RASSEGNA STAMPA del 22/03/2010 Sommario Rassegna Stampa dal 18-03-2010 al 22-03-2010

Adnkronos: Internet: un viaggio virtuale tra i monumenti de L'Aquila ...... 1 Adnkronos: Venezia, ritrovata bomba Usa con spolette armate: domenica il brillamento ...... 2 Adnkronos: Pdl in piazza a Roma, cortei al via. Attesi in 500mila a San Giovanni...... 3 Adnkronos: Arriva la primavera, ma la natura ritarda. Fiori e gemme ancora non ci sono ...... 5 Adnkronos: Pdl in piazza: ''Siamo un milione''...... 6 Adnkronos: Cuba: terremoto di magnitudo 5,6...... 7 Adnkronos: Islanda, un vulcano si risveglia dopo quasi 200 anni: centinaia di evacuati...... 8 Adnkronos: Assisi, inaugurata Via Crucis alla Basilica del Sacro Convento di San Francesco ...... 9 Adnkronos: Riforme, Berlusconi: "Difficile accordarsi con l'opposizione. Ma abbiamo i numeri per farle da soli" ..... 10 Adnkronos: Giustizia: Berlusconi, in Italia sovranita' appartiene a Magistratura Democratica ...... 12 Agi: TRASPORTI: FRANA MONTAGUTO, RIUNIONE TECNICA CON PROTEZIONE CIVILE ...... 13 Agi: 07:03 INCENDIO IN CASA DI RIPOSO NEL MESSINESE, ANZIANI INTOSSICATI...... 14 Agi: 14:09 HAITI: FORMIGONI VISITA PAZIENTI CURATI LOMBARDIA, AIUTO CONTINUA...... 15 ApCOM: Sisma Abruzzo/ Chiodi: massima attenzione a recuperare macerie...... 16 Asca: PROTEZIONE CIVILE: PER MEDAGLIE BENEMERENZE USATO STANDARD COMUNE...... 17 Asca: E.ROMAGNA/MALTEMPO: REGIONE, 1,3 MLN PER INTERVENTI IN DIVERSE PROVINCE...... 18 Asca: ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CIALENTE, LINEE GUIDA PER CONTRIBUTO SOLIDARIETA'...... 19 Asca: A.MERLONI: 70 MLN DI EURO PER IL PROGETTO DI REINDUSTRIALIZZAZIONE (2)...... 20 Asca: DL INCENTIVI: LEGAMBIENTE, PERICOLOSISSIMA DEREGULATION SULLA CASA...... 21 Asca: ABRUZZO: PEZZOPANE, VERDINI OFFENDE TERREMOTATI. NON HANNO DEBITI PDL...... 22 Asca: BENEMERENZE: DI STANISLAO (IDV), GOVERNO CHIARISCA OPERAZIONE VENDITA...... 23 Asca: PDL: BELISARIO (IDV), ABRUZZESI A MANIFESTAZIONE? PER TIRARE POMODORI...... 24 Asca: ASSISI/MOSTRE: IN SACRO CONVENTO INAUGURATA VIA CRUCIS PIPPO MADE'...... 25 Avvenire: La Croce Rossa ricorda l'atleta morta nel terremoto ...... 26 Avvenire: L'Aquila: Anime Sante riapre al culto...... 27 Avvenire: 452 vittime e 96 dispersi...... 28 Avvenire: Per lo sviluppo cercasi modello ...... 29 Avvenire: Appalti a Napoli, la Jervolino attacca i suoi...... 30 L'Azione: LA CARITAS PER IL CILE ...... 31 Blogosfere: Aveva ragione Giuliani: prima di un terremoto aumentano le emissioni di Radon...... 32 CittàOggiWeb: 18 Giornata di Primavera del 27 e 28 marzo, a sostegno dell'arte e della natura italiane ...... 33 Comunicati-Stampa.net: Dopo essere stati salvati dall'estradizione illecita, i 33 bambini di Haiti tornano a casa ..... 34 Corriere Economia Online: Generali La potente ragnatela del Leone...... 36 Dagospia.com: CRI CRI CRI, COME S-CRI-CCHIOLA LA CROCE ROSSA SOTTO IL PESO DEI FASCI EX ...... 38 Il Denaro.it: Rischio sismico, calcoli on line ...... 41 Il Denaro.it: Frana di Montaguto, vertice con Bertolaso ...... 42 Il Denaro.it: Rischio sismico, svolta digitale ...... 43 L'Espresso (abbonati): Sembra un ministero è la croce rossa ...... 44 Il Fattoonline.com: Maltempo, Loiero ha chiesto l'intervento del Genio militare...... 46 Il Fattoonline.com: Villafranca Tirrena, attivata la Cittadella della Salute. Le foto ...... 47 Il Giornale.it: Squadre di robot calciatori si sfidano sul campo ...... 48 Il Giornale.it: Zaffiri e rubini per Genoa e Real Madrid...... 49 Il Giornale.it: Firenze, Santoro lascia il premio. Il pubblico: «Vergogna»...... 50 Il Grecale: Montaguto(Av), emergenza frana, questa mattina vertice tecnico a Roma...... 51 ItaliaOggi7: La prevenzione non sposa internet ...... 52 Leggo: di Mario Pautasso Sbarca in Prefettura oggi l'inchiesta del pm Guariniell...... 54 Leggo: VENEZIA - Oltre 2.500 sfollati, viale della Libertà chiuso al traffico e stop a treni e aerei p...... 55 Leggo: VERONA Non ci saranno stati tutti i 441 espropriandi, ma poco ci è mancato. Manifestazio...... 56 Libero news: Cuba, scossa 5.6 vicino a Guantanamo...... 57 Libero news: Sisma Cile,danni per 30 mld dollari ...... 58 Il Manifesto: POSTA Prioritaria ...... 59 Il Manifesto: Tra rabbia e rifiuti...... 60 Il Manifesto: All'Aquila il Pdl punta tutto sulle macerie. E manda l'esercito ...... 62 Il Manifesto: La festa dell amore senza i terremotati: «All Aquila abbiamo altro da fare» ...... 63 Il Manifesto: È vietato vietare. Santoro oltre la gabbia ...... 64 Il Manifesto: Le 'ndrine puntano all'Expo Grazie agli agganci nel Pdl...... 66 Il Messaggero: SESSANTACINQUE anni per ricostruire: le coscienze, i cuori, le case. Poi, il 6 aprile del 2009, ...... 67 Il Messaggero: ROMA - Silvio c'è e pure loro. Perché lui fa e bene,...... 69 Morse.it: AvMap dona i propri GPS al primo aereo ospedale civile europeo made in ...... 70 Il Nuovo.it: Terremoti: scossa vicino L'Aquila ...... 71 Il Nuovo.it: Terremoti,scossa in provincia di Palermo...... 72 L'Opinione.it: Sempre più a fondo, senza mai toccare il fondo ...... 73 La Repubblica: inchiesta g8, un'altra talpa per la cricca "tre pm senza motivo nell'archivio" - marino bisso ...... 74 La Repubblica: dopo l'incendio al sabor ancora fumo nelle discoteche...... 75 La Repubblica: frana, la beffa dei viaggi in pullman - fulvio di giuseppe...... 76 La Repubblica: la btp di fusi e l'ultima galleria della variante - maurizio bologni...... 77 La Repubblica: frana, i treni torneranno fra un mese - fulvio di giuseppe...... 78 La Repubblica: amia al collasso, roghi anche in centro - isabella napoli...... 79 La Repubblica: bertolaso, consulenze record 9 milioni per gettoni e assegni - paolo berizzi...... 80 La Repubblica: lettere,commenti&idee...... 82 La Repubblica: la rabbia del vescovo ...... 83 La Repubblica: premio firenze donna, santoro se ne va ...... 84 La Repubblica: buca presidiata da 48 ore dai vigili e da uno stenditoio - (cri. z.) ...... 85 La Repubblica: la procura resiste alle accuse - (d. d. p.) ...... 86 La Repubblica: il consulente del pm smentisce rfi ...... 87 La Repubblica: come un set televisivo - (segue dalla prima pagina) curzio maltese ...... 88 La Repubblica: se si interrompe lo spettacolo virtuale - (segue dalla prima pagina) ilvo diamanti...... 89 La Repubblica: come un set televisivo - curzio maltese...... 91 Repubblica.it: Bertolaso, consulenze record. E all'Aquila...di P. BERIZZI...... 92 Repubblica.it: La rabbia del vescovo "Ci hanno lasciati soli"...... 94 Repubblica.it: L'Aquila, la rabbia del vescovo "Qui ci hanno lasciati soli"...... 95 Il Riformista.it: Venezia: domani rimozione bomba seconda guerra mondiale ...... 96 Il Riformista.it: Aerei/ Disagi oggi per Alitalia, scioperano piloti e hostess...... 99 Il Riformista.it: Disagi oggi per chi vola Alitalia, scioperano piloti e hostess...... 102 Il Secolo XIX: TecnoAcquiè cresciutae tocca i centoespositori ...... 105 Il Secolo XIX: Busvia, città paralizzatae il gelo con Tursi resta...... 106 Il Sole 24 Ore Online: Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali ...... 108 Il Sole 24 Ore: Trecento milioni per dieci settori ...... 110 Il Sole 24 Ore: Ferrari raccoglie 601mila dollari in un'asta a favore di Haiti ...... 112 La Stampa: Canelli: oggi in azione gli "spazzini" del Belbo...... 113 La Stampa: In fiamme 30 ettari di pascoli E' stato un incendio doloso ...... 114 La Stampa: Cena caraibica al "Colombatto" per aiutare i terremotati di Haiti...... 115 La Stampa: Moncalieri Prosciolto l'ex sovrintendente Pernice ...... 116 La Stampa: Incubo astensionismo ...... 117 La Stampa: La Protezione civile in vetrina ad Expoblot...... 118 La Stampa: Specchio dei Tempi ha costruito la scuola...... 119 La Stampa: Saluto agli scolari abruzzesi e domani campo in piazza...... 120 La Stampa: Politici rappresentanti di tutta l'Italia Sono tra quelli che non si arrendono e cont...... 121 La Stampa: Parco delle Ravere Piedicavallo rilancia con 280 mila euro ...... 123 La Stampa: Tanti "sassi del terremoto" simbolo in dono ai volontari ...... 124 La Stampa: Protezione civile in mostra...... 125 La Stampa: Michele Brambilla...... 126 La Stampa: STROPPIANA. Grande festa di saluto al maresciallo Ignazio Casti, comandante della Stazione dei...... 128 La Stampa: Operazione di pulizia a Unchio...... 129 La Stampa: Raid a scuola con gli estintori...... 130 La Stampa: La pioggia non ferma la pulizia sul Belbo ...... 131 La Stampa: E' IL BILANCIO DEFINITIVO DELLA NOTTE DI TERREMOTO. I FERITI SONO 1600, DI CUI 200. 132 La Stampa: Festa per sette associazioni impegnate nel dopo-terremoto ...... 133 La Stampa: Di Donato e Calò, decide il gup...... 134 La Stampa: "La strana coppia" per aiutare Haiti ...... 135 La Stampa: Giochi, ora tocca agli atleti ...... 136 La Stampa: MILA DOLLARI DALLA FERRARI PER HAITI In un'asta a Los Angeles la Ferrari ha raccolto 601..... 137 Vita non profit online: . Obama mantiene la promessa...... 138 WindPress.it: BENEMERENZE PROTEZIONE CIVILE: PER L'ACQUISTO DELL ...... 139 l'Unità.it: Ici, Fas e poteri straordinari Ma non erano federalisti?...... 140 l'Unità.it: Vulcano erutta in Islanda Centinaia di evacuati ...... 141 marketpress.info: TRENTO: IN DISTRIBUZIONE UN OPUSCOLO INFORMATIVO DELLA PROTEZIONE CIVI. 142 marketpress.info: MILANO: REMEMBER- VIVI CHE RICORDERAI ...... 143 Data: 19-03-2010 Adnkronos Internet: un viaggio virtuale tra i monumenti de L'Aquila

ultimo aggiornamento: 19 marzo, ore 12:41

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L'Aquila, 19 mar. - (Adnkronos) - Un viaggio virtuale nel tempo per riscoprire le bellezze de L'Aquila. Un itinerario per riscoprire i monumenti offesi dal terremoto che ha colpito la citta' e la regione Abruzzo il 6 aprile dello scorso anno. A proporlo e' il sito 'L'AquilaAutoritratto' (http://comefacciamo.com/autoritratto/index.php), creato dall'architetto inglese Barnaby Gunning, esperto in 3 D per Internet, con all'attivo progetti con l'architetto di Sua Maesta' sir Norman Foster. L'iniziativa offre ai visitatori l'opportunita' di muoversi tra le macerie che occupano il centro storico della citta' svelando palazzi medievali, chiese e vicoli. Il progetto, promosso da Abruzzo Action, un'associazione nata dopo il terremoto ed impegnata sul territorio con diverse iniziative, si avvale di Google Earth. I cittadini aquilani, gli italiani e gli stranieri potranno caricare sul sito le foto di cui sono in possesso - quelle che fanno riferimento alla citta' prima del 6 aprile del 2009 e quelle del dopo terremoto - per rappresentare nel modo piu' completo la realta' dell'Aquila cosi' come appare oggi. Potranno, inoltre, proiettarsi nel futuro immaginando come ricostruire i monumenti buttati a terra dalle scosse. Ciascun visitatore, infatti, potra' avviare la progettazione di un modello in 3D con cui visualizzare la ricostruzione di un monumento del capoluogo abruzzese. Un modello che potra' essere creato anche a 'distanza' tramite gli strumenti che Google mette a disposizione. Fino ad ora sono due le 'opere' in tre dimensioni de L'Aquila visibili su Google Earth: il Castello Spagnolo, edificato virtualmente in Amazzonia e la Fontana Luminosa, riprodotta da un informatico aquilano.

Argomento: NAZIONALE Pag. 1 Data: 19-03-2010 Adnkronos Venezia, ritrovata bomba Usa con spolette armate: domenica il brillamento

ultimo aggiornamento: 19 marzo, ore 20:54 Venezia - (Adnkronos) - Per far esplodere in sicurezza l'ordigno della Seconda Guerra Mondiale, dal peso di 500 libbre, il traffico in Viale della Libertà, nell'area Vega, poco prima del ponte che porta verso il centro storico, sarà interdetto

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Venezia, 19 mar. (Adnkronos) - Bomba day a Venezia, domenica prossima. La Protezione civile del Comune di Venezia e la Centrale operativa della Polizia municipale rendono noto che domenica 21 marzo, dalle 8 del mattino alle 10, il traffico in Viale della Liberta', nell'area Vega, poco prima del ponte che porta verso il centro storico, sara' interdetto per permettere la rimozione di una bomba d'aereo inesplosa rinvenuta. Si tratta di un residuato, del peso di 500 libbre, della seconda guerra mondiale. Per tutelare la pubblica incolumita', durante le operazioni di inertizzazione e rimozione della bomba, il sindaco di Venezia ha firmato oggi un'ordinanza che dispone lo sgombero totale delle persone in un'area di 500 metri di raggio dal punto di rinvenimento dell'ordigno. L'ordigno, di fabbricazione Usa, sganciato nel corso di un bombardamento ma inesploso, e' attivo e con le spolette di naso e di coda armate e necessita quindi di essere dapprima disattivato e quindi spostato in area sicura per essere fatto brillare. Faranno da supporto, durante gli interventi di inertizzazione e rimozione, curati dagli artificieri del Terzo Reggimento Genio Guastatori di Udine, gli agenti della Polizia municipale e i funzionari e volontari di Protezione civile del Comune di Venezia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 2 Data: 20-03-2010 Adnkronos Pdl in piazza a Roma, cortei al via. Attesi in 500mila a San Giovanni

(Adnkronos) ultimo aggiornamento: 20 marzo, ore 15:59 Roma - (Adnkronos/Ign) - Due i cortei , rispettivamente dal Circo Massimo e da Largo dei Colli Albani, che confluiranno alle 17 nella piazza dove avrà luogo l'intervento di Berlusconi. I coordinatori del Pdl: ''Vi stupiremo'' (VIDEO). Il premier: ''Un dovere intervenire sull'Agcom'' (VIDEO). Il capo dello Stato: ''I conflitti allontanano dai problemi reali del Paese''. Il Cavaliere a Napoli: ''La magistratura di sinistra detta la campagna elettorale'' (VIDEO). (VAI ALLO SPECIALE REGIONALI)

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Roma, 20 mar. (Adnkronos/Ign) - E' il giorno del Pdl. Ha preso il via a Roma la grande manifestazione del Popolo della Libertà che punta a portare in piazza 500mila persone. Due i cortei, rispettivamente dal Circo Massimo e da Largo dei Colli Albani, che confluiranno intorno alle 17 in Piazza San Giovanni in Laterano, dove avrà luogo l'intervento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Alla vigilia delle elezioni del 28 e 29 marzo, Berlusconi e i 13 candidati presidente di Regione sottoscriveranno sul megapalco, 24 metri per 16 metri, allestito a piazza San Giovanni il 'Patto per le Regioni', una serie di impegni di programma comuni a tutti i candidati governatori. Ai lati del palco due mega schermi di 6 metri per 8 e sulla piazza un tricolore gigante lungo 500 metri. La manifestazione dovrebbe concludersi entro le 19. In testa al corteo partito dal Circo Massimo lo stato maggiore del Pdl che sorregge uno striscione con la scritta, 'l'amore vice sempre sull'odio'. Oltre alla candidata del centrodestra per la regione Lazio, Renata Polverini, in prima fila il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, quello della Giustizia Angelino Alfano, della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, e tutti gli altri. "Una sensazione straordinaria, una partecipazione oltre le mie aspettative, vuol dire che c'è voglia di andare al voto e di votare Renata Polverini nel Lazio" ha commentato la candidata del centrodestra. In testa al corteo partito da Largo Colli Albani, alcuni candidati governatori del centrodestra: Stefano Caldoro, in corsa in Campania; Erminio Marinelli, nelle Marche; Monica Faenzi, in Toscana; Fiammetta Modena, in Umbria; Anna Maria Bernini, in Emilia Romagna. Dietro uno striscione con la scritta 'dal governo del fare alle regioni del fare'. Molte le bandiere tricolore accanto a quelle del Popolo della libertà. La coreografia che caratterizza il corteo è contrassegnata da alcuni striscioni con il ritratto di personaggi che rappresentano 'tarocchi d'Italia' a simboleggiare temi e slogan scelti dai manifestanti. C'è Di Pietro, 'il matto'; Bonino, 'la morte'; Borsellino, 'la giustizia'; il popolo, 'il giudizio'. Altri 'tarocchi' sono disegnati su dei cartelli, dove, ad esempio, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso simboleggia 'il carro'. Tra gli slogan 'Troppi come Di Pietro pochi come Borsellino', 'Voi siete ladri di voti, voi siete ladri di voti'. Altro coro ripetuto è 'Di Pietro, Bonino e Bersani da sempre e per sempre anti italiani'. Presa di mira poi singolarmente la candidata del centrosinistra alla regione Lazio Emma Bonino con un 'noi la Bonino non la vogliamo', accompagnato da un cartello nel quale si può leggere 'se ci tieni al tuo bambino non votare la Bonino'. E ancora 'Taroccano il voto i soliti imbroglioni, Di Pietro e Bonino fuori dai c...'. Non manca naturalmente il tradizionale 'Chi non salta comunista è'. Tra i cartelli si nota un 'Ve famo viola', con riferimento al Popolo viola. E ancora: 'Anche gli iniqui magistrati saranno un giorno giudicati non da un collega fraterno ma dal giusto Padre eterno'. Un altro manifestante invece scrive: 'Noi a San Giovanni voi da San toro', accompagnando lo slogan con il disegno di un toro sulla T. Ma dai Colli Albani c'e' spazio anche per un duello di bandiere dai balconi durante il corteo. Mentre da alcune finestre compaiono vessilli del Popolo della libertà, da altre spuntano invece bandiere rosse. Inevitabili gli slogan che partono dai giovani del Pdl, che guardando alle finestre colorate di rosso fanno partire uno 'Scemi, scemi' e un 'Cambia le tende' fino a commentare 'C'è un altro straccetto' quando vedono un'altra bandiera rossa. Diverso naturalmente il coro verso i balconi dei sostenitori del Pdl, verso i quali parte l'invito 'Scendi giù, scendi giù, manifesta pure tu'. Mentre a San Giovanni c'è anche Mariano Apicella. musicista napoletano salito agli onori delle cronache per aver scritto a

Argomento: NAZIONALE Pag. 3 Data: 20-03-2010 Adnkronos Pdl in piazza a Roma, cortei al via. Attesi in 500mila a San Giovanni

quattro mani varie canzoni con Silvio Berlusconi, si esibirà sul palco alternandosi alla orchesta di Demo Morselli. Stavolta, però, non ha portato la sua chitarra ma si farà accompagnare dal pianista Danilo e intonerà due brani del repertorio classico partenopeo: 'O surdato 'nnammurato e 'Don Raffaè'. Sul prato militanti e simpatizzanti del Popolo della libertà indossano magliette e felpe con la scritta 'L'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia' e 'Rialzati Italia. Berlusconi presidente'. Tanti anche i cappellini, mentre tra i tanti palloncini tricolore spicca una piccola mongolfiera bianca con la scritta 'Cambierà, sì. Cambierà in nome del popolo sovrano'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 4 Data: 20-03-2010 Adnkronos Arriva la primavera, ma la natura ritarda. Fiori e gemme ancora non ci sono

ultimo aggiornamento: 20 marzo, ore 13:27 Roma - (Adnkronos) - Finisce un inverno caratterizzato dalla maggiore copertura nevosa mai registrata nell'emisfero nord dopo quella del 1978. E l'effetto sui cicli della natura, complice anche la pioggia, non manca: è in forte ritardo l'arrivo del polline nell'aria, dei fiori nei prati, delle gemme sugli alberi e della semina nelle campagne (VIDEO). Oggi cade il gran giorno dell'equinozio. In agguato l'influenza di stagione (VIDEO)

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Roma, 20 mar. (Adnkronos) - La primavera arriva dopo un inverno che ha fatto segnare la seconda maggiore copertura nevosa mai registrata nell'emisfero nord, preceduta solo dal 1978, con effetti sui cicli della natura e sulle attivita' agricole anche in Italia dove si registra un forte ritardo nel risveglio della natura per il polline nell'aria, i fiori nei prati, le gemme sugli alberi e la semina nelle campagne. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati preliminari raccolti dal NOAA'S - National Climatic Data Center statunitense, relativi al periodo dicembre 2009 - febbraio 2010. "In Italia, per effetto della straordinaria caduta della pioggia e della neve, l'inverno che si e' concluso si e' classificato - sottolinea la Coldiretti - al secondo posto tra i piu' piovosi da trent'anni secondo i dati dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna". "Ma l'inverno e' stato anche caratterizzato - continua la Coldiretti - da temperature minime che in alcune zone non si registravano da un ventennio, neve abbondante in pianura e intense gelate a marzo che hanno condizionato lo sviluppo delle colture". "Le temperature e le sommatorie termiche invernali necessarie allo crescita delle piante sono state notevolmente inferiori della media provocando - sottolinea la Coldiretti - un forte ritardo nello sviluppo fenologico riscontrabile in tutte le piante da frutto come pesco, susino, albicocco e ciliegio che in gran parte dell'Italia non sono ancora fioriti nonostante l'arrivo della primavera". "Se le primule e le margherite sono spuntate nei prati a macchia di leopardo lungo tutto lo stivale, il ritardo nelle fioriture ha effetti anche - continua la Coldiretti - sulla minor presenza di molti tipi di pollini nell'aria che provocano le allergie tipiche della stagione". "L'abbondante pioggia caduta durante il periodo invernale ha anche reso i terreni agricoli umidi ed inagibili ai trattori per le classiche lavorazioni primaverili di aratura e semina primaverile che - sostiene la Coldiretti - e' quindi in ritardo in molte regioni con molta preoccupazione tra gli agricoltori". "Dovrebbe invece essere scongiurato -continua ancora la Coldiretti- il rischio della siccita' dopo la straordinaria caduta della pioggia e della neve che servono per ripristinare le scorte idriche nel terreno che le coltivazioni utilizzano per la crescita nel periodo primaverile ed invernale". "Dal punto di vista agronomico la caduta della neve e' positiva come conferma -sottolinea la Coldiretti- l'antico proverbio contadino 'sotto la neve pane'". "Le precipitazioni -prosegue- devono avvenire in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiche' i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento". "Una situazione che - conclude la Coldiretti - si e' purtroppo verificata spesso durante l'inverno durante il quale si e' registrato un pesante bilancio di frane e smottamenti sul territorio nazionale dove sono ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamita'".

Argomento: NAZIONALE Pag. 5 Data: 20-03-2010 Adnkronos Pdl in piazza: ''Siamo un milione''.

(Adnkronos) ultimo aggiornamento: 20 marzo, ore 20:34 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il premier a San Giovanni: ''La sinistra è incapace di governare ma è pronta a cavalcare le inchieste dei magistrati che usano la giustizia ad orologeria. A Trani ennesima inchiesta sul nulla". Poi 'interroga' la piazza e la promuove. Dai cortei slogan contro Di Pietro, Santoro, Bonino e pm (FOTO). Bersani: ''Berlusconi parla da capopolo''. Di Pietro: ''Premier attenta alla Costituzione''.

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Roma, 20 mar. (Adnkronos/Ign) - ''Siamo abbondantemente più di un milione di persone". A scandire l'annuncio dal palco allestito in piazza San Giovanni è stato il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini che ha fornito così le cifre della manifestazione che si è svolta oggi a Roma. Il via è stato dato dall'Inno di Mameli. Intorno alla piazza stendardi celesti con il nome delle regioni dove si andrà al voto e il simbolo del Popolo della Libertà con il nome del candidato del centrodestra alla presidenza, ma anche fumogeni tricolori e tanti cartelli. Spicca 'Di Pietro mafioso, Santoro fascista'. Un altro, tenuta da un uomo con in braccio una bambina, recita 'Noi a San Giovanni, voi da Santoro'. Nella folla spuntano anche le magliette con la scritta 'Meglio un giorno a San Giovanni che cent'anni da Luxuria'. Due i cortei, rispettivamente dal Circo Massimo e da Largo dei Colli Albani, che sono confluiti in piazza San Giovanni. In testa al corteo partito dal Circo Massimo lo stato maggiore del Pdl a sorreggere uno striscione con la scritta 'l'amore vince sempre sull'odio'. Oltre alla candidata del centrodestra per la regione Lazio, Renata Polverini, in prima fila il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, quello della Giustizia Angelino Alfano, della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, e tutti gli altri. Mentre a San Giovanni c'era anche il leader della Lega, Umberto Bossi. "Una sensazione straordinaria, una partecipazione oltre le mie aspettative, vuol dire che c'è voglia di andare al voto e di votare Renata Polverini nel Lazio" ha commentato la candidata del centrodestra. In testa al corteo partito da Largo Colli Albani, alcuni candidati governatori del centrodestra: Stefano Caldoro, in corsa in Campania; Erminio Marinelli, nelle Marche; Monica Faenzi, in Toscana; Fiammetta Modena, in Umbria; Anna Maria Bernini, in Emilia Romagna. Dietro uno striscione con la scritta 'dal governo del fare alle regioni del fare'. Molte le bandiere tricolore accanto a quelle del Popolo della libertà. La coreografia contrassegnata da alcuni striscioni con il ritratto di personaggi a rappresentare i 'tarocchi d'Italia': Di Pietro, 'il matto'; Bonino, 'la morte'; Borsellino, 'la giustizia'; il popolo, 'il giudizio' e il capo della Protezione civile Guido Bertolaso a simboleggiare 'il carro'. Tra gli slogan 'Troppi come Di Pietro pochi come Borsellino', 'Voi siete ladri di voti, voi siete ladri di voti'. Altro coro ripetuto, 'Di Pietro, Bonino e Bersani da sempre e per sempre anti italiani'. Presa di mira poi singolarmente la candidata del centrosinistra alla regione Lazio con un 'noi la Bonino non la vogliamo', accompagnato da un cartello 'se ci tieni al tuo bambino non votare la Bonino'. E ancora 'Taroccano il voto i soliti imbroglioni, Di Pietro e Bonino fuori dai c...'. Non mancava naturalmente il tradizionale 'Chi non salta comunista è'. Tra i cartelli anche un 'Ve famo viola', con riferimento al Popolo viola. E ancora 'Anche gli iniqui magistrati saranno un giorno giudicati non da un collega fraterno ma dal giusto Padre eterno'. Dai Colli Albani c'è stato spazio anche per un duello di bandiere dai balconi durante il corteo. Mentre da alcune finestre comparivano vessilli del Popolo della libertà, da altre sono spuntate invece bandiere rosse. Mentre a San Giovanni c'era pure Mariano Apicella. musicista napoletano salito agli onori delle cronache per aver scritto a quattro mani varie canzoni con Silvio Berlusconi. Apicella si è esibito sul palco alternandosi alla orchestra di Demo Morselli.

Argomento: NAZIONALE Pag. 6 Data: 20-03-2010 Adnkronos Cuba: terremoto di magnitudo 5,6

ultimo aggiornamento: 20 marzo, ore 20:41

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New York, 20 mar. - (Adnkronos/Xin)- Un sisma di magnitudo 5,6 sulla scala Richter ha scosso l'isola di Cuba, secondo quanto riferisce l'istituto geologico degli Stati Uniti. L'epicentro e' stato registrato 45 chilometri a sud ovest di Guantanamo, ad una profondita' di 22,6 chilometri.

Argomento: NAZIONALE Pag. 7 Data: 21-03-2010 Adnkronos Islanda, un vulcano si risveglia dopo quasi 200 anni: centinaia di evacuati

Dal quotidiano islandese 'Visir' ultimo aggiornamento: 21 marzo, ore 14:47 Reykjavik - (Adnkronos/Ign) - L'eruzione è avvenuta nella notte, nella zona del ghiacciaio di Eyjafallajokull, nel sud del Paese. Allontanate circa 700 persone. Era dal 1823 che nella regione il fenomeno non si verificava

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Reykjavik, 21 mar. (Adnkronos/Ign) - Eruzione vulcanica nella notte in Islanda, nella zona del ghiacciaio di Eyjafallajokull, nel sud del Paese. Un vulcano è entrato in azione e le autorità sono state costrette ad evacuare circa 700 persone. Era dal 1823 che nella regione non si verificava un'eruzione. ''Pensiamo che nessuno sia in pericolo'' ha assicurato un responsabile della Protezione civile. Chiusa la principale strada d'accesso, a circa 160 km a sud della capitale Reykjavik. Cancellati tutti i voli all'aeroporto internazionale di Keflavik e negli scali nazionali di Reykjavik e Akureyri, mentre hanno modificato rotta i voli transatlantici, per evitare lo spazio aereo sopra l'isola. Il traffico aereo è successivamente ripreso e agli evacuati è stato poi permesso di rientrare brevemente nelle case per dare da mangiare agli animali. Secondo gli esperti l'attività vulcanica è stata meno drammatica del previsto. Un'eruzione "piuttosto contenuta e non paragonabile con quella del vulcano Hekla dieci anni fa", ha precisato un portavoce del comando centrale di Reykjavik, con riferimento all'attività registrata nell'anno 2000 quando dall'Heckla fuoriuscì un pennacchio di 10 chilometri.

Argomento: NAZIONALE Pag. 8 Data: 20-03-2010 Adnkronos Assisi, inaugurata Via Crucis alla Basilica del Sacro Convento di San Francesco

ultimo aggiornamento: 20 marzo, ore 16:42 Assisi, 20 mar. - (Adnkronos) - Tra le autorita' presenti all'inagurazione Francesco Cascio, Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Fabrizio Felice Bracco, Presidente del Consiglio Regionale Umbria, e Giovanni Avanti, Presidente Provincia Regionale Palermo

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Assisi, 20 mar. - (Adnkronos) - E' stata inaugurata oggi presso la Basilica Superiore del Sacro Convento di Assisi, la ''Via Crucis'' di Pippo Made', pannelli in maiolica su pietra lavica di Sicilia. Le 21 ''stazione della Via Crucis'' sono state istallate nel ''Chiostro dei morti'', recentemente restaurato dopo i danni del terremoto del 1997. Lo spazio, contiguo al ''giardino dei novizi'' diventa cosi' il luogo silenzioso e appartato, dove il pellegrino puo' immergersi nella meditazione e contemplazione della passione del Signore, nel percorso di fede e di amore lungo le ''stazioni'' del Made'. L'unicita' dell'opera e' costituita soprattutto dalle stazioni aggiunte al cammino doloroso di Gesu'. A differenza delle tradizionali rappresentazioni della Via Crucis, quest'opera ne propone ventuno. Ogni lastra pesa piu' di 100 chilogrammi e nel pannello inerente la resurrezione di Cristo il peso raggiunge addirittura i 220 chilogrammi. All'incontro hanno partecipato il Padre Custode del Sacro Convento di Assisi, Giuseppe Piemontese, Padre Vincenzo Coli, gia' Custode del Sacro Convento, Adriana Mastrangelo, Storica dell'Arte, Tommaso Romano, Critico dell'Arte. Il convegno sara' moderato da Rosario Lo Cicero. Il Custode del Sacro Convento si e' detto soddisfatto dell'opera: ''Siamo grati al maestro Pippo Made' e ai suoi collaboratori, in Sicilia e in Assisi, per quest'opera significativa e di alto valore artistico, che si aggiunge al grande patrimonio di fede, cultura e arte delle Basiliche assisane. Un grazie anche ai benefattori, piccoli e grandi, che hanno contribuito generosamente per la realizzazione delle singole lastre.

Argomento: NAZIONALE Pag. 9 Data: 21-03-2010 Adnkronos Riforme, Berlusconi: "Difficile accordarsi con l'opposizione. Ma abbiamo i numeri per farle da soli"

Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio (Adnkronos) ultimo aggiornamento: 21 marzo, ore 19:28 Bologna - (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio a Firenze: "In Italia la sovranità è di Magistratura Democratica". La replica: "E' un'ossessione". Sui numeri della manifestazione del Pdl a Roma: "Ma quale declino, sono il recordman delle democrazione occidentali. Ma tutti danno i dati che fanno comodo". A Bersani: "Mi piace essere chiamato capopopolo". E sulla campagna elettorale attacca: "Sono state compiute una serie impressionante di violazioni per fare scandalo e impedire di far conoscere ciò che si è fatto di bello e concreto".

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Firenze, 21 mar. (Adnkronos) - "Per quanto riguarda le riforme, non ho la fiducia a trovare un accordo, loro sono l'opposizione dei rifiuti". "Abbiamo i numeri sia alla Camera che al Senato per fare le riforme, se vogliono aggiungere i loro voti ai nostri... Pero' non ci credo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, rispondendo alla domanda di un giornalista a Palazzo Corsini, a Firenze. Poi l'attacco ai magistrati: "In questo momento in Italia la sovranita' appartiene a Magistratura Democratica". "Il problema della magistratura, senza inutili ipocrisie, esiste", ha quindi detto il presidente del Consiglio. "Il problema e' che la magistratura svolge un ruolo diverso da quello assegnato dalla Costituzione. Se una legge non fa comodo, non piace a certa parte della magistratura, che si puo' individuare in Magistratura Democratica, la portano in Cassazione e la Cassazione abroga. In questo momento in Italia -ha affermato Berlusconi- la sovranita' non appartiene al popolo ma a Magistratura Democratica". "Ho giurato sulle persone piu' care che nessuna delle accuse mosse nei miei confronti era fondata. E in 16 anni di inchieste sul mio conto - continua Berlusconi - sono sempre stato assolto eppure e' intervenuta la prescrizione che significa che i pubblici ministeri, pur nella lunghezza dei processi, non sono stati capaci di avvalorare le loro tesi accusatorie". ''Si commenta da se' e dimostra solo una sorta di ossessione che lo allontana dalla realta' piu' elementare'' è l'immediata replica all'Adnkronos di Livio Pepino, togato di Magistratura democratica al Csm. ''Il problema di Magistratura democratica e' un altro - ha aggiunto - e' quello di cercare di contribuire al rispetto delle regole e questo forse disturba il presidente del Consiglio''. Da Bologna, dove era stato in mattinata per una conferenza stampa e un appuntamento elettorale a sostegno della candidata per la presidenza alla regione Emilia Romagna, Anna Maria Bernini , Berlusconi aveva invece risposto a chi parlava di un suo declino: "Sono il recordman delle democrazie occidentali". Il presidente del Consiglio, in particolare, aveva ricordato come il presidente francese Sarkozy gode oggi del 32% dei consensi, la tedesca Merkel del 40 e Barack Obama, del 42%. "Io sono -fa notare- al 61%. Come si puo' pensare che io sia in declino?". "Non mi spiace essere definito capopopolo", aggiunge poi Berlusconi in risposta al segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Critico, poi, sulle cifre fornite dalla questura di Roma sulla manifestazione di ieri a Roma, il presidente del Consiglio è duro: ""In queste manifestazioni sono convinto che tutti danno i dati che fa comodo dare. Io non ho accennato e non voglio accennare a dati, pero' vi dico che mi sono emozionato e commosso". Mentre del comportamento dei manifestanti in piazza si dice soddisfatto "Frasi miti e comportamenti civili. Nulla a che vedere - fa notare - con la manifestazione della sinistra". "Tutti ammanettati al campione del giustizialismo che il mio buon gusto mi impedisce di definire altrimenti". Il premier ha anche tenuto a sottolineare che l'appuntamento di ieri "ha dato a tutti una grande spinta e a me, personalmente, ha fatto molto piacere". Riguardo un possibile confronto con Bersani in televisione, Berlusconi afferma: "Non credo sia opportuno un confronto televisivo con il capo dell'opposizione, perche' le sue dichiarazioni nei nostri confronti ci hanno fatto perdere la fiducia che si possa avere un confronto serio e un interscambio proficuo". "Siamo troppo diveresi -evidenzia- nel modo di fare politica. Quando noi critichiamo la sinistra diciamo esattamente cosa critichiamo rispetto al loro programma". Berlusconi

Argomento: NAZIONALE Pag. 10 Data: 21-03-2010 Adnkronos Riforme, Berlusconi: "Difficile accordarsi con l'opposizione. Ma abbiamo i numeri per farle da soli" ha anche ricordato che esiste un libro che raccoglie tutti gli insulti rivolti nei confronti della sua persona. "Da parte mia -ha chiosato- non c'e' mai stata una dichiarazione offensiva". Quello che Berlusconi poi rileva è che, nel corso degli ultimi mesi, e' stata messa in campo "una serie impressionante di violazioni per fare scandalo e impedire di far conoscere cio' che si e' fatto di bello e concreto". Il premier, in particolare, passa in rassegna tutta una serie di vicende assunte a scandalo dai quotidiani per deviare l'attenzione su quelli che sarebbero dovuti essere i temi concreti della campagna elettorale. Cita, ad esempio, l'Aquila, rispetto alla quale si e' parlato poco delle case e dei quartieri che sono stati costruiti. Li' tutto "e' stato annegato dentro ad uno scandalo", dice riferendosi evidentemente alla vicenda che ha coinvolto la Protezione civile. Il premier ribadisce poi la vicenda delle liste elettorali non ammesse, per ragioni, a suo avviso, non concrete, ma espressione "di una volonta' negativa". Ha evidenziato poi l'altro scandalo, ovvero quello delle intercettazioni della Procura di Trani, "che non ha nemmeno competenza territoriale", ha fatto notare Berlusconi osservando soprattutto che la cosa piu' grave e' che poi "le intercettazioni sono state date ai giornali". Proprio riguardo i magistrati, inoltre, Berlusconi è chiaro: "Avevamo in programma di denunciare gli scandali della Campania, della Puglia e il mal governo del Lazio, ma non e' stato possibile perche' una gragnuola di magistrati ha dettato tutti i tempi della campagna elettorale". Infine,Berlusconi parla del "pericolo" dell'astensionismo: "Certamente esiste", dice riferendosi al rischio del non voto in vista della chiamata elettorale del 28 e 29 marzo. "L'astensione -avverte pero' Berlusconi- significa dare un voto alla sinistra. Se non ci si riconosce nella sinistra e' obbligatorio e doveroso dare il voto alla o al Pdl".

Argomento: NAZIONALE Pag. 11 Data: 21-03-2010 Adnkronos Giustizia: Berlusconi, in Italia sovranita' appartiene a Magistratura Democratica

ultimo aggiornamento: 21 marzo, ore 17:54

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Firenze, 21 mar. (Adnkronos) - "In questo momento in Italia la sovranita' appartiene a Magistratura Democratica". Lo ha affermato Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Firenze a sostegno della candidata del Pdl Monica Faenzi a presidente della Regione Toscana. Ad un giornalista che gli chiedeva se ritenesse schierata politicamente anche la magistratura fiorentina, che sta conducendo l'indagine sugli appalti relativi al G8 e sulla Protezione Civile, Berlusconi ha risposto: "Se le sembra una situazione accettabile in una democrazia me lo dica lei...".

