale, la Parrocchia e il quale Egli restò sempre molto legato. Comune di Costigliole d’Asti hanno fortemen- In questo momento non posso non pensare te voluto e che ringrazio tutti infinitamente a alla cerimonia di conclusione Diocesana della nome della nostra Comunità. Causa di Beatificazione e di Canonizzazione di Sono particolarmente lieto per la presenza Monsignor Giovanni Ferro, alla quale giovedì dell’Arcivescovo di Reggio Calabria Mons. 29 settembre 2011, in duomo a Reggio Cala- Giuseppe Fiorini Morosini e del Vescovo di bria, ebbi il piacere e l’onore di partecipare, che ci onorano della Loro invitato come Sindaco di Costigliole d’Asti. presenza.

3 Atti Convegno Nell’occasione, fui impressionato dalla gran- alla Sua attività Pastorale e sociale avrebbe dissima folla di fedeli (nel pomeriggio di un potuto essere opportunamente organizzato giorno lavorativo!) che in una lunga pro- a Costigliole d’Asti, per consentire anche ai cessione sfilava in silenzio per pregare, per piemontesi, in particolare agli astigiani, di co- sfiorare con le mani la statua di Mons. Fer- noscere più a fondo il personaggio e per dare ro posta all’interno della Cattedrale. Verso il loro sostegno al cammino per la Sua Beati- le 17:00, mezz’ora prima della cerimonia, il ficazione. Duomo era già stracolmo di gente di ogni età Grazie a Dio e alla Sua intercessione questo in attesa dell’inizio della Santa Messa. auspicio oggi si è finalmente verificato e ver- Durante il viaggio di ritorno, ancora colpito rà anche scoperta una lapide apposta in Sua dalla straordinaria manifestazione di affetto memoria nella Chiesa Nostra Donna di Loreto tributatagli dai reggini, pensai che un con- dove Monsignor Ferro è stato battezzato. vegno dedicato alla figura di Mons. Ferro, Vescovo Mons. Francesco Ravinale Un particolare ringraziamento lo rivolgiamo al Sindaco Giovanni Borriero, per l’ospitalità che ci offre e, prima ancora, per la sua intu- izione di voler mettere in evidenza questa personalità di origine Costigliolese, per offrire alla sua cittadinanza una splendida occasione di crescita in senso civico. Il nostro convegno è arricchito dalla presen- za di Mons. Luigi Testore, il nuovo Vescovo di Acqui Terme, a cui Costigliole è fiera di avere dato i natali. Inoltre abbiamo con noi Mons. Gianni Sacchi, nuovo Vescovo di Casale Mon- ferrato, dove l’allora Padre Ferro fu Rettore Desidero esprimere il mio cordiale e ricono- del Collegio Trevisio, dal 1931 al 1938. scente benvenuto a tutti i convenuti a que- Si sono scusati di non poter intervenire Mons. sto Convegno sul Servo di Dio Mons. Giovan- Oscar Cantoni, Vescovo di Como, dove Padre ni Ferro, Arcivescovo di Reggio Calabria dal Ferro fu Rettore del Collegio Gallio, dal 1938 1950 al 1977. al 1945, e il Card. Angelo Bagnasco, Arcive- Ricordiamo un uomo di Dio, che ha vissuto scovo di Genova, dove il Servo di Dio fu Par- intensamente lo spirito religioso nella Con- roco, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, gregazione dei Padri Somaschi e una grande dal 1945 al 1950. responsabilità nella Chiesa, che ha servito Questo Convegno ci aiuterà a lasciarci edifi- come sacerdote, come parroco e infine come care dalla forte personalità di questa figura, Arcivescovo. In questa luce è significativa la che verrà efficacemente illustrata dal Padre presenza del suo attuale successore a Reggio Giuseppe Oddone, Vicario Generale dei Padri Calabria, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Somaschi e dallo storico Costigliolese don Pa- che ci farà il dono di presiedere la celebra- olo Prunotto. zione eucaristica nella chiesa parrocchiale di Fiduciosi che la spiritualità di questa figura Costigliole, dove il Servo di Dio fu battezzato così significativa ci possa arricchire, auguro a e del Padre Generale dei Somaschi, P. Franco tutti una giornata bella e feconda. Moscone. 4 Atti Convegno P. Franco Moscone crs

TRE IMMAGINI DI MONS. GIOVANNI FERRO CHE PORTO NEL CUORE

1° immagine: un ricordo personale Ho incontrato la prima volta Padre[1] Giovanni Ferro nell’agosto del 1977. Per me era l’ulti- mo mese di noviziato, per lui il primo di Ar- civescovo emerito. Lasciata Reggio Calabria venne a Somasca, Casa Madre della Congre- gazione e santuario del Fondatore, e trascor- se con noi novizi due intense settimane. Era uno di noi e con noi: lo vedevamo tutte le mattine alla meditazione in chiesa terminata la quale ci celebrava l’Eucaristia delle 7. Poi si tornava ad incontrarlo in refettorio per i pa- gazione che “è Madre”, che riconosce la gran- sti che si consumavano insieme; sovente ci si dezza di un suo “figlio”[2]. imbatteva in lui nei corridoi o in cortile. Alto, 3° immagine: un’esperienza di cattolicità ieratico, dal volto sereno e composto, gentile Nei dieci anni di servizio come Preposito ge- e con lo sguardo che ti penetrava nel cuore: ti nerale dell’Ordine ho avuto la gioia di inau- parlava col suo silenzio e comunicava con lo gurare ben due case di formazione intitolate sguardo pieno di Dio. In quei giorni ho avuto al ricordo di P. Giovanni Ferro Arcivescovo. La la certezza evangelica che è grande chi si fa prima nel 2010 ad Usen in Nigeria Ven. Gio- piccolo, che è autorevole chi serve. vanni Ferro - Formation House, la seconda nel 2° immagine: un’indicazione storica 2017 Arch. Giovanni Ferro - Formation House L’archivista storico della Congregazione ha ri- a Maumere in Indonesia. La figura di Padre trovato tra le carte la minuta di una lettera del Giovanni Ferro Arcivescovo diventa model- 1950 dell’allora Preposito generale P. Cesare lo per tanti aspiranti alla vita religiosa edal Tagliaferro alla Congregazione per i Vescovi. sacerdozio in Africa ed Asia, si manifesta così Non sappiamo se la lettera venne recapitata come personalità veramente “cattolica”. Da al destinatario, ma ne conosciamo con chia- questa esperienza di cattolicità ho sperimen- rezza il contenuto. Il Superiore generale rico- tato come la santità sia sempre universale. nosceva le doti e le capacità del confratello Il Venerabile Padre Giovanni Ferro Arcivesco- candidato all’episcopato, ma chiedeva con vo ha interpretato appieno il suo Fondatore umiltà al Dicastero vaticano che lo lasciassero San Girolamo Emiliani diventando nel secolo ancora qualche anno al servizio della Congre- XX trasparenza della sua fede e carità: nostro gazione somasca prima di eleggerlo vescovo. fine è Dio, fonte di ogni bene … non mancan- L’Ordine si stava risollevando dai drammi del- do di fede e speranza, Egli farà di noi cose le soppressioni dei secoli XVIII e XIX e dalle grandi esaltando gli umili! tante perdite di giovani confratelli dovute alle due Guerre mondiali; l’Ordine si sentiva anco- 1 A me piace chiamarlo Padre, non monsignore: è il suo titolo da religioso somasco, ma è soprattutto la sua testimonianza ra troppo debole ed aveva bisogno di persone di vita come religioso, sacerdote e vescovo (cfr. libro di Mons. della levatura di P. Giovanni Ferro. Dalla let- Giuseppe Agostino, Nessuno Così Padre) tura di questa lettera ho imparato che è solo 2 La parola con cui iniziano le Costituzione somasche è umile, mentre lo sperimentare che la Congregazione è Madre è il mo- l’umiltà, in questo caso l’umiltà della Congre- nito che ne percorre la storia fin dalle origini. 5 Atti Convegno giorno, gli fu dischiuso il prodigio della vita, succhiò il latte materno da una vena di carne, modellò il suo corpo ed il suo carattere. Qui nella Chiesa centrale di Costigliole, dedicata a Maria SS. di Loreto, fu battezzato il 24 no- vembre del 1901 ed oltre al nome di Giovan- ni furono aggiunti i nomi di Vittorio e Giusto. Trascrivo l’atto di battesimo: “L’anno del Si- gnore 1901 il 24 del mese di novembre nella Parrocchia di Nostra Donna di Loreto Comu- ne di Costigliole d’Asti è stato presentato nella Chiesa un fanciullo, nato il 13 di novembre alle ore 8 pomeridiane figlio di Ferro Giovan- P. Giuseppe Oddone ni del fu Giovanni nativo di Costigliole e della Borio Carolina del fu Giovanni nativa di Costi- IL SERVO DI DIO MONS. GIOVANNI FERRO gliole coniugi Ferro domiciliati in Costigliole RELIGIOSO SOMASCO Sant’Anna cui si amministrò il Battesimo dal Acivescovo di Reggio Calabria (1950-1977) curato Don Bertone Enrico e si imposero i nomi di Vittorio Giovanni Giusto essendo pa- Premessa drino Montersino Giusto di Giovanni di Costi- E’ sempre per me un’emozione parlare di gliole e madrina Biglino Ester di Luigi di Casta- Mons. Giovanni Ferro: la sua figura, il suo gnito di Alba. L’indicazione della nascita con servizio alla Congregazione ed alla Chiesa, la richiesta di Battesimo è stata fatta dal padre sua esemplare vita religioso e la sua santità del neonato. mi hanno da sempre affascinato. Ho avuto Firma del richiedente: Ferro Giovanni modo di ricordarlo con gli ex-alunni di Casale Firma del parroco: Luigi Carpignano Monf.to lo scorso anno e per due volte nella Nonostante che il primo nome registrato fos- nostra parrocchia di Villa San Giovanni nella se Vittorio, fu sempre chiamato col nome di sua diocesi di Reggio Calabria. Giovanni, nome portato dal papà, e dai due L’infanzia nonni paterno e materno ormai defunti. Il servo di Dio Mons. Giovanni Ferro nasce La famiglia era religiosissima ed i bambini a Costigliole d’Asti il 13 novembre 1901 da crebbero in un clima di fervore spirituale, in Giovanni Ferro e Carolina (Carlotta si firma particolare Giovanni che amava leggere vite all’atto del matrimonio) Borio, entrambi nativi di Santi, imitare San Luigi: la sorella Ines (nata di Costigliole che si erano sposati il 4 aprile nel 1910 e divenuta poi religiosa domenica- del 1891, lui all’età di 36 anni, lei all’età di na col nome di Suor Cecilia) tramanda alcuni 21. Giovanni è sesto di sette fratelli: lo pre- aneddoti conosciuti in famiglia come quando cedono Emma, Roberto, Guido, Giuseppe, Lu- nel fare l’altarino con addobbi, fiori e cande- igia; dopo di lui verrà ancora la sorella Ines. line rischiò con la sorella Luigia di incendiare Al momento della nascita suo papà aveva 46 la casa. Accorsero i fratelli maggiori (avevano anni, sua madre 31. Su queste dolci colline del negozio e forno) e buttarono tutto dalla fine- Monferrato, che avevano forgiato l’esistenza, stra. Si salvò la Madonna un po’ annerita, ma il fisico, la cultura delle generazioni che lo ave- conservata per tutta la vita dalla sorella Lui- vano preceduto, fu - per dirla con le espres- gia. Ricevette la Cresima e presumibilmente sioni dei poeti - gettato sulle divine spiagge la Prima Comunione il 10 novembre 1910 du- della luce, bevve la prima aura vitale del rante la visita pastorale di Mons. Luigi Span- 6 Atti Convegno dre, allora vescovo di Asti. Durante gli anni mondiale e Turco Guglielmo (era del 1890), delle elementari si distinse per la sua intelli- valoroso combattente prima della guerra di genza, la sensibilità umana e religiosa e venne Libia e poi nella 1a guerra mondiale dal 1915 spiritualmente seguito da Suor Matilde Bre- al 1919, quando poté finalmente iniziare il ni ed a distanza dal cugino chierico somasco Noviziato assieme a Giovanni.Come s’è detto Cesare Tagliaferro, che aveva emesso i voti nel 1915 il Collegio Emiliani divenne ospedale semplici a Roma il 31 maggio 1911. Con il militare e potè riprendere la sua attività, ri- consiglio di queste persone e del parroco Don consegnato ai Padri, solo nel 1919. Il P. Turco Luigi Carpignano maturò la sua scelta di en- si trasferì allora con i suoi seminaristi all’U- trare preadolescente nel Collegio Emiliani di suelli di Milano e Ferro conseguì la licenza Genova Nervi, ove era presente un gruppo di ginnasiale al Leone XIII. Nel 1917 è a Roma, una ventina di postulanti che facevano priva- ed il 3 di novembre si iscrive al 1 .o anno della tamente il ginnasio e poi sostenevano l’esame facoltà di filosofia dell’Università Gregoriana statale. e nel 1918/19 ha nuovamente accanto il suo maestro P. Giovan Battista Turco. Il periodo trascorso a Nervi, Milano, Roma Certo visse anche lui lo strazio della prima fino all’ingresso in noviziato guerra mondiale: vedeva i suoi compagni di I seminaristi erano diretti da un eccezionale studio di poco più grandi lui, anno dopo anno, figura di maestro e di educatore: il P. Giovan partire per il fronte; 8 di essi vi lasciarono la Battista Turco. A Nervi fu accompagnato in vita, il cugino Tagliaferro (medaglia d’argento treno dalla mamma a Nervi nell’agosto del al valor militare) ed un altro postulante, ra- 1912 e vi rimane fino al 1915, quando il Col- gazzo del 99 e suo compagno di studi, P. Salvi- legio viene richiesto dall’esercito per essere ni, rimasero gravemente feriti e ne portarono ospedale militare le conseguenze per tutta la vita. Queste in Giovanni iniziò nel 1912 la prima ginnasiale sintesi le vicende del servo di Dio nei primo con 7 compagni. Un suo compagno di classe diciotto anni della sua vita. era Cogno Luigi che poi diventò Padre Soma- sco e lavorò con P. Ferro come ministro ed in- Il suo maestro ed educatore: P. Giovan Bat- segnante a Casale dal 1933 al 1935. I voti di tista Turco Ferro sono senza dubbio i migliori di tutta la P. Turco fu un eccezionale educatore del gio- classe, questo anche in seconda ginnasio, ed vane Ferro. Quando il suo maestro di gioven- in 3 ginnasio. Vale almeno la pena riportare i tù morirà a Nervi a 48 anni nel 1926, il non suoi voti finali della 3.a ginnasiale ancora venticinquenne sacerdote P. Ferro ne Latino 8 scritto 7 orale tracciò immediatamente per la rivista dell’Or- Geografia 8 dine un appassionato ricordo: “Nel rievocare Francese 7 scritto e 9 di orale l’amabile figura del P, Giovanni B. Turco, non Matematica 7 posso nascondere la profonda commozione Italiano 6 scritto 8 orale ed il dolore immenso che prova il mio cuo- Storia 8 re ferito e fortemente scosso dall’immatura Ebbe come compagni un po’ più grandicelli morte di questo santo religioso, padre buono, Bassignana Luigi (fu vicesuperiore qui a Casa- guida sapiente dell’anima mia e di tanti con- le nel 1934 al 1938), Calvi Antonio (ministro a fratelli. Per loro e per me il suo sguardo pe- Casale dal 1931 al 1933), Mondino Michele, rennemente atteggiato al sorriso era cagione Bruno Giuseppe (+1921), Repossi Giuseppe di pace e di serenità, la sua parola affettuosa (+1919), questi ultimi due morti inseguito a era un balsamo nel dolore e stimolo efficace ferite e malattie riportate nella prima guerra alla virtù ed alla religiosa perfezione... 7 Atti Convegno Noi piangiamo sconsolati come figli che han Gioia che fu poi nominato nel 1921 vescovo perduto il padre”. di Molfetta, il Rettore di Sant’Alessio è P. Luigi Ne delinea il metodo educativo, che sarà poi Zambarelli che il 7 giugno fa questa relazione riprodotto dallo stesso Ferro: una costante al P. Generale Giovanni Muzzitelli: “E’ trascor- ed amabile presenza in mezzo agli alunni, un so poco più di un mese che i Novizi sono a sereno spirito di famiglia, l’educazione alla Sant’Alessio sotto la mia diretta vigilanza…. sincerità, l’amore allo studio, un comporta- Tutti e nove i novizi mostrano con le parole mento educato e signorile. e con la vita di avere una sincera vocazione… Il giovane Ferro riprodurrà alla perfezione gli Specialmente si distingue per l’esatta osser- insegnamenti del suo maestro: del resto per vanza delle regole, per la retta intenzione nel essere buoni padri bisogna essere stati prima fare la benché minima cosa, per l’esercizio di figli buoni, per essere buoni insegnanti es- ogni virtù, e soprattutto per una intemerata sere stati prima buoni discepoli, per essere purezza, per un’intima unione con Dio e per ottimi educatori essere stati primi ottimi edu- un umile nascondimento il Novizio Giovanni candi, disposti a collaborare con i propri isti- Ferro, la cui vita è davvero edificante e tale tutori. Il giovane Ferro fu formato allo studio, da ricordare quella dei nostri giovani Santi, il al lavoro intenso e metodico, all’umiltà del Franchetti e il Merlini. Lo stesso pressappoco cuore, alla benignità, all’amabilità, all’amore si potrebbe dire del novizio Guglielmo Turco, alla povertà, al culto liturgico dell’Eucaristia il quale ad una ferma e ben provata vocazio- all’ardentissimo desiderio di unire ed attrarre ne, alla bontà e docilità di carattere unisce a Dio tutti gli uomini. anche una grande abilità nel fare ogni genere Così fin dalla preadolescenza il giovane Ferro di lavoro…” ed in una successiva relazione del ha costruito, guidato dal suo maestro P. Turco 5 agosto 1920: “…Gli altri novizi han prosegui- il suo piano, il suo stile di vita, quel principio to e proseguono senza speciali rilievi la vita unificante che organizza, nell’individuo, la fervorosa ed esemplare del Noviziato, ma in direzione dell’azione, la meta, le tendenze e particolar modo Ferro e Turco, i quali non mi le aspirazioni in un modello unico. Fu per lui han dato finora motivo di alcuna riprensione, l’ideale della santità cristiana, dell’unione tra- anzi han dimostrato e dimostrano una singo- sformante con Dio diventata un punto di rife- lare diligenza, un singolare amore di piacere rimento, nel quale confluirono i tratti del suo sempre a Dio anche nelle piccole cose; e negli comportamento esteriore, della sua amabi- atti e nelle parole superano gli altri nell’attac- lità e signorilità, dell’attenzione agli altri, dei camento filiale alla nostra Congregazione la suoi pensieri, delle sue emozioni e dei senti- quale – ne ho il fermo convincimento – potrà menti, della sua spiritualità. Il piano di vita è ben sperare di loro e del loro avvenire.” un ideale che genera ideali. Dopo la professione semplice avvenuta nel- la Chiesa di Sant’Alessio l’8 ottobre 1920 (il Il noviziato ed i primi anni di sacerdozio di P. papà Giovanni risulta già morto), il giovane Giovanni Ferro chierico completò i suoi studi di filosofia, lau- Dopo aver conseguito il baccellierato in filo- reandosi in filosofia all’Università Gregoria- sofia all’Università Gregoriana, il 7 ottobre na. Proseguì il suo percorso di studi teologici, 1919 iniziò a Roma il Noviziato a San Gerola- prima a Roma e poi nel seminario arcivesco- mo della Carità, noviziato trasferito poi dal 17 vile di Genova, emise la professione solenne aprile 1920 in avanti a Sant’Alessio all’Aven- a Rapallo il 14 marzo 1924 e fu ordinato sa- tino ed emise la sua professione l’8 ottobre cerdote a Chiavari dal vescovo della diocesi 1920 nella Chiesa di Santi Bonifacio ed Ales- Amedeo Casabona l’11 aprile 1925. sio, Il suo maestro di noviziato è il P. Pasquale Alcuni confratelli gli dedicarono per l’occasio- 8 Atti Convegno a Vigevano (predica la novena della festa di Maria Madre degli Orfani), nel gennaio del 27 fino alla fine di settembre lavorò nell’orfano- trofio di Pescia (Pt) per poi passare alla casa di Cherasco, con il compito di direttore dei postulanti e ministro del Collegio. In questa casa trascorse circa quattro anni e conseguì il 27 maggio 1931 presso la facoltà teologica di Torino la laurea in Sacra Teologia

