Oreste Conte: Un Velocista Elegante, Di Stile... Da Giro D’Italia!

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Oreste Conte: Un Velocista Elegante, Di Stile... Da Giro D’Italia! ORESTE CONTE: UN VELOCISTA ELEGANTE, DI STILE... DA GIRO D’ITALIA! PIETRO ZANDIGIACOMO Premessa a cavallo dell’ultimo conflitto mondiale, ha entusia- smato tutti gli sportivi locali delle due ruote, e non L’aria fine e pulita, nonché gli splendidi percorsi a solo, con le sue memorabili imprese. Ora poche per- saliscendi sulle colline della cinta morenica, adat- sone si rammentano di questo personaggio e anche ti agli allenamenti dei ciclisti, hanno fatto di Marti- i miei giovani compaesani in gran parte non lo co- gnacco e dintorni una culla degli sportivi delle due noscono, salvo, forse, per il nome della strada che ruote. Non a caso nel 1963 è nata la Libertas Cere- dalla piazza di Torreano, con la chiesa di Sant’Anto- setto che ha prodotto (e continua a sfornare) mol- nio, porta in salita a Santa Margherita, sbucando nei ti giovani campioni emuli di Coppi, Bartali e più pressi della vecchia scuola elementare ora ristruttu- recentemente di Daniele Pontoni di Variano. Ma i rata, ma con altra destinazione d’uso. Con questa giovani campioni di Ceresetto non sono certamen- nota intendo riproporre all’attenzione di qualche te al corrente di due sportivi che hanno dato lustro benevolo lettore alcuni scorci della carriera del No- al proprio paese natio. stro, aiutato dai ricordi di alcuni amici compaesa- Il primo è Severino Virgili, nato a Martignacco il 31 ni che lo hanno conosciuto e applaudito per le sue ottobre 1912. Emigrato giovanissimo in Francia, il 23 straordinarie gesta sportive. febbraio 1933 prende la cittadinanza francese con il nome di Sèverin Vergili. Già nello stesso anno inizia a correre oltralpe come dilettante, nel 1935 viene de- Cenni biografici finito amateur, nel 1936 è professionista prima con la “Génial Lucifer - Hutchinson” e poi nello stesso anno Oreste Conte nacque il 19 luglio 1919 a Torreano con la “Thomann - Dunlop”. Conclude la sua carriera di Martignacco2 da una modesta famiglia di agricol- professionistica nel 1949 con la “Vanoli - Dunlop”1. tori (al jere di famee contadine), originaria del pae- Il secondo (del quale parleremo invece più diffusa- se, che abitava in una piccola casa in via Plaino. Il mente) è il torreanese doc Oreste Conte che, sempre padre Vincenzo (Visèns) lavorava come giardiniere ORESTE CONTE: UN VELOCISTA ELEGANTE, DI STILE... DA GIRO D’ITALIA! 547 su dîs)4. Spesso si allenava con altri friulani, un cer- to Cossio (“passista”) e un certo Beltrame (“velo- cista”) entrambi di Udine (fecero solo una carrie- ra da dilettanti), un certo Zuliani di Bressa di Cam- poformido (“buon passista”)5 e il noto Egidio Feru- glio di Feletto Umberto (“grande passista”)6. Ore- ste partecipò più volte alla gara ciclistica per dilet- tanti che annualmente veniva organizzata in occa- sione della tradizionale sagra agostana di Sant’An- tonio a Torreano7. Per poter continuare con successo il brillante per- corso sportivo intrapreso, si trasferì a Milano (cit- tà della “Bianchi” e della “Legnano”) presso una so- rella. Al culmine della carriera dilettantistica si ag- giudicò nel 1939 e nel 1941 la Coppa San Geo, la classica corsa che ancor oggi si svolge nel Brescia- no; è l’unico ciclista che è riuscito a vincere per più di una volta questa gara, che ha laureato campio- ni del calibro di Alfredo Bovet (nel 1931), Vittorio