Argomento: NAZIONALE Pag. 12 Data: 19-03-2010 Agi TRASPORTI: FRANA MONTAGUTO, RIUNIONE TECNICA CON PROTEZIONE CIVILE

Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Napoli, 19 mar. - Una riunione tecnica a Roma, presso la Protezione civile, ha fatto il punto sulla situazione legata alla frana che interessa dal 2006 un'area nel territorio del comune irpino di Montaguto. Al tavolo, oltre al capo del Dipartimento della Protezione Civile che ha introdotto i lavori, il commissario delegato, rappresentanti della Regione Campania, delle Ferrovie dello Stato e dell'Anas. Fs e Anas hanno confermato il proprio impegno per una definitiva risoluzione del problema, rispettivamente per la linea ferroviaria Benevento-Foggia e la strada statale 90 'Delle Puglie', interessate dallo smottamento al punto che i trasporti ferroviari sono ancora interrotti e sostituiti da collegamenti su gomma. La Protezione Civile, "pur non ricoprendo ruolo operativo - si legeg in una nota - continuera' a svolgere, nel prosieguo delle attivita' e fino alla conclusione delle operazioni di messa in sicurezza dell'area, un ruolo di supervisione e controllo con particolare riferimento alla tempistica, anche alla luce delle difficolta' che hanno finora contraddistinto l'evoluzione degli interventi". Il Capo del Dipartimento "ha espresso la propria soddisfazione per la significativa evoluzione emersa e si e' dichiarato fiducioso che la popolazione della zona potra' prendere atto della risoluzione del problema, nonostante i ritardi registrati finora, in tempi molto brevi". (AGI) Com-Lil

Argomento: NAZIONALE Pag. 13 Data: 19-03-2010 Agi 07:03 INCENDIO IN CASA DI RIPOSO NEL MESSINESE, ANZIANI INTOSSIC ATI

INCENDIO IN CASA DI RIPOSO NEL MESSINESE, ANZIANI INTOSSICATI Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Messina, 19 mar. - Paura nella notte per un incendio scoppiato in una casa di riposo per anziani di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Le fiamme sono divampate intorno alle 3.40 nell'edificio di quattro piani dove si trova la casa di riposo "Santa Maria del riposo", in via Immacolata. Due dei 66 anziani ospitati sono stati trasferiti in ospedale per intossicazione da fumi. L'incendio e' divampato in un magazzino del piano terra. A scatenare il panico tra le persone che si trovavano nell'edificio e' stato soprattutto il fumo che ha invaso i locali. In corso di accertamento le cause del rogo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. (AGI) Cli/Pa/Mrg

Argomento: NAZIONALE Pag. 14 Data: 20-03-2010 Agi 14:09 HAITI: FORMIGONI VISITA PAZIENTI CURATI LOMBARDIA, AIUTO CONTINUA

HAITI: FORMIGONI VISITA PAZIENTI CURATI LOMBARDIA, AIUTO CONTINUA Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Milano, 20 mar. - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto la visita dei primi tre pazienti trasportati da Haiti e curati negli ospedali lombardi: Annabelle, 10 mesi, ricoverata a Niguarda con ustioni di terzo grado; Onester, un bambino di due anni, con sospetta massa tumorale alle gambe curata ai Riuniti di Bergamo e Murat N., 43 anni, operato a Niguarda con interventi di chirurgia plastica per ustioni di terzo grado al viso e agli arti superiori. Oggi le loro dimissioni dalle strutture di cura. "Sono stati assistiti con amore e con affetto - ha sottolineato Formigoni - e di questo voglio ringraziare il personale sanitario dei nostri ospedali. Ho apprezzato la loro disponibilita', a pochi giorni dal terremoto che ha colpito Haiti, ad ospitare malati per i quali non era possibile prestare assistenza specializzata nelle strutture di quel Paese". Il presidente Formigoni era accompagnato da Robi Ronza, delegato ai rapporti Internazionali di Regione Lombardia e responsabile della prima missione di aiuti umanitari inviati ad Haiti il 17 gennaio, quattro giorni dopo il sisma. Presenti anche Vanni Bolis, Console di Haiti in Lombardia, il direttore generale dell'Ospedale Niguarda, Pasquale Cannatelli e i primari di Pediatria e Chirurgia plastica, rispettivamente Costantino De Giacomo e Vincenzo Rapisarda, il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo, Carlo Bonometti, il direttore sanitario, Claudio Sileo, e rappresentanti della CRI provinciale di Milano. Formigoni ha voluto assicurare ai pazienti haitiani guariti e ai loro accompagnatori che "L'impegno di Regione Lombardia prosegue. Continueremo ad essere vicini al popolo di Haiti". Fra l'8 e il 12 di febbraio Formigoni aveva accolto 4 adulti e 4 minorenni, provenienti dagli ospedali di Saint Camille, dei Camilliani, e Saint Damien, della Fondazione Rava, con problemi diversi per farli curare negli ospedali di Niguarda e Buzzi a Milano, Riuniti a Bergamo e San Gerardo a Monza. Rimangono quindi ancora ricoverati, anche se stanno tutti bene e reagiscono positivamente alle cure, Marie Danielle J. (Niguarda), 19 anni, affetta da compressione del midollo spinale in seguito alla frattura della terza vertebra dorsale; Ecole C., 58 anni, con frattura della colonna lombare; Robert L., 3 mesi con meningoencefalite lombo-sacrale (San Gerardo di Monza); Yves C., 3 anni, cardiopatico (Riuniti di Bergamo); Alexander J., 4 anni con problemi gastrointestinali (Buzzi). (AGI) Cli/Car

Argomento: NAZIONALE Pag. 15 Data: 21-03-2010 ApCOM Sisma Abruzzo/ Chiodi: massima attenzione a recuperare macerie

18:17 - CRONACA- 21 MAR 2010

Pietre, marmi e coppi saranno recuperati e torneranno a posto Roma, 21 mar. (Apcom) - "Metteremo tutta l'attenzione necessaria nel rimuovere le macerie del centro storico dell'Aquila". A garantirlo il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, a margine della visita compiuta a Piazza Palazzo appena ripulita delle macerie del terremoto. Chiodi si è intrattenuto circa un'ora tra le strade del centro storico dell'Aquila e Piazza Palazzo, la prima area ripulita delle macerie dai vigili del fuoco e dall'esercito, che entro un massimo di 24 mesi dovrebbero ripulire interamente il territorio del cratere dalle macerie. "Quello della rimozione delle macerie è un lavoro delicato - ha detto Chiodi - perché ciò che per la massa è spazzatura, per gli aquilani rappresentano storia, sudore e sangue per i morti del terremoto. Si capisce dunque quanto sia delicata l'opera di rimozione delle macerie, perché da un lato dobbiamo garantire al più presto un centro storico pulito in grado di riprendere a pulsare e nel quale potranno partire i lavori di ricostruzione e dall'altro non possiamo permetterci di 'buttare via la storia' di un intero territorio in comuni discariche". Proprio per questo, il commissario per la ricostruzione ha specificato che "verranno recuperate pietre, marmi, mattoni e coppi" e che "ogni cosa tornerà al suo posto". Intanto, anche oggi come ormai da tre settimane a L'Aquila sono tornate "le carriole" , stavolta in piazza Nove Martiri, all'interno della zona rossa, colpita dal sisma del 6 aprile scorso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 16 Data: 19-03-2010 Asca PROTEZIONE CIVILE: PER MEDAGLIE BENEMERENZE USATO STANDARD COMUNE. PROTEZIONE CIVILE: PER MEDAGLIE BENEMERENZE USATO STANDARD COMUNE (ASCA) - Roma, 19 mar - La 'benemerenza' conferita dalla Protezione Civile Nazionale a chi si e' prodigato in emergenze o eventi ''e' un ringraziamento che la Presidenza del Consiglio dei Ministri riconosce a tutti coloro che hanno prestato la loro attivita', a qualsiasi titolo, nell'ambito di un determinato evento. Questo significa che il riconoscimento e' destinato al personale di tutte le Amministrazioni e forze dello Stato (VVF, Forze dell'Ordine, Forze Armate), ma anche a volontari e volontarie, per un totale di persone che puo' stimarsi in oltre 70.000 persone e che se il Dipartimento della Protezione Civile avesse dovuto acquistare le onorificenze per tutti gli aventi diritto avrebbe dovuto spendere oltre nove milioni di Euro''. Lo evidenzia la Protezione Civile in una nota rispondendo alle polemiche sollevate dal sidacato autonomo dei Vigili del Fuoco, il Conapo, che aveva denunciato come chi volesse portare la medaglia sul petto dovesse 'comprarsela al costo di 130 euro''. ''Il Dipartimento della Protezione Civile - specifica la nota - a proprio carico e cosi' come avviene per tutte le principali onorificenze attribuite dallo Stato, al termine della procedura invia a domicilio un diploma che attesta l'attivita' svolta. Resta evidente che, nell'interesse della massima trasparenza e del risparmio della spesa doverosi sempre e a maggior ragione nel caso di interventi in favore delle popolazioni colpite da gravi emergenze, chi desidera fregiarsi, oltreche' del titolo di benemerenza e dell'attestato cartaceo, anche delle insegne ha facolta' di farlo a proprie spese, ne' sarebbe pensabile utilizzare a tal scopo fondi stanziati per la gestione e il superamento dell'emergenza''. ''In merito al costo di 130 euro - dichiara ancora la Protezione Civile - e' utile sottolineare che e' relativo all'acquisto di un kit completo di medaglie, nastrini e cofanetto e che, proprio per venire incontro alle esigenze di tanti che hanno prestato generosamente la loro opera in eventi di protezione civile e' in corso la procedura per rendere possibile, a chi lo desideri, l'acquisto di singoli elementi del kit a un prezzo minore. E' utile infine sottolineare che l'affidamento della produzione dei kit in sede di prima applicazione, e' stata disposta a seguito di gara con invito a 27 ditte del settore e che - contrariamente da quanto sostenuto da alcuni - non produrra' alcun 'guadagno' per il Dipartimento della protezione civile''. res-mpd/sam/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 17 Data: 19-03-2010 Asca E.ROMAGNA/MALTEMPO: REGIONE, 1,3 MLN PER INTERVENTI IN DIVERS E PROVINCE. E.ROMAGNA/MALTEMPO: REGIONE, 1,3 MLN PER INTERVENTI IN DIVERSE PROVINCE (ASCA) - Bologna, 19 mar - Un milione 360mila euro per interventi urgenti sulle infrastrutture comunali e le opere idrauliche danneggiate dal maltempo e dalle mareggiate che hanno investito l'Emilia-Romagna nei mesi scorsi. Autorizzati dall'assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa e Protezione civile, Marioluigi Bruschini, i lavori sul territorio interesseranno i comuni montani delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, oltre al litorale di Ferrara, Ravenna, Forli' e Rimini. In provincia di Bologna andranno 150mila per la messa in sicurezza ed il ripristino della funzionalita' idraulica della briglia sul fiume Reno a Porretta Terme. res/mcc/lv (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 18 Data: 19-03-2010 Asca ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CIALENTE, LINEE GUIDA PER CONTRIBUTO S OLIDARIETA'. ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CIALENTE, LINEE GUIDA PER CONTRIBUTO SOLIDARIETA' (ASCA) - L'Aquila, 19 mar - Dimora stabile nei comuni del cratere, conservazione del diritto a ottenere l'alloggio antisismico, necessita' di documentare l'agibilita' piena della casa per chi ospita. Queste alcune delle linee guida dettate dal vice Commissario per la ricostruzione, Massimo Cialente, per pagare il contributo di solidarieta' di 200 euro a persona per coloro che intendono ospitare nuclei da 1 o 2 soggetti, allo scopo di favorire il loro riavvicinamento ai comuni dove vivevano prima del sisma del 6 aprile. Il contributo e' stato istituito dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3857. Le famiglie che ospitano non devono vivere in alloggi CASE o Map. Possono vivere in affitto (con contratto regolarmente registrato), anche in case ottenute in locazione concordata con il Comune e oneri a carico della Protezione civile, come previsto dall'ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3769, ma in questi casi occorre ottenere anche il consenso scritto del proprietario della casa. L'alloggio in cui ospitare le famiglie da uno o due persone deve naturalmente essere stato classificato A in seguito alle verifiche di agibilita' e deve essere situato nei comuni del cratere in cui dimoravano stabilmente le famiglie che vengono ospitate. Unica eccezione per il comune dell'Aquila; una famiglia da uno o due componenti dimorante al 6 aprile nel capoluogo puo' essere ospitata in un appartamento che si trova in uno dei centri ricompresi nell'ambito di mobilita'. Il contributo di solidarieta' non si somma agli incrementi previsti per il contributo di autonoma dalla stessa ordinanza (la n. 3857) per i nuclei da uno o da due componenti, con casa E o in zona rossa. Per quanto riguarda le famiglie ospitate, i criteri dettati dal vice Commissario ribadiscono che queste devono essere formate da uno o due persone, cosi' come risulta dalla certificazione anagrafica, dovevano essere stabilmente dimoranti nei comuni del cratere al 6 aprile dello scorso anno in alloggi E, F o in zone rosse e devono esprimere il consenso a essere ospitate (consenso che va prestato da ogni componente). I nuclei ospitati continuano a beneficiare del contributo di autonoma sistemazione e, se hanno superato positivamente la verifica dei requisiti, conservano il diritto a ottenere un alloggio CASE, Map o del Fondo immobiliare, in base alle effettive disponibilita'. iso-gc/mcc/ss (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 19 Data: 19-03-2010 Asca A.MERLONI: 70 MLN DI EURO PER IL PROGETTO DI REINDUSTRIALIZZAZI ONE (2). A.MERLONI: 70 MLN DI EURO PER IL PROGETTO DI REINDUSTRIALIZZAZIONE (2) (ASCA) - Ancona, 19 mar - E' prevista inoltre, l'applicazione della legge 181/89 ai Comuni (individuati dall'Ordinanza terremoto del 1997) che evidenziano una specializzazione manifatturiera maggiore del 25% rispetto alla media di ripartizione del Centro Italia. Le risorse stanziate ammontano a 5 milioni. Questa misura applicata per la prima volta nelle Marche e' particolarmente importante perche' supera decisamente i confini dell'area fabrianese ed estende i benefici dell'Accordo a tutto il comparto della meccanica. Saranno infatti coinvolti i Comuni di Arcevia, Belforte, Caldarola, Castelraimondo, Cerreto, Cupramontana, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole, Genga, Matelica, Mergo, Pergola, Pioraco, Poggio S. Vicino, Sassoferrato, Serra S.Quirico, Serra S. Abbondio, Serrapetrona. I 20 milioni stanziati dalla Regione Marche saranno dedicati al ''pacchetto dell'indotto'' per tutto il distretto della meccanica marchigiano collegato alla A. Merloni e comprendono interventi programmati e attivati per il supporto del trasferimento tecnologico tra le pmi; un Fondo di garanzia di II grado per le pmi; interventi per lo sviluppo del sistema locale del lavoro attraverso la costituzione di un fondo destinato al finanziamento di opere di urbanizzazione, acquisto e costruzione capannoni e rinnovo impianti e macchinari; ammortizzatori in deroga. L'Accordo prevede una prima, immediata, linea di intervento, di competenza statale, legata all'accompagnamento delle fasi conclusive della Amministrazione Straordinaria e di attivazione di misure volte a ridurre gli impatti occupazionali e ad agevolare nuovi insediamenti produttivi; una seconda, contemporanea linea di intervento, di competenza regionale, introduce invece le misure agevolative a favore dell'indotto, il cui perimetro e quantificazione sono connessi all'esito della ristrutturazione definitiva dell'attivita' industriale del Gruppo Antonio Merloni, sia in termini di tipo di produzione che di volumi attesi. La promozione dei nuovi investimenti, da parte delle imprese singole o associate e delle relative organizzazioni di categoria, sara' sostenuta - conclude la nota - dalle istituzioni competenti attraverso l'utilizzo coordinato dei regimi agevolativi previsti dalla normativa italiana e compatibili con la normativa europea in materia di aiuti di Stato. pg/mcc/ss (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 20 Data: 19-03-2010 Asca DL INCENTIVI: LEGAMBIENTE, PERICOLOSISSIMA DEREGULATION SULL A CASA. DL INCENTIVI: LEGAMBIENTE, PERICOLOSISSIMA DEREGULATION SULLA CASA (ASCA) - Roma, 19 mar - ''A fronte di un dl incentivi assolutamente minimale nei confronti di energia e eco-edilizia assistiamo a una scelta incomprensibile da parte del Governo che rischia di mettere in pericolo il parco edilizio italiano, gia' di per se' esposto a gravi problemi statici e sismici''. E' questo il commento di Legambiente al dl incentivi approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. ''Come segnale per il settore, sarebbe stato meglio impegnarsi nel prorogare gli incentivi del 55% per il risparmio energetico e il solare termico, che scadono nel 2010. Uno sconto di qualche migliaio di euro per acquistare una casa, come quello approvato oggi dal Governo, ha, infatti, pochissimo senso, soprattutto se si considera che gli edifici con queste caratteristiche sono rarissimi''. Ma Legambiente concentra la propria attenzione soprattutto sulla norma ''casa'' entrata fuori sacco, ritenendo ''assurdo permettere a chiunque di iniziare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria nella propria casa senza un progetto, senza informare il Comune, senza un'impresa che si assuma la responsabilita' dei lavori''. ''Questa indicazione - avverte l'associazione - avra' come unico effetto di incrementare il lavoro nero e aumentare i contenziosi condominiali. Ma non solo: chi abita in un palazzo, infatti, non potra' sapere nulla dei lavori che si stanno facendo al piano di sotto o nell'appartamento accanto, ne' avere alcuna certezza che veramente non si stiano toccando parti strutturali dell'edificio, visto che a garantire sara' semplicemente il proprietario di casa''. ''In pratica verranno licenziati architetti e ingegneri e messe fuori mercato le imprese in regola - spiega Edoardo Zanchini, responsabile energia e urbanistica di Legabiente -. E' incredibile quanto in fretta si dimentichino le tragedie italiane, gli edifici crollati per colpa di lavori interni, mai comunicati agli altri condomini, le tragedie dei terremoti e del dissesto idrogeologico. Invece di introdurre finalmente il libretto del fabbricato per avere certezza della statica e manutenzione dell'edificio, invece di spingere sulla riqualificazione statica e energetica, invece di coinvolgere in questa direzione architetti, ingegneri, imprese, con questo provvedimento si introduce una deregulation dannosa per il settore e pericolosissima per la sicurezza degli edifici''. Legambiente chiede alle Regioni ''di impedire l'attuazione di questo provvedimento nei propri territori, lasciando l'obbligo della DIA per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, e favorire il recupero edilizio con semplificazioni vere per tutti gli interventi di messa in sicurezza e miglioramento energetico''. res-mpd/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 21 Data: 20-03-2010 Asca ABRUZZO: PEZZOPANE, VERDINI OFFENDE TERREMOTATI. NON HANNO D EBITI PDL. ABRUZZO: PEZZOPANE, VERDINI OFFENDE TERREMOTATI. NON HANNO DEBITI PDL (ASCA) - L'Aquila, 20 mar - ''Verdini non conosce la differenza tra Stato e partito. Tra diritti e favori elettorali. Non sa che nel progetto CASE ci sono circa 14.000 persone e non 40.000. Non capisce che le CASE sono state pagate con i soldi degli italiani che versano le tasse e con i soldi raccolti dalla solidarieta' e non con fondi privati del suo partito''. E' quanto rileva la presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, che chiede: ''Per quale motivo gli sfollati che hanno avuto una casa, ed hanno pure ampiamente ringraziato per questo, e presto torneranno a restituire tutte le tasse non pagate, contribuendo a pagarsele da soli quelle case, dovrebbero essere in debito morale col suo partito, tanto da riempire gli autobus e recarsi a Roma a fare da comparse teleguidate alla protesta contro i fantasmi e le allucinazioni di alcuni del PdL'?''. ''Il coordinatore nazionale del PdL, Denis Verdini, come e' noto e' uno dei personaggi chiave coinvolti nell'inchiesta che sta accertando, in base alle intercettazioni telefoniche, se lui stesso sia il tramite degli imprenditori sciacalli che hanno fatto affari sul terremoto - sottolinea la Pezzopane - In attesa della verita', e' allucinante che si permetta di offendere i terremotati con pretese di risarcimento elettorale per un intervento che era nei doveri istituzionali di un Governo. Un diritto - ripete la Presidente della Provincia - non un favore, per gente che sta combattendo con una quotidianita' pesantissima. Persone che oltre alla casa hanno perso il lavoro, la propria citta', i punti di riferimento e spesso gli affetti piu' cari. Con le sue dichiarazioni - conclude la Pezzopane - si aggiunge scandalo allo scandalo. Sale sui morsi ancora sanguinanti degli sciacalli''. iso/cam/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 22 Data: 19-03-2010 Asca BENEMERENZE: DI STANISLAO (IDV), GOVERNO CHIARISCA OPERAZION E VENDITA. BENEMERENZE: DI STANISLAO (IDV), GOVERNO CHIARISCA OPERAZIONE VENDITA (ASCA) - L'Aquila, 19 mar - ''Il Governo ha iniziato a prenderci gusto e anche il Dipartimento della Protezione civile ha affidato ad una societa' privata la realizzazione degli attestati di Pubblica Benemerenza e del kit contenente le insegne''. E' quanto afferma Augusto Di Stanislao, capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che aggiunge: ''La conseguenza e' che Vigili del fuoco, Forza Armate, Forze dell'Ordine e tutti i volontari che hanno rischiato la propria vita, ad esempio nel terremoto in Abruzzo, e hanno ricevuto l'attestato cartaceo per ricevere il cofanetto con medaglie, lustrini ecc. dovranno comprarselo''. ''Ma Bertolaso - sottolinea Di Stanislao - da vero imprenditore, inoltre, ha ben pensato di dare la possibilita' a tutti di acquistarlo e ad un costo che si aggira intorno ai 130 euro''. L'esponente IdV si e' detto ''allibito dall'ennesimo schiaffo morale e da questo senso imprenditoriale con fini di lucro che rimangono sempre piu' un mistero e che sempre piu' caratterizzano questo Governo''. ''Bertolaso sostiene che avrebbe dovuto spendere 9 milioni per acquistare onorificenze per tutti, ma questa non e' una giustificazione - ha ammonito Di Stanislao - Ha fatto bene i conti di quanto avrebbe speso, ma non ha fatto conti e previsioni su quanto il Dipartimento guadagnera' e su cosa fara' con queste risorse''. ''Tra il serio ed il faceto - ha assicurato, infine, il parlamentare abruzzese - presentero' un'interrogazione perche' si chiariscano tutti gli aspetti anche del bando e delle attuali modalita' di acquisto che vanno contro i diritti di questi preziosi cittadini''. iso/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 23 Data: 20-03-2010 Asca PDL: BELISARIO (IDV), ABRUZZESI A MANIFESTAZIONE? PER TIRARE P OMODORI. PDL: BELISARIO (IDV), ABRUZZESI A MANIFESTAZIONE? PER TIRARE POMODORI (ASCA) - Roma, 20 mar - ''Verdini ha chiesto agli abruzzesi di venire a Roma a ringraziare l'operato del governo. E' sicuro che gli conviene? La consegna delle case procede a rilento, molto piu' che in occasione di altre calamita', e gli impenditori collusi con Balducci e la protezione civile forse hanno riso fino a qualche settimana fa''. Il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, commenta cosi' la lettera del coordinatore del Pdl Denis Verdini ai vertici abruzzesi del suo partito. ''Probabilmente Verdini ha osato un po' troppo - dice Belisario - se gli abruzzesi vengono a Roma, invece di ringraziare, portano i pomodori e li tirano anche a lui''. fdv/cam/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 24 Data: 20-03-2010 Asca ASSISI/MOSTRE: IN SACRO CONVENTO INAUGURATA VIA CRUCIS PIPPO MADE'. ASSISI/MOSTRE: IN SACRO CONVENTO INAUGURATA VIA CRUCIS PIPPO MADE' (ASCA) - Assisi, 20 mar - Inaugurata stamani nella Basilica Superiore del Sacro Convento di Assisi, la ''Via Crucis'' di Pippo Made', pannelli in maiolica su pietra lavica di Sicilia. Le 21 ''stazione della Via Crucis'' sono state istallate nel ''Chiostro dei morti'', recentemente restaurato dopo i danni del terremoto del 1997. L'unicita' dell'opera sta nelle 21 stazioni delle quali si compone, a differenza delle tradizionali rappresentazioni della Via Crucis. Ogni lastra pesa piu' di 100 kg e nel pannello inerente la resurrezione di Cristo il peso raggiunge i 220. Alla cerimonia d'inaugurazione il Custode del Sacro Convento hacommentato ''siamo grati al maestro Pippo Made' e ai suoi collaboratori, in Sicilia e in Assisi, per quest'opera significativa e di alto valore artistico, che si aggiunge al grande patrimonio di fede, cultura e arte delle Basiliche assisane. Un grazie anche ai benefattori, piccoli e grandi, che hanno contribuito generosamente per la realizzazione delle singole lastre''. Presenti alla cerimonia circa 800 pellegrini siciliani. Nell'illustrare la monumentale opera, l'artista Pippo Made' ha detto ''questa via crucis e' unica al mondo. Tutto il progetto e' rivolto a Dio. Le misure dei pannelli hanno un rapporto fisso con gli elementi della misura aurea. Abbiamo utilizzato il cerchio, che rappresenta l'eterno; il triangolo, che simboleggia la trinita'; il quadrato che racchiude il cerchio e il rettangolo che esprime i quattro triangoli. Viene rappresentata la Gerusalemme celeste che simboleggia il ventre di nostra madre, quel ''posto'' da dove tutti noi partiamo e dove tutti noi speriamo di tornare''. pg/sam/ss (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 25 Data: 20-03-2010 Avvenire La Croce Rossa ricorda l'atleta morta nel terremoto

CRONACA DI MILANO 20-03-2010 LA STORIA L

La Croce Rossa ricorda latleta morta nel terremoto

a Stramilano, che compie questanno 39 anni, non è solo di quelli che la corrono. È anche di chi si occupa e lavora, nella sola domenica della corsa, nella logistica ma anche nel volontariato e nellassistenza. Come faranno gli oltre 350 volontari della Croce Rossa Italiana che domenica scenderanno in campo con 10 ambulanze, 20 tende, 3 cucine da campo, una sala radio, 2 centri mobili e una sala operativa. E, a un anno dallultima edizione che si corse domenica 5 aprile 2009, quando solo dopo poche ore, le stesse strutture della croce rossa utilizzate per la Stramilano, furono trasferite nel pieno della notte a lAquila, il Comitato Provinciale ha deciso di istituire un riconoscimento legato alla corsa. Il premio Michela Rossi, unatleta aquilana che partecipò lanno scorso alla stracittadina milanese e che dopo poche ore perse la vita nel tragico terremoto, domani sarà dedicato alla miglior atleta donna under 35 in gara sul percorso della mezza maratona, la stessa alla quale Michela Rossi prese parte un anno fa. (D.Fas.)

Argomento: NAZIONALE Pag. 26 Data: 20-03-2010 Avvenire L'Aquila: Anime Sante riapre al culto

CRONACA 20-03-2010

LAquila: Anime Sante riapre al culto

LAQUILA. Il miracolo di Collemaggio si ripete. A quasi un anno dal terremoto, riapre al culto la chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta a LAquila come basilica delle Anime Sante, in pieno centro storico. «Anche se la chiesa è ancora imperfetta e mutilata dal terremoto, si sentirà di nuovo suonare la campana su questa piazza». Larcivescovo Giuseppe Molinari sa il grande significato che ha per la comunità abruzzese tornare a celebrare lEucarestia anche in un luogo che ancora porta i segni del sisma. La basilica, infatti, sarà utilizzabile solo per la navata centrale divisa dallabside da un muro eretto allaltezza del transetto, in cui ha ritrovato la sua collocazione lantico «Cristo morto» tanto caro alla devozione aquilana. Dietro, la parte più danneggiata della chiesa messa in sicurezza con la cupola di Valadier, la cui immagine ha fatto il giro del mondo nel post sisma, che la Francia si è impegnata a ricostruire con 3 milioni di euro. Il presule invita a prendere esempio da san Giuseppe, «anche lui aveva dei progetti - dice - ma si è affidato con fede alla volontà di Dio. Così anche a noi terremotati il Signore invita a guardare oltre la tragedia, a meditare il Suo misterioso e affascinante disegno che ha per la nostra città». (A.Guer) La chiesa delle Anime Sante

Argomento: NAZIONALE Pag. 27 Data: 20-03-2010 Avvenire 452 vittime e 96 dispersi

MONDO 20-03-2010

Sisma in Cile, il bilancio:

SANTIAGO. I morti nel terremoto che il 27 febbraio ha colpito il Cile sono 452. Il bilancio finale è del ministro degli Interni Hinzpeter che ha rivisto al ribasso la cifra fornita dallex presidente Bachelet che aveva parlato di 497 morti e di un numero imprecisato di dispersi. Secondo Hinzpeter, le persone che mancano allappello sono 96. Macerie a Talcahuano, uno dei centri più colpiti (Epa)

Argomento: NAZIONALE Pag. 28 Data: 21-03-2010 Avvenire Per lo sviluppo cercasi modello

CRONACA 21-03-2010 UMBRIA

L a crisi morde anche in Umbria e mette a rischio migliaia di posti di lavoro, dalle grandi imprese come la Merloni e le industrie dellarea di Terni, alledilizia che risente anche della fine della ricostruzione post terremoto, dalla piccola impresa artigianale al vasto mondo delle professioni in cui mancano reti di protezione per chi resta senza lavoro. Crisi legata alla congiuntura internazionale ma porta nellagenda politica il tema del modello di sviluppo della regione.

Argomento: NAZIONALE Pag. 29 Data: 21-03-2010 Avvenire Appalti a Napoli, la Jervolino attacca i suoi

CRONACA 21-03-2010

DA N APOLI V ALERIA C HIANESE A ncora polemiche dopo la sentenza nel processo allimprenditore Alfredo Romeo condannato a due anni, con pena sospesa, insieme allex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise Mario Mautone e che ha assolto gli altri imputati quattro ex assessori del Comune di Napoli, docenti universitari, un ex vicepresidente della Provincia, un parlamentare, un ex colonnello della Guardia di Finanza ed altri ancora , coinvolti nellaffare Global service, lappalto del Comune di Napoli (mai aggiudicato) da 400milioni di euro per la manutenzione delle strade principali della città. Il 'sistema Romeo', secondo la procura napoletana, consisteva in un intreccio di promesse, corruzione e amicizie politiche per pilotare le gare di appalto a favore dellimprenditore. Il sindaco di Napoli Rosa Jervolino, che a causa dellinchiesta dovette fronteggiare un terremoto politico e rimodellare la giunta comunale, continua a sostenere che dietro linchiesta ci siano «strumentalizzazioni politiche»: «Posso capire che lo faccia lopposizione ma non il mio partito (il Pd, ndr). Ricordo tutti i nomi a uno a uno: Finocchiaro, Chiamparino, Renzi, altri. Cè stata una mancanza di fiducia assoluta e una sottovalutazione della giunta e del sindaco che, sicura di avere le mani pulite, è andata avanti, ma da sola. Confermo il mio giudizio sugli assessori che sono stati degli 'sfrantummati' ('senza spina dorsale', così la Jervolino ai giudici, ndr) continua il sindaco perché sono stati imprudenti e si sono andati a cacciare in una situazione di sospetto. Il nostro atteggiamento successivo è stato giusto perché cera in corso uninchiesta importante con accuse molto severe». Il pensiero della Jervolino, come del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, va a Giorgio Nugnes: «Lui sarebbe stato il quinto assolto». Lex assessore comunale probabilmente coinvolto nellinchiesta Global service, ma arrestato per i disordini nel quartiere Pianura durante le proteste dellemergenza rifiuti, si suicidò poco prima degli arresti, nel dicembre del 2008. Una morte su cui i magistrati indagano ancora ipotizzando listigazione al suicidio. Il sindaco torna sulle assoluzioni degli assessori: «È mancata la fiducia del nostro partito»

Argomento: NAZIONALE Pag. 30 Data: 21-03-2010 L'Azione LA CARITAS PER IL CILE

L'AZIONE - Articoli -

LA CARITAS PER IL CILE

In Cile sono due milioni le persone colpite dal terremoto. La Caritas a Concepción sta gestendo tre centri, dove riceve aiuti d'urgenza che vengono poi distribuiti alle famiglie. La sede nazionale di Caritas Cile è parzialmente danneggiata ma resta operativa ed ha avviato gli aiuti su vasta scala. Immediatamente dopo il terremoto 20 camion sono partiti da Santiago per Concepción, con 15 tonnellate di kit alimentari. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas italiana tramite c/c postale 347013 specificando nella causale "Emergenza terremoto Cile". Oppure è possibile utilizzare il c/c della Caritas diocesana di Vittorio Veneto 10255313 o il c/c bancario presso la Banca della Marca, agenzia di San Giacomo di Veglia, Iban IT 22 W 070 846 2190 CC 0121320740, sempre indicando come causale "Emergenza terremoto Cile".

Argomento: NAZIONALE Pag. 31 Data: 19-03-2010 Blogosfere Aveva ragione Giuliani: prima di un terremoto aumentano le emissioni di Radon.

Mar 1019

Pubblicato da Gordon Francis Ferri alle 08:28 in Current Affairs

Prima di un terremoto le emissioni di radon da parte delle rocce aumentano o diminuiscono a causa dei 'vuoti' presenti al loro interno.

Lo ha scoperto uno studio italiano, che sara' pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters, che e' riuscito per la prima volta a spiegare il meccanismo alla base di questo fenomeno, e che potra' essere usato in futuro, secondo gli studiosi l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), per cercare di predire i terremoti.

Un tema di cui si e' molto discusso dopo il terremoto in Abruzzo. La ricerca e' stata portata avanti dai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell'Universita' Roma Tre, che hanno condotto in laboratorio dei test su dei campioni di rocce che sono stati deformati in diversi modi e di cui e' stata misurata la produzione di radon.

''Le rocce spesso contengono un alta percentuale di vuoti, spesso superiore anche al 30% - spiega Sergio Vinciguerra, uno degli autori - sottoposte a carico 'imploderanno' chiudendo inizialmente i vuoti disponibili, fino a che raggiunta una soglia di densificazione critica, si assister alla formazione di fratture. In termini di rilascio di gas, come il radon, questo si traduce inizialmente in una diminuzione di emissione (meno vuoti, meno spazi per i gas) e soltanto quando si formeranno fratture, che rappresentano nuove vie per i gas, l'emissione di radon aumenter rispetto al suo valore di fondo".

Secondo l'esperto e' ancora presto pero' per riuscire a prevedere i terremoti sulla base delle variazioni del gas: "Stiamo estendendo l'analisi ad altre litologie con diversi contenuti di vuoti - continua Vinciguerra - Questo ci permettera' nei prossimi anni di sviluppare un modello e fornire un supporto quantitativo all'interpretazione delle anomalie di questo gas prima di eventi sismici e vulcanici".

fonte ANSA

Argomento: NAZIONALE Pag. 32 Data: 20-03-2010 CittàOggiWeb 18 Giornata di Primavera del 27 e 28 marzo, a sostegno dell'arte e della natura italiane

20 Marzo 2010 18ª Giornata di Primavera del 27 e 28 marzo, a sostegno dell'arte e della natura italiane Morimondo e Ozzero inseriti nel circuito del FAI Territorio I Comuni di Ozzero e Morimondo della provincia di Milano sono stati inseriti nel prestigioso circuito del FAI (Fondo Ambiente Italiano), nell'ambito della 18ª Giornata di Primavera a sostegno dell'arte e delle nature italiane che si svolgerà a livello nazionale sabato 27 e domenica 28 marzo 2010. È un grande evento popolare che dalla sua prima edizione ad oggi ha coinvolto oltre cinque milioni di italiani. La Giornata FAI di Primavera 2010 offre un articolato programma di visite in 590 siti particolari, spesso inaccessibili ed eccezionalmente a disposizione del pubblico. Centinaia saranno le località italiane interessate, tra queste Morimondo e Ozzero che si estendono nel cuore del Parco del Ticino, un territorio pregiato verde e ricco di acque. Il 27 e 28 marzo nel Comune di Ozzero sarà possibile, con il supporto di guide, visitare dalle 10 alle 17: il Palazzo Cagnola (attuale sede del municipio), Villa Bianchi - Calvi (denominata il Castello), il Palazzo Barzizza e anche la Chiesa Parrocchiale. Nel banchetto dell'Amministrazione comunale, i visitatori troveranno materiale informativo e libri sulla storia di Ozzero, nonché i voucher del FAI per ottenere uno sconto del 20% in diversi ristoranti e agriturismi del territorio. Nell'Abbazia di Morimondo, sempre dalle 10 alle 17, sarà possibile vedere per la prima volta due opere religiose che si trovano nella cosiddetta “Cella dell'Abate”: il dipinto “Cristo Risorto” del Giampietrino e il Crocifisso ligneo del Maestro di Morimondo. I sindaci Willie Chiodini (Ozzero) e Marco Natale Marelli (Morimondo) ringraziano per la collaborazione alle iniziative che si svolgeranno nel loro territorio: il Consorzio dei Comuni dei Navigli, la Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, il Liceo Artistico Statale Umberto Boccioni, lo storico e scrittore prof. Mario Comincini, gli Amici del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino. In occasione dell'evento, sarà possibile iscriversi al FAI o fare una donazione libera per sostenere i diversi progetti volti a tutelare e valorizzare i beni artistici e naturalistici del territorio nazionale. La Giornata FAI è realizzata con il contributo di Wind, in collaborazione con il Gruppo Editoriale L'Espresso, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e di RAI Segretariato Sociale, con la partecipazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, con il concorso di numerose Regioni Italiane e il contributo di Bartolini Corriere Espresso. L'evento è patrocinato anche dalla Regione Lombardia – Cultura, Identità e Autonomie della Lombardia. Per conoscere tutti l'elenco dei luoghi che saranno aperti al pubblico è possibile telefonare, 24 ore su 24, al numero 02/89780115 o visitare il mini sito www.giornatafai.it.

CittàOggiWeb

Argomento: NAZIONALE Pag. 33 Data: 19-03-2010 Comunicati-Stampa.net Dopo essere stati salvati dall'estradizione illecita, i 33 bambini di Haiti tornano a casa

Lo scorso 30 gennaio, un gruppo di bambini di Haiti era stato salvato dalle autorità locali mentre alcune persone stavano cercando di farli espatriare illegalmente, forse per guadagnare soldi attraverso l'adozione internazionale illecita. 19/03/10 - Lo scorso 30 gennaio, un gruppo di bambini di Haiti era stato salvato dalle autorità locali mentre alcune persone stavano cercando di farli espatriare illegalmente, forse per guadagnare soldi attraverso l'adozione internazionale illecita. In seguito il Ministero degli Affari Sociali di Haiti aveva affidato questi bambini al Villaggio SOS di Santo, una struttura dedicata all'accoglienza dei bambini soli, gestita dall'associazione Onlus SOS Villaggi Dei Bambini. Nel Villaggio SOS i bambini hanno potuto restare al sicuro, protetti dai tanti collaboratori e volontari dell'associazione, attiva ad Haiti fin dal 1978. Dopo le necessarie verifiche ed i controlli da parte della autorità locali, questa settimana i 33 bambini sono finalmente potuti tornare dai loro genitori naturali, che erano stati ingannati nel lasciare partire i propri figli, pensando che sarebbero andati ad un campo vacanze. Rimane da risolvere il grande problema che Haiti si trova ad affrontare, la ricostruzione del paese dopo il terribile terremoto. Haiti era già uno degli stati più poveri al mondo ed oggi la situazione è drammatica, la popolazione è rimasta senza case, senza lavoro, senza speranza. Tuttavia le organizzazioni non governative come SOS Villaggi dei Bambini sono in grado di ridare un po' di speranza al popolo di Haiti. Grazie ai programmi di Emergenza attivati da SOS e le Adozioni a Distanza i bambini rimasti soli vengono accolti presso i Villaggi SOS e le persone della zona vengono sostenute con provviste, acqua e beni di prima necessità. Anche dall'Italia è possibile adottare a distanza un Villaggio dei Bambini SOS di Haiti, per aiutare tutti i bambini accolti presso la struttura. Per contribuire agli aiuti è anche possibile fare una donazione a sostegno dei terremotati di Haiti inserendo la causale "HAIWEB" Dona ora per aiutare i bambini di Haiti: http://www.sositalia.it/haiti/ Donazioni Online Tramite Carta di Credito o PostePay Le donazioni online sono protette da un server sicuro e viaggiano criptate, non consentono cioè intrusioni dall'esterno. Donazione su C/C postale n.304386 IBAN: IT 14 B 07601 01800 000000304386 Intestato a Associazione Villaggi SOS Italia Onlus, Corso Tre Novembre 112, 38100 Trento. INDICANDO COME CAUSALE "HAIWEB" Donazione su C/C bancario n.000005555554 IBAN: IT 82 H 03240 01801 000005555554 Intestato a Associazione Villaggi SOS Italia Onlus Banca di Trento e Bolzano, Sede di Trento. INDICANDO COME CAUSALE "HAIWEB" Per maggiori informazioni sui programmi di sostegno di SOS Villaggi dei Bambini Onlus e sull'adozione bambini a distanza è possibile consultare il sito dell'associazione italiana: www.sositalia.it ------SOS Villaggi dei Bambini Onlus è un'organizzazione a respiro internazionale. In Italia accoglie e lavora con i bambini temporaneamente allontanati dalle famiglie d'origine e nei programmi di prevenzione all'abbandono. Nei paesi in via di sviluppo promuove entrambi gli ambiti di intervento, ovvero accoglienza e prevenzione. Da sessant'anni la famiglia SOS è presente in 132 paesi del mondo, aiuta ogni anno circa un milione di persone attraverso programmi integrati di sostegno ai bambini e al loro contesto familiare e accoglie ogni anno circa 70.000 bambini. Dal sito di SOS Villaggi dei Bambini Onlus è possibile adottare un bambino a distanza o fare donazioni per sostenere le famiglie disagiate: www.sositalia.it

Argomento: NAZIONALE Pag. 34 Data: 19-03-2010 Comunicati-Stampa.net Dopo essere stati salvati dall'estradizione illecita, i 33 bambini di Haiti tornano a casa TESTO PUBBLICATO DA Luca Panarella di SOS Villaggi dei Bambini

Argomento: NAZIONALE Pag. 35 Data: 22-03-2010 Corriere Economia Online Generali La potente ragnatela del Leone

Verso l'assemblea Il gruppo si presenta come un serbatoio di liquidità. Con conti in crescita e un vertice da rinnovare

Partecipazioni in Intesa, Telecom, Espresso, Rcs, Impregilo. Investimenti per complessivi 341 miliardi I nodi iniziano a sciogliersi. Il consiglio di amministrazione delle Generali ha licenziato i conti del 2009 da presentare il 24 aprile all'approvazione dei soci. Unicredit ha lasciato all'inedita coppia Crt-Ferak la propria restante quota di capitale della compagnia di Trieste. Ora, mancano 11 giorni, da qui al 2 aprile, per decidere le liste di amministratori che andranno a formare il nuovo Cda. Su un punto sembrano convergere le opinioni dei più: quello chiuso il 31 dicembre 2009 sarà l'ultimo bilancio licenziato dal presidente Antoine Bernheim, 85 anni compiuti lo scorso 4 settembre. Mossa probabile, anche se Vincent Bolloré venerdì scorso ha sottolineato che «non mi si può chiedere di pensare a qualcun altro che non sia Bernheim alla presidenza delle Generali». Chi vincerà? Da più parti, si indica nell'attuale presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, l'uomo giusto per quella poltrona. Lui, però, non ha mai detto di essere interessato a trasferirsi da piazzetta Cuccia fino a Trieste. L'equilibrio dei pesi Il Leone, probabilmente, avrà anche un consiglio più ristretto. Su Trieste convergono gli interessi di molti nomi importanti dell'imprenditoria e dell'economia italiana, da Francesco Gaetano Caltagirone a Leonardo Del Vecchio, dai Drago a Mario Draghi, visto che anche il fondo pensioni della Banca d'Italia ha puntato su Generali per il proprio futuro. Ma a decidere sarà il comitato nomine di Mediobanca, che del Leone è (con il 14,775 per cento), il primo azionista. Lo compongono il presidente di Unicredit Dieter Rampl, il presidente di Havas Vincent Bolloré, il presidente di Pirelli & C. Marco Tronchetti Provera, il direttore generale di Mediobanca, Renato Pagliaro, l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel e il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi. Saranno loro a scegliere. Avendo ben presente che l'eventuale partenza di Geronzi per Trieste aprirebbe il problema della sua successione in piazzetta Cuccia. Due in questo caso i nomi più gettonati: la soluzione interna Renato Pagliaro o il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona, la cui posizione appare rinforzata dalla crescita di Crt-Ferak nel Leone. Una crescita che dovrebbe garantire anche il futuro di Giovanni Perissinotto, con Sergio Balbinot amministratore delegato delle Generali, da anni vicino ai soci di Ferak. Soci assicurati Resta da evidenziare l'origine dell'appetibilità di Generali. Che si spiega attraverso i numeri. Infatti, la compagnia di Trieste, è una fonte di liquidità e di potere, che si realizza anche attraverso una fitta rete di partecipazioni, non solo in società quotate. Sul listino, Generali è presente nell'Editoriale l'Espresso (1,99 per cento), in Intesa Sanpaolo (5,074%), in Telco che controlla Telecom Italia (28%), in Terna (2,026%), in Pirelli (5,485%), in Rcs Mediagroup che edita questo giornale (3,957%) e in Atlantia (3,353%). Senza dimenticare Gemina (2,879%), Uniland (2,062%), Banca Carige (2,969%), Lottomatica (3,276%), l'Autostrada Torino-Milano (4,992%), la Saras dei Moratti (4,959%) Impregilo (3,324%), Erg (2,228%) e Tamburi Investment partner (3,651%). Una penetrante ragnatela di interessi. Numeri e utili Industrialmente il gruppo, leader in Italia, è secondo in Francia e in Spagna e primo assicuratore vita, per le polizze a premio non ricorrente, in Cina. Generali ha chiuso il 2009 con un utile in crescita del 52,1 per cento a oltre 1,3 miliardi di euro. Il reddito degli investimenti ha toccato al 31 dicembre scorso 1,62 miliardi e il totale degli investimenti è arrivato a quota 341 miliardi. «I risultati di Generali — dice Claudio Cacciamani, docente di Economia degli intermediari finanziari e di Economia delle aziende di assicurazione all'università di Parma — sono all'altezza delle attese degli analisti, più che in linea con il trend assunto dal mercato assicurativo. Sono dati che evidenziano la complessiva solidità del gruppo, anche alla luce dei criteri di Solvency 2. Generali ha una massa critica che può essere passibile solo di miglioramenti, sia pure con qualche preoccupazione derivante periodicamente dai danni catastrofali (il terremoto d'Abruzzo è costato circa 270 milioni alla compagnia, nda ). Sul piano dei costi, il decreto Bersani, da un lato, ha causato un aumento degli oneri di intermediazione, dall'altro, è stato un'ulteriore occasione per fidelizzare la rete degli agenti. Probabilmente, a livello strategico, il gruppo dovrà in futuro verificare e ottimizzare il portafoglio delle partecipazioni per salvaguardare e recuperare, eventualmente, ulteriore patrimonio di vigilanza. In ogni caso, nel complesso la compagnia ha ancora ingenti riserve di liquidità». I frutti del periodo Una liquidità generata (anche) dalla crescita del ramo Vita (+34 per cento a 2,45 miliardi di euro), mentre il ramo Danni si segnala per un combined ratio al 98,3 per cento (102,4 sul solo mercato italiano). La fotografia scattata il 31 dicembre

Argomento: NAZIONALE Pag. 36 Data: 22-03-2010 Corriere Economia Online Generali La potente ragnatela del Leone

scorso lascia intravedere che Trieste inizia a comportarsi da gruppo integrato. Luciano Romeo, responsabile delle operations sta mettendo in comune la macchina operativa, mentre a livello di prodotto la segmentazione per canali di età inizia a essere più di un progetto e presto verrà esportata all'estero, colmando il gap esistente in alcuni mercati con Axa e Allianz. Sintetizza un osservatore esterno alla compagnia: le Generali stanno trasformandosi da somma di repubbliche confederate a gruppo vero. In attesa di un presidente. [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 37 Data: 19-03-2010 Dagospia.com CRI CRI CRI, COME S-CRI-CCHIOLA LA CROCE ROSSA SOTTO IL PESO D EI FASCI EX TERRORISTA DEI NAR CON 6 ANNI DI GALERA LAVORA A F IANCO DEL COMMISSARIO ROCCA "E CHI SI METTE DI TRAVERSO HomePage | Segnala articolo CRI CRI CRI, COME S-CRI-CCHIOLA LA CROCE ROSSA SOTTO IL PESO DEI FASCI - EX TERRORISTA DEI NAR CON 6 ANNI DI GALERA LAVORA A FIANCO DEL COMMISSARIO ROCCA - "E CHI SI METTE DI TRAVERSO ALLA DIRIGENZA, È SPACCIATO. PERCHÉ QUI OGGI COMANDANO LORO, I FASCISTI. È UNA ASSURDA FOLLIA PER UN ENTE SINONIMO DI NON VIOLENZA" - IERI VOLONTARI, OGGI MILIONARI - CON 160 MILIONI L'ANNO IN PANCIA DI FINANZIAMENTO STATALE, NON STUPISCE CHE IN ITALIA, UNICO CASO IN OCCIDENTE, L'ENTE INVECE DI ESSERE INDIPENDENTE È SOTTO IL CONTROLLO FERREO DEI PARTITI. CHE DA SEMPRE USANO LA CROCE ROSSA PER FARE ASSUNZIONI DI MASSA - IL RUOLO DELLA LETTA SISTER

Emiliano Fittipaldi e Monica Soldano per "L'espresso" commissario rocca francesco croce rossa italiana Il veterano della Croce Rossa lo ripete due volte. "Guardi io non ho nulla contro gli ex terroristi, né per quelli di destra né per quelli di sinistra. Ma che vengano a lavorare alla Croce Rossa, ecco, mi sembra quantomeno inopportuno". Il militare ne ha viste tante, in questi ultimi trent'anni passati nell'associazione. Ma la sua pazienza (e quella dei colleghi) si è esaurita quando nei corridoi ha cominciato a incrociare Paolo Pizzonia, ex membro dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari. Francesco Rocca Commissario Croce Rossa Italiana L'ex 'duro di Sommacampagna', che si è fatto sei anni di galera per banda armata e altri reati gravissimi (incendio in concorso, lesione personale, porto illegale di armi), da qualche mese è diventato il braccio destro di Francesco Rocca, il commissario straordinario che lo ha voluto dentro la sua segreteria. Ora vuole diventare ufficiale, e qualcuno sta facendo opposizione. "Ma chi si mette di traverso alla dirigenza, è spacciato. Perché qui oggi comandano loro, i fascisti. È un paradosso assurdo". Volontaria Croce Rossa Volontarie Croce ROssa Di sicuro, una bizzarria, dal momento che la Cri dovrebbe essere sinonimo di solidarietà e non violenza, una congregazione fatta, nell'immaginario collettivo, da migliaia di volontari e infermieri che con sprezzo del pericolo aiutano chi ne ha bisogno in tempo di pace e di guerra. L'ente dal 1866 è anche la casa degli ausiliari del Corpo militare, una componente centrale della Cri adibita al primo soccorso durante le emergenze. È un maresciallo, che chiede l'anonimato, a protestare per andazzo dell'ultimo periodo. TUTTI CONTRO TUTTI Forse esagera, ma certamente la Croce Rossa resta un gigante malato che la politica non riesce a guarire. Centocinquantamila volontari e soci attivi, oltre 5 mila dipendenti tra personale civile, infermieri e dipendenti del Corpo, 10mila tra ambulanze, autobus e mezzi di soccorso, la gestione del 118 in molte Regioni. croce rossa imperia nuclei speciali croce rossa aiuti Soprattutto, 160 milioni l'anno in pancia di finanziamento statale, sommando il denaro girato dalle Asl e dai ministeri competenti. Non stupisce che in Italia, unico caso in Occidente, l'ente invece di essere indipendente è sotto il controllo ferreo dei partiti. Che da sempre usano la Croce rossa per fare assunzioni di massa (migliaia di precari militari e civili sono stati chiamati senza concorso e senza criteri): le emergenze e le calamità sono eventi secondari. I bilanci non vengono approvati dal 2005, e i commissari straordinari vanno e vengono nemmeno fossimo alla stazione centrale. croce rossa gommone L'ultimo nominato è l'avvocato Rocca, 44 anni da Roma, subentrato durante una guerra senza esclusioni di colpi tra il Comitato centrale che tutto decide e il Corpo militare. Un conflitto cominciato nel 2008, quando un'ispezione del ministero dell'Economia (invocata, dicono i soldati, dai loro nemici interni) stilò una lista di ben 54 rilievi che denunciavano gravi irregolarità degli ausiliari: promozioni illegittime, benefici economici non dovuti, sprechi senza fine. I militari hanno risposto alle accuse, e invocato l'intervento del ministero della Difesa. Croce rossa Italiana Sorella e Volontari Che lo scorso anno ha spedito i suoi, di ispettori. Le conclusioni sono state assai diverse: la relazione segreta che 'L'espresso' ha potuto leggere mette in evidenza, per il periodo che va dal 2005 al 2009, tutte le storture della gestione di presidenti e commissari: 17 milioni destinati dalla Difesa per le esigenze del Corpo (medicinali, automezzi, attrezzature da campo) non sarebbero stati mai spesi, le esposizioni con le banche sarebbero "ormai stabilmente sopra i 55 milioni di euro nelle sue punte massime", mentre oltre 15 milioni di euro avuti dalla Cri per l'operazione Antica Babilonia in Iraq sono "ancora da impegnare".

