Comune di Racalmuto

Variante Generale al Piano Regolatore Generale

Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi dell'Art. 13 del D.Lgs. 152/2006

Sintesi Non Tecnica

Data: 02/10/2013

A cura di RUP Gruppo di Lavoro SETIN Servizi Tecnici Infrastrutture S.r.l. Arch. Accursio Vinti Dott. Giacomo Cozzolino Arch. Angela Lanza Arch. Pier Paolo Balbo di Vinadio Dott. Alessandro Piazzi Arch. Chiara Lanza Ing. Antonio Lanza Ing. Daniel Bazzucchi Dott.sa Eleonora Saraga

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Responsabili dello studio: Dott. Giacomo Cozzolino Dott. Alessandro Piazzi Ing. Antonio Lanza Arch. Pier Paolo Balbo di Vinadio

Gruppo di lavoro: Ing. Daniel Bazzucchi Arch. Angela Lanza Arch. Chiara Lanza Dott.ssa Eleonora Saraga

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Indice

1 PREMESSA ...... 3

2 DESCRIZIONE DELlA REVISIONE DI PIANO REGOLATORE GENERALE...... 4 2.1 Breve cronistoria dell’iter relativo alla Revisione di PRG ...... 4 2.2 Descrizione del PRG ...... 5 3 DESCRIZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO 11

3.1 Inquadramento generale del Comune Racalmuto...... 11 3.2 Analisi delle componenti ambientali e dei fattori di pressione ...... 13 4 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DELLA REVISIONE DI PRG...... 16 4.1 Obiettivi generali ...... 16 4.2 Individuazione e analisi degli obiettivi di sostenibilità ...... 18 5 L’ANALISI DI COERENZA ESTERNA DEL PIANO...... 21

6 ANALISI E VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE ...... 23

7 MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE PER L’ATTUAZIONE DELLA REVISIONE DI PRG...... 27

8 CONCLUSIONI ...... 29

ALLEGATO 1 - ELENCO TAVOLE TEMATICHE

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1 PREMESSA

Il presente documento costituisce il documento di Sintesi Non Tecnica del Rapporto Ambientale di Valutazione Ambientale Strategica della Revisione del Piano Regolatore Generale del Comune di Racalmuto, redatto ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 4/2008.

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2 DESCRIZIONE DELLA REVISIONE DI PIANO REGOLATORE GENERALE

2.1 Breve cronistoria dell’iter relativo alla Revisione di PRG Le vicende che riguardano la formazione dell’aggiornamento del Piano Regolatore Comunale si sono articolate in un arco di tempo di ventotto anni dal conferimento dell’incarico. Si riportano a seguire gli adempimenti salienti che hanno costituito l’iter amministrativo di formazione del piano: ‐ Con Delibera di Consiglio Comunale n°23 del 08/05/1984 e successiva parziale modifica con Delibera n°50 del 22/05/84 è stato conferito l’incarico per la revisione generale e dell’ampliamento del P.R.G. nonché la redazione delle prescrizioni esecutive e l’adeguamento del regolamento edilizio comunale; ‐ Con Delibera n°76 del 29/09/1993 il Consiglio Comunale ha fornito le Direttive Generali per la redazione del piano. ‐ In data 02/03/1994 i professionisti hanno presentato gli elaborati dello schema di massima ed a seguito della dichiarata incompatibilità ai sensi dell’art. 176 dell’O.R.EE. LL.del Consiglio Comunale l’Assessorato al Territorio ed Ambiente ha nominato con Decreto n°633 del 18/10/1994 un Commissario ad Acta. Il predetto Commissario con Deliberazione n°1 del 08/04/1995 ha approvato lo schema di massima del PRG; ‐ Dal 1995 al 2004 si riscontra una copiosa corrispondenza tra l’Amministrazione Comunale, il gruppo di progettazione e l’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente fino alla emissione della delibera n°5 del 02/02/2004 con la quale il Consiglio Comunale ridetermina le nuove direttive generali alla luce delle normative nel frattempo intervenute in tema di programmazione commerciale e per l’aggiornamento per gli studi di settore quali quello geologico ed agricolo forestale; ‐ Dal 2004 al 2012 si riscontra un’attività di corrispondenza ed incontri tra i progettisti e l’Amministrazione Comunale per l’aggiornamento della cartografia su supporto informatico, nonché l’aggiornamento dello studio agricolo forestale per adeguarlo alle nuove norme discendenti dal D.P.R.S. del 28/06/2000, la L.R. n°6 del 2001 e la L.R.

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n°7 del 2003 e l’aggiornamento dello studio Geologico alla luce del vigente P.A.I. e completo delle indagini geognostiche. ‐ Con D.P.R. del 30/03/2012 gli organi comunali sono stati sciolti ai sensi dell’art.143 del D. Lgs. N°267 /2000 ed è stata nominata una Commissione Straordinaria. La Commissione Straordinaria si è prefissata come uno degli obiettivi prioritari da svolgere nell’ambito della propria attività di gestione commissariale il raggiungimento della rapida definizione dell’iter di formazione ed adozione del P.R.G. e per tale finalità con deliberazione n°30 del 23/08/2012 ha provveduto ad approvare l’integrazione dello schema di disciplinare d’incarico del 23/11/1984.

2.2 Descrizione del PRG Il progetto di piano definitivo è stata elaborato in coerenza con il progetto di schema di massima approvato con Deliberazione della Commissione Straordinaria n°3 del 27/02/2013. Tuttavia sono state apportate alcune modifiche discendenti dal livello di studio di dettaglio quali quelli sul dimensionamento complessivo del piano che ha comportato una riorganizzazione delle zone C di espansione, nonché una rivisitazione delle attrezzature e servizi di interesse generale modificate a seguito di rilascio di concessioni edilizie comunicate dal Comune in data 18/04/2013. In mancanza di una ipotesi di sviluppo di area vasta, il progetto di revisione del Piano si è prefisso l’obiettivo di riequilibrare l’assetto attuale in termini di attrezzature e servizi con una consequenziale razionalizzazione del fabbisogno abitativo e delle attività produttive, senza dimenticare le notevoli peculiarità nel patrimonio architettonico ed ambientale che da sole prefigurano strategie di sviluppo di tipo turistico e culturali. Oltre alle superiori linee d’azione sono stati perseguiti obiettivi tendenti alla risoluzione di problematiche che sono emerse sia dall’analisi conoscitiva del territorio che dalle direttive stesse. Una delle problematiche affrontate nel Piano è quella della mobilità in ambito urbano in relazione alla presenza della linea ferrata -Catania. Infatti se in epoca antecedente al P.R.G. del 1980 la stessa costituiva il limite sud del fronte urbano edificato, con le previsioni urbanistiche del suddetto P.R.G., sono state edificate le aree immediatamente a valle della