Adorni (1961), Franco Cribiori (1962) e Roberto Pagnin (1984). Sprint vincente di Oreste Conte, in maglia Benotto, Nel corso della seconda guerra mondiale dovette ri- all’arrivo della tappa Firenze-Rovigo del Giro d’Italia 1946. durre per forza di cose la propria attività sportiva; i tempi erano duri per tutti; i tubulari si trovavano presso i Conti di Prampero (al faseve il gjardinîr lì solo al mercato nero8. Per “meriti sportivi” non pre- dai Prampars)3; la madre Anna accudiva i ben nove se parte al conflitto. Nel 1944 si aggiudicò la Coppa figli (fra maschi e femmine). La famiglia, pur non Bernocchi, una delle poche corse in linea disputate. avendo campi in proprietà, riusciva a mantenere una Nel dopoguerra riprese l’attività ciclistica alla grande, vacca nella stalla con l’erba e il fieno ricavato dallo entrando a far parte di importanti compagini spor- sfalcio di fossâi e rivâi. tive e vincendo numerose corse ciclistiche. Secon- Oreste, di indole assai sportiva, fin da giovane si de- do una accreditata biografia, fu professionista dal dicò con passione al pallone e alla bicicletta. Fra gli 1942 al 19549. Sposatosi, andò a vivere a Bergamo. allievi e poi fra i dilettanti delle due ruote iniziò su- Alto (circa 185 cm), slanciato (pesava circa 80 kg), bito a vincere gare su gare (a jerin sôs siet-vot garis con capelli ondulati scuri tenuti piuttosto lunghi, 548 PIETRO ZANDIGIACOMO possedeva potenza e velocità, e pertanto era un ot- l’elvetico Hugo Koblet e molti altri. Ma non era il timo sprinter molto temuto dai grandi velocisti del solo friulano nel circuito nazionale dei professioni- tempo, quali Adolfo Leoni con il quale più volte in- sti, perché assieme al Nostro, fino a metà degli an- gaggiò duelli entusiasmanti. Per l’altezza e l’elegan- ni ’50, ritroviamo il già citato Egidio Feruglio di Fe- za, sia come persona che come corridore, fu un ido- letto Umberto, i fratelli Romano e Bruno Pontisso lo del pubblico femminile10. di Basiliano, Angelo Degano di Attimis, Nemorino Nel dopoguerra Oreste Conte gareggiò assieme a fa- Sclauzero di Santa Maria la Longa, Giuseppe Doni mosi personaggi che hanno fatto la storia del cicli- di Vigonza (ma friulano di adozione), Aldo Zuliani smo: Fausto Coppi, detto il “Campionissimo”, Gi- di Campoformido, Silvano Petrei di Cavalicco, non- no Bartali, detto il “Ginettaccio”, Fiorenzo Magni, ché i triestini Giordano Cottur (detto “L’eterno ter- zo”), Guido De Santi e Boris Zollia11. Pochi anni dopo aver concluso la carriera sportiva, il 7 ottobre 1956 a Bergamo, la città in cui viveva con la famiglia, si concluse tragicamente la vita ter- rena del Nostro, costellata da vari successi sportivi in Italia e all’estero. Aveva solo 37 anni. Della stessa famiglia Conte alcuni a Torreano ricor- dano ancora Attilio (Tilio), che aveva una piccola of- ficina di meccanico di biciclette, ove erano esposti anche alcuni “cimeli” del fratello Oreste; i giovani passavano ad ammirare, senza però poter compra- re, qualche splendida “Bianchi” (usata) in bella mo- stra. La bottega di Tilio era frequentata dai giovani torreanesi, che animatamente si scambiavano le im- pressioni sui fatti sportivi del momento12. Le squadre Oreste Conte fu ingaggiato da squadre molto quo- tate, quali la Benotto, ove militava Vito Ortelli, la Bianchi, in cui primeggiava un indimenticato Fau- Vittorioso arrivo di Oreste Conte, in maglia Benotto, sto Coppi, e la Bottecchia a fianco di Giovanni Pina- nella tappa Foggia-Pescara del Giro d’Italia 1947. rello, la popolare “maglia nera” trevigiana (tab. 1). ORESTE CONTE: UN VELOCISTA ELEGANTE, DI STILE... DA GIRO D’ITALIA! 