Argomento: NAZIONALE Pag. 38 Data: 19-03-2010 Dagospia.com CRI CRI CRI, COME S-CRI-CCHIOLA LA CROCE ROSSA SOTTO IL PESO D EI FASCI EX TERRORISTA DEI NAR CON 6 ANNI DI GALERA LAVORA A F CroceIANCO Rossa e DEL Terremotati COMMISSARIO Haitiani Lapresse In ROCCA tutto ci sarebbero "E CHI risorse SI finanziarie METTE per 40DI milioni TRAVERSO di euro. Denaro mai speso. "I soldi che spettano a noi", spiega il maresciallo, "vengono usati per diminuire il debito e far apparire il bilancio in ordine. Ma in realtà non c'è un euro: lo sa che ad Haiti non abbiamo potuto nemmeno portare un ospedale da campo chirurgico?". Croce Rossa Terremoto lapresse mi Svolta a destra Mentre civili e militari se le davano di santa ragione, il commissario mandato da Berlusconi ha compiuto una rivoluzione. L'associazione si è spostata a destra: indipendente e neutrale per statuto, vigilata dal ministero della Salute, da quello di Giulio Tremonti e dalla Difesa, la società pubblica ha assunto come portavoce Tommaso Della Longa, fedelissimo di Rocca ed ex dirigente di Azione giovani. Un giornalista professionista (gira su Internet un suo pezzo che definisce 'capri espiatori' i terroristi neri condannati per la strage di Bologna del 2 agosto 1980) che nei ritagli di tempo tifa per la Roma: simpatizzante dell'Irish Clan, prima di appassionarsi all'assistenza sanitaria esaltava gli ultras, gente "con i propri riti, le proprie battaglie, fatte di feriti e prigionieri, il proprio codice d'onore fatto di regole non scritte", persone con il "germe della ribellione che sta dalla parte giusta". La banda militare della Croce Rossa Italiana alla Parata del Giugno Croce Rossa Italiana Crocerossina Il giornalista lavora spalla a spalla con Stefano Schiavi, oggi alla Cri di Roma ma nel 2007 direttore de 'ladestranews.it', quotidiano on line di Storace che Teodoro Bontempo definì "la voce di chi esprime il dolore e la solitudine delle periferie urbane". Una china sorprendente, visto che Rocca entrò in Croce Rossa spiegando che "la casta che teneva i fili dell'ente" non sarebbe stata più tollerata. Invece, dopo aver chiamato un po' di vecchi camerati, ha assunto anche Leonardo Carmenati, oggi capodipartimento e team leader della Cri ad Haiti, ieri dirigente all'ospedale Sant'Andrea: l'avvocato se lo ricorda con affetto, visto che è stato direttore generale del nosocomio. GIANNI LETTA Il commissario ha poi chiamato lo storaciano Alessandro Ridolfi per presiedere la Sise, una società della Croce Rossa siciliana. Dove ha trovato casa, tra i sindaci revisori, pure l'ex amministratore della Ciak servizi: una srl immobiliare di cui Francesco Rocca, alla faccia del conflitto di interessi, risulta proprietario del 99 per cento delle quote. rm24 storace VOLONTARI O MILIONARI? La nuova squadra non lavora gratis. Se decine di migliaia di volontari si adoperano senza prendere un euro, Rocca guadagna oltre 200 mila euro l'anno, e ha a disposizione circa 120 mila euro per le missioni. I tre capidipartimento in busta paga superano i 150 mila, a cui vanno aggiunti i premi di produzione. Il direttore generale prende, invece, 200 mila l'anno. Per il ruolo, a sorpresa, il commissario ha chiamato a fine 2008 Patrizia Ravaioli, che lavorava nella Lega italiana per la lotta contro i tumori. Sposata con il direttore del 'Riformista' Antonio Polito, la Ravaioli è anche presidente dell'associazione Pimby, fondata insieme a Chicco Testa e Paolo Messa. In tutto, cinque persone costano tra stipendi e spese legate all'incarico oltre un milione di euro l'anno, mentre i dipendenti in media non arrivano a 2 mila euro al mese. Alle critiche Rocca, amico di Storace e La Russa, con una rete che spazia da Gianni Alemanno ad Andrea Augello fino a Gianni Letta, ha risposto che nel 2009 non ci sarebbero state "assunzioni di personale senza un regolare concorso pubblico". Gianni Alemanno È vero: Rocca e i suoi hanno preferito fare contratti da consulente. Ben 23 in 12 mesi, tra addetti stampa, legali, capimissione e 'coadiuvatori' di varia specie. A questi vanno aggiunti i 'co.co.co.' e 'comandati', cioè quelli spostati da altre amministrazioni. Tra loro spiccano dirigenti provenienti dal ministero del Lavoro e dalla Provincia di Roma, l'ex Nar (che è impiegato regionale) e uno degli autisti personali che l'avvocato si è portato dal Sant'Andrea. Già: quando si parla di enti pubblici, le auto blu non mancano mai. UN AFFARE DI FAMIGLIA Bilanci fuori controllo, sprechi, dipendenti trasferiti d'ufficio, malcontento diffuso. La Cri traballa paurosamente, ma i capi dell'associazione sembrano avere altro a cui pensare. Rocca ha stretto prima dello scandalo degli appalti truccati un patto di ferro con Guido Bertolaso, e anche se il decreto sulla Protezione civile spa è stato affossato, l'idea di portare la Croce rossa direttamente sotto il controllo del Dipartimento (e quindi della presidenza del Consiglio) non è ancora tramontata. Anche i Letta ci sperano ancora: sia Gianni - che dall'epoca dell'ex commissario Maurizio Scelli sulla struttura ha sempre avuto grande influenza - sia sua sorella Maria Teresa, da tutti indicata come la donna forte dell'ente. Temuta e omaggiata, la vulcanica presidente della Cri di Avezzano negli ultimi anni ha allargato il suo potere, diventando

Argomento: NAZIONALE Pag. 39 Data: 19-03-2010 Dagospia.com CRI CRI CRI, COME S-CRI-CCHIOLA LA CROCE ROSSA SOTTO IL PESO D EI FASCI EX TERRORISTA DEI NAR CON 6 ANNI DI GALERA LAVORA A F presidenteIANCO pure DELdella Cri COMMISSARIO Abruzzo e commissario ROCCAad Acta per "El'emergenza CHI SIterremoto. METTE Oggi nonDI siTRAVERSO muove una foglia che la Letta non voglia. Gli aiuti per la popolazione, la gestione dei campi, la costruzione delle casette, perfino il grande magazzino della Protezione civile di Avezzano (dentro c'è di tutto: dalle televisioni alle coperte, dai casalinghi all'intimo femminile di marca), ogni cosa viene gestita da lei. Qualcuno non ha gradito: dentro la Cri le imputano troppo decisionismo, mentre un maresciallo del Corpo militare, Vincenzo Lo Zito, l'ha persino denunciata per presunte irregolarità contabili. "Ho scoperto che la Letta gestiva un conto corrente intestato alla Cri, insieme a una dipendente di fiducia, tal Giuseppina Angelino", spiega Lo Zito: "È contro il regolamento. Le due signore hanno firmato pure vari mandati di pagamento, cosa che può fare solo il direttore regionale che funge da organo controllore. L'ho denunciato a una dozzina di procure, nessuno ha fatto nulla". Qualcuno, in verità, si è mosso. Dopo che la signora Letta ha chiesto al superiore di Lo Zito l'allontanamento dello scocciatore ("Le ricordo", scrive la presidentessa nella lettera, "che ad una richiesta di mio intervento a favore di un militare della Cri da lei segnalatomi, la mia risposta è stata concreta ed immediata!") il maresciallo è stato trasferito d'autorità ad Assisi. Non solo: visto che il soldato petulante ha continuato a protestare, il 30 dicembre scorso la Croce Rossa ha chiesto ai militari di avviare un "provvedimento disciplinare di Stato" contro il contestatore. Chi ha firmato l'ordinanza? Il commissario straordinario Francesco Rocca.

[19-03-2010]

Argomento: NAZIONALE Pag. 40 Data: 19-03-2010 Il Denaro.it Rischio sismico, calcoli on line

Napoli Condividi 19-03-2010 professioni

Dati sugli edifici via web, oggi si presenta il progetto proposto dagli ingegneri Un sistema informativo integrato via web finalizzato alla difesa dal rischio sismico, utile sia al settore dei Lavori pubblici che al Genio civile. Il progetto si chiama "SismiCa" e sarà lanciato oggi (ore 10.30) presso l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli. "Sismica" è un progetto innovativo che, attraverso la dematerializzazione e l'informatizzazione dei procedimenti, semplifica la vita di ingegneri, architetti, geologi, geometri e di tutti i professionisti che hanno relazioni con gli uffici del Genio civile. Si tratta di una proposta che gli ingegneri napoletani, attraverso il loro consiglio, avevano formulato da quattro anni. E' di qualche giorno fa, invece, l'annuncio dell'assessore regionale alla Ricerca, Nicola Mazzocca, e dell'assessore regionale ai Lavori pubblici Oberdan Forlenza, dell'imminente avvio del servizio di invio telematico dei calcoli strutturali degli edifici al Genio Civile. Un annuncio accolto con soddisfazione dal presidnte degli Ingegneri di Napoli, Luigi Vinci. All'incontro di oggi partecipano, oltre a Vinci e agli assessori Mazzocca e Forlenza, il provveditore alle Opere pubbliche per Campania e Molise, Donato Carlea, i presidi delle facoltà di Ingegneria e di Architettura degli atenei campani, i presidenti degli Ordini campani di Ingegneri, Architetti, Geologi, Agronomi, Geometri, Periti industriali e Periti Agrari; e i vertici dell'Acen, dell'Ance Campania, del Sicdai, del Cida e dei dirigenti degli Uffici del Genio Civile della Campania.

num.

Argomento: NAZIONALE Pag. 41 Data: 19-03-2010 Il Denaro.it Frana di Montaguto, vertice con Bertolaso

Avellino Condividi 19-03-2010 ambiente

Frana di Montaguto, oggi è in programma il vertice romano tra il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso e Mario De Biase, commissario per l'emergenza frana. Al summit partecipano anche Guglielmo Allodi per la Regione Campania e Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Al centro, la problematicità di una situazione che diventa sempre più seria. Notizie sempre più preoccupanti arrivano infatti dallo smottamento più grande d'Europa che colpisce la statale 90 delle Puglie, tra Montaguto e Panni. Si lavora senza sosta sul luogo della frana, e, a scopo precauzionale, viene sospesa anche la linea della ferrovia. Trenitalia ha infatti provveduto a smontare i binari e a raccogliere le traversine in attesa di istruzioni dalle autorità regionali e statali, nel punto in cui la massicciata ferroviaria potrebbe avere maggiori problemi con la pressione del fronte franoso, giunto ormai a pochissimi metri. Le operazioni sono coordinate dalla Prefettura di Avellino, ma allo stato non si ha notizia di un piano definito per arginare il movimento franoso. Intanto De Biase, avrebbe individuato l'area – il cui decreto di esproprio sarà reso esecutivo oggi con l'ausilio della Prefettura di Avellino – per depositare il fango e i detriti asportati dal piede della frana. Dall'11 marzo, a causa della frana, Trenitalia ha dunque chiuso il tratto di ferrovia tra Panni e Montaguto. Per ovviare al disagio che comporta la cancellazione di tutti i treni in partenza da Lecce, Bari e Foggia, e diretti a Benevento e Caserta e nella capitale, è stato attivato un servizio sostitutivo con i pullman. Ma i passeggeri che percorrono quel tragitto sono costretti a scendere dal treno alla stazione di Foggia, prendere un mezzo che li riporta fino a Benevento, e da lì risalire su un altro treno. Il fronte franoso a Montaguto, intanto, avanza a vista d'occhio. La situazione ha già comportato per Trenitalia, in una settimana, un danno economico quantificabile in oltre 620mila euro. " la stima settimanale dei diminuiti introiti procurati dall'interruzione e dei maggiori costi prodotti dalla straordinaria gestione del personale e dei mezzi, dall'utilizzo dei servizi sostitutivi, dall'assistenza e dall'attivazione del numero verde. La circolazione resterà interrotta per almenouna settimana. An.Mi.

num.

Argomento: NAZIONALE Pag. 42 Data: 20-03-2010 Il Denaro.it Rischio sismico, svolta digitale

Napoli Condividi 20-03-2010 ingegneri

Via libera al progetto dell'Ordine per informatizzare il Genio Civile Efficienza, certezza dei tempi e delle procedure, obiettività e trasparenza degli atti: diventa realtà la proposta avanzata nel 2006 dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli per l'informatizzazione delle procedure del Genio Civile. L'iniziativa si chiama "Sismica", ed è un progetto innovativo per la progettazione esecutiva, la realizzazione e la fornitura di un sistema informativo web integrato, utile al settore dei Lavori Pubblici e del Genio Civile e finalizzato alla difesa dal rischio sismico; la Regione lo finanzia con 998 mila euro. antonio la palma La storia del progetto, come accennato, comincia nel 2006, quando l'Ordine degli Ingegneri di Napoli elaborò una proposta tecnica per l'informatizzazione delle procedure del Genio Civile trovando poi sintonia con l'assessore regionale alla Ricerca Nicola Mazzocca che ha reso, la proposta, una realtà operativa. "SIsmiCa", Sistema Informativo della sismica in regione Campania, attraverso la dematerializzazione e l' informatizzazione dei procedimenti, consente di instaurare modalità di comunicazione interattiva con i professionisti del settore e di semplificare le procedure per il lavoro dei professionisti tecnici che hanno rapporti con gli Uffici del Genio Civile. "L'informatizzazione - spiega una nota degli ingegneri di Napoli - consentirà agli iscritti agli Ordini e ai collegi professionali di trasmettere agli Uffici del Genio Civile le domande di deposito e dei progetti su supporto informatico, anche per via telematica, in alternativa alla presentazione su supporto cartaceo con la possibilità di monitorare l' iter delle pratiche in tempo reale". Sia in materia di difesa dal rischio sismico e sia per tutte le attività che sono di competenza del Settore lavori pubblici della Regione che vengono svolte per il tramite dei Settori provinciali del Genio Civile, le criticità maggiori si riscontrano per la disomogeneità delle procedure adottate. "Il progetto, anche per questo problema - sottolinea l'Ordine degli Ingegneri - offre la soluzione creando delle piattaforme che consentono di uniformare i procedimenti tecnico-amministrativi adottati. Tra gli obiettivi generali del progetto quelli di fornire un'informazione esaustiva delle attività e dei servizi forniti dal Settore Lavori pubblici della Regione e dai Settori provinciali del Genio Civile in ambito di difesa dal rischio sismico, rendendo disponibili on-line informazioni e modulistica; rendere più efficiente l'attività amministrativa e i servizi sul territorio, attraverso metodologie, procedimenti e modulistiche uniformi. Ma anche dialogare con gli utenti, consentendo loro di inviare telematicamente sia la modulistica relativa alle denunce dei lavori, riducendo i tempi di attesa allo sportello e la documentazione connessa; dare certezza sui tempidei procedimenti, con comunicazioni innovative con gli utenti tramite e-mail e sms.

num.

Argomento: NAZIONALE Pag. 43 Data: 21-03-2010 L'Espresso (abbonati) Sembra un ministero è la croce rossa

Attualità UN ENTE NEL MIRINO

di emiliano fittipaldi e monica soldano Vertici strapagati. Boom di consulenti. Debiti in aumento. Sprechi. Anche un ex terrorista a fianco del commissario. Ecco come funziona l'associazione

Il veterano della Croce Rossa lo ripete due volte. "Guardi io non ho nulla contro gli ex terroristi, né per quelli di destra né per quelli di sinistra. Ma che vengano a lavorare alla Croce Rossa, ecco, mi sembra quantomeno inopportuno". Il militare ne ha viste tante, in questi ultimi trent'anni passati nell'associazione. Ma la sua pazienza (e quella dei colleghi) si è esaurita quando nei corridoi ha cominciato a incrociare Paolo Pizzonia, ex membro dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari. L'ex 'duro di Sommacampagna', che si è fatto sei anni di galera per banda armata e altri reati gravissimi (incendio in concorso, lesione personale, porto illegale di armi), da qualche mese è diventato il braccio destro di Francesco Rocca, il commissario straordinario che lo ha voluto dentro la sua segreteria. Ora vuole diventare ufficiale, e qualcuno sta facendo opposizione. "Ma chi si mette di traverso alla dirigenza, è spacciato. Perché qui oggi comandano loro, i fascisti. È un paradosso assurdo". Di sicuro, una bizzarria, dal momento che la Cri dovrebbe essere sinonimo di solidarietà e non violenza, una congregazione fatta, nell'immaginario collettivo, da migliaia di volontari e infermieri che con sprezzo del pericolo aiutano chi ne ha bisogno in tempo di pace e di guerra. L'ente dal 1866 è anche la casa degli ausiliari del Corpo militare, una componente centrale della Cri adibita al primo soccorso durante le emergenze. È un maresciallo, che chiede l'anonimato, a protestare per andazzo dell'ultimo periodo. Tutti contro tutti Forse esagera, ma certamente la Croce Rossa resta un gigante malato che la politica non riesce a guarire. Centocinquantamila volontari e soci attivi, oltre 5 mila dipendenti tra personale civile, infermieri e dipendenti del Corpo, 10mila tra ambulanze, autobus e mezzi di soccorso, la gestione del 118 in molte Regioni. Soprattutto, 160 milioni l'anno in pancia di finanziamento statale, sommando il denaro girato dalle Asl e dai ministeri competenti. Non stupisce che in Italia, unico caso in Occidente, l'ente invece di essere indipendente è sotto il controllo ferreo dei partiti. Che da sempre usano la Croce rossa per fare assunzioni di massa (migliaia di precari militari e civili sono stati chiamati senza concorso e senza criteri): le emergenze e le calamità sono eventi secondari. I bilanci non vengono approvati dal 2005, e i commissari straordinari vanno e vengono nemmeno fossimo alla stazione centrale. L'ultimo nominato è l'avvocato Rocca, 44 anni da Roma, subentrato durante una guerra senza esclusioni di colpi tra il Comitato centrale che tutto decide e il Corpo militare. Un conflitto cominciato nel 2008, quando un'ispezione del ministero dell'Economia (invocata, dicono i soldati, dai loro nemici interni) stilò una lista di ben 54 rilievi che denunciavano gravi irregolarità degli ausiliari: promozioni illegittime, benefici economici non dovuti, sprechi senza fine. I militari hanno risposto alle accuse, e invocato l'intervento del ministero della Difesa. Che lo scorso anno ha spedito i suoi, di ispettori. Le conclusioni sono state assai diverse: la relazione segreta che 'L'espresso' ha potuto leggere mette in evidenza, per il periodo che va dal 2005 al 2009, tutte le storture della gestione di presidenti e commissari: 17 milioni destinati dalla Difesa per le esigenze del Corpo (medicinali, automezzi, attrezzature da campo) non sarebbero stati mai spesi, le esposizioni con le banche sarebbero "ormai stabilmente sopra i 55 milioni di euro nelle sue punte massime", mentre oltre 15 milioni di euro avuti dalla Cri per l'operazione Antica Babilonia in Iraq sono "ancora da impegnare". In tutto ci sarebbero risorse finanziarie per 40 milioni di euro. Denaro mai speso. "I soldi che spettano a noi", spiega il maresciallo, "vengono usati per diminuire il debito e far apparire il bilancio in ordine. Ma in realtà non c'è un euro: lo sa che ad Haiti non abbiamo potuto nemmeno portare un ospedale da campo chirurgico?". Svolta a destra Mentre civili e militari se le davano di santa ragione, il commissario mandato da Berlusconi ha compiuto una rivoluzione. L'associazione si è spostata a destra: indipendente e neutrale per statuto, vigilata dal ministero della Salute, da quello di Giulio Tremonti e dalla Difesa, la società pubblica ha assunto come portavoce Tommaso Della Longa, fedelissimo di Rocca ed ex dirigente di Azione giovani. Un giornalista professionista (gira su Internet un suo pezzo che definisce 'capri espiatori' i terroristi neri condannati per la strage di Bologna del 2 agosto 1980) che nei ritagli di tempo tifa per la Roma: simpatizzante dell'Irish Clan, prima di appassionarsi all'assistenza sanitaria esaltava gli ultras, gente "con i propri riti, le proprie battaglie, fatte di feriti e prigionieri, il proprio codice d'onore fatto di regole non scritte", persone

Argomento: NAZIONALE Pag. 44 Data: 21-03-2010 L'Espresso (abbonati) Sembra un ministero è la croce rossa

con il "germe della ribellione che sta dalla parte giusta". Il giornalista lavora spalla a spalla con Stefano Schiavi, oggi alla Cri di Roma ma nel 2007 direttore de 'ladestranews.it', quotidiano on line di Storace che Teodoro Bontempo definì "la voce di chi esprime il dolore e la solitudine delle periferie urbane". Una china sorprendente, visto che Rocca entrò in Croce Rossa spiegando che "la casta che teneva i fili dell'ente" non sarebbe stata più tollerata. Invece, dopo aver chiamato un po' di vecchi camerati, ha assunto anche Leonardo Carmenati, oggi capodipartimento e team leader della Cri ad Haiti, ieri dirigente all'ospedale Sant'Andrea: l'avvocato se lo ricorda con affetto, visto che è stato direttore generale del nosocomio. Il commissario ha poi chiamato lo storaciano Alessandro Ridolfi per presiedere la Sise, una società della Croce Rossa siciliana. Dove ha trovato casa, tra i sindaci revisori, pure l'ex amministratore della Ciak servizi: una srl immobiliare di cui Francesco Rocca, alla faccia del conflitto di interessi, risulta proprietario del 99 per cento delle quote. Volontari o milionari? La nuova squadra non lavora gratis. Se decine di migliaia di volontari si adoperano senza prendere un euro, Rocca guadagna oltre 200 mila euro l'anno, e ha a disposizione circa 120 mila euro per le missioni. I tre capidipartimento in busta paga superano i 150 mila, a cui vanno aggiunti i premi di produzione. Il direttore generale prende, invece, 200 mila l'anno. Per il ruolo, a sorpresa, il commissario ha chiamato a fine 2008 Patrizia Ravaioli, che lavorava nella Lega italiana per la lotta contro i tumori. Sposata con il direttore del 'Riformista' Antonio Polito, la Ravaioli è anche presidente dell'associazione Pimby, fondata insieme a Chicco Testa e Paolo Messa. In tutto, cinque persone costano tra stipendi e spese legate all'incarico oltre un milione di euro l'anno, mentre i dipendenti in media non arrivano a 2 mila euro al mese. Alle critiche Rocca, amico di Storace e La Russa, con una rete che spazia da Gianni Alemanno ad Andrea Augello fino a Gianni Letta, ha risposto che nel 2009 non ci sarebbero state "assunzioni di personale senza un regolare concorso pubblico". È vero: Rocca e i suoi hanno preferito fare contratti da consulente. Ben 23 in 12 mesi, tra addetti stampa, legali, capimissione e 'coadiuvatori' di varia specie. A questi vanno aggiunti i 'co.co.co.' e 'comandati', cioè quelli spostati da altre amministrazioni. Tra loro spiccano dirigenti provenienti dal ministero del Lavoro e dalla Provincia di Roma, l'ex Nar (che è impiegato regionale) e uno degli autisti personali che l'avvocato si è portato dal Sant'Andrea. Già: quando si parla di enti pubblici, le auto blu non mancano mai. Un affare di famiglia Bilanci fuori controllo, sprechi, dipendenti trasferiti d'ufficio, malcontento diffuso. La Cri traballa paurosamente, ma i capi dell'associazione sembrano avere altro a cui pensare. Rocca ha stretto prima dello scandalo degli appalti truccati un patto di ferro con Guido Bertolaso, e anche se il decreto sulla Protezione civile spa è stato affossato, l'idea di portare la Croce rossa direttamente sotto il controllo del Dipartimento (e quindi della presidenza del Consiglio) non è ancora tramontata. Anche i Letta ci sperano ancora: sia Gianni - che dall'epoca dell'ex commissario Maurizio Scelli sulla struttura ha sempre avuto grande influenza - sia sua sorella Maria Teresa, da tutti indicata come la donna forte dell'ente. Temuta e omaggiata, la vulcanica presidente della Cri di Avezzano negli ultimi anni ha allargato il suo potere, diventando presidente pure della Cri Abruzzo e commissario ad Acta per l'emergenza terremoto. Oggi non si muove una foglia che la Letta non voglia. Gli aiuti per la popolazione, la gestione dei campi, la costruzione delle casette, perfino il grande magazzino della Protezione civile di Avezzano (dentro c'è di tutto: dalle televisioni alle coperte, dai casalinghi all'intimo femminile di marca), ogni cosa viene gestita da lei. Qualcuno non ha gradito: dentro la Cri le imputano troppo decisionismo, mentre un maresciallo del Corpo militare, Vincenzo Lo Zito, l'ha persino denunciata per presunte irregolarità contabili. "Ho scoperto che la Letta gestiva un conto corrente intestato alla Cri, insieme a una dipendente di fiducia, tal Giuseppina Angelino", spiega Lo Zito: "È contro il regolamento. Le due signore hanno firmato pure vari mandati di pagamento, cosa che può fare solo il direttore regionale che funge da organo controllore. L'ho denunciato a una dozzina di procure, nessuno ha fatto nulla". Qualcuno, in verità, si è mosso. Dopo che la signora Letta ha chiesto al superiore di Lo Zito l'allontanamento dello scocciatore ("Le ricordo", scrive la presidentessa nella lettera, "che ad una richiesta di mio intervento a favore di un militare della Cri da lei segnalatomi, la mia risposta è stata concreta ed immediata!") il maresciallo è stato trasferito d'autorità ad Assisi. Non solo: visto che il soldato petulante ha continuato a protestare, il 30 dicembre scorso la Croce Rossa ha chiesto ai militari di avviare un "provvedimento disciplinare di Stato" contro il contestatore. Chi ha firmato l'ordinanza? Il commissario straordinario Francesco Rocca. n

Argomento: NAZIONALE Pag. 45 Data: 19-03-2010 Il Fattoonline.com Maltempo, Loiero ha chiesto l'intervento del Genio militare

Scritto da Redazione Venerdì 19 Marzo 2010 18:57 CATANZARO – Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha chiesto l'intervento del genio militare per risolvere con rapidità la questione dei ponti di Gimigliano e Soveria Simeri e per la realizzazione di un ponte provvisorio per collegare Rogliano e Parenti. Con una lettera inviata al sottosegretario Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, Loiero ha fatto presente che ''gli eventi alluvionali che hanno colpito, senza soluzione di continuità, la Calabria negli ultimi due inverni hanno prodotto effetti devastanti in gran parte del territorio regionale, come è stato ampiamente documentato anche in occasione della Tua recente visita''. In questa situazione Loiero ha spiegato che ''appare particolarmente significativo il caso di Gimigliano e di Soveria Simeri, in provincia di Catanzaro, che, oltre ad avere subito numerosi movimenti franosi che compromettono la sicurezza del centri abitati, sono stati interessati da un vasto movimento franoso che ha reso inagibili i ponti di accesso ai due centri abitati''. ''Il ponte di Gimigliano - ha scritto Loiero a Bertolaso - realizzato negli anni 50, sul fiume Corace, assicurava il collegamento, tra un quartiere e il capoluogo e l'intero paese con la strada provinciale per Tiriolo, Marcellinara e la statale 280 (dei due mari), appare compromesso per circa un quarto della sua lunghezza, dal momento che le pile su cui poggiano i pilastri a pettine che reggono l'impalcato sono stati interessati dalla frana. Quello di Soveria Simeri risulta danneggiato da un accentuato abbassamento in corrispondenza di una delle dieci pile che costituiscono il viadotto sul fiume Alli della strada provinciale 15''. ''Le strutture - ha aggiunto Loiero - sono state visitate più volte da una commissione composta da tecnici della Regionali della Protezione Civile - Lavori Pubblici e Autorità di Bacino, dell'Università della Calabria, del CNR-IRP e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, appositamente insediata dallo scrivente, nella qualità di Commissario Delegato all'emergenza del dicembre 2008 e del gennaio 2009 e affidata al Coordinamento tecnico del prof. Pasquale Versace, componente della Commissione Grandi Rischi''.

Argomento: NAZIONALE Pag. 46 Data: 21-03-2010 Il Fattoonline.com Villafranca Tirrena, attivata la Cittadella della Salute. Le foto

Scritto da Redazione Domenica 21 Marzo 2010 22:47 VILLAFRANCA TIRRENA (ME) – Domenica 21 marzo 2010, a Villafranca Tirrena, provincia di Messina, in via “don Luigi Sturzo” di fronte la sede del Comune, è stata attivata, dalle 9 alle 12, la “Cittadella della Salute”, struttura polivalente della Croce Rossa Italiana a completa disposizione della cittadinanza.Bilancio positivo per l'evento realizzato grazie all'impegno del Commissario del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana (C.R.I.), dottoressa Francesca Stagno d'Alcontres: oltre centocinquanta i pazienti sottoposti a visita medica e nove gli specialisti che, assistiti da personale qualificato del Corpo Militare, del Corpo delle Infermiere Volontarie e dei Volontari del Soccorso, si sono avvicendati dalle 9 alle 12 negli ambulatori della “Cittadella”. Nel complesso, un analista (dott. Mauro Lo Piano), un ecografista (dott. Domenico La Rosa), una dentista (dott.sa Ketty Irrera), una psicologa della nutrizione (dott.sa Maria Giacobbe), un cardiologo (dott. Giovanni Costa), un senologo (dott. Carlo Trimboli), un urologo (dott. Salvatore Tigani), un ortopedico (dott. Giulio Santoro) ed un chirurgo plastico (dott. Antonio Cappiello).Terza tappa nell'anno 2010 per la campagna di sensibilizzazione per la donazione del sangue. E' stata, infatti, promossa la donazione volontaria quale gesto importante e fondamentale per far sì che tante persone continuino a vivere o possano vivere meglio. Grazie all'impiego dell'autoemoteca, particolare struttura itinerante con personale medico e paramedico, è stato possibile effettuare i prelievi. La Croce Rossa Italiana ha iniziato ad occuparsi della donazione del sangue nell'immediato dopoguerra per dare il proprio contributo alla soluzione del grave problema della carenza di sangue nel nostro paese, mediante la creazione di gruppi donatori organizzati. La Componente “Donatori Sangue” è nata nel 1997 e da allora, agendo in tutti i luoghi di aggregazione e con interventi rivolti ai singoli cittadini, contribuisce all'evoluzione del sistema trasfusionale italiano in stretto contatto con le Istituzioni. L'organizzazione della struttura modulare, coordinata dal Tenente Vincenzo Muscatello, ufficiale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e delegato di Protezione Civile del Comitato, ha visto lo schieramento di una tenda pneumatica, tre tende mod. 88 ed un'autoemoteca per la donazione del sangue. Nutrita, inoltre, la presenza di volontari (Corpo Militare, Volontari del Soccorso e Pionieri) del Comitato Provinciale di Messina che hanno provveduto all'allestimento e al funzionamento della “Cittadella”. Il Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana, una realtà della città dello Stretto, nel 2010 ha già attivato la “Cittadella della Salute” a Tortorici, il 31 gennaio, partecipato alla seconda edizione della “Notte della Cultura”, il 13 febbraio, con una serie di iniziative volte a riscoprire la storia della Croce Rossa Italiana nella città di Messina, e condotto, nei giorni 7 e 14 marzo, l'attività di “Monitoraggio della Salute” nel capoluogo peloritano.

Argomento: NAZIONALE Pag. 47 Data: 20-03-2010 Il Giornale.it Squadre di robot calciatori si sfidano sul campo

articolo di venerdì 19 marzo 2010

di Redazione

Sono arrivati i robot calciatori. Palleggiano, dribblano, crossano, segnano: tutto grazie a un pallone speciale che emette raggi infrarossi. Ma saranno davvero in grado di fare gioco di squadra? E con il fair play come la mettiamo? Se un robot si fa male l'altro interrompe l'azione oppure prosegue? Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali l'edizione 2010 della Rome Cup cerca di dare risposta in questi giorni. La manifestazione, giunta quest'anno alla quarta edizione, è promossa dalla fondazione Mondo Digitale. Ieri l'inaugurazione nell'aula magna dell'istituto Galileo Galilei di via Conte Verde. Finali e premiazioni avranno luogo domani nella sala della Protomoteca in Campidoglio. A sfidarsi in un torneo di pallone davvero unico nel suo genere sono gli automi progettati e assemblati dagli studenti. L'idea arriva da un gruppo di ricercatori giapponesi che per promuovere la ricerca sull'intelligenza artificiale ha deciso di fare leva sul calcio: entro il 2050, stando alle loro previsioni, un team di robot antropomorfi sarà in grado di battere la squadra vincitrice della Coppa del Mondo. Diverse le categorie in gara nella Capitale nel corso della manifestazione. Per la Robocup Mediterranean Open, riservata ai team universitari, scendono in campo i robot Nao, protagonisti delle scorse robo-olimpiadi romane. Alto circa mezzo metro, dotato di gambe, braccia, mani e un paio di occhietti espressivi, Nao è un robot umanoide in grado di giocare a calcio senza controllo esterno. La RoboCup 2010 vede affrontarsi invece gli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. I vincitori si aggiudicheranno l'accesso ai mondiali di robotica in programma quest'anno a Singapore. Sul terreno di gioco vengono schierati dei robot dotati, tra le altre cose, di una bussola elettronica che serve loro a orientarsi nonché a evitare di fare autogol. Ma non è solamente il calcio a farla da padrone. La manifestazione comprende delle gare di ballo alle quali partecipano i robot danzatori. Gli automi si muovono a ritmo di musica eseguendo vere e proprie coreografie. Spazio infine ai robot soccorritori per i quali è stato concepito un percorso di gara apposito. Programmati per intervenire in ogni situazione di emergenza, dai terremoti agli attacchi terroristici, i «rescue» robot possono avanzare tra le macerie superando ostacoli di varia natura e grazie a sensori speciali sono anche in grado d'individuare le vittime. Ieri poi in occasione della giornata inaugurale è stata allestita un'area dimostrativa nell'atrio dell'istituto Galilei dedicata alle applicazioni sociali, mediche e didattiche della robotica e alla ricerca sull'intelligenza artificiale. Tra gli altri erano presenti il robot «battimani», progettato per aiutare i bambini disabili, e il robot terapista dell'università Campus Biomedico di Roma per la tele-riabilitazione degli arti superiori in pazienti neurologici. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 48 Data: 21-03-2010 Il Giornale.it Zaffiri e rubini per Genoa e Real Madrid

articolo di sabato 20 marzo 2010

di Maria Vittoria Cascino

In corsa. Al consiglio regionale nel listino di Sandro Biasotti e domani alla maratona di Roma. Non ha dubbi e punta la vittoria il sindaco di Beverino, quell'Andrea Costa che dialoga con l'Anpi e conserva il fascio littorio in sala consigliare; che chiede di uscire dal Parco «perché impone solo vincoli»; che draga il fiume per scongiurarne l'esondazione in barba all'Autorità di Bacino. Proprio quel Costa lì, che oggi è Roma a manifestare e domani a macinare 42, 195 chilometri nella capitale. Maratona fisica ed elettorale, «più faticosa senz'altro la seconda» scherza lui, che, sfida nella sfida, correrà nel campionato italiano dei sindaci, per il sindaco più atletico d'Italia, indetto dall'Anci di Bologna all'interno della stessa maratona. Perché «quello che rende grandi certi eventi è la partecipazione popolare al di là del top runners-insiste lui-Uno spaccato di società e generazioni a gomito. Ci sei tu e c'è quello spirito di sacrifico che diventa collante». Questione di approccio e di scelte, come quella del gennaio 2007 di calzare le scarpe da corsa per smettere di fumare. Da allora quasi ogni giorno all'alba, a cogliere il quotidiano dall'altra prospettiva. Conquistarlo con fatica, un passo via l'altro, dentro l'ambiente per capirne la reale tridimensionalità. L'esordio nel 2007 a Padova, 4h 30' e subito New York, 3h 53'. Maggio 2008 a Stoccolma, 3h 42'; settembre Berlino, 3h 26'; novembre Milano 3h 22' e febbraio 2009 a Valencia con 3h 21', «il mio record». E domani Roma, «la decima maratona. Raggiungi un obbiettivo con sacrificio, e lo stesso dovrebbe accadere in politica». Oltre i cliché e fuori dai salotti buoni. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 49 Data: 22-03-2010 Il Giornale.it Firenze, Santoro lascia il premio. Il pubblico: «Vergogna»

articolo di domenica 21 marzo 2010

di Redazione

Ha lasciato Palazzo Vecchio al grido: «Vergogna, vergogna!». Così raccontano alcuni testimoni che hanno visto Michele Santoro abbandonare furiosamente la sala dove era in corso il premio Firenze Donna. A suscitare l'ira del conduttore di «Annozero» sarebbe stata la proiezione di un video della Protezione Civile in cui compariva anche Silvio Berlusconi. Il video era stato mostrato perché una delle premiate era Titti Postiglione, responsabile della sala operativa del dipartimento guidato da Bertolaso. Alcuni fiorentini presenti avrebbero gridato a Santoro: «Si vergogni lei!». I responsabili di Firenze Donna hanno diffuso una nota dopo l'uscita di scena del conduttore: «In 19 anni di storia, il premio è stato attribuito a personalità di ogni schieramento politico e è andato a donne che hanno offerto un contributo importante allo sviluppo dell'imprenditoria e dell'economia». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: NAZIONALE Pag. 50 Data: 19-03-2010 Il Grecale Montaguto(Av), emergenza frana, questa mattina vertice tecnico a Roma

venerdì 19 marzo 2010 18:31

Presente anche il commissario per l'emergenza frana Mario De Biase e rappresentanti della regione Campania

Montaguto(Av) - Si e' tenuta questa mattina, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile a Roma, una riunione tecnica sulla frana di Montaguto, che oltre a bloccare la statale 90 al km 43, ha mandato in tilt i collegamenti ferroviari, con la sospensione della linea Roma-Bari-Lecce.Hanno partecipato, oltre a Guido Bertolaso, il Commissario delegato, rappresentanti della Regione Campania, delle Ferrovie dello Stato e della societa' Anas. Ferrovie dello Stato e Anas hanno confermato il proprio formale impegno ai fini della definitiva risoluzione del problema, rispettivamente per la linea ferroviaria Benevento-Foggia e la Strada Statale 90 `Delle Puglie'. Il Dipartimento della Protezione Civile, pur non ricoprendo ruolo operativo, continuera' a svolgere, nel prosieguo delle attivita' e fino alla conclusione delle operazioni di messa in sicurezza dell'area, un ruolo di supervisione e controllo con particolare riferimento alla tempistica, anche alla luce delle difficolta' che hanno finora contraddistinto l'evoluzione degli interventi. Come riferito dal commissario De Biase, questa mattina è stato acquisito il suolo al km 41, necessario per lo smaltimento di 100 mila metri cubi di terreno asportati dal piede della frana. Dei 700 mila metri cubi di terreno franoso, ne restano da collocare 400 mila: Anas e Ferrovie dello Stato dovranno individuare i siti per lo smaltimento(Il Grecale/Flavia Squarcio)

Argomento: NAZIONALE Pag. 51 Data: 22-03-2010 ItaliaOggi7 La prevenzione non sposa internet

Una nota della regione Veneto fa il punto su settori e categorie per cui sono ammessi i corsi online

Formazione a distanza per la sicurezza solo in alcuni casi La sicurezza sul lavoro snobba internet, almeno sulla formazione dei responsabili. Risultano poco adatti, infatti, i corsi on-line (la cosiddetta formazione a distanza, Fad): va bene per gli addetti al servizio antincendio e per gli addetti al pronto soccorso ma soltanto per le nozioni teoriche; non è possibile per i corsi di formazione dei responsabili (Aspp e Rspp); non è vietata, invece, per i corsi destinati a lavoratori e loro rappresentanti. A precisarlo è una nota della regione Veneto in risposta a specifici quesiti in materia di sicurezza e formazione dei lavoratori (dlgs n. 81/2008).Sicurezza e formazione. La formazione è uno degli aspetti fondamentali della disciplina della sicurezza sul lavoro. Per il datore di lavoro risponde a un preciso obbligo (insieme all'informazione) da osservare nei confronti principalmente dei lavoratori (articoli 36 e 37 del dlgs n. 81/2008 modificato dal dlgs n. 106/2009, il T.u. sicurezza).Dunque, il datore di lavoro è tenuto a osservarli nei confronti della persona che, indipendentemente dal tipo di contratto, svolge attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche solo al fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.A tale figura sono equiparati il socio lavoratore di coop; l'associato in partecipazione; i tirocinanti; gli allievi di istituti di istruzione ed universitari e/o i partecipanti ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, comprese le apparecchiature con videoterminali; i volontari del corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; i lavoratori socialmente utili. Limitatamente agli obblighi di formazione e informazione, al novero dei lavoratori devono aggiungersi anche i lavoranti a domicilio e i lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati. In base alle prescrizioni del T.u., la formazione dei lavoratori deve avvenire in collaborazione con gli organismi paritetici se presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l'attività del datore di lavoro.Inoltre, la formazione deve essere erogata durante l'orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori. Le competenze acquisite vanno registrate nel libretto formativo del cittadino, se concretamente disponibile (cioè se attuato a livello regionale). Il contenuto del libretto formativo è considerato dal datore di lavoro ai fini della programmazione della formazione e di esso gli organi di ispezione tengono conto ai fini della verifica degli obblighi di vigilanza.Ai fini del corretto assolvimento degli obblighi di informazione e formazione è necessario che gli stessi producano l'effetto di arricchire le conoscenze dei lavoratori. Il T.u. prescrive, a tal fine, che il contenuto dell'informazione e quello della formazione devono essere facilmente comprensibili per i lavoratori e devono consentire loro, appunto, di acquisire le relative conoscenze. Complicazioni, evidentemente, possono presentarsi nel caso di lavoratori stranieri. In tal caso, il T.u. prescrive che ove informazione e formazione riguardino lavoratori immigrati, esse devono avvenire previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo e informativo. La sicurezza prevede la creazione di uno specifico «team» di soggetti (si tratta quasi sempre degli stessi lavoratori) che curano prima di tutto la prevenzione (mediante controlli e partecipazione alla adozione di specifiche misure per la riduzione dei rischi) e poi il pronto intervento in situazioni di emergenza. Anche questi soggetti, che rispondono alle figure dei responsabili, degli addetti al servizio antincendio o di pronto soccorso hanno diritto (è un obbligo per il datore di lavoro) a una specifica formazione. I chiarimenti. La regione Veneto è stata interpellata con specifico riferimento alla formazione dei responsabili (Rspp) e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione (Asoo), degli addetti antincendio, degli addetti al primo soccorso, dei lavoratori e loro rappresentanti (Rls). E in particolare è stato chiesto se, al fine di ottemperare all'obbligo della formazione previsto dal T.u. sicurezza, il datore di lavoro possa far ricorso e/o mettere a disposizione dei predetti soggetti anche corsi di formazione online, cioè quelli fruibili tramite internet mediante la procedura Fad.La risposta è articolata e parte da una considerazione di carattere generale per la quale si ritiene sempre opportuno che i percorsi di formazione in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro vengano svolti prediligendo lezioni in aula e un approccio di carattere operativo con esercitazioni pratiche, al fine di garantire maggior efficacia nell'acquisizione delle nozioni trasmesse e nell'apprendimento di comportamenti volti a realizzare una concreta tutela della salute dei lavoratori.Per quanto concerne i corsi di formazione per aspp e rspp, disciplinati dall'accordo sancito in sede di Conferenza stato-regioni il 26 gennaio 2006, la regione Veneto spiega che non è ammessa l'erogazione della formazione a distanza; tuttavia, precisa, rimangono al di fuori del divieto i corsi di formazione per Rspp/datori di lavoro (articolo 34 del dlgs n. 81/2008).Con riferimento alla formazione degli addetti al servizio antincendio (di cui al dm 10 marzo 1998, articolo 7 e Allegato IX), la soluzione della regione Veneto è a metà:

Argomento: NAZIONALE Pag. 52 Data: 22-03-2010 ItaliaOggi7 La prevenzione non sposa internet

ritiene, infatti, che la fase di apprendimento delle nozioni teoriche possa senza alcune problema essere svolta anche con modalità Fad non sussistendo espresso divieto; e che invece la fase di esercitazione pratica, in considerazione delle implicazioni di carattere operativo che la caratterizzano, debba essere effettiva e non possa venire svolta unicamente con supporti audiovisivi.Per quanto attiene alla formazione degli addetti al pronto soccorso aziendale, alla luce della disciplina dettata dal dm 15 luglio 2003, n. 388 (articolo 3 e Allegato III), la regione Veneto ritiene che la fase di apprendimento delle nozioni teoriche possa eventualmente essere svolta con modalità Fad, mentre risulta oltremodo opportuno che la capacità d'intervento sul campo venga acquisita mediante esercitazioni pratiche (anche in questo caso viste le caratteristiche operative del ruolo considerato). Infine, riguardo ai corsi di formazione per i lavoratori e per gli Rls (articolo 37 del dlgs n. 81/2008), la regione Veneto spiega che non sussistono impedimenti allo svolgimento con modalità Fad. © Riproduzione riservata

Argomento: NAZIONALE Pag. 53 Data: 22-03-2010 Leggo di Mario Pautasso Sbarca in Prefettura oggi l'inchiesta del pm Guariniell...

di Mario Pautasso Sbarca in Prefettura oggi l'inchiesta del pm Guariniello che ha scatenato allarme tra i pendolari torinesi. Mancherebbe, secondo le indagini avviate dalla Procura torinese dopo la tragedia di Viareggio, il piano globale di emergenza esterna per le quattro gallerie ferroviarie che attraversano il ventre di Torino e in cui passano ogni giorno i convogli pendolari e i merci: quella storica e quella diretta che collegano Porta Nuova a Porta Susa (2800 metri ciscuna), quella del “passante” che collega Porta Susa al Lingotto (3600 metri) e paradossalmente anche quella in via di ultimazione, ovvero i 4600 metri tra Porta Susa e corso Grosseto, dove transitano anche i nuovi Frecciarossa. Per quanto riguarda quella galleria, sono perfino emersi dubbi sulla correttezza della comunicazione che Rfi trasmise il 28 marzo 2009 alla Commissione sicurezza delle gallerie. La polizia giudiziaria, su mandato di Guariniello avrebbe infatti accertato che diversi degli accorgimenti indicati nel documento in tema di sicurezza non sono in realtà mai stati presi. Il piano di emergenza sarà il tema dell'incontro in piazza Castello, a cui parteciperà, oltre agli inviati delle Ferrovie, anche il responsabile della Protezione civile del Comune Sergio Zaccaria, al quale tocca redigere un piano di intervento nei tunnel in caso di disastro ferroviario. Una “prova generale” di intervento in caso di incidente è già stata prevista per giovedì: verrà simulato un incidente in galleria di un treno merci che trasporta merci pericolose. Dopo gli accertamenti della Procura, Rfi ha già fatto il primo passo: ha disposto il divieto di transito in contemporanea per i treni passeggeri e i convogli che trasportano merci pericolose nelle gallerie che coprono il tratto smistamento Nord-Stura-San Paolo e Porta Susa-Lingotto.