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stessa linea ferrata senza che abbiano avuto attuazione quelle relative alla nuova viabilità, creando così una criticità alla mobilità tra li due versanti. In tal senso le proposte del piano cercano di dare risposte al decongestionamento del traffico sulla via Falcone Borsellino causato dalla strozzatura della viabilità in corrispondenza di un esiguo attraversamento in tunnel della linea ferrata. In relazione alla mobilità extra urbana, l’accessibilità al Comune di Racalmuto è garantita dalla strada statale SS 640 e da una serie di strade a carattere provinciale che collegano il centro urbano con quello dei Comuni limitrofi. Gli interventi di miglioramento ed ampliamento della SS. 640 sono stati recepiti dal piano e garantiscono un ulteriore miglioramento del livello di servizio in relazione al collegamento con il centro urbano del capoluogo e con la viabilità di importanza regionale come l’autostrada Catania . Le risorse architettoniche ed ambientali presenti nel centro urbano e nel territorio comunale, infine si prestano alla individuazione di interventi mirati alla fruizione dei beni e quindi alla loro valorizzazione e tutela, che potranno innescare flussi turistici con positive ricadute economiche in altri settori di riflesso connessi. In sintesi gli obiettivi del P.R.G. possono di seguito elencarsi: ‐ Il contenimento dei processi di crescita edilizia, peraltro non supportato da una reale domanda di fabbisogno abitativo, visto il trend negativo della dinamica demografica. ‐ Tutela delle risorse ambientali e naturali, attraverso modalità di fruizione compatibili; ‐ Valorizzazione del patrimonio storico archeologico ed architettonico attraverso la tutela, il recupero, il riuso dei manufatti nel contesto urbano e territoriale; ‐ La ridefinizione del sistema della mobilità con il recupero dei tracciati esistenti e potenziamento della rete viaria principale; ‐ La razionalizzazione del sistema commerciale e produttivo. Il Progetto di P.R.G. suddivide il territorio comunale in zone territoriali omogenee ai sensi del D.M. 02/04/1968 n.1444, e che sinteticamente di seguito si elencano: - Zona territoriale omogenea A; - Zona territoriale omogenea B suddivisa nelle sottozone B1, B2.1, B2.2 e B2.3; - Zona territoriale omogenea di recupero urbanistico denominata Br; - Zona territoriale omogenea C di espansione urbana, suddivisa nelle sottozone C1, C2 e C3;

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- Zona territoriale omogenea D produttiva; - Zona territoriale omogenea E agricola suddivisa nelle sottozone E1, E2, E3 ed E4; - Aree per servizi destinati alla residenza art.3 D.M. 1444/68; - Zona territoriale omogenea F attrezzature di interesse generale.

Nella stesura originaria del PRG del 1980 la zona “A” era limitata ad alcuni isolati di particolare rilevanza storica, in sede di approvazione Regionale del piano, su proposta della Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia Occidentale, è stato modificato sensibilmente il “perimetro dell’agglomerato urbano che riveste carattere storico artistico o di particolare pregio ambientale” giusto parere n.978 del 18 febbraio 1970 ai sensi della Legge 765/67 art.17 comma 5°. La zona “A”, nella sua ultima configurazione, occupa una superficie di 35,88 Ha, e su di essa, l’edificato sviluppa una cubatura di 1.431.903 mc. Di tale zona il P.R.G. prevede la salvaguardia fisico morfologica, attribuendo loro un ruolo di capisaldi della nuova organizzazione funzionale del territorio. Gli interventi, di iniziativa sia pubblica che privata, dovranno tendere a far assumere a questa parte di città il ruolo centrale che le è proprio, conservando la struttura morfologica complessiva ed adeguando le caratteristiche tipologiche del patrimonio edilizio esistente alle attuali necessità abitative e ricettive. In considerazione dello stato di degrado urbanistico o edilizio in cui versa il centro storico, la zona A che l’identifica deve considerarsi anche come zona di recupero, ai sensi e per gli effetti dell’art. 27 della L.457/1985

Le zone “B” si sviluppano in continuità con la zona “A” nei quadranti sud est, sud ovest, entro lo sviluppo della linea ferrata ed a nord ovest. La zona a nord est del centro abitato non è stata interessata da alcun sviluppo edilizio a causa delle scadenti caratteristiche geomorfologiche dei siti. In considerazione delle diverse caratteristiche di edificazione e del diverso ruolo nel contesto territoriale le zone “B” sono suddivise nelle sottozone “B1”, “B2.1” “B2.2” e “B2.3”. La superficie territoriale occupata in complesso dalle zone “B” è di 11,4 Ha, e su di essa insiste, considerando una densità territoriale pari a 3,5 mc/mq, una edificazione di circa 468.580 mc. Le zone di espansione previste nel piano, si ricorda redatto negli anni 70’, sono state individuate negli ambiti a nord ovest e sud ovest dell’originario

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nucleo urbano interessando anche ambiti territoriali entro e al di là della linea ferrata Agrigento-Caltanisetta. Sono previste tre tipologie di zone “C” ed in particolare: - Zona territoriale omogenea “C1” (espansione residenziale a carattere semintensivo) - Zona territoriale omogenea “C2” (espansione residenziale a carattere estensivo) - Zona territoriale omogenea “C3” (espansione residenziale rada) Da un confronto tra le previsioni progettuali del piano e le più recenti cartografie del centro urbano emerge che tutte le zone C previste nel piano sono state pressoché attuate mentre la viabilità di progetto che avrebbe dovuto essere l’armatura di tali zone è stata appena accennata. Dal confronto tra la cartografia di base e le previsioni del piano emerge che alcuni contesti sono stati edificati in ambiti territoriali destinati a servizi o verde di rispetto. Tali ambiti in sede di redazione del nuovo piano sono stati perimetrati e individuati come zone di recupero urbanistico “Br”. Nel centro urbano la zona “Br” è stata individuata a ridosso della zona ferroviaria la cui superficie territoriale ammonta a 1,22 Ha. Pertanto dalle analisi condotte sull’attuazione del P.R.G. vigente, alla capacità insediativa delle varie zone residenziali, occorre aggiungere quella della predetta zona Br. Dalla lettura della cartografia e dai progetti approvati nel corso dell’ultimo trentennio emerge che l’Amministrazione Comunale, per dare ulteriore risposta alle esigenze abitative del paese, si è dotata di piani costruttivi approvati in variante al P.R.G., in zone di verde agricolo, adiacenti alle zone di espansione predette. La zona “D”, industriale, ha avuto una modesta attuazione e limitatamente agli immobili produttivi, sono rimaste del tutto inattuate le previsioni delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. La zona D ricade in prossimità della SS 640 e quindi con un accesso immediato alla grande viabilità. Pertanto il Piano, considerata la scarsa attuazione delle suddette previsioni anche in relazione alla mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, prevede un nuovo disegno di zona ancorato alle strutture viarie esistenti con una sostanziale riduzione degli ambiti a suo tempo pianificati. La previsione della zona produttiva comprende le parti del territorio comunale destinate ad edifici ed impianti produttivi industriali, artigianali, commerciali, direzionali e ricettive.