P. Ferro Rettore al Trevisio Intanto al P. Ferro veniva nel 1930 affidato dal P. Generale un compito delicatissimo ed importante: avviare le trattative con il Comu- ne di Casale Monf.to per tornare ad aprire il Collegio Trevisio. Il 20 maggio 1931 veniva firmata la convenzione tra l’Ente Trevisio ed i Padri Somaschi che ritornavano nel Collegio che iniziato nel 1623, per lascito del medico casalese Andrea Trevigi, avevano diretto fino all’epoca napoleonica (1797) e ripreso nel 1814 per lasciarlo nel 1867. Per l’Ente Tre- visio firmava il Geom. Pietro Bargero, per la Congregazione dei Somaschi il P. Giovanni Ferro. ne dell’ordinazione delle poesie (il P. Zamba- Il 1 luglio P. Ferro riceveva la consegna dei relli in italiano ed il P. Ingolotti in distici latini. locali. Egli si prefisse subito alcune finalità Riassumo in prosa il sonetto del P. Zambarelli, educative: rinnovare la gloriosa tradizione che ben conosceva il giovane Ferro: “Il fiore del Collegio, accogliere come interni studenti della tua vita, che nella tua giovinezza hai del Casalese, e delle zone vicine (furono 60 il educato con fervida ansia ed amore, serban- primo anno e il numero si raddoppiò nell’an- done il profumo più puro, ora nel sacerdozio, no successivo), educare questi giovani con salendo l’altare, sboccia pienamente, apre in una solida formazione cristiana e culturale, in tutta la flagranza la sua corolla, mentre il tuo modo da ottenere positivi risultati scolastici, cuore è ripieno di fede e di ardore. Con te gli facendoli seguire anche nel doposcuola, in- Angeli adorano il grande mistero. Tu esulta, serirli nella vita della Chiesa locale, mantene- prega, soccorri, benedici, sprona tutti al bene re, sia pure con spirito critico, buoni rapporti e conducili alla virtù ed alla verità.” Venne a con le autorità civili e scolastiche del governo celebrare la sua prima S. Messa a Costigliole, fascista del tempo. Per raggiungere questi come si fa abitualmente per i neosacerdo- obiettivi egli aveva bisogno di personale mo- ti: non ho trovato la data precisa, penso la tivato, di giovani forze. Con l’autorizzazione domenica successiva il 19 di aprile, ma è da dei Superiori raccolse a Casale un gruppo di verificare. giovani seminaristi e chierici somaschi - eri Il P. Ferro iniziò o meglio continuò nel 1926 fondò praticamente le Suore Somasche, ac- la sua attività educativa nell’Istituto deiDe- cogliendo in Collegio un gruppo di ragazze relitti presso il Santuario di N. S. di Pompei che volevano consacrarsi al Signore. 9 Atti Convegno Il rapporto con la Chiesa locale di Casale permisero la vita delle associazioni cattoliche, Il giovane Rettore si mise subito all’opera. purché non si interessassero di politica, non Fece nei giorni successivi al suo arrivo visita si riunissero in partito, non facessero attivi- Mons. Albino Pella, col quale ebbe sempre tà atletica e sportiva e fossero organizzate rapporti eccellenti. In sette anni il Vescovo solo su livello diocesano. Con la risoluzione (1932-1938) sarà sempre presente alla festa dei “Fatti del ‘31” si aprì un periodo, destina- di San Girolamo Emiliani celebrata in Collegio to a protrarsi per quasi tutti gli anni Trenta, nel mese di febbraio, se si esclude il 1936, di convivenza più o meno pacifica tra Azione quando inviò il Can. Giordanetti, perché -im Cattolica e fascismo. La polizia continuava a pedito da motivi di salute. Il 12 marzo 1932 controllare i circoli cattolici, la Gioventù Cat- Mons. Albino Pella ricevette l’aggregazione in tolica perseverava nella sua opera di concor- spiritualibus alla Congregazione dei Padri So- renza ai balilla e agli avanguardisti, ma tutto maschi. Così il libro degli Atti: “Nella cappel- era condotto in maniera molto più discreta. Si la dell’episcopio ricevono il sacro ordine del preferì andare avanti con un principio già af- presbiterato i nostri due diaconi D. Stefano fermato dal Papa PIO XI: collaborazione nella Turco e D. Antonio Calvi. distinzione. Dopo l’ordinazione il P. Rettore presenta a Il 25 gennaio 1932 vengono già registrati tra Mons. Vescovo il diploma di aggregazione al i convittori 14 giovani di azione cattolica, vi nostro Ordine”. Già aggregato all’Ordine è sono diverse sezioni aspiranti ed una di essa anche il parroco di Santo Stefano Sac. Federi- partecipa anche con esiti lusinghieri ad una co Balbo, confessore della Comunità. gara nazionale di cultura religiosa (5 giugno Il 5 luglio 1531 riaprì tra l’entusiasmo di molti 1933). fedeli la Chiesa di Santa Caterina, ed il 20 lu- Il Prof. Luigi Gedda presidente centrale dell’A- glio nella Chiesa affollatissima celebrò la festa zione Cattolica rimane colpito dalla testimo- di San Girolamo Emiliani. nianza cristiana dei giovani del Collegio e scri- Il P. Ferro intuì anche le possibilità vocazionali ve così il 14 agosto del 1938. del nuovo Collegio: un’altra sua grande pas- “Veramente e profondamente ammirato sione erano i seminaristi - accolse qui 10 po- per la parte che l’Azione Cattolica Giovani- stulanti di Cherasco perché frequentassero la le ha nella vita del Collegio, nell’entusiasmo IV e la V ginnasio e diversi chierici ed ottenne dei giovani e nel cuore del Rev.mo Rettore e dal Vescovo che potessero seguire con rego- dei Padri ringrazio dal profondo del cuore e larità le Scuole del Seminario Vescovile. raccomando a S. Gerolamo Emiliani la nostra gioventù. L’organizzazione dell’Azione Cattolica Luigi Gedda Al giovane Rettore sta a cuore la riorganizza- Casale M. 14 agosto ’38. zione dell’azione Cattolica, che aveva avuto in Qualche mese prima, il 12 aprile 1938 il P. Italia un momento critico proprio nell’esta- Ferro aveva anche inaugurato il ritrovo per te del 1931, allorché il governo fascista fece giovani universitari cattolici. “Si è inaugurato chiudere tutti i circoli giovanili dell’Azione il ritrovo per giovani universitari. Assecon- Cattolica con il chiaro scopo di eliminare l’uni- dando il desiderio .di S. E. Mons. Vescovo che ca concorrenza rimasta per l’ottenimento del desidera sia continuata l’assistenza ai giovani monopolio dell’educazione. Lo scioglimento della città anche quando hanno terminato i dei circoli della Gioventù Cattolica e le violen- corsi delle scuole medie e frequentano l’uni- ze nei confronti degli iscritti all’AC trovarono versità, i Padri hanno adattato due stanzette una loro soluzione negli accordi del settem- nel Palazzo Vitta, ove alla sera i giovani si ra- bre del 1931, tra governo e Santa Sede, che dunano e sono assistiti”. 10 Atti Convegno Era attiva da molti anni (primo cenno nel comunione generale. Le celebrazioni erano 1932) in collegio anche l’associazione caritati- molto curate e spesso venivano eseguiti mot- va delle Conferenze di San Vincenzo per l’aiu- tetti polifonici e S. Messe cantate a più voci. to ai poveri. Nell’aprile del 1938 essa ottiene Sono registrati nel libro degli Atti momenti di l’attestato di aggregazione ufficiale dalle sede adorazione eucaristica. di Parigi. Viene anche promosso tra i giovani la pratica P. Ferro fu sempre disponibile e collaborativo del primo venerdì del Mese ed una intensa a tutte le iniziative della diocesi, anzi si fece devozione al Sacro Cuore di Gesù, cui il Col- lui stesso promotore di proposte religiose e legio viene consacrato il 3 giugno 1932 con culturali, ad esempio animando il Congresso un collegamento all’Eucaristia, all’adorazione eucaristico diocesano del 1933, assistendo i del Cuore eucaristico di Gesù. giovani studenti della città, collaborando nel Particolare rilievo hanno anche la festa di ministero con le varie parrocchie. Cristo Re: l’azione cattolica è definita la santa P. Ferro fu davvero un sacerdote educatore milizia per il trionfo di Cristo Re. Molto viva dei giovani sia con le parole, sia con iniziati- la devozione alla Vergine Maria e la pratica ve di bene frutto del suo amore e della sua del mese mariano con celebrazione della S. creatività. Fu un’instancabile promotore cul- Messa quotidiana. Il mese di maggio veniva turale tra i suoi studenti ed i suoi seminaristi, chiuso con una particolare celebrazione. offrendo anche alla città spettacoli teatrali ed Documentata è anche la devozione alla Ma- opere musicali. donna di Crea, cui talvolta si recarono in pel- legrinaggio, partecipando anche al Congres- Liturgia e preghiera so mariano del 1936, che si tenne in questo Nel preparare i suoi studenti ad una solida santuario. vita cristiana P. Ferro dette molta importanza Nel Collegio aveva particolare rilievo la festa alla liturgia, alle S. Messe pasquali per stu- dell’Immacolata celebrata l’8 dicembre, e la denti e professori, alla confessione ed alla festa di San Girolamo Emiliani.