549 Tab. 1. I gruppi sportivi e i compagni di squadra di Oreste Conte (rielaborazione da diverse fonti, talora contrastanti). anno gruppo sportivo componenti della squadra Osvaldo Bailo, Vasco Bergamaschi, Aldo Bini, Oreste Conte, Giovanni 1942 Viscontea Corrieri, Giordano Cottur, Augusto Introzzi, Enrico Mollo, Pietro Rimoldi Sport Club Genova 1913 1943 Oreste Conte (altri non noti) (di Milano) 1944 Benotto - US Azzini Giulio Bresci, Cino Cinelli, Oreste Conte Benotto Enea Antolini, Giulio Bresci, Oreste Conte, Enzo Coppini, Antonio Co- 1945 (poi Ricci) volo, Mario Fazio, Sergio Maggini, Ennio Nardini, Vito Ortelli Enea Antolini, Oreste Conte, Guido Lelli, Luciano Maggini, Sergio Mag- 1946 Benotto - Superga gini, Enrico Mollo, Vito Ortelli, Alfredo Pasotti, Aldo Ronconi Giuseppe Ausenda, Serafino Biagioni, Elio Busancano, Fermo Camellini, Giorgio Cargioli, Robert Charpentier, Oreste Conte, Umberto Drei, Lu- 1947 Benotto - Superga ciano Maggini, Sergio Maggini, Ettore Milano, Vito Ortelli, Alfredo Pa- sotti, Aldo Ronconi, Lores Zanotti Giovanni Ciusani, Oreste Conte, Fausto Angelo Coppi, Serse Coppi, Fio- 1948 Bianchi renzo Crippa, Prosper Depredomme, Augusto Introzzi, Désiré Keteleer, Bruno Pasquini, Aldo Ronconi, Mario Vicini Andrea Carrea, Oreste Conte, Fausto Angelo Coppi, Serse Coppi, Fioren- 1949 Bianchi - Ursus zo Crippa, Prosper Depredomme, Raymond Impanis, Désiré Keteleer, Et- tore Milano, Bruno Pasquini Andrea Carrea, Oreste Conte, Fausto Angelo Coppi, Serse Coppi, Fioren- 1950 Bianchi - Ursus zo Crippa, Désiré Keteleer, Ettore Milano, Donato Piazza Andrea Carrea, Oreste Conte, Fausto Angelo Coppi, Serse Coppi, Fioren- 1951 Bianchi - Pirelli zo Crippa, Valeriano Falsini, Angelo Fumagalli, Stefano Gaggero, Désiré Keteleer, Ettore Milano, Loretto Petrucci, Donato Piazza, Claudio Ricci Pierre Barbotin, Annibale Brasola, Elio Brasola, Oreste Conte, Mario Fa- 1952 Bottecchia - Ursus (poi Rapier) zio, Pasquale Fornara, Cesare Olmi, (Giovanni Pinarello), Giovanni Ro- ma, Giacomo Zampieri Serge Blusson, Jean Bobet, Oreste Conte, Charles Coste, Franco Fran- 1953 Bottecchia chi, Antonio Medri, Edouard Muller, Cesare Olmi, Giovanni Pinarello, Giovanni Roma, Sergio Vitali, Aldo Zuliani Roger Chupin, Oreste Conte, Guido De Santi, Pasquale Fornara, Fran- 1954 Bottecchia - Ursus co Franchi, Pietro Giudici, Antonio Medri, Edouard Muller, Cesare Olmi, Giovanni Roma, Walter Serena, Antonio Uliana Probabilmente fu “capitano” della Bottecchia nel 1952 re adatte ai velocisti era comunque “libero di giocar- al Giro d’Italia, tuttavia negli altri gruppi sportivi non si le sue carte negli arrivi in volata”, sia nelle corse a fu mai considerato un “gregario”, in quanto nelle ga- tappe che in quelle in linea di un giorno. 550 PIETRO ZANDIGIACOMO Le vittorie al Giro d’Italia Nella graduatoria dei plurivittoriosi al Giro d’Italia, il Nostro, piazzato al 21° posto, certamente non sfigu- Negli anni 1946-’53 fu uno dei protagonisti indiscussi ra. Con 42 vittorie di tappa troviamo in testa Mario del Giro d’Italia, andando a vincere ben 13 tappe (tab. Cipollini (detto “SuperMario” o “Re Leone”) seguito 2). Nel complesso partecipò a nove edizioni consecu- da Alfredo Binda (41 vittorie); 31 e 30 vittorie sono tive della manifestazione, dal 1946 al 1954.
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