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Con le procedure stabilite dalla legge, nell’ambito delle zone D possono essere localizzati, previa autorizzazione regionale, Piani di Insediamenti Produttivi (PIP). Nella zona “E” verde agricolo, per effetto di una non corretta interpretazione dei provvedimenti approvativi del P.R.G. vigente, è stato possibile edificare, in riferimento alla residenza, con indici superiori a quelli consentiti dall’art. 2 della L.R. 71/78 (0.03 mc/mq). Pertanto le zone agricole del territorio comunale sono disseminate di residenze isolate non correlate alla effettiva realtà produttiva del fondo ma assimilabili ad esigenze abitative in prevalenza stagionali. Si evidenzia a tale proposito che le costruzioni realizzate, seppure con indici edilizi superiori a quelli previsti per la zona agricola, non hanno alterato le caratteristiche peculiari del paesaggio agrario. In base alle diverse caratteristiche paesaggistiche, colturali e geomorfologiche, le zone agricole sono suddivise in sottozone: zona agricola produttiva E1, zona agricola di margine urbano E2, zona agricola di interesse archeologico E3 e zona agricola E4 nelle fascie di rispetto dei boschi e macchia mediterranea. Le Aree per servizi destinati alla residenza ai sensi dell’art.3 D.M. 1444/68 non hanno avuto una sostanziale attuazione anche per fenomeni di abusivismo che hanno interessato i relativi ambiti. Ad oggi in considerazione del decremento della popolazione che ha visto Racalmuto scendere al di sotto dei 10.000 abitanti, il fabbisogno dei servizi connessi alle residenze è stato commisurato ad uno standard di 12mq/ab contribuendo tale situazione a limitare il fabbisogno pregresso di aree per servizi, prevedendo ove possibile la loro realizzazione con il coinvolgimento dei privati cittadini, e a non confermare in linea di principio le previsioni non attuate del piano previgente. Nello specifico le attrezzature destinate alla residenza comprendono: - Aree per l’istruzione (asili nido, scuole materne, scuole elementari e medie dell’obbligo) - Aree per attrezzature d’interesse comune (attrezzature religiose, culturali, socio assistenziali e sanitarie, attrezzature amministrative e pubblici servizi, mercati di quartiere, aree di protezione civile) - Aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e per lo sport; - Aree per parcheggi pubblici

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Le Zone F prevedono attrezzature di interesse generale. Nell’ambito della dotazione di tali attrezzature sono state riscontrate nel territorio le seguenti attrezzature: - Attrezzature sportive (Campo sportivo e Palazzetto dello Sport); - Autodromo; - Scuola professionale; Il Piano in affiancamento alle predette strutture prevede i seguenti interventi: - Struttura polifunzionale da adibire ad area di ammassamenti di protezione civile e/o per attività commerciali settimanali e/o per spettacoli itineranti con relative previsioni di spazi di sosta; - In affiancamento al polo sportivo esistente si prevede la realizzazione della Piscina comunale coperta con relative previsioni di spazi di sosta; - Parco suburbano di fruizione del sito archeologico di monte Castelluccio.

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3 DESCRIZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE E SOCIO- ECONOMICO

3.1 Inquadramento generale del Comune Racalmuto Racalmuto, formatosi intorno al Castello Chiaramontano (XIII sec.), ha conservato l'impianto urbano caratterizzato da una complessa maglia viaria di matrice islamica. Il territorio del comune di Racalmuto con una superficie di 6.752 ha è caratterizzato da una vasta area collinosa che a Nord-Est congiunge la provincia di Agrigento con quella di Caltanissetta. Il paese giace alle pendici di un colle (“Montagna”) e si estende fino ad arrivare alla “Valle del Raffo”, al “Burrone della Barona” ed a “Piano di Corsa”. Il territorio è limitato a Nord dai Comuni di Milena e Grotte, ad Est da , (Cl) e da Canicatti, a Sud da quelli di Favara, e Canicatti, ad Ovest da quelli di Grotte e Favara. Occupa in Catasto n° 75 fogli di mappa, di cui il 32° interessato dall'abitato urbano. Detto territorio, si estende su una superficie a forma di una grande "foglia di fico", ripartendosi in 145 contrade.

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Figura 3-1 Inquadramento geografico del Comune di Racalmuto

Fonte: nostre elaborazioni

Nel secolo scorso divenne un importante centro minerario ed ebbe un certo incremento anche l'industria del sale. La progressiva chiusura delle miniere di zolfo nel secondo dopoguerra ha portato all'impianto dei vigneti per la produzione dell'uva da tavola “Italia”.

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Il centro urbano risulta facilmente raggiungibile grazie al vicino passaggio, da Est a Sud, della strada a scorrimento veloce SS 640 Agrigento-Caltanissetta, sulla quale si innestano le provinciali Favara-Racalmuto (SP 16) e Canicatti-Racalmuto (SP 15) e che collega facilmente il Comune di Racalmuto sia all’autostrada A 19 Palermo-Catania che alle principali strade di collegamento regionale.

3.2 Analisi delle componenti ambientali e dei fattori di pressione Le principali criticità e potenzialità del territorio di Racalmuto scaturite dall’analisi preliminare e analizzate in dettaglio nel Rapporto Ambientale sono riportate nella seguente matrice.