Argomento: NAZIONALE Pag. 54 Data: 22-03-2010 Leggo VENEZIA - Oltre 2.500 sfollati, viale della Libertà chiuso al traffico e stop a treni e aerei p... VENEZIA - Oltre 2.500 sfollati, viale della Libertà chiuso al traffico e stop a treni e aerei per la rimozione e il disinnesco di una bomba d'aereo della seconda guerra mondiale, ritrovata inesplosa in via delle Industrie a Marghera. Sul posto gli artificieri dell'Esercito, una quindicina tra funzionari e volontari di protezione civile e 10 pattuglie della polizia municipale che hanno provveduto a controllare il traffico e a deviarlo, in conseguenza della chiusura di 7 vie e dei 2 cavalcavia che portano a via delle Industrie. Il traffico da e per Venezia è stato deviato verso Mestre, sul cavalcavia di San Giuliano dalle 9 e alle 9,50 il traffico è ripreso regolarmente in viale della Libertà. La rimozione dell'ordigno si è conclusa prima delle 10, con la riapertura al traffico di tutte le strade. La bomba, poi, è stata fatta brillare a Giare di Mira prima di mezzogiorno. I treni hanno subito una ventina di minuti di ritardo in arrivo alla stazione S. Lucia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 55 Data: 22-03-2010 Leggo VERONA Non ci saranno stati tutti i 441 espropriandi, ma poco ci è mancato. Manifestazio... VERONA – Non ci saranno stati tutti i 441 espropriandi, ma poco ci è mancato. Manifestazione con tamburi e carriole, ieri in città. Si sono fatti sentire tutti quelli che rischiano di vedersi portar via il proprio terreno dal Comune, per costruire il traforo e “l'autostrada” delle Torricelle. Sono partiti alle 14,30 da Porta Palio, fino a piazza Bra. «Protestiamo perché non vogliamo farci portare via il nostro terreno - dicono i manifestanti -. In queste settimane ci sentiamo un po' come i terremotati dell'Aquila». Parole chiare. E le oltre trecento persone, ieri, le hanno sottolineate con cori e percussioni. «Il 34% del percorso del Passante è in galleria o trincea coperta - dice Alberto Sperotto, portavoce del comitato per il “no al traforo” -, mentre i restanti 9,2 chilometri rimarranno a cielo aperto passando a 10 metri dalle case, dalle scuole e dagli asili». (M.Oxi./ass)

Argomento: NAZIONALE Pag. 56 Data: 20-03-2010 Libero news Cuba, scossa 5.6 vicino a Guantanamo

Epicentro in mare a 45 chilomentri a sud della base Usa (ANSA) -ROMA, 20 MAR -Registrata dall'istituto geofisico Usa, Usgs, una scossa di terremoto di magnitudo 5.6 Richter.Epicentro in mare a 45 km a sud di Guantanamo. L'ipocentro e' stato indicato a 22,6 chilometri di profondita'.

Argomento: NAZIONALE Pag. 57 Data: 20-03-2010 Libero news Sisma Cile,danni per 30 mld dollari

Lo stima il nuovo presidente Sebastian Pinera (ANSA) - SANTIAGO, 20 MAR - Il costo del terremoto che ha distrutto una vasta area del Cile il 27 febbraio scorso e' di circa 30 miliardi di dollari. Lo ha detto il nuovo presidente cileno Sebastian Pinera parlando a Santiago, contestando le cifre di uno specialista di economia dell'Universita' di Harvard secondo il quale i danni sono stati solo di otto miliardi di dollari. Pinera ha detto che il prodotto lordo che andra' perduto per il sisma quest'anno ammonta a 1,7 miliardi di dollari.

Argomento: NAZIONALE Pag. 58 Data: 19-03-2010 Il Manifesto POSTA Prioritaria

[email protected] Radiato dalla Rai! Via, è solo Busi... Radiato da tutte le trasmissioni Rai, addirittura! Per aver dato dell'omofobo al papa, per aver detto che «l'omofobo è un omosessuale represso», oltre che naturalmente per avere straparlato di un po' di tutto durante una puntata dell'Isola dei Famosi. È davvero grottesca la decisione dei vertici della tv pubblica di bandire Aldo Busi da tutte le trasmissioni Rai. L'Isola dei Famosi, ho capito bene? In questo paese si chiudono manu militari le trasmissioni politiche allo scopo di non disturbare il manovratore, gli sciocchezzai professionali restano invece aperti ma anche quelli sembrano troppo per il sensibile pubblico. In questo paese il papa ha talmente da fare per gli scandali pedofili che una citazione di omosessualità suona mite come una carezza. Ma no, non si deve, non si può: radiato da tutte le televisioni della repubblica. Come Dario Fo, come Enzo Biagi. Invece è solo Aldo Busi, il solito esagitato Aldo Busi. Stupisce che qualcuno possa stupirsi. Oppure no, ormai la censura è un riflesso automatico, scatta per i critici come per i guitti. Marta Goracci Nettuno Uno scandalo lava l'altro Che fine hanno fatto le centinaia di opere pubbliche previste in Italia, pubblicizzate nei vari programmi elettorali e mai realizzate? Non sarà che se ad aggiudicarsi l'appalto non è il «cartello Bertolaso» le stesse diventano inutili? E questa nuova inchiesta per gli interventi del premier sui vertici Rai (peraltro non una novità), non appare l'ennesimo polverone che oltre a riportare il premier al centro della platea, con lo status di perseguitato politico, distoglie l'attenzione dai colossali affari illeciti degli appalti della Protezione civile, dal «teorema Mokbel», dai fondi neri Telecom, dai dossier Tavaroli, dalle collusioni mafiose dello Stato, dai disoccupati senza reddito, eccetera? Riesce ad evitare qualunque dibattito, negli pseudo-notiziari si parla solo di lui, l'opposizione ancora una volta è messa in scacco: Berlusconi è un vero mago, tutto irrompe e scompare dalla scena del crimine con grande facilità. Senza che mai sia fatta giustizia. E.P. Nuova destra, vecchi manganelli Dai 7 ai 20 giorni di prognosi per i sette ragazzi dei collettivi antifascisti di Tor Vergata. Cinghie, manganelli e tirapugni: questi gli «argomenti» per impedire la circolazione del libero pensiero all'Università di Roma da parte di Casa Pound. E pensare che poco tempo fa l'onorevole Paola Concia si imbufaliva quando le si chiedeva il perché avesse accettato l'incontro con i neofascisti. Ma la memoria evidentemente è ormai roba vecchia per la nostra «sinistra» politica. Teresa Gennari Roma Addio a Arcangelo Leone De Castris È morto ieri a Bari Arcangelo Leone De Castris, comunista, italianista, amico del manifesto, il più significativo studioso del decadentismo italiano. Arcangelo, giovanissimo professore alla Facoltà di lettere di Bari, ha attraversato il '68, restandone profondamente segnato. In questo percorso si è approfondita la sua missione (e anche la sua ossessione): liberare la cultura italiana (anche quella di formazione marxista) dall'eredità liberale (pesante, invadente, tenace) di Benedetto Croce, sviluppare una critica delle nuove ideologie dominanti, anche quando queste si rivestono dei panni del «modernismo», e incrociano le sensibilità delle nuove generazioni. È stato un punto di riferimento essenziale per tantissime ragazze e ragazzi, e per molti decenni. Uno spirito controcorrente, con una grande - e a volte indifesa - passione politica. Anche un difficile maestro, a cui va il saluto del manifesto, e - ci auguriamo - il grazie sincero di tutti i suoi allievi. Un abbraccio grande a Maria e ai figli Pier Luigi e Leonardo. il collettivo del manifesto

Argomento: NAZIONALE Pag. 59 Data: 19-03-2010 Il Manifesto Tra rabbia e rifiuti

NAPOLI

Andrea Fabozzi «Accomodatevi». Piantati all'ingresso del troppo grande padiglione numero 6, i due boss del Pdl campano ricevono omaggi e invitano frettolosamente a entrare. Nicola Cosentino e Luigi Cesaro, piccoletti e tutti in tiro, non smettono di baciare e abbracciare, conoscono tutti e non è un buon segno. Alle sei il comizio di Berlusconi, il suo ritorno nella Napoli della spazzatura e delle vallette, dovrebbe già essere cominciato ma la sala non è piena nemmeno a metà. Sono tornate le vallette e per lo più stazionano nel settore ospiti con il tesserino «candidato» appuntato sul tailleur. È tornata anche la spazzatura tranne che nel chilometro intorno alla mostra d'Oltremare. Bisognerà aspettare un'ora e mezza dopo l'orario previsto per evitare almeno grossi buchi in sala, ma il megaschermo piantato nel pratone resterà inutile e solitario. La prima di Berlusconi in questa campagna elettorale, a due giorni dalla manifestazione di Roma, è un clamoroso insuccesso. Cosentino che sei giorni fa aveva annunciato la giornata come «una grande manifestazione, un anticipo della festa» adesso stiracchia un'ammissione: «In 48 ore non si poteva fare di più». CONTINUA|PAGINA4 Quando finalmente arriva, il principe del palco sfodera un nervosismo fuori controllo. Si arrabbia per le bandiere che impallano le telecamere - «tiratele giù ho detto, è una questione di democrazia» - è costretto a replicare a piccole contestazioni - un comitato contro gli abbattimenti delle case abusive diabolicamente chiamato «associazione amici del territorio» - deve interrompersi per rassicurare i netturbini - «mi sono personalmente occupato dei vostri stipendi» - alla fine perde le staffe per la gazzarra classica dei comizi napoletani, quello che suona i piatti, quell'altro che gli grida di continuo da due metri: «Con te ci vediamo fuori!». Poi mette il braccio intorno alle spalle del candidato Stefano Caldoro, lo lascia libero di sfoderare i suoi profili e butta giù un comiziaccio pieno di rancore. La tesi è che «la sinistra e i suoi magistrati» non gli hanno consentito di fare la campagna elettorale sui fatti. «Per i primi dieci giorni - dice - sui giornali si è parlato di una nuova tangentopoli quando erano singoli fatti di corruzione come ci sono sempre stati». Poi, per altri dieci giorni, «hanno gettato fango su Bertolaso e gli eroi della protezione civile che in Abruzzo hanno fatto un miracolo». Poi la sinistra «e quella giudice con la foto del Che» hanno respinto la lista del Pdl a Roma «quando era tutto regolare, lo so io che mi sono trasformato in un pm e ho interrogato sei dei nostri separatamente, non c'è stato nessun errore». La spiegazione, ben accolta dalla folla che mostra cartelli in tema, è che «sono tornati comunisti». Come nel '94 «quando con la magistratura hanno fatto fuori tutti i partiti democratici e se non scendevo in campo io avrebbero conquistato l'82% dei seggi in parlamento». Ma soprattutto, adesso, c'è l'inchiesta di Trani con le intercettazioni che «finiscono regolarmente sui giornali della sinistra» tra i quali evidentemente il Giornale. Berlusconi rivendica tutte le pressioni per chiudere Anno Zero «erano parole doverose» oltretutto rivolte «a un consigliere dell'Agcom che abbiamo eletto noi». A un certo punto il cavaliere si ferma, prova a recuperare il sorriso anche di fronte a una platea più piccola di quella che gli avevano promesso. «Mi date una grande carica, siete tanti - dice - anzi troppi, tanto che dovete stare in piedi». Ci potevano stare anche sdraiati, visti gli spazi, ma l'organizzazione dice a Caldoro di esagerare: «Siamo 10mila». L'inconsistente candidato del centrodestra (con l'Udc) ha fatto tutta la campagna elettorale in questo modo: ospitando ministri. In dieci giorni sono venuti a Napoli a parlare in vece sua Meloni, Alfano, Scajola, Carfagna, Gasparri, Sacconi, Rotondi e Frattini. Adesso Berlusconi, che lo utilizza come poggia spalla e gli concede dieci minuti di discorso, cinque dei quali utilizzati per ringraziare. Ai piedi del palco, due rituali opposti. C'è la carica delle nuove candidate, differenti nel colore dei capelli ma tutte in fila alle transenne a distribuire bacetti e santini elettorali. «Le nostre donne - svolgareggia al solito il cavaliere - e soprattutto Mara Carfagna che è bella e gentile e con le palle». Il borsino dei saluti con i ministri e i capibastone sembra dare in ascesa Giovanna Del Giudice da San Sebastiano al Vesuvio, assistente parlamentare al senato. Nel frattempo Cosentino procede un passo alla volta, non sfugge la calca anzi la cerca, bacia, ribacia, lo salutano dicendo «presidente» o «a disposizione», talvolta entrambe le cose. La presenza nell'aia dei candidati del figlio del mammasantissima dc Antonio Gava, Angelo, dà un po' di sostanza al deja-vu. In molto più stretta compagnia, scivola sullo sfondo Italo Bocchino che di Cosentino è nemico giurato. Non sarebbe aria qui per lui, se non fosse che a un certo punto il mezzo flop sembra restituirgli un po' di colore. Cosentino e Cesaro comunque non lo salutano nemmeno, Carfagna invece gli si avvicina impavida: è già in odore di deviazionismo finiano. Un megastriscione che fa il verso all'associazione del presidente della camera - «Generazione Berlusconi» - chiarisce che

Argomento: NAZIONALE Pag. 60 Data: 19-03-2010 Il Manifesto Tra rabbia e rifiuti

qui i nemici interni del cavaliere non sono benvenuti. Eppure la fretta con la quale il presidente del Consiglio è venuto e andato via da Napoli, niente passeggiate né schitarrate, la grana della spazzatura e dei netturbini, i pullman semivuoti di militanti, la rabbia nel discorso, sono tutti segni di un debutto andato male. La conclusione del comizio poi è questa: «No all'astensione, bisogna votare perché se la sinistra torna al governo ha già detto che vuole alzare le tasse, reintrodurre l'Ici, costringerci a pagare con le carte di credito tutto quello che costa più di cento euro e dare ai giudici libertà di intercettazione in ogni momento». Se la sinistra torna al governo. Ma allora, si tratta di questo?

Argomento: NAZIONALE Pag. 61 Data: 19-03-2010 Il Manifesto All'Aquila il Pdl punta tutto sulle macerie. E manda l'esercito

PROVINCIALI

Eleonora Martini Punta tutto sulle macerie, il Pdl, all'Aquila, per la campagna elettorale delle provinciali di fine marzo. Perché il cratere terremotato è diventato oggi più che mai un territorio politico difficile - quasi inaccessibile - per il centrodestra, che considera invece la vittoria nella città del miracolo berlusconiano imperdibile. Tanto difficile che, per lo sfidante alla popolarissima presidente uscente Stefania Pezzopane, la partita si gioca tutta altrove: nella Marsica (ma questa è un'altra storia da raccontare). Dunque, se il capoluogo abruzzese è off-limits al candidato Pdl Augusto Del Corvo, non rimane che inviare l'esercito a rimuovere con grande rullo di tamburi le macerie proprio da quella Piazza Palazzo dove da tre settimane il "popolo delle carriole" lavora al riciclo del materiale per una «ricostruzione sostenibile». Il miglior spot elettorale per il Pdl è cominciato così, ieri mattina, con l'invasione del centro storico aquilano di mezzi e uomini militari, accompagnati da vigili del fuoco e ruspe, muniti del lasciapassare del commissario alla ricostruzione, il governatore abruzzese Gianni Chiodi. L'operazione, preannunciata solo la sera prima dalla ministra dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha colto di sorpresa anche gli amministratori locali che, a loro dire, nulla sapevano soprattutto dell'ordine impartito da Chiodi di procedere allo sgombero veloce delle macerie senza andare troppo per il sottile con la differenziazione dei materiali. Ma la voce ha invece fatto velocemente il giro della città, tanto che in poche ore decine di aquilani si sono ritrovati nella zona rossa, pronti a monitorare l'intervento dell'esercito. «Vengono in piazza per liberare non le macerie, ma le carriole - attacca Giusi Pitari, prorettore dell'Università aquilana - All'Aquila non esiste solo piazza Palazzo: ci sono nel centro altre decine di piazze e noi andremo a liberarle tutte». Pochi minuti dopo, sul posto si sono materializzati Chiodi e il suo vice, il sindaco Pd Massimo Cialente che pur negando di essere stato avvisato dal governo, con una certa dose di forse inconsapevole autolesionismo, ha annunciato: «In un mese e mezzo libereremo il centro storico dalle macerie». La preoccupazione degli aquilani è proprio questa: che dopo un anno di stallo completo ora per esigenze elettorali si provveda a spazzare via tutto, anche il materiale prezioso da riciclare. Ma il loro intervento non è stato inutile perché in seguito alle loro richieste Chiodi ha chiamato gli esperti della Soprintendenza dei Beni culturali e i carabinieri del Noe a supervisionare l'operazione. La preoccupazione dei cittadini, però, è condivisa anche dall'assessore comunale all'Ambiente Alfredo Moroni: «Sto leggendo in questo momento la circolare emanata questa mattina (ieri, ndr) da Chiodi - racconta raggiunto telefonicamente dal manifesto - che non è affatto in linea con quanto deciso nei giorni scorsi insieme ai tecnici del ministero, e ordina invece di rimuovere le macerie separando in loco solo i rifiuti pericolosi, l'amianto e le pietre che sono sotto il vincolo della Soprintendenza. Il resto si porta tutto, indifferenziato, nella cava ex Teges, diventata pochi giorni fa per ordinanza ministeriale sito di stoccaggio provvisorio. Ma attenzione - fa notare Moroni - questa operazione punta solo a rimuovere dal centro storico le 10 mila tonnellate di materiale risultante dalle opere provvisionali, puntellamenti e demolizioni: non si tratta delle macerie dei crolli del terremoto che hanno bisogno di un trattamento più lungo e articolato». Per quanto, dunque, Chiodi assicuri che «la rimozione delle macerie è partita da piazza Palazzo perché è il simbolo della città ed è il luogo che al più presto deve tornare nella disponibilità degli aquilani», il "popolo delle carriole" ha deciso che in periodo di campagna elettorale perfino i controllori vanno strettamente controllati. E a turno presidieranno per tutto il tempo l'operazione.

Argomento: NAZIONALE Pag. 62 Data: 20-03-2010 Il Manifesto La festa dell amore senza i terremotati: «All Aquila abbiamo altro da fare»

PROVINCIALI

Pullman solo dalla Marsica, dove il centrodestra ha centrato tutta la campagna elettorale. E il premier evita il capoluogo Eleonora Martini Non sarà difficile rendersi conto, oggi a Roma, che la grande festa dell'«amore (che) vince sempre sull'odio e sull'invidia» soffrirà di un'assenza eclatante: i terremotati aquilani. Dopo il flop registrato giovedì a Napoli, malgrado il prodigio della sparizione della «monnezza», anche i miracolati delle new town, i benedetti dalla Grazia governativa che ha elargito case anziché cointainer, non parteciperanno in massa per manifestare la loro immensa riconoscenza agli eroi salvatori. Troppo presi da una campagna elettorale che nella zona del cratere sismico proprio non ne vuole sapere di decollare, i circoli Pdl della provincia dell'Aquila - per il cui rinnovo si voterà a fine marzo, con un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale, causa terremoto - sono riusciti a organizzare solo qualche pullman gratuito per portare i manifestanti dai principali centri della Marsica, feudo del candidato di centrodestra, il celanese Antonio Del Corvo. Ma dall'Aquila e dai comuni terremotati, niente. «Abbiamo molte cose a cui pensare, non è che sia semplice schiodare la gente da qui», tenta una giustificazione il consigliere comunale Pdl, Enzo Lombardi. Ma la controprova che qualche problemino esiste la si ottiene con un piccolo sforzo di memoria: a quando risale l'ultima visita del presidente Berlusconi a L'Aquila? Ventisei volte in un anno, una città di macerie trasformata in una passerella mondiale, e ora, per sostenere lo sfidante alla popolarissima presidente uscente Stefania Pezzopane, nemmeno una capatina. L'ultima volta che si è visto da quelle parti era gennaio e ancora sul suo tavolo a Palazzo Chigi giaceva solo una rosa di sei nomi papabili alla candidatura per la presidenza della provincia. Il potente coordinatore regionale del Pdl, il senatore Filippo Piccone, ex sindaco di Celano, stava ancora vagliandoli uno per uno, aspettando il momento buono per far ingoiare al premier il boccone già preparato da tempo: Del Corvo, un illustre sconosciuto in Abruzzo che è stato però il suo fido vice sindaco (ma che non piace affatto alla compagine aennina del partito). E Piccone coltiva da anni, nella migliore tradizione e con i mezzi democristiani, il territorio marsicano - il più esteso e popoloso d'Abruzzo - e in particolare la sua Celano. Dunque, se la partita si gioca tutta nella patria di Gianni Letta, inutile per Berlusconi perdere tempo ancora all'Aquila dove peraltro l'aquilana doc Pezzopane - la presidente di provincia più amata d'Italia, secondo un sondaggio del Sole24Ore - non ha rivali, anche per campanilismo e per i maldigeriti tentativi di scippare al capoluogo, dopo il terremoto, poteri e istituzioni. Eppure sarebbe uno smacco grandissimo perdere tra gli aquilani dopo un tale investimento di energie e d'immagine. Una notizia che farebbe il giro del mondo, anche se si vincesse con i voti della Marsica. I sondaggi, al momento, parlano di parità ma sono quanto mai inattendibili perché almeno 7 mila persone vivono ancora fuori dalla provincia (e per votare dovrebbero rientrare in città: molto probabile, per loro, l'astensione). «All'Aquila è impossibile fare una campagna elettorale "tradizionale" perché non ci sono punti di ritrovo e i cittadini vivono in gran parte in abitazioni precarie - ammette Lombardi -, sono difficilmente raggiungibili al telefono e stanno fuori dai collegi di appartenenza». Insomma, per il Pdl è quasi una vendetta delle new town.

Argomento: NAZIONALE Pag. 63 Data: 20-03-2010 Il Manifesto È vietato vietare. Santoro oltre la gabbia

TALK SCIÒ «Il modello di società alla quale mira Berlusconi è la Protezione civile: il mercato è una balla, la burocrazia non può essere riformata e l'unica cosa che si può fare è aiutare l'Italia dei "nostri". Che sono già arrivati». Michele Santoro si prepara all'evento di Bologna sulla libertà di informazione

«Il web non è un'alternativa alla tv, ma deve agire dentro il sistema». Il conduttore spiega come sfuggirà all'Agcom Alberto Piccinini Il sito web di Rai per notte si apre con una vignetta di Vauro («Il silenzio degli Innocenzi», inteso come Giancarlo), un breve appello di Michele Santoro, e un invito a sottoscrivere 2 euro e 50 via Pay Pal. Anche per questo l'evento che si prepara per il prossimo giovedì prossimo a Bologna ha l'aria dell'«esperimento mai tentato prima». E' la tv generalista che scappa sul web. Anche su Sky e sul digitale e di Repubblica tv, certamente, ma è la promessa di utilizzare il web che più fa impressione. E' una mobilitazione politica con tanto di sottoscrizione e per chi, come Santoro, ha difeso fino all'altro ieri l'importanza di stare dentro la tv generalista con il teatro di Annozero e i suoi sei-sette milioni di spettatori fino all'estremo della «banlieue culturale», non è cosa da poco. «Io non sono per abbandonare la televisione generalista, - ci dice - Penso che sia un grave errore contrapporre il web alla televisione generalista, perché è quasi una tendenza nella quale si stanno infilando le industrie della cultura. Cioè: progressivamente tutti i prodotti che scompaiono dalla tv diventano un occasione per fare affari. Se tu censuri Grillo in tv è evidente che poi si apre un spazio nel mondo editoriale o per i suoi spettacoli, e questo ti dà il segno del fatto che Grillo non può essere spento, a parte il fatto che il suo ritorno è avvenuto con un progetto politico e non con i suoi spettacoli. Neppure un esperimento come quello che stai tentando avviene nel vuoto di un ufficio marketing. La forma della comunicazione riveste un segno immediatamente politico, non si sfugge. Noi abbiamo oggi a disposizione una tecnologia come il web che non consente alla censura di manifestarsi come in passato. Ma rimane una difficoltà dal mio punto di vista: che di fronte alla velocità con la quale si afferma la centralità di una notizia nell'agenda, i tempi di risposta del web sono ancora lenti. Ci sono momenti in cui l'opinione si costruisce in pochi minuti, quando entrano in campo i bombardamenti della televisione generalista. L'azione di controinformazione del web è invece una forma di risposta che va per piccoli gruppi, su facebook, sui blog importanti. E devi sempre rincorrere. Poi c'è un problema che riguarda il pubblico del web...... meno del 10% della popolazione a sentire gli esperti, e in fasce sopratutto giovanili. Obama sicuramente ha usato il web meglio di chiunque altro, però negli ultimi giorni della campagna elettorale è passato massicciamente sulla tv generalista. E' un punto chiave, perché è decisiva quella parte più indolente, più ignorante se vuoi, più povera, più sfiduciata della popolazione che all'ultimo momento segue il flusso dell'opinione più grossa. Certo che tutte le parti più dinamiche della società sono fuori dalla tv generalista, è finito pure il trash, dentro ci trovi solo quella medietà che Pasolini aborriva in modo assoluto. Ma per questo è giusto avere una visione d'insieme: il web è un elemento dinamico che deve investire l'intero sistema. Ripetiamolo, tutto questo avviene mentre si svela in forme inedite fino ad ora il disegno di Berlusconi di controllare la tv. Mentre parliamo stai sfogliando le ultime agenzie con le sue dichiarazioni sul caso Agcom... C'è un annientamento delle autonomie istituzionali, una violenza che è stata operata nei confronti delle istituzioni... Io non credo che nella Prima Repubblica una roba del genere fosse possibile, perché comunque c'era una ricchezza di mediazioni, perché l'imbroglio doveva avere comunque la forma di una cosa che «si poteva fare». La politica non è più il luogo dove si prendono le decisioni, è il luogo dove si stabilisce che il più forte deve vincere. L'ho già detto, una roba così non solo negli Stati Uniti, ma in Germania, in Francia, in Inghilterra avrebbe portato alle dimissioni del premier. Non è la prima volta che devi affrontare l'ostilità dei politici verso le tue trasmissioni. Questa ti sembra in assoluto la peggiore? Intanto ci sono alcuni giornali tipo Corriere della Sera che ci restituiscono l'immagine di Berlusconi coi suoi adepti, che sarebbero i cattivi, che cercano di violentare un istituzione come l'Agcom, che invece è buona. E' una storia falsa. L'obbiettivo politico dichiarato era quello di chiudere Annozero: è evidente, non lo dico io. Ma siccome era una cosa illegale l'ultimo atto nessuno lo voleva firmare. Allora a un certo punto è venuta fuori, dall'Agcom, la minaccia della sanzione delle sanzioni, la multa da 90 milioni di euro, il 3% del fatturato della Rai. E' chiaro che in questa abnormità c'è una costruzione artificiosa al solo scopo di mettere fuori gioco qualcuno, perché non ci può essere un sanzione così. Che cosa ho fatto per meritarmi 90 milioni di euro di multa? Bene ,questa diffida con la minaccia del 3%, è diventata

Argomento: NAZIONALE Pag. 64 Data: 20-03-2010 Il Manifesto È vietato vietare. Santoro oltre la gabbia

permanente per qualunque cosa abbiamo fatto a Annozero, la D'Addario, Mills, Spatuzza... Non solo. Ogni volta che siamo andati in onda arrivava sempre una lettera che mi ricordava l'obbligo di rispondere alla Carta di qua, alla Carta di là... Che poi 'sta «Carta dei doveri dell'operatore del servizio pubblico» credo l'abbia fatta Zaccaria ed è una roba di una mostruosità... Anche la cultura del centrosinistra nei confronti dell'informazione fa paura, bisogna dirlo, è tutta normativistica, controllistica, verticistica. Non come alla Bbc dove sono i giornalisti che decidono qual è la deontologia professionale. Invece qui parliamo di una authority fatta da 9 membri che guadagnano 400.000 euro a testa, l'unica authority così numerosa perché deve aderire perfettamente alle pieghe della partitocrazia, compreso Mastella. Il 25 marzo vai in onda da Bologna. Poi che fai, torni a via Teulada come se non fosse successo niente? Sì, vorrei concludere questa stagione in maniera tranquilla. Al contrario dell'altra volta sono molto tranquillo. Ero rimasto sconvolto dall'editto bulgaro, dalle conseguenze nella mia vita. Invece questa volta credo che bisogna reagire lavorando, facendo qualcosa. Non resterò chiuso dentro un ufficio. Non mi farò massacrare in attesa che le cose cambino. Se mi cacceranno me ne andrò, farò causa. «Annozero», tra l'altro, è andato in onda grazie alla causa vinta contro la Rai. Che non è neppure finita. Io ho vinto primo e secondo grado, ora si va in Cassazione. E non ho mai visto messo a verbale da tutti i consiglieri di amministrazione della sinistra che loro erano contrari a questa querelle giudiziaria. No, la causa rimane una scelta di tutta l'azienda contro di me, compresa la sinistra. Io sono andato in onda per una sentenza della magistratura e per la battaglia che ho fatto, grazie a Celentano, e grazie alla campagna elettorale che ha consentito di non dimenticare l'editto bulgaro. Ma rispetto agli anni dell'editto bulgaro è cambiato qualcosa nel mondo dell'informazione e della cultura italiani? Senti di avere più alleati, o amici, rispetto ad allora? Secondo me non è facile trovare persone che si espongano veramente. Entrare in contatto con noi è molto impegnativo. Quando io lo dicevo venivo anche preso un po' in giro: «fa la vittima, il nemico numero uno». Eppure è considerato quasi un gesto estremo. Ma io sono un lib-lab radicale, mica 'sto mostro di estremismo. Non sono nemmeno così forcaiolo come si dice. Soltanto che in Italia c'è una strage del diritto, e per me avere questo memento mori di Travaglio in trasmissione è proprio un richiamo continuo alle regole, al fatto che una società può andare avanti solo quando è ben regolata. Ma ce ne dimentichiamo sempre... Il dato politico è questo: chi teorizzava che è vietato vietare chiama il maestro per farci dare le bacchettate sulle mani. Per cui: tutte le promesse di modernizzazione sono morte e il modello di società alla quale mira Berlusconi è la Protezione Civile, la legge del più forte per gli amici miei. Quella su Bertolaso è un'inchiesta dal punto di vista sociologico straordinaria. Il mercato è una balla, la burocrazia dev'essere riformata? L'unica cosa che si può fare è creare una corsia preferenziale per i nostri. Questa è l'Italia. E' l'Italia dei nostri. Che non hanno bisogno di arrivare, perché sono già arrivati. Foto: È LA PERCENTUALE di ascolto delle tribune elettorali che hanno sostituito i talk show censurati in seguito all'ultimo editto Berlusconi. Così la Rai perde pubblico e tanti soldi

Argomento: NAZIONALE Pag. 65 Data: 22-03-2010 Il Manifesto Le 'ndrine puntano all'Expo Grazie agli agganci nel Pdl

MILANO Tutte le strategie dei boss e le inchieste sui politici locali

Davide Milosa MILANO A Reggio Calabria i capi delle cosche più potenti hanno già deciso. Il messaggio è partito e anche arrivato. Nominare referenti in Lombardia per gestire gli appalti di Expo 2015. Scelta strategica per evitare pericolose frizioni e sovrapposizioni d'interessi che hanno già prodotto, nel luglio 2008 a San Vittore Olona, il clamoroso omicidio del boss Carmelo Novella. La 'ndrangheta si è mossa per tempo. Nell'agendina dei boss sono già stati segnati i nomi dei politici da agganciare e degli imprenditori da usare come faccia pulita. L'attesa sembra proprio essere terminata. Ora si inizia a fare sul serio. Tanto più che le cosche possono contare sull'ennesima sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni locali. A guidare la squadretta dei distratti il prefetto Gian Valerio Lombardi, che non più tardi di due mesi fa si è dimostrato sereno nel dire che «a Milano la mafia non esiste». Solo un'eco, in fondo, delle parole del sindaco Letizia Moratti: «La mafia in città? Fatemela vedere». E dunque via libera a boss e gregari. Incaricati dalle grandi famiglie di fare incetta di terreni agricoli o aree dismesse. Tutti acquisti, in buona parte già avvenuti, e tutti guarda caso nella zona a nord della città, quella interessata dall'Esposizione universale. Compravendite sostenute da società nuove di zecca con uffici nel centro di Milano e sedi legali in Svizzera. Il nuovo business, poi, conta su una inossidabile certezza: quelle aree otterranno il cambio di destinazione d'uso a residenziale con l'evidente moltiplicazione esponenziale del guadagno. Un giochetto, in fondo, semplice se si pensa che oggi la 'ndrangheta a Milano sul proprio libro paga ha consiglieri politici e tecnici comunali. Lo scenario inquieta e stride sempre di più con le amnesie istituzionali. Perché, oggi, dopo gli omicidi (6 morti di mafia nell'ultimo anno e mezzo), gli arresti (oltre 200 nel biennio 2008-2009) il monopolio nei cantieri alimentato da continue minacce fisiche agli imprenditori, l'ultimo anello di questa vera e propria connection è rappresentato dalla politica. Per capirlo basta seguire le vicende imprenditoriali di Alfredo Iorio, giovane immobiliarista, il cui padre, Achille Iorio, per anni ha tirato le fila del Pdl nel sud Milano. «Io incontro tutti e non prometto nulla - racconta Iorio a un amico consigliere - Mi fate lavorare a livello imprenditoriale e vi aiuto a livello politico. Questo è il mio ragionamento». Sembra una logica che arriva dal passato prossimo di Mani pulite. Eppure c'è un particolare in più: Alfredo Iorio oggi è in carcere perché accusato di corruzione sì, ma «con l'aggravante - scrive il gip - di aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attività del sodalizio criminoso Barbaro-Papalia». La sua storia parte da Cesano Boscone, comune a sud di Milano, e arriva fin dentro al salotto buono di via Montenapoleone. Qui fino a poco tempo fa aveva sede la Kreiamo spa, gruppo immobiliare impegnato in mille e più affari. Peccato, però, che la Kreiamo fino al 2006 si chiamasse Iorio Immobiliare. E ancora prima Sa. Fran, con amministratore unico Serafina Papalia, moglie di Salvatore Barbaro, imputato per associazione mafiosa nel processo Cerberus, e soprattutto figlia del superboss della 'ndrangheta Rocco Papalia. Mafia e politica, dunque. Due tavoli su cui il giovane Iorio ha sempre veleggiato con il vento in poppa, aiutato, sul fronte 'ndrangheta, da Andrea Madaffari figlio di Domenicantonio Madaffari coinvolto, negli anni Settanta, nel sequestro di Augusto Rancilio, avvenuto guarda caso a Cesano Boscone. Il corruttore Iorio è finito in carcere il 3 novembre 2009, mentre i suoi primi corrotti sono entrati a San Vittore una piovosa mattina del febbraio scorso. Si tratta di Tiziano Butturini, ex sindaco di Trezzano sul naviglio in quota centrosinistra, e Michele Iannuzzi, consigliere comunale del Pdl. Avrebbero preso tangenti per agevolare gli affari della Kreiamo. Appalti di ogni genere tra i quali anche l'allestimento di un catering all'interno di Palazzo Marino e per un convegno su criminalità e sicurezza a Milano. La prova di questa connection che sta favorendo l'ingresso della 'ndrangheta nell'affare Expo sta poi nelle stesse parole di Alfredo Iorio che fa la mappa dei politici amici. «Nella zona di Vimodrone c'è Nuccio, nella parte di Corsico c'è Tonino; a Gaggiano c'è Enrico Baj; a Cusago ci ho Tonino, il sindaco e quant'altro, quindi, siamo radicati territorialmente. Fai un po' di business, un po' di politica, un po' di cose per bene, non è che bisogna fare del male». In realtà il vero sogno di Iorio è quello di «costituire un forte gruppo di riferimento in area locale per poter poi contrattare con i vertici regionali». Quattro i nomi annotati dalla Dia di Milano: Stefano Maullu, assessore regionale alla Protezione civile, Alessandro Colucci, vicecoordinatore provinciale del Pdl, Giulio Gallera, capogruppo Pdl nel consiglio comunale di Milano e Angelo Giammario, consigliere regionale. Tutti candidati alle prossime regionali nel listino di Formigoni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 66 Data: 19-03-2010 Il Messaggero SESSANTACINQUE anni per ricostruire: le coscienze, i cuori, le case. Poi, il 6 aprile del 2009, ...

