Il direttore editoriale el dare avvio alla nuova fase di gestione della Camera di Michele Lico Commercio di , abbiamo individuato nella Presidente Camera di Commercio di Vibo Valentia partecipazione e nella condivisione i criteri cardine dell’azione amministrativa quali imprescindibili fattori di riferimento Nper una migliore e concreta realizzazione dei fi ni istituzionali. Il nostro costante e convinto impegno è per la promozione dell’imprenditoria locale e del territorio tutto, in un circuito economico virtuoso e globale, puntando sull’emersione e la valorizzazione di tutto ciò che costituisce risorsa fruibile, o tale da rendere, per determinare quelle condizioni di competitività foriere di sviluppo e benessere. Si individuano e si intersecano, quindi, strategie d’azione e strumenti operativi. É così che abbiamo pensato Lìmen - Rivista della Camera di Commercio di Vibo Valentia – Bimestrale di Economia, Arte e Cultura. Un progetto ambizioso a cui affi dare precise intenzioni. Lìmen non vuole trasferire asettiche informazioni, quanto piuttosto partecipare un Ente attivo e propositivo, aperto ai processi evolutivi del mercato in cui è contestualizzato il comparto produttivo che rappresenta e tutela. Un Ente dinamico e fortemente rappresentativo di tutte le categorie economiche e del territorio, proteso verso sinergie interistituzionali a largo raggio in una sintesi di competenze e di azioni condivise. E ancora, Lìmen vuol essere l’immagine rifl essa della poliedricità e della versatilità di questa terra, proiettandone gli aspetti identitari più signifi cativi del suo patrimonio storico e culturale, architettonico e artistico, naturalistico e paesaggistico, complessivamente intriso di un fermento intellettuale che ha segnato fama e notorietà di illustri uomini, latori di profumi e colori e di un riscatto che sebbene ancora in itinere, lascia intravedere il suo traguardo. Nulla in questo progetto è stato lasciato al caso. Compresa la scelta del nome. Lìmen, termine latino, rievoca le radici storiche del nostro territorio e nella sua accezione di “confi ne” vuol signifi care l’ambito di ogni azione, considerato non in senso statico e preclusivo, ma dinamico e propositivo. Lìmen, “soglia”, rappresenta anche il punto di arrivo, il traguardo che, attraverso l’attivazione, però, di un processo osmotico tra esperienze vissute e proiezioni future, porta a nuove sfi de, a nuove interazioni interdisciplinari e intersettoriali per confronti dialettici su cui costruire piattaforme di sviluppo armonico integrato e compatibile con le moderne istanze di globalizzazione. E globalizzante è la funzione dell’economia, primo elemento distintivo della rivista. L’economia è il catalizzatore di tutte le espressioni vitali del territorio e delle sue specifi cità fatte di cultura, arte, enogastronomia, turismo, artigianato, agricoltura, commercio non avulse da contesti dei nuovi saperi e della new tecnology che contrassegnano comunque le propensioni avanguardistiche di un territorio pronto ad inserirsi nei processi universali di evoluzione culturale e sociale, di internazionalizzazione economica e produttiva. Lìmen poi, dal greco, per assonanza fonetica, è il “porto”. E proprio il Porto di Vibo Marina consideriamo un riferimento economico da potenziare e valorizzare nella sua duplice caratterizzazione di scalo turistico e commerciale da inserire, unitamente a quello di , nei più importanti circuiti marittimi e vacanzieri. Lìmen, dunque, vetrina di inconfutabili parametri di dinamismo e competitività della Camera di Commercio di Vibo Valentia e di un territorio capace di fronteggiare le criticità con orgoglio e carattere, anche quando improvvise e imprevedibili, come il nubifragio che lo scorso tre luglio ha colpito inesorabilmente popolazione e imprese. Conoscenza, attrattività, curiosità, interesse, approfondimento: questa è la missione di Lìmen, che auspichiamo di partecipare e condividere con ciascuno di Voi.

novembre/dicembre 1 2006 Il direttore responsabile gni volta che nasce un nuovo giornale, grande o piccolo che sia, Enrico De Girolamo si consuma un evento speciale, carico di signifi cati e aspettative. A questa regola non fa eccezione il primo numero di Lìmen, la nuova rivista di economia, arte e cultura della Camera di CommercioO di Vibo Valentia. Defi nire questa pubblicazione un “house organ” sarebbe inesatto, perché con questa dicitura si indica generalmente uno strumento di comunicazione PRESIDENTE interna a un’azienda o un Ente pubblico. Limen, invece, ha l’ambizione di Michele Lico essere molto di più, perché non è destinato esclusivamente alla circolazione nell’ambito degli uffi ci camerali, ma piuttosto mira a veicolare all’esterno CONSIGLIO CAMERALE l’attività e gli obiettivi programmatici dell’Ente, dando conto ai lettori dei GIUNTA CAMERALE risultati conseguiti e delle iniziative promosse, aumentando in questo per il settore AGRICOLTURA modo il grado di visibilità della Camera di Commercio e stimolando un Filoreto Fondacaro Michele Lico – Presidente ampio confronto sui temi cruciali dello sviluppo locale. Ercole Massara Francesco Gioghà- Vice Presidente Domenico Petrolo Giuseppe Caffo È questa la bussola che ci ha guidati nella realizzazione di questo primo Paolo Pileggi Sergio Consolo numero, che consegna al lettore l’espressione concreta di un progetto di Michele Vartuli Bruno Valeriano La Fortuna grande respiro, destinato a diventare un punto di riferimento nel panorama Ercole Massara editoriale calabrese e non solo. Lìmen, infatti, si propone di varcare i per il settore ARTIGIANATO Antonello Meddis confi ni provinciali e regionali, sollecitando l’interesse di chiunque voglia Rosario Carbone Paolo Pileggi conoscere o approfondire la realtà vibonese, non soltanto con riferimento Francesco Gioghà Giuseppe Rito al suo tessuto economico, ma anche all’arte, alle tradizioni, alle specifi cità Paolo Pecora territoriali che rendono questo spicchio di uno scrigno di storia e cultura. per il settore COMMERCIO REVISORI DEI CONTI Sergio Consolo Con la nascita di Lìmen, quindi, si concretizza il progetto del presidente Mario Malfarà Sacchini Michele Montagnese – Presidente della Camera di Commercio, Michele Lico, che ha fortemente voluto la Rita Tassone Massimo Corso realizzazione di una rivista autorevole e ricca nei contenuti, ma dinamica Antonino Tavella Francesco Schiumerini e accattivante nella grafi ca, che potesse diventare strumento di crescita per il territorio vibonese, contribuendo a dare all’Ente camerale quella per il settore COOPERATIVE centralità che merita nelle dinamiche di sviluppo. Antonello Meddis SEGRETARIO GENERALE F.F. Non a caso l’articolo portante di questo primo numero riguarda il Dr. Antonio Gallo Cantafi o per i settori CREDITO, porto di Vibo Marina e l’analisi delle sue eccezionali potenzialità che, ASSICURAZIONI E SERVIZI ALLE IMPRESE se correttamente valorizzate, possono diventare il fulcro del rilancio Giuseppe Macrì socio-economico dell’intera provincia. Un’idea progettuale che nel corso Antonino Nicocia dell’ultimo anno è stata rilanciata in varie occasioni dai vertici camerali e che ora trova nelle pagine della nostra rivista una sintesi estremamente per il settore INDUSTRIA esaustiva e documentata, disegnando i contorni di un futuro ambizioso Giuseppe Caffo ma possibile. Antonio Gentile Michele Lico E poi turismo, prodotti tipici, fondi strutturali, artigianato, studi economici, ambiente, arte… settantadue pagine fi tte di notizie e puntuali riferimenti per il settore TURISMO documentali, proiezioni e previsioni, idee e progetti. Giuseppe Rito Un risultato reso possibile grazie alla determinazione della Camera di Commercio, ma che sarebbe stato irraggiungibile senza la dedizione e per i settori TRASPORTI E SPEDIZIONI l’entusiasmo dimostrato dalla nostra redazione. Bruno Ruscio Un ringraziamento particolarmente sentito va anche agli autorevolissimi componenti del Comitato scientifi co, che con i loro articoli hanno per le ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEI LAVORATORI Bruno Valeriano La Fortuna contribuito ad arricchire questo primo numero e che ci accompagneranno nel percorso intrapreso. per le ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI Luciano Prestia

2 novembre/dicembre novembre/dicembre 3 2006 2006 SOMMARIO DIRETTORE EDITORIALE Michele Lico Presidente CCIAA 6 Porto, lo sviluppo salpa da quì 40 Una strategia condivisa DIRETTORE RESPONSABILE per lo sviluppo locale Enrico De Girolamo

COMITATO SCIENTIFICO Il nuovo volto Ambiente, valore aggiunto Tonino Ceravolo 12 42 storico della Camera di Commercio dello sviluppo Francesco De Grano dirigente Regione Calabria Giuseppe Fiorillo L’Anagrafe delle Imprese cresce Tonno Callipo, arciprete Duomo di San Leoluca 14 44 Silvestro Greco ancora ma cambia pelle campione del Made in biologo Maria Teresa Iannelli direttrice Museo V. Capialbi Prodotti Tipici, Piccoli artigiani crescono Andrea Lanza 16 46 economista ecco i sapori giusti per fare sviluppo integrato Giacinto Namia storico Vito Teti Decennale con... primato! Il Patto Territoriale antropologo 22 50 dalle origini a oggi REDAZIONE Maurizio Caruso Frezza Rosanna De Lorenzo Fare impresa? Osservatorio Economico Provinciale Raffaella Gigliotti 26 56 Anselmo Pungitore É sempre più un affare di donne Rapporto 2006 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Il nuovo Por e la sfida del fututo Un Castello per Museo Francesco Romano 29 61

STAMPA Romano Arti Grafi che Tropea (VV) 33 Progetto Ne.Mo 66 Enotrio FOTO Sguardo, memoria, immaginazione © Archivio Romano Arti Grafi che © Studio Krom © Archivio C.C.I.A.A. 36 Alluvione, la Camera di Commercio Direzione e redazione Camera di Commercio a sostegno delle imprese di Vibo Valentia tel 0963.44011 - fax 0963.44090 [email protected]

Registrazione Tribunale n° 3 del 2006

4 novembre/dicembre 2006 artire da quello che già c’è. Verifi carne il “Guardare avanti” valore presente e futuro e lavorarci sopra La missione che ci siamo dati come Ente ca- per trasformarlo in risorsa reale ed effet- merale è quella di rimuovere gli ostacoli che si tiva per lo sviluppo. frappongono allo sviluppo del porto e di avvia- ÈP da questa impostazione che tra il 2002 ed il 2003 re una reale fase di collaborazione con tutte le la Camera di Commercio ha avviato, per la prima Istituzioni per realizzare nel breve così come nel volta nella sua attività di studio del sistema econo- lungo periodo interventi strategici condivisi mico provinciale la ricerca su scala sub-comunale Michele Lico di “risorse economiche” nascoste o sottovalutate presidente della Camera del territorio vibonese. di Commercio di Vibo Valentia Il primo risultato di questo approccio è stato dap- prima la scoperta (o riscoperta) di un polo me- talmeccanico vibonese export-oriented specializ- zato in impiantistica industriale petrolchimica e in carpenteria pesante industriale e, successivamen- te, l’esistenza di un porto, quello di Vibo Marina, vero e proprio fulcro di “un sistema produttivo locale ben defi nito, economicamente e geografi - camente” e vero e proprio potenziale cantiere di sviluppo per l’economia locale. Per rendersi conto di questo basta ribaltare il punto di vista abituale (da terra), posizionarsi “al centro dello specchio d’acqua”, rivolgere lo sguardo dal mare verso l’entroterra: così facendo il porto di Vibo Marina appare non già solo una infrastruttu- ra materiale fatta di banchine e punti di ormeggio ma un prolungamento quasi naturale, un anello iniziale di strutture produttive variegate che la- sciano prefi gurare vivaci attività e ricche relazioni intersettoriali. All’esame attento dei dati ci si trova, poi, di fronte ad un porto che conferma di essere il cardine di un sistema imprenditoriale dotato di un potenzia- le notevole di sviluppo, suffi cientemente ampio ed articolato sia pure oggi ancora non suffi ciente- PORTO mente organizzato e, perciò, frenato nel suo dina- mismo naturale. In questo senso il porto di Vibo Marina si distin- lo sviluppo gue da molte altre realtà portuali in quanto è “ge- neticamente strutturante” per l’intero territorio economico: non esisterebbe cioè l’attuale sistema produttivo, e direi anche l’attuale sviluppo demo- grafi co ed urbano delle frazioni costiere della città di Maurizio Caruso Frezza salpa da qui capoluogo di provincia, se non ci fosse il porto e se il porto stesso non avesse nel corso degli anni

novembre/dicembre 7 2006 Trasporto merci nel porto di Vibo Valentia Marina Arrivi per tipologia di merce sbarcata/imbarcata - serie storica 1999-2005 Prodotti petroliferi Altri prodotti Totale Anno (v.ass.) (%) (v.ass.) (%) (v.ass.) (%) 1999 232 88,5% 30 11,5% 262 100% 2000 201 79,1% 53 20,9% 254 100% 2001 216 81,8% 48 18,2% 264 100% 2002 200 74,9% 67 25,1% 267 100% 2003 181 62,8% 107 37,2% 288 100% 2004 190 70,6% 79 29,4% 269 100% 2005 200 70,9% 82 29,1% 282 100% Fonte: ns. elaborazioni su dati Capitaneria di Porto Vibo V. Marina

dato impulso e motivo di essere ad attività produttive e Si tratta più precisamente: industriali, turistiche e commerciali, legate direttamente • della leva commerciale-industriale, rappresentata dal- o indirettamente al mare o ai commerci marittimi. lo sviluppo connesso ai trasporti mercantili e al settore Oggi sul porto si trovano, difatti, a convivere impor- manifatturiero con particolare riferimento al polo me- tanti settori privati e pubblici: da una parte, i trasporti talmeccanico presente nell’area industriale di Portosal- mercantili petroliferi, metalmeccanici e cementieri, la vo che alimenta la quota prevalente del traffi co maritti- nautica da diporto e la cantieristica connessa, la pesca mo per l’estero in partenza da Vibo Marina; e la maricoltura e le attività turistico-commerciali; dal- • della leva del comparto della pesca e della ma- l’altra, Amministrazioni civili e militari come la Capita- ricoltura; neria di Porto, la Guardia di Finanza e le Dogane. • della leva del diporto nautico, rimessaggio e delle at- Questi settori, insieme, defi niscono una strutturazione tività connesse; di elevata specifi cità di questa microarea rispetto al ter- • della leva del trasporto marittimo veloce per merci e ritorio circostante. passeggeri; Negli anni il porto di Vibo Marina si è sviluppato, infat- • della leva escursionistica e turistica connessa alla or- ti, come una realtà complessa e polifunzionale. ganizzazione della capacità attrattiva del borgo marina- Ha seguito percorsi autonomi e manifestato relazioni ro di Vibo Marina (come la riuscita nel 2005 dell’evento interne durature, anche se spesso con grandi diffi coltà, “Il faro – Uomini che lasciano il segno” e dell’happe- ed è stato così in grado di auto-mantenersi pur in assen- ning connesso al concerto di Nek quest’estate, hanno, e condivisi da più parti e da più anni ma ancora mai Commercio) comunque economicamente sostenibili ol- za di interventi direzionali centrali. tra l’altro, pienamente confermato). affrontati con impegno realizzativo: lo spostamento tre che reperibili attraverso formule di fi nanza regionale Ha amplifi cato negli anni il suo carattere polifunzionale Queste leve possono essere manovrate per promuovere verso l’interno dei depositi costieri gravanti sull’infra- agevolata o di progetto pubblico-privato. ed oggi si presenta come una risorsa reale e tangibile che lo sviluppo di questa area approntando tutta una serie struttura portuale, da una parte (che consentirebbe di È anche per questo che oggi il porto di Vibo Marina apre spazio a leve economiche e strategiche altamente di interventi che possono essere di fatto fi n da oggi pro- recuperare a nuove utilizzazioni funzionali lo spazio a merita attenzione e priorità di intervento, che merita integrabili e promettenti in relazione agli spazi fi sici e di ponibili e realizzabili in quanto di moderata entità. ridosso delle banchine) e, dall’altra, il prolungamento di essere rilanciato alla grande come elemento centrale mercato disponibili. L’integrazione sinergica di tutte queste cinque leve di del molo di soprafl utto per l’eliminazione del fenome- sul quale costruire una linea strategica di azione tale da Si tratta di cinque leve, che di seguito si sintetizzano, e sviluppo sarebbe, inoltre, in grado di generare nuovo no della risacca (che di fatto rende inutilizzabile tutto il imprimere non solo al porto ma a tutta la città di Vibo sulle quali oggi si dovrebbe andare a defi nire un dibatti- valore aggiunto per l’economia dell’intera area comu- quadrante sud interno del porto ed aggrava il fenome- Valentia e alla provincia intera una decisiva accelerazio- to propositivo fi nalizzato a condividere tra i diversi Enti nale e provinciale, allargherebbe i confi ni economici del no dell’insabbiamento dei fondali). Si tratta di interven- ne di sviluppo. coinvolti (Capitaneria di Porto e Genio Civile OO.MM., porto e lo qualifi cherebbe come “centro” di un “distret- ti di una certa complessità che comportano adeguati Oggi, rispetto anche a soli tre anni fa, gli elementi per la- Regione, Amministrazione comunale, Camera di Com- to” produttivo reale e come “volano” di sviluppo eco- impegni fi nanziari ma che si reputano, alla luce anche mercio) soluzioni progettuali concrete e impegni con- nomico e sociale. di stime effettuate in recenti studi di fattibilità (S.T.U. Nella foto di pagina 6 e 7 una navi commerciali attraccata alla giunti per il loro raggiungimento in tempi certi. A questi interventi se ne aggiungono altri due, richiesti banchina Bengasi del Porto di Vibo Marina (Agenzia Gottellini). Amministrazione Comunale Vibo Valentia e Camera di In alto, una veduta aerea del porto.