Tabella 1 – Matrice delle criticità e potenzialità del territorio comunale di Racalmuto

Componente Criticità Potenzialità

- in riferimento alla stabilità, si rileva che i - i fenomeni di fenomeni di dissesto conclamato non sono molto franosità conclamata diffusi in relazione alla superficie territoriale ed in riguardano una almeno un caso interessano direttamente l'abitato ristretta porzione di che per questo motivo è annoverato tra quei territorio che comuni della provincia agrigentina dichiarati “da lambisce i quartieri consolidare” a cura e spese dello Stato Fontana-Barona - presenza di aree definite come “assolutamente - le aree antropizzate non edificabili” A1 (aree morfologicamente del territorio contraddistinte da scarpate più o meno rocciose) occupano appena il in prossimità o a ridosso del perimetro di 3% della superficie sviluppo delle aree urbanizzate comunale, caratterizzata per - una vasta patte della superficie territoriale è SUOLO e circa l’87% da sottoposta a vincolo idrogeologico SOTTOSUOLO tessuto agricolo - presenza di aree di rischio geomorfologico elevato (R3) e molto elevato (R4) in prossimità o a ridosso del perimetro di sviluppo delle aree urbanizzate - presenza di aree di pericolosità idraulica media (R2) e molto elevato (R4) in prossimità o a ridosso del perimetro di sviluppo delle aree urbanizzate - il territorio è interessato dalla presenza di numerose cave (0,6% della superficie comunale), sebbene le stesse siano localizzate lontano dal centro urbano e dalle potenziali arre di sviluppo urbanistico

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Componente Criticità Potenzialità - il territorio - la classe di qualità del bacino idrografico Platani è comunale è a basso scadente o sufficiente rischio e con una bassa vulnerabilità - ACQUE il Comune di Racalmuto al momento è privo di degli acquiferi (carta SUPERFICIALI e sistema di depurazione in quanto l’impianto, già delle zone SOTTERRANEE realizzato, non è in funzione non essendo vulnerabili e la carta adeguato alla normativa vigente in materia; allo del rischio da stato i reflui urbani vengono convogliati nel fitofarmaci della Vallone Petrotto. Regione Sicilia)

- per il Comune di Racalmuto la centralina di monitoraggio di riferimento è quella ARIA e FATTORI che si trova nel

CLIMATICI Comune di Canicattì dove non si rilevano superamenti nè dati significativi relativi agli inquinanti misurati. - il territorio è caratterizzato dalla presenza diffusa di aree di interesse - il 15,3 % del territorio è sottoposto a vincolo PAESAGGIO e archeologico (363 paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004 lett. c) BENI CULTURALI ha, 5,4 % della (1.038,5 ha) superficie comunale) e di beni storico culturali (49)

- il fenomeno dell’antropizzazione ha comportato nel tempo la graduale alterazione sia nella struttura che nella composizione floristica delle cenosi forestali, determinando la forte riduzione BIODIVERSITA’ ed delle formazioni boschive; le formazioni forestali ECOSISTEMI naturali risultano essere estremamente localizzate. - nelle aree interessate dal Piano non sono stati riscontrati habitat elettivi per le specie animali di interesse conservazionistico.

- l’attuale assetto viario del centro urbano è - collegamento del MOBILITA’ e condizionato dalla presenza della linea ferrata CT- Comune con la SS TRASPORTI AG che di fatto costituisce una cesura tra il centro 640 Agrigento – urbano consolidato e le zone di nuova Calatanissetta in fase formazione di sud-ovest di raddoppio

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Componente Criticità Potenzialità

RIFIUTI - bassa percentuale di raccolta differenziata (13,8% nel 2012), in linea comunque con i dati provinciali

RUMORE - il Comune non si è dotato del Piano di Zonizzazione Acustica

INQUINAMENTO - fascia di rispetto ELETTROMAGNE - presenza di elettrodotti ad alto voltaggio. degli elettrodotti TICO adeguata

- decremento demografico neglu ultimi 20 anni - Racalmuto non esercita alcuna azione attrattiva nei confronti dei comuni limitrofi non disponendo nel suo territorio di servizi di tipo - nell’ultimo decennio sovra-comunale quali quelli amministrativi o a si registra un carattere socio-sanitario. Anzi, esiste in tal senso sostanziale un rapporto di dipendenza dal capoluogo e dal incremento della comune di Canicattì ove è presente un servizio SAU a ospedaliero di importanza sovra comunale testimonianza di un - basso reddito pro capite, pari a circa € 7.272 rinnovato interesse (Fonte Agenzia delle Entrate 2004) per l’attività agricola - alto tasso di disoccupazione che secondo i dati - l’unica realtà POLAZIONE, ISTAT del 2001 è attestato al 32,86%. estrattiva è oggi rappresentata dalla LAVORO e - progressivo declino delle attività agricole dal 1982 SALUTE miniera di salgemma al 2000 ubicata in contrada - il comparto zootecnico, poco sviluppato, è Cozzo Tondo a esercitato con sistemi tradizionali a conduzione circa due chilometri familiare. Nel settore si evidenziano numerose dal paese, attività problematiche quali la povertà dell’ambiente dove che, oltre ad essere si esercita la pastorizia ed il mancato adeguamento una risorsa alle norme igienico sanitarie imposte dalla economica Comunità Europea oltre alle carenze importante, è un infrastrutturali. carattere identificativo del - il comparto industriale, storicamente imperniato paese stesso sull’attività estrattiva di zolfo e salgemma, ha subito una contrazione. Ad oggi l’unica realtà estrattiva è rappresentata dalla miniera di salgemma ubicata in contrada Cozzo Tondo

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4 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DELLA REVISIONE DI PRG

4.1 Obiettivi generali Gli obiettivi strategici generali della proposta di Revisione di PRG del Comune di Racalmuto, possono essere sintetizzati come di seguto riportato: - il contenimento dei processi di crescita edilizia, peraltro non supportato da una reale domanda di fabbisogno abitativo, visto il trend negativo della dinamica demografica. - la tutela delle risorse ambientali e naturali, attraverso modalità di fruizione compatibili; - la valorizzazione del patrimonio storico archeologico ed architettonico attraverso la tutela, il recupero, il riuso dei manufatti nel contesto urbano e territoriale; - la ridefinizione del sistema della mobilità con il recupero dei tracciati esistenti e potenziamento della rete viaria principale; - la razionalizzazione del sistema commerciale e produttivo. Il piano oggetto di studio, prevede prevalentemente azioni volte a migliorare l’utilizzazione del patrimonio edilizio esistente, e prevede seppur in maniera limitata, aree di nuova edificazione. Per quanto riguarda il centro storico zona “A” la proposta di piano non individua nuove direttrici di espansione ma, ridetermina i contenuti della zonizzazione in relazione allo stato di attuazione delle stesse e compatibilmente con le norme in materia urbanistico-ambientale. Tali azioni dovranno essere supportate da interventi specifici mirati alla valorizzazione del patrimonio storico architettonico e sinergicamente da strategie in grado di sfruttare le attività culturali già esistenti. Tali prospettive consentirebbero di prevedere scenari di mantenimento dell’attuale popolazione che in termini di dimensionamento del piano si tradurrebbero in un processo di completamento delle aree già urbanizzate, e di reinserimento di popolazione nel centro storico attraverso operazioni di recupero del patrimonio edilizio esistente. Le attività turistico ricettive, saranno localizzate nel centro urbano e più specificatamente nell’ambito delle zone più qualificate del centro storico a seguito degli interventi di recupero. Le aree di zona “B” dovranno essere ricucite da aree a destinazione pubblica ove prevedere la localizzazione di strutture attualmente mancanti