11 Atti Convegno I rapporti con le autorità governative del -fa L’educazione e la formazione dei seminaristi scismo e dei chierici somaschi Nel firmare la Convenzione con l’Ente Trevisio P. Ferro fu anche un grande educatore dei i Padri Somaschi si impegnarono di intonare il giovani somaschi, un vero formatore. Per av- loro metodo educativo ed istruttivo e la loro viare il Trevisio, per avere degli assistenti su azione ai criteri che informano tutto il com- cui contare, per seguire i convittori nello stu- plesso legislativo del Regime e dello Stato dio e nel doposcuola egli si avvalse di giovani nel campo dell’istruzione e dell’educazione. teologi che al mattino frequentavano le scuo- Si obbligano inoltre di conservare al Convitto le del Seminario Vescovile e nel pomeriggio quel carattere di signorilità, anche nel vitto e attendevano ai ragazzi. P. Ferro stimolò gli nel trattamento dei Convittori, che è tradizio- interessi dei chierici, provvide loro strumenti ne secolare dell’istituto. Non solo ma l’arbitro culturale (l’enciclopedia Treccani e l’abbona- di eventuali contese che potessero nascere mento a riviste, li seguì attentamente nella tra la direzione del Collegio è il podestà di Ca- preparazione alla professione religiosa ed al sale: nei sette anni di P. Ferro vediamo succe- sacerdozio. Soprattutto li formò alla vita re- derne ben tre: il Comm. Avv. Caire, l’Avv. Luigi golare somasca, una vita fatta di preghiera, De Vecchi, e l’ing. Marchino. di riunioni e di capitoli settimanali, di assidua Quando dovettero in qualche modo presen- frequenza alle doti comuni. Anche nell’asse- tarsi alla città ed alle autorità di Casale, P. gnare gli incarichi di comunità stette attento Ferro che ci teneva a realizzare un collegio alle doti di ciascuno. Quelli che ritenne capa- modello sia per la comunità ecclesiale che ci di dirigere la condotta dei ragazzi furono per la comunità civile, si ispirò al principio di subito coinvolti: Il Ch. Calvi, ministro, i Ch. “collaborazione nella distinzione” con il regi- Vanossi, Ronzoni, Silvano, Bianco prefetti di me fascista. camerata, il Ch. Rocco, prefetto dei postulan- Ad ogni modo l’atmosfera educativa risentiva ti, - sarà il futuro fondatore delle suore della del clima del regime: gli alunni del Collegio Mater Orphanorum - il Ch. Tentorio, biblio- si presentavano in divisa sia nelle processioni tecario e conferenziere, il Ch. Mazzarello, religiose come quella del Corpus Domini sia ripetitore, poeta ed artista. Nelle mani di P. nelle celebrazioni civili. Ferro sono passati numerosi Padri della gene- Nelle relazioni all’Ente Trevisio i Somaschi razione precedente alla mia. Oltre a quelli già sottolineano le iniziative ritenute allora pa- nominati sono presenti nella vita del Collegio: triottiche. Il P. Ferro non riuscì tuttavia ad Roascio (decano dei Chierici), Aonzo, Raviolo, ottenere né dai Presidenti dell’Ente Trevisio, Filippetto, Zambonati, Boeris, Risso, Corsini, né dal Podestà di Casale che doveva dirime- Bernardi, Garelli, ecc. re la vertenza di poter far parte del Consiglio di amministrazione economica dell’Ente. (21 P. Ferro ed il giovane Luigi Novarese, poi sa- settembre 1935). Tuttavia il P. Ferrò riuscì a cerdote e beato spuntarla per quanto riguardava l’educazione Uno dei meriti del P. Ferro fu anche quello di fisica che doveva essere insegnata assieme avere intuito ed avviato al sacerdozio il bea- agli altri balilla della città. Questo era spesso to Luigi Novarese, nato a Casale il 29 luglio causa di disordini disciplinari e morali, di in- 1914, morto a Rocca Priora sui Colle Albani il dottrinamento ed il P. Ferro voleva preserva- 20 luglio 1984, fondatore delle Associazioni re i suoi alunni da questi rischi. Centro volontari della sofferenza, Silenziosi operai della Croce, Lega sacerdotale mariana e Fratelli degli ammalati. E’ stato proclamato beato dalla Chiesa l’11 maggio 2013. 12 Atti Convegno Ha dedicato tutta la sua vita all’evangelizza- zione dei malati e della sofferenti, lui che nel- la sua carne aveva sperimentato adolescente dal 23 al 1931) atroci sofferenze per una coxi- te tubercolare. Viene dimesso dall’ospedale di Santo Corona nel maggio del 1931 a 17 anni, guarito, pur con l’accorciamento dell’ar- to destro rispetto al sinistro, che lo costrin- gerà a portare una scarpa ortopedica. Dopo la morte della mamma nel maggio del 1935 e dopo il fallimento agli esami di maturità scientifica come privatista, pur avendo molto studiato, Luigi sente il bisogno di consultare il suo direttore spirituale, per comunicargli i suoi dubbi (non sa se studiare per prepa- rarsi alla professione di medico o diventare sacerdote) e la sua malinconia e solitudine. Il P. Ferro intuisce al volo che nell’animo di quel giovane Dio ha depositato il germe della vocazione sacerdotale. Il P. Ferro al momen- to gli consiglia: “sei stanco, hai vissuto mesi molto difficili e devi riposare. Resta qualche giorno in compagnia di te stesso rifletti e pre- ga”. Luigi Novarese si reca così per un periodo di tempo a Diano Marina (nella sua cartella medica c’era scritto che doveva curarsi con l’elioclimatoterapia) ospite di Villa Marcozzi, ligenza e le capacità, lo presentò al vescovo una pensione gestita dai domenicani. Passa di Casale Mons. Albino Pella, caldeggiò che qui un breve periodo di tempo, riflettendo ed fosse inviato al Collegio Capranica di Roma, orientandosi interiormente verso il sacerdo- proprio accanto alla Chiesa parrocchiale di S. zio. Quando Luigi ritorna a Casale va ad in- Maria in Aquiro, diretta dai Somaschi. Fu pro- contrare il suo direttore spirituale il P. Ferro, prio P. Ferro a comunicare questa notizia al il quale nota subito il suo stato d’animo, il co- giovane Novarese: “Andrai all’Almo Collegio lorito nuovo, lo sguardo sereno, ed è sempre Capranica, una scuola di prestigio, che farà convinto che si tratti di una vera vocazione. di te un ottimo sacerdote.” E davanti al suo Lascia che il ragazzo parli, che riveli il suo ani- stupore aggiunge. “Certo hai tutti i numeri mo, le sue intenzioni. Quando Luigi ha finito per riuscire e mons. Vescovo conta molto su P. Ferro tace per qualche istante, poi lo guar- di te”. Quando sembra che al Capranica non da negli occhi, gli sorride e pronuncia poche ci sia posto, P. Ferro si attiva col Vescovo per parole. “E’ da tempo che aspettavi che tu me sbloccare la situazione. “Abbi fede: tu a Roma lo dicessi”. Parole che per sempre rimasero ci vai”. E così fu. scolpite nel mente e nel cuore di Mons. No- Mons. Ferro, colpito da ictus in forma grave varese e gli dettero la certezza morale che la nel 1979, passerà gli ultimi 13 anni della sua sua scelta era davvero quella giusta. vita da infermo, unendo la sua sofferenza a P. Ferro si dette subito da fare: impartì alcune quella di Cristo, attuando l’insegnamento del lezioni di filosofia al giovane, ne intuì l’intel- suo figlio spirituale, il beato Luigi Novarese. 13 Atti Convegno P. Ferro, rifondatore delle Suore Somasche Le suore somasche oltre ad essere attive in Collegio si dedicavano alla dottrina cristiana Il P. Ferro può essere anche considerato il ri- nelle Parrocchie e curavano l’opera caritativa fondatore delle Suore Somasche. Fino al 1931 tra i fanciulli della città, affiancate anche in le Suore somasche, fondate nel 1680 dal P. questo da un gruppo di “Dame di San Girola- Somasco Gian Andrea Tiboldi, parroco del- mo” fondato dal P. Ferro. la Maddalena di Genova, avevano un’unica Non sono nemmeno da dimenticare i rappor- comunità a numero chiuso in questa parroc- ti di buon vicinato con la Famiglia religiosa chia, con il compito di dedicarsi all’educazio- fondata da Giovannina Mazzone, che anda- ne delle Orfane. A Cherasco con il P. Bortolo va organizzandosi in quegli stessi anni e che Stefani il P. Ferro seguì spiritualmente alcune aveva la sede principale proprio davanti al ragazze che aspiravano alla vita religiosa, che Trevisio. Essa svolgeva in campo femminile a condividevano il desiderio di servire i piccoli Casale un’opera educativa analoga a quella nello spirito di San Girolamo Emiliani. Quan- dei Padri Somaschi. L’associazione fu appro- do fu destinato Rettore del Trevisio vide subi- vata dal Vescovo mons. L. Gavotti il 3 giugno to l’opportunità di invitare queste aspiranti a 1915, eretta come Istituto religioso di diritto Casale Monf.to per aiutalo nei servizi di guar- diocesano il 26 agosto 1938, Ente ecclesia- daroba e di cucina e nello stesso tempo per stico civilmente riconosciuto con decreto in avviarle alla vita religiosa. Chiese il permesso data 27.09.1944. Anche quest’opera va quin- al Vescovo ed il 16 agosto arrivarono al Trevi- di inserita nel clima di fervore religioso della sio cinque signorine, dopo aver fatto un cor- diocesi di Casale, proprio di quegli anni, in cui so di esercizi spirituali predicato a Cherasco operò il P. Ferro. dal P. Bortolo Stefani ed il giorno appresso, 17 agosto con semplice e commovente ceri- P. Ferro, rettore del Collegio Gallio di Como monia, vien loro imposto l’abito religioso dal e parroco della Maddalena suddetto P. Stefani; il P. Rettore che aveva as- Un breve cenno solo al periodo trascorso segnato loro dei locali loro riservati, dà il ben- come Rettore al Collegio Gallio di Como. An- venuto. Crescendo il numero delle aspiranti P. che qui la sua presenza fu subito notata ed Ferro contattò la diocesi di Genova ed il Card. apprezzata. Migliorò le strutture didattiche, Minoretti, ottenne il riconoscimento che la l’ordinamento interno del Collegio, organiz- congregazione fosse di diritto diocesano con zò iniziative di formazione morale, religiosa, sue regole, il suo governo, il noviziato, l’abito sportiva Rilanciò l’Azione Cattolica, ristrutturò religioso la clausura. Nel 1935 (sono ormai la Scuola Media ed il ginnasio pareggiati dopo 12) un gruppo di quattro sorelle aspiranti del la riforma Bottai (1942), aprì il liceo scientifi- Trevisio, accompagnate dal P. Ferro, prese co (1942) ed il liceo classico (1945). Attentis- servizio nella nuova comunità di Corbetta, simo alle esigenze dei giovani e dei ragazzi, ove nasceva lo Studentato filosofico dei Padri sviluppò il contatto con le famiglie, che ogni Somaschi. Fu ancora P. Ferro a consegnare il mese convocava per una continuo aggiorna- 18 novembre 1935 alle suore le prime regole mento pedagogico e didattico. stampate, scritte presumibilmente da lui, ed Durante la guerra, in particolare dopo l’8 set- a far iniziare il noviziato nel gennaio del 1936. tembre 1943,e durante le persecuzioni nazi- Ormai la Congregazione delle Suore soma- fasciste protesse ebrei (Roberto Furcht e la sche era avviata ed il P. Ferro rimase sempre sua famiglia) e persone ricercate senza chie- per loro un punto di riferimento anche nel dere loro quali ideologie professassero, quale periodo in cui fu Rettore del Collegio Gallio tessera di partito avessero. di Como. Il 26 aprile del 1945 accolse il figlio del Duce, 14 Atti Convegno Arcivescovo a Reggio Calabria Mons. Ferro, eletto arcivescovo di Reggio Ca- labria e vescovo di Bova, fece il suo ingresso nella diocesi il due dicembre 1950. Ebbe come segretario dal 1950 al 1960 il so- masco P. Pasquale Corsini. La Cattedrale di Reggio, sede di Mons.- Fer ro, fu ricostruita nel cuore della città dopo le terribili ferite inferte dal terremoto del 1908 e si presenta come una sintesi architettonica di stile romanico e gotico. Nel vasto interno merita una visita attenta la Cappella del SS. Sacramento, opera cinquecentesca con un raffinato e spettacolare intarsio di marmi di varie tonalità cromatiche. A noi tuttavia in- teressa particolarmente la cappella laterale , venuto a chiedere pro- nella navata destra dove è stato sepolto ed tezione, il 27 aprile altri famigliari del Duce: è stato eretto il monumento in bronzo al Ser- Vanni Teodorani, marito di Rosa, figlia di Ar- vo di Dio, Mons. Giovanni Ferro, pastore di naldo, e Orio Ruberti cognato di Bruno Mus- questa Chiesa dal 1950 al 1977. E’ scolpito in solini, il figlio di Benito morto in un incidente piedi, rivestito degli abiti episcopali, da vero di aereo a Pisa il 7 agosto 1941. Ne informò il sommo sacerdote, con la croce pettorale 20 maggio il Governatore alleato della Piazza ben visibile, con gli occhi rivolti al cielo, con di Milano, dicendo con chiarezza che il suo un volto ispirato ed un portamento ieratico. scopo era di proteggerli da una giustizia som- Mentre la mano sinistra tiene saldamente maria di parte e chiedendo che il governo al- in mano il pastorale per indicare che è stato leato prendesse queste tre persone sotto la un maestro autorevole e sicuro della fede, la sua tutela. destra si protende completamente all’ester- Trasferito a Genova come Parroco della Mad- no come un segno di invito e di amorosa ac- dalena (1945-1950), dimostrò lo stesso zelo coglienza. In basso a destra ed a sinistra due nell’organizzazione della Parrocchia, nella lapidi in latino, purtroppo comprensibili da liturgia, nella catechesi e soprattutto nelle pochi, richiamano i suoi dati biografici ed il iniziative di carità, tanto da destare l’ammi- suo stile di vita. razione del suo arcivescovo, il futuro Card. Siri, che annotò che la parrocchia funzionava davvero bene ed invitò lo stesso P. Ferro, con cui strinse fraterna amicizia, ad insegnare nel Seminario diocesano. Fu ancora il Card. Siri, a scongiurarlo di accettare per amore della Chiesa la nomina ad arcivescovo, cui egli in un primo momento pensava di rinunziare per poter continuare a servire la sua congregazio- ne. Fu ancora lui ad ordinarlo vescovo il 29 0ttobre del 1950, assistito dal vescovo di Asti Mons. Umberto Rossi e dal vescovo di Chia- vari Mons. Francesco Marchesani. 15 Atti Convegno