8 novembre/dicembre novembre/dicembre 9 2006 2006 vorare in questa direzione con obiettivi concreti ci sono i più recenti contributi acquisiti sull’eco- ristica del porto ed il recente protocollo di Il rilancio del Porto in dieci interventi tutti: nomia vibonese; intesa fi rmato dal sindaco del Comune di 1 Miglioramento della viabilità turistica lungo Via Emilia • gli studi realizzati dalla Camera di Commercio sui si- • la disponibilità collaborativa, e ancor Vibo Valentia, Francesco Sammarco, e dal con la realizzazione di un percorso pedonale e ciclabi- stemi produttivi locali e sulle strategie di sviluppo e di prima la sua stessa esistenza, offerta presidente della Camera di Commercio, le ed il banchinamento del fronte spiaggia di accesso marketing territoriale; dagli imprenditori associati nella Con- Michele Lico, fi nalizzato a promuovere la all’area dei pontili per la nautica da diporto con spazi • i piani territoriali di coordinamento dell’Amministra- sulta Economica Portuale di Santa Vene- collaborazione operativa tra i due Enti in attribuibili ad attività commerciali e di servizio al turi- zione provinciale; re, esperienza originale di coesione dal materia di interventi economici e di piani- smo nautico. • gli studi di fattibilità realizzati dal Comune di Vibo basso e di grande maturità per la realtà fi cazione infrastrutturale per lo sviluppo 2 Riorganizzazione del naviglio istituzionale e pescherec- Valentia per la riqualifi cazione dell’area Pennello di locale storicamente disgregata in quan- integrato del sistema produttivo portuale cio tramite un pontile centrale di raccordo che possa andare a migliorare le condizioni di servizio agli opera- Vibo Valentia Marina, che ha compreso anche la formu- to fi nalizzata a promuovere lo sviluppo di Vibo Marina. Tutto questo lascia oggi tori e limitare l’ormeggio in rada. lazione di ipotesi di intervento per una ampia parte del- integrato del sistema portuale. Il 15 feb- ulteriormente ben sperare. Anche perché l’area portuale; braio scorso, inoltre, su proposta del pre- il vecchio rimorchiatore Strenuus, roca- 3 Realizzazione di una adeguata struttura per il merca- • le elaborazioni tecniche effettuate dal Genio Civile sidente della Camera di Commercio, Mi- mente, dal molo Cortese, questa volta è to ittico e per le aree di servizio alla pesca e alla ma- ricoltura. Opere Marittime di , che ha in cura la chele Lico, l’allora comandante della Ca- pronto a chiamare a raccolta; ricordando 4 L’ampliamento degli spazi in acqua destinati alla nau- progettazione esecutiva degli interventi previsti nell’In- pitaneria di Porto di Vibo Marina, Alfi o che è arrivato il momento di far sul serio, tica da diporto. tesa Generale Quadro tra il Ministero delle Infrastruttu- Di Stefano, ha riunito per la prima volta agganciando le cime e tirandosi dietro re e dei Trasporti e la Regione Calabria del 2002; dopo diversi anni un tavolo di discussio- tutti con forza e decisione. Perché lo svi- 5 Ampliamento delle aree parcheggio a servizio del fl us- • le attività avviate di aggiornamento del PRG del Co- ne con le maggiori istituzioni (Ministero, luppo questa volta può salpare da qui, dal so veicolare turistico su entrambi i versanti portuali con mune di Vibo Valentia; Regione, Provincia, Comune e Camera di porto di Vibo Marina. riferimento in particolare allo sviluppo dei collegamenti con le isole Eolie (per i quali sarebbe opportuno anche • la progettualità del Consorzio di sviluppo industriale Commercio) sulle prospettive future di la stipula di eventuali accordi con la Regione Sicilia). volta a ridisegnare le funzioni delle diverse aree indu- sviluppo economico ed infrastrutturale del porto. Ne è Nella pagina a sinistra, una battuta di pesca in maricultura (Marpesca- striali; emersa una volontà comune intesa a prefi gurare un pre- Coop S. Francesco di Paola). Sopra, un cantiere navale (Marnav). • i rapporti di analisi di Assindustria e delle altre As- ciso percorso per favorire interventi già programmati e 6 Attivazione dei servizi ro-ro per trasporto marittimo pas- Nel collage sotto, in senso orario, una biologa a lavoro (Lab Biomari- seggeri sociazioni di categoria o sindacali, tanto per citare solo per avviare la defi nizione di un nuovo Piano regolatore na-Nautilus); mezzi della Guardia di Finanza in azione (GdF-ROAN Vibo Marina); il rimorchiatore Strenuus (Calabria Navigazione S.r.l.); la stiva di del porto più funzionale e coerente con le esigenze di carico di una nave commerciale. 7 Miglioramento dei collegamenti con la grande viabilità sviluppo del territorio. Impegno subito rispettato dal esterna (collegamento stradale con l’area industriale comandate Di Stefano che il 3 marzo ha invitato l’Uf- e passante ferroviario per il centro urbano ed il porto). fi cio Genio Civile Opere marittime “a voler attivare le necessarie azioni per la predisposizione del nuovo Pia- 8 Recupero urbanistico e funzionale della fascia di edifi - no Regolatore Portuale ai sensi dell’art. 5 della Legge ci di Via Amerigo Vespucci per il raccordo degli stessi con le attività balneari, della nautica da diporto, della 28 gennaio 1994 n. 84, operando sinergicamente con il pesca e dei servizi portuali. Comune di Vibo Valentia” e chiedendo alla Regione Calabria “di voler individuare le risorse necessarie alla 9 Riorganizzazione spaziale della logistica mercantile e realizzazione delle opere discendenti dal futuro Piano”. della cantieristica nautica con lo sviluppo di aree por- A questo si aggiunge la rimodulazione del Patto Territo- tuali e interne dedicate da una parte alla spedizione dei “grandi carichi” e dall’altra al ricovero annuale “a riale specializzato in turismo, gestito da Vibo Sviluppo secco” di un gran numero di imbarcazioni intorno alle S.p.A., che ha destinato 1.500.000 euro per interventi in- quali sviluppare i servizi di manutenzione ordinaria e frastrutturali specifi ci per lo sviluppo della funzione tu- straordinaria e di assistenza tecnica specializzata per la cantieristica nautica e navale. 10 Recupero e restauro del patrimonio edilizio esistente attraverso il quale ricostruire l’identità di “borgo mari- Tonnellate di merci movimentate naro” (centro storico e lungomare in raccordo con gli 2003 2004 2005 interventi di riqualifi cazione già attuati su Via Michele Prodotti petroliferi 818.931 869.882 871.012 Bianchi) e proporre la valorizzazione del porto come Sansa - 3.210 - centro di eventi spettacolistici, ricreativi e sportivi di ri- Grano 27.171 26.681 24.590 lievo. Cemento e Clinker 126.868 138.769 176.849 Impianti metalmeccanici 11.974 7.958 7.815 Totale 984.944 1.046.500 1.080.266 novembre/dicembre 11 Fonte: ns. elaborazioni su dati Ag. Gottellini 2006 di Rosanna De Lorenzo traverso le rotte marittime sia attraverso la L’attuale città di Vibo Valentia, da tempo è stata rete di comunicazione terrestre. Il mare identifi cata con la greca Hipponion, sub colonia poi evoca gli aspetti paesaggistici del- di Locri Epizefi ri, (ubicata sulla costa ionica la costa, forte richiamo per un turi- calabrese) e successivamente sede del Mu- smo costantemente in crescita. La nicipium romano di Valentia. L’arrivo dei Il nuovo Greci nel territorio dell’attuale provin- chioma rappresenta l’increspatura dei monti dell’entroterra, ulteriore cia vibonese, come in tutto il resto della giacimento di ricchezza e di ope- Magna Grecia, segna un’autentica rivoluzione nella vita degli indigeni rosità. La scelta di un logo con che di li a poco vengono letteralmente riferimenti tipici dell’età greco-ro- “grecizzati”. I Greci costruiscono le mana diventa simbolica in quanto loro città secondo spazi predefi niti, rappresentativa di valori socio- VOLTO realizzano le abitazioni, ma anche gli Le origini di Vibo Valentia economici del passato che manten- edifi ci pubblici e la viabilità, utilizzando gono caratteri di contemporaneità in una tecnica edilizia fi no ad allora scono- della Camera di Commercio un patrimonio variegato da scoprire sciuta ai locali. Perfi no gli usi e i costumi, e da fruire. le pratiche religiose, l’organizzazione politica he cos’è un logo se non l’immagine riflessa tende partecipare quale soggetto attivo, protagonista di Il riferimento alle radici classiche non e sociale del territorio assumono connotazioni e stilizzata di un modo di essere, di uno sti- proposte e di risposte. Il logo scelto riproduce il volto vuole avere nulla di retorico o nostalgico ma greche, senza più lasciare spazio alle tradizioni indi- le. Logos, nella sua antica accezione greca è di una statuetta greca esposta nel Museo Archeologico stabilire una connessione immediatamente proiet- gene. Nel II sec. a. C., l’istituzione della colonia di Valentia, “discorso”. La sintesi comunicativa per eccel- Statale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia e rinvenuta nel- tata verso un futuro dinamico e produttivo. Il logo della al cui nome si aggiunse, nell’uso, quello italicizzato di Vibona, va lenza,C espressività estremizzata di ciò che vogliamo tra- l’area sacra in località Cofino; è attribuita ad un artigia- Camera di Commercio di Vibo Valentia, è associato al intesa come parte integrante del sistema difensivo costiero romano, smettere e di come gli altri vogliamo ci interpretino. Un no hipponiate del V sec. A.C. Nella riproduzione stiliz- nuovo brand adottato dal sistema camerale e realizzato istituito già al tempo delle lotte annibaliche. abito che veste nella quotidianità azioni e propensioni zata, il volto femminile ha il capo cinto da una corona da Unioncamere Italiana per garantire uniformità a tut- La città possedeva tutte le peculiarità richieste dai Romani per la predisponendo ad approcci di simpatia o empatia. (cercine); sulla guancia destra un contenitore simile ad to il sistema camerale. Anche qui il simbolismo non è deduzione della colonia: un polo strategico a guardia di una zona costiera che domina un retroterra adatto allo sfruttamento agricolo; Il logo di un Ente: una metafora esplicita dei tratti identi- una brocca; la composizione è inscritta in un cerchio lasciato al caso. ed il porto che ebbe un ruolo importante durante le guerre civili, tari del territorio in cui lo stesso è radicato, fatti di storia, ideale definito dalla didascalia esplicativa. Un elemento La lettera C di “Camere di Commercio” e la I di “Ita- poichè divenne base indispensabile nelle operazioni condotte sullo ambiente, paesaggio, cultura, arte, imprenditoria, costu- storico-culturale che richiama anche l’alto livello pro- lia” si allungano e si fondono formando un contenitore me. Si rinnova, perciò, il logo della Camera di Commer- duttivo e qualitativo che da sempre contraddistingue il Stretto, da Cesare ed Ottaviano contro Pompeo. dinamico che richiama la prua di una nave e che acco- Anche nel corso dell’età imperiale la città è un centro vitale ed at- cio di Vibo Valentia. La precedente stilizzazione viene territorio provinciale; l’associazione poi con l’anfora e il glie al suo interno le diverse realtà del sistema camerale. tivo, polo di riferimento di un vasto territorio intensamente sfrut- arricchita e completata da ulteriori elementi identificati- mare, quest’ultimo rap- Anche il colore comunica valore (il rosso nobiliare degli tato. Un ruolo sicuramente importante ha continuato ad avere il vi il territorio; per l’Ente, altrettanti campi di interesse e presentato dalle onde stemmi storici dell’araldica ed è un colore caldo che tra- porto alla marina che le ricerche archeologiche hanno identifi cato di intervento in una più complessiva e coordinata pro- stilizzate sulla fronte smette energia. La forma accoglie, raccoglie e valorizza in due moli subacquei rinvenuti in località Trainiti; esso diventa grammazione di sviluppo. L’originaria anfora e le onde della giovinetta, è un ri- coloro che vengono ospitati al suo interno. L’obiettivo veicolo per il commercio, e determina il fi orire di vasti comples- del mare, evocativi di uno spirito produttivo e di risorse conoscimento alle capa- è stato quello di creare un’identità comune di sistema, si insediativi che specializzano e differenziano la loro produttività ambientali, vengono sapientemente incastonate in un cità dell’imprenditoria aggregando consenso nel rispetto delle identità locali. anche in funzione dell’esportazione a breve e a più ampio raggio. contesto grafico suggestivo e maggiormente evocativo. locale che già in epoca Il sistema camerale italiano è infatti un grande sistema Val la pena di ricordare che il porto di Valentia costituisce l’unica Una ricerca accurata ha espresso il nuovo “volto” della graca e romana ave- integrato. Si è cercato di dare visibilità ad una struttura possibilità di approdo lungo la costa tirrenica a sud di Napoli, quasi Camera di Commercio di Vibo Valentia. va creato una fitta rete complessa valorizzando allo stesso tempo, attraverso tappa obbligata per le comunicazioni con la Sicilia. D’altra parte, la città, ubicata com’è, lungo le maggiori direttri- Forte il significato simbolico di ciascun elemento gra- commerciale a breve e un segno unico anche le varie realtà di cui esso si com- fico, singolarmente considerato e, nella contestualizza- ad ampio raggio, sia at- ci viarie, coagula e smista i prodotti del territorio anche per via pone. L’associazione dei due loghi, decodificati così gli zione, complessivamente riproducente l’effigie di una terrestre. Sia in età greca che in epoca romana, dunque, l’attuale aspetti simbolici, dà il senso di un sistema camerale sin- statuetta antica. Richiami ad aspetti storici, ambientali, La statuetta greca che ha provincia vibonese, era parte integrante del territorio di competen- tetico avvolgente, dinamico nel suo complesso, a cui la artistici, culturali, economici e produttivi del territorio ispirato il nuovo logo della Ca- za della città greca prima e di quella romana poi. A partire dal VII mera di Commercio di Vibo realtà della camera di Commercio di Vibo Valentia dà il nella loro valenza di patrimonio fruibile, di risorsa e sec. a.C. e fi no a tutta l’età romana, la città di Hipponion- Valentia Valenria. Il reperto, risalente suo contributo con le identità e le peculiarità del proprio traino per processi di sviluppo a cui l’Ente camerale in- al V seco a.C. è custodito nel diventa, infatti, il punto di riferimento politico economico per il Museo Vito Capialbi. territorio e della sua gente. territorio in esame.

12 novembre/dicembre novembre/dicembre 13 2006 2006 di Raffaella Gigliotti

Tassi di Cessazione e di Iscrizione a Vibo Valentia, in se, dall’altro, si scorgono, tuttavia, segnali confortanti, Calabria ed in Italia ANNO 2005 (tutti i settori) caratterizzati dall’aumento delle imprese operanti su TASSO TASSO attività più innovative o a maggiore contenuto di quali- DI CESSAZIONE DI ISCRIZIONE tà, design e ricerca (+2,10% servizi professionali ed im- VIBO VALENTIA 5,68 6,70 prenditoriali; +1,36% informatica e attività connesse). CALABRIA 4,32 6,70 ITALIA 5,69 7,03 Imprese Iscritte e Cessate 2005, Registrate 2004 e tassi di crescita per settore di attività in provincia di Vibo Valentia LE DINAMICHE PER FORMA GIURIDICA Le imprese vibonesi nascono sempre più robuste. In termini assoluti tengono le ditte individuali. 751 le Ditte Individuali nate nel 2005 – il 75,8% della Settori di attività iscritte Tassi di cessate natalità complessiva (939 unità le Ditte Individuali nate crescita registrate nel 2004 - 80,9%); 717 quelle cessate nello stesso periodo - ben l’85,6% della mortalità complessiva (613 unità le Agricoltura 197 116 2.957 +2,74 Ditte Individuali cessate nel 2004, 52,8%). Attività Immobiliari/ Informatica/Ricerca e Continua, però, l’aumento delle imprese costituite in 44 33 602 +1,83 forma societaria: ben 118 (il 78,15% del saldo) sono so- Sviluppo/Altre Attività Professionali L’Anagrafe delle Imprese cietà di capitali, cresciute in dodici mesi del 6,57%. Alberghi e Ristoranti 53 50 817 +0,37 Signifi cativa anche la dinamica delle “altre forme” nel Costruzioni 103 105 1.703 -0,12 2005 – sostanzialmente cooperative e consorzi – che re- gistrano un tasso di crescita pari al 3,15%. Commercio 276 316 4.627 -0,86 In Calabria le società di capitali sono cresciute del 6,69% Trasporti 17 23 392 -1,53 cresce ancora ma cambia pelle Intermediazione ed in Italia del 4,44%. 11 14 137 -2,19 monetaria e fi nanziaria ontinua a crescere e ad irrobustirsi il tessuto elaborazioni di Movimprese, la rilevazione trimestrale Manifatturiero 43 89 1.595 -2,88 economico vibonese. Sono 14.938 le impre- sul movimento demografico delle imprese condotta da Tassi di Crescita a Vibo Valentia, in Calabria ed in Italia per forma giuridica se che, alla fine del 2005, risultano registrate Infocamere, la società consortile di informatica delle Ca- L’anagrafe delle imprese, dunque, fotografa l’impren- presso il Registro delle Imprese gestito dal- mere di Commercio italiane. Anno 2005 (tutti i settori) Società Società Ditte Altre ditoria della provincia mostrando specifi camente come laC Camera di Commercio di Vibo Valentia. Il 2005 si Nel 2005 il tasso di cessazione2 per la provincia di Vibo di capitale di persone Individuali Forme essa reagisce alle modifi cazioni strutturali dell’econo- è chiuso con un saldo positivo di 151 nuove imprese, Valentia si attesta sul 5,68%. In Calabria è del 4,32%, in VIBO VALENTIA 6,57 1,09 0,31 3,15 mia e risponde alle sfi de del mercato. per un tasso di crescita1 della base imprenditoriale pari Italia è del 5,69%. CALABRIA 6,69 4,16 1,41 2,64 La foto che ne deriva alla fi ne dell’anno trascorso è quella a +1,02% (tendenzialmente in linea con il tasso medio Ma la forte tenuta dello spirito imprenditoriale è testi- ITALIA 4,44 1,15 0,49 0,62 di una classe imprenditoriale cosciente del fatto che per nazionale + 1,34%), risultato della differenza tra le 991 moniata dalle nuove iscrizioni. competere diventa indispensabile salire rapidamente il imprese che tra gennaio e dicembre dello scorso anno si 6,70% il tasso di iscrizione3 nel 2005 registratosi nella LE DINAMICHE SETTORIALI livello e promuovere un nuovo e più solido modello, sono iscritte e le 840 che, nello stesso arco temporale, si provincia di Vibo Valentia, perfettamente in linea con Cresce, ma cambia pelle il tessuto economico vibonese. dove alla creatività si deve necessariamente aggiungere sono cancellate. Sono questi i risultati di maggior rilie- quello regionale e poco più basso rispetto a quello na- Agricoltura (+2,74%), attività immobiliari, informatica, la capacità di gestire reti, alleanze e fi liere produttive, ed vo che emergono per la provincia di Vibo Valentia dalle zionale (7,03%). ricerca, servizi alle imprese (+1,83%) e alberghi e risto- investire di più in ricerca e risorse umane. ranti (+0,37%), i settori più dinamici. Andamento demografico ANNO ISCRIZIONI CESSAZIONI SALDO TASSO DI Manifatturiero (-2,88%), intermediazione monetaria CRESCITA e fi nanziaria (-2,19%), trasporti (-1,53%), commercio delle imprese della pro- 1998 1.130 741 389 3,30 1. Il tasso di crescita delle imprese è calcolato effettuando il rapporto percentualizzato (-0,86%) e costruzioni (-0,12%), chiudono l’anno, invece, tra il saldo anagrafi co delle imprese verifi catosi nel corso del 2005 (iscrizioni - cessazioni vincia di Vibo Valentia 1999 1.181 704 477 3,92 verifi catesi nell’anno 2005) e lo stock di imprese registrate al 31 dicembre 2004. 2000 1.216 724 492 3,89 in rosso. nel periodo 1998-2005 2. Il tasso di cessazione delle imprese è calcolato effettuando il rapporto percentualizzato 2001 1.143 670 473 3,59 Segnali, questi, di un contesto economico che muta. tra il numero delle cessazioni verifi catesi nel corso del 2005 e lo stock di imprese regi- strate al 31 dicembre 2004. (tutti i settori) 2002 1.115 751 364 2,67 Se da un lato, infatti, gran parte dei settori tradizionali 2003 1.066 746 320 2,29 3. Il tasso di iscrizione delle imprese è calcolato effettuando il rapporto percentualizzato soffre la concorrenza sui mercati globali e perde impre- tra il numero delle iscrizioni verifi catesi nel corso del 2005 e lo stock di imprese registrate 2004 1.161 712 449 3,13 al 31 dicembre 2004. 2005 VIBO VALENTIA 991 840 151 1,02 Calabria 12.143 7.836 4.307 2,38 Italia 421.291 341.014 80.277 1,34 novembre/dicembre 15 2006 Per impostare una strategia di sviluppo locale integrato, i prodotti egli ultimi anni si sono andati affermando Nord a Sud: 9 miliardi di euro al consumo nel 2004 (con agroalimentari possono nuovi modelli di produzione e di consumo trend in crescita) pari ad oltre il 4% del fatturato dell’in- rappresentare il trait d’union che hanno riscoperto e rilanciato un forte dustria alimentare e con un valore alla produzione di e diffuso interesse per i prodotti agro-ali- circa 5 miliardi di euro (il 10% della produzione agricola tra i vari settori 1 3 Nmentari tradizionali e per i prodotti tipici , alternativa lorda vendibile) . economici dell’intera ad un consumo standardizzato e omologato di massa Si tratta di un elevato valore aggiunto che fa riferimento provincia vibonese: e comunque indifferenziato. È il risultato delle profon- alla qualità e alla tradizione dei prodotti italiani, al loro dall’agricoltura de trasformazioni che hanno interessato in questi ultimi legame con il territorio e con la cultura e la storia di cia- all’industria, decenni il mondo dell’alimentazione e che hanno fat- scun luogo, che valorizza l’imprenditoria locale e che dall’artigianato to sì che l’alimentazione abbia ormai perso la funzione proietta sul mercato l’amore tipicamente italiano per originaria strettamente nutritiva per arricchirsi, attra- l’antico saper fare. al turismo, dai servizi verso il potere evocativo del cibo, di valori simbolici e Il 2005 in particolare è stato un anno decisivo per il siste- alle imprese al commercio. culturali in grado di identifi care domande specifi che di ma agro-alimentare italiano che ha visto riconfermato il consumatori e nuove modalità di fruizione del prodotto suo peso di leader assoluto nei prodotti di alta qualità. alimentare stesso. Oggi l’Italia è infatti al primo posto in Europa per nu- La maggiore attenzione alla salubrità e alla naturalità mero di denominazioni protette: sono infatti ben 153 le del prodotto, da una parte, e la ricerca di specifi cità e produzioni nazionali che attualmente possono fregiarsi tradizionalità (in contrapposizione ad un modello con- del marchio Dop (Denominazione di origine protetta) o sumistico che deprezza e uniforma valori e consumi) IGP (Indicazione geografi ca protetta) pari al 21,5% delle hanno indotto già da alcuni anni, in particolare, diverse marche industriali ad inserire nella gamma dei propri prodotti linee e assortimenti in grado di esaltare, e non solo nella comunicazione, questi aspetti ed in partico- lare di far sperimentare, almeno nelle promesse, nuove esperienze sensoriali al consumatore stesso. Anche la segmentazione tematica di prodotto adottata dalle label commerciali segue questo orientamento di mercato: questo nuovo modo di organizzare e presen- tare l’offerta commerciale ha riguardato inizialmente i prodotti biologici, i prodotti dietetici ed i prodotti etnici e attualmente sta investendo decisamente anche l’area delle produzioni tradizionali e dei prodotti tipici regio- nali. Il risultato è che sono in crescita progressiva sia il Prodotti Fonte: Ismea – novembre 2005 (in Mipaf ,2006) numero e le categorie di prodotti sia gli operatori coin- TIPICI volti nella produzione, commercializzazione, tutela, va- 1. Il prodotto tipico fa riferimento a un’area geografi ca determinata, caratterizzata dalla manifestazione di una competenza diffusa e riconosciuta di produzione. Il prodotto lorizzazione e controllo dei prodotti alimentari tipici o tradizionale non fa, invece, riferimento diretto a una origine geografi ca puntuale, ma tradizionali. ha per oggetto la valorizzazione di una composizione o di un metodo di produzione ecco i sapori giusti impiegato di lunga consuetudine. Spesso i due termini vengono considerati sinonimi: Nel food, il consumatore è infatti sempre alla ricerca di la differenza è che la “specifi cità” è riferita, nel primo caso, a un luogo geografi co e nel secondo caso ad una “tradizione di produzione” (prodotto tipico/non tipico di un novità, nella qualità come nel gusto. E in un mercato dato luogo; prodotto tradizionale/ nuovo rispetto all’origine temporale del metodo di stabile come quello agroalimentare questi aspetti diven- produzione applicato). 2 2. Il Sole 24 Ore - Rapporti Largo Consumo del 3 febbraio 2006 - Nel carrello vince l’inno- per fare sviluppo tano elementi chiave di innovazione . Il giro di affari dei vazione - Prodotti tipici, salutistici, freschi, gastronomia e piatti pronti trainano le vendi- te nei grandi supermercati. Secondo l’indagine Iri-Infoscan, i “driver” dell’innovazione prodotti tipici certifi cati sottolinea d’altra parte che non nell’alimentare in questo momento sono costituiti dal complesso dei segmenti legati a salutismo e benessere, ma anche alla gratifi cazione (il cioccolato marcia a pieni si tratta più di un settore di nicchia ma di una realtà pro- giri) i prodotti ad alto contenuto di servizio per il consumatore (insalate e piatti pronti duttiva di tutto rispetto che trasversalmente attraversa o surgelati di pronto uso) e le specialità tipiche e locali (innovazione di prodotto più integrato premiante della promozione). tutto il sistema produttivo agro-alimentare italiano, da di Maurizio Caruso Frezza 3. MIPAF, 2006 Guida ai prodotti agroalimentari italiani di qualità