Venerdì 19 Marzo 2010 Chiudi

di RITA SALA SESSANTACINQUE anni per ricostruire: le coscienze, i cuori, le case. Poi, il 6 aprile del 2009, il terremoto. Una distruzione diversa dalla guerra, ma altrettanto radicale. E sono tornati i tedeschi. Ma non indossano la divisa della Wehrmacht che nel passato di Onna, il borgo a un passo dall'Aquila, raso al suolo dal sisma recente, ha significato rappresaglia, strage ad opera di un esercito in ritirata. Sono uomini di oggi, concreti e operosi, accorsi per aiutare. A partire dal 6 aprile, primo anniversario del sisma abruzzese, la Germania darà un senso nuovo alla propria e alla nostra storia. «Un sottaciuto ma persistente disagio dice l'ambasciatore tedesco in Italia, Michael Steiner è serpeggiato a lungo nel vecchio borgo al pensiero della Germania e del popolo tedesco. Direi fino a poco fa. Difficile, da ambo le parti, dimenticare un episodio violento come quello vissuto durante la guerra. Ma gli onnesi, da quando lavoriamo con loro, avendo concentrato sulla riedificazione del paese lo sforzo del Governo Federale, di alcune imprese tedesche in Italia e di donatori privati, hanno capito che essere una sola, nuova gente d'Europa, è possibile. Per questo, il giorno dopo il Lunedì dell'Angelo, poseremo insieme la prima pietra di Casa Onna, il moderno centro civico che sorgerà grazie a donazioni tedesche. La Germania sosterrà inoltre la riedificazione della Chiesa e continuerà a sviluppare con gli onnesi l'intero masterplan del nuovo borgo». C'è di più. Il 7 aprile, appuntamento con la grande musica. A Roma, nella Basilica pontificia di Santa Maria Maggiore, alle 20, il prestigioso Münchener Bach-Chor, diretto da Hansjörg Albrecht e accompagnato dal Bach Collegium München, eseguirà la Messa in Do Minore di Mozart. Solisti, i soprani Lenneke Ruiten e Rebecca Martin, il tenore Julian Prégardien e il basso Jochen Kupfer. Il concerto, ideato e organizzato dall'Ambasciata tedesca (Steiner è un puro, appassionato bavarese di Monaco), gode del patrocinio congiunto del Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano, e del Presidente federale, Horst Köhler. Il ricavato andrà tutto a favore di Onna (per biglietti e donazioni: Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, Via Paolo VI n. 29, 00193 Roma, tel. 06 68 69 187; email dell'Ambasciata [email protected]; la scadenza per donazioni biglietti è stata prorogata al 31 marzo). L'altra sera, il Coro e il suo direttore si sono esibiti con grande successo alla Filarmonica di Monaco nel Requiem di Mozart. Un trionfo annunciato. Il Münchener Bach-Chor, fondato nel 1954 da Karl Richter, ha acquisito sotto la sua direzione fama mondiale, soprattutto per le interpretazioni delle opere di Bach e per le magnifiche incisioni con la Deutsche Grammophon. Nel 2005-2006 è diventato direttore artistico dell'ensemble il giovane maestro Albrecht, un emergente che ha saputo valorizzare le interpretazioni bachiane esaltando altresì la sonorità trasparente delle voci e facendo loro acquisire una particolare duttilità. Grazie ad essa, il Coro ha ulteriormente e brillantemente allargato il proprio repertorio. Quanto al Bach Collegium München, va ricordato che aggiunge ai suoi 40 anni di vita una poderosa esperienza internazionale, maturata nel corso di numerose tournées all'estero con programmi in cui spiccano Monteverdi, Haendel, Mozart, Beethoven e i grandi autori contemporanei. Infine, il maestro Albrecht. Il maestro, anche organista e clavicembalista, è, come detto, il responsabile artistico del Coro, ma anche la bacchetta ospite stabile del Collegium. Vale la pena ricordare, ai musicofili e agli estimatori dell'iniziativa dell'ambasciatore Steiner, che tutti i donatori sono invitati al concerto. Chi, più generoso o più abbiente, stanzierà per Onna dai 500 euro in su, otterrà un posto nelle prime file organizzate in basilica e riservate agli ospiti d'onore. I donatori “a partire dai 50 euro” avranno invece un buon posto nelle altre zone del tempio. Come ricorda Michael Steiner: «La grande musica va apprezzata innanzitutto con le orecchie e al pubblico del nostro concerto il buon ascolto è garantito, sia dalla qualità dei musicistici, sia dall'efficienza dell'organizzazione». Sempre concreto, l'ambasciatore. Non a caso, subito dopo il terremoto, istituì il “gruppo di lavoro Onna” che, con la guida di due architetti, uno di Venezia e l'altro di Colonia, ha continuato e continuerà a coordinare l'opera di ricostruzione, senza mai interrompere la quotidiana consultazione con gli onnesi. Da buon europeo, dà alla collaborazione un primato

Argomento: NAZIONALE Pag. 67 Data: 19-03-2010 Il Messaggero SESSANTACINQUE anni per ricostruire: le coscienze, i cuori, le case. Poi, il 6 aprile del 2009, ... insostituibile. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 68 Data: 21-03-2010 Il Messaggero ROMA - Silvio c'è e pure loro. Perché lui fa e bene,...

Domenica 21 Marzo 2010 Chiudi

di RAFFAELLA TROILI ROMA - Silvio c'è e pure loro. Perché «lui fa e bene, mica parla». Questione di sostanza. I “fatti” sono l'unica ideologia per molta parte di quel mare di gente - adulti in giacca e cravatta o tacchi alti, ragazzi sbarbati dalla posa arrabbiata - che di sabato s'accalca in piazza San Giovanni. E che semplicemente spiega: «Se la sinistra facesse meglio, se fosse coerente, la voterei pure». Panini con la porchetta e bandiere per tutti gratis, da Colli Albani sfila il popolo capeggiato dal ministro Giorgia Meloni, cattiva e operativa come ai vecchi tempi. Dal Circo Massimo marciano tutti gli altri pezzi grossi del centrodestra. Dal nord al sud, negli striscioni si ricompone l'Italia. Ecco i terremotati d'Abruzzo. «Non siamo stati reclutati», ripetono. «Siamo qui a spese nostre», precisano Valeria Monteforte e Leopoldo Chiappino che abitano a Roseto degli Abruzzi e hanno una casa distrutta a L'Aquila. «Siamo con Silvio, ha lavorato benissimo», dice lei e gli occhi le brillano. «Ma c'è molto da fare ancora, le cose non si aggiustano in 24 ore», ammette lui. Stefano Morelli, presidente della Direzione nazionale Giovane Italia, ha portato a Roma 750 terremotati: «Ci siamo sentiti in dovere di dimostrare a Berlusconi il nostro affetto per quanto fatto e quanto farà ancora». Questione di feeling. Quello di Giovanni Romini, 69 anni, di Ravenna. E' seduto per terra, una bandiera per mantello, «per dare all'unica persona in cui credo il mio piccolo contributo». La stessa fiducia di Teodoro Pica, 64, da Fiesole: «Sono con Berlusconi dal '94, non mi ha mai deluso». Tanti insistono sulla parola libertà. Giorgio Nencetti, 81 anni, da Fiesole: «Signorina siamo qui per sfogarci un pochinino, per respirare un po' - spiega in toscano - da noi si soffoca, molti fan finta d'essere di sinistra per avere autorizzazioni, appalti. La politica entra dappertutto. Il premier? Chi glielo fa fare, se io fossi Berlusconi me ne andrei alle Bermuda con tante figliole». Gaetano Di Gregorio è partito da Alba alle 3 di notte. «Silvio è l'unico che dà delle emozioni. Se qui ci fosse Bersani, staremmo tutti con una pistola alla tempia». Dicono di volere «serenità, tranquillità, la sinistra ci sta portando verso uno stato di polizia», ora è Paola Di Meglio. «Noi siamo cresciuti mentalmente con Silvio - aggiunge Anna, di Prato - la sinistra è ferma». E quanto astio verso i magistrati. «Siamo pieni di criminali che non vengono puniti, perché devono andare contro Berlusconi - così Antonella Bellucci, 68 anni, di Firenze - mai mi sarei sognata di partecipare a una manifestazione, ma come si fa a non venire?». Bambini stremati sui passeggini, signore schiacciate contro le transenne, tipo Rachele Barra, 65 anni, idee chiare da Forlì: «In piazza? Mi ci ha portato Di Pietro con le sue parole pesanti e volgari, anche la supponenza della sinistra di D'Alema, l'inconsistenza di Bersani». Giuliana Giordano, 73 anni, «romana de Roma» guarda le figlie ballare sul carro e promette: «Lo voterò finché campo, perché qui c'è coerenza, dall'altra parte no». Anche Maria, 74 anni, non lo tradirà mai: «Mi ha tolto l'Ici, ho una casa piccola e sono pensionata...». Parte l'inno nazionale, si canta e si piange. Quelli che fanno il saluto romano, sono gli stessi - gli unici - che poi prenderanno in giro il discorso del premier. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 69 Data: 22-03-2010 Morse.it AvMap dona i propri GPS al primo aereo ospedale civile europeo made in Italy

La Redazione - 22 Marzo 2010 0:44

Il primo aereo ospedale civile europeo si orienta grazie al GPS dell'italiana AvMap

Il primo aereo ospedale civile europeo, firmato Made in Italy, è pronto per solcare i cieli alla volta di nuove missioni, grazie ai GPS dell'italiana AvMap, azienda conosciuta a livello mondiale nel mercato della navigazione satellitare aeronautica e terrestre. L'aereo ospedale, un Fokker 27 MK500, è nato dal sogno di Alessandro Modia Rore, fondatore e presidente dell'Associazione Canguro Onlus Flights Aid - la prima organizzazione umanitaria che si occupa di portare aiuti sanitari d'emergenza attraverso un aereo civile alle popolazioni bisognose dei paesi in via di sviluppo, di zone depresse o devastate da guerre e calamità naturali. Per orientarsi in Burkina Faso, Costa d'Avorio, Namibia e Sud Africa, i piloti del Fokker 27 MK500 utilizzeranno i due EKP IV PRO installati nel cockpit. L'EKP IV PRO, con scheda di memoria Compact Flash (CF) da 4 GB precaricata con dati Jeppesen di Europa + Africa, è il GPS più versatile sul mercato e il più scelto dai piloti italiani grazie allo schermo LCD da 7”, ampio e visibile alla luce del sole e alla possibilità di operare in modalità sia orizzontale che verticale. Dotato di batterie interne, l'EKP IV PRO può essere utilizzato anche in casi di emergenza. L'avanzato software di navigazione offre molteplici funzioni: dalla pianificazione di volo (fino a 15 piani di volo di oltre 100 tappe ciascuno) all'indicazione dell'avvicinamento ad un waypoint (tappa) fino all'importazione ed esportazione di piani di volo, waypoints e rotte direttamente dall'EKP al proprio PC in vari formati tra cui anche il formato Google Earth. Inoltre, i piloti dell'aereo ospedale possono beneficiare di funzioni professionali quali: Modelli di soccorso predefiniti (SAR): il percorso SAR viene tracciato sull' EKP IV PRO con un click. Sul display si può controllare la traccia del velivolo e monitorare i propri movimenti lungo il modello. Si può scegliere tra tre schemi: EXPANDING SQUARE, CREEPING LINE AHEAD e CIRCULAR. Integrazione con altri sistemi di navigazione on-board: autopilota, antenna esterna, sistema anticollisione PCAS XRX o ricevitore WX XM (funzione meteo disponibile negli Stati Uniti). Il Fokker 27 MK500 è stato allestito con due sale operatorie oculistiche, convertibili in sale operatorie chirurgiche, e una sala odontoiatrica, ed esternamente, quando l'aereo è a terra, può montare una tenda pneumatica che funge da ambulatorio e da corsia di degenza, con 6 posti letto. Saranno diverse le tipologie di intervento che si potranno effettuare: campagne oculistiche, labbro leporino, visite odontoiatriche, vaccinazioni o supporto logistico alle associazioni locali che operano sul territorio. Per gli spostamenti più brevi in territorio africano, dove vengono utilizzati velivoli più piccoli che necessitano di un GPS aeronautico portatile, AvMap ha invece fornito il GeoPilot II Plus, un pratico GPS dotato del database Jeppesen (mappa Europa + Africa), incluse le Low Airways (Victor Airways), oltre ai campi di volo e aeroporti privati in Europa, ostacoli e punti di riporto, rotte VFR e oggetti marini, utili per VFR notturno (fari, fixed marks luminosi, boe luminose). Grazie al TAWS (Terrain Awareness Warning System), questo navigatore è in grado di monitorare la posizione attuale del veivolo facendo riferimento al terreno circostante e fornendo allarmi, in modo da mantenere costante il controllo della quota. Tutte le informazioni necessarie al volo vengono visualizzate sul grande schermo LCD da 5”, dai colori visibili anche alla luce diretta del sole, e dotato di sensore per la regolazione automatica della luminosità. “Dalla sua fondazione AvMap si è dedicata al settore della navigazione aeronautica, lanciando, nel 1994, il primo navigatore aeronautico portatile EKP (Electronic Knee Pad)”, afferma Simone Lazzarini, Amministratore Delegato di AvMap. “Fino a quel momento la navigazione aeronautica si era affidata alle carte che i piloti legavano alla loro gamba durante il volo. Le nostre soluzioni per il settore aeronautico sono state adottate già da alcuni anni dagli enti pubblici e dalle più importanti forze dell'ordine nazionali come la Guardia Costiera, l'Esercito Italiano, la Protezione Civile, il Comando Generale della Guardia di Finanza, i vigili del Fuoco e la Polizia di diverse città”.

Argomento: NAZIONALE Pag. 70 Data: 20-03-2010 Il Nuovo.it Terremoti: scossa vicino L'Aquila

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Magnitudo 2.5, avvertito nel capoluogo, a Pizzoli e a Scoppito

(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Una scossa di 2.5 gradi e' stata registrata questa notte nella provincia dell'Aquila. Le localita' piu' prossime all'epicentro avvertito dalla popolazione sono proprio il capoluogo abruzzese, Pizzoli e Scoppito. Secondo i rilievi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico e' stato registrato alle 2:17.

Argomento: NAZIONALE Pag. 71 Data: 21-03-2010 Il Nuovo.it Terremoti,scossa in provincia di Palermo

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Di magnitudo 2,8. Non si segnalano danni

(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Una scossa di terremoto di magnitudo 2,8 e' stata registrata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia in provincia di Palermo. La terra ha tremato alle alle 23.52. L'epicentro e' stato individuato vicino alle localita' di Castelbuono, San Mauro Castelverde, Petralia Sottana e Geraci Siculo. Dalle verifiche effettuate dal Dipartimento della Protezione civile non risultano danni a persone o cose.

Argomento: NAZIONALE Pag. 72 Data: 19-03-2010 L'Opinione.it Sempre più a fondo, senza mai toccare il fondo

PRIMA PAGINA > > Sempre più a fondo, senza mai toccare il fon[...] 19 Marzo 2010 -

di Biagio Marzo Mai viste tante e tutte una volta. Il sistema sembra una maionese impazzita. L'ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd), è stato arrestato e condotto in carcere su disposizione della magistratura barese nell'ambito delle indagini sulla gestione della sanità pugliese. E' accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Nei mesi scorsi l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini rivelò ai pm di aver offerto a Frisullo escort e denaro, che il politico avrebbe accettato, in cambio di vantaggi per le sue società nell'aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. Lo scontro tra potere giudiziario e potere politico, dunque, è sempre d'attualità ed ora ha raggiunto il diapason. Dal 1992 ad oggi, non c'è pace. La classe politica vive sotto la spada di Damocle della giustizia, ma ben poco ha fatto, per portare i poteri in equilibrio tra loro, evitando i conflitti. L'ultimo, bello e fresco, è stato quello che ha visto il Ministro di Giustizia, da una parte, e il Csm, dall'altra. Meno male che è intervenuto quel santo uomo del Capo dello Stato per dire che le ispezioni "non possono interferire nell'attività di indagine di qualsiasi Procura", il Csm però "non può pronunciarsi preventivamente sullo svolgimento" delle ispezioni, ma solo esprimersi sulle "relazioni conclusive". Caso chiuso, speriamo. Anche perché l'inchiesta giudiziaria di Trani è indifendibile per sue "anomalie" e il Csm e l'Anm, invece di gettare acqua sul fuoco, gettano benzina. Vero è che non passa giorno senza che i mass media non leghino Berlusconi alla colonna infame. Un po' per colpa sua che se le cerca, dimenticando, in più occasioni, di essere il Capo del governo, ma molto per colpa loro che non gli risparmiano nulla di nulla. In cuor loro, ma nel cuore dell'opposizione e di alcuni poteri forti tra cui quello giudiziario, sperano in una sconfitta prossima ventura. Nella inchiesta di Trani si evidenziano "tre gravi patologie": competenza territoriale, abuso delle intercettazioni, rivelazione del segreto d'ufficio. Per questo il Ministro Alfano ha inviato gli ispettori a Trani. Senza alcun dubbio, la Procura di Trani ha scritto una bella pagina giudiziaria, avendo come Procuratore capo, Carlo Maria Capristo, una vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie. Sul caso del disastro del teatro Petruzelli di Bari scrisse pagine che restano storiche: un alto esempio di come si fanno le inchieste. Interrogato il morto, (in questa vicenda, il morente, un musicologo colpito da Aids, sentito in un ospedale di Catania dal Pm Capristo), questi non rispose, ma Ferdinando Pinto passò i suoi noti guai giudiziari. Pensavano che con l'affaire Protezione civile avessimo toccato il fondo. Macché. Telecom Italia Sparkle e Fastweb sono coinvolte in un maxi riciclaggio di circa di due miliardi di euro. Le due aziende telefoniche sono accusate del riciclaggio di circa due miliardi di euro, indagando su questa vicenda si è scoperto il caso dell'ex senatore Di Girolamo, attualmente in carcere, eletto dal Pdl facendo carte false all'estero, in Belgio. Dopodiché, c'è stato il caso delle liste del Pdl del Lazio e della Lombardia che è finito come è finito, per ora, con l'accettazione della lista di Formigoni e la ricusazione di quella del Pdl di Roma. E non finisce qui. Non è detto che non spuntino altri problemi e le elezioni nel Lazio potrebbero slittare. Fatto sta che le elezioni si stanno svolgendo in un clima avvelenato e non c'è da sperare nulla di buono, dato che in Italia le campagne elettorali non finiscono mai. Sebbene ci sia qualcuno, la Fondazione ItaliaFutura, vicina a Luca Cordero di Montezemolo, che invita all'astensione motivata, il cui teorico è Andrea Romano. Io mi domando e chiedo: che Italia volete cambiare quando non si tiene conto che il voto è un dovere civico? A ben pensare, aveva ragione Leonardo Sciascia di questo passo, "andremo sempre più a fondo, senza mai toccare il fondo".

Argomento: NAZIONALE Pag. 73 Data: Estratto da pagina: 19-03-2010 La Repubblica 14 inchiesta g8, un'altra talpa per la cricca "tre pm senza motivo nell'archivio" - marino bisso

- Cronaca Inchiesta G8, un´altra talpa per la cricca "Tre pm senza motivo nell´archivio" Uno degli accessi illeciti fatto dal magistrato Pesci: me lo ha chiesto un collega di Firenze MARINO BISSO ROMA - Non c´era solo una "talpa". Non solo il procuratore aggiunto Achille Toro era al corrente e poteva dare notizie sui passi dell´inchiesta sugli appalti "pilotati" per il G8 e per i Grandi eventi gestiti dalla Protezione civile. Altri tre magistrati e una quindicina tra impiegati e agenti di polizia giudiziaria di palazzo di giustizia di Roma avevano acquisito, senza averne titolo, informazioni dal database della procura sul fascicolo nel quale erano indagati il braccio destro di Guido Bertolaso, Angelo Balducci e il costruttore Diego Anemone. La procura di Roma ha avviato un´indagine per verificare per quali ragioni siano stati effettuati almeno 24 accessi al Re.ge., il registro generale delle inchieste. I risultati degli accertamenti potrebbero essere presto trasmessi al Csm, per i profili disciplinari, e alla procura di Perugia competente per gli eventuali reati commessi dai magistrati capitolini. La scoperta degli accessi illeciti è avvenuta a seguito degli accertamenti richiesti dalla Procura generale, lo scorso 17 febbraio, in relazione all´indagine a carico dell´aggiunto Toro, accusato di rivelazione di segreto istruttorio e corruzione dalla procura di Firenze. Dalle password per interrogare il sistema informatico si è risaliti ai magistrati. Tra questi anche il pm Stefano Pesci, in quota alla corrente di Magistratura democratica, che ha consultato il Re.ge. il 26 gennaio e il 28 gennaio. Il pm ha già fornito una relazione al procuratore Giovanni Ferrara nella quale ha detto di aver effettuato gli accessi per assecondare la richiesta, ritenuta dal pm «assolutamente legittima» di un collega toscano, Luca Turco titolare dell´indagine gemella su Balducci e la protezione civile a Firenze. «Mi aveva chiesto a chi fosse affidata l´inchiesta romana sugli appalti del G8» ha spiegato nel rapporto. Una richiesta informale, forse ispirata a logiche di correnti interne alle toghe, quasi sicuramente determinata dai sospetti e dalla diffidenza che i pm fiorentini allora avevano nei confronti della procura romana e in particolare dell´aggiunto Toro, legato invece a Unicost, già finito nelle intercettazioni. I contatti ufficiali tra la procura di Roma e Firenze vennero attivati dopo il 28 gennaio, solo dopo l´uscita sulla stampa della notizia dell´inchiesta fiorentina sul G8. Gli altri due magistrati che hanno dovuto fornire spiegazioni sono l´ex aggiunto Maria Cordova che ha detto di aver consultato il Re.ge. per verificare la posizione di un indagato omonimo di Balducci mentre il pm Giuseppe Saieva ha negato l´accesso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 74 Data: 19-03-2010 La Repubblica dopo l'incendio al sabor ancora fumo nelle discoteche

Pagina III - Roma Dopo l´incendio al Sabor ancora fumo nelle discoteche Dopo il tragico incendio verificatosi al "Sabor Latino" ho letto che ci saranno controlli a tappeto in tutti i locali a Roma. Mi chiedo come mai in tutte le discoteche a Roma si fuma dentro i locali stessi a dispetto della legge che lo vieta. Nessun controllo e nessun rispetto delle regole. Basta farsi un giro il fine settimana a Testaccio, ad Ostiense, a Portonaccio per rendersene conto. Dove sono i vigili? Marco Gatto

Argomento: NAZIONALE Pag. 75 Data: 19-03-2010 La Repubblica frana, la beffa dei viaggi in pullman - fulvio di giuseppe

Pagina XI - Bari Frana, la beffa dei viaggi in pullman Passeggeri diretti a Foggia dirottati a Benevento. Oggi vertice con Bertolaso Approssimazione e tanti errori Trenitalia: perdite per 620mila euro a settimana FULVIO DI GIUSEPPE «No, questo pullman non ferma a Foggia». Sono le tre di notte, a una cinquantina di chilometri da Benevento e l´autista di uno dei bus sostitutivi del treno Bari-Roma, soppresso per la frana di Montaguto al confine tra Puglia e Campania, avvisa che «il personale delle Ferrovie vi ha indicato il mezzo sbagliato». Il personale, in questo caso, è un uomo alto, di mezza età, capelli brizzolati, accento marcatamente barese: è lui che due ore e mezza prima, nel piazzale antistante la stazione di Bari centrale, smistava i passeggeri che avrebbero dovuto viaggiare con l´intercity notte per Roma e che invece, da oltre una settimana, si servono di pullman sostitutivi. Lo fanno sobbarcandosi qualche disagio di troppo, a cominciare dall´allungamento della durata del viaggio, che può raggiungere anche le due ore. Ma non è il solo intoppo tecnico: c´è l´insicurezza di trovare il posto, la difficoltà ad acquistare il biglietto alle macchinette self service, il freddo, i bagni chiusi, la comunicazione e le segnalazioni pressoché assenti. O sbagliate, come quelle dell´addetto di Trenitalia che, nonostante il pullman indichi la destinazione Foggia sulla propria facciata, dirotta i passeggeri destinati in Capitanata su un altro mezzo. Così, il danno minore è quello di scendere a Benevento. Sono le cinque quando in stazione arriva il pullman che fa il percorso inverso, diretto verso la Puglia. Proviene da Roma, con un´oretta e mezza abbondante di ritardo rispetto all´orario da tabellone. È in quel momento che il dato annunciato dalle Ferrovie dello stato (che non hanno alcuna responsabilità sulla frana), di una perdita settimanale stimata sui 620mila euro per l´emergenza frana, assume un valore ancora più paradossale. Sono le sei e un quarto: il bus si ferma a Foggia. Albeggia da diversi minuti: per coprire 120 km, Ferrovie dello stato ha impiegato sei ore. La rabbia e i disagi degli utenti, sono però destinati a crescere: è in arrivo il weekend e appuntamenti come le elezioni e le festività pasquali. Per capire quanto durerà ancora, ieri mattina i tecnici della Provincia hanno effettuato un sopralluogo sulla frana della statale 126, che isola il paesino di Celle San Vito, nel Foggiano e da lunedì s´inizierà a mettere in sicurezza la carreggiata e a ripristinare la viabilità. Stamattina è invece in programma a Roma un vertice con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il commissario prefettizio e amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, per mettere a punto ulteriori misure per affrontare l´emergenza causata dalla frana. Per venire incontro alle esigenze di mobilità dei cittadini pugliesi penalizzati dalla frana, si è mossa però la compagnia aerea Alitalia, che amplia l´offerta a tariffe ridotte, comprensive di tasse e supplementi, da domenica 21 sino a fine mese. Accogliendo l´invito dell´assessorato ai trasporti della Regione e di Aeroporti di Puglia, Alitalia garantirà da Bari per Roma (o viceversa) 430 posti in più a 74 euro, da Brindisi per Roma (o viceversa) ci saranno ulteriori 285 posti a partire da 49 euro. Altre offerte anche verso Bologna, Torino e Venezia.

Argomento: NAZIONALE Pag. 76 Data: 19-03-2010 La Repubblica la btp di fusi e l'ultima galleria della variante - maurizio bologni

Pagina III - Firenze Le grandi opere La Btp di Fusi e l´ultima galleria della Variante MAURIZIO BOLOGNI BARBERINO DEL MUGELLO - Per il presidente Armando Vanni e i suoi cento uomini in giubbotto arancione e casco, l´unghiata della ruspa che abbatte il diaframma dell´ultima galleria della variante di valico ha un significato simbolico. «Vogliamo vedere la luce in fondo il tunnel, un´azienda capace di tutto questo non può morire» dice il manager sbucato nelle ultime settimane da dietro la raffica di dimissioni dei vertici Btp provocate dall´inchiesta giudiziaria sugli appalti della protezione civile per emergenze e grandi opere pubbliche. Applausi quando i due tratti della stessa galleria si uniscono dopo l´ultimo colpo di benna inferta dalle ruspe al lavoro sotto i riflettori e davanti alle telecamere. «Baldassini, ip-ip urrà» gridano tecnici e operai che adesso sembrano molti più di cento. In questo tunnel che buca l´Appennino in Mugello il grido degli uomini mostra l´orgoglio della Btp ferita dall´inchiesta giudiziaria e dalla crisi di liquidità che mette a rischio la sopravvivenza di una tra le prime aziende di costruzioni italiane. SEGUE A PAGINA VII

Argomento: NAZIONALE Pag. 77 Data: 20-03-2010 La Repubblica frana, i treni torneranno fra un mese - fulvio di giuseppe

Pagina XII - Bari La promessa di Bertolaso Frana, i treni torneranno fra un mese Vertice a Roma per definire i tempi: la Protezione civile vigilerà Riunione positiva. Nonostante i ritardi registrati finora, entro breve le popolazioni di Puglia e Campania potranno rendersi conto dell´evoluzione dei lavori sulla tratta ferroviaria FULVIO DI GIUSEPPE La linea ferroviaria tra Bari e Roma tornerà a essere agibile entro trenta giorni. È quanto emerso dalla riunione tecnica di ieri, convocata dalla Protezione civile per fare il punto sull´emergenza legata alla frana di Montaguto, che paralizza la circolazione tra Puglia e Campania da una decina di giorni. Il piccolo paese di Celle San Vito resta invece ancora isolato. Al tavolo, oltre al capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, hanno partecipato anche Mario De Biase, commissario per l´emergenza e i rappresentanti di Ferrovie dello Stato e Anas. Sono stati proprio gli ultimi due enti a confermare il proprio formale impegno ai fini della definitiva risoluzione del problema, rispettivamente per la linea ferroviaria Benevento-Foggia e la strada statale 90 "Delle Puglie". È così confermata per metà aprile, quindi dopo l´appuntamento elettorale e le festività pasquali, la riattivazione completa della tratta che collega la Puglia alla Capitale. Fino a quel momento, per i viaggiatori continuerà l´incubo del viaggio "spezzettato": il tratto tra Benevento e Foggia verrà coperto con autobus sostitutivi. «Siamo riusciti a trovare una sinergia soprattutto con le Ferrovie dello Stato - ha spiegato il commissario De Biase - ma il problema più immediato resta quello di individuare un sito dove smaltire gli oltre 700mila metri cubi di terreno prodotti dal movimento franoso». Al momento, i primi 200mila metri cubi sono stati smaltiti in un vecchio sito delle Ferrovie. Sarà importante anche il ruolo del Dipartimento della Protezione civile, che «pur non ricoprendo ruolo operativo - si precisa in una nota - continuerà a svolgere fino alla conclusione delle operazioni di messa in sicurezza dell´area, un ruolo di supervisione e controllo con particolare riferimento alla tempistica, anche alla luce delle difficoltà che hanno finora contraddistinto l´evoluzione degli interventi». Estremamente soddisfatto anche il capo del Dipartimento, Guido Bertolaso, «per la significativa evoluzione emersa nella riunione, dicendosi fiducioso che la popolazione della zona potrà prendere atto della risoluzione del problema, nonostante i ritardi registrati finora, in tempi molto brevi».

Argomento: NAZIONALE Pag. 78 Data: 20-03-2010 La Repubblica amia al collasso, roghi anche in centro - isabella napoli

Pagina X - Palermo Amia al collasso, roghi anche in centro Bruciati i cassonetti stracolmi. Netturbini al lavoro senza divise L´azienda commissariata non può indire gare d´appalto per le forniture ISABELLA NAPOLI DOTAZIONI di sicurezza che mancano, autocompattatori che si guastano e che non riescono a ripulire tutti i quartieri, soprattutto quelli più periferici. Ma nel frattempo la città fa le spese della nuova emergenza dovuta anche alle indagini amministrative dei commissari dell´Amia, che avrebbero già in via informale consegnato la relazione sullo stato dell´azienda al giudice delegato: una situazione che ha bloccato finora la possibilità di stanziare fondi per nuove forniture e di effettuare gare d´appalto. I sindacati dei lavoratori lo dicono apertamente mentre i vertici aziendali non si sbilanciano almeno finché non sarà consegnata la relazione dei tre commissari. Salvo ad ammettere la situazione di grave carenza dei mezzi. «C´è stato un calo di efficienza degli autocompattatori - dice Antonino Putrone, responsabile del dipartimento Raccolte di Amia - ma stiamo predisponendo anche interventi straordinari con pale e camion». E i lavoratori? «Ce la stanno mettendo tutta - commenta Dionisio Giordano della Cisl - ma chi ha deciso il commissariamento ha fatto un pessimo regalo alla città. I mezzi sono sempre gli stessi, una trentina, non abbiamo ricevuto gli autocompattatori che aspettavamo dall´Ato Simeto e con il commissariamento, anche gli aiuti dalla protezione civile regionale sono bloccati». Fatto sta che senza nuove forniture, in alcuni casi, i lavoratori lavorano senza tute. Ieri mattina alle 12,30, due netturbini in jeans e maglietta svuotavano i cassonetti in via Leonardo da Vinci di fronte all´assessorato ai Lavori Pubblici. Un´operazione che di solito si effettua di notte oppure di mattina presto e che invece paralizzava il traffico all´ora di punta. Segno che gli interventi sono spesso in ritardo e gli arretrati si accumulano di giorno in giorno. E i roghi ormai si susseguono in continuazione. Solo nelle ultime 24 ore, sono stati almeno quindici gli interventi dei vigili del fuoco, per sedare le fiamme di cassonetti stracolmi, da via Mozambico a via Oreto, da via Imera a via Barone, con più di un intervento a distanza di poche ore, ma anche in zone più centrali come piazza Leoni. «Ogni sera, dalle 20 in poi, sono almeno 4 le squadre in giro - spiegano dal comando provinciale dei vigili del fuoco - e su una media è di 25 interventi a notte, la maggioranza riguardano i cassonetti in fiamme». Ormai, però, tra le zone critiche non c´è solo la periferia ma le borgate come Mondello dove da giorni non si raccolgono immondizia e sterpaglie non solo nelle traverse più abitate d´estate ma anche sul lungomare di viale Regina Elena, in questi giorni già popolato di turisti, ma anche zone centrali come via del Bersagliere, via Sampolo, via Marchese Ugo. A Villa Tasca, dove da giorni i residenti erano assediati dai rifiuti, i netturbini sono arrivati solo ieri. Si sono formate vere e proprie discariche in via Paruta, in via Massimiliano Kolbe e in via Ripellino, strade che da tempo sono state segnalate all´Amia dal presidente della seconda circoscrizione Paolo Serio, ma gli interventi per i continui guasti sono stati programmati per oggi.

Argomento: NAZIONALE Pag. 79 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 La Repubblica 19 bertolaso, consulenze record 9 milioni per gettoni e assegni - paolo berizzi

- Cronaca Bertolaso, consulenze record 9 milioni per gettoni e assegni E il progetto Case dell´Aquila lievita del 40 per cento L´inchiesta 300mila euro spesi, nove giorni dopo il terremoto, per la prevenzione del rischio sismico La lista delle società di fiducia della Protezione civile, da Eucentre a Finmeccanica PAOLO BERIZZI ROMA - Di beffe i terremotati dell´Aquila ne hanno subite abbastanza. Comprese le risate sciacalle della «cricca». Ce n´è una, però, che non conoscono ancora. Va iscritta in quel generoso consulentificio che è la Protezione civile al tempo di Guido Bertolaso. È il 15 aprile 2009. Ad appena nove giorni dal sisma che ha violentato l´Abruzzo provocando la morte di 308 aquilani, ferendone altri 1.600 e lesionando centinaia di edifici, l´ennesimo contributo, 300 mila euro, finisce - con la solita ordinanza ad hoc - nelle casse di una fondazione. Che ha come scopo la prevenzione del rischio sismico. Già materializzatosi 216 ore prima. La fondazione si chiama Eucentre e fa parte della short list (commesse, consulenze, convenzioni) del dipartimento di Protezione civile. Fondata nel 2003, tra gli altri, dalla stessa Protezione, Eucentre è il professor Gian Michele Calvi. Che è pure direttore - con il Consorzio For Case di cui è presidente - del progetto C. A. S. E.. La ricostruzione all´Aquila di 183 edifici, 4.600 appartamenti con appalti per 800 milioni. Calvi insegna meccanica strutturale all´ateneo di Pavia, la sua città. Lo considerano un braccio destro di Bertolaso. Dopo l´estate del 2008 il sottosegretario lo spedisce alla Maddalena come «soggetto attuatore» del G8 al posto dello spendaccione Fabio De Santis (ora in carcere), «allontanato» perché stava appaltando a 600 milioni opere che dovevano costarne 300. Peccato che l´ingegner Calvi, figlio d´arte, studio da 30 dipendenti, famiglia vicina all´Opus Dei, un fratello, Gian Luca, che l´anno scorso rileva per 300mila euro la Tecno Hospital di Gianpaolo Tarantini, all´Aquila abbia splafonato e non di poco proprio nella costruzione delle new town. In 11 mesi, dall´aprile del 2009, con la sua task force di 119 tecnici è riuscito a far lievitare i costi del 40%: dai 570 milioni preventivati a 800. Non male per un´emergenza costata finora la cifra record di 1 miliardo e 431 milioni. «Alla fine sarà il terremoto più caro di sempre», dice Teresa Crespellani, già docente di ingegneria geotecnica sismica all´ateneo di Firenze. Dal pozzo di via Ulpiano, a favore di Eucentre, sono usciti 700 mila euro solo per la valutazione di agibilità delle case. Un compito che nell´era pre-Bertolaso era appannaggio dei tecnici del dipartimento. Con un bel risparmio. All´Aquila tra gli edifici dichiarati inagibili c´è la vecchia sede dell´Anas. Danni modesti, nemmeno puntellata ma si è deciso, d´urgenza, di tirarne su una nuova. Costo: 14,5 milioni di euro (cordata Maltauro di Vicenza, consegna 27 aprile prossimo). A distanza di un anno nessuna costruzione: solo un cratere. «Prima si valorizzavano le risorse interne, oggi è un continuo e oneroso ricorso a soggetti esterni», ragiona Roberto De Marco, fino al 2002 direttore del defunto servizio sismico nazionale. In effetti in Protezione civile, quando si parla di consulenze, i cordoni della borsa si aprono senza problemi. Nel 2007 ne sono state assegnate per 2 milioni e 436 mila euro, record di spesa con 80 consulenti. I collaboratori. Bertolaso i suoi se li tiene stretti. A Giovanni Bastianini, «consulente per informazione, immagine e divulgazione della cultura di protezione civile», vanno 104mila euro. La cura delle «attività di comunicazione visiva» è affidata a Maurizio Silvestri, e costa 74 mila euro. Prende 6 mila euro in più l´avvocato di Stato Ettore Figliolia, un tempo consigliere giuridico, oggi superconsulente. E´ lui, già capo gabinetto di Rutelli vicepremier, la "mente" creativa delle ordinanze di Protezione civile. Quanto ci costano i nostri protettori civili e i loro "aggiunti"? Nel bilancio 2009 (2 miliardi e 72milioni) figura la voce «emolumenti accessori al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti "privati"». In tutto fanno oltre 9 milioni. Normale per un dipartimento che ha quadruplicato le dimensioni della sua struttura (una tendenza inversa ai drastici tagli di tutto l´apparato pubblico centrale). Con un ufficio stampa-comunicazione formato da un esercito di 28 persone (con Franco Barberi erano 8). Persino poca roba se paragonata alle commesse e agli incarichi extra. Tra i "partner" più fedeli c´è Finmeccanica. Specializzata nel settore militare ma alla quale è affidata l´infrastruttura informatica (appalto secretato). Sono targati Selex (società di Finmeccanica) anche i 20 nuovi meteo-radar acquistati nel 2007 per 20 milioni (2,8 milioni a pezzo). Restiamo nei cieli. La flotta delle emergenze, e dei grandi eventi, è tanto fornita quanto costosa: nel 2008 per mantenere i 19 Canadair CL 415, i due aerei Piaggio C 180, i tre elicotteri Agusta e i 6 elicotteri Erickson S63 in appalto, ci sono voluti 158 milioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 80 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 La Repubblica 19 bertolaso, consulenze record 9 milioni per gettoni e assegni - paolo berizzi

Per la sola gestione dei Canadair 43 milioni sono andati alla Sorem: un partner resistente a tutto. Anche alle indagini giudiziarie e a quelle dell´Enav, che nel 2002 denuncia «carenze addestrative e operative». Tra il 2003 e il 2007 si verificano una serie di incidenti, alcuni mortali. Bertolaso ammette «un errore» nella programmazione degli orari di volo, ma Sorem è confermatissima. Come l´Ingv (istituto nazionale geofisica e vulcanologia) di Enzo Boschi. L´ultimo assegno staccato è di 63 milioni, convenzione del 2004. Altri si "accontentano". Legambiente, «protagonista nell´organizzazione di grandi eventi», nel 2006 incassa 694 mila euro. Più del doppio di quanto sono costati (335 mila) i distintivi e le medaglie 2009 della Protezione civile (ma i pompieri che hanno scavato all´Aquila hanno dovuto pagarsele). Meno di un terzo di quanto costa (3,5 milioni all´anno per 9 anni) la sede operativa scelta da Bertolaso nel 2004. Sorge in via Vitorchiano, sulle sponde del Tevere. In una zona che l´autorità di bacino del fiume ha definito "R4". Il massimo livello di rischio idrogeologico. p.berizzirepubblica.it (2 - continua)

Argomento: NAZIONALE Pag. 81 Data: Estratto da pagina: 21-03-2010 La Repubblica 34 lettere,commenti&idee

- Commenti Legambiente e la Protezione civile LETTERE,COMMENTI&IDEE Vittorio Cogliati Dezza presidente Legambiente A PROPOSITO dell'articolo sulle consulenze della Protezione Civile di ieri, a firma Paolo Berizzi, è necessario precisare che "i grandi eventi" di cui Legambiente sarebbe stata protagonista sono quelli relativi ai funerali di Papa Giovanni Paolo II e alla Settimana Eucaristica di Bari, circostanze che per dimensioni e impatto avevano tutte le caratteristiche della grande emergenza e per le quali, ovviamente, l'associazione non ha percepito alcun finanziamento. Piuttosto, già dal 2002 abbiamo criticato pubblicamente la scelta di affidare i grandi eventi programmati alla Protezione Civile e nel caso della Coppa America a Trapani, è stata proprio Legambiente a presentare un esposto alla Procura e un ricorso al Tar contro quella scelta. Legambiente spesso attua progetti con ministeri, Regioni ed altri enti pubblici. Con la Protezione Civile sin dal 2003 realizziamo campagne sul dissesto idrogeologico e sugli incendi - per un importo annuo massimo di 500.000 euro - che attualmente forniscono l'unica fonte di informazione attendibile su queste emergenze.

Argomento: NAZIONALE Pag. 82 Data: Estratto da pagina: 21-03-2010 La Repubblica 21 la rabbia del vescovo

- Cronaca CRONACA "L'Aquila sta morendo ci hanno lasciati soli" Monsignor D'Ercole: oggi tornano le carriole ORAZIO LA ROCCA ROMA - «L'Aquila muore se continua ad essere lasciata sola. Dopo il terremoto del 6 aprile scorso, le macerie sono ancora a terra, salvo qualche rara eccezione. La gente, ancora costrettaa vivere lontana dalle loro case,è giustamente esasperata. Ormai non si può far più finta di niente». Grido di allarme di un vescovo, Giovanni D'Ercole, in difesa del capoluogo abbruzzese a quasi un anno dal sisma. Ausiliare e vicario generale della diocesi aquilana retta dall'arcivescovo Giuseppe Molinari, D'Ercole è l'«uomo» che il Vaticano ha inviato all'Aquila per affiancare il vescovo locale nella ricostruzione delle chiese distrutte dal terremoto. Missionario orionino con anni di esperienza maturata in Africa, giornalista - in Vaticano è stato vice direttore della Sala Stampa e capo ufficio in Segreteria di Stato - D'Ercole non disdegna il contatto diretto con fedeli, gente comune, credenti e non credenti. Coma ha già dimostrato all'Aquila, dove anche oggi sarà nuovamente accanto al «popolo delle carriole» che tornerà a protestare per le macerie che ancora ostacolano il centro storico. «Sarò ancora accanto ai miei concittadini - confida il vescovo - per dare una mano, ma anche per cercare di non far calare il silenzio sui tanti problemi che ancora gravano sulla città». Monsignor Giovanni D'Ercole, anche oggi, quindi, lei torna ad unirsi a chi protesta all'Aquila? «Più che protestare, con questa iniziativa del popolo delle carriole la gente esprime la sua voglia di partecipazione, per cercare di attirare l'attenzione sulle grandi attese della città ancora costretta in ginocchio dalle ferite del terremoto. Qui la popolazione ha voglia di ricostruzione e sgomberare il centro storico dalle macerie è il primo importante passo». Eppure, domenica scorsa lei è stato oggetto di fischi e di proteste. Come mai? «Quella contestazione è stata un grido di allarme e di amore, rivolto non tanto alla mia persona, ma alle istituzioni. Qualcuno si è fatto sentire forse spinto anche dal timore che anche la Chiesa potesse dimenticare le sofferenze degli aquilani. Ebbene, io come vescovo ho fatto mio quel grido di dolore e starò sempre vicino alla mia gente. Anche quando si lamenta ad alta voce». Ma, in concreto, cosa chiede il popolo delle carriole? « Vuole la sua città così come era prima, ma sembra un sogno che sta morendo giorno dopo giorno. Non voglio dire che non sia stato fatto niente dopo il 6 aprile 2009. In verità, per l'emergenza è stato fatto tanto. Ma per la ricostruzione quasi niente. Anzi, sembra che tutto si sia fermato. La gente è stata messa in 21 newtown prefabbricate, ma delle case da ricostruire nessuno parla. Certo, le tende non ci sono più. Ma non ci sono nemmeno le case e la popolazione vive sradicata, in aree periferiche, prive di servizi, con nuclei familiari divisi, lontani dagli affetti e dagli originari agglomerati abitativi. Mentre ancora 20 mila persone vivono negli alberghi. In giro c'è tanta sofferenza e tanto timore che, dopo l'emergenza, tutto venga gettato nel dimenticatoio. Ecco perché la popolazione vuole tornare a riappropriarsi della ricostruzione e del rilancio dell'intera città. Come vescovo non posso non esLE MACERIE La manifestazione del "popolo delle carriole". A sinistra il vescovo Giovanni D'Ercole sere preoccupato anche per la vita della Chiesa aquilana, per la mancanza di oratori e di luoghi di aggregazione. Anche se qualche segnale positivo non è mancato, come il restauro della chiesa di S. Biagio in Amiterno riaperta il 15 marzo scorso. Ma l'Aquila deve risorgere. Completamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 83 Data: 21-03-2010 La Repubblica premio firenze donna, santoro se ne va

Pagina I - Firenze Il caso

IL PREMIO Firenze Donna lancia il video-spot di Berlusconi all'Aquila. E Michele Santoro, a Palazzo Vecchio per presentare la premiata Lilli Gruber, se n'è andato per protesta: «E' una vergogna», ha sbottato verso la presidente della giuria Serena Zavataro Triglia. E la platea del salone dei Cinquecento si è divisa: chi applaudiva Santoro, chi lo contestava. UNA serata memorabile, per il premio Firenze Donna. Per ogni premiata era stato previsto un filmato: Lilli Gruber nello studio Tv, la premiata per la moda Patrizia Bacci Biondi nella sua azienda, la premiata per la scienza Daniela Salvemini nel laboratorio di ricerca farmacologico, la premiata per l'imprenditoria Jozè Rallo in azienda mentre la vulcanologa Titti Postiglione, responsabile in Europa di Sala situazione della Protezione civile è stato proiettato il filmato del premier Berlusconi all'Aquila che consegna le chiavi delle case. Un filmato lungo alcuni minuti, proiettato quando il sindaco Matteo Renzi, che aveva portato il saluto dell'amministrazione, era già andato via. Un filmato di cui Santoro non ha neppure aspettato la fine. «Il filmato è stato solo l'ultimo episodio, fin dall'inizio ho capito di essere un ospite non gradito», racconta il presentatore tv. «Ancora prima del filmato una delle organizzatrici, anziché intervistare Titti Postiglione come tutte le altre premiate, ha letto una lettera di Gianni Letta contenente un riferimento polemico ad Anno Zero», tiene a dire ancora Santoro. E in più la presidentessa Zavataro Triglia si era lanciata in un accorato appello per Bertolaso: «Tieni duro Guido». E di fronte al filmato Santoro non ce l'ha fatta: «Questa è una vergogna, vado via», ha sbottato rivolto agli organizzatori. Parole che hanno diviso la platea, in subbuglio fino alla fine. «Trovo scandaloso che si sia trasformato un Premio in una apologia del governo e di Berlusconi», ha commentato Santoro fuori da Palazzo Vecchio.