Ecco la traduzione della prima, a sinistra di chi guarda: Giovanni Ferro C.R.S nato a Costigliole nella provincia di Asti il 13 novembre 1901 religioso dei Chierici Regolari di Somasca ordinato sacerdote l’11 aprile 1925 con l’incarico di Arcivescovo di Reggio Calabria dal 2 dicembre 1950 al 4 giugno 1977 è morto il 18 aprile 1992. Pastore ardentissimo, insuperabile nello zelo, poverissimo, ma risplendente di eccezionale carità verso i poveri. Invece la lapide di destra, tradotta in italiano, dice così: In tempi di turbolenza politica, costantissimo araldo di pace promotore del culto della Sacra Liturgia cultore delle belle arti per tutti specchio di virtù, in particolare di pazienza, lui che negli anni conclusivi della sua vita soffrì di una continua infermità. O Gesù buono, Pastore eterno, egli, seguendo te, si spese completamente per la salvezza delle anime. Accogli nel riposo e nella tua gioia eterna il nostro padre tanto rimpianto! Reggio 18 aprile 1996 – Monumento eretto dalla pietà dei fedeli.

Sono sufficienti queste espressioni per indi- donato all’arcivescovo dall’allora Presidente carci tutto l’amore che il popolo ed il clero di della Repubblica, , per la Reggio portano tuttora al Servo di Dio Mons. sua opera di pacificatore tra le varie fazioni, Giovanni Ferro. appena passati i violenti tumulti di Reggio del Tutti si accorsero ben presto della stretta 1970/71, ove si distinse l’intervento paziente, povertà dell’Arcivescovo che stupiva chi ne fermo ed autorevole di Mons. Ferro. veniva in contatto, della sua preghiera, della In un ambiente umano carico di bellezza sua ardente e fantasiosa carità verso i poveri, naturale, di storia e di religiosità – di qui è per servire i quali coinvolgeva con disarman- passato anche San Paolo nel suo viaggio ver- te affetto i suoi seminaristi ed i suoi preti. Lo so Roma: “costeggiando giungemmo a Reg- stemma episcopale di Mons. Ferro presenta gio” (Atti, 28,12) - ha svolto il suo ministero il monte della perfezione con la croce, e so- Mons. Ferro. pra ancora in campo azzurro le stelle. Sotto Chiediamo questo dono al Signore per la la scritta “Omnia in charitate”, tutto nella ca- terra di Calabria e per la nostra Congregazio- rità. E’ la testimonianza di un uomo che ha ne, che ha espresso questo voto nel recente puntato durante tutta la sua vita in alto, alla Capitolo Generale: che il Servo di Dio Mons. perfezione, alla croce ed all’incontro con Dio, Giovanni Ferro, così amato dal suo popolo, aprendosi a tutti nella carità. dal suo clero e dai suoi Vescovi, possa rag- Nel museo diocesano è esposto il bel cali- giungere presto la gloria degli altari. ce ottocentesco di argento sbalzato, che fu 16 Atti Convegno A Sua Eminenza il Card. Angelo Amato poi divenuto vescovo, i suoi seminaristi, i suoi Prefetto della Sacra Congregazione preti, la sua gente. per le cause dei Santi Sempre equilibrato e sereno, con una profon- da vita interiore che si esprimeva nella pre- Oggetto: prosecuzione della causa di beatifi- ghiera personale e nelle celebrazioni liturgi- cazione di Mons. Giovanni Ferro, Arcivescovo che, fu un uomo di pace, in grado di parlare a di Reggio Calabria- Bova tutti in difficili momenti di turbolenza politica Il 138° Capitolo Generale dei Padri Somaschi, (Moti di Reggio del 1970). riunito ad Albano Laziale, dopo la conclusio- Il suo ricordo è molto vivo nel nostro Ordi- ne del processo diocesano e della redazione ne, che gli ha dedicato recentemente due della “Positio”, che ha riconosciuto l’eroicità seminari in terra di missione, uno in Nigeria delle virtù e la fama di santità del confratello e l’altro in Indonesia, ma soprattutto la sua Mons. Giovanni Ferro (Costigliole d’Asti 1901 memoria è intensa ed in benedizione nel po- – Reggio Calabria 1992), Arcivescovo di Reg- polo e nel clero della diocesi di Reggio Cala- gio Calabria – Bova dal 1950 al 1977 bria, che amò e diresse per quasi tre decenni, presenta il seguente “voto”: mosso sempre dalla carità di Cristo. che possa procedere con sollecitudine la cau- Il Capitolo Generale dei Padri Somaschi rin- sa di beatificazione del Servo di Dio Mons. nova unanime questo suo desiderio e questo Giovanni Ferro. voto di vederlo, salito all’onore degli altari, Fu per il nostro Ordine un religioso modello, venerato e pregato dal nostro Ordine, che che si ispirò a San Girolamo Emiliani, e dimo- egli esemplarmente servì e dal popolo cri- strò ottime capacità educative come - diret stiano della sua diocesi e delle diocesi di Ca- tore nei collegi somaschi Trevisio di Casale labria, ove Mons. Ferro formò al servizio della Monf.to (1931-1938) e Gallio di Como (1938- Chiesa sacerdoti e vescovi. 1945), e straordinario zelo come parroco di S. In fede Maria Maddalena nel centro storico di Geno- I partecipanti al 138° Capitolo Generale va e Preposito provinciale (1945-1950). dell’Ordine dei Padri Somaschi Promosse lo sviluppo dell’Azione Cat- Albano Laziale, 31 marzo tolica durante gli anni del fascismo ed aiutò ebrei e perse- guitati politici durante gli anni della seconda guerra mondiale. Il suo motto epi- scopale “Omnia in charitate” esprime il suo stile di vita, la sua attenzione ai poveri, per aiutare i quali visse poveris- simo, coinvolgendo nella sua azione di sostegno agli ultimi prima i suoi alunni, i suoi confratelli, i suoi parrocchiani, 17 Atti Convegno Don Paolo Prunotto - BIANCO Renato (1913-1998). Fu eclettico sacerdote e fondatore di significative istitu- IL SERVO DI DIO MONS. GIOVANNI FERRO A zioni dai titoli particolarmente simpatici: “Vil- COSTIGLIOLE laggio del fanciullo”; “Fattoria della gioia”; Più volte e in diversi testi ho ritrovato questo “Villaggio della gioia”; “Casa della fraternità splendido elogio su mons. Ferro: “Lui, pur es- giovanile”... a Cherasco e a Narzole. Ebbe un sendo Piemontese ha saputo diventare Cala- carattere gioviale ed estroverso, in linea con il brese con i Calabresi”... Davvero un bellissimo programma e le denominazioni delle sue fon- complimento! Ma mons. Ferro ha comunque dazioni. continuato, nel corso degli anni e anche se - BOERIS Giuseppe (1914-1992). Fu perso- lontano da “casa”, ad amare profondamente nalità eminente e di vasta cultura all’interno la sua terra, la nostra terra, la terra dei suoi della Congregazione. A padre Boeris furono antenati, il paese di Costigliole e la borgata affidati incarichi di grande responsabilità e fu che gli ha dato i natali, Sant’Anna... Il Servo di più volte rettore di collegi. Ricoprì la carica di Dio ha dimostrato il suo attaccamento al no- provinciale dal 1951 al 1957 e generale dei stro paese in innumerevoli circostanze, com- Somaschi dal 1963 al 1969. Fu padre concilia- patibilmente con gli ingenti impegni pastorali re al Vaticano II. Fu per molti anni apprezzato della “sua” arcidiocesi di Reggio Calabria. Non successore di mons. Ferro nella parrocchia di mi soffermo sull’aspetto profondamente re- Santa Maria Maddalena a Genova. ligioso della sua famiglia e dei suoi genitori, - CAIMOTTO Oreste (1916-1992). Con altri aspetto peraltro già ampiamente indagato da confratelli fu il fondatore di un grandioso isti- altri studiosi e biografi... desidero sottoline- tuto di ben 1500 allievi ad Aranjuez, presso are, invece, il suo rapporto affettuoso e co- Madrid. Sacerdote di vasta cultura (laureato stante con il paese, i confratelli Costigliolesi, in Lettere, Filosofia e Pedagogia), fu perso- i sacerdoti e i parroci, i religiosi e le religiose nalità di rilievo e di vasti interessi (nel campo del luogo... Mons. Ferro è stato figlio di que- artistico, agiografico, letterario, musicale,- fila sta terra costigliolese che ha dato alla Chie- telico...). sa, nel corso dei secoli e ancor più nel secolo - FAUSONE Federico (1938-2016). L’ultimo scorso, gran quantità di vocazioni sacerdotali sacerdote Somasco costigliolese. Fu dappri- e religiose. I sacerdoti di origini costigliole- ma superiore in un orfanotrofio presso Bar- si sono stati, durante il XX secolo, circa una cellona e poi stette nella diocesi di Santiago sessantina (soprattutto tra il clero diocesano de Compostela in Spagna, anche come pre- ma, anche, tra le Congregazioni Salesiane e zioso aiuto al clero locale e al vescovo dioce- Somasche, tra i frati Francescani e l’Ordine sano. dei Domenicani...). I sacerdoti Somaschi di - GARASSINO Giovanni (1900-1973). Fu mis- origini costigliolesi sono stati 11 oltre a mons. sionario a San Salvador e fondatore di nu- Ferro (il legame di stima ed amicizia tra que- merosi istituti religiosi in Honduras. Costruì sti confratelli si poteva “toccare con mano”... la grande chiesa del Calvario a San Salvador tutto ciò è, tra l’altro, testimoniato dalle -nu e contribuì all’incremento del culto e della merose fotografie che li ritraggono insieme e catechesi. Fu quindi parroco a Comayagua sorridenti nelle più svariate occasioni dei loro nell’Honduras e là restaurò la cattedrale e l’e- ritrovi). Li ricordiamo brevemente, per ordine piscopio, fondando anche un pre-seminario alfabetico. per i chierici. - SARDI Giovanni Battista. Visse tra il XVIII e - MASSAIA Giovanni (1915-1988). Nel 1948 il XIX secolo e fu professore di Teologia a Novi partì per l’America Centrale, nel Salvador e Ligure. in Honduras. Fu anche superiore provinciale 18 Atti Convegno della provincia del Centro America e Messico. Unitamente ai confratelli di mons. Ferro non Svolse il suo ministero tra gli orfani di Santa possono essere dimenticati i numerosi sa- Teresa di Guatemala City. cerdoti e i religiosi Costigliolesi verso i quali - MASSAIA Mario (1918-1969). Si era prodi- il Servo di Dio seppe coltivare stima e since- gato a Casale Monferrato per i poveri, gli ope- ra amicizia e che furono, anch’essi e in qual- rai e i giovani, “con totale dedizione e senza che misura, significativi ed importanti nel suo misura”. Morì tragicamente in un incidente cammino di vita e di formazione. Ricordiamo: stradale, con la sorella suora, a Gallareto di - Il parroco della sua infanzia mons. Luigi Piovà Massaia. CARPIGNANO (1856-1910) da Soglio d’Asti. - MAZZARELLO Franco (1913-1995). Spese la “Vulcanico” parroco di Costigliole dal 1895 al propria esistenza nell’insegnamento (laurea- 1910, deceduto, attivissimo, all’ancor giovane to in Lettere) a Corbetta, Cherasco, Rapallo, età di 54 anni. Don Carpignano restaurò la Camino, Genova-Nervi, Courmayeur. Fu let- chiesa parrocchiale e la dotò di un organo a terato, poeta, scrittore e apprezzato dantista. canne più grande, fornì la splendida Via Cru- - NEBIOLO Oreste (1920-1983). Fu dappri- cis di Luigi Morgari. Don Carpignano è il fon- ma in America Centrale, poi rientrò in Italia datore di istituzioni religiose: nel 1896 la “Pia e fu maestro dei probandi in varie case della Unione del Sacro Cuore di Gesù” e nel 1900 la Congregazione. Nel 1966 ripartì per il Brasile “Pia Unione della Beata Vergine Maria Imma- ove fu parroco di un territorio vastissimo. In colata” ma, soprattutto, nel 1897, la “Compa- Brasile ha concluso la propria esistenza, come gnia dei Luigini” (i chierichetti del tempo), ap- parroco a Capitao Andrade. provata dal vescovo di Asti nel 1901 con tanto - RISSO Fedele (1914-2002). Insegnò in diver- di statuto, regolamento e “ufficiali”. Il parroco se case della Congregazione e soprattutto a Carpignano curò particolarmente i chierichet- Rapallo, a servizio degli orfani e degli operai ti inculcando in essi la devozione al loro santo (sua passione era la tipografia). Fu anche su- patrono: San Luigi Gonzaga. L’attenzione del periore e per due volte consigliere provincia- parroco alla gioventù è altresì attestata dalla le. Dal 1972 fu a Torino (parrocchia di Borgo fondazione di una banda musicale e dall’isti- Fioccardo). tuzione di una biblioteca per ragazzi. E’ fondamentale ricordare il padre Somasco - Don Giovanni TESTORE (1898-1970). Ve- TAGLIAFERRO Cesare, zio materno di mons. nerato sacerdote Costigliolese; cappellano Ferro. Padre Tagliaferro era originario del vi- delle due confraternite del paese; direttore cino paese di Castagnole delle Lanze ed ebbe spirituale dei ragazzi e dei giovani (dei “Lui- larga parte nella scelta vocazionale del giova- gini”, i chierichetti del tempo). Uomo umile ne Giovanni Ferro, da lui orientato ad entrare nella Congregazione Somasca.