novembre/dicembre 17 2006 706 denominazioni riconosciute a livello europeo4. leve strategiche per uno sviluppo sostenibile ed integra- Di queste, 10 (9 Dop e 1 Igp ) sono relative a produzioni to, dei veri e propri elementi premianti sui quali andare che si realizzano in Calabria con importanti riconosci- a costruire il vantaggio competitivo ed il marketing di menti in corso che coinvolgono direttamente anche la territori nei quali culture e produzioni “minori” o “con- provincia di Vibo Valentia come in particolare per la Igp tadine” possono fi nalmente divenire protagoniste di Cipolla rossa di Tropea-Calabria e la Igp Peperoncino “innovazione” e di “coesione territoriale, economica e di Calabria. Presentata di recente, inoltre, da parte del sociale”. Consorzio Gelatieri Artigiani di Pizzo la domanda per il Il prodotto tipico ed il prodotto tradizionale in quanto riconoscimento dell’Igp per il Tartufo di Pizzo che va a tali interpretano, infatti, la “memoria storica” e la “co- potenziare il marchio collettivo Il gelato di Pizzo – Piz- scienza popolare” di un determinato territorio, assumo- zo Ice Cream già adottato per le tre specialità di punta no, cioè, la funzione, secondo l’effi cace defi nizione data della gelateria artigianale di Pizzo (oltre al Tartufo, la da Davide Paolini, di “medium” del territorio in cui Nocciola imbottita ed il Cioccolato imbottito). trovano origine, di “apportatore” principe di valore per A questo si aggiungono, inoltre, anche 4100 prodotti tra- l’intera fi liera turistica ed agro-alimentare, di risorsa o, dizionali regionali (di cui 209 riconosciuti in Calabria) meglio, di “giacimento” intrinseco del territorio stesso. e 453 vini la cui qualità è certifi cata e riconosciuta con i Perché, come ricorda effi cacemente anche Domenico marchi Doc, Docg o Igt (di cui 25 in Calabria). Cersosimo: «Il territorio comprende lo spazio fi sico, le I prodotti tipici ed i prodotti tradizionali si confi gurano, caratteristiche antropiche, il patrimonio di valori, di radici della storia, dei riti, e del vissuto quotidiano di tuttavia, come qualcosa in più che opportunità di busi- storia e di cultura della comunità locale. Tali elementi legare il valore aggiunto del loro servizio e possono ani- una comunità; capace di fargli sperimentare i saperi (ed mare turisticamente borghi e centri storici dimenticati, ness per l’impresa che li produce o li commercializza. defi niscono l’identità di un territorio, svolgono un ruolo i sapori) più profondi e nascosti, tramandati da gene- determinante per lo sviluppo del contesto locale e spie- nonché degli amministratori pubblici locali che possono I prodotti calabresi Dop e Igp razione in generazione e di condurlo, attraverso l’espe- gano il suo differenziale di crescita rispetto ad altre aree trovare nei prodotti tipici e tradizionali un modo effi ca- Tipologia di Settore rienza gratifi cante delle sensazioni (odori, gusti, suoni, Prodotto ce non solo per valorizzare le attività agricole ed agroa- denominazione merceologico geografi che. Essi rappresentano le risorse “immobili”, i visioni e contatti) alla scoperta di mondi, culture e costu- “marcatori di identità di un territorio” e delimitano le limentari presenti sul territorio, ma anche per creare o Alto Crotonese DOP Oli d’oliva mi nuovi. È partendo da queste considerazioni che oggi consolidare l’immagine della località di produzione nei Bergamotto sue opportunità, piuttosto che i suoi vincoli, di sviluppo DOP Oli essenziali la riscoperta, la tutela e la valorizzazione dei prodotti confronti degli utenti esterni (consumatori, turisti, ecc.), di Reggio Calabria locale. In tale prospettiva le produzioni tipiche locali co- tipici e dei prodotti tradizionali può diventare uno dei per rafforzare l’identità della comunità locale e per pro- Bruzio DOP Oli d’oliva stituiscono uno di questi “marcatori” contribuendo alla nuovi strumenti dello “sviluppo locale” e della “coesio- muovere attività di tipo sostenibile e multireddito (agri- Caciocavallo Silano DOP Formaggi formazione dell’identità territoriale” in quanto elemento ne economica e sociale” di un territorio, la nuova chiave Capocollo di Calabria DOP Salumi coltura, artigianato, turismo rurale); e infi ne ai consu- di identità e di notorietà». I prodotti tipici ed i prodotti di volta per politiche di sviluppo locale in grado di coin- Clementine di Calabria IGP Frutta fresca matori e ai cittadini che sono sempre più orientati alla tradizionali, di conseguenza, diventano per il consuma- volgere la vasta platea locale dei portatori di interessi. È Lametia DOP Oli d’oliva ricerca e all’acquisto di prodotti alimentari con standard tore e per il turista, la più effi cace espressione condensa- il caso, in particolare, dei piccoli imprenditori agricoli Pancetta di Calabria DOP Salumi di tipicità, salubrità e qualità elevati. Il prodotto tipico ta della “originalità” di un luogo rispetto ad altri. Suoi e agro-alimentari che ripongono in questi prodotti le Salsiccia di Calabria DOP Salumi e tradizionale, pertanto, come strumento strategico di testimoni, silenziosi ma determinanti, in grado di ripor- speranze di acquisire e accrescere i vantaggi competi- Soppressata di Calabria DOP Salumi tare non solo alle differenze geografi che e climatiche che sviluppo, come bene collettivo e non più solo bene indi- Fonte: elaborazione su dati Mipaf aggiornamento 11/03/2006 tivi sui mercati, sempre più soggetti a una concorrenza viduale: per rafforzare e promuovere in modo integrato ne hanno condizionato il processo produttivo nel tempo basata sul prezzo, degli imprenditori dell’agriturismo e ma anche di far arrivare il consumatore/turista fi no alle e multivalente l’immagine e l’identità di un determina- Se solo pochi anni fa sembravano destinati ad essere di- del turismo rurale e agli operatori commerciali di vici- to territorio; per rafforzare il grado di coesione interno menticati – in quanto sinonimo di arretratezza – i pro- nato che intorno ai prodotti tipici e tradizionali possono della comunità sociale ed economica, soprattutto nelle

dotti tipici ed i prodotti tradizionali oggi sono stati sco- 4. Le denominazioni Dop e Igp sono disciplinate dal Regolamento CE n. 2081/92. Ai fi ni perti essere dei formidabili catalizzatori di sviluppo in del regolamento, la Dop identifi ca la denominazione di un prodotto la cui produzione, 5. La Denominazione di Origine Controllata (Doc) indica i vini che rispondono a requisiti, condizioni produttive e caratteristiche qualitative particolari, stabilite da un disciplinare di produzione. trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un’area geografi ca determinata In particolare, si fa riferimento all’utilizzo di vitigni raccolti nella regione di origine. La Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) fa riferimento ai vini che hanno i requisiti della grado di eliminare o, quantomeno, attenuare le criticità e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata; l’Igp designa il prodotto che Doc e che possiedono caratteristiche di particolare pregio, di cui il disciplinare di produzione prevede l’accertamento. L’Indicazione geografi ca Tipica (Igt) è, invece, un riconoscimento gode di una certa notorietà e il cui il legame con il territorio è presente in almeno uno di qualità attribuita ai vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con disciplinare produttivo poco restrittivo. Anche in questo caso l’indicazione può essere che spesso connotano il mondo agricolo e agro-alimen- degli stadi della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione del prodotto. Il accompagnata da altre menzioni, quali quella del vitigno. sistema del tipico comunitario comprende anche la denominazione Specialità Tradizio- tare soprattutto nelle aree meno sviluppate. nale Garantita (Stg), che a differenza delle precedenti, non fa riferimento a un’origine 6. Per l’elenco generale dei prodotti tradizionali, Dop e IGP italiani si rimanda alle apposite sezioni del sito del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali www.politicheagricole.it ma ha per oggetto quello di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o I prodotti tipici ed i prodotti tradizionali si sono infatti un metodo di produzione tradizionale. La denominazione Stg è disciplinata dal Rego- 7. Si citano a tal proposito i successi riscontrati ormai in tutta Italia da manifestazioni dedicate alla degustazione dei prodotti tipici locali o tradizionali, a forte orientamento al marketing del lamento CE n. 2082/92, che individua, tra gli altri, i prodotti riconosciuti con il marchio prodotto e del territorio (di origine o di location dell’evento) e a carattere multiregionale come, per esempio, la manifestazione “Elementi, sapori, suoni e colori del Mediterraneo” svoltasi nel candidati a tutti gli effetti ad essere delle vere e proprie collettivo Label Rouge francese, con il marchio Jamon Iberico spagnolo ed il marchio Porto di Napoli dall’1-4/10/2004 con il patrocinio del Mipaf e del Map , delle Amministrazioni pubbliche locali ed anche della Regione Calabria, o a valenza nazionale ed internazionale come Feta greca ed in Italia la Mozzarella STG di latte vaccino. “il Salone del Gusto” di Torino promossa ogni due anni dal Movimento Slow Food e dalla Regione Piemonte.

18 novembre/dicembre novembre/dicembre 19 2006 2006 aree marginali dove sono più scarse le opportunità di Carni fresche e frutti alla martorana Prodotti di origine animale loro preparazioni mostaccioli (miele, prodotti lattiero crescita economica tradizionale, dando il giusto valore ‘nduia (nella foto) mozzetti caseari escluso il burro) alle sue diverse componenti; per ridefi nire i percorsi di carne caprina calabrese nacatole miele di arancio calabrese crescita e di sviluppo delle piccole imprese agricole ed carne di maiale salata biscotti “ossa di morto” miele di castagno calabrese carne ovina calabrese pane casereccio miele di eucalipto calabrese alimentari, turistiche e commerciali attraverso opportu- carne podolica calabrese pasta col ferretto ricotta (nella foto) ne forme organizzative; per favorire l’affermazione di ciccioli pasta di mandorle ricotta affumicata cotenne di maiale pasta fi leja (nella foto) ricotta di capra affumicata modelli organizzativi improntati all’integrazione delle frittole paste con lo zucchero ricotta di pecora tecnologie moderne con i processi tradizionali ed arti- gelatina di maiale pezzo duro ricottone salato gianali, alla qualità e alla formulazione di salde regole guanciale pignolata al miele lardo pignolata con la glassa bianca e al cioccolato di certifi cazione e di garanzia pubblica. E su questi temi pancetta arrotolata sanguinaccio Prodotti vegetali diviene possibile anche a Vibo Valentia, contesto ricco salsiccia con fi nocchietto selvatico stomatico allo stato naturale di tradizioni gastronomiche notoriamente conosciute soppressata affumicata susumelle o trasformati taglierini e ciciri asparago selvatico e apprezzate, lanciare una organica e coerente politica taralli bianchi della Calabria fi nalizzata alla riscoperta e promozione economica dei Bevande analcoliche, taralli morbidi broccoli di rapa distillati e liquori tarallini ai semi di anice castagne di Calabria prodotti tipici e tradizionali vibonesi. Si tratta in primo amaro alle erbe tarallini ai semi di fi nocchio ceci abbrustoliti luogo di saper valorizzare esperienze avviate negli ulti- liquore alla liquirizia tarallini al peperoncino cicoria selvatica calabrese mi anni o in corso da parte di soggetti istituzionali locali liquore di agrumi tartufo di pizzo cicorie selvatiche sott’olio (nella foto) torroncino cipolla rossa di Tropea come la Provincia, la Camera di Commercio, il Cogal torrone con mandorle collane di peperoni secchi Monte Poro e delle Serre, le Comunità Montane, le va- torrone gelato confettura di pomodori rossi rie Amministrazioni comunali e da parte delle associa- zeppole di San Giuseppi fagiolo di Caria Formaggi fi chi d’india di Calabria (nella foto) zioni di categoria e dei diversi Patti territoriali, Pit, Pis, cacioricotta fi chi essiccati Piar, Leader+ e quant’altro di emanazione europea; ed pecorino del Monte Poro Preparazioni di pesci, fi chi freschi cotti al forno pecorino misto (nella foto) molluschi e crostacei fi chi ripieni, in secondo luogo di selezionare e compattare il sistema pecorino primo sale acciughe marinate fi nocchietto selvatico di calabria imprenditoriale, costruendo integrazione intersettoriale provola acciughe salate funghi misti di bosco sott’olio (agricoltura, manifatturiero alimentare, artigianato arti- alici salate funghi porcini sott’olio alici salate e pepate insalatata di arance stico, turismo e servizi) e territoriale (con il patrimonio alici sott’olio involtini di melanzane ambientale, storico culturale e tra aree costiere e aree Grassi bottarga di tonno marmellata di arance interne). Il lavoro è impegnativo, ma questa volta po- (burro, margarina, oli) frittelle di neonata marmellata di cipolla rossa di Tropea olio extra vergine di oliva involtini di pesce spada marmellata di clementine trebbe essere forse più facile, considerato l’argomento e “colli di Tropea” involtini di spatola, marmellata di limoni la confl uenza generale di interesse che si potrebbe ave- (nella foto) pesce sciabola, vela, spatola marmellata di mandarini pesce spada alla ghiotta melanzane sott’olio re. “Imbandire” il tavolo di lavoro di buone esperienze pesce spada arrosto con il sarmoriglio mele di montagna e di buone intenzioni, che ci sono, di buoni prodotti rosamarina olive in salamoia tipici e tradizionali, che ci sono, e di buoni produtto- sarde salate olive nella giara

I principali prodotti tipici o tradizionali della provincia di Vibo Valentia Paste fresche sarde salate e pepate olive nere infornate ri tipici e tradizionali, che ci sono pure ma che bisogna e prodotti di panetteria, sardella salata di crotone olive schiacciate oggi iniziare seriamente a scoprire, a preparare e a far pasticceria, tonno sott’olio olive sotto sale crescere. biscotteria e confetteria tortiera di alici origano selvatico della Calabria ‘nzullini peperoncini piccanti ripieni anicini peperoncini sott’olio biscotti alle mandorle Prodotti della gastronomia peperoncino di Spilinga 8. Da “I luoghi del gusto. Cibo e territorio come risorsa di marketing” di Davide Paolini, Ed.. Baldini Castoldi Dalai, Anno 2000 - “I giacimenti gastronomici sparsi per il terri- e al miele frittata pasquale peperoncino piccante calabrese torio italiano non sono semplicemente cibi da assaggiare o mezzi di convivialità, ma cotognata frittele di fi ori di zucca pomodori secchi soprattutto “medium” per produrre ricchezza nei territori dove hanno una loro origine crispelle dolci maccheroni pomodori secchi sott’olio storico-tradizionale. Hanno le stesse valenze delle opere d’arte, per cui possono diven- tare meta turistica laddove non ci sono altre attrattive, se non quei profumi e sapori. crispelle salate con il sugo di capra tritato di peperoncino L’Italia possiede un patrimonio gastronomico che può non solo attirare turisticamente crostini di grano melanzane ripiene zucchini sott’olio creando valore nel territorio, ma anche sviluppare molte aree depresse della penisola, frese bianche pancotto, brodo pieno dove mai sarebbe arrivato un viaggiatore” (estratto) frese integrali peperonata alla calabrese 9. Da “Prodotti tipici e sviluppo locale- il caso dei “giacimenti gastronomici” della pro- frese al peperoncino polpette di melanzana vincia di Vibo Valentia” a cura di D. Cersosimo con la collaborazione di F.Alfano, M. Caruso Frezza, G.Farace e A.Fortunato, Ed. CCIAA Vibo Valentia, anno 2004 e da granita pomodori ripieni “Mezzogiorno” di D. Cersosimo, Ed. Donzelli, anno 2000 liquirizia uova strapazzate con pomodoro (ns. selezione da repertorio uffi ciale MIPAF, 2004)

novembre/dicembre 21 2006 di Rosanna De Lorenzo fi losofi a del presidente Michele Lico, celebra il decennale e bollatura di libri contabili e registri, tutto questo e altro del servizio con un primato di grande rilievo. Statistiche che riguarda la vita sociale passa sotto l’occhio telescopi- alla mano e con comparazione nazionale, l’Ente, negli co del Registro Imprese. I dati del mese di febbraio con- ultimi sei mesi, è risultato ai primi posti, e per tre volte, solidano questa tendenza, ormai da un semestre modus al primo posto in assoluto, per l’evasione delle pratiche agendi della Camera di Commercio di Vibo Valentia. nei tempi previsti, sia in termini numerici che tempora- Decennale con primato, dunque, in ragione di un ultimo li, ovviamente, non trascurando la qualità. Molte prati- semestre in pool position, “speculare - fa rilevare Fran- che, quasi tutte, vengono evase nella stessa giornata di cesco Molinaro, responsabile del servizio - al trainante DDECENNALEECENNALE presentazione. Non risultano giacenze. E considerata la dinamismo e alla concretezza del presidente Lico che tipologia degli atti presentati al registro imprese, il pri- ha rafforzato nel personale lo spirito di appartenenza, ccon...on... primato!primato! mato non è da poco. Tutti gli atti che riguardano le so- la fi delizzazione al servizio, complementari ad una già cietà di capitale, cooperative incluse, così come le società nota gentilezza, cortesia e disponibilità verso l’utenza”. Il Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Vibo Valentia compie 10 anni di persone, comprese le forme semplifi cate, le ditte in- Risorse umane competenti in ogni servizio, motivate e e consolida il suo record di effi cienza: primo in Italia nell’evasione delle pratiche. dividuali; ma anche bilanci, situazioni patrimoniali dei coinvolte in modello di maggiore effi cacia ed effi cienza consorzi, trasferimenti di quote societarie, vidimazione per la “customers satisfaction”. Registro Imprese, il cuore pulsante della Came- teragire con il sistema delle pubbliche amministrazioni, ra di Commercio. Lì sono custoditi, tappa dopo approssimandosi alla copertura totale. La Smart Card tappa, i fotogrammi vitali di ogni cellula pro- abilitava l’utente all’apposizione della fi rma per via te- CALABRIA - TEMPI DI EVASIONE PRATICHE REGISTRO DELLE IMPRESE MESE DI FEBBRAIO 2006 duttiva del territorio. Archivio storico, dunque, lematica, conferendo riconoscibilità al soggetto autore maIl anche anagrafe corrente; termometro di natalità, dell’inoltro della pratica. La sostituzione con la Carta vigenza ed epilogo di uno spirito imprenditoriale radi- Nazionale dei Servizi, attraverso la mediazione del sito cato nelle tradizioni ma proteso all’innovazione. Basta internet Telemaco, al quale è necessario collegarsi per un click, e con chirurgica precisione, scorrono all’occhio poi accedere alla Camera di Commercio di riferimento, sigla provincia Totale pratiche di cui evase percentuale evasione evase entro i termini ritardo 1-5 giorni ritardo 6-10 giorni ritardo maggiore di 10 giorni dell’operatore, dati e dati che sezionano, delineano, ri- consente l’ampliamento dell’offerta di servizi all’utenza. CS 1.337 1.232 92.1% 82.9% 2.3% 1.9% 5.0% compongono, motivano condotte imprenditoriali, accla- Via internet presentazione di pratiche (istanze, denun- CZ 839 780 93.0% 83.1% 1.5% 0.5% 7.9% rando linearità di condotta nel segno della trasparenza ce, ecc.), fruizione diretta e immediata di visure e certi- e della legalità. Un servizio continuo, preciso, puntua- fi cati oltre alla possibilità di monitorare costantemente KR 438 438 100% 96.8% 1.8% 1.1% 0.2% le, quello del Registro Imprese che è quest’anno giunto la situazione della propria società o impresa relativa- RC 1.119 1.076 96.2% 90.9% 2.0% 1.3% 2.0% a una tappa storica: la celebrazione del suo decennale. mente all’adempimento delle scadenze amministrative Era il 19 febbraio del 1996 ed anche la Camera di Com- e contabili. Una svolta epocale, dunque per la Camera VV 410 409 99.8% 99.0% 0.0% 0.2% 0.5% mercio di Vibo Valentia istituiva il Registro Imprese. di Commercio. Transizione, assestamento e vigenza sot- TOTALE 218.315 207.170 94.9% 68.5% 8.0% 5.1% 13.3% Per le pratiche, progressivo e radicale sconvolgimento to l’egida costante di Infocamere, struttura informatica di logistica e di prassi. Il passaggio di tutti gli atti fi n dell’intero sistema camerale nazionale. La Camera di allora depositati presso la cancelleria commerciale del Commercio di Vibo Valentia non è mancata all’appunta- Graduatoria province calabresi per % di Graduatoria province calabresi per evasio- Graduatoria province calabresi per evasio- Tribunale competente, l’obbligo della tenuta di un regi- mento e si è tempestivamente attivata per essere al passo evasione delle pratiche ne delle pratiche entro i termini ne delle pratiche con ritardo da 1 a 5 giorni stro elettronico/informatico, l’archiviazione ottica degli con ogni esigenza richiesta dal cambiamento. Formazio- provincia % evasione pratiche provincia evase entro i termini provincia ritardo 1-5 giorni per atti consequenziale al dispositivo di presentazione della ne di operatori (commercialisti, notai, amministratori), evasione pratiche documentazione societaria, compresi i bilanci, per via supporto e assistenza tecnico-giuridica ed informatica telematica, ha senz’altro comportato un salto di quali- con corsi nella sede istituzionale o presso studi ed uffi - KR 100% VV 99.0% VV 0.0% tà nell’erogazione del servizio, testimoniato anche da ci pubblici e privati hanno consentito di attivare quanto VV 99.8% KR 96.8% CZ 1.5% un’utenza pedissequa al cambiamento. Muta, e si attiva previsto dalle nuove disposizioni legislative diffonden- un nuovo parametro relazionale, anche con le Pubbliche do la conoscenza delle procedure e realizzando risultati RC 96.2% RC 90.9% KR 1.8% Amministrazioni. Ora quasi a regime il rilascio del di- ottimali. E sempre la Camera di Commercio di Vibo Va- CZ 93.0% CZ 83.1% RC 2.0% spositivo digitale, trasformatosi da Smart Card in Carta lentia, in linea con quanto previsto dalla normativa del Nazionale dei Servizi che consente di dialogare e di in- Registro Imprese e in ragione di una precisa strategia e CS 92.1% CS 82.9% CS 2.3%

