NUMERO/241 in Edizione Telematica 4 MARZO 2017 DIRETTORE: GIORS ONETO E.Mail: [email protected]
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NUMERO/241 in edizione telematica 4 MARZO 2017 DIRETTORE: GIORS ONETO e.mail: [email protected] …. come disse Matusalemme degli A zzurri il giorno dopo gli “Europei” di Belgrado Così come all’inizio di ogni quadriennio stessa gara non significano una medaglia, olimpico si ripete l’allocuzione “ci vuole neppure in una rassegna di dimensione tempo”. D’altronde c’era da aspettarselo, al ridotta quale sono gli Europei indoor. di là delle esaltazioni umorali che può Nessuna sorpresa, sia chiaro, perché generare il singolo risultato positivo, che la nell’atletica contano le cifre. Ossia se gestione di Elio Locatelli non potesse iniziare abbiamo un centometrista che in nove gare a suon di medaglie. Così le certezze che ci corre in 10” netti è possibile che nella decima accompagnano dopo i campionati continentali riesca a fare 9”90, perché quel giorno tutto al coperto, disputati a Belgrado dal 3 al 5 gira dritto. E questo significa che, nelle prove marzo, sono soltanto due: la prima è che successive, tornerà a correre in 10” netti, Fabrizio Donato ha compiuto l’ennesimo salvo nuove una tantum… E’ così da sempre miracolo in una carriera che, tra mille e soltanto la distorta filosofia di questi anni, infortuni, gli ha comunque riservato delle che porta a repentine esaltazioni oppure ad significative soddisfazioni e la seconda è che altrettanto rapide sentenze di condanna, la “il Direttore Tecnico dell’Alto Livello” (ci pensa diversamente. Il tutto nel segno della atteniamo alla pom superficialità, quella posa definizione stessa che alimenta i dei comunicati cosiddetti talk-show e federali) nella la loro ampia platea di capitale serba ha ascoltatori. preso atto in prima persona dello stato Sul dettaglio degli di salute del Euroindoor di Belgrado l’atletica italiana. siamo certi che, chi ha la bontà di leggere E con stato di queste note, sia salute definiamo ampiamente informato: anche l’animus nessuna sorpresa che pugnandi della anche la tivù di stato, maggior parte dei con i suoi canali sportivi nostri atleti se è ridotti ad uno solo, vero che in tre abbia trascurato giorni di gare, con l’evento, dedicandogli 22 atleti in pista o pedana, sono stati una programmazione minima. Un peccato, davvero pochini a migliorare, come dimostra intanto perché l’atletica ed i suoi risultati la tabella in coda, il limite personale o anche vanno per gli appassionati ben al di là dei solo quello stagionale. patrii confini (anche se vedere una maglia azzurra protagonista fa sempre piacere), ma Parafrasando la saggezza constatativa dei anche perché la coppia Franco Bragagna- nostri avi che hanno coniato il proverbio “una Guido Alessandrini sta trovando buon ritmo e rondine non fa primavera” si può dire che tre buona intesa, tralasciando quelle tiritere che saltatori in lungo oltre gli otto metri in una contraddistinguevano altri commentatori, con SPIRIDON/2 esasperato tecnicismo valido probabilmente potrà anche essere differente, ma rimane la solo per pochi addetti ai lavori oppure vocazione ad impossersi in maniera ridicole argomentazioni di angoli di uscita, fraudolenta di ciò che non ti appartiene. Ci nei salti e nei lanci. piacerebbe a questo punto offrire un ipotesi Piuttosto – e qualcuno ha fatto bene a di soluzione, ma non ne abbiamo. Se non la ricordarlo nei commenti del dopo-gare – la certezza di provare disagio di fronte a certe gestione Locatelli ha già suscitato una prima performances – così come ci capitò anche ai polemica con quella scelta di impedire ad tempi di Pistorius e delle sue protesi artificiali Ayomide Folorunso di disputare la gara – che generano legittimi dubbi. individuale dei 400 – dove quanto meno avrebbe potuto maturare una significativa Doveroso chiudere queste righe con un esperienza – per preservarla per la staffetta, ringraziamento ad Elisa Rigaudo: se lo è inseguendo il sogno di un podio che non è guadagnato con una carriera da arrivato. E non tragga in inganno la protagonista, cui non è mai venuto meno un potenziale medaglia di legno del quarto atteggiamento di umiltà. Mai una parola fuori posto, visto che le nazioni in gara erano posto, mai una polemica, mai una giusto sei ed è stato mancato anche recriminazione se a batterla erano avversarie l’obbiettivo di ripiego del record italiano. che sarebbero poi cadute al controllo antidoping. Eppure Elisa ha regalato Parliamo d’altro. Scoprire che anche nella tantissimo all’atletica italiana e non soltanto pallavolo c’è il problema di chi ha in buona alla marcia, raccogliendo un’eredità pesante dose cromosomi maschili e sceglie, magari visto che prima di lei c’erano state fior di con un’operazione ad hoc, il sesso degli campionesse nostrane a far parlare del avversari con cui misurarsi, è ben poco “tacco-punta”. Ed anche nel momento che ha consolante ed apre l’ennesimo fronte di una annunciato il suo ritiro dall’agonismo, la matassa ben difficile da dipanarsi. Un po’ Rigaudo si è impegnata prima di tutto a come la storia dell’ematocrito che non deve ringraziare – a partire dal marito – chi superare quota 50: se uno è a 49 va tutto l’aveva assistita nella sua carriera. Brava bene, se è a 51 lo si considera dopato. Non ci Elisa, ci mancherai non soltanto come sentiamo neppure d’accordo con chi sostiene campionessa e ci auguriamo che chi verrà che il male minore sia quello di stabilire dei dopo di te riesca a far tesoro del tuo modo limiti ai quali attenersi, così come viene d’essere. fatto. Perchè, parafrasando il discorso, ci pare che se uno è ladro, lo è tanto che rubi una mela quanto un milione. Il peso del furto Giorgio Barberis MEDAGLIE (1): l’argento di Fabrizio Donato (triplo). ALTRI FINALISTI (7): quarto posto per la 4x400 femminile (Lucia Pasquale, Maria Enrica Spacca, Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso); sesto per Marouan Razine (3000) e Silvano Chesani (alto); settimo per Yeman Crippa (3000), Filippo Randazzo (lungo) e Giulia Viola (3000); ottavo per Yassin Bouih (1500). PRIMATI PERSONALI: Simone Cairoli nell’eptathlon con limite migliorato in due specialità, lungo e asta, e Giulia Viola sui 3000. PRIMATI STAGIONALI: Silvano Chesani (alto), Fabrizio Donato (triplo), Simone Cairoli (60 hs) e Gloria Hooper (60). Si è disputata a Londra sulla Torre 42 la seconda tappa del Vertical World Circuit. Dopo la tappa d’esordio a Dubai della scorsa settimana la Vertical Rush ha visto al via un numero record di oltre 1300 atleti. Diversi gli italiani presenti al via che hanno ben figurato, su tutti Fabio Ruga 4’18” (La Recastello) che da specialista delle gare sprint, ha colto un prestigioso terzo posto, superato solo da due “mostri sacri” della disciplina come il polacco Piotr Lobodinski, primo in 3’58” e il tedesco Tomas Dold secondo in 4’13”. Quarta piazza per Emanuele Manzi (Us Malonno – Team La sportiva) che sopravanza lo spagnolo Ignacio Cardona 4’33” il belga Bekkali e il britannico Sims. Buona prestazione anche degli altri azzurri al via con Davide De Maria (Atletica Centro Lario) tredicesimo in 5’15” e Antonio Zanella (Wittur Elevators Team) In campo femminile pronostici rispettati con Lenka Sbavikova che si impone con il tempo di 5’46”. Positivo quarto posto per Cristina Bonacina (Gp Talamona) che chiude la sua fatica in 6’20” e buona anche la prova dell’italiana “di stanza” a Londra Chiara Cristoni che chiude al tredicesimo posto in 7’02. Ora il circuito si prende una pausa in vista della prossima tappa di Parigi il prossimo 18 maggio. SPIRIDON/3 fuori tema di Augusto Frasca A margine dei campionati europei di Belgrado e delle analisi sull'evento continentale apparse all'indomani sui fogli, protagonista di un'eccellente frazione nella 4x400, Ayomide Folorunso ha giustamente diviso le attenzioni dei commentatori in compagnia con Fabrizio Donato, l'atleta definitivamente destinato a far parte di diritto dell'albo degli intramontabili nella storia dello sport nazionale. Tra le righe di un'intervista rilasciata per la Gazzetta ad Andrea Bongiovanni dall'estrosa studentessa di medicina, un dato, su tutti, ha incuriosito. Non un residuo polemico legato alla mancata iscrizione dell'atleta anche alla gara individuale, come nelle legittime premesse di Maurizio Pratizzoli, allenatore, e della stessa Ayomide, ma la citazione, nel corpo dell'articolo, del nome di una 'manager' cui presumibilmente sono affidate l'organizzazione della vita di società e le operazioni di trattativa e di ingaggio della ventenne tesserata per le Fiamme Oro. Stupisce l'apparente formalizzazione e la scontata normalità di un rapporto del genere in un comparto istituzionale, quale quello della Polizia di Stato, dove si riterrebbe rituale vedere affidata ad altri, tiro a caso, ad un assistente, un sovrintendente, un ispettore, la gestione di un'atleta in divisa. Accenno appena all'irrisione che Michel Platini era solito riservare ai calciatori incapaci di gestire autonomamente i propri affari, felici di lasciare fasce consistenti dei loro introiti al procuratore di turno. Resta lo stupore per una realtà dei gruppi sportivi militari che il semplice buon senso, prima ancora che elementari risvolti regolamentari, avrebbe impedito di nascere, e ancor più di crescere, in misure francamente imbarazzanti. Continua frattanto il silenzio sulla cancellazione del secondo canale RAI dedicato allo sport, e su una impostazione aziendale, eticamente corrotta ed antropologicamente perversa, che ha quale scopo primo ed ultimo la consacrazione di quell'oppio dei popoli contemporaneo chiamato calcio. Mentre sul versante radiofonico, lasciando per limiti d'età la responsabilità dei servizi sportivi, Riccardo