19 Atti Convegno e semplice, visse poveramente e al completo - Suor Matilde BLENI dal 1903 al 1944. servizio pastorale della nostra gente (dedito - Suor Teresa SALA dal 1903 al 1938. costantemente al confessionale e a raggiun- - Suor Emilia NEVI dal 1904 al 1926. gere, rigorosamente a piedi, le varie borgate - Suor Maria Caterina PEPINO dal 1904 al del paese per la celebrazione della Messa). 1930. Molte vocazioni religiose si devono alla sua - Suor Vincenza NECCI dal 1913 al 1959. azione pastorale. - Suor Caterina RAVENNA dal 1915 al 1935. - Il parroco don Renato CELLINO (1910- - Suor Luisa RIVAIRA dal 1938 al 1951. 1982); a Costigliole dal 1952 e fino alla sua - Suor Maria LAGORIO dal 1940 al 1959. morte, per trent’anni. Fu il “restauratore” del- Concludo ricordando le volte nelle quali la chiesa parrocchiale, consacrata da mons. mons. Ferro è giunto in veste pubblica e uf- Ferro nel 1956. In diverse circostanze mons. ficiale a Costigliole (è assai probabile che di- Ferro fu a Costigliole, appositamente invitato verse altre volte il Servo di Dio sia arrivato a da don Cellino. Costigliole in forma privata, soprattutto per - Don Giovanni OLMI (1918-1991). Parroco gli avvenimenti, lieti o tristi, legati alla propria della frazione Santa Margherita di Costigliole famiglia). dal 1950 fino alla morte. Fu sincero amico di - Domenica 12 novembre 1950 appena ordi- mons. Ferro. Il Servo di Dio amava trascorrere nato vescovo. anche alcuni giorni, durante le sue brevi “va- - Domenica 18 luglio 1954 per l’inaugurazio- canze” estive, nell’umile casa canonica di don ne dei parziali restauri alla chiesa parrocchia- Olmi, godendo della sua amicizia, della con- le (presbiterio e coro). versazione, del silenzio e della preghiera che - Sabato 7 luglio 1956 per la solenne Consa- colà vi regnavano e ancor oggi vi regnano. Don crazione della chiesa parrocchiale di Costi- Olmi curò la piccola chiesa parrocchiale della gliole, completamente restaurata dal parroco borgata con amore e dedizione ma lui visse in don Cellino. semplicità ed evangelica povertà... mons. Fer- - Domenica 13 luglio 1958 per un matrimo- ro partecipò a tale semplicità e povertà (don nio di famiglia e appena collocato il grandioso Cellino avrebbe desiderato ospitare il vescovo concerto delle nuove campane. nella grandiosa e monumentale canonica di - Domenica 10 giugno 1962 per i 50 anni di Costigliole, con qualche lieve malumore per fondazione della banda musicale la “Costi- le scelte più “spartane” di mons. Ferro). gliolese” e il giubileo sacerdotale di padre Re- E’ doveroso a questo punto ricordare le nu- nato Bianco. merose suore Figlie della Carità di San Vin- - Domenica 30 agosto 1964 per gli anniversari cenzo de’ Paoli, presenti a Costigliole fin dal di Messa di don Giovanni Testore (40 anni); 1871. A diverse di queste suore si devono le padre Giuseppe Boeris (25 anni); padre Fede- scelte vocazionali di molti ragazzi e ragazze le Risso (25 anni) e padre Franco Mazzarello del nostro paese. La loro cura per la gioventù (25 anni). è stata grande e altamente significativa (cate- - Domenica 15 luglio 1971 celebra la Messa chesi, oratorio, scuola di cucito per le ragazze, nella chiesa parrocchiale (ore 11) su invito del asilo infantile, attenzione spirituale ai “Luigi- parroco don Cellino. ni”...). Vogliamo ricordare alcune suore, quel- - Domenica 16 novembre 1975 per il cin- le rimaste più tempo a Costigliole e che, per- quantesimo di Ordinazione Sacerdotale e il tanto, hanno maggiormente inciso per il bene venticinquesimo di Ordinazione Episcopale della gioventù e per la loro azione educativa (ricordo con sommo piacere di avergli “servi- e spirituale; vere “apostole” delle vocazioni di to la Messa” da chierichetto). speciale consacrazione: 20 Benedizione Lapide BENEDIZIONE DELLA LAPIDE Carissimi Fratelli e Sorelle, in questo fonte i credenti sono immersi nella è giunto il momento di benedire questa lapi- morte di Cristo, de commemorativa per risorgere con lui a vita nuova. presso il fonte battesimale del Servo di Dio In questo fonte il 24 novembre 1901 è stato Giovanni Ferro battezzato il vescovo mediante la preghiera della Chiesa. Giovanni Ferro, oggi Servo di Dio. Dio nostro Padre ha chiamato e guidato in Signore Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, questo luogo alla grande invochiamo la tua benedizione su questa lapi- ora della nuova nascita tanti suoi servi, de che ci ricorda un li ha illuminati e li ha fortificati, vescovo che ha tanto lavorato per il tuo Re- perché aderendo saldamente a Cristo Signo- gno. re, Il suo ricordo sia motivo di gioia e di impegno giungessero alla pienezza della vita. per Costigliole, per Tramite il Battesimo si dischiude la porta della Reggio Calabria e per tutti i luoghi in cui ha vita nello Spirito svolto il suo ministero. e si riapre ai figli della Chiesa la soglia vietata Benedici i presenti, del paradiso. benedici tutto il popolo di Dio Di qui fluisce l’onda purificatrice che travolge in particolare i fanciulli e i giovani perché sen- i peccati tano la chiamata e fa sorgere nuovi germogli di virtù e di grazia. battesimale alla santità Di qui scaturisce la sorgente che emana dal e perché la loro vita sia un esempio per gli al- fianco di Cristo tri e chi ne attinge entra nella vita eterna. come lo è stata quella di Mons. Ferro, Di qui la lampada della fede irradia il santo per Cristo nostro Signore lume che dissipa le tenebre (Aspersione more solito) della mente Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito e svela ai rinati nel Battesimo le realtà celesti; Santo. Amen.

21 Visita a S. Anna

Visita a S. Anna Istantanee di alcuni momenti della visita a Sant’Anna, ove Mons. Ferro tornava volentieri per ritemprarsi. In alto, il Parroco, don Roberto Zappino, ac- coglie l’Arcivescovo di Reggio Calabria e il suo segretario per la recita dell’Ora media in chie- sa. Di fianco e sotto, il saluto di don Roberto a tutti i presenti radunati per questo momen- to di preghiera insieme nel ricordo di Mons Ferro.

Foto L. Corino 22 S. Girolamo Emiliani San Girolamo Emiliani (1481-1537) Fondatore dei Somaschi

Girolamo Emiliani (cognome popolarmente che cattolici, nei decenni immediatamente abbreviato in Miani) nacque a Venezia da An- successivi. Si ammalò anche di peste, ma ri- gelo ed Eleonora Mauroceni nel 1481. Da gio- uscì a guarire. vane prestò servizio nell’esercito veneziano, mentre Venezia era repubblica indipendente Nel 1531 Girolamo cominciò a fondare case in lotta con altri stati per la supremazia nel dedicate completamente all’assistenza degli commercio. sventurati di ogni tipo: fondò orfanotrofi a Brescia, Bergamo e Como; una casa per pro- Quando fu costituita la Lega di Cambrai per stitute pentite e un ospedale a Verona. Con opporsi all’espansione veneziana, Girolamo altri due sacerdoti costituì una nuova congre- fu nominato comandante della fortezza di Ca- gazione che aveva sede nel paese di Somasca, stelnuovo, vicino a Treviso. Le forze della Lega tra Bergamo e Milano, dove si tenevano gli conquistarono però la città e Girolamo finì esercizi spirituali per i postulanti della congre- rinchiuso in una prigione sotterranea e legato gazione. L’istituto prese il nome da questo pa- con catene. ese (Chierici Regolari di Somasca, più in breve “somaschi”) e si occupava del benessere spi- Questo rovescio di fortuna lo spinse a pentirsi rituale e materiale dei contadini che vivevano della vita precedente, in cui non c’era stato intorno, anche se l’occupazione principale ri- molto spazio per la religione; cominciò a pre- maneva la cura degli orfani. gare e si consacrò alla Madonna, che si nar- ra gli abbia permesso una fuga prodigiosa. Si Proprio accudendo gli infermi Girolamo con- diresse a Treviso: qui, in ringraziamento, ap- trasse una malattia infettiva e morì l’8 febbra- pese le sue catene in una chiesa e successi- io 1537. S. Carlo Borromeo (4 novembre) die- vamente fu nominato governatore della città. de alla congregazione il suo sostegno dopo la Non vi rimase a lungo e tornato a Venezia morte del fondatore ed essa fu ufficialmente assunse l’incarico dell’educazione dei nipoti riconosciuta da papa Paolo III nel 1540. e cominciò a studiare per il sacerdozio. Ordi- Il numero dei membri è oggi diminuito, ma nato nel 1518, in un periodo in cui la carestia quelli rimasti continuano a dirigere scuole e e 1a peste stavano provocando ovunque ma- orfanotrofi e ad animare molte altre iniziative lattie e sofferenze, Girolamo si dedicò ad alle- rivolte al mondo giovanile (ad esempio il re- viare queste angosce in ogni modo possibile, cupero di tossicodipendenti). concentrandosi particolarmente sui bambini abbandonati. Girolamo fu canonizzato il 12 ottobre 1767 e nel 1928, su richiesta del superiore generale Affittò una casa dove potessero vivere, fornì della congregazione per il quarto centenario loro vestiti e cibo utilizzando le proprie risor- della sua fondazione, papa Pio XI lo dichiarò se, e li istruì nella dottrina e nella vita di fede. santo patrono degli orfani e dei bambini ab- Utilizzò a questo fine un catechismo in forma bandonati. In considerazione dell’importanza di domande e risposte, da lui stesso compo- di questo patrocinio, Girolamo ha conserva- sto; questo libretto fu probabilmente il primo to il suo posto nel calendario universale del nel suo genere e il suo metodo sarebbe stato 1969, quando la sua festa fu comunque spo- ripreso da molti catechismi, sia protestanti stata dal 20 luglio al giorno della morte. 23 Nota Biografica Nota biografica su GIOVANNI (VITTORIO GIUSTO) FERRO