Fonte: Sistema Informativo PRIAMO - Infocamere

22 novembre/dicembre novembre/dicembre 23 2006 2006 sigla totale pratiche percentuale pratiche evase ritardo ritardo ritardo sigla totale pratiche percentuale pratiche evase ritardo ritardo ritardo provincia pratiche evase evasione entro i termini 1-5 giorni 6-10 giorni maggiore provincia pratiche evase evasione entro i termini 1-5 giorni 6-10 giorni maggiore di 10 giorni di 10 giorni

AG 1.111 1.017 91.5% 57.7% 11.5% 4.5% 17.8% MS 893 888 99.4% 84.1% 1.1% 0.6% 13.7% AL 1.722 1.610 93.5% 58.9% 13.6% 8.0% 13.0% MT 525 487 92.8% 65.0% 5.1% 3.0% 19.6% AN 1.724 1.715 99.5% 87.9% 2.6% 2.1% 7.0% NA 7.644 7.561 98.9% 87.1% 2.4% 2.3% 7.1% AO 535 533 99.6% 41.5% 37.2% 10.8% 10.1% NO 1.375 1.367 99.4% 63.4% 17.7% 10.1% 8.2% AP 1.690 1.634 96.7% 39.4% 19.8% 11.7% 25.8% NU 582 537 92.3% 64.1% 7.2% 5.3% 15.6% AQ 947 897 94.7% 60.6% 15.4% 5.0% 13.7% OR 376 361 96.0% 68.9% 15.7% 4.0% 7.4% AR 1.573 1.534 97.5% 81.8% 6.2% 2.8% 6.7% PA 2.523 2.253 89.3% 28.7% 9.7% 9.5% 41.5% AT 882 866 98.2% 85.6% 5.2% 3.1% 4.3% PC 1.160 1.122 96.7% 79.0% 7.9% 3.4% 6.4% AV 1.151 1.060 92.1% 71.2% 2.7% 2.2% 16.0% PD 3.858 3.366 87.2% 55.8% 6.5% 6.2% 18.7% BA 4.054 3.553 87.6% 30.4% 15.4% 8.8% 33.0% PE 1.232 1.195 97.0% 74.8% 2.0% 3.0% 17.2% BG 3.829 3.810 99.5% 82.4% 5.2% 1.5% 10.4% PG 2.422 2.399 99.1% 91.2% 3.6% 1.7% 2.6% BI 835 770 92.2% 38.0% 7.5% 11.1% 35.6% PI 1.919 1.906 99.3% 86.0% 4.3% 3.5% 5.4% BL 569 561 98.6% 89.3% 6.7% 1.4% 1.2% PN 971 967 99.6% 55.3% 23.9% 11.8% 8.5% BN 796 738 92.7% 42.2% 19.2% 13.3% 18.0% PO 1.536 1.506 98.0% 41.7% 9.4% 2.7% 44.2% BO 5.144 5.127 99.7% 94.1% 2.7% 1.3% 1.5% PR 1.842 1.603 87.0% 54.8% 5.5% 3.7% 23.0% BR 1.133 948 83.7% 28.8% 7.4% 10.8% 36.7% PS 1.820 1.811 99.5% 88.5% 5.5% 2.3% 3.2% BS 4.856 4.516 93.0% 39.7% 11.3% 8.5% 33.5% PT 1.480 1.477 99.8% 75.3% 15.3% 4.5% 4.7% BZ 1.514 1.511 99.8% 67.5% 21.0% 6.9% 4.4% PV 1.517 1.340 88.3% 47.1% 8.5% 6.9% 25.8% CA 1.990 1.934 97.2% 60.2% 12.0% 7.7% 17.4% PZ 908 813 89.5% 70.0% 6.2% 3.3% 10.0% CB 810 759 93.7% 42.2% 13.3% 11.7% 26.4% RA 1.799 1.792 99.6% 85.3% 8.9% 2.2% 3.2% CE 2.619 2.518 96.1% 40.8% 12.4% 19.0% 23.9% RC 1.119 1.076 96.2% 90.9% 2.0% 1.3% 2.0% CH 1.409 1.322 93.8% 68.6% 4.8% 3.1% 17.5% RE 2.694 2.692 99.9% 73.0% 9.9% 7.6% 9.4% CL 588 518 88.1% 61.1% 4.8% 4.6% 17.7% RG 894 632 70.7% 41.9% 6.5% 5.4% 16.9% CN 2.783 2.780 99.9% 87.2% 6.7% 3.1% 2.8% RI 574 544 94.8% 75.8% 11.0% 3.8% 4.2% CO 2.059 2.049 99.5% 89.6% 4.7% 2.8% 2.5% RM 16.427 15.598 95.0% 81.3% 4.0% 5.0% 4.7% CR 1.304 1.293 99.2% 73.9% 14.1% 4.3% 6.8% RN 1.607 1.583 98.5% 80.8% 5.2% 1.2% 11.3% CS 1.337 1.232 92.1% 82.9% 2.3% 1.9% 5.0% RO 1.043 1.012 97.0% 78.1% 7.7% 2.8% 8.4% CT 2.648 2.446 92.4% 57.6% 6.3% 5.7% 22.9% SA 3.516 3.475 98.8% 85.9% 8.2% 1.8% 2.9% CZ 839 780 93.0% 83.1% 1.5% 0.5% 7.9% SI 1.221 1.215 99.5% 89.2% 3.6% 2.5% 4.3% EN 314 261 83.1% 62.4% 4.8% 3.5% 12.4% SO 464 463 99.8% 86.6% 6.5% 5.0% 1.7% FE 1.440 1.388 96.4% 64.9% 11.0% 6.6% 13.9% SP 967 963 99.6% 89.3% 6.5% 2.0% 1.8% FG 1.793 1.758 98.0% 80.9% 10.2% 3.0% 4.0% SR 893 822 92.0% 75.0% 1.5% 1.1% 14.4% FI 4.787 3.992 83.4% 43.5% 8.9% 10.5% 20.5% SS 1.509 1.498 99.3% 58.1% 14.1% 14.2% 12.8% FO 1.853 1.853 100% 90.3% 5.6% 1.9% 2.1% SV 1.291 1.291 100% 95.4% 2.5% 1.1% 1.1% FR 1.493 1.394 93.4% 68.9% 7.6% 4.6% 12.3% TA 1.450 1.422 98.1% 78.6% 4.9% 5.8% 8.8% GE 3.260 3.112 95.5% 60.2% 11.5% 5.6% 18.2% TE 1.220 1.214 99.5% 94.8% 0.8% 0.7% 3.2% GO 487 467 95.9% 31.8% 12.3% 6.2% 45.6% TN 1.767 1.761 99.7% 77.8% 8.9% 4.2% 8.7% GR 1.055 1.046 99.1% 91.5% 3.5% 1.9% 2.3% TO 10.523 10.079 95.8% 64.9% 15.2% 6.8% 8.9% IM 917 877 95.6% 63.8% 8.4% 5.6% 17.9% TP 1.132 1.006 88.9% 65.1% 11.4% 3.8% 8.6% IS 285 276 96.8% 66.3% 8.4% 7.0% 15.1% TR 933 930 99.7% 91.0% 6.6% 1.2% 0.9% KR 438 438 100% 96.8% 1.8% 1.1% 0.2% TS 1.004 995 99.1% 78.8% 5.8% 5.5% 9.1% LC 1.110 1.053 94.9% 80.3% 4.0% 2.1% 8.6% TV 3.526 3.300 93.6% 56.9% 8.3% 9.0% 19.3% LE 1.984 843 42.5% 15.5% 4.2% 3.6% 19.2% UD 1.937 1.809 93.4% 67.2% 9.2% 7.0% 10.1% LI 1.475 1.474 99.9% 90.9% 3.9% 2.0% 3.1% VA 3.220 3.197 99.3% 79.7% 6.0% 2.3% 11.3% ITALIA - Tempi di evasione pratiche registro delle imprese mese febbraio 2006 LO 755 733 97.1% 66.2% 8.3% 6.1% 16.4% ITALIA - Tempi di evasione pratiche registro delle imprese mese febbraio 2006 VB 505 504 99.8% 97.2% 2.0% 0.4% 0.2% LT 1.756 1.716 97.7% 82.0% 4.4% 3.0% 8.3% VC 660 655 99.2% 67.3% 20.8% 8.0% 3.2% LU 1.658 1.648 99.4% 93.2% 3.1% 0.5% 2.7% VE 3.485 3.326 95.4% 44.8% 11.1% 8.0% 31.5% MC 1.424 1.373 96.4% 71.1% 7.2% 3.7% 14.4% VI 3.239 2.900 89.5% 57.3% 6.9% 5.9% 19.4% ME 1.464 1.279 87.4% 60.5% 9.6% 4.8% 12.4% VR 3.537 3.463 97.9% 73.6% 11.7% 5.1% 7.5% MI 20.567 19.397 94.3% 60.2% 8.1% 4.8% 21.2% VT 1.223 1.172 95.8% 78.9% 2.8% 2.4% 11.8% MN 1.608 1.497 93.1% 71.0% 10.7% 2.9% 8.5% VV 410 409 99.8% 99.0% 0.0% 0.2% 0.5% MO 3.569 3.507 98.3% 75.8% 6.2% 4.6% 11.6% TOTALE 218.315 207.170 94.9% 68.5% 8.0% 5.1% 13.3% Fonte: Sistema Informativo PRIAMO - Infocamere

24 novembre/dicembre novembre/dicembre 25 2006 2006 IL COMITATO IMPRENDITORIALITÀ FEMMINILE DI VIBO VALENTIA componenti del neo Comita- stratore Delegato di una so- to Imprenditorialità Femmi- cietà di servizi professionali nile, rinnovato il 9 febbraio Presidente alle imprese, in rappresen- 2006 dalla Giunta Camerale, Francesca Gerace (Coldiretti) tanza della Confcooperati- attraverso le designazioni ve; Karen Sarlo, giornalista pervenute dalle Associazioni Componenti di professione, in Comitato Imprenditoriali di Categoria Giuseppina Cigaina (Cna) per conto della Confapi; attive sul territorio. Marinella De Grano (Concooperative) Tina Soriano, artigiana ora- Un Comitato eccezionalmente Stefania Froia (Confcommercio) fa, per Confartigianato; Karen Sarlo (Confapi) assortito per l’ampia rappre- Liberata Soriano (Confartigianato) Michela Tulino, insurance sentanza delle attività produt- Rita Tassone (Consiglio Camerale) agent, per Confi ndustria. tive, le poliedriche professio- Carmela Maria Tripodi (Confesercenti) «È necessario agire siner- nalità e la varietà delle forma- Michela Tulino (Confi ndustria) gicamente, rigettando ogni zioni culturali e manageriali. forma di protagonismo ste- Un Comitato di tendenza, fat- rile ed ineffi cace - dicono to di donne solidali e forti, di in coro -. Occorre che que- idee e programmi. sto Comitato crei un tavolo unitario di discussione e di Ne è Presidente Francesca Gerace, espressione della confronto, affi nché il tessuto imprenditoriale femminile Coldiretti, eletta col consenso unanime delle compo- possa crescere nel segno della solidarietà e del progres- nenti. so». Sguardo limpido e lungo, degno di una imprenditrice Pronte ad offrire competenze, professionalità ed espe- attenta e misurata. rienze, a servizio del Comitato, anche le altre compo- In lei si identifi ca l’anima autentica del Comitato. nenti: Stefania Froia della Confcommercio, Carmela La sua storia, la storia di tante donne pioniere che ama- Tripodi per la Confesercenti, Giuseppina Cigaina per la no la propria terra, ma di poche tra queste che la amano Cna ed in rappresentanza del Consiglio Camerale Rita Fare impresa? al punto da volervi ritornare, anche quando altrove il Tassone, unica donna tra gli amministratori dell’Ente. successo è più facile e veloce da raggiungere. Una sto- “La crescita dell’impresa femminile - ha detto il presi- ria di imprenditrice nata in Veneto, nelle costruzioni, dente della Camera di Commercio - è un fattore impor- e continuata in Calabria, in un settore diametralmen- tante per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale ed è te opposto, una azienda all’avanguardia nel segmento intenzione della Camera valorizzarne l’esperienza per È sempre più un affare di dell’agricoltura biologica. conseguire un salto di qualità nella capacità di far nasce- “Sono rientrata con la voglia di partecipare al cambia- re e consolidare le iniziative imprenditoriali che vedono mento, di invertire la rotta - spiega -. Sono stanca di protagoniste le donne. Il 22,7% (3.389 il valore assolu- sentir parlare ovunque e solo di una Calabria ultima in to) delle imprese registrate al Registro della Camera di tutte le classifi che; della provincia di Vibo Valentia ai Commercio di Vibo Valentia, nel secondo semestre 2005, di Raffaella Gigliotti primi posti, sì, ma delle graduatorie più negative. Que- è a conduzione femminile. In particolare, commercio, sto ruolo mi gratifi ca e mi aiuterà a dare il contributo agricoltura, manifatturiero, turismo e servizi sono set- DONNE allo sviluppo ed al riscatto che il nostro territorio merita tori in cui la rappresentanza di donne alla guida delle reative e intraprendenti, determinate e colte, no tenacemente pari opportunità nella conquista delle per vocazione ed intelligenze”. imprese raggiunge percentuali signifi cative”. caparbie ed emancipate, costanti e coerenti: ambite stanze dei bottoni, dimostrando straordinarie Convintamene ottimiste Marinella De Grano, Ammini- Michele Lico assicura: - “La Camera di Commercio met- sono loro, le donne imprenditrici che contano, capacità organizzative e di pianifi cazione qualitativa terà a disposizione delle imprenditrici, o aspiranti tali, e crescono. dei risultati. il proprio know-how nel campo della creazione e con- Rimossa,C con acuto soprano, l’etichetta - ormai logora Le donne imprenditrici, le interpreta così, Michele Lico Nella foto grande, il Comitato Imprenditorialità Femminile di Vibo Va- solidamento d’impresa, della formazione, dell’accesso e sgualcita - dell’inferiorità di ruolo rispetto alla predo- - presidente della Camera di Commercio di Vibo Valen- lentia. Da sinistra: Michela Tulino, Karen Sarlo, Marinella De Grano, al credito, dell’internazionalizzazione, orientandolo al Francesca Gerace, Tina Soriano, Giuseppina Cigaina, Stefania Froia minanza numerica dell’impresa al maschile, rivendica- tia - e così le dipinge nel suo discorso di benvenuto alle e Carmela Tripodi. femminile attraverso specifi ci progetti ed iniziative”. E