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(parcheggi, campi di bocce, strutture sportive, ecc.). Considerata inoltre la scarsa dotazione di verde all’interno del perimetro urbano, le aree ancora non edificate dovranno essere mantenute tali e destinate a verde pubblico o verde privato, inoltre, in dette aree, inedificate anche come zone di completamento, si dovranno prevedere degli interventi edilizi atti a razionalizzare e colmare gli spazi vuoti di tutta la zona esistente. Non sono previste ulteriori nuove zone di espansione. Allo scopo di salvaguardare i fabbricati esistenti fuori del centro urbano, aventi particolare pregio architettonico, e relative pertinenze, i Progettisti valuteranno, previa individuazione degli stessi, la possibilità di sottoporli a vincolo. Le aree di nuova edificabilità zona “C” sono state individuate con una duplice finalità, la prima, in risposta all’esigenza di un intervento di ricucitura e ricomposizione degli attuali margini urbani e la seconda, in risposta ad un modesto possibile fabbisogno pregresso. La proposta di piano privilegia quindi l’allocazione del futuro fabbisogno abitativo esclusivamente nel centro urbano relegando ogni possibilità di utilizzo residenziale del verde agricolo alla sola effettiva finalità produttiva. In particolare si è ridimensionata la capacità insediativa nel verde agricolo attraverso la corretta interpretazione delle norme vigenti riconducendola agli usi strettamente connessi con l’attività agricola. In riferimento alla zona produttiva “D”, la localizzazione delle aree per insediamenti produttivi del P.R.G. vigente, collocata attorno alla SS640 è tutt’ora condivisibile dal punto di vista strategico. L’attuale zona produttiva, non ha avuto attuazione così come previsto nel piano vigente in termini di opere di urbanizzazioni primarie. Essa è costituita da realtà produttive isolate peraltro non aderenti agli schemi di piano, ma meramente rispondenti a delimitazioni delle singole proprietà. Il dimensionamento dell’area ad oggi si è rivelato del tutto sproporzionato rispetto alle effettive esigenze locali. Il piano propone quindi un ridimensionamento della zona in termini di capacità ricettiva, e le nuove previsioni dovranno essere ancorate quanto più possibile al sistema infrastrutturale esistente. Il sistema produttivo comunale risulta essere governato da mutevoli e contingenti logiche imprenditoriali, per tale motivazione il piano oggetto di studio prevede di attribuire a tale zona un’unica classificazione urbanistica dove all’interno saranno consentite attività produttive industriali, artigianali, commerciali, direzionali e ricettive.

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Il miglioramento e la riqualificazione della viabilità comunale contribuirà in modo decisivo alla accessibilità del territorio, consentendo in tal modo una fruizione più agevole del patrimonio storico artistico e migliorerà la mobilità nel centro urbano del Comune.

4.2 Individuazione e analisi degli obiettivi di sostenibilità La scelta dell’insieme degli obiettivi di sostenibilità sovraordinati presi a riferimento, è stata effettuata in funzione della possibilità di contestualizzarne i contenuti alla realtà del Comune di Ragcalmuto. I principali obiettivi della Delibera CIPE presi a riferimento vengono di seguito elencati: - conservazione della biodiversità; - protezione del territorio dai rischi idrogeologici; - riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale; - disotto di limiti che escludano danni alla salute umana, agli ecosistemi e al patrimonio monumentale; - riequilibrio territoriale ed urbanistico; - migliore qualità dell'ambiente urbano; - valorizzazione delle risorse socioeconomiche e loro equa distribuzione; - miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica; - uso sostenibile delle risorse naturali; - riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta; - conservazione o ripristino della risorsa idrica; - riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti.

Di seguito si riporta una tabella di sintesi dell’analisi di conformità degliobiettivi della Revisione di PRG con i suddetti obiettivi di sostenibilità.

Obiettivi CIPE Valutazioni

Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere Conservazione della complessivamente conformi agli obiettivi di sostenibilità. Gli interventi biodiversità previsti non ricadono in aree di particolare pregio conservazionistico. La

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Obiettivi CIPE Valutazioni

nuova viabilità implica un conseguente consumo di suolo. Protezione del territorio dai Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere rischi complessivamente conformi agli obiettivi di sostenibilità. idrogeologici Riduzione della pressione Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere antropica sui sistemi naturali, complessivamente conformi agli obiettivi di sostenibilità eccenzion fatta sul suolo a destinazione per il potenziamento della rete viaria implica conseguentemente consumo agricola e forestale di suolo. Riduzione degli inquinanti in Il complessivo contenimento delle previsioni di espansione edilizia, il atmosfera e mantenimento ridimensionamento dell’area per le attività produttive e la previsione di delle concentrazioni di insediamento di attività produttive comunque conformi ai parametri inquinanti al disotto dei limiti ambientali stabiliti dalla normativa di riferimento, risultano essere conformi con gli obiettivi di sostenibilità. La nuova viabilità potrebbe indurre su scala locale un aumento del traffico veicolare e conseguentemente un’aumento delle emissioni in atmosfera, sebbene prevedibilmente moderato Riequilibrio territoriale ed Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere urbanistico complessivamente conformi agli obiettivi di sostenibilità. La revisione di PRG contribuisce alla definizione di un progetto di sviluppo urbanistico sensibilmente più sostenibile rispetto a quello adottato con il vigente PRG Migliore qualità dell'ambiente Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere urbano complessivamente conformi agli obiettivi di sostenibilità La definizione del progetto ed il relativo inserimento paesistico-ambientale influiranno direttamente sull’attuale assetto locale Uso sostenibile delle risorse Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere naturali complessivamente conformi agli obiettivi di sostenibilità, eccezion fatta per il potenziamento dell’esistente rete infrastrutturale che comporterà un consumo di suolo, perlatro moderato. Peraltro si sottolinea come gli interventi previsti di potenziamento della rete esistente siano sensibilmente ridimensionati rispetto alle previsioni del PRG vigente. Riduzione dell'inquinamento Il complessivo contenimento delle previsioni di espansione edilizia, il acustico e della popolazione ridimensionamento dell’area per le attività produttive e la previsione di esposta insediamento di attività produttive comunque conformi ai parametri ambientali stabiliti dalla normativa di riferimento, risultano essere conformi con gli obiettivi di sostenibilità. La nuova viabilità potrebbe indurre un’aumento del traffico veicolare e conseguentemente un’aumento dell’inquinamento acustico. Da evidenziare che il Comune non ha ad oggi adottato il Piano di Zonizzazione Acustica. Valorizzazione delle risorse Gli obiettivi generali della Revisione di PRG risultano essere socioeconomiche e loro equa complessivamente conformi all’obiettivo di sostenibilità distribuzione; Miglioramento della qualità sociale e della partecipazione Gli obiettivi di piano risultano essere complessivamente conformi democratica Conservazione o ripristino Il contenimento di crescita edilizia e il ridimensionamento della zona della risorsa idrica produttiva rispetto alle previsione del vigente PRG risultano essere complessivamente coerenti con l’obiettivo di sostenibilità analizzato. Ridurre al minimo l’impiego Il contenimento della crescita edilizia e il ridimensionamento dell’area delle risorse energetiche non produttiva rispetto alle previsione del vigente PRG sono in linea con gli rinnovabili obiettivi di contenimento dei consumi energetici. Peraltro si sottolinea come la proposta di Piano non contenga criteri e