Arcivescovo di Reg- Il 14 settembre 1950 viene nominato arcive- gio Calabria. Servo scovo di Reggio Calabria e vescovo di Bova. di Dio. Riceve l’ordinazione episcopale, nella catte- Nato a Costigliole drale di Genova, dall’arcivescovo Giuseppe (Sant’Anna) il 13 Siri, il 29 ottobre 1950. Entra solennemente a novembre 1901, fi- Reggio Calabria il 2 dicembre 1950. La situa- glio di Giovanni e di zione politica e sociale della città non è facile; Carolina Borio. Bat- le condizioni di vita della popolazione sono tezzato a Costiglio- pesanti, anche a causa della miseria e della le il 24 novembre diffusa disoccupazione. In qualità di arcive- 1901. scovo di Reggio Calabria Mons. Ferro è anche Cresimato a Costigliole, da Mons. Luigi Span- Primate della Calabria. Nel 1951 e nel 1953 dre, il 14 novembre 1910. Nel 1912 inizia gli le catastrofiche alluvioni provocano tanti lut- studi presso i padri Somaschi a Nervi (Geno- ti e tanti danni. Mons. Ferro si fa calabrese va). Diventa religioso Somasco emettendo con il suo popolo, entra nel cuore della realtà la prima professione a Roma, nella chiesa di reggina, condivide le gioie e i lutti, partecipa Sant’Alessio, l’8 ottobre 1920. Compie, tra il alla vita delle persone, condivide le prove e 1920 e il 1925, gli studi filosofici e teologici le difficoltà di questa terra, scegliendo la via a Roma e a Genova. Consegue la laurea in fi- del Vangelo. È pellegrino per le strade della losofia, nel 1922, all’Università Pontificia Gre- sua vasta diocesi; in cinque visite pastorali goriana di Roma ed emette i voti religiosi per- raggiunge tutti i paesi del territorio della sua petui, nella chiesa di San Francesco a Rapallo, Chiesa, e si fa padre e fratello per tante fami- il 14 marzo 1924. Viene ordinato sacerdote glie. Sono anni di lavoro intenso, vissuti con il nella cappella del seminario diocesano di sorriso, in una semplicità di vita personale che Chiavari (Genova) dal vescovo di quella città potrebbe sconcertare, perché Mons. Ferro l’11 aprile 1924. Svolge le prime attività apo- vive in povertà, povero tra i poveri, rinuncian- stoliche nelle case religiose di Nervi, Pescia e do alle comodità che la condizione di vesco- Cherasco, laureandosi, in teologia, nel 1931 vo gli potrebbe offrire. Il vescovo successore, a Torino. Diventa rettore del collegio Trevisio Mons. Vittorio Mondello, che lo ha conosciu- di Casale Monferrato, nel 1931. Passa, set- to personalmente, lo ha ricordato con queste te anni dopo, a dirigere il collegio Gallio di parole: «Non c’è paese del territorio reggino, Como: l’incarico dura fino al 1945. Di quel pe- non c’è rione della città, non c’è casa di cura, riodo si ricorda la sua grande testimonianza di dove non sia rimasta l’orma del suo passaggio, carità, per il rifugio offerto, prima, a numerosi il ricordo di un suo sorriso, di una carezza, di partigiani e, poi, ai perseguitati fascisti. un abbraccio, di una preghiera. Sono miriadi È nominato parroco della parrocchia della i fotogrammi di vita che lo videro sostare so- Maddalena di Genova, dal 1945 al 1950. Nel- prattutto accanto agli umili, ai poveri, a quella lo stesso periodo è eletto a importanti cariche molteplicità di vite umane colpite dalle trage- nella Congregazione: consigliere generale, dal die naturali o trafitte dalla malvagità umana». 1945 al 1948, e superiore provinciale della Fu promotore della nascita e sviluppo di mol- provincia ligure-piemontese dal 1948 al 1950. te associazioni a finalità benefica. 24 Nota Biografica Il 7 luglio 1956, su invito del parroco don fu riconosciuta dallo stesso presidente della Cellino, Mons. Ferro consacra la restaurata Repubblica, Giuseppe Saragat, che gl’inviò un chiesa parrocchiale di Costigliole (negli anni a attestato della propria stima e riconoscen- seguire era solito trascorrere qualche giorno za. Le splendide “Lettere Pastorali” di Mons. di riposo, in estate, a Sant’Anna, in seno alla Ferro vengono pubblicate, in un solo volume, famiglia, o a Santa Margherita presso l’amico nel 1976 per le Edizioni Parallelo 38 di Reggio parroco don Olmi, celebrando una messa do- Calabria (un altro suo scritto viene pubblicato menicale a Costigliole, appositamente richie- nel 1978: «La Madre celeste ai figli pellegri- sto da don Cellino). Partecipa attivamente al nanti in terra. Pagine Mariane», attestante la Concilio Vaticano II. Capisaldi del suo impe- sua profonda devozione alla Madonna). gno pastorale sono un’eroica carità (attestata Le dimissioni da arcivescovo di Mons. Ferro, anche dal suo stemma con il motto: “Tutto per i raggiunti limiti d’età, sono accettate il 4 nella carità”) unitamente ad una profonda e giugno 1977. Lascia la diocesi di Reggio Ca- convinta povertà personale. labria il 28 agosto successivo. Vi rientra un Uomo di dialogo e di pace, collaborò atti- anno dopo, chiamato dal clero e dalla po- vamente nel riportare l’ordine nella città di polazione, che desiderava averlo ancora con Reggio Calabria nel febbraio del 1971, quan- sé; prende dimora nel seminario Pio XI. Due do si stabilì che Catanzaro dovesse essere il volte ha avuto la gioia di incontrare il papa capoluogo di regione. Mons. Ferro, durante Giovanni Paolo II. gli scontri, s’impegnò attivamente nel - cer Muore, nella sua stanza in seminario, il 18 care di calmare gli animi, visitò i feriti negli aprile 1992, Sabato Santo. I funerali si svol- scontri, nelle carceri, predicò affinché fossero gono nella cattedrale di Reggio Calabria il 21 «(...) evitate tutte le manifestazioni violente, aprile 1992. La salma riposa nello stesso duo- che sono in contrasto con l’animo gentile del mo. È scritto sul suo sepolcreto: «Nella pace nostro popolo». Quest’opera di pacificazione di Cristo riposa Giovanni Ferro, che nato a Co-

Foto L. Corino 25 Nota Biografica

stigliole d’Asti il 13 novembre 1901, sacerdote [si veda: A.a.V.v., Il Vescovo Giovanni Ferro: il l’11 aprile 1924, arcivescovo di Reggio Cala- suo cuore, la sua gente, 1992. L’opuscolo è bria dal 2 dicembre 1950 al 4 giugno 1977, conservato in: Archivio Parrocchiale Costiglio- morì il 18 aprile 1992. Pastore zelantissimo, le, fald. 103, fasc. 57]. instancabile nell’attività, rifulse per singolare Nel 1997 viene ufficialmente aperto, a Reg- carità verso i poveri, lui poverissimo; fu alfiere gio Calabria, il processo di beatificazione di saldissimo della pace in tempi assai burrasco- Mons. Ferro, mentre l’11 novembre 2001 la si, fautore del progresso della sacra liturgia, Chiesa di Reggio Calabria celebra solenne- maestro di buoni principi, per tutti esemplare mente i cento anni dalla sua nascita. di virtù, soprattutto di pazienza nel sopporta- Splendide le parole dell’omelia di Mons. Sal- re le sofferenze della lunga malattia nell’ul- vatore Nunnari, arcivescovo di Sant’Angelo timo periodo della sua vita. O Gesù, eterno dei Lombardi: «A Reggio come a Bova non buon pastore, accogli nella pace eterna e nel conobbe riposi, non cercò ricompense: ob- tuo gaudio l’amatissimo padre che, seguen- bedì e volle che si obbedisse con convinzione do il tuo esempio, consacrò tutto se stesso e non per costrizione, con amore e non per alla salvezza delle anime». Scriveva, ancora, timore. L’arco di tempo del suo episcopato, Mons. Mondello: «Quando egli morì sul no- 1950-1977, ventisette anni, vide più volte stro Settimanale diocesano, l’editoriale di pri- questa Chiesa e questa nostra terra nel gau- ma pagina si domandava perché Mons. Fer- dio e nell’afflizione. Nei diversi momenti la ro fosse così amato. E dopo una molteplicità presenza del nostro arcivescovo fu garanzia e di motivi, si diceva che Mons. Ferro era così riferimento. Egli si protese sempre in avanti amato perché aveva saputo dare alla gente con sano realismo e con prudente ottimismo, Dio. La gente ha bisogno di Dio, ne ha fame mai con sfiducia o rassegnato pessimismo. e sete. Mons. Ferro ha saziato questa fame e Appena ad un anno dal suo ingresso in dioce- sete di Dio. Dalla sua vita, dal suo ministero, si, il 2 dicembre 1950, le alluvioni dell’ottobre dalla sua preghiera, dal suo sguardo, dal suo 1951 lo vedono, a piedi, a cavallo, con ogni silenzio traspariva Dio. mezzo accorrere ai luoghi del nubifragio. Con- È questa l’eredità spirituale che egli ci lascia. sola, presiede riunioni per interventi urgenti, Un’eredità che per noi tutti, Vescovi, Sacerdo- apre le porte della sua casa, della Curia, del ti e fedeli, diventa un dono ed insieme una Seminario ai senza tetto, presiede lui stesso il sfida». servizio dei pranzi, si spoglia della sua Croce 26 Nota Biografica pettorale per offrirla, come esemplare inizio fu anche preoccupato di dare a questa città della costruzione della casa di solidarietà, a e alla sua diocesi spazi culturali e strutture Ravagnese. Una foto ricordo ce lo mostra a adeguate: la Scuola di servizio Sociale, l’Isti- cavallo sul greto del Bonamico nella Locride. tuto Superiore di Scienze religiose, il Centro Era in quell’anno amministratore apostolico San Paolo abbinato all’Auditorium San Paolo. a Gerace dopo la morte del santo vescovo Promosse assieme a persone illuminate l’av- Chiappe. Fu per quella Chiesa angelo consola- vio di quella realtà culturale reggina che fu il tore nella dura prova dell’alluvione. Lo stesso Consorzio per l’Istituto Universitario di Archi- disastro e ancor peggio nell’autunno 1953: è tettura, che diede inizio a quello che oggi è ancora il Vescovo il primo ad arrivare sul greto una grande realtà, la nostra Università. Anda- del Menga Oliveto, Valanidi, luoghi impossibi- va sempre all’essenza. “Non aveva borsa, né li ad essere raggiunti. Accoglie, questa volta, sandali, né bisaccia... Donava sempre e tutto, assieme ai senza tetto le 14 prime vittime in ma sapeva anche accogliere, con spirito po- Cattedrale per le esequie che lui stesso pre- vero e libero, quanto gli si donava”. A confer- siede. Altre non si troveranno più, compreso ma di ciò tantissimi sarebbero gli episodi. Ne il buon parroco di Oliveto, don Malsano. Alza ricordo uno in particolare. Alla fine di giugno la sua voce in difesa della gente, vittima non del 1979, mentre celebrava un matrimonio solo degli eventi naturali, ma di colpevoli ri- nella Basilica dell’Eremo, fu colpito per la se- tardi e dimenticanze riprovevoli per il disastro conda volta e in maniera grave da un ictus. Al ambientale. Passa molte ore in Prefettura, Policlinico diagnosticarono prossima la morte dove le foto del tempo lo ritraggono accanto e ci invitarono a preparare quanto necessario alle autorità nazionali e locali, conoscitore, lui per la vestizione. Con Mons. Calabrò e don piemontese, della vera realtà delle nostre po- Latella ci recammo nel suo appartamento al polazioni e del suo territorio; e questo dopo Seminario. Tutto pronto eccetto le scarpe, appena tre anni dalla sua permanenza tra noi. tutte consumate e mal ridotte. Era un sabato Un pastore che, come dice Isaia “non disto- sera. Ma un amico riaprì il negozio e mi offrì glie gli occhi dalla sua gente”, ma soprattut- gratuitamente il paio di scarpe, che grazie a to pone il suo cuore nel cuore dei suoi figli. Dio gli servirono per continuare per altri dodi- Avvierà così, dopo la costruzione della Casa ci anni a camminare tra noi». della solidarietà, l’apertura di asili in tutte [Bollettino Parrocchiale di Costigliole, La fa- le frazioni della diocesi di Reggio e Bova, da miglia di Costigliole, n. 2, dicembre 2001, pp. Chiorio di Roghedi a Roccaforte e a Solano e 24-25]. quanto altri mai, inviando, là dove nessuno Il 6 gennaio 2008 l’arcivescovo di Reggio Ca- voleva andare, le Veroniche del Volto Santo, labria pubblica l’editto per la causa di Beati- coadiuvato in questo dalla grande anima del ficazione e Canonizzazione del Servo di Dio beato Gaetano Catanoso, fondatore delle Mons. Giovanni Ferro. Il 21 maggio 2008 vie- stesse suore: i santi si comprendono e si inte- ne solennemente aperta la causa diocesana grano. Aprì luoghi di carità e di solidarietà al di Beatificazione, conclusasi il 29 settembre servizio dei deboli, soprattutto degli orfani e 2011 nella cattedrale di Reggio, alla presenza dei ragazzi abbandonati, una al Trabocchetto, di tutti i vescovi della Calabria e di una folla all’incrocio dell’Istituto Verginelle e dell’allora immensa. Significativa e toccante la lette- Orfanotrofio Provinciale, oggi Istituto per Ge- ra inviata all’arcivescovo di Reggio Calabria ometri. Incoraggiò opere come l’Unitas Catto- da quattro presuli originari di quella diocesi: lica a fondo Versace, dove ancor oggi pulsa il «Noi sottoscritti, Mons. Giuseppe Agostino, cuore della carità di questa città. L’uomo che Arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, così ci formava come uomini e come cristiani già Vicario Generale di Mons. Giovanni Ferro, 27 Nota Biografica Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo Metro- cilio Vaticano II cui ha partecipato e la conse- polita di Cosenza-Bisignano, Mons. Andrea guente proposta alla nostra Chiesa; Cassone, Arcivescovo emerito di Rossano-Ca- – La creatività di opere, servizi per la carità, riati, Mons. Santo Marcianò, Arcivescovo di per la catechesi, per la crescita culturale e so- Rossano-Cariati, tutti del Clero Reggino, ci- ri ciale della nostra Chiesa Reggina; volgiamo nello spirito della fraternità episco- – La presenza nel sociale, nobile, vigile e co- pale a Te, Pastore della nostra madre Chiesa stante, specie di fronte a fenomeni degene- di origine, perché significhi al Consiglio Pre- rativi della nostra terra, quali la mafia, e ba- sbiterale dell’Arcidiocesi Reggina-Bovense luardo di pace, nella verità, in occasione dei questo nostro pensiero. Chiediamo, in comu- cosiddetti moti di Reggio; nione con Te ed attraverso di Te, che si pro- – L’amore e la cura ai presbiteri e l’incremen- muova l’avvio del processo di canonizzazione to di tutte le vocazioni; per l’illustre ed indimenticato Mons. Giovanni – La commovente e sorridente assunzione Ferro che fu Arcivescovo della nostra amata della sua malattia che sopportò in silenzio e Chiesa Reggina-Bovense per 27 anni (1950- nella pace della fede; 1977). Le motivazioni che ci spingono, a lode – La passione con la quale ha servito la Regio- di Dio ed edificazione della nostra Santa Chie- ne Calabria nel suo ruolo di Presidente della sa Reggina, sono la straordinarietà delle virtù Conferenza Episcopale Regionale; teologali e morali del nostro indimenticabile – La docilità ed obbedienza alla Santa Sede Pastore. Il popolo Reggino-Bovense che ha quando fu richiesto di servire – temporanea- l’intuitus fidei lo vede come uomo di Dio di mente – altre Chiese in Calabria; straordinaria virtù e di insolita ed instancabile – L’equilibrio nei giudizi e la ricerca continua pastoralità. Noi sentiamo di sottolineare: dei frammenti di verità negli altri e, soprattut- – La sua continua concentrazione in Dio ed il to, il rispetto della persona; suo spirito di preghiera, costante e profondo; – La sua morte santa, serena, abbandonata in – Il suo stile di povertà evangelica, esemplare Dio; e provocante; – La memoria, nel popolo di Dio, di Vescovo – La sua instancabile passione pastorale e, modello di santa vita e di equilibrio tra verità particolarmente, l’amore a noi, suoi presbite- e carità. ri; Fiduciosi su tale richiesta esprimiamo senti- – La straordinarietà della Carità, suo refrain menti di stima, di fraternità, con tanta fidu- continuo e convinto; cia». – La disponibilità illuminata, quasi gioiosa, al Ultimamente, come riconoscimento per aver perdono per chi lo ha potuto offendere, non salvato la vita, durante l’ultimo conflitto mon- comprendendolo; diale, a diversi ebrei, Mons. Ferro è stato di- – La conversione alle linee tracciate dal Con- chiarato “Giusto d’Israele”.