26 novembre/dicembre novembre/dicembre 27 2006 2006 IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA MINISTERO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E UNIONCAMERE di Francesco De Grano Il 20 maggio 1999 tra Ministero delle Attività Pro- duttive e Unioncamere viene siglato il protocollo d’intesa – poi rinnovato per altri 3 anni nel 2003 – che prevede la costituzione di Comitati per la promozione dell’imprenditoria femminile presso le Camere di Commercio. Secondo questo protocollo ogni singolo Comita- to è composto almeno da 5 membri, nominati dalla Giunta della Camera di Commercio, in rap- presentanza del Consiglio camerale e delle Asso- ciazioni imprenditoriali di categoria e delle Orga- nizzazioni sindacali impegnate nella promozione delle pari opportunità. I Comitati durano in carica tre anni, i componenti sono rieleggibili di norma per non più di due man- dati e nominano al loro interno un Presidente. Il nuovo Questi i compiti dei Comitati: POR annuncia - work in progress - la realizzazione di un rap- • proporre suggerimenti nell’ambito della pro- porto sulle imprese femminili della provincia di Vibo grammazione delle attività camerali, che ri- Valentia - il primo in questo settore. guardino lo sviluppo e la qualifi cazione della presenza delle donne nel mondo dell’impren- e la sfida del futuro “Una sorta di monitoraggio agile, ma puntuale ed arti- colato, che mira a conoscere il tessuto imprenditoriale ditoria; Circa 5 miliardi di euro sono destinati alla Calabria per la realizzazione femminile: quante sono, dove sono e cosa fanno le don- • partecipare alle attività delle Camere propo- del Programma operativo regionale 2007-2013. Sulla concreta capacità di spesa ne imprenditrici vibonesi. Perchè conoscere il fenomeno nendo tematiche di genere in relazione allo e di pianifi cazione degli interventi si gioca la partita decisiva dello sviluppo. è fondamentale e propedeutico a qualsiasi programma- sviluppo del’imprenditoria locale; zione strategica dello sviluppo”. • promuovere indagini conoscitive sulla realtà 2006 è un anno di straordinaria importanza per sé pacifi camente ammessi dalla CE come sistema di spe- Nasce, dunque, sotto buoni auspici il nuovo Comitato imprenditoriale locale, anche con studi di set- il futuro della Calabria. sa delle risorse comunitarie, rappresentano in realtà un Imprenditorialità Femminile della provincia di Vibo Va- tore, per individuare le opportunità di acces- In questo arco di tempo infatti la nostra Regione escamotage utilizzato dalle Amministrazioni di tutta lentia. so e di promozione delle donne nel mondo dovrà essere capace di vincere due sfi de: realiz- l’Unione europea – benefi ciarie di Fondi comunitari - Forte della vivacità intellettuale e professionale delle del lavoro e dell’imprenditoria in particolare; Ilzare compiutamente le azioni del Programma Operati- quando sono in ritardo nell’attuazione dei programmi sue componenti. • promuovere iniziative per lo sviluppo dell’im- vo Regionale (POR) 2000-2006; impostare con effi cacia operativi. Forte del concreto sostegno della Camera di Commercio prenditoria femminile, anche tramite specifi - le strategie della nuova programmazione 2007-2013. Un’amministrazione capace di rispettare le strategie, le che, per la prima volta, riconosce manifestamente al Co- che attività di informazione, formazione im- Riguardo alla prima delle due sfi de - la completa attua- azioni e le misure d’intervento di un programma plu- mitato il giusto ruolo di organismo propulsore dell’im- prenditoriale e professionale e servizi di assi- zione del POR Calabria 2000-2006 - la nostra Regione è riennale non ha bisogno di sfruttare tale sotterfugio, ma prenditoria femminile. stenza manageriale mirata; chiamata a dimostrare di essere capace ad impegnare dimostra invece capacità di programmazione, di gestio- Un cocktail di forma e sostanza ben mixate, che perfet- • attivare iniziative volte a facilitare l’accesso al e spendere le risorse comunitarie coerentemente con le ne e di attuazione di politiche di sviluppo, essendo in tamente si addice ad un Comitato di donne imprendi- credito anche promuovendo la stipula delle strategie originarie, evitando, quanto più possibile, di grado di attuare per tempo politiche di impatto positivo trici che puntano ad una comune e non ardua impresa: convenzioni previste nell’ambito del Progetto ricorrere ai cosiddetti “progetti coerenti” o “progetti sulle territorio dell’intera comunità regionale. competere ad armi pari. per l’accesso delle imprenditrici alle fonti di fi - nanziamento sponda”. Ne discende che la sfi da dei POR non è solo ed esclusi- In pratica, l’intera regione dovrà dimostrare il rispetto vamente una sfi da a chi spende di più, ma piuttosto una • curare la divulgazione nel territorio delle ini- ziative e delle attività di ricerca e studio sul- dei piani di spesa programmati e dunque evitare il ri- dimostrazione di idoneità alla gestione di programmi Nella foto, la presidente del Comitato Imprenditorialità femminile lo sviluppo locale promosse dalle Camere di schio della restituzione delle risorse alla Commissione pluriennali e complessi, una vera e propria attestazio- Francesca Gerace e il presidente della Camera di Commercio Europea (cosiddetta regola del n + 2). ne di qualità della “governance” dell’Amministrazione di Vibo Valentia Michele Lico Commercio; Giova precisare che il ricorso ai progetti coerenti, di per Regionale, degli Enti Locali coinvolti, delle imprese be- • proporre iniziative per attivare un sistema di collaborazioni sinergiche con gli enti pubblici e privati che sul territorio svolgono attività di promozione e sostegno all’imprenditoria fem- novembre/dicembre novembre/dicembre 28 minile in generale. 29 2006 2006 nefi ciarie, dei cittadini. In una parola, del Sistema Regio- ennesima occasione per il tanto auspicato salto di qua- tamento delle infrastrutture di base (autostrade, strade, sione europea è quello di ne. L’attuale Amministrazione regionale si è trovata, al lità della nostra Regione, ancora purtroppo relegata tra aeroporti, porti, depuratori, scuole ed ospedali) per ren- realizzare, entro il 2010, momento del suo insediamento, ad affrontare l’urgenza quelle a più basso tasso di sviluppo dell’intera Unione dere la nostra regione in linea con gli standard minimi una grande area di di evitare la perdita di una enorme mole di risorse: 740 Europea, nonostante il recente ingresso di 10 nuovi Pae- infrastrutturali dell’Unione Europea. libero scambio nel milioni di euro, destinati dal POR 2000-2006 alla nostra si nell’UE. In assenza di infrastrutture di base adeguate, qualsiasi Mediterraneo. Regione erano a rischio disimpegno. Si calcola che le risorse a disposizione della Regione sa- nuovo investimento privato comporta un costo-oppor- Oltre 400 milioni di I mesi da luglio a dicembre sono stati una corsa contro il ranno pari a circa 5 miliardi di euro. Una somma rile- tunità non facilmente sopportabile, le cui conseguenze persone delle spon- tempo per riattivare la macchina della spesa regionale, vante, grazie alla quale è possibile avviare azioni real- sono la mancata convenienza ad investire (in specie da de nord e sud per stimolare le imprese e gli enti locali benefi ciari di mente incisive per lo sviluppo del territorio regionale. capitali esteri) pur in presenza di non trascurabili aiuti potranno viag- contributi a spendere i fondi loro assegnati, per indivi- Per fare ciò, occorre tenere presente che il periodo di economici. giare, opera- duare progetti già conclusi e dunque già spesi da trasfe- programmazione 2007-2013 sarà importante per diversi Inoltre, per affrontare al meglio la sfi da della ricerca e re, scambiare rire sul POR per una loro rendicontazione. motivi. Tra questi, i più rilevanti per il futuro della no- della competitività, occorrerà stringere con convinzione merci e servi- L’obiettivo, pur proibitivo, è stato raggiunto, con l’aiu- stra regione sono il raggiungimento degli obiettivi euro- i legami tra settore pubblico e privato, in particolare tra zi, senza dazi to di tutti i soggetti coinvolti (Comuni, Province, Enti pei proposti dalla Strategia di Lisbona e Goteborg, non- sistema universitario e sistema delle imprese. doganali e sen- pubblici, Università ed imprese private) e con lo sforzo ché la completa attuazione del Processo di Barcellona. Il mancato dialogo tra università e industrie è una delle za complicazioni burocratiche. La Calabria può godere della macchina burocratica regionale, che ha dimostra- Relativamente al primo, la futura programmazione dei tante cause della crisi perenne del sistema imprendito- della propria posizione privilegiata per avviare politi- to di saper affrontare l’emergenza e di essere capace di Fondi Strutturali dovrà essere indirizzata verso politi- riale calabrese, del suo nanismo (il 92 per cento delle che di partenariato e di integrazione con governatorati raggiungere tale importante obiettivo. che che incrementino la capacità di ricerca, di innova- imprese calabresi hanno meno di 5 addetti) e della sua strategici nel Magreb e nel Medio Oriente. Vinta questa sfi da, l’Amministrazione Regionale è ora zione tecnologica, di sviluppo precompetitivo dell’eco- incapacità ad affrontare i mercati esteri. La Calabria è, La presenza di un porto, tra i principali d’Europa, qua- impegnata in una sfi da ancora più impegnativa: la sfi da nomia europea. infatti, la Regione d’Italia con il più basso tasso di espor- le quello di Gioia Tauro, potrà rappresentare il punto della normalità. In questo senso, la Calabria dovrà individuare ed attua- tazione (0,1 per cento del Pil nazionale). di partenza per la creazione di una grande ed avanzata Normalità di programmazione ordinata, di gestione re le politiche più adatte per creare un ambiente sociale Viceversa, l’industria calabrese, con l’aiuto delle ottime piastra logistica tramite la quale far transitare le merci in puntuale, di effettiva attuazione di programmi e pro- ed economico favorevole alla ricerca ed all’innovazio- Università presenti, dovrà essere capace di rafforzare la tutta Europa. La Calabria potrebbe candidarsi ad essere getti nel corso degli anni che vanno da quello attuale, il ne tecnologica. Ciò implica la necessità di investire con propria capacità di innovare le proprie produzioni ed i la grande Porta d’Europa per il Sud e l’Est del Mondo 2006, fi no al 2008, ultimo anno di spesa ammesso per il sempre maggiore sforzo sulla realizzazione o il comple- propri servizi e realizzare contestuali azioni di raffor- (Cina ed India). POR 2000-2006. zamento delle proprie strutture e della propria offerta Per fare ciò, la Calabria dovrà rafforzare la propria azio- In questi prossimi tre anni, la Calabria dovrà dimostra- (soprattutto attraverso la creazione di consorzi e sistemi ne internazionale ed avviare una strategia ragionata re di saper spendere, e – aggiungo - spendere bene, le LA DICHIARAZIONE DI BARCELLONA a rete delle Pmi operanti sul territorio). fi nalizzata ad individuare su quali aree territoriali del risorse ad essa destinate, pari a oltre 500 milioni di euro Infi ne, la Strategia di Lisbona sarà perseguibile solo se Sud Mediterraneo puntare, tenendo conto dei settori La dichiarazione di Barcellona è l’atto fi nale della Con- all’anno. ferenza ministeriale euromediterranea tenutasi a Barcel- il capitale umano calabrese verrà preparato adeguata- strategici (ad esempio agroalimentare, tessile, produ- Se ciò avverrà senza ricorso a progetti sponda, a spese lona il 27 e 28 novembre 1995. Dodici i paesi terzi me- mente ad affrontare le sfi de future. Ciò implica che oc- zioni meccaniche) e delle azioni pubbliche e private più coerenti ma non previste originariamente dal POR, po- diterranei (PTM) coinvolti: Algeria, Cipro, Egitto, Israele, correrà impostare una politica formativa e del lavoro opportune da intraprendere. tremo dire di aver raggiunto tre importanti risultati: Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia basata sulle nuove conoscenze e sulle nuove tecnologie. Ovviamente, il presente contributo non esaurisce la di- e Autorità palestinese. 1) aver riavviato una programmazione con respiro Il nuovo partenariato globale, fi nalizzato a realizzare Occorrerà avere il coraggio di formare, sin dalla scuola sanima di tutti gli interventi utili alla crescita economica pluriennale; un’area di libero scambio nel bacino del Mediterraneo dell’obbligo, persone in grado di dialogare ed operare e sociale della nostra Regione. Si pensi al ruolo che do- 2) aver riattivato una struttura burocratica, capace si articola in tre assi principali: in un mondo oramai globalizzato, con tutte le implica- vrà giocare il turismo, vera e propria risorsa unica e non • il partenariato politico e di sicurezza mira a realizzare di gestire programmi diffi cili ed articolati. uno spazio comune di pace e di stabilità; zioni che tale termine comporta: dalla conoscenza delle replicabile, le aree rurali, l’ambiente e l’agricoltura. Né 3) aver trasferito risorse importanti al sistema re- • il partenariato economico e fi nanziario intende con- lingue e dell’informatica, alle nuove tecnologie, alla ma- si dimentichi la necessità di dare alla Calabria maggiore gionale (enti pubblici e privati) al fi ne di contri- sentire la creazione di una zona di prosperità condivisa; tematica ed alla fi sica, fi no all’applicazione delle nuove forza negoziale sia a Roma, a livello di governo centrale, buire alla sua crescita, al suo rafforzamento, al • il partenariato sociale, culturale e umano intende svi- metodologie tecniche utili anche alle produzioni più che a Bruxelles, in sede di Commissione europea. luppare le risorse umane, favorire la comprensione tra suo consolidamento. culture e gli scambi tra le società civili. Con riferimento tipiche della nostra regione. Solo in questo modo, i gio- La nostra regione ha fi nora sofferto di una pericolosa La sfi da del 2006, dunque, è una sfi da di rilevante im- agli aspetti squisitamente economici, la Dichiarazione di vani calabresi potranno trovare un ruolo adeguato alle emarginazione e perifericità, e tale condizione ha contri- portanza. Barcellona prevede la creazione di una zona di prospe- loro aspettative ed essere essi stessi protagonisti del loro buito a spingerla ai margini della crescita e dello svilup- Se questo primo obiettivo sarà raggiunto, potremo guar- rità condivisa nel Mediterraneo, che presuppone neces- futuro. Per quanto riguarda, infi ne, la completa attuazio- po. È nostro compito agire perché la nostra Regione sia sariamente uno sviluppo socioeconomico sostenibile ed dare con fi ducia alla nuova programmazione 2007-2013, equilibrato nonché il miglioramento delle condizioni di ne del Processo di Barcellona, l’impegno della Commis- fi nalmente protagonista del proprio futuro. vita delle popolazioni, l’aumento del livello di occupa- zione e la promozione della cooperazione e dell’integra- zione regionale. 30 novembre/dicembre novembre/dicembre 31 2006 2006 n’industria globale in continua espansione, con un trend di crescita esponenziale in Eu- ropa così come nell’intero pianeta. Secondo le previsioni del Wto (Word Tourist Organi- zation)U il turismo diventerà la prima industria del XXI secolo e sarà uno dei primi tre settori nell’economia glo- bale. I Paesi mediterranei protendono ad incrementi marginali sempre più apprezzabili in ragioni di politi- che sociali e commerciali centrifughe rispetto alle pola- rizzazioni fi nora attuate. Flussi migratori, quelli vacan- zieri, destinati a movimentare economie e a creare coe- sione tra regioni e culture differenti. Il turismo diventa poi fattore sociale stabilizzante soprattutto per la giova- ne Europa, che ha chiamato alla convivenza, sotto una legislazione e una moneta unica, identità territoriali dif- ferenti. Un settore così determinante per l’affermazione dell’economia dei servizi, con un apporto all’occupazio- ne e al prodotto interno lordo dai numeri di gran lunga superiori a qualsiasi altro comparto produttivo. La stes- sa Commissione Europea, nel rapporto del Gruppo ad Alto Livello su Turismo e Occupazione, ha previsto per il turismo comunitario tassi di crescita signifi cativi, sti- mando, fi no al 2010, la possibilità di creare tra i 2,2 ed i 3,3 milioni di nuovi posti di lavoro, con positive ricadu- te sugli altri settori produttivi. Trainata dai processi na- zionali, anche la Calabria si adegua al nuovo turismo globale, prospettando per ogni realtà territoriale ap- procci metodologici differenziati, coerenti con specifi - che vocazioni. Obiettivo comune il “Turismo sostenibi- le”. In provincia di Vibo Valentia, la Confcooperative territoriale ha avvviato Ne.Mo Project, “New Model for tourism development in Vibo Valentia” per promuovere specifi che soluzioni innovative fi nalizzate a rafforzare la capacità di adattamento e anticipazione, delle impre- se di settore e dei poteri pubblici locali, ai processi di di Antonello Meddis* cambiamento e di ristrutturazione in atto sia a livello internazionale che territoriale. Si intendono proporre strategie di sviluppo sostenibile attraverso azioni di di- versifi cazione e interazioni con altri comparti produttivi Progetto (beni culturali e ambientali, agricoltura, artigianato, ecc), di valorizzazione delle risorse umane, di defi nizio- ne di nuovi profi li professionali, puntando su servizi di alta qualità. Al progetto, fi nanziato dall’art. 6 del Fse “Approcci innovativi alla gestione del cambiamento”- NE.MO. aderiscono, in qualità di partner, Provincia, Comune e novembre/dicembre 33 2006 Camera di Commercio. L’intervento prevede, inoltre, la trae turismo balneare, all’immediato tegie di diversifi cazione e di riposizionamento del terri- realizzazione di un programma di cooperazione tran- entroterra, ricettivo anche nei centri sto- torio e delle sue risorse. Un criterio di turismo sostenibi- snazionale con la Grecia. Ne.Mo Project sperimenta mo- rici minori, fi no alla parte montuosa meta le questo esattamente coerente con i dettami della Carta delli, strategie e strumenti secondo un approccio siste- di turismo alternativo. La domanda turi- di Lanzarote, documento fi nale della Conferenza mon- mico con il coinvolgimento di tutti gli attori locali. La stica si concentra particolarmente nella diale tenutasi nel 1995 nell’omonima isola delle Cana- partnership internazionale consente la rilevazione e stagione estiva, con un forte incremen- rie. La Carta di Lanzarote prospetta uno sviluppo del l’adattamento di buone prassi e di metodologie innova- to delle presenze straniere. Particolar- turismo orientato alla sostenibilità e quindi rispettoso tive. I partner locali assicurano un buon ancoraggio del mente queste ultime assicurano una dell’ambiente, economicamente praticabile, eticamente progetto al territorio, un effi cace coinvolgimento degli apprezzabile destagionalizzazione del e socialmente equo per le comunità locali. Il documento stakeholders ed una serie di ipotesi di continuità delle turismo nei periodi immediatamente mette in evidenza la necessità di integrare aspetti natu- azioni. Così interagiscono operatori, amministratori lo- precedenti e successivi a quello tipi- rali, culturali ed umani creando interrelazione tra indu- cali, responsabili di politiche per l’impiego, parti sociali, camente vacanziero. Il settore alber- stria turistica, ambiente e comunità locale in quanto responsabili di strumenti di programmazione territoria- ghiero assorbe gran parte della do- soggetti del processo di sviluppo e, al contempo, ogget- le (Pit, Pis, Piar, Gal, Leader+, ecc), operatori dell’istru- manda di soggiorno che, negli ultimi ti dello stesso, subendo le trasformazioni generate dal zione e della formazione , nonché, con approcci diffe- anni, è praticamente triplicata, grazie meccanismo attivato. Il Progetto Ne.Mo. punta quindi renziati, la comunità tutta. Con Ne.Mo la provincia di ad una offerta sempre più specializzata sul Marketing territoriale per censire le risorse del terri- Vibo Valentia avrà a disposizione gli strumenti per ri- in pacchetti e offerte integrate per un’ac- torio - secondo la logica della fi liera turistica -, tracciare posizionarsi sulla mappa del turismo nazionale e inter- coglienza di qualità. La diversifi cazione del- la mappa dell’offerta, individuare le esigenze della do- nazionale, enfatizzando le specifi cità che la differenzia- le mete ha poi portato a considerare gli manda e verifi care la necessità di nuovi prodotti/servi- no dai principali competitors, e creando condizioni di agriturismi, alla ricerca di tradizioni e ti- zi; e ancora, promuovere forme di progettazione condi- visibilità anche a modelli di turismo alternativo rispetto picità, i siti artistici e archeologici, i percor- visa e di partenariato tra imprenditori, enti e associazio- a quello balneare attualmente dominante. L’analisi ter- si naturalistici e religiosi. Un turismo, insomma, ni, in sintonia con la programmazione territoriale e la ritoriale è pregiudiziale a qualsivoglia azione di succes- globale che associa alla vacanza propriamente intesa, Carta Europea per il Turismo Sostenibile per poi indivi- so. E da questa Ne.Mo. Project parte. La Provincia di anche il piacere di scoprire usi, storia e cultura delle po- duare e attivare anche i possibili fi loni di fi nanziamento. Vibo Valentia, istituita nel 1995, occupa un segmento polazioni autoctone delle mete prescelte. Su queste pre- Ne.Mo. promuove, quindi, gli strumenti di informazio- est-ovest della porzione centrale della penisola calabra, messe, il principale carattere innovativo del progetto ne, comunicazione e assistenza tecnica per attivare il con una estensione costiera di cir- Ne.Mo. è l’aver assunto il criterio coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli attori lo- ca 70 km, dalla città di Pizzo a della “sostenibilità” a elemento cali in rapporti collaborativi in cui ciascuno si senta in- quella di Nicotera; nell’entroter- centrale delle strategie di svilup- terprete e protagonista del cambiamento. Anche i più ra le colline si trasformano pro- po del turismo provinciale, fi na- giovani. E a conclusione della prima fase del progetto, il gressivamente nella catena mon- lizzandole all’anticipazione e alla team di esperti ha pensato soprattutto a loro nell’elabo- tuosa delle Serre. A fare da cer- gestione razionale delle dinami- rare e pubblicare la “Guida al Turismo sostenibile”, age- niera tra mari e monti è il pro- che di cambiamento del settore e vole e piacevole nella consultazione, destinata pure alle montorio del Poro, 710 m sopra il delle specifi che imprese. Un’in- scuole per richiamare attenzione e sollecitare un dibatti- livello del mare. Sulle aree ter- novazione orientata sia al pro- to attivo e propositivo. Una guida con un elemento ac- razzate costiere come sui pianial- cesso, con la ricerca di nuovi ap- cattivante, un grillo, Grijù, che accompagna nelle seg- ti si distribuiscono alcuni tra i procci, nuovi metodi e nuovi mentazioni caratterizzanti lo sviluppo sostenibile, invi- più importanti centri provinciali strumenti, sia al contesto, nel tando alla partecipazione e incitando la provincia “a e le relative popolose frazioni: tentativo di rafforzare una gene- fare un salto in avanti”. Una sfi da su cui avviare per- Pizzo, Tropea, Parghelia, Joppo- ralizzata consapevolezza e par- corsi di crescita tali da determinare e non subire i pro- lo, Briatico, sulla costa; Mileto e tecipazione. In particolare, si cer- cessi del proprio sviluppo. Vibo Valentia, nelle aree sommi- ca di indurre gli attori pubblici e * Project Leadee tali. Un territorio complessiva- privati infl uenti a considerare at- mente poliedrico e versatile nelle tività di programmazione ordi- Nella pagina a sinistra, la copertina dell’opuscolo sullo sviluppo soste- nibile realizzato da Confcooperative. In alto, “Grijù” il protagonista del sue risorse: dalla riviera, che at- naria l’individuazione delle stra- fumetto. A destra, un ruscello delle Serre vibonesi.

34 novembre/dicembre 2006 ibo Valentia e dintorni, 3 luglio 2006, ore 10.00 circa. Su una superfi cie di quasi 15 Km qua- drati, per circa tre ore consecutive cadono ininterrottamente e con inaudita violenza 190 Vmillimetri di acqua piovana. Quattro i morti, tre uomini e un bambino di appena 15 mesi. Trecento gli sfollati; danni alle strutture pubbliche e alle abitazioni per circa 73 milioni di euro, quasi 800 le unità produttive che ri- sultano danneggiate complessivamente per oltre 84 mi- lioni di euro. Sono questi i numeri del nubifragio che, inaspettatamen- te quell’infausto giorno di inizio estate si è abbattuto sul territorio del capoluogo provinciale interessando par- ticolarmente, nella fascia collinare intermedia, il centro abitato di Longobardi e, lungo il litorale, Bivona, con l’area industriale di Portosalvo, nonchè circoscritte zone

di Rosanna De Lorenzo

di Vibo Varina. Fortunatamente, e in maniera meno devastante, nell’in- tera provincia solo pochi altri Comuni hanno subito gli effetti del fenomeno atmosferico. Un fi ume di fango, ALLUVIONE scendendo dalla montagna, ha travolto, nella sua corsa a valle, quanto ha trovato lungo il suo percorso: vegeta- zione, massi, autovetture e… uomini, inondando abita- la Camera di Commercio zioni fi no a un livello tale da distruggere interi arredi e corredi. Immediatamente intuibile la portata dei danni a popolazione e imprese. Per la prima inagibilità di alloggi e disagi negli standard minimi di vita quotidiana; per il a sostegno delle Imprese sistema economico una produttività rallentata o addirit- Il 3 luglio 2006 un violento nubifragio si è abbattuto su parte della provincia vibonese. Nella foto grande la zona alluvionata di Vibo Marina dopo il nubifragio Gravissime le conseguenze per le abitazioni civili e le imprese che operano nell’area di Vibo del 3 luglio 2006. In alto, le strade di Bivona coperte di fango (archivio Marina, Bivona e Portosalvo. L’Ente camerale, in prima linea nella gestione dell’emergenza, ha Il Piccolo Vibonese).A sinistra, il tratto di costa interessato dall’evento atmosferico. quantifi cato in 84 milioni di euro i danni subiti dal sistema produttivo locale.

36 novembre/dicembre novembre/dicembre 37 2006 2006 tura bloccata dal grave, e in alcuni casi totale, pregiu- logia per il recupero e il rilancio del territorio. Quanto dizio per strutture, impiantistica e strumentazione così accaduto a Vibo Valentia lo scorso 3 luglio evidenzia con come per lavorati, semilavorati e scorte. Una situazione maggior rigore come economia e territorio facciano par- di emergenza gestita nell’immediatezza dalla Protezione te di un binomio inscindibile, un tandem in cui il valore civile, di concerto con le autorità locali e con l’ausilio di espresso dall’uno si confonde nell’altro, in un legame da numerosi volontari, primi fra tutti gli stessi abitanti delle consolidare con un’adeguata amministrazione delle ri- zone alluvionate. Il presidente del Consiglio dei Mini- sorse. Risorse che per la provincia di Vibo Valentia sono stri Romano Prodi, il giorno successivo, 4 luglio, è a Vibo costituite, tra le altre, dal Porto di Vibo Marina da rivalu- Valentia per testimoniare la presenza fattiva del Gover- tare nella sua vocazione di scalo turistico e commerciale no, intanto con uno stanziamento iniziale di 5 milioni di e nella sua potenziale funzione di “porta sul Mediterra- euro a cui fanno seguito, con successive ordinanze, la neo”; dal turismo e attività connesse, dalla logistica alla dichiarazione dello stato di emergenza e la determina- cultura, dall’agroalimentare ai servizi, dall’artigianato al- zione dei criteri di intervento. Vana è risultata l’attesa l’ambiente; e ancora: dalle aree industriali di Portosalvo, per la dichiarazione dello stato di calamità, reclamata da sede di alta tecnologia metalmeccanica, di agroalimen- pubblico e privato stante le proporzioni del disastro, di- tare di qualità e di cantieristica nautica, così come dal chiarazione che avrebbe di sicuro garantito interventi e Distretto Industriale di Maierato. Risorse da valorizzare benefi ci più rispondenti alle esigenze del territorio. La con interventi specifi ci che hanno come denominatore gestione dell’emergenza viene attribuita al Governatore comune la ridefi nizione e il potenziamento della rete di della Calabria, Agazio Loiero, quale Commissario dele- collegamento stradale. Senza la riqualifi cazione di infra- gato. Questi individua i soggetti attuatori in Comune, strutture materiali come il Porto, la ferrovia, il sistema Provincia e Camera di Commercio, con competenza ri- di collegamento viario, e immateriali come i servizi, le spettivamente l’uno sulla popolazione civile, l’altra per telecomunicazioni e l’energia non sarà possibile garanti- le infrastrutture, e l’ultima per la puntuale ricognizione di un’economia fortemente provata da carenze di com- per i settori Commercio, Industria, Artigianato e Agri- re adeguata gestione del territorio nel rispetto delle sue e quantifi cazione dei danni alle attività produttive, fi s- petitività. È pur vero, però, che la tempestività negli coltura. A questi si affi anca lo Sportello Tecnico degli or- precise vocazioni. sando al 31 luglio la conclusione delle operazioni con la interventi, anche in tali situazioni di emergenza, deve dini e dei collegi professionali (commercialisti, architetti, La gestione dell’emergenza, quindi non per il ripristino redazione di appositi elenchi contenenti la sommaria de- essere pregiudizialmente sostenuta da una pianifi cazio- avvocati) per l’assistenza tecnica, fi scale e aziendale. dell’esistente, ma per una programmazione di sviluppo scrizione delle pratiche ed una proposta dell’ammontare ne logica e razionale, tanto più effi cace quanto più con- Un servizio completato dall’attivazione di un numero a più ampio respiro. «In questo contesto credo sia un della somma da liquidare a titolo di acconto. Fin qui una certata e condivisa tra le forze istituzionali, in modo da verde, anche per consentire eventuali contatti prelimina- nostro preciso dovere avviare un Nuovo Patto per Vibo sommaria cronologia di azioni e procedure, da interval- rendere rapide ed effi caci azioni urgenti da, però, inse- ri o superare particolari disagi di mobilità. - sostiene con decisione il presidente della Camera di lare con le iniziative che i soggetti attuatori hanno posto rire in un contesto di programmazione a medio e lungo «Ci siamo adoperati organizzando in tempi rapidissimi Commercio -. Una concertazione attenta ad una ricostru- in essere per una più razionale presenza istituzionale. termine». È l’obiettivo di fondo del Tavolo Tecnico di questo centro di coordinamento presso la sede camerale zione protesa al rilancio. Il sistema imprenditoriale in In particolare la Camera di Commercio, per quanto di Concertazione a cui la Camera di Commercio chiama le - ha spiegato il presidente dell’Ente, Michele Lico - per questa occasione ha mostrato un forte scatto d’orgoglio, competenza, dopo una prima fase di monitoraggio e di forze politiche, sociali, sindacali, le associazioni di cate- una gestione più razionale dell’emergenza, affi nché, se- facendo fronte all’emergenza con proprie risorse econo- costanti e continui contatti soprattutto con le altre auto- goria, gli ordini professionali, soggetti pubblici e privati. guendo un’interpretazione univoca dell’ordinanza del miche e umane, ripristinando standard produttivi sep- rità locali, regionali e nazionali, nonché con i rappresen- Per proporre in via immediata e verso la propria sede Commissario delegato all’emergenza, tutti gli operato- pur minimi a tutela estrema di produttività e occupazio- tanti delle associazioni di categoria e la Protezione civile, la costituzione di un centro di coordinamento per l’assi- ri economici e le categorie interessate potessero attiva- ne. Ma questo non basta, occorrono misure straordinarie ha inteso partecipare la sua solidarietà e il suo soste- stenza alle imprese, nonchè di sostenere la costituzione re senza ritardo e correttamente le procedure previste che vanno ben oltre quelle ad oggi adottate dal governo gno con due atti immediati e concreti. All’indomani del del “Comitato delle Attività Produttive e Professionali per il ristoro dei danni subiti. Dal canto nostro, faremo centrale. Occorre anche un rinnovato sistema di rete isti- nubifragio, infatti, la Giunta camerale ha deliberato lo Alluvionate” per interagire con le autorità competenti il possibile perché ai disagi del nubifragio non debbano tuzionale che faccia delle alleanze metodo e contenuto stanziamento di 200 mila euro, «Questo nella convinzio- supportandole in scelte e valutazioni. Si organizza così il aggiungersi quelli della burocrazia, attivandoci per con- di ogni azione. Su questo si misura la responsabilità e ne – chiarisce il presidente della Camera di Commercio Centro Operativo Alluvione presso l’Ente camerale, un sentire in tempi rapidi la ripresa a regime delle attività la capacità delle istituzioni di superare l’emergenza e ri- Michele Lico – che in casi del genere si è moralmente e punto di coordinamento dove una task force composta economiche ora ferme o rallentate, anche in funzione di scattare il territorio per renderlo protagonista di nuovi e responsabilmente chiamati, ognuno per propria compe- da personale interno e da rappresentati delle categorie una complessiva e concertata gestione dello sviluppo più innovativi processi di sviluppo competitivi». tenza e capacità fi nanziaria, a concorrere tangibilmente economiche, giornalmente, ciascuno nella propria po- dell’economia locale». Nella foto, gli effetti dell’alluvione del 3 luglio 2006 sul tratto di costa e in tempi rapidi alla riorganizzazione di un territorio e stazione, assicura all’utenza puntuali e precise risposte Concertazione e condivisione: è questa l’unica metodo- interessato.