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Obiettivi CIPE Valutazioni

misure per la promozione del risparmio energetico e la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili. Riduzione della produzione, Il contenimento della crescita edilizia e il ridimensionamento dell’area recupero di materia e recupero produttiva sono associati ad una potenziale riduzione della produzione di energetico dei rifiuti rifiuti (in fase di cantiere e in fase di esercizio delle future strutture) rispetto alle previsione del vigente PRG. Il Piano non contiene indicazioni specifiche inerenti la gestione sostenibile dei rifiuti.

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5 L’ANALISI DI COERENZA ESTERNA DEL PIANO

L’analisi di coerenza ambientale esterna permette di verificare e valutare il grado di coerenza e/o sinergia, correlazione e incoerenza e/o discordanza tra gli obiettivi della proposta dalla Revisione di P.R.G. e gli obiettivi e/o misure di altri pertinenti piani o programmi a livello regionale, sia di tipo settoriale che trasversale. La “coerenza” si misura verificando il rispetto degli obiettivi strategici e delle caratteristiche di funzionalità, sinergia e completezza della pianificazione di livello superiore, pur con limitate rettifiche scaturenti dal passaggio di scala, e dal maggiore dettaglio ed approfondimento della nuova pianificazione. Di seguito si riporta una tabella di sintesi delle valutazioni effettuate sullae correlazioni/interferenze del Piano di Revione di P.R.G. con i suddetti Piani/Programmi.

Tabella 5-1 Analisi di coerenza esterna degli obeittivi di Piano

Piani / Valutazione programmi

PTPR Complessivamente la revisione di PRG risulta essere conforme con il PTPR della Regione Sicilia. PAI Anche se sono state riscontrate limitate interferenze, le Norme Tecniche di attuazione della Revisione di PRG prevedono l’adozione di particolari accorgimenti volti al rispetto del PAI. Gli obiettivi di Piano quindi possono essere complessivamente ritenuti conformi. PRT La nuova viabilità favorirà il trasporto delle merci. Non sono previsti interventi volti allo sviluppo del trasporto sostenibile. PEARS Potenziale criticità associata alla mancanza di riferimenti a strategie e misure di incentivazione delle fonti rinnovabili di energia e di promozione del risparmio energetico (ecosostenibilità dei nuovi edifici, misure di promozione del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti di energia rinnovabili, ecc.). PGR Il Piano non contiene indicazioni specifiche inerenti la gestione sostenibile dei rifiuti. PTQA Il ridotto aumento del carico insediativo e il ridimensionamento dell’area produttiva non comporterà significativi aumenti delle emissioni in atmosfera. L’adeguamento della SS 640 AG-CL (intervento già sottoposto a procedura di VIA nazionale) è suscettibile di generare impatti diretti e indiretti (potenziamento della rete infrastrutturale locale, incremento livelli di traffico su scala locale) sulla componente. Peraltro si sottolinea come gli interventi previsti di potenziamento della rete esistente siano sensibilmente ridimensionati rispetto alle previsioni del PRG vigente. PTA Le attività produttive dovranno essere conformi alla normativa vigente in merito agli

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Piani / Valutazione programmi

scarichi idrici. Non sono previste azioni specifiche per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici. PGDS La proposta di Revisione del PRG ridimensiona sensibilmente la superficie complessiva destinata a trasformazione edilizia (residenziale, commerciale-produttiva) rispetto al vigente PRG, ne consegue un giudizione di piena coerenza con gli obiettivi del PGDS. Lo stesso parametro di valutazione è stato adottato per la rete infrastrutturale: sebbene siano previsti interventi di potenziamento della rete esistente, il quadro complessivo delle opere segna un sostanzia,e ridimensionamento degli interventi previsti rispetto al PRG vigente. La viabilità di nuova previsione comporterà un aumento del consumo di suolo, comunque sensibilmente inferiore a quello conseguente alla completa attuazione delle previsioni del vigente PRG PTCP Complessivamente la revisione di PRG tende a mantenere la suddivisione del territorio considerando le sue vocazioni.

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6 ANALISI E VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE

La Direttiva 2001/42/CE prevede che, una volta individuati gli opportuni indicatori ambientali, debbano essere oggetto di valutazione lo stato dell’ambiente attuale (scenario di riferimento), l’ipotetico scenario evolutivo del contesto ambientale conseguenteall’attuazione delle previsioni della proposta di Piano, i possibili scenari alternativi conseguenti all’attuazione di ragionevoli alternative al Piano stesso (articolo 5, comma 1; allegato I, lettera “h”). Il documento di attuazione della Direttiva 2001/42/CE precisa ulteriormente la natura e la portata delle “ragionevoli alternative”, definendole come alternative diverse all’interno di un piano; nel caso specifico della pianificazione territoriale, le alternative ovvie sono rappresentate da usi diversi di aree designate ad attività o scopi specifici, nonché aree alternative per tali attività (punto 5, comma 13). La valutazione effettuata si basa sul confronto di due possibili alternative, in particolare:  Alternativa A “ipotesi zero”;  Alternativa B “ipotesi Revisione di P.R.G.”. L’Alternativa A (“ipotesi zero”) non costituisce un’alternativa alle disposizioni o alle proposte della Revisione di P.R.G., ma si qualifica piuttosto come alternativa al piano stesso; per opzione “zero” si intende infatti, in questo caso, la non adozione della variante di Piano.. L’Alternativa B (“ipotesi Revisione di P.R.G.”) rappresenta lo scenario di evoluzione del contesto territoriale e ambientale conseguente all’attuazione del proposta di Revisione di PRG (adozione del Piano), considerando quindi tutte le azioni e gli interventi previsti dal Piano. L’analisi è stata effettuata attraverso l’applicazione dei seguenti indicatori di sostenibilità ambientale su tutto il territorio comunale di Racalmuto:

Pian_01: Coerenza con la pianificazione territoriale paesaggistica

Pian_02_ Coerenza con la pianificazione territoriale comunale

Amb_01: Tutela dal consumo di territorio

Amb_02: Tutela delle aree boscate

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Amb_03: Tutela della biodiversità

Amb_04: Interferenza con le aree a rischio geologico

Amb_05: Tutela del reticolo idrografico

Amb_06: Tutela dal dissesto idrogeologico

Amb_07: Interferenza con le aree a pericolosità idraulica

Amb_08: ILC (Index of Landscape Conservation)

Amb_09: Tutela dei beni culturali

Soc_01: Incremento della popolazione

Dai risultati dell’applicazione degli indicatori, in sintesi, è possibile affermare quanto segue:  in tutto il territorio comunale di Racalmuto si registrano peggioramenti molto lievi e poco significativi solamente per alcuni degli elementi analizzati; i valori assoluti permangono comunque, rispetto allo stato di fatto, nelle stesse categorie di valutazione, non comportando un declassamento delle varie componenti analizzate.  il sistema di indicatori adottato e la metodologia di confronto utilizzata, hanno mirato a valutare l’effetto delle trasformazioni indotte, piuttosto che valori assoluti di qualità ambientale dello stato di fatto; pertanto nell’ipotesi zero (nessuna trasformazione indotta dal Piano) viene effettuata una valutazione qualitativa derivante da un’analisi dello stato delle componenti ambientali estesa su tutto il territorio comunale, peraltro necessaria alla succesiva valutazione (relativa) dei potenziali impatti derivanti dall’attuazione della proposta di Piano;  gli indicatori di sostenibilità calcolati sulla base delle nuove proposte di interventi formulate dall’Amministrazione evidenziano in generale la maggiore sostenibilità ambientale delle azioni proposte dalla Revisione di PRG rispetto a quelle previste dal vigente PRG (cfr. Pian_02). La Revisione di P.R.G. attraverso il contenimento dell’espansione edilizia e il ridimensionamento dell’area destinata alle attività produttive disegna uno scenario di sviluppo urbanistico maggiormente sostenibilerispetto alle previsioni del Piano P.R.G. vigente. In particolare, il valore assunto dall’indicatore Amb_01, che registra un lieve peggioramento rispetto alla

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situazione attuale, sarebbe sicuramente più elevato se applicato alle previsioni di trasformazione del vigente PRG;  gli indicatori di sostenibilità ambientale Amb_02 e Amb_07 non comportano alcun peggioramento rispetto allo stato attuale analizzato, in quanto nel piano di Revisione del P.R.G. non sono state riscontrate interferenze, risultando quindi conformi al vigente quadro vincolistico;.  gli indicatori di sostenibilità che presentano peggioramenti, risultano comunque essere poco significativi e di lieve entità. In particolare: . l’indicatore di sostenibilità Pian_01 riscontra un modesto peggioramento che interessa alcuni tratti di viabilità interferenti con alcune zone di interesse archeologico. Perlatro, le N.T.A. di Piano riportano specifiche prescrizioni a riguardo, subordinando gli interventi al preventivo nulla osta da parte della competente Soprintendenza archeologica ed al rispetto delle prescrizioni da esso eventualmente dettate. . l’indicatore di sostenibilità Amb_03 assume un valore lievemente negativo conseguente ad una potenziale interferenza della viabilità di progetto con le aree buffer delle aree boscate, corrispondenti alle fasce di rispetto dei vincoli boschivi, valutate come aree di medio-alta idoneità ambientale; . l’indicatore Amb_04 presenta un lieve peggioramento. In particolare le aree di potenziale interferenza ricadono: a) in prossimità della viabilità di progetto (cfr. aree P4, Tav. “Carta della pericolosità geologica” allegata alla Revisione di PRG); b) in una zona formazione recente B1 di margine rispetto al tessuto urbano esistente, per le quali prevedibilmente non si prevedono nuovi interventi di edificazione; c) in una zona di espansione C3 per le quali si ritiene opportuno intervenire nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dalla stessa Relazione Geologica; d) in zone prossime ad un corpo idrico superficiale, per le quali peraltro sono state introdotte dalle N.T.A. idonee misure di tutela (cfr. successive valutazioni dell’indicatore Amb_05); . le potenziali interferenze riscontrate tra le previsioni di Piano e le aree di dissesto idrogeologico risultano essere limitate (Amb_06). Si sottolinea inoltre che le

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N.T.A. della Revisione di P.R.G. prevedono particolari accorgimenti nelle zone classificate (R4) rischio “molto elevato” e nelle zone classificate (R3) rischio “elevato” consentendo in tali aree soltanto determinate tipologie di interventi (cfr. Art. 57 delle N.T.A.). Ciò permette di considerate i potenziali impatti limitati e scarsamente significativi; . anche se l’indicatore Amb_05 presenta un lieve peggioramento, va detto che le N.T.A. di Piano introducono prescrizioni di tutela dei corpi idrici superficiali: “Le costruzioni di qualsiasi tipo e natura, ad eccezione di quelle finalizzate alla sistemazione idraulica e di quelle destinate all'attraversamento carrabile e ferroviario, devono arretrarsi dal limite esterno degli argini dei fiumi, torrenti, incisioni naturali, canali e fossi nei quali scorrano, anche con regime stagionale, acque pubbliche, delle quantità stabilite dagli artt. 93 e segg. del R.D. n. 523 del 25.07.1904 e comunque di una quantità minima di m.10,00. Ai fini della individuazione del limite esterno degli argini va fatto riferimento al limite catastale delle acque pubbliche”; ne consegue che le potenziali interferenze del Piano con il reticolo idrografico possono essere valutate trascurabili; . per quanto riguarda i beni culturali isolati (Amb_9), seppur limitatamente sono state riscontrate alcune interferenze con le azioni di trasformazione previste dalla Revisione di PRG. Le N.T.A. di Piano prevedono specifiche misure di tutela sia individuando i possibili interventi realizzabili sia prescrivendo che le autorizzazioni alla realizzazione dgeli interventi saranno comunque subordinate a nulla osta della Soprintendenza ai BB.CC.AA di Agrigento, riducendo notevolmente la probabilità di effetti negativi. . il dimensionamento della Revisione di PRG prevede un aumento demografico del 9%. Se da un lato, il valore assunto dall’indicatore Soc_01 evidenzia un aumento potenziale della pressione antropica, peraltro moderato, va detto che si auspica di registrare effettivamente aumenti demografici nei prossimi decenni in un Comune attualmente segnato da un sensibile fenomeno di spopolamento.