Argomento: NAZIONALE Pag. 84 Data: 21-03-2010 La Repubblica buca presidiata da 48 ore dai vigili e da uno stenditoio - (cri. z.)

Pagina VI - Napoli Il caso Protesta la prima Municipalità Buca presidiata da 48 ore dai vigili e da uno stenditoio (CRI. Z.) DA 48 ore i vigili urbani presidiano una buca in via Manzoni. Un presidio anomalo, perché la buca non è transennata, né segnalata, ma coperta con uno stendipanni per la biancheria recuperato dal vicino cassonetto. Non ci sono altri mezzi. E così i vigili guardano la buca e lo stenditoio. Insorge il presidente della prima Municipalità, Fabio Chiosi. «A parte che non si comprende il perché le altre decine di voragini in via Manzoni non siano presidiate- ironizza Chiosi - la cosa che lascia attoniti è che per 48 ore si sono sprecate ben 8 pattuglie della Polizia Locale, che avrebbero potuto essere impiegate in modo più utile.È assurdo che la Protezione civile comunale non intervenga immediatamente sulle buche». In via Manzoniè previsto un finanziamento per il ripristino della pavimentazione. E proprio sulla ripavimentazione Chiosi lancia un appello alla soprintendenza per via Posillipo. «Più grave - aggiunge il presidente della I Municipalità - la situazione di via Posillipo dove si sta per buttare un milione di euro. Difatti con questa cifra, già stanziata, si potrà realizzare solo il 30 per cento di recupero dei cubetti. Mentre se la soprintendenza dà l'ok all'asfalto drenante e fono assorbente come quello realizzato in via Tasso, si potrebbe recuperare tutta la strada in sicurezza».

Argomento: NAZIONALE Pag. 85 Data: 21-03-2010 La Repubblica la procura resiste alle accuse - (d. d. p.)

Pagina IV - Napoli Il caso Global Service La Procura resiste alle accuse "Nulla da rimproverarci". Magistrati al lavoro su tre filoni (D. D. P.) CON il procuratore capo Giandomenico Lepore avevano parlato subito dopo la sentenza che ha chiuso con una raffica di assoluzioni e due condanne per un episodio minore il capitolo Global Service dell'inchiesta sugli appalti. E già domani mattina i magistrati del pool, i pm Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, si riuniranno per tracciare le linee guida dei tre filoni investigativi ancora aperti: il caso del suicidio di Giorgio Nugnes, la vicenda del sostituto commissario della Dia accusato di aver copiato documenti riservati dell'indagine e soprattutto il versante relativo agli appalti sulla sicurezza. In quest'ultimo troncone d'indagine sono già state acquisite le testimonianze dell'imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini, del capo della Protezione civile Guido Bertolaso ed è stato interrogato Mario Mautone, l'ex provveditore alle Opere pubbliche che nel giudizio abbreviato sul Global Service è stato assolto dalle accuse più gravi e condannato a due anni insieme all'imprenditore Alfredo Romeo solo per una corruzione relativa alla richiesta di assunzione di due operai. Le valutazioni sui prossimi passi dell'indagine terranno certamente conto del verdetto con il quale il giudice Enrico Campoli ha smontato l'impostazione accusatoria, ma partiranno da un punto fermo: «Noi non abbiamo nulla da rimproverarci», si sono detti i pm poco dopo la lettura del dispositivo. Il procuratore Lepore, sia in privato che con i cronisti, ha difeso il lavoro dei colleghi soffocando sul nascere anche possibili malumori interni: «I miei sostituti sono in grado di coordinare qualsiasi indagine», ha infatti replicato Lepore a chi gli chiedeva dell'opportunità di affidare a magistrati dell'anticamorra (come per il caso appaltie Global Service) la guida di inchieste su reati contro la pubblica amministrazione. Tema, quest'ultimo, strettamente legato al nuovo piano organizzativo dell'ufficio al quale il procuratore sta lavorando insieme ai suoi vice con l'obiettivo di trovare la giusta sintesi fra le prerogative delle diverse sezioni e la "centralità" che la direzione distrettuale antimafia finisce inevitabilmente per assumere in un territorio caratterizzato da capillare presenza della criminalità organizzata.

Argomento: NAZIONALE Pag. 86 Data: 21-03-2010 La Repubblica il consulente del pm smentisce rfi

Pagina V - Torino Il caso Nelle gallerie uscite di sicurezza non illuminate, mancano sistemi di rilevamento dei fumi e mascherine "Là sotto non è come viene certificato" SULLA carta, la relazione inviata da Rfi alla Commissione sicurezza gallerie ferroviarie del Consiglio superiore dei lavori pubblici, è tutto a posto. Nel documento ufficiale redatto dalla società del gruppo Fs, datato un anno fa, si dà atto che per la nuovissima galleria Porta Susa-Corso Grosseto tutte le prescrizioni sono state rispettate. La situazione reale, però, è diversa. Lo stato delle cose, nel passante, in più punti non corrisponde a quanto è stato certificato per iscritto. Lo hanno scoperto e segnalato i collaboratori e il consulente spediti venerdì dal pm Raffaele Guarinielloa ispezionare i 4 chilometri e 600 metri di tracciato interrato, un accurato sopralluogo effettuato assieme ai funzionari delle stesse Ferrovie e agli ispettori della Agenzia nazionale per la sicurezza. Gli esempi, negativi, si sprecano. L'uscita di sicurezza di corso Principe Oddone non è illuminata: l'impianto elettrico esistente è provvisorio e al momento dell'ispezione non funzionava. Il varco, poi, sbocca in un cantiere. E non c'è traccia, nella realtà, del sistema di protezione dai fumi, indispensabile per contenere i rischi in caso di incendio o di dispersione di gas. Le uscite di sicurezza, compresa questa, sono per ora solo tre, poste a Porta Susa, a Rebaudengo e all'inizio di corso Grosseto. «Le altre - sostiene Rfi - verranno realizzate dopo l'inaugurazione della seconda canna, nei tempi programmati». Porta Susaè anche l'unico punto dove la squadra di controllori ha trovato vie di fuga dotate di sistema di rilevamento fumi, la cui collocazione viene invece data per «soddisfatta» in tutte le aree previste nella relazione di un anno fa. Il piano di emergenza e soccorso - evidenziano ancora i controllori, confermando quanto già oggetto di una inchiesta firmata dal solito Guariniello e delle vorticose riunioni in corso in questi giorni - non c'è. Non c'è traccia neppure delle mascherine e delle pile individuali che, carta canta, dovrebbero stare nelle nicchie create ogni 500 metri. I viaggiatori in fuga avrebbero a disposizione semplicemente un faro di segnalamento d'emergenza e un attacco elettrico. Una situazione drammatica e desolante. Un'altra mazzata che sta per piovere sulla testa dei dirigenti Fs, che presto saranno chiamati a dare spiegazioni. In procura si stanno infatti valutando le implicazioni penali delle discrepanze tra quanto è stato attestato nella relazione Rfi e la «preoccupante» situazione reale. Domani ci sarà occasione di parlarne, durante un vertice con i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture. L'opinione del dicasteroè nota: «La nuova galleria di Porta Susa non doveva nemmeno essere inaugurata, perché non è a norma». (l.pl.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 87 Data: Estratto da pagina: 21-03-2010 La Repubblica 35 come un set televisivo - (segue dalla prima pagina) curzio maltese

- Commenti COME UN SET TELEVISIVO (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) CURZIO MALTESE BISOGNAVA essere a Piazza San Giovanni per capire quanto Berlusconi sia ancora un mago nel trasformare tutto in televisione. Compreso il luogo più fisico della politica, la piazza. Dal vivo, la manifestazione di ieri è stata un fiasco. Almeno al confronto con quella davvero imponente del 2006, quando «in questa piazza è nato il Pdl». La piazzae il leader sono gli stessi. Ma sono entrambi molto invecchiati. Qui ci saranno un centinaio di migliaia di persone, quasi tutti anziani, carichi di gadget come un pubblico di figuranti o una gita aziendale, con i cartelli prestampati dall'ufficio marketing, non uno slogan o un coro spontanei. Una folla che fatica a riempire una piazza recintata con astuzia, truccata come un set per tappare i buchi. Ma poi uno torna a casa, accende la scatola magica e tutto è perfetto. I pochi sembrano tanti, la selva di bandiere maschera i vuoti, il Berlusconi affaticato del retropalco pare un sessantenne in forma, come da manifesto annata 1994, gli stanchi «sì» e «no» esalati dalla piazza in risposta alle domande retoriche del leader suonano rombi di tuono. Sullo sfondo sfavilla con un trucco di ripresa lo slogan tolto di peso dai dialoghi di una telenovela brasiliana: «L'amore vince sempre sull'invidia e l'odio». Del resto, anche il (più) ricco piange, sul palco. Soltanto Umberto Bossi regala una nota stonata e quindi autentica al copione, inciampando sulla passerella e nelle frasi. Lo show deve comunque andare avanti e il pomeriggio di piazza San Giovanni diventa una piccola metafora di quanto accade da quindici anni. L'uomo che trasforma tutto in televisione è riuscito a ridurre la politica e le istituzionia talk show,i vertici internazionali in gare di barzellette, il governo in un festival, i vecchi problemi in un quiz, perfino i terremoti in un set. Oggi progetta di rendere l'elezione del presidente della Repubblica divertente come il Grande Fratello, magari grazie al televoto da casa. Ma intanto bisogna vedere quanto regge il trucco. Nel retropalco di piazza San Giovanni, non andato in onda, le facce di ministri e candidati governatori erano meno sorridenti di quelle poi indossate davanti alle telecamere, in occasione di una specie di giuramento di valvassori. Si respira la paura dell'astensionismo di destra, di una brutta batosta alle regionali. Il premier cerca di rassicurare, sostiene come i bravi conduttori di show che comunque vada, sarà un successo. «Basterà prendere una regione in più di Lombardia e Veneto». Ma due mesi fa, sondaggi alla mano, il progetto era di ribaltare l'undici a due del 2005. In poche settimane la favola berlusconiana ha smarrito la trama, il super eroe Bertolaso ha perso i suoi super poteri, il «miracolo abruzzese» ha svelato la solita puzza di appalti truffa, gli uomini del fare si sono rivelati incapaci di compilare liste elettorali e per le strade di Napoli sta tornando a crescere la spazzatura. Più di tutto, la crisi economica, già sconfitta dal governo molte puntate fa, continua inspiegabilmente a occupare la scena della vita reale. Meno male che «non esiste», come «non esiste una nuova Tangentopoli». Meno male che «siamo un milione» a cantare «meno male che Silvio c'è» e stavolta i telegiornali non s'affrettano a decimare le cifre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 88 Data: Estratto da pagina: 21-03-2010 La Repubblica 34 se si interrompe lo spettacolo virtuale - (segue dalla prima pagina) ilvo diamanti

- Commenti SE SI INTERROMPE LO SPETTACOLO VIRTUALE (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) ILVO DIAMANTI PUÒ sembrare paradossale la scena in cui si sta svolgendo questa campagna elettorale. Silvio Berlusconi: il Signore dei media, che ha inventato e imposto in Italia la politica come marketing. Oggi fa applicare in modo estremo la par condicio, progettata,a suo tempo, contro di lui, per limitarne il potere mediatico. Preferisce il silenzio dei media. O meglio: dei talk show politici. E scende in piazza, insieme al suo popolo. Contro la sinistra "giustizialista e anticlericale". Contro Michele Santoro e Annozero. Contro i magistrati che conducono i processi in tivù. Singolare rovesciamento di ruoli. Berlusconi e il suo popolo si mobilitano come i partiti di massa di un tempo. Mentre il centrosinistra, erede dei partiti di massa, Pd in testa, guida la protesta contro il silenzio imposto ai media e ai talk-show. Eppure non è così sorprendente. Neppure paradossale. È che la logica della comunicazione, quando orienta la politica, diviene difficilmente controllabile. Anche per chi la controlla. Perché minacciae contraddice il meccanismo su cui si fonda la "democrazia del pubblico": la fiducia. E insieme: la rappresentanza come rappresentazione - e costruzione - della realtà. Una materia che Berlusconi ha maneggiato primae meglio di tutti. Dal 1994 ad oggi: ha raccontato e recitato alcune storie di successo. Una fra tutte. L'imprenditore che si è fatto da sé e ha vinto in ogni campo. Negli affari, nello spettacolo, nel calcio, in politica. Una rappresentazione familiare, che ha plasmato il senso comune. Riprodotta dovunque e in ogni momento della vita quotidiana, attraverso la tivù e i giornali. E attraverso i prodotti, i valori e gli stili di vita veicolati dai media. Berlusconi ha interpretato il presente, ma anche il passato, di un Paese che ha perduto la memoria. Se il percorso della Repubblica italiana ricomincia nel 1992, se le ideologie sono franate insieme ai partiti di massa, lui può opporre la sua storia personale vincente alla Storia Collettiva degli avversari. Evocata all'infinito, ripetendo il termine "comunisti". Come un mantra. Contro tutti gli "altri". Non importa se davvero siano o siano stati comunisti. Basta che si opponganoa lui.E all'ideologia del Fare. Alla sua ultima interpretazione: l'Uomo-che-fa. E affronta ogni emergenza, in un Paese dove l'emergenza è la regola. Accompagnato dal suo profeta e testimone, Guido Bertolaso, cammina sui rifiuti lasciati dai governi di sinistra e li dissolve. Sfida i terremoti e dalle macerie ri-sorgono, in breve, nuove case. Lui, Berlusconi, non parla, ma fa. Neppure le aggressioni lo fermano. Colpito e sanguinante, si rialza e fa. Sotto l'occhio delle telecamere. Che elaborano l'immagine del "fare". Il problema è che le Storie personali, come le rappresentazioni della realtà, soffrono, quando vengono smentite oppure oscurate da altre storie. Raccontate dalle inchieste dei giornali e della magistratura. Dai dialoghi telefonici intercettati. E rilanciati sui media. È l'effetto perverso della democrazia dell'opinione. Della comunicazione pervasiva. Dove tutti possono scrutaree ascoltare tutti. (Anche quando e se non dovrebbero). Dove il privato diviene pubblico anche perchéè esibito in pubblico. Alla ricerca del consenso. Dove i confini fra pubblico e privato scompaiono. Allora, anche la storia del premier senza macchia rischia di venire macchiata. E la sua immagine appariscente si scolora. Le sue imprese, in Abruzzo: sminuite. Degradate da altre storie - mediocri - di corruzione e prostituzione. E il rapporto diretto fra il leader e i suoi elettori - spettatori si complica. Anche perché il clima d'opinione è intristito da altre storie, ben più crude e reali. La crisi economica, la disoccupazione, il reddito delle famiglie sempre più inadeguato... Così i "suoi" elettori (e spettatori) delusi sono tentati dalla prospettiva di non votare. Per nessuno. Quindi neppure per lui.È già avvenuto l'anno scorso, alle europee. Per questo, l'opposizione più pericolosa, oggi, non è condotta dal Pd. Ma dai giornalisti (alcuni) e dai magistrati. Dai magistrati: nemici irriducibili di Berlusconi, dopo che le loro inchieste ne hanno incrociato ripetutamente la biografia e le attività. Costituendo argomento di informazione e spettacolo. E dell'informazione-spettacolo. Poi, da Michele Santoro e Annozero. La vera opposizione, detestata da Berlusconi e dal suo popolo. (Altro che Bersani e il Pd). Insieme ai talkshow che danno spazio ai giornalisti di Repubblica. E ai magistrati che entrano in politica. Di Pietro e De Magistris.E

Argomento: NAZIONALE Pag. 89 Data: Estratto da pagina: 21-03-2010 La Repubblica 34 se si interrompe lo spettacolo virtuale - (segue dalla prima pagina) ilvo diamanti Travaglio. Una specie di centauro: mezzo giornalista e mezzo magistrato. Non importa chei talk show politici spostino pochi voti (come ha rammentato, correttamente, Aldo Grasso), visto che il loro pubblico è già orientato. Il problema è che possono degradare la Rappresentazione Ufficiale della realtà. Neutralizzare il virtuality-show che va in onda, con successo, da tanto tempo. Meglio, allora, il silenzio dei media. A cui opporre la mobilitazione e le grida della piazza "reale". Il Popolo Sovrano: un milione di persone - ma 100 mila secondo la "versione" del Pd - raccolte intorno al premier. L'Uomo del Predellino che arringa le masse. Ieri, nella veste del Grande Sacerdote che celebra un rito collettivo. Ripreso dalle telecamere e dai media. Così, sui tigì, dove la par condicio non conta, si rappresenta l'indignazione della piazza che protesta contro chi vorrebbe spezzare un sogno. Facendo prevalere la realtà sulla narrazione. E i fatti sulle opinioni.

Argomento: NAZIONALE Pag. 90 Data: Estratto da pagina: 21-03-2010 La Repubblica 1 come un set televisivo - curzio maltese

- Prima Pagina COME UN SET TELEVISIVO CURZIO MALTESE BISOGNAVA essere a Piazza San Giovanni per capire quanto Berlusconi sia ancora un mago nel trasformare tutto in televisione. Compreso il luogo più fisico della politica, la piazza. Dal vivo, la manifestazione di ieri è stata un fiasco. Almeno al confronto con quella davvero imponente del 2006, quando «in questa piazza è nato il Pdl». La piazzae il leader sono gli stessi. Ma sono entrambi molto invecchiati. Qui ci saranno un centinaio di migliaia di persone, quasi tutti anziani, carichi di gadget come un pubblico di figuranti o una gita aziendale, con i cartelli prestampati dall'ufficio marketing, non uno slogan o un coro spontanei. Una folla che fatica a riempire una piazza recintata con astuzia, truccata come un set per tappare i buchi. Ma poi uno torna a casa, accende la scatola magica e tutto è perfetto. I pochi sembrano tanti, la selva di bandiere maschera i vuoti, il Berlusconi affaticato del retropalco pare un sessantenne in forma, come da manifesto annata 1994, gli stanchi «sì» e «no» esalati dalla piazza in risposta alle domande retoriche del leader suonano rombi di tuono. Sullo sfondo sfavilla con un trucco di ripresa lo slogan tolto di peso dai dialoghi di una telenovela brasiliana: «L'amore vince sempre sull'invidia e l'odio». Del resto, anche il (più) ricco piange, sul palco. Soltanto Umberto Bossi regala una nota stonata e quindi autentica al copione, inciampando sulla passerella e nelle frasi. Lo show deve comunque andare avanti e il pomeriggio di piazza San Giovanni diventa una piccola metafora di quanto accade da quindici anni. L'uomo che trasforma tutto in televisione è riuscito a ridurre la politica e le istituzionia talk show,i vertici internazionali in gare di barzellette, il governo in un festival, i vecchi problemi in un quiz, perfino i terremoti in un set. Oggi progetta di rendere l'elezione del presidente della Repubblica divertente come il Grande Fratello, magari grazie al televoto da casa. Ma intanto bisogna vedere quanto regge il trucco. Nel retropalco di piazza San Giovanni, non andato in onda, le facce di ministri e candidati governatori erano meno sorridenti di quelle poi indossate davanti alle telecamere, in occasione di una specie di giuramento di valvassori. Si respira la paura dell'astensionismo di destra, di una brutta batosta alle regionali. Il premier cerca di rassicurare, sostiene come i bravi conduttori di show che comunque vada, sarà un successo. «Basterà prendere una regione in più di Lombardia e Veneto». Ma due mesi fa, sondaggi alla mano, il progetto era di ribaltare l'undici a due del 2005. In poche settimane la favola berlusconiana ha smarrito la trama, il super eroe Bertolaso ha perso i suoi super poteri, il «miracolo abruzzese» ha svelato la solita puzza di appalti truffa, gli uomini del fare si sono rivelati incapaci di compilare liste elettorali e per le strade di Napoli sta tornando a crescere la spazzatura. Più di tutto, la crisi economica, già sconfitta dal governo molte puntate fa, continua inspiegabilmente a occupare la scena della vita reale. Meno male che «non esiste», come «non esiste una nuova Tangentopoli». Meno male che «siamo un milione» a cantare «meno male che Silvio c'è» e stavolta i telegiornali non s'affrettano a decimare le cifre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SEGUE A PAGINA 35

Argomento: NAZIONALE Pag. 91 Data: 20-03-2010 Repubblica.it Bertolaso, consulenze record. E all'Aquila...di P. BERIZZI

L'inchiesta. La lista delle società di fiducia della Protezione civile E il progetto Case dell'Aquila lievita del 40 per cento Bertolaso, consulenze record 9 milioni per gettoni e assegni di PAOLO BERIZZI

Bertolaso nelle zone terremotate dell'Abruzzo

ROMA - Di beffe i terremotati dell'Aquila ne hanno subite abbastanza. Comprese le risate sciacalle della "cricca". Ce n'è una, però, che non conoscono ancora. Va iscritta in quel generoso consulentificio che è la Protezione civile al tempo di Guido Bertolaso. È il 15 aprile 2009. Ad appena nove giorni dal sisma che ha violentato l'Abruzzo provocando la morte di 308 aquilani, ferendone altri 1.600 e lesionando centinaia di edifici, l'ennesimo contributo, 300 mila euro, finisce - con la solita ordinanza ad hoc - nelle casse di una fondazione. Che ha come scopo la prevenzione del rischio sismico. Già materializzatosi 216 ore prima. La fondazione si chiama Eucentre e fa parte della short list (commesse, consulenze, convenzioni) del dipartimento di Protezione civile. Fondata nel 2003, tra gli altri, dalla stessa Protezione, Eucentre è il professor Gian Michele Calvi. Che è pure direttore - con il Consorzio For Case di cui è presidente - del progetto C. A. S. E.. La ricostruzione all'Aquila di 183 edifici, 4.600 appartamenti con appalti per 800 milioni. Calvi insegna meccanica strutturale all'ateneo di Pavia, la sua città. Lo considerano un braccio destro di Bertolaso. Dopo l'estate del 2008 il sottosegretario lo spedisce alla Maddalena come "soggetto attuatore" del G8 al posto dello spendaccione Fabio De Santis (ora in carcere), "allontanato" perché stava appaltando a 600 milioni opere che dovevano costarne 300. Peccato che l'ingegner Calvi, figlio d'arte, studio da 30 dipendenti, famiglia vicina all'Opus Dei, un fratello, Gian Luca, che l'anno scorso rileva per 300mila euro la Tecno Hospital di Gianpaolo Tarantini, all'Aquila abbia splafonato e non di poco proprio nella costruzione delle new town. In 11 mesi, dall'aprile del 2009, con la sua task force di 119 tecnici è riuscito a far lievitare i costi del 40%: dai 570 milioni preventivati a 800. Non male per un'emergenza costata finora la cifra record di 1 miliardo e 431 milioni. "Alla fine sarà il terremoto più caro di sempre", dice Teresa Crespellani, già docente di ingegneria geotecnica sismica all'ateneo di Firenze. Dal pozzo di via Ulpiano, a favore di Eucentre, sono usciti 700 mila euro solo per la valutazione di agibilità delle case. Un compito che nell'era pre-Bertolaso era appannaggio dei tecnici del dipartimento. Con un bel risparmio.

All'Aquila tra gli edifici dichiarati inagibili c'è la vecchia sede dell'Anas. Danni modesti, nemmeno puntellata ma si è deciso, d'urgenza, di tirarne su una nuova. Costo: 14,5 milioni di euro (cordata Maltauro di Vicenza, consegna 27 aprile prossimo). A distanza di un anno nessuna costruzione: solo un cratere. "Prima si valorizzavano le risorse interne, oggi è un continuo e oneroso ricorso a soggetti esterni", ragiona Roberto De Marco, fino al 2002 direttore del defunto servizio sismico nazionale. In effetti in Protezione civile, quando si parla di consulenze, i cordoni della borsa si aprono senza problemi. Nel 2007 ne sono state assegnate per 2 milioni e 436 mila euro, record di spesa con 80 consulenti. I collaboratori. Bertolaso i suoi se li tiene stretti. A Giovanni Bastianini, "consulente per informazione, immagine e divulgazione della cultura di protezione civile", vanno 104mila euro. La cura delle "attività di comunicazione visiva" è affidata a Maurizio Silvestri, e costa 74 mila euro. Prende 6 mila euro in più l'avvocato di Stato Ettore Figliolia, un tempo consigliere giuridico, oggi superconsulente. E' lui, già capo gabinetto di Rutelli vicepremier, la "mente" creativa delle ordinanze di Protezione civile. Quanto ci costano i nostri protettori civili e i loro "aggiunti"? Nel bilancio 2009 (2 miliardi e 72milioni) figura la voce "emolumenti accessori al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti "privati"". In tutto fanno oltre 9 milioni. Normale per un dipartimento che ha quadruplicato le dimensioni della sua struttura (una tendenza inversa ai drastici tagli di tutto l'apparato pubblico centrale). Con un ufficio stampa-comunicazione formato da un esercito di 28 persone (con Franco Barberi erano 8). Persino poca roba se paragonata alle commesse e agli incarichi extra. Tra i "partner" più fedeli c'è Finmeccanica. Specializzata nel settore militare ma alla quale è affidata l'infrastruttura informatica (appalto secretato). Sono targati Selex (società di Finmeccanica) anche i 20 nuovi meteo-radar acquistati nel 2007 per 20 milioni (2,8 milioni a pezzo). Restiamo nei cieli.

Argomento: NAZIONALE Pag. 92 Data: 20-03-2010 Repubblica.it Bertolaso, consulenze record. E all'Aquila...di P. BERIZZI

La flotta delle emergenze, e dei grandi eventi, è tanto fornita quanto costosa: nel 2008 per mantenere i 19 Canadair CL 415, i due aerei Piaggio C 180, i tre elicotteri Agusta e i 6 elicotteri Erickson S63 in appalto, ci sono voluti 158 milioni. Per la sola gestione dei Canadair 43 milioni sono andati alla Sorem: un partner resistente a tutto. Anche alle indagini giudiziarie e a quelle dell'Enav, che nel 2002 denuncia "carenze addestrative e operative". Tra il 2003 e il 2007 si verificano una serie di incidenti, alcuni mortali. Bertolaso ammette "un errore" nella programmazione degli orari di volo, ma Sorem è confermatissima. Come l'Ingv (istituto nazionale geofisica e vulcanologia) di Enzo Boschi. L'ultimo assegno staccato è di 63 milioni, convenzione del 2004. Altri si "accontentano". Legambiente, "protagonista nell'organizzazione di grandi eventi", nel 2006 incassa 694 mila euro. Più del doppio di quanto sono costati (335 mila) i distintivi e le medaglie 2009 della Protezione civile (ma i pompieri che hanno scavato all'Aquila hanno dovuto pagarsele). Meno di un terzo di quanto costa (3,5 milioni all'anno per 9 anni) la sede operativa scelta da Bertolaso nel 2004. Sorge in via Vitorchiano, sulle sponde del Tevere. In una zona che l'autorità di bacino del fiume ha definito "R4". Il massimo livello di rischio idrogeologico. [email protected] (2 - continua) Vai alla prima puntata dell'inchiesta © Riproduzione riservata (20 marzo 2010)

Argomento: NAZIONALE Pag. 93 Data: 21-03-2010 Repubblica.it La rabbia del vescovo "Ci hanno lasciati soli"

Intervista a don Giovanni D'Ercole, inviato dal Vaticano per affiancare l'arcivescovo Molinari Oggi all'Aquila torna la protesta delle carriole: "La città sta morendo" La rabbia del vescovo "Ci hanno lasciati soli"

La manifestazione del 'popolo delle carriole'

ROMA - "L'Aquila muore se continua ad essere lasciata sola. Dopo il terremoto del 6 aprile scorso, le macerie sono ancora a terra, salvo qualche rara eccezione. La gente, ancora costrettaa vivere lontana dalle loro case,è giustamente esasperata. Ormai non si può far più finta di niente". Grido di allarme di un vescovo, Giovanni D'Ercole, in difesa del capoluogo abbruzzese a quasi un anno dal sisma. Ausiliare e vicario generale della diocesi aquilana retta dall'arcivescovo Giuseppe Molinari, D'Ercole è l' "uomo" che il Vaticano ha inviato all'Aquila per affiancare il vescovo locale nella ricostruzione delle chiese distrutte dal terremoto. Missionario orionino con anni di esperienza maturata in Africa, giornalista - in Vaticano è stato vice direttore della Sala Stampa e capo ufficio in Segreteria di Stato - D'Ercole non disdegna il contatto diretto con fedeli, gente comune, credenti e non credenti. Come ha già dimostrato all'Aquila, dove anche oggi sarà nuovamente accanto al "popolo delle carriole" che tornerà a protestare per le macerie che ancora ostacolano il centro storico. "Sarò ancora accanto ai miei concittadini - confida il vescovo - per dare una mano, ma anche per cercare di non far calare il silenzio sui tanti problemi che ancora gravano sulla città". Monsignor Giovanni D'Ercole, anche oggi, quindi, lei torna ad unirsi a chi protesta all'Aquila? "Più che protestare, con questa iniziativa del popolo delle carriole la gente esprime la sua voglia di partecipazione, per cercare di attirare l'attenzione sulle grandi attese della città ancora costretta in ginocchio dalle ferite del terremoto. Qui la popolazione ha voglia di ricostruzione e sgomberare il centro storico dalle macerie è il primo importante passo".

Eppure, domenica scorsa lei è stato oggetto di fischi e di proteste. Come mai? "Quella contestazione è stata un grido di allarme e di amore, rivolto non tanto alla mia persona, ma alle istituzioni. Qualcuno si è fatto sentire forse spinto anche dal timore che anche la Chiesa potesse dimenticare le sofferenze degli aquilani. Ebbene, io come vescovo ho fatto mio quel grido di dolore e starò sempre vicino alla mia gente. Anche quando si lamenta ad alta voce". Ma, in concreto, cosa chiede il popolo delle carriole? "Vuole la sua città così come era prima, ma sembra un sogno che sta morendo giorno dopo giorno. Non voglio dire che non sia stato fatto niente dopo il 6 aprile 2009. In verità, per l'emergenza è stato fatto tanto. Ma per la ricostruzione quasi niente. Anzi, sembra che tutto si sia fermato. La gente è stata messa in 21 newtown prefabbricate, ma delle case da ricostruire nessuno parla. Certo, le tende non ci sono più. Ma non ci sono nemmeno le case e la popolazione vive sradicata, in aree periferiche, prive di servizi, con nuclei familiari divisi, lontani dagli affetti e dagli originari agglomerati abitativi. Mentre ancora 20 mila persone vivono negli alberghi. In giro c'è tanta sofferenza e tanto timore che, dopo l'emergenza, tutto venga gettato nel dimenticatoio. Ecco perché la popolazione vuole tornare a riappropriarsi della ricostruzione e del rilancio dell'intera città. Come vescovo non posso non essere preoccupato anche per la vita della Chiesa aquilana, per la mancanza di oratori e di luoghi di aggregazione. Anche se qualche segnale positivo non è mancato, come il restauro della chiesa di S.Biagio in Amiterno riaperta il 15 marzo scorso. Ma l'Aquila deve risorgere. Completamente". (21 marzo 2010)

Argomento: NAZIONALE Pag. 94 Data: 21-03-2010 Repubblica.it L'Aquila, la rabbia del vescovo "Qui ci hanno lasciati soli"

Intervista a don Giovanni D'Ercole, inviato dal Vaticano per affiancare l'arcivescovo Molinari Oggi all'Aquila torna la protesta delle carriole: "La città sta morendo" La rabbia del vescovo "Ci hanno lasciati soli"

La manifestazione del 'popolo delle carriole'

ROMA - "L'Aquila muore se continua ad essere lasciata sola. Dopo il terremoto del 6 aprile scorso, le macerie sono ancora a terra, salvo qualche rara eccezione. La gente, ancora costrettaa vivere lontana dalle loro case,è giustamente esasperata. Ormai non si può far più finta di niente". Grido di allarme di un vescovo, Giovanni D'Ercole, in difesa del capoluogo abbruzzese a quasi un anno dal sisma. Ausiliare e vicario generale della diocesi aquilana retta dall'arcivescovo Giuseppe Molinari, D'Ercole è l' "uomo" che il Vaticano ha inviato all'Aquila per affiancare il vescovo locale nella ricostruzione delle chiese distrutte dal terremoto. Missionario orionino con anni di esperienza maturata in Africa, giornalista - in Vaticano è stato vice direttore della Sala Stampa e capo ufficio in Segreteria di Stato - D'Ercole non disdegna il contatto diretto con fedeli, gente comune, credenti e non credenti. Come ha già dimostrato all'Aquila, dove anche oggi sarà nuovamente accanto al "popolo delle carriole" che tornerà a protestare per le macerie che ancora ostacolano il centro storico. "Sarò ancora accanto ai miei concittadini - confida il vescovo - per dare una mano, ma anche per cercare di non far calare il silenzio sui tanti problemi che ancora gravano sulla città". Monsignor Giovanni D'Ercole, anche oggi, quindi, lei torna ad unirsi a chi protesta all'Aquila? "Più che protestare, con questa iniziativa del popolo delle carriole la gente esprime la sua voglia di partecipazione, per cercare di attirare l'attenzione sulle grandi attese della città ancora costretta in ginocchio dalle ferite del terremoto. Qui la popolazione ha voglia di ricostruzione e sgomberare il centro storico dalle macerie è il primo importante passo".

Eppure, domenica scorsa lei è stato oggetto di fischi e di proteste. Come mai? "Quella contestazione è stata un grido di allarme e di amore, rivolto non tanto alla mia persona, ma alle istituzioni. Qualcuno si è fatto sentire forse spinto anche dal timore che anche la Chiesa potesse dimenticare le sofferenze degli aquilani. Ebbene, io come vescovo ho fatto mio quel grido di dolore e starò sempre vicino alla mia gente. Anche quando si lamenta ad alta voce". Ma, in concreto, cosa chiede il popolo delle carriole? "Vuole la sua città così come era prima, ma sembra un sogno che sta morendo giorno dopo giorno. Non voglio dire che non sia stato fatto niente dopo il 6 aprile 2009. In verità, per l'emergenza è stato fatto tanto. Ma per la ricostruzione quasi niente. Anzi, sembra che tutto si sia fermato. La gente è stata messa in 21 newtown prefabbricate, ma delle case da ricostruire nessuno parla. Certo, le tende non ci sono più. Ma non ci sono nemmeno le case e la popolazione vive sradicata, in aree periferiche, prive di servizi, con nuclei familiari divisi, lontani dagli affetti e dagli originari agglomerati abitativi. Mentre ancora 20 mila persone vivono negli alberghi. In giro c'è tanta sofferenza e tanto timore che, dopo l'emergenza, tutto venga gettato nel dimenticatoio. Ecco perché la popolazione vuole tornare a riappropriarsi della ricostruzione e del rilancio dell'intera città. Come vescovo non posso non essere preoccupato anche per la vita della Chiesa aquilana, per la mancanza di oratori e di luoghi di aggregazione. Anche se qualche segnale positivo non è mancato, come il restauro della chiesa di S.Biagio in Amiterno riaperta il 15 marzo scorso. Ma l'Aquila deve risorgere. Completamente". (21 marzo 2010)

Argomento: NAZIONALE Pag. 95 Data: 20-03-2010 Il Riformista.it Venezia: domani rimozione bomba seconda guerra mondiale

Riformista.it, Il "" Data: 21/03/2010 Indietro

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domenica, 21 marzo 2010 ore 06:45

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

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adnkronos Venezia: domani rimozione bomba seconda guerra mondiale

Venezia, 20 mar. (Adnkronos) - La Protezione civile del Comune di Venezia e la Centrale operativa della Polizia municipale rendono noto che domani dalle ore 8 alle ore 10, il traffico in Viale della Liberta', area Vega, sara' interdetto per permettere la rimozione di una bomba d'aereo inesplosa, di 500 libbre, residuato della seconda guerra mondiale, ritrovata in via delle Industrie 32, a Marghera. La circolazione da e per Venezia sara' deviata ma il centro storico sara' comunque raggiungibile. Il sindaco di Venezia ha firmato oggi un'ordinanza che dispone lo sgombero totale delle persone in un'area di 500 metri di raggio dal punto di rinvenimento dell'ordigno. L'ordigno, di fabbricazione Usa, sganciato nel corso di un bombardamento ma inesploso, e' attivo e con le spolette di naso e di coda armate e necessita quindi di essere dapprima disattivato e quindi spostato in area sicura, identificata in localita' Giare di Mira, per essere fatto brillare. Faranno da supporto, durante gli interventi di inertizzazione e rimozione, curati dagli artificieri del Terzo Reggimento Genio Guastatori di Udine, gli agenti della Polizia municipale e i funzionari e volontari di Protezione civile del Comune di Venezia. (Paj/Zn/Adnkronos)

sabato, 20 marzo 2010

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Argomento: NAZIONALE Pag. 97 Data: 20-03-2010 Il Riformista.it Venezia: domani rimozione bomba seconda guerra mondiale

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Argomento: NAZIONALE Pag. 98 Data: 22-03-2010 Il Riformista.it Aerei/ Disagi oggi per Alitalia, scioperano piloti e hostess

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apcom Aerei/ Disagi oggi per Alitalia, scioperano piloti e hostess Protesta dalle 12 alle 16. Anche per tutti i dipendenti Meridiana Protesta dalle 12 alle 16. Anche per tutti i dipendenti Meridiana

Roma, 22 mar. (Apcom) - Disagi oggi per chi vola con Alitalia e Meridiana-Fly. Dalle 12 alle 16 di lunedi 22 marzo scioperano piloti e assistenti di volo Alitalia e di tutto il personale Meridiana. A proclamare lo sciopero nel gruppo Alitalia, la Filt Cgil e le associazioni professionali dei piloti Ipa e Anpac e degli assistenti di volo dell'Avia in considerazione della mancata soluzione a tutte le problematiche del personale navigante. Lo sciopero di tutto il personale di Meridiana Fly è proclamato da Filt Cgil, Anpac, Up, Avia e Sdl in relazione alle problematiche conseguenti al piano di ristrutturazione aziendale. Alitalia ha predisposto "misure preventive" finalizzate a ridurre l'impatto per i passeggeri. Alitalia ha anche preso contatto con tutti i passeggeri interessati dalle modifiche dell'operativo dei voli per offrire loro la ricollocazione su voli alternativi nella stessa fascia oraria o in giornata. Negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate saranno inoltre predisposti alcuni desk informativi per fornire assistenza ai passeggeri. Protesta di quattro ore, dalle 12 alle 16, anche degli addetti all'handling in tutti gli scali nazionali. Alla base dello sciopero proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti l'atteggiamento di "indisponibilità" delle aziende di handling e dell'associazione Assohandlers al rinnovo del contratto nazionale di settore scaduto da oltre due anni. L`Enac informa che sul proprio sito è pubblicato l'elenco dei voli minimi garantiti in base alla legge sugli scioperi nei servizi pubblici e invita i passeggeri che hanno in programma voli nella fascia oraria interessata allo sciopero, a contattare le compagnie per ulteriori informazioni.

AquRbr/Kat

Argomento: NAZIONALE Pag. 99 Data: 22-03-2010 Il Riformista.it Aerei/ Disagi oggi per Alitalia, scioperano piloti e hostess

lunedì, 22 marzo 2010

foto del giorno Paramilitary policemen play games during a break in their anti-riot training at a military base in Suining, Sichuan province, March 9, 2010. Big on spit and polish and parades but short on experience, new technology and force coordination, China's military has far to go before its bite begins to approach its increasingly loud, and for some fearsome, bark. China has invested billions of dollars in its armed forces and is developing advanced fighters and missiles, considering building its first aircraft carrier and is trying to slim its bloated ranks down to a lean, high-tech military. REUTERS/Stringer (CHINA - Tags: MILITARY POLITICS) CHINA OUT. NO COMMERCIAL OR EDITORIAL SALES IN CHINA

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Argomento: NAZIONALE Pag. 100 Data: 22-03-2010 Il Riformista.it Aerei/ Disagi oggi per Alitalia, scioperano piloti e hostess

4| Terremoti: Protezione civile inaugura a Sora prima 'area di attesa' sicura del Lazio

5| Regionali/ Berlusconi dice no a duello tv con Bersani

1| Due Caimani e una lotta a perdere di Giampaolo Pansa

2| Perché il futuro è di Nichi di Piero Sansonetti

3| Il Big Bang di Stefano Cappellini

4| Quando le inchieste fannno bene a chi le subisce di Antonio Polito

5| Quando Pertini firmò il primo decreto salva-Silvio di Antonio Polito

Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Italia Mondo Economia Culture Sport I Riformisti Fotogallery accadde nell'89

Edizioni Riformiste S.c. Sede legale: via delle Botteghe Oscure, 6 - 00186 Roma 06.427481 Registro Imprese, C.F., P. IVA: 06807831000 - R.E.A. di Roma 991815 - N° Albo Coop A175208 ISSN 1723-8080 - Il Nuovo Riformista, edizione online 1

Argomento: NAZIONALE Pag. 101 Data: 22-03-2010 Il Riformista.it Disagi oggi per chi vola Alitalia, scioperano piloti e hostess

Riformista.it, Il "" Data: 22/03/2010 Indietro

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lunedì, 22 marzo 2010 ore 06:39

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apcom Disagi oggi per chi vola Alitalia, scioperano piloti e hostess Protesta dalle 12 alle 16. Anche per tutti i dipendenti Meridiana Protesta dalle 12 alle 16. Anche per tutti i dipendenti Meridiana

Roma, 22 mar. (Apcom) - Disagi oggi per chi vola con Alitalia e Meridiana-Fly. Dalle 12 alle 16 di lunedi 22 marzo scioperano piloti e assistenti di volo Alitalia e di tutto il personale Meridiana. A proclamare lo sciopero nel gruppo Alitalia, la Filt Cgil e le associazioni professionali dei piloti Ipa e Anpac e degli assistenti di volo dell'Avia in considerazione della mancata soluzione a tutte le problematiche del personale navigante. Lo sciopero di tutto il personale di Meridiana Fly è proclamato da Filt Cgil, Anpac, Up, Avia e Sdl in relazione alle problematiche conseguenti al piano di ristrutturazione aziendale. Alitalia ha predisposto "misure preventive" finalizzate a ridurre l'impatto per i passeggeri. Alitalia ha anche preso contatto con tutti i passeggeri interessati dalle modifiche dell'operativo dei voli per offrire loro la ricollocazione su voli alternativi nella stessa fascia oraria o in giornata. Negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate saranno inoltre predisposti alcuni desk informativi per fornire assistenza ai passeggeri. Protesta di quattro ore, dalle 12 alle 16, anche degli addetti all'handling in tutti gli scali nazionali. Alla base dello sciopero proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti l'atteggiamento di "indisponibilità" delle aziende di handling e dell'associazione Assohandlers al rinnovo del contratto nazionale di settore scaduto da oltre due anni. L`Enac informa che sul proprio sito è pubblicato l'elenco dei voli minimi garantiti in base alla legge sugli scioperi nei servizi pubblici e invita i passeggeri che hanno in programma voli nella fascia oraria interessata allo sciopero, a contattare le compagnie per ulteriori informazioni.

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Edizioni Riformiste S.c. Sede legale: via delle Botteghe Oscure, 6 - 00186 Roma 06.427481 Registro Imprese, C.F., P. IVA: 06807831000 - R.E.A. di Roma 991815 - N° Albo Coop A175208 ISSN 1723-8080 - Il Nuovo Riformista, edizione online 1

Argomento: NAZIONALE Pag. 104 Data: 20-03-2010 Il Secolo XIX TecnoAcquiè cresciutae tocca i centoespositori

oggi la mostra

Acqui Terme. Torna l'appuntamento con l'informatica e tutte le novità nel campo dell'elettronica, della telefonia e del satellitare. Oggi, negli ampi saloni dell'ex Kaimano in piazza Ferraris, verrà inaugurata la mostra "TecnoAcqui", organizzata da "Massa Mauro Informatica srl" con il patrocinio del Comune e la collaborazione della sezione acquese dell'Associazione Radioamatori italiani e l'Associazione Arma aeronautica. La rassegna quest'anno vedrà circa un centinaio di espositori, fra i quali una trentina di radio amatori che daranno vita ad un vero e proprio mercato dello scambio e della vendita di usato. Un appuntamento particolarmente atteso dagli appassionati di tutto il Nord Italia (lo scorso anno le presenze registrate sono state oltre seimila), pronti a fare una capatina ad Acqui per non perdersi l'acquisto o lo scambio con uno della miriade di oggetti (molti retrò) a disposizione in fiera. Questa edizione di TecnoAcqui, che si svolgerà oggi e domani con orario continuato 9-18, ha il pregio di porsi come vera e propria vetrina informativa di quelle che sono le novità nel campo delle energie rinnovabili. Ampi spazi saranno dedicati alla protezione civile e all'astrofilia. In città sono molti gli appassionati di stelle e pianeti. In mostra ci saranno le ultime novità riguardanti gli strumenti utilizzabili per scrutare il cielo notturno. Fra le curiosità di questa edizione ci sarà la possibilità di provare l'ebbrezza del volo rimanendo però decisamente ancorati al pavimento. Visto il successo dello scorso anno e grazie alla collaborazione con l'associazione Arma Aeronautica, fra i padiglioni sarà posizionato un simulatore di volo dove sarà possibile effettuare prove pratiche. «Si tratta di una possibilità che è piaciuta soprattutto ai più giovani - spiegano gli organizzatori della manifestazione - ci è sembrato giusto ritentare l'esperimento e dare a molti altri la possibilità di volare anche se solo virtualmente». Nata in sordina una decina di anni fa, la rassegna rappresenta un importante punto di riferimento soprattutto per i giovani che all'interno degli stand possono trovare tutte le novità riguardo a Internet e agli strumenti per navigare nella maniera più sicura e veloce. Per gli appassionati del genere sarà presente in fiera un considerevole numero di nuovi prodotti informatici e non mancheranno le novità riguardanti la telefonia e il digitale terrestre. Gi. Gall.

