Gruppi Critici Della Flora Italiana: Aggiornamenti E Confronti - Iii
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SOCIETÀ BOTANICA ITALIANA GRUPPO DI LAVORO PER LA FLORISTICA RIUNIONE SCIENTIFICA SU GRUPPI CRITICI DELLA FLORA ITALIANA: AGGIORNAMENTI E CONFRONTI - III Roma 8-9 novembre 2001 INFORMATORE BOTANICO ITALIANO,35(1) 147, 2003 147 Atti “Gruppi critici della flora italiana - III” PREMESSA Nei giorni 8 e 9 novembre 2001 presso l’Aranciera del gruppo di M. nemorosum, del genere Paeonia, del all’Orto Botanico di Roma si è svolta la riunione gruppo di Senecio cineraria e di alcune graminacee scientifica annuale del Gruppo di Lavoro per la poco osservate come Castellia e Desmazeria di cui Floristica della Società Botanica Italiana, grazie alla quest’ultima sembra in realtà differenziarsi da rinnovata disponibilità del Direttore e del personale Catapodium per caratteri veramente esigui. Si è inol- dell’Orto Botanico, nonché del dott. M. Iberite e tre fatto il punto sullo stato di avanzamento dei pro- dell’Erbario della Tuscia che hanno curato l’organiz- getti di “Banca dati della flora vascolare italiana” e di zazione della manifestazione. Oltre 80 soci aderenti a “Analisi floristica a scala nazionale” che vedono la questo gruppo di lavoro, provenienti da più di 20 partecipazione attiva di molti soci aderenti al nostro differenti sedi (molto nutrito il gruppo dei romani!), Gruppo di Lavoro. si sono confrontati per la terza volta su alcuni Di diversità e sistematica del genere Iris, di una “Gruppi critici della flora italiana” con studio di Genista della sezione Erinacoides e di profumo e colo- exsiccata e ampia discussione. ri di Orobanche nel Lazio si è discusso il giorno suc- Le due giornate di studio sono state interamente cessivo quando, dopo i festeggiamenti in onore del dedicate al Professor Bruno Anzalone nella ricorren- esimo Prof. Anzalone, sono state presentate anche delle za del suo 80 genetliaco. brevi note su Rosa glutinosa, su Phleum ambiguum e A lui il Gruppo di Floristica ha voluto dedicare una Koeleria splendens, ancora in studio da parte di S. bella riproduzione ad acquarello di Centaurea scan- nensis (Anzalone) Pign. realizzata per l’occasione Brullo e collaboratori, e sui generi Helichrysum e dalla Sig.ra Susan Cox di Narni (TR). Si tratta di un Tillaea, quest’ultimo, in vero, ancora oggi incluso raro endemismo abruzzese appartenente al ciclo di dalla maggioranza degli autori nel più noto genere Centaurea dissecta Ten., descritto nel 1961 da B. Crassula. Anzalone come varietà di quest’ultima [ANZALONE I testi riportati di seguito solo in alcuni casi corri- B., 1961 – Ann. Bot. (Roma), 27: 1-14] e successi- spondono a lavori in extenso, in altri casi sono sol- vamente elevato al rango di specie da Pignatti. Esso è tanto i riassunti, più o meno ampi, di note già pub- noto per una ristretta zona tra Scanno e Aversa degli blicate o in via di pubblicazione in altre riviste. In tal Abruzzi, le Gole del Sagittario. modo si è voluto lasciare comunque una traccia dei Al Prof. B. Anzalone dedichiamo dunque gli Atti di gruppi critici di cui si è discusso in queste giornate questa riunione scientifica a cui lui stesso ha parteci- d’autunno nello scenario sempre suggestivo e stimo- pato con molto interesse e, come è sua abitudine, lante dell’Orto Botanico di Roma. intervenendo in quasi tutte le discussioni con com- petenza e in modo sempre costruttivo. Viterbo, 5 novembre 2002 Tornando ai temi trattati, nella prima sessione del convegno si è parlato in particolare di Melampyrum [a cura di A. SCOPPOLA] Atti “Gruppi critici della flora italiana - III” 149 Al Professor Bruno ANZALONE 150 INFORMATORE BOTANICO ITALIANO,35(1) 150, 2003 Atti “Gruppi critici della flora italiana - III” Tracciare in pochi minuti il profilo biografico del bile raccoglitore. Più di 30.000 esemplari che costi- Prof. Anzalone elencando tutte le sue meritorie atti- tuiscono il suo Erbario, sono depositati in Museo a vità didattiche, accademiche e di ricerca mi sembra Roma e sono liberamente consultabili da visitatori, molto difficile. Mi limiterò quindi a porre una ricercatori e laureandi. domanda alla quale tenterò di dare una risposta: cosa L’Erbario di Roma si è inoltre arricchito qualitativa- rappresenta per i botanici italiani il nome Bruno mente, perché innumerevoli campioni dell’Erbario Anzalone? Romano, sono stati revisionati ed eventualmente Per me il Prof. Anzalone è, sopratutto, l’anima di un rideterminati dal Prof. Anzalone. progetto ambizioso, iniziato molti anni fa, e che sta Infine il rigoroso metodo di lavoro, la tenacia e l’in- per arrivare felicemente alla conclusione. Il progetto dubbia capacità con cui il Professor Anzalone ha è stato quello di mettere a disposizione della floristi- sempre affrontato e risolto nel corso degli anni i ca e di tutte quelle attività di ricerca scientifica e tec- molti problemi connessi alla produzione di una nologica che necessitano di dati floristici (ecologia, Flora, ha positivamente influenzato ricercatori (gio- conservazione della natura, miglioramento delle vani e meno giovani) e studenti che hanno frequen- piante coltivate, farmacologia, etnobotanica, patolo- tato l’Erbario. Spesso il buon ricercatore si forma e gia vegetale, etc.) una flora regionale, completa di migliora solo quando trova modelli validi da seguire. tutti i dati più recenti rigorosamente verificati, e Altro prodotto collaterale di notevole importanza quindi una flora aggiornata, affidabile. generato dalla produzione della flora del Lazio è la Le Flore, al momento in cui vengono pubblicate, pubblicazione della lista, annotata e commentata, di sono la misura dello stato delle conoscenze su quei tutta la bibliografia floristica esistente che tratti, sia dati di base che, valutati ed elaborati, servono agli pure marginalmente, di piante raccolte nell’area ecologi, conservazionisti, ecc. per portare a termine laziale. La maggior parte di questa pubblicazione è le loro ricerche. I dati floristici sono uno stadio essen- opera del Prof. Anzalone (l’altra è del compianto ziale di molte altre attività di ricerca botanica. Uno prof. Lusina). Buona parte delle pubblicazioni recen- studio sulla vegetazione che si basi su dati floristici site per la compilazione della “Bibliografia Botanica antiquati, non esatti e lacunosi, avrà sempre un valo- del Lazio” si trova riunita nella miscellanea di oltre re relativo perché sarà antiquato, inesatto e lacunoso 2000 estratti originali che Anzalone ha donato alla come la lista floristica su cui si basa. Nessuno può Biblioteca del Dipartimento di Biologia Vegetale di infine pensare che la fase descrittiva delle ricerche Roma. sulla biodiversità, per quanto riguarda le flore, sia Questi sono motivi per cui desidero, come penso prossima al completamento se è vero che le specie desiderino i botanici qui convenuti, rivolgere al descritte finora sono, in media, meno del 15% di Professor Bruno Anzalone un sentitissimo ringrazia- quelle esistenti. mento e un augurio sincero di continuare ad occu- Il lavoro di preparazione di una Flora regionale, fatta parsi di botanica per molti anni ancora. come quella di cui stiamo parlando, genera inoltre “prodotti collaterali” singolarmente benefici. Roma, 9 novembre 2001 L’Erbario di Roma (RO) si è molto arricchito quan- titativamente perché il Prof. Anzalone è un instanca- [a cura di P. MARCHI] INFORMATORE BOTANICO ITALIANO,35(1) 151-155, 2003 151 Atti “Gruppi critici della flora italiana - III” Il gruppo di Melampyrum nemorosum in Italia: osservazioni preliminari L. GUBELLINI e M. PINZI ABSTRACT – Melampyrum nemorosum L. group in Italy: preliminary observations – The taxa belonging to the group of Melampyrum nemorosum L. growing in Italy are examined. The study, based on literature data as well as herbarium and field investigations, has permitted to confirm the presence of three taxa, one of them has been confused with similar enti- ties up to now. Besides, difficulties connected with the identification of Italian species and unreliability of some taxonomic characters, so far regarded as important, are pointed out. Key words: chorology, Italy, Melampyrum nemorosum group, taxonomy INTRODUZIONE Il gruppo di Melampyrum nemorosum L. secondo launicum e var. gallicum Beauverd subvar. liguricum PIGNATTI (1982) è rappresentato in Italia da M. cata- Beauverd per la Liguria, var. intermedium Beauverd launicum Freyn, M. italicum Soó, M. nemorosum L. e subvar. intermedium per Piemonte e Liguria, var. M. velebiticum Borbás. Lo stesso Autore esclude dal intermedium subvar. sabaudum Beauverd per territorio italiano due specie affini: M. vaudense Piemonte, Liguria e Veneto, var. intermedium subvar. (Ronniger) Soó, di cui ipotizza la presenza in calabricum Beauverd per la Calabria; M. nemorosum Piemonte, e M. subalpinum (Juratzka) A. Kerner che subsp. subalpinum Beauverd var. velebiticum ritiene segnalato per confusione con M. velebiticum. Beauverd per l’Alto Adige. FIORI (1926) segue uno Le entità riferibili a questo gruppo sono caratterizza- schema analogo e indica per l’Italia M. nemorosum te da fusto e rami con pelosità disposta su due linee, che suddivide nelle seguenti varietà: latifolium Neilr. fiori appaiati all’ascella delle brattee e disposti in per l’Italia Settentrionale, liguricum Fiori per le Alpi racemi lassi, corolla gialla con tubo incurvato verso il Marittime, intermedium (Perr. & Song.) per l’Italia basso, calice da puberulento a irsuto, accrescente, nord-orientale, le Alpi Marittime e la Toscana, cala- con denti calicini da triangolare-lanceolati a lineare- bricum Fiori per la Calabria, catalaunicum (Freyn) lanceolati, brattee fogliacee, pelose, da lineare-lan- per le Alpi Marittime e velebiticum (Borbás) per il ceolate a largamente ovate, intere o dentate, le supe- Trentino. Nella sua “Systematische Monographie der riori generalmente macchiate di porporino, foglie da Gattung Melampyrum”,SOÓ (1927) descrive la nuova lanceolate a lineare-lanceolate, brevemente picciolate entità M. italicum e pone in sinonimia con questa e pelose. specie “M. nemorosum auct. Ital. p.p. - ssp. catalau- L’inquadramento sistematico ha subito variazioni nicum var. intermedium subvar. intermedium, subvar rilevanti nel corso degli anni. BEGUINOT (1902) indi- sabaudum , subvar calabricum (?) et M. nemorosum f. ca per l’Italia M. nemorosum con una var. typicum italicum Beauv., M.