38 novembre/dicembre novembre/dicembre 39 2006 2006 di Andrea Lanza roviamo ad essere nuove dall’estero, il tutto den- sinceri: il fatto che tro la cornice di un piano di la provincia di Vibo incentivi fi scali. risultasse agli ultimi Quali possono essere i pilastri Una strategia condivisa postiP quanto a reddito pro ca- per un piano di sviluppo del pite nell’ambito dell’Europa Sistema Territoriale Vibonese? dei 15 lo potevamo, in fondo, Non credo esista una risposta anche accettare. Nel senso che agevole a questa domanda, e stare in coda in una classifi ca1 in fondo me ne preoccuperei per lo SVILUPPO LOCALE comprendente ai primi posti se vi fosse una risposta facile Percezione dei bisogni, valorizzazione aree quali le zone metropolitane di Londra, Lussembur- perchè non saprei spiegarla, come cittadino prima an- delle risorse, analisi delle criticità, go, Parigi, Amburgo, Monaco di Baviera, Milano, Bru- cora che come studioso di sviluppo locale, il perché non xelles e via di seguito, ci può anche stare. siano stati adottati provvedimenti con essa coerenti. individuazione dei canali di investimento. Ciò che forse un po’ ci ha sorpreso è verifi care che la po- Le esperienze positive al riguardo indicano che le traiet- sizione della nostra provincia è rimasta più o meno in- torie di sviluppo non poggiano quasi mai su scelte variata...in coda alla classifi ca, nonostante l’Europa si sia preconcette, bensì puntano a rendere disponibili gli in- ampliata da 15 a 25 stati membri accogliendo nell’Unio- gredienti per una ricetta di sviluppo che possa essere ne alcuni paesi dell’Est dal recente sviluppo economico, coronata da successo. dopo settanta anni di sottomissione al socialismo sovie- Una ricetta così identifi cata dovrebbe comprendere al- tico, tra cui Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, Croa- cuni elementi di base, tra i quali: a) l’ascolto del terri- zia e Slovenia, Estonia e Lettonia. In sostanza il fatto che torio, al fi ne di cogliere le percezioni e le impressioni alcuni di questi nuovi membri dell’UE presentassero di imprese, residenti, politici, rappresentanze e fruitori province dalle performance macroeconomiche migliori vari di servizi, in modo che quale che sia la traiettoria di delle nostre ha costituito una sorta di doccia fredda, che sviluppo prescelta, questa non incrini la coesione socia- potrebbe però essere salutare se sarà utile a identifi care le; b) l’identifi cazione delle risorse di valore già presenti un rimedio al ritardo di sviluppo del nostro territorio. sul territorio, al fi ne di promuoverle e valorizzarle; c) la È ovvio rimarcare - ma è bene rimarcarlo lo stesso - che ricognizione dei punti di debolezza, al fi ne di creare e/o il rimedio non consiste nell’identifi care i responsabili di attrarre le risorse in grado di migliorarli; d) l’identifi ca- alcunché. Il perché del nostro ritardo è facilmente iden- zione delle risorse fi nanziarie disponibili su scala regio- tifi cabile nell’assoluta mancanza di una strategia di svi- nale, nazionale e europea, in modo da aumentare nella luppo condivisa per il Sistema Territoriale della Provin- massima misura possibile la probabilità che i progetti di cia di Vibo. Negli ultimi venti anni ci siamo affi dati alle sviluppo trovino attuazione. Vi è poi un ulteriore ingre- taumaturgiche virtù economiche del turismo, peraltro diente che, per analogia culinaria, dovremmo identifi ca- senza progettarne una traiettoria strategica - di massa o re nel lievito, vale a dire la capacità di qualsiasi sistema d’elite? - ma confi dando nell’autoorganizzazione degli territoriale di dotarsi di una regia locale autorevole e operatori. Eppure, l’allargamento dell’Unione Europea indipendente in grado di garantire interlocuzione certa ci suggerisce - se manteniamo l’umiltà necessaria - una e diretta in tempi certi a tutti quei soggetti e enti esterni possibile direzione di sviluppo, che poggi anzitutto sul- al territorio che sarà, molto probabilmente, necessario la mobilitazione, con uno sforzo organico e sinergico, di coinvolgere. tutte le energie della nostra Provincia, che non sono po- E sulla capacità della nostra provincia di dotarsi di tale che né trascurabili, e che le indirizzi verso una serie di ‘lievito’ si giocherà il successo di qualsiasi piano di svi- obiettivi strategici. È quanto hanno fatto i paesi dell’Est luppo territoriale. di recente ingresso nell’UE, i quali hanno elaborato un 1. I dati relativi all’economia delle regioni europee sono disponibili sempre e gratuita- piano strategico articolato su una serie di attività volte mente on line sul sito dell’enciclopedia virtuale Wikipedia (http://en.wikipedia.org) e sul a promuovere le proprie risorse, ovvero ad attrarne di sito dell’International Monetary Fund nella sezione relativa al World Economic Outlook La cartina della Provincia di Vibo Valentia. (www.imf.org). Nella pagina a fi anco, la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.

40 novembre/dicembre novembre/dicembre 41 2006 2006 Ambiente quale vera chiave di successo nell’attività di viene considerato realmente come una risorsa strate- impresa ed autentico valore aggiunto nello sviluppo so- gica, potenzialmente fonte di vantaggi competitivi, stenibile. massimizzati in una prospettiva di lungo periodo. Solo di recente si sono avuti segnali in questo senso, Allo stato attuale, la seconda e la terza fase coesistono, anche se meramente attribuibili all’emergere di nuove e ciò deriva fondamentalmente dal sovrapporsi di una esigenze di marketing, piuttosto che vere e proprie ma- serie di fattori che ritardano (o addirittura ostacolano) di Silvestro Greco nifestazioni di cambiamento delle logiche produttive e l’adozione di un approccio maggiormente eco-compa- competitive. tibile. Si tratta per lo più di fenomeni di resistenza al AMBIENTE Porre attenzione all’ambiente signifi ca, dal punto di cambiamento legati al grado di maturità culturale del vista dell’impresa: ottenere una serie innumerevole di sistema e della singola impresa. valore aggiunto vantaggi, di costo e di differenziazione; incrementare il Ad un primo livello (sistema) interventi atti a spingere proprio know-how, proiettandolo verso una evoluzione verso il cambiamento sono assai complessi, considerato della cultura aziendale; disporre di uno strumento pre- l’alto numero delle persone coinvolte e la diffi coltà di zioso per migliorare la competitività e la penetrazione modifi care i fondamenti su cui per decenni il sistema dello sviluppo dei prodotti anche in settori maturi o in declino. economico ha poggiato saldamente le sue basi. Più fa- Tutto ciò implica alcune considerazioni di fondo: pro- cilmente praticabile è, invece, il nuovo orientamento ad fi tto e tutela dell’ambiente non sono fattori contrastan- approcci più “verdi”, da parte delle singole imprese (se- ti; il ruolo dell’ambiente, quale risorsa per le imprese, è condo livello) che, superate le inerzie interne alla pro- destinato a crescere e ad essere esaltato adottando un pria struttura, possono decidere di innestare processi di approccio ecologico mirato alla competitività; la struttu- tipo “centrifugo” dei costi produttivi ed organizzativi ra aziendale deve subire mutamenti ed integrazioni tali derivanti dall’adozione di uno stile aziendale eco-com- da adeguarsi al nuovo approccio; le aziende che hanno patibile. sperimentato l’approccio ecologico hanno già ottenuto Costi, ovviamente, molto alti, che costringono l’impresa interessanti ritorni in termini di profi ttabilità e immagi- a sostenere notevoli sforzi sotto l’aspetto fi nanziario e ne al punto da percepirne la rilevanza strategica. dal punto di vista della programmazione più accurata Il rapporto tra ambiente naturale ed economia è sempre dei fl ussi monetari che ne derivano (i cui benefi ci, tra esistito ed è sempre stato molto forte. Ciò che deve an- l’altro, si manifesteranno solo in un intervallo piuttosto cora perfezionarsi è la modalità di questo legame. esteso); sforzi dovuti anche a diffi coltà tecnologiche, Per grandi linee, la relazione ambiente-economia si può poiché l’adozione di un approccio eco-compatibile può suddividere in tre fasi principali: richiedere l’implementazione di particolari tecnologie • Prima fase - L’ambiente è considerato sostanzial- che possono far sorgere problemi di integrazione e di mente fonte illimitata di risorse. Dunque, ambiente compatibilità con la realtà aziendale. quale elemento da sfruttare per ottenere la massi- Da non sottovalutare è, poi, un altro aspetto: la possi- mizzazione dei profi tti e del benessere. bile mancanza di tale tecnologia e quindi la richiesta l sistema produttivo spesso vede il rispetto della • Seconda fase - L’ambiente è fonte di preziose risor- all’impresa di un ulteriore sforzo in termini di ricerca, natura come un ostacolo all’espansione economica. se, ma ad esso ci si orienta attraverso una maggiore di risorse economiche, di tempo (e perciò anche di mag- Stereotipo negativo, questo, superabile attraverso tutela. Necessaria, a tal scopo, sarà l’emanazione di giore incertezza-rischiosità). Tanti e variegati, dunque, un equilibrato e saggio salto culturale, mirato a di- una serie di provvedimenti e l’adozione di iniziati- gli ostacoli da superare per adottare un approccio in cui Imostrare, invece, che un’attività può essere parimenti ve, che impongono soprattutto - a prescindere dalla l’ambiente è tutelato nello svolgimento dell’attività di effi ciente anche quando il processo produttivo tien con- loro effi cacia - vincoli alle diverse attività umane. impresa. Ostacoli che, però, una volta eliminati, rendo- to della tutela dell’ambiente. Una maggiore tutela del- • Terza fase - È il sistema produttivo nel suo comples- no questa soluzione fonte di opportunità e di vantaggi l’ambiente, infatti, pone le basi per una nuova visione so che percepisce l’esigenza di una maggiore tutela tali da costituire nel medio termine una scelta pressoché produttiva e competitiva delle imprese. Ambiente, dun- dell’ambiente, fortemente stimolato anche dai con- obbligata per competere effi cacemente sui mercati. que, non come fonte di materie prime o quale vincolo sumatori, sempre più sensibili a questioni di stampo limitante le opportunità di sviluppo. ecologico. È in questo specifi co stadio che l’ambiente Nella fato, uno scorcio del Lago dell’Angitola

novembre/dicembre 43 2006 di Raffaella Gigliotti artita importante, quella giocata e vinta dalla Dal 1996 adotta il sistema di autocontrollo Haccp sui ri- Tonno Callipo nella sede più autorevole del- schi igienico-sanitari. l’imprenditoria italiana. A ritirare il premio Filippo Callipo, Amministratore Un match point prestigioso per l’azienda ed Unico dell’impresa, accompagnato dal fi glio Giacinto, ilP suo titolare, per la provincia di Vibo Valentia e la sua ed il Presidente della Camera di Commercio di Vibo Va- Camera di Commercio. lentia Michele Lico. 12 maggio 2006. Giornata dell’Economia, promossa per Signifi cativa la motivazione data da Callipo al riconosci- il quarto anno consecutivo dall’Unione Nazionale delle mento conferitogli: «Dedico questo premio per la longe- Camere di Commercio Italiane. vità ai miei avi, che sono ancora oggi il marchio distin- Nella suggestiva cornice della Sala Adrianea degli Orti tivo dell’azienda, e dai quali ho assimilato la passione Sallustiani, quattordici imprenditori, tra i circa 300 se- per la qualità e la forte dedizione al lavoro. Ma soprat- gnalati dalle Camere di Commercio di tutta Italia, sono tutto, dedico questo riconoscimento ai miei collabora- stati premiati da Unionca- tori, che quotidianamente mere, per dare un ricono- contribuiscono al successo scimento alla capacità di dell’azienda, attraverso la fare impresa. condivisione degli obiet- Solo due i premi assegnati tivi, con impegno serio ed ad aziende del Sud: del- autentica professionalità». le due la Giacinto Callipo «È un momento d’orgoglio Conserve Alimentari Spa, - ha detto il Presidente Lico che si è aggiudicata l’am- nel suo intervento - la pre- bito premio “Impresa Lon- miazione di questa impre- geva e di Successo” per il sa, per la provincia di Vibo Settore Industria. Valentia e per la Calabria. Un segnale forte di come, an- La Callipo ha 93 anni ed il timone dell’azienda è ben sal- che in una regione come la nostra, che manifesta ancora do nelle mani della quarta generazione della famiglia. consistenti fattori di divario tra il Nord ed il Sud del La prima azienda in Calabria (e tra le prime in Italia) Paese, le imprese crescono, si affermano e si distinguo- ad inscatolare il pregiatissimo Tonno del Mediterraneo, no nel panorama italiano con successo. pescato con il sistema delle tonnare fi sse, il più attento La Callipo, dunque, è l’esempio di una impresa solida, alla salvaguardia della specie. una impresa del Sud, che ha trovato nella tenacia e nella TONNO Oggi la Callipo vanta una produzione media annua di capacità imprenditiva di chi la guida la forza per dimo- 70.000 tonnellate. Con oltre 180 dipendenti ed una ca- strare che anche da noi la qualità è perseguibile. pacità produttiva annua di circa 15.000 tonnellate, com- È l’esempio di una imprenditoria testarda che, a costo di mercializza in Italia il 92% della produzione, mentre il sacrifi ci abnormi, insegue spasmodicamente l’ambizio- restante 8% viene distribuito nei paesi europei, quali so traguardo dell’eccellenza». CALLIPO Austria, Francia, Inghilterra, Germania, ed extraeuro- pei, tra cui Canada, Australia, Stati Uniti e Giappone. Nella foto grande, il momento della premiazione: sul palco, da sini- Da oltre 10 anni gode dell’autorizzazione della Food & stra, Michele Lico e Filippo Callipo. campione del Made in Italy Sopra, la squadra di volley Tonno Callipo che milita in serie A Drug Administration per l’esportazione negli Usa.

44 novembre/dicembre novembre/dicembre 45 2006 2006 Piccoli Provincia di Vibo Valentia

Nella sostanza, i giovani intenzionati ad avviare un’atti- alle premialità previste, l’ultima parola vità di tipo artigianale possono rivolgersi allo sportello spetta ad Artigiancassa, che ha l’onere di “Intraprendere” (attivo nella sede dell’Amministrazio- erogare materialmente il prestito al tasso ne provinciale), per esporre il proprio progetto. Supe- agevolato del 2 per cento. Dal canto suo, la rato questo approccio iniziale, che consiste in un breve Provincia, oltre a fi nanziare l’abbattimento del diARTIGIANI Enrico De Girolamo colloquio per saggiare le motivazioni e lo spessore del- tasso d’interesse, garantisce i crediti concessi fi no all’80 l’idea imprenditoriale, l’aspirante imprenditore viene per cento dell’importo totale. crescono guidato nella redazione della domanda per l’accesso ai In soldoni, Intraprendere prevede che per ogni idea fi nanziamenti. imprenditoriale ritenuta conforme alle fi nalità dell’ini- Con il progetto n plafond complessivo di un milione e 400.000 Una volta recepite e protocollate dalla Provincia, le ri- ziativa, sia possibile erogare fi no a 50.000 euro, soglia “Intraprendere” euro messo a disposizione da Artigiancassa chieste vengono trasmesse ad un Comitato tecnico for- elevabile a 60.000 euro nel caso di imprese costituite in la Provincia per erogare prestiti a tasso agevolato fi no ad mato da rappresentanti delle associazioni di categoria forma societaria, consortile o cooperativistica, oppure un massimo di 60.000 euro, garantiti dalla coinvolte, che verifi ca, attraverso parametri rigorosa- qualora l’iniziativa individuale sia proposta da soggetti di Vibo Valentia Provincia,U a favore dei giovani vibonesi che intendano mente oggettivi, l’aderenza dell’idea imprenditoriale appartenenti alle categorie protette. promuove la nascita avviare un’attività imprenditoriale. proposta alle caratteristiche proprie dell’attività artigia- Il fi nanziamento può essere richiesto in tre diverse tran- di nuove imprese Sono questi i numeri di Intraprendere, il progetto fi na- na. Dopo questa prima scrematura, il Comitato tecnico che e deve essere restituito in un arco temporale di cin- nel settore lizzato a promuovere la nuova imprenditoria nel settore supporta i candidati nella stesura del business plan, che que anni. dell’artigianato. dell’artigianato, ideato e varato dall’Amministrazione deve necessariamente corredare l’istanza di fi nanzia- Ipotizzando, quindi, un’erogazione media di 30mila provinciale di Vibo Valentia, in collaborazione con Arti- In collaborazione mento. euro a progetto, sarà possibile fi nanziare la nascita di giancassa e le associazioni di categoria del comparto. A determinare il punteggio per la graduatoria fi nale con- circa 50 nuove imprese, con il relativo indotto occupa- con le associazioni Il progetto scaturisce dalla constatazione che uno dei corrono una serie di criteri di premialità. Più favoriti, ad zionale. di categoria maggiori ostacoli che impediscono la nascita di nuove esempio, sono i progetti presentati da donne, disabili e Fino alla pausa estiva, le domande pervenute e trasmes- e con Artigiancassa imprese risiede proprio nelle diffi coltà di accesso al cre- soggetti socialmente svantaggiati (8 punti) oppure quel- se al comitato tecnico per la relativa istruttoria sono sta- viene fi nanziato dito bancario, soprattutto per chi deve partire da zero. li aderenti a un determinato settore, come l’artigianato te 45, di cui 36 presentate da uomini e 9 da donne. l’investimento Un ostacolo che spesso diventa insormontabile per i artistico (6 punti). L’età media dei richiedenti è di circa 33 anni, sebbene giovani, costretti a riporre nel cassetto la propria idea Tra le premialità previste, però, quelle che assicurano non esista un limite d’età per l’ammissione delle do- iniziale imprenditoriale a causa della mancanza di fondi. l’attribuzione di un punteggio maggiore sono relati- mande, mentre i settori di attività prevalenti riguarda- attraverso Con l’obiettivo di offrire una risposta concreta a que- ve alle ipotesi di successione d’impresa (16 punti, ma no l’agro-alimentare ed i servizi, anche se non mancano l’erogazione sto problema, favorendo contestualmente nuove espe- esclusivamente nell’ambito dell’artigianato artistico- istanze relative al settore dei trasporti e a quello mani- di mutui rienze professionali in grado di contribuire allo svilup- tradizionale) e di creazione di un’attività non presen- fatturiero. a tasso agevolato po del sistema economico locale nel suo complesso, la te nel panorama produttivo locale (12 punti). Anche Oltre a favorire la nascita di nuove attività imprendito- Provincia di Vibo Valentia ha siglato a suo tempo una garantiti l’impiego di risorse proprie determina una posizione di riali, Intraprendere punta anche a favorire il ricambio convenzione con Artigiancassa, Fidart Calabria, Cna, vantaggio nella graduatoria fi nale: da un minimo di 4 generazionale, che rappresenta una delle principali pro- dall’Amministrazione Confartigianato e Casartigiani, fi nalizzata alla realiz- punti, attribuiti a quei progetti che prevedono l’impie- blematiche del comparto artigiano. Non a caso, infatti, provinciale. zazione di questo progetto. L’intesa stabilisce i termini go di fondi propri fi no al 20 per cento del fi nanziamen- tra le premialità previste, la più effi cace in termini di della collaborazione tra l’Amministrazione provinciale to complessivo, fi no a un massimo di 8 punti per chi è punti assegnati è proprio quella relativa alla successio- ed i partner coinvolti, attribuendo alle associazioni de- pronto a metterci di tasca propria almeno il 40 per cento ne di impresa, che, come accennato, determina un incre- gli artigiani il compito di valutare le singole idee im- del totale necessario. mento di 16 punti. prenditoriali, con un coinvolgimento diretto nella fase A parità di punteggio e nell’ottica di una procedura “a Una volta ottenuto il prestito, la Provincia ed i partner di istruttoria delle pratiche. Ad Artigiancassa - istituto sportello”, quindi senza l’apertura di un bando al quale coinvolti continueranno a monitorare per almeno due di credito specializzato nel sostegno all’imprenditoria aderire nei limiti di un determinato arco temporale, pre- anni le aziende avviate, affi nché vengano rispettati gli minore e artigiana - spetta invece il compito primario di vale l’ordine cronologico di accettazione delle domande. obiettivi dichiarati nei progetti e siano scongiurati rischi erogare materialmente i prestiti. Istruite le istanze e stilata la graduatoria fi nale in base di chiusura.