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7 MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE PER L’ATTUAZIONE DELLA REVISIONE DI PRG

Dall’analisi dei risultati dell’applicazione degli indicatori scelti, è emerso che complessivamente su tutto il territorio comunale di Racalmuto, si registrano peggioramenti lievi e poco significativi per buona parte degli elementi analizzati; i valori assoluti permangono comunque, rispetto allo stato di fatto, in un intervallo di accettabilità, considerando che gli ambiti territoriali interessati dalle trasformazioni sono, in generale, relativamente limitati. Nel complesso, la Revisione di P.R.G. non necessita tanto di interventi ambientali tesi a bilanciare trasformazioni che interferiscono in modo esteso sul territorio; piuttosto si ritiene opportuna l’adozione di alcune buone pratiche di sostenibilità ambientale e di azioni concrete, necessarie a mitigare gli effetti puntuali di alcune trasformazioni previste dalla Rvisione di P.R.G.. Viene specificata quale unica misura di mitigazione consigliata la messa a dimora di fasce arboree e arbustive autoctone sia lungo i limiti delle aree di espansione delle zone destinate ad attività produttive sia lungo la nuova viabilità di progetto. In particolare, i filari arborei sono elementi vegetali che assumono la doppia funzione estetica ed ecologica: infatti, fungono da elementi di riqualificazione per la viabilità inserendosi come elementi di arredo e copertura, svolgendo comunque anche una funzione ecologica in quanto sono elementi che possono connettere aree a verde e svolgere quindi un ruolo importante nell’ambito della rete ecologica. A tal riguardo si consiglia di utilizzare specie con bassa o nulla allergenicità, orientando la scelta verso le specie particolarmente adatte a ridurre l’inquinamento atmosferico. Alberi e arbusti, infatti, giocano un ruolo fondamentale nel mitigare i livelli crescenti di CO2 nell’aria, perché sottraggono la CO2 dall’atmosfera per formare, attraverso il processo della fotosintesi, i carboidrati essenziali per la costituzione della loro biomassa. Sono inoltre in grado di intercettare e trattenere diversi inquinanti, sia gassosi sia particellari. Ogni specie vegetale è caratterizzata da una diversa capacità di cattura del particolato. Generalmente la deposizione sulle superfici fogliari di specie arboree è maggiore indicativamente del 20-25%

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rispetto a quella osservata per altre specie non arboree. Questo è dovuto non solo al fatto che gli alberi hanno una maggiore area fogliare, ma, sviluppandosi in altezza, le loro foglie sono più esposte al vento rispetto a quelle degli arbusti, e quindi più soggette a fenomeni di turbolenza che favoriscono la deposizione delle particelle in esso presenti. In generale, piante con rami densi e fogliame fitto, sono più efficienti, poiché caratterizzate da una maggiore superficie fogliare. Di seguito si riportano inoltre, alcune modalità di impianto e la loro corretta manutenzione: . le specie che presentano portamenti globosi possono venire impiantati a ridosso della strada sempre comunque a non meno di 1,5 metri dalla strada; . per le specie con portamento fastigiato è necessario tenere in considerazione l’ingombro a terra della chioma a maturità; . nei primi anni dopo l'impianto è necessario intervenire con opere di pacciamatura che rendano più competitive le piantine di nuovo impianto, ma non con interventi di diserbo in quanto andrebbero a caricare ulteriormente il sistema acquifero; . la distanza d’impianto deve tenere in considerazione lo sviluppo a maturità dell’albero in cui le chiome possono intrecciarsi senza però deviarne lo sviluppo; . l’altezza degli alberi all’impianto sarebbe opportuno non fosse inferiore ai 2,5 metri. Per quanto riguarda le potenziali interferenze delle previsioni della proposta di Revisione di PRG con le aree ad elevato rischio geologico, si ritiene necessario e sufficiente sottolineare la necessità di seguire gli indirizzi contenuti nella stessa Relazione Geologica, parte integrante degli elaborati di Piano. Le ulteriori interferenze di Piano riscontrate, peraltro moderate, non hanno necessitato la definizione di specifiche misure di mitigazione stante che le Norme Tecniche di Attuazione della Revisione di P.R.G. contengono già prescrizioni idonee a garantire la tutela ambientale e paesaggistica. Per quanto riguarda le aree di interesse archeologico e i beni culturali si rimanda all’Artt. 44, 49 e 56 delle NTA, per quanto riguarda le aree di rischio geomorfologico elevato (R3) e molto elevato (R4) si rimanda all’Art. 57 delle NTA, mentre per quanto riguarda la tutela del reticolo idrografico si rimanda all’Art. 56 delle NTA.

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8 CONCLUSIONI

In generale, si può affermare che la Revisione di P.R.G. del Comune di Racalmuto non presenta particolari criticità e risulta essere complessivamente conforme alle esigenze di tutela delle diverse componenti analizzate. La riqualificazione dei beni di interesse storico e architettonico e il miglioramento della viabilità comunale contribuiranno in modo decisivo a migliorare l’accessibilità del territorio, consentendo in tal modo una fruizione più agevole del patrimonio culturale. Le potenziali interferenze di Piano riscontrate, perlatro moderate, non hanno necessitato la definizione di specifiche misure di mitigazione stante che le Norme Tecniche di Attuazione della Revisione di P.R.G. contengono già prescrizioni idonee a garantire la tutela ambientale e paesaggistica. Si è ritenuto opportuno specificare quale unica misura di mitigazione, la messa a dimora di specie vegetali autoctone, fornendo al contempo alcuni criteri progettuali. Concludendo, si ritiene che il Piano abbia impatti ambientali trascurabili (perfino nulli per alcune delle componenti ambientali analizzate), potendo inoltre sottolineare come la scelta degli interventi risponda agli obiettivi di contenimento della crescita edilizia e ridimensionamento dell’area produttiva, evidenziando in generale una maggiore sostenibilità ambientale della proposta di Piano rispetto al PRG vigente.

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ALLEGATO 1 – Elenco Tavole Tematiche

TAV. 1 – Inquadramento territoriale

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