Argomento: NAZIONALE Pag. 105 Data: 20-03-2010 Il Secolo XIX Busvia, città paralizzatae il gelo con Tursi resta

Il corteo partito dalla valbisagno blocca il traffico. Una delegazione ricevuta in Comune Pissarello firma su un tovagliolo: «Nessun intervento senza confronto»

giuliano gneccoFINISCE con la firma del documento più informale della storia di Palazzo Tursi: Piero De Maria, titolare di una carrozzeria a San Gottardo, porge al vice sindaco Paolo Pissarello il tovagliolo di carta di un locale e gli fa firmare un impegno a sospendere in Valbisagno il Piano Urbano di Mobilità fino a quando un dibattito pubblico non avrà stabilito una soluzione condivisa per la convivenza fra trasporto pubblico e privato nella vallata. Neppure questo atto sancisce però la tregua fra Tursi e i comitati contrari alla busvia in Valbisagno: già martedì ci sarà un nuovo incontro fra comitati di Prato e Struppa per stabilire una strategia comune. Le posizioni restano distanti: «Per sgombrare il campo da quelle che possono essere giuste preoccupazioni - premette Pissarello - Deve essere chiaro su cosa si ragiona: ripartiamo dall'inizio e ripercorriamo con la massima trasparenza i passaggi. Piacerebbe a tutti usare l'alveo, ne ho già parlato anche con Guido Bertolaso. Ma finché la Protezione Civile non ci dà i fondi per lo scolmatore, le normative lo impediscono». Rincara Simone Farello, assessore al traffico: «Non esiste più una proposta progettuale per la Media Valbisagno perché abbiamo azzerato tutto. Ma esiste un discorso di partecipazione seria sulla mobilità». Ma i comitati non ci stanno: «Noi vogliamo parlare della Valbisagno dalla galleria di Brignole a Prato - sottolinea Rosa Vagge, portavoce del Comitato "No alla Busvia" - Qui invece da ponte Spensley a via Moresco tolgono già i posteggi». Poi è chiaro: «Ci auguriamo che dal dibattito esca una soluzione che soddisfi tutti, altrimenti la politica dovrà prendersi la responsabilità di fare delle scelte», ricorda Farello. «Ci ascoltano e poi fanno quello che vogliono», protesta Pasquale Cirisano, carrozziere a San Sebastiano. Appunto: per raggiungere un'intesa c'è parecchio lavoro da fare. La marcia su Tursi è iniziata alle 8,30 in punto in via Piacenza, all'angolo con via Emilia. C'erano giovani e anziani, cani e bimbi in passeggino, commercianti e residente, politici di diversi colori e il Mil. Secondo la questura, 3-400 persone. Probabilmente il doppio, con punte di un migliaio di gente in alcuni tratti. Anche perché la fiumana si ingrossa mentre il corteo scende a valle. Il traffico viene convogliato sulla sponda sinistra del Bisagno, con ripercussioni sulla viabilità. Le saracinesche dei negozi sono chiuse e listate a lutto; anche i commercianti che non hanno potuto partecipare, al passaggio del corteo abbassano la saracinesca, applaudono: mostrano solidarietà. Davanti alla sede di Amt il corteo fa una sosta: «Ora la chiamano già rive gauche, si chiama sponda sinistra - ricorda Vagge - Abbiamo già cacciato una volta i galli, e battuto i francesi ai Mondiali». Scende l'ad Franck-Olivier Rossignolle. Scambia due parole con Vagge, il confronto si chiude con una stretta di mano. Già, la sponda sinistra: con quella destra occupata dal corteo, il traffico scorre, ma a fatica. «Manifestiamo la nostra solidarietà alle persone costrette alla lotta - assicura Mirko Rocca, presidente del civ di Molassana - Siamo contro la scelta del Comune che arrecherebbe gravi danni alla Valbisagno». Qualcuno mormora: «In Valpolcevera il sindaco si è fatto la metropolitana per arrivare a casa. A noi non la danno». Il corteo arriva a Brignole, e da via Cadorna risale in via XX Settembre. Breve sosta a De Ferrari sotto la Regione. Poi l'arrivo a Tursi. Una delegazione di venti persone (in rappresentanza delle diverse zone) è invitata in Sala Giunta Nuova a parlamentare con Pissarello e Farello. Ma il dialogo lascia le posizioni inalterate. [email protected] © riproduzione riservata votopubblicoPromuoviamo un referendum sui bus. Serve un cambio di rotta senza ideologie Danilo LiseiCom. S. Eusebio 20/03/2010 chiesanella ztlIl pastore è vicino alle sue pecore: per venire a messa bisogna chiedere il pass don Gianni Borzoneparroco 20/03/2010 pericololavoroVogliono togliere 250 posti, saranno a pagamento. Dove parcheggiano i clienti? Valentina Picilliestetista 20/03/2010 pieniridottiDiventerà una zona residenziale e non ci sarà passaggio: dovremo chiudere

Argomento: NAZIONALE Pag. 106 Data: 20-03-2010 Il Secolo XIX Busvia, città paralizzatae il gelo con Tursi resta

Ennio Crovettibenzinaio 20/03/2010 calanogli affariPerderemo i clienti che vengono dal centro. Abito a Sestri, parcheggio a Molassana? Daniela Pescihair studio 20/03/2010 lotta comuneNon partecipo ma sono solidale. Amt venga a vedere le code che fanno i bus Franco Pisotticommerciante 20/03/2010 sospettie dubbiFarello parla di sospensione: speriamo non sia una trovata elettrorale antonioferrarinivice pres. Ascom 20/03/2010 due ruotee famigliaSono in bici perché prima ho portato mio figlio a scuola: così ho raggiunto il corteo fabrizioorciuoliresidente 20/03/2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 107 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 Il Sole 24 Ore Online 5 Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali

20 marzo 2010 Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali di Carmine Fotina Il pacchetto incentivi vale complessivamente 300 milioni, di cui 200 messi a disposizione dall'Economia e 100 dallo Sviluppo economico. Capitolo a parte merita il tessile, per il quale non è previsto un bonus al consumo ma un sostegno alla ricerca delle aziende che investono in campionari (70 milioni, anch'essi da reperire dalle misure anti-evasione). "Fuori sacco", con 50 milioni da reperire tra le risorse dello Sviluppo già esistenti in aggiunta ai 300 del Fondo, arrivano anche sostegni alle aziende aeronautiche e all'emittenza televisiva locale. Passa in extremis anche la realizzazione di una nave multiuso per le emergenze a disposizione della Protezione civile, una misura ideata per dare una boccata d'ossigeno a Fincantieri. COME ACCEDERE AGLI INCENTIVI Tutte le misure I settori interessati dagli incentivi al consumo sono dieci: elettrodomestici, cucine componibili, motocicli (ad alimentazione tradizionale oppure elettrici), nuovi immobili ad alta efficienza, rimorchi e semirimorchi, macchine agricole e movimento terra, gru a torre per edilizia, inverter e motori ad alta efficienza, nautica da diporto, ai quali si è aggiunta all'ultimo momento, su pressing dei ministri Brunetta e Meloni, internet veloce per i giovani. Per tutti scattano sconti all'acquisto. Il pacchetto più corposo, in termini di risorse (110 milioni), è destinato a elettrodomestici e cucine. In particolare, per la sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili ed elettrodomestici a incasso ad alta efficienza c'è una riduzione del 10% del costo. Contributi per singoli elettrodomestici: 20%, fino a 130 euro, per le lavastoviglie. Contributo da 80 a 500 euro anche per cappe, forni elettrici, scalda-acqua a pompe di calore, stufe. Al settore degli scooter vanno 12 milioni. Di questi, dieci per la rottamazione di un "euro 0" o "euro 1" con «un motociclo fino a 400 cc di cilindrata ovvero con potenza non superiore a 70 kw nuovo di categoria euro 3» (si potrà avere un incentivo per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 750 euro). Il bonus raddoppia se si acquista un motociclo dotato di alimentazione elettrica doppia o esclusiva (dotazione complessiva di 2 milioni). Sessanta milioni vanno all'acquisto di nuovi immobili ad alta efficienza energetica, di classe A e B (si veda altro articolo in ), 40 milioni alle gru per l'edilizia. A seguire, in termini di risorse, gli altri settori. Rispetto ai piani iniziali, Scajola deve rinunciare al riassetto di 800 milioni di risorse Fas e al contestuale via libera di una prima tranche per la rete a banda larga. In compenso arriva un "contentino" da 20 milioni per i giovani che usufruiranno di collegamenti internet veloci (Adsl ma probabilmente anche telefonia mobile). Il contributo che entrerà per ultimo nel decreto attuativo dovrebbe essere di 50 euro. Altri interventi Il ministero dello Sviluppo metterà poi a disposizione 50 milioni, rimodulando fondi già esistenti, da dividere tra le emittenti tv locali (10 milioni), le aziende aeronautiche interessate dalla legge 808 e la realizzazione di piattaforme navali multiruolo da destinare a operazioni di soccorso della Protezione civile. Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha invece ottenuto il Fondo per le infrastrutture portuali destinato a finanziare le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale. Risorse allo scopo arriveranno dalla revoca del finanziamento statale per la metropolitana leggera di Parma. Infine le polizze dormienti. Viene eliminata la retroattività della norma sulle polizze vita non rivendicate dai beneficiari nel termine di due anni dalla morte dell'intestatario o dalla scadenza e destinate a un Fondo del ministero dell'Economia. È invece uscita dal testo la norma, pur contenuta nelle ultime bozze, per la creazione di un fondo per le aree industriali in crisi. La mappa degli aiuti Gli incentivi vanno chiesti ai rivenditori a partire dal 6 aprile Dagli elettrodomestici alla nautica Tessile: agevolati gli investimenti per i campionari EDITORIALE / Un topolino non farà primavera (di Fabrizio Forquet)

Argomento: NAZIONALE Pag. 108 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 Il Sole 24 Ore Online 5 Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali

Confindustria: «Risorse limitate e molti settori esclusi» 20 marzo 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 109 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 Il Sole 24 Ore 5 Trecento milioni per dieci settori

Entrano anche interventi per aeronautica, tv locali, internet veloce e Fincantieri Carmine Fotina ROMA Il pacchetto incentivi vale complessivamente 300 milioni, di cui 200 messi a disposizione dall'Economia e 100 dallo Sviluppo economico. Capitolo a parte merita il tessile, per il quale non è previsto un bonus al consumo ma un sostegno alla ricerca delle aziende che investono in campionari (70 milioni, anch'essi da reperire dalle misure anti-evasione). "Fuori sacco", con 50 milioni da reperire tra le risorse dello Sviluppo già esistenti in aggiunta ai 300 del Fondo, arrivano anche sostegni alle aziende aeronautiche e all'emittenza televisiva locale. Passa in extremis anche la realizzazione di una nave multiuso per le emergenze a disposizione della Protezione civile, una misura ideata per dare una boccata d'ossigeno a Fincantieri. Tutte le misure I settori interessati dagli incentivi al consumo sono dieci: elettrodomestici, cucine componibili, motocicli (ad alimentazione tradizionale oppure elettrici), nuovi immobili ad alta efficienza, rimorchi e semirimorchi, macchine agricole e movimento terra, gru a torre per edilizia, inverter e motori ad alta efficienza, nautica da diporto, ai quali si è aggiunta all'ultimo momento, su pressing dei ministri Brunetta e Meloni, internet veloce per i giovani. Per tutti scattano sconti all'acquisto. Il pacchetto più corposo, in termini di risorse (110 milioni), è destinato a elettrodomestici e cucine. In particolare, per la sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili ed elettrodomestici a incasso ad alta efficienza c'è una riduzione del 10% del costo. Contributi per singoli elettrodomestici: 20%, fino a 130 euro, per le lavastoviglie. Contributo da 80 a 500 euro anche per cappe, forni elettrici, scalda-acqua a pompe di calore, stufe. Al settore degli scooter vanno 12 milioni. Di questi, dieci per la rottamazione di un "euro 0" o "euro 1" con «un motociclo fino a 400 cc di cilindrata ovvero con potenza non superiore a 70 kw nuovo di categoria euro 3» (si potrà avere un incentivo per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 750 euro). Il bonus raddoppia se si acquista un motociclo dotato di alimentazione elettrica doppia o esclusiva (dotazione complessiva di 2 milioni). Sessanta milioni vanno all'acquisto di nuovi immobili ad alta efficienza energetica, di classe A e B (si veda altro articolo in ), 40 milioni alle gru per l'edilizia. A seguire, in termini di risorse, gli altri settori. Rispetto ai piani iniziali, Scajola deve rinunciare al riassetto di 800 milioni di risorse Fas e al contestuale via libera di una prima tranche per la rete a banda larga. In compenso arriva un " contentino" da 20 milioni per i giovani che usufruiranno di collegamenti internet veloci (Adsl ma probabilmente anche telefonia mobile). Il contributo che entrerà per ultimo nel decreto attuativo dovrebbe essere di 50 euro. Altri interventi Il ministero dello Sviluppo metterà poi a disposizione 50 milioni, rimodulando fondi già esistenti, da dividere tra le emittenti tv locali (10 milioni), le aziendeaeronautiche interessate dalla legge 808 e la realizzazione di piattaforme navali multiruolo da destinare a operazioni di soccorso della Protezione civile. Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha invece ottenuto il Fondo per le infrastrutture portuali destinato a finanziare le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale. Risorse allo scopo arriveranno dalla revoca del finanziamento statale per la metropolitana leggera di Parma. Infine le polizze dormienti. Viene eliminata la retroattività della norma sulle polizze vita non rivendicate dai beneficiari nel termine di due anni dalla morte dell'intestatario o dalla scadenza e destinate a un Fondo del ministero dell'Economia. È invece uscita dal testo la norma, pur contenuta nelle ultime bozze, per la creazione di un fondo per le aree industriali in crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA MISURE AD HOC Stop a fondi per rete a banda larga, ma bonus da 50 euro per le connessioni. Per la cantieristica nave che sarà usata dalla Protezione civile LA SUDDIVISIONE A cucine ed elettrodomestici un terzo delle risorse. Fondo per le infrastrutture portuali. Retroattività eliminata per le

Argomento: NAZIONALE Pag. 110 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 Il Sole 24 Ore 5 Trecento milioni per dieci settori

polizze dormienti

Argomento: NAZIONALE Pag. 111 Data: 22-03-2010 Il Sole 24 Ore Ferrari raccoglie 601mila dollari in un'asta a favore di Haiti

STATI UNITI

Ferrari ha raccolto 601mila dollari a supporto delle attività della William J. Clinton Foundation e del Catholic Medical Mission Board in favore delle popolazioni colpite dal terremoto di Haiti. All'asta benefica di Los Angeles è stato battuto per 530mila dollari il primo esemplare di Ferrari 458 Italia ad approdare negli Stati Uniti. Erano presenti Piero Ferrarie Amedeo Felisa, vicepresidente e amministratore delegato di Ferrari Spa, insieme a Marco Mattiacci, amministratore delegato di Ferrari North America. Oltre 500 gli ospiti. Per la divisa ufficiale del pilota Fernando Alonso sono stati raccolti 31mila dollari. La prima negli Usa. La Ferrari 458 Italia aggiudicata per 530mila dollari

Argomento: NAZIONALE Pag. 112 Data: 19-03-2010 La Stampa Canelli: oggi in azione gli "spazzini" del Belbo

AMBIENTE.INIZIATIVA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE Canelli: oggi in azione gli “spazzini” del Belbo Intervento di pulitura degli argini del torrente Il Belbo aveva lanciato il suo segnale d'allarme tingendosi di nero e sprigionando odori insopportabili. Erano i giorni di vendemmia del 2008 quando si replicò, con maggiore intensità rispetto al passato, il fenomeno che da molti anni a questa parte accompagna il periodo di raccolta dell'uva. In quell'occasione, qualcuno lanciò l'idea di pulire le sponde del torrente: strani colori e odori non si sarebbero potuti eliminare in quattro e quattr'otto, ma l'intervento avrebbe restituito un po' di «dignità», almeno sul piano visivo, al corso d'acqua che taglia in due Canelli. Domani mattina, l'iniziativa si ripete per la terza volta in due anni: alle 9, i volontari di vigili del fuoco, Protezione civile e dell'associazione che diede il via all'appuntamento ormai diventato consuetudine, Valle Belbo Pulita, scenderanno sull'alveo del Belbo chiamati a raccolta dal Comune, diventato patrocinatore dell'intervento. «Si tratta di un'azione importante ed è fondamentale che partecipi tutta la comunità canellese» - spiega Flavio Scagliola, assessore che si occupa delle problematiche attinenti all'Asta del Belbo. «La nostra intenzione è quella di rendere sempre più ordinati e puliti gli argini in modo che ci si possa andare in bici o a piedi». L'impegno dell'amministrazione e di chi collabora alla pulitura è tangibile: quest'anno l'appuntamento raddoppia ripetendosi a marzo oltre che a settembre, e aumenta anche l'area interessata. Nel 2009, canne cespugli e immondizia erano stati rimossi dall'ansa in corrispondenza dell'albergo Grappolo d'Oro agli argini all'altzza del peso pubblico. Domani, invece, trinciatrici e braccia dei volontari inizieranno la pulizia dalla zona della caserma dei carabinieri per finire nei pressi del campo sportivo Virtus, dove è anche fissato il ritrovo alle 9. Con una divisione di compiti che rende ancora più accurato l'intervento: il lato sinistro sarà affidato alla Protezione civile, mentre su quello destro opereranno i vigili del fuoco volontari svolgendo la loro esercitazione mensile. Il tutto, con il beneplacito dell'Aipo, l'agenzia interregionale per il Po. Uno, il record che si auspicano di non battere: quello degli 84 quintali di spazzatura raccolti a settembre. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 113 Data: 19-03-2010 La Stampa In fiamme 30 ettari di pascoli E' stato un incendio doloso

BRUSNENGO In fiamme 30 ettari di pascoli «E' stato un incendio doloso» Più di 30 volontari dell'Aib, insieme a Forestale e vigili del fuoco, sono stati impegnati ieri per tutto il giorno a spegnere un incendio, probabilmente doloso, scoppiato tra Brusnengo e Masserano. Le fiamme hanno divorato 30 ettari di brughiera, roveri, pascoli e zone incolte. Che dietro ci sia la mano dell'uomo appare chiaro, visto che sono stati trovati ben sette punti di innesco. «Saremo più precisi quando il rogo sarà spento - dice il comandante provinciale della Forestale, Alessandra Stefàni - e potremo andare alla ricerca di indizi. Purtroppo è una situazione che si ripete ogni anno, forse nell'intento di evitare che i pascoli siano invasi dalle felci o da animali nocivi. Se qualcuno ha visto qualcosa, siamo pronti a riceverlo nei nostri uffici. Qualsiasi particolare può aiutarci a fare chiarezza sull'episodio». Intanto ieri pomeriggio sono stati fatti intervenire due Canadair dalla base di Cerrione, per bagnare la zona e aiutare gli uomini impegnati nelle operazioni a terra.

Argomento: NAZIONALE Pag. 114 Data: 19-03-2010 La Stampa Cena caraibica al "Colombatto" per aiutare i terremotati di Haiti

INIZIATIVA BENEFICA VENERDI' 19 Cena caraibica al “Colombatto” per aiutare i terremotati di Haiti Una cena dai sapori caraibici per sostenere la popolazione haitiana, duramente colpita dal terremoto. L'istituto alberghiero Colombatto, di via Gorizia 7, a Torino, in collaborazione con l'associazione culturale «ilNutrimente» e la Fondazione Avsi, organizza per venerdì 19, dalle ore 19, una cena per Haiti. I cuochi e gli allievi delle classi 3ª B di cucina, sala e ricevimento dell'istituto alberghiero mettono a disposizione la propria esperienza per offrire ai partecipanti un menù dai sapori speziati. Si comincia con un aperitivo di benvenuto con i classici ingredienti tropicali e alle ore 19,30 segue un dibattito sul tema «Haiti, la magia di una terra e di un popolo». Alle ore 20 tutti a tavola per degustare i piatti. In menù, tra i tanti assaggi, ci sono acras de crevettes, crème d'avocat pimentée, panzerotti con salsa di fagioli, riso lungo con pesce e verdure, pollo speziato alla creola con bamia, dolce al cocco e cioccolato con cuore esotico, pane cassave e pain patate. Costo: 50 euro. Prenotazioni: 338/71.38.654. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 115 Data: 19-03-2010 La Stampa Moncalieri Prosciolto l'ex sovrintendente Pernice

INCENDIO AL CASTELLO Moncalieri Prosciolto l'ex sovrintendente Pernice Quando ancora il fuoco covava sotto la cenere, l'allora sovrintendente dei beni artistici e architettonici del Piemonte Francesco Pernice era già finito sul banco degli imputati: responsabile, in un modo o nell'altro, del devastante incendio che il 5 aprile 2008 ha distrutto il torrione sud-est del castello di Moncalieri. Com'era possibile non aver adottato le necessarie misure di sicurezza? si chiedevano i più. Ma oggi, a quasi due anni di distanza, Pernice è stato completamente scagionato. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dai pubblici ministeri Raffaele Guariniello, Laura Longo e Sabrina Noce che invece hanno chiesto il rinvio a giudizio per altre sette persone. «Sono sollevato, anche se rimane una grande amarezza iniziale - racconta Pernice, oggi conservatore capo della Reggia di Venaria - Anche perché proprio sul problema della sicurezza sono sempre stato sensibile e nel corso del mio incarico ho adeguato tutti i musei che dipendendono dalla sovrintendenza alle più avanzate tecnologie per la sicurezza». Pernice, difeso dall'avvocato Gian Paolo Zancan, è stato prosciolto sia sotto il profilo dei dispositivi di sicurezza sia sotto quello dei controlli. «Purtroppo si confondono spesso le competenze - spiega Pernice - ma ho sempre avuto la massima fiducia nella magistratura che ha saputo discernere le varie responsabilità». A due anni di distanza dall'incendio, si sta ultimando la copertura del torrione. Il ministero e una fondazione hanno stanziato due milioni e mezzo di euro per i restauri interni. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 116 Data: 19-03-2010 La Stampa Incubo astensionismo

Federico Geremicca

Se non si fosse di fronte all'ennesimo colpo alla credibilità delle istituzioni e della politica di casa nostra, l'arresto dell'ex vicepresidente della giunta regionale pugliese (a dieci giorni dall'apertura delle urne e a nove mesi dalle sue dimissioni e dall'avvio dell'inchiesta), quest'arresto - dicevamo - potrebbe essere considerato la ciliegina mancante sulla torta di una delle peggiori campagne elettorali che si ricordino. Una campagna elettorale aperta - di fatto - dallo scandalo che ha investito la Protezione civile e alimentata, via via, da episodi criminosi e vicende nauseabonde che, in alcuni casi, hanno lasciato lettori ed elettori letteralmente di stucco. Si fa perfino fatica, nel timore di dimenticarne qualcuno, a rielencare fatti e personaggi di questo stillicidio quotidiano. Si è andati dai massaggi in tanga brasiliano somministrati al dottor Bertolaso, ai pugni e ai calci tra ex di ed ex di An nella sede del Pdl milanese; dalla sconcertante vicenda che ha portato in carcere il senatore Di Girolamo, al balletto di corsi, ricorsi e carte bollate intorno alle liste del centrodestra di Roma e della Lombardia; per finire in bellezza - si fa per dire - con le sconcertanti intercettazioni telefoniche intorno ai talk show Rai ed alle pressioni esercitate (ed esercitate perfino nei confronti del comandante generale dell'arma dei Carabinieri...) per ottenerne la chiusura. Un elenco raccapricciante, forse non definitivo (al voto mancano ancora dieci giorni...) e al quale, comunque, si è aggiunto ieri l'arresto di Sandro Frisullo... Intendiamoci: non che il materializzarsi di indagini e di arresti in campagna elettorale sia una novità per la malandata politica italiana. Ma una novità, stavolta, va segnalata. E riguarda il modo con il quale il Popolo della Libertà sta facendo i conti con i citati avvenimenti: per la prima volta, infatti, la sensazione (confermata dagli ultimi sondaggi) è che l'«aggressione giudiziaria» al Pdl non stia affatto portando vantaggi - come spesso in passato - a Silvio Berlusconi. Anzi. E infatti nel quartier generale del centrodestra è ormai diffusa una palpabile preoccupazione: che l'ultimo mese e mezzo di fango nel ventilatore stia allontanando dalle urne molti potenziali elettori del Pdl. La maggioranza di governo teme, insomma, una sorta di replica dell'ultimo voto francese, con percentuali di astensione elevatissime e la sconfitta del partito di Sarkozy. Non a caso, ieri è stato un continuo lanciare l'allarme intorno a questo pericolo. Lo ha fatto Berlusconi da Napoli («L'astensione favorisce sempre la sinistra»), lo ha fatto il presidente Schifani («L'astensionismo è un deficit democratico che poi pagano le istituzioni elette»), ma lo ha fatto - soprattutto - Vittorio Feltri, che dalle colonne de «Il Giornale» ha avvisato: «Forse per la prima volta in quindici anni c'è gente che storce il naso e non ha voglia di andare a votare Pdl...». E' un allarme che va considerato assolutamente fondato. La via crucis di polemiche, malcostume politico, intercettazioni, inchieste, e tiro al bersaglio contro ogni istituzione di garanzia - dal Quirinale all'Agcom alla Corte Costituzionale - ha fiaccato la resistenza anche dei più ottimisti. La valutazione che comincia ad andare stavolta per la maggiore è la solita: sono tutti uguali. E il rischio è tutto racchiuso in un'affermazione sempre più in voga: stavolta non voto nessuno. Naturalmente, è superfluo dire che l'astensione dal voto non è mai una vittoria per nessuno: né per chi la subisce, né per chi ne è protagonista. Ma a questo assunto democratico, va onestamente aggiunta una valutazione non più contestabile: e cioè che il sistema dei partiti sta davvero facendo di tutto per allontanare i cittadini dal voto. Non è con le lacrime di coccodrillo, naturalmente - e tantomeno con gli appelli dell'ultima ora - che è pensabile arginare il rischio di un alto astensionismo. Andrebbe messa in campo - stabilmente - una nuova politica, come ieri ha reclamato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Non è cosa che si possa fare in dieci giorni, certo: ma è cosa che il Paese reclama ormai da anni. Anche queste elezioni, invece, si caratterizzeranno come l'ennesima occasione sprecata. Non è affatto un bene: e i partiti, i loro leader e i loro rappresentanti nelle istituzioni farebbero bene a considerare sul serio il rischio che comincia a incombere sul Paese. Sul Paese, prima di tutto. Ma anche sulle loro teste...

Argomento: NAZIONALE Pag. 117 Data: 20-03-2010 La Stampa La Protezione civile in vetrina ad Expoblot

EVENTO. LA DUE-GIORNI VERCELLESE La Protezione civile in vetrina ad Expoblot Parte oggi alle 10 la due giorni espositiva dedicata alla Protezione civile ad Expoblot, il Centro fiere di Caresanablot. E il centro operativo intercomunale di sarà fra i protagonisti, con 2 stand dimostrativi. Il primo racconta l'attività che ha portato i lanieri in Abruzzo per gli interventi post terremoto, nel secondo troveranno spazio le nuove attrezzature, dai gommoni alle moto. Durante la fiera, che è alla sua seconda edizione, i volontari spiegheranno ai visitatori la loro attività e illustreranno il mondo della Protezione civile. Ci saranno esercitazioni, dimostrazioni, incontri pubblici aperti anche alle altre istituzioni che compongono quel mondo, dai vigili del fuoco agli Alpini, dalle forze dell'ordine agli enti locali. Il centro operativo intercomunale di Biella, che festeggia nel 2010 il decimo anno di attività, comprende 24 Comuni del territorio coordinandone compiti e uomini. Si occupa di settori delicati come il rischio idrogeologico, geologico, anti-incendio. La fiera si conclude domani alle 19.

Argomento: NAZIONALE Pag. 118 Data: 20-03-2010 La Stampa Specchio dei Tempi ha costruito la scuola

La testimonianza Specchio dei Tempi ha costruito la scuola [FIRMA]ANGELO CONTI Barisciano è stato un obiettivo prioritario dello sforzo della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. A nome dei lettori del nostro giornale si è presto pensato di intervenire proprio nel comune che era stato gemellato al Piemonte e che aveva avuto l'aiuto della colonna mobile della Protezione Civile piemontese. A fine giugno, preso atto dell'impossibilità di restaurare il complesso scolastico nel centro storico di Barisciano, seriamente lesionato dal sisma. Specchio dei tempi, in accordo con la Protezione Civile, ha deciso di ricostruire il villaggio scolastico di questo comune, arrampicato sulla montagna, a quote variabili fra 1000 e 1300 metri. Il complesso, di oltre mille metri quadrati, e comprendente la scuola materna, elementare, media, la mensa, il refettorio, le aule tecniche e dei professori, è stato realizzato in circa cinque mesi di lavoro da La Foca di Villarbasse ed inaugurato a fine gennaio. La struttura, costata poco più di 1 milione di euro, arredi compresi, è stata finanziata (per una quota di 250 mila euro) anche dalla Regione Piemonte e, per circa 50 mila euro, da La Fenice, un'azienda di Rivoli del gruppo energetico francese Edf. Si lavorerà anche con la realizzazione di due strutture per ampliare la capacità della casa di riposo. "E' stato straordinario - ha spiegato il sindaco Panone - scoprire le affinità fra abruzzesi e piemontesi, entrambi poco inclini ai clamori, entrambi però determinati nel realizzare, in silenzio, i loro obiettivi». Il preside della scuola, Nicola Menna, ne ha sottolineato la grande funzionalità ed ha chiesto, ai ragazzi, il rispetto verso la struttura. Per l'assessore piemontese Luigi Ricca la scuola rappresenta «un evidente esempio di collaborazione fra istituzioni e società civile: da una parte Specchio dei tempi ed i lettori de La Stampa e dall'altro la Regione Piemonte che ha scelto proprio la fondazione del più importante quotidiano piemontese per concretizzare un aiuto duratura alla gente terremotata». La presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, che è intervenuta nell'inaugurazione delle scuole a Barisciano, ha elogiato i volontari per la capacità di creare calore, amici che aiutano degli amici».

Argomento: NAZIONALE Pag. 119 Data: 20-03-2010 La Stampa Saluto agli scolari abruzzesi e domani campo in piazza

ALESSANDRIA OSPEDALE Saluto agli scolari abruzzesi e domani «campo in piazza» Al Pronto soccorso consulenze in arabo albanese e romeno La delegazione di alunni delle elementari di Barisciano (da ieri gemellati coi coetanei della De Amicis) visiterà oggi il Museo di Marengo, la Cittadella, il Castello di Piovera e sarà in serata al museo «C'era una volta». Domani per la «Giornata della amicizia» saranno al presidio regionale di Protezione civile a San Michele (saranno consegnati gli attestati di merito ai volontari). Invece sempre domani in piazza Garibaldi sarà allestita una tendopoli dal gruppo alpino della Protezione civile «Calissano». A PAGINA 66 Mediatori in lingua araba, albanese e romena al martedì dalle 14 alle 16 saranno al Pronto soccorso dell'Aso di Alessandria per dare consulenza ai cittadini stranieri e, soprattutto, per accompagnarli in casi particolarmente problematici.

Argomento: NAZIONALE Pag. 120 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 La Stampa 3 Politici rappresentanti di tutta l'Italia Sono tra quelli che non si arrendono e cont...

Politici rappresentanti di tutta l'Italia Sono tra quelli che non si arrendono e continuano a indignarsi di fronte agli atteggiamenti dei nostri governanti. Oggi leggo che nei comizi elettorali qualche ministro del governo fa promesse che verranno esaudite solo se vincerà una certa parte politica alle elezioni, ad esempio in Piemonte se vincerà la Lega. Questo mi sembra un vero e proprio ricatto, mi sembra un comportamento scorretto da parte di questi governanti che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini d'Italia e non solo chi li ha votati. A. PRANDI Stefano Cucchi e le “mele marce” Stefano Cucchi, il ragazzo romano morto il 22 ottobre 2009 all'ospedale Pertini di Roma dopo una settimana di agonia, ha subito lesioni, ma la causa diretta del decesso è stata la disidratazione, che ha portato a un'eccessiva perdita di peso: 10 chili in sei giorni. È questo quanto emerso dalla relazione approvata ad unanimità dalla Commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Ignazio Marino. Insomma: le «mele marce» pare non abbiano esagerato nel pestaggio del povero ragazzo. Hanno fatto le cose a modo. Le lesioni al viso e alle vertebre non sono state la causa del decesso. Potrebbero però esserne state causa indiretta, qualora lo speciale trattamento avesse indotto il giovane a rifiutare cibo e acqua per protesta. La sua sfortuna è stata di essere incappato in mele marce da prigioniero, e in mele marce da malato. ELISA MERLO Atene, giudici ed equilibrio di poteri Riferendomi all'Editoriale dei lettori di ieri, «Democrazia all'ateniese», sarebbe bene che il Docente Itinerante si fermasse a studiare meglio la storia antica. I giudici di Atene sono andati più o meno bene finché il potere politico li controllava (Pericle). Venuto meno il potere politico non solo hanno condannato a morte Socrate innocente, ma si sono impadroniti della giustizia e delle leggi dell'impero, facendo scempio della democrazia e alla fine distruggendo Atene stessa. Quella che viene chiamata «democrazia Giacobina» non fu in realtà che la «dittatura dei giudici di Atene per tutto l'impero». È questa la vera lezione che serve oggi quando si parla di equilibrio dei poteri. S.M. Idea: chi non produce non guadagna Il boom degli Anni Sessanta si è verificato perché tanta gente lavorava rimboccandosi le maniche e chi lavorava e «produceva» godeva di emolumenti maggiori rispetto ai lavoratori del pubblico impiego. Col passare del tempo c'è stato un gran ribaltone: ora chi guida l'economia politica del nostro Paese dovrebbe invertire la rotta, iniziando a tagliare risorse a parlamentaried eliminando tutti gli enti inutili. RENATO INVERNIZZI Le medaglie al valore pagate dai premiati Ai vigili del fuoco, ai poliziotti, ai militari e ai volontari che hanno svolto un prezioso lavoro dopo il terremoto in Abruzzo, e anche a chi ha collaborato per la riuscita del G8 così come per la rimozione dei rifiuti in Campania, è stata concessa la medaglia al valore della Protezione Civile. Peccato che i beneficiari dovranno pagarsi l'onorificenza, ben 130 euro, magari disponendo di uno stipendio di 1.200. Credendo che la dignità conti ancora qualcosa, sarebbe comprensibile un globale rifiuto a una simile decisione. Con tutti gli sprechi che si conoscono, possibile che non si sia stati capaci di trovare, fra le tante pieghe dei vari bilanci ministeriali, una cifra per premiare questi benemeriti? GABRIELE B. I brogli non c'entrano con la sconfitta 2006 Ho letto, come sempre con attenzione per le cose da lui firmate, l'articolo di Ugo Magri intitolato «E Berlusconi teme anche i brogli», pubblicato sulla Stampa

Argomento: NAZIONALE Pag. 121 Data: Estratto da pagina: 20-03-2010 La Stampa 3 Politici rappresentanti di tutta l'Italia Sono tra quelli che non si arrendono e cont... di ieri. Letta la circostanziata cronaca della giornata napoletana di Berlusconi, trascorsa, a quanto riferisce Magri, tra la diffusa indifferenza dei cittadini, il malumore del presidente del Consiglio e gli sguardi «in cagnesco» tra le fazioni locali del Popolo della Libertà, l'articolo si chiude con queste parole: «Prima di partire il Cavaliere si raccomanda: attenzione ai brogli. Nel 2006, in Campania, ci perse le elezioni, e ancora gli brucia». Detto così, sembra quasi che i brogli, invece che una fantasia e una mania di Berlusconi utile a giustificare la sua sconfitta, siano un dato di fatto. Sono certo che questo non fosse il parere di Ugo Magri: un motivo in più per chiedere un chiarimento per far svanire ogni dubbio a proposito. ON. GIULIO SANTAGATA RESP. ORGANIZZATIVO CAMPAGNA ELETTORALE ULIVO 2006 È come dice l'on. Santagata. La mia penna, purtroppo, ha corso più veloce del pensiero. \ Non era Tarantini ma il suo legale Sul giornale di ieri, a , abbiamo pubblicato una foto che secondo la didascalia rappresentava Giampaolo Tarantini. In realtà si trattava del suo legale, l'avvocato Nicola Quaranta. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.

Argomento: NAZIONALE Pag. 122 Data: 20-03-2010 La Stampa Parco delle Ravere Piedicavallo rilancia con 280 mila euro

MONTAGNA. IL SINDACO: OCCASIONE DI SVILUPPO Benna Parco delle Ravere Piedicavallo rilancia con 280 mila euro I cacciatori puliscono fossi e boschi Piedicavallo rilancia il Parco delle Ravere come cardine per avviare un progetto a sostegno dell'attività turistica. L'amministrazione Giolito mette sul tappeto una cifra consistente, 280 mila euro: 30 mila stanziati dal Comune attraverso un mutuo, la parte restante proviene da un finanziamento che Piedicavallo ha ottenuto in quanto confinante con una Regione autonoma, in questo caso la Valle D'Aosta. «Il progetto prevede un restyling completo del parco - spiega il sindaco Franco Giolito - con interventi che miglioreranno il campetto sportivo polifunzionale, mentre l'area-gioco per bambini, sarà spostata a monte e resa più sicura. Cambieremo le panchine, usando anche sedute in pietra e sostituiremo i contenitori dei rifiuti con modelli più funzionali. Nel programma c'è il rifacimento dell'area pic-nic, realizzata negli anni Ottanta e poi dimenticata: merita più attenzione». Il progetto prevede la costruzione di griglie per i barbecue e la posa di nuovi tavoli e panche. A servizio del parco verrà rifatta la struttura dei bagni, con interventi di muratura. Il parcò sarà attraversato da percorsi in pietra, con un accesso per i portatori di handicap. Per sottolineare il ruolo a servizio del turismo, il parco avrà un'area di sosta temporanea per i camper, con lo scarico e il rinnovo dell'acqua potabile. Infine il Comune cercherà di valorizzare anche il vicino ponte della Coda. Che il turismo possa essere un volano per il rilancio dei piccoli Comuni dell'Alta valle è convinto anche l'assessore alla Cultura Luigi Torello Viera: «La terza rassegna di cinema di montagna è stata un successone, tanto che lo scorso sabato almeno 50 persone hanno dovuto rinunciare allo spettacolo, in quanto il teatro era esaurito. Se il livello delle proposte è alto, la gente arriva e con questo spirito stiamo preparando la ventesima edizione dell'estate musicale, che si preannuncia molto interessante». Il cantiere è al nastro di partenza: al via manca l'autorizzazione della Soprintendenza regionale del paesaggio per i vincoli idrogeologici, in quanto il parco rientra nella zona di rispetto dei corsi d'acqua (è lambito per tutta la sua lunghezza dal torrente Cervo). In caso di intoppi, il grosso dei lavori sarà spostato in autunno per evitare la chiusura del parco durante l'estate. Federcaccia biellese organizza per domani la prima edizione della Giornata ecologica:iscritti e simpatizzanti saranno impegnati nella pulizia di un tratto dei fossi lungo la provinciale Benna-Candelo e nella rimozione di due carcasse d'auto abbandonate da tempo nei boschi del paese. Ad affiancarli anche le associazioni locali, con in testa Protezione civile e Pro loco. «E' un primo tentativo per rinsaldare il legame dei cacciatori con il territorio - spiega il presidente Federcaccia Sergio Bocca - perchè la tutela dell'ambiente è anche un nostro obiettivo».

Argomento: NAZIONALE Pag. 123 Data: 21-03-2010 La Stampa Tanti "sassi del terremoto" simbolo in dono ai volontari

GEMELLAGGIO. DALL'ABRUZZO IN CITTA' CON IL LORO SINDACO E LA MAESTRA Tanti “sassi del terremoto” simbolo in dono ai volontari [FIRMA]FRANCO MARCHIARO ALESSANDRIA Un'intera giornata per far meglio conoscere, e anche ringraziare, la Protezione civile. In mattinata nei capannoni del Presidio regionale della Protezione civile a San Michele visita degli alunni della elementare «Navelli» di Barisciano. Sono qui per un «gemellaggio simbolico», un patto di amicizia, con i loro coetanei delle 3°, 4° e 5° della «De Amicis», ma anche per ringraziare i volontari che hanno lavorato nel loro comune dopo il tragico terremoto in Abruzzo. In piazza Garibaldi invece, dalle 10 alle 18, «in vetrina» i mezzi ed i volontari del Gruppo Agostino Calissano di Protezione civile degli alpini, inserito nel coordinamento provinciale e che in questi giorni festeggia i quindici anni di fondazione. Ma tante penne nere avevano già dato prova della loro disponibilità intervenendo in occasione di varie emergenze. Al presidio di San Michele, per la «Giornata del ringraziamento», ci saranno tutti i 170 volontari del coordinamento provinciale, che coordinati da Marco Bologna furono i primi ad arrivare nel paese abruzzese, mettendosi immediatamente al lavoro e conquistando l' amicizia della popolazione. E' nato così il patto di amicizia tra le due scuole «Navelli» e «De Amicis» che venerdì hanno firmato il gemellaggio. I 30 alunni abruzzesi, accompagnati da una insegnante e dal sindaco Domenico Panoni, offriranno a tutti i volontari un «sasso» della loro terra, mentre a Marco Bologna che ha guidato la colonna sarà consegnato dal sindaco Panoni un sasso sul quale sono incise le date del terremoto e della Giornata della amicizia. E durante l'incontro verranno anche consegnati attestati al merito ai volontari che hanno lavorato in Abruzzo. In piazza Garibaldi il gruppo di Protezione civile degli alpini guidato da Bruno Pavese sistemerà alcuni gonfiabili - tutti al riparo, quindi, anche se pioverà come da previsioni metereologiche - ed i loro mezzi. Gli alessandrini potranno quindi rendersi conto della dotazione del gruppo e assistere ad alcune dimostrazioni da parte dei volontari delle penne nere. Il «campo» sarà visitato dagli alunni di Barisciano che durante i tre giorni di permanenza in città sono stati a cena dagli alpini in via Lanza.

Argomento: NAZIONALE Pag. 124 Data: 21-03-2010 La Stampa Protezione civile in mostra

CARESANABLOT.CON UNITA' CINOFILE E MEZZI SPECIALI

Grande entusiasmo ieri al centro fiere di Caresanablot per le spettacolari esercitazioni degli uomini della Protezione civile in occasione della seconda edizione di «C'è protezione», il salone della sicurezza del cittadino. Mezzi speciali, interventi d'emergenza ed evoluzioni in condizioni estreme che saranno protagoniste anche oggi nella seconda giornata della kermesse sotto i padiglioni del centro Expoblot. Attesa quindi dalle 10 alle 19 per le nuove esercitazioni della Protezione civile regionale che metterà in scena le tecniche e le procedure utilizzate in caso di calamità naturali ed emergenze, sia sul territorio nazionale che all'estero. Il programma consentirà ai visitatori di vedere all'opera le unità cinofile, i mezzi speciali e i volontari, coordinati da Roberto Bertone, responsabile della colonna mobile di Vercelli.\

Argomento: NAZIONALE Pag. 125 Data: 21-03-2010 La Stampa Michele Brambilla

INCHIESTA/1

INVIATO ALL'AQUILA Ci siamo dimenticati dell'Aquila, o almeno abbiamo pensato che da quelle parti le cose andassero, se non bene, molto meglio. Abbiamo visto in tv la consegna delle casette antisismiche, la gente sorridente, abbiamo sentito la canzone che dice domani è già qui, e di nuovo la vita sembra fatta per te. Così ci siamo distratti. Ma L'Aquila è una città fantasma, e il domani chissà quando arriverà. Il centro – che sono 170 ettari, e che di fatto è tutta L'Aquila: il resto sono 63 frazioni sparse qua e là – è morto. Non c'è una sola casa abitata. Quelle poche rimaste agibili non possono riaprire perché mancano i servizi – l'acqua, il gas – e perché c'è sempre il rischio che crolli qualche edificio accanto. Quattro milioni di tonnellate di macerie attendono di essere portate via. Si lavora, non è che non si lavori: ma gli operai, i vigili del fuoco e l'esercito sono ancora impegnati nella prima emergenza: puntellare, mettere in sicurezza. nche i negozi e gli uffici sono tutti chiusi. I commercianti hanno affisso agli ingressi maliconici cartelli. I più fortunati hanno scritto: «Ci siamo trasferiti a»; altri sono fatalisti: «Speriamo di rivederci presto». Dei tanti ristoranti, nessuno è aperto. La sera andiamo fuori città, in un posto che si chiama «La cascina del viaggiatore». Era un bell'edificio antico: deve essere abbattutto e ricostruito da zero. Il proprietario ha messo su, lì a fianco, un capannone prefabbricato per non fermarsi: «Ho speso centomila euro – ci spiega – e quando ricostruirò l'edificio originario avrò al massimo un contributo di ottantamila euro. Non solo: sarò costretto a demolire questo capannone». Anche gli alberghi sono tutti chiusi, eccetto uno che è di nuova costruzione e che è stato ulteriormente messo a posto per il G8. E lì che stiamo, con un gruppo di sfollati. Scene ordinarie di un post-terremoto, si dirà. Ma non è così. Ci sono stati altri terremoti – il Friuli e l'Irpinia, ad esempio – che hanno fatto dieci volte i morti che ha fatto questo di un anno fa in Abruzzo; ma avevano colpito tanti piccoli o piccolissimi comuni. Questa volta è stato spazzato via un capoluogo di regione, con 70 mila residenti più 28 mila studenti. Per questo la ricostruzione qui sarà molto, molto più lunga e difficile. Questa volta sono stati distrutti perfino i centri del comando, quelli della prima assistenza e della normale amministrazione: la prefettura, la sede della regione e della provincia, le caserme, gli ospedali, le scuole. Una regione intera si è trovata all'improvviso senza testa. E se i morti sono stati solo 308 – Iddio ci perdoni quel «solo» – è stato anche perché nella tragedia c'è stata una fortuna. Ci dice il prefetto Franco Gabrielli: «Lei pensi se non fosse successo la settimana santa, cioè quando quasi tutti gli studenti se n'erano già andati da L'Aquila per le vacanze. Oppure se fosse successo in quella settimana ma di giorno, con le chiese piene». Anche Stefania Pezzopane, la presidente della Provincia la cui foto con Obama ha fatto il giro del mondo, non riesce a togliersi il pensiero di che cosa sarebbe successo se la scossa, anziché alle 3,32 della notte del 6 aprile, fosse arrivata di giorno: «Penso agli uffici del centro, tutti pieni di gente al lavoro. Penso a mia figlia, che sarebbe stata a lezione alla scuola De Amicis, che è crollata». Di quella notte ha un ricordo che non cancellerà: «Abbiamo viste le crepe aprirsi nelle mura e siamo scesi giù, io mio marito e mia figlia, insieme con altre centomila persone». Senza tetto sono rimasti in 67 mila. Per ridare loro rapidamente una casa – e una casa dignitosa, non un container – è stato fatto uno sforzo obiettivamente senza precedenti. Nelle C.A.S.E., che vuol dire Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili, e che sono più note come «le case di Berlusconi», abitano oggi 13.408 persone. Nei M.A.P. (Moduli abitativi provvisori: sono le casette di legno donate dalla Croce Rossa e montate dalla protezione civile di Trento) ce ne stanno altre 4.295. Negli alberghi sulla costa e in altre strutture (caserme) ci sono tuttora 7.332 persone. Poi ce ne sono 15 mila che hanno trovato ospitalità da parenti o amici, in casa o in roulotte. Fate un po' di conti e vedete che, su 67 mila, solo 27 mila sono già tornati nelle loro case. E' diventata familiare una nuova classifica: edificio A vuol dire piccoli danni; B e C danni seri con inagibilità temporanea; le case segnate con la E hanno danni strutturali e devono essere abbattute; le case F hanno una «inagibilità indotta»: vuol dire che potrebbero essere abitate ma stanno vicino ad altri edifici a rischio crollo (come dicevamo, è un caso frequente nel centro storico). C'era anche la D, ma segnava i giudizi sospesi: non ce ne sono più. Nel centro storico è scoppiata la protesta. Prima quella del popolo delle chiavi, che voleva la riapertura della zona rossa.

Argomento: NAZIONALE Pag. 126 Data: 21-03-2010 La Stampa Michele Brambilla

Poi quella del popolo delle carriole, che ha cominciato sua sponte a rimuovere le macerie. Ci si lamenta perché la ricostruzione è ferma. E' un disagio profondo e reale: ma quanto diffuso? «Siamo passati da qualche migliaio ai 700 rilevati l'ultima volta dalla questura», dice il prefetto Gabrielli. Ma non è questione di numeri: «E' che come al solito l'Italia si divide in due curve di ultras, c'è chi dice che è stato fatto tutto e chi dice che non è stato fatto niente. Io rivendico il diritto a una via di mezzo e dico: molto è stato fatto, moltissimo resta da fare». Non bisogna snobbare la protesta, dice il prefetto, ma bisogna anche riconoscere che «è stato fatto uno sforzo eccezionale per sistemare al più presto i senza casa». Ma non solo quelli: «E i 1600 ragazzi che sono stati rimessi a scuola entro il 5 ottobre, con la realizzazione di 32 strutture prefabbricate e la messa in sicurezza di 59 edifici lesionati? I signori delle carriole non dicono nulla su questo? Oggi le scuole dell'Aquilano sono fra le più a norma d'Italia: lo sa che prima del terremoto molte non avevano neanche l'impianto elettrico in regola? Anzi, lo sa che molte scuole non risultavano neppure al Catasto? Si vuol far credere che qui, prima del 6 aprile 2009, fosse tutto un paradiso. La verità è che questa zona non deve ri-partire: deve partire, perché per molte cose era già ferma». Per Gabrielli ci vorranno cinque anni per avere «un ritorno significativo di vita nel centro». Il problema delle macerie è di difficile soluzione perché «non è materiale che si possa tirare su con il caterpillar: c'è di tutto, amianto compreso». Ci sono anche pietre che non possono essere buttate: «L'Aquila è, con Arezzo, la città più vincolata d'Italia; e il quinto centro d'arte del Paese». La ricostruzione deve far marciare insieme il rispetto di questa storia con le norme antisismiche. Ma c'è un'altra ricostruzione ancora più urgente. Il terremoto ha ammazzato un'economia che già aveva qualche problema. Un dato: nel bimestre maggio-giugno del 2008 in provincia dell'Aquila le ore di cassa integrazione furono 800 mila. Nello stesso bimestre maggio-giugno del 2009, cioè subito dopo il terremoto, sono diventate sette milioni e mezzo. E i commercianti, gli artigiani, le partite Iva non hanno neppure la cassa integrazione. Anche per questo, non solo per le macerie, L'Aquila è in ginocchio. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 127 Data: 21-03-2010 La Stampa STROPPIANA. Grande festa di saluto al maresciallo Ignazio Casti, comandante della Stazione dei Carab...

STROPPIANA. Grande festa di saluto al maresciallo Ignazio Casti, comandante della Stazione dei Carabinieri di Stroppiana, che dopo più di vent'anni lascerà il paese per ricoprire un nuovo incarico come comandante della caserma dell'Arma a Livorno Ferraris. Alla tenuta Castelletto, nel Comune di Caresana, dove si è tenuto l'incontro, erano presenti, con il sindaco ospitante Sergio Cavagliano, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Vercelli, capitano Matteo Orefice, i sindaci, i parroci, gli amministratori dei paesi di Motta, Pezzana, Stroppiana, Pertengo e Rive ed una folta delegazione della popolazione della Bassa vercellese. VARALLO. Piero Ciarfaglia, muratore di 51 anni, si è aggiudicato il premio «Resga 2010» assegnato dal comitato dei Dughi, con una festa organizzata in collaborazione con il comitato carnevale di Varallo. Membro del consiglio del sodalizio, Ciarfaglia è stato eletto persona più noiosa per la sua caratteristica di voler sempre mettere i punti sulle i. «Ma è un premio scherzoso anche perché Ciarfaglia è davvero un gran lavoratore» hanno specificato dal Comitato. VERCELI. Simpatica festa alla Kwoon Tai per gli atleti che hanno saputo tenere alto il nome della Vercelli sportiva nel mondo. Reduci dall'International Wushu Festival di Hong Kong, sono state applaudite le tre medaglie conquistate nel kung fu e taijiquan. Di fronte a tutti gli allievi delll'Accademia, Claudio Corradino, medaglia d'oro nel kung fu tradizionale, Angela Oliviero, argento nel taijiquan stile Yang e Serena Rubini, argento nel kung fu tradizionale dimostrativo, hanno condiviso questo momento di gioia con i loro compagni e il maestro caposcuola Carlo Olmo. DESANA.S'appresta a festeggiare i 20 anni d'attività. L'edicola di via Garibaldi, 26, infatti è gestita da Gianna Porta, una nonna tutto pepe classe 1943. Nel 1978 era un distributore di benzina di proprietà del padre, poi negli anni '90 è stato trasformato in edicola, ma continua a vendere copertoni per bici, attrezzi agricoli e oggetti d'uso quotidiano per agevolare gli anziani residenti in paese. VERCELLI. I giovani buddisti della Soka gakkai di Vercelli e della Valsesia si sono ritrovati al Cine Italia per la ricorrenza della «Giornata di kosen rufu», la diffusione della pace nel mondo. L'incontro presentato da Andrea e Silvia ha visto alternarsi al tavolo dei relatori alcune persone che hanno raccontato le proprie esperienze di vita. Gli interventi sono stati intervallati da brani cantati dal coro e da brevi siparietti teatrali. Un momento di commozione è stato vissuto nel ricordare Fabrizio Petrosillo, un giovane pezzanese scomparso due anni fa. DESANA. Oggi nella chiesetta della Beata Vergine Addolorata si festeggia san Giuseppe. Alle 11,15 sarà celebrata la santa messa, alle 15 processione per le vie del paese, a seguire incanto. I priori e i sotto priori impegnati nell'allestimento sono: Maria Grazia Spalla, Doriana Varalda, Luigino Schiavonetti, Renato Audone. Priorette: Eleonora, Kristel, Elena, Martina, Sara, Carolina, Costanza ed Amy. SERRAVALLE. Martedì alle 21 al centro sociale di via Bellaria assemblea della Pubblica assistenza Bassa Valsesia - Volontari del soccorso. All'ordine del giorno il bilancio consuntivo del 2009 e quello preventivo per il 2010. Intanto oggi nove volontari del sodalizio, del gruppo di Protezione civile, saranno a Firenze per partecipare a «La qui là», un incontro con le persone che hanno prestato soccorso ai terremotati dell'Abruzzo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 128 Data: 21-03-2010 La Stampa Operazione di pulizia a Unchio

TRENTA QUINTALI DI RIFIUTI

Oltre cinquanta volontari della Protezione civile hanno curato ieri una pulizia straordinaria dell'area boscosa che da Unchio scende verso la provinciale Trobaso-Fondotoce. Nella zona da anni si era accumulata una notevole quantità di rifiuti e data la difficoltà di accesso gli addetti all'operazione sono intervenuti con funi e imbragature. Oltre 30 quintali il peso del materiale recuperato.

Argomento: NAZIONALE Pag. 129 Data: 21-03-2010 La Stampa Raid a scuola con gli estintori

CANDELO. BIDELLI E VOLONTARI AL LAVORO CON SCOPE E STROFINACCI: LA POLVERE HA COPERTO OGNI COSA

Vandali li svuotano nelle aule: domani niente lezioni per poter pulire [FIRMA]ELENA GIACCHERO CANDELO Hanno svuotato tre estintori nelle aule della scuola media. L'attacco dei vandali l'altra notte ha causato così tanti problemi da costringere il sindaco a chiudere l'istituto sino a martedì mattina. Fino ad allora una vera task force, costituita da bidelli e volontari della Protezione civile, dovrà eliminare la polvere impalpabile che ricopre ogni cosa. A dare l'allarme è stato un residente di via Franco Bianco, la strada delle scuole. «Ha visto un idrante srotolato, che riversava acqua sul prato - racconta il sindaco Giovanni Chilà -. Così ha telefonato in caserma e quando i militari sono arrivati, hanno chiuso la conduttura e mi hanno subito chiamato. Sembrava che il problema fosse risolto, ma quando sono entrato, ho scoperto che i danni erano ben altri: tutto era imbiancato dalla polvere degli estintori». In base alle tracce trovate all'interno delle medie, frequentate da circa duecento studenti, i vandali sono stati almeno tre. Prima hanno forzato una finestra del piano terreno, poi hanno srotolato la manichetta dell'idrante, cercando di allagare le aule. La pressione dell'acqua, però, ha fatto balzare all'indietro l'idrante che è finito nel giardinetto. Non contenti, sono entrati e, trovati gli estintori a polvere, li hanno scaricati sui due piani dell'edificio. Continua il sindaco: «Abbiamo subìto furti, qualcuno ha forzato le finestre rubando computer e altro materiale, ma nulla di più: questo invece è un atto di vandalismo davvero grave. Presumiamo che l'attacco sia avvenuto intorno alle 4 del mattino, visto che gli abitanti della strada sono stati svegliati da schiamazzi, ma nessuno, vista l'ora, si è affacciato. Penso che si tratti di sbandati, che non sanno come trascorrere il tempo e così si accaniscono sulla cosa pubblica. Non immaginano che, per riparare i danni, dovremo sostenere dei costi che graveranno sulla comunità. Mi auguro che i vandali non siano ragazzi di Candelo, dei quali ho sempre avuto fiducia». Accertato il danno, è cominciata la battaglia contro lo sporco: almeno dieci persone, armate di scope e palette, stanno cercando di togliere quanta più polvere possibile, dopo averla bagnata. «Domani - conclude Chilà -, farò intervenire una ditta specializzata per il lavoro di rifinitura. Non voglio che i ragazzi e gli insegnanti, al loro rientro, possano avere problemi».

Argomento: NAZIONALE Pag. 130 Data: 21-03-2010 La Stampa La pioggia non ferma la pulizia sul Belbo

CANELLI.SU UN CHILOMETRO E MEZZO DI ARGINE La pioggia non ferma la pulizia sul Belbo La pioggia non ha fermato la pulizia del Belbo. Anche se mancavano i volontari «senza divisa», che non si sono avventurati sulle sponde scivolose del torrente: per loro, che si sarebbero dovuti occupare della raccolta dell'immondizia inevitabilmente venuta a galla con il taglio degli alberi, ci sarà un'altra occasione ad aprile, sotto l'egida di Valle Belbo Pulita. Ieri, invece, all'iniziativa del Comune hanno partecipato una ventina tra volontari dei Vigili del Fuoco e Protezione civile che con due trinciatrici e un escavatore hanno disboscato circa un chilometro e mezzo di argine destro nel tratto compreso tra ponte di Corso Libertà e ponte Goria (circonvallazione). In corrispondenza dei campi Virtus, canneti e cespugli avevano raggiunto svariati metri di altezza formando un «muro» indistricabile. «Quella era la parte su cui non si interveniva da più tempo», spiega Flavio Scagliola, assessore addetto ai problemi del Belbo che ieri mattina ha partecipato alle operazioni insieme al sindaco Marco Gabusi e al consigliere comunale Firmino Cecconato. «Per rendere pienamente praticabile l'argine ci vorranno altri 3 anni di interventi, - prosegue Scagliola - ma già quest'estate un primo tratto più vicino al centro città potrà essere aperto a pedoni e ciclisti». All'operazione ha collaborato anche il Corpo Forestale, con un sopralluogo che nei giorni scorsi ha verificato lo stato della vegetazione vicino al corso d'acqua.

Argomento: NAZIONALE Pag. 131 Data: 21-03-2010 La Stampa E' IL BILANCIO DEFINITIVO DELLA NOTTE DI TERREMOTO. I FERITI SONO 1600, DI CUI 200 GRAVI. 65 MILA GLI SFOLLATI

Le vittime Muoiono in 308 E' IL BILANCIO DEFINITIVO DELLA NOTTE DI TERREMOTO. I FERITI SONO 1600, DI CUI 200 GRAVI. 65 MILA GLI SFOLLATI

Argomento: NAZIONALE Pag. 132 Data: 21-03-2010 La Stampa Festa per sette associazioni impegnate nel dopo-terremoto

RICONOSCIMENTO IN PROVINCIA

Sono sette le associazioni novaresi premiate ieri dalla Provincia per il lavoro svolto la scorsa primavera in Abruzzo. Sette gruppi e una settantina di persone che si sono dedicate a liberare i paesi colpiti dal sisma dalle macerie e allestire i campi profughi per i sopravvissuti. La Croce Costantiniana al merito è andata invece a Roberto Buscemi con il notaio Claudio Limontini.

Argomento: NAZIONALE Pag. 133 Data: 21-03-2010 La Stampa Di Donato e Calò, decide il gup

MENSOPOLI L'EX DIRETTORE AMMINISTRATIVO E LA FUNZIONARIA HANNO RIFIUTATO IL PATTEGGIAMENTO

[FIRMA]ALESSANDRA PIERACCI GENOVA La decisione sarà presa dal gup Marina Orsini il 28 aprile: per quella data si concluderà infatti l'udienza preliminare che dovrebbe chiudere il primo capitolo di Mensopoli, l'inchiesta che ha coinvolto l'ex direttore amministrativo dell'Asl 2 Alfonso Di Donato e la funzionaria Antonella Calò, oltre all'imprenditore di catering piemontese Roberto Alessio per un giro di tangenti corrisposte ad ex politici ed amministratori locali per ottenere i servizi mensa nelle scuole genovesi e negli ospedali savonesi. Diversa la posizione dei vari indagati. Di Donato e Calò (avvocati Mazzitelli e Raimondo) hanno chiesto infatti il rito ordinario e quindi la decisione nei loro riguardi sarà relativa all'eventuale rinvio a giudizio. L'ex dirigente della Regione Liguria e oggi presidente dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, Giuseppe Profiti, coinvolto nell'inchiesta per quanto riguarda la vicenda savonese, ha chiesto il rito abbreviato (avvocato Giuseppe Gallo). Il presunto corruttore, Roberto Alessio, dell'Alessio Carni di Vercelli, ha chiesto di patteggiare un anno e otto mesi. Hanno chiesto di patteggiare anche gli indagati del filone «genovese» dell'inchiesta, che riguardava in particolare i futuri appalti per le mense scolastiche: un anno e otto mesi per Claudio Fedrazzoni, l'ex portuale e consigliere comunale dei ds che avrebbe promesso di facilitare (secondo centinaia di pagine di intercettazioni telefoniche e ambientali) l'assegnazione degli appalti delle mense in cambio di tangenti, un anno e sei mesi per Massimo Casagrande, avvocato e anch'egli consigliere ds, e Stefano Francesca, ex portavoce della sindaco Marta Vincenzi. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e turbativa d'asta. L'inchiesta aveva provocato un vero terremoto politico a Genova, provocando le dimissioni di due assessori, oltre che di Stefano Francesca. Gli assessori erano poi risultati estranei alla vicenda, ma non sono mai più rientrati in giunta. Cuore dell'inchiesta sulla Asl 2, l'assegnazione del servizio ristorazione da 14 milioni alla Alessio Carni, secondo una delibera poi annullata dal Tar in seguito a un ricorso della «Pedus Dussman Service srl». Tra le intercettazioni telefoniche e ambientali ci sono quelle di conversazioni tra Calò e Roberto Alessio e delle cene cui partecipò Di Donato con Alessio, Fedrazzoni e Profiti. La Asl 2 si è costituita parte civile il 12 marzo scorso, insieme con Pedus Dussman. I difensori degli imputati hanno però ravvisato un difetto di forma per l'Asl 2 in quanto agli atti non vi sono le delibere che legittimano il procuratore speciale a costituirsi parte civile; per la Pedus Dussmann l'eccezione è di sostanza in quanto Roberto Alessio, dopo avere vinto le gare oggetto d'indagine, aveva rinunciato a subentrare alla stesa Pedus Dussmann che quindi non avrebbe subìto danno.

Argomento: NAZIONALE Pag. 134 Data: 21-03-2010 La Stampa "La strana coppia" per aiutare Haiti

IMPERIA OGGI ALLA 21 LA COMPAGNIA DEL FONDO LEONE AL CAVOUR Classico della risata “La strana coppia” per aiutare Haiti A teatro la commedia che fu interpretata da Matthau-Lemmon IMPERIA Ancora una volta il Fondo di solidarietà Daniele Leone di Imperia propone uno spettacolo per aiutare i bambini: in questo caso, il sostegno va ai bimbi di Haiti, colpiti dal catastrofico terremoto. L'appuntamento è per oggi alle 21, con la commedia «La strana coppia» sul palco del teatro Cavour in via Cascione, nel capoluogo: la regia è di Alessandro Manera, che è stato una colonna della Compagnia dialettale Settimio Benedusi, ora disciolta. I biglietti costano 12 euro per gli adulti e di 10 per i ragazzi fino alla quinta Elementare. L'iniziativa benefica è patrocinata dal Comune di Imperia. Alessandro Manera interpreta Felix Ungar, personaggio pieno di fobie e fresco di abbandono da parte della moglie, che viene accolto a casa di un divorziato fiero del proprio disordine e della propria indolenza cronica, Oscar Madison, impersonato dal barbuto Federico Finocchiaro. Il testo era stato portato in teatro da due maestri come Walter Chiari e Renato Rascel, e più di recente da Massimo Lopez e Tullio Solenghi, anche se la versione più nota al grande pubblico è quella del film con Walter Matthau e Jack Lemmon, uscito nel 1968. Matthau era già stato Oscar nella prima rappresentata per a Broadway, al Plymouth Theatre, il 3 ottobre 1965, per la regia di Mike Nichols. La pièce venne poi allestita al Eugene O'Neill Theatre ed ebbe 966 rappresentazioni fino al 1967. Gli amici della «strana coppia» sono Maria Rainaldi (Vinnie), Luca Ramella (Speed) e Cristian Ferrari (Murray). Completano il cast le due vicine di casa che sono al centro di un comico corteggiamento, Fulvia Pastore (Gwendoline) e Paola Luperto (Cecily). Direttore di scena sarà Luca Cortesia, costumi di Fulvia e Assunta Pastore, scenografia di Cristina Coscia, Marco Macchiavelli, Danilo rainaldi, Ilaria Cerboni e Francesca Mazzarelli. I fonici sono Dario Bruzzone e Piero Saglietto. «La strana coppia» era già stato proposto dal Fondo Leone a Imperia pochi mesi fa e, per la stagione di prosa del Cavour, il classico di Neil Simon era anche stato presentato nella sua versione al femminile, lo scorso 2 febbraio, con Mariangela D'Abbraccio ed Elisabetta Pozzi. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 135 Data: 21-03-2010 La Stampa Giochi, ora tocca agli atleti

LA CERIMONIA. TREMILA SPETTATORI IN PIAZZA CHANOUX, MESSAGGI DI NAPOLITANO E LA RUSSA

Albarello apre i Mondiali militari tra parà, bimbi e timide contestazioni La pioggia, sottile quanto le pacifiche contestazioni contro Cina e Iran, e tremila spettatori hanno fatto da cornice ieri ad Aosta alla suggestiva cerimonia di inaugurazione dei primi Giochi mondiali militari invernali. Ad accendere il braciere, una grande grolla, è stato il più decorato tra i campioni valdostani, il fondista Marco Albarello. Le delegazioni di 41 Paesi hanno sfilato partendo dalla caserma Testafochi, per raggiungere piazza Chanoux. Un lungo serpentone arricchito dai colori delle divise di 500 ragazzini degli sci club, che accompagnavano le squadre. E in testa, la fanfara della Brigata Taurinense che ha poi eseguito l'inno di Mameli e quello del Cism, il Consiglio internazionale dello sport militare che ha organizzato l'evento con la Regione. Sono arrivati messaggi di auguri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. Tre le ovazioni. All'inizio, quando sono scesi i paracadutisti Paolo Filippini e Giuseppe Tresoldi che, dopo il lancio dall'elicottero in condizioni meteo non ideali, hanno fatto un atterraggio perfetto al centro del tappeto rosso di piazza Chanoux; all'ingresso del portabandiera italiano Giuliano Razzoli, oro a Vancouver, e quando Albarello ha acceso il braciere. E poi un altro applauso, stavolta di solidarietà, quando lo speaker Carlo Gobbo ha ricordato l'assenza del Cile devastato dal terremoto. Servizi ALLE PAG. 50-51 E SPORT

Argomento: NAZIONALE Pag. 136 Data: 21-03-2010 La Stampa MILA DOLLARI DALLA FERRARI PER HAITI In un'asta a Los Angeles la Ferra ri ha raccolto 601...

601 MILA DOLLARI DALLA FERRARI PER HAITI In un'asta a Los Angeles la Ferrari ha raccolto 601.000 $ a favore del CMMB e della Clinton Foundation per i terremotati di Haiti. La prima 458 Italia arrivata in Usa è stata battuta a 530.000 $

Argomento: NAZIONALE Pag. 137 Data: 19-03-2010 Vita non profit online . Obama mantiene la promessa

Obama mantiene la promessa di Redazione - pubblicato il 19 Marzo 2010 alle 19:15 I proventi del Nobel per la pace tutti a organizzazioni non profit americane. Eccole

Obama ha mantenuto la promessa. Quando gli venne consegnato il premio Nobel per la pace, a Stoccolma, il presidente Usa aveva promesso di distribuire tutto il premio in denaro di 1,4 miliono di dollari a dieci associazioni non profit che avrebbe scelto personalmente. Settimana scorsa, l'amministrazione ha reso pbblico l'identità delle organizzazioni scelte dal presidente e le rispettive quote destinate. La quota più alta, di 250 mila dollari, andrà alla Fisher House, un'organizzazione che aiuta i familiari dei soldati feriti in guerra. Duecentomila dollari saranno devoluti per aiutare le vittime del terremoto di Haiti, al fondo creato dagli ex presidenti Bush e Clinton. Le altre otto somme, tutte tra 100 mila e 125 mila dollari, sono state destinate da Obama a fondazione oroganizzazione che sostengono i ragazzi di famiglie non abbienti a completare gli studi. Sono tutte organizzazioni di diverse appartenenze etniche e culturali. I fondi Obama sono andati infatti all'United Negro College Fund (che aiuta gli studenti afro-americani a pagare l'università), all'Hispanic Scholarship Fund (stessa motivazione per gli studenti ispanici), al College Summit e alla Posse Foundation (che aiutano gli studenti poveri e nullatenenti), all' American Indian College Fund (che si occupa degli studenti delle riserve indiane), alla Appalachian Leadership Foundation (che aiuta gli studenti della regione degli Appalachi), l'AfriCare (che aiuta i Paesi africani a debellare l'Aids) e il Central Asia Institute (che aiuta le giovani studentesse dell'Afghanistan e del Pakistan). Dal'entità e dalla tipologia di donazione, emerge chiara l'intenzione di Obama: aiutare e occuparsi delle minoranze, favorendo l'istruzione dei giovani, concedere a tutti la possibilità di studiare in ambiente accademico e costruirsi un futuro.

Argomento: NAZIONALE Pag. 138 Data: 19-03-2010 WindPress.it BENEMERENZE PROTEZIONE CIVILE: PER L'ACQUISTO DELL

19-03-2010

FONTE : PROTEZIONE CIVILE ARGOMENTO : SICUREZZA/PROTEZIONE CIVILE, ENTI/ P. A./ ISTITUZIONI

INFORMAZIONI PER LA STAMPA A CURA DI :PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIP. DELLA PROTEZIONE CIVILE REFERENTE UFFICIO STAMPA :Ufficio Stampa TEL.0668201 [email protected] Benemerenze Protezione Civile: per l'acquisto delle medaglieusato standard comune a tutte le amministrazioni dello StatoIn merito alle notizie apparse negli ultimi giorni relative alla concessione di benemerenze di Protezione civile nazionale utile ribadire che la benemerenza , di per s, un ringraziamento che la Presidenza del Consiglio dei Ministri riconosce a tutti coloro che hanno prestato la loro attivit, a qualsiasi titolo, nell'ambito di un determinato evento. Questo significa che il riconoscimento destinato al personale di tutte le Amministrazioni e forze dello Stato (VVF, Forze dell'Ordine, Forze Armate), ma anche a volontari e volontarie, per un totale di persone che pu stimarsi in oltre 70.000 persone e che se il Dipartimento della Protezione Civile avesse dovuto acquistare le onorificenze per tutti gli aventi diritto avrebbe dovuto spendere oltre nove milioni di Euro. A tutti costoro il Dipartimento della Protezione Civile, a proprio carico e cos come avviene per tutte le principali onorificenze attribuite dallo Stato, al termine della procedura invia a domicilio un diploma che attesta l'attivit svolta. Resta evidente che, nell'interesse della massima trasparenza e del risparmio della spesa doverosi sempre e a maggior ragione nel caso di interventi in favore delle popolazioni colpite da gravi emergenze, chi desidera fregiarsi, oltrech del titolo di benemerenza e dell'attestato cartaceo, anche delle insegne ha facolt di farlo a proprie spese, n sarebbe pensabile utilizzare a tal scopo fondi stanziati per la gestione e il superamento dell'emergenza. In merito al costo di 130 euro utile sottolineare che relativo all'acquisto di un kit completo di medaglie, nastrini e cofanetto e che, proprio per venire incontro alle esigenze di tanti che hanno prestato generosamente la loro opera in eventi di protezione civile in corso la procedura per rendere possibile, a chi lo desideri, l'acquisto di singoli elementi del kit a un prezzo minore. E' utile infine sottolineare che l'affidamento della produzione dei kit in sede di prima applicazione, stata disposta a seguito di gara con invito a 27 ditte del settore e che - contrariamente da quanto sostenuto da alcuni - non produrr alcun guadagno per il Dipartimento della protezione civile.

Argomento: NAZIONALE Pag. 139 Data: 18-03-2010 l'Unità.it Ici, Fas e poteri straordinari Ma non erano federalisti?

di Felicia Masoccotutti gli articoli dell'autore Centralista oggi, federalista più in là. Con buona pace della Lega e del fumo gettato negli occhi di un Nord col mal di pancia, la politica dell'attuale governo è stata finora connotata da un forte centralismo. L'esempio più lampante è quello dell'Ici: abolita a livello nazionale anche a coloro che potevano permettersi di pagarla, ha tolto risorse ai Comuni. Ma per evitare che le municipalità dichiarassero bancarotta, il governo centrale ha dovuto «compensarle» con 3 miliardi e 300 milioni di euro. Si pensi poi al proliferare di società private a capitale pubblico che svolgono a livello centrale funzioni un tempo locali. Oppure alla nascita degli organismi straordinari: vedi Protezione Civile spa. A fare le pulci a federalismo de noantri è uno studio del gruppo parlamentare del Pd, un Libro bianco intitolato «Federalismo a parole». L'esenzione della prima casa dal pagamento dell'Ici ha portato una perdita di gettito pari al 23,35% nel 2008, cioè poco meno di un quarto delle entrate da questa voce che per moltissimi comuni era determinante. «E un esito davvero paradossale, per un governo egemonizzato dalla Lega, è che il calo maggiore di gettito si è avuto nei comuni del Nord», si legge. Distorsioni a parte, resta il fatto che il governo centrale ha dovuto metterci una toppa che per il 2008 è stata di 3.364 milioni. E dovrà «compensare» anche il 2009 anche se il «risarcimento» non potrà essere totale, quindi i Comuni dovranno o stringere la cinghia o tassare a loro volta. «È la beffa che si aggiunge al danno - è il commento dei parlamentari Pd - perché in ballo non c'è solo la perdita di risorse da parte dei Comuni, ma anche il vulnus alla loro autonomia finanziaria. Si vedono sottrarre le entrate per loro più importanti salvo poi essere "compensati" secondo discrezionalità statale». Un capitolo è dedicato allo scippo, ai danni del Sud, dei fondi per lo sviluppo (Fas). Il governo Prodi aveva stanziato oltre 64 miliardi per il periodo 2007-2013, l'85% destinato al Sud secondo una tradizionale ripartizione. Dovevano servire a promuovere lo sviluppo nelle aree più in difficoltà. Invece prelievo dopo prelievo, il governo Berlusconi ha attinto dal Fas come da un bancomat, per le spese più diverse. Solo nel 2008, 13 miliardi sono stati stornati per ripianare il disavanzo del comune di Catania (140 milioni), per le agevolazioni ai terremotati di Umbria e Marche (55 milioni) per i rifiuti in Campania (690 milioni) e via dicendo. Rifinanziato e riprogrammato, il Fas subisce un'ulteriore centralizzazione di risorse nel marzo 2009: un'operazione che in teoria avrebbe dovuto finanziare interventi anti-crisi; in pratica ha sospeso una serie di interventi già programmati dal ministero per lo Sviluppo. «Siamo di fronte al gioco delle tre carte - si legge nel Libro bianco - non ci sono risorse aggiuntive ma solo una diversa ripartizione di risorse pubbliche già stanziate e investimenti privati già risolti». In pratica il governo Berlusconi ha ridotto drasticamente le risorse stanziate dal governo Prodi e ha utilizzato la quota nazionale (25,4 miliardi) per scopi differenti rispetto agli obiettivi originari. Semplificando, sono state colpite fortemente le politiche regionali di sviluppo, in particolare nel Mezzogiorno. Sempre in nome del federalismo. «È uno stato parallelo e nascosto: in house non va bene per i comuni, ma va benissimo per i ministeri». Con questa sintesi il dossier introduce un fenomeno che, riveduto e corretto, ha un forte sapore di Prima Repubblica. A furia di emergenze ecco avanzare soggetti a cui vengono conferiti poteri straordinari, centralizzando funzioni che prima erano esercitate a livello locale. Una tendenza che fa il paio con l'altra di ricorrere a società private a prevalente capitale pubblico (facenti capo al ministero dell'Economia) alle quali vengono affidati compiti sempre più ampi «serventi» le amministrazioni. La «Protezione civile Spa» stava mettendo insieme l'una e l'altra cosa. Ma si può citare anche la società Arcus del ministero per i Beni culturali, capofila di quelle che programmano e gestiscono il trasferimento, a soggetti pubblici o a enti territoriali, di risorse per sostenere le loro attività. È «un federalismo al contrario - si legge -. Le amministrazioni centrali non solo non si riducono o assottigliano, ma si espandono». Commissioni e Autorità nascono come funghi «mentre tutto il malfunzionamento della macchina pubblica viene rigettato su comuni, province e regioni».

18 marzo 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 140 Data: 21-03-2010 l'Unità.it Vulcano erutta in Islanda Centinaia di evacuati

Vulcano erutta in Islanda: centinaia di evacuti Centinaia di persone sono state evacuate in Islanda in seguito a un'eruzione vulcanica nel sud del Paese, alle pendici del ghiacciaio Eyjafjallajokull. Lo comunica la Protezione civile, precisando che pare rientrato l'allarme per possibili inondazioni. I primi sopralluoghi dopo l'eruzione - avvenuta ieri sera alle 23.30 circa - avevano fatto ipotizzare un movimento lavico in partenza da sotto i ghiacci, con il pericolo di un repentino scioglimento delle pareti ghiacciate. La ricognizione aerea, tuttavia, ha rassicurato: l'eruzione è partita ai piedi del ghiacciaio. «Il migliore posto dove poteva avvenire», ha commentato, sollevato, Tumi Gudumundsson, geologo dell'Università d'Islanda. Gli ultimi fenomeni eruttivi nella zona del ghiacciaio risalgono al 1821 e al 1823.

21 marzo 2010

Argomento: NAZIONALE Pag. 141 Data: 19-03-2010 marketpress.info TRENTO: IN DISTRIBUZIONE UN OPUSCOLO INFORMATIVO DELLA PROT EZIONE CIVILE SULLE VALANGHE Venerdì 19 Marzo 2010

"Attenzione, anche le valanghe frequentano la montagna": questo il titolo di un pieghevole predisposto dalla Protezione civile della Provincia autonoma di Trento in distribuzione in questi giorni, anche attraverso il Soccorso alpino, in tutto il territorio. Avvicinandosi la primavera, il rischio di valanghe causate dal brusco aumento delle temperature diventa elevato. La Protezione civile raccomanda dunque a tutti gli amanti della neve, in particolare a coloro che praticano lo scialpinismo, a chi va con le ciaspole, ma anche ai semplici "passeggiatori", di non "abbassare la guardia" e di seguire sempre le regole fondamentali: informarsi su dove è meglio andare, consultando il bollettino valanghe; muoversi correttamente sul terreno; proteggersi sempre con a.R,va., pala e sonda. Anche se la stagione invernale ci sta lasciando il pericolo rappresentato dalle valanghe rimane elevato. In particolare, si temono ora le valanghe provocate da bruschi e significativi rialzi termini. La Protezione civile del Trentino ha distribuito ieri ai capistazione del Soccorso alpino un nuovo pieghevole con tutte le informazioni di base per evitare i rischi. Il pieghevole sarà in distribuzione in alberghi, stazioni sciistiche, Apt e altri luoghi analoghi e sarà allegato al prossimo numero del periodico della Sat. La pubblicazione riepiloga le regole fondamentali per muoversi sulla neve in sicurezza, rivolgendosi in particolare a chi pratica il fuoripista, agli alpinisti, a chi va sulla neve con le ciaspole, ai cacciatori e alle altre categorie più esposte al rischio di eventuali valanghe. Vale sempre una regola d´oro: "Se non ti senti sicuro, rinuncia alla gita!". Naturalmente, però, sia prima che durante l´escursione sono molte le precauzioni da osservare: ad esempio, consultare i bollettini valanghe e meteo, non andare mai da soli, indossare i dispositivi di sicurezza come l´a.R.va., scegliere una traccia da seguire che sia adeguata al terreno e alle caratteristiche del manto nevoso e così via. (mp) I bollettini valanghe, lo ricordiamo, sono pubblicati sul sito www.Meteotrentino.it e sono consultabili telefonicamente chiamando lo 0461-238939. Un altro sito da consultare è www.Aineva.it.

Argomento: NAZIONALE Pag. 142 Data: 19-03-2010 marketpress.info MILANO: REMEMBER- VIVI CHE RICORDERAI

Venerdì 19 Marzo 2010

Dopo un anno dal terremoto in Abruzzo, la città di Milano ospita nelle strade pedonali del centro una importante e innovativa installazione fotografica di immagini e parole dedicate a L'aquila: “Remember” Vivi che ricorderai, dal 5 giugno al 4 luglio 2010. Cinquanta gigantografie, allestite all'aperto in Corso Vittorio Emanuele, offriranno al pubblico un importante spunto di riflessione e un momento di pausa dalla frenesia quotidiana. La mostra è promossa dall'Associazione Casa di Letizia Moratti con il patrocinio del Comune di Milano – Assessorato Politiche Sociali, la cui volontà istituzionale ha reso realizzabile il progetto. Un evento superpartes, benefico, senza scopi di lucro né intenti politici, che si rivolge a tutti, come persone, indistintamente. A cura di Daniela Palazzoli, l'installazione nasce da un'idea di Homelesstudio e grazie alla collaborazione con la Misericordia Milano e la Misericordia Sant'ambrogio (Confederazione Nazionale delle Misericordie). Le meravigliose fotografie, realizzate dal fotografo Marco Cisaria, si staglieranno una dopo l'altra catturando l'attenzione dei passanti e invitandoli a soffermarsi per osservare gli effetti del terremoto con occhi diversi. Immagini e frasi, raccolte sul posto, che ritraggono i luoghi colpiti dal sisma, senza dramma o denuncia, sensazionalismo o pietismo e piuttosto come un inno alla vita e come speranza per un nuovo inizio. “Viv che ricorderai” come dice un antico proverbio Abruzzese. Le immagini esposte non sono un reportage di cronaca. Sono l'espressione artistica di un pensiero filosofico e sociale attraverso il binomio fotografie-parole che è anche il mezzo per condividere l'esperienza vissuta in prima persona dal fotografo sul campo. A tal fine, è stata scelta come sede, non a caso, il Capoluogo lombardo. Una città con un pubblico internazionale e con cinque milioni di passanti al mese. Una città frenetica ma attenta agli stimoli culturali e sociali e quindi una realtà adatta per comunicare un messaggio importante che possa risuonare da Milano in tutta Italia e in Europa. La mostra “Remember” non ha come unico scopo la “raccolta fondi” ma è sopratutto un modo per far riflettere ed il cui progetto ha già portato, come valore aggiunto, la realizzazione di aiuti concreti. In particolare la raccolta economica per l'esposizione milanese di Remember verrà impiegata per l'acquisto di nuovi moduli per l'Ospedale da Campo della Fraternita di Misericordia Milano Onlus, che si è vista impegnata, con il proprio Posto Medico avanzato ad Onna fin dalle prime ore del Post-terremoto e con il Gruppo Tutela Beni Culturali della Confraternita della Misericordia Milano sant'Ambrogio alla protezione e salvaguardia dei monumenti in provincia de L'aquila. L'idea dell'installazione fotografica trae origine dall'esperienza di Marco Cisaria a L'aquila ad una settimana di distanza dalla prima grande scossa del 6 aprile 2009, che ha dato inizio alla lenta distruzione di un'intera provincia. Quando le squadre di soccorso hanno iniziato i primi recuperi, la città piena di vita fino a pochi giorni prima, era svuotata e in un silenzio irreale. Vuota nei rumori. Vuota nei negozi. Vuota nelle vie. Nella sua rovinosa imperfezione sembrava tutto paradossalmente perfetto. Palazzi in equilibrio su travi pericolanti, muri sbriciolati su automobili appiattite. Le fotografie scattate ritraggono dunque una città silenziosa e vuota dopo il terremoto, ma sono immagini dai colori accesi in cui si vedono anche gli animali, i fiori della primavera, i prati verdi e il cielo azzurro intenso, e che grazie alla tecnica fotografica Hdr rendono visibili molte più informazioni, con un'enfasi di perfezione quasi irreale. In questo quadro bizzarro, o set cinematografico senza attori né regista, sono state raccolte esperienze e testimonianze dei sopravvissuti, come quella di una signora benestante che alla domanda dei pompieri su cosa volesse recuperare dalla sua casa semi-agibile, ha risposto sorridendo: “…sa, quando ti cade il mondo addosso, e ne esci viva, ti accorgi che la cosa più di valore che puoi desiderare, già ce l'hai… è la vita. Nel cassetto del comò, in camera, oltre il corridoio, c'è l'album di foto del mio matrimonio …basta quello. Dopo la vita, oggi, la cosa più importante che non voglio perdere sono imiei ricordi”. Questa come altre frasi si potranno leggere accanto alle gigantografie. Frasi che si uniscono alle immagini come un binomio inscindibile. La voce narrante di uno spaccato di vita prima del sisma. Ricordi apparentemente banali, semplici, riferiti alle azioni di tutti i giorni, eppure importanti che si legano ad immagini di un presente diverso dalle aspettative ma da cui ripartire guardando al futuro. Un esempio lasciato dalle persone che di fronte a questi scenari hanno la forza di ricordare e quindi la forza di reagire. Di ricominciare. Dice Daniela Palazzoli: “… Oggi i media sono pieni di reportage che ci illustrano le conseguenze devastanti dei molti, troppi, terremoti che si stanno purtroppo succedendo in questo periodo. Allibiti ed inermi ci chiediamo: che fare? E Dopo ? Ecco, è soprattutto su quest'ultima, cruciale, domanda che Remember - l'evento realizzato con le fotografie ed i collages parlati di Marco Cisaria - offre per la prima volta un modello di risposta positiva creativa, mirata e simbolica, a questa smarrita domanda. La realtà di rovine del dramma abruzzese non viene né dimenticata né trasformata in un traumatico incubo ricorrente. È illuminante e rigenerante scoprire

Argomento: NAZIONALE Pag. 143 Data: 19-03-2010 marketpress.info MILANO: REMEMBER- VIVI CHE RICORDERAI

dal vivo –attraverso l'integrazione fra le fotografie del dopo, ed i pensieri attuali o del prima, di chi ha vissuto quei momenti– l'attimo della nascita di una conquista psicologica capace di assorbire la distruzione in un contesto proiettato verso un futuro positivo. Il geniale iperrealismo fotografico di Cisaria assieme alla sottolineatura delle parole ci coinvolge a fondo nella costruzione di questo innovativo modello di Remember come ‘ricordati di vivere!'...”. Decontestualizzando un fatto grave come il terremoto e mostrando sia la potenza rigeneratrice della terra e della natura sia il lato umano di chi, dopo averlo vissuto, lo racconta senza urlare o disperarsi, questo percorso espositivo pubblico e gratuito è sicuramente un invito a pensare. Sono racconti di una vita che c'era e che sicuramente ci sarà. “Remember” illustra e trasmette un'emozione forte, fatta di immagini vere, ricordi e speranze; mostra la realtà passata per guardare al futuro e stimola la riflessione sul vero valore delle cose, anche piccole, che scopriamo importanti solo dopo averle perdute. Lo scopo di “Remember” Vivi che ricorderai è di sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso un'installazione di immagini intesa come operazione artistica sul significato degli accadimenti umani e su come preservare l'importanza della memoria storica, del recupero e della tutela del patrimonio monumentale e naturale, portando come esempio tangibile il lavoro svolto della Confederazione Nazionale delle Misericordie e indirettamente di ravvivare l'attenzione sull'attuale situazione del territorio abruzzese ancora bisognoso di sostegno e supporto nella ricostruzione. Informazioni: www.Remember.it.

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