novembre/dicembre 47 2006 Provincia di Vibo Valentia SCHEMA DEL BUSINESS PLAN CONDIZIONI E MODALITÀ LE PREMIALITÀ PREVISTE DA INTRAPRENDERE DEL FINANZIAMENTO L’idea imprenditoriale Successione d’impresa (solo per settore artistico-tradizionale) punti 16 • La motivazione dell’idea imprenditoriale • Gli obiettivi del progetto Iniziative promosse da donne, disabili e soggetti svantaggiati punti 8 • Destinatari: aspiranti imprenditori senza li- • Il prodotto/servizio offerto (caratteristiche miti di età Settore d’attività max punti 6 ed elementi di differenziazione) • Importo: 50.000 euro, elevabile a 60.000 Tradizionale punti 1 • Defi nizione del mercato di interesse (di- in caso di impresa costituita sotto forma Servizi generici alla persona punti 2 mensioni, clienti, posizionamento e pro- societaria, di consorzio, cooperativa o se Manifatturiero punti 3 spettive di sviluppo) promossa da soggetti appartenenti alle Informatica-internet-elaborazione dati punti 4 • Analisi della concorrenza e punti di forza categorie protette o da donne Agroalimentare punti 5 rispetto ai concorrenti • Erogazione: fi no ad un massimo di 3 tran- Artistico tradizionale punti 6 • I fornitori che • Promozione e vendite Impiego risorse proprie max punti 8 • Tasso: variabile pari all’Euribor + 2,80 % - 2 % • La forma giuridica, la compagine sociale, Fino al 20 per cento punti 4 (abbattimento fi nanziato dalla Provincia) i dipendenti Dal 20 al 30 per cento punti 5 • Durata mutuo: massimo 5 anni Dal 30 al 40 per cento punti 6 • Rimborso: rate mensili, trimestrali o seme- Il patrimonio Dal 40 al 50 per cento punti 8 strali posticipate • Il programma degli investimenti • Garanzia pubblica: Provincia di Vibo Va- Priorita’ territoriale max punti 12 • Il piano di copertura degli investimenti lentia (80 per cento del fi nanziamento Attività già esistente punti 4 • Lo stato patrimoniale preventivo erogato) Attività non esistente sul territorio punti 12 • Penale per estinzione anticipata del mu- Le previsioni economiche e fi nanziarie A parità di punteggio si tiene conto del numero di protocollo delle domande tuo: 2 per cento dell’importo rimborsato • Il conto economico previsione su tre anni • Il piano fi nanziario con analisi dei fl ussi di cassa per 6 mesi/1 anno

48 novembre/dicembre 2006 Il provincia, gestiti dalla società Vibo Sviluppo SpA, han- no consentito di erogare 56 milioni di euro di contributi (centotto miliardi circa di vecchie lire) di cui 9 milioni territoriale Nelle seguenti tabelle viene forni- PATTO nel solo anno 2005. Settantotto sono i progetti imprendi- a cura di Pasquale Barbuto toriali completati mentre altri sette progetti sono in fase to un resoconto sullo stato di at- Domenico Borello di attuazione. tuazione dei tre Patti territoriali e dalle origini a oggi Amministratori delegati Vibo Sviluppo della rimodulazione del Patto di prima generazione. Dati assoluti - progetti imprenditoriali (Importi espressi in unità di euro) Il Patto Territoriale per la provincia di Vibo Valentia nasce nel dicembre del 1994 Patto Patto turismo Patto agricolo Patto ittico Totali per iniziativa degli imprenditori, dei sindacati e della Camera di Commercio. generalista Nella prima bozza già furono ipotizzati i modi dello sviluppo della nuova Provincia di Vibo Progetti imprenditoriali 24 20 60 2 106 Valentia, istituita nel 1993, ma diventata pienamente operativa soltanto all’inizio del ‘96. Investimenti previsti 36.330.677 36.247.011 28.897.313 17.609.114 119.084.115

l Patto Territoriale di Vibo Valentia è stato uno dei Nel 1999 la Vibo Sviluppo Spa diviene soggetto pro- Contributi previsti 29.517.061 18.141.065 17.471.897 12.407.887 77.537.910 primi Patti approvati in Italia ed il primo in Cala- motore del Patto Territoriale specializzato in turismo di Progetti completati 17 18 43 78 bria. Nel momento in cui si è costituito c’era molta Vibo Valentia e, successivamente, ne assume anche ruo- incertezza sulle modalità di attuazione di questo lo di Soggetto Responsabile Locale. Tale Patto prevede Revoche e/o rinunce 4 2 14 20 strumentoI e sul metodo da utilizzare: in un’area in cui i la realizzazione di 20 progetti imprenditoriali e cinque Progetti in itinere 2 327 soggetti sperimentavano per la prima volta il reciproco infrastrutturali con l’attivazione di investimenti per 87 confronto e la negoziazione non è stato semplice con- miliardi di vecchie lire a fronte dei quali vengono con- Investimenti realizzati 26.559.000 28.575.600 21.955.000 11.138.254 88.227.854 vincere i diversi Enti ad aderire al Patto Territoriale e, cessi contributi a fondo perduto per 50 miliardi di vec- Contributi erogati 17.778.000 14.396.000 11.149.000 7.828.123 51.151.123 soprattutto, far capire loro cosa il Patto fosse. chie lire. Non avendo alcun modello di riferimento, né alcuna Nell’anno 2000 il Comitato per l’Occupazione presso la esperienza precedente a cui ispirarsi i soggetti locali si Presidenza del Consiglio dei Ministri individua il Patto sono trovati per la prima volta a concertare lo sviluppo Territoriale di Vibo Valentia quale strumento per risol- in una fase in cui lo strumento non aveva ancora carat- vere la vertenza ex Nostromo e viene affi data alla Vibo teri defi niti e la normativa era imprecisa e incerta. Sviluppo la “mission” di reperire i fi nanziamenti ed in- I promotori del Patto Territoriale attraverso numerosi dividuare i soggetti imprenditoriali che ripristineranno incontri hanno progressivamente defi nito le linee di svi- i livelli produttivi ed occupazionali in precedenza assi- luppo del territorio ed individuati i principali obiettivi. curati dalla Nostromo. Il raggiungimento di alcuni risultati ha via via acceso Nell’anno 2001, vista l’esperienza acquisita nella gestio- l’interesse di quanti avevano dimostrato scetticismo e ne degli strumenti della programmazione negoziata la diffi denza. concertazione locale individua la Vibo Sviluppo SpA Il primo Patto Territoriale è stato fi nanziato dal Cipe quale Soggetto Responsabile Locale del Patto Territoria- con Delibera del 23 aprile 1997, che assegna contribu- le specializzato in agricoltura di Vibo Valentia promosso ti a fondo perduto al Patto Territoriale di Vibo Valentia dall’Amministrazione provinciale, che fi nanzia sessanta per 84 miliardi di vecchie lire a fronte di investimenti progetti imprenditoriali promuovendo investimenti per pubblici e privati per 99 miliardi di vecchie lire inerenti 56 miliardi di vecchie lire con la concessione di agevola- la realizzazione di 26 progetti imprenditoriali e 3 pro- zioni a fondo perduto per 33 miliardi vecchie lire. getti infrastrutturali. Il Patto si avvia concretamente con Oggi, dopo oltre dieci anni dall’avvio della prima espe- l’emissione da parte del Ministero del Tesoro del Decre- rienza della programmazione negoziata nella Provincia to n. 832/1998 e con l’emissione dei singoli Decreti di vibonese, i risultati non si sono fatti attendere. L’avvio e fi nanziamento. il successivo fi nanziamento di tre patti territoriali nella Uno scorcio di Capo Vaticano, tra le principali località turistiche della provincia vibonese.

50 novembre/dicembre novembre/dicembre 51 2006 2006 Dati espressi in termini percentuali - progetti imprenditoriali e) sui mutamenti intervenuti nei rapporti con il conte- media dei valori norma- Patto Patto Patto Patto ittico sto esterno, specie in relazione al “grado di attrattività” lizzati dei due indicato- generalista turismo agricolo dell’area nei riguardi di nuovi investitori e clienti. ri. Progetti Per quel che riguarda l’istituzione Patto, sono state inda- Per quanto riguarda 70,83% 90,00% 71,67% 0,00% completati Un Patto gate: il suo aspetto istituzionale interno, con particolare la seconda dimensio- attenzione alla separazione e interazione fra stakehol- ne sono state utilizzate le informazioni provenienti da Investimenti 73,10% 78,84% 75,98% 63,25% ders e managers; il ruolo dell’assistenza tecnica; la capa- una ricerca Iter-Sviluppo Italia (2000) su 47 dei 61 pat- realizzati “Ben Avviato” cità dei patti di innescare una maggiore attitudine allo ti territoriali a cui fa riferimento la nostra indagine. In sviluppo di relazioni cooperative tra i soggetti pubblici particolare si è fatto ricorso ai dati riguardanti il livel- Contributi Uno studio del ministero dell’Economia 60,23% 79,36% 63,81% 63,09% erogati promuove il lavoro di Vibo Sviluppo. e privati (capitale sociale), una visione condivisa dello lo di mobilitazione/coinvolgimento degli attori locali sviluppo locale e un’accresciuta spinta alla progettualità durante le fasi iniziali della procedura e alla tipologia locale, anche attraverso nuove iniziative, tra cui l’avvio fi nale della ricerca che classifi ca i patti sulla base di tre Programmi infrastrutturali (Importi espressi in milioni di euro) a una Ricerca commissionata dal Ministero di PIT o di altre esperienze con caratteristiche simili. distinti assi fattoriali: Patto Patto Patto Patto dell’Economia e delle Finanze, Dipartimen- Oltre alle caratteristiche strutturali del contesto eco- 1. consenso (che rileva l’esistenza o meno di una este- Totali generalista turismo agricolo ittico to per le Politiche di Sviluppo e Coesione, nomico e sociale, inoltre, sono stati considerati con at- sa mobilitazione, di una effi cace concertazione, di una

Infrastrutture d’intesa con il Ministero delle Attività pro- tenzione il ruolo dei promotori, le modalità della con- solida e stabile coalizione di attori locali, basata su rap- 35 8 previste duttive,D Direzione Generale per il coordinamento degli certazione tra i soggetti coinvolti e le sua evoluzione porti di fi ducia reciproca); - - incentivi alle imprese, con Cgil, Cisl e Uil e con Confi n- dalla fase di avvio a quella attuativa, le procedure di 2. partecipazione (che rileva il grado di coinvolgimento, Investimenti 8,780 dustria, nell’ambito del Pon “Assistenza tecnica e azioni selezione dei progetti, le scelte organizzative perseguite consapevolezza e interesse mostrato sia dagli imprendi- previsti di sistema” del Quadro Comunitario di Sostegno 2000- nell’assetto delle società di gestione e nel loro funziona- tori interni al patto che da quelli esterni); mento a regime. 3. integrazione (che rileva il grado di identifi cazione/ Contributi 2006 denominata “La lezione dei Patti territoriali per la 8,780 previsti progettazione integrata territoriale nel Mezzogiorno” Per la scelta dei Patti Territoriali Ben Avviati sono stati integrazione con il patto da parte degli imprenditori emerge una valutazione positiva del Patto Territoriale utilizzati degli appositi indicatori volti a rilevare l’ “ef- che vi hanno aderito). Investimenti fi cacia interna” del Patto lungo tre dimensioni: Per quanto riguarda la terza dimensione è stato fatto 5,267 5,267 di Vibo Valentia che viene infatti considerato un Patto realizzati Territoriale “Ben Avviato”. 1. prestazioni; ricorso a delle proxy, ovvero ad indicatori più semplici, Oggetto dello studio sono stati gli effetti dei Patti Ter- 2. partenariato; utilizzati in chiave prevalentemente descrittiva: Contributi 5,267 5,267 3. caratteristiche del progetto. 1) Per rilevare la focalizzazione del Patto e la specializ- erogati ritoriali sullo sviluppo locale delle aree interessate. In particolare, la ricerca ha la fi nalità di indagare sistema- Per quanto riguarda la prima dimensione si è fatto rife- zazione settoriale delle iniziative imprenditoriali, sono ticamente i cambiamenti nel contesto socio-economico rimento alla prestazione iniziale dei Patti, intesa come stati utilizzatii codici Ateco degli investimenti e alcune locale direttamente o indirettamente riconducibili al- rapidità nell’avvio e nella implementazione delle ini- informazioni reperite dalla ricerca Iter-Sviluppo Italia l’esperienza avviata con il patto. ziative programmate. (concernenti il settore trainante del patto e la vocazione Per quel che riguarda gli aspetti economici, l’attenzione Per i patti nazionali, è stato elaborato un indice di atti- economica di partenza dell’area). è stata posta: vazione (velocità di attivazione delle erogazioni e delle In altri termini, la concentrazione settoriale degli in- a) sul grado di realizzazione delle iniziative previste iniziative programmate) costruito a partire da due indi- vestimenti è stata assunta come indicatore dell’esi- (investimenti, occupazione); catori: 1) la percentuale di agevolazioni effettivamente stenza di un progetto organico, dotato di un fuoco b) sull’interazione e effettiva integrazione tra le inizia- erogate nel marzo 2002 in rapporto a quelle teoricamen- preciso. tive imprenditoriali e gli interventi infrastrutturali con te erogabili (quest’ultima voce tiene conto dei mesi di 2) Per valutare la rilevanza delle iniziative impren- creazione di esternalità; operatività del patto, ovvero indica - con riferimento al ditoriali sono stati utilizzati dati sull’entità dell’inve- c) sui mutamenti intervenuti nelle tipologie di investi- tempo trascorso dal loro avvio - la quota di agevolazio- stimento e dell’occupazione aggiuntiva in rapporto mento delle imprese; ni erogabile rispetto al totale, immaginando una equi- all’occupazione iniziale delle imprese. d) sui mutamenti intervenuti nel funzionamento dei distribuzione delle attività e delle erogazioni sull’intera 3) Per valutare l’esistenza di impegni vincolanti tra mercati (con particolare riferimento al mercato del lavo- durata del patto); 2) la percentuale di iniziative avviate le istituzioni e gli attori collettivi è stato utilizzato il ro e alla formazione professionale, all’emersione, ai rap- sul totale di quelle ammesse al fi nanziamento, rappor- numero dei protocolli d’intesa sottoscritti a livello lo- porti di subfornitura, all’erogazione del credito, ecc.); tata ai mesi di operatività del Patto. L’indice è dato dalla cale, ricavati dalla ricerca Iter-Sviluppo Italia (2000).

Nella fato, gli approdi turistici nel porto di Vibo Marina novembre/dicembre 53 2006 I PATTI TERRITORIALI “BEN AVVIATI” Valori dell’indice di attivazione per i PTBA nazionali SELEZIONATI PER LO STUDIO inclusi nella ricerca (valori compresi tra 0 e 1) DA NOVE ANNI AL SERVIZIO DEL TERRITORIO Piemonte Canavese Valore medio dei 32 patti del Sud: 0,6 Il 7 luglio 1997 è stato costituito il soggetto responsabile, la “Vibo - attivare le risorse tecniche Veneto Rovigo AREA SUD-BASILICATA 0,7 Sviluppo SpA”, che ha assunto la forma di società per azioni a ed organizzative necessarie Toscana Maremma, LECCE 0,7 prevalente capitale pubblico. Oltre ai promotori del Patto la Vibo alla realizzazione del Patto e Grossetana Valdichiana Sviluppo SpA è stata costituita con la sottoscrizione di alcuni Co- dei protocolli aggiuntivi; assicurare il monitoraggio e la verifi ca dei BENEVENTO 0,7 Emilia Romagna Ferrara muni, delle Comunità montane, di associazioni di categoria, di isti- risultati; LOCRIDE 0,7 tuti bancari e fi nanziari, degli imprenditori ammessi al primo Patto - verifi care il rispetto degli impegni e degli obblighi dei sottoscrittori Abruzzo Teramo, CALTANISSETTA 0,6 Territoriale. Oggi, le 433 azioni emesse dalla società sono possedu- del Patto ed assumere le iniziative ritenute necessarie in caso di Sangro Aventino te da 15 soggetti pubblici e da 41 soggetti privati. In termini per- inadempimenti o ritardi; SIMETO ETNA 0,6 Puglia Lecce, Foggia, centuali i soci pubblici possiedono il 74,36% del capitale sociale - verifi care e garantire la coerenza di nuove iniziative con l’obiet- COSENTINO 0,6 mentre i soci privati possiedono il rimanente 25,64%. La società si tivo di sviluppo locale a cui è fi nalizzato il Patto; Nord Barese, Ofantino TERAMO 0,6 propone di operare quale soggetto responsabile del coordina- - promuovere la convocazione, ove necessario, di conferenze di Basilicata Area Sud-Basil. mento e dell’attuazione del Patto Territoriale per lo Sviluppo della servizi; FOGGIA 0,6 Campania Benevento, Provincia di Vibo Valentia e dei suc cessivi protocolli aggiuntivi, - assumere ogni altra iniziativa utile alla realizzazione del Patto. VIBO VALENTIA 0,7 Napoli Nord-Est secondo le fi nalità previste dalle deliberazioni del Comitato Inter- La società si pone, inoltre, l’obiettivo di promuovere lo sviluppo so- ministeriale per la Programmazione Economica sulla disciplina dei ciale, economico ed occupazionale attraverso la valorizzazione Calabria Vibo Valentia, Locride, Valore medio dei 19 patti del Centro-Nord: 0,3 Patti Territoriali. dei sistemi locali ad essa collegati in sinergia con gli strumenti di Cosentino A tal fi ne la società, quali propri compiti istituzionali per il persegui- pianifi cazione territoriale e operando come organismo interme- CANAVESE 0,3 Sicilia Caltanissetta, mento delle fi nalità del Patto, ha quelli di: diario di piani, programmi, progetti e sovvenzioni nelle forme di MAREMMA GROSSETANA 0,3 - rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrit- intervento previste dalle normative comunitarie, nazionali e regio- Simeto Etna, FERRARA 0,5 tori dello stesso Patto; nali. In tale ambito e con tale prospettiva sono stati avviati diver- Alto Belice Corleonese - attivare risorse fi nanziarie per consentire l’anticipazione o il cofi - se attività tra le quali, quella dell’istituzione dello Sportello Unico ROVIGO 0,5 nanziamento di eventuali contributi statali, regionali e comunitari, d’Area per le Attività Produttive a valenza provinciale con il coin- VALDICHIANA 0,3 ivi compresa la promozione del ricorso alle sovvenzioni globali; volgimento dei cinquanta Comuni.