28 Testamento Spirituale Il Testamento spirituale di ove spero di giungere presto, confidando nei meriti infiniti di Gesù Salvatore, nella- inter monsignor Ferro cessione della dolcissima Madre Celeste, de- In nome della Santissima Trinità, raccogliendo gli Angeli e dei Santi e nelle preghiere di suf- il mio spirito nella adorazione del Padre, del fragio che voi farete per la povera anima mia. Figlio e dello Spirito Santo, ne imploro l’infini- Chiedo umilmente perdono a chiunque io ab- ta misericordia, affinché purificato dalle mie bia potuto offendere o contristare, lieto di po- colpe, possa meglio vivere il resto dei miei ter dichiarare che nel mio animo si sono mai giorni e santamente morire. fermati pensieri e sentimenti di avversione o Rinnovo la professione della mia fede con di rancore per alcuno di voi. Ringrazio tutti piena e assoluta adesione della mente e del della grande bontà, che come figli amatissi- cuore alle verità che Dio ha rivelato e la San- mi, avete avuto per me indegno Pastore della ta Chiesa assistita dallo Spirito Santo insegna Chiesa Reggina e Bovese. agli uomini con ineffabile magistero. Ai Venerati Presuli della Regione Calabria, Al Vicario di Cristo la venerazione, l’obbedien- che mi sono sempre stati amabilmente vicini za e la gratitudine del figlio sinceramente -de come fratelli carissimi, la mia devozione e ri- voto, che solo desidera essere vicino al Padre conoscenza imperitura. e dividere con Lui sofferenze e fatiche per la Delle poche cose che risulteranno in mio pos- salvezza delle anime. Ai miei fratelli, sorelle, sesso alla mia morte, lascio erede il Seminario nipoti e congiunti carissimi lascio una grande di Reggio Calabria. benedizione che sia luce e conforto a cammi- Il canonico Antonino Lia, mio fedelissimo Se- nare per la stretta via e largamente li ricom- gretario dopo il caro confratello somasco pa- pensi di quanto hanno fatto per me. Material- dre Pasquale Corsini, sarà l’esecutore testa- mente io ho dato loro poco o nulla, ma li ho mentario. portati sempre nel cuore, e ho la certezza che Il venerato Capitolo Metropolitano, che con il Signore vorrà ascrivere anche a loro merito la preghiera e con il consiglio mi sorresse nel il sacrificio lietamente offerto di una vita tra- servizio pastorale, curerà che i miei funerali scorsa lontana da casa e dal paese di origine. si svolgano secondo le norme liturgiche (pos- A quanti l’amabile Provvidenza del Signore sibilmente in canto gregoriano) con grande ha posto accanto a me, o ha affidato alle mi semplicità e povertà. cure negli Istituti dei Padri Somaschi di Nervi Se qualche offerta venisse fatta dai Fedeli, Pescia, Chirasco, Casal Monferrato, Como e sia devoluta ai poveri, agli orfani e alle nostre nella parrocchia di Santa Maria Maddalena in opere per la gioventù. Genova, il mio pensiero affettuoso e benedi- * arcivescovo metropolita di Reggio Calabria cente. Nel rivolgere a voi, venerandi Sacerdo- e vescovo di Bova dal 1950 al 1977 ti e diletti Fedeli dell’Arcidiocesi reggina e di Bova, l’estremo saluto, colui che vi fu Padre e Pastore per tanti anni, vi scongiura “in visce- ribus Christi” a restare figli devoti della Santa Chiesa, a superare ogni contrasto e divisione con vera carità, e a usare in spirito di povertà dei beni della terra, fisso tenendo lo sguardo ai beni eterni del cielo. “Praeterit figura huius mundi”. Vi ho amati tutti e continuo ad amarvi senza esclusione alcuna. Vi attendo tutti in Paradiso, 29 Giusto d’Israele Testimonianza tratta dal blog di gresso dei miei studi. Il padre Ferro in tutto il periodo che io passo al collegio Gallio non Luigi Accattoli: fa mai richiesta di un qualsiasi pagamento di «Mons. Giovanni Ferro accolse al collegio retta. Sotto questa protezione si giunge fino Gallio di Como, di cui era rettore, un ragazzo all’aprile 1945, quando finalmente il grande ebreo per tutto il tempo della persecuzione pericolo è passato. Intorno al 1965, mentre nazista. Ho conosciuto l’arcivescovo Ferro – sono in viaggio di lavoro a Messina, gli fac- uomo mite e inerme – e sono amico del Gal- cio visita all’arcivescovado di Reggio Calabria, lio dove fui chiamato tre anni addietro per dove mi riceve con grande affetto. Nel 1994 una conferenza. È dunque con esultanza che riallaccio i rapporti con il collegio Gallio e fac- racconto questa storia, lasciando la parola cio visita al rettore di allora, padre Testa, che all’ebreo che fu messo in salvo. prepara una cena kasher. In seguito vengo a Mi chiamo Roberto Furcht, ho ottant’anni e conoscenza del processo di beatificazione e sono qui per rendere omaggio alla memoria mi auguro che questa mia testimonianza pos- del padre somasco e vescovo Giovanni Ferro, sa contribuire al suo buon esito. che mi accolse al collegio Gallio, qui a Como, Così ha parlato Roberto Furcht al collegio Gal- durante l’occupazione nazista e al quale deb- lio domenica 10 maggio 2009, nella “giorna- bo la salvezza della vita. ta” di omaggio all’arcivescovo Giovanni Ferro Il rettore mi accoglie e mi procura una falsa promossa dai padri somaschi del collegio». identità. L’armistizio dell’8 settembre 1943 aveva colto di sorpresa la mia famiglia sfollata dal 1942 a Bibliografia Cittiglio, Varese. Il 12 settembre un convoglio di Mons. Ferro: di SS passa da Cittiglio. Mentre lo zio si rifu- - Giovanni Ferro, gia in Svizzera e il papà si ferma nelle Marche, Lettere pastorali, dove al momento si trova, mia madre decide Reggio Calabria, di lasciare Cittiglio e si reca con me quattordi- Parallelo 38, 1976, cenne alla stazione. Mentre ci troviamo al bar pp. XVII, 295. entra un gruppo di SS che chiedono al barista - Giovanni Ferro, se conosce la famiglia Furcht. Sono le stesse La madre celeste SS che qualche giorno più tardi attueranno ai figli pellegrinan- la strage di Meina, Novara, che sarà la prima ti in terra, Rapallo strage in Italia di ebrei non militari. Mia mam- 1978. ma e io siamo a pochi centimetri dai militari, ma il barista ha la prontezza di dire che non su Mons. Ferro: conosce nessun Furcht. Prendiamo un treno - Giuseppe Agostino, “Nessuno così Padre...” per la prima destinazione possibile che, in (Tertulliano). Quadri memoriali del mio padre quel momento, è Como. La mamma cerca e arcivescovo Mons. Giovanni Ferro, Reggio Ca- trova un collega d’ufficio (lavorava alla SNIA labria 1993. Viscosa), che ci accompagna al collegio Gal- - Antonio Morabito, Mons. Giovanni Ferro lio dove il rettore, padre Giovanni Ferro, mi defensor civitatis. Un vescovo e il suo popolo, accoglie e mi fornisce, pochi giorni dopo, falsi Laruffa 1995, isbn 9788872210857, pp. 184. documenti d’identità. Al Gallio trascorro gli - Cesare Silva, Monsignor Giovanni Ferro anni scolastici 1943-44 e 1944-45 con il padre C.R.S.. Arcivescovo di Reggio Calabria e Ve- rettore che ogni due giorni mi chiama nel suo scovo di Bova. «Nessuno così Padre», Velar ufficio per rinfrancarmi e interessarsi al pro- 2017, isbn 9788866714743, pp. 48. 30 Somaschi di Costigliole RELIGIOSI SOMASCHI ORIGINARI DI COSTIGLIOLE in ordine cronologico

SARDI Giovanni Battista (sec. XVIII-XIX) missioni, prima ancora di essere ordinato sa- Sacerdote Somasco. Celebra, nel 1793, diverse cerdote: aveva 24 anni, esuberante di energia messe per incarico della compagnia del Suffra- e di zelo. Domandò generosamente di far parte gio di Costigliole. Nel 1795 risulta professore di del gruppo di confratelli Padri Somaschi, diretti teologia a Novi Ligure, nel collegio dei padri So- alla Repubblica di El Salvador. Qui per 50 anni si maschi. prodigò in tutti i modi per portare, anche nei più sperduti villaggi, il Vangelo di Cristo. GARASSINO Giovanni Ci fu un tempo in cui il Vescovo gli affidò uni- (Carlo) (1900-1973) tamente ben 7 parrocchie da accudire su un Sacerdote Somasco. Nato territorio più vasto della provincia di Asti. Fondò a Costigliole l’8 novem- collegi, eresse chiese: interminabili i suoi viaggi bre 1900, figlio di Carlo a dorso di cavallo». [Bollettino Parrocchiale: La e di Teresa Merlino. Fece famiglia di Costigliole, n. 2, marzo-aprile 1974, il postulandato a Nervi. p. 2]. Quando stava per finire la prima guerra mondiale, fu chiamato al servizio BAGGIA GIUSEPPE militare. (1908-sconosciuta) Congedato, fece parte del primo gruppo di novi- figlio di Ernesto e Giorgia zi ammessi all’abito nel dopoguerra. Emise i voti Scagliola, nato a Costiglio- religiosi in Sant’Alessio sull’Aventino, a Roma, l’8 le d’Asti il giorno 11 aprile ottobre 1920. Padre Garassino fu subito invia- 1908; ottenne il diploma to missionario a San Salvador (fondatore delle di maturità elementa- Missioni Somasche nell’Honduras). Quasi 50 re presso la Scuola Ele- anni trascorse nel centroamerica. mentare del Comune di Dopo un anno nella Correccional de Menores Canelli il 7 ottobre 1921; entrato nel proban- di La Ceiba, venne ordinato sacerdote, era il 20 dato dei Somaschi all’Istituto Usuelli di Milano novembre 1925. Poco dopo fu trasferito alla il 26 ottobre 1921; nel 1922-23 frequenta la II chiesa del Calvario di San Salvador ed incaricato ginnasiale. Emette la Professione semplice a dei lavori della costruzione di quel monumenta- Roma, S. Alessio, 31 ottobre 1926 (nelle mani le tempio. Contribuì all’incremento del culto e del Preposito Generale p. Luigi Zambarelli crs). del catechismo e diede un forte impulso alla co- Successivamente prefetto degli orfani all’Isti- struzione della chiesa. Nominato parroco e, poi, tuto della SS.ma Annunciata in Como, presso anche superiore a Comayagua, nell’Honduras, la Basilica del SS.mo Crocifisso. Emette la Pro- restaurò l’antica cattedrale e l’episcopio, come fessione Solenne a Como, Collegio Gallio, il 27 pure le altre chiese della città, specialmente settembre 1929. quella di San Francesco ed il convento attiguo. Successivamente, prima della fine del 1929, Potè, così, aprire un rinomato collegio, che af- parte per l’America, nella comunità somasca di fidò alle suore Francescane. Fondò, inoltre, un San Salvador. Nella Rivista dell’Ordine dei Padri pre-seminario per la formazione dei chierici. Somaschi, anno 1934, p. 192, si legge la seguen- Dedicò gli ultimi anni della vita al ministero del- te notizia: “Ordinazione. Il giorno 23 dicembre la confessione e all’assistenza degli ammalati a 1933 il Diacono D. Giuseppe M. Baggia fu consa- San Salvador. Deceduto il 17 dicembre 1973. crato Sacerdote da Sua Ecc.za R.ma Monsignor Scriveva il parroco di Costigliole sul giornalino Belloso Arcivescovo di San Salvador nell’Ameri- parrocchiale: «Il padre Garassino partì per le ca Centrale”. 31 Somaschi di Costigliole BIANCO Renato 1934 e fu ordinato sacerdote il 4 marzo 1939, (1913-1998) sempre a Como. Padre Mazzarello si è laurea- Sacerdote Somasco. Nato to in lettere, presso l’Università di Torino, nel a Costigliole il 16 febbraio 1946. La sua vita è stata completamente spesa 1913, figlio di Giuseppe e nell’insegnamento e nella scuola. Dal 1939 al di Pelagia Scagliola. Entrò, 1942 è professore dei chierici nello studentato a giovanissimo, nella Con- Corbetta (filosofia e teologia). Dal 1942 al 1945 gregazione Somasca. è a Cherasco, come insegnante di ginnasio. Dal Ha compiuto il noviziato a Roma e ivi ha emesso 1945 al 1952, a Rapallo, insegna nella scuola la prima professione religiosa, nel settembre del media e al liceo scientifico. Dal 1952 al 1957 è 1929. Studente a Casale Monferrato e a Como, professore nello studentato filosofico a Camino emise la professione solenne nel 1934 e a Como mentre, dal 1957 al 1961, insegna nel ginnasio fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1937. Celebrò e nel liceo classico “Emiliani” di Genova-Nervi. la sua prima messa a Costigliole il 22 agosto Dal 1961 al 1962 è preside a Casale Monferrato, 1937. Sacerdote eclettico si cimentò, con com- nella scuola media “Trevisio”. Dal 1962 al 1966 petenza e carisma, nella scuola, nei convitti, in è ancora a Genova-Nervi, come professore di seminario, negli istituti per grandi e piccoli, nel- lettere al liceo classico. Dal 1966 al 1971 risiede le scuole agricole, nei gruppi scout… dapprima a Rapallo (San Francesco). Nel biennio 1971- a Cherasco, poi a Narzole (1953-1960) e Torino 1972 è nuovamente a Cherasco e, sul finire del (1960-1969). Fu benemerito fondatore di signi- 1972, si trasferisce a Courmayeur. Chiuse la pro- ficative istituzioni: “Villaggio del fanciullo”, “Fat- pria esistenza terrena, all’ospedale di Aosta, il toria della gioia”, “Villaggio della gioia”, “Casa 25 ottobre 1995. Padre Mazzarello fu personali- della fraternità giovanile”. A Narzole padre Bian- tà poliedrica e di vasta cultura... scrittore, lette- co ha dato il meglio di sé, con iniziative geniali rato, dantista e poeta. Nel 1956 dà alle stampe ed irripetibili: scuola, convitto, seminario, istituti un volume su San Gerolamo Emiliani dal titolo per grandi e piccoli, scuola agricola, squadriglie “Lo chiamavano Padre”. scout, attendamenti, marce... Con la fine degli anni Sessanta ha termine la fase attiva e creati- BOERIS Giuseppe va di padre Bianco; continua e si consolida, dal (1914-1992) 1957 al 1975 e dal 1981 al 1987, quella di con- Sacerdote Somasco. Per- sigliere della provincia ligure-piemontese della sonalità eminente nella sua Congregazione. Dal 1970, per oltre quindici Congregazione Somasca. anni, si è dedicato alla stampa della rivista “Vita Don Boeris era nato a Co- Somasca”. Nel 1987 celebra solennemente i 50 stigliole (Bastia) il 28 feb- anni di sacerdozio e i 60 di professione religiosa. braio 1914, figlio di Enrico Padre Bianco è deceduto il 30 maggio 1998 a e di Orsola Borio. Rapallo, ove è stato sepolto. Fece la professione religiosa a Somasca il pri- mo ottobre 1935 e fu ordinato sacerdote nel MAZZARELLO Franco 1939. A padre Boeris furono affidati incarichi di (1913-1995) grande responsabilità: rettore dei collegi di San Sacerdote Somasco. Nato Francesco a Rapallo dal 1946 al 1948, ed Emilia- a Costigliole il 5 settem- ni a Nervi dal 1948 al 1950 e dal 1969 al 1975. bre 1913, figlio di Camillo Fu nominato provinciale della e del Pie- e di Teresa Giribaldi. Pro- monte dal 1951 al 1957 e, infine, generale della fessione semplice il 28 Congregazione dall’agosto 1963 al 1969. settembre 1929 a Roma. Nel 1950 era succeduto a mons. Giovanni Ferro, Emise i voti perpetui, a nominato arcivescovo di Reggio Calabria, nella Como, il 4 settembre guida della parrocchia di Santa Maria Maddale- 32 Somaschi di Costigliole na di Genova. Nella parrocchia genovese padre rato, Rapallo, Nervi, Rapallo, Genova, Rapallo. Boeris stette per tredici anni, apprezzato sia dai Questa “girandola” di luoghi che lo videro impe- fedeli, per il suo impegno pastorale e la vicinan- gnato potrebbe, a prima vista, «(...) far pensare za ai poveri, sia dal cardinale Siri, che gli affidò ad uno che non trovava la propria giusta collo- incarichi impegnativi e delicati. La singolare cazione: detto fuori dai denti, ad una personali- esperienza vissuta da don Boeris, in qualità di tà difficile». Invece, ci troviamo di fronte ad un padre conciliare al Vaticano II, dilatò, in lui, l’an- religioso umile e, contemporaneamente, forte sia di espandere la geografia della sua Congre- di carattere, con una capacità di svolgere diversi gazione, soprattutto in Spagna e in America La- incarichi al meglio, di intelligenza viva e di una tina. Alla sua eminente capacità organizzativa si praticità essenziale, ma anche ricca di inventiva. accompagnò la vivacità del cuore; con gli alunni, Dal 1947 rimase sempre a Rapallo, all’Emiliani le famiglie, gli ex alunni (per i quali fondò, nel (con un intermezzo al “San Francesco”, dal 1954 1950, un’apposita associazione). S’impegnò per al 1957, come rettore), in mezzo ai “suoi” orfani il decoro delle chiese (la chiesa della Maddalena e ai “suoi” laboratori. In quegli anni ampliò l’isti- di Genova e quella del collegio Emiliani di Ner- tuto, lo adattò ai tempi e lo dotò di mezzi idonei vi furono da lui ricondotte a splendore), per la a insegnare agli orfani un mestiere. La tipogra- bellezza delle celebrazioni liturgiche, per l’inte- fia fu la sua passione. Per ben due volte è stato resse attivo alle missioni... Padre Boeris è dece- eletto consigliere provinciale della Congregazio- duto il primo febbraio 1992 nel collegio Emilia- ne Somasca. Nel 1972 venne trasferito a Torino, ni di Genova Nervi, ove risiedeva dal 1969, al prima come economo della “Casa della Frater- termine del suo sessennio di padre generale dei nità” e, subito dopo, addetto alla pastorale par- padri Somaschi. È stato tumulato nella cappella rocchiale (borgo del Fioccardo). Il 23 settembre funebre dei Somaschi nel cimitero di Rapallo. 2001, nella parrocchia Madonna di Fatima di Torino, celebrò i settanta anni di appartenenza RISSO Fedele (Davide) alla Congregazione Somasca. Deceduto a Torino (1914-2002) (Fioccardo) il 16 gennaio 2002. [Bollettino Par- Sacerdote Somasco. Ori- rocchiale di Costigliole, La famiglia di Costigliole, ginario di San Michele di n.1, novembre 2002, pp.8-9]. I resti mortali di Costigliole, ove era nato padre Fedele Risso sono stati traslati al campo- il 27 marzo 1914, figlio di santo di Costigliole l’8 febbraio 2013. Roberto e di Natalina Tor- chio.Rimase orfano di pa- MASSAIA Giovanni dre nel 1917, vittima della (1915-1988) guerra. Sacerdote Somasco. Nato Il primo ottobre 1924 entrò nel seminario So- a Costigliole il 31 dicem- masco di Cherasco. Compì gli studi a Cherasco bre 1915, figlio di Gio- e a Milano, emettendo la professione tempo- vanni e di Adele Persida. ranea nel 1931 e quella perpetua il primo ot- Religioso dal 1933, emise tobre 1935 a Somasca. Completò gli studi teo- la professione solenne, a logici a Como, dove fu ordinato sacerdote il 30 Como, il 20 luglio 1937. luglio 1939. Raggiunse l’abilitazione magistrale. Padre Massaia è stato ordinato sacerdote il 29 Nell’osservare la cronistoria degli otto anni di giugno 1940, dopo avere esercitato il ministe- sacerdozio di padre Fedele si può riscontrare un ro in varie case italiane della Congregazione. Fu susseguirsi di mansioni, con dei ritorni costan- economo dell’istituto Emiliani di Rapallo men- ti: «(...) incaricato dei laboratori all’Emiliani di tre, nel 1948, partì per l’America centrale, insie- Rapallo». Gli impegni di questi primi anni sono me a padre Oreste Nebiolo. a Rapallo (cura degli orfani, segue i laboratori, Dopo qualche anno di lavoro apostolico nella insegnante), Cherasco, Rapallo, Casale Monfer- repubblica del Salvador, fu trasferito nel vicino 33 Somaschi di Costigliole Honduras, dove diede il meglio delle sue ener- intenzione realizzare un imponente volume). Si gie nell’apostolato parrocchiale, a Comayagua e è spento ad Aranjuez l’11 marzo 1992; riposa a La Libertad, visitando i villaggi che compone- nella cittadina spagnola, nel grande collegio da vano quelle vaste parrocchie. Svolse, poi, il suo lui fondato, costruito e amato. ministero tra gli orfani di Santa Teresa di Gua- temala City, dando inizio ad una fiorente scuo- MASSAIA Mario la professionale. Dal 1971 al 1974 fu superiore (1918-1969) provinciale della provincia di Centro America e Sacerdote Somasco. Nato Messico. Dopo un breve periodo in Italia e in a Costigliole il 20 aprile Spagna, tornò oltre oceano lavorando nelle par- 1918, figlio di Giovanni rocchie delle capitali dell’Honduras e del Gua- e di Adele Persida. Ordi- temala. Deceduto il 20 gennaio 1988 a Città del nato sacerdote nel 1944. Guatemala, là è stato sepolto. Morì tragicamente, con la sorella suora, in un CAIMOTTO Oreste incidente stradale il 21 agosto 1969 nei pressi (1916-1992) di Gallareto di Piovà Massaia (Asti). «Ai funerali Sacerdote Somasco. Nato svoltisi a Casale vi presero parte parecchi Costi- a Costigliole (San Miche- gliolesi. La cittadina tributò onoranze plebiscita- le) il 5 giugno 1916, figlio rie: vi partecipò Mons. Vescovo che nel discor- di Eugenio e di Annetta so fece notare l’opera di apostolato del Padre Caimotto. Fece la profes- Massaia, specialmente in mezzo agli operai, ai sione solenne, nella Con- poveri, ai giovani ove sapeva prodigarsi senza gregazione Somasca, il 16 misura». ottobre 1938. [Bollettino Parrocchiale di Costigliole: L’amico di Ordinato sacerdote il 19 settembre 1942. Costigliole, n. 7, ottobre1969, p. 3] Laureato all’Università Cattolica di Milano, fu destinato in Spagna, a partire dal 1957. In col- NEBIOLO Oreste laborazione con padre Luigi Bassignana, don (1920-1983) Oreste, tra mille difficoltà e sacrifici, gettò le Sacerdote Somasco. Nato basi di uno splendido istituto ad Aranjuez (pres- a Costigliole (Sant’Anna) il so Madrid) che ospita oltre 1500 alunni, con 22 settembre 1920, figlio scuole di ogni ordine e grado, seminario ed altri di Serafino e di Caterina centri di lavoro apostolico... una vera cittadella Borio. Entrò nella Congre- della cultura e della fede. Il lavoro principale, gazione dei Padri Soma- padre Oreste, lo aveva svolto nella scuola, come schi con la professione preside e professore. Fu personalità di cultura: semplice il 14 ottobre 1938. laureato in Lettere, Filosofia e Pedagogia, spe- Studiò a Corbetta (professione solenne il 27 cializzato in Lingue... nel 1984 aveva dato alle settembre 1945), Cherasco e Como. Fu ordina- stampe un libro su un poeta spagnolo, Feliciano to sacerdote il primo giugno 1947. Dopo aver Rolan; questa pubblicazione ottenne numerosi esercitato il ministero con gli orfani a Rapallo, riconoscimenti pubblici. Padre Caimotto è sta- tra il 1947 e il 1948, partì missionario, nell’ot- to un sacerdote simpatico e gioviale, dai molti tobre del 1949 per l’America Centrale. Stette a interessi, nel campo della politica, dello sport, San Salvador, come educatore, in un istituto di della musica, della numismatica... Negli ultimi ricupero per ragazzi in difficoltà, come coadiu- anni trascorreva, volentieri, il periodo estivo a tore di parrocchie e maestro di giovani aspiranti Costigliole, aiutando in parrocchia, ed impe- al noviziato religioso (probandi). gnato nella ricerca iconografica su San Gerola- Proprio per essere maestro di probandi fu ri- mo Emiliani, fondatore dei Somaschi (era sua chiamato in Italia, dai superiori, e lavorò, in que- 34 Somaschi di Costigliole sto campo, a Casale Monferrato (1953-1955), stimato e amato dalla gente che lo ricorda come Narzole (1955-1957), Rapallo (1957-1960) e “Un bo home, un bo cura” (uomo buono, buon Albano Laziale (1960-1962). Per qualche anno, parroco). Ma la malattia del parkinson minac- dal 1962 al 1966, esercitò il suo ministero mis- cerà la sua salute, limitandone i movimenti, ob- sionario nelle scuole della prima casa dei Soma- bligandolo poco a poco a lasciare ogni attività e schi in Spagna, a La Guardia (Galizia). Nel 1966 fare ritorno alla comunità di Santiago. Trascor- domandò, ai suoi superiori, di poter esercitare rerà gli ultimi due anni di vita circondato dalla l’ufficio di parroco, richiesto dal vescovo locale, premura attenta dei suoi confratelli che cerche- nelle vaste terre di Hinas Gerais, in Brasile (vi- ranno di rendergli la quotidianità più serena e ceparroco a Rio de Janeiro, dal 1966 al 1969, e allegra. Qui muore il 6 dicembre 2016. parroco a Capitao Andrade dal 1969); qui restò fino alla morte, avvenuta il 15 giugno 1983.

FAUSONE Federico (1938-2016) Suore Sacerdote Somasco. Nato CECILIA FERRO (1920-2001) a Costigliole il 5 luglio Delle suore Somasche. Al secolo Ines Rosalia. 1938, figlio di Paolo e di Nata a Costigliole il 9 agosto 1910, figlia di Gio- Pasqualina Perrone. Il 16 vanni Battista e di Carlotta Borio. Sorella del -Ser ottobre 1949 entra nel vo di Dio mons. Giovanni Ferro, già arcivescovo seminario dei Somaschi a di Reggio Calabria. Deceduta a Garessio Ponte Cherasco. nel 2001. Dal 1960 al 1962 compie il tirocinio di assisten- za e scuola nel seminario Somasco a Città del LUIGIA MASSAIA (...-1969) Messico. Delle suore Somasche. Deceduta, con il fratello Il 2 ottobre 1962, a Roma, emette la professione padre Somasco don Mario Massaia, in un inci- religiosa solenne. Il 5 marzo 1965 viene ordina- dente stradale, a Gallareto d’Asti, il 21 agosto to sacerdote, a Roma. Il 19 marzo 1965 celebra 1969. nella parrocchiale costigliolese. Padre Federico arrivò al seminario somasco del Collegio San ENRICA BOERIS Fermín di Caldas de Reis (Pontevedra - Spagna), Delle suore Missionarie nel lontano 1966. Compito suo era quello di Somasche. Nata a Costi- insegnare latino, greco, francese e arte, dimo- gliole (Bastia) il 24 marzo strando serietà ed esigenza, ma anche umanità 1922, figlia di Enrico e di e comprensione. Sarà poi inviato a La Guardia Orsola Borio. Sorella di come responsabile di un piccolo gruppo di se- padre Giuseppe Boeris. minaristi, superiore della comunità e direttore Fece la professione solen- del collegio. Saranno 19 anni di intenso lavoro, ne nell’aprile del 1948. di attenta apertura ai tempi mutati e di riforme Stette nel noviziato di Rapallo, quindi nel pae- educative. Nel 1984, è destinato alla comunità se di Ruta di Camogli (Golfo del Tigullio). La vita di Teiá (Barcellona) in qualità di direttore e su- di suor Boeris è stata spesa nell’educazione e periore dell’Hogar Santa Rosalía, primo centro nell’insegnamento ai bambini, specialmente i esclusivo per minori che la Provincia di Spagna più bisognosi (come maestra di asilo e di scuola decide di assumere in gestione educativa. Nel elementare). A Roma ricoprì il delicato compito 1992 inizia una nuova attività come parroco di di maestra delle novizie. Da diversi anni risiede San Félix de Estacas. Per p. Federico saranno in provincia di Grosseto, vicino a Follonica, in anni di intenso lavoro e dedicazione al ministe- una casa di riposo per suore. ro parrocchiale; profondamente umano, molto 35