54 novembre/dicembre 2006 di Raffaella Gigliotti a Camera di Commercio di Vibo Valentia, dopo valore aggiunto dell’analisi e delle proposte relativa- circa tre anni, ha riproposto l’Osservatorio Eco- mente alla situazione conseguente al nubifragio che ha nomico Provinciale. interessato la provincia, ed in particolare l’area del Co- Il primo rapporto risaliva al 1995, poi sospeso mune capoluogo, il 3 luglio scorso. dalL 2003, per privilegiare le attività di monitoraggio ed “Un nuovo patto per Vibo Valentia e la concertazione analisi legate alla Giornata dell’Economia, promossa per il governo dello sviluppo”: questo propone Lico a dall’Unioncamere nazionale. istituzioni, parti sociali, associazioni di categoria, per L’iniziativa è stata riattualizzata attraverso la prezio- superare le criticità consolidate e le nuove emergenze; OSSERVATORIO sa collaborazione scientifi ca e l’esperienza dell’Istituto un rinnovato slancio di sistema in una logica di pro- Guglielmo Tagliacarne, che ha realizzato l’indagine con grammazione responsabile, condivisa e partecipata. economico provinciale l’apporto dell’Uffi cio Studi e Statistica camerale. Nella sua relazione di apertura dei lavori, il presiden- L’Osservatorio ha come principale obiettivo quello di te ha ribadito questo concetto e formulato proposte fornire una puntuale ed aggiornata informazione eco- concrete: «L’idea - ha chiarito - è quella di attivare una nomica sui fenomeni che caratterizzano le dinamiche programmazione condivisa e partecipata che, partendo Rapporto 2006 di sviluppo dell’economia locale e dei principali settori dalla gestione delle emergenze, diventi costante nel- Dopo tre anni economici. l’amministrazione ordinaria del territorio, sia nella fase la Camera di Commercio Il Rapporto è stato progettato quale: della pianifi cazione di prevenzione, che di sviluppo • sistema di osservazione e di informazione, integrato, sostenibile, nel segno dell’effi cacia, della trasparenza e ripropone questo prezioso articolato, fl essibile e permanente dell’economia locale della legalità e comprensiva di tutti i settori, dalle infra- strumento di indagine in grado di offrire, a cadenza annuale, un primo nucleo strutture ai trasporti, dal turismo al sociale, dal cultura- sulle dinamiche informativo quali-quantitativo sull’andamento econo- le al produttivo. e potenzialità mico congiunturale e sulle dinamiche strutturali in atto Quanto è accaduto il 3 luglio scorso richiama ad una ge- del sistema economico locale. nel sistema economico della provincia; stione responsabile del territorio, che abbandoni l’auto- • strumento di conoscenza a supporto delle politiche referenzialità istituzionale, preludio di isolamento ope- dei servizi alle imprese, dello sviluppo locale e delle rativo, ed attivi un nuovo slancio nella concertazione scelte di localizzazione degli investimenti; di interventi che tengano conto della poliedricità degli • strumento di concertazione che promuove l’incontro interessi coinvolti. tra i soggetti locali dello sviluppo, principali fruitori Concertazione e condivisione di azione, dunque, quale dell’informazione, e favorisce, quindi, il dibattito sui unica metodologia strategica a vantaggio del territorio. problemi, i programmi e le azioni a favore dello svilup- Ora, le istanze delle imprese vanno oltre il mero assisten- po del territorio provinciale. zialismo, rivendicando una nuova idea di sviluppo, iden- Così strutturato l’Osservatorio Economico Provinciale tifi cabile come “Modello Vibo”, un modello virtuoso di di Vibo Valentia, oltre ad essere di supporto all’attività rinascita e di crescita del sistema imprenditoriale, capa- di programmazione della Camera di Commercio, si ri- ce di risolvere le criticità del presente e di ripartire verso volge alle associazioni imprenditoriali di categoria, alle nuove sfi de con progetti innovativi e lungimiranti». organizzazioni sindacali dei lavoratori, agli enti locali Puntuale ed esplicita la rappresentazione dei dati del- ed alle altre pubbliche amministrazioni presenti sul ter- l’Osservatorio affi data a Giuseppe Capuano, responsa- ritorio, al sistema creditizio, alle singole imprese. bile dell’Area Studi e Ricerche del Tagliacarne, che per Il rapporto è stato presentato nel corso di un convegno sintetizzare al meglio l’analisi della condizione econo- svoltosi il 18 luglio scorso, a cui hanno partecipato au- mica della provincia ha evidenziato un insieme di “fatti torevoli esponenti del mondo politico, economico e del stilizzati”1, ossia l’insieme degli elementi legati alle ten- lavoro.

L’incontro ha rappresentato un momento di verifi ca del- 1. Il concetto di “fatti stilizzati” fu introdotto per la prima vota in letteratura da Kaldor (5 sono quelli introdotti dall’Autore) e che a quarant’anni dalla loro introduzione costitui- lo stato economico del territorio a cui il presidente della scono ancora un utile riferimento. Per un approfondimento sul tema rimandiamo a: L. Boggio e G. Serravalli (1999), Sviluppo e crescita economica, McGraw-Hill Libri Italia Camera di Commercio Michele Lico ha voluto dare il Srl, Milano.

56 novembre/dicembre novembre/dicembre 57 2006 2006 PRINCIPALI INDICATORI DEL MERCATO DEL LAVORO SUDDIVISI PER GENERE NELLE PROVINCE CALABRESI ED IN ITALIA Anno 2005 (valori %) tasso di occupazione tasso di attività tasso di 15-64 anni 15-64 anni disoccupazione

maschi femmine maschi femmine maschi femmine

Cosenza 58,7 30,6 65,4 36,6 10,1 16,3

Catanzaro 59,7 31,1 68,6 38,9 12,8 20,1

Reggio Calabria 58,4 33,2 68,5 41,3 14,4 19,4

Crotone 55,7 23,8 64,7 29,6 13,7 19,4

Vibo Valentia 57,0 30,0 64,0 36,2 10,9 17,2

2 denze non di breve periodo ; denominati “fatti” perché Attive del Lavoro, del Mezzogiorno e dello Sviluppo Calabria 58,4 30,8 66,7 37,7 12,2 18,2 si fondano su dati certi, “stilizzati” perché si riferiscono del Territorio; Sandro Pettinato, dirigente Area Servizi alle tendenze di medio periodo: il ciclo favorevole del- Finanziari e Infrastrutture Unioncamere; Giuseppe De ITALIA 69,7 45,3 74,4 50,4 6,2 10,1 l’economia vibonese; un’economia sostenuta nel medio Bartolo, preside Facoltà di Economia dell’Università – lungo periodo dalla vivacità dell’agricoltura, dell’in- della Calabria. Fonte: Elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati ISTAT dustria e dei servizi; la tendenza alla terziarizzazione Tutti, richiamando in più momenti i concetti essenziali “tradizionale” dell’economia; il “riposizionamento” della relazione iniziale del presidente Lico, anche con del manifatturiero dovuto alla centralità delle imprese i preziosi spunti offerti dal moderatore, il giornalista minori, al lento ma costante cammino verso l’interna- Francesco Kostner, si sono trovati concordi nell’analisi, zionalizzazione delle imprese ed all’”ispessimento” nell’indicazione delle priorità e nel metodo della con- INDICI DI DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE DI TRASPORTO DELLE PROVINCE DELLA CALABRIA – 2004 (ITALIA = 100) strutturale e qualitativo del tessuto imprenditoriale; la certazione proposto dal presidente e con la necessità di Rete stradale Rete ferroviaria Porti Aeroporti crescente importanza del turismo; la buona dotazione pensare alla modernizzazione del territorio soprattutto “quantitativa” delle infrastrutture di trasporto; la criti- adesso, in questa fase critica, per far sì che la ricostru- cità delle relazioni banche - imprese; la buona disponi- zione segua un percorso non di ripristino di un esistente Vibo Valentia 136,4 257,4 217,8 228,5 bilità di manodopera, con alti tassi di disoccupazione e con acclarate criticità, ma un percorso logico di prospet- con disparità in un’ottica di pari opportunità; il miglio- tiva e di sviluppo. Dall’Osservatorio, dunque, per parti- Reggio Calabria 105,3 118,1 236,9 91,2 ramento relativo del valore aggiunto pro capite. re dall’analisi di ciò che si ha e lavorare sulla competiti- Su questi “fatti” si è acceso il dibattito alla tavola ro- vità del territorio e sulla competitività delle imprese. Cosenza 109,7 89,8 41,2 11,4 tonda, che ha visto autorevoli presenze in Nicola Ada- Uno strumento che la Camera di Commercio di Vibo mo, assessore Regionale alle Attività Produttive, Franco Valentia ha voluto riproporre per favorire la circolazio- Catanzaro 106,8 86,1 34,4 93,2 Sammarco, sindaco di Vibo Valentia, Lidio Vallone, as- ne delle informazioni, la sistematizzazione di scambi sessore provinciale, Giuseppe De Grano, direttore gene- reciproci, il confronto e l’interazione, per “fare sistema” Crotone 60,5 18,5 86,8 91,3 rale Regione Calabria Affari Interni ed Internazionali, nei processi di sviluppo dell’economia locale in una lo- Giorgio Santini, responsabile Cisl Nazionale Politiche gica di programmazione condivisa e partecipata. Calabria 105,3 102,0 105,1 69,8

Fonte: Istituto Tagliacarne 2. Nella formulazione originale Kaldor indica addirittura fatti o tendenze secolari comun- Sopra, un momento del convegno nel corso del quale è stato presen- que di lungo periodo: N.Kaldor (1961), “Capital Accumulation and Economic Growth”, in Lutz, F.A., Hague, D.C., (a cura di), The Theory of Capital, MacMillan, pp.177-179. tato il Rapporto 2006 dell’Osservatorio Economico Provinciale.

58 novembre/dicembre novembre/dicembre 59 2006 2006 Un CASTELLO per museo

a cura di Maria Teresa Iannelli Vincenzo Ammendolia

Il maniero Normanno-Svevo che domina Vibo Valentia custodisce tesori millenari. In tre anni oltre 20mila visitatori hanno decretato il successo del “Vito Capialbi”. l dibattito che si è sviluppato, a partire dagli anni Novanta, ha prodotto una profonda rifl essione sulla funzione dei Musei nella società contempo- ranea. La tematica tende ormai ad individuare nel- Ila “formazione culturale” la più importante fi nalità del Museo. In Italia si sta affermando, quindi, un nuovo modo di vivere il Museo: come servizio di promozione culturale legato alle realtà territoriali e sociali. L’allestimento del Museo archeologico nazionale di Vibo Valentia, nell’attuale sede del Castello Normanno- Svevo, è stata un’occasione importante per verifi care sul campo la fattibilità di un Museo-Servizio. La sintonia attuata tra le diverse professionalità concor- renti nell’allestimento di questo Museo, ha prodotto il risultato voluto nella considerazione di realizzare un organismo fl essibile, capace di comunicare con l’esterno attraverso un linguaggio semplice ed immediatamente percepibile; un’istituzione aperta, che interagisce con il pubblico e con il territorio, mediante una costante atti- vità di formazione culturale. Il Museo, già fondato nel 1969, é intitolato a Vito Capial- bi, illustre studioso ottocentesco, ed insigne archeologo vibonese ed è stato inaugurato nel 1995; la sua esposi- zione ricostruisce la storia della città greca attraverso i reperti rinvenuti nelle quattro aree sacre di Hipponion (le stipi in località Scrimbia, quella del Cofi no, della cava Cordopatri, del Belvedere-Telegrafo); si segnalano per la loro ricchezza i materiali provenienti dalla stipe Scrimbia costituiti oltreché da vasi anche di grandi di- mensioni, importati da Corinto, dall’Attica, da Rodi, an- che da un grande numero di pezzi relativi ad armature (elmi, cinturoni, scudi e schinieri); oggetti, questi ultimi, evidentemente dono di guerrieri, che per la raffi natezza della lavorazione e dei particolari decorativi, testimo- niano l’alto livello tecnico raggiunto dagli artigiani hip- poniati, nella lavorazione del bronzo, già in età arcaica (VI sec. a. C.). Al piano terra sono i corredi della necro- poli tra cui acquista notevole rilievo, una lamina in oro di piccole dimensioni, su cui é incisa un’iscrizione greca relativa al culto orfi co; la laminetta, tra quelle rinvenute in Magna Grecia è la più completa nel testo, la più antica (risale alla fi ne del V/inizi del IV sec. a .C.) ed è l’uni- ca proveniente da un contesto di scavo certo e indagato con metodo scientifi co. Una delle sale principali del Museo Vito Capialbi

novembre/dicembre 63 2006 L’esposizione, nel pieno rispetto del contenitore, realizza soluzioni didatti- che innovative ed originali che si pro- pongono come esempio di nuovi siste- mi di comunicazione museali. Le vetrine, studiate nella forma trape- zoidale a cristalli inclinati, per realiz- zare l’effetto “trasparenza”, riescono a dare la sensazione di un rapporto di- retto e senza interferenze con i reperti osservati; all’interno delle stesse, l’as- senza di ripiani in cristallo, sostituiti con basi parallelepipede e la disposi- zione dei reperti, rispondono al criterio di ricostruirne le modalità di ritrovamento. Così, nel- l’esposizione delle aree sacre, sono stati riprodotti in una nel laboratorio-falegnameria del Museo, da operai e re- stessa vetrina, e i cumuli di reperti e la commistione di stauratori interni, sono comode postazioni dove i non vari oggetti costruiti con materiali diversi, rispecchian- vedenti possono sedersi e toccare una grande varietà di do l’uso greco di accumulare gran numero di ex voto materiali autentici, gli stessi che sono fruibili, con una (ceramica, oggetti in bronzo, statuette), in buche scavate diversa esposizione, dal pubblico vedente. nel terreno (favisse), di cui è esposta una ricostruzione, Per i vibonesi, il nuovo allestimento del Museo archeolo- molto apprezzata dal pubblico. gico nel Castello ha avuto un signifi cato altamente sim- L’impegno di rendere didattica l’esposizione è stato co- bolico perché è stato da essi percepito come il modo per stante e caratterizza tutto il progetto museale, tanto che riappropriarsi di un monumento che, nei ricordi della ha determinato la ricerca e la conseguente realizzazione gente adulta, era solo un rudere abbandonato, preda de- di soluzioni espositive nuove, caratterizzate soprattutto gli sterpi. La suggestiva monumentalità dell’antico for- dalla loro semplicità e leggibilità; ad esempio gli elmi in tilizio, arricchita della esposizione dinamica e propositi- bronzo sono sostenuti da sagome di plexiglas, tagliate va, che volge alla più moderna concezione di Museo, è come profi li di teste umane, per dare l’immediata lettura diventata punto di riferimento per tutta la città. del pezzo; i pinakes relativi al culto della dea Persefone, La dimensione del grande interesse che esercita questo sono esposti come “quadretti” appesi secondo la mo- Museo e del suo potenziale contributo, in termini di svi- dalità d’uso originale, disposti su tavolette riproducenti luppo economico, la rivela il numero dei visitatori che le stesse dimensioni, sulle quali sono state disegnate le è passato da circa 13.000 per anno, nel primo triennio parti mancanti della scena rappresentata. dell’attività, a circa 20.000 negli ultimi tre anni. Di recente, è stato realizzato un percorso “tattile integra- Questo dato, al momento, si conferma stabile ed in con- to” che fa di questo Museo uno dei pochi in Italia attrez- trotendenza rispetto ai dati generali nazionali, che inve- zati a questo scopo. La scelta progettuale si è indirizzata ce dichiarano una fl essione dei fruitori. verso la realizzazione di postazioni in legno dipinto con Il confronto con gli altri Musei territoriali archeologici il colore chiaro, simile a quello scelto per l’allestimento calabresi, vede il nostro al secondo posto per numero degli arredi interni delle vetrine; si tratta di tavoli prov- di visitatori, dopo quello di Locri e prima di quello di visti di illuminazione autonoma, di piccole dimensioni, Sibari. ma con basi dotate di contenitori a cassetta per ospitare gli oggetti archeologici, protette in alto, sul piano di ap- poggio, da maneggevoli lastre di plexiglas. Nella foto grande, reperti risalenti al periodo greco rinvenuti a Vibo Questi contenitori, disegnati dall’architetto e realizzati, Valentia. Sopra, la Laminetta Aurea.

novembre/dicembre 65 2006 rtista artigiano, così amava defi nirsi Enotrio. L’uomo che con le ali dell’arte, fi gurativa e poetica, ha raccontato il suo Sud, coi suoi se- colari ed irrisolti problemi. UnA doveroso omaggio a Enotrio uomo e artista, che pur- troppo ho conosciuto solo negli ultimi anni della sua vita. Catturato dalla sua forte personalità, dalla sua profonda cultura, ho colto di lui inconfondibili tratti caratteriali. Personaggio scabro, essenziale, ancora uso a considera- re l’esistenza ed il lavoro come un materiale impervio, da trattarsi, da scavare, fi no a raggiungere l’essenza del- le cose e degli uomini, peso specifi co indistruttibile del- l’esprimersi e dell’esistere. È questa la strategia istintuale dell’artista. Enotrio Pugliese nasce a Buenos Aires l’11 maggio del 1920 da emigranti calabresi. Padre violoncellista. La sua passione artistica viene alimentata fi n dall’infanzia vis- suta in Calabria (dove la famiglia rientra per gravi mo- tivi di salute della madre) in una casa colma di musica e di libri. “…È una Calabria che non si atteggia, non grida, non esplode, e si spoglia della violenza drammatica Da sinistra, Enotrio, Carlo Levi e Ugo Attardi del suo paesaggio, del nero lucente Da sinistra, Domenico Purifi cato, Enotrio e Eliano Fantuzzi Musica e immagini quasi oniriche o angosciose e tota- “Paese in Calabria” delle sue passioni secolari”. (Carlo Levi) olio su tavola - cm 70x79,7 lizzanti costituiscono nel suo animo un tutt’uno. Forse, non era ancora percezione consapevole dell’arte, ma si annunciava come un fi lo da svolgere, in fondo al quale si celava il suo senso immaginifi co e stilistico del mondo. A Roma per motivi di studio (si iscrive alla Facoltà di di Michele Lico Chimica) conosce e frequenta i più noti artisti dell’epo- ca. Con loro discute di linguaggio, segno, recupero, di nuovi formalismi. Enotrio ascolta, e insegue quelle trame dialogiche. Marino Marini e Sironi, i suoi due grandi amori della magia xilografi ca nel periodo romano. Ma la più for- te rivelazione è data a Enotrio da alcuni tra i maggiori espressionisti tedeschi in quegli anni - Nolde, Feininger, Kollwitz, Barlach. Di essi lo attrae la durezza nell’attaccare il legno: dallo sguardo scavo, all’incisione, allo scarto. Tutto il resto è stile. Enotrio ormai ha fatto una scelta di campo: un linguag- memoria gio scolpito e, quindi, inequivocabile. Spessore dopo spessore, strato dopo strato, amorosamente, tenacemen- immaginazione te, pazientemente. Partire dal nero più nero per arrivare 66 novembre/dicembre novembre/dicembre 67 2006 2006 alla luce. Ma nel bel mezzo di questa ricerca, ancora una volta, come spesso nella vita di Enotrio, un fatto emozionale lo coglie. Il padre si ammala, e cominciano i suoi lunghi viaggi in treno verso la Calabria. Mera parentesi emotiva? No, non fu una parentesi, rac- contò Enotrio stesso: «La forte carica selettiva, che è im- plicita nella sofferenza umana, mi aiutò ad avvicinarmi all’esito della mia ricerca stilistica e di un mio mondo di immagini. Ci volevano dodici ore di viaggio per ar- rivare a Vibo Valentia e io impiegavo tutto quel tempo affacciato al fi nestrino a ripercorrere il lavoro mentale accumulato in quegli anni, ma stimolato pressantemen- te dalle immagini che scorrevano a squarci davanti ai miei occhi: uliveti, case contadine, paesi allucinati e ab- barbicati su creste di monte, tetti asserragliati, come se la gente vivesse sotto un unico soffi tto di tegole…». Nacquero da questa “parentesi” le xilografi e ed i quadri di Enotrio della Calabria riscoperta, coi suoi paesi folti e stretti, con le sue case specchianti luce come biancherie stese al sole, con le sue piazze desolate e i suoi negozi insidiati da crepe e tarli. Enotrio sceglie l’ora meridiana come l’ora dell’annun- ciazione. Non dipinge e non incide fi gure umane e oggetti e si- tuazioni di una Calabria con la maschera allegra e ric- ca della modernità. Scava nel profondo per rintracciare l’identità della sua terra e della sua gente. Dipinge e in- cide persone, non masse. Enotrio è pittore ed incisore “contro”, ma sostanzial- mente affermativo, che dà voce a chi, nel nostro Sud e nel Sud del mondo, non ha voce. Cerca sempre di dar forma all’essere degli uomini e non all’avere. È da questo sguardo sul mondo, da questo punto di vista scomodo ma assai creativo che nascono le sue immagini tipiche ed inconfondibili. Una pittura ed una incisione all’osso con una tecnica scabra, proba, essenziale. Grande è l’opera selettiva di sfondamento del superfl uo che Enotrio fa sulla natura e sulla realtà sociale. Riduce al minimo per un massimo di espressività e di concen- trazione visiva. Tetti, paesi, cielo, mare, caselli e binari ferroviari, barche, fi gure di spalle o frontali fi sse o di

“Uffi cio Cassa II Tonnara” olio su tela - cm 71x100 fi anco in movimento, porte aperte o sprangate, foto al SIRINATA muro. E poi i colori: azzurro, nero, marrone, verde, gri- Hjuri servaggiu, spina di sipala, gio perlaceo. Costruzioni pittoriche ricche e complesse, lu cori meu senza di tia s’ammala. nonostante la semplifi cazione ed il sintetismo. Quando, comu la luna, ti ndi vai, Enotrio pittore e incisore. Ma non solo. Enotrio anche la notti è longa e non abbrisci mai. poeta, che si esprime nel dialetto della sua regione in pensieri, strambotti e poesie. Nei suoi scritti assorbe TUTTI PARTIMU modi tipici del dire popolare, ma ricrea con un linguag- Tutti partimu e tutti la dassamu gio proprio, e un proprio ritmo, la freschezza originale chista terra di petri e chistu mari delle fonti. e mu ‘ndi veni vogghja mu tornamu, Scritti ispirati dai tanti luoghi e oggetti che formano il avimu di mbecchjari. suo paesaggio interiore, depositato nelle fulgenti im- magini dei suoi quadri e delle sue incisioni. Anche nei Enotrio suoi versi lo straordinario e sapiente equilibrio tra la tra- scrizione, l’imitazione e la creazione personale. Anzi, il fatto di non essere poeta per mestiere lo spinge verso la concordanza, al punto da non poter discernere quando Enotrio inventa e quando semplicemente testimonia. Solo l’orecchio attento saprà cogliere la forza con cui in- terpreta il ritmo della saggezza popolare. “Frisca e parti lu trenu/ chi vaci a lu cunfi nu/. No nd’avi calabrisi/ senza chistu distinu.”. In questi versi il dramma di una cultura costretta alla diaspora. Emi- grazione interna, europea, transoceanica. Crudele re- pressione che la storia esige senza placarsi. E tutto ciò è fatale. Tutto questo è “destino”. Di Enotrio, della sua pittura e della sua attività inciso- ria, Carlo Levi ha scritto: “…Di questa Calabria intima, fuori del moto e dell’angoscia della storia, dai una im- magine che si arricchisce ripetendosi come si ripetono e si rifl ettono le vite individuali, che si affi na sempre più semplifi candosi, riducendosi all’essenziale: una linea di tetti sul bianco degli intonaci, un segno preciso ed evi- dente, senza retorica o pretenziosa sovrapposizione di nulla che non sia la verità del ricordo”. Nelle sue forti e dolenti fi gure Enotrio si riconosce uma- namente e poeticamente. E la mano segue lo sguardo, la memoria e l’immagina- zione; una mano veloce e precisa quasi seguisse un se- greto movimento musicale che l’artista ha scavato den- tro di sé cercando e ritrovando gente di Calabria.

Nella foto grande, “Bambina”, olio su tela - cm 60x40 A destra, “Giovane donna”, olio su tela - cm 35x24

novembre/dicembre 71 2006 Gli Uffici della Camera di Commercio

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72 novembre